...

Pierluigi Carofano L`horror vacui nell`opera d`arte

by user

on
Category: Documents
11

views

Report

Comments

Transcript

Pierluigi Carofano L`horror vacui nell`opera d`arte
Dall’Horror vacui
all’Horror pleni
una riflessione sulla perdita del valore del diastema nella
civiltà massmediatica e nella percezione dell’arte
Pierluigi Carofano
SNS 24 febbraio 2016
PREMESSA DI CAMPO (creatività)
• sfogliando un qualsiasi recente manuale di socio-antropologia
troviamo sempre un ampio capitolo dedicato all’importanza che i
mezzi di comunicazione di massa e le nuove tecnologie rivestono
nella vita quotidiana della nostra civiltà.
• Sulla scorta di una significativa campionatura, gli antropologi
fanno osservare che questi mezzi di comunicazione, dapprima
accolti come se possedessero delle intrinseche proprietà
taumaturgiche, poi accettati supinamente sin dalla prima infanzia
come se fossero delle naturali appendici, sono alla base di un
sordo disagio che presiede molte delle nostre attività creative e
interpretative.
• Credo che questa osservazione meriti di essere verificata – pur
nei limiti di un approccio massimalista – anche nelle attività dei
nostri studenti. Insomma, quello di cui oggi vorrei discorrere è la
perdita valoriale di un fattore per me fondamentale ai fini dello
sviluppo dell’individuo.
Esiste un vocabolo greco che ben rende il concetto che intendo
affrontare ed è “DIASTEMA”.
DIASTEMA significa qualcosa che separa due eventi, due oggetti,
due note (nel caso della musica); insomma che inserisce il
principio di “intervallo”.
Secondo Theodor Adorno la perdita ‘dell’intervallo’ è alla base di
‘quell’ascolto disattento’ che caratterizza molti momenti della
nostra vita quotidiana.
[eccessi di fonti d’informazione]
Definizione di Horror vacui:
“Frase con la quale si espresse un concetto fondamentale
della fisica aristotelica che, in polemica con la fisica
democritea, asseriva l’inesistenza di spazî vuoti (la natura
aborre dal vuoto); si ripete talvolta con allusione alla tendenza
a eliminare ogni spazio vuoto nell’ornamentazione,
nell’arredamento e simili" (Treccani).
“L'uso del termine horror vacui nell'arte si deve ad
un’intuizione dell’intellettuale Mario Praz, che lo introdusse
per descrivere l'atmosfera soffocante dell'arredo nell'età
vittoriana. Esempi più antichi e importanti possono essere
trovati tra oggetti propri dell'arte barbarica come i manoscritti
miniati - tra questi, si può citare la decorazione a tappeto del
Libro di Kells - oppure, ancora precedentemente, nel
medioevo ellenico, quando lo stile geometrico fece proprio il
concetto di horror vacui. La stessa volontà di riempire
meticolosamente gli spazi vuoti permea gli arabeschi dell'arte
islamica.
The Book of Kells,
Dublino, Trinity
College, MS 58.
Conosciuto anche
come
Grande
Evangeliario di san
Columba, è un
manoscritto miniato
realizzato da monaci
irlandesi intorno all'800
nell'ambito dell'arte
insulare. Contiene il
testo dei Quattro
Va n g e l i i n l a t i n o ,
accompagnato da note
introduttive ed
esplicative, il tutto
corredato da numerose
illustrazioni e miniature
riccamente colorate.
Palermo, Palazzo dei Normanni, Cappella Palatina
(1130-1143).
Paolo Scirpa,
Megalopoli
consumistica,
1977.
L’artista ha qui
reso l’effetto di
a c c u m u l o
oggettuale o di
p e r d i t a
intervallare
rispecchiante la
condizione del
m o d e r n o
panorama
u r b a n o
attraverso un
abile giuoco
dovuto alla
specularità
dell’immagine.
Sol Lewitt (1928-2007), Costruzione cubica, 1971.
L’architettura contemporanea di grandi dimensioni ha adottato il plan
libre e la facciata continua. In questo modo chi la abita (e la subisce
come passante) perde la coscienza della spazialità interna a scapito
di una spazialità estrinseca virtuale, esaltata attraverso i curtain-walls
specchianti.
Robert Rauschenberg
(1925 – 2008)
Retroactive II. 1963.
collage, cm 213X153.
Harftord, Whadsworth
Atheneum.
L’accostamento di unità
eterogenee in un unico
messaggio che risulta
inscindibile nelle sue parti o –
meglio – che solo
dall’accostamento di queste
acquista il suo specifico
valore, è alla base della
ricerca della identità
semantica del collage
pittorico di Rauschenberg.
Jasper Johns, Grey Alphabet,
1956. cera e olio su tela.
L’ a c c u m u l o d e i t a s s e l l i
contenenti le lettere
dell’alfabeto e l’abolizione
d’ogni intervallo tra gli stessi
è un significativo esempio di
arte adiastematica.
La cueva de las manos, Patagonia, 13.000-9500 a.c.
Il “muro di John Lennon”. Praga, quartiere di Malastrana.
Sol LeWitt, (1925-2007), Drawing 915.01. MASS MoCA,
North Adams, Massachusetts. [forma primaria].
“New York City’s Museum of Modern Art on Friday announced
a retrospective of postwar artist Donald Judd’s work for 2017”.
[minimal art].
Ad
Reinhardt
(1913 1967).
Black
Painting.
Piero Manzoni (1933-1963), Achrome, 1960. Caolino su tela
(cm 96x65).
Manfred Mohr, Generative Zeichnungen P-155, 1974.
Dai dodici angoli d’un cubo vengono scelti da un generatore
aleatorio da 0 a 12 lati a seconda dei casi da ottenere un risultato
imprevedibile ma costante. In questo caso l’elemento intervallare
è costituito dalla randomità del sistema.
Fly UP