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È suonata la sveglia... Quadrimestre esagerato
Supplemento al n° 3 - Maggio 2011 della rivista Macchine Agricole Poste Italiane Spa - Sped. in abbonamento postale D.L. 353/2003 (con. in L. 27/02/2004 n: 46) art. 1 comma1, DCB Milano maggio 2011 Il notiziario d’informazione per il concessionario di macchine agricole Iscriviti ad Unacma collegandoti a www.unacma.it Il sommario Riunione Consiglio a Verona ............................................ 3 A L’INTERVISTA È suonata la sveglia... ■ di Alberto tonello, vice Presidente UNACMA L’importanza del coinvolgimento delle associazioni territoriali. È già passato quasi un anno dall’elezione del nuovo consiglio di UNACMA. Magari a Voi ancora non sembrerà, ma di strada n’è stata fatta parecchia. Anzi, chi crede nello spirito associativo e continua a seguire l’associazione se ne è già accorto. Chi non ci ha mai creduto e chi come massimo apporto e contributo non ha mai portato altro che la solita frase: “ma UNACMA cosa fa?”, probabilmente non se ne accorgerà mai. Del resto non c’è peggior sordo.... In questi mesi il direttivo si è concentrato principalmente nella riorganizzazione della struttura dell’associazione, apportando delle modifiche radicali atte a creare un’organizzazione il più possibile capace di rispondere alle esigenze degli associati. AA Continua a pag. 2 A OSSERVATORIO DI MERCATO: IMMATRICOLAzIONI Quadrimestre esagerato Anche in aprile si conferma un forte aumento che mantiene al +22% il vantaggio sul 2010. T utti (o quasi) felici i marchi presenti sul mercato italiano delle trattrici che ne immatricola oltre 1000 in più del 2010. Uno di questi certamente più felice degli altri. John Deere, infatti, consolida una crescita già evidente ma il brand SAME si difende con le unghie e con i denti, così come Landini seppur in calo. AA Continua a pag. 7 [email protected] 1 Il sedile che scotta ........................... 4 Aumentano gli incidenti coi trattori ..................................... 10 Creare valore per la rete .............. 12 Nuove nomine dealer.................... 16 10 Sede Operativa: Via Spinoza, 28 – 00137 ROMA Tel. 06 8742 0010 Fax 06 8208 3007 Cell. 392 32762 08 e-mail: [email protected] Referenti: Rag. Rosalba Dodaro Sig. Andrea Lanna Direttore responsabile: Ivo A. Nardella Direzione editoriale: Daniela Grancini Testi redatti da: Alberto Cocchi Redazione: Stefano Guastalli Coordinamento stampa: Fabrizio Lubner Stampa: New Press – Como Registrazione: N. 186 del 22-3-2004 Tribunale di Milano – Iscritta al ROC Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 6419 (delibera 236/01 Cons. del 30.6.01 dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) Volete ricevere UNACMA NEWS? Inviate una mail con i vostri dati a [email protected]. Un modo per essere aggiornati sulle novità del settore e conoscere tutte le iniziative della vostra associazione di categoria. 12/05/11 12:01 A L’INTERVISTA AA Segue dalla prima pagina È suonata la sveglia... ■ di Alberto tonello, vice Presidente UNACMA I 2 l primo difficile passo è stato la scelta della nuova sede di Roma che ci permette oggi più che mai di essere il più possibile a contatto con le istituzioni per poter partecipare in modo attivo e continuativo ai numerosi tavoli ai quali UNACMA viene ormai da anni convocata assieme alle altre associazioni rappresentanti della filiera del mondo agricolo. Oggi dunque UNACMA dispone di una segreteria nel cuore di Roma con all’interno delle persone ed una struttura dedicate al soddisfacimento sia delle richieste dei soci sia alla produzione di servizi specifici dedicati al nostro settore. Oggi dunque possiamo affermare di essere pronti a supportare gli associati nel quotidiano svolgere delle nostre attività. Mai come in questo momento così difficile e delicato per l’intera economia il ruolo di un’associazione forte può e deve diventare strumento fondamentale a supporto delle esigenze dei concessionari di macchine agricole. con il decreto incentivi unacma ha fatto la sua parte I primi segnali di efficienza si sono visti nel supporto alla rete durante l’ultimo decreto incentivi, che ha creato molto fermento ed interesse nel settore portando alle nostre aziende benefici in termini di vendite e fatturato. Ha, inoltre, permesso all’associazione di dar prova di grande disponibilità e competenza con il Ministero competente con il quale Unacma ha mantenuto un filo diretto con interscambio di informazioni atte ad assicurare assistenza sia alle istituzioni che agli associati. Sull’onda dei contatti con le istituzioni, frutto dell’ottimo lavoro svolto dalle dirigenze negli anni precedenti, oggi Unacma sta diventando un punto di riferimento per tutti gli organismi e le istituzioni che si occupano di meccanizzazione agricola. Questo aspetto ci sta dando sempre più visibilità e credibilità riconoscendoci un ruolo fondamentale nella gestione del rapporto tra istituzione e il mondo degli utilizzatori. la sicurezza, innanzitutto Ne è da esempio il sempre maggior numero di richieste che sia a livello nazionale che locale giungono all’ associazione da parte degli organismi preposti ad occuparsi di sicurezza. Tema quanto mai di attualità viste anche le novità introdotte dalla 81/2008 che, togliendo i dubbi e colmando qualche lacuna della 626, non lascia più remore sulla necessità di adeguamento di tutte le trattrici e le attrezzature utilizzate quotidianamente dai nostri clienti, qualsiasi sia lo status aziendale con o senza dipendenti. La frequenza assidua e continuativa a tutti gli incontri su tale tema e lo sviluppo costante del progetto UNACMA ROC ci permette oggi di fornire alle istituzioni uno strumento chiaro e professionale che risponde a tutti ovvero anche ai costruttori, concessionari/ riparatori ed utilizzatori finali. Si riconosce quindi il fondamentale ruolo della nostra categoria come unico attore della filiera che per conoscenza, competenza e grazie al quotidiano contatto con tutti gli utilizzatori, può essere preposto all’adeguamento del parco macchine esistente. l’importanza delle AcmA territoriali Questo importante principio, portato un primis da Unacma a livello delle Istituzioni Centrali, deve essere però portato a conoscenza anche delle istituzioni regionali e locali. Ogni singolo consigliere deve farsi portatore di questi progetti presso le istituzioni del proprio territorio, in modo da dare un segnale chiaro ed inequivocabile di capacità, prontezza e univocità nel dare risposte concrete sia agli associati che alle istituzioni che alcune volte, sopratutto a livello locale, si muovono in maniera scoordinata dando messaggi non sempre chiari ed univoci. L’importanza dell’essere presenti su tutto il territorio non può non considerare il fondamentale ruolo delle ACMA territoriali che devono essere elemento di unione tra l’associazione nazionale ed il territorio riportando le informazioni e le iniziative di carattere generale. Occorre tener conto delle esigenze particolari di un territorio specifico cercando di far sedere attorno ad un tavolo operatori che, pur animati da un sano spirito di concorrenza, devono condividere ed affrontare tematiche e problematiche comuni. L’obiettivo finale non è solo quello di un singolo imprenditore ma quello di tutta l’associazione Unacma. maggio 2011 [email protected] 2 12/05/11 12:01 Facciamo squadra Una Unacma forte che si fa portatrice presso le istituzioni nazionali delle problematiche generali con una presenza capillare sul territorio atta a creare sinergie e dare risposte immediate ai problemi specifici che ognuno di noi si trova a dover affrontare nelle zone in cui opera. Un invito pertanto ed una esortazione ad unirsi, a fare squadra, provando a rivalutare i rapporti tra colleghi, capendo che molte volte ci lasciamo condizionare da chi ci circonda, e non capendo che, fermo restando l’indipendenza e l’autonomia di ogni singola azienda, solo chi ha problematiche comuni può condividerle e cercare una soluzione. Praticamente oggi non dovrebbe mancarci nulla. In realtà ci aspetta la parte più difficile, ovvero quella del riscontro della base e del “peso” che noi tutti assieme vogliamo dare all’associazione. I presupposti ci sono tutti e siamo sicuri che i risultati non tarderanno. Se è vero che il mercato è fatto dagli operatori è ora di smetterla di piangerci addosso e di cominciare, noi per primi, a prendere coscienza dell’importanza del nostro ruolo e del lavoro che con passione, dedizione e professionalità svolgiamo quotidianamente. Solo così potremo diventare attori e non spettatori in un settore che pochi all’interno della filiera conoscono come noi. La sveglia è suonata... speriamo bene. A UNACMA INFORMA n Riunione del Consiglio Direttivo a Verona Nella prestigiosa occasione del Vinitaly ed in collaborazione con Fieragricola, il Presidente Zamponi e 15 dei 20 membri del Consiglio Unacma si sono ritrovati a Verona il 9 aprile per l’incontro bimestrale che ha fatto il punto sui temi prioritari dell’associazione. Innanzitutto, si deve evidenziare la presenza anche di tre rappresentanti delle ACMA provinciali di Verona, Padova e Mantova che hanno dato il primo chiaro segnale di una apertura di Unacma verso le associazioni territoriali. La partecipazione di questi tre Presidenti ad un Consiglio permette loro di avere una diretta visione di quali siano gli Obiettivi prioritari, di condividerli e di dare un loro apporto concreto perché si realizzino. Il primo punto toccato riguarda la Campagna Associativa 2011 che parte dalla nuova Sede di Roma, punto operati- vo dell’associazione, che curerà tutti i rapporti con i nuovi e vecchi associati rispondendo ai quesiti che verranno ad essa indirizzati. Il presidente Carlo Zamponi ha ribadito una serie di punti della sua gestione che sono: • Crescita del numero degli associati; • Rafforzamento del brand Unacma e della sua immagine presso la categoria e delle associazioni della filiera; • Organizzazione di eventi specifici e partecipazione significativa alle principali fiere di settore (Eima e Fieragricola); • Avviare e mantenere periodiche indagini sull’andamento del mercato delle macchine agricole viste dal punto di vista dei concessionari; • Elaborazione di proposte di legge da presentare nelle apposite sedi per il miglioramen- to delle attività imprenditoriali del settore; • Organizzazione di attività di Formazione, anche in collaborazione con Enti a questo proposti; • Incrementare i servizi finanziari agli associati tramite la società Cento8 srl, partecipata di Unacma; • Rinnovo e miglioramento dell’attività di comunicazione tramite il bimestrale Unacma News ed il rinnovamento del sito www.unacma.it; • Rapporti con Eurotax e nuovi progetti Usato; • Conferma e definizione date Congresso 2011 (ottobre 2011). 3 n La sicurezza al centro del Progetto UnaCma RoC A Verona si è lungamente discusso del progetto UNAC- creare una rete di Concessionarie/Officine autorizzate che: MA ROC (Reti Officine Certificate) che rimane uno • Garantiscano un servizio professionale nel ridei progetti prioritari da rendere operativi entro i prossi- spetto delle normative vigenti per tutelare la sami mesi. Con la consapevolezza del ruolo fonda- lute e la sicurezza dell’utente; mentale che i Concessionari/Riparatori di mac- • Abbiano un riconoscimento di assoluta eccelchine agricole e da giardinaggio hanno nella lenza tecnica (operativa); diffusione e nell’attuazione della Cultura del- • Offrano punti di riferimento sul territorio per la la Sicurezza nel settore della meccanizzazione divulgazione della Cultura della Sicurezza; agricola. Dal riconoscimento che la nostra categoria • Si impegnino a commercializzare ed assistere e la nostra associazione sono l’unico e certo Punto di macchine ed attrezzature conformi, sicure e cerContatto fra Costruttori ed Utilizzatori siano essi tificate. agricoltori professionisti, contoterzisti, aziende agricole o Per il raggiungimento di questi Obiettivi Unacma si imhobbisti. Questo è il punto di partenza, ricevere un At- pegna ad istituire Corsi di carattere teorico/normativo, testato ufficiale che deve provenire dagli Enti e dal- Corsi di carattere tecnico/pratico, Corsi di implementazione e gestione, controllo e monitoraggio dell’Officile Istituzioni quali Regioni, na e del parco macchine assistito, ed inUSL, ISPESL, INAIL e Ministefine Corsi per Addestratori alla guida ro del lavoro e delle Politiche Sociali. Sta quindi ad Unacma di specifiche macchine. maggio 2011 [email protected] 3 12/05/11 12:01 A UNACMA INFORMA Il sedile che scotta ■ Rodolfo Catarzi - Consulente Unacma La “strana storia” del sedile dei trattori e della Direttiva Macchine che potrebbe mettere nei guai i dealer. A 4 seguito dell’entrata in vigore della DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE (29/12/2009), anche i trattori agricoli e forestali rientrano in questa normativa, diversamente dal passato quando il trattore era assoggettato alla sola direttiva di riferimento 2003/37/CE. Questo significa che i trattori prodotti dopo il 29/12/2009 debbono essere dotati della marcatura CE accompagnata dalla relativa dichiarazione di conformità come qualsiasi altra macchina, e rispondere ad una serie di requisiti tecnici più o meno complessi fra i quali quello sotto riportato. non si trova al posto di comando; così come non deve essere possibile che la macchina continui a spostarsi (camminare) autonomamente se il conducente abbandona il posto di comando (si alza dal sedile). Si può considerare soddisfatto il requisito di cui al primo paragrafo del punto 3.3.2 nel caso in cui: i dispositivi di comando sono del tipo ad azione mantenuta, con ritorno automatico in posizione neutra al rilascio; i dispositivi di comando per azionare gli spostamenti della macchina non sono facilmente accessibili dall’esterno della cabina conducente. Se non 3.3.2. Avviamento/ del vengono soddisfatte queste spostamento due condizioni, si dovranno Qualsiasi spostamento approntare altre misure comandato di una macchina per evitare gli spostamenti semovente con conducente della macchina in assenza trasportato deve essere possibile del conducente al posto soltanto se il conducente si di comando. Tali misure trova al posto di comando . . . possono includere, ad esempio, l’installazione nella Ovverossia: macchina di un dispositivo di Non deve essere possibile consenso, come un sensore mettere in marcia la sul bracciolo che alloggia i dispositivi di comando o un macchina se il conducente sensore di posizione o un interruttore inseriti nel sedile. Questi dispositivi devono esser scelti e progettati in modo da evitare di creare ulteriori rischi e di essere innescati dalle vibrazioni della macchina o da prevedibili movimenti del conducente durante la guida. I dispositivi e la loro integrazione nel sistema di comando devono avere un livello di prestazioni adeguato. Da una rapida indagine svolta presso gli associati, risulta che non tutti i modelli di trattore attualmente in vendita sono conformi alla normativa di cui sopra. I costruttori, da parte loro, motivano il non adeguamento con la sostanziale difficoltà a realizzare un dispositivo che sia tecnicamente ed economicamente sostenibile, specialmente in trattori/ macchine con trasmissione totalmente meccanica e non elettroidraulicamente assistita. Dobbiamo invece rilevare che per l’organo di sorveglianza (ex ISPESL) le difficoltà tecniche ad oggi riscontrate non sono da considerarsi motivo valido per la non applicazione della norma stessa. Quindi, di fatto, i trattori sprovvisti dello specifico requisito di sicurezza, sono da considerarsi NON CONFORMI. La non conformità delle attrezzature di lavoro è trattata negli articoli del DECRETO LEGISLATIVO 9 Aprile 2008 n° 81, di seguito riportati. Art. 23 (Obblighi dei fabbricanti e dei fornitori) 1. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. 2. In caso di locazione finanziaria di beni assoggettati a procedure di attestazione alla conformità, gli stessi debbono essere accompagnati, a cura del concedente, dalla relativa documentazione. maggio 2011 [email protected] 4 16/05/11 10:03 Art. 57 (Sanzioni per i progettisti, i fabbricanti, i fornitori e gli installatori) 1. I progettisti che violano il disposto dell’articolo 22 sono puniti con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da 1.500 a 6.000 euro. 2. I fabbricanti e i fornitori che violano il disposto dell’articolo 23 sono puniti con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 10.000 a 40.000 euro. 3. Gli installatori che violano il disposto dell’articolo 24 sono puniti con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro. N.B. Per completezza di informazione, si precisa che la non conformità NON CADE MAI IN PRESCRIZIONE, se non con il necessario adeguamento della macchina o il suo ritiro dal mercato. Unacma ha inteso esercitare il diritto/ obbligo di informazione dei propri associati senza con questo voler necessariamente creare contrapposizioni con i fornitori, dai quali, tuttavia, avremmo voluto essere correttamente e tempestivamente informati. D’altro canto si sottolinea la responsabilità del concessionario nei confronti del proprio cliente, al quale viene consegnata una macchina non conforme e per la quale il cliente stesso è chiamato a rispondere. Sollecitiamo tutti i colleghi a suggerire azioni che UNACMA potrebbe mettere in atto, oltre a quelle già attuate, per contribuire a trovare possibili “compromessi” in attesa della definitiva soluzione tecnica del problema. A UNACMA INFORMA n L’importanza dei Report Dalla nuova segreteria organizzativa di Roma vi sono arrivate numerose richieste d’informazioni relative sia alla campagna associativa 2011 che ad alcuni dati riguardanti le vostre aziende (Report associativi). È importantissimo che Unacma possa fare un ampio censimento dei propri soci e delle loro aziende perché questo data-base che si potrà raccogliere darà all’associazione un quadro molto più dettagliato della categoria che potrà essere molto utile nel prossimo futuro. Tra questi Report che vi preghiamo di compilare con una certa urgenza, troverete anche quello relativo al “barometro” trimestrale dell’andamento di mercato, suddiviso per segmenti di prodotto e per attività aziendali (commerciale, assistenza/officina e servizi). Sono informazioni che vi chiediamo solo indicandoci delle “tendenze” (positivo- stabile-negativo) che sono molto importanti per la Giunta Unacma per avere il polso dell’andamento del nostro settore direttamente da voi operatori. Oggi solo i Costruttori (tramite la loro associazione Unacoma) forniscono i dati puntuali sull’immatricolato (per regione, modello etc) che sono ancora parzialmente oscurati da un regolamento europeo (Antitrust) molto obsoleto e non in linea con le necessità informative che dovrebbero avere un libero mercato. Mancano, invece, dati molto più importanti e sensibili, come l’andamento della raccolta ordini, che rappresenta l’unico vero indice di come va il mercato reale e, di conseguenza, in modo da dare la possibilità all’Unacma di “fornire i propri numeri” come si conviene ad un’associazione che vuole determinare sempre meglio il proprio ruolo nella filiera dell’agromeccanica. 5 maggio 2011 [email protected] 5 12/05/11 12:01 A IL CASO Riflessioni da un altro mondo Rapporti tra Dealer e Costruttori: il caso Spagna nel settore Auto. È 6 vero che ogni settore ha le sue caratteristiche e le sue specificità, il tipo di prodotto, il tipo di mercato, e che il cliente finale può essere un acquirente che sceglie spinto più da un desiderio emozionale (auto) che da un’esigenza professionale (trattore). In comune, però, entrambi hanno un Concessionario che vende il prodotto ed un Costruttore che lo fabbrica. I rapporti tra i due soggetti sono sempre stati complessi e, spesso, sbilanciati a favore del secondo sia contrattualmente che commercialmente. A parlarne si tocca un tasto delicatissimo sia nell’automotive (dove pure se ne discute) che nelle macchine agricole dove non c’è molta abitudine (eufemismo) ad entrare in questo argomento. Il caso sorto in Spagna è emblematico; il Governo, alle prese con un forte problema occupazionale generale, ha tentato di creare una normativa pro-dealer che obbligasse le Case mandanti a rimborsare determinate spese effettuate dai distributori, in caso di disdette unilaterali del mandato. Quasi subito gli “improvvidi governanti” hanno dovuto fare una velocissima marcia indietro (ritirando il decreto) quando taluni Costruttori/Case hanno minacciato di bloccare gli investimenti nel paese iberico. Solo per curiosità vi segnaliamo alcuni punti che erano stati toccati per farvi “sognare” un mondo migliore (che non c’è) nel quale il Dealer potesse fare le seguenti cose: 1. Quando il fornitore impone al distributore un acquisto minimo di prodotti per avere uno stock calcolato in funzione degli obiettivi commerciali, il dealer potrà restituire al fornitore gli stessi prodotti rimasti invenduti dopo il 60° giorno; 2. In caso di estinzione del contratto per scelta unilaterale del Costruttore, il dealer avrà diritto a ricevere compensazioni o indennizzi in proporzione agli investimenti ancora non ammortizzati, oppure un rimborso per il personale che dovesse licenziare al momento della rescissione del contratto; 3. Il fornitore non potrà negare il proprio consenso alla cessione totale o parziale del contratto di concessione ad altri imprenditori che, subentrando, si impegnassero a mantenere in vita l’organizzazione, la struttura e le risorse umane dell’impresario che vuole cedere la sua attività. Non vogliamo essere ipocriti od addirittura sadici nel segnalarvi questo reale fatto ma sappiamo tutti che i rapporti tra Costruttori e dealer rimangono complessi. Alcune riflessioni andrebbero fatte comunque anche per il nostro settore in quanto da alcuni anni Unacma ha tentato di proporre un Contratto o mandato di concessione, unico e valido per tutti i marchi, che potesse essere discusso, con buon senso, anche con Unacoma per trovare un migliore equilibrio tra le parti. Nessun passo avanti è stato più fatto ed il problema è rimasto in soffitta. Nel frattempo, almeno in Italia, il mercato delle macchine agricole soffre nei numeri di vendita e le reti distributive sono in difficoltà a mantenere margini sufficienti a reggere i numeri e le strutture (leggi investimenti) richieste dai Costruttori e dal mercato stesso (leggi Clienti). Visto che i costruttori dicono che non possono fare a meno di reti distributive sempre più qualificate ma che, nello stesso tempo, è sempre più difficile trovare imprenditori (vecchi e nuovi) che reggano questo ritmo, non sarebbe “ragionevole” per tutti i protagonisti, sedersi ad un tavolo ed incominciare a parlarne? maggio 2011 [email protected] 6 12/05/11 12:01 A OSSERVATORIO DI MERCATO: immatricolazioni AA Segue dalla prima pagina Attenzione ai Listini (in aumento) e alle consegne (i tempi si allungano) Q uest’anno in tre lotteranno per il secondo ed il terzo gradino del podio con i gialloverdi (JD) favoriti proseguendo con un trend molto positivo da molti mesi. Nelle altre marche, bene Fendt e Deutz, con segno positivo unitamente a Claas e Case. L’esame dell’andamento per segmenti evidenzia un netto calo dei Cingolati che crollano (-22%). L’andamento positivo dei mercati europei (e non solo) unitamente ai rialzi dei costi di alcune materie prime stanno riportando il settore delle macchine agricole sui trend del 2008/2009. Ovvero, dopo gli effetti negativi degli ultimi due anni, ad una ripresa delle vendite (ordini) non sembra corrispondere un’analoga e veloce reazione sia della produzione sia nel sistema dei fornitori (pneumatici soprattutto). Quindi, in questo periodo dell’anno, oltre ai normali aumenti di listino (dal 2% fino al 6% per taluni marchi e per talune gamme) non si escludono ulteriori aumenti nel secondo semestre. L’allungamento dei tempi di consegna è il secondo effetto, prevedibilmente, in arrivo proprio perché il sistema produttivo (a ragione) non credeva ad una forte ed immediata ripresa. Come reagirà il sistema distributivo e la clientela finale? Domanda pertinente e attuale alla cui risposta potrebbe contribuire positivamente anche Unacma con un costante monitoraggio sui dealer (con i Report Trimestrali) per confermare le ultime tendenze che arrivano dal territorio. Andamento immatricolazioni Trattrici 1° qtr 2011 vs 2010 7 Andamento immatricolato per segmenti 1° qtr 2011 vs 2010 maggio 2011 [email protected] 7 12/05/11 12:01 A LE AzIENDE INFORMANO Il processo Nitro-denitro Un processo collaudato per la rimozione dell’azoto dai reflui zootecnici. L 8 a direttiva nitrati pone forti limiti alla quantità ed alla qualità di reflui zootecnici da distribuire sui campi ed obbliga gli agricoltori a cercare soluzioni per ridurre l’azoto contenuto nei reflui zootecnici. Il mercato offre diverse alternative per la soluzione del problema ma è necessario analizzare le varie possibilità in base alla loro complessità di funzionamento ed in base all’impatto che producono sull’ambiente. Alcuni impianti cosiddetti “normali” in ambito industriale risultano molto gravosi dal punto di vista gestionale nell’ambito agricolo. Altri impianti possono incidere fortemente sull’ambiente circostante a causa dei prodotti che devono essere aggiunti nel ciclo di lavorazione e che entrando nella filiera di produzione alterano le caratteristiche del prodotto finale. Il sistema più naturale e che nello stesso tempo consente un alto rendimento è quello comunemente detto “processo nitro-denitro”. In questo processo attraverso l’alternanza di un ambiente aerobico ed anaerobico l’azoto presente nei reflui Fonte: schmack Biogas viene prima trasformato in nitrato (fase aerobica) e successivamente liberato nell’atmosfera (fase anaerobica). Il processo non è nuovo e viene largamente impiegato negli impianti di depurazione a fanghi attivi con ottimi risultati. In questo campo la tecnologia ha ormai raggiunto ottimi risultati con grande affidabilità sia dal punto di vista tecnico che gestionale per cui si può facilmente introdurre nelle aziende agricole senza provocare scompensi nella conduzione aziendale. Ed è forse la semplicità del processo la vera forza di questo sistema che non prevede l’aggiunta di alcun reagente ma basa il suo funzionamento su una serie di modificazioni chimiche che avvengono naturalmente all’interno dei reflui grazie ad alcuni batteri che nitrificano naturalmente l’azoto presente nei reflui trasformandolo in nitrato e successivamente sempre in via assolutamente naturale lo allontanano dai liquami liberandolo nell’atmosfera. Il rendimento di abbattimento dell’azoto raggiunge comodamente il 70% ma in casi specifici può essere conseguito un maggiore rendimento. Le soluzioni impiantistiche, per le quali si è raggiunto un elevato grado di standardizzazione, vengono calibrate caso per caso per tenere conto delle diverse esigenze di ogni azienda. Il dimensionamento dei singoli comparti dell’impianto varia per ogni singolo caso in quanto la qualità dei reflui provenienti dagli allevamenti zootecnici presenta caratteristiche molto diverse a seconda del tipo di allevamento e del tipo di alimentazione. I dati caratteristici per il corretto dimensionamento e funzionamento del sistema sono determinati dal volume da trattare, dal contenuto di azoto contenuto e dalla superficie a disposizione per lo spandimento che determina l’impostazione della corretta percentuale di abbattimento dell’azoto da raggiungere. Uno dei punti forti dal punto di vista impiantistico è il possibile riutilizzo nel lay-out dell’impianto delle vasche di stoccaggio solitamente presenti nelle aziende. La semplice installazione delle apparecchiature maggio 2011 [email protected] 8 12/05/11 12:01 necessarie all’innesco del processo biologico trasforma le vasche di stoccaggio in comparti funzionali dove avviene il processo nitro-denitro con grande soddisfazione dei clienti. Il processo viene poi gestito in modo completamente automatico grazie all’utilizzo di programmi affidabili che determinano il funzionamento delle apparecchiature in base alla portata influente ed alla rilevazioni di alcuni semplici parametri funzionali: pH, redox, ossigeno disciolto. In linea di massima i reflui zootecnici sono sottoposti al seguente trattamento: 1. arrivo liquami e separazione della fase solida; 2. trattamento biologico nitro-denitro con nitrificazione dell’ammoniaca e denitrificazione dei composti azotati; 3. stoccaggio dei reflui e successiva fertirrigazione Durante la prima fase avviene la separazione dei solidi grossolani e fini che dovranno essere allontanati distintamente dall’azienda. La separazione dei solidi è necessaria per ridurre il consumo delle apparecchiature poste a valle. Durante la seconda fase avviene il processo vero e proprio, i batteri aerobici con una ossidazione spinta nitrificano l’azoto contenuto nei liquami e successivamente durante la fase anaerobica, in carenza di ossigeno, sono costretti a liberare l’azoto nell’atmosfera. L’alternanza delle due fasi avviene in un unico reattore “SBR” alimentato in maniera discontinua secondo il naturale ciclo di produzione dell’azienda. Nell’ultima fase, i reflui a basso contenuto di azoto sono stoccati in attesa di essere sparsi sul terreno. L’unica fonte esterna è rappresentata dall’aria compressa che viene insufflata nelle vasche durante la fase ossidativa e determina la spesa energetica dell’impianto. Le apparecchiature necessarie sono quelle classiche e già ampiamente utilizzate nelle attività agricole e sono costituite da: •• Separatori della fase solida tipo; •• Miscelatori sommersi; •• Elettropompe per la movimentazione dei liquami; •• Gruppi di aerazione simili a quelli utilizzati per la maturazione dei liquami in stoccaggio. Il prodotto che ne risulta mantiene inalterata la sua efficienza agronomica e potrà essere disperso nel terreno in forma liquida o successivamente disidratato per essere distribuito in forma solida. Il costo energetico giornaliero risulta indicativamente di circa 2 €/mc; per limitare la spesa energetica in alcuni casi è possibile trasformare in biogas le sostanze organiche affluenti e produrre direttamente l’energia necessaria al sistema che in tal modo potrà autosostenersi. La gestione dell’impianto, data la sua semplicità, può essere fatta dal personale dell’azienda senza ricorrere a personale esterno. 9 maggio 2011 [email protected] 9 12/05/11 12:01 A UNACMA INFORMA INcIdeNtI trAttorI AgrIcoLI 3 mesI 2011 = 65 Più incidenti con i trattori che con le auto Lo sostiene l’ASAPS (associazione sostenitori della Polizia Stradale). 10 I l Presidente Giordano Biserni rileva che questa situazione, che sembrerebbe paradossale, è stata rilevata nel periodo di punta della scorsa estate. Affermazione che è confermata anche da significativi dati del primo trimestre 2011 che segnalano un preoccupante incremento rispetto al 2010 (+ 38%). Sono stati monitorati 65 episodi con ben 38 vittime e 30 feriti. Gli episodi sono stati concentrati prevalentemente nel nord Italia (Lombardia in primis con 10 incidenti) prevalentemente nel periodo diurno (90%) con persone anziane alla guida over 65 (46%). trAttorI INcIdeNtI mortALI 3 mesI 2011 INcIdeNtI 3 mesI 2011 coN trAttorI/tIpoLogIA mortALI maggio 2011 [email protected] 10 12/05/11 12:01 Il conducente del trattore è la persona che n’è attore prevalente (30 decessi e 20 feriti) ma sono spesso anche terze persone che ne risentono (6 decessi e 10 feriti). La maggior parte degli eventi è avvenuta fuori strada (75%), le restanti su strade aperte al traffico normale. Tra le cause, oltre alla distrazione, la vetustà delle macchine agricole coinvolte che conferma il grande problema del parco ancora circolante in Italia, spesso non a norma e che continua ad esserlo nonostante alcune mirate “campagne di rottamazione” che hanno permesso solo un minimo smaltimento di queste autentiche “ bare con le ruote”. Il problema della Sicurezza è nella lista delle priorità dei concessionari di macchine agricole che sono spesso in prima linea nella problematica perché si possono permutare (e rottamare) solo una piccola parte. La stragrande maggioranza dei mezzi rimane nelle aziende, fuori di ogni tipo di controllo non essendo tuttora prevista alcuna Revisione Obbligatoria, prevista invece per molte altre tipologie di mezzi non agricoli. Quest’ultimo problema ha trovato forti resistenze, non solo per la mancanza di una incentivazione costante e mirata, ma, soprattutto, per la forte resistenza delle associazioni di categoria degli agricoltori che non accettavano ulteriori aggravi “obbligatori” di costi del loro parco macchine. 11 CAMPAGNA TESSERAMENTO 2011 Dopo una buona semina........raccogliamo servizi e vantaggi esclusivi! Una segreteria che fornisce informazioni 5 giorni a settimana, una struttura che realizza eventi, che organizza la formazione, che progetta attività comuni o personalizzate, che propone soluzioni finanziarie e vi fa anche risparmiare sull’abbonamento ad Eurotax ….. e soprattutto che ascolta la voce dei propri associati e che trasforma le esigenze dei rivenditori di macchine agricole in proposte per le istituzioni e progetti con altri enti o associazioni di categoria. L’inflazione cresce! Il contributo associativo all’UNACMA resta uguale. Aziende con fatturato inferiore a 1.500.000 € € 160,00 Aziende con fatturato compreso tra 1.500.001 e € 5.000.000 € € 320,00 Aziende con fatturato superiore a 5.000.000 € € 550.00 Tassa di iscrizione (da versare solo una volta alla prima iscrizione) € 90,00 Le somme corrisposte all’UNACMA non sono soggette ad IVA e sarà rilasciata regolare ricevuta. Regolamento: A A Il contributo associativo e la tassa d’iscrizione dovranno essere versati entro il 30 giugno di ogni anno A A Soltanto le iscrizione all’anno in corso daranno diritto al voto in assemblea ed ai servizi gratuiti erogati agli associati. A A A partire dal 2012, nel caso di annualità di contributo associativo saltate, il proprio nominativo sarà escluso dalla lista degli iscritti e sarà indispensabile, per associarsi negli anni successivi, pagare di nuovo la tassa d’iscrizione per le opportune pratiche amministrative. maggio 2011 [email protected] 11 12/05/11 12:01 A L’INTERVISTA A … Massimo zubelli - Commercial Director SDF Italia Creare valore per la rete Questo il compito di Massimo Zubelli, nuova guida della Divisione Commerciale Italia del gruppo SDF. M 12 assimo Zubelli, 39 anni, reggiano, laurea in Fisica ed Informatica presso l’Università di Parma, si trova a ricoprire un prestigioso quanto impegnativo incarico in un momento di cambiamento della azienda di Treviglio. Nell’ultimo anno si sono infatti avvicendati molti protagonisti dei vertici aziendali con nuove nomine che hanno portato nei ruoli chiave un nuovo Amministratore Delegato (Lodovico Bussolati) ed un nuovo Direttore Commerciale Worldwide (Franco Artoni). Massimo Zubelli, dal 2003 alla Same Deutz-Fahr (proviene da un’esperienza nel settore Automotive preceduta da un’altra nel gruppo Argo) ha ricoperto crescenti incarichi nell’Area marketing (Direttore marketing Centrale dal 2005 al 2009). Ha già una ottima esperienza nel settore che oggi completa con un incarico nell’area Commerciale dopo aver maturato importanti conoscenze anche nell’Area Prodotto per le quali ricopre anche un’importante posizione nel Comitato Direttori dell’Azienda. L’azienda trevigliese, dopo anni di leadership nel mercato italiano con i tre brand storici (Same, Lamborghini e Deutz-Fahr), ha avuto nel 2009/2010 una flessione di quota di immatricolato. Ora il nuovo manager deve cercare di invertire questo trend unitamente all’applicazione di un certo cambiamento strategico ed organizzativo sulla rete distributiva italiana che è la più storica e la più articolata. Sono queste le premesse dell’intervista che Massimo Zubelli ci ha rilasciato a Siviglia dove, dal 4 al 7 aprile, si sono radunate le reti distributive europee unitamente ad una selezionata Clientela finale, per testare le nuove trattrici DEUTZ-FAHR della serie Agrotron TTV 410-420-430. UN/ Dopo un 2010 deludentissimo in termini di mercato, il 2011 sembra riprendersi molto bene (+22,7% nel trim. genmarzo). È il segno di una nuova e forte e duratura ripresa o ci sono ancora ombre nel secondo trimestre? mZ/ In effetti i dati di immatricolato sono finora molto positivi per quasi tutti i marchi ed è l’effetto prolungato delle consegne derivanti dall’ottima raccolta ordini degli ultimi tre mesi del 2010, in gran parte dovuta alla seconda tranche degli incentivi alla Rottamazione. Gli effetti positivi si sono registrati anche per tutti i nostri brand e siamo ritornati intorno al 19% di quota di mercato di gruppo (Same 10%, Lamborghini 4,9% e Deutz 3,9%). Da gennaio il trend della raccolta ordini si mantiene ancora positivo ma con un flusso più moderato e stabile che ci indica che nel secondo trimestre il saldo verso il 2010 non sarà così eclatante come oggi ma tenderà a rallentare. Se vogliamo proprio fare delle previsioni per tutto il 2011 , anche noi come maggio 2011 [email protected] 12 12/05/11 12:01 altri importanti competitor, siamo orientati a prevedere un + 5/7% finale ovvero 25.000/25.500 unità di trattrici immatricolate contro le 23.400 del 2010. UN/ Dunque finito l’effetto rottamazione da cosa dipende l’andamento del mercato italiano? La risalita dei prezzi (e dei ricavi) finalmente a livelli medio/ alti dei prodotti di base si può trasformare in nuove vendite? MZ/ La rottamazione ha raggiunto circa 79 milioni di euro di contributi che hanno portato un po’ di luce nel nostro settore; è stata macchiata da alcune ombre che sarebbe buona cosa invece risolvere visto che si parla di denaro pubblico. Un plauso va certamente alle aziende ed ai dealer che hanno operato con trasparenza, rigore e serietà nei confronti degli iter approvati. Finito l’effetto degli incentivi siamo ritornati nella realtà italiana dove molti degli investimenti in macchinario agricolo dipendono dai prezzi dei prodotti agricoli e dai finanziamenti, i famosi PSR, dei quali tanto si parla, spesso per ricordarci come siano poco utilizzabili o lentissimi burocraticamente anche per la mancanza di fondi regionali e privati che debbono integrare i finanziamenti stessi. Sta di fatto che in alcune regioni (Sicilia e Sardegna in primis) il mercato è quasi completamente bloccato ed occorreranno dai 6 ai 12 mesi per avere la disponibilità dei fondi. È un male cronico “italiano” quello di non riuscire ad utilizzare, nei tempi concessi, i fondi strutturali visto che al momento siamo ad una percentuale di “speso” inferiore al 24% quando la media europea è oltre il 35% (per non parlare della Germania che ormai è al 40%). Rimane, in generale, anche per il nostro mercato un outlook (previsioni a breve medio termine) finalmente abbastanza positivo per il settore, pur con tutte la cautele del caso. Oggi il portafoglio ordini ci indica una ripresa della produzione e del fatturato, soprattutto a livello export, con una sola limitazione evidente: i termini di consegna si sono di nuovo fortemente allungati in quanto tutto il sistema produttivo (quello dei fornitori soprattutto) non è ancora pronto a recepire questa ripresa della domanda dopo il crollo del 2009/2010. UN/ La vostra rete distributiva rimane la chiave per le vostre performance sul mercato; come si sta evolvendo e come la state “progettando” in queste fasi delicate anche per i concessionari ? MZ/ Le nostre reti sono l’anello fondamentale delle nostre strategie di mercato e continuano ad essere al centro della nostra attenzione. Oggi abbiamo in essere 240 mandati con effettivi 195 imprenditori concessionari che lavorano con noi. La forte 13 riduzione operata in questi ultimi 10 anni (erano oltre 400 i mandati nel 2000) dimostra come si sia operata una seria e forte razionalizzazione delle tre reti (erano quattro con Hürlimann) ed oggi possiamo dire che dovremmo essere al “punto di equilibrio” del rapporto tra brand, copertura del territorio e mercato. Ovvero quell’obiettivo che avevamo per iniziare adesso una fase di consolidamento e rafforzamento della rete stessa. La nostra politica distributiva si basa sul concetto di “complessità”, parola dissonante in certi ambienti, che se gestita diventa un elemento virtuoso, soprattutto per chi come noi non vuole operare ragionando su criteri definiti e basati sui meri conti matematici; strategia che invece altri gruppi concorrenti applicano basandosi su criteri a mio avviso un po’ semplicistici, puntando solo ai Big dealers e alla razionalizzazione della rete o grandi realtà distributrici di Gamme Full Line per aree geografiche sempre più ampie e/o fatturati oltre i 10 mil di euro. La nostra realtà è fortemente legata a criteri di flessibilità ed opportunità per aree geografiche e tipologia di prodotti. Abbiamo grandi dealer a cui affidiamo più marchi e zone più grandi se hanno le capacità finanziarie, gestionali ed organizzative per seguire i nostri (ed i loro) obiettivi. Abbiamo anche concessionari di medie maggio 2011 [email protected] 13 12/05/11 12:01 14 dimensioni, di carattere prevalentemente familiare, che possano avere forti motivazioni di crescita e capacità di investire insieme a noi. Sono aziende sane, che riescono con un corretto rapporto costi/ricavi, a mantenersi profittevoli. Quello che conta per noi è la Mentalità del concessionario che lavorando con noi, ripeto, investe insieme a noi. Stiamo incentivando la nostra Academy, una serie di iniziative di Formazione a 360° per i dealer ed i loro collaboratori, su tutti gli aspetti della loro attività aziendale. Per loro creiamo “I grandi eventi”, come quello qui a Siviglia, dove chiediamo di partecipare invitando i loro migliori clienti che possano testare in anteprima le trattrici che, a breve, arriveranno anche sul mercato italiano. In questo modo rafforziamo anche l’immagine di un grande gruppo internazionale e li fidelizziamo meglio. UN/ Conoscendo le difficoltà che i dealer segnalano, con forza, per produrre una marginalità sufficiente per crescere, come SDF è orientata a comportarsi ? E come vi regolate con la forte conflittualità intra-brand che esiste ( o esisteva) sul territorio? mZ/ Oggi è ancora più chiaro di una volta che vogliamo che le nostre reti creino Valore per la loro organizzazione, conseguentemente creeranno valore anche per la nostra azienda. Per raggiungere questo obiettivo stiamo operando scelte distributive nelle aree dove avevamo una forte concentrazione di concessionari dei tre brand con, e non lo neghiamo, una alta conflittualità interna, che portava ad una concorrenza esagerata per vendere la trattrice, allo stesso cliente, con forti compromessi sul prezzo di vendita e sulla marginalità. Oggi facciamo delle scelte ragionate evitando di mettere, nella stessa area di influenza, aziende con i nostri marchi che possano superare quel “limite” di sana concorrenza che oggi sul mercato dobbiamo comunque accettare. Siamo generatori di opportunità, “vogliamo e dobbiamo” valorizzare e proteggere quei dealer che hanno le caratteristiche corrette per lavorare con noi, ovvero oltre che avere una buona base finanziaria e gestionale, sappiano investire sia sull’attività del post vendita (ricambi, officina e servizi). UN/ Gestire tre marchi (Same, Lamborghini e Deutz-Fahr) quale difficoltà/opportunità comporta nella gestione della rete italiana, sapendo anche che il problema della differenziazione del prodotto è un tema delicato? mZ / Tre marchi sono sempre una GRANDE opportunità. Nei mercati esteri la problematica è più semplice esistendo un forte marchio (Deutz-Fahr) cambio a variazione continua, ad esempio) può avere nella scelta di un Cliente che ricerca nel mercato un nostro prodotto per contrapporlo ad altri di “fascia alta” come Fendt, John Deere ed altri. Saranno quindi i Clienti che nel prossimo futuro, anche con il cambio generazionale, ci indicheranno la strada giusta per fare delle ulteriori scelte. che rappresenta la “punta di diamante” del nostro listino, integrata regionalmente da Same, da Lamborghini e da Hürlimann, a seconda delle realtà storiche e di segmento del parco macchine ivi esistente. In Italia la situazione è certamente più complessa. Da una recente nostra indagine svolta con interviste ad un campione di agricoltori, risulta che i nostri due brand nazionali, Same e Lamborghini, hanno un “livello di riconoscibilità” superiore al 90 %. Ancora altissimo! Dobbiamo considerare questo elemento come una grande opportunità per i nostri Obiettivi di vendita avendo un parco clienti ancora molto fedele e numeroso. È il nostro cliente, infatti, il riferimento per gestire bene questo aspetto e dobbiamo aiutarlo ad orientarsi nella vasta gamma dei nostri prodotti secondo scelte che vanno dal rispetto delle loro “tradizioni” di marchio (prioritaria ed affettiva) alla differenziazione tecnologica che un brand (Deutz-Fahr con UN/ C’è un aspetto che contraddistingueva il vostro gruppo, ma non solo, ed era quello della forte “spinta” al fatturato che si concentrava soprattutto nel fine mese e che portava ad accrescere eccessivamente gli stock dei dealer. Cosa è cambiato in questa direzione? mZ/ Questa è la dimostrazione concreta di un nostro “atteggiamento” modificato ovvero la consapevolezza che le nostre reti debbono avere un ruolo prioritario ed attivo nel “vendere” i nostri prodotti al Cliente Finale. Oggi il sistema gestionale “degli ordini” privilegia le vendite al dettaglio che hanno un cammino produttivo ben evidenziato. Riconoscendo ai nostri dealer questo aspetto abbiamo fortemente ridotto i loro “stock” passando da 3.600 trattrici degli ultimi anni a 1.500 unità, nel rispetto comunque di impegni di acquisto programmati che un nostro partner deve avere nei nostri confronti. maggio 2011 [email protected] 14 12/05/11 12:01 A L’evoluzione distributiva Niente cambia, tutto cambia Il caso della provincia di Reggio Emilia. La Fiera di Scandiano, provincia di Reggio Emilia, è una delle più antiche e conosciute manifestazioni dell’Emilia; migliaia di visitatori, centinaia di bancarelle ma, soprattutto, una delle esposizioni regionali di macchine agricole più frequentata da Clienti e Costruttori nazionali. Il luogo ideale per incontrare gli addetti ai lavori (concessionari e funzionari delle aziende espositrici) per scambiarsi informazioni e parlare di mercato. Quest’anno aggirandosi tra le ultime novità in fatto di trattori, mietitrebbie, carri miscelatori, aratri e via dicendo, appariva evidente una singolarità: tra gli espositori principali, ovvero tra i dealers che esponevano non c’erano quasi più ditte reggiane. Il quadro che la tabella qui riportata rende evidente non lascia dubbi: l’unica società locale che mantiene un ruolo importante nella distribuzione di macchine agricole è il Consorzio Agrario Provinciale, concessionario del triplice marchio SDF oltre che di JCB ed altri importanti aziende di attrezzature. Gli altri brand importanti (New Holland, Case, John Deere, Claas, Massey Ferguson, Fendt, Valtra, Landini, Mc Cormick, Goldoni) sono, quasi tutti, rappresentati da ditte parmensi. Reggio Emilia, una delle province agricole emiliane più significative, una delle capitali del Formaggio Grana e degli allevamenti di maiali, nonché culla del lambrusco e sede del maggior comprensorio di aziende dell’agro-meccanica, non ha praticamente più imprenditori/concessionari. L’esempio che ho portato non è certamente l’unico possibile, ci sono decine di altre province che stanno vivendo la stessa problematica; ovvero la chiusura o scomparsa di aziende storiche e la concentrazione di aree e marchi sotto la tutela di quelle strutture imprenditoriali più forti e più determinate a rimanere nel settore. Gli stessi costruttori sono “costretti” a modificare le loro politiche distributive in funzione, non solo delle loro strategie, ma delle necessità di vedersi ridurre sempre di più il numero dei potenziali attori della filiera. Questo andamento che pur compare evidente nei numeri non è eclatante come in altri settori (auto e movimento terra in primis), avviene cioè senza grandi traumi (i fallimenti sono effettivamente pochi) o in maniera soft. I nominativi delle aziende reggiane evidenziano che queste variazioni ci sono state per effetto di scelte inevitabili come un passaggio generazionale che non si completa per scelte familiari diverse o, come purtroppo troppo spesso accade, perché i figli/e non hanno le stesse capacità imprenditoriali dei genitori. Ci sono anche state scelte di dealer che hanno volutamente abbandonato il ruolo principale di concessionari per dedicarsi a un ruolo più marginale di “collaboratore di zona”, salvaguardando la propria realtà finanziario/patrimoniale. Accettando “con dignità “ di continuare il proprio mestiere, fatto di esperienza decennale con la clientela, in un ruolo diverso ma sempre molto dignito- so e remunerativo, senza eccessive spese o investimenti. Crediamo che l’esperienza reggiana sia solo una conferma di quanto sta avvenendo nel settore delle macchine agricole e che tutto questo vada incoraggiato anche da Unacma, come associazione che deve essere capace di anticipare e promuovere positivamente un cambiamento ormai inevitabile del mercato. Gli stessi Costruttori dovranno affrontarlo e gestirlo in una maniera intelligente e il meno traumatica possibile evitando eccessivi cambiamenti distributivi. Consapevoli che un imprenditore che non ha sufficiente marginalità non può resistere a lungo e che se, al contrario, ha le potenzialità necessarie (finanziarie, gestionali e commerciali) deve essere considerato sempre di più un partner e non un’azienda da spremere e cambiare appena non raggiunge quote di mercato spesso utopistiche in questi tempi. Molti Costruttori lo hanno capito, qualcuno non ancora. ProviNcia Reggio Emilia/ evoluzione Distributiva marchi Trattori dal 2001 al 2011 Ditte concessionarie anno Marchio2001 Evoluzione Marchi 2011 2001 azienda chiusa Bettati (Rubiera- RE) New Holland New Holland (coll con Casella Macch.Agr) Portioli (Luzzara- RE) New Holland vende solo attrezzature Case Rosselli (reggio emilia) Landini vende MMT e giardinaggio Landini Consorzio Agrario RE SDF Same Consorzio Agrario RE Consorzio Agrario RE SDF Lamborghini Consorzio Agrario RE Consorzio Agrario RE SDF Deutz Consorzio Agrario RE Mazza (PR) JD John Deere Mazza (Parma) azienda chiusa Roscelli Maicol (RE) FENDT Fendt (collabora con Agrifutura) Massey Ferguson Bocchia (Parma) azienda chiusa CRM (Ferrari) Novellara RE attrezzature Valtra (collabora con Marchesi) Ficarelli (cadelbosco-RE) Case/Goldoni Maioli (Arceto- RE) attrezzature Bertani Donnino attrezzature Crotti Libero dati Annuari MAD Carraro A azienda chiusa attrezzature/Mietitrebbe Laverda è stato concessionario Landini/oggi coll. con MF 15 Ditte concessionarie anno 2011 Cap parma Cap parma Marvasi - Parma Casella (Piacenza) Marchesi (Parma) Goldoni Vendita Diretta con Filiale Carpi(Mo) DaeDong Maioli (arceto-RE) Massey Ferg. Agriservice di Bocchia (PR) Carraro A maggio 2011 [email protected] 15 12/05/11 12:01 • LAST NEWS DAI COSTRUTTORI • A DISTRIBUZIONE Le nuove nomine 2011 Pubblichiamo il secondo elenco ricevuto direttamente dalle case Costruttrici, invitando tutte quelle aziende che non hanno ancora dato informazioni a comunicarcele periodicamente al fine di avere un quadro aggiornato dell’evoluzione distributiva. 16 costruttore marchio acquisito ditta area Holder Holder Galassi Giacomo TN Holder Holder Pfeifer BZ Holder Holder Sciacco Sicila Orientale Holder Holder Bernino Comm.le SI,FI,LI,GR Holder Holder Agridue Abruzzo Holder Holder Dalla Vecchia Fab MN,VR,PD,VI Holder Holder Cap Parma PR,RE Holder Holder F.lli Generali BO,MO.FE Holder Holder Bisio AL JCB JCB Agri GeoTrade Toscana, Umbria, lazio JCB JCB Agri Bregoli FE,MO Argo Landini Menghi Alvaro Rimini Argo Landini Fontana Pc Argo McCormick Orma FI Argo McCormick Albanese Brindisi Argo McCormick Agritecnica di Sacchetti Roma SDF Lamborghini LaMeccanogricola UD SDF Same Salvatore Falvo Lamezia Terme/ CZ SDF Lamborghini Duri’ Agriservice UD CNH Case Cesaro macchine Agricole Sa KUBOTA Kubota Agri3 PN KUBOTA Kubota FTS di Romeo Salvatore CT KUBOTA Kubota Bernino Comm.le SI KUBOTA Kubota AgrimacchinePolesana Ro AGCO Fendt Agriubaldi srl PU, RN Nuovi manager ruolo Goldoni Paolo Bertone Vice Direttore Comm.le italia Holder Marcello Nizzoli Direttore Comm.le Italia Holder Paolo Mariani Cerati Vendite Italia SDF Oscar Messor Area manager Campania/Bas SAME DEUTZ-FAHR: un piano annuale per potenziare le vendite in Turchia Il gruppo di Treviglio ed il partner turco Sahsuvaroglu hanno concordato di avviare un piano commerciale/industriale per aumentare la vendita di trattrici fino a 3500 unità annue sul mercato turco, il più importante del medio oriente con circa 35000 macchine immatricolate nel 2010, e che, nel 2012, dovrebbe raggiungere le 40000 unità. L’accordo con il partner locale dura da ormai 11 anni e la produzione è localizzata a Bandirma che, nel 2010, ha raggiunto le 2000 unità/annue con modelli di potenza compresa tra i 50-80 cv. L’obiettivo dichiarato da SDF è raggiungere la quota di mercato del 9%. FENDT: 175 milioni di € di nuovi investimenti porteranno la capacità produttiva a 20000 trattrici/anno Il progetto Fendt Ahead procede con la costruzione della nuova catena di montaggio a Marktoberdorf che sarà inaugurata nel prossimo settembre. Contemporaneamente sarà implementato anche il nuovo sistema APS (Agco production system) che migliorerà tutto il processo produttivo. JCB: ecco l’annuncio di importanti investimenti Il numero di macchine vendute nel 2010 ha raggiunto le 51600 contro le 36000 del 2009 con il fatturato del gruppo che ha raggiunto i 3,2 miliardi di $. JCB sta costruendo un nuovo stabilimento da 100 milioni di $ in Brasile destinato a terne ed escavatori. Altro investimento da 30 milioni di $ in India per la fabbrica di motori JCB. “Un aspetto che ci distingue - dichiara Sir Antony Bamford - è quello di avere una visione imprenditoriale di lungo termine e con rapide decisioni in sintonia con la velocità di cambio dei mercati”. MARCHIONNE e FIAT INDUSTRIAL: ci risiamo Le voci di una possibile dismissione di una società di Fiat Industrial (Iveco o CNH) sono rilanciate da un noto quotidiano italiano che riprende rumors qualificati provenienti dagli USA. L’acquisizione definitiva di Chrysler, vero obiettivo vincolante per la sopravvivenza di Fiat Auto, passerebbe anche da una vendita di una delle società del gruppo Fiat Industrial. Le voci si rincorrono fin dall’anno scorso, sempre smentite da Marchionne, con intenzioni di acquisto accennate sia dal gruppo Daimler (camion) e sia da Agco (macchine agricole). maggio 2011 [email protected] 16 16/05/11 10:03