Principali relazioni tra alimentazione e fertilità nella vacca da latte
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Principali relazioni tra alimentazione e fertilità nella vacca da latte
Problemi di fertilità nella vacca da latte Un miglioramento dell’efficienza riproduttiva nell’allevamento della vacca da latte significa: aumento della produzione di latte / giorno di vita della mandria aumento nel numero di vitelli per vacca aziendale diminuzione dei costi associati a: - problemi riproduttivi - interventi veterinari - n. di vacche eliminate - allevamento della rimonta Equazione dell’efficienza riproduttiva Gravidanze % = % fertilità vacche % fertilità seme X X % identificazione estri X % efficienza di inseminazione Aziende Fattore 1 2 % fertilità vacche 95 70 % fertilità seme 95 95 % identificazione estri 95 95 % efficienza di inseminazione 95 95 81.5 60.0 Gravidanze % Negli ultimi 10 anni: Produzione di latte + 18% Ingestione alimentare + 6% La selezione per la produzione di latte ha aumentato: bST prolattina ha diminuito: insulina Relazione tra produzione di latte e parametri riproduttivi Razza Frisona Italiana (Fonte AIA) 1991 2001 ∆% 7200 8500 +18 - Parto ÷ Concepimento, d 108 132 + 22 - Età media ai parti, a - m 4-6 4-2 -8 2.8 2.5 -11 Produzione di latte, kg Parametri di fertilità - Lattazioni, n. Ricadute economiche e gestionali di limitate performance riproduttive nell’allevamento della vacca da latte Perdita di produzione totale di latte nel corso dell’intera carriera produttiva della bovina Aumento delle spese per trattamenti e terapie necessari per ottenere una nuova gravidanza Aumento della quota di rimonta aziendale Rallentamento del progresso genetico aziendale Vacca - Vacca +++ Stima delle perdite economiche per ipofertilità negli USA (1997) Vacche da latte: Bovine eliminate per ipofertilità 9 milioni 8 – 10% / anno Differenza di valore produttivo Manza ÷ Vacca Intervallo medio Parto ÷ Concepimento 500 $ 130 d (OK 110 d) Perdita economica (2 $/d) COSTO IPOFERTILITÀ 40 $ 90 $ / capo Principali relazioni tra alimentazione e fertilità nella vacca da latte Deficit energetico in apertura di lattazione Contenuto proteico della razione Inizio della lattazione Passaggio da uno stato anabolico ad una fase catabolica caratterizzata da un’intensa mobilizzazione di nutrienti verso la mammella per sostenere la sintesi lattifera ↑↑ Fabbisogni nutrizionali per sostenere la produzione lattifera -dalla fase di fine gravidanza al picco di lattazione (45-60 d) i fabbisogni energetici, proteici e minerali aumentano del 200-300% (NRC,1989) Ingestione alimentare DEFICIT NUTRIZIONALE dovuto a: Input alimentare < Output produttivo e compensato da: Mobilizzazione riserve corporee Fabbisogno, disponibilità e destinazione di energia e proteina metabolizzabile post-partum Fabbisogno Ingestione Energia netta (Mcal/d) 35 100 3.0 100 30 25 74 72 20 2.5 75 2.0 62 1.5 15 10 1.0 5 0.5 0 0.0 Energia Netta Proteina Metabolizzabile Proteina Metabolizzabile (kg/d) Utilizzato dalla mammella Deficit nutrizionale e chetosi In apertura di lattazione, la limitata ingestione alimentare determina la mobilizzazione delle riserve adipose corporee sotto forma di NEFA. N.B. Una bovina che produce 30 kg di latte necessita di circa 3 kg di glucosio per la sintesi del lattosio e di una quantità equivalente per sostenere dal punto di vista energetico la sintesi degli altri costituenti del latte. L’utilizzazione dei NEFA a scopo energetico si realizza mediante β ossidazione in presenza di ossalacetato. Carenza di glucosio carenza di ossalacetato Incompleta ossidazione dei NEFA e rilascio nel torrente circolatorio di CORPI CHETONICI CHETOSI Periodo di rischio della chetosi: -2 set pre – 10 set post parto Limitata ingestione Aumento fabbisogni Deficit nutrizionale Mobilizzazione riserve adipose corporee No glucosio Incompleta ossidazione dei NEFA CHETOSI Chetosi - max rischio -2 -- +10 set parto Conseguenze gestionali e costo economico (da Guard, Cornell Univ. 1999) • Bovine morte, % • Bovine eliminate, % 0.5 5.0 • Ritardo nel concepimento, d 10 • Perdita di latte, kg 230 • Costo economico, $ 151 Profilassi – precursori del glucosio Terapia – soluzioni glucosate o destrosio per via endovenosa Additivi alimentari Glicole Come agisce Additivi alimentari Glicole Perché utilizzarlo BODY CONDITION SCORE (BCS) Punteggio di conformazione corporea, valuta l’entità delle riserve energetiche della bovina in particolare regioni del corpo, attraverso un rilievo visivo e/o tattile del grasso sottocutaneo. Adottato nelle vacche da latte e a duplice attitudine e in altri ovini o specie monogastriche (equini e suini) Perche’ il BCS BODY CONDITION SCORE (BCS) L’ottimale gestione dell’alimentazione della vacca da latte dovrebbe favorire il raggiungimento di particolari valori di BCS nelle diverse fasi fisiologiche della lattazione: BCS Al parto 3.0 - 3.5 Al picco di lattazione 2.25 - 2.75 A ~ 90 - 100 d di lattazione 2.0 - 2.5 Da 100 a 200 d di lattazione Da 200 d di lattazione inizio dell’asciutta Durante l’asciutta a 2.75 - 3.25 3.0 – 3.5 3.0 – 3.5 BCS nel pre-parto Fase del pre-parto Vacche troppo grasse: BCS > 3.5 Difficoltà di parto Ritenzione di placenta (vaginiti, metriti) Aumento delle malattie metaboliche (chetosi) Riduzione della produzione di latte BCS nel post parto Deficit nutrizionale e ripresa dell’attività ovarica L’eccessiva perdita di condizione corporea (BCS) nella fase iniziale della lattazione prolunga la fase di anestro post-partum riducendo l’efficienza riproduttiva della bovina. Perdita di BCS da 1-5 settimane di lattazione < 1.0 > 1.0 Parto - 1° ovulazione, d 30 42 Parto – 1° calore, d 42 62 Parto – 1° inseminazione, d 67 79 Concepimenti / 1° servizio, % 55 17 (Butler e Smith, 1989) OBIETTIVO Limitare il deficit nutrizionale all’inizio della lattazione ↑ LATTE EFFICIENZA ↓ INTERPARTO STRATEGIA Stimolare la massima ingestione alimentare pre e post partum Strategie per elevare il consumo alimentare nella bovina all’inizio della lattazione - corretta formulazione e distribuzione della razione - prevenzione della chetosi - riduzione dello stress per l’animale Principali attività svolte nell’arco di 24 ore da bovine da latte frisone Media Deviazione standard Minuti minuti ore Mangia 261 35 4 Rumina 493 37 8 Decubito 706 134 12 Monitoraggio dell’attività d’ingestione in bovine da latte frisone 40 Minuti 30 20 10 0 1 3 5 Mungitura 7 9 11 Distribuzione unifeed 13 Ora 15 17 Mungitura 19 21 23 Influenza dell’ingestione alimentare sulla produzione di latte e su alcuni parametri riproduttivi (Lucy e coll., 1992) Vacche: 70 Periodo: 1- 10 settimane di lattazione Ingestione kg s.s./d 17.9 19.8 Produzione di latte, kg/d 31.6 35.2 Perdita di peso, kg/d -2.2 -1.5 Parto-1° ovulazione, d >65 23 Parto-1° calore, d 66 49 Parto-1° inseminazione, d 71 64 Concepimento/1°servizio, % 0 27 Servizi/concepimento, n 2.7 1.4 Parto-concepimento, d 90 67 Principali relazioni tra alimentazione e fertilità nella vacca da latte Deficit energetico in apertura di lattazione Contenuto proteico della razione Efficienza teorica di utilizzazione della proteina alimentare nella vacca da latte Animale: Frisona Italiana N° Lattazioni: >2 Peso vivo: 600 kg BCS: 3 Produzione latte: 30 kg/d Proteina del latte: 3.1% Ingestione SS: 20 kg/d (PG= 16% SS) Digeribilità dieta: SS=65%; PG=70% Bilancio Proteico (305 giorni di lattazione) INPUT Dieta Kg di PG 976 (100%) Feci 293 (30%) Urine 399 (42%) Latte 284 (28%) OUTPUT Assorbimento Eruttazione CO CH 2 V AG GLUCIDI: Cellulose, Emicellulose Amidi, Zuccheri 4 A ENERGIA B O SOSTANZE AZOTATE NPN, Proteine NH3 Cellule Microbiche Proteina by-pass M A S Lipidi Saturazione RUMINE O Processi fermentativi dei microorganismi ruminali EQUAZIONE DEL RUMINE: C6H12O6 + NH3→ Microbes + VFA + CH4 + CO2 dove: C6H12O6 = glucosio deriva da - zuccheri solubili - idrolisi di amidi e frazioni fibrose derivano da NH3 = N ammoniacale - saliva Aminoacidi - degradazione di proteine Peptidi alimentari Microbes = Microorganismi ruminali VFA = acidi grassi volatili → Acetico → Propionico C3H6O2 → Butirrico C4H8O2 CH4 = Metano Co2 = Anidride carbonica C2H4O2 Tipo di substrato e crescita microbica CHO fermentescibili NNP & Proteina degradabile 3:1 Zuccheri - - NNP e Prot. solubile Amidi - - Prot. velocemente degradabile NDF - - Prot. lentemente degradabile Possibili cause della ridotta efficienza Utilizzo della proteina alimentare a scopo energetico Mancato sincronismo a livello ruminale tra la disponibilità di energia e di azoto per sostenere la crescita microbica Carenze o squilibrio nell’apporto dei diversi aminoacidi essenziali a livello mammario Processi metabolici che aumentano il livello di urea ematica Il concetto di AA limitante – la botte di Liebig Relazione tra urea ematica e fertilità ↓ LH ↓PROGESTERONE Ridotto sviluppo dei follicoli e limitata ovulazione Difficoltà di passaggio dell’uovo fecondato attraverso l’ovidotto Ridotto attecchimento a livello uterino TOSSICITÀ SU ↓ LINFOCITI GAMETI ED EMBRIONI ↑ IPOFERTILITÀ Aumento dell’urea nel muco vaginale Indebolimento delle difese immunitarie Tossicità nei confronti di sperma, uova ed embrioni Aumento dei problemi riproduttivi: - distocie - ritenzioni di placenta - metriti - cisti ovariche Modificazione del pH uterino a causa della aumentata basicità Aumento del periodo parto – 1°ovulazione Principali relazioni tra alimentazione e fertilità nella vacca da latte Deficit energetico in apertura di lattazione Contenuto proteico della razione Tossicità da nitrati NITRATI E FERTILITÀ Cause di accumulo Eccessiva fertilizzazione Scarse precipitazioni (stress idrico) METABOLISMO RUMINALE NITRATO RIDUTTASI NO3 NITRATO RIDUTTASI NO2 NH3 Hb → metaemoglobina carenza O2 a livello periferico SINTOMI Morte (acuta) (alimenti > 2500 ppm di NO3-N; H2O>1500 ppm) n. concepimenti riassorbimenti embrionali PROGESTERONE aborti precoci Contenuto di nitrati in diete Unifeed e tossicità in bovine da latte NO3–N ppm SS Sintomi ≤ 400 Nessuno 401-2300 Ipofertilità > 2300 Clinici Fonte: Adams e coll., 1992 NB Quando espressi in ione nitrato (NO3-) i valori sopra riportati vanno moltiplicati per 4.4 Controllo dei nitrati in diete Unifeed Possibili strategie Scelta degli alimenti per una diluizione NO3-N ppm SS mangimi concentrati 25-100 mais granella 30-45 concentrati proteici 25-30 silomais 100-500 foraggi di graminacee 10-370 foraggi di leguminose 110-940 Insilamento con taglio alto