Uno status symbol che non rallenta la sua metamorfosi
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Uno status symbol che non rallenta la sua metamorfosi
LA TECNOLOGIA LA TENDENZA IL REPORTAGE A PAGINA 13 A PAGINA 5 SCHIRA ALLE PAGINE 14 e 15 E AL VOLANTE … NESSUNO! A GUIDARE È IL COMPUTER FRA DIECI ANNI IL PENSIERO CONTROLLERÀ LA SICUREZZA AUTO TUTTI I SEGRETI DEL LAVORO DI UN PILOTA PROFESSIONISTA Autunno 2013 On the road Attraversando l’arco alpino alla guida delle “quattro” www.caffe.ch [email protected] Q @caffe_domenica il-Caffè Storia, stili e tendenze dal mondo dei motori La più bella del reame ALLE PAGINE 10 e 11 C hi è la più bella del reame tra le auto che sfileranno sulle strade svizzere nel 2014? La risposta è vicina, visto che nelle prossime settimane verrà scelta l’Auto dell’anno svizzera 2014, che succederà alla Mazda6 incoronata lo scorso anno attraverso il voto popolare (valido per la scelta dell’auto preferita dagli svizzeri su una scelta di una quarantina di modelli) e il giudizio tecnico di una giuria di esperti dopo una serie di test al volante. Ma le dieci finaliste già possono rappresentare una vetrina di prestigio a proposito della difficoltà della scelta da parte dei giurati. Il panorama, infatti, è vasto. segue a pagina 6 “Auto dell’anno svizzera 2014” è il segnale di un settore che attraversa le crisi e vive di innovazioni. Tra energie alternative, moderno design e un fascino sempre di moda STEFANO PESCIA ALLE PAGINE 6 e 7 l’analisi Uno status symbol che non rallenta la sua metamorfosi ELISABETTA MORO, antropologa U no status symbol l’auto lo è da sempre. Ma oggi il simbolo è diventato plurale. Perché i sogni, i desideri, le passioni e le aspirazioni del cittadino globale si sono polverizzate in tanti segmenti sempre più profilati. Una volta le dreamcars erano più o meno le stesse per tutti. Ferrari, Porsche Lamborghini, per gli amanti dell’accelerazione no limits. L’Aston Martin per gli aspiranti 007 col pallino dell’optional esclusivo. La Rolls per l’aristocrazia del sangue e del denaro. segue a pagina 3 IL CAFFÈ autunno 2013 ANDAMENTO DEL MERCATO DELL’AUTO, primo semestre 2012/2013, in Svizzera, percentuale per segmento Citycar Berline piccole -20.3% Berline compatte -19.2% -7.4% Fonte: ASTRA/MOFIS/auto-schweiz Dalla Ford T d’inizio Novecento alle auto ibride di oggi, l’industria dell’automobile ha sempre segnato la storia e l’evoluzione delle società. E ora punta sul verde Quel mito dei modelli anticrisi MASSIMO SCHIRA er capire come e quanto l’automobile abbia contato negli ultimi cent’anni sotto il profilo economico non serve certo rispolverare la leggendaria Ford Modello T. La vettura nominata “auto del secolo” che nel ventennio tra il 1908 e il 1928 diede vita al “fordismo” e venne prodotta in oltre 15 milioni di esemplari, però, rappresenta perfettamente il terremoto sociale che ha attraversato gran parte del Novecento. Con il motore a scoppio che diventa uno status symbol per strati sempre più consistenti del tessuto sociale, ma anche un “cavallo sicuro” su cui puntare per l’industria. Che capisce come la percezione dell’automobile tra la gente sia anche una sorta di “bene rifugio” in caso di crisi, puntando quindi su modelli particolari, veri e propri veicoli “anticrisi”. Pur essendo stata uno dei protagonisti del boom economico americano che portò al crac borsistico del ’29, l’automobile aveva ormai assunto una dimensione nuova. Solo quell’anno, negli Usa, ne circolavano già circa venti milioni, quando nel 1916 la produzione nazionale annua era ancora a quota 500mila veicoli. “Proprio questa improvvisa accelerazione è stata fatale – osserva Rodolfo Gaffino Rossi, direttore del Museo dell’automobile di Torino e storico dell’auto -. Nel senso che Ford produsse mezzi a grande ritmo, ma mancava una classe sociale che avesse i mezzi economici per acquistarli ed utilizzarli. Ogni rivoluzione troppo repentina porta con sé rischi di collasso”. Anche i periodi più bui della storia europea e mondiale, per l’automobile si trasformano in occasioni di crescita. Soprattutto tecnologica “La Prima Guerra Mon- P I DIECI MODELLI PIÙ IMMATRICOLATI IN SVIZZERA LE DIECI MARCHE PIÙ IMMATRICOLATE IN SVIZZERA Unità da gennaio a settembre 2013 Unità da gennaio a ottobre 2013 1 VW Golf 2 Skoda Octavia 6’766 3 BMW 3er 8’941 4’170 Peugeot 208 3’323 6 Audi A4 3’182 7 Audi A3 2’977 8 1 Volkswagen 34’791 2 Audi 18’383 3 Skoda 15’887 4 Ford 14’985 5 Bmw 14’978 6 Mercedes 4 VW Polo 3’785 Renault Clio 2’960 9 7 Renault 14’220 13’897 8 Opel 5 VW Tiguan 3616 BMW 1er 2’905 10 10 Peugeot Fonte: Associazione importatori svizzeri d’automobili diale ha visto nascere un settore che sarebbe stato legato per anni all’automobile: l’aviazione – spiega ancora Gaffino-Rossi -. L’auto offre all’aeronautica il motore termico, ma l’aviazione lo migliora sotto il profilo delle prestazioni. Il periodo tra il 1915 e il 1918 lo chiamo la prima rivoluzione. Proprio perché ingegneri aeronautici di case come Rolls Royce, Isotta Fraschini o Fiat riflettono su come migliorare il motore delle ‘ Gli albori La rivoluzione fordista aveva un problema: mancava una classe sociale in grado di comprare e usare davvero quelle autovetture 9 Toyota automobili. Ne seguirà, poi, una riflessione analoga, stavolta sull’aerodinamica e sull’utilizzo di materiali nuovi come le leghe d’alluminio e il magnesio, che per molto tempo è stato bloccato dal segreto militare”. E proprio mentre America e resto del mondo iniziavano ad uscire dalla Grande Depressione - apprestandosi, però, a conoscere gli orrori della Seconda Guerra Mondiale - in Germania nasceva una piccola automobile che avrebbe segnato un’epoca. La Volkswagen, l’auto del popolo, nel 1938 presenta infatti il “Käfer”, il maggiolino. Un veicolo prodotto fino al 2003 e sfornato a livello mondiale in oltre 21,5 milioni di esemplari. L’auto che permetterà alla Germania di riprendere quota nell’immediato dopoguerra. “Come per la prima Fiat 500, si tratta di un’automobile che nasce da diverse necessità – precisa Gaffino Rossi -. E la prima è quella di creare lavoro attraverso il prodotto. Necessità che va di pari passo con quella di creare il prodotto stesso e che ha stimolato la genialità del suo creatore. E non è un caso che il periodo post bellico abbia stimolato moltissimo anche lo sviluppo industriale collaterale all’automobile. Grazie all’auto, sono nati prodotti di uso quotidiano, come molti elettrodomestici, si è sviluppata la radio come mezzo di comunicazione”. Proprio il ruolo anticrisi che ancor oggi si attribuisce all’automobile. Già durante gli anni Sessanta, però, l’orizzonte dell’industria automobilistica inizia una fase di ‘ Lo sviluppo Nei periodi bellici il lavoro degli ingegneri aeronautici è stato decisivo per il progresso, prima tecnologico, poi anche aerodinamico spostamento, perché si comincia a guardare ad Oriente. “I giapponesi hanno avuto un approccio umile all’industria dell’automobile - prosegue Gaffino Rossi -. Chi non ricorda gli anni in cui venivano derisi per la loro mania di fotografare tutto? In realtà hanno saputo prendere spunto dagli attori principali di quel periodo per avviarsi sulla strada dello sviluppo tecnologico. E hanno vinto la battaglia perché, nel frattempo, l’Occidente viveva una crescita dell’automobile tale che, anche se un’auto non piaceva, vendeva lo stesso. Quando poi il mercato si è saturato, i clienti hanno iniziato a scegliere, puntando su qualità e innovazione. Scegliendo le giapponesi prima e le coreane poi”. È una sorta di rivoluzione industriale postuma anche quella vissuta dall’automobile in Oriente, soprattutto perché in Giappone si introduce l’automatizzazione. “Rispetto all’Europa il rapporto del numero degli addetti per costruire un’auto era di 3 a 10; in Europa servivano 10 operai, in Giappone 3 - spiega Gaffino Rossi -. Perché già in fase di progettazione si puntava su automazione e robotizzazione 13’202 10’939 10’726 Con il conseguente beneficio sui prezzi, ma anche sull’affidabilità”. A reggere il confronto, in anni più recenti, sono in pratica stati solo i tedeschi, con marchi come Mercedes, Bmw, Audi e Volkswagen a mantenersi comunque ai vertici. “Nessun segreto, però, perché i tedeschi storicamente sono metodici e ci mettono tempo a sviluppare un progetto, ma quando partono nella produzione, sono ineccepibili sotto ogni punto di vista - con- ‘ Le tendenze La crescita del numero di veicoli è ancora troppo elevata per poter puntare davvero sul riciclaggio. Si va verso la condivisione 3 AL CASELLO Tutti in coda al casello dell’autostrada del Sole nel 1985 (Fotogramma) AUTO Berline medie Berline grandi -13.4% Berline superiori -15.2% +1.8% l’analisi Antropologia e sociologia analizzano il fenomeno del piacere di guidare L’eterna metamorfosi di uno “status symbol” oggi anche multitasking ELISABETTA MORO, antropologo U I PRIMI CINQUE MERCATI MONDIALI Primo semestre 2013 1 Cina + 12.8 % 2 Stati Uniti + 7.6 % 3 Giappone - 9.2 % 4 Brasile + 4.7 % 5 Russia - 5.3 % Fonte: focus2move tinua il direttore del Museo dell’auto -. Negli anni hanno abbandonato i segmenti di facile produzione per puntare sulla qualità”. Il ruolo “anticrisi” dell’auto, comunque, anche in tempi grami per la ricerca di materie prime come il petrolio, non è certo esaurito. “Ci sono due sfide da raccogliere - conclude Gaffino Rossi -: capire il potenziale del riciclaggio delle materie prime come acciaio e alluminio e puntare sulle energie alternative per contrastare la mancanza di petrolio. Ma la crescita del numero di automobili, in generale, è ancora troppo elevata. E la prossima frontiera è certamente quella di una maggior condivisione invece del semplice possesso personale dell’auto”. [email protected] Q@MassimoSchira Immagine tratta da una pubblicità Volkswagen no status symbol l’auto lo è da sempre. Ma oggi il simbolo è diventato plurale. Perché i sogni, i desideri, le passioni e le aspirazioni del cittadino globale si sono polverizzate in tanti segmenti sempre più profilati. Una volta le dreamcars erano più o meno le stesse per tutti. Ferrari, Porsche Lamborghini, per gli amanti dell’accelerazione no limits. L’Aston Martin per gli aspiranti 007 col pallino dell’optional esclusivo. La Rolls per l’aristocrazia del sangue e del denaro. Anche se poi, per ragioni di budget si veniva a patti con la fantasia, ripiegando sul piano B. Una vettura più abbordabile, ma comunque al top del proprio potere d’acquisto. Un investimento d’immagine insomma, che fa da sempre dell’automobile il biglietto da visita del proprietario. La differenza è che al tempo della modernità liquida i formati di questi biglietti da visita si sono moltiplicati, proprio come i modelli automobilistici. A ciascuno il suo. Così per coronare la ricchezza conquistata a suon di pedate Frank Lampard sfreccia su una Ferrari 458, Balotelli non fa un passo senza la sua Audi R8V20 nero opaco, Franck Ribery viaggia su un’aggressiva Lamborghini Gallardo e Zlatan Ibrahimovic ostenta la sua super rossa Enzo Ferrari. Mentre quelli che ricchi lo sono da sempre scelgono spesso la strada dell’understatement. O addir ittura scavalca- Il desiderio I sogni, i desideri, e le aspirazioni del cittadino globale si sono polverizzate in segmenti sempre più profilati La grandezza La stragrande maggioranza degli automobilisti vuole che tutto quello che si paga si veda. A volte anche di più no tutti a sinistra con modelli sostenibili. Utilitarie, ecologiche, ibride, elettriche, minicar. Inversamente proporzionali al loro patrimonio. È quel che il sociologo francese Pierre Bourdieu definiva una pratica di distinzione sociale. Un modo per essere diversi dagli altri. E che detto in soldoni si chiama snobismo. *** Così l’auto rimane uno status symbol, ma trasmette un messaggio per certi versi inedito, lontano anni luce da quell’ostentazione sbruffona da nuovi ricchi degli anni Ottanta e Novanta, per diventare un manifesto del politicamente corretto. Una moratoria ecologica su quattro ruote. Non a caso Michelle Obama, la first lady della sostenibilità, usa una Ford Escape Hybrid, e la scicchissima Inès de la Fressange, maestra di stile e di eleganza, gira per Parigi con la sua Fiat Cinquecento. Ma si tratta per ora di una minoranza radical. Perché la stragrande maggioranza degli automobilisti vuole che tutto quello che si paga si veda. A volte anche di più. Ecco perché il popolo dei Suv non accenna a diminuire. E la macchina extra large entra anche nei listini delle case automobilistiche low cost. Perché di fatto è una vettura che trasporta un carico sporgente di significati. Desiderio di sicurezza, bisogno di protezione, uno spazio enorme tutto per sé. In realtà l’auto espansa è un po’ furgone, un po’ track, un po’ mezzo blindato. Ma è soprattutto un’intercapedine fra chi è dentro e chi è fuori, la corazza di un io assediato. E a poco servono superbolli e altre forme di accanimento fiscale, perché chi nell’auto proietta i suoi sogni e soprattutto i suoi incubi è disposto a pagare di più. *** Le nuove generazioni invece si stanno già proiettando verso l’era della motorizzazione interinale. Andando al di là del senso del possesso, per avere più funzioni con poca spesa, e responsabilità minima. Così privilegiano il car sharing e altre forme di condivisione che rendono il rapporto con l’automobile sempre più leggero. Ma non per questo sono meno esigenti, perché la quattro ruote non deve limitarsi a trasportarli via terra, ma a collegarli via etere. Facilitando la vita digitale, la connessione permanente. Facendosi multitasking. È l’ultima frontiera della velocità. $ % % ! ! " !% $ ! " " % % " # " " 1# * 28#1 $"00 6* * 0*7" (300*" $*77" $ 30 6* ' * "* 00 *6"06 "' 4*0 6 " 1# * 28#1 %0 )0*"7" & $* 6003* 77 " " 0*7" (300*"' 3 *" (300*" 2'8 #8 " +3" "*770" " 0" .#88 (36 0 7 -' .#88 #2 82. % 0300 6003* 3"6 "*770 #1 .& 0"* )5 7 *0 1),8' ' " 3+ 3*" 288' $*" (300*" 1#88' %0*7" (300*" 1!88' " 88' "**+$" 0 6"* $ 30 6* &' " *+*6 " (33 (3 " 0"' 300 $*77 3+' $ % " 5 IL CAFFÈ autunno 2013 AUTO Sistemi anticollisione, capacità di percepire la distrazione del conducente e riconoscimento istantanea della segnaletica stradale sulle vetture di domani Il veicolo “in grado di ragionare” si completa attraverso nuove tecnologie di navigazione di facilissimo accesso e di comunicazione integrata PARCHEGGIO AUTOMATICO Divesri modelli sono già dotati di un sistema che permette al veicolo di parcheggiare in modo autonomo. Soltanto i freni restano gestiti da chi guida l’automobile L’innovazione Ecco il cambio automatico che sa scegliere tra nove marce A STEFANO PESCIA N el mondo dell’automobile l’evoluzione della sicurezza rincorre la tecnologia sviluppando dei sistemi che, entro il 2020, dovrebbero facilitare la guida ed essere in grado di ridurre il rischio di collisioni e gravi lesioni alle persone. Degli indubbi passi da gigante che ognuno di noi può constatare semplicemente confrontando un modello nuovo con quello precedente. Se le sigle, fino a pochi anni fa, indicavano un determinato accessorio, erano un invidiato lusso riservato alle vetture più costose, oggi i medesimi sono disponibili con maggiore frequenza anche tra i modelli con un prezzo di listino compreso tra 30 e i 40mila franchi. Ecco, in sintesi, alcuni esempi di una realtà con un futuro in crescendo. Il sistema anticollisione frontale Il sistema esegue una scansione radar del tratto di strada davanti al veicolo per offrire tre diversi livelli di assistenza. Inizialmente emette un allarme acustico per segnalare il progressivo avvicinamento all’auto che precede. In caso di mancata risposta da parte del conducente, il sistema applica parzialmente il freno e, se la distanza continua a diminuire, provoca l’arresto del veicolo. Il rilevamento di distrazione Dopo aver analizzato lo stile di guida per una decina di minuti il sistema controlla i movimenti dello sterzo, visualizzando una spia sul cruscotto non appena diventano incostanti. In questo modo il conducente saprà quando è il momento di fare una pausa. Riconoscimento della segnaletica Per viaggiare in totale sicurezza, rispettando il codice della strada, una telecamera dianteriore rileva e mostra automaticamente i segnali dei limiti di velocità. Il sistema funziona in tutta Europa, indipendentemente dalla segnaletica di ciascun Paese. La regolazione automatica dei fari Gestita da una telecamera ad alta risoluzione e un software avanzato, la nuova funzione di regolazione automatica dei fari anteriori evita al conducente di dover disinserire gli abbaglianti alla comparsa di un veicolo che viaggia in direzione opposta al Nel 2020 l’automobile penserà L’obiettivo di ridurre gli incidenti passa da un cervello elettronico senso di marcia o che precede, mantenendo un’illuminazione perfetta anche sulle strade più buie. L’assistenza al parcheggio Misura automaticamente le dimensioni dei posteggi laterali e richiede solo 80 cm di spazio in più rispetto alla lunghezza dei veicolo per parcheggiare l’auto in tutta sicurezza, lasciando al conducente l’unica incombenza di seguire le istruzioni a video e controllare la direzione di manovra. La comunicazione a 360° Un ulteriore passo in avanti, per l’automobile che impara a pensare, si aggiunge alla connettività con i sistemi di navigazione. Entrano in azione anche gli smartphone, per restare sempre in contatto con il mondo esterno anche quando si viaggia. Sarà possibile accedere a numerose applicazioni di musica, di scambio d’informazioni tramite Facebook, Twitter e altri sistemi, di intrattenimento e di viaggio attraverso degli ampi display tattili ad alta definizione. Sono una comoda realtà anche streaming audio Bluetooth, gli ingressi Aux-in e Usb e una radio Dab (Digital Audio Brodcasting). FARI ELETTRONICI Una telecamera ad alta risoluzione e un software gestiscono i fari, evitando al guidatore di passare manualmente, quando serve, dagli abbaglianti agli anabbaglianti nche in Svizzera sono passati i tempi in cui si riteneva che, la vettura con il cambio automatico, fosse più indicata a persone poco abili al volante. Sarà colpa del traffico in aumento, del livello di perfezione tecnica ormai raggiunto o del desiderio di abbandonare il pedale della frizione per un ulteriore apprezzata comodità. Quello che è certo è che il primo cambio completamente automatico, chiamato Hydramatic, a quattro rapporti e senza frizione disponibile in casa Oldsmobile nel 1940, con un supplemento di 75 dollari, è un ricordo oramai lontano. Oggi vi è solo l’imbarazzo della scelta. Si passa a modelli da 5, 6, 7 e 8 rapporti a sofisticate soluzioni a doppia frizione. Ma “Zf”, il gruppo tedesco specializzato nel settore delle trasmissioni, ha superato tutti. Il suo innovativo progetto di una nuova generazione di cambi automatici, create per autovetture dotate di motore trasversale e trazione anteriore, ha trovato un cliente d’eccezione. La Range Rover Evoque, infatti, è la prima vettura di serie al mondo a proporre un cambio automatico a nove rapporti, compatto, leggero (-7,5 kg. rispetto al precedente 6 rapporti), estremamente robusto e con i comandi che rimangono invariati. Questa unità permette, in nona marcia a una velocità di 120 km/h, di far girare il motore a soli 2.170 giri/min, ovvero 720 giri al minuto in meno del vecchio cambio a 6 rapporti. Tra gli ulteriori vantaggi riscontrati nella prova della motorizzazione 4 cilindri a benzina 2.0, da 240 Cv, anche quello di presentarsi con dei tempi di risposta ultraveloci, “sotto la soglia della percezione” e di garantire un programma adattivo di cambi di marcia in grado di seguire rapidamente lo stile di guida del conducente. Grazie ad un’ampia distribuzione dei rapporti e ad un’accresciuta efficienza, questa trasmissione garantisce una riduzione dei consumi (di oltre il 10 %) e delle emissioni e, al tempo stesso, migliori prestazioni e maggior comfort. Inoltre il cambio automatico a 9 rapporti della Range Rover Evoque è abbinato a un sistema Start&Stop di ultima generazione. IL CAFFÈ autunno 2013 Auto Chi è Skoda Octavia Motori: 4 cilindri benzina e diesel Cilindrata (cc): da 1.197 a 1.984 Cambio: manuale a 5 e 6 marce automatico a doppia frizione 6 rapporti CV: da 105 a 220 0-100 km/h (s): da 7 Velocità massima (km/h): oltre 180 km/h Consumi medi (l/100 km): da 3,8 a 6,7 Prezzo base: da 20’520 franchi Jaguar F-Type Motori: 6 e 8 cilindri benzina Cilindrata (cc): 2.995 e 5.000 Cambio: automatico a 8 rapporti CV: da 340 a 495 0-100 km/h (s): da 4 Velocità massima (km/h): oltre 260 km/h Consumi medi (l/100 km): da 9 a 11,1 Prezzo base: da 92’500 franchi Abitabilità, funzionalità e sicurezza Nella sua numerosa gamma la Octavia offre solo l’imbarazzo di scegliere quale versione soddisfa meglio le aspettative nel rapporto prezzo/prestazioni. Nella sua terza generazione un ulteriore passo in avanti nella generosa abitabilità, la funzionalità e la sicurezza. Dalla berlina - in sette motorizzazioni a scelta, benzina e diesel - alla gettonata station wagon con il suo capiente bagagliaio (fino a 1740 liltri), che non ha rivali nella sua categoria. Non mancano le diverse versioni con la trazione integrale di nuovo sviluppo, fino alla sportiva Rs. La più veloce Octavia di serie di tutti i tempi è disponibile in due nuovi motori due litri: il benzina da 220 Cv o il turbodiesel da 184 Cv. Mercedes-Benz Classe S Motori: 6 e 8 cilindri benzina, diesel e ibrida Cilindrata (cc): da 2.987 a 5.462 Cambio: automatico a 7 rapporti CV: da 258 a 585 0-100 km/h (s): da 4 Velocità massima (km/h): oltre 200 km/h Consumi medi (l/100 km): da 5,6 a 10,3 Prezzo base: da 105’500 franchi Sarete sedotti dalla passione sportiva Allacciatevi le cinture, premete il pulsante d’avviamento, ascoltate il sound del motore e sarete sedotti dall’esaltante passione sportiva che la casa del giaguaro offre con la nuova roadster. La potenza e il piacere di guida sono un’affidabile certezza. Una F-Type generosa nella sue prestazioni, grazie anche alla presenza di un differenziale autobloccante meccanico per massimizzare la trazione e alla trasmissione automatica a otto rapporti, in grado di offrire un controllo sequenziale manuale completo, anche tramite i paddle montati sul volante. L’abitacolo è caratterizzato da esclusivi materiali di rivestimento in fibra tecnica, che valorizzano ulteriormente l’ ambiente intimo e raffinato. Alfa Romeo 4C Telecamere e sensori per guidare Motori: 4 cilindri benzina Cilindrata (cc): 1.750 Cambio: automatico a doppia frizione a 6 rapporti CV: 240 0-100 km/h (s): 4,5 Velocità massima (km/h): 258 Consumi medi (l/100 km): ca 8 Prezzo base: 66’000 franchi Se cercate una berlina di lusso all’avanguardia, anche per le differenti soluzioni di guida, Mercedes è un affidabile punto di riferimento. Nell’ambito delle tecnologie l’automobile di serie che guida da sola è una realtà che, con la Classe S, inizia a muovere i primi passi. Telecamere e sensori diventano gli occhi attenti della berlina per tutto ciò che la circonda, interpretando la conformazione della strada e individuando situazioni di potenziale pericolo. A bordo la nuova Classe S assicura a ogni passeggero uno spazio ideale per vivere la comodità ai massimi livelli e arrivare rilassati a destinazione. Un modello disponibile in sei versioni, 4Matic compresa e potenze da 258 a 585 cavalli. del reame C hi sarà la più bella del reame tra le auto che sfileranno sulle strade svizzere nel 2014? La risposta è vicina, visto che nelle prossime settimane verrà scelta l’Auto dell’anno svizzera 2014, che succederà alla Mazda6, incoronata lo scorso anno attraverso il voto popolare (valido per la scelta dell’auto preferita dagli svizzeri su una scelta di una quarantina di modelli) e il giudizio tecnico di una giuria di esperti, dopo una serie di test al volante. Ma, a proposito della difficoltà della scelta da parte dei giurati, le dieci finaliste già possono rappresentare una vetrina di prestigio. Il panorama, infatti, è vasto. Si va dalla berlina pensata per le famiglie alla concept-car elettrica, passando per l’ammiraglia di lusso o la supersportiva sognata dagli appassionati. A testimonianza di un Tesla Model S Motori: elettrico Capacità (kWh): da 65 e 85 Cambio: automatico Potenza massima (kW): da 225 a 310 0-100 km/h (s): 4,5 Autonomia: ca 400 km Consumi medi (l/100 km): Prezzo base: da 85’900 franchi Si sente odore di Formula 1 sotto il cofano Fate il pieno di elettricità per 400 Km Ecco la berlina di quasi cinque metri di lunghezza che, nel segmento lusso, è una rivoluzionaria testimone di un’affidabile mobilità ecologica. È dotata di un motore elettrico, sistemato fra le ruote posteriori e alimentato a batterie alloggiate nel pianale. Una vantaggiosa soluzione a tutto spazio, per i cinque comodi posti che aumentano fino a sette con i due strapuntini (in opzione) nel grande baule e il doppio capiente bagagliaio. La sua autonomia è un riferimento per tutte le sue rivali: oltre 400 km con un pieno di elettricità! Unico è anche il cruscotto con lo schermo digitale tattile di 17 pollici, posto al centro della plancia, che permette di controllare tutte le funzioni di bordo. Progettata dagli ingegneri dell’Alfa Romeo e prodotta nello stabilimento Maserati di Modena, l'affascinante “2 posti secchi” (lunghezza circa 4 m) impiega tecnologie e materiali (telaio in carbonio e alluminio), in molti casi derivati dalla Formula 1 o dal settore aeronautico. Una trazione posteriore per esaltare al massimo la vera sportività del modello, come si è potuto apprezzare anche sulla pista di Hockenheim. I punti di forza della 4C? Peso di soli 895 kg, il nuovo motore 1750 turbo benzina con iniezione diretta e basamento in alluminio, il cambio automatico a doppia frizione a secco, il selettore Alfa D.N.A. con l'inedita modalità Race e il suo invitante prezzo di vendita. Berlina per la famiglia o ammiraglia di prestigio? Concept-car ecologica o supersportiva da sogno? La scelta del veicolo dell’anno non è certo semplice 2014 la più bella Motori: elettrico Capacità (kWh): 22 Cambio: automatico Potenza (kW): 125 0-100 km/h (s): 7 Velocità massima (km/h): 258 Autonomia: ca 130 Km Prezzo base: da 39’900 franchi La nuova originale crossover del segmento C firmata Suzuki si presenta con dimensioni relativamente compatte: 4,31 m di lunghezza e 2,60 m di passo. Pensata per le esigenze delle famiglie, in particolare nel suo prezzo di vendita, offre un ampio abitacolo per passeggeri e bagagli, un’apprezzabile comodità grazie anche alle sue efficaci sospensioni, dei pratici comandi sul volante, degli ampi sedili con numerose possibilità di regolazione e un buon isolamento acustico. La S-Cross, a scelta in due motorizzazioni 1600 cc a benzina o turbodiesel, oltre alla trazione posteriore ha anche il pregio di proporre quattro varianti a trazione integrale e un grande tetto panoramico in vetro in opzione. Il pensiero va alle esigenze della famiglia Suzuki SX4 S-Cross Motori: 4 cilindri benzina e diesel Cilindrata (cc): 1.586 Cambio: manuale a 5 e 6 marce CV: 120 0-100 km/h (s): da 9 Velocità massima (km/h): oltre 180 km/h Consumi medi (l/100 km): da 5,3 a 6,2 Prezzo base: da 19’990 franchi Una francese innovativa nella semplicità Lo spazio all’interno è regolabile AUTO Si può essere innovativi fino all’offerta di acquisto, parola di Bmw. Con la sua leggera e qualitativa I3, primo modello bavarese a trazione elettrica, lunga 3,99 m, a cinque porte e quattro posti, con numerose componenti in resina con fibra di carbonio, le innovazioni si presentano già nella ricercata estetica. L’abitacolo si propone spazioso e pratico, rifinito con cura e materiali “ecologici”. Una i3 che rivoluziona il concetto di vettura elettrica, permettendole di diventare il veicolo principale per la famiglia con l’aggiunta un motore termico, che aumenta la sua autonomia a circa 300 Km. Speciale la I3 lo è anche nelle numerose applicazioni tra la carta Sim di bordo ed il proprio smartphone. La ricercatezza non solo estetica, ma ecologica STEFANO PESCIA mercato che rimane piuttosto vivace, anche in un momento congiunturalmente non brillante. Con le vendite di automobili del comparto “lusso” addirittura in aumento rispetto agli anni scorsi, mentre qualche difficoltà in più la stanno vivendo gli altri settori, soprattutto perché il parco veicoli è stato molto rinnovato negli ultimi anni. Scegliere l’Auto dell’anno, insomma, non è un semplice esercizio di stile, ma anche il modo per individuare tendenze, valorizzare scelte tecnologiche ed incuriosire il pubblico verso modelli e motorizzazioni magari meno noti rispetto ad altri. Anche perché l’evoluzione della tecnica è quanto mai rapida. Basti pensare all’avvento di sempre maggiori soluzioni alternative ai carburanti tradizionali. Siano esse l’elettricità, il gas o altre fonti di energia che sempre più spesso si “nascondono” sotto il cofano della nostra auto. 7 Bmw i3 Peugeot 308 La casa francese ha azzeccato la nuova compatta berlina 308. Una vettura innovativa nella semplicità con una lunghezza di 4,25 m, un peso inferiore al modello precedente di 140 kg e un bagagliaio dal volume di carico di 470 litri. Un primato il modello lo ottiene anche con l’introduzione di una motorizzazione di riferimento per il suo valore di emissioni pari a 85g/km. La compatta Peugeot ha pure il pregio di disporre di un cruscotto limitato nel numero dei pulsanti, quindi più semplice e pratico nell’utilizzo. Facile da guidare, la dinamica vettura si evidenza per la sua agilità, tenuta di strada e il suo volante preciso, di dimensioni più contenute rispetto ai modelli simili della concorrenza. Motori: 3 e 4 cilindri benzina e diesel Cilindrata (cc): da 1.199 a 1.589 Cambio: manuale a 5 e 6 marce CV: da 82 a 155 0-100 km/h (s): da 8 Velocità massima (km/h): oltre 180 km/h Consumi medi (l/100 km): da 3,6 a 5,8 Prezzo base: da 20’900 franchi L’eleganza ha il passo più snello Mazda 3 Renault Captur Motori: 3 e 4 cilindri benzina e diesel Cilindrata (cc): da 898 a 1461 Cambio: manuale a 5 marce e automatico a 6 rapporti CV: 90 a 120 0-100 km/h (s): da 9 Velocità massima (km/h): oltre 180 km/h Consumi medi (l/100 km): da 3,6 a 5,4 Prezzo base: da 22’300 franchi Carrozzeria rialzata (una lunghezza di 412 cm) e un passo importante di 260 cm sono i punti di partenza della crossover francese. Tra i suoi pregi, la possibilità di regolare con praticità lo spazio abitabile, come conferma il divano posteriore scorrevole (di serie). L’abitacolo si evidenzia per il suo un aspetto vivace e le soluzioni innovative, come i sedili con rivestimenti rimovibili e lavabili in lavatrice. Il bagagliaio (455 litri) è adeguato alle esigenze di una piccola familiare. Il sistema multimediale R-Link, con navigatore SmartNav, permette di utilizzare diverse applicazioni scaricabili dal web. Rispetto ai modelli simili della concorrenza, però, la trazione integrale non è prevista. Motori: 4 cilindri benzina e diesel Cilindrata (cc): da 1.494 a 2.191 Cambio: manuale a 6 marce CV: da 100 a 165 0-100 km/h (s): da 7 Velocità massima (km/h): oltre 180 km/h Consumi medi (l/100 km): da 4,1 a 5,8 Prezzo base: da 19’950 franchi La nuova generazione della 3 a cinque porte ha mantenuto la sua lunghezza di 4,46 m, ma ha ridotto il peso di un centinaio di chili e ha aumentato di 6 cm (ora a 2,7 m) il suo passo. Il risultato è un modello elegante e spazioso, anche nel bagagliaio con un volume di carico variabile da 350 a 1.250 litri, abbattendo gli schienali posteriori. A richiesta la 2.0 benzina e la 2.2 diesel sono disponibili con un cambio automatico. Una vettura qualitativa e ben curata, fiore all’occhiello nella sua categoria sia per la raffinata tecnologia dei motor,i sia per i differenti sistemi elettronici presenti. L’unico neo, per ora, è la mancanza dell’impronta sportiva Turbo Mps da 260 Cv che in Svizzera rappresentava il 20% dell’intera gamma. Una vetrina sul meglio della produzione per capire l’evoluzione tecnologica e delle energie alternative in un mercato vivace che sa pure affrontare la crisi + *)(' &%$#"! ()% %))(% ) $% ) % + } o o z - zo } o :)1/ .7 46 626 42 2 61 7 6 6 ,2169 JCIBY KY=VY] 116 *0( 7 1/6 7 /6 /.// // 6 2 671./. 7 1= ,76 1/ 1/7 6 7 ,7' / 66 # "61.2& ,, 116 4.7/6 .7 /7 /.// 1. 1/7 6 7 /26( ,77 467 6 ' 46 %67 3.1/6 1/116 44266 > 2 61 7 6 6 ,216 42 2 6 > 6 1,.44/6 /766 +% $ 6 1 46 44/ 42 2$$2 6/62 1 +% '# 5 67 .7 671. 6 16 42 55 - , 62 $$ 5 % !5 .77/.11 7/ 644 05 4; 4.26 4' :8*8 94 6'49< 41 ,*40- 0-(-*8 94 )8*48 <1 0-.9- :-. '. *<,,-*(- 94 :-0,*8))4-.8 94 KY=VY ILDFT LT WIJBTJ=PIJP -.6, $ +% '# 5 ( /62 =7$ 72/ + 8 % 671. 6 7 6 2$$/ B<1-*8 0894- 94 WI /.// 6 7.6, 6 1/6 8 0 55 1167 % 5 8 %%%0<"9<]:5 IL CAFFÈ autunno 2013 On the Tutte le emozioni della lib Il racconto di una vera avventura su strada. Oltre 700 chilometri tra Interlaken ed Innsbruck al volante di alcune supersportive che hanno fatto la storia del motore RIOBERTO GURIAN L’ appuntamento è a Interlaken, nel sempre splendido Hotel Viktoria Jungfrau, sede di tappa del “Land of quattro”, il tour organizzato dall’Audi su e giù per le Alpi. All’insegna del numero quattro, da Klagenfurt al Principato di Monaco e ritorno fanno ben 4.400 km e 44 passi da superare alla guida di 4 versioni Rs. Delle dodici tappe previste, suddivise su altrettante giornate, abbiamo nel nostro programma quella che porta, appunto, da Interlaken a Merano. E poi, il giorno dopo, quella che da Merano porta a Innsbruck. La scelta è tra le modernissime Rs6 Avant e Rs7 Sportback da 560 cv, l’inedita RsQ3 e l’elegante Rs5 Cabriolet. In pratica, tutta la più recente formazione di sportive d’alto bordo della casa di Ingolstadt. Volendo c’è la possibilità di andare su e giù per le montagne con alcuni modelli da cui è derivata tutta la serie di Audi a trazione integrale, dal 1980 sino ai giorni nostri. Per un vero appassionato l’opportunità è più unica che rara. Ed è così che, in men che non si dica, ci siamo ritrovati all’attacco del Susten Pass alla guida della Ur quattro, nome dato dagli appassionati alla prima sportiva Audi a trazione integrale. È lei, progenitrice di tutte le “quattro”, che ci fa immergere nei paesaggi da favola, tra un Autopostale e l’altro, sulla strada che porta ad Andermatt. Non dimostra certo i suoi 25 anni, salvo forse per la potenza dei freni e lo sterzo ancora senza servoassistenza. Il motore turbo di 2,2 litri ha una potenza di 220 cv e permette di raggiungere i 230 orari anche se, ovviamente, non abbiamo avuto nemmeno la più lontana tentazione di sperimentarlo sulle strade della Confederazione. La buona tenuta di strada, un motore elastico e un cambio a cinque marce con innesti sufficientemente maneggevoli hanno reso facile il superamento dell’Oberalp e poi dello Julier in un gradevole trasferimento dai Grigioni sino a St. Moritz. In Engadina siamo tornati su un mezzo ultramoderno come la Rs6 Avant, una delle station wagon più veloci del mondo, che utilizza la stessa meccanica della Rs7 Sportback. Un otto cilindri biturbo da 560 cv permette prestazioni eccezionali alla vettura che, grazie a un pacchetto opzionale, può addirittura superare la barriera dei 305 km/h. La tenuta di strada è notevole, anche se peso e dimensioni si fanno sentire su percorsi di montagna. Portarla al limite sulle strade aperte è un’impresa impossi- 1 La crociera di Fitzgerald col suo “rottame vagante” Francis Scott Fitzgerald pubblicò questo racconto negli anni 20 sulla rivista automobilistica “Motor” poco prima del “Grande Gatsby”. Con la moglie Zelda a bordo della sua Rolls Royce di seconda mano affronta un viaggio on the road dal Connecticut all’Alabama. Un viaggio scanzonato e avventuroso, con un’irresistibile vena di nostalgia bile anche per un pilota professionista. Rimane comunque divertente salire e scendere il passo Ofen verso Merano, usando in punta di dita l’eccellente cambio automatico a otto marce con comandi manuali al volante. Il secondo giorno è tutto dedicato alla nuova Rs Q3. Sviluppata sulla base del Suv compatto 2 Sulla strada dei ricordi in compagnia di Kerouac È ormai un mito generazionale, che ha dato vita ad un intero genere (e non lolo letterario) il romanzo autobiografico “Sulla strada” (On The Road), scritto nel 1951 dallo scrittore statunitense Jack Kerouac, basato su una serie di viaggi in automobile attraverso gli Stati Uniti, in parte con il suo amico Neal Cassady e in parte ricorrendo all’autostop dell’Audi, è di fatto il più potente e veloce mezzo di questa categoria. Il motore è un cinque cilindri turbo Tfsi di 2,5 litri, che ha una potenza di 310 cv. Le prestazioni sono eccezionali, con un tempo di soli 5,5” per accelerare da 0 a 100 km/h, fermo restando una velocità di punta autolimitata a 250 all’ora. 3 Se alla guida ti ritrovi il grande Alberto Sordi Pare che Alberto Sordi rifiutò di girare il capolavoro di Dino Risi “Il sorpasso”, ma la sua esperienza on the road se la concesse con “In viaggio con papà”, film del 1982 diretto dallo stesso Sordi con partner Carlo Verdone. Quasi un passaggio di testimone generazionale perche Albertone nel film recita la parte del padre (e non fa certo da buon esempio) del giovane Verdone Decisamente più compatta di Rs6 Avant e Rs7 Sportback, la Rs Q3 è avvantaggiata, in termini di agilità e prontezza nei cambi di direzione, sul passo Giau e sul Brennero, che affrontiamo per primi. Peccato per la nebbia sul Giau, splendida terrazza dell’Alto Adige, croce e delizia dei ciclisti. In Austria - da Innsbruck a In- 4 La passione e i sentimenti si vivono con i cartoon A differenza della creazione “Cars” della Pixar, dedicato al mondo delle corse, “In viaggio con Pippo” (film d’animazione Disney del 1995) non fa mancare nulla alla classica storia on the road attraverso gli Usa, ricca di emozioni e sentimenti. Il vaiggio a cartoni aiuterà a conoscersi meglio papà Pippo e il figlioletto Max, studente impacciato e sognatore road ertà in automobile 11 AUTO La corsa delle “energies nouvelles” tra Lugano e il principato ha 15 anni Al Rally di Montecarlo ad energia rinnovabile vince chi arriva meglio OMAR RAVANI I nsbruck - abbiamo superato per ultimo il Fern, dopo essere transitati dalle parti di Garmisch e del lago di Grainau. Fatto sta che in due giorni, da un’Audi all’altra, abbiamo percorso circa 700 km. Chi fosse interessato al percorso nel dettaglio può consultare il sito audi-quattro-alpen- 5 Con la guida Lonely Planet lungo la mitica Route 66 Prevede esattamente 14 giorni in auto la guida Lovely Planet per percorrere la mitica Route 66 da Chicago-Springfield fino a Los Angeles. La strada nazionale più famosa d’America attraversa campagne e deserti per 3.755 km (2500 miglia) toccando otto stati diversi: Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California tour.com con tanto di mappe delle varie tappe. E con spunti turistici davvero di ottimo livello, estesi tra Austria, Italia, Lichtenstein, Svizzera, Germania, Francia e principato di Monaco, sede di partenza e arrivo. Per un itinerario che si snoda in quella che a Ingolstadt hanno ribattezzato, non a caso, “Land of quattro”. 6 Da Pechino fino a Parigi in sessanta storici giorni Il giornalista del Corriere della sera Luigi Barzini nel 1907 accompagnò il principe Scipione Borghese nel famoso raid automobilistico da Pechino a Parigi (promosso dal francese Le Matin), vincendola dopo aver viaggiato attraverso regioni e popolazioni in Siberia ed in Russia che non avevano mai visto un’automobile prima di allora n questa circostanza non conta chi arriva primo. Per una volta conta chi arriva... meglio. Questo è lo spirito con cui si presentano al via, ogni anno in Piazza Riforma a Lugano, gli equipaggi del “Rallye Monte-Carlo des Energies Nouvelles”, che compie quest’anno i suoi primi 15 anni. Sì, perché la velocità, in questa competizione tutta declinata al verde, conta relativamente. Certo, lo spirito è quello di vincere, ma una volta tanto non bisogna forzatamente andare a tavoletta per dare fondo a tutta la potenza dei motori. In ossequio all’ecosostenibilità, quel che importa è consumare la quantità minore possibile di combustibile, fornendo il più possibile di prestazioni. La kermesse sportiva di inizio primavera vedrà i concorrenti affrontare la singolare competizione dal 19 al 23 marzo 2014, secondo una formula leggermente differente rispetto alle edizioni precedenti. Se le città di partenza restano identiche (ossia, oltre a Lugano, Annecy Le Vieux e Clermont-Ferrant in Francia) la prima novità consiste nella località di arrivo, Aix en Provence, che i concorrenti dovranno raggiungere entro la sera del 20 marzo. Dopo una notte nella bella cittadina provenzale, i veicoli punteranno su Montecarlo per l’inizio vero e proprio della c o m p e t i z i o n e, che comprende un percorso completamente inedito, tracciato tra la montagna Sainte-Victoire e il Bas Verdon. Dopo una breve pausa a Digne les Bains seguiranno due grandi “classici” come il Col di Défend, nelle Alpi dell’Alta Provenza, e il Col Saint Raphaël nelle Alpi Marittime, prima di tornare nel Principato. La tappa finale, dopo una notte di riposo a Monaco, si svolgerà sabato 22 marzo, affrontando i colli de la Madone, del Braus, del Brouis e del Vescovo. Un’altra novità è rappresentata dalla prova di “manovrabilità”, tracciata sulla parte inferiore del porto di Montecarlo, che si svolgerà in due frazioni. La prima da affrontare con spirito competitivo il sabato sera, la seconda come dimostrazione la domenica mattina. Il pomeriggio sarà poi dedicato alle premiazioni. A far da corollario si svolgerà Il traguardo L’obiettivo di chi partecipa alla speciale corsa è consumare la minore quantità possibile di combustibile Le prestazioni Andrea Chiesa: “Sono rimasto colpito dalla qualità dei mezzi e dalla coppia dei motori” poi anche un evento chiamato “Zero emission no noise” (zero emissioni, nessun rumore), una due giorni dedicata a mezzi a propulsione esclusivamente elettrica e con autonomia limitata. Questi particolari veicoli, che possono percorrere al massimo 250 km alla volta, disputeranno diverse prove di regolarità nei paraggi del Principato tra venerdì 21 e sabato 22. L’arrivo vedrà la carovana sfrecciare - si fa per dire - davanti al Porto. All’edizione della primavera scorsa aveva preso parte anche Andrea Chiesa in compagnia di Romeo Ricca. “Sono rimasto colpito dall’ottima qualità di quei mezzi - racconta il pilota ticinese -. Quando si viaggia grazie alla spinta elettrica la resa della coppia è sorprendente, soprattutto nei tratti urbani. Ma anche su altri tipi di percorsi la propulsione è davvero eccezionale. Insomma, mi sono davvero reso conto perché si dice che quello ibrido sia il motore del futuro”. Anche per un professionista come Chiesa la classifica finale ha avuto un’importanza relativa. “Certo, anche perché era la nostra prima volta, non sapevamo come dovevamo muoverci per affrontare tutte le insidie che una competizione del genere riserva, e non ci siamo preparati al meglio - ammette divertito -. Però abbiamo potuto godere di panorami meravigliosi, percorsi a velocità adatte che ci hanno permesso di apprezzarne tutte le peculiarità. Sono rimasto inoltre soddisfatto dei dati riguardanti i consumi. Abbiamo potuto godere, in un certo senso, della mia esperienza da pilota. Sotto questo aspetto siamo risultati fra i migliori”. Per quanto lusingato dal risultato d’esordio, Chiesa è pieno di buoni propositi per la prossima avventura. “Sarebbe bello già iscriverci alla prossima edizione - confida -. Quel che è certo è che ci riproveremo: è stata una bellissima esperienza sotto molti punti di vista. Magari facendo tesoro di quanto non è andato bene. Adesso, ad esempio, sappiamo meglio come occorre muoversi, soprattutto nei giorni precedenti le gare. In tutta onestà la nostra prima partecipazione ci ha visti andare un po’ allo sbaraglio”. [email protected] ,(! .. ! !(! !! ---#- *'# ' ** +/ , *! *' '* '*,* * !(*' ! "" $ *'% &"" *!'# L’auto senza pilota IL CAFFÈ autunno 2013 4G integrato I veicoli prodotti dovrebbero incorporare una connessione 4G entro il 2014 Comunicazione Car-to-X Piattaforma per trasmettere agli automobilisti informazioni sulle condizioni stradali e sul traffico Lidar Tecnica di telerilevamento per determinare la distanza da un oggetto Telecamere vedono le indicazioni stradali, aiutano a evitare gli ostacoli Sistemi di cruise-control Tengono stabile la distanza dal veicolo che precede Radar a onde millimetriche Installato sul paraurti rileva la presenza di pedoni anche in condizioni di scarsa visibilità Alvolante senza autısta L’elettronica assume tutti i comandi con il progetto auto-robot G ià oggi, alla guida di un’automobile, la tecnologia si sente. Non siamo ancora alla robotizzazione totale che sostituirà il conducente, ma la via sembra segnata. Controlli della posizione sulle strade, frenata assistita, sistema di parcheggio automatico, riconoscimento dei pedoni, controllo di carreggiata e sistema d’assistenza alla guida sono solo alcuni degli “aiutanti” ormai diventati comuni nell’abitacolo. Ed è quindi naturale che i passi avanti continuino. Anzi, la californiana Tesla ha già annunciato un termine di tre anni per arrivare ad un vero pilota automatico, del tutto simile a quello che si usa sugli aerei. La vettura in grado di guidarsi da sola, insomma, non è più solo una fantasia degna di un romanzo di fantascienza, ma solida realtà, come testimoniano test effettuati negli anni passati all’introduzione dei primi sensori in grado di prendere in mano il controllo dell’automobile. “In generale siamo favorevoli all’innovazione tecnologica sulle automobili - osserva Gian Marco Balemi, direttore della sezione ticinese dell’Automobile club svizzero (Acs) -. I vantaggi sono molti I modelli Tesla In produzione entro 3 anni (la foto è dell’ultimo modello elettrico) 90% del controllo dell’auto è del computer, 10% umano. Google Driverless Car Obiettivo: ridurre gli incidenti. Per i test usate Toyota Prius e Audi TT, 100 mila dollari il costo stimato della tecnologia. Mercedes-S Testata su 100 km la 500 Intelligent Drive. Specifiche: possibilità di scegliere fra le modalità partially, highly e fully automated. BRAiVE Il progetto è iniziato nel 2008 ed è stato realizzato a metà 2009. Finanziato dallo European research council e da molti partner europei. e non solo sulla sicurezza, ma anche in termini di riduzione dei consumi e di ecologia”. Non a caso, oltre alle case automobilistiche, anche il colosso dell’informatica Google sta lavorando intensamente su “i-conducente”, un software basato sul monitoraggio del posizionamento istantaneo del veicolo in base a ciò che lo circonda. Un sistema che, stando a quanto trapela dai laboratori del gigante statunitense, ha già permesso alla “Googlecar” di percorrere oltre 500 mila miglia in perfetta autonomia. Sicurezza e affidabilità, però, vanno ancora implementate, come testimonia la difficoltà nel trovare un partner automobilistico per il vero sviluppo del progetto. Infatti Google non prevede un vero lancio prima del 2018. “Anche perché l’auto di Google ha subìto un’incidente, anche se indipendente dalla tecnologia a bordo - rivela Balemi -. Nel senso che un’altra auto ha urtato quella di Google, aprendo di fatto tutti gli interrogativi legali sulla responsabilità in casi come questo”. Ciònonostante anche aziende leader come Mercedes e Audi sono impegnate in questo settore. Con la casa di Stoccarda che già ha testato, per qualche centi- naio di chilometri, un sistema a tre livelli capace di prendere in mano le “redini” dell’automobile. “Del resto basta guardare i sistemi che già oggi molte auto adottano - precisa ancora il direttore di Acs Ticino -. I benefici in termini di sicurezza, con dispositivi per mantenere le distanze correttamente o per migliorare la visibilità in caso di nebbia, ad esempio, sono già una solida realtà”. In un primo momento, i sistemi di guida autonoma dovrebbero occuparsi del veicolo soprattutto in situazioni urbane, come quelle di forte traffico. A bassa velocità, il controllo della vettura potrebbe essere affidato al pilota automatico, permettendo al conducente di distrarsi almeno in parte in una delle (tante) occupazioni che oggi si svolgono anche oltre la legalità - al volante; prima su tutte utilizzare telefonini o altri apparecchi elettronici. Un vero sistema “senza guidatore”, invece, sembra ancora più lontano. Anche se in un’intervista al Financial Times, il fondatore di Tesla, Elon Mask, ha comunque posto il proprio obiettivo al 2016 pur mantenendo un profilo prudente. “Quello che porta all’automobile totalmente autonoma è un ponte molto lungo – ha detto il manager – ed è incredibilmente difficile colmare l’ultima percentuale del percorso”. Anche perché, accanto agli interrogativi sulla reale affidabilità di queste nuove tecnologie, si sollevano quesiti in diversi altri ambiti. Non da ultimo, appunto, quello assicurativo, dove già ci si chiede – in caso di mancato funzionamento e, quindi, d’incidente - chi sarebbe chiamato alla cassa. Il conducente fiducioso nella tecnologia, la casa automobilistica o chi ha sviluppato il sistema informatico? “È un aspetto certamente di non facile lettura - conclude Balemi -. Definire colpe e responsabilità in caso di veicolo senza guidatore porrà certamente i legislatori di fronte ad un bel grattacapo”. Problemi giuridici che inducono alcuni esperti a spostare nettamente più avanti l’orizzonte temporale del pilota automatico sulle vetture comuni. Addirittura fino al 2040, proprio a causa delle potenziali “bombe” legali che s’innescherebbero in caso di incidente, con leggi inadeguate ad accogliere questa rivoluzione tecnologica al volant. Affaire à suivre… m.s. xr /ȃ25,*,1$/( r wvƼuttrƹn ,/ 18292 72<27$ 5$9 25$ &21 $11, ', 6(59,=,2 *5$78,72 'D )U ȃǿ QXRYR SUH]]R GL OLVWLQR )U śŘ GHGRWWR &DVK %RQXV )U śŘ &RQ OHDVLQJ DO )U ǿ DO PHVH 3URYDWHOR VXELWR ¸³½³¸¥r§¬ 3UH]]R GL YHQGLWD QHWWR FRQVLJOLDWR GRSR GHGX]LRQH GHO &DVK %RQXV LQFO ,9$ 5$9 /XQD 9DOYHPDWLF N: &9 SRUWH FDPELR PDQXDOH D PDUFH )U śŘ GRSR GHGX]LRQH GHO &DVK %RQXV GL )U śŘ )U śŘ UDWD OHDVLQJ )U 0RGHOOR LOOXVWUDWR 5$9 6RO 3UHPLXP '' '3) N: &9 SRUWH )U śŘ GRSR GHGX]LRQH GHO &DVK %RQXV GL )U śŘ )U śŘ UDWD OHDVLQJ )U FRQVXPR O NP HPLVVLRQL GL &2ű JNP FDWHJRULD GśHƬFLHQ]D HQHUJHWLFD & GHOOH HPLVVLRQL GL &2ű GL WXWWL L PRGHOOL GL YHLFROL LPPDWULFRODWL LQ 6YL]]HUD JNP &RQGL]LRQL GL OHDVLQJ WDVVR GśLQWHUHVVH DQQXR HƩHWWLYR DVVLFXUD]LRQH FDVFR WRWDOH REEOLJDWRULD DFFRQWR FDX]LRQH GHOOśLPSRUWR GHO ƪQDQ]LDPHQWR PLQLPR )U śŘ GXUDWD PHVL H ś NPDQQR /D FRQFHVVLRQH GHO OHDVLQJ § YLHWDWD VH FDXVD XQ HFFHVVLYR LQGHELWDPHQWR /H SURPR]LRQL GL YHQGLWD VRQR YDOLGH SHU FRQWUDWWL VWLSXODWL GDO RWWREUH FRQ UHODWLYD LPPDWULFROD]LRQH HQWUR LO GLFHPEUH R ƪQR D UHYRFD 7R\RWD )UHH 6HUYLFH FRPSUHQGH ODYRUL GL VHUYL]LR JUDWXLWL ƪQR D DQQL RSSXUH ś NP YDOH LO SULPR FULWHULR UDJJLXQWR /śLQVHU]LRQH LOOXVWUD RS]LRQL GLVSRQLELOL FRQ VRYUDSSUH]]R IL CAFFÈ autunno 2013 Il pilota dietro le Il Caffè ha seguito il ticinese Joël Camathias all’Hungaroring per l’European LeMans Series. Scoprendo tutti i segreti di una professione affascinante e complessa su una pista storica dove la meteo… quinte MASSIMO SCHIRA da Budapest P aradiso, ore 5.30 del mattino di un giovedì di settembre: “Dura la vita del pilota, eh?”. Ci scherza sopra, Joël Camathias, con cui il Caffè ha appuntamento all’alba per seguire il pilota ticinese nella tappa ungherese dell’European LeMans Series (Elms), dove il 32enne corre in compagnia di Andrea Bertolini sulla gialla Ferrari 458 Italia Gte del team britanico Jmw Motorsport. Il volo da Milano a Budapest parte poco dopo le 8 del mattino. Non c’è da perdere tempo. L’Hungaroring aspetta. IL PRIMO IMPATTO Atterrati nella capitale ungherese e presa a noleggio un’automobile, tappa in albergo per depositare i bagagli, poi via verso la pista. Per il pilota ci sono le prime formalità da sbrigare e bisogna riprendere confidenza con l’ambiente dopo la pausa estiva. “E con una pista su cui non corro dal 2001”, aggiunge Camathias. “Da domani pass obbligatori, anche per la macchina”, redarguisce severo uno stewart all’ingresso della pista tra le colline poco fuori Budapest. Eseguiremo… Per raggiungere il box del team Jmw si dribblano le vetture della Formula Renault, che stanno completando i controlli regolamentari. Dentro il piccolo locale, invece, l’attività ferve. “Siamo partiti lunedì con qualche guaio nel gestire i voli - spiega Valerie Leitch-McWhirter, moglie di Jim, proprietario del team -. Il camion, invece, è arrivato senza problemi”. “Abbiamo guidato senza sosta - racconta Ed Sandom uno dei due autisti del bisonte bianco -. Per me è una sorta di viaggio di nozze. Mi sono sposato settimana scorsa su, nell’Essex… Meglio che mandi un messaggino a mia moglie, sennò si arrabbia. È la nostra vita, ormai”. Mentre Camathias svolge i controlli di routine, con la verifica della licenza di pilota e il controllo di tuta e casco “che - spiega per l’Elms è obbligatorio in carbonio, mentre nel GtOpen va bene anche quello tradizionale”, il team oltre a preparare la vettu- ‘ Le formalità Appena arrivati in pista vengono verificate le licenze, la conformità del casco (in carbonio) e le specifiche tecniche della tuta ra aspetta l’ultima “tessera” del mosaico, Andrea Bertolini, il pilota che condivide l’auto con il ticinese. Quando l’esperto emiliano arriva alla pista si inizia a parlare di strategie verso la corsa. Ci sono da rispettare tempi di guida, scegliere chi disputerà le qualifiche e chi scatterà dalla griglia di partenza. “Facciamo un giro della pista a piedi - chiede Camathias a Bertolini -? Ho bisogno di prendere un po’ di punti di riferimento”. “Ma di correre non se ne parla”, risponde ridendo il collega. Sono le 18. Si parte sui 4,381 metri del circuito. “Vedi Jo - spiega Bertolini -, hanno allungato un po’ il rettilineo… Qui arrivi in sesta, poi pam, pam, pam (smanetta con la mano sinistra, ndr), butta giù le marce, sfrutta il cambio. Poi prima di metà curva, in prima o in seconda, vai, giù in farfalla…” E siamo solo alla prima curva! LA PAZIENZA DEL PORTOGHESE Venerdì è il giorno delle prove libere. Due turni da un’ora ciascuno. Prima sessione alle 11, ma l’appuntamento in pista è per le 8.30. Alle nove c’è il briefing con il direttore di corsa, Eduardo Freitas. Che dopo i convenevoli, attacca deciso. “Non so perché le vetture Gt in partenza lasciano sempre tutto quello spazio - ammonisce -. Stavolta se l’allineamento non è buono non lancio la partenza. È tutta la stagione che lo ripeto. Non abusate della pazienza del portoghese”. Nella sala del briefing gli sguardi tra piloti dicono più di mille parole. ‘ Le riunioni Il briefing da parte del direttore di gara analizza le prove precedenti e detta le linee guida per la partenza e la gestione del circuito Il primo a salire sulla gialla F458 è Bertolini. C’è del lavoro da fare sui freni e capire bene quali mescole fornite da Dunlop si adattano meglio all’inconsueta pista ungherese. “Ci hanno fornito una gomma morbida che meglio si adatta alle basse temperature precisa il team manager Tim Sugden -. Se invece il termometro dovesse alzarsi, possiamo scegliere una gomma più dura, ma non credo sarà il caso”. Finalmente rombano i motori. Dapprima quelli della Formula Renault, poi tocca all’urlo dei 3,5 delle Renault World Series. Infine ai bolidi dell’Elms. Le libere mostrano un Bertolini in palla, sempre davanti. Camathias, invece, è un po’ più lento del compagno. “Faccio fatica a digerire la pista osserva il ticinese -, ma arriverà, del resto è da parecchio che non giro qui e con il carico di benzina ho avuto difficoltà nel continuo frenare e rilanciare l’andatura”. Tranquillo e fiducioso, invece, l’emiliano. “La macchina è bilanciata bene, siamo a posto”, conferma. Gli toccheranno le qualifiche. “Mi sa che domani piove”, profetizza Bertolini… UN GIORNO DA INCUBO Sabato, ore 9.35. Diluvia. L’Hungaroring è una specie di fiume in piena quando le auto scendono in pista. Bertolini conquista la pole nella categoria Gte. “Se continua a piovere li massacriamo”, esclama fiducioso l’emiliano. Mentre in pista sfrecciano le prove delle altre categorie, Camathias cerca la concentrazione. “Nelle seconde libere ho trovato finalmente il ritmo, ma che fatica ‘ Le tattiche In base al tipo di circuito e alle gomme studiate dai vari produttori si determinano le strategie per i test e per la corsa 15 AUTO Team formato famiglia tra ricerca del risultato e voglia di divertimento C - dice -! Molto meglio la pioggia che condizioni variabili”. Ecco. Detto fatto. Il tempo migliora e alle 15.30, quando apre la pit lane per lo schieramento della gara, l’asfalto tende ad asciugare. Gomme “rain” o intermedie? Il team scommette sulle intermedie. E sbaglia. Camathias parte arrembante, ma deve arrendersi all’evidenza di un’auto quasi inguidabile. “Come sulle uova”, esclama sconsolato dopo 1 ora e 20 di stint, al cambio di pilota. Di male in peggio, un problema elettrico costringe Bertolini ad un lungo stop, che compromette una gara che il team Jmw era andato in Ungheria per vincere e restare in corsa per il campionato. “Sono partito dal box, ma quando ho messo la terza si è acceso l’allarme - dice Bertolini -. L’alternatore… Possibile che la fortuna non ci assista mai?” “C’è sempre un problema”, aggiunge Camathias. Scende la sera sul freddo Hungaroring. Bertolini mi dà una pacca sulle spalle. “Ragazzi che scornata. Andiamo a casa, ‘va!” [email protected] Q@MassimoSchira on i tempi che corrono, essere proprietari di un team automobilistico che disputa un campionato internazionale corrisponde ad una sorta di continua prova di equilibrismo. Economico, certo, ma anche di gestione del gruppo, soprattutto in un universo come l’endurance che ancora non gode della visibilità di altre categorie come la Formula1. Oltre a professionalità e conoscenze, insomma, serve passione. “Quando ho iniziato nel mondo dei motori pensavo molto al risultato sportivo, poi però ho capito come anche la possibilità di vivere da dentro il fascino di questo sport sia importante - racconta James “Jim” McWhirter, che con la moglie Valerie gestisce il team Jmw Motorsport che ci ospita in Ungheria -. Ci sono tanti aspetti attorno ad una corsa che mi piacciono, dal rapporto con i piloti a quello con il team, fino ai fans. Cereto, correre a questi livelli impone di cercare il risultato, ma col tempo insisto su questo aspetto più per il bene del team che per il successo personale. Un’idea che condivide anche mia moglie Valerie, che ha un ruolo importante in Jmw Motorsport”. Anche perché l’affiatata coppia di Belfast ha esperienza da vendere a proposito di agonismo. E non solo nel mondo dei motori. “Avere una buona squadra, affiatata ed entusiasta è decisivo, in qualsiasi sport. In passato l'ho vissuto anche nel rugby, in Irlanda - spiega ancora McWhirter -. Abbiamo sostenuto una squadra che, col passare del tempo, ha avuto crescente successo. Quando si è perso lo spirito familiare, verso il club-azienda, abbiamo capito che era il momento di lasciar perdere. E, così, dopo qualche anno d'assenza, siamo tornati nel mondo dei motori. Con una squadra più piccola di altre, ma che ha saputo togliersi delle soddisfazioni”. Per il campionato European LeMans Series, infatti, il team britannico schiera una sola Ferrari 458 Italia Gte, una vettura che - malgrado qualche problema elettrico ed elettronico - è sempre tra le più competitive di un Scheda tecnica LUNGHEZZA LARGHEZZA ALTEZZA PASSO CARREGGIATA ANTERIORE CARREGGIATA POSTERIORE PESO A SECCO PNEUMATICI FRENI ANTERIORI FRENI POSTERIORI MOTORE Il fascino Ad inizio carriera cercavo le vittorie ad ogni costo, poi ho capito anche lo charme attorno al mondo dei motori La gestione Ci sono molte cose complicate da far convivere, ma lo spirito di squadra aiuta, non solo nell’automobilismo lotto di partecipanti decisamente di alto livello. Ma le corse non si vincono soltanto con la macchina. Il box, tra ingegneri, meccanici, addetti alle gomme e alle strategie è un pullulare di lavoro per tutto il fine settimana. “Con noi abbiamo ragazzi che vengono dalle esperienze più disparate in questo sport - aggiunge il proprietario del team, che non smette un secondo di occuparsi di qualsiasi faccenda, dal fare il caffè al partecipare alle riunioni dei team manager -. Alcuni lavorano part-time, altri sono freelance e seguono contemporaneamente diversi team in differenti categorie”. Essere attivi ai massimi livelli dell’automobilismo, partecipando anche a prove come la 24ore di LeMans resta comunque compito complesso. “Tutto ciò è possibile anche grazie alla collaborazione con la Ferrari dice McWhirter -. Ci sono anche aspetti che avremmo voluto sviluppare maggiormente, come ad esempio il merchandising, dove però collaborare con un marchio internazionale come Ferrari diventa complesso, perché lo sfruttamento commerciale di un marchio così famoso ovviamente impone accordi legali che rischiano di diventare lunghi e troppo complicati per la nostra realtà”. Una realtà confrtontata anche con qualche difficoltà legata alla dimensione delle gare a cui partecipano. Internazionale sì, ma con qualche difetto. “Il campionato European LeMans Series è interessante per l’alto livello dei partecipanti, anche se soffre un po’ secondo me del numero ristretto di gare e del fatto di correre su circuiti spesso poco adatti a creare l’evento attorno alla corsa conclude Jim McWhirter. Ma ovviamente gli interessi in gioco sono molti e le scelte degli organizzatori non possono sodisfare tutti. A noi manca in particolare la chiusura della stagione a Silverstone, in casa, perché è sempre stata l’occasione per riunirci dopo la gara, con tutto il team, per chiudere in bellezza… Con una bella birra in famiglia”. m.s. Ferrari F458 Italia GT2 4518 mm 2036 mm 1160 mm 2650 mm 1720 mm 1688 mm 1245 Kg 300/660/18” Dunlop 310/710/18” Dunlop 380 x 35 mm 332 x 32 mm TipoV8 90° ALESAGGIO E CORSA 94 x 81 CILINDRATA TOTALE 4498 cm3 POTENZA MASSIMA 346,75 Kw (465 CV) a 6250 giri/min COPPIA MASSIMA 520 Nm (50 KGM) a 5750 giri/minuti "% "" !$ &$ 5"5:%" " *4(*=$5"(& "4"" (&:4"="5(&( "& %! &"4 "5"> =& :45*(4:( *=$"( $: ! "&@ &4:" 4"5*::(5 $$3%"&:. $ %"! &(4 (&5=%( " 4=4&: $ 4"(:: %"55"(&" " < &(& 5(&( $" =&"" >&:" $" =:((5:! $" "4"". $$ *(*($@"(& 45"&: &$$ >""&&@ $$ 5:4 :4: 4 *"4 (&5::4 4@" $$3@"(&%&:( $::4"( $3>>"%&:( " >"($" "& /=5:"(& 4"5=$: *4:"($4%&: 5"$&@"(! 5(. 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