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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Scuola dell’Infanzia “Quadrifoglio” Progetto didattico 2013-2014 “Il giardino che vorrei Progetto didattico “Il giardino che vorrei” "Vorrei che il bambino cominciasse ad avere un rapporto vero e caldo con la natura, con gli alberi, imparasse a conoscerli e, quando piove, riuscisse a sentire che musica fa la pioggia sulle foglie, si abituasse a vedere come crescono le erbe e andasse a cercare gli animali che si nascondono in mezzo al prato... Giocando con la natura il bambino gioca con l'immensità" Tonino Guerra Pag. 2 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Le ragioni del documentare Motivazioni Primi giorni di scuola… esperienze nella natura Casa delle farfalle Arriva la farfalla Vanessa Il nostro giardino in autunno Il nostro giardino d’inverno Il gigante egoista Le emozioni Al museo Arriva un nuovo messaggio di Vanessa Uscita didattica a Valbonella Il nostro giardino in primavera Doni per il giardino Le narrazioni Alcune riflessioni ATELAB “Giochi a Corte Chiara” condotto dall’atelierista Stefania Giorgi Pag. 3 p4 p4 p6 p5 p8 p9 p 13 p 17 p 19 p 21 p 22 p 23 p 25 p 27 p 28 p29 p 30 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Il giardino che vorrei Le ragioni del documentare Questa documentazione ripercorre il progetto “Il giardino che vorrei” che ha coinvolto tutti i bambini della Scuola Infanzia Quadrifoglio durante l’anno scolastico 2013-2014. Le insegnanti, in accordo con la coordinatrice pedagogica, hanno deciso di realizzare per il secondo anno una documentazione che ripercorre il progetto nel suo complesso. I destinatari sono i genitori, per dar loro la possibilità di conoscere e comprendere motivazioni, finalità, proposte ed esperienze che hanno coinvolto i loro bambini. L’obiettivo è quello di continuare una “pratica della memoria” che consenta di lasciare una traccia dei percorsi, utile anche per le insegnanti per riprogettare. La documentazione crea una storia e contribuisce alla definizione dell’identità del servizio, cerca di trasmettere i percorsi progettuali evidenziando il grande lavoro di riflessione, iniziale ed in itinere. L’impegno necessario per una progettazione che parte dall’analisi dei bisogni ed interessi dei bambini presenti nel servizio educativo in quell’anno scolastico e che valorizza il territorio e le sue peculiarità. E’ un impegno del gruppo di lavoro che è chiamato al confronto ed alla condivisione di contenuti, obiettivi, strategie e metodologie. Motivazioni È abbastanza facile accorgersi come i bambini e le bambine tra i 3 e i 6 anni vivono esperienze di rapporto diretto con la natura con straordinaria intensità mettendo in gioco spontaneamente abilità, capacità intuitive e percettive. Pensiamo alla curiosità, alla capacità di osservare con le mani e con tutto il corpo, all’attenzione alle cose apparentemente banali, alla meraviglia, allo sguardo attento e riflessivo davanti a della semplice terra o ad un lombrico. Se è vero che soprattutto nella scuola dell’infanzia l’interesse spontaneo dei bambini e delle bambine è spesso occasionale e una qualunque situazione può essere fonte di nuovi stimoli, è anche vero che ogni proposta può essere partecipata dai bambini in modo completo quando questa è in grado di suscitare emozioni e interessi canalizzabili verso forme di sostanziale crescita della loro personalità. Per assecondare interessi e curiosità verso il mondo naturale, possono bastare anche lembi banali di natura, che con la loro ricchezza, varietà e mutevolezza, Pag. 4 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” rappresentano una straordinaria occasione di esplorazione sensoriale, premessa e base di ogni conoscenza del mondo. In questo senso il giardino scolastico è un luogo quasi ideale, fa parte del vissuto quotidiano dei bimbi, dà loro sicurezza e libertà di movimento e può, attraverso semplici e stimolanti attività, diventare vero protagonista della vita scolastica. L’albero, ad esempio, è un ambiente magico, pretesto per inventare situazioni, modificare o reinterpretare storie conosciute, farle vivere. Con un lavoro di collaborazione tra insegnanti, bambini e genitori, da costruire nel tempo, il giardino può essere ripensato nella sua struttura, arricchito e diventare un luogo stimolante nel quale organizzare diverse e importanti attività. ( Rivista “Infanzia” nov. 2007) Ci ha accompagnato in questo percorso la farfalla Vanessa principessa dei giardini, che abita nella “Casa delle farfalle” di Cervia e ha seguito i bambini che l’hanno visitata in uscita didattica, fino alla scuola Quadrifoglio. Con lei i bambini hanno potuto interagire attraverso scambi comunicativi e da lei hanno avuto stimoli per accrescere la curiosità e l’interesse sul giardino. Durante il percorso è stata inserita la storia de “ Il gigante egoista”, secondo una rielaborazione tratta dal racconto di Oscar Wilde, che ha permesso di spaziare nel campo della sfera emotiva e immaginativa del bambino, prendendo in considerazione aspetti emozionali quali la rabbia, la paura e la gioia. Pag. 5 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” PRIMI GIORNI DI SCUOLA… ESPERIENZE NELLA NATURA L'approccio con l'ambiente naturale del giardino esplorazione, è positivo e stimolante per i bambini. risponde ai bisogni di gioco, scoperta, A questo proposito, durante il periodo dell'inserimento, i bambini nel giardino della scuola e di casa hanno raccolto del materiale che è stato utilizzato per realizzare elaborati di accoglienza insieme al proprio genitore o con i compagni. CASA DELLE FARFALLE Le aule rossa e gialla sono andate col pulmino a Cervia alla "Casa delle farfalle". All'ingresso, ai bimbi sono stati fatti indossare cappellini con sopra un fiore, ali di farfalle, frutti di gommapiuma. Durante il percorso hanno potuto osservare diverse specie di farfalle libere nel loro habitat, la loro alimentazione e il loro ciclo vitale. Le farfalle hanno seguito i bambini posandosi spesso sui loro cappellini. Pag. 6 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Conversazione con i bambini Giovanni: Siamo andati alla casa delle farfalle. Luca A.: si, a Cervia Federico M.:…un posto molto lontano. Noemi: Siamo andati con il pulmino giallo. Siria:…arrivati a Cervia siamo entrati in una serra molto grande. Alessandro B.P.:…dentro c’era un giardino bellissimo con molti alberi e fiori. Alice: però prima di entrare nel giardino Simona ci ha messo dei costumi. Aurora: si è vero. Da farfalle, da fiori e da frutta. Elena T.: le farfalle ci volavano intorno. Erano tante. Filippo M…e di tutti i colori. Federico S:..grandi e piccole. Luca A: …alcune grandissime di colore blu, giallo e rosa. Alessandro B.:…ci venivano sulla testa e anche sulle scarpe. Elena P.: a me si è posata sulla mano. Alice: mi sono molto divertita tra le farfalle. Pag. 7 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” ARRIVA LA FARFALLA VANESSA A scuola succedono strane cose: una mattina si sente un grande profumo in tutti gli ambienti… la mattina dopo si trovano tracce bianche, tracce colorate e brillantini e la finestra del salone è aperta. I bambini sono incuriositi, ipotizzano su chi o che cosa è entrato a scuola, aspettano con ansia di scoprire cosa accadrà. Il terzo giorno finalmente viene ritrovato un messaggio vocale con il quale la farfalla Vanessa, che Cari bambini , dice di averci seguito da Cervia, si presenta ai mi chiamo Vanessa e sono la regina delle farfalle. bambini portando loro in dono una medaglia e promettendo di aiutarli a scoprire i segreti del Alcuni di voi sono venuti a trovarmi nella mia nostro giardino. casa e mentre attraversavate il mio giardino vi ho seguito. Mi sono posata sulla testa di alcuni di voi: come eravate belli con i vostri costumi colorati e i vostri cappellini fioriti. Io e le mie amiche farfalle ci siamo molto divertite…siete cosi simpatici!!!!!!! Così ho deciso di seguire il vostro pulmino giallo e vi ho raggiunto nella vostra scuola. Lì vi ho visto giocare e correre nel vostro bel giardino. Ma voi, sapete quante cose meravigliose nasconde il giardino? Voglio aiutarvi a scoprirlo e a renderlo speciale e magico con i miei doni. Tornerò ancora da voi volando in mezzo alle vostre piante e a quella bellissima siepe di rosmarino “profumoso” vicino al cancello… Aspettatemi! A presto! Pag. 8 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” IL NOSTRO GIARDINO IN AUTUNNO I bambini hanno vissuto nel giardino momenti collettivi di esperienze sensoriali, stesi a terra, sia a pancia in giù che a pancia in su e in piedi, camminando, per osservare il giardino con diverse prospettive, cercando di cogliere, in un ambiente conosciuto, quei particolari che spesso non vengono notati. Pag. 9 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Sono state colte alcune opportunità che offre il quartiere portando i bambini a trovare il nostro vicino, Sergio, nel suo orto. Ci accolgono piante nuove, frutti, semi caduti da alberi immensi, canne di bambù altissime e perfino un piccolo pollaio con qualche gallinella timorosa che si nasconde fra la vegetazione ma lascia in giro piume delicate che i bambini raccolgono per portare a scuola. Pag. 10 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Siamo andati a piedi a casa di una bambina della nostra scuola per osservare il suo grande giardino, formato da una serie di giardini comunicanti. I bambini hanno percorso i “tunnel” e i “labirinti”, improvvisando giochi, osservando piante, frutti e i colori dell’ambiente naturale. I bambini raccontano l’esperienza Siamo saliti per la "collina" e poi siamo arrivati alla casa della Giulia dove c'è un giardino grandissimo. C'erano i nani e i funghi uno velenoso e uno no, c'erano i giochi e lo scivolo ma erano bagnati e non si poteva andare. Siamo passati in un passaggio segreto che ci ha fatto passare in un altra casa poi nella casa della sua nonna. Siamo anche poi passati da un cancellino e abbiamo visto i piccioni e le galline e si sentiva il canto del gallo. C'erano tanti alberi c'erano i corbezzoli e anche un mulino che si muoveva con il vento. C'erano le piante carnivore io le ho toccate! Quando siamo tornati alla casa di Giulia abbiamo piantato 2 piantine con le bacche rosse e tante belle foglie. La mamma della Giulia le ha annaffiate e dalla terra è uscito un verme lungo lungo. Semine nel nostro giardino: aglio… Conversazione con i bambini Ins: Cosa abbiamo fatto all'aglio? Nicolò: abbiamo tolto tutte le bucce, le camice. Daniel: le bucce proteggono gli spicchi d'aglio, dallo spicchio nascono tanti agli. Hamdi: poi l'abbiamo coperto con il fango Nicolò: nooo, con la terra morbida... Ins: così gli fa come una coperta... Nicolò: è come una coperta che copre i bimbi! Pag. 11 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” … ghiande e pigne Laboratorio di Natale Alcune mamme hanno realizzato gli addobbi natalizi per interni ed esterni. Nel salone hanno creato un pannello murale che riproduce un paesaggio invernale: i bambini hanno spugnato i fondi e i genitori con il cartoncino hanno fatto casette ed elementi del paesaggio aggiungendo cristalli di neve di polistirolo. Con materiali di recupero precedentemente raccolti da tutti i genitori hanno realizzato fiocchi di neve e stelle di Natale per addobbare il salone. Un abete esterno è stato abbellito con palline ricavate da bottiglie di plastica riciclate. Le mamme hanno poi cucito dei sacchettini di stoffa riempiti con caramelle che Babbo Natale ha portato ai bambini. Sopra i pacchettini è stata applicata una farfalla . Pag. 12 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” IL NOSTRO GIARDINO D'INVERNO Nella casina di Vanessa, che abbiamo appeso nel salone, si è accesa una lucina: è arrivato un nuovo messaggio. Vanessa ci ha fatto una sorpresa: gli alberi del giardino sono ricoperti di bianco... Conversazione con i bambini Siamo andati nel salone tutti insieme c'era una striscia bianca con l'odore del sale e il sapore di sale e zucchero era piccante poteva essere ghiaccio e neve. Sulla casina c'era una lucina che era “funzionevole” si accendeva e si spegneva . Sotto la casina abbiamo trovato un CD la più coraggiosa di tutte quante è stata la maestra Paola dell'aula rossa. La farfalla Vanessa parlava di neve continuamente, è andata a vedere il giardino tutto bianco di un gigante cosi ci ha regalato il bianco dell'inverno e l'ha messo di fuori sopra gli alberi. Noi siamo andati di fuori abbiamo visto anche una conchiglia un bastone e c'era un bianco sugli alberi, sì, gli alberi erano bianchi. Quando siamo tornati nel salone la luce era spenta. Speriamo che un giorno la troviamo ancora accesa perchè vuol dire che Vanessa è tornata a trovarci. Pag. 13 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Scoperte in giardino Il nostro giardino è bellissimo anche in inverno; usciamo tutte le volte che ci è possibile, e il giardino è diventato un'aula decentrata. I bimbi hanno scoperto la terra bagnata e il fango, le cortecce ruvide, i nascondigli dietro le siepi e...la neve! Tutti i bambini hanno imparato a mettersi il cappottino, cappello e sciarpa da soli, e sono molto bravi a indossare gli stivali riponendo le scarpe con ordine. Saltare nel fango e camminare sotto la neve? … Si può fare! Pag. 14 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” I bambini scoprono … un lombrico In una gelida mattina un bambino arriva regalandoci piccole foglie di trifoglio raccolte in giardino! Conosciamo la brina … la cerchiamo in giardino e la riproduciamo. Usiamo il fonendoscopio per ascoltare la “voce” del giardino. I bambini a turno lo passano, un po’ timidamente, sui tronchi, sulle foglie, sull’erba, poi prendono confidenza con lo strumento e “sentono” la voce del gazebo e dei rami e anche quella del giubbotto, che è più “liscia”. Pag. 15 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” I colori dell'inverno Con il solo colore bianco o contrapposto al nero sperimentiamo diverse tecniche grafiche e utilizziamo materiali vari per composizioni polimateriche. Prepariamo anche un regalo per Vanessa che ci ringrazia facendoci trovare in giardino una piccola sorpresa. Pag. 16 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” IL GIGANTE EGOISTA Attraverso la lettura e l'elaborazione del racconto di Oscar Wilde, conosciamo il gigante di cui Vanessa ci ha parlato nel suo messaggio. Conversazione con i bambini Insegnante: Cosa vuol dire egoista? “è uno che ruba tutte le cose … uno che strappa le cose di mano … che non vuol dare niente a nessuno … prima il gigante non voleva le persone … poi è diventato generoso, gentile …” Pag. 17 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” La storia diventa lo spunto per una serie di attività: drammatizzazione della storia attraverso giochi motori, costruzione di un binocolo e di cornici per osservare il giardino attraverso diverse forme geometriche. Strisciamo sotto la rete per entrare nel giardino del gigante Pag. 18 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” I bambini devono acquisire la capacità di descrivere le emozione che stanno provando e quindi nominarle, per questo è importante l’aiuto dell’adulto per identificarle: il bambino può imparare a distinguerle ed esprimere così più facilmente il suo stato d’animo. Analizziamo i personaggi de "Il gigante egoista" e le emozioni che scaturiscono dal loro comportamento. Anche l'ambiente naturale ci dà la possibilità di vivere emozioni: lo stupore e la meraviglia nel vedere che il piccolo seme ha germogliato e cresce, la delusione vedendo le piantine aromatiche falciate da un giardiniere ignaro, la tristezza per la piantina che muore... Attraverso attività ludiche e esperienze dirette nella natura cerchiamo di aiutare i bambini a comprendere e distinguere le emozioni. I bambini associano liberamente un colore ad ognuna delle emozioni che conoscono. LA RABBIA è rossa ; LA PAURA è nera; LA GIOIA è rosa, di tutti i colori, color arcobaleno; LA "STIZZA" è blu; LA TRISTEZZA è grigia Pag. 19 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Conversazione con i bambini Sono arrabbiato quando la mamma non mi dà la sorpresa appena arrivata a casa la mamma si arrabbia la mia mamma va a lavorare devo prendere le medicine Sono felice quando è il mio compleanno ricevo un regalo nessuno mi prende in giro la mamma e il papà mi comprano un regalo Sono triste quando la mamma mi sculaccia non posso uscire perché piove mio fratello non mi fa guardare i cartoni qualcuno mi dice una parolaccia Pag. 20 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” AL MUSEO La scuola ha sfruttato i percorsi interattivi proposti dal Museo della città di Rimini: le narrazioni coinvolgono attivamente i bambini con pupazzi, proiezioni visivo- narrative. In questa narrazione gli attori sono erba, fiori, piante, ortaggi, grilli, lucciole e nasi di fata. Un viaggio nelle immagini dell'arte alla scoperta della natura. L'uccellino Pip, alla ricerca di un luogo dove costruire il nido, ci fa entrare per gioco nei quadri scoprendo le magiche rappresentazioni degli alberi nell'arte e inventerà un albero speciale: un albero da passeggio da collocare ovunque se ne senta la necessità. Pag. 21 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” ARRIVA UN NUOVO MESSAGGIO DI VANESSA Cari bambini, sono la farfalla Vanessa. In questo periodo sono stata in un posto meraviglioso: ho visto prati verdi pieni di fiori, di colori e di profumi e avevo pensato di portare anche a voi un pò di tutto questo! Sono volata sulla vostra scuola e ...meraviglia! Ho visto che gli alberi sono cresciuti, sono pieni di foglioline verdi; il prato è coperto di soffice erbetta e le vostre vetrate sono piene di fiori e di colori. Siete stati davvero bravi a prendervi cura del vostro giardino ...però nel vostro giardino ci sono pochi fiori e così ho pensato di farmi aiutare dalle mie amiche farfalle e di portarvene un pò. Sono sicura che con questi fiori così colorati il vostro giardino diventerà ancora più bello! Pag. 22 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” USCITA DIDATTICA A VALBONELLA Un viaggio tra realtà e fantasia ci ha condotto nella magica atmosfera di Valbonella, dove, con l'aiuto di guide attente e capaci, ci siamo addentrati nel bosco di gnomo Mentino e con lui ci siamo emozionati in un viaggio alla scoperta del mondo fantastico degli gnomi in una natura ricca di colori e profumi. Pag. 23 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” E per finire la giornata dopo aver messo "le mani in pasta" abbiamo assaporato il profumo e il gusto del pane fatto da noi. Pag. 24 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” IL NOSTRO GIARDINO IN PRIMAVERA E' arrivata la primavera, la natura si risveglia e il soffice prato verde accoglie i bambini per nuovi giochi e nuove scoperte. Si ripropongono uscite a piedi nei giardini vicini per cogliere i cambiamenti. I semini crescono, le formiche lavorano freneticamente alla costruzione dei loro formicai, le lumache sono diventate grandi e, lentamente, percorrono il giardino alla ricerca di una prelibata piantina lasciando al loro passaggio una scia argentata. Ogni scoperta è stata l'occasione per nuovi apprendimenti, soddisfare curiosità, assaporare con i sensi e vivere con serenità le nuove esperienze. Le lumache Pag. 25 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” In giardino ci sono molte attività da fare ma … ci si può anche riposare … Pag. 26 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Conversazione con i bambini per raccogliere elementi sul “giardino che vorrei” Adesso il giardino è tutto fiorito e c'è il profumo. Ci sono i fiori gialli e arancioni e rossi, è più bello di prima di quando era inverno, adesso gli alberi sono fioriti, ci sono le foglie. I rami non sono più nudi, ma vestiti di foglioline nuove, verdi e c'è anche il prato d'erba nuova. È pieno di fiori che nascono dagli alberi, anche la siepe ha le foglie nuove, abbiamo raccolto tutte le margherite. Però mancano degli altri giochi, ci vogliono più fiori e l'erba altissima per nasconderci dentro. Però il giardino può avere anche degli uccellini e se mettiamo i fiori arrivano anche le farfalline. Quando c'è il sole, è una bella giornata, quando i fiori sono aperti vengono anche le api, così poi fanno il miele. Nel giardino ci vogliono gli alberi che fanno i frutti, anche le banane. DONI PER IL GIARDINO Pag. 27 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” LE NARRAZIONI Le lumachine di "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza" di L. Sepulveda, affrontano un lungo e pericoloso viaggio alla ricerca di un posto sicuro in cui vivere e durante il viaggio imparano che la lentezza ha permesso loro di fare molti incontri importanti per il raggiungimento della loro meta. Il "Piccolo bruco mai sazio" di E.Carle mangia, mangia e diventa tanto grasso; allora si chiude in un bozzolo e quando ne esce è diventato una splendida farfalla. Questa storia è stata illustrata e rilegata ed utilizzata anche come strumento per il progetto continuità con la scuola primaria di Spadarolo. Le narrazioni proposte durante l'anno sono state scelte sulla base degli interessi che i bambini dimostravano verso certi aspetti del progetto e nello stesso tempo sono state spunto per nuove esperienze. Pag. 28 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” ...e per finire... alcune RIFLESSIONI I bambini, nei loro progetti in giardino, a volte sembrano essere “sconclusionati” per il loro fare, disfare, rifare; non producono prodotti da esporre, ma imparano a concentrarsi, a prendere possesso dello spazio, a lavorare con tutto il corpo, ad osservare, ad essere inventivi e collaborativi e tanto altro ancora. Attraverso le immagini del percorso, abbiamo cercato di offrire un ritratto dei bambini in giardino, dove gli adulti appaiono poco, ma sono una regia determinante. Vista la meraviglia, lo stupore, il piacere di fare e scoprire dimostrato dai bambini, riteniamo che valga la pena continuare nel tempo ad utilizzare questo contenitore didattico per dare loro altre nuove occasioni di apprendimento nella natura. Pag. 29 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” atelab Giochi a Corte Chiara Atelierista Giorgi Stefania Pag. 30 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” GIOCHI A CORTE CHIARA L’ATELAB, allestito nella scuola dal 17 marzo 2014 al 28 Aprile, propone attività legate alla Narrazione Animata portata a scuola ad inizio anno scolastico. La Narrazione Animata è stata realizzata dal gruppo Atelier del Comune di Rimini utilizzando la storia tratta dal libro di H. Heine “L’uovo“, Il pollaio di Corte Chiara. Il percorso Atelab vede coinvolti i campi d’esperienza relativi a Immagini suoni e colori, Il corpo e il movimento. I linguaggi prevalentemente interessati sono quelli: mimico- gestuale- corporeo; verbale. La narrazione ha rappresentato il pretesto per affrontare le emozioni in particolare modo la Rabbia. Il 21 ottobre 2013 le atelieriste, Giorgi Stefania e M. Grazia Ricci, portano nella scuola la Narrazione animata “L’uovo”, Il pollaio di Corte Chiara. A fine narrazione giochi mimico gestuali per il gioco “ Indovina chi ero …” Pag. 31 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Il 17 marzo 2014 arriva a scuola Stefania per iniziare l’Atelab. Si presenta ai bambini con una valigia dove dentro, oltre ai suoi giochi, ha messo il libro “L’uovo” che vuole leggere ma … il libro è tutto … bianco! Sono sparite parole e immagini. I bambini non ci credono e vanno a controllare… qualcuno propone una formula magica che però … non funziona. I bambini non si danno per vinti e insieme decidono di lasciare sopra il libro una bacchetta magica … non si sa mai che funzioni e ritornino immagini e parole. I bambini non sono proprio contenti ma sono sicuri che funzionerà. E infatti il giorno dopo ritornano immagini e parole. Pag. 32 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” L’atelierista può finalmente leggere il libro. A fine lettura viene presentata una scatola speciale perché contiene dei braccialetti che servono per entrare in Atelier. La scatola viene messa sul tavolo davanti all’Atelier. La mattina dopo purtroppo la scatola lasciata sul tavolo non c’è più. Ma dove sarà? Siamo un po’ meravigliati, un po’ stupiti, forse anche un po’ arrabbiati … Questa volta i bambini pensano che sia stata Vanessa, il personaggio fantastico del progetto didattico della scuola, e decidono di inviarle un messaggio. Pag. 33 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” In attesa dell’arrivo della scatola dei braccialetti si gioca nel salone ad arrivare a Corte Chiara, il pollaio, luogo della storia L’Uovo da cui parte il progetto dell’Atelab. L’atelierista propone attività ludico-teatrali che coinvolgono il corpo e facilitano nei bambini l’immedesimazione nei ruoli che andranno ad assumere ed interpretare in atelier. Per tutta la durata dell’esperienza Atelab tali giochi vengono proposti prima di ogni ingresso in Atelier. Apre i giochi una canzone scherzosa per salutarci: “Ske ske kune, ske ske capisa, capi sa lanka, lanka ci lanka, kuma rende” Ognuno si presenta e con i gesti parla di sé dicendo quello che sa fare: correre, saltare, muovere le braccia, fare capriole … Poi si parte, si vola per arrivare al pollaio di Corte Chiara. Strada facendo, incontriamo e affrontiamo pericoli: ragni, coccodrilli, lupi, dinosauri, sabbie mobili … Insieme decidiamo le soluzioni per superarli. Pag. 34 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Durante questo “ viaggio” capita di farsi male allora ci fermiamo all’ospedale di Corte Chiara dove ci si rilassa e poi si riparte. Quando siamo stanchi ci fermiamo nell’ Albergo delle emozioni dove bussa un signore o una signora che per finta ci offre qualcosa da bere o da mangiare che ci fa diventare … tristi, felici o arrabbiati e litigiosi come le galline della nostra storia. Un altro gioco che ci fermiamo a fare è “la pompa e il palloncino”. Poi ci facciamo trasportare ad occhi chiusi, accompagnati dal suono di una dolce musica. Pag. 35 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Un giorno giocando nel salone ci accorgiamo che il messaggio per Vanessa messo nella casetta non c’è più …Allora la scatola con braccialetti e campanelli è vicina, i bambini la cercano e la trovano! Il messaggio per Vanessa ha funzionato e si avvisano tutti i bambini della scuola. Ora che sono tornati i braccialetti possiamo entrare in Atelier Per dare ai bambini uno spazio ludico - teatrale entro il quale sperimentarsi nella relazione con se stessi e con gli altri, viene chiesto loro di realizzare disegni che verranno utilizzati per delimitare lo spazio di Corte Chiara. Entriamo a Corte Chiara … si sta bene però dopo un po’ i bambini (polli, galline, pulcini) cercano di uscire. Vogliono scoprire cosa c’è fuori. Hanno già in mente quale personaggio vorrebbero diventare, come vorrebbero essere vestiti e dove andare. Nel momento della scelta dei vestiti iniziano i veri litigi per la contesa di oggetti: musi lunghi, pianto … Si sperimenta la rabbia concretamente. Insieme se ne parla pensando a strategie per superare il problema. C’è anche chi fa da mediatrice del contendere. Pag. 36 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Una volta trovati gli accordi, inizia la vestizione. I bambini si divertono davanti allo specchio. Luci colorate che si muovono con i suoni prodotti dalla voce invitano i bambini a immaginare che fuori da Corte Chiara ci sia un mondo fantastico. Finiti i preparativi l’atelierista, con il pretesto di aiutare i bambini ad immaginare ipotetici luoghi in cui poter andare, proietta immagini d’arte e fotografie. In questi luoghi nascono storie legate ai personaggi che ciascuno interpreta: pompieri, cavalieri, principesse, pittori, streghe … I personaggi inventati e interpretati da ciascun bambino vengono disegnati su acetati. Pag. 37 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” I disegni vengono poi proiettati utilizzando la lavagna luminosa. I bambini vi si immergono colorandosi. Con i personaggi disegnati e proiettati i bambini vivono le loro storie e scelgono gli amici con cui interagire. E per mostrare a tutti i nostri personaggi con cui abbiamo giocato prepariamo un cartellone per fare lo sfondo per un mandala che saluta e conclude l’Atelab. Pag. 38 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” Pag. 39 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” INSEGNANTI: PAVANI M.GRAZIA VASI VILMA ROMAGNOLI ANNA OPERATRICE SCOLASTICA: PATRIGNANI MILENA Alessi Leonardo Angeli Thomas Bassoli Beatrice Bonifazi Valentino Cancellieri Giulia Carnevali Gioele Casali Gabriele Ciapparelli Lorenzo Della Rosa Anna Di Silvestri Giulia Gllucaj Levis Guerra Samir Kertalli Sebastian Lippi Maria Vittoria Malocaj Elis Malocaj Erik Mani Uejda Moretti Federico Muratori Riccardo Paglioni Lorenzo Pecci Anna Piscaglia Alessia Polverelli Alice Protano Desiree Schifone Francesco Spadazzi Patrizio Pag. 40 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” INSEGNANTI: BAZZOTTI PAOLA CANDOLI EMANUELA OPERATRICE SCOLASTICA: QUINTAVALLE CARMELA e RICCIOTTI ANGELA Aquino Alex Arlotti Luca Buldrini Pasquini Alessandro Celato Valentina Coppola Maria Aurora D'amico Ilaria D'amico Noemi Di Noto Davide Di Noto Siria Fantini Matteo Galasso Alessandro Galasso Aurora Garuffi Luca Ghoul Akram Malafronte Carla Malpassi Federico Mani Ester Migani Filippo Panico Mattia Pratelli Elena Ruoppolo Giovanni Sassi Jenny Succi Federico Tamburini Alice Tamburini Elena Toprra Giulia Pag. 41 Progetto didattico “Il giardino che vorrei” INSEGNANTI: MONTEVECCHI NADIA TORRI DANIELA / STRAGLIOTTO MARIROSA PALMA TIZIANA OPERATRICE SCOLASTICA: ANTIMI SANDRA Muratori Alessia Olivieri Nicolo' Panaya Nina Parma Noemi Patrimia Simone Podeschiulisse Romano Andrea Severinimattia Spadazzi Lucia Tamburini Lucia Trandafili Samuel Valmaggi Matteo Valmaggi Viola Assou Hamdi Carnevali Samuele Cancellieri Federico Compagno Samuele Della Valle Agata Et'hemi Fiorela Garullim Mikol Gradoni Pietro Guci Daniel Lazzaroni Cristian Locatelli Leonardo Marini Daniel Montanari Samuel Pag. 42