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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”

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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Scuola dell’Infanzia “Quadrifoglio”
Progetto didattico 2013-2014
“Il giardino che vorrei
Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
"Vorrei che il bambino
cominciasse ad avere un rapporto
vero e caldo con la natura, con gli
alberi, imparasse a conoscerli e,
quando piove, riuscisse a sentire
che musica fa la pioggia sulle
foglie, si abituasse a vedere come
crescono le erbe e andasse a
cercare gli animali che si
nascondono in mezzo al prato...
Giocando con la natura il
bambino gioca con l'immensità"
Tonino Guerra
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
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Le ragioni del documentare
Motivazioni
Primi giorni di scuola… esperienze nella natura
Casa delle farfalle
Arriva la farfalla Vanessa
Il nostro giardino in autunno
Il nostro giardino d’inverno
Il gigante egoista
Le emozioni
Al museo
Arriva un nuovo messaggio di Vanessa
Uscita didattica a Valbonella
Il nostro giardino in primavera
Doni per il giardino
Le narrazioni
Alcune riflessioni
ATELAB “Giochi a Corte Chiara” condotto dall’atelierista Stefania Giorgi
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Il giardino che vorrei
Le ragioni del documentare
Questa documentazione ripercorre il progetto “Il giardino che vorrei” che ha coinvolto tutti i
bambini della Scuola Infanzia Quadrifoglio durante l’anno scolastico 2013-2014.
Le insegnanti, in accordo con la coordinatrice pedagogica, hanno deciso di realizzare per il secondo
anno una documentazione che ripercorre il progetto nel suo complesso.
I destinatari sono i genitori, per dar loro la possibilità di conoscere e comprendere motivazioni,
finalità, proposte ed esperienze che hanno coinvolto i loro bambini.
L’obiettivo è quello di continuare una “pratica della memoria” che consenta di lasciare una traccia
dei percorsi, utile anche per le insegnanti per riprogettare.
La documentazione crea una storia e contribuisce alla definizione dell’identità del servizio, cerca di
trasmettere i percorsi progettuali evidenziando il grande lavoro di riflessione, iniziale ed in itinere.
L’impegno necessario per una progettazione che parte dall’analisi dei bisogni ed interessi dei
bambini presenti nel servizio educativo in quell’anno scolastico e che valorizza il territorio e le sue
peculiarità. E’ un impegno del gruppo di lavoro che è chiamato al confronto ed alla condivisione di
contenuti, obiettivi, strategie e metodologie.
Motivazioni
È abbastanza facile accorgersi come i bambini e le bambine tra i 3 e i 6 anni vivono esperienze di
rapporto diretto con la natura con straordinaria intensità mettendo in gioco spontaneamente
abilità, capacità intuitive e percettive.
Pensiamo alla curiosità, alla capacità di osservare con le mani e con tutto il corpo, all’attenzione
alle cose apparentemente banali, alla meraviglia, allo sguardo attento e riflessivo davanti a della
semplice terra o ad un lombrico.
Se è vero che soprattutto nella scuola dell’infanzia l’interesse spontaneo dei bambini e delle
bambine è spesso occasionale e una qualunque situazione può essere fonte di nuovi stimoli, è
anche vero che ogni proposta può essere partecipata dai bambini in modo completo quando
questa è in grado di suscitare emozioni e interessi canalizzabili verso forme di sostanziale crescita
della loro personalità. Per assecondare interessi e curiosità verso il mondo naturale, possono
bastare anche lembi banali di natura, che con la loro ricchezza, varietà e mutevolezza,
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
rappresentano una straordinaria occasione di esplorazione sensoriale, premessa e base di ogni
conoscenza del mondo. In questo senso il giardino scolastico è un luogo quasi ideale, fa parte del
vissuto quotidiano dei bimbi, dà loro sicurezza e libertà di movimento e può, attraverso semplici e
stimolanti attività, diventare vero protagonista della vita scolastica. L’albero, ad esempio, è un
ambiente magico, pretesto per inventare situazioni, modificare o reinterpretare storie conosciute,
farle vivere.
Con un lavoro di collaborazione tra insegnanti, bambini e genitori, da costruire nel tempo, il
giardino può essere ripensato nella sua struttura, arricchito e diventare un luogo stimolante nel
quale organizzare diverse e importanti attività. ( Rivista “Infanzia” nov. 2007)
Ci ha accompagnato in questo percorso la farfalla Vanessa principessa dei giardini, che abita nella
“Casa delle farfalle” di Cervia e ha seguito i bambini che l’hanno visitata in uscita didattica, fino alla
scuola Quadrifoglio.
Con lei i bambini hanno potuto interagire attraverso scambi comunicativi e da lei hanno avuto
stimoli per accrescere la curiosità e l’interesse sul giardino.
Durante il percorso è stata inserita la storia de “ Il gigante egoista”, secondo una rielaborazione
tratta dal racconto di Oscar Wilde, che ha permesso di spaziare nel campo della sfera emotiva e
immaginativa del bambino, prendendo in considerazione aspetti emozionali quali la rabbia, la
paura e la gioia.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
PRIMI GIORNI DI SCUOLA…
ESPERIENZE NELLA NATURA
L'approccio con l'ambiente naturale del giardino
esplorazione, è positivo e stimolante per i bambini.
risponde ai bisogni di gioco, scoperta,
A questo proposito, durante il periodo dell'inserimento, i bambini nel giardino della scuola e di
casa hanno raccolto del materiale che è stato utilizzato per realizzare elaborati di accoglienza
insieme al proprio genitore o con i compagni.
CASA DELLE FARFALLE
Le aule rossa e gialla sono andate
col pulmino a Cervia alla "Casa
delle farfalle".
All'ingresso, ai bimbi sono stati
fatti indossare cappellini con
sopra un fiore, ali di farfalle,
frutti di gommapiuma.
Durante il percorso hanno
potuto osservare diverse
specie di farfalle libere nel
loro habitat, la loro
alimentazione e il loro ciclo
vitale.
Le farfalle hanno seguito i
bambini posandosi spesso sui loro cappellini.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Conversazione con i bambini
Giovanni: Siamo andati alla casa
delle farfalle.
Luca A.: si, a Cervia
Federico M.:…un posto molto
lontano.
Noemi: Siamo andati con il
pulmino giallo.
Siria:…arrivati a Cervia siamo
entrati in una serra molto grande.
Alessandro B.P.:…dentro c’era un
giardino bellissimo con molti alberi
e fiori.
Alice: però prima di entrare nel
giardino Simona ci ha messo dei
costumi.
Aurora: si è vero. Da farfalle, da
fiori e da frutta.
Elena T.: le farfalle ci volavano
intorno. Erano tante.
Filippo M…e di tutti i colori.
Federico S:..grandi e piccole.
Luca A: …alcune grandissime di
colore blu, giallo e rosa.
Alessandro B.:…ci venivano sulla
testa e anche sulle scarpe.
Elena P.: a me si è posata sulla
mano.
Alice: mi sono molto divertita tra
le farfalle.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
ARRIVA LA FARFALLA VANESSA
A scuola succedono strane cose: una mattina si sente un grande profumo in tutti gli ambienti… la
mattina dopo si trovano tracce bianche, tracce colorate e brillantini e la finestra del salone è
aperta.
I bambini sono incuriositi, ipotizzano su chi o che cosa è entrato a scuola, aspettano con ansia di
scoprire cosa accadrà.
Il terzo giorno finalmente viene ritrovato un
messaggio vocale con il quale la farfalla Vanessa, che
Cari bambini ,
dice di averci seguito da Cervia, si presenta ai
mi chiamo Vanessa e sono la regina delle farfalle.
bambini portando loro in dono una medaglia e
promettendo di aiutarli a scoprire i segreti del
Alcuni di voi sono venuti a trovarmi nella mia
nostro giardino.
casa e mentre attraversavate il mio giardino vi ho
seguito.
Mi sono posata sulla testa di alcuni di voi: come
eravate belli con i vostri costumi colorati e i vostri
cappellini fioriti.
Io e le mie amiche farfalle ci siamo molto
divertite…siete cosi simpatici!!!!!!!
Così ho deciso di seguire il vostro pulmino giallo
e vi ho raggiunto nella vostra scuola.
Lì vi ho visto giocare e correre nel vostro bel
giardino.
Ma voi, sapete
quante cose meravigliose
nasconde il giardino?
Voglio aiutarvi a scoprirlo e a renderlo speciale e
magico con i miei doni.
Tornerò ancora da voi volando in mezzo alle
vostre piante e a quella bellissima siepe di
rosmarino “profumoso” vicino al cancello…
Aspettatemi! A presto!
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
IL NOSTRO GIARDINO IN AUTUNNO
I bambini hanno vissuto nel giardino momenti collettivi di esperienze sensoriali, stesi a terra, sia a
pancia in giù che a pancia in su e in piedi, camminando, per osservare il giardino con diverse
prospettive, cercando di cogliere, in un ambiente conosciuto, quei particolari che spesso non
vengono notati.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Sono state colte alcune opportunità che
offre il quartiere portando i bambini a
trovare il nostro vicino, Sergio, nel suo orto.
Ci accolgono piante nuove, frutti, semi
caduti da alberi immensi, canne di bambù
altissime e perfino un piccolo pollaio con
qualche gallinella timorosa che si nasconde
fra la vegetazione ma lascia in giro piume
delicate che i bambini raccolgono per
portare a scuola.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Siamo andati a
piedi a casa di una
bambina
della
nostra scuola per
osservare il suo
grande
giardino,
formato da una
serie di giardini
comunicanti.
I bambini hanno percorso i “tunnel” e i “labirinti”, improvvisando giochi, osservando piante, frutti
e i colori dell’ambiente naturale.
I bambini raccontano l’esperienza
Siamo saliti per la "collina" e poi siamo arrivati alla casa della Giulia dove c'è un giardino grandissimo.
C'erano i nani e i funghi uno velenoso e uno no, c'erano i giochi e lo scivolo ma erano bagnati e non
si poteva andare. Siamo passati in un passaggio segreto che ci ha fatto passare in un altra casa poi
nella casa della sua nonna. Siamo anche poi passati da un cancellino e abbiamo visto i piccioni e le
galline e si sentiva il canto del gallo.
C'erano tanti alberi c'erano i corbezzoli e anche un mulino che si muoveva con il vento.
C'erano le piante carnivore io le ho toccate!
Quando siamo tornati alla casa di Giulia abbiamo piantato 2 piantine con le bacche rosse e tante
belle foglie.
La mamma della Giulia le ha annaffiate e dalla terra è uscito un verme lungo lungo.
Semine nel nostro giardino: aglio…
Conversazione con i bambini
Ins: Cosa abbiamo fatto all'aglio?
Nicolò: abbiamo tolto tutte le
bucce, le camice.
Daniel: le bucce proteggono gli spicchi
d'aglio, dallo spicchio nascono tanti
agli.
Hamdi: poi l'abbiamo coperto con il
fango
Nicolò: nooo, con la terra morbida...
Ins: così gli fa come una coperta...
Nicolò: è come una coperta che
copre i bimbi!
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… ghiande e pigne
Laboratorio di Natale
Alcune mamme hanno realizzato gli addobbi natalizi per interni ed esterni. Nel salone hanno
creato un pannello murale che riproduce un paesaggio invernale: i bambini hanno spugnato i fondi
e i genitori con il cartoncino hanno fatto casette ed elementi del paesaggio aggiungendo cristalli di
neve di polistirolo.
Con materiali di recupero precedentemente raccolti da tutti i genitori hanno realizzato fiocchi di
neve e stelle di Natale per addobbare il salone.
Un abete esterno è stato abbellito con palline ricavate da bottiglie di plastica riciclate.
Le mamme hanno poi cucito dei sacchettini di stoffa riempiti con caramelle che Babbo Natale ha
portato ai bambini. Sopra i pacchettini è stata applicata una farfalla .
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IL NOSTRO GIARDINO D'INVERNO
Nella casina di Vanessa, che abbiamo appeso nel salone, si è accesa una lucina: è arrivato un
nuovo messaggio.
Vanessa ci ha fatto una sorpresa: gli alberi del giardino sono ricoperti di bianco...
Conversazione con i bambini
Siamo andati nel salone tutti insieme c'era una striscia bianca con l'odore del sale e il sapore di sale e
zucchero era piccante poteva essere ghiaccio e neve. Sulla casina c'era una lucina che era “funzionevole” si
accendeva e si spegneva . Sotto la casina abbiamo trovato un CD la più coraggiosa di tutte quante è stata la
maestra Paola dell'aula rossa. La farfalla Vanessa parlava di neve continuamente, è andata a vedere il giardino
tutto bianco di un gigante cosi ci ha regalato il bianco dell'inverno e l'ha messo di fuori sopra gli alberi.
Noi siamo andati di fuori abbiamo visto anche una conchiglia un bastone e c'era un bianco sugli alberi, sì, gli
alberi erano bianchi. Quando siamo tornati nel salone la luce era spenta.
Speriamo che un giorno la troviamo ancora accesa perchè vuol dire che Vanessa è tornata a trovarci.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Scoperte in giardino
Il nostro giardino è bellissimo anche in inverno;
usciamo tutte le volte che ci è possibile, e il giardino
è diventato un'aula decentrata.
I bimbi hanno scoperto la terra bagnata e il fango, le
cortecce ruvide, i nascondigli dietro le siepi e...la
neve!
Tutti i bambini hanno imparato a mettersi il
cappottino, cappello e sciarpa da soli, e sono molto
bravi a indossare gli stivali riponendo le scarpe con
ordine.
Saltare nel fango e camminare sotto la neve? … Si può fare!
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
I bambini scoprono … un lombrico
In una gelida mattina un bambino arriva regalandoci piccole foglie di trifoglio raccolte in giardino!
Conosciamo la brina … la cerchiamo in giardino e la riproduciamo.
Usiamo il fonendoscopio per ascoltare la “voce” del giardino.
I bambini a turno lo passano, un po’ timidamente, sui tronchi, sulle foglie, sull’erba, poi prendono
confidenza con lo strumento e “sentono” la voce del gazebo e dei rami e anche quella del
giubbotto, che è più “liscia”.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
I colori dell'inverno
Con il solo colore bianco o contrapposto al nero sperimentiamo diverse tecniche grafiche e
utilizziamo materiali vari per composizioni polimateriche.
Prepariamo anche un regalo per Vanessa che ci ringrazia facendoci trovare in giardino una piccola
sorpresa.
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IL GIGANTE EGOISTA
Attraverso la lettura e l'elaborazione del racconto di Oscar
Wilde, conosciamo il gigante di cui Vanessa ci ha parlato nel
suo messaggio.
Conversazione con i bambini
Insegnante: Cosa vuol dire egoista?
“è uno che ruba tutte le cose …
uno che strappa le cose di mano …
che non vuol dare niente a nessuno …
prima il gigante non voleva le persone …
poi è diventato generoso, gentile …”
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
La storia diventa lo spunto per una serie di attività: drammatizzazione della storia attraverso
giochi motori, costruzione di un binocolo e di cornici per osservare il giardino attraverso diverse
forme geometriche.
Strisciamo sotto la rete per entrare nel giardino del gigante
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
I bambini devono acquisire la capacità di descrivere le emozione che stanno provando e quindi
nominarle, per questo è importante l’aiuto dell’adulto per identificarle: il bambino può imparare
a distinguerle ed esprimere così più facilmente il suo stato d’animo.
Analizziamo i personaggi de "Il gigante egoista" e le emozioni che scaturiscono dal loro
comportamento.
Anche l'ambiente naturale ci dà la possibilità di vivere emozioni: lo stupore e la meraviglia nel
vedere che il piccolo seme ha germogliato e cresce, la delusione vedendo le piantine aromatiche
falciate da un giardiniere ignaro, la tristezza per la piantina che muore...
Attraverso attività ludiche e esperienze dirette nella natura cerchiamo di aiutare i bambini a
comprendere e distinguere le emozioni.
I bambini associano liberamente un colore ad ognuna delle emozioni che conoscono.
LA RABBIA è rossa ; LA PAURA è nera; LA GIOIA è rosa, di tutti i colori, color arcobaleno; LA "STIZZA" è blu;
LA TRISTEZZA è grigia
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Conversazione con i bambini
Sono arrabbiato quando
 la mamma non mi dà la
sorpresa appena arrivata
a casa
 la mamma si arrabbia
 la mia mamma va a
lavorare
 devo prendere le
medicine
Sono felice quando




è il mio compleanno
ricevo un regalo
nessuno mi prende in
giro
la mamma e il papà mi
comprano un regalo
Sono triste quando
 la mamma mi sculaccia
 non posso uscire perché
piove
 mio fratello non mi fa
guardare i cartoni
 qualcuno mi dice una
parolaccia
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AL MUSEO
La scuola ha sfruttato i percorsi interattivi proposti dal Museo della città di Rimini: le narrazioni
coinvolgono attivamente i bambini con pupazzi, proiezioni visivo- narrative.
In questa narrazione
gli attori sono erba,
fiori, piante, ortaggi,
grilli, lucciole e nasi
di fata. Un viaggio
nelle immagini
dell'arte alla scoperta
della natura.
L'uccellino Pip, alla
ricerca di un luogo dove
costruire il nido, ci fa
entrare per gioco nei
quadri scoprendo le
magiche
rappresentazioni degli
alberi nell'arte e
inventerà un albero
speciale: un albero da
passeggio da collocare
ovunque se ne senta la
necessità.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
ARRIVA UN NUOVO MESSAGGIO DI VANESSA
Cari bambini, sono la farfalla Vanessa.
In questo periodo sono stata in un posto meraviglioso: ho visto prati verdi pieni di fiori, di colori e di
profumi e avevo pensato di portare anche a voi un pò di tutto questo!
Sono volata sulla vostra scuola e ...meraviglia! Ho visto che gli alberi sono cresciuti, sono pieni di
foglioline verdi; il prato è coperto di soffice erbetta e le vostre vetrate sono piene di fiori e di colori.
Siete stati davvero bravi a prendervi cura del vostro giardino ...però nel vostro giardino ci sono
pochi fiori e così ho pensato di farmi aiutare dalle mie amiche farfalle e di portarvene un pò.
Sono sicura che con questi fiori così colorati il vostro giardino diventerà ancora più bello!
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
USCITA DIDATTICA A VALBONELLA
Un viaggio tra realtà e fantasia ci ha
condotto nella magica atmosfera di
Valbonella, dove, con l'aiuto di guide
attente e capaci, ci siamo addentrati
nel bosco di gnomo Mentino e con lui
ci siamo emozionati in un viaggio alla
scoperta del mondo fantastico degli
gnomi in una natura ricca di colori e
profumi.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
E per finire la giornata dopo aver messo "le mani in pasta" abbiamo assaporato il profumo e il
gusto del pane fatto da noi.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
IL NOSTRO GIARDINO IN PRIMAVERA
E' arrivata la primavera, la
natura si risveglia e il soffice
prato verde accoglie i
bambini per nuovi giochi e
nuove scoperte.
Si ripropongono uscite a
piedi nei giardini vicini per
cogliere i cambiamenti.
I semini crescono, le
formiche
lavorano
freneticamente
alla
costruzione
dei
loro
formicai, le lumache sono
diventate
grandi
e,
lentamente, percorrono il
giardino alla ricerca di una
prelibata piantina lasciando
al loro passaggio una scia
argentata.
Ogni scoperta è stata
l'occasione
per
nuovi
apprendimenti, soddisfare
curiosità, assaporare con i
sensi e vivere con serenità
le nuove esperienze.
Le lumache
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
In giardino ci sono molte attività da fare ma … ci si può anche riposare …
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Conversazione con i bambini per raccogliere elementi sul “giardino che vorrei”
Adesso il giardino è tutto fiorito e c'è il profumo.
Ci sono i fiori gialli e arancioni e rossi, è più bello di prima di quando era inverno, adesso gli
alberi sono fioriti, ci sono le foglie.
I rami non sono più nudi, ma vestiti di foglioline nuove, verdi e c'è anche il prato d'erba nuova.
È pieno di fiori che nascono dagli alberi, anche la siepe ha le foglie nuove, abbiamo raccolto
tutte le margherite.
Però mancano degli altri giochi, ci vogliono più fiori e l'erba altissima per nasconderci dentro.
Però il giardino può avere anche degli uccellini e se mettiamo i fiori arrivano anche le farfalline.
Quando c'è il sole, è una bella giornata, quando i fiori sono aperti vengono anche le api, così poi
fanno il miele.
Nel giardino ci vogliono gli alberi che fanno i frutti, anche le banane.
DONI PER IL GIARDINO
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
LE NARRAZIONI
Le lumachine di "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza" di L. Sepulveda,
affrontano un lungo e pericoloso viaggio alla ricerca di un posto sicuro in cui vivere e durante il
viaggio imparano che la lentezza ha permesso loro di fare molti incontri importanti per il
raggiungimento della loro meta.
Il "Piccolo bruco mai sazio" di E.Carle mangia, mangia e diventa tanto grasso; allora si chiude in un
bozzolo e quando ne esce è diventato una splendida farfalla.
Questa storia è stata illustrata e rilegata ed utilizzata anche come strumento per il progetto
continuità con la scuola primaria di Spadarolo.
Le narrazioni proposte durante l'anno sono state scelte sulla base degli interessi che i bambini
dimostravano verso certi aspetti del progetto e nello stesso tempo sono state spunto per nuove
esperienze.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
...e per finire... alcune RIFLESSIONI
I bambini, nei loro progetti in giardino, a volte sembrano essere “sconclusionati” per il loro fare,
disfare, rifare; non producono prodotti da esporre, ma imparano a concentrarsi, a prendere
possesso dello spazio, a lavorare con tutto il corpo, ad osservare, ad essere inventivi e
collaborativi e tanto altro ancora.
Attraverso le immagini del percorso, abbiamo cercato di offrire un ritratto dei bambini in giardino,
dove gli adulti appaiono poco, ma sono una regia determinante.
Vista la meraviglia, lo stupore, il piacere di fare e scoprire dimostrato dai bambini, riteniamo che
valga la pena continuare nel tempo ad utilizzare questo contenitore didattico per dare loro altre
nuove occasioni di apprendimento nella natura.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
atelab
Giochi a Corte Chiara
Atelierista Giorgi Stefania
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
GIOCHI A CORTE CHIARA
L’ATELAB, allestito nella scuola dal 17 marzo 2014 al 28 Aprile, propone attività legate alla
Narrazione Animata portata a scuola ad inizio anno scolastico.
La Narrazione Animata è stata realizzata dal gruppo Atelier del Comune di Rimini utilizzando
la storia tratta dal libro di H. Heine “L’uovo“, Il pollaio di Corte Chiara.
Il percorso Atelab vede coinvolti i campi d’esperienza relativi a Immagini suoni e colori, Il
corpo e il movimento.
I linguaggi prevalentemente interessati sono quelli: mimico- gestuale- corporeo; verbale.
La narrazione ha rappresentato il pretesto per affrontare le emozioni in particolare modo la
Rabbia.
Il 21 ottobre 2013 le atelieriste, Giorgi Stefania e M.
Grazia Ricci, portano nella scuola la Narrazione
animata “L’uovo”, Il pollaio di Corte Chiara.
A fine narrazione giochi mimico gestuali per il gioco “ Indovina chi ero …”
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Il 17 marzo 2014 arriva a scuola Stefania per iniziare l’Atelab. Si presenta ai bambini con una
valigia dove dentro, oltre ai suoi giochi, ha messo il libro “L’uovo” che vuole leggere ma …
il libro è tutto … bianco! Sono sparite parole e immagini.
I bambini non ci credono e vanno a controllare… qualcuno propone una formula magica che
però … non funziona. I bambini non si danno per vinti e insieme decidono di lasciare sopra il
libro una bacchetta magica … non si sa mai che funzioni e ritornino immagini e parole.
I bambini non sono proprio contenti ma sono sicuri che funzionerà.
E infatti il giorno dopo ritornano immagini e parole.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
L’atelierista può finalmente leggere il libro. A fine lettura viene presentata una scatola
speciale perché contiene dei braccialetti che servono per entrare in Atelier.
La scatola viene messa sul tavolo davanti all’Atelier.
La mattina dopo purtroppo la scatola lasciata sul tavolo non c’è più. Ma dove sarà? Siamo un
po’ meravigliati, un po’ stupiti, forse anche un po’ arrabbiati …
Questa volta i bambini pensano che sia stata
Vanessa, il personaggio fantastico del progetto
didattico della scuola, e decidono di inviarle un
messaggio.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
In attesa dell’arrivo della scatola dei braccialetti si gioca nel salone ad arrivare a Corte
Chiara, il pollaio, luogo della storia L’Uovo da cui parte il progetto dell’Atelab.
L’atelierista propone attività ludico-teatrali che coinvolgono il corpo e facilitano nei bambini
l’immedesimazione nei ruoli che andranno ad assumere ed interpretare in atelier.
Per tutta la durata dell’esperienza Atelab tali giochi vengono proposti prima di ogni ingresso
in Atelier.
Apre i giochi una canzone
scherzosa per salutarci:
“Ske ske kune, ske ske capisa,
capi sa lanka, lanka ci lanka,
kuma rende”
Ognuno si presenta e con i gesti parla di sé dicendo
quello che sa fare: correre, saltare, muovere le
braccia, fare capriole …
Poi si parte, si vola per arrivare al pollaio di Corte Chiara. Strada facendo, incontriamo e
affrontiamo pericoli: ragni, coccodrilli, lupi, dinosauri, sabbie mobili …
Insieme decidiamo le soluzioni per superarli.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Durante questo “ viaggio” capita di farsi male
allora ci fermiamo all’ospedale di Corte Chiara dove
ci si rilassa e poi si riparte.
Quando siamo stanchi ci fermiamo nell’ Albergo delle
emozioni dove bussa un signore o una signora che per
finta ci offre qualcosa da bere o da mangiare che ci fa
diventare …
tristi, felici o arrabbiati e litigiosi come le galline della
nostra storia.
Un altro gioco che ci fermiamo a
fare è “la pompa e il palloncino”.
Poi ci facciamo trasportare ad occhi chiusi,
accompagnati dal suono di una dolce musica.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Un giorno giocando nel salone ci accorgiamo che il messaggio per Vanessa messo nella casetta
non c’è più …Allora la scatola con braccialetti e campanelli è vicina, i bambini la cercano e la
trovano!
Il messaggio per Vanessa ha funzionato e si avvisano tutti i bambini della scuola. Ora che sono
tornati i braccialetti possiamo entrare in Atelier
Per dare ai bambini uno spazio ludico - teatrale entro il quale sperimentarsi nella relazione
con se stessi e con gli altri, viene chiesto loro di realizzare disegni che verranno utilizzati per
delimitare lo spazio di Corte Chiara.
Entriamo a Corte Chiara … si sta bene però dopo un po’ i bambini (polli, galline, pulcini)
cercano di uscire. Vogliono scoprire cosa c’è fuori. Hanno già in mente quale personaggio
vorrebbero diventare, come vorrebbero essere vestiti e dove andare.
Nel momento della scelta dei vestiti iniziano i veri
litigi per la contesa di oggetti: musi lunghi, pianto
… Si sperimenta la rabbia concretamente. Insieme
se ne parla pensando a strategie per superare il
problema. C’è anche chi fa da mediatrice del
contendere.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
Una volta trovati gli accordi, inizia la vestizione. I bambini si divertono davanti allo specchio.
Luci colorate che si muovono con i suoni prodotti dalla voce
invitano i bambini a immaginare che fuori da Corte Chiara ci sia
un mondo fantastico.
Finiti i preparativi l’atelierista, con il pretesto di aiutare i
bambini ad immaginare ipotetici luoghi in cui poter andare,
proietta immagini d’arte e fotografie. In questi luoghi nascono
storie legate ai personaggi che ciascuno interpreta: pompieri,
cavalieri, principesse, pittori, streghe …
I personaggi inventati
e interpretati da
ciascun bambino vengono disegnati su acetati.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
I disegni vengono poi proiettati utilizzando la lavagna luminosa. I bambini vi si immergono
colorandosi. Con i personaggi disegnati e proiettati i bambini vivono le loro storie e scelgono
gli amici con cui interagire.
E per mostrare a tutti i nostri personaggi con cui
abbiamo giocato prepariamo un cartellone per
fare lo sfondo per un mandala che saluta e
conclude l’Atelab.
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
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Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
INSEGNANTI: PAVANI M.GRAZIA
VASI VILMA
ROMAGNOLI ANNA
OPERATRICE SCOLASTICA: PATRIGNANI MILENA
Alessi Leonardo
Angeli Thomas
Bassoli Beatrice
Bonifazi Valentino
Cancellieri Giulia
Carnevali Gioele
Casali Gabriele
Ciapparelli Lorenzo
Della Rosa Anna
Di Silvestri Giulia
Gllucaj Levis
Guerra Samir
Kertalli Sebastian
Lippi Maria Vittoria
Malocaj Elis
Malocaj Erik
Mani Uejda
Moretti Federico
Muratori Riccardo
Paglioni Lorenzo
Pecci Anna
Piscaglia Alessia
Polverelli Alice
Protano Desiree
Schifone Francesco
Spadazzi Patrizio
Pag.
40
Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
INSEGNANTI: BAZZOTTI PAOLA
CANDOLI EMANUELA
OPERATRICE SCOLASTICA: QUINTAVALLE CARMELA e RICCIOTTI ANGELA
Aquino Alex
Arlotti Luca
Buldrini Pasquini
Alessandro
Celato Valentina
Coppola Maria Aurora
D'amico Ilaria
D'amico Noemi
Di Noto Davide
Di Noto Siria
Fantini Matteo
Galasso Alessandro
Galasso Aurora
Garuffi Luca
Ghoul Akram
Malafronte Carla
Malpassi Federico
Mani Ester
Migani Filippo
Panico Mattia
Pratelli Elena
Ruoppolo Giovanni
Sassi Jenny
Succi Federico
Tamburini Alice
Tamburini Elena
Toprra Giulia
Pag.
41
Progetto didattico “Il giardino che vorrei”
INSEGNANTI: MONTEVECCHI NADIA
TORRI DANIELA / STRAGLIOTTO MARIROSA
PALMA TIZIANA
OPERATRICE SCOLASTICA: ANTIMI SANDRA
Muratori Alessia
Olivieri Nicolo'
Panaya Nina
Parma Noemi
Patrimia Simone
Podeschiulisse
Romano Andrea
Severinimattia
Spadazzi Lucia
Tamburini Lucia
Trandafili Samuel
Valmaggi Matteo
Valmaggi Viola
Assou Hamdi
Carnevali Samuele
Cancellieri Federico
Compagno Samuele
Della Valle Agata
Et'hemi Fiorela
Garullim Mikol
Gradoni Pietro
Guci Daniel
Lazzaroni Cristian
Locatelli Leonardo
Marini Daniel
Montanari Samuel
Pag.
42
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