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È suonata la sveglia... Quadrimestre esagerato

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È suonata la sveglia... Quadrimestre esagerato
Supplemento al n° 3 - Maggio 2011 della rivista Macchine Agricole
Poste Italiane Spa - Sped. in abbonamento postale
D.L. 353/2003 (con. in L. 27/02/2004 n: 46) art. 1 comma1, DCB Milano
maggio 2011
Il notiziario d’informazione per il concessionario di macchine agricole
Iscriviti ad Unacma collegandoti a www.unacma.it
Il sommario
Riunione Consiglio
a Verona ............................................ 3
A L’INTERVISTA
È suonata la sveglia...
■ di Alberto tonello, vice Presidente UNACMA
L’importanza del coinvolgimento delle associazioni
territoriali.
È
già passato quasi un
anno dall’elezione del
nuovo consiglio di
UNACMA. Magari a Voi ancora
non sembrerà, ma di strada
n’è stata fatta parecchia.
Anzi, chi crede nello spirito
associativo e continua a
seguire l’associazione se ne è
già accorto. Chi non ci ha mai
creduto e chi come massimo
apporto e contributo non ha
mai portato altro che la solita
frase: “ma UNACMA cosa fa?”,
probabilmente non se ne
accorgerà mai. Del resto non
c’è peggior sordo....
In questi mesi il direttivo si è
concentrato principalmente
nella riorganizzazione della
struttura dell’associazione,
apportando delle modifiche
radicali atte a creare
un’organizzazione il più
possibile capace di rispondere
alle esigenze degli associati.
AA Continua a pag. 2
A OSSERVATORIO DI MERCATO: IMMATRICOLAzIONI
Quadrimestre esagerato
Anche in aprile si conferma un forte aumento che mantiene al +22%
il vantaggio sul 2010.
T
utti (o quasi) felici i marchi presenti sul
mercato italiano delle trattrici che ne
immatricola oltre 1000 in più del 2010.
Uno di questi certamente più felice degli altri.
John Deere, infatti, consolida una crescita già
evidente ma il brand SAME si difende con
le unghie e con i denti, così come Landini
seppur in calo.
AA Continua a pag. 7
[email protected] 1
Il sedile che scotta ........................... 4
Aumentano gli incidenti
coi trattori ..................................... 10
Creare valore per la rete .............. 12
Nuove nomine dealer.................... 16
10
Sede Operativa:
Via Spinoza, 28 – 00137 ROMA
Tel. 06 8742 0010
Fax 06 8208 3007
Cell. 392 32762 08
e-mail: [email protected]
Referenti:
Rag. Rosalba Dodaro
Sig. Andrea Lanna
Direttore responsabile: Ivo A. Nardella
Direzione editoriale: Daniela Grancini
Testi redatti da: Alberto Cocchi
Redazione: Stefano Guastalli
Coordinamento stampa: Fabrizio Lubner
Stampa: New Press – Como
Registrazione: N. 186 del 22-3-2004 Tribunale
di Milano – Iscritta al ROC Registro degli Operatori
di Comunicazione al n° 6419 (delibera 236/01
Cons. del 30.6.01 dell’Autorità per le Garanzie
nelle Comunicazioni)
Volete ricevere UNACMA NEWS?
Inviate una mail con i vostri dati a
[email protected].
Un modo per essere aggiornati
sulle novità del settore e conoscere
tutte le iniziative della vostra
associazione di categoria.
12/05/11 12:01
A L’INTERVISTA
AA Segue dalla prima pagina
È suonata la sveglia...
■ di Alberto tonello, vice Presidente UNACMA
I
2
l primo difficile passo è stato
la scelta della nuova sede
di Roma che ci permette
oggi più che mai di essere il
più possibile a contatto con le
istituzioni per poter partecipare
in modo attivo e continuativo
ai numerosi tavoli ai quali
UNACMA viene ormai da anni
convocata assieme alle altre
associazioni rappresentanti
della filiera del mondo agricolo.
Oggi dunque UNACMA
dispone di una segreteria nel
cuore di Roma con all’interno
delle persone ed una struttura
dedicate al soddisfacimento sia
delle richieste dei soci sia alla
produzione di servizi specifici
dedicati al nostro settore.
Oggi dunque possiamo
affermare di essere pronti a
supportare gli associati nel
quotidiano svolgere delle
nostre attività.
Mai come in questo momento
così difficile e delicato per
l’intera economia il ruolo di
un’associazione forte può e
deve diventare strumento
fondamentale a supporto delle
esigenze dei concessionari di
macchine agricole.
con il decreto
incentivi unacma
ha fatto la sua parte
I primi segnali di efficienza si
sono visti nel supporto alla
rete durante l’ultimo decreto
incentivi, che ha creato molto
fermento ed interesse nel
settore portando alle nostre
aziende benefici in termini di
vendite e fatturato.
Ha, inoltre, permesso
all’associazione di dar prova
di grande disponibilità e
competenza con il Ministero
competente con il quale
Unacma ha mantenuto un filo
diretto con interscambio di
informazioni atte ad assicurare
assistenza sia alle istituzioni che
agli associati.
Sull’onda dei contatti con le
istituzioni, frutto dell’ottimo
lavoro svolto dalle dirigenze
negli anni precedenti, oggi
Unacma sta diventando
un punto di riferimento
per tutti gli organismi e le
istituzioni che si occupano
di meccanizzazione agricola.
Questo aspetto ci sta dando
sempre più visibilità e
credibilità riconoscendoci
un ruolo fondamentale nella
gestione del rapporto tra
istituzione e il mondo degli
utilizzatori.
la sicurezza,
innanzitutto
Ne è da esempio il sempre
maggior numero di richieste
che sia a livello nazionale
che locale giungono all’
associazione da parte degli
organismi preposti ad
occuparsi di sicurezza. Tema
quanto mai di attualità viste
anche le novità introdotte
dalla 81/2008 che, togliendo
i dubbi e colmando qualche
lacuna della 626, non lascia
più remore sulla necessità
di adeguamento di tutte
le trattrici e le attrezzature
utilizzate quotidianamente
dai nostri clienti, qualsiasi sia lo
status aziendale con o senza
dipendenti. La frequenza
assidua e continuativa a
tutti gli incontri su tale tema
e lo sviluppo costante del
progetto UNACMA ROC ci
permette oggi di fornire alle
istituzioni uno strumento
chiaro e professionale che
risponde a tutti ovvero anche
ai costruttori, concessionari/
riparatori ed utilizzatori
finali. Si riconosce quindi il
fondamentale ruolo della
nostra categoria come unico
attore della filiera che per
conoscenza, competenza e
grazie al quotidiano contatto
con tutti gli utilizzatori,
può essere preposto
all’adeguamento del parco
macchine esistente.
l’importanza delle
AcmA territoriali
Questo importante principio,
portato un primis da Unacma
a livello delle Istituzioni Centrali,
deve essere però portato
a conoscenza anche delle
istituzioni regionali e locali.
Ogni singolo consigliere
deve farsi portatore di questi
progetti presso le istituzioni
del proprio territorio, in modo
da dare un segnale chiaro ed
inequivocabile di capacità,
prontezza e univocità nel
dare risposte concrete sia agli
associati che alle istituzioni
che alcune volte, sopratutto
a livello locale, si muovono in
maniera scoordinata dando
messaggi non sempre chiari
ed univoci. L’importanza
dell’essere presenti su tutto
il territorio non può non
considerare il fondamentale
ruolo delle ACMA territoriali
che devono essere elemento
di unione tra l’associazione
nazionale ed il territorio
riportando le informazioni e le
iniziative di carattere generale.
Occorre tener conto delle
esigenze particolari di un
territorio specifico cercando
di far sedere attorno ad un
tavolo operatori che, pur
animati da un sano spirito
di concorrenza, devono
condividere ed affrontare
tematiche e problematiche
comuni. L’obiettivo finale non
è solo quello di un singolo
imprenditore ma quello di
tutta l’associazione Unacma.
maggio 2011
[email protected] 2
12/05/11 12:01
Facciamo squadra
Una Unacma forte che
si fa portatrice presso le
istituzioni nazionali delle
problematiche generali con
una presenza capillare sul
territorio atta a creare sinergie
e dare risposte immediate
ai problemi specifici che
ognuno di noi si trova a dover
affrontare nelle zone in cui
opera. Un invito pertanto ed
una esortazione ad unirsi,
a fare squadra, provando a
rivalutare i rapporti tra colleghi,
capendo che molte volte
ci lasciamo condizionare
da chi ci circonda, e non
capendo che, fermo restando
l’indipendenza e l’autonomia
di ogni singola azienda, solo
chi ha problematiche comuni
può condividerle e cercare
una soluzione. Praticamente
oggi non dovrebbe mancarci
nulla. In realtà ci aspetta la
parte più difficile, ovvero quella
del riscontro della base e del
“peso” che noi tutti assieme
vogliamo dare all’associazione.
I presupposti ci sono tutti e
siamo sicuri che i risultati non
tarderanno. Se è vero che il
mercato è fatto dagli operatori
è ora di smetterla di piangerci
addosso e di cominciare,
noi per primi, a prendere
coscienza dell’importanza
del nostro ruolo e del lavoro
che con passione, dedizione
e professionalità svolgiamo
quotidianamente. Solo così
potremo diventare attori e non
spettatori in un settore che
pochi all’interno della filiera
conoscono come noi.
La sveglia è suonata...
speriamo bene.
A UNACMA INFORMA
n Riunione del Consiglio
Direttivo a Verona
Nella prestigiosa occasione del Vinitaly ed in collaborazione con Fieragricola, il Presidente Zamponi e 15 dei 20
membri del Consiglio Unacma si sono ritrovati a Verona il 9 aprile per l’incontro bimestrale che ha fatto il punto sui temi prioritari dell’associazione.
Innanzitutto, si deve evidenziare la
presenza anche di tre rappresentanti delle ACMA provinciali di Verona,
Padova e Mantova che hanno dato
il primo chiaro segnale di una apertura di Unacma verso le associazioni territoriali.
La partecipazione di questi tre Presidenti ad un Consiglio permette loro
di avere una diretta visione di quali siano gli Obiettivi prioritari, di condividerli e di dare un loro apporto concreto perché si realizzino. Il primo punto
toccato riguarda la Campagna
Associativa 2011 che parte dalla
nuova Sede di Roma, punto operati-
vo dell’associazione, che curerà tutti i
rapporti con i nuovi e vecchi associati rispondendo ai quesiti che verranno ad essa indirizzati.
Il presidente Carlo Zamponi ha ribadito una serie di punti della sua gestione che sono:
• Crescita del numero degli associati;
• Rafforzamento del brand
Unacma e della sua immagine
presso la categoria e delle associazioni della filiera;
• Organizzazione di eventi specifici e partecipazione significativa alle principali fiere di settore (Eima e Fieragricola);
• Avviare e mantenere periodiche indagini sull’andamento del
mercato delle macchine agricole viste dal punto di vista dei concessionari;
• Elaborazione di proposte di
legge da presentare nelle apposite sedi per il miglioramen-
to delle attività imprenditoriali
del settore;
• Organizzazione di attività di
Formazione, anche in collaborazione con Enti a questo proposti;
• Incrementare i servizi finanziari agli associati tramite la società Cento8 srl, partecipata di
Unacma;
• Rinnovo e miglioramento
dell’attività di comunicazione
tramite il bimestrale Unacma
News ed il rinnovamento del sito www.unacma.it;
• Rapporti con Eurotax e nuovi
progetti Usato;
• Conferma e definizione date
Congresso 2011 (ottobre 2011).
3
n La sicurezza al centro del Progetto UnaCma RoC
A Verona si è lungamente discusso del progetto UNAC- creare una rete di Concessionarie/Officine autorizzate che:
MA ROC (Reti Officine Certificate) che rimane uno • Garantiscano un servizio professionale nel ridei progetti prioritari da rendere operativi entro i prossi- spetto delle normative vigenti per tutelare la sami mesi. Con la consapevolezza del ruolo fonda- lute e la sicurezza dell’utente;
mentale che i Concessionari/Riparatori di mac- • Abbiano un riconoscimento di assoluta eccelchine agricole e da giardinaggio hanno nella lenza tecnica (operativa);
diffusione e nell’attuazione della Cultura del- • Offrano punti di riferimento sul territorio per la
la Sicurezza nel settore della meccanizzazione divulgazione della Cultura della Sicurezza;
agricola. Dal riconoscimento che la nostra categoria • Si impegnino a commercializzare ed assistere
e la nostra associazione sono l’unico e certo Punto di macchine ed attrezzature conformi, sicure e cerContatto fra Costruttori ed Utilizzatori siano essi tificate.
agricoltori professionisti, contoterzisti, aziende agricole o Per il raggiungimento di questi Obiettivi Unacma si imhobbisti. Questo è il punto di partenza, ricevere un At- pegna ad istituire Corsi di carattere teorico/normativo,
testato ufficiale che deve provenire dagli Enti e dal- Corsi di carattere tecnico/pratico, Corsi di implementazione e gestione, controllo e monitoraggio dell’Officile Istituzioni quali Regioni,
na e del parco macchine assistito, ed inUSL, ISPESL, INAIL e Ministefine Corsi per Addestratori alla guida
ro del lavoro e delle Politiche
Sociali. Sta quindi ad Unacma
di specifiche macchine.
maggio 2011
[email protected] 3
12/05/11 12:01
A UNACMA INFORMA
Il sedile che scotta
■ Rodolfo Catarzi - Consulente Unacma
La “strana storia” del sedile dei trattori e della Direttiva Macchine che potrebbe
mettere nei guai i dealer.
A
4
seguito dell’entrata
in vigore della
DIRETTIVA MACCHINE
2006/42/CE (29/12/2009),
anche i trattori agricoli e
forestali rientrano in questa
normativa, diversamente dal
passato quando il trattore
era assoggettato alla sola
direttiva di riferimento
2003/37/CE. Questo significa
che i trattori prodotti dopo il
29/12/2009 debbono essere
dotati della marcatura CE
accompagnata dalla relativa
dichiarazione di conformità
come qualsiasi altra
macchina, e rispondere ad
una serie di requisiti tecnici
più o meno complessi fra i
quali quello sotto riportato.
non si trova al posto di
comando; così come non
deve essere possibile che
la macchina continui a
spostarsi (camminare)
autonomamente se il
conducente abbandona
il posto di comando (si
alza dal sedile). Si può
considerare soddisfatto
il requisito di cui al primo
paragrafo del punto 3.3.2
nel caso in cui: i dispositivi
di comando sono del tipo
ad azione mantenuta,
con ritorno automatico in
posizione neutra al rilascio;
i dispositivi di comando per
azionare gli spostamenti
della macchina non sono
facilmente accessibili
dall’esterno della cabina
conducente. Se non
3.3.2. Avviamento/ del
vengono soddisfatte queste
spostamento
due condizioni, si dovranno
Qualsiasi spostamento
approntare altre misure
comandato di una macchina
per evitare gli spostamenti
semovente con conducente
della macchina in assenza
trasportato deve essere possibile del conducente al posto
soltanto se il conducente si
di comando. Tali misure
trova al posto di comando . . .
possono includere, ad
esempio, l’installazione nella
Ovverossia:
macchina di un dispositivo di
Non deve essere possibile
consenso, come un sensore
mettere in marcia la
sul bracciolo che alloggia i
dispositivi di comando o un
macchina se il conducente
sensore di posizione o un
interruttore inseriti nel sedile.
Questi dispositivi devono
esser scelti e progettati in
modo da evitare di creare
ulteriori rischi e di essere
innescati dalle vibrazioni della
macchina o da prevedibili
movimenti del conducente
durante la guida. I dispositivi
e la loro integrazione nel
sistema di comando devono
avere un livello di prestazioni
adeguato. Da una rapida
indagine svolta presso
gli associati, risulta che
non tutti i modelli di
trattore attualmente in
vendita sono conformi
alla normativa di cui
sopra. I costruttori, da
parte loro, motivano il
non adeguamento con
la sostanziale difficoltà a
realizzare un dispositivo
che sia tecnicamente ed
economicamente sostenibile,
specialmente in trattori/
macchine con trasmissione
totalmente meccanica e
non elettroidraulicamente
assistita. Dobbiamo invece
rilevare che per l’organo di
sorveglianza (ex ISPESL) le
difficoltà tecniche ad oggi
riscontrate non sono da
considerarsi motivo valido
per la non applicazione
della norma stessa.
Quindi, di fatto, i trattori
sprovvisti dello specifico
requisito di sicurezza,
sono da considerarsi
NON CONFORMI. La non
conformità delle attrezzature
di lavoro è trattata negli
articoli del DECRETO
LEGISLATIVO 9 Aprile 2008
n° 81, di seguito riportati.
Art. 23
(Obblighi dei fabbricanti
e dei fornitori)
1. Sono vietati la
fabbricazione, la vendita, il
noleggio e la concessione in
uso di attrezzature di lavoro,
dispositivi di protezione
individuali ed impianti
non rispondenti alle
disposizioni legislative
e regolamentari vigenti
in materia di salute e
sicurezza sul lavoro.
2. In caso di locazione
finanziaria di beni
assoggettati a procedure di
attestazione alla conformità,
gli stessi debbono essere
accompagnati, a cura del
concedente, dalla relativa
documentazione.
maggio 2011
[email protected] 4
16/05/11 10:03
Art. 57
(Sanzioni per i progettisti, i
fabbricanti, i fornitori e gli
installatori)
1. I progettisti che violano il
disposto dell’articolo 22 sono
puniti con l’arresto fino a sei
mesi o con l’ammenda da
1.500 a 6.000 euro.
2. I fabbricanti e i fornitori
che violano il disposto
dell’articolo 23 sono
puniti con l’arresto
da tre a sei mesi o con
l’ammenda da 10.000 a
40.000 euro.
3. Gli installatori che violano il
disposto dell’articolo 24 sono
puniti con l’arresto fino a tre
mesi o con l’ammenda da
1.200 a 5.200 euro.
N.B. Per completezza di
informazione, si precisa
che la non conformità
NON CADE MAI IN
PRESCRIZIONE, se non con
il necessario adeguamento
della macchina o il suo
ritiro dal mercato. Unacma
ha inteso esercitare il diritto/
obbligo di informazione dei
propri associati senza con
questo voler necessariamente
creare contrapposizioni
con i fornitori, dai quali,
tuttavia, avremmo voluto
essere correttamente e
tempestivamente informati.
D’altro canto si sottolinea
la responsabilità del
concessionario nei confronti
del proprio cliente, al quale
viene consegnata una
macchina non conforme e
per la quale il cliente stesso
è chiamato a rispondere.
Sollecitiamo tutti i colleghi
a suggerire azioni che
UNACMA potrebbe
mettere in atto, oltre a
quelle già attuate, per
contribuire a trovare possibili
“compromessi” in attesa della
definitiva soluzione tecnica
del problema.
A UNACMA INFORMA
n L’importanza
dei Report
Dalla nuova segreteria organizzativa di Roma vi sono arrivate numerose richieste d’informazioni relative sia alla campagna associativa
2011 che ad alcuni dati riguardanti
le vostre aziende (Report associativi). È importantissimo che Unacma
possa fare un ampio censimento dei
propri soci e delle loro aziende perché questo data-base che si potrà
raccogliere darà all’associazione un
quadro molto più dettagliato della categoria che potrà essere molto
utile nel prossimo futuro. Tra questi
Report che vi preghiamo di compilare con una certa urgenza, troverete anche quello relativo al “barometro” trimestrale dell’andamento
di mercato, suddiviso per segmenti
di prodotto e per attività aziendali (commerciale, assistenza/officina
e servizi). Sono informazioni che vi
chiediamo solo indicandoci delle
“tendenze” (positivo- stabile-negativo) che sono molto importanti per
la Giunta Unacma per avere il polso dell’andamento del nostro settore
direttamente da voi operatori.
Oggi solo i Costruttori (tramite la loro associazione Unacoma) forniscono i dati puntuali sull’immatricolato
(per regione, modello etc) che sono
ancora parzialmente oscurati da un
regolamento europeo (Antitrust)
molto obsoleto e non in linea con
le necessità informative che dovrebbero avere un libero mercato. Mancano, invece, dati molto più importanti e sensibili, come l’andamento
della raccolta ordini, che rappresenta l’unico vero indice di come va il
mercato reale e, di conseguenza, in
modo da dare la possibilità all’Unacma di “fornire i propri numeri”
come si conviene ad un’associazione che vuole determinare sempre
meglio il proprio ruolo nella filiera
dell’agromeccanica.
5
maggio 2011
[email protected] 5
12/05/11 12:01
A IL CASO
Riflessioni da un altro mondo
Rapporti tra Dealer e Costruttori: il caso Spagna nel settore Auto.
È
6
vero che ogni
settore ha le sue
caratteristiche
e le sue specificità,
il tipo di prodotto, il
tipo di mercato, e che
il cliente finale può
essere un acquirente
che sceglie spinto
più da un desiderio
emozionale (auto)
che da un’esigenza
professionale
(trattore). In comune,
però, entrambi hanno
un Concessionario
che vende il prodotto
ed un Costruttore che
lo fabbrica. I rapporti
tra i due soggetti
sono sempre stati
complessi e, spesso,
sbilanciati a favore
del secondo sia
contrattualmente che
commercialmente.
A parlarne si tocca un
tasto delicatissimo sia
nell’automotive (dove
pure se ne discute)
che nelle macchine
agricole dove non
c’è molta abitudine
(eufemismo) ad
entrare in questo
argomento. Il caso
sorto in Spagna
è emblematico;
il Governo, alle
prese con un
forte problema
occupazionale
generale, ha tentato di
creare una normativa
pro-dealer che
obbligasse le Case
mandanti a rimborsare
determinate spese
effettuate dai
distributori, in caso di
disdette unilaterali del
mandato.
Quasi subito
gli “improvvidi
governanti” hanno
dovuto fare una
velocissima marcia
indietro (ritirando
il decreto) quando
taluni Costruttori/Case
hanno minacciato
di bloccare gli
investimenti nel
paese iberico. Solo
per curiosità vi
segnaliamo alcuni
punti che erano
stati toccati per
farvi “sognare” un
mondo migliore (che
non c’è) nel quale il
Dealer potesse fare le
seguenti cose:
1. Quando il
fornitore impone
al distributore un
acquisto minimo di
prodotti per avere
uno stock calcolato
in funzione
degli obiettivi
commerciali,
il dealer potrà
restituire al
fornitore gli stessi
prodotti rimasti
invenduti dopo il
60° giorno;
2. In caso di
estinzione del
contratto per scelta
unilaterale del
Costruttore, il dealer
avrà diritto a ricevere
compensazioni
o indennizzi in
proporzione agli
investimenti ancora
non ammortizzati,
oppure un rimborso
per il personale che
dovesse licenziare
al momento della
rescissione del
contratto;
3. Il fornitore non
potrà negare il
proprio consenso
alla cessione
totale o parziale
del contratto di
concessione ad
altri imprenditori
che, subentrando,
si impegnassero a
mantenere in vita
l’organizzazione,
la struttura e le
risorse umane
dell’impresario che
vuole cedere la sua
attività.
Non vogliamo essere
ipocriti od addirittura
sadici nel segnalarvi
questo reale fatto
ma sappiamo tutti
che i rapporti tra
Costruttori e dealer
rimangono complessi.
Alcune riflessioni
andrebbero fatte
comunque anche per
il nostro settore in
quanto da alcuni anni
Unacma ha tentato
di proporre un
Contratto o mandato
di concessione, unico
e valido per tutti i
marchi, che potesse
essere discusso, con
buon senso, anche
con Unacoma per
trovare un migliore
equilibrio tra le parti.
Nessun passo avanti
è stato più fatto ed il
problema è rimasto in
soffitta.
Nel frattempo,
almeno in Italia,
il mercato delle
macchine agricole
soffre nei numeri
di vendita e le reti
distributive sono in
difficoltà a mantenere
margini sufficienti
a reggere i numeri
e le strutture (leggi
investimenti) richieste
dai Costruttori e dal
mercato stesso (leggi
Clienti). Visto che i
costruttori dicono
che non possono
fare a meno di reti
distributive sempre
più qualificate ma
che, nello stesso
tempo, è sempre
più difficile trovare
imprenditori
(vecchi e nuovi) che
reggano questo
ritmo, non sarebbe
“ragionevole” per
tutti i protagonisti,
sedersi ad
un tavolo ed
incominciare a
parlarne?
maggio 2011
[email protected] 6
12/05/11 12:01
A OSSERVATORIO DI MERCATO: immatricolazioni
AA Segue dalla prima pagina
Attenzione ai Listini (in aumento)
e alle consegne (i tempi si allungano)
Q
uest’anno in tre lotteranno per il
secondo ed il terzo gradino del
podio con i gialloverdi (JD) favoriti
proseguendo con un trend molto positivo
da molti mesi. Nelle altre marche, bene
Fendt e Deutz, con segno positivo
unitamente a Claas e Case.
L’esame dell’andamento per segmenti
evidenzia un netto calo dei Cingolati che
crollano (-22%).
L’andamento positivo dei mercati europei
(e non solo) unitamente ai rialzi dei
costi di alcune materie prime stanno
riportando il settore delle macchine
agricole sui trend del 2008/2009. Ovvero,
dopo gli effetti negativi degli ultimi due
anni, ad una ripresa delle vendite (ordini)
non sembra corrispondere un’analoga
e veloce reazione sia della produzione
sia nel sistema dei fornitori (pneumatici
soprattutto).
Quindi, in questo periodo dell’anno,
oltre ai normali aumenti di listino (dal
2% fino al 6% per taluni marchi e per
talune gamme) non si escludono
ulteriori aumenti nel secondo
semestre. L’allungamento dei tempi
di consegna è il secondo effetto,
prevedibilmente, in arrivo proprio perché
il sistema produttivo (a ragione) non
credeva ad una forte ed immediata
ripresa.
Come reagirà il sistema distributivo e la
clientela finale? Domanda pertinente
e attuale alla cui risposta potrebbe
contribuire positivamente anche Unacma
con un costante monitoraggio sui dealer
(con i Report Trimestrali) per confermare le
ultime tendenze che arrivano dal territorio.
Andamento immatricolazioni Trattrici 1° qtr 2011 vs 2010
7
Andamento immatricolato per segmenti 1° qtr 2011 vs 2010
maggio 2011
[email protected] 7
12/05/11 12:01
A LE AzIENDE INFORMANO
Il processo Nitro-denitro
Un processo collaudato per la rimozione dell’azoto dai reflui zootecnici.
L
8
a direttiva nitrati
pone forti limiti alla
quantità ed alla qualità
di reflui zootecnici da
distribuire sui campi ed
obbliga gli agricoltori a
cercare soluzioni per ridurre
l’azoto contenuto nei reflui
zootecnici. Il mercato offre
diverse alternative per la
soluzione del problema
ma è necessario analizzare
le varie possibilità in base
alla loro complessità di
funzionamento ed in base
all’impatto che producono
sull’ambiente. Alcuni impianti
cosiddetti “normali” in
ambito industriale risultano
molto gravosi dal punto di
vista gestionale nell’ambito
agricolo. Altri impianti
possono incidere fortemente
sull’ambiente circostante
a causa dei prodotti che
devono essere aggiunti
nel ciclo di lavorazione e
che entrando nella filiera
di produzione alterano le
caratteristiche del prodotto
finale. Il sistema più naturale
e che nello stesso tempo
consente un alto rendimento
è quello comunemente detto
“processo nitro-denitro”.
In questo processo attraverso
l’alternanza di un ambiente
aerobico ed anaerobico
l’azoto presente nei reflui
Fonte: schmack Biogas
viene prima trasformato
in nitrato (fase aerobica) e
successivamente liberato
nell’atmosfera (fase
anaerobica). Il processo non
è nuovo e viene largamente
impiegato negli impianti di
depurazione a fanghi attivi
con ottimi risultati.
In questo campo la
tecnologia ha ormai
raggiunto ottimi risultati
con grande affidabilità sia
dal punto di vista tecnico
che gestionale per cui si
può facilmente introdurre
nelle aziende agricole senza
provocare scompensi nella
conduzione aziendale. Ed
è forse la semplicità del
processo la vera forza di
questo sistema che non
prevede l’aggiunta di
alcun reagente ma basa
il suo funzionamento su
una serie di modificazioni
chimiche che avvengono
naturalmente all’interno dei
reflui grazie ad alcuni batteri
che nitrificano naturalmente
l’azoto presente nei reflui
trasformandolo in nitrato e
successivamente sempre in
via assolutamente naturale
lo allontanano dai liquami
liberandolo nell’atmosfera.
Il rendimento di
abbattimento dell’azoto
raggiunge comodamente
il 70% ma in casi specifici
può essere conseguito un
maggiore rendimento. Le
soluzioni impiantistiche, per le
quali si è raggiunto un elevato
grado di standardizzazione,
vengono calibrate caso per
caso per tenere conto delle
diverse esigenze di ogni
azienda. Il dimensionamento
dei singoli comparti
dell’impianto varia per ogni
singolo caso in quanto la
qualità dei reflui provenienti
dagli allevamenti zootecnici
presenta caratteristiche
molto diverse a seconda
del tipo di allevamento e
del tipo di alimentazione.
I dati caratteristici per il
corretto dimensionamento e
funzionamento del sistema
sono determinati dal volume
da trattare, dal contenuto
di azoto contenuto e dalla
superficie a disposizione
per lo spandimento che
determina l’impostazione
della corretta percentuale
di abbattimento dell’azoto
da raggiungere. Uno dei
punti forti dal punto di
vista impiantistico è il
possibile riutilizzo nel lay-out
dell’impianto delle vasche
di stoccaggio solitamente
presenti nelle aziende.
La semplice installazione
delle apparecchiature
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necessarie all’innesco del
processo biologico trasforma
le vasche di stoccaggio
in comparti funzionali
dove avviene il processo
nitro-denitro con grande
soddisfazione dei clienti. Il
processo viene poi gestito
in modo completamente
automatico grazie
all’utilizzo di programmi
affidabili che determinano
il funzionamento delle
apparecchiature in base
alla portata influente ed alla
rilevazioni di alcuni semplici
parametri funzionali: pH,
redox, ossigeno disciolto.
In linea di massima i reflui
zootecnici sono sottoposti al
seguente trattamento:
1. arrivo liquami e separazione
della fase solida;
2. trattamento biologico
nitro-denitro con nitrificazione
dell’ammoniaca e
denitrificazione dei composti
azotati;
3. stoccaggio dei reflui e
successiva fertirrigazione
Durante la prima fase
avviene la separazione
dei solidi grossolani e
fini che dovranno essere
allontanati distintamente
dall’azienda. La separazione
dei solidi è necessaria per
ridurre il consumo delle
apparecchiature poste a
valle. Durante la seconda
fase avviene il processo
vero e proprio, i batteri
aerobici con una ossidazione
spinta nitrificano l’azoto
contenuto nei liquami e
successivamente durante la
fase anaerobica, in carenza
di ossigeno, sono costretti a
liberare l’azoto nell’atmosfera.
L’alternanza delle due fasi
avviene in un unico reattore
“SBR” alimentato in maniera
discontinua secondo il
naturale ciclo di produzione
dell’azienda. Nell’ultima fase,
i reflui a basso contenuto
di azoto sono stoccati
in attesa di essere sparsi
sul terreno. L’unica fonte
esterna è rappresentata
dall’aria compressa che
viene insufflata nelle vasche
durante la fase ossidativa
e determina la spesa
energetica dell’impianto. Le
apparecchiature necessarie
sono quelle classiche e
già ampiamente utilizzate
nelle attività agricole e sono
costituite da:
•• Separatori della fase solida
tipo;
•• Miscelatori sommersi;
•• Elettropompe per la
movimentazione dei
liquami;
•• Gruppi di aerazione simili
a quelli utilizzati per la
maturazione dei liquami in
stoccaggio.
Il prodotto che ne risulta
mantiene inalterata la sua
efficienza agronomica e
potrà essere disperso nel
terreno in forma liquida o
successivamente disidratato
per essere distribuito
in forma solida. Il costo
energetico giornaliero
risulta indicativamente di
circa 2 €/mc; per limitare
la spesa energetica in
alcuni casi è possibile
trasformare in biogas le
sostanze organiche affluenti
e produrre direttamente
l’energia necessaria al sistema
che in tal modo potrà
autosostenersi. La gestione
dell’impianto, data la sua
semplicità, può essere fatta
dal personale dell’azienda
senza ricorrere a personale
esterno.
9
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A UNACMA INFORMA
INcIdeNtI trAttorI AgrIcoLI 3 mesI 2011 = 65
Più incidenti
con i trattori
che con le auto
Lo sostiene l’ASAPS (associazione sostenitori
della Polizia Stradale).
10
I
l Presidente Giordano
Biserni rileva che
questa situazione, che
sembrerebbe paradossale,
è stata rilevata nel periodo
di punta della scorsa
estate. Affermazione
che è confermata anche
da significativi dati
del primo trimestre
2011 che segnalano
un preoccupante
incremento rispetto al
2010 (+ 38%). Sono stati
monitorati 65 episodi con
ben 38 vittime e 30 feriti.
Gli episodi sono stati
concentrati prevalentemente
nel nord Italia (Lombardia
in primis con 10 incidenti)
prevalentemente nel periodo
diurno (90%) con persone
anziane alla guida over 65
(46%).
trAttorI INcIdeNtI mortALI 3 mesI 2011
INcIdeNtI 3 mesI 2011 coN trAttorI/tIpoLogIA
mortALI
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Il conducente del trattore
è la persona che n’è attore
prevalente (30 decessi e
20 feriti) ma sono spesso
anche terze persone che
ne risentono (6 decessi e 10
feriti). La maggior parte degli
eventi è avvenuta fuori strada
(75%), le restanti su strade
aperte al traffico normale. Tra
le cause, oltre alla distrazione,
la vetustà delle macchine
agricole coinvolte che
conferma il grande problema
del parco ancora circolante
in Italia, spesso non a norma
e che continua ad esserlo
nonostante alcune mirate
“campagne di rottamazione”
che hanno permesso solo
un minimo smaltimento di
queste autentiche “ bare con
le ruote”.
Il problema della Sicurezza
è nella lista delle priorità
dei concessionari di
macchine agricole che
sono spesso in prima
linea nella problematica
perché si possono
permutare (e rottamare)
solo una piccola parte. La
stragrande maggioranza
dei mezzi rimane nelle
aziende, fuori di ogni tipo
di controllo non essendo
tuttora prevista alcuna
Revisione Obbligatoria,
prevista invece per molte
altre tipologie di mezzi
non agricoli. Quest’ultimo
problema ha trovato
forti resistenze, non solo
per la mancanza di una
incentivazione costante
e mirata, ma, soprattutto,
per la forte resistenza delle
associazioni di categoria
degli agricoltori che non
accettavano ulteriori aggravi
“obbligatori” di costi del loro
parco macchine.
11
CAMPAGNA TESSERAMENTO 2011
Dopo una buona semina........raccogliamo servizi e vantaggi esclusivi!
Una segreteria che fornisce informazioni 5 giorni a settimana, una struttura che realizza eventi, che organizza
la formazione, che progetta attività comuni o personalizzate, che propone soluzioni finanziarie e vi fa anche
risparmiare sull’abbonamento ad Eurotax ….. e soprattutto che ascolta la voce dei propri associati e che
trasforma le esigenze dei rivenditori di macchine agricole in proposte per le istituzioni e progetti con altri enti o
associazioni di categoria.
L’inflazione cresce! Il contributo associativo all’UNACMA resta uguale.
Aziende con fatturato inferiore a 1.500.000 €
€ 160,00
Aziende con fatturato compreso tra 1.500.001 e € 5.000.000 €
€ 320,00
Aziende con fatturato superiore a 5.000.000 €
€ 550.00
Tassa di iscrizione (da versare solo una volta alla prima iscrizione)
€ 90,00
Le somme corrisposte all’UNACMA non sono soggette ad IVA e sarà rilasciata regolare ricevuta.
Regolamento:
A A Il contributo associativo e la tassa d’iscrizione dovranno essere versati entro il 30 giugno di ogni anno
A A Soltanto le iscrizione all’anno in corso daranno diritto al voto in assemblea ed ai servizi gratuiti erogati agli associati.
A A A partire dal 2012, nel caso di annualità di contributo associativo saltate, il proprio nominativo sarà escluso dalla lista
degli iscritti e sarà indispensabile, per associarsi negli anni successivi, pagare di nuovo la tassa d’iscrizione per le
opportune pratiche amministrative.
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A L’INTERVISTA A … Massimo zubelli - Commercial Director SDF Italia
Creare valore per la rete
Questo il compito di Massimo Zubelli, nuova guida della Divisione Commerciale Italia del gruppo SDF.
M
12
assimo Zubelli, 39
anni, reggiano,
laurea in Fisica ed
Informatica presso l’Università
di Parma, si trova a ricoprire
un prestigioso quanto
impegnativo incarico in un
momento di cambiamento
della azienda di Treviglio.
Nell’ultimo anno si sono infatti
avvicendati molti protagonisti
dei vertici aziendali con nuove
nomine che hanno portato
nei ruoli chiave un nuovo
Amministratore Delegato
(Lodovico Bussolati) ed un
nuovo Direttore Commerciale
Worldwide (Franco Artoni).
Massimo Zubelli, dal 2003 alla
Same Deutz-Fahr (proviene
da un’esperienza nel settore
Automotive preceduta da
un’altra nel gruppo Argo)
ha ricoperto crescenti
incarichi nell’Area marketing
(Direttore marketing Centrale
dal 2005 al 2009).
Ha già una ottima esperienza
nel settore che oggi
completa con un incarico
nell’area Commerciale dopo
aver maturato importanti
conoscenze anche nell’Area
Prodotto per le quali ricopre
anche un’importante
posizione nel Comitato
Direttori dell’Azienda. L’azienda
trevigliese, dopo anni di
leadership nel mercato italiano
con i tre brand storici (Same,
Lamborghini e Deutz-Fahr),
ha avuto nel 2009/2010
una flessione di quota di
immatricolato.
Ora il nuovo manager
deve cercare di invertire
questo trend unitamente
all’applicazione di un certo
cambiamento strategico
ed organizzativo sulla rete
distributiva italiana che è la più
storica e la più articolata.
Sono queste le premesse
dell’intervista che Massimo
Zubelli ci ha rilasciato
a Siviglia dove, dal 4 al 7
aprile, si sono radunate le
reti distributive europee
unitamente ad una
selezionata Clientela finale,
per testare le nuove trattrici
DEUTZ-FAHR della serie
Agrotron TTV 410-420-430.
UN/ Dopo un 2010
deludentissimo in termini
di mercato, il 2011 sembra
riprendersi molto bene
(+22,7% nel trim. genmarzo). È il segno di una
nuova e forte e duratura
ripresa o ci sono ancora
ombre nel secondo
trimestre?
mZ/ In effetti i dati di
immatricolato sono finora
molto positivi per quasi
tutti i marchi ed è l’effetto
prolungato delle consegne
derivanti dall’ottima raccolta
ordini degli ultimi tre mesi del
2010, in gran parte dovuta
alla seconda tranche degli
incentivi alla Rottamazione. Gli
effetti positivi si sono registrati
anche per tutti i nostri brand
e siamo ritornati intorno al
19% di quota di mercato
di gruppo (Same 10%,
Lamborghini 4,9% e Deutz
3,9%). Da gennaio il trend della
raccolta ordini si mantiene
ancora positivo ma con un
flusso più moderato e stabile
che ci indica che nel secondo
trimestre il saldo verso il 2010
non sarà così eclatante come
oggi ma tenderà a rallentare.
Se vogliamo proprio fare
delle previsioni per tutto
il 2011 , anche noi come
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altri importanti competitor,
siamo orientati a prevedere
un + 5/7% finale ovvero
25.000/25.500 unità di trattrici
immatricolate contro le 23.400
del 2010.
UN/ Dunque finito l’effetto
rottamazione da cosa
dipende l’andamento del
mercato italiano? La risalita
dei prezzi (e dei ricavi)
finalmente a livelli medio/
alti dei prodotti di base si
può trasformare in nuove
vendite?
MZ/ La rottamazione ha
raggiunto circa 79 milioni
di euro di contributi che
hanno portato un po’ di luce
nel nostro settore; è stata
macchiata da alcune ombre
che sarebbe buona cosa
invece risolvere visto che si
parla di denaro pubblico.
Un plauso va certamente
alle aziende ed ai dealer
che hanno operato con
trasparenza, rigore e serietà
nei confronti degli iter
approvati. Finito l’effetto degli
incentivi siamo ritornati nella
realtà italiana dove molti degli
investimenti in macchinario
agricolo dipendono dai prezzi
dei prodotti agricoli e dai
finanziamenti, i famosi PSR,
dei quali tanto si parla, spesso
per ricordarci come siano
poco utilizzabili o lentissimi
burocraticamente anche per
la mancanza di fondi regionali
e privati che debbono
integrare i finanziamenti stessi.
Sta di fatto che in alcune
regioni (Sicilia e Sardegna
in primis) il mercato è quasi
completamente bloccato
ed occorreranno dai 6 ai 12
mesi per avere la disponibilità
dei fondi. È un male cronico
“italiano” quello di non riuscire
ad utilizzare, nei tempi concessi,
i fondi strutturali visto che
al momento siamo ad una
percentuale di “speso” inferiore al
24% quando la media europea
è oltre il 35% (per non parlare
della Germania che ormai è
al 40%). Rimane, in generale,
anche per il nostro mercato
un outlook (previsioni a breve
medio termine) finalmente
abbastanza positivo per
il settore, pur con tutte la
cautele del caso. Oggi il
portafoglio ordini ci indica
una ripresa della produzione
e del fatturato, soprattutto
a livello export, con una
sola limitazione evidente: i
termini di consegna si sono di
nuovo fortemente allungati
in quanto tutto il sistema
produttivo (quello dei fornitori
soprattutto) non è ancora
pronto a recepire questa
ripresa della domanda dopo il
crollo del 2009/2010.
UN/ La vostra rete
distributiva rimane
la chiave per le vostre
performance sul
mercato; come si sta
evolvendo e come la state
“progettando” in queste
fasi delicate anche per i
concessionari ?
MZ/ Le nostre reti sono
l’anello fondamentale delle
nostre strategie di mercato
e continuano ad essere al
centro della nostra attenzione.
Oggi abbiamo in essere 240
mandati con effettivi 195
imprenditori concessionari
che lavorano con noi. La forte
13
riduzione operata in questi
ultimi 10 anni (erano oltre 400
i mandati nel 2000) dimostra
come si sia operata una seria
e forte razionalizzazione delle
tre reti (erano quattro con
Hürlimann) ed oggi possiamo
dire che dovremmo essere
al “punto di equilibrio” del
rapporto tra brand, copertura
del territorio e mercato.
Ovvero quell’obiettivo che
avevamo per iniziare adesso
una fase di consolidamento
e rafforzamento della rete
stessa. La nostra politica
distributiva si basa sul
concetto di “complessità”,
parola dissonante in certi
ambienti, che se gestita
diventa un elemento
virtuoso, soprattutto per
chi come noi non vuole
operare ragionando su criteri
definiti e basati sui meri conti
matematici; strategia che
invece altri gruppi concorrenti
applicano basandosi su
criteri a mio avviso un po’
semplicistici, puntando
solo ai Big dealers e alla
razionalizzazione della rete
o grandi realtà distributrici
di Gamme Full Line per aree
geografiche sempre più
ampie e/o fatturati oltre i 10
mil di euro. La nostra realtà è
fortemente legata a criteri di
flessibilità ed opportunità per
aree geografiche e tipologia
di prodotti. Abbiamo grandi
dealer a cui affidiamo più
marchi e zone più grandi se
hanno le capacità finanziarie,
gestionali ed organizzative
per seguire i nostri (ed i loro)
obiettivi. Abbiamo anche
concessionari di medie
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dimensioni, di carattere
prevalentemente familiare,
che possano avere forti
motivazioni di crescita e
capacità di investire insieme
a noi. Sono aziende sane,
che riescono con un corretto
rapporto costi/ricavi, a
mantenersi profittevoli.
Quello che conta per noi è la
Mentalità del concessionario
che lavorando con noi, ripeto,
investe insieme a noi. Stiamo
incentivando la nostra
Academy, una serie di
iniziative di Formazione a
360° per i dealer ed i loro
collaboratori, su tutti gli aspetti
della loro attività aziendale.
Per loro creiamo “I grandi
eventi”, come quello qui a
Siviglia, dove chiediamo di
partecipare invitando i loro
migliori clienti che possano
testare in anteprima le trattrici
che, a breve, arriveranno
anche sul mercato italiano.
In questo modo rafforziamo
anche l’immagine di un
grande gruppo internazionale
e li fidelizziamo meglio.
UN/ Conoscendo le
difficoltà che i dealer
segnalano, con forza, per
produrre una marginalità
sufficiente per crescere,
come SDF è orientata a
comportarsi ? E come
vi regolate con la forte
conflittualità intra-brand
che esiste ( o esisteva) sul
territorio?
mZ/ Oggi è ancora più chiaro
di una volta che vogliamo
che le nostre reti creino Valore
per la loro organizzazione,
conseguentemente creeranno
valore anche per la nostra
azienda. Per raggiungere
questo obiettivo stiamo
operando scelte distributive
nelle aree dove avevamo
una forte concentrazione di
concessionari dei tre brand
con, e non lo neghiamo, una
alta conflittualità interna, che
portava ad una concorrenza
esagerata per vendere la
trattrice, allo stesso cliente, con
forti compromessi sul prezzo
di vendita e sulla marginalità.
Oggi facciamo delle scelte
ragionate evitando di mettere,
nella stessa area di influenza,
aziende con i nostri marchi
che possano superare quel
“limite” di sana concorrenza
che oggi sul mercato
dobbiamo comunque
accettare.
Siamo generatori di
opportunità, “vogliamo
e dobbiamo” valorizzare e
proteggere quei dealer che
hanno le caratteristiche corrette
per lavorare con noi, ovvero
oltre che avere una buona
base finanziaria e gestionale,
sappiano investire sia sull’attività
del post vendita (ricambi,
officina e servizi).
UN/ Gestire tre marchi
(Same, Lamborghini
e Deutz-Fahr) quale
difficoltà/opportunità
comporta nella gestione
della rete italiana, sapendo
anche che il problema
della differenziazione
del prodotto è un tema
delicato?
mZ / Tre marchi sono sempre
una GRANDE opportunità. Nei
mercati esteri la problematica
è più semplice esistendo un
forte marchio (Deutz-Fahr)
cambio a variazione continua,
ad esempio) può avere
nella scelta di un Cliente che
ricerca nel mercato un nostro
prodotto per contrapporlo ad
altri di “fascia alta” come Fendt,
John Deere ed altri.
Saranno quindi i Clienti
che nel prossimo futuro,
anche con il cambio
generazionale, ci indicheranno
la strada giusta per fare delle
ulteriori scelte.
che rappresenta la “punta di
diamante” del nostro listino,
integrata regionalmente da
Same, da Lamborghini e da
Hürlimann, a seconda delle
realtà storiche e di segmento
del parco macchine ivi
esistente.
In Italia la situazione è
certamente più complessa.
Da una recente nostra
indagine svolta con interviste
ad un campione di agricoltori,
risulta che i nostri due
brand nazionali, Same e
Lamborghini, hanno un “livello
di riconoscibilità” superiore
al 90 %. Ancora altissimo!
Dobbiamo considerare questo
elemento come una grande
opportunità per i nostri
Obiettivi di vendita avendo
un parco clienti ancora
molto fedele e numeroso.
È il nostro cliente, infatti, il
riferimento per gestire bene
questo aspetto e dobbiamo
aiutarlo ad orientarsi nella
vasta gamma dei nostri
prodotti secondo scelte
che vanno dal rispetto delle
loro “tradizioni” di marchio
(prioritaria ed affettiva) alla
differenziazione tecnologica
che un brand (Deutz-Fahr con
UN/ C’è un aspetto che
contraddistingueva il
vostro gruppo, ma non
solo, ed era quello della
forte “spinta” al fatturato
che si concentrava
soprattutto nel fine mese e
che portava ad accrescere
eccessivamente gli stock
dei dealer. Cosa è cambiato
in questa direzione?
mZ/ Questa è la
dimostrazione concreta di
un nostro “atteggiamento”
modificato ovvero la
consapevolezza che le nostre
reti debbono avere un ruolo
prioritario ed attivo nel
“vendere” i nostri prodotti al
Cliente Finale.
Oggi il sistema gestionale “degli
ordini” privilegia le vendite
al dettaglio che hanno un
cammino produttivo ben
evidenziato.
Riconoscendo ai nostri dealer
questo aspetto abbiamo
fortemente ridotto i loro
“stock” passando da 3.600
trattrici degli ultimi anni
a 1.500 unità, nel rispetto
comunque di impegni di
acquisto programmati che un
nostro partner deve avere nei
nostri confronti.
maggio 2011
[email protected] 14
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A L’evoluzione distributiva
Niente cambia, tutto cambia
Il caso della provincia di Reggio Emilia.
La Fiera di Scandiano, provincia di Reggio Emilia, è
una delle più antiche e conosciute manifestazioni
dell’Emilia; migliaia di visitatori, centinaia di bancarelle ma, soprattutto, una delle esposizioni regionali di macchine agricole più frequentata da Clienti e
Costruttori nazionali. Il luogo ideale per incontrare
gli addetti ai lavori (concessionari e funzionari delle aziende espositrici) per scambiarsi informazioni
e parlare di mercato. Quest’anno aggirandosi tra
le ultime novità in fatto di trattori, mietitrebbie, carri miscelatori, aratri e via dicendo, appariva evidente una singolarità: tra gli espositori principali, ovvero tra i dealers che esponevano non c’erano quasi
più ditte reggiane. Il quadro che la tabella qui riportata rende evidente non lascia dubbi: l’unica società locale che mantiene un ruolo importante nella distribuzione di macchine agricole è il Consorzio
Agrario Provinciale, concessionario del triplice marchio SDF oltre che di JCB ed altri importanti aziende di attrezzature. Gli altri brand importanti (New
Holland, Case, John Deere, Claas, Massey Ferguson,
Fendt, Valtra, Landini, Mc Cormick, Goldoni) sono,
quasi tutti, rappresentati da ditte parmensi. Reggio
Emilia, una delle province agricole emiliane più significative, una delle capitali del Formaggio Grana
e degli allevamenti di maiali, nonché culla del lambrusco e sede del maggior comprensorio di aziende
dell’agro-meccanica, non ha praticamente più
imprenditori/concessionari. L’esempio che ho
portato non è certamente l’unico possibile, ci sono
decine di altre province che stanno vivendo la stessa problematica; ovvero la chiusura o scomparsa di
aziende storiche e la concentrazione di aree e marchi sotto la tutela di quelle strutture imprenditoriali più forti e più determinate a rimanere nel settore.
Gli stessi costruttori sono “costretti” a modificare le loro politiche distributive in funzione, non solo delle loro strategie, ma delle necessità di vedersi ridurre sempre di più
il numero dei potenziali attori della filiera.
Questo andamento che pur compare evidente nei
numeri non è eclatante come in altri settori (auto e movimento terra in primis), avviene cioè senza grandi traumi (i fallimenti sono effettivamente
pochi) o in maniera soft. I nominativi delle aziende reggiane evidenziano che queste variazioni ci
sono state per effetto di scelte inevitabili come un
passaggio generazionale che non si completa
per scelte familiari diverse o, come purtroppo troppo spesso accade, perché i figli/e non hanno
le stesse capacità imprenditoriali dei genitori. Ci sono anche state scelte di dealer che hanno volutamente abbandonato il ruolo principale
di concessionari per dedicarsi a un ruolo più marginale di “collaboratore di zona”, salvaguardando la propria realtà finanziario/patrimoniale.
Accettando “con dignità “ di continuare il proprio
mestiere, fatto di esperienza decennale con la clientela, in un ruolo diverso ma sempre molto dignito-
so e remunerativo, senza eccessive spese o investimenti. Crediamo che l’esperienza reggiana sia solo
una conferma di quanto sta avvenendo nel settore
delle macchine agricole e che tutto questo vada incoraggiato anche da Unacma, come associazione
che deve essere capace di anticipare e promuovere
positivamente un cambiamento ormai inevitabile
del mercato. Gli stessi Costruttori dovranno affrontarlo e gestirlo in una maniera intelligente e il meno traumatica possibile evitando eccessivi cambiamenti distributivi. Consapevoli che un imprenditore
che non ha sufficiente marginalità non può resistere
a lungo e che se, al contrario, ha le potenzialità necessarie (finanziarie, gestionali e commerciali) deve
essere considerato sempre di più un partner e non un’azienda da spremere e cambiare appena non raggiunge quote di mercato
spesso utopistiche in questi tempi. Molti Costruttori lo hanno capito, qualcuno non ancora.
ProviNcia Reggio Emilia/ evoluzione Distributiva marchi Trattori dal 2001 al 2011
Ditte concessionarie anno
Marchio2001
Evoluzione
Marchi 2011
2001
azienda chiusa
Bettati (Rubiera- RE)
New Holland
New Holland
(coll con Casella Macch.Agr)
Portioli (Luzzara- RE)
New Holland
vende solo attrezzature
Case
Rosselli (reggio emilia)
Landini
vende MMT e giardinaggio
Landini
Consorzio Agrario RE
SDF
Same
Consorzio Agrario RE
Consorzio Agrario RE
SDF
Lamborghini
Consorzio Agrario RE
Consorzio Agrario RE
SDF
Deutz
Consorzio Agrario RE
Mazza (PR)
JD
John Deere
Mazza (Parma)
azienda chiusa
Roscelli Maicol (RE)
FENDT
Fendt
(collabora con Agrifutura)
Massey Ferguson
Bocchia (Parma)
azienda chiusa
CRM (Ferrari) Novellara RE attrezzature
Valtra
(collabora con Marchesi)
Ficarelli (cadelbosco-RE)
Case/Goldoni
Maioli (Arceto- RE)
attrezzature
Bertani Donnino
attrezzature
Crotti Libero
dati Annuari MAD
Carraro A
azienda chiusa
attrezzature/Mietitrebbe
Laverda
è stato concessionario
Landini/oggi coll. con MF
15
Ditte concessionarie
anno 2011
Cap parma
Cap parma
Marvasi - Parma
Casella (Piacenza)
Marchesi (Parma)
Goldoni
Vendita Diretta con Filiale
Carpi(Mo)
DaeDong
Maioli (arceto-RE)
Massey Ferg.
Agriservice di Bocchia (PR)
Carraro A
maggio 2011
[email protected] 15
12/05/11 12:01
• LAST NEWS DAI COSTRUTTORI •
A DISTRIBUZIONE
Le nuove nomine 2011
Pubblichiamo il secondo elenco ricevuto direttamente dalle case
Costruttrici, invitando tutte quelle aziende che non hanno ancora
dato informazioni a comunicarcele periodicamente al fine di avere un quadro aggiornato dell’evoluzione distributiva.
16
costruttore marchio acquisito
ditta
area
Holder
Holder
Galassi Giacomo
TN
Holder
Holder
Pfeifer
BZ
Holder
Holder
Sciacco
Sicila Orientale
Holder
Holder
Bernino Comm.le
SI,FI,LI,GR
Holder
Holder
Agridue
Abruzzo
Holder
Holder
Dalla Vecchia Fab
MN,VR,PD,VI
Holder
Holder
Cap Parma
PR,RE
Holder
Holder
F.lli Generali
BO,MO.FE
Holder
Holder
Bisio
AL
JCB
JCB Agri
GeoTrade
Toscana,
Umbria, lazio
JCB
JCB Agri
Bregoli
FE,MO
Argo
Landini
Menghi Alvaro
Rimini
Argo
Landini
Fontana
Pc
Argo
McCormick
Orma
FI
Argo
McCormick
Albanese
Brindisi
Argo
McCormick
Agritecnica di Sacchetti
Roma
SDF
Lamborghini
LaMeccanogricola
UD
SDF
Same
Salvatore Falvo
Lamezia Terme/
CZ
SDF
Lamborghini
Duri’ Agriservice
UD
CNH
Case
Cesaro macchine Agricole
Sa
KUBOTA
Kubota
Agri3
PN
KUBOTA
Kubota
FTS di Romeo Salvatore
CT
KUBOTA
Kubota
Bernino Comm.le
SI
KUBOTA
Kubota
AgrimacchinePolesana
Ro
AGCO
Fendt
Agriubaldi srl
PU, RN
Nuovi manager
ruolo
Goldoni
Paolo Bertone
Vice Direttore Comm.le italia
Holder
Marcello Nizzoli
Direttore Comm.le Italia
Holder
Paolo Mariani Cerati
Vendite Italia
SDF
Oscar Messor
Area manager Campania/Bas
SAME DEUTZ-FAHR: un piano annuale
per potenziare le vendite in Turchia
Il gruppo di Treviglio ed il partner turco Sahsuvaroglu hanno concordato di avviare un piano commerciale/industriale per aumentare la vendita di trattrici fino a 3500 unità annue sul mercato
turco, il più importante del medio oriente con circa 35000 macchine immatricolate nel 2010, e che, nel 2012, dovrebbe raggiungere le 40000 unità. L’accordo con il partner locale dura da ormai
11 anni e la produzione è localizzata a Bandirma che, nel 2010,
ha raggiunto le 2000 unità/annue con modelli di potenza compresa tra i 50-80 cv. L’obiettivo dichiarato da SDF è raggiungere
la quota di mercato del 9%.
FENDT: 175 milioni di € di nuovi
investimenti porteranno la capacità
produttiva a 20000 trattrici/anno
Il progetto Fendt Ahead procede con la costruzione della nuova
catena di montaggio a Marktoberdorf che sarà inaugurata nel
prossimo settembre. Contemporaneamente sarà implementato
anche il nuovo sistema APS (Agco production system) che migliorerà tutto il processo produttivo.
JCB: ecco l’annuncio di importanti
investimenti
Il numero di macchine vendute nel 2010 ha raggiunto le 51600
contro le 36000 del 2009 con il fatturato del gruppo che ha raggiunto i 3,2 miliardi di $. JCB sta costruendo un nuovo stabilimento da 100 milioni di $ in Brasile destinato a terne ed escavatori. Altro investimento da 30 milioni di $ in India per la fabbrica
di motori JCB. “Un aspetto che ci distingue - dichiara Sir Antony
Bamford - è quello di avere una visione imprenditoriale di lungo
termine e con rapide decisioni in sintonia con la velocità di cambio dei mercati”.
MARCHIONNE e FIAT INDUSTRIAL:
ci risiamo
Le voci di una possibile dismissione di una società di Fiat Industrial (Iveco o CNH) sono rilanciate da un noto quotidiano italiano che riprende rumors qualificati provenienti dagli USA. L’acquisizione definitiva di Chrysler, vero obiettivo vincolante per la
sopravvivenza di Fiat Auto, passerebbe anche da una vendita di
una delle società del gruppo Fiat Industrial. Le voci si rincorrono fin dall’anno scorso, sempre smentite da Marchionne, con intenzioni di acquisto accennate sia dal gruppo Daimler (camion)
e sia da Agco (macchine agricole).
maggio 2011
[email protected] 16
16/05/11 10:03
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