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Malattie cerebrovascolari
Malattie cerebrovascolari • Rappresentano la terza causa di morte nei paesi sviluppati dopo le malattie cardiovascolari e le malattie neoplasiche, con una prevalenza di 794 casi per 1000.000. • Sono rappresentate da processi patologici che coinvolgono i vasi sanguigni cerebrali (con processi intrinseci al vaso come nell’aterosclerosi, nella lipoialinosi, nell’infiammazione, nella deposizione di sostanza amiloide, nella dissecazione arteriosa, nelle alterazioni dello sviluppo, nella dilatazione aneurismatica, nella trombosi venosa, o può originare in altra sede come nella trombosi o nella embolia, da una riduzione della pressione perfusionale o da un aumento della viscosità ematica. Ictus cerebrale • L’ictus è un danno neurologico acuto risultante da uno dei suddetti processi patologici, che si manifesta sia come infarto cerebrale che come emorragia. • Circa l’80% degli ictus è dovuto ad ischemia cerebrale ed il restante 20% ad emorragia cerebrale. • La premessa per una corretta terapia è la diagnosi corretta. Ictus cerebrale su base ischemica • Trombosi: sono preannunciati nel 50-70% dei pazienti da sintomi transitori, TIA, o da un quadro minore • Embolia: Sono generalmente improvvisi, ma possono anche presentarsi con sintomi discontinui e fluttuanti. Malattie aterotrombotica dei grossi vasi e malattia cerebrovascolare Circolo di Willis Localizzazioni tipiche delle placche aterosclerotiche nella circolazione anteriore Fisiopatologia e sindromi cliniche di infarto carotideo e attacchi ischemici transitori Ictus embolico carotideo arteroarterioso Fattori di rischio dell’ictus • Fattori di rischio non modificabili • Fattori di rischio modificabili Fattori di rischio non modificabili • Età: l’incidenza dell’ictus sale in modo esponenziale con l’età e la maggior parte degli ictus si ha in persone ultrasessantacinquenni • Incidenza maggiore nei soggetti di sesso maschile • Razza/etnia • Familiarità • Genetica Fattori di rischio modificabili • Ipertensione (antiipertensivi, dieta) • Cardiopatia (antiaggreganti piastrinici) • Fibrillazione atriale (anticoagulanti, antiaritmici) • Diabete mellito (controllo glicemico) • Ipercolesterolemia (farmaci ipolipemizzanti, dieta) • Inattività fisica (esercizio abituale) Fattori di rischio modificabili • Fumo (sospensione) • Forte consumo di alcool (riduzione della quantità) • Stenosi carotidea asintomatica (antiaggreganti piastrinici, endoarteriectomia) • Attacco ischemico transitorio (antiaggreganti piastrinici, endoarteriectomia, anticoagulanti) Fattori di rischio potenziali • • • • Emicrania Uso di contraccettivi orali Tossicodipendenza Russamento Fattori di rischio potenziali • • • • • • • • • • Alterazioni dell’ematocrito Policitemia Anemia falciforme Leucocitosi Iperfibrinogenemia Iperuricemia Iperomocisteinemia Deficit proteina C ed S Lupus anticoagulante Anticorpi anticardiolipina Genetica dell’Ictus C’è una certa predisposizione genetica all’ictus. Esistono inoltre numerose malattie monogeniche che si manifestano con un quadro clinico di ictus, ad esordio generalmente più precoce, e ad evoluzione più grave. Tali malattie, che rappresentano una causa genetica diretta di ictus, essendo rare, hanno una scarsa influenza sulla epidemiologia dell’ictus ischemico, ma rappresentano un interessante modello di studio e devono essere prese in considerazione nella diagnosi differenziale soprattutto delle forme più precoci. 36% of cases reported a family history of stroke in Mexican-American Patients Lisabeth LD et al Neuroepidemiol 24:96-102, 2005 Evaluation of the interactions of common genetic mutations in stroke • More 110 heritable disorders • More than 175 genetic loci • More than 2050 unique mutations predisposing to stroke Recent Polymorphisms Studied in Cerebrovascular Disease Gene/Protei FactornXIII Stroke Type ACE Leukoaraiosi I/D s Stroke 4G/5G I/D PAI-1 ICH Polymorp Association Val34Leu No Signif — Refe r 19 Yes, for DD No 0.02 20 — 21 NOTCH3 Stroke T6748C No — 7 ANP Stroke G664A No — 22 Lacunar G(-174)C Yes 0.03 23 Interleukin-6 ICH indicates intracerebral hemorrhage; I/D, insertion, deletion polymorphism; PAI-I, plasminogen activator inhibitor-I; ANP, atrial natriuretic peptide. Recent Polymorphisms Studied in Cerebrovascular Disease Gene/Protei n Paraononas Stroke Type Polymorp Association Ischemic Q192R, L55M Yes, 192R e4 Yes 0.003 14 CD14 SAHoutcome Stroke C(-260)T No — 13 CD18 Stroke codon 441 No — 13 Fibrinogen-ß Ischemic stroke A(-445)G Yes, men only 0.02 25 Lipoprotein lipase Ischemic stroke S291, X447 Yes, X447, men only 0.01 26 Stroke mt5178C/ A Yes <0.01 27 e ApoE Mitochondria l Signif Refe r 0.001 24 META-ANALYSIS OF GENETIC STUDIES IN ISCHEMIC STROKE: THIRTY-TWO GENES INVOLVING APPROXIMALY 18,000 CASES AND 58,000 CONTROLS Casas JP et al Arch. Neurol 61: 1652-61, 2004 Statistically significant association with Factor V Leiden Arg506Gln, MTHFreductase C677T, protrombin G2021A and angiotensin converting enzyme insertion/deletion Evaluation of the interactions of common genetic mutations in stroke • Leiden V • Methylenetetrahydrofolate reductase 677TT • Angiotensin converting enzyme • Apolipoprotein E 4 (?) New advances in identifying genetic anomalies in strokeprone probands Meschia JF, Worral BB Curr Neurol Neurosci Rep 4: 420-6, 2004 In a landmark Iceland study, linkage was established between stroke and a locus on chromosome 5q12, designated STRK1 Drug-gene interaction between genetic polymorphisms and antihypertensive therapy Schelleman H et al Drugs 2004; 64: 1801-16 Fattori di rischio per ictus ischemico Fattori modificabili • • • • • • • • • • • • • • Ipertensione arteriosa Attacco ischemico transitorio o precedente ictus Soffio carotideo asintomatico / stenosi Malattia cardiaca Ateromatosi dell’arco aortico Diabete mellito Dislipidemia Fumo di sigaretta Consumo di alcool Fibrinogeno aumentato Elevata Omocisteinemia Livelli di folati ridotti Elevati livelli di anticorpi anticardiolipina Contraccettivi orali Obesità Sintomi suggestivi di TIA carotideo • Cecità transitoria monoculare (amaurosi fugax) • Ipostenia o impaccio dell’emisoma controlaterale • Perdita della sensibilità o parestesie all’emisoma controlaterale • Afasia con interessamento dell’emisfero dominante • Vari gradi di deficit dell’emicampo visivo omonimo conrolaterale • Disartria (non isolata) Sintomi suggestivi di TIA vertebrobasilare • Ipostenia bilaterale, ma può essere monolaterale o alternante • Ipoestesia bilaterale, variabile o crociata (emivolto omolaterale ed emisoma conrolaterale) • Deficit del campo visivo bilaterale o perdita della visione binoculare • Due o piu’ dei seguenti sintomi: vertigine, diplopia, disfagia, disartria e atassia Malattia lacunare Campione patologico che mostra un infarto lacunare multiplo nei gangli della base e nella sostanza bianca subcorticale Embolia cerebrale Sezione macroscopica del cervello che mostra un vecchio infarto del territorio dell’arteria cerebrale media (ACM) sinistra Scansione di tomografia computerizzata che mostra un grosso infarto del territorio dell’ACM destro Valutazione dell’ictus embolico Fonti emboliche Fonti cardiache di ictus embolico Vasculiti del sistema nervoso centrale Tipi di vasculite Classificazione delle vasculiti cerebrali Cause ematologiche di malattie cerebrovascolari Condizioni di ipercoagulabilità Cause ematologiche di malattie cerebrovascolari Possibili applicazioni degli studi sulle alterazioni della coagulazione Fonti di cardioembolismo Stati di ipercoagulabilità Cause sindromi ischemiche del midollo spinale Indagini strumentali • • • • • • • Ecocolor doppler dei vasi TAC RM AngioRM Angiografia cerebrale SPECT PET Ictus acuto: valutazione e management Scopo della valutazione e del management dell’ictus acuto Grado e durata dell’ischemia Ictus acuto: valutazione e management Sindrome da icuts iperacuto Trattamento dell’ictus ischemico acuto • Misure generali mirate alla prevenzione ed al trattamento delle complicanze • Strategie di riperfusione dirette alla ricanalizzazione dell’arteria • Strategie citoprotettive mirate a target cellulari e metabolici • Limitazione dei processi infiammatori associati all’ischemia cerebrale Trattamento dell’ictus ischemico acuto • Terapia antiedemigena • Terapia con eparina • Terapia trombolitica (terapia con attivatore tissutale del plasminogeno per via endovenosa entro le 3 ore migliora la prognosi) • Terapia antiaggregante • Terapia preventiva delle complicanze Terapia preventiva dell’ictus • Antiaggreganti piastrinici • Anticoagulanti orali • Correzione delle stenosi carotidee: - Endoarteriectomia - Applicazione di stent Recupero nell’Ictus Range di disabilità dopo ictus Studi del recupero della funzione motoria dopo emiplagia Emorragia intracerebrale (cause) • Ipertensione • Farmaci (terapia anticoagulante e fibrinolitica, amfetamine, efedrina, fenilpropanolamina, cocaina, etc) • Malformazioni vascolari (aneursimi, malformazioni arteriovenose, angiomi cavernosi) • Tumori intracranici • Traumi • Angiopatia amiloidea cerebrale • Angioite granulomatosa del SNC ed altre vasculiti come la poliarterite nodosa • Infarto emorragico Emorragia cerebrale (Terapia) • • • • Controllo dell’ipertensione Prevenzione convulsione Terapia antiedema Terapia chirurgia (ematomi estesi) Differenze tra emorragia intracerebrale e infarto emorragico Scale di Hunt e Hess e della World Federation Neurological Surgeons Cause non ipertensive di emorragia intracerebrale Riabilitazione dello stroke Negli ultimi 12 anni, le basi empiriche per le pratiche riabilitative si sono sviluppate parallelamente all’ incremento di conoscenze scientifiche sui meccanismi di base del controllo motorio, nella conoscenza, dell’apprendimento e della memoria, portando ad un miglioramento dei metodi per interventi terapeutici precoci e tardivi capaci di ridurre le menomazioni fisiche e psichiche Neurobiological rehabilitation strategies (approaches that manipulate brain processes and behaviours) 1. Restitution of activity in neurons and networks associated with internal biological events—eg, gene expression and resolution of detrimental conditions such as oedema, heme toxicity, calcium and sodium ionic fluxes, diminished neurotransmitter release, and transynaptic failure in regions remote but connected to damaged neurons (diaschisis) 2. Extrinsic activity-induced adaptations in partly spared networks within a distributed system for motor and cognitive function, elicited by practice that is progressive and motivating and drives synaptic activity for learning Neurobiological rehabilitation strategies (approaches that manipulate brain processes and behaviours) 3. Extrinsic pharmacological replacement of neurotransmitters from interrupted cortical projections by use of neuromodulators and molecules that improve synaptic efficacy and longterm potentiation or activate gene expression for growth of dendritic sprouts and spines 4. Endogenous and exogenous biological manipulations of gene expression, axon regeneration, axon guidance, dendritic sprouting, synaptogenesis, and cell replacement Steps for motor learning after stroke 1. Progressively train components of goal-oriented, skilled movement tasks 2. Reinforce behaviour by a specified learning framework 3. Optimise kinematic, force, acceleration, directional, and temporal sensorimotor components of movement for feedback into the sensorimotor network 4. Repetitive practice under varying conditions for procedural or episodic learning 5. Evolution of neuronal representational maps for skilled movement by unmasking of latent synapses and recruitment of areas needed when task difficulty increase 6. Greater neuronal membrane excitability and synaptic efficacy of connections within related primary and secondary sensorimotor cortices and spinal motor pools 7. Morphological changes in dendritic branches and spines associated with long-term potentiation and long-term depression 8. Adaptation of the remaining cortical, subcortical, and spinal network for skilled movement that takes into account the mechanical properties of the limb and estimates motor commands from signals associated with intended limb motion, spatial targets, and goals Queries before starting a trial of therapy in chronic stroke 1. Has the patient clearly reached a plateau in goaldirected therapy for a given level of motor and cognitive function? 2. What is a realistic outcome for an additional intervention? 3. What new strategies can be drawn from the rehabilitation and scientific literature? 4. What form of assessment will serve as a practical, but sensitive measure of progress toward the functional goal? 5. What will be the balance between therapistdirected treatment and home-based practice? 6. How will the necessary duration and intensity of treatment be determined? 7. What criteria will be used by the patient and therapist to decide that the new strategy offers no further benefit? Strategies for stroke rehabilitation Lancet Neurol. 2004; 3: 528-36 Motor rehabilitation and brain plasticity after hemiparetic stroke JD Schaechter Progress in Neurobiology 73: 61-72, 2004 Functional MRI series with the blood-oxygen-level dependent signal and analysis of regions of interest during voluntary ankle dorsiflexion. The patient had chronic hemiparesis after a subcortical stroke 14 months earlier and still walked at less than 65 cm/s. The behavioural changes from baseline to the end of the first 12 training sessions were significant, so further therapy would probably not have been offered. The increase in fMRI activity, however, suggested ongoing recruitment within primary sensorimotor cortex (S1M1). Therapy was extended another six sessions in 2 weeks to see if gains in walking and recruitment had reached a plateau. There was a 20% increase in walking speed and improved motor control. The fMRI study at 6 weeks revealed an expansion of the foot representation medially into the representation for the back and hip muscles. Also, greater cerebellar and cingulate motor cortex activity developed. Two additional bouts of therapy led to greater motor control of the ankle during walking and focusing, rather than expanding fMRI activity within M1, consistent with greater synaptic efficacy (not shown). Stroke e depressione Toso V, Gandolfo C, Paolucci S, Provinciali L, Torta R, Grassivaro N; DESTRO Study Group. Post-stroke depression: research methodology of a large multicentre observational study (DESTRO). Neurol Sci. 2004 Jul;25(3):138-44. Provinciali L, Coccia M. Post-stroke and vascular depression: a critical review. Neurol Sci. 2002 Mar;22(6):417-28. Review I Loubinoux, J Pariente, K Boulanouar et al., A single dose of the serotonin neurotransmission agonist paroxetine enhances motor output: double-blind, placebocontrolled, fMRI study in healthy subjects. NeuroImage 15 (2002), pp. 26–36. J Pariente, I Loubinoux, C Carel et al., Fluoxetine modulates motor performance and cerebral activation of patients recovering from stroke. Ann Neurol 50 (2001), pp. 718–729 Disordini genetici associati a stroke ischemico. I Hademenou et al., Neurology 56: 9977, 2001 Disordini della coagulazione • Deficit di Proteina C, AD, 2q13q14 • Deficit di Proteina S, AD, 3p11.1q11.2 • Resistenza alla Proteina C attivata (Fattore V Leiden), AD, 1q23 • Deficit di Antitrombina III, AD, 1q23-25 • Anemia emolitica, AR, 11p15.5 Disordini genetici associati a stroke ischemico. II Hademenou et al., Neurology 56: 9977, 2001 • Sindrome familiare da anticorpi antifosfolipidi (gene non identificato) • Sindrome di Sneddon Familiare, AD (gene non identificato) Disordini genetici associati a ictus emorragico Emorragia intracerebrale • Angiopatia amiloidea cerebrale • Emorragia cerebrale ereditaria amiloidosi (variante tedesca) • Emorragia cerebrale ereditaria amiloidosi (variante islandese) con con Malattie genetiche del connettivo associate ad ictus • Neurofibromatosi tipo I, AD, 17q11.2 • Sindrome Ehlers-Danlos tipo IV, AD, Chr 2 • Sindrome di Marfan, AD, Alt. Fibrillina, cr. 15 • Pseudoxantoma elasticum, AD, Malattie ereditarie dei piccoli vasi • CADASIL, AD, 19q12, Notch 3 Malformazioni vascolari genetiche Malformazioni cavernose cerebrali • Tipo I, AD, 7q11.2-q21 • Tipo II, AD, gene codificante la prot KRT1 • Tipo III, AD, 3q25.2-27 Vasculopatie genetiche • Displasia fibromuscolare, AD • Malattia di Moya-Moya familiare, AD, 3p24.2-p26 Malattie ad eziologia sconosciuta • Emicrania emiplegica familiare, AD, 19p13 • HERNS (Hereditary Endotheliopathy with Retinopathy, Nephropathy and Stroke syndrome), AD Malformazioni arteriovenose genetiche • Teleangiectasia Emorragia Ereditaria (Sindrome di Rendu-Osler-Weber) Tipo I: Gene dell’Endoglobina, Cr. 9q Tipo II: Gene della proteina simile al recettore chinasico dell’activina, Cr 12q • Malformazioni venose familiari, AD, Gene tie-2, Cr. 9p Emorragie subaracnoidee genetiche • Sindrome Ehlers-Danlos tipo IV • Sindrome di Marfan • Malattia del rene policistico tipo I, AD, 16p13.3 tipo II, AD, 4q13-23 tipo III, AD, non identificato il linkage tipo IV, AR, 6p21.1-p12 F…Giuliana, 65 a In anamnesi episodi di cefalea frequenti e cute lassa. A 56 a, episodio di ictus, con emiparesi facio-brachio-crurale sin; dopo 3 anni , infarto del miocardio. Es obiettivo e neurologico: lassità della cute; emiplegia fbc sin. TAC cranio: numerose lesioni ischemiche vascolari diffuse con una grossa lesione ischemica a livello della capsula int dx. Ecodoppler dei vasi del collo: sclerosi vasale diffusa. Discreto ispessimento intimale diffuso. Ecocardiogramma:. Calcificazioni dell’anello dell’anulus mitralico Ipotesi diagnostiche? Diagnosi PSEUDOXANTHOMA ELASTICUM La diagnosi è stata confermata da un punto di vista molecolare, individuando una nuova mutazione anche in altri membri della famiglia Meloni I et al. Pseudoxanthoma elasticum: point mutations in the ABCC6 gene and a large deletion including also ABCC1 and MYH11 Hum. Mutat. 2001; 118: 85 C… Salvatore, 68 a A 68, episodio ischemico con emiparesi sin ed afasia ed al doppler subocclusione della carotide int dx. Un fratello, una sorella e la madre : trombosi venosa agli arti inf. AngioRM: assenza di flusso al sifone carotideo dx per trombosi dello stesso. Arteria cerebrale media dx esile e mancata visualizzazione delle sue diramazioni. Sifone carotideo sin con flusso turbolento per ispessimenti. Sottoposto ad endoarteriectomia della carotide int sx. Deficit di fattore V di Leiden, con mutazione identificata. Lo studio molecolare è stato fatto anche a numerosi altri membri della famiglia. Due suoi figli, all’età di 36 e 30 anni, clinicamente sani, sono risultati portatori della stessa mutazione. Ipotesi diagnostiche? Diagnosi DEFICIT DI FATTORE V DI LEIDEN, LEIDEN con mutazione identificata. Lo studio molecolare è stato fatto anche a numerosi altri membri della famiglia. Due suoi figli, all’età di 36 e 30 anni, clinicamente sani, sono risultati portatori della stessa mutazione. FAM. CAP… Deficit del Fattore V Leiden I:1 I:2 F.43a A.84a II:1 MT. 48a III:1 II:2 L.46a III:2 B.40a III:3 E.76a II:3 G.35a III:4 S.69a II:4 G.36a PL.40a A.40a III:5 III:6 III:7 Pazienti con sintomi vascolari e mutazione. Nella terza generazione, soggetti tutti asintomatici in cui è possibile effettuare una prevenzione farmacologica Disordini metabolici con ictus • Malattia di Fabry, XR, Xq21.322 (Deficit di alfa-glucosidasi) • MELAS , Trasmissione materna, mitDNA, mut. tRNA (leu) (UUR) • Omocistinuria, AR, Deficit di cistationina sintetasi, 21q22.3 • Iperomocisteinemia, AD, Deficit 5,10 MTHFR, 1p36.3 MALATTIA DI FABRY Esordio: alla pubertà – Exitus in età adulta Trasmissione: recessiva, legata al cromosoma X Sintomi: Dolore alle estremità, acroparestesie, disturbi vasomotori e vegetativi. Angiocheratoma, del diametro di pochi millimetri, alla parte bassa del tronco, nel l’area lombo sacrale, genitale e alla mucosa orale. Alterazioni vascolari con disturbi nella funzione renale (proteinuria,microematuria, uremia), nella funzione cardiaca (ipetrofia ventricolare) nelle funzioni cerebrali (cefalea, vomito, emiparestesie, emiparesi, disturbi dei nervi cranici, afasia, atassia, nistagmo, disturbi della coscienza) ipertensione. Opacità corneali. Accumulo di Ceramide Triesoside Deficit di α-Galattosidasi M.Fabry: angiocheratoma corporis diffusum Anderson-Fabry disease with cerebrovascular complication in two Italian families Borsini W et al. Neurol Sci 23:49-53, 2002 a b MR image of two heterozygous sisters with cerebrovascular complication. a. Periventricular leukoencephalopathy before stroke. b.c. Periventricular white matter lesions and basal ganglia lacunar infarctions in the woman with parkinsonism c Borsini et al, 2002 I II III IV ? 2 ? * Family with three members with cerebrovascular complication. Filled squares, hemizygotes; small solid circle in circle, obligate carrier; small solid circle, miscarriage; *cerebrovasclular complications; ?, not examinated MELAS Encefalomiopatia mitocondriale con acidosi lattica ed episodi tipo stroke Intolleranza allo sforzo fisico, episodi tipo “stroke”, crisi epilettiche, demenza, acidosi lattica, RRF, età di esordio prima dei 40 anni. Altri caratteri comuni: emicrania ricorrente, nausea e vomito, deficit uditivo, bassa statura, cardiomiopatia, calcificazioni dei gangli basali, difficoltà nell’apprendimento. Circa il 10% dei casi presenta oftalmoplegia esterna progressiva. • La MELAS è una delle encefalomiopatie più “classiche”. • Oltre l’80% dei casi MELAS è associato ad una sostituzione nucleotidica al nt 3243 nel gene per il tRNALeu(UUR) del mtDNA. • Questa mutazione è associata anche ad altri fenotipi, come diabete e sordità, MELAS/MERRF, KSS, PEO, cardiomiopatia ipertrofica, miopatia, encefalopatia (Pleiotropia). Sebbene le mutazioni al tRNALeu(UUR) siano la causa più frequente di MELAS, questo fenotipo è geneticamente eterogeneo Altre mutazioni che causano la MELAS includono: G583A al tRNAPhe G1642A al tRNAval A5814G al tRNACys T9957C al gene COXIII G13513A al gene ND5 La MELAS segue i principi della genetica mitocondriale : • Trasmissione matrilineare • Eteroplasmia/Omoplasmia • Effetto soglia I 1 II III 2 1 1 2 2 3 Albero genealogico paziente MELAS n°6 Screening diagnostico • Analisi del pedigree • Protocollo diagnostico: • • • studio neurofisiologico, esame audiometrico, consulenza neuro-oftalmologica e cardiologica, TAC, RMN, RMS Esami di laboratorio: ac. piruvico e ac. lattico Biopsia muscolare: microscopia ottica → RRF, fibre COX negative; microscopia elettronica → accumulo di mitocondri subsarcolemmali, inclusioni paracristalline Studio biochimico: su tessuto muscolare o fibroblasti→ deficit di uno o più complessi della catena respiratoria Sindrome MELAS Stroke acuto Melas senza ictus Proton MRSI NAA Cho 1 1 LA Cr 2 2 Aumento diffuso del cerebrale parenchimale lattato 3.58 ppm 0.55 Citopatia mitocondriale Iperomocisteinemia P… Fabio, 44a Familiarità positiva per patologie cardiovascolari. Un fratello soffre di emicrania con aura e disturbi depressivi ansiosi. E’ risultato affetto da iperomocisteinemia con mutazione omozigotica per il gene MTHFR Vitamina B12 ed ac folico: nella norma Omocisteina: 36 um/l (vn inf 15) Mutazione omozigote C677T del gene che codifica per l’enzima MTHFR Terapia con Vitamina B12 ed acido folico. CADASIL • Cerebral autosomal dominant arteriopathy with subcortical infarcts and leucoencephalopathy • Malattia ereditaria autosomico-dominante ad esordio tardiva • Attacchi ischemici cerebrali ricorrenti (TIA) ed ictus, emicrania, epilessia e demenza CADASIL • Il gene, corrispondente al gene Notch3, èp stato localizzato sul cromosoma 19 e corrisponde ad una proteina transmembranaria coinvolta nei segnali di differenziazione cellulare nello sviluppo • Sono state riportate anche mutazioni de novo Notch3 gene (33 exons encoding a protein of 2321 aa; its extracellular domain contains 34 EGF-like repeat) Exon4 Exon 2 C49Y R54C 1 2 3 G114P120del C117F C123F/Y R133C R141C C144S/Y/F C146R/Y Y150C R153C R153C155del C162S R169C 4 Exon3 5 G171C C174Y S180C R182C C183R/S C185R C194F/Y C206Y R207C C212S C222G C224Y 6 7 8 Exon19 R1006C C1015R R1031C Exon11 C542Y R544C R558C R578C R607C R1231C 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Exon6 W71C R332C D80S84del Exon8 R90C Exon5 G420C C93F C233 R449C R110C D239D253del Y258C Exon22 24 Exon14 Exon23 R728C C1261R 25 26 2 28 29 7 30 31 32 33 Exon18 R985C Exon20 R1076C (G=glycine; P=proline; C=cysteine; F=phenylalanine; Y=tyrosine; R=argigine; S=serine; W=tryptophan) Spettro fenotipico della CADASIL Dichanks M et al. Ann Neurol 1998; 44:731-9 • TIA o stroke nel 71% dei casi • Deficit cognitivi nel 48% dei casi • Demenza (28%) accompagnata da disturbi della deambulazione (90%), incontinenza urinaria (86%) e paralisi pseudobulbare (52%) • Storia di emicrania (38%) (età media di esordio a 26 anni), classificate nell’87% come emicrania con aura • Disturbi psichiatrici (30%) • Epilessia (10%) Spettro fenotipico della CADASIL Dichanks M et al. Ann Neurol 1998; 44:731-9 • 55% dei pazienti più vecchi di 60 anni hanno un gravissimo handicap motorio • 14% non ha alcuna disabilità • La vita media è di 64 a (maschi) e 69 a (femmine) • Grossa variazione intrafamiliare The ectodomain of the Notch3 receptor accumulates within the cerebrovasculature of CADASIL patients Joutel A et al. J Clin Invest 105: 597-605, 2000 Asymptomatic (32 y.o.) Advanced stage (58 y.o.) MRI hyperintensities of the temporal lobe and external capsule in patients with CADASIL O’Sullivan M, Jarosz JM, Martin RJ, Deasy N, Powel JF, Markus HS Neurology 56: 628-34, 2001 Temporal pole hyperintensity is a radiologic marker of CADASIL. Involvement of the external capsule and corpus callosum are also characteristic findings that may help to distinguish the disease CADASIL • Eterogeneità clinica, ma prevalente sintomatologia con emicrania con aura, TIAs ed ischemia cerebrali ricorrenti, deficit psichico e leucoencefalopatia • Familiarità rilevante, di tipo dominante, con diversa espressività clinica e RM • Variabilità intrafamiliare (possibilità di altri fattori nella modulazione del fenotipo?) • Eterogeneità molecolare, ma più frequenti mutazioni sull’esone 3 e 4 Famiglia Ter...(CADASIL) sostituzione C3304T esone 20 (mutazione missenso Arg1076Cys nel 27° dominio della proteina EGF) • III-3: 45 a, episodi di • • • emicrania con aura, emiparesi, depressione. Leucoencefalopatia III-4.5: 40 a, emicrania con aura, leucoencefalopatia II-6:65a, demenza e leucoencefalopatia I-1; decesso a 56 con demenza Exon20 R1076C CADASIL/Di P... Ma… 55y • Cases of stroke and progressive dementia and leukoencepahlopathy on the maternal side • Thyroid dysfunction • Repeted episodes of migraine with aura and confusion • Stroke at age 43 and several episodes of aphasia • Severe fatigue for mild effort ? ? + 50 y + 75 y ? + 68 y + 61 y + 64 y + 60 y + 85 y +6m + 12 y ? + 14 y ? + 50 y l Cadasil Stroke Psychiatric changes Leukoencephalopathy Migraine WA CADASIL/Di..P…Ma…55y NAA Cho La a a b c d ↓NAA/Cr ratio and small increase in La signal Cr b NAA c Cho Cr nc 3.6 d La ppm 0.9 3.6 ppm 0.9 Screening for mtDNA mutations:neg Deletion of 5-bp in exon 4 leading to a frameship (aa 127 to 158) Muscle biopsy: presence of GOM A novel NOTC3 Frameshift Deletion and mitochondrial abnormalities in a patients with CADASIL MT Dotti, N De Stefano, S Bianchi, A Malandrini, C Battisti, E Cardaioli and A. Federico Arch Neurol 61: 942-945, 2004 This is the fisrt report on a frameship deletion (5 bp deletion from aa 127 to 158, with premature termination of translation (stop codon at a 159) A novel mutation in the Notch3 gene in an Italian family with cerebral autosomal dominant arteriopathy with subcortical infarcts and leucoencephalopathy: genetic and magnetic resonance spectroscopic findings Olivieri RL, Muglia M, De Stefano N, Mazzei R, Labate A, Conforti FL, Patitucci A, Gabriele AL, Tagarelli G, Magariello A, Zappia M, Gambardella A, Federico A, Quattrone A Arch Neurol 2001; 58: 1418-22 Thrombophilic risk factors and unusual clinical features in three Italian CADASIL patients L.Pantoni, C Sarti, F Pescini, S Bianchi, L Bartolini, P Nencini, AM Basile, M Lamassa, RN Kalaria, MT Dotti, A. Federico, D Inzitari Europ. J. Neurol. 2004 Trombophilic risk factors and unusual clinical features in three Italian CADASIL patients Pantoni et al EJN, 2004 Fattori rischio convenzionali Fattori rischio Non convenzionali Ipertensione Ipercolesterolemia Iperomocisteinemia Iperlipoproteinemia Anticorpi antifosfolipidi CADASIL/Omocisteina ↑ Omocisteinemia 8/13 (61%) MTHFR (C677T) 7/11 CADASIL/Monitoraggio PA 12 pazienti CADASIL MABP sistolica 113 (105-127) MABP diastolica 75 (68-84) ↓notturna MABP Extreme dipper Dippers Non dippers Inverted dippers 1 (>20%) 4 (>10% ma <20%) 6 (<10% ma >0%) 1 (<0%) CADASIL mutation screening in the Neurometabolic Unit, University of Siena (2000-2002) Selected patients: 103 subjects with leucoencephalopathy, variable clinical spectrum, not constant familiarity Notch3 mutations: 5 cases < 5% Exon 3→ 2 cases < 2% Exon 4 → 2 cases < 2% Exon 11 (73 pts screened) → 1 case >1% Exon 19 (20 pts screened) → no mutations 40 n u m e r o m u ta z io n i 35 30 25 20 15 10 5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 numero esoni The spectrum of Notch3 mutations found in 28 Italian families Family Origin Exon Mutation site Amino acid chenge % with exon 1-2 South 3 C406T Arg110Cys 17,8% 3-4 South 3 C346T Arg90Cys 5 South 3 Deletion from C341 to G352* Deletion of 4 aa form Ala88 to Gly91 6 Central 4 C499T Arg141Cys 7 Central 4 T625A Cys183Ser 8-9 Central 4 C697T Arg207Cys 10 Central 4 Deletion from T312 to G316* 11-12 South 6 C1072T Frame shift aa 125158 Stop codon aa 159 13 Central 6 T1090C* * New mutation Arg322Cys Cys338Arg 17,8% 10,7% The spectrum of Notch3 mutations found in 28 Italian families Family Origin Exon Mutation site Amino acid chenge % with exon 14 South 8 G1361A* Cys428Tyr 14,3% 15 South 8 T1360C* Cys428Arg 16 South 8 T1396A* Cys440Ser 17 South 8 C1423T Arg449Cys 18 South 10 G1660T* Gly528Cys 19-20 21-22 Central 11 C1897T Arg607Cys 23-24 South 11 C189T Arg607Cys 25-26 Central 19 C3094T Arg1006Cys 7,1% 27 Central 20 C3304T Arg1076Cys 3,6% 28 South 22 C3769T Arg1231Cys 3,6% * New mutation 3,6% CADASIL in Italy: conclusions Contrary to previous reports in different series of patients, exon 4 was not the most common site of mutation, with a percentage of less than 18%. Taken together, mutations in exon 4 and 3 accounted for only 36% of CADASIL cases, less than half the figure reported in the original Franch series (6) and, more recently, in the British one (4). On the other hand, mutations in exon 11, the most common in our analysis, were not found in any of the 48 British cases (4) and were rarely found in other less homogeneous series (5-7). We also detected a substantial number of mutations in exon 8 (14%) and 6 (11%). CADASIL Sospetto diagnostico in giovani adulti con •Episodi cerebrovascolari da cause non conosciute •Leucoencefalopatia alla MRI •Storia di malattia cerebrovascolare/demenza in più membri della famiglia Negatività esoni + comuni Analisi genetico molecolare Mutazione NOTCH3 Biopsia cute GOM CADASIL Sospetto diagnostico •Le manifestazioni cliniche non sono limitate al SNC •Ricerca alterazioni oculari subcliniche •Non esclusione “a priori” in presenza di fattori di rischio (iperomocisteinemia) in assenza alterazioni temporali alla MRI •Presentazioni cliniche “atipiche” Functional reorganization of motor cortex increases with greater axonal injury from CADASIL Reddy H, De Stefano N, Mortilla M, Federico A, Matthews PM Stroke 2002; 33: 502-8 fMRI in CADASIL Results Controls -37.8,20.8,52.5 Similar Patterns of ActivationPatients -32.4,-23.8,57.8 No Nosignificant significantchanges changesin inIpsilateral IpsilateralMotor Motoror orSupplementary SupplementaryMotor MotorAreas Areas Greater GreaterActivation Activationin inthe theIpsilateral IpsilateralPrimary PrimarySensorimotor SensorimotorCortex Cortexin inCADASIL CADASIL Deficit proteina S C…Giovanni, 49 a Episodi di TIA recidivanti , con cefalea seguita da sensazioni di parestesie all’emivolto sin, deviazione della rima orale ed afasia, della durata di circa 30 minuti. EEG normale RM: numerose aree ischemiche nella s.b. Studio dei fattori della coagulazione: deficit di proteina S Terapia con Coumadin, con scomparsa, a distanza di due anni, degli episodi di TIA. Neurogenetica e Neurologia clinica • Sviluppo della genetica • Individuazione di numerosi geni legati a malattie • Applicazione di tecniche di genetica molecolare come supporto della pratica clinica GRANDE CAMBIAMENTO NELL’APPROCCIO DIAGNOSTICO DIAGNOSI CLINICA O MOLECOLARE? Ethycal and Methodological Issues in Pedigree Stroke Research BB Worral, DT Chen, JF Meschia Stroke 32: 1243-1249, 2001 “Vi sono casi in cui la natura lascia tracce del suo lavoro lontano dai sentimenti più battuti: non esistono luoghi dove non sia possibile salvarne più chiaramente i misteri segreti. E non c’è modo migliore per promuovere il progresso della medicina di quello di investire la nostra intelligenza nella scoperta delle leggi fondamentali della natura affrontando con metodo scientifico lo studio dei casi di forme rare di malattie” Spettro fenotipico della CADASIL Dichanks M et al. Ann Neurol 1998; 44:731-9 • TIA o stroke nel 71% dei casi • Deficit cognitivi nel 48% dei casi • Demenza (28%) accompagnata da disturbi della deambulazione (90%), incontinenza urinaria (86%) e paralisi pseudobulbare (52%) • Storia di emicrania (38%) (età media di esordio a 26 anni), classificate nell’87% come emicrania con aura • Disturbi psichiatrici (30%) • Epilessia (10%) Spettro fenotipico della CADASIL Dichanks M et al. Ann Neurol 1998; 44:731-9 • 55% dei pazienti più vecchi di 60 anni hanno un gravissimo handicap motorio • 14% non hanno alcuna disabilità • La vita media è di 64 a (maschi) e 69 a (femmine) • Grossa variazione intrafamiliare Famiglia Ter...(CADASIL) sostituzione C3304T esone 20 (mutazione missenso Arg1076Cys nel 27° dominio della proteina EGF) • III-3: 45 a, episodi di • • • emicrania con aura, emiparesi, depressione. Leucoencefalopatia III-4.5: 40 a, emicrania con aura, leucoencefalopatia II-6:65a, demenza e leucoencefalopatia I-1; decesso a 56 con demenza Exon20 R1076C CADASIL • Eterogeneità clinica, ma prevalente sintomatologia con emicrania con aura, TIAs ed ischemia cerebrali ricorrenti, deficit psichico e leucoencefalopatia • Familiarità rilevante, di tipo dominante, con diversa espressività clinica e RM • Variabilità intrafamiliare (possibilità di altri fattori nella modulazione del fenotipo?) • Eterogeneità molecolare, ma più frequenti mutazioni sull’esone 3 e 4 The ectodomain of the Notch3 receptor accumulates within the cerebrovasculature of CADASIL patients Joutel A et al. J Clin Invest 105: 597-605, 2000 Asymptomatic (32 y.o.) Advanced stage (58 y.o.) MRI hyperintensities of the temporal lobe and external capsule in patients with CADASIL O’Sullivan M, Jarosz JM, Martin RJ, Deasy N, Powel JF, Markus HS Neurology 56: 628-34, 2001 Temporal pole hyperintensity is a radiologic marker of CADASIL. Involvement of the external capsule and corpus callosum are also characteristic findings that may help to distinguish the disease The yield of screening for CADASIL mutations in lacunar stroke and leukoaraiosis Dong Y et al, Stroke 2003,34:203-5 218 pts with i) isolated lacunar stroke ii) lacunar stroke and more confluent WM ischaemia Exons screened: 3,4,5,6 1 CADASIL case found (<0.5%; 11% <50 years) CADASIL mutation screening in the Neurometabolic Unit, University of Siena (2000-2002) Selected patients: 103 subjects with leucoencephalopathy, variable clinical spectrum, not constant familiarity Notch3 mutations: 5 cases < 5% Exon 3→ 2 cases < 2% Exon 4 → 2 cases < 2% Exon 11 (73 pts screened) → 1 case >1% Exon 19 (20 pts screened) → no mutations Thrombophilic risk factors and unusual clinical features in three Italian CADASIL patients L.Pantoni, C Sarti, F Pescini, S Bianchi, L Bartolini, P Nencini, AM Basile, M Lamassa, RN Kalaria, MT Dotti, A. Federico, D Inzitari Europ. J. Neurol. In press 40 n u m e r o m u ta z io n i 35 30 25 20 15 10 5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 numero esoni 45 40 35 30 25 delezioni 20 15 mutazioni missense 10 5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 esoni RESULTS/CADASIL mutations distribution • • • • Geographic Location in Italy Exon 3 Æ 5/5 South Exon 8 5/5 South Exon 4 Æ 5/5 Central Exon 11Æ 4/6 Central CADASIL in Italy: conclusions Contrary to previous reports in different series of patients, exon 4 was not the most common site of mutation, with a percentage of less than 18%. Taken together, mutations in exon 4 and 3 accounted for only 36% of CADASIL cases, less than half the figure reported in the original Franch series (6) and, more recently, in the British one (4). On the other hand, mutations in exon 11, the most common in our analysis, were not found in any of the 48 British cases (4) and were rarely found in other less homogeneous series (5-7). We also detected a substantial number of mutations in exon 8 (14%) and 6 (11%). Functional reorganization of motor cortex increases with greater axonal injury from CADASIL Reddy H, De Stefano N, Mortilla M, Federico A, Matthews PM Stroke 2002; 33: 502-8 fMRI in CADASIL Results Controls -37.8,20.8,52.5 Similar Patterns of ActivationPatients -32.4,-23.8,57.8 No Nosignificant significantchanges changesin inIpsilateral IpsilateralMotor Motoror orSupplementary SupplementaryMotor MotorAreas Areas Greater GreaterActivation Activationin inthe theIpsilateral IpsilateralPrimary PrimarySensorimotor SensorimotorCortex Cortexin in CADASIL CADASIL