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Chi bada alle badanti?

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Chi bada alle badanti?
Casa - Residenza - Politiche Sociali - Immigrazione - Diritti - Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa dimora
Chi bada alle badanti?
Panchine occupate
Facendo una passeggiata nel parco di
Lunetta Gamberini, in quello di Villa
Torchi, tra le panchine di piazza
dell'Unità o in qualunque altro luogo
di Bologna destinato al passeggio o
alla sosta all'aria aperta, è facile
incontrare donne uomini e anziani
scortati da giovani straniere. A coppie
o in gruppo badanti e badati sono
presenze frequenti nei luoghi pubblici
delle città italiane.
Se per qualche bizzarro sortilegio
tutte le giovani donne dovessero sparire d'un tratto, migliaia di anziani
bolognesi si troverebbero improvvisamente ad affrontare una profonda
solitudine. Ma quello esistenziale,
seppur grave, non sarebbe l'unico
problema che tale scomparsa potrebbe generare.
Un eventuale "fuga delle badanti"
avrebbe conseguenze disastrose sull'economia e la società non solo italiane. Lo scorso marzo delle 15.000
persone in fila alle poste per presentare domanda di regolarizzazione,
circa una su due era una donna di
professione badante. Sono già tante
7000 persone, ma a questa cifra
bisogna aggiungere un'altra molto
difficile da quantificare (neanche il
Centro stranieri della Cgil di Bologna
è in possesso di questo dato), ma
senza dubbio molto alta, che riguarda
le badanti che svolgono il loro lavoro
in nero. Dietro ognuna di queste
donne straniere che lavora 24 ore al
giorno per uno stipendio che varia da
700 a 1000 euro al mese, ce n'è
un'altra, italiana, che, si è sgravata
del suo ruolo domestico ed è entrata
nel mondo del lavoro. Un segno dell'emancipazione delle donne, ma
anche una conseguenza del crescente
costo della vita che impone di avere
un'occupazione retribuita a entrambi i
coniugi. L'occupazione al femminile
non ha provocato un avvicendamento
nella coppia italiana: l'uomo resta
lavoratore, quindi la badante diventa
l'unica possibilità di assistenza domiciliare per gli anziani a basso costo
(le case di riposo costano due o tre
volte lo stipendio di una badante).
- Segue a pag 2
PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 0,52 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIU’ E’ IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE
QUALSIASI RICHIESTA DI SOLDI AL DI LA’ DELL’OFFERTA LIBERA NON E’ AUTORIZZATA
Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 N.46)ART.1 comma 2 DCB - Bo (Num. 7 per Poste Spa)
piazza
Grande
Giornale di strada di Bologna
fondato dai senza fissa dimora
“Tendere un giornale è meglio
che tendere una mano”
***
Proprietà
Associazione Amici
di Piazza Grande Onlus
Direttore Responsabile
Leonardo Tancredi
Caporedattore
Jacopo Fiorentino
***
Redazione:
via Libia, 69 40138 Bologna
Tel. 051 342 328 - Fax. 051
3370669
Ai lettori
Da quando esiste, Piazza Grande
non ha fatto altro che occuparsi
di tutte quelle categorie che soffrono di esclusione sociale.
Persone senza fissa dimora,
certo, ma anche stranieri, malati,
carcerati, soggetti affetti da handicap. Ogni volta, per ognuna di
queste categorie, abbiamo cercato di mettere in evidenza quelle
contraddizioni che tutti i giorni
sembrano esploderci davanti agli
occhi senza che in molti diano
atto di accorgersene.
Questo mese abbiamo deciso di
occuparci di una nuova categoria
di lavoratrici, quella delle badanti, le donne immigrate dalle zone
povere del pianeta che vengono
in Italia per occuparsi, dietro una
minima ricompensa, delle persone di cui non abbiamo tempo, o
voglia di occuparci noi.
Come potete leggere nella nostra
inchiesta del mese “Chi bada alle
badanti?” abbiamo scoperto al
riguardo molte cose, che forse
interesseranno qualcuno dei
nostri lettori.
Le badanti, intanto, come si può
leggere alle pagine 4 e 5, soffrono sempre più di problemi psichiatrici, dovuti alla solitudine cui
sono costrette, alle richieste che
vengono rivolte loro, e al poco
rispetto che viene loro riservato.
Centro Stranieri della Cgil di
Bologna ci parla dell’esercito
sommerso di badanti che vivono
a Bologna, e di come il loro lavoro in nero sia stato istituzionalizzato. A pag 8 trovate il resoconto, a tratti incredibile, delle infermiere rumene professioniste che
vogliono venire a lavorare in
Italia ma che finiscono in un
ingranaggio di sfruttamento e
malafede che le costringe a lavori precari e degradanti.
A pag 6 trovate le testimonianze
di due ragazze straniere che frequentano un corso di formazione
per badanti organizzato dal
Comune di Bologna.
Completano il giornale le consuete rubriche sulla cultura e sull’immigrazione, e un testo, cortesemente inviatoci da Wu Ming 1,
dove si insegna ai senza tetto
come scrivere meglio i propri
cartelli per chiedere l’elemosina.
A pag 7 Roberto Morgantini, del
Buona lettura!
***
Sommario
www.piazzagrande.it
- Le città non chiudono per
ferie
pag 1
[email protected]
***
- Ai lettori
pag 2
Distribuzione
Antonino Palaia
- Accade davvero
pag 3
***
Idea Grafica:
Jacopo Fiorentino
- L’inchiesta del mese
pag 4, 5, 6, 7, 8, 9
***
- La cultura è nelle strade
pag 10, 11
In Redazione:
Mauro Picciaiola, Mariella Libergoli,
Gabriella Penna, Giulia Lasagni,
Gaetano Massa, Laura Caretto.
- La città migrante
pag 12, 13
***
- Le pagine dell’Associazione
pag 14 e 15
Hanno collaborato a questo
numero:
Vincenzo Conte, Wu Ming 1,
Tango, Isabella Capriotti,
***
Immagini
La foto in prima pagina è del
Laboratorio Sociale Occupato Paz,
Rimini
***
Edizioni Online
Jacopo Fiorentino
***
Bologna
03.10.2006
Anno XIII - Numero 7
16 pagine
Tipografia Nuova Cesat Firenze
Registrato presso il Tribunale
di Bologna il 15/09/1995 n°6474
2 piazza grande • n°128 • 10.06
Due delle partecipanti al corso di formazione del progetto Madreperla, del
Comune di Bologna. Foto di Gaetano Massa
Il lavoro di badante non ha un
ruolo importante solo nell'economia e nella società italiane.
Secondo il Rapporto Unfpa 2006
(Fondo delle Nazioni Unite per la
popolazione) presentato lo scorso 6
settembre, "nel 2005 le rimesse, i
fondi inviati dai migranti nei Paesi
d'origine, sono state stimate intorno a 183,5 miliardi di euro, di cui
132 vanno nei Paesi in via di sviluppo, una cifra notevolmente
superiore a quella dell'aiuto pubblico allo sviluppo." Anche se non
esistono dati ufficiali il Rapporto
sottolinea il peso delle rimesse
inviate dalle donne e fa qualche
esempio: in Sri Lanka nel 1999 le
donne hanno trasferito il 62% dei
792 milioni di euro ricevuti; nelle
Filippine un terzo circo dei sei
miliardi ricevuti ogni anno alla fine
degli anni '90 proveniva dal lavoro
di donne.
- Indirizzi utili
pag 16
alle spalle situazioni familiari difficili (povertà estrema, mariti alcolisti), ma nei paesi d'arrivo non
Il ritorno del lavoro migrante delle
conosco una vera emancipazione. I
donne non è solo economico:
turni di lavoro delle badanti sono
secondo la Banca Mondiale, le
estenuanti, a volte non prevedono
migliori condizioni di salute dei
pause, la socialità è pressoché
bambini delle donne migranti e il
impossibile poiché nessuna di loro
loro inferiore tasso di mortalità
può permettersi un appartamento
sono dovuti anche all'educazione
privato, il rapporto continuo con
sanitaria acquisita all'estero.
anziani malati genere tensioni
emotive insostenibili. Loro stesse si
Le donne migranti sono tessere
raccontano come moderne schiave.
indispensabili per comporre la vita
quotidiana in molti Paesi del
di Leonardo Tancredi
mondo, ma non possono godere
[email protected]
pienamente di questo ruolo. In
molti casi, soprattutto quello delle
donne provenienti dal Paesi dell'Est
europeo, migrare vuol dire lasciare
Accade
d@vvero
Dal nostro sito, una rubrica che parla di casa, nuove povertà, diritti, immigrazione. A Bologna e non solo
09.09.06
Malattia psichiatrica ed
esclusione sociale. Nuove
direttive Ue, più attenzione
agli emarginati.
Dall'Unione Europea arrivano
nuove norme in materia di
disturbi psichiatrici. Secondo le
utlime cifre raccolte, sembra che
in Europa una persona su quattro sperimenti almeno una volta
nella vita una malattia mentale
grave. Ogni anno 18,4 milioni
dai 18 ai 65 anni vengono colpiti
da depressione, e 58 mila cittadini circa si suicidano. Per promuovere prevenzione e assistenza il Parlamento europeo ha
approvato il Libro Verde della
Commissione sulla salute mentale nellUnione, elaborato su iniziativa di John Bowis. Gli eurodeputati chiedono però più attenzione ai problemi di donne e giovani, priorità per la lotta a stigma e discriminazione, e una
riforma dei servizi affinché si
basino su unassistenza di qualità, in famiglia o in centri protetti, con controlli e valutazioni
regolari.
L'assemblea di Strasburgo suggerisce di attribuire carattere
prioritario anche allassistenza di
categorie deboli quali le persone
con gravi patologie mentali, i
malati cronici o terminali, i disabili, i detenuti, le minoranze
etniche, le persone senza fissa
dimora, i migranti, i lavoratori
precari e i disoccupati.
L'europarlamento chiede che i
datori di lavoro introducano politiche di salute mentale sui posti
di lavoro. Tra i progetti futuri,
l'organizzazione di campagne
annuali per combattere l'ignoranza e l'ingiustizia che portano
all'emarginazione sociale dei
pazienti. Per migliorare le loro
condizioni occorre garantire ai
malati basilari diritti sociali e
civili: diritto alla casa, al sostegno economico a chi non può
lavorare, al matrimonio e alla
gestione del proprio patrimonio.
@@@
09.09.06
Francia - Italia. Thuram invita 80 senza tetto allo stadio
Mercoledì 6 settembre, a Parigi,
sugli spalti di Francia-Italia, partita valida per le qualificazioni
all'Europeo 2008, e attesa rivincita della finale mondiale dello
scorso luglio, c'erano 80 immigrati senza fissa dimora.
Ad invitare gli immigrati, è stato
Lilian Thuram, il notissimo calciatore francese. Thuram, originario della Guadalupa, si è sempre segnalato per le sue battaglie contro la povertà e l'esclusione sociale, e in favore dell'integrazione
@@@
14.09.06
Iniziano i nuovi corsi gratuiti
di italiano per stranieri
Come tutti gli anni, il Centro
Culturale “PASS PARTOUT ”in
collaborazione con il Centro
Lavoratori Stranieri CGIL, organizza corsi d'italiano gratuiti per
stranieri. I corsi inizieranno
Lunedi 18 settembre 2006 e si
svolgeranno il lunedì e il venerdi
dalle ore 15 alle ore 17 presso il
Centro Culturale “PASS PARTOUT
” Via Galliera 25/A– Bologna
Per informazioni
Centro Lavoratori Stranieri CGIL
Via MARCONI 69/D BOLOGNA
Tel. 051 6087190
@@@
14.09.06
Fuori Binario cerca volontari
Da Fuori Binario, storico giornale
di strada di Firenze, arriva una
richiesta: servono volontari che
vogliano dedicarsi all'attività di
redazione. In questa pagina vi
riportiamo il comunicato di
richiesta:
Fuori Binario, giornale di strada
dei senza fissa dimora, cerca
volontari disponibili per almeno
un 2-3 ore alla settimana. La
redazione del giornale si trova in
via Giano della Bella 22, a
Firenze (zona piazza Tasso, al
"Conventino"), ed è aperta il
lunedi', il mercoledi' e il venerdi'
dalle 15 alle 19. Oltre a preparare il giornale (cercando, raccogliendo, trascrivendo notizie sui
seguenti argomenti: condizioni di
vita in città, problema casa, problema carcere, etc.), in redazione ci sono altre cose da fare: è
la residenza per alcuni, per cui vi
arriva posta per circa 150 nominativi - posta che va smistata ed
eventualmente distribuita a chi
passa in orario di apertura; c'è
un piccolo banco alimentare; ci
sono vestiario, coperte per i
periodi di "emergenza freddo",
etc.
Info
via Giano della Bella 22
50125 Firenze
Tel./fax: 055220903
@@@
20.09.06
Sokos cerca medici volontari
Sokos, l'associazione di medici
che da anni a Bologna garantisce
assistenza gratuita ai senza tetto
e agli stranieri senza permesso
di soggiorno cerca medici volontari. Negli ultimi anni le richieste
di aiuto si sono moltiplicate, e
per continuare a fornire un servizio adeguato servono nuove
forze.
Piazza Grande, che da anni
ammira il lavoro svolto dai medi-
ci di Sokos, sempre al fianco di
chi non ha accesso al sistema
sanitario nazionale, è lieta di
pubblicare il comunicato inviato
da Sokos.
Il comunicato
L'Associazione Sokos dal 1993 a
Bologna si occupa essenzialmente delle emergenze sanitarie che
interessano persone immigrate
presenti sul nostro territorio e
non in possesso di regolare permesso di soggiorno, e i senza
fissa dimora. Attualmente la
struttura di Sokos è composta da
un gruppo di medici ed operatori
provenienti da esperienze diverse e differenti realtà lavorative.
Il personale medico, e gli operatori dell'accoglienza svolgono le
loro attività presso gli ambulatori
dell'Associazione in modo completamente volontario, senza
scopo di lucro. Considerata la
continua crescita delle richieste
presso i nostri ambulatori, e per
continuare a fornire un servizio
adeguato alle aspettative e ai
bisogni di chi si rivolge a Sokos,
l'associazione ha bisogno di
nuovi medici volontari. Oltre ai
medici attualmente in attività,
possono rivolgersi a Sokos anche
medici che sono in pensione, ma
che hanno ancora volontà di
continuare a svolgere attività
volontaria nel settore medico,
che condividano i principi di
Sokos, e che siano supportate da
adeguate motivazioni. Sokos,
inoltre, necessita di personale
operativo addetto all'accoglienza
delle persone che vengano in
ambulatorio, un'attività per cui
non serve essere medici.
Per qualsiasi informazione,
chiunque voglia dare un proprio
contributo, può fare riferimento
al Dott. Romeo Zendron,
Presidente dell'Associazione
Sokos, al Tel 3356084777
@@@
30.09.06
A Pescara apre un nuovo
sportello di Avvocato di
Strada
Il 30 settembre 2006 si è tenuta
la conferenza pubblica di presentazione dello sportello di Pescara
di Avvocato di Strada, il Progetto
nazionale di supporto legale per
le persone senza fissa dimora.
Lo sportello nasce all'interno
dell’Associazione Mensa di San
Francesco di Pescara.
L'incontro di presentazione si è
tenuto alle ore 11, presso la Sala
Consiliare del Comune, in Piazza
Italia, Pescara.
Sono intervenuti:
- Avv. Nicola Spinaci –
Coordinatore dello Sportello di
Pescara
- Sig. Renato Paesano,
Responsabile dell’Associazione
Mensa di San Francesco
- Dott.ssa Vittoria D’Incecco,
Assessore alle Politiche Sociali
del Comune di Pescara
Sono stati invitati i rappresentanti dei sindacati del territorio, i
rappresentanti delle Istituzioni,
tutti gli avvocati del foro di
Pescara e tutti i privati cittadini
interessati all'iniziativa.
27.09.06
Nella Villa Borghese cablata
Wireless,un clochard l´utente
più assiduo
Non è un clochard tradizionale
ma "tecnologico", con un cellulare e un computer portatile il
cliente più affezionato della rete
senza fili installata a villa
Borghese nell´agosto 2005.
Lo racconta il presidente del
Consorzio Roma Wireless, Gianni
Celata, durante la conferenza di
presentazione dell´iniziativa
«Play your city»:
«È il nostro cliente più assiduo,
non posso rivelare come ricarica
il Pc. Un bel ricordo di Roma
Wireless è quello di studenti
dell´Università dell´Indiana che
con la nebbia autunnale navigavano dalle panchine di villa
Borghese».
Il Consorzio è già attivo a villa
Borghese, villa Torlonia e villa
Pamphilj, ma anche a piazza
Navona, piazza di Pietra e
Campo de´ Fiori. Presto raggiungerà Fontana di Trevi, il
Pantheon, Castel Sant´Angelo, il
Colosseo, La Sapienza e l´Eur.
@@@
28.09.06
Conferenza finale progetto
SIID
L'Associazione Amici di Piazza
Grande Onlus ha presentato la
Conferenza Finale del Progetto
SIID dal titolo: "La povertà al
femminile" - Rif. PA n. 20040628/Rer - Ob.3 2004 che si è
tenuta a Bologna il 28 settembre
2006 ore 9,30 - 13,30 presso la
Sala 5 - Regione Emilia Romagna
- Viale Silvani 6
Alla Conferenza è stato distribuito gratuitamente il testo "Donne
e povertà". Strategie di sviluppo
di pari opportunità e inclusione
sociale, prodotto finale del progetto SIID - Associazione Amici
di Piazza Grande Onlus, a cura di
Maria Assunta Serenari e
Mariafrancesca Grande,
Ed.Aracne - Settembre 2006
a cura della Redazione Web
- Avv. Antonio Mumolo,
Coordinatore nazionale del progetto“Avvocato di strada”
piazza grande • n°128 • 10.06 3
L’inchiesta del mese
Maisto - le badanti sono sole, non
vivono inserite in una comunità di
loro simili. Sono costrette a lavorare
a volte 24 ore al giorno, durante le
quali finiscono per catalizzare tutte
le tensioni delle famiglie che le ospitano. C'è una rottura profonda con i
propri connazionali che le potrebbero sostenere, e il tutto viene gravato
da compiti duri, pesanti, tanto che
noi, nella nostra cultura, li tendiamo
a delegare. Chi si trova ad avere
problemi, inoltre, difficilmente può
avere accesso ai servizi." Nella
nostra indagine, non bisogna dimen-
Donne sull'orlo
di una crisi di nervi
ticare che per una badante che si
rivolge ai servizi ce ne possono
essere dieci che non lo fanno per
pudore, per ignoranza, perché non
si sa come fare. Se, infatti, è difficile
per un italiano decidere di rivolgersi
ai servizi di igiene mentale, figuria-
Foto. Un gruppo di badanti ai giardini
moci per una straniera sola. Facile
Quello delle badanti è un feno-
verbale subita dalle badanti d'Italia,
Per approfondire questo argomento,
concludere, dunque, che ciò che
meno nuovo, che non è stato
forse tre interi numeri di Piazza
abbiamo sentito il dott. Roberto
affiora non è la punta di un iceberg
ancora studiato a fondo. In que-
Grande non sarebbero bastati a
Maisto, psichiatra dell'Ausl di
che rappresenta un problema molto
sto ambito, un aspetto che è
contenerli tutti.
Bologna, che da anni presso il
più vasto.
Centro di salute mentale di Borgo
ancora quasi del tutto sconosciuto, è quello del disagio psi-
Quello che interessa qui non è la
Panigale lavora e svolge attività cli-
chico di cui possono soffrire le
violenza, innegabile, che caratteriz-
nica e di ricerca sulla salute mentale
donne che fanno questo mestie-
za ognuno degli episodi sopra citati,
dei migranti. Il Centro da dieci anni
re.
ma i segni, più o meno evidenti, di
dedica ogni settimana un'intera
"Questa stessa mattina - prosegue
una sorta di disagio psichico manife-
giornata ai migranti, ed è dunque
Maisto - è venuta da noi una perso-
stato dalle appartenenti ad una
molto ampia la casistica a disposi-
na che da due anni si trova in Italia
stessa categoria di lavoratrici, quella
zione dei medici che ci lavorano.
e che la prima giornata di pausa se
I "casi"
l'era presa domenica scorsa. Questa
delle badanti.
Serravalle, 16 maggio, una badante
Iperlavoro e scarse protezioni
Il dott. Maisto, all'inizio della nostra
è stata una sua scelta, è rimasta in
ucraina in preda a un raptus emoti-
Un'ipotesi di partenza nella nostra
chiacchierata, premette che sul
quella famiglia perché si trovava
vo picchia i membri della famiglia
inchiesta poteva essere questa: non
tema delle badanti non sono ancora
bene, e apparentemente le persone
dell'anziano che accudiva. Fermata,
è che le badanti, donne giovani o
state realizzate ricerche specifiche,
per cui lavorava l'avevano accolta
viene ricoverata in un ospedale psi-
meno giovani, strappate alle proprie
"Un po' perché è un fenomeno che
bene. Questa ragazza ora soffre di
chiatrico. Lecce, 8 agosto, una
famiglie, ai propri figli e ai propri
si manifesta da poco tempo, un po'
insonnia e di ansia, che sono distur-
badante di 56 aggredisce a morsi
mariti, catapultate in un paese lon-
perché comunque, i soldi per la
bi "normali", anche banali, se si
l'anziana che stava assistendo, e le
tano anni luce, per chilometraggio e
ricerca sempre pochi sono…", ma
vuole, ma che si aggravano quando
stacca la parte di un orecchio e di
per cultura, dal proprio, costrette a
accetta di parlare con noi di alcune
saltano tutte le protezioni personali.
un labbro. San Marino, 6 settembre,
turni massacranti per accudire
impressioni che si hanno da un
"
un'anziana salva la propria badante,
anziani sconosciuti, senza compa-
punto d'osservazione come quello
una moldava quarantacinquenne,
gnia e senza appoggi, insomma, non
del Centro. Le sue prime parole con-
I disturbi manifestati dalle badanti
che in preda a una crisi emotiva
è che queste badanti sottoposte a
fermano la nostra ipotesi di parten-
possono essere di diverso grado, dai
stava tentando il suicidio. Salerno,
un tale stress possono finire in
za: non ci sono statistiche precise,
più semplici ai più complessi. Una
18 settembre, un badante polacco
massa per andare un pò…."fuori?"
non ci sono studi specifici, ma un
ragazza molto giovane, con un alto
fatto è abbastanza chiaro: sono
grado di scolarità, e con aspettative
aggredisce e picchia a più riprese un
prete novantaduenne, da cui era
E in questo caso, una società che si
molte le badanti che si rivolgono al
di lavoro molto alte era venuta in
stato da poco assunto.
dichiara avanzata come la nostra,
Centro di salute mentale per proble-
Italia per un ricongiungimento fami-
cosa dovrebbe fare? Cosa si potreb-
mi psichiatrici, che possono essere
liare con la mamma, che già da anni
Questi casi, tutti dal flusso indistinto
be fare per migliorare la vita lavora-
più o meno gravi.
lavorava in Italia come badante. Per
delle notizie di cronaca degli ultimi
tiva ma non solo di queste donne?
mesi, non hanno la pretesa di rap-
Chi dovrebbe aiutarle e sostenerle?
presentare
statistica.
Possibile che tutto questo debba
Estrapolati dal proprio contesto,
esser lasciato al buon cuore, che
messi in fila uno dopo l'altro, non
tanto buono troppo spesso non è,
Il primo aspetto che il dott. Maisto
cotico delirante. Per guarire e stare
vorrebbero indicare una tendenza, e
delle famiglie italiane che sfruttano
evidenzia è quello della solitudine e
meglio era stato tutto inutile e l'uni-
sarebbe necessario fare di tutto per
e sfiniscono donne povere e sole in
dell'isolamento di cui sembrano sof-
ca strada è stato il rimpatrio. Una
non strumentalizzarli. D'altra parte,
un ricatto economico facile quanto
frire in maniera indistinta tutte le
volta tornata a casa la ragazza sem-
se si fossero voluti trascrivere gli
ignobile?
badanti. "A differenza di altri gruppi
bra aver riacquistato l'equilibrio che
di migranti più omogenei - esordisce
aveva perduto.
una
episodi di violenza sessuale, fisica o
4 piazza grande • n°128 • 10.06
la ragazza non c'è stato nulla da
fare, riuscita a trovare lavoro solo
Solitudine e isolamento
come badante dopo un po' è stata
ricoverata per uno scompenso psi-
L’inchiesta del mese
Differenze culturali e scarsa for-
dovrebbe essere il miglioramento
che lo schiavismo non c'è più". I
donna in Italia viene "interpretata"
mazione
delle condizioni delle donne coinvol-
problemi di salute delle badanti a
come una persona non degna di
te, il raggiungimento di una loro
volte non riguardano solamente la
rispetto, o magari come una donna
Una problematica che sembra
maggiore partecipazione sociale e
sfera psichica. "Con tutti gli sforzi
"facile", con cui ci si può provare,
caratterizzare i disturbi mentali
integrazione.
che devono fare, conclude la
cui è lecito chiedere favori sessua-
Direttrice Sanitaria di Sokos, solle-
li." E' dunque logico comprendere lo
delle badanti è legata alla scarsa
formazione che hanno per fare
"I loro problemi psichici, prosegue
vare gli anziani, girarli, pulirli e
"scollamento" che può subire una
quello che viene loro richiesto, e
la Ciccarello, possono essere i più
vestirli, sono in molte le donne che
stessa donna, che in Italia non si
l'alto grado di cultura che a volte
diversi, dai più banali ai più com-
si presentano da noi con problemi
vede riconosciuto un ruolo che
possono avere. "Nei confronti delle
plessi. Quello che colpisce è la diffi-
osseo-articolari."
sente suo e con cui è abituata a
badanti - prosegue Maisto - ci sono
coltà che hanno le donne che scel-
aspettative molto alte, delle "iper-
gono di curarsi e di migliorare la
pretese", che per pochi soldi vengo-
propria condizione. Non possono
no rivolte a donne che molto spesso
venire nemmeno a farsi visitare,
non hanno una formazione specifi-
non hanno il tempo di fare la fila,
Termina la nostra indagine un'ulti-
dosso: mentre nelle società più
ca, non sono infermiere professio-
come le persone normali. A volte
ma considerazione, che riguarda
povere la donna si emancipa e
nali (quelle costano molto di più,
lasciano in ambulatorio loro amiche
una particolare peculiarità dell'emi-
acquista importanza e rispetto, la
Ndr) e hanno gradi di cultura com-
a farsi prescrivere i medicinali, loro
grazione delle badanti. Nei casi con-
nostra società che si presume civile
pletamente diversi." "Ricordo un
si fanno visitare e poi scappano
sueti il primo ad emigrare è l'uomo,
ed evoluta, e che dovrebbe esortare
caso - prosegue il nostro interlocu-
subito via, perché devono tornare
che va in cerca di lavoro in un
al progresso e all'emancipazione
tore - di due ragazze che arrivava-
alle proprie famiglie di "adozione".
paese straniero. Se riesce a lavora-
non è in grado di fare altro che
no dalla Repubblica Moldova, e che
Le famiglie che assumono le badan-
re abbastanza e a guadagnare
riprodurre un ruolo femminile basso
avevano un'alta scolarizzazione.
ti, dunque, non danno loro nemme-
mantiene la propria famiglia e poi,
e degradante."
Vivevano a Kisnau, la capitale, e
no il tempo necessario per una visi-
eventualmente, si fa raggiungere
una delle due addirittura aveva
ta. Prima le fanno ammalare, e poi
dalla famiglia. "Nel caso delle
avuto degli incarichi dall'università.
le impediscono di curarsi. "A volte,
badanti, invece - ci dice il dott.
di Jacopo Fiorentino
In Italia non era riuscita a trovare
prosegue la dottoressa, le donne
Maisto - tutto questo cambia: è la
[email protected]
nessun lavoro oltre a quello come
chiedono ai nostri dottori di parlare
donna la migrante principale, che
badante. Da qui nasceva il suo pro-
al telefono con quella che chiamano
emigra per prima, produce reddito
blema. D'altra parte basta immagi-
la loro "signora", per dare loro la
e mantiene la famiglia, e per quello
nare un nostro professore universi-
prova che sono effettivamente
che fa acquista importanza e rispet-
tario costretto ad emigrare in
venute a farsi curare. Sono molto
to. Dunque da un lato c'è un iper-
Ucraina per pulire il sedere a chissà
controllate, hanno molta paura di
valutazione del ruolo della donna,
chi, quale sarebbe il suo choc?"
dire di no ai loro padroni, tant'è che
che diviene di fatto la capofamiglia.
noi spesso glielo diciamo, guardate
Dall'altro lato, invece, la stessa
pensarsi.
Doppio "ruolo"
"Dunque - conclude Maisto - è interessante sottolineare questo para-
Foto di Gaetano Massa
Sokos, la cura delle donne che
curano
Dei problemi psichiatrici delle
badanti abbiamo chiesto anche alla
dott.ssa
Natalia
Ciccarello,
Direttrice Sanitaria di Sokos,
l'Associazione di medici volontari
che dal 1993 a Bologna assistono
persone senza fissa dimora e stranieri senza permesso di soggiorno.
"Anche noi - ci dice la dott.ssa
Ciccarello - negli ultimi anni abbiamo notato un incremento delle
donne straniere che lavorano come
badanti e che si rivolgono a noi con
evidenti sintomi di disagio psichiatrico. E' difficile, quasi impossibile
parlare di dati o di statistiche, ma il
problema è sicuramente in aumento."
Proprio
per
questo
motivo,
l'Associazione ha dato vita a "Cura
alle donne che curano", un progetto
diretto dal dott. Rabid Chattat, e
che si propone di analizzare i bisogni di circa 200 badanti che vivono
a Bologna. Il principale risultato
piazza grande • n°128 • 10.06 5
L’inchiesta del mese
Le testimonianze
Elena
Sono arrivata in Italia 4 anni fa, perché sapevo che c'era la sanatoria,
così sono riuscita a d avere il permesso di soggiorno subito senza tanti
problemi, perché comunque è stato
facile trovare lavoro subito. Per arrivare in Italia dalla Moldavia ho pagato 3000€ una cifra enorme per noi.
Badanti si
diventa
Per sette mesi ho dovuto lavorare
solo per ripagare i debiti. Preferisco
non dire altro sul modo in cui sono
arrivata in Italia. Sono partita perché
da noi dopo il '90 mancava tutto,
anche l'acqua e il cibo. Io sono laureata in psicologia, mentre chi faceva
Foto di Gaetano Massa
Bologna, piazza dell'Unità. Alle
11 del mattino di un giorno
feriale, tutte le panchine di
legno e cemento che misurano
il perimetro del campo di
basket al centro della piazza
sono occupate da coppie: una
donna giovane, straniera insieme a una donna o un uomo
anziani, italiani. Su una di queste panchine un'anziana, inferma, curva su se stessa e tremante, tiene strette due dita
della mano della giovane donna
che le sta accanto, che intanto
con lo sguardo è rivolta altrove.
Sono rispettivamente badante e
badata, la coppia più gettonata
nei parchi e nelle piazze di
quartiere.
Q
uello di badante è un
mestiere difficile, la cura
del corpo altrui, la gestione
della vita domestica, il rapporto con la malattia, l'impegno
continuato senza pause o quasi,
ma forse il vero nodo critico è arginare la mescolanza del rapporto
affettivo con quello professionale.
Nella maggior parte dei casi le
donne ucraine, moldave, rumene,
polacche, ma anche sud americane
e africane si improvvisano assistenti domiciliari; molto spesso si tratta
di donne laureate o con una scolarità il cui titolo di studio non è riconosciuto in Italia. Fare la badante è
un ripiego che consente loro di
lavorare in Italia e continuare mandare le rimesse a casa.
Fornire professionalità e un adeguato approccio psicologico al
mestiere di badante è quanto si
prefigge il Progetto Madreperla, un
corso di formazione organizzato dal
Comune di Bologna con il sostegno
della Regione Emilia Romagna, del
Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali e del Fondo Sociale
Europeo. 150 ore di cui 30 dedicate
all' "avvicinamento alla lingua italiana" e le restanti 120 pensate per
lo "sviluppo delle competenze" del
mestiere, tra queste l'assistenza
dell'utente nella mobilità, nell'igiene personale e nell'assunzione di
cibi, cura dell'igiene degli ambienti;
sono previste anche 15 ore per la
comunicazione e altrettante per i
principi di etica professionale.
"Le lezioni sono cominciate a febbraio 2006 e termineranno a
novembre -dice Patrizia Pibiri della
segreteria organizzativa - per ogni
sezione del corso abbiamo avuto
36 iscritte, con una media di partecipazione effettiva di 20-25. I
destinatari del corso sono lavoratrici e lavoratori già occupati presso
delle famiglie, oppure persone straniere in cerca di occupazione. Le
lezioni sono gratuite e si tengono
un pomeriggio a settimana dalle 14
alle 17; l'unico requisito richiesto è
il permesso di soggiorno."
A fine corso i partecipanti riceveranno una dichiarazione di competenze e nascerà una banca dati
informatizzata, gestita dal Comune
di Bologna, che incrocerà domanda
e offerta. Il corso, inoltre, prevede
la "formazione in situazione" (praticare l'assistenza domiciliare sotto
la guida di un tutor) e il "bilancio di
competenze", cioè un percorso di
accompagnamento finalizzato
all'accertamento delle competenze
riconducibili al lavoro di cura e a
favorire la qualificazione professionale delle lavoratrici.
La formazione alla relazione con
l'anziano e la famiglia è affidata a
una psicologa Fiorella Claudia
Rodella che, nel corso della sua
esperienza lavorativa passata e
presente, ha studiato sul campo la
ricaduta emotiva del lavoro di assistenza agli anziani sulle donne
straniere.
"Il primo problema è culturale sostiene la psicologa - le nostre
famiglie sono mononucleari e sia
l'uomo sia la donna lavorano,
anche perché il costo della vita lo
impone. Queste donne nei loro
Paesi d'origine sono cresciute in
famiglie allargate che includono gli
anziani. Per loro è impensabile affidare un nonno a un estraneo."
Ma non è tutto. Fare la badante
vuol dire condividere per quasi
tutta la giornata gli spazi dell'assistito. Si arriva a dormire nella stessa stanza e a volte nello stesso
letto. Il rischio è di sovrapporre il
rapporto affettivo a quello professionale e di vedere vacillare la propria identità.
"La cosa più difficile è far capire
loro che fanno un lavoro e non
sono parte della famiglia. Spesso
finiscono schiacciate dai rapporti
conflittuali tra genitori e figli, oppure sviluppano con l'assistito un rapporto di figliolanza: chiedono il permesso anche per uscire di casa
come fossero bambine."
lavori manuali è partito subito, chi
aveva un'istruzione ha provato a
rimanere fino alla fine, sperando che
le cose migliorassero. Poi sono stata
costretta a partrire anch'io. In
Moldavia ho una figlia di 20 anni e un
bimbo più piccolo.
All'inizio ho accettato il lavoro senza
discutere, io non capivo una sola
parola di italiano quindi anche se mi
hanno presentato delle amiche ho
accettato tutto dicevo sempre sì
senza capire e poi mi sono ritrovata a
lavorare per 24 ore al giorno 7 giorni
Dietro ognuna di queste donne c'è
una storia di migrazione spesso
dolorosa. Lasciano famiglie in gravi
condizioni di povertà, causata dal
caos politico-economico che ancora
schiaccia i Paesi dell'ex blocco
socialista; partono per mantenere i
figli studenti e un marito che molto
spesso non apprezza gli sforzi della
moglie. "Un marito alcolista che
sperpera le rimesse della moglie a
volte con un'altra donna è un elemento comune a molte donne
badanti in Italia - dice Rodella quando riescono a tornare a casa
trovano più diffidenza che gratitudine. Ma neanche questo le porta a
cambiare abitudini, sono donne
molto cattoliche e non pensano a
rifarsi una vita in Italia."
La difficoltà ad avere una propria
socialità è un fatto oggettivo: il
tempo libero è limitato a qualche
ora alla settimana e ricevere gente
in casa dell'assistito e un tabù
inviolabile. Anche cucinare piatti
tipici della loro terra è vietato, perché odori inconsueti potrebbero
infastidire la persona anziana.
È frequente sentire una badante
chiamare padrone il proprio assistito o i suoi familiari. L'idea che quello che fanno è un lavoro e non una
forma di sottomissione arriva a
fatica nella testa delle donne che lo
praticano. Ma anche visto da fuori
qualche difficoltà rimane.
alla settimana. Quando ho avuto il
permesso di soggiorno e ho comicniato a parlare meglio in italiano e a
capire meglio come stavano le cose,
quella situazione era diventata insopportabile e volevo andare via.
Guadagnavo solo 720 € al mese,
senza un solo minuto libero, quando
ho detto che me ne sarei andata mi
hanno alzato lo stipendio a 900€, poi
a 1000 e nelle ultime settimane a
1100. poi la signora anziana è morta
proprio quando stavo bene.
Katarzyna
Vengo dalla Polonia, ho sempre lavorato con anziani molto malati alzheimer o cose del genere. Anche se 24
ore al giorno non ti fermi mai e devi
stare dietro a un anziano malato e
pulire tutte le finestre di una grande
villa come succede a me, il peso più
grande non è fisico, ma mentale. È
duro avere sempre intorno una persona malata, ti senti come in gabbia.
Io ho solo 4 ore libere la domenica,
durante la settimana non posso vedere nessuno, non posso ricevere nessuno. E se la domenica piove che faccio, sono costretta a restare in casa?
Per fortuna ho conosciuto una coppia
di italiani che fanno un altro lavoro e
a volte la domenica vado da loro, così
posso parlare, sfogarmi un po'. Se mi
ammalo ai miei padroni non interes-
di Leonardo Tancredi
[email protected]
sa, mi chiedono come mai e basta
sono sicura che se si ammala il gatto
lo portano subito dal veterinario. A
volte vado a letto e mi chiedo se
muoio questi non mi seppelliscono
neanche.
6 piazza grande • n°128 • 10.06
L’inchiesta del mese
Chernobyl,
la Perestroika
e la fatica delle
donne
Il crollo del socialismo, il disastro umanitario ed ambientale
di Chernobyl, intere nazioni
destabilizzate ed impoverite.
Quando la Storia decide di
entrare con centinaia di pagine
nei manuali scolastici e nella
saggistica da scaffale, lo fa in
maniera prorompente e spietata, lasciando alle microstorie
quotidiane il fascino discreto del
sedimento, la beffa dell'attesa
illimitata. Le storie, tante,
oggetto di studi e del lavoro d'avanguardia di numerose associazioni, sono ad esempio quelle
delle cosiddette "badanti", che
la Storia ha voluto sacrificare.
Foto. Dal sito www.tramaditerre.org
Le leggiamo attraverso il rac-
di temi che fino agli anni '80 erano
bastano, i prezzi aumentano e si
ne del giorno libero che, in alcuni
conto di Svetlana Bresan, ex
centrali", sostiene Tiziana dal Pra,
fanno strada sempre nuovi bisogni.
casi, viene ridotto ad un permesso
assistente domiciliare e media-
presidente di Trama di Terre. Il
Così, il progetto migratorio si dilata.
dalle 10 del mattino alle 5 del
trice culturale dell'associazione
paradosso, in sostanza, sta nel fatto
"Un altro dato inquietante è che
pomeriggio. Ricorda il fastidio che le
Trama di Terre di Imola, presso
che per ogni donna italiana emanci-
questa situazione ha brutalizzato
procurava ascoltare fino alla nausea
la quale ha curato un progetto
pata grazie al lavoro, ce n'è una
intere economie. Madri orfane di
i racconti dei vecchietti "smemora-
sul ruolo e le condizioni di vita
straniera asservita dal lavoro. La
figli adulti che acquistano uno sta-
ti", sempre gli stessi, con le stesse
delle "badanti" della zona. Il
condizione di asservimento deriva
tus che perderebbero se la mamma
parole, gli stessi sospiri, le stesse
progetto ha come obiettivo l'in-
non tanto dalla tipologia di lavoro,
tornasse a casa", continua dal Pra
pause, la rabbia che le montava
terazione fra le badanti e la cit-
pure concepito come dequalificante
che sottolinea pure come le econo-
quando un parente del suo assistito
tadinanza e mira a far uscire
da un folto gruppo di donne che
mie di molti paesi dell'Europa orien-
si presentava in casa per mezz'ora e
queste donne dalla solitudine
avevano avviato percorsi professio-
tale si stiano modificando non in
le diceva con tono compassionevo-
del sospetto e a consentire loro
nali diversi nei loro paesi, ma dalle
base a reali esigenze di mercato,
le: "esci, vai a farti un giro". Non ha
un accesso, seppur minimo allo
sue modalità di attuazione.
ma ad un potere d'acquisto solo
paura di rivelare i traffici interni a
apparentemente
accresciuto.
questo mercato del lavoro. "Ci sono
stato di diritto. "Circa 50 donne
senza permesso di soggiorno
"Il tipo di lavoro ha richiesto che
"Comprare una casa in Ucraina -
lavori buoni e lavori non tanto buoni
hanno avuto la possibilità di
arrivassimo giù proprio noi donne",
dice Svetlana - ora è impossibile. I
- dice - I lavori buoni si vendono tra
fare il pap test - dice Svetlana -
afferma Svetlana che viene da
prezzi sono gli stessi dell'Italia".
amiche, parenti. La cifra va dai 100
e con alcune di loro abbiamo
Vinnytsya, in Ucraina, ha due figlie
avviato percorsi di formazione e
di 13 anni che vivono con lei ed è
Non è detto, infatti, che le donne
che significa anche attraversare
un servizio di informazione su
laureata in lingua e letteratura
che arrivano in Italia per migliorare
fiumi e boschi, le agenzie del visto
contratti di lavoro e permessi di
russa e in psicologia. Oltre che col-
le condizioni di vita della propria
chiedono dai 2000 ai 3000 euro.
soggiorno".
laborare con Trama di Terre, inse-
famiglia riescano nel loro intento. "I
I
ai 500 euro". Per il viaggio, invece,
gna russo all'università della terza
figli che stanno studiando ora non si
E, poi, il sentirsi estranee ovunque:
l lavoro di assistenza domici-
età e fa le pulizie in un laboratorio
sa cosa faranno", sostiene Svetlana
"qui non vivi nella società ma nella
liare, fornito in larga misura
di analisi. Arrivata in Italia cinque
che si chiede piuttosto se questi
famiglia e ti senti persa sia qua che
da donne straniere, ha un
anni fa in clandestinità, ha lavorato
ragazzi siano in grado di apprezzare
a casa. Alla fine ti viene rabbia, cer-
ruolo centrale nella stabilità delle
per 2 anni come assistente domici-
il sacrificio delle loro mamme. "In
chi un colpevole. Molte persone
economie dei paesi occidentali. I
liare. Quando lasciò il suo paese,
molti casi questo non avviene - con-
vanno giù di testa". Guadagnando
progetti migratori portati avanti da
Svetlana era vice-preside di una
tinua - Una persona che conosco mi
dai 700 ai 1000 euro, le assistenti
queste donne, inoltre, hanno intro-
scuola superiore, ma con quello sti-
ha confessato di aver deciso di tor-
domiciliari riescono a mantenere
dotto un nuovo modello, modifican-
pendio non riusciva a sopravvivere.
nare più raramente a casa perché
dalle 3 alle 9 persone. "Ma poi
do il trend dei flussi di immigrazione
Così, decise di cercare lavoro in
quando è lì i suoi figli la mettono a
cominci ad odiare i soldi che ti
che prevedeva l'arrivo delle donne
Italia con l'intenzione di far arrivare
dormire in cucina, su una sdraio".
allontanano dalla tua famiglia. Una
al seguito degli uomini di famiglia.
le sue figlie in un secondo momento
Famiglie lacerate, figli inconsapevoli
donna ha cominciato a piangere in
e di allontanarle, in questo modo,
ingrati e mariti che fuggono incapaci
occasione del capodanno ortodosso
dalla minaccia di Chernobyl.
di attendere il ritorno della propria
perché era lo stesso giorno del com-
moglie. Ma c'è dell'altro e Svetlana
pleanno di sua madre e lei non
poteva andare a trovarla".
Resta da capire perché le istituzioni
siano ancora così lente nell'attivare
politiche finalizzate all'umanizzazio-
Molte altre donne, invece, arrivano
dà ad ogni cosa il suo nome. Parla
ne di un lavoro che spesso assume i
in Italia sperando di rimanerci poco,
con pacatezza della sua esperienza
tratti della schiavitù. "È indubbio
il tempo necessario a pagare gli
di assistente domiciliare, comune a
che il lavoro sia il pilastro della
studi ai loro figli, a comprare una
tante altre donne, della fatica di
di Mariella Libergoli
libertà femminile. Ma credo che
casa o a sostenere le spese di cura
lavorare con persone non autosuffi-
[email protected]
questa sia una scorciatoia, perché
di un parente ammalato. Poi si ren-
cienti, di essere lì 24 ore su 24, di
ha determinato che il movimento
dono conto che un anno o due non
non avere privacy, della concessio-
femminista non si sia occupato più
piazza grande • n°128 • 10.06 7
L’inchiesta del mese
I dati del Centro
Stranieri della Cgil
Bologna sulle badanti
Sono circa 7000, secondo i dati
ufficiali, le donne straniere (per
lo più dell'Est europeo) che
attualmente prestano servizi di
cura a domicilio sul territorio di
Bologna. Il fenomeno, che ha
assunto un'ampia rilevanza
negli ultimi anni, ha evidenziato
un significativo cambiamento
nel campo del sociale rispetto
alla composizione della famiglia.
Ne abbiamo parlato con Roberto
Morgantini, del centro diritti
lavoratori stranieri della Cgil di
Bologna, per indagare sull'impatto nel mondo del lavoro e sui
risvolti sociali di questa nuova
immigrazione al femminile.
"Si è trasformata - dice Morgantini la figura che una volta era la ragazza di campagna che arrivava in città
per fare la governante, la badante e
ogni altra cosa all'interno delle famiglie più ricche. Esaurita questa fase,
è toccato alle donne del Sud svolgere questo tipo di attività. E oggi
siamo di fronte ad una situazione
nuova, modificata: non è più la
famiglia ricca che chiede questo tipo
di servizio. Anzi, il ricco va in clinica.
E' quello di ceto medio-basso che,
per una serie di legami, di concezione della famiglia stessa, si vuol
mantenere nel proprio ambiente."
Questa domanda di lavoro di cura
da parte delle famiglie, se da un lato
sconta i bisogni di una società che
ha sperimentato un rapido invecchiamento della popolazione, dall'altro riflette le profonde trasformazioni che hanno caratterizzato il ruolo
dell'istituzione famiglia. Si assiste ad
uno snaturamento di un rapporto:
"Le funzioni, da quelle domestiche
alle parainfermieristiche, che una
volta venivano assolte dalla moglie,
dai figli, dai parenti sono oggi affidate a qualcuno di esterno alla famiglia, spesso estraneo."
Certamente per le famiglie si tratta
del modo più economico di risolvere,
o almeno di minimizzare, l'impatto
di un problema così pressante.
D'altra parte, però, spesso le famiglie hanno difficoltà ad adempiere
alle procedure proprie di un datore
di lavoro: "Il pensionato, l'ex operaio o impiegato si ritrova a dover
governare un vero e proprio rapporto di lavoro e quindi a parlare di
salario, di permessi, di ferie, di tredicesima e non è semplice. Stiamo
studiando qualcosa che possa sollevare il nuovo datore di lavoro da
queste incombenze. La via più probabile è quella di una cooperativa
fatta di badanti che stia dietro a
queste pratiche, anche per ovviare a
un altro problema: il sommerso."
Combattere il lavoro nero è sicuramente la strada giusta per restituire
dignità ai lavoratori, ma anche per
creare i presupposti di sicurezza per
8 piazza grande • n°128 • 10.06
Il lavoro nero
istituzionalizzato
Foto di Gaetano Massa
le famiglie, ne è convinto
Morgantini: "E' un mondo del lavoro
particolare, non solo c'è del nero,
ma è istituzionalizzato. La stragrande maggioranza dei contratti è
basata sulle 25 ore settimanali (con
una paga oraria che va da 10 a 15
€), ma in realtà si tratta di lavori a
tempo pieno, 60/70 alla settimana e
in molti casi si arriva a lavorare 24
ore su 24."
Metà delle 14.000 domande per i
flussi, consegnate a Bologna a
marzo scorso, sono state presentate
da datori di lavoro di badanti, questo significa che queste lavoratrici
sono già qui, lavorano in nero totale, non pagano tasse, non versano
contributi. Se pensiamo che il presupposto per avere il permesso di
soggiorno e per essere regolarizzato
come immigrato è quello di avere
un lavoro, siamo di fronte ad una
contraddizione: queste persone un
lavoro l'hanno già.
Ani (nome fittizio) questa contraddizione la vive sulla propria pelle. Vive
a Bologna dal 2003, da quando è
arrivata dalla Moldavia con un visto
turistico valido per un mese. "In
città c'era una zia che mi diceva di
venire senza problemi, ma io non
immaginavo che sarei stata clandestina."
In questi tre anni Ani ha sempre
lavorato e si ritiene fortunata, ha
sempre incontrato datori di lavoro
disponibili che hanno provato a
regolarizzarla, ma per due volte non
è riuscita a entrare nelle quote dei
flussi. Quest'anno dovrebbe essere
la volta buona, ma i tempi di attesa
sono lunghissimi; delle 170.000
domande presentate a marzo solo
60.000 hanno ricevuto risposta. E
adesso ne arriveranno altre
350.000. Ricevere una risposta
positiva comunque non risolve il
problema. "Allora dovrò tornare in
Moldavia e aspettare i documenti
dall'ambasciata tutto questo da
clandestina! Corro il rischio che la
polizia in aeroporto mi dia il foglio di
via perché il visto turistico è scaduto
da tre anni e così in Italia non posso
tornare più. É una situazione assurda, anche il mio datore di lavoro lo
pensa. Com'è possibile che qualcuno
possa affidare il proprio genitore
anziano a qualcuno pescato al buio
da un Paese straniero? Sarebbe
molto più facile per tutti regolarizzare quelli che in questo momento
stanno lavorando in Italia e hanno
fatto domanda di regolarizzazione."
"Ci sono un po' di responsabilità
anche di questo governo che non
accelera i tempi. - afferma
Morgantini - Bisogna prendere delle
posizioni a favore di questi lavoratori che sono qui e sanare la situazione, subito."
É una soluzione che converrebbe
anche alle casse dello Stato, basti
pensare che 520.000 lavoratori (pari
alle domande presentate per i flussi
a livello nazionale) non pagano
tasse, contributi. Se regolari, rappresenterebbero il 2% del PIL,
entrate rispendibili sottoforma di
servizi alla persona.
"Sono infinite e molto vive le problematiche che le badanti segnalano al
centro lavoratori stranieri. - ci spie-
ga Morgantini - Dalla mancata regolarizzazione, alle condizioni lavorative stressanti fino ai problemi che
nascono all'interno del rapporto con
l'assistito/a. Tuttavia ad un sacrificio
totale corrisponde un risparmio
totale, poiché vivere in casa dell'assistito significa non avere spese. È
una sorta di compromesso che si
accetta per un breve periodo, perché spesso il badantato è solo un
passaggio."
"D'altra parte - conclude Morgantini
- bisogna aiutare anche le famiglie,
siamo di fronte a un cambiamento
culturale notevole e il "badato" deve
essere guidato nel rapporto con
questa nuova figura che svolge
un'importantissima funzione sociale."
Intanto Ani, come migliaia di altre
colleghe, aspetta con ansia di uscire
indenne dal groviglio burocratico in
cui si trova. Forse con aspettative
anche maggiori rispetto alle altre,
appena in possesso del permesso di
soggiorno il suo obbiettivo è ricominciare a studiare. "In Moldavia mi
sono laureata in geografia e meteorologia, adesso mi piacerebbe studiare altro, ma all'università di
Bologna."
di Laura Caretto
[email protected]
L’inchiesta del mese
Risorse
umane
Il mercato grigio delle
infermiere rumene
Le chiameremo Maria e Lucia, i
nomi sono inventati, le storie
sono vere. Raccontano di un
paradosso, in cui molte persone
non riescono a lavorare nonostante facciano un lavoro molto
richiesto in Italia, l'infermiere
professionale. Tanto richiesto da
non dover rientrare neanche
nelle quote previste annualmente dal governo per l'ingresso nel
Paese.
M
aria e Lucia lavorano come
infermiere in un ospedale in
Romania. Guadagnano circa
trecento euro al mese più la spaga,
una mancia che gli assistiti danno
alle infermiere, un modo per ringraziarle delle loro cure. A sua volta
Maria e Lucia danno la spaga alla
loro caposala, che in questo caso è
una specie di tangente che le infermiere danno al loro superiore per
non avere problemi sul posto di
lavoro. Insomma Maria e Lucia guadagnano più o meno trecento euro
con cui, in Romania, puoi comprarci
molto pane, latte, yogurt ma se devi
fare un viaggio in macchina devi
fare bene i conti, la benzina costa
più di un euro, c'è il rischio che ti
parte metà dello stipendio, se fai un
giro troppo lungo.
Maria e Lucia trovano in ospedale un
annuncio col quale un'agenzia di
lavoro cerca infermiere professionali
da mandare in Italia.
In Romania gli italiani vanno per
aprire aziende e comprare terreni,
se sei italiano e vai in Romania ti
chiedono se è vero che in Italia si
guadagna 4/5mila euro al mese. In
Italia c'è una carenza cronica di
infermiere professionali, e molte
infermiere rumene vogliono andare
a lavorare in Italia spinte dal miraggio di guadagni così alti.
me proprietarie, rimangono in Italia
presso la cooperativa, che manda le
carte in questura e chiede il permesso di lavoro per le infermiere. Una
volta in Italia le infermiere lavorerebbero per la cooperativa, con stipendi più bassi rispetto al contratto
nazionale, in una struttura ospedaliera. Ma le ragazze sono così contente di partire per un paese dove si
guadagnano 5mila euro al mese che
soprassiedono su alcuni particolari.
Ma qualcosa non funziona, ci sono
dei ritardi per i permessi di lavoro,
la cooperativa perde alcuni appalti
per delle irregolarità e l'agenzia
rumena perde la pazienza e cerca
altri contatti in Italia. Li trova. Così,
l'agenzia propone alle infermiere di
firmare un altro precontratto con la
nuova cooperativa. Con questa,
assicura, entro tre mesi andranno in
Italia.
Per essere più convincente la nuova
cooperativa, aiutata dall'agenzia
rumena, organizza in Romania un
esame d'italiano per l'iscrizione
all'albo degli infermieri con tanto di
commissione con membri dell'Ipasvi
(il collegio degli infermieri italiani) e
nel frattempo richiede indietro le
equipollenze alla prima cooperativa.
Le ottiene. All'esame partecipano
molte infermiere a cui viene detto
che l'esame è stato superato.
A questo punto la cooperativa propone il nuovo precontratto per
accettare il quale però le infermiere
dovrebbero lasciare subito il lavoro
in Romania, perché, assicurano di
nuovo, si parte subito. Maria firma,
Lucia rimane con la vecchia cooperativa perché, prima di partire per
l'Italia, vuole continuare a lavorare.
Passano tre mesi e poi ne passano
altri tre. Maria chiede come mai
ancora non si parte e ogni volta il
problema è diverso, problemi buro-
cratici, si aspettano le elezioni, sono
cambiate le leggi...
Maria non può aspettare ancora, da
sei mesi non lavora, il figlio è
all'Università, i soldi stanno finendo.
Maria entra in contatto con delle
persone che la fanno partire per
andare a lavorare, in nero, come
badante. Adesso, vicino a dove lavora in Italia, c'è un ospedale che
cerca personale ma lei non può
andare perché la cooperativa con la
quale ha firmato si rifiuta di ridarle
la sua abilitazione, lei non può fare
niente, tanto meno denunciare la
cooperativa visto che è in Italia irregolarmente.
Torniamo in Romania, dove ritroviamo Lucia che riceve finalmente il
permesso di lavoro, dall'Italia le
dicono che deve fare il biglietto, una
volta qua potrà richiedere il permesso di soggiorno ed iniziare a lavorare in una struttura ospedaliera.
Lucia parte, prende il permesso di
soggiorno ma non inizia a lavorare,
la cooperativa le dice di aspettare.
Intanto può vivere in un casolare
sperduto nella campagna insieme ad
altre decine di infermieri che, pure
loro, aspettano. Due volte a settimana la vanno a prendere in macchina per fare la spesa, per il resto
della settimana è bloccata in casa,
una cucina dove devono mangiare
tutti, due bagni in comune con gli
altri. Lucia aspetta due mesi e
mezzo, litiga con i rappresentanti
della cooperativa e va in depressione, dopo tre mesi le trovano un
lavoro ma oramai non se la sente di
rimanere, è stanca, torna in
Romania, riprende il suo vecchio
lavoro ed entra in cura da uno psichiatra ma, dice, appena si riprende
ci riprova.
in Italia solo su chiamata di un datore di lavoro, ha fatto nascere, nei
Paesi dell'est europeo, numerose
società di intermediazione che si
occupano di reclutare forza lavoro.
Queste società stipulano degli accordi con le cooperative italiane che
appaltano l'erogazione di servizi
nelle strutture sanitarie e che assicurano alle agenzie 50/60 euro al
mese per tutta la durata del contratto, per ogni persona che viene mandata in Italia. Naturalmente questi
soldi non li paga la cooperativa ma
gli ingaggiati che percepiscono stipendi più bassi di 300/400 euro
rispetto al contratto nazionale. Non
solo, spesso gli ingaggiati ricevono
lo stipendio con molto ritardo, vengono maltrattati, abitano in case
fatiscenti che devono condividere
con molte altre persone e l'affitto,
caro, viene sottratto dallo stipendio.
Alcune cooperative sono state multate, perché, per rispettare le richieste che arrivavano dalle strutture
ospedaliere, facevano lavorare persone con il solo permesso turistico.
E sono molte le denunce sporte da
infermieri extracomunitari per maltrattamenti e ingiustizie subite da
parte dei datori di lavoro. Le strutture sanitarie preferiscono appaltare i
servizi perché così devono sostenere
gli alti costi del lavoro ma in alcune
zone d'Italia si assiste già ad un'inversione di tendenza. A Torino già
dallo scorso anno, i sindacati e i
rappresentanti delle strutture sanitarie si sono accordate per l'assunzione diretta da parte delle strutture
del personale extracomunitario già
in possesso del permesso di soggiorno.
di Mauro Picciaiola
[email protected]
L'attuale legge sull'immigrazione,
che prevede la possibilità di arrivare
Anche Lucia e Maria vogliono partire
e vanno all'agenzia, che fa firmare
loro un contratto di collaborazione
per la ricerca di lavoro in Italia e le
informa su tutto il materiale che
devono tradurre e i permessi da
richiedere all'Ambasciata. Una volta
raccolte tutte le carte, queste vanno
poi spedite al Ministero della Salute
italiano per ottenere l'abilitazione a
lavorare.
L'agenzia ha un contatto con una
cooperativa italiana che prende in
appalto servizi sanitari in diverse
strutture ospedaliere. La cooperativa spedisce in Romania la copia di
un precontratto e una delega che le
infermiere devono sottoscrivere. La
delega serve affinché un responsabile della cooperativa possa ritirare
l'equipollenza (riconoscimento di
validità del diploma di infermiere
conseguito in Romania) rilasciata dal
Ministero della Salute.
Arrivano le equipollenze che però
non tornano in Romania alle legitti-
Bologna, Giardini Margherita. Foto di Gaetano Massa
piazza grande • n°128 • 10.06 9
La cultura è nelle strade
Doyla,
il coro
delle badanti
Ucraine
Il microcosmo delle donne ucraine a
Mestre: questo l'oggetto della narrazione fatta di immagini, interviste e
canto nel film documentario DoylaLe donne del destino, di Pierluigi
Ferrandini. Il 3 settembre scorso la
proiezione del film ha inaugurato la
terza edizione del Venice Film
Meeting, una rassegna di produzioni
locali promossa da Venice Film
Commission e dal Circuito Cinema
Comunale in occasione della Mostra
del Cinema. La realizzazione del
progetto, prodotto dalla OZ film in
collaborazione con il Centro
Culturale Candiani, ha visto l'intervento e il sostegno della Venice Film
Commission, degli Assessorati
comunali alle Politiche Sociali e alla
Foto. Un’immagine del coro
Produzione Culturale,
dell'Associazione Culturale Ucraina
migratori verso l'opulenza
12!- nella loro abitazione/luogo di
di subalternità e di stranieri in una
più e della Boscarato Ristorazione. Il
dell'Occidente perché, come sottoli-
lavoro, sole o, laddove è stato pos-
terra che non è la loro, storie di
set: la città di Mestre. Le protagoni-
nea il regista, "l' emigrazione del
sibile, insieme alle "badate".
mogli e madri che abbandonano i
ste: le badanti ucraine riunite nel
dopo guerra, quella che hanno
coro Doyla.
conosciuto milioni di italiani, era
Contrariamente a quanto si potreb-
migliaia di chilometri dal focolare
un'emigrazione maschile o di interi
be pensare, il film di Ferrandini non
domestico.
La scelta della città di Mestre non è
nuclei familiari che si trasferivano.
scandaglia con piglio sociologico le
casuale: proprio qui la associazione
Oggi non c'è lavoro per uomini non
condizioni di vita delle badanti ucrai-
Un'arte che ha una validità terapeu-
Ucraina Più promuove iniziative che
specializzati, ce n'è invece tanto per
ne ma privilegia l'esplorazione degli
tica e che forse permette di tenere
favoriscano l'integrazione dei citta-
donne che siano disposte ad accudi-
strumenti culturali con i quali queste
ancora sveglio l'amore e l'attacca-
dini ucraini immigrati in Italia. Il
re la fetta più cospicua e sempre
donne convivono con le difficoltà
mento alla loro patria che hanno
coro Doyla, che in italiano vuol dire
crescente delle popolazioni ricche: i
della propria vita di badanti e di
dovuto lasciare ma alla quale tutte
Destino, è una di queste iniziative.
vecchi". Crolla il muro di Berlino.
immigrate. Ancora Ferrandini: "Non
sperano di ritornare". Sebbene l'at-
Eppure il regista barese precisa che
Crollano le economie dell'Est.
avrei mai fatto un documentario
tenzione di Ferrandini si concentri
sulla condizione delle badanti se
sulle modalità per lenire la sofferen-
guardare alla situazione delle donne
propri cari e si trasferiscono a
ucraine riunite nel coro di Mestre
E crollano anche i punti di riferimen-
queste non avessero cantato.
za, è inevitabile interrogarsi su quali
significa accostarsi a problematiche
to di quelle donne che, una volta
Perchè non sono tanto interessato al
siano le cause di questo dolore. Il
più generali e condivise: "La mia
immigrate in Italia, hanno dovuto
dolore che alcune condizioni sociali
regista: " La violenza è rappresen-
attenzione era rivolta a tutte le
mettere completamente in discus-
procurano, quanto al tentativo di
tata dal fatto - incocepibile per
donne che sono costrette a emigra-
sione se stesse scendendo a patti
lenirlo, di superarlo insieme, che
chiunque di noi! - che il loro lavoro
re clandestinamente in Italia e che
con la lontananza dei propri affetti e
queste donne hanno messo in atto.
di badanti straniere sia un lavoro
si trovano ad assistere una famiglia
del proprio Paese. Ed ecco la funzio-
di "sconosciuti" avendo lasciato la
ne lenitiva del canto e del coro
In questo il mio lavoro assomiglia
propria famiglia a migliaia di chilo-
Doyla, come spiega ancora il regi-
più a un film che a un documentario
metri di distanza".
sta: "Il soggetto del docufilm è insi-
di reportage". Nella ritualità insita
La badante lava, stira, pulisce, fa la
to nell'esistenza stessa di un coro di
nei gesti stessi del riunirsi, del can-
spesa, cucina, si prende cura dell'i-
Un esodo, quello delle donne immi-
badanti: l'idea che delle donne, che
tare e dell'esibirsi in pubblico c'è un
giene personale del badato, fa da
grate in Italia, dovuto principalmen-
nella loro vita precedente facevano
duplice tentativo. Da una parte
dama di compagnia, dalla mattina
te agli avvenimenti che si sono suc-
tutt'altro, si ritrovino nell'unico gior-
quello di rinnovare il legame con la
alla sera e, quasi sempre, si occupa
ceduti all'indomani dell' '89: la
no libero della settimana - la dome-
propria cultura d'origine. Dall'altro il
anche della sua salute. La badante
caduta del muro di Berlino ha trasci-
nica - per cantare e, cantando anti-
tentativo di definire uno spazio nel
per l'anziana accudita è donna di
nato con sé nel crollo le economie e
che arie ucraine, riuniscano la loro
quale il fatto di provenire dallo stes-
servizio dama di compagnia filgia e
gli equilibri produttivi dei Paesi
nostalgia di casa e degli affetti filiari
so Paese, l'Ucraina, consente a que-
mamma. Tutto a 800 euro di media.
dell'Est. Continua infatti Ferrandini:
in un unico ricordo comune, esatta-
ste donne di sentirsi parte di un
Per le fortunate di loro che hanno il
"I Paesi a cosiddetto regime comu-
mente come accade quando si canta
gruppo di cui condividono i linguaggi
permesso di soggiorno esiste un
nista si sono ritrovati improvvisa-
in coro: tante voci si fondono in una
non soltanto verbali.
solo mese di vacanza all'anno. E
mente senza un soldo bucato ed è
voce unisona".
questo il motivo per cui abbiamo in
full-time, 24 ore su 24, vivendo in
questa "vacanza" serve a queste
La riuscita di questo duplice tentati-
donne per riabbracciare i loro cari,
rivedere la propria terra".
Italia tante donne ucraine, moldave,
I metodi di approccio per la realizza-
vo è resa possibile dall'arte. Ancora
rumene".
zione del film sono stati quelli di
Ferrandini: "mi premeva mettere in
un'osservazione diretta e quotidia-
risalto l'idea che l'arte, intesa come
Le caratteristiche dell'economia e
na: "Ho seguito le loro performan-
canto, possa essere un veicolo, un
del mercato del lavoro hanno infatti
ces canore alternandole a interviste
collante di solidarietà fra persone
determinato i caratteri dei flussi
a ciascuna delle donne del coro -
che condividono la stessa condizione
10 piazza grande • n°128 • 10.06
una stanzetta in casa dell'accudito.
di Viviana Melechiorre
[email protected]
La cultura è nelle strade
Vendere
comprensione
aveva un altro compito: trovare un
tipo di cartello non funziona, perché
abbandonava il suo incrocio. Oltre a
modo per aumentare i guadagni dei
non crea un legame emotivo con il
seguire Amy, Zimmermann ha
mendicanti, creando nuovi strumenti
potenziale donatore, che non è sol-
anche dovuto stabilire rapporti con
di marketing. Nel caso specifico:
lecitato a sentirsi bene per aver
gli altri homeless, che erano ancora
cartelli.
donato, ed è questo l'elemento-
più difficili da rintracciare.
chiave nel convincere le persone a
L'aspetto più difficile è stato entrare
metter mano al portafogli.
in un mondo di disagio e rivolgersi a
[L'11 settembre scorso su
"BusinessWeek" (rivista dei finanzie-
L'amministratore delegato dell'a-
ri pescicani americani etc.) è appar-
zienda, Simon Sinek, ha assegnato il
so un articolo che può dire molto ai
compito a Zimmermann nelle ultime
Per toccare la corda giusta,
contattato. Nato e cresciuto ad
senza fissa dimora e a chi vive di
settimane del suo stage. Alla base
Zimmermann ha costruito un cartel-
Albany, Zimmermann aveva scarse
piccole donazioni sotto i portici di
dell'esperimento c'è l'idea che pro-
lo di cartone con la scritta: "Se fai
esperienze coi senza fissa dimora,
Bologna o nelle vie di qualunque
muovere un prodotto soltanto per
l'elemosina una volta al mese, per
limitate al volontariato nella cucina
altra città del mondo. Al di là del
mezzo di sconti può al massimo
piacere, la prossima volta tieni
di una mensa per poveri.
contesto in cui è apparso, e dopo
generare acquisti occasionali e non
conto di me ". "L'importante è aver
"Hanno molto apprezzato il mio ten-
aver fatto la "tara" ideologica, l'arti-
ripetuti. Al contrario, se si stabilisce
capito", spiega Zimmermann, "che il
tativo, anche se non mi avrebbero
colo contiene alcuni consigli interes-
un legame emotivo tra prodotto e
punto è come si sente il 'cliente' e
mai più visto in vita loro. Non è
santi, e una visione strategica, per
acquirente, vi sono molte più possi-
che vantaggio trae dal donare soldi.
stato facile", dice Zimmermann degli
chiunque debba convincere un pas-
bilità che l'acquisto diventi abituale
Anziché scrivere: 'Sono senza casa'
homeless che ha incontrato.
sante a tirare fuori la pilla e metter-
e si sviluppi una fedeltà al prodotto.
o 'Sono disperato', noi abbiamo
Durante l'estate, Zimmermann ha
la in un bicchiere, una tazza, una
"Il mio scopo", sostiene
scritto: 'So che ti senti bene quando
anche collaborato ad altri progetti,
scatola, o una mano aperta.
Zimmermann, "era creare un lega-
aiuti la gente, perché non aiutare
strategie di promozione di marchi
Sicuramente, poi è un punto di vista
me emotivo tra Amy e i passanti, e
anche me?"
(ad esempio, partecipando a riunioni
insolito sulla vita dei cosiddetti
trasformare questi ultimi in 'clienti
"mendicanti". Per questo ho propo-
abituali'".
Certo, Amy (Zimmermann non ha
zioni delle campagne ai clienti).
sto a "Piazza Grande" di ripubblicar-
Tra le cose da tenere in mente, vi
mai saputo il suo cognome) emana-
Passerà così anche la prossima esta-
lo, e mi sono offerto di tradurlo.
era il fatto che una persona, quando
va autentico, reale bisogno. Una
te? Probabilmente no. Si sta prepa-
Spero possa essere di qualche uti-
compra qualcosa (nello specifico,
loquace donna sola di mezza età, è
rando a una carriera nella finanza, e
lità. Wu Ming 1, scrittore, Settembre
compra l'atto di donare), lo fa per
rimasta senza fissa dimora dopo
ha in programma uno stage in quel
2006]
ottenere un vantaggio.
aver lottato a lungo con la tossicodi-
settore, per il prossimo anno. Ma, il
pendenza del marito. Non ha avuto
giorno che farà soldi a palate come
nessuna remora a raccontare a
investment banker, probabilmente
Zimmermann la sua storia.
ne avrà abbastanza da donare alle
Da "BusinessWeek", edizione on
STARE SUL SEMPLICE
persone che prima non avrebbe mai
con piccole aziende e alle presenta-
line, 11 settembre 2006
persone come Amy, qualunque sia
Parlando con una competenza che
la loro storia.
Vendere comprensione
non aveva prima di scendere in
...e anche un po' di tornaconto.
strada, Zimmermann spiega che il
Ecco come un laureato in busi-
tipico cartello da elemosina descrive
Benché Amy abbia accolto volentieri
ness ha aiutato gli homeless ad
la condizione di chi la chiede (redu-
i suggerimenti di Zimmermann,
aumentare i propri introiti
ce del Vietnam, scappato di casa,
quest'ultimo ha dovuto faticare. Più
di Julie Gordon
disoccupato, sfortunato, tossicodi-
volte il cartello è andato perduto o è
pendente etc.). Dopo avere intervi-
stato rubato, e spesso non era facile
Tutti i giorni Amy, una delle tante
stato diversi newyorkesi,
trovare la donna perché, dopo avere
persone che vivono per strada a
Zimmermann ha concluso che quel
raggiunto la cifra di $30, si alzava e
NAVI DI PASSAGGIO
New York, stava seduta all'incrocio
tra la 23esima Strada e Park
Avenue, chiedendo spiccioli ai passanti. Con un'attrezzatura limitata a
un bicchiere di carta e un cartello
con la scritta: "Aiutatemi, sono
senza casa", attendeva per ore di
poter racimolare abbastanza soldi e
poi andarsene.
Raggiungere la cifra giornaliera prestabilita - $30 al giorno - non è mai
stato semplice, ma a un certo
punto, quest'estate, Amy ha cominciato a guadagnarla in tre ore, grazie all'aiuto di un improbabile sostenitore: uno stagista specializzato in
marketing.
SUSCITARE EMOZIONI. Di solito gli
stages sono più aridi e noiosi, consistono nel fare telefonate, sistemare
documenti, sostituire dipendenti in
malattia, ma alla Sinek Partners,
azienda newyorkese di marketing
strategico, Matthew Zimmermann neolaureato alla Cornell University piazza grande • n°128 • 10.06 11
La città migrante
Federconsumatori.
A Bologna
un aiuto
agli immigrati
composta da una decina di avvocati.
Il primo parere viene dato gratuitamente, se si vedono le possibilità di
vincere il contenzioso, l'utente può
decidere se valersi dei nostri avvocati, ovviamente in tal caso dovrà
pagare le spese legali. Per fortuna
Tutelare gli immigrati in quanto
oggi col decreto Bersani (223/2006)
consumatori. Un'idea della
il cliente può concordare la parcella;
Federconsumatori di Bologna
in precedenza avevamo fatto un
che coglie la difficoltà di cittadi-
accordo coi nostri avvocati che s'im-
ni e lavoratori immigrati a orien-
pegnavamo a richiedere il minimo."
tarsi nel mare delle offerte com-
Molto spesso chi subisce danni di
merciali sempre più denso di
lieve entità economica preferisce
pescicani e spiazza il luogo
lasciar perdere piuttosto che accol-
comune dell'immigrato bisogno-
larsi spese legali. Agli sportelli delle
so di sussistenza o fonte di pro-
federconsumatori è sufficiente paga-
blemi di ordine pubblico.
re l'iscrizione all'associazione: 10
euro per chi è già iscritto alla Cgil,
La Federconsumatori di Bologna per
altrimenti 40.
il terzo anno consecutivo, da set-
I fondi per sostenere il progetto
tembre a dicembre, dà vita a un'ini-
vengono da finanziamenti della
ziativa rivolta ai cittadini stranieri:
regione Emilia Romagna e della
in cinque sportelli disseminati sul
Cameri di Commercia, che hanno
territorio, operatori dell'associazione
coperto per il 40% le spese di pub-
distribuiscono gratuitamente un
blicazione dell'opuscolo; per la parte
opuscolo in cinque lingue (italiano,
restante sono stati usati i contributi
francese, inglese, albanese, arabo)
degli associati.
che illustra in modo molto semplice i
"Ci auguriamo che questi enti con-
diritti dei consumatori, e le leggi che
fermino in futuro il loro sostegno -
li tutelano. L'iniziativa è stata pub-
continua Galli - abbiamo visto che le
blicizzata attraverso l'affissione di
richieste di aiuto da parte dei citta-
volantini presso varie sedi istituzio-
dini stranieri sono in crescita. Nel
nali e i locali della Camera del
2005 delle 1100 pratiche aperte il
Lavoro di Bologna, soprattutto pres-
15% circa riguardava immigrati.
so il Centro Lavoratori Stranieri di
Riteniamo che i rischi di raggiri ai
to di una finanziaria bisogna tenere
Bologna via Corazza n.7/6
via Marconi 67; inoltre tutte le strut-
loro danni siano aumentati, è impor-
presente che questa pretenderà l'e-
13 incontri al lunedì dalle ore 9 alle
ture e le realtà che si occupano di
tante quindi dare loro uno strumen-
stinzione del debito a prescindere
11
immigrazione hanno ricevuto un
to di prevenzione, come può essere
dalla qualità dell'acquisto.
comunicato.
l'opuscolo.
"Attenzione alle finanziarie anche
S. Lazzaro via E. Levante n.249/b
quando pubblicizzano il prestito a
13 incontri al lunedì dalle ore 16 alle
18
Foto. Una pubblicazione della Federconsumatori Bologna
Maria Grazia Galli, presidente della
Ma quali sono i casi di raggiro più
tasso zero, non è mai così. Spesso i
Federconsumatori di Bologna,
frequenti per i cittadini immigrati?
consumatori italiani e immigrati si
descrive il lavoro degli operatori
Negli ultimi tempi il cambio "incon-
ritrovano ad accumulare debiti
Casalecchio Galleria Ronzani n.3/2
dello sportello e spiega perché è
sapevole" dell'azienda fornitrice del
senza saperlo. In quel caso riuscia-
13 incontri al lunedì dalle ore 15 alle
diventato ormai indispensabile.
gas va per la maggiore. Agenti di
mo a ottenere rateizzazioni che ren-
17
"Dopo aver ricevuto l'opuscolo, il
vendita di EnelGas che adottano
dono meno gravoso il pagamento."
cittadino immigrato che si è rivolto a
tecniche di vendita perlomeno spre-
A quanto pare, italiani e immigrati
Porretta Terme via Borgolungo n.64
noi decide se entrare nel merito del
giudicate: si presentano alla porta
sono uguali davanti alla merce, ma
6 incontri al lunedì dalle ore 9 alle
problema, e nel caso gli operatori
dicendo che stanno facendo ricerche
quando devono affrontare venditori
11
valutano se ci sono i tempi e le pos-
di mercato o la lettura del gas e poi
sibillini e poco onesti chi conosce
sibilità per aprire una pratica."
inducono i clienti a lasciare l'Hera e
meno lingua, cultura e leggi italiane
Questo è il consueto lavoro di spor-
a firmare un contratto di fornitura
ha meno possibilità di difesa. In
tello che gli operatori svolgono nel
con l'Enel.
questi casi l'opuscolo multilingue e
corso dell'anno; per gli utenti stra-
gli sportelli per i consumatori stra-
nieri la Federconsumatori ha pensa-
"Ci cascano tutti figuriamoci chi non
nieri diventano uno strumento di
to a uno sportello ad hoc perché le
capisce bene l'italiano. E molti non
democrazia e partecipazione.
loro richieste hanno una certa speci-
sanno che quando si firma un con-
ficità: non conoscere bene la lingua
tratto al di fuori dei locali commer-
e le leggi italiane, li espone mag-
ciali si hanno 10 giorni di tempo per
giormente al rischio di truffe e rag-
dare la disdetta che possono diven-
giri.
tare 60 se non si sono ricevute ho
di Leonardo Tancredi
[email protected]
....
avuto informazioni esaustive."
Dal mese di SETTEMBRE fino al
"Se viene aperta una pratica - dice
Un altro grande classico è l'acquisto
mese di DICEMBRE 2006
Maria Grazia Galli - la prima mossa
di auto usate. Senza sapere come,
lo sportello è aperto
è mandare alla controparte una let-
ci si ritrova con catorci inutilizzabili
presso le seguenti sedi:
tera su carta intestata con le richie-
pagati profumatamente. In questo
ste dell'utente. Nell'80% dei casi
caso il consiglio della
questo basta a risolvere il problema;
Federconsumatori è far valere l'anno
Bologna
così non fosse, la pratica passa alla
di garanzia, di cui anche le auto
13 incontri al mercoledì dalle ore 16
nostra consulta legale coordinata
usate sono dotate, inoltre se l'acqui-
alle 18
dall'avvocato Antonio Mumolo e
sto è stato possibile grazie al presti-
12 piazza grande • n°128 • 10.06
via del Porto n.16
Il lavoro svolto nel 2005 da
FederConsumatori
"Sono state ricevute previo
appuntamento 2.450 persone
"Le telefonate ricevute circa
5.000
"Abbiamo ricevuto 160 segnalazioni scritte.
"Abbiamo risposto a circa 2.200
e-mail.
"Sono state fatte 25 assemblee
presso centri sociali e strutture
pubbliche
"Sono stati attivati 60 Desk
informativi per cittadini stranieri
Nel corso dell'anno sono state
aperte n. 1109 pratiche.
La città migrante
Rom a Bologna,
lo sgombero
continua
Per poco più di 100 uomini,
donne e bambini rom rumeni
Bologna è una grande scacchiera
sulla quale hanno innescato
un'interminabile partita a dama
col Comune di Bologna.
Occupano spazi liberi, vengono
sgomberati e rioccupano ancora.
È un gioco appassionante, ma
drammatico, tanto che a volte ci
scappa il morto. Qualche giorno
fa è capitato a un neonato che
viveva in una baracca insieme ai
suoi genitori; una donna ha
subito un aborto spontaneo e il
suo feto è stato ritrovato su un
marciapiede; un operaio che
passava la notte in baracca e il
giorno a lavorare in nero in cantiere è precipitato da un tetto in
un cantiere di Sala Bolognese.
Sullo sfondo rimane l'ultimo
sgombero subito dai "cento" in
seguito all'occupazione dell'ex
scuola Galilei di Casteldebole.
Questa occupazione seguiva un
altro sgombero, quello del
campo di via Gobetti dove le
stesse 100 persone circa vivevano in ruolotte.
A un mese dallo sgombero del
zioni di sovraffollamento, alcune
stici per l'iscrizione a scuola
in automatico. Chi sarà regola-
donne incinte dormono in letti a
richiedono oltre al permesso dei
rizzato e lavora nell'edilizia ora
castello, la domenica sono senza
genitori una residenza certifica-
vive in baracche."
pasto. Altri si sono accampati
ta, documento che i rom sgom-
all'esterno della struttura.
berati non sono in grado di esi-
Il nomadismo non è più un fatto
bire. "Nessuno si lamenti quan-
culturale per queste famiglie di
Rosalba Ligorio e Sevastian
do trova i bambini a elemosinare
rom, si tratta piuttosto di una
Zlotea, presidente dell'associa-
o lavare vetri in strada"
scelta obbligata. In questi ultimi
Galilei, avvenuto il 4 agosto, gli
sgomberati riuniti in un'associazione la Le.P.D.P.S. (Lega per la
protezione dei diritti delle persone comunitarie ed extracomunitarie e dei rifugiati politici),
hanno tenuto una conferenza
stampa per comunicare alla città
il disagio abitativo che stanno
vivendo tutt'ora. Solo 19 delle
persone sgomberate sono state
accolte in strutture, 15 in albergo dove possono solo dormire,
15 sono stati gli espulsi, 82 sono
tornati nelle baracche lungo il
Reno. Una parte dei senza tetto
è stata accolta dalla comunità
Matteo 25, ma vivono in condi-
zione, hanno denunciato le
giorni l'associazione ha lanciato
modalità "poco soft" dello sgom-
Sulla questione del lavoro è
un appello alla vice sindaco
bero effettuato da circa 200 tra
intervenuto in conferenza stam-
Adriana Scaramuzzino perché
poliziotti e carabinieri. "Non tutti
pa Valerio Monteventi: "Data la
potessero rientrare nei locale del
hanno potuto portare via le pro-
disponibilità al lavoro come
Galilei, in modo che, in attesa di
prie cose, non hanno preso nota
muratori degli uomini, il Comune
auspicabili decisioni più struttu-
delle donne incinte, dei bambini
si era assunto l'impegno di
rali da parte di un tavolo interi-
e dei malati per poterli collocare
mediare con le imprese edili li
stituzionale, i bambini possano
decentemente. Il risultato è che
prendessero a lavorare. Si parla-
essere inseriti nelle scuole e gli
ci sono 82 persone in strada, di
va di un tavolo che coinvolgesse
adulti trovare lavoro.
cui 40 bimbi circa. Questa è la
associazioni di categoria, ma si è
nota dolente; il comune aveva
riunito solo tre volte. Le richie-
garantito di occuparsi quanto-
ste di regolarizzazione fatte a
meno dei minorenni, ma non è
marzo (flussi) hanno la prece-
stato così." Alcuni istituti scola-
denza e sono documenti quasi
di Luciano De Carolis
piazza grande • n°128 • 10.06 13
Rassegna
di
Commedia
dell’Arte
Novembre 2006
Teatro Dehon - Bologna
A cura della Fraternal
Compagnia - Scuola di
Teatro Louis Jouvet
Dal 1500 fino a metà del 1700 la
Commedia dell'arte è stato il genere
teatrale più seguito in Europa, le sue
radici affondano nel teatro popolare
dei giullari e dei ciarlatani e i temi
sono quelli propri della cultura popolare: la fame, i rapporti con il potere,
con la natura, tra i sessi, le superstizioni e le teorie popolari, i misteri del
viaggio.
I
personaggi
della
Commedia dell'Arte si possono definire archetipi che hanno attraversato
la storia dell'uomo… Il Convegno
Arlecchino Grigio - per un teatro del
terzo millennio - tenuto nel dicembre
scorso, inserito nella didattica della
Scuola biennale di Teatro Louis
Louvet ha prodotto un lavoro di
scambio e ricerca tra diversi attori
conoscitori della Commedia dell'Arte
e gli allievi della Scuola di Teatro. A
ottobre verranno presentate in una
rassegna che si terrà presso il Teatro
Dehon di Bologna - che da diverso
tempo ha un'attenzione particolare
per tutte le attività proposte dalla
Fraternal Compagnia - quattro lezioni-spettacolo proposte dagli insegnanti della scuola, con lo scopo di
far conoscere le mille sfaccettature
del genere teatrale più longevo della
storia.
Ecco allora che - partendo dai giullari
di Matteo Belli - il percorso proposto
è un'occasione per ascoltare e veder
rappresentati brani poetici del XIII e
XIV secolo, esemplari di una letteratura un tempo considerata minore ed
ancora oggi poco studiata ma che, al
di là dell'indiscutibile vivacità e godibilità rappresenta, in alcuni casi, un
estremo interesse per le soluzioni di
grande modernità, quasi premonitrici
di esiti letterari molto posteriori.
Secondo Giorgia Penzo la formazione
e l'esperienza dell'attore italiano
sono impregnate di Commedia
dell'Arte, l'ha cucita addosso e non
può disfarsene se non a costo di una
qualche perdita, della rinuncia ad
una specie di ingenuità che da quel
gradino lo può sollevare a scoprire
nuovi territori d'espressione. Ma
dove sono oggi i capitani, i dottori,
gli zanni? in quali figure sopravvivono le loro maschere? Queste le
domande da cui scaturisce un'istrionica chermesse di nuovi personaggi.
14 piazza grande • n°128 • 10.06
Diversa invece la soluzione di
Massimo Macchiavelli, la cui rilettura
Il programma
degli antichi personaggi resta più
spesso ancorata ai testi originali del
TEATRO DEHON
tempo, ma con una messa in scena
Inizio spettacoli 21:15
tutt'altro che rinascimentale: ecco
allora scaturire un "improbabile capitano" che narra la propria storia a
ritmo di rap, o un Dottor Balanzone
che si sposta da Bologna a Napoli ed
è più attento all'estetica dei suoi
pazienti
che alla loro salute. Altre
volte l'evoluzione del personaggio
segue un lavoro di ricerca ed "evoluzione" del testo, prende così corpo,
giovedì 2 novembre
Associazione Cà Rossa
"GENTI, INTENDETE QUESTO SERMONE"
di e con Matteo Belli
giovedì 16 novembre
Fraternal Compagnia
"IL TEMPO DELLE ATTRICI"
di e con Tania Passarini
in una scena surreale-romantica, un
arlecchino innamorato che narra in
giovedì 23 novembre
veneto la propria vicenda tratta dalle
Maan ricerca e spettacolo
Cosmicomiche di Italo Calvino.
"SMASCHERATA"
di e con Giorgia Penzo
E per concludere un percorso tutto al
femminile, interpretato da Tania
Passarini, per esplorare i territori dai
quali le donne erano bandite, sino a
quando la più grande attrice di
Commedia
dell'Arte,
Isabella
Andreini, non riuscì a rompere questo tabù segnando un'epoca che
vede i prodromi del femminismo.
giovedì 30 novembre
Fraternal Compagnia
"ARLECCHINO GRIGIO"
di e con Massimo Macchiavelli
ABBONAMENTI A 4 SPETTACOLIIntero
euro 32
Soci Coop Adriatica
euro 22
Studenti Universitari
euro 10
ASSOCIAZIONE AMICI DI PIAZZA GRANDE ONLUS: Le attività
L'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus è il luogo in cui i cittadini svantaggiati si organizzano per risolvere i propri problemi, per mettere
assieme capacità e idee, per costruire occasioni di reddito, per affrontare il problema della abitazione, per migliorare le prestazione dei servizi
della città e per autogestirsi. L’Associazione, in oltre dieci anni di vita ha dato impulso ad una progettualità ricca di iniziative. Attualmente tra le
attività di Piazza Grande ci sono il giornale, il BiciCentro, la Sartoria, il Servizio Mobile di Sostegno e lo Sportello di Avvocato di Strada.
Settembre 06
A Piazza Grande è
nato un bimbo...
Se avete un passeggino, abiti usati,
e tutto quello che
può servire per un
neonato...
fatevi sentire!
Tel.051342328
Fare Mondi
La Cooperativa Fare Mondi
affonda le radici nel percorso associativo
degli aderenti all’Associazione
Amici di Piazza Grande Onlus.
Telefoni: 380.3585605 - 340.4706347
mail: [email protected]
[email protected]
Servizi di pulizia e custodia - servizi di accoglienza, orientamento e
accompagnamento di persone disagiate
In via del Gomito 22, il terzo giovedì del mese, dalle ore 20 alle 21
3939895695
Via Antonio Di Vincenzo
26/F (BO) Tel e Fax
051 372 223 - 051 4158 361
Sito web: www.cooplastrada.it
Mail: [email protected]
Abbonati a Piazza Grande
Per abbonarsi e ricevere ogni mese il giornale a casa propria, basta un versamento sul c/c postale n.
54400320, intestato all'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus. Causale: "Abbonamento giornale".
Potete anche telefonare allo 051 342328 dalle 9.00 alle 13.00 alla Redazione del giornale. Per i privati la
quota indicativa di sottoscrizione è di 31 euro annue. Per enti, biblioteche e associazioni 51 euro
piazza grande • n°128 • 10.06 15
Informazioni e punti di ascolto
1. Comune di Bologna, Servizio Sociale Adulti
Per tutti gli adulti in difficoltà, dai 18 ai 65 anni. Via
Sabatucci, 2. Tel. 051/245156. Aperto lun, merc, ven e
sab, h.9-13 e mart e giov, h.14-17
2. Associazione Posto d’Ascolto ed Indirizzo Città
di Bologna. Informazioni relative a dormitori, mense,
docce. 1° binario Stazione Centrale - Piazza Medaglie
D’Oro, Tel. 051/244044. Dal lun al ven, h.9-12, 15-18,
sab h.9-12
3. Sportello Sociale e delle opportunità Comune di
Bologna Via del Porto, 15/b, Tel 051/523494. Lun-Sab,
h.9.30-16.30, merc h. 9.30-12.30 (senza appuntamento).
4. Centro di Ascolto Italiani della Caritas Adulti italiani in difficoltà, assistenza, informazioni e percorsi di
reinserimento sociale. Via S. Caterina 8/A. Tel.
051/6448186. Lun, Mart, Ven, h.9.15-11.30. Giov,
h9.15-11.30, h.14- 15.30 (senza appuntamento).
5. Centro di Ascolto Immigrati della Caritas
Diocesana Ascolto, informazioni e assistenza per persone straniere. Via Rialto, 7/2. Tel. 051/235358. Lun,
giov, h.9-11, mart, h.15- 17
6. Servizi per gli Immigrati del Comune di Bologna
Cittadini stranieri con permesso di soggiorno o in attesa
di regolarizzazione. Informazioni e orientamento. Via le
Vicini 20, Tel. 051/2195500. Lun h.9-13, mart e giov
h.15-18, sab, h.9-13
7. Associazione L’Arca Ascolto e informazione per
tutte le persone disagiate. Via Zago, 14, Tel.
051/6390192. Dal lun al ven h.15-19
8. Ufficio Casa Comune di Bologna Informazioni su
bandi per la assegnazione della casa. Viale Vicini, 20
Tel. 051/2194332. Lun- ven, h.8,30-13, mart e giov,
h.14.30-17
1 4 . I s t i t u t o B e r e t t a Via XXI Aprile 15
,Tel.051/6162211 Distribuzione numeri, dal lun al ven,
h.8-9 e h. 14. Sab soltanto al mattino. Domenica pronto
soccorso odontoiatrico h.8-13
1 5 . P o l i a m b u l a t o r i o A U S L Via Tiarini 10/12
Tel.051/706345. Dal lun al ven. Dalle ore 7.30 vengono
distribuiti 12 numeri.
----------------------------------------------------Pasti gratuiti
7 . A s s o c i a z i o n e L ' A r c a Via Zago,
051/6390192. Dal lun al ven, h.15.30-19
14.
Tel.
3. Centro Diurno Comune di Bologna Distribuisce
pasti caldi su segnalazione dei Servizi Sociali. Via del
Porto, 15/C. Tel. 051/521704. Tutti i giorni dell'anno
h.12.30 - 18.
1. Centro Beltrame Comune di Bologna Distribuisce
pasti caldi agli ospiti del centro stesso - Via F. Sabatucci,
2. Tel. 051/245073.
16. Oratorio di San Donato Tutte le domeniche mattina alle ore 10.10 colazione. Via Zamboni, 10. Tel.
051/226310
17. Mensa dell'Antoniano Distribuisce pasti caldi. Via
Guinizelli, 3. Tel. 051/3940211. Tutti i giorni h.11.30-12.
Per accedere al servizio occorre un buono che viene
distribuito alle h. 10.45.
4. Mensa della Fraternità Caritas Diocesana
Fornisce pasti caldi. Via Santa Caterina, 8/A. Tel.
051/6448015. Tutti i giorni mensa h.18-19.
18. Punto d'incontro della Venenta Distribuisce alimenti. Via Serlio, 25. Aperto Mart e Giov, h.10-12
19. Parrocchia Cuore Immacolato di Maria
Distribuzione di cibo da cucinare. Via Mameli, 5
Tel. 051/400201. Mart, h.10-12, Ven, h.15.30- 17.30
----------------------------------------------------Aiuto e assistenza legale
20. Parrocchia S. Cuore Distribuzione viveri. Via
Matteotti, 25. Tel. 051/4151760. Dal lun al sab, h.11-12
9. Avvocato di Strada Consulenza e assistenza legale
gratuita per le persone senza fissa dimora. Via Libia, 69
presso Associazione Amici di Piazza Grande Onlus.Tel
21. Parrocchia S. Maria della Misericordia
Distribuisce razioni di generi alimentari. P.zza Porta
Castiglione, 4. Tel. 051/332755. La distribuzione avviene
26. Opera San Domenico Distribuisce vestiario a max
25 persone ogni giorno. Piazza San Domenico, 5/2 Tel.
051/226170. Lun e giov, h.8-10
19. Parrocchia Cuore Immacolato di Maria
Distribuzione vestiario. Via Mameli, 5. Tel. 051/400201.
Tutti i Merc, h.9-11
27. Parrocchia S. Egidio Distribuzione vestiario. Via S.
Donato, 36. Tel. 051/244090. Dal Lun al Ven, h.1617.30
28. Parrocchia S. Giuseppe Cottolengo Distribuisce
indumenti, Via Don Orione 1, Tel. 051/435119. A giovedì
alterni, h.16-18
29. Parrocchia S. Giuseppe Lavoratore Distribuisce
indumenti in genere. Via Marziale, 7, Tel.051/322288. Il
primo e terzo mercoledì di ogni mese, h.15-17
23. Parrocchia S.S. Angeli Custodi Distribuzione
abbigliamento. Via Lombardi, 37.
Tel.051/356798. Tutti i merc, h.9-10.
----------------------------------------------------Dove dormire
1. Centro Beltrame Offre 115 posti letto. Via F.
Sabatucci, 2. Tel. 051/245073. Si accede tramite lo
Sportello Sociale di Via Del Porto, 15/B.
30. Casa del Riposo Notturno M.Zaccarelli
Offre 80 posti letto. Via Carracci, 69. Aperto h.19-8. Si
accede attraverso lo Sportello Sociale di via del Porto,
15/b.
31. Opera di Padre Marella Offre 60 posti letto. Via
del Lavoro, 13. Tel. 051/244345. Aperto h.8-17
25. Rifugio Notturno della Solidarietà Offre 30 posti
letto a persone tossicodipendenti senza dimora. Via del
Gomito, 22/2. Tel.051/324285 Aperto h.19-9.30.
32. Casa del Riposo Notturno Offre 32 posti letto per
adulti italiani e immigrati con permesso di soggiorno e
rifugiati politici. Via Lombardia, 36. Tel.051/493923.
Aperto h.19-9. Si accede attraverso la segnalazione dello
Sportello Sociale di Via del Porto, 15/B.
Via Irma Bandiera, 22. Tel. 051/433473. Dal lun al giov,
h.9.30-12.30 e h.15.30-17.30
Comunità S.Maria della Venenta Onlus Accoglienza
in comunità e in case famiglia di ragazze madri. Via
della Venenta, 42/44/46. Argelato (Bo) Tel.
051/6637200. Aperta tutto l'anno
Donne che hanno subito abusi e violenze
38. Casa della Donna per non subire violenza
Ascolto, assistenza psicologica e legale, ospitalità temporanea, gruppi di auto-aiuto e sostegno. Via Dell'Oro, 3.
Tel. 051/333173. Lun-ven, h.9-18
S.O.S. Donna
NUMERO VERDE 800 453009
Linea telefonica contro la violenza, fornisce informazioni,
aiuto, consulenza ed assistenza psicologica e legale. Tel.
051/434345 fax 051/434972. Lun, mart e ven, h. 20-23,
giov, h.15-17.30
Disagio relazionale
A.S.P.I.C. Associazione per lo Sviluppo Psicologico
dell'Individuo e della Comunità
Servizio psico-socio-assistenziale. Via De' Gombruti 18
Tel / Fax 0516440848. Il centro è aperto (previo appuntamento) dal lunedì al venerdi.
Disagio psichico
39. Percorso vita
Informazioni e assistenza a persone con disagio mentale
e alle loro famiglie, attività culturali e ricreative, gruppi
di auto-aiuto. Via Polese, 23. Tel/Fax 051/273644
Alcool
Alcolisti Anonimi
Gruppi di auto-aiuto. Tel. 335/8202228
Acat
h.9 - 19, Cell. 3491744897
Carcere
40. A.VO.C. Associazione volontari carcere
Attività in carcere, sostegno psicologico e sociale a detenuti ed ex-detenuti. Piazza del Baraccano, 2. Tel.
051/392680
41. Gruppo carcere del Centro Poggeschi
Dove
andare
per...
dormire,
mangiare,
lavarsi,
curarsi,
lavorare.
A Bologna
051/397971. Lun-Ven, h.9.30-13
8. Servizi per gli Immigrati del Comune di Bologna
Consulenza ai cittadini stranieri. Via Drapperie, 6. Tel.
051/6564611. Aperto tutti i giorni, escluso il ven, h.9-13
----------------------------------------------------Unità di strada
Unità di Aiuto del Comune di Bologna Intervento di
strada con camper attrezzato. Tel. 051204308 Fax
051203799. Il servizio viene svolto tutti i giorni. Punti di
sosta del camper: Piazza Puntoni, h.17-18, Via Bovi
Campeggi, h.18-19
9. Servizio Mobile di Sostegno Associazione Amici di
Piazza Grande Onlus. Informazioni, generi alimentari,
abiti, panni o coperte alle persone che dimorano in strada. Tel.051/342328. Servizio attivo lun, merc e ven,
h.21-24. Il giov h.9-12
----------------------------------------------------Assistenza medica gratuita
10. Poliambulatorio Biavati Visite mediche gratuite
per persone non assistite dal Servizio Sanitario
Nazionale e persone in stato di grave indigenza. Strada
Maggiore, 13. Tel. 051/226310. Aperto tutti i giorni
h.17.30 - 19 (senza appuntamento).
11. Croce Rossa Italiana Somministrazione farmaci,
attrezzatura ortopedica e occhiali. Via del Cane, 9. Tel.
051/581858. Lun, Merc, Ven, h.8-14. Mart, Giov, h.8-17
12. Sokos Visite mediche gratuite per immigrati privi di
assistenza sanitaria, persone senza fissa dimora e tossicodipendenti. Si prescrivono visite specialistiche, farmaci
ed esami. Via de' Castagnoli 10, Tel. 0512750109. Lun
h.17-19. Merc, h.16-19, sab, h.9-12
13. Centro per la salute delle donne straniere e dei
loro bambini Vengono erogate prestazioni a donne e
bambini stranieri. Poliambulatorio Zanolini, Via Zanolini,
2. Tel. 051/4211511. Lun, h.12-18. Mart, h.15-19. Giov,
h.12-19. Ven, h.10.30-14
Urgenze odontoiatriche
al sabato munendosi alle ore 8.00 di un numero con cui
si prenota il ritiro che avviene dalle h.9.30 alle 11.
22. Parrocchia S. Maria Maddalena Offre alimenti.
Via Zamboni, 47. Tel.051/244060. Merc, h.10-12
23. Parrocchia S.S. Angeli Custodi
Distribuzione generi alimentari. Via Lombardi 37, Tel.
051/356798. Lun, h.14.30- 17, mart, giov e ven, h.912, merc, h.10.30- 12.30
----------------------------------------------------Bagni e docce calde
4. Centro S. Petronio Caritas Diocesana Servizio
docce Via S. Caterina 8/A Bus 20-21
Tel. 051/6448015. Prenotazione alla mattina h.9-11.30.
Gli stranieri debbono prenotare il Mart mattino per usufruire dei servizi il Mart e il Merc dalle 14 alle 15. Gli italiani debbono prenotare il Ven mattino o Lun mattino per
usufruire dei servizi il Lun dalle 14 alle 15. Le donne, italiane e straniere, usufruiscono del servizio il Giov, dalle
14 alle 15.
33. Struttura Madre Teresa di Calcutta Offre 19 posti
letto per adulti italiani e immigrati con permesso di soggiorno e rifugiati politici. Viale Lenin, 20.
Tel.051/531742. Aperto h.19-9. Si accede attraverso la
segnalazione di tutti i servizi sociali del territorio.
34. L'isola che non c'è Struttura dedicata ai punkabestia. Offre 35 posti letto con punto cucina, punto docce e
accoglie persone con animali, per le quali è previsto un
servizio veterinario. Via Dell'Industria, 2. Si accede
direttamente dalla strada nei limiti di posti disponibili.
----------------------------------------------------Un servizio per i tuoi problemi
9. Associazione Amici di Piazza Grande Onlus
Assistenza e percorsi di recupero per senza fissa dimora.
Via Libia, 69, Bologna. Tel. 051/342328. Lun-ven, h.912, h.14.30-18.
3. Centro Diurno Comune di Bologna Accoglienza,
relazione d'aiuto e ascolto, attività per il tempo libero e
laboratoriali. Via del Porto, 15/C. Tel. 051/521704. Tutti
i giorni h.12.30- 18.
24. Bagni pubblici Toilette e servizio gratuito di lavanderia, con lava-asciuga, per persone senza fissa dimora.
Piazza IV Novembre Tel. 051/372223. Aperto sempre
h.9-20
Centro accoglienza La Rupe
Promozione sociale e progetti di inserimento lavorativo
per persone con problemi di marginalità. Via Rupe, 9.
Sasso Marconi. Tel. 051/841206.
25. Rifugio notturno della solidarietà Servizio docce
per persone senza fissa dimora. Via del Gomito 22/2.
Tel. 051/324285. Il servizio è attivo il Mart h.15-18 per
gli uomini. Il Ven, h.15-18 per le donne.
----------------------------------------------------Distribuzione abiti
35. Laboratorio Abba-Stanza Destinato a persone
senza fissa dimora e individui con gravi disagi sociali. Via
Della Dozza, 5/2. Tel/Fax 051/6386000.
17. Antoniano Fornisce vestiario. Via Guinizelli, 13. Tel.
051/3940211. Merc e Ven, h.9.30-11.30. Tel.
051/244044
7. Associazione L'Arca Fornisce vestiario a chi si presenta direttamente. Via Zago, 14. Bus 38, Tel.
051/6390192. Dal lun al ven, h.15.30- 19
Cittadini Stranieri
NUMERO VERDE SERVIZIO SANITARIO Servizi plurilingue di informazione e mediazione culturale - 800
663366
36. Ufficio Stranieri della CGIL. Via Guglielmo
Marconi 69 - Tel 0516087190 Fax 051251062. Lun-ven,
h.9-13, 15-18. Il sab, h.9-13
Maternità
37. SAV, Servizio Accoglienza alla Vita
Attività di animazione e lavoratori all'interno del carcere
e progetti di inclusione sociale. Via Guerrazzi 14.
Tel.051/220435
Tossicodipendenze
42. Il Pettirosso
Comunità di accoglienza per tossicodipendenti e autoaiuto per familiari. Via dei Mattuiani, 1. Tel. 051/330239
S.A.T.
Servizio Accoglienza Tossicodipendenti. Presso Casa
Gianni, Via Rodolfo Mondolfo, 8. Tel. 051/453895.
Aperto tutti i giorni previo appuntamento.
Aids
Telefono verde Aids della Ausl Bologna: 800 856080
43. C.A.S.A. Centro Attività Servizi della USL Bologna
Informazioni e servizi sanitari a persone affette da HIV e
sieropositive. Via S. Isaia, 90. Tel. 0516494521. Dal lun
al ven, h.8-14.
44. ANLAIDS Gestisce una Casa Alloggio, un centro
diurno per persone con Hiv e sieropositive ed una linea
telefonica per informazioni e supporto con esperti.
Organizza gruppi di auto-aiuto e laboratori artigianali
gratuiti. Via Irnerio, 53. Tel. 051/6390727. Per informazioni e aiuto sulla malattia 051/4210817 - La linea funziona lun, mart e giov, h.16-20. La sede è aperta dal lun
al ven, h.9-13
45. IDA Iniziativa Donne Aids Informazione, prevenzione e tutela dei diritti per persone con Hiv, AIDS e
persone detenute. Via San Mamolo, 55. Bus 29-30
Tel/Fax 051/581373. Cell. 339/8711149
46. LILA
Lega Italiana per la Lotta contro l' AIDS. Ascolto, accoglienza, informazioni, assistenza, centro di documentazione e consulenza legale e previdenziale. Via Agucchi,
290/A. Tel. 051/6347644 - 051/6347646. Info:
051/6350025 (lun, merc, ven, h.18.30-20)
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