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La Roma rallenta, Juve beffata al 94

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La Roma rallenta, Juve beffata al 94
Wynne al Corriere:
«Economia e lavoro
sono le nostre priorità»
Intervista al premier dell’Ontario a pochi giorni dalle suppletive. A pag. 3
Il nuovo
CANADA’S ITALIAN LANGUAGE DAILY
$1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 ■ N.22
Lunedi 10 Febbraio 2014
www.corriere.com
La Roma rallenta, Juve beffata al 94’
Pareggio per giallorossi e bianconeri, ne approfitta il Napoli. Colpaccio del Bologna a Torino, Inter ok con il Sassuolo
ROMA - All’ultimo respiro della sida del Bentegodi il Verona
arpiona la Juve sul 2-2 evitando
ai campioni di sfruttare la frenata della Roma che, nel derby clou
della giornata, non riesce a infrangere la resistenza del Lazio archiviando sullo 0-0 un derby scialbo
vinto dalla paura delle conseguenze di una sconitta, anche se i giallorossi hanno avuto le migliori occasioni. Buon per Napoli e Fiorentina che, con le vittorie negli anticipi, si riavvicinano almeno alla
zona Champions.
Vince anche l’Inter contro il
Sassuolo al Meazza. Brindano alla giornata le due squadre liguri:
la Samp regola il Cagliari con una
zuccata di Gastandello e allunga
la serie positiva di Mihajlovic, il
Genoa dimentica il derby col successo a Livorno col secondo sigillo di Antonelli e si porta in una situazione di classiica rassicurante.
Ancora più ricco il menù del Bologna che, nella prima gara senza Diamanti, traigge in trasferta il Torino con doppietta del suo
sostituto, Cristaldo. La formichina
Catania prende un prezioso punto a Parma ma la situazione resta luida con quattro squadre in
due punti. Nell’anticipo di sabato al San Paolo, invece, il Milan di
Seedorf crolla di fronte al Napoli:
si tratta della prima sconitta per
l’allenatore olandese.
f ARTICOLI NELLO SPORT
Festa incontenibile per i giocatori del Verona dopo il gol del pareggio siglato da Gomez durante i minuti di recupero
OTTAWA
Catturato Cutrì,
finisce la fuga
dell’ergastolano
f ARTICOLO A PAG. 7
«Riforma elettorale, affronto alla democrazia»
L’accusa di Marc Mayrand, Chief Electoral Officer di Election Canada
OTTAWA - Alcuni elementi contenuti nella riforma elettorale presentata dal governo federale costituiscono un chiaro affronto alla democrazia. È questa la durissima presa di posizione di Marc
Mayrand, Chief Electoral Officer
di Elections Canada. Mayrand è
stato particolarmente polemico
nei confronti della svuotamento
dei poteri dell’agenzia.
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LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014 •• CORRIERE CANADESE
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014
3
QUEEN'S PARK
Wynne al Corriere: lavoro ed economia le priorità
TORONTO - Grazie per averci
concesso questa intervista Premier. Abbiamo invitato tutti i
partiti e i candidati a usare il
nostro giornale per informare
l’elettorato sulle loro politiche
e sulle loro piattaforme. Lei è
stata la prima a raccogliere il
nostro invito. Immaginiamo lo
stress che avverte nel dover affrontare queste due byelection
che si giocano testa a testa.
«Scusatemi ma rispondo “niente
afatto”. Stiamo facendo un tour di
quattro giorni per incontrare gli elettori ma questo è il nostro dovere
e, altrettanto importante, posso ricordare sempre a me stessa che mi
è stato dato l’incredibile privilegio
di servire, in qualità di Premier, i
cittadini dell’Ontario. E poterlo fare
è davvero un grande onore».
Certamente lo è ma i suoi avversari politici mettono in luce
le debolezze del governo.
«Stanno facendo quello che ritengono essere il loro compito anche se io la penso in modo diverso. È nostro compito valorizzare la
nostra provincia e non sminuirla.
Inoltre, se c’è una cosa che ho imparato l’anno scorso, è che le cose
importanti non si fanno senza grandi sforzi. La perseveranza paga».
Ma bisogna avere un obiettivo
e un piano di accompagnamento.
«Il mio obiettivo è semplice:
costruire una economia forte e
in crescita in ogni parte di questa
provincia mentre al tempo stesso ci
prendiamo cura della nostra gente.
Questa è la nostra priorità. Il mio
lavoro ha a che fare con il mondo
del lavoro. È creare posti di lavoro.
Attirare posti di lavoro. Consegnare posti di lavoro».
Come vi proponete di farlo?
«Mettiamo in pratica il nostro
Ontario Jobs Plan People and Partners investendo nelle persone, modernizzando le nostre infrastrutture e costruendo un’atmosfera
dinamica nel settore del business.
Ed è deinita dall’impegno circa
sei priorità chiare. Mi piacerebbe
descrivervele una per una in modo
rapido».
Va bene, probabilmente lo farebbe comunque.
«Con tutto il rispetto, questo è
il modo per informare il pubblico
e per invitarlo a fare delle osservazioni. Quindi, in primo luogo,
un programma Building and Infrastructure, di tre anni e $35 miliardi, che creerà subito, in questo
momento, almeno 100.000 posti di
lavoro. In secondo luogo uno Skill,
Training and Second Careers Plan
per aiutare le persone a tornare
a fare un lavoro più signiicativo.
Questo signiica creare il più grande programma di apprendistato
nella storia della nostra provincia,
con oltre 120.000 apprendisti al lavoro in Ontario quest’anno. In terzo
luogo la nostra strategia Youth Jobs
per dare lavoro ad almeno 30.000
giovani. Abbiamo già dato un lavoro a 6.000 ragazzi».
Premier, gli studenti e coloro
che prendono parte a questi programmi a volte debbono afrontare costi esorbitanti.
«Ma è proprio per questo che vogliamo ridurre i costi di istruzione
superiore: il nostro contributo del
30 per cento sulle tasse scolastiche
ridurrà i costi annuali di istruzione
ino al 30 per cento. Le alte percentuali di disoccupazione giovanile
minacciano di creare una generazione di speranze mai diventate realtà e uno stallo dei salari».
Ci sono persone che invece
sostengono che lei dovrebbe
concentrarsi sull’eliminazione
del disavanzo e la riduzione del
debito.
«Perché metterli uno contro l’altro? Il nostro quarto punto richiede
«Dobbiamo
mettere in
pratica il piano
per l’Ontario
in sei punti»
«Un obiettivo è
ridurre le tasse sui
salari per le
piccole e medie
imprese»
«È nostro
compito
valorizzare la
Provincia e non
sminuirla»
un approccio moderato e misurato
nel pareggio del bilancio. Non metteremo in pericolo i nuovi posti di
lavoro e la nostra ripresa. Non elimineremo i servizi dei quali la gente ha bisogno solo per abbreviare i
tempi di un anno o due».
Ma molti di questi sono indirizzati al commercio.
«Abbiamo un piano globale.
Quindi il nostro quinto obiettivo è
quello di costruire la nostra economia del sapere, dall’agricoltura al
settore aerospaziale, questa provincia è la patria di persone con grandi
idee, persone che stanno aprendo
nuove frontiere. E noi dobbiamo fare in modo di dare loro il migliore
sostegno possibile. Questo discorso
mi porta al sesto punto che è anche
l’ultimo del nostro piano: il sostegno alle nostre piccole imprese.
Dobbiamo creare un ambiente che
attiri l’industria globale, dobbiamo
anche favorire la crescita delle storie di successo di casa nostra».
Può darci un esempio concreto?
«Ad esempio riducendo per le
piccole e medie imprese le tasse sui
salari al ine di renderle più competitive. Già 60.000 piccole imprese
avranno le loro tasse sulla sanità
addizionali ridotte».
Ma i suoi rivali dicono cose
simili.
«Non è così! L’approccio di Tim
Hudak è semplicemente quello di
“taglia e vedi cosa succede”. E Andrea Horwath non può neppure
dare un parere su qualcosa di così
fondamentale come il salario minimo, qualcosa sul quale abbiamo già
fatto un passo in avanti».
È stata dura?
«Niente afatto. Ci stiamo concentrando nel migliorare il livello
della nostra vita con le nostre politiche economiche e la qualità della
nostra vita con le nostre politiche
sociali. Vogliamo essere giudicati
sulla base dj quanto siamo riusciti
a farlo bene in entrambi i settori e
non sul fatto che dovremmo scegliere l’uno o l’altro. Questo è il
nostro approccio. Questo è il nostro piano. Parliamo di persone e
di partnership: sindacati, colleges e
università, ospedali e il nostro elettorato».
ENGLISH VERSION
«Standard of living and quality of life»
TORONTO - Thank you for this
interview Madame Premier.
As you know, we’ve posted an
invitation to all Parties and
candidates to use our paper to
inform the electorate of their
policies and platforms. You are
the irst to respond. You must
feel stress going into the stretch
run on these two by-elections.
«Pardon me for saying “not really!”. We are on a four –day bus
tour to meet the electorate but
that’s our duty, and, equally important, I can continually remind
myself that I have been given the
incredible privilege of serving the
people of Ontario as their Premier. And it’s a great honour to do
this work».
Surely, but your political opponents point to the failings of
the government.
«They are doing what they think
is their job – even if I disagree. Its
our obligation to “talk up” our
province not “to tear it down”.
Besides, if there’s one thing I’ve
learned in the past year, it’s that
great things never come without
great efort. Persistence pays of.
CC. But one still has to have a goal
and an accompanying plan. My
goal is simple: to build a strong
and growing economy in every
part of this province while making
sure we take care of our people.
This is our highest possible priority. My job is about jobs. It’s about
creating jobs. Attracting jobs. Delivering jobs».
How do you propose to do
that?
«We’re putting into action our
Ontario Jobs Plan. People and
Partners - invest in people, modernize our infrastructure and build
a dynamic business climate. And
it’s deined by action on six clear
priorities. And I’d like to quickly
describe each one for you».
OK, you would probably insist anyway.
«With respect, it’s the way to
inform the public and to invite observations. So, First, a three year,
$35 billion Building and Infrastructure program that will create
at least 100,000 jobs right now,
right away.
Second: a Skills, Training and
Second Careers Plan to help
people get back to meaningful
work. That means building the
largest apprenticeship program in
the history of our province – with
more than 120,000 apprentices
this year alone at work in Ontario
Third: Our Youth Jobs strategy
to get at least 30,000 young people
on the job. We’ve placed 6 000 already».
Madame Premier, students
and others who enter any such
programs sometimes incur
crippling costs.
«But that’s why we want to reduce the cost of higher learning:
our 30% Tuition Grant will cut the
costs of school by up to one-third
each year. Higher rates of youth
unemployment threaten to create
a generation of stalled hopes and
stagnant wages».
There are those who argue
you should focus on deicit
elimination and debt reduction
instead.
«Why pit one against the other?
Our Fourth point calls for a measured and moderate approach to
balancing the budget. We will not
endanger new jobs and our recovery. We will not surrender services that people need - just to get
there a year or two faster».
But a lot of this is trades oriented.
«We have a comprehensive
plan. So our Fifth focus is on
building our knowledge economy,
from agriculture to aerospace, this
province is home to people with
big ideas, who are breaking new
ground. And we have to make sure
we provide them the best support,
the strongest connections.
That brings me to the sixth, and
inal part of our plan: Supporting
our small businesses. We must
create an environment that draws
global industry, we must also foster the growth of our home grown
success stories».
Can you provide a concrete
example?
«For one, it’s by reducing payroll taxes for small and medium
sized businesses to make them
even more competitive. Already
60 000 small businesses will have
their health tax component reduced».
But your competitors say
similar things.
«Not So! Tim Hudak’s approach
is simply to “Cut and see what
happens”. And Andrea Horwath
can’t even ofer an opinion on
something as fundamental as minimum wage, on which we have already moved forward».
Are you being harsh?
«Not in the least. We are focused on improving our standard
of living with our economic policies and on a quality of life with
our social policies. We want to be
judged on how well we do both
not on whether we should choose
one or the other That’s our approach. That’s our plan. It’s about
people and partnerships: Unions,
Colleges and Universities, Hospitals and our electorate».
M
LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014 • CORRIERE CANADESE
4
I FATTI DEL GIORNO
OTTAWA - Fanno discutere le osservazioni del capo di Elections
Canada, Marc Mayrand, che intervistato dalla Cbc ha dato una interpretazione piuttosto negativa
della nuova legge elettorale presentata ai Comuni dal ministro
Poilievre la settimana scorsa e che
il governo Harper intende far approvare al più presto.
Secondo Mayrand, la nuova
legge è positiva nei suoi obiettivi, ma poi non fornisce né ad Elections Canada né al Commissioner che si occupa della regolarità del processo elettorale gli strumenti necessari a far rispettare la
legge stessa. Inoltre il nuovo testo
impedisce ad Elections Canada di
parlare di democrazia, limitando i
temi su cui l’agenzia federale può
intervenire al «dove e quando delle elezioni», ha spiegato Mayrand
ad Evan Salomon, conduttore di
‘The House’, il magazine di attualità politica della Cbc.
Contrariamente al solito, Elections Canada non ha potuto vedere la proposta di legge prima
che fosse presentata in aula, procedura certamente inusuale per
una legge che ha «obiettivi molto ampi e che contiene molte cose piuttosto positive, ma anche alcune che devono essere riviste».
Il capo di Elections Canada nominato dal governo Harper - ha
difeso l’agenzia federale, accusata
dai conservatori di essere un arbitro (elettorale) di parte, ricordando come il ruolo di Elections Canada sia «di far conoscere a tutti
le regole», mentre tocca al Commissioner investigare presunti
crimini o abusi.
La nuova legge, però, non dà al
Commissioner i poteri per obbligare le persone a testimoniare in
eventuali inchieste ed in secondo
luogo non introduce alcun obbligo di presentare, assieme ai rendiconto elettorali, la documentazione a sostegno delle spese dichiarate. Il Commissioner rimane
«senza nuovi strumenti con cui
investigare» e per poter verificare
le spese elettorali. Maynard giudi-
Markham,
13enne investito
è in gravi
condizioni
TORONTO - A causa di un grave
incidente avvenuto a Markham un
ragazzo di 13 anni versa in condizioni critiche. Il ragazzo stava attraversando la strada nelle vicinanze di McCowan Road e Bur Oak Avenue quando un’auto lo ha
investito: secondo la polizia l’automobilista aveva il diritto di precedenza e sta collaborando con gli
investigatori.
Una donna è morta dopo essere stata trovata in un burrone nelle vicinanze di Don Mills
Road e Eglinton Avenue: la causa della morte è l’ipotermia. Melissa Mann, 42 anni, era stata data per dispersa lo scorso venerdì.
La Mann non era vestita in modo
adeguato alle temperature fredde
di questo periodo.
A North York, nei pressi di Bayview e Finch Avenue, le strade sono state chiuse al traico a causa della rottura di una conduttura
dell’acqua. Sono state necessarie
varie ore agli operai della città per
individuare e chiudere la valvola
dell’acqua che nella via aveva raggiunto circa 76 centimetri di altezza. I seminterrati di cinque case sono stati inondati dall’acqua.
Sono stati celebrati intanto i funerali di Cameron Davis, 3 anni,
morto in un incidente a Cuba lo
scorso 28 dicembre.
La madre del piccolo Justine
Davis, grazie alla pressione esercitata dai media canadesi sul governo cubano, ha ottenuto il permesso di tornare in Canada per
partecipare al funerale del bambino. La donna, alla quale era stato proibito di lasciare l’isola ino
a quando le indagini non fossero
state concluse, non dovrà più tornare a Cuba.
Marc Mayrand
Mayrand contro il governo:
questa legge ci chiude la bocca
ta, ma niente più rapporti, opinioni, ricerche. Forse anche questa
intervista non sarebbe lecita», ha
spiegato. Lapidaria la risposta alla domanda se questa sia la legge
più restrittiva in vigore nei Paesi
democratici: «Per quanto ne posso sapere io, sì». Maynard ha fatto
l’esempio dello Student vote program, che attualmente interessa
trecentomila studenti e che «non
sarebbe possibile con questa nuova legge», mentre con il calo dei
votanti che si registra da decenni
programmi come quello sono fondamentali per evitare che prima o
ca però positivo che il Commissioner avrà un mandato di 7 anni
senza poter essere rimosso, il che
dovrebbe garantirgli maggiore indipendenza. L’ufficio del Commissioner elettorale viene spostato da Elections Canada al DPP (Dept of Public Prosecutions).
Quello che ha fatto davvero infuriare il capo di Elections Canada sono gli articoli della legge che
proibiscono all’Agenzia di comunicare con il pubblico. «Non possiamo più parlare di democrazia»,
ha detto Maynard. «Possiamo parlare del dove e del quando si vo-
poi venga messa in dubbio la legittimità dell’intero processo elettorale democratico.
Maynard ha attaccato anche alcuni aspetti della nuova legge relativi al finanziamento della politica: non è giusto, a suo parere, i
costi affrontati dai partiti per portare al voto elettori che hanno
contribuito alla campagna elettorale precedente possano essere
dedotti dal tetto massimo di spese
consentito. «Non è giusto perché
parliamo di un 20-25% di costi in
più che ad esempio penalizzerebbero un nuovo partito».
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014
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WORTHY
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MERIT
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On April 6, 2014 in Toronto, we will award the annual Meir Hospital Medal of Merit to ive exceptional Canadians.
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On April 6, 2014 in Toronto, we will award the annual Meir Hospital Medal of Merit to ive exceptional Canadians.
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Justin Trudeau, MP
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Justin
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Liberal
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Kathleen
Wynne,
Premier
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Ontario
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Consul General for Toronto and Western Canada
Crowned “2013 National
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Dr. Eytan
Wirtheim
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LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014 • CORRIERE CANADESE
6
ESTERI
Silvana Bassetti
LA SCHEDA
GINEVRA - Sconfessando il governo e per una manciata di voti, gli Svizzeri hanno ieri approvato per referendum l’iniziativa
“Contro l’immigrazione di massa”. Così facendo hanno di fatto
bocciato l’Accordo di libera circolazione delle persone in vigore con l’Ue imponendo di frenare l’immigrazione deinendo tetti massimi e contingenti annuali per tutti gli stranieri: cittadini
dell’Unione europea, frontalieri
e richiedenti asilo inclusi. Al termine di un testa a testa ino all’ultimo voto, l’iniziativa promossa
dal partito di destra ed antieuropeista dell’Unione democratica di
centro (Udc/Svp) è stata approvata dal 50,3 % dei votanti con uno
scarto di meno 20mila schede. Ma
tanto basta.
Prendendo atto del risultato del
referendum, il governo non ha avuto scelta ed ha annunciato che
intende avviare discussioni con
l’Unione europea, con cui la Svizzera è legata da un Accordo sulla libera circolazione delle persone, mentre Bruxelles ha immediatamente espresso “rammarico”. Dalle urne è uscito un paese
spaccato in due, con i cantoni romandi francofoni più iloeuropei e
le grandi città nel campo dei perdenti, mentre i cantoni di lingua
tedesca e il Ticino - a grandissima
maggioranza - hanno votato a favore dell’iniziativa.
Il cantone italofono, confrontato ad un lusso di circa 60mila frontalieri dalla vicina Penisola, ha registrato la più alta percentuale di Sì, saliti a quota 68,17 %.
Quasi un plebiscito. Per l’esecutivo, il responso delle urne «rilette
il malessere per la crescita demo-
Stranieri
al 23,3%
A
Lo spoglio delle schede referendarie in Svizzera
Immigrazione, la Svizzera
dice sì al tetto sulle quote
graica». Anche a causa della crisi,
il numero di immigrati attirati dal
benessere economico della Svizzera ha superato le previsioni con
un saldo migratorio di circa 77mila persone l’anno, il 70% dei quali
provenienti dalla Ue.
L’Udc/Svp ha fatto campagna sventolando l’immagine di una Svizzera costretta a fare i conti con le conseguenze “nefaste” di
un’immigrazione fuori controllo:
dalla disoccupazione in aumento,
ai treni sovrafollati, all’aumento
degli aitti. Ieri ha vinto contro
il governo, il parlamento, le orga-
nizzazioni economiche, i sindacati e la stragrande maggioranza dei
partiti. Il successo dell’iniziativa Udc/Svp introduce un nuovo
articolo nella Costituzione svizzera ed impone un cambiamento
alla politica migratoria. Le nuove
disposizioni prevedono infatti di
limitare i permessi di dimora per
stranieri attraverso tetti massimi e contingenti annuali deinibili
in funzione degli interessi globali
dell’economia svizzera.
Al momento di assumere lavoratori, le imprese devono inoltre
dare la preferenza agli Svizzeri.
“Il nuovo testo costituzionale non
deinisce né l’entità dei contingenti né l’autorità chiamata a issarli e rilasciarli o i criteri da applicare. I dettagli vanno ora disciplinati nella legge. Il Consiglio federale e il Parlamento hanno tre
anni per l’attuazione”, ha ricordato il governo. L’esecutivo sottoporrà al Parlamento una proposta
di attuazione e, poiché le nuove
disposizioni costituzionali sono
in contrasto con l’Accordo sulla libera circolazione delle persone in
vigore con l’Ue dal 2002, avvierà
nuovi negoziati con Bruxelles.
l centro dell’Europa, ma
non membro dell’Unione
europea, la Svizzera - che ieri ha reintrodotto con un voto popolare le quote sull’immigrazione - ospita una popolazione straniera pari al 23,3 %
degli 8 milioni di abitanti del
Paese. Tra gli immigrati, gli italiani sono tra i più numerosi. A ine aprile 2013 la Svizzera
contava infatti 1.846.500 stranieri domiciliati (57.175 in più
rispetto all’anno precedente),
due terzi dei quali provenivano da Stati dell’Unione europea e dell’Associazione europea di libero scambio (Efta),
secondo le statistiche uiciali.
I gruppi più cospicui sono quelli degli Italiani (circa
290mila) e dei tedeschi (più
di 280mila), ciascuno dei quali
con una quota del 16%, seguiti
dai portoghesi (13%). Dall’introduzione dell’Accordo sulla
libera circolazione delle persone con l’Ue, nel 2002, il bilancio migratorio è stato particolarmente importante con
la Germania (circa 16.100 persone all’anno) e il Portogallo (circa 8.700 persone all’anno), ma il maggior aumento tra
il 2011 e il 2012 è stato osservato tra le persone provenienti da Grecia (+44,8%), Spagna
(+36,2%) e Italia (+28,1%).
SIRIA
Avanti il negoziato, allarme umanitario
DAMASCO - A Ginevra si tenta una nuova mediazione per la Siria dopo la fumata nera il 31 gennaio. Parte infatti oggi nella città svizzera il secondo round dei negoziati tra governo di Damasco e opposizione alla presenza del mediatore internazionale Lakhdar Brahimi. Una nuova sessione
di lavoro per trovare una soluzione al conlitto che in più di tre anni ha causato oltre 136mila morti e mezzo milione di profughi.
Intanto allo scadere del terzo giorno della tregua siglata ad Homs da esercito e insorti - violata ieri dall’attacco a un convoglio della Mezzaluna rossa del quale le parti si rinfacciano vicendevolmente la responsabilità - procede nella martoriata città siriana l’evacuazione di centinaia di civili.
Donne, bambini e anziani vengono sgomberati dai quartieri assediati. L’operazione
avviene sotto l’egida delle Nazioni Unite,
«malgrado gli spari dei gruppi terroristi armati», ha accusato il regime facendo riferi-
mento ai ribelli. Secondo le immagini difuse dalla tv Al-Mayadeen, con sede a Beirut,
i civili sono aiutati da personale dell’Onu,
con indosso caschi e uniformi blu e della
Mezzaluna Rossa siriana, sotto l’occhio attento dei militari siriani. Le immagini mostrano bambini pallidi, provati, mano nella
mano con i genitori. «Eravamo privi di ogni cosa - ha detto una donna allo stremo
- tutti i bambini sono malati e ci mancava
anche l’acqua da bere». L’assedio è durato
«almeno due anni e quattro mesi», ha raccontato un uomo rispondendo alla domanda di un giornalista dell’Afp che gli chiedeva da quanto tempo non uscisse dalla città.
Nelle ultime 24 ore nel resto del Paese
i morti sono stati intanto almeno 300 - tra
civili e combattenti - stando agli attivisti
dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Gli episodi più cruenti si sono veriicati ad Hama con venti uomini giustiziati dalle forze lealiste, stando a quanto
ha riferito ancora l’ong.
LE VIOLENZE
Bosnia, spunta l’ipotesi truppe Ue
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SARAJEVO - Cala la temperatura della protesta in Bosnia, dopo tre giorni di violente manifestazioni in diverse città della Federazione Bh (l’entità a maggioranza croato musulmana) contro la crisi economica, la corruzione, la povertà e la disoccupazione. Ieri vi sono stati nuovi raduni, ma
con minore partecipazione e senza incidenti, mentre si registrano i primi segnali
di dialogo. Anche se la tensione resta elevata e spunta persino l’ipotesi di nuovi rinforzi militari europei, in caso di un ritorno
di iamma delle violenze di piazza.
A Tuzla, la città industriale del nord dove la protesta è incominciata, si segnala comunque in queste ore una sorta di tregua,
con esponenti del governo locale che hanno avviato un confronto con i rappresentanti della protesta popolare. Contatti analoghi anche a Bihac, dove pure si è svolta
oggi una manifestazione (paciica) di circa
300 persone che hanno continuato a chiedere le dimissioni del governo cantonale. A
Sarajevo centinaia di persone hanno manifestato a loro volta davanti alla presidenza
collegiale, dirigendosi poi verso il commissariato di polizia e inine davanti alla procura cantonale, chiedendo il rilascio dei
manifestanti fermati dopo i disordini di venerdì.
Alcuni dei giovani rilasciati hanno afermato da parte loro di essere stati picchiati dalla polizia. A Mostar, dove ieri è tornata la calma, è arrivato il premier della Croazia Zoran Milanovic che ha visitato i palazzi delle istituzioni demoliti e incendiati due giorni fa. A Bijeljina, cittadina nel
nord-est, per un’ora si sono tuttavia contrapposte due dimostrazioni inscenate da
gruppi di giovani.
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014
7
ITALIA
Mimmo Cutrì sorpreso nel sonno,
finisce la fuga dell’ergastolano
VARESE - Il “Romanzo criminale”
di Mimmo Cutrì e dei suoi fratelli
trova la parola ine qualche secondo dopo le 2 e 35, quando un carabiniere del Gis ammanetta l’ergastolano di 32 anni, colto nel sonno
e intontito da una lashbang: accanto aveva una 375 magnum con
il colpo in canna. Non ha avuto il
tempo di impugnarla. Così come
non ha potuto reagire Luca Greco, pregiudicato di 35 anni che si
trovava con lui e aveva partecipato all’azione sanguinosa di lunedì
scorso, davanti al tribunale di Gallarate, dove, nel conlitto a fuoco,
era morto un fratello Cutrì, Antonino, 30 anni, colpito al collo dagli agenti della Polizia penitenziaria. L’altro fratello, Daniele, 23 anni, dopo aver vagato due giorni, era tornato a casa dove lo aspettavano i carabinieri.
Per catturare l’ergastolano di origine calabrese, in un covo di fortuna sprovvisto di acqua, luce e
servizi igienici, a Inveruno, i carabinieri di Varese, di Gallarate e della sezione di Milano del
Ros avevano adottato la tecnica di “tagliare i rami secchi’’. Prima del blitz, erano stati infatti fermati tutti i componenti della sua
“corte dei miracoli” di pregiudicati, con alcuni dei quali era amico da piccolo, senza rapporti con
Il covo dove è stato rinvenuto Mimmo Cutrì
la criminalità organizzata, ma non
per questo meno pericolosi. Anche perché il loro arsenale doveva
probabilmente servire per rapine
di autoinanziamento, per le spese in latitanza.
Per individuare il gruppo, sin
dagli istanti dopo il conlitto a
fuoco, i carabinieri hanno cominciato a ricostruire l’intera vita criminale di Mimmo: i reati commessi nella sua carriera e con chi.
Greco, per esempio, è risultato
condannato per favoreggiamento proprio per l’omicidio per cui a Mimmo era stato inlitto l’ergastolo: quello di un polacco che
aveva commesso l’errore di insi-
diare la sua idanzata. Sono quindi scattate intercettazioni e pedinamenti ed è giunto il primo errore del gruppo. Per via della presenza del cane di uno di loro, che
aveva abbaiato risvegliando i latrati di quelli di tutta la zona, hanno cominciato a considerare “bruciato” il covo iniziale di Cellio, nel
Vercellese.
Mimmo e Greco se ne sono andati e gli altri componenti del
gruppo hanno cercato di trasportare una valigia con cibarie ed effetti personali: il manico si e’ rotto
per la concitazione; hanno cercato di ovviare con dello spago: nulla da fare. Mentre abbandonavano
Bonino: marò,
no alla legge
antiterrorismo
la valigia sono stati visti dal solerte vice-sindaco del paese che ha
avvertito i carabinieri che li hanno fermati.
A Cellio, portato nei giorni precedenti, a bordo di un furgone
dalla compagna del defunto Antonino, Carlotta Di Lauro, 26 anni,
con un iglio di cinque, fermata a
sua volta, l’occorrente per mesi di
latitanza: anche centinaia di videocassette per trascorrere il tempo in attesa che si calmassero le
acque e prendere il volo, magari
all’estero.
La paranoia di Mimmo per i covi sicuri (era stato latitante in passato per qualche anno e aveva maturato una certa esperienza mentre nella casa di famiglia è stato
trovato uno scatolone di telecamere) li ha indotti ad abbandonare Cellio. Poi il secondo errore, fatale per l’ergastolano: dal telefono
del complice Luca Greco è partita una telefonata a Franco Cafà,
piccolo imprenditore della zona.
I carabinieri del Ros, però, hanno
sentito la voce di Mimmo. Cafà è
stato pedinato, visto andare nella
palazzina in rifacimento di Inveruno e fermato. Avuta la certezza
che Cutrì era nell’appartamento,il
blitz. Per Domenico Cutrì la fuga,
durata meno di una settimana, era
inita.
IL DELITTO
Italocanadese ucciso a Dakar, è mistero
MONTE SAN SAVINO - I viaggi
gli piacevano molto, ma l’ultimo è
stato quello fatale per Gaetano Uva, l’albergatore 71enne italocanadese trovato sgozzato a Dakar. E
per ora i motivi dell’omicidio restano misteriosi, così come molti aspetti del suo viaggio in Senegal. A cominciare dal modo in cui avrebbe percorso quelle migliaia di chilometri, quasi sicuramente in auto dall’Italia: la Spagna, poi
il Marocco e quindi l’arrivo a destinazione. Non è ancora chiaro se
l’uomo avesse intrapreso il viaggio per vacanza o per afari. E in
quest’ultimo caso, quali? Gestore
di un piccolo albergo ed ex noleg-
giatore di auto: uno come tanti, se
non fosse per qualche problema
in passato con le armi e, soprattutto, un arresto per favoreggiamento della prostituzione. Venne beccato mentre accompagnava delle
prostitute africane al lavoro, alla
“colonna del Grillo”, un crocevia
tra Siena e Arezzo. Per quell’episodio di qualche anno fa il suo legale si stava preparando al processo.
Le ultime notizie di sé le avrebbe date il 28 gennaio, alla madre,
appena arrivato a Dakar. Il suo
corpo è stato trovato in una stanza dell’Hotel Hong Kong la sera
del 29 gennaio, in un lago di san-
gue, con la gola squarciata. La notizia della morte si è però difusa
solo questo ine settimana a Monte San Savino, dove Uva gestiva un
“B&B”. Un uomo magari eccentrico, che girava con una limousine
gialla, in passato, oltre all’accusa
di favoreggiamento della prostituzione, qualche problema con la
giustizia per detenzione di armi,
ma in paese era considerato “un
uomo tranquillo”, sebbene non si
trattasse di uno che dava molta
conidenza.
La polizia senegalese sta cercando di raccogliere elementi che
possano condurre all’omicida o agli omicidi e di accertare anche
PALAZZO CHIGI
le circostanze in cui Uva è stato
ucciso. L’ipotesi più probabile è
che sia stato sgozzato nella stessa stanza in cui il cadavere è stato trovato. Nato a Calgary ma residente a Monte San Savino, Uva aveva la doppia cittadinanza italiana e canadese e una vita ricca di viaggi ed esperienze all’estero. L’uomo mancava da Monte
San Savino da quasi un mese: l’ipotesi più probabile è abbia trascorso gran parte di questo tempo
in viaggio e che sia arrivato nella capitale senegalese con un’auto
presa a noleggio in Italia, da dove,
passando per Spagna e Marocco,
avrebbe raggiunto Dakar.
ROMA - Cresce l’attesa. E la tensione. Alla vigilia dell’udienza alla Corte suprema indiana che dovrà decidere sull’imputazione dei
due marò italiani, il ministro degli
Esteri Emma Bonino manda chiari messaggi a New Delhi: «L’Italia
non è uno Stato terrorista, né lo
sono i suoi rappresentanti», l’ipotesi di applicare il Sua Act, la legge antiterrorismo, è pertanto «inaccettabile». E «non basta» nemmeno che sia stata esclusa la possibilità di una condanna a morte.
«Questo deve essere scontato. Ma
lo Stato italiano non può accettare di essere preso per terrorista»,
ribadisce la titolare della Farnesina, che già sabato si era detta «indignata» dall’eventualità - sempre
meno remota - di un processo per
terrorismo ai due fucilieri di Marina accusati della morte di due
pescatori del Kerala.
Bonino non minaccia espressamente ritorsioni, né svela le mosse che il governo intraprenderà alla luce delle decisioni in India. Ma
fa capire chiaramente che l’Italia
è pronta a reagire e che ha «parecchi assi nella manica». Compreso quello di «fare leva sulla
solidarietà europea e internazionale» conquistata nei mesi scorsi con un lavoro «paziente e impegnativo», quando non era afatto «scontata». «L’India - ammette
il ministro - è un grande paese con
legami solidi con tantissimi Paesi», ma adesso «questo sforzo»
di aver portato il caso sulla scena
internazionale «lo utilizzeremo a
fondo».
A partire da ora dunque, «tutte le opzioni sono sul tavolo». E il
governo non accetterà nemmeno
un ennesimo rinvio della giustizia
indiana: se il giudice deciderà in
tal senso, «dovrà essere breve in
ogni caso», e nel frattempo «tutta
la macchina di reazione si metterà
in moto». Sono infatti già passati
due anni da quel 15 febbraio 2012,
quando Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone, imbarcati sulla
nave commerciale Enrica Lexie in
missione antipirateria, rimasero
coinvolti nella morte dei due pescatori scambiati per pirati. «È inaccettabile - dice ancora Bonino
- che dopo due anni non ci sia ancora un capo di imputazione».
GIUSTIZIA
Governo, round decisivo Letta-Renzi Compravendita senatori, processo al via
ROMA- Contratto di coalizione, rimpasto,
legge elettorale: la settimana che si apre
oggi sarà cruciale per le sorti del governo.
Il premier Enrico Letta non vuole perdere
tempo e ieri ha lavorato sul dossier “Impegno 2014”, con l’intenzione di essere pronto a incontrare il Capo dello Stato al primo
momento utile.
Colloquio durante il quale anche il tema
della squadra di governo sarà afrontato.
Intanto il segretario del Pd Matteo Renzi
insiste nel pressing su Palazzo Chigi chiedendo un cambio di passo e chiudendo al
contempo all’ipotesi di stafette. Andare al
governo? «Ma chi ce lo fa fare?», replica ad
Agorà che chiede infatti se non intenda sa-
mi ha aiutato a sfruttare
“ Anna
quegli sconti di cui non conoscevo
nemmeno l’esistenza.” - Nancy R.
il fatto che Anna possa parlare
“ Amo
in italiano e sia più facile per me
capire.”- Paulino M.
una persona preparata
“ Finalmente
e amichevole che comprenda me
e le mie esigenze.” - Dante R.
lire al comando della macchina governativa.
In una giornata in cui i renziani, sulla scia
del loro leader, lo hanno incalzato senza sosta invitandolo alla “chiarezza” e ribadendo come sul tavolo vi siano solo tre opzioni
(rilancio Esecutivo, elezioni, governo di Legislatura), il presidente del Consiglio preferisce non replicare apertamente e sceglie di
concentrasi sul Programma 2014, convinto
che la concretezza sia un fattore determinante. Occupazione, politica iscale, sburocratizzazione e legalità: sono questi i temi
intorno ai quali si articolerà il nuovo contratto di coalizione, che avrà anche un timing dettagliato.
NAPOLI - Imputato di corruzione per aver
convinto, al prezzo di tre milioni di euro, il
senatore Sergio De Gregorio, che era stato eletto nelle liste dell’Idv, a schierarsi con
il centrodestra contribuendo a determinare
la caduta del governo Prodi. È l’accusa dalla quale dovrà difendersi Silvio Berlusconi
al processo che comincia domani davanti al
tribunale di Napoli e in cui è chiamato in
causa anche l’ex direttore dell’Avanti Valter
Lavitola che nella vicenda ha avuto un ruolo di intermediario.
Non sarà della partita De Gregorio che
ha chiuso i conti patteggiando una pena di
un anno e 8 mesi. Appare comunque scontato che i pm Vincenzo Piscitelli e Henry
John Woodcock nel corso del dibattimento
lo convocheranno perché confermi in aula
le rivelazioni fatte durante le indagini preliminari, quando afermò di aver ricevuto
dal Cavaliere due milioni in contanti in varie tranche, depositatati poi sui suoi conti,
nonché un milione sotto forma di inanziamento a Italiani nel Mondo, il movimento
di cui è stato promotore e leader.
Quello che si apre l’11 febbraio sarà sicuramente un dibattimento complesso, anche
per i quesiti di carattere giuridico che i magistrati sono chiamati a risolvere, problemi
in gran parte inediti vista l’assenza di precedenti e di una giurisprudenza consolidata.
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LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014 • CORRIERE CANADESE
8
SERIE A
1 Berisha
28 konko
26 Radu
24 Ledesma
20 Biava
3 Dias
19 Lulic
15 Gonzalez
11 Klose
87 Candreva
14 Keita
28 Perea
6 Mauri
21 Kakuta
7 F. Anderson
27 Cana
23 Onazi
4 Crecco
22 Marchetti
95 Strakosha
17 Pereirinha
2 Ciani
39 Cavanda
All Reja
SPORTISSIMO
6
6
6,5
5,5
6,5
6
7
5,5
6
5
5
Berisha
Keita
Biava
Lulic
Ledesma
5,5
sv
-
6
Maicon
Radu
Klose
Candreva
Totti
Gervinho
Pjanic
Benatia
Torosidis
(4-3-2-1)
ROMA - Sognava lo sgambetto
alla Roma Edy Reja ma il pareggio
era il risultato a cui puntava ed è
stato accontentato. Il derby della
Capitale inisce 0-0, Reja mantiene la sua imbattibilità da quando
è tornato sulla panchina biancoceleste (unico ko, quello con il
Napoli in Coppa Italia). La Roma
non approitta del mezzo passo
falso della Juventus che torna da
Verona con un pareggio, ma se è
un’occasione mancata come dice
Garcia o una giornata comunque
positiva è diicile stabilirlo con
certezza. Stando al boato con il
quale la Curva Sud ha accolto il
pari del Verona alla ine, delle due
la seconda: il distacco tra bianconeri e giallorossi resta invariato, 9
punti, e tiene il Napoli a distanza
di sicurezza (+4), in attesa del recupero della gara contro il Parma,
sospesa sette giorni fa per impraticabilità di campo.
Il derby, si sa, è una partita a se
stante, quello di ieri pomeriggio
all’Olimpico non inirà negli annali del calcio: la Lazio ha pensato
soprattutto a non subire, la Roma
si è resa più pericolosa nell’arco
dei 90 minuti, ha cercato il guizzo vincente ma non è riuscita a
mettere a segno il colpo del ko.
L’unico vero sussulto, lo “regala”Gervinho al 24’ del primo tempo
quando va in gol ma la rete viene
annullata per un fuorigioco, millimetrico, prontamente segnalato
dall’assistente di Orsato, Cariolato. Dopo la “bacchettata” della
vigilia a Reja sul ruolo degli alle-
L.Castan
De Rossi
Konko
I biancocelesti
di Reja si difendono
e resistono
senza affanno
ai ripetuti attacchi
dei romanisti
De Sanctis
Florenzi
Dias
Gonzalez
Strootman
(4-3-3)
7
6,5
5
5
6
5
5
5,5
6
5,5
5
5,5
5,5
6
5
De Sanctis
Maicon
Torosidis
De Rossi
Benatia
L. Castán
Pjanic
Strootman
Totti
Florenzi
Gervinho
Bastos
Nainggolan
Mazzitelli
Destro
Ljajic
Ricci
Toloi
Romagnoli
Skorupski
Taddei
Lobont
Jedvaj
Garcia
26
13
35
16
17
5
15
6
10
24
27
20
44
95
22
8
94
2
46
28
11
1
33
All
Semaforo
giallorosso...
La Lazio ferma la Roma e il Verona la Juve: il campionato è ancora apertissimo
natori che sono anche educatori,
Garcia conferma la squadra che
aveva iniziato la sida con il Parma rilanciando dal 1’ Pjanic, Florenzi e Totti. Sul fronte opposto
Reja schiera il tridente ofensivo
Candreva-Klose-Keita ma torna
alla difesa a quattro rilanciando
Konko, mentre a centrocampo
Gonzalez prende il posto dello
squaliicato Biglia.
La gara è equilibrata, i biancocelesti sono tatticamente più ordinati mentre la Roma è più incisiva
e va vicina al vantaggio almeno in
tre occasioni nella prima frazione
di gioco. Al quarto d’ora Florenzi
servito da Maicon ha una buona
occasione ma il suo tiro al volo
è alto. Al 24’ c’è il gol annullato a
Gervinho, poi alla mezzora ci prova Totti, al volo da 20 metri ma
senza successo.
La Lazio più che ad attaccare
pensa a frenare la Roma. Al 36’
Gonzalez prova a sorprendere De
Sanctis dalla distanza ma la conclusione è di poco alta. Di spettacolo all’Olimpico se ne vede poco,
da una parte e dall’altra. In com-
penso si vedono tanti errori da
una parte e dall’altra, palle perse
e approssimazione. La ripresa si
apre nel segno della Roma e del
ritorno in campo di Stefano Mauri, otto mesi dopo l’ultima partita
giocata, la inale di coppa Italia
dello scorso anno e la squaliica
per il calcioscommesse.
I giallorossi partono all’arrembaggio e si rendono pericolosi con
Pjanic (9’) e con Totti dalla distanza. La Roma spinge, la Lazio cerca
di limitare i danni. Garcia vuole i
tre punti e nel inale schiera con-
temporaneamente Destro, Ljajic,
Gervinho e Bastos, con il brasiliano che fa tremare la porta di Berisha in due occasioni (40’ e 41’).
La Lazio si fa pericolosa con un
lancio di Mauri in area per Klose, anticipato in uscita coi pugni
da De Sanctis. Finisce 0-0, dalla
Sud si leva un boato, è quello per
il pareggio tra Verona e Juventus
ma resta il rammarico per un’occasione persa. Ora per la Roma è
già tempo di coppa Italia, con la
semiinale di ritorno mercoledì a
Napoli.
665 Millway Ave.
Concord, ON L4K 3T8
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014
9
SERIE A
Il Verona rovina la festa alla Juventus
Pareggio al ’94 con Gomez per gli scaligeri che erano andati sotto di due gol nel primo tempo
VERONA - Juanito Gomez all’ultimo respiro riagguanta la Juventus
ed è così che il Verona tiene ancora aperto il campionato. Senza
la deviazione aerea dell’argentino
la squadra di Conte sarebbe volata
addirittura a +11 sulla Roma, blindando di fatto la volata scudetto.
Ma in riva all’Adige i bianconeri dissipano ben due gol di vantaggio e un primo tempo suntuoso,
da squadra di caratura superiore,
contro un Verona timido e impacciato per 45’, poi leone e mai domo sino allo scadere. Ancora una
volta decisivo per i gialloblù l’innesto della panchina. Gettato nella mischia a pochi minuti dalla ine Gomez trova l’acuto vincente
per far piangere mezza Italia e far
gioire l’altra.
Lodando lo spirito battagliero
del Verona resta da mettere sotto
i rilettori la prestazione dei bianconeri. Perfetti in un primo tempo
da grandissima squadra.
La Juventus parte a mille dopo
soli 4’ è già in vantaggio. Asamoah sulla sinistra punta Cacciatore e calcia forte verso la porta di
Rafael. Il brasiliano respinge con
i pugni, ma il tap-in vincente è di
Tevez che deposita nella porta dei
veneti.
La Juve tiene palla, la fa girare con disinvoltura e non appena perde il possesso del pallone,
attacca alto il Verona che di fatto
non riparte mai. Il dominio è ingigantito dal raddoppio. Filtrante di
Pogba per Tevez che scatta in leg-
VERONA-JUVENTUS 2-2
Carlitos Tevez
Luca Toni saluta i tifosi del Verona dopo il pareggio ottenuto allo scadere contro la Juventus
gerissimo fuorigioco. Il sinistro
dell’argentino non lascia scampo
a Rafael. Il primo tempo è questo,
Juve sugli scudi e Verona in balia
della squadra di Conte. Ma nella ripresa è un’altra partita. La Juve si abbassa, lasciando più campo ad un Verona che prende iducia e cerca di appoggiare il gioco
sulla isicità di Toni. È proprio lui
a riaprire il match sfruttando una
palla inattiva. Punizione di Romulo in mezzo all’area, Toni si avvita
e batte Bufon.
La Juve sembra più titubante, il
Verona pur senza brillare nel gioco tiene più in apprensione la formazione di Conte che perde una
pedina importante come Chiellini. È a centrocampo tuttavia che
i bianconeri perdono quei duelli vinti in precedenza con Pogba
e Vidal meno eicaci che nel primo tempo.
Osvaldo, appena entrato, siora il tris per la Juventus dopo un
assist al bacio di Pirlo, scheggiando il palo. Poi, quando le proteste
del Verona per un mani di Lichtsteiner in area - all’apparenza involontario - non sono ancora sopite, Mandorlini pesca dalla partita il jolly vincente.
È il 3’ di recupero, Romulo,
troppo solo sulla destra, scodella sul primo palo, Gomez anticipa
tutti e mette alle spalle di Bufon.
Il Bentegodi esplode, il campionato è ancora aperto.
Verona (4-3-3): Rafael 5.5,
Cacciatore 6 (40’ st Gomez 7),
Marques 6, Moras 6, Albertazzi 5.5, Romulo 6.5, Donadel 6
(24’ st Cirigliano 6), Hallfredsson 6.5, Iturbe 5.5, Toni 6.5, Jankovic 5 (16’ st Martinho 6). (12
Nicolas, 98 Borra, 4 Pillud, 5
Donati, 7 Marquinho, 8 Cacia,
23 Gonzalez, 26 Sala, 33 Agostini). All. Mandorlini 7.
Juventus (3-5-2): Bufon 6.5,
Chiellini 6 (29’ st Ogbonna 5.5),
Bonucci 5.5, Caceres 6, Lichtsteiner 6, Vidal 5.5, Pirlo 6, Pogba 6, Asamoah 6.5 (34’ st Peluso sv), Tevez 7, Llorente 5.5
(20’ st Osvaldo 6). (30 Storari,
34 Rubinho, 7 Pepe, 8 Marchisio, 9 Vucinic, 12 Giovinco, 20
Padoin, 33 Isla). All. Conte 6.
Arbitro: Doveri di Roma 6.
Reti: nel pt 4’ e 20’ Tevez, nel
st 6’ Toni, 48’ Gomez.
AL MEAZZA
Il muro Samuel firma la prima vittoria dell’Inter del 2014
INTER-SASSUOLO 1-0
Inter (3-5-2):
Handanovic 6,
Rolando 6, Samuel 7 (35’ st
Campagnaro sv), Juan Jesus 6, Jonathan
6, Guarin 6, Kuzmanovic 6 (39’
st Taider sv), Hernanes 6.5, Nagatomo 6, Milito 5.5(21’ st Botta 6), Palacio 6. (30 Carrizo, 12
Castellazzi, 33 D’Ambrosio, 23
Ranocchia, 6 Andreolli, 4 Zanetti, 10 Kovacic, 16 Mudingayi, 9 Icardi). All.: Mazzarri 6.
Sassuolo (3-5-2): Pegolo 7,
Bianco 6 (30’ st Missiroli 6),
Cannavaro 6, Ariaudo 6, Rosi
5.5, Brighi 5, Marrone 5.5, Biondini sv (23’ pt Chibsah 6), Longhi 5.5, Berardi 6, Floccari 5.5
(35’ st Floro Flores sv). (1 Pomini, 99 Polito, 2 Pucino, 5 Antei, 24 Gazzola, 86 Ziegler, 10
Zaza, 17 Sansone, 70 Farias).
All.: Malesani 5.5.
Arbitro: Peruzzo di Schio 5.5.
Reti: nel st 3’ Samuel.
v
MILANO - Finisce il lungo purgatorio dell’Inter che inalmente coglie la sua prima vittoria dell’anno contro il Sassuolo penultimo
in classiica: decide un gol di Samuel in una partita soferta ino
alla ine nella quale i nerazzurri
sciupano molte occasioni. Debutta Hernanes, non eccezionale ma
autore di ottime giocate. Il brasiliano avrebbe potuto segnare se avesse sfruttato meglio un paio di
palle gol.
L’Inter scaccia la crisi ma l’avversario di ieri sera era poca cosa.
Manca la giusta dose di cinismo,
Milito sbaglia tanto sotto porta,
Palacio corre e si afanna ma non
va a segno. I nerazzurri sono a -11
dal terzo posto con 36 punti. Per
Malesani due sconitte consecutive e una situazione diicile. Walter Mazzarri contro il Sassuolo si
decide a cambiare, schiera Hernanes, mette due punte (Palacio e
Milito), rispolvera provvidenzialmente Samuel e scommette su un
ottimo Guarin: l’Inter cerca con
grande volontà la sua prima vittoria del 2014 contro un Sassuolo
profondamente rinnovato dopo il
mercato invernale.
La Curva Nord prosegue la sua
ostinata polemica contro i dirigenti, Branca (licenziato), Fassone e Ausilio. Evidentemente non
ha ancora metabolizzato il caso
dello scambio Vucinic-Guarin. In
campo si vede un’Inter migliorata, capace di costruire palle gol
chiare e nette, almeno tre nel primo tempo con Hernanes, Milito e
Palacio. Manca il colpo vincente
nel primo tempo ma per dirla alla
Mazzarri si può vedere il bicchiere mezzo pieno. Il Sassuolo gioca
la classica partita in difesa e, nonostante tutto, rischia molto con
il portiere Pegolo protagonista.
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Ma si presenta al 5’ con una bellissima azione di Floccari che riesce
a mettere al centro con Jonathan
pronto a rimediare. Al 16’ buon
destro di Guarin che sembra aver
dimenticato polemiche e contestazioni. Hernanes doveva spiccare ma si vede solo al 20’ quando
approitta di un clamoroso errore
difensivo (Cannavaro) del Sassuolo e calcia un potente destro fuori di un soio.
L’Inter è determinata, il Sassuolo ripiega a parte un colpo di testa di Ariaudo. Alla mezz’ora i nerazzurri vorrebbero il calcio di ri-
gore: Samuel inisce a terra dopo
un contrasto con Bianco. L’arbitro
non è d’accordo. Al 32’ punizione
velenosa di Berardi. Ma è nelle fasi inali del primo tempo che l’Inter potrebbe passare in vantaggio:
al 40’ azione di Palacio che si invola sulla sinistra e riesce a mettere al centro un pallone perfetto per Milito. Piatto del Principe, para Pegolo di piede. Ancora
il portiere compie un altro miracolo sempre sul Principe e al 44’ è
Palacio a ciccare la palla dell’1-0 a
porta sguarnita.
Il gol del vantaggio arriva nel
secondo tempo, al 4’: calcio d’angolo di Hernanes per il colpo di
testa vincente e rabbioso di Samuel. I nerazzurri ritrovano iducia, volevano la vittoria a tutti i costi, non convincono del tutto ma dopo un mese e mezzo festeggiano un risultato importantissimo.
L’Inter cerca il gol della sicurezza ma concede forse troppo agli avversari. Il secondo tempo inisce con l’Inter in attacco: ancora Pegolo nega la gioia del gol prima a Guarin, poi a Botta. Mazzarri
può essere contento per i tre punti, le cose iniziano a girare.
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LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014 • CORRIERE CANADESE
10
SPORT
Flop granata, il Bologna non perdona
Seconda sconfitta stagionale per il Toro che va in vantaggio ma poi viene trafitto due volte da Cristaldo
TORINO - Il Torino che non t’aspetti. Sul più bello della rincorsa all’Europa, è inciampato in casa contro il Bologna, buttando alle
ortiche un rapido vantaggio irmato da Immobile. E ha rimediato la
seconda sconitta stagionale all’Olimpico, dopo il derby con la Juventus. Alla ine i tifosi hanno comunque applaudito i granata, ma
la delusione era palpabile. Onore al merito del Bologna, tonico e
coraggioso malgrado la settimana
diicile, tra infortuni, squaliiche e
partenza di Diamanti.
Ha raccolto tre punti d’oro, e
forse insperati: la sua corsa alla salvezza si fa ora meno diicile. Eppure la partita era iniziata benissimo per il Toro, in gol al 5’ con Immobile, al suo 12˚ centro in campionato. Un possibile colpo da
ko, se i granata non avessero improvvisamente perso la brillantezza che li ha portati ai piani alti.
In agguato c’era Bianchi, ex dopo
cinque stagioni e 77 gol in granata, senza rabbia ma con grande orgoglio deciso a far provare un po’
di nostalgia alla Maratona. È stato
suo l’assist a Cristaldo.
Un pareggio costruito prima
con il disturbo di Morleo a Darmian, che ha fatto perdere pallone
al centrocampista granata e chiamato fuori porta Padelli, andato
a cozzare contro Bianchi. L’ex capitano granata è stato lesto a scodellare ad “El Churry” il pallone per il 4˚ gol dell’attaccante argentino con il Bologna. Rinfrancata dal pareggio, la squadra di Ballardini ha gestito la partita, aiutato da un Torino inaspettatamente
molle, che non è quasi mai riuscito
ad innescare Cerci. Benissimo Perez e Christodoulopoulos in mezzo al campo, bene Morleo e Gari-
Torino-Bologna 1-2
cs sulle corsie, il Toro ha sbattuto
le corna. Ed è arrivato - non per caso - il raddoppio rossoblù: tiro da
fuori area di Khrin, Padelli, ancora
un po’ rintronato dallo scontro con
Bianchi, ha respinto male: ancora
gol di “El Churry” Cristaldo e Bologna su di giri. Il Torino è riusci-
to a non sbandare ancora e ce l’ha
messa tutta per rimediare, ma con
gioco ed esiti modesti.
Deve comunque recriminare:
Glik ha colpito un palo, Cerci la
traversa. Per sfortuna dei granata,
tra i grandi protagonisti di giornata
si è inserito anche il portiere Cur-
ci: con grandi parate ha fatto dimenticare due uscite alte con troppi brividi. Ventura ha rimescolato
il mazzo, cambiando tutto il cambiabile: fuori El Kaddouri, Darmian, dentro Kurtic, Basha e Larrondo. Ma la porta di Curci è rimasta stregata.
Torino (3-4-1-2): Padelli 6,
Maksimovic 6, Glik 6, Moretti
6, Darmian 5 (1’st Basha 5.5), Vives 6, Farnerud 5 (18’st Larrondo 5), Masiello 6, El Kaddouri 5
(1’ st Kurtic, Cerci 5.5, Immobile
6. (23 Gomis, 32 Berni, 5 Bovo,
2 Gu.Rodriguez, 29 Vesovic, 77
Tachsidis, 26 Pasquale, 10 Barreto, 69 Meggiorini). All.: Ventura 6.
Bologna (3-5-2): Curci 7, Antonsson 6, Natali 6 (19’st Cherubin 6), Mantovani 6, Garics 6,
Perez 6.5, Christodoulopoulos
7, Khrin 6 (33’st Sorensen sv),
Morleo 6.5, Cristaldo 7.5, Bianchi 6 (42’ st Ibson sv). (16 Malagoli, 11 Friberg, 13 Laxalt 75 Crespo 88 Paponi). All.: Ballardini 7.
Arbitro: Irrati 6.
Reti: nel pt 5’ Immobile, 11’ e 25’
Cristaldo.
LIVORNO-GENOA 0-1
Antonelli e niente più, al Grifone basta poco per vincere
LIVORNO - Reduce dalla brutta
sconitta nel derby delle polemiche contro la Samp, il Genoa si riscatta strappando allo stadio ‘Picchi’ uno 0-1 fatto sostanzialmente
di cinismo. Un cinismo che sta
tutto nel gol di Antonelli al 9’ del
primo tempo, minimo sindacale
che è stato suiciente ai rossobù
per conquistare tre punti a spese
di un Livorno generoso e sfortunatissimo. Parte forte il Livorno
nonostante le raiche di libeccio
contrarie che condizionano le traiettorie del pallone, con Mesbah
che dopo quattro minuti si trova
da solo davanti a Perin e calcia
in rete, ma è fermato da Gervasoni per fuorigioco. È il Genoa al 9’
che però passa inaspettatamente in vantaggio con un tap-in di
Antonelli che raccoglie una corta
respinta di Bardi su un bel guizzo
di Gilardino, e appoggia comodamente in rete. Gli amaranto accusano il colpo, ma si riorganizzano
dando vita a un monologo. Al 19’ pt
Paulinho fallisce il pari da due passi scaricando debolmente su Perin.
Nella ripresa il tema non cambia e
Gasperini inserisce Motta al posto
di Vrsaljko. È ancora Perin che al 4’
salva due volte in rapida successione i suoi alzando sulla traversa prima su Benassi e poi salvando sul
sinistro di Mesbah che gira in porta sul calcio d’angolo susseguente.
La barricata rossoblù regge e gli
sforzi del Livorno rimangono vani.
Livorno (3-5-2): Bardi 5,5, Ceccherini 6.5, Emerson 6, Coda 6,
Piccini 6 (13’ st Belfodil 6), Benassi
6, Luci 6.5, Mesbah 6, Greco 5.5 (25’
st Duncan 5.5) , Paulinho 6, Emeghara 5.5 (41’ st Borja sv). (22 Ana-
nia, 37 Aldegani, 33 Valentini, 77
Rinaudo, 7 Castellini, 27 Biagianti,
14 Mosquera). All.: Di Carlo 6.
Genoa (3-4-3): Perin 7, Burdisso 6,
Portanova 6, Marchese 6, Vrsalijko
5 (4’ st Motta 6), Matuzalem 6, Bertolacci 6 (29’ Cabral sv), De Ceglie
5.5 (15’ st Sturaro 5.5), Konatè 6, Gilardino 6.5, Antonelli 6. (53 Bizzarri, 95 Albertoni, 4 De Maio, 14 Coie, 18 Feftaditis, 26 Centurion, 10
Sculli, 16 Calaiò). All.: Gasperini 6.
Arbitro: Gervasoni di Mantova
5.5.
Reti: 9’ pt Antonelli.
PARMA-CATANIA 0-0
SAMPDORIA-CAGLIARI 1-0
Rossazzurri spreconi, la B è vicinissima
Gastaldello gol, bis per i blucerchiati
PARMA - Il Parma allunga la sua magica
serie positiva incassando l’undicesimo risultato utile consecutivo ma questa volta
non ha altro da festeggiare. Al suo attivo
il Catania ha due traverse, tante incursioni
in area ed uno sterile predominio a centrocampo che una squadra a rischio B deve saper sfruttare di più.
La partita si era comunque aperta con
un’occasione per parte. Azioni fotocopia
con l’attaccante di turno, Amauri e Barrientos, capace solo di siorare il pallone servito
in area piccola da Parolo e Castro. Il Parma
è stato pericoloso al 5’, la replica del Catania è arrivata al 27’. In mezzo c’è stata, per
la verità, anche una punizione, da posizione
deilata, di Cassano ma Andujar ha deviato
senza problemi sopra la traversa.
Traversa colpita invece al 34’ da Barrientos. L’attaccante, sulla fascia sinistra, ha
esploso un tiro-cross insidioso che ha scavalcato Mirante ed ha incocciato la parte
alta del legno. Nel inale di tempo un’altra
punizione del Parma, sempre di Cassano,
anche questa volta Andujar non ha avuto
problemi a intercettare.
La ripresa è stata praticamente un monologo catanese. Primo acuto di Bergessio, al
v
5’, ma il tiro è stato fermato dalla traversa.
Poi, al 25’, il Catania ha colpito in contropiede, con Gobbi provvidenziale a deviare
in angolo prima della conclusione inale
di Bergessio. Gobbi decisivo anche al 27’
quando su un tiro di Izco, dritto in rete con
Mirante battuto, ha respinto con il corpo. Al
38’ ancora Barrientos, su cross di Izco, ma la
palla si è spenta a lato.
Nel inale si è rifatto vivo in avanti il Parma con un colpo di testa in acrobazia di Amauri, ma la palla è inita a lato.
Parma (4-3-3): Mirante 6, Cassani 6, Paletta 6, Lucarelli 6, Gobbi 5,5 (42’st Molinaro
sv), Gargano 5 (17’st Acquah 6), Marchionni
5, Parolo 5,5, Biabiany 5,5, Amauri 6, Cassano 6 (29’st Palladino 5). (91 Bajza, 43 Coric,
19 Felipe, 35 Rossini, 8 Galloppa, 23 Schelotto, 24 Munari, 26 Mauri, 10 Pozzi) All.:
Donadoni 5,5.
Catania (4-3-3): Andujar 6, Peruzzi 6, Bellusci 6, Spolli 6, Rolin Fernandez 6 (31’st Alvarez sv), Izco 6, Lodi 5, Rinaudo 6, Barrientos 6 (44’st Plasil sv), Bergessio 6, Castro 5
(44’st Fedato sv). (35 Ficara, 6 Legrottaglie,
33 Capuano, 34 Biraghi, 23 Boateng, 18 Monzon, 26 Keko, 24 Gyomber) All.: Maran 6.
Arbitro: Giacomelli di Trieste 5,5.
GENOVA - Era dal gennaio 1997 che in Serie A il Cagliari non perdeva al Ferraris. La
Sampdoria di Mihajlovic è riuscita nell’impresa inanellando la seconda vittoria consecutiva dopo quella nel derby di lunedì scorso e sorpassando in classiica l’Atalanta. Vittoria conquistata grazie ad un gol nel primo
tempo di Gastaldello e alla caparbietà, nel
inale, per difendere il risultato dagli assalti
dei sardi. È la Sampdoria a rendersi pericolosa per prima con un bel pallone in mezzo
di Eder che cerca di servire Okaka.
L’ex Parma viene anticipato da Avramov
che riesce a mettere in angolo. Dal corner
lo stesso brasiliano cerca sul palo più lontano la testa di un compagno e trova quella di
Gastaldello che riesce a segnare indisturbato. Il vantaggio non scuote troppo gli ospiti
che raggiungono il pareggio al 20’ su schema da punizione ma l’arbitro annulla il gol
di Sau per dubbia posizione irregolare tra le
proteste dei cagliaritani. La gara è piacevole e combattuta soprattutto a centrocampo
con entrambe le compagini che faticano a
superare le opposte trequarti. L’intervallo
non regala sorprese e al 4’ gli ospiti chiedono il rigore per un intervento di Fornasier
su Sau ma l’arbitro fa segno di proseguire.
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Il Cagliari però cresce e inizia a spingere
sull’acceleratore rendendosi pericoloso sia
con Nenè, diagonale fuori di poco che con
Perico, girata al volo sopra la traversa. Nel
mezzo prova a spezzare l’assedio Gabbiadini con un diagonale che inisce fuori. Al 37’
il Cagliari sbaglia clamorosamente il pareggio. Sau riceve un buon pallone in area, si
libera del marcatore e da buona posizione
invece di piazzare la sfera, tira tra le braccia
di Da Costa ben piazzato che blocca senza
diicoltà.
Sampdoria (4-2-3-1): Da Costa 6, De Silvestri 6, Gastaldello 7, Fornasier 6, Regini 6,
Palombo 6, Krsticic 6 (39’ st Wszolek sv),
Gabbiadini 5.5, Soriano 6 ( 15’ st Obiang 5.5),
Eder 6, Okaka 6.5 (38’ st Renan sv). (30 Fiorillo, 95 Falcone,3 Costa, 4 Salamon, 12 Sansone, 77 Sestu, 13 Berardi, 6 Rodriguez, 22
Bjarnason) All. Mihajlovic 6.
Cagliari (4-3-1-2): Avramov 6, Perico 5.5,
Rossettini 6, Astori 6, Murru 6, Ekdal 6 (30’
st Adryan 5.5), Conti 6, Vecino 6 (45’st Ibraimi sv), Cabrera 5.5 (11’ st Cossu 6), Nenè 5.5,
Sau 5.5. (1 Silvestri, 8 Avelar, 16 Eriksson, 19
Oikonomou) All. Lopez 5.5.
Arbitro: Roca di Foggia 6.
Reti: nel pt 11’ Gastaldello.
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CORRIERE CANADESE • LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014
11
SERIE A
Il Napoli fa piangere il Milan e Balotelli
Al San Paolo i partenopei dominano: doppietta di Higuain, esordio con gol per Taarabt
NAPOLI - Un super Napoli stende
il Milan. Finisce 3-1 ma se nel calcio esistesse il verdetto ai punti la
vittoria dei padroni di casa sarebbe schiacciante e con un margine
molto abbondante. La squadra di
Seedorf è un cantiere aperto ed il
tecnico del Milan non riesce a dare un equilibrio tattico ai suoi uomini. I rossoneri sembrano carenti di personalità e di spirito agonistico (sintomatiche le lacrime di
nervoso che hanno accompagnato
Balotelli in panchina al 30’ del st)
ed anche il loro schieramento in
campo lascia troppi vuoti nei quali gli azzurri sanno inilarsi e colpire.
Seedorf deve rinunciare inizialmente a Kaka, reduce dall’inluenza, e lo fa entrare solo nella ripresa nel tentativo, risultato poi vano,
di creare un raccordo tra il gioco del centrocampo e quello delle punte. Il Napoli sembra aver ritrovato lo smalto atletico perduto
ed imprime alla partita un ritmo
che il Milan, troppo spesso lento e
compassato, non è in grado di reggere. La squadra di Benitez mostra però anche i suoi soliti problemi dai quali non è capace di liberarsi: una fragilità difensiva nella zona centrale, che si manifesta
chiaramente in occasione del gol
del vantaggio dei rossoneri quando Taarabt si impossessa del pallone nella sua metà campo, percorre in verticale tutto lo spazio
che lo separa dall’area di rigore ed
arrivato ai limiti, senza che nessuno, tantomeno Fernandez ed Albiol, lo contrasti ed insacca con
un rasoterra a giro che s’inila sul
palo alla sinistra di Reina.
La reazione del Napoli è fremente. I padroni di casa chiudono il Milan nella sua metà campo
e costruiscono azioni da gol a raf-
ica, ma la loro imprecisione sotto porta è pari alla determinazione ed alla rabbia con le quale si
proiettano all’ofensiva. Il pareggio arriva dopo appena tre minuti dal vantaggio milanista nel modo meno spettacolare: Inler manda il pallone ad insaccarsi sotto
l’incrocio dei pali con un tiro dalla distanza deviato da De Jong. Il
Napoli vuole vincere e lascia po-
co spazio all’avversaria.
Hamsik, Higuain, Mertens, Insigne, Maggio (che colpisce un
palo) tentano da tutte le posizioni di andare in gol, ma Abbiati non capitola. Nella ripresa gli
azzurri si presentano, se possibile, ancora più spavaldi e concentrati di quanto non si fossero mostrati nella prima frazione di gioco. Il Milan è costretto a difender-
si e tenta, quando può, di far fruttare soltanto le ripartenze. Il gol
del vantaggio dei padroni di casa sembra ormai maturo ed è Higuain a inalizzare al 10’ un’azione
corale di tutta la squadra.
Le azioni del Napoli passano
tutte dai piedi di Jorginho che dimostra di essersi già perfettamente inserito nei meccanismi di gioco e che i compagni cercano e trovano ormai quasi ad occhi chiusi. Una volta raggiunto il vantaggio il Napoli non modiica il suo
atteggiamento arrembante, anche
se aspetta il Milan ai limiti della
metà campo e si aida più spesso al contropiede. Il terzo gol di
Higuain - subito dopo la sostituzione di Balotelli, che una volta in
panchina scoppia in lacrime - che
porta che suggella la vittoria dei
padroni di casa è l’epilogo scontato di una partita in cui i valori
in campo sembrano essere troppo sbilanciati a favore della squadra di Benitez. A Seedorf rimane
ancora molto da lavorare per raggiungere un assetto più concreto
ed aidabile.
NAPOLI-MILAN 3-1
Napoli (4-2-3-1): Reina 6,5;
Maggio 6, Fernandez 6, Albiol
6, Ghoulam 6,5, Inler 7 (43’ st Dzemaili sv), Jorginho 7; Insigne
6,5 (33’ st Callejon sv), Hamsik
6 (38’ st Behrami sv), Mertens
6,5; Higuain 7,5. (1 Rafael, 15 Colombo, 3 Uvini, 4 Henrique, 5
Britos, 22 Radosevic, 13 Bariti,
19 Pandev,91 Zapata). All.: Benitez 7.
Milan (4-4-2): Abbiati 5,5; Abate 5, Mexes 5, Rami 5,5, De
Sciglio 5,5; Essien 6,5, De Jong
6, Taarabt 6,5, Emanuelson 6
(24’ st Montolivo sv), Robinho
5 (1’ st Kaka 6), Balotelli 5 (28’
st Pazzini sv). (1 Amelia, 59 Gabriel, 4 Muntari, 8 Saponara, 16
Poli, 21 Constant, 26 Silvestre,
37 Petagna, 81 Zaccardo). All.
Seedorf 5,5.
Arbitro: Massa di Imperia 6.
Reti: nel pt 7’ Taarabt, 10’ Inler;
nel st 10’ e 36’ Higuain.
Angoli: 5-0 per il Napoli.
Recupero: 0’ e 3’.
LE REAZIONI
Benitez felice: «I ragazzi hanno fatto meglio del previsto»
NAPOLI - Rafa Benitez dopo il
successo sul Milan esalta la qualità di Higuain e Inler «due giocatori che hanno i mezzi per fare la diferenza e l’hanno fatta stasera (sabato, ndr)», ma sottolinea anche l’apporto che il mercato
di gennaio ha dato al suo Napoli
«Jorginho e Ghoulam dimostrano
che il mercato è stato molto buono».
Il tecnico spagnolo entra sorridente in sala stampa e esalta il suo
Napoli dopo il successo sul Milan. «I ragazzi hanno fatto anche
più di quanto mi aspettavo da loro
stasera (sabato, ndr) - spiega - lavorando bene in campo e portando avanti la nostra idea di gioco».
Benitez non dimentica però i problemi in fase difensiva che sabato hanno potato al vantaggio del
Milan: «È chiaro - dice - che sul
loro gol abbiamo fatto un errore,
Fernandez e Albiol dovevano controllare meglio la situazione. Sap-
FIORENTINA-ATALANTA 2-0
piamo che abbiamo ancora problemi in difesa ma ci stiamo lavorando molto in allenamento. Ora
Ghoulam ci può dare una mano,
rispetto a Reveillere è un mancino prima di tutto e quindi si trova meglio a sinistra e poi ha 23 anni, ha più gamba di Reveillere che
è arrivato qui dopo essere stato
quattro mesi fermo e ci ha dato
tanto. Ora aspettiamo anche Henrique che ha fatto due-tre viaggi
e deve recuperare. È un giocato-
re di esperienza, ha velocità, può
aiutarci».
Elogia il Napoli anche Seedorf.
«Il Napoli ha giocato una buonissima gara, hanno meritato di vincere questa partita». Quanto tempo ci vorrà per vedere il Milan di
Seedorf? «Tanto».
Poi l’olandese si scioglie: «L’obiettivo della stagione? Tutelare il nostro orgoglio, prima di tutto. Questa sconitta non mi toglie
l’entusiasmo che ho».
UDINESE - CHIEVO 3-0
La Viola ritorna alla vittoria dopo due ko Tre punti e tre reti, i friulani si ritrovano
FIRENZE - Dopo due ko di ila la Fiorentina
è tornata al successo battendo 2-0 l’Atalanta con i gol di Ilicic su punizione al 16’ del
primo tempo e del talento polacco Wolski
nel inale di gara. I viola trascinati dai loro
tifosi sono entrati bene nel match e dopo 16’
sono passati con Ilicic con una deliziosa e
precisa punizione: per lo sloveno è il 3° gol
stagionale. Un gol che ha premiato la grinta e la determinazione della Fiorentina e
spinto l’Atalanta ad aumentare i ritmi della
sua manovra ino a creare brividi alla difesa
viola: Cigarini lambiva il palo, in mezzo le
parate di Consigli su Borja Valero e su Anderson, quindi l’episodio più discusso: Neto
fermava Moralez con un intervento a gamba alta che ha fatto gridare i bergamaschi al
rigore: le immagini tv confermerebbero che
il portiere viola ha prima toccato il pallone
prima di impattare sull’avversario.
Un episodio che ha ricordato quello di
Torino-Atalanta e il mea culpa dell’arbitro
Tagliavento. Lo stesso Neto prima dell’intervallo si superava due volte su Bonaventura mentre Ilicic imbeccato da Matri siorava
il bis. Lo sloveno, stanco, chiedeva il cambio a inizio ripresa, Colantuono inseriva il
neo acquisto Estigarriba, la partita restava
in bilico, la Fiorentina sofriva ma andava
più volte vicina al raddoppio con Cuadrado
e Borja Valero (ammonito e in diida, salterà l’Inter), l’Atalanta continuava a spingere ma poco dopo la mezz’ora restava in 10
per l’espulsione sciocca di Cigarini. A quel
punto la rimonta dei bergamaschi si faceva
diicile ino a diventare impossibile quando
Wolski sigillava sul ilo del fuorigioco il 20 e festeggiava il primo gol in maglia viola.
Fiorentina (3-5-1-1): Neto 6.5, Diakitè 5.5,
Savic 5.5, Compper 6.5, Cuadrado 6.5, Anderson 6.5, Pizarro 6.5 (10’ st Mati Fernandez 6), Borja Valero 6, Vargas 6, Ilicic 7 (14’
st Wolski 7), Matri 6 (33’ st Matos sv). (25
Rosati, 12 Lupatelli, 2 Gonzalo Rodriguez, 4
Roncaglia, 23 Pasqual, 8 Bakic, 17 Joaquin).
All.: Montella 7.
Atalanta (4-4-1-1): Consigli 7, Benalouane
6.5, Stendardo 6, Yepes 6, Del Grosso 5.5,
Raimondi 5 (12’ st Estigarriba 5.5), Cigarini
5, Migliaccio 6 (28’ st Carmona sv), Bonaventura 6, Moralez 6 (38’ st Cazzola), Denis 5. (37 Sportiello, 3 Lucchini, 5 Giorgi, 28
Brivio, 93 Nica, 23 Brienza, 90 Kone, 91 De
Luca, 9 Bentacourt). All.: Colantuono 6.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata 5.5.
Reti: nel pt 16’ Ilicic; nel st 41’ Wolski.
UDINE - Tre volte Udinese. E il Chievo affonda. I bianconeri di Francesco Guidolin si
tolgono dalle sabbie mobili del fondo classiica battendo la squadra di Corini, da cui
mettono ora un distacco di 8 punti in classiica. Per la compagine veronese la situazione si mette sempre più in salita. La partita
si risolve tutta nella ripresa, dopo uno scialbo primo tempo. Nella scelta dell’undici di
partenza, Guidolin pensa inevitabilmente
anche alla prossima gara di coppa e manda in campo il neoacquisto Yebda, che deve
ancora entrare nei meccanismi bianconeri,
e Lazzari. Dopo un primo tempo quasi inguardabile, il tecnico dell’Udinese mette in
campo la velocità di Pereyra a centrocampo,
al posto del più tecnico ma più lento Lazzari. L’argentino, preservato nel primo tempo
in vista della semiinale di ritorno di coppa
Italia, fa cambiare marcia all’Udinese.
Il Chievo di Corini afonda, incapace di
reagire. Il risultato si sblocca al 10’ ancora
con un’invenzione del capitano bianconero. Servito al vertice dell’area da un assist
di Basta, Di Natale controlla e fa partire un
destro che traigge Puggioni sul secondo
palo. È ancora dal piede del capitano che,
alla mezz’ora, arriva il raddoppio dell’Udi-
nese. Di Natale smarca Pereyra sulla sinistra. L’argentino arriva sul fondo e crossa al
centro. Bruno Fernandes indovina il tempo
dell’inserimento e da due passi dalla porta
deve solo spingere il pallone in rete. Nel inale l’Udinese centra il terzo gol con una
manovra in tre tocchi: Muriel tocca per
Bruno Fernandes che serve l’assist per il
destro in rete di Badu.
Udinese (3-5-1-1): Scufet 6.5; Heurtaux
6, Danilo 6, Domizzi 6; Basta 6.5, Badu 6.5,
Yebda 5.5, Lazzari 5.5 (1’st Pereyra 7), Gabriel Silva 6; Maicosuel 5 (21’st Bruno Fernandes 6.5); Di Natale 7 (35’st Muriel sv)
(A disp. 30 Kelava, 4 Naldo, 6 Bubnjic, 19
Douglas, 27 Widmer, 14 Mlinar, 18 Jadson, 17
Nico Lopez, 94 Zielinski) All. Guidolin 6.5
Chievo (3-5-2): Puggioni 5.5; Bernardini
5.5, Cesar 5.5, Canini 5.5; Sardo 5.5, Bentivoglio 5.5 (17’st Obinna 5.5), Rigoni 6, Guarente 5.5, Drame’ 6.5; Stoian 5.5 (21’st Paloschi
sv), Thereau 6 (32’st Lazarevic sv) (A disp.
25 Agazzi, 18 Squizzi, 4 Claiton, 33 Rubin,
11 Guana, 24 Mbaye, 32 Brighenti, 31 Pellissier). All. Corini 5.5
Arbitro: Banti di Livorno 6.5
Reti: 10’st Di Natale, 29’st Bruno Fernandes,
41’st Badu.
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LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014 • CORRIERE CANADESE
12
CALCIO
SERIE B
Il Trapani ferma l’Empoli, Palermo in fuga
MARCATORI
Quarto ko consecutivo
per il Pescara che perde
3-0 a Crotone. Pari per
Lanciano, Reggina e Latina
Doppio Tevez,
Pepito è nel mirino
TORONTO - Giornata trionfale per il Palermo. I rosanero grazie alla vittoria sul Padova sono
l’unica squadra delle prime dieci
in classifica a cogliere i tre punti e vanno in fuga. I siciliani adesso hanno quattro punti di vantaggio sull’Empoli, fermato dal sempre più sorprendente Trapani. Bene anche il Crotone che torna in
corsa play-off dopo il pesante 3-0
inflitto al Pescara.
Palermo-Padova 1-0 (84’ rig.
Hernandez) - Grazie al cecchino
Hernandez (quinto rigore trasformato su cinque) il Palermo vola a
+4 sull’Empoli per il massimo vantaggio stagionale. Ancora una volta la squadra di Iachini non esalta, ma sa colpire al momento giusto. Un Palermo a corrente alternata, subito pericoloso con i guizzi di Lafferty e Hernandez ma poi
sotto ritmo per lunghi tratti: bene
i biancoscudati del neo allenatore
Michele Serena. A decidere L’episodio che decide il match: Stevanovic si coordina alla perfezione e
sfodera un sinistro poderoso “parato” da Canini per l’inevitabile
penalty, poi trasformato da Hernandez, al 12º gol stagionale.
Trapani-Empoli 0-0 - L’Empoli
di Tavano e Maccarone è costretto al pareggio dallo scintillante
Trapani di mister Boscaglia. I granata giocano meglio dell’avversario, confermandosi mina vagante del torneo, e sfiorano il gol con
Matteo Mancosu, con il palo clamoroso di Basso e nell’occasione
del salvataggio della linea di Verdi sul colpo di testa di Pagliarulo. Nel finale Pucciarelli potrebbe
zittire il Provinciale ma il suo dia-
14 reti: G. Rossi (5 rigori-Fiorentina)
13 reti: Tevez (1-Juventus)
12 reti: Berardi (4-Sassuolo);
Higuain (4-Napoli); Immobile (Torino)
11 reti: Vidal (2-Juventus); Toni (3-Verona)
10 reti: Palacio (Inter); Cerci
(4-Torino)
9 reti: Denis (1-Atalanta); Gilardino (4-Genoa); Llorente
(Juventus); Callejon (Napoli); Balotelli (2-Milan); Eder
(1-Sampdoria)
8 reti: Paulihno (1-Livorno)
7 reti: Candreva (4-Lazio);
Jorginho (1-Verona); Cassano
(Parma); Di Natale (3-Udinese)
6 reti: Pogba (Juventus);
Hamsik e Pandev (Napoli);
Sopra, Hernandez esulta dopo il gol; a ianco, un momento di Trapani-Empoli
Defendi; 56’ Cappelluzzo) - Vittoria cruciale per il Bari di Alberti. Decide nel primo tempo l’uno
due firmato Joao Silva e Defendi.
Vale solo per la bandiera lo splendido gol del bomber della Primavera del Siena Cappelluzzo.
Carpi-Spezia 1-1 (90’ rig. Memushaj; 64’ Giannetti) - Lo Spezia di Devis Mangia s’illude con
il primo gol in maglia aquilotta
di Niccolò Giannetti (destro chirurgico su palla vagante in area),
ma nel finale gli sforzi del Carpi di mister Vecchi sono ripagati
dal calcio di rigore trasformato da
Memushaj dopo un’entrata scomposta di Magnusson su Acosty.
Cittadella-Modena 0-1 (95’ rig.
Mazzarani) - Una partita soporifera per lunghi tratti s’infiamma
improvvisamente e regala un fina-
gonale da ottima posizione si perde sul fondo.
Crotone-Pescara 3-0 (29’, 61’
Bernardeschi; 66’ Cataldi) - Il
Crotone dei giovani terribili si ritrova dopo il periodo buio rilanciandosi nella corsa play-off grazie alla doppietta dell’attaccante
Bernardeschi e al primo centro in
Serie B di Cataldi. Momento nerissimo per il Pescara, al quarto
ko consecutivo.
Varese-Latina 0-0 - Gara ampiamente condizionata dalle pessime
condizioni del terreno di gioco
dell’Ossola: ne esce fuori una sfida avara di emozioni, utile al Varese per muovere la classifica dopo due ko consecutivi e al Latina
per continuare a inseguire il sogno play-off.
Bari-Siena 2-1 (2’ Joao Silva, 46’
le al cardiopalma: palo clamoroso
di Mazzarani e rigore accordato
dal signor Bruno al 93º per atterramento di Molina. Dal dischetto
per il Modena realizza Mazzarani,
che spiazza Di Gennaro. Cittadella agganciato al terz’ultimo posto
dalla Reggina, Modena che torna
a respirare.
Juve Stabia-Reggina 1-1 (64’ Di
Nardo; 84’ Gerardi) - Di Nardo
porta in vantaggio la Juve Stabia
con sontuoso stacco aereo, ma nel
finale il gol da opportunista di Federico Gerardi spegne gli entusiasmi delle Vespe.
Ternana-Avellino 1-1 (56’ rig.
Antenucci; 61’ Galabinov) - L’1-1
tra Ternana e Avellino è stato uno
show dell’estremo difensore umbro Alberto Brignoli, un muro invalicabile per l’Avellino di Rastel-
li. I Lupi hanno giocato da grande squadra, ma tra loro e la vittoria esterna si è frapposto un portiere dal futuro assicurato: solo il
destro “alla Del Piero” del bulgaro
Galabinov ha sorpreso il portiere
umbro. Un gol che ha pareggiato
il vantaggio umbro siglato da antenucci su calcio di rigore concesso per plateale irregolarità di Zappacosta a centro area.
Virtus Lanciano-Cesena 1-1 (77'
Comi; 34' Belingheri) - Lanciano e Cesena si dividono la posta
in palio nell’anticipo d’alta classifica. Pareggio che sta stretto al
Cesena in vantaggio alla mezz’ora con un tap-in di Belingheri. Il
pareggio abruzzese arriva invece
con una magia di Comi che batte
Coser con una rovesciata da antologia.
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SERIE A - 23ª GIORNATA
SQUADRA PUNTI
G
V
N
P GF GS
Juventus
60
23 19 3 1 56 18
Roma
51
22 15 6 1 45 11
Napoli
47
23 14 5 4 47 27
Fiorentina
44
23 13 5 5 42 24
Verona
36
23 11 3 9 39 37
Inter
36
23 9
9 5 40 27
Parma
33
22 8
9 5 32 27
Torino
33
23 8
9 6 36 30
Lazio
32
23 8
8 7 29 29
Genoa
30
23 8
6 9 24 28
Milan
29
23 7
8 8 36 35
Sampdoria
28
23 7
7 9 27 32
Atalanta
27
23 8
3 12 24 32
Udinese
26
23 8
2 13 25 32
Cagliari
24
23 5
9 9 21 32
Bologna
21
23 4
9 10 22 39
Chievo
18
23 4
6 13 16 32
Livorno
17
23 4
5 14 22 41
Sassuolo
17
23 4
5 14 23 49
Catania
16
23 3
7 13 16 40
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SERIE
- 24ª
SERIEB A
- 13GIORNATA
GIORNATA
RISULTATI
Fiorentina-Atalanta
Lazio-Roma
Napoli-Milan
Livorno-Genoa
Parma-Catania
Sampdoria-Cagliari
Torino-Bologna
Verona-Juventus
Udinese-Chievo
Inter-Sassuolo
SQUADRA PUNTI
2-0
0-0
3-1
0-1
0-0
1-0
1-2
2-2
3-0
1-0
PROSSIMO TURNO
VENERDì 14 FEBBRAIO:
Milan-Bologna
ore 2.45 pm
SABATO 15 FEBBRAIO:
Fiorentina-Inter
ore 2.45 pm
DOMENICA 16 FEBBRAIO:
Catania-Lazio
ore 6.30 am
Atalanta-Parma
Cagliari-Livorno
Genoa-Udinese
Juventus-Chievo
Sassuolo-Napoli
Roma-Sampdoria ore 2.45 pm
LUNEDì 17 FEBBRAIO:
Verona-Torino
ore 2.45 pm
G
V
N
P GF GS
Palermo
45
24 13 6 5 35 18
Empoli
41
24 11 8 5 33 19
Avellino
39
24 10 9 5 29 24
Cesena
38
24 9
11 4 29 19
Trapani
37
24 9
10 5 32 26
Lanciano
37
24 10 7 7 23 21
Crotone
36
24 10 6 8 35 32
Latina
35
24 8
11 5 23 20
Spezia
35
24 9
8 7 25 30
Pescara
34
24 9
7 8 33 30
Carpi
34
23 10 4 9 28 29
Brescia
33
23 7
12 4 34 30
Siena (-7)
31
24 9
11 4 37 27
Modena
29
24 7
8 9 29 25
Varese
29
24 7
8 9 30 32
Ternana
29
24 7
8 9 30 29
Bari (-3)
26
24 7
8 9 25 27
Novara
24
23 5
9 9 21 31
Cittadella
21
24 4
9 11 21 33
Reggina
21
24 5
6 13 19 35
Padova
18
23 4
6 13 18 34
Juve Stabia 14
24 2
8 14 22 40
NB: Carpi e Padova una partita in meno. Siena
penalizzato di 7 punti, Bari penalizzato di 3 punti
SE
RISULTATI
Bari-Siena
Carpi-Spezia
Cittadella-Modena
Crotone-Pescara
Juve Stabia-Reggina
Lanciano-Cesena
Palermo-Padova
Ternana-Avellino
Trapani-Empoli
Varese-Latina
Novara-Brescia
2-1
1-1
0-1
3-0
1-1
1-1
1-0
1-1
0-0
0-0
oggi
PROSSIME PARTITE
Sabato 15 febbraio: Empoli-Carpi
Reggina-Trapani
Brescia-Ternana
Cesena-Palermo
Padova-Novara
Siena-Juve Stabia
Avellino-Virtus Lanciano
Spezia-Crotone
Latina-Cittadella
Pescara-Varese
Domenica 16 Febbraio
Modena-Bari
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014
13
CLASSIFICHE: LEGA PRO, SERIE D
LEGA PRO 1 Girone A
LEGA PRO 1 Girone B
LEGA PRO 2 Girone A
LEGA PRO 2 Girone B
21ª giornata
23ª giornata
23ª giornata
23ª giornata
Albinoleffe-Virtus Entella
Como-Cremonese
Pavia-Carrarese
Reggiana-Pro Patria
San Marino-Lumezzane
Savona-Pro Vercelli
Sud Tirol-Venezia
Vicenza-Feralpi Salò
Virtus Entella
Pro Vercelli
Cremonese
Venezia
Vicenza* (-4)
Como
Savona
Sud Tirol
Albinoleffe (-1)
Feralpi Salò*
Lumezzane
Reggiana
Pro Patria (-1)
Carrarese
Pavia
San Marino
P
41
38
34
33
32
32
31
30
30
26
26
22
22
19
15
14
3-1
3-3
1-1
0-1
0-1
1-1
1-4
rinv.
G
21
21
21
21
20
21
21
21
21
20
21
21
21
21
21
21
V
11
9
9
10
10
8
9
8
9
6
7
6
6
4
2
3
N
8
11
7
3
6
8
4
6
4
8
5
4
5
7
9
5
P
2
1
5
8
4
5
8
7
8
6
9
11
10
10
10
13
Ascoli-Grosseto
Barletta-Lecce
Gubbio-Viareggio
L’Aquila-Salernitana
Nocerina-Benevento
Paganese-Frosinone
Perugia-Prato
Pontedera-Pisa
Ha riposato il Catanzaro
0-1
1-2
2-0
1-1
0-3 tav.
1-2
0-0
2-2
P G V NP
Perugia
45 21 13 6 2
Frosinone
45 22 13 6 3
Lecce
37 22 11 4 7
L’Aquila
36 22 10 6 6
Benevento
34 21 9 7 5
Pisa
33 22 8 9 5
Catanzaro
32 21 7 11 3
Pontedera
30 22 7 9 6
Gubbio
29 21 7 8 6
Salernitana
28 21 7 7 7
Grosseto
28 22 7 7 8
Prato
27 22 5 12 5
Viareggio
21 22 4 9 9
Barletta
18 22 3 9 10
Ascoli (-4)
15 21 4 7 10
Paganese
13 22 3 4 15
Nocerina esclusa dal campionato
Bassano-Mantova
Bellaria-Rimini
Bra-Monza
Castiglione-Santarcangelo
Pergolettese-Delta Porto T.
Real Vicenza-Cuneo
Spal-Alessandria
Torres-Renate
Vecomp Verona-Forlì
Bassano
Santarcangelo
Real Vicenza
Spal
Alessandria
Renate
Monza
Vecomp Verona
Rimini (-1)
Mantova
Forlì
Porto Tolle
Torres
Pergolettese
Cuneo
Castiglione
Bellaria (-1)
Bra
P
45
41
38
36
33
35
35
34
33
32
32
30
29
28
25
23
12
8
G
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
3-1
0-1
0-3
2-1
0-1
1-0
3-2
2-0
0-1
V
13
11
11
9
10
9
9
9
9
7
9
7
5
6
5
4
3
2
NP
6 4
8 4
5 7
9 5
6 7
8 6
8 6
7 7
7 7
11 5
5 9
9 7
8 8
10 7
10 8
11 8
4 16
2 19
SERIE D Girone A
SERIE D Girone B
SERIE D Girone C
SERIE D Girone D
22ª giornata
22ª giornata
22ª giornata
22ª giornata
Asti-Sestri Levante
Caronnese-F. Caratese
Chiavari-R. Bogliasco
Derthona-Chieri
G. Erminio-Novese
Pro Dronero-Albese
Santhià-Valle d’Aosta
Vado-Lavagnese
Verbania-Borgosesia
Giana Erminio
Rapallo Bogliasco
Borgosesia
Caronnese
Chieri
Vado
Chiavari
Lavagnese
Valle d’Aosta
Novese
Asti
Albese
Derthona
Sestri Levante
Folgore Caratese
Santhià
Pro Donero
Verbania
0-1
3-0
1-0
1-2
3-2
6-0
2-4
0-2
0-3
49
44
44
42
42
37
36
33
30
28
25
24
21
21
17
15
13
12
Aurora Seriate-Lecco
Borgomanero-Legnago
Castellana-M. Bonate
D. Boario-Alzano C.
Inveruno-Gozzano
Olginatese-Caravaggio
Piacenza-Pro Piacenza
Pontisola-Sambonifac.
Pro Sesto-Seregno
Pro Piacenza
Pontisola
Seregno
Inveruno
Pro Sesto
Piacenza
Caravaggio
Olginatese
Legnago
Aurora Seriate
Lecco
Castel. Castelgoffredo
Alzano Cene
Mapello Bonate
Borgomanero
Sambonifacese
Gozzano
Darfo Boario
1-1
4-1
2-1
1-3
3-1
1-0
0-1
1-0
2-3
49
40
39
38
36
36
35
34
31
29
27
25
24
22
19
19
17
15
Belluno-F. Monfalcone
Fersina-Sanvitese
Giorgione-Dro
Mezzocorona-Marano
Pordenone-U.Ripa
T. Valdagno-Este
Tamai-Sacilese
Triestina-Montebel.
V. Veneto-S. P. Padova
Marano
Pordenone
Belluno
Sacilese
Este
Montebelluna
Giorgione
Triestina
Trissino Valdagno
Union R. L. Fenadora
San Paolo Padova
Vittorio Veneto
Sanvitese
F. Monfalcone (-1)
Mezzocorona
Tamai
Dro
Fersina Perginese
SERIE D Girone F
SERIE D Girone G
22ª giornata
22ª giornata
22ª giornata
Anziolavinio-Cynthia r i nv.
Budoni-Palestrina
1-3
Isola Liri-Astrea
1-1
Latte Dolce-Sora
1-2
Lupa Roma-Maccarese
1-2
Olbia-Fondi
0-1
S.M. Mole M.-Selargius 0-0
S. Cesareo-Arzachena
4-0
Terracina-Portotorres
5-0
Brindisi-Monopoli
Francavilla-Real Hyria
Grottaglie-Gladiator
Manfredonia-R.Metap.
Mariano K.-P.Marcian.
Puteolana-Gelbison
San Severo-Matera
Turris-Taranto
Ha riposato: Bisceglie
Ancona-O.Agnonese
Bojano-Amiternina
Fano-Termoli
Giulianova-Civitanov.
Isernia-Celano
Jesina-Vis Pesaro
Maceratese-Matelica
Recanatese-R.Curi A.
Sulmona-Fermana
Ancona (-1)
Matelica
Maceratese
Termoli
Vis Pesaro
Giulianova
Jesina
Fermana
Sulmona
Olympia Celano
Civitanovese
Fano
Olympia Agnonese
Amiternina Scoppito
Recanatese
Isernia (-1)
R. C. Angolana
Bojano (-1)
* Una partita in meno
1-0
0-5
1-1
1-1
1-1
0-0
0-3
1-2
2-5
50
46
38
38
38
34
32
30
30
29
28
27
26
25
23
18
14
3
Lupa Roma
Terracina
San Cesareo
Olbia
Fondi
Anziolavinio
Cynthia Genzano (-1)
Budoni
Isola Liri
Astrea
Sora (-2)
S. M. Mole Marino
Maccarese Giada
Latte Dolce Sassari
Palestrina
Selargius
Arzachena
Portotorres
1-1
2-1
0-1
0-1
1-0
2-1
0-2
6-2
1-1
59
57
41
39
37
30
29
28
27
27
27
25
22
21
20
19
19
12
SERIE D Girone H
46
45
43
38
35
32
32
30
29
28
28
26
26
25
25
23
19
7
P. Marcianise
Matera
Taranto
Turris
Brindisi (-1)
Monopoli
Francavilla in Sinni
Gelbison V. Lucania
Bisceglie
Manfredonia
Mariano Keller
Real Hyria
Grottaglie
San Severo
Real Metapontino
Puteolana (-1)
S. Felice G. (-1)
Casertana-Sorrento
Chieti-Arzanese
Cosenza-Castel Rigone
Gavorrano-Aprilia
Ischia-Teramo
Martina Franca-Foggia
Messina-Aversa Normanna
Poggibonsi-Melfi
Tuttocuoio-Vigor Lamezia
P
44
41
40
40
33
32
32
31
31
30
29
29
27
24
24
23
21
20
Casertana
Teramo
Cosenza
Foggia
Castel Rigone
Chieti (-1)
Ischia Isolaverde
Vigor Lamezia
Aversa
Melfi
Poggibonsi
Messina
Tuttocuoio
Sorrento
Martina Franca
Aprilia
Arzanese
Gavorrano
Nardò escluso dal campionato
NP
8 3
8 4
7 5
10 3
3 10
6 8
11 5
7 8
4 10
12 5
8 8
11 6
6 10
6 11
9 9
8 10
9 10
8 11
22ª giornata
Correggese-Clodiense
Forcoli-Imolese
F. Juventus-Camaiore
Lucchese-Riccione
Massese-Montichiari
Mezzolara-Sancolomb.
Palazzolo-A. Ceccato
Romagna C.-Formigine
V. Castelfr.-Fidenza
3-1
0-3
3-1
6-0
4-0
rinv.
1-2
3-1
5-2
Arezzo-Sansepolcro
Bastia-Deruta
Colligiana-Ostiamare
Fiesole-Pianese
Flaminia C.-Montem.
Foligno-Pontevecchio
Gualdo-Scandicci
Pistoiese-Narnese
Trestina-V. Spoleto
Correggese
Lucchese
Abano Ceccato
Fortis Juventus
Massese
Romagna Centro
Mezzolara*
Clodiense
Imolese
Virtus Castelfranco
Sancolombano*
Fidenza
Formigine
Atl. Montichiari (-1)
Camaiore
Palazzolo
Riccione (-3)
Forcoli
54
50
45
45
43
41
38
31
31
29
26
23
20
18
18
17
9
4
Pistoiese
Pianese
Foligno
Arezzo
Scandicci
Ostiamare
Colligiana
Trestina
Gualdo Casacastalda
Bastia
Montemurlo
Voluntas Spoleto
Flaminia Civitacast.
Sansepolcro
Fiesole Caldine
Pontevecchio
Deruta
Narnese
2-2
0-2
2-2
1-1
1-0
4-0
1-1
2-0
1-1
51
45
43
43
36
32
30
29
28
27
27
26
26
24
20
17
15
13
G TRAVEL
P & PG&TRAVEL
PTRAVEL
&
G #TRAVEL
Jane
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121, Maple On, L6A
Jane
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P & GSt,
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18
Call 905 303 0200
877 586
tolltoll1 1877
5868747
8747
22ª giornata
40
39
36
35
35
34
33
31
26
26
25
24
21
20
19
18
18
V
12
11
11
10
10
9
7
8
9
6
7
6
7
6
5
5
4
4
SERIE D Girone E
SERIE D Girone I
4-0
2-2
1-0
2-3
2-3
1-3
0-4
3-1
G
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
2-1
0-0
1-1
2-1
3-0
1-1
4-0
1-1
0-1
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Due Torri-Noto
2-2
Gioiese-C.Montalto
0-0
2nd
2nd
Licata-Battipagliese
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2ndMEMORIES
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19
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SUNSET GARDENVIEW TERRACE ROOM
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JUNIOR SUITE GARDENVIEW
Ragusa escluso dal campionato
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above
above
above
Deadline for tournament registration is March 14, 2014.
Prices are gross per personabove
based on double occupancy for 7
nights on all inclusive vacations. Seats at the above prices are
limited and subject to change without prior notice. Transportation
taxes & related fees shown must be pre-paid. Applicable local
taxes payable in destination are extra (Cuba 25 CUC). For full
terms and conditions, please call P & G Travel Ont. Reg #2476582.
LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014 • CORRIERE CANADESE
14
SPORT
Sochi, per Zoeggeler un bronzo da leggenda
Il portabandiera azzurro a medaglia in sei Olimpiadi, è record. Innerhofer argento nella discesa
SOCHI (RUSSIA) - A Vancouver
l’acuto dello sci era arrivato a sipario quasi calato. Quando nessuno ci sperava più. A Sochi la neve
azzurra inverte l’ordine e regala la
prima medaglia dei Giochi all’Italia: ci pensa Christof Innerhofer,
29 anni di Brunico, a illuminare la
pista di Rosa Kuthor riportando in
azzurro una medaglia nella discesa che mancava da 38 anni. In passato solo altri due erano riusciti
nell’impresa: Zeno Colò nel ‘52, e
fu oro, e Herbert Plank, bronzo a
Innsbruck ‘76. E se la neve fa festa,
lo slittino scrive la storia: Armin
Zoeggeler a 40 anni, venti dopo il
primo bronzo olimpico, si prende
un’altra medaglia, bronzo, la sesta
in altrettante edizione dei Giochi.
L’unico, nella storia, ad essere
riuscito nell’impresa di salire sempre sul podio in sei edizione consecutive delle Olimpiadi. «Questa è stata la mia gara quasi perfetta» dice l’azzurro, due ori a cinque cerchi e un’ininità di titoli e
medaglie, l’ultima prima di questa
d’oro agli Europei. Una giornata di
festa per l’Italia, arrivata a Sochi
con non troppi numeri da podio.
La giornata si è aperta con l’argento che per soli sei centesimi
non è stato oro: minimo il distacco
tra Innerhofer e Matthias Mayer,
neo campione olimpico, sfrecciato quasi a sorpresa in una gara che
ha visto capitolare il favorito della
vigilia, l’americano Bode Miller, e
Aksel Svindal. Innerhofer, ha vinto
l’argento grazie ad una gara perfetta, soprattutto nella prima parte,
A sinistra, Armin Zoeggeler esulta dopo il bronzo nel bob che lo fa entrare nella storia; sopra, Christian Innerhofer, argento nella discesa dopo 38 anni
che ha chiuso con un ritardo di soli sei centesimi dall’austriaco Matthias Mayer, divenuto campione olimpico con il tempo di 2’06’’23.
«Ho coronato un sogno» ha
detto l’azzurro, il bello della neve
made in Italy, modello per l’intimo, con un hobby: le ragazze. Il ct
Claudio Ravetto nella quaterna dei
velocisti aveva puntato su di lui, e
non si è sbagliato.
«Non oso pensare cosa sarebbe stato l’oro - esulta il ct azzurro,
soddisfatto anche per le prove de-
gli altri azzurri (settimo Peter Fill,
11º e 12º posto per Dominik Paris e
Werner Heel) - vuol dire che ci rimane un po’ di fame per le altre gare, speriamo di riuscire a continuare. Partire così tranquillizza molto
la squadra».
Un buon viatico per la squadra
azzurra e per il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha indossato un cappellino blu con la scritta 13 gialla, il suo numero portafortuna.
«Sono felicissimo, è vero che
MEDAGLIE CANADESI
Dufour-Lapointe, le sorelle regine del free-style
SOCHI (RUSSIA) - Per mamma
Johane sono come i lati di un triangolo. Complementari. Anche se rivali quando, inilati scarponi e casco, volteggiano tra neve e aria: Justine, Chloe e Maxime hanno “occupato” il freestyle a Sochi, rendendo il podio olimpico un afare
della famiglia Dufour-Lapointe. Oro e argento per le prime due, con
la più piccola - vent’anni a marzo che all’esordio è volata subito sul
gradino più alto. Due bionde e una
bruna, le tre spericolate arrivate da
Montréal si sono ritagliate una bella fetta di notorietà a questi Giochi: «Faccio questo sport perché
volevo imitare le mie sorelle» ha
ammesso Justine, neo campionessa olimpica, salita sul podio con le
guance ancora arrossate da freddo
e fatica, e la mano stretta a quella
di Chloe. Sotto la mamma, ad applaudire con i lacrimoni agli occhi.
Cresciute nel Québec con la
passione per lo sport, uno zio pattinatore e tante idee per la testa,
Djoue, la piccolina d’oro, sognava di venire ai Giochi con le sorelle: accontentata, ha fatto subito le
scarpe alle due più grandi. Un accessorio che pure le piacerebbe disegnare: appassionata di fotograia
e interior design, è nella moda che
la giovane olimpionica vorrebbe esprimere la parte più creativa di sé.
«Adoro gli abiti - ha raccontato
- non siamo solo atlete, siamo anche ragazze: ho questa idea, noi paghiamo per i nostri abiti e così ho
deciso che voglio creare un marchio di abbigliamento per giovani». Intanto però si concentra sulle “gobbe”, la specialità che le ha
regalato il brivido a cinque cerchi.
«E faccio un gran lavoro sulla mia
testa: nei tre minuti prima della gara mi ripeto delle parole chiave, focalizzo i movimenti, sento la mia
energia». Chloe, a Vancouver era
arrivata quinta: 22 anni con la pas-
per sei centesimi non è arrivato
l’oro, ma per quattro poteva essere bronzo. È stato un pieno di emozioni», ha commentato Malagò, che esordisce così alla sua prima Olimpiade con un argento, come Gianni Petrucci grazie a Rosolino nei 400 metri stile a Sidney.
“Grandi con la discesa, complimenti a Christof e agli altri. Avanti così, viva l’Italia”, gli scrive subito in un sms il premier, Enrico Letta, complimentandosi per la prima
medaglia azzurra.
Una medaglia che, oltre a quella
storica di Zoeggeler, poteva essere
seguita da un altro bronzo nel biathlon (7.5 km spint) con l’azzurra
Karen Oberhofer, quarta, e un sesto posto con lacrime per Dorothea Wierer.
Altro quarto posto della giornata quello nel pattinaggio artistico a
squadre. Poi nel budello ghiacciato del “sanki sliding” Zoeggeler ha
fatto il suo capolavoro. L’inizio è esaltante, i Giochi sono solo all’inizio.
NHL
EASTERN CONFERENCE
ATLANTIC DIVISION
WESTERN CONFERENCE
CENTRAL DIVISION
GIOCATE PUNTI
Boston
Tampa Bay
Montreal
Toronto
Detroit
Ottawa
Florida
Bufalo
sione per il surf e la vela, come la
sorellina è dedita anche alla solidarietà. Sostiene una organizzazione
no proit che aiuta giovani in diicoltà. Maxime, la più grande, è inita dodicesima e contenta perché
il sogno prima di Sochi «era arrivare qui con le mie sorelle e l’ho
realizzato». Papà Yves, ingegnere, non sta nella pelle: «Sono orgoglioso delle mie ragazze, la loro determinazione è incredibile. Per me
la vita aveva una strada, loro me ne
hanno indicata un’altra e ora eccole là sul podio olimpico». Mamma
Johane ancora non ci crede: «Sanno quello che vogliono, Justine aveva solo 12 anni e voleva salire sul
podio. C’è riuscita». La famiglia
Dufoure-Lapointe è già un brand.
Intanto ieri il Canada ha vinto un’altra medaglia nel pattinaggio artistico a squadre. I canadesi
hanno preceduto gli Usa, ma si sono dovuti arrendere alla Russia padrona di casa.
MEDAGLIERE
Guida la Norvegia, Canada quarto
Ecco il medagliere delle Olimpiadi di Sochi dopo la seconda giornata
di gare:
Oro
Argento
Bronzo
TOTALE
1) Norvegia
2
1
4
7
2) Olanda
2
1
1
4
3) Stati Uniti
2
0
2
4
4) Canada
1
2
1
4
5) Russia
1
2
1
4
6) Austria
1
1
0
2
7) Germania
1
0
0
1
8) Polonia
1
0
0
1
9) Slovacchia
1
0
0
1
10) Svizzera
1
0
0
1
11) Svezia
0
2
0
2
12) Italia
0
1
1
2
57
58
59
60
58
59
58
57
78
71
70
70
64
63
51
38
METROPOLITAN DIVISION
GIOCATE PUNTI
St. Louis
Chicago
Colorado
Minnesota
Dallas
Winnipeg
Nashville
58
59
59
58
59
57
59
60
83
67
66
63
63
61
61
52
84
84
79
69
64
62
60
PACIFIC DIVISION
GIOCATE PUNTI
GIOCATE PUNTI
Pittsburgh
Rangers
Philadelphia
Columbus
Washington
Carolina
New Jersey
Islanders
57
60
58
59
58
60
59
Anaheim
San Jose
Los Angeles
Phoenix
Vancouver
Calgary
Edmonton
60
59
59
58
60
58
60
87
80
68
64
63
51
47
Vanno ai playoff le prime otto di ogni Conference.
*Classiica - Due punti a chi vince anche in overtime o ai rigori, un
punto a chi perde in overtime o ai rigori.
RISULTATI
Giovedì: Calgary -NY Islanders 4-2, NY Rangers-Edmonton 1-2,
Philadelphia-Colorado 3-1, Washington-Winnipeg 4-2,
Montréal-Vancouver 5-2, Ottawa-Buffalo 3-2, Tampa Bay-Toronto 1-4,
Florida-Detroit 1-3, St. Louis-Boston 3-2 (OT), Minnesota-Nashville 3-2
(OT), Los Angeles-Columbus 2-1 (OT).
Venerdì: New Jersey-Edmonton 2-1, Pittsburgh-NY Rangers 3-4,
Carolina-Florida 5-1, Phoenix-Chicago 2-0, San Jose-Columbus 3-2
Sabato: Columbus-San Jose 2- 3, Calgary-Philadelphia 1- 2
Winnipeg-St Louis 3-4, Ottawa-Boston 2-7, Vancouver-Toronto 1-3,
Montréal-Carolina 4-1, Detroit-Tampa Bay 2-4
Colorado-NY Islanders 5-2, New Jersey-Washington 0-3
Anaheim-Nashville 5-2, Phoenix-Dallas 1-2
PROSSIME PARTITE
Il campionato Nhl è sospeso a causa delle Olimpiadi invernali di
Sochi 2014.
Le gare riprenderanno il 25 febbraio con Buffalo-Carolina.
CORRIERE CANADESE • LUNEDI 3 FEBBRAIO 2014
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Fate tutto il possibile per ritardare lo scoppio della
tempesta.
ARIETE
22 MAR - 21 APR
Non accontentatevi di afermazioni vaghe e generiche: avete bisogno di certezze che rendano infallibile ogni vostra decisione.
TORO
22 APR - 21 MAG
Concentratevi sulle questioni fondamentali, oggi, ed
evitate di complicarvi la vita con inutili sovrastrutGEMELLI ture, in particolare se vi dovrete muovere su territori
22 MAG - 21 GIU ignoti.
Gli ostacoli lungo il cammino saranno più numerosi del previsto ma vi siete preparati a fondo e non
avrete diicoltà a superarli.
CANCRO
22 GIU-21 LUG
Potreste imbattervi in una persona che emana una
incredibile forza interiore. Il suo esempio potrebbe
essere una fonte di ispirazione presente e futura.
LEONE
22 LUG-21 AGO
Non potrete evitare di essere attratti nell'orbita di
qualcuno: con un po' di fortuna potreste rendere
positivo questo incontro.
VERGINE
22 AGO-21 SETT
Una volta che vi sarete liberati da una serie di invadenti presenze potrete godervi la vostra privacy
ma attenzione a non escludere dalla vostra vita una
persona a voi vicina.
BILANCIA
22 SET-21 OTT
Se volete che le persone che fanno parte della vostra
squadra procedano alla vostra stessa velocità dovrete
metterle al corrente di ogni informazione in vostro
SCORPIONE
possesso. Non limitatevi a qualche vago accenno.
22 OTT-21 NOV
SAGITTARIO
22 NOV-21 DIC
Non è il momento di starsene rintanati dietro le
quinte. Il vostro ruolo vi obbliga a farvi avanti e ad
afrontare le luci della ribalta.
Non sapete esattamente di cosa si tratti ma siete certi
che stia per succedere qualcosa di veramente speciaCAPRICORNO le. Sarà diicile tenere a bada l'eccitazione.
22 DIC-21 GEN
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Dopo 3 giorni il vostro
desiderio sarà esaudito,
non importa quanto
diicile esso sia.
Promettete di pubblicare
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immediatamente dopo
aver ricevuto la grazia.
Our Mother of
Perpetual Help
Spirito Santo Tu mi illumini su tutto e mi mostri
la strada per raggiungere tutti i miei ideali.
Tu che mi dai il dono divino di perdonare e
dimenticare il male che mi viene fatto e che sei
in ogni istante della mia vita al mio ianco. Io, in
questo piccolo dialogo, voglio ringraziarTi per
tutto e confermare ancora una volta che mai
mi separerò da Te respingendo ogni tentazione
anche le più grandi. Voglio stare con Te e con
tutti i miei cari nella Tua gloria perpetua. Amen.
Per grazia ricevuta, -. -.
22 GEN-21 FEB
PESCI
22 FEB-21 MAR
Avete ascoltato con attenzione l'opinione degli esperi ma siete convinti di poter fare meglio facendo
di testa vostra: i fatti vi daranno ragione.
La soluzione di venerdì
L'ALMANACCO
Santo
Santa Scolastica
compleanni
1888 Giuseppe Ungaretti
1962 Piero Pelù
1964 Francesca Neri
proverbio
A cane vecchio e malato tutti pestano la
coda
accadde oggi
1863 viene brevettato l'estintore
1931 Nuova Delhi diventa capitale dell'India
1986 le Brigate Rosse uccidono l'ex sindaco
di Firenze Lando Conti
scoperte, invenzioni, etc.
350 Aristotele di Stagira sistematizza tutto il
sapere scientiico
Il ilosofo greco (384-322a.C.), compie dettagliate osservazioni degli organismi viventi,
tenta una prima classiicazione degli animali,
si occupa di biologia e di evoluzione, riassume le conoscenze dell'epoca in isica,
astronomia, meccanica
16
LUNEDI 10 FEBBRAIO 2014 • CORRIERE CANADESE
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