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Istruzioni per la stesura del tema d`indirizzo

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Istruzioni per la stesura del tema d`indirizzo
S. Pignato “Istruzioni per la stesura del tema d’indirizzo”
LICEO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO, DELLE SCIENZE SOCIALI E
LINGUISTICO - "F. DE SANCTIS"- PATERNO'
A.S. 2010-11
ISTRUZIONI PER LA STESURA DEL TEMA D’INDIRIZZO
Prof. Sergio Pignato
1. Premessa.
• Per svolgere un buon tema bisogna conoscere l’argomento, perché il tema di indirizzo
(Pedagogia o Scienze Sociali) è sostanzialmente un tema di conoscenze.
• Ciò significa che: a) non si può improvvisare ma bisogna conoscere l’argomento; b)
bisogna utilizzare un linguaggio ed uno stile appropriati (linguaggio tecnico della
disciplina); c) bisogna evitare di essere generici e di esporre contenuti non
sufficientemente supportati da argomentazioni valide, da riferimenti a teorie, fatti,
esperienze sperimentali o inerenti alla disciplina.
2. Che argomenti si possono trovare nel tema?
Gli argomenti del tema d’indirizzo ruotano intorno a tre assi.
• Il primo afferisce alla dimensione dell’esperienza sociale o educativa (le varie agenzie
di socializzazione ed educative come la famiglia, la scuola, il gruppo dei pari, le realtà
aggregative od educative extrafamiliari, extrascolastiche o extralavorative, i contesti
lavorativi).
• Il secondo concerne i fenomeni legati al primo asse: per gli studenti del Pedagogico
(stili genitoriali, il successo ed insuccesso scolastici, le aree disciplinari,
apprendimento, motivazioni, bisogni e interessi, lo svantaggio fisico-psico-socioculturale, bullismo, rapporto educazione e gruppo dei pari e delle varie realtà
aggregative, rapporto educazione-lavoro, educazione negli anziani); per gli studenti di
Scienze Sociali (aspetti sociologici della famiglia e della scuola, la socializzazione nel
gruppo dei pari, il disadattamento sociale, la devianza, il mondo del lavoro, la
dimensione politica ed economica, le motivazioni psicologiche e sociali dell’anziano;
aspetti culturali comparati).
• Il terzo si riferisce a fenomeni ed eventi sociali e storici come l’uso di stupefacenti,
l’alcolismo, l’immigrazione, l’ecologia, la guerra etc.
3. Cosa bisogna fare prima di svolgere il tema.
• Leggere attentamente il testo e comprendere quali sono le richieste del medesimo, che
si possono dedurre anche dalla cosiddetta scaletta.
• Scrivi in un foglio a parte i concetti a cui si riferiscono i vari punti della scaletta e
accanto ad ognuno di essi abbozzate velocemente una prima estensione (prima
espansione della parole chiave). Es. Bisogno: stimolo che motiva un comportamento
finalizzato al suo soddisfacimento.
3. Come va svolto il tema.
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Seguire con attenzione ciò che è richiesto dalla scaletta ed evitare di dilungarsi nello
sviluppo di un punto ed essere frettoloso e superficiale nel liquidare gli altri.
Il tema deve contenere: una breve introduzione dell’argomento, l’esposizione dello
stesso, una conclusione, un giudizio critico.
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Lo stile deve essere semplice, ordinato, corretto (grammaticalmente e
sintatticamente), per garantire efficacia al messaggio (le conoscenze e le idee che
si vogliono esprimere e comunicare), attraverso l’uso di un linguaggio tecnico.
Bisogna evitare di essere generici, ripetitivi, retorici e di tentare ad ogni costo di
essere originali.
Ricordate che chi non ha una buona e costante pratica nella scrittura produce testi
poco funzionali, sovente con periodi lunghi che possono evidenziare errori sia
morfologici che sintattici, “perdersi” nella trattazione dell’inessenziale o nel non
richiesto o sfociare nel generico.
Meglio l’utilizzo di frasi telegrafiche che hanno però i requisiti della chiarezza che
uno stile prolisso o ridondante che fa perdere il filo a voi stessi e al lettore.
Scrivete come i giornalisti. Non dovete produrre un testo poetico o letterario ma
dare un’informazione scientifica completa.
Iniziate sempre con una proposizione principale per evitare errori sintattici e di
comprensione.
Utilizzate la frase atomica: soggetto, verbo, complemento.
Evitate le ripetizioni ed utilizzate dei sinonimi.
4. Parti del tema.
L’introduzione:
• Tempo: max 10 minuti.
• Spazio: max 5 righe di foglio protocollo piegato in due o due righe e mezzo di foglio
intero.
• Esecuzione: Si può utilizzare, modificandola, la premessa del testo. Prendiamo come
esempio un tema dato al Pedagogico: “L’insegnante, nel proporre il suo progetto
educativo, non può fare a meno di considerare motivazioni, bisogni ed interessi al fine
di rendere l’attività educativa produttiva ed ancorata alla realtà biologica e
psicologica dell’educando”. Ci sono tre tecniche per modificare la parte iniziale del
testo ed utilizzarla come introduzione. 1) Trovare sinonimi del soggetto, del verbo e
del complemento (Es.: Il docente nel progettare la sua attività educativa deve
considerare…). 2) Trasformare il verbo in sostantivo e soggetto della frase (Es.: La
proposta educativa dell’insegnante deve considerare…). 3) Trasformare il
complemento in soggetto della frase accompagnandolo con un aggettivo qualificativo
(Es.: Un buon o efficace o incisivo progetto educativo deve tenere conto di alcuni
elementi…).
L’esposizione:
• Tempo: bisogna dividere il tempo della prova, meno il tempo utilizzato per redigere
l’introduzione, per il numero dei punti della scaletta.
• Spazio: dipende dai quesiti, comunque max 10/12 righe di foglio protocollo piegato a
metà o sei righe di foglio intero.
• Esecuzione: Bisogna evitare di trasformare il tema in un questionario. È vero che
dovete rispondere alle richieste della scaletta ma lo dovete fare considerando che state
producendo un testo che deve avere una certa coerenza formale. Per evitare di
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compilare un questionario, dovete usare, tra un punto e l’altro, dei connettivi.
Prendiamo, come esempio, la scaletta del tema su proposto: Alla luce di quanto
studiato, l’allievo esponga le sue riflessione sull’argomento, sviluppando le seguenti
tematiche:
- Concetti di bisogni naturali ed artificiali.
- Concetti di motivazioni intrinseche ed estrinseche.
- Teorie di Maslow e dei cognitivisti sui bisogni e sulle motivazioni.
- Concetto di motivazione al successo.
- Teoria del rinforzo di Skinner.
- Concetto di interesse e sua valenza educativa.
- Teoria del contratto formativo.
- Giudizio critico.
Anche in questo caso vi sono delle tecniche per passare senza “particolari imbarazzi” alla
trattazione del punto successivo. 1) Strategia della contiguità o della vicinanza (Es.:
Contigui o vicini o accanto ai concetti di bisogni naturali e artificiali vi sono i concetti di
motivazioni…). 2) Strategia del rinforzo dell’argomento (Es.: Altrettanto importanti per
un’efficace attività educativa sono…) 3) Strategia della tematica (Es.: Strettamente
correlati ai concetti prima esposti sono i concetti di motivazioni… o tali concetti sono in
relazione con i concetti di motivazioni…). 4) Strategia della diversità di prospettiva: ma
non è il caso nostro (Es.: Diversi sono i concetti di…). Se si deve legare l’esposizione di
qualche teoria, si possono utilizzare le seguenti espressioni: 1) A tal proposito… 2) È
interessante a riguardo la teoria di… 3) Inerente a questo argomento, segnalo o menziono
o cito la teoria di…
La conclusione e il giudizio critico:
• Tempo: 10 minuti.
• Spazio: max 8/9 righe di foglio piegato in due o quattro righe di foglio intero.
• Esecuzione: Dovete riferire eventuali critiche o dissensi di altri studiosi, se non lo
avete fatto prima, e il vostro giudizio critico che non deve essere banalmente espresso
con un sono “d’accordo” o “contrario” ma attraverso un ragionamento ed un
riferimento, se è il caso, a teorie discordanti. Le espressioni che solitamente si usano
per introdurre il giudizio critico e le considerazioni personali sono: Alla luce di quanto
esposto…; Secondo me….; In conclusione…; Dopo aver analizzato il problema penso
o ritengo…
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