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Il quartier generale del WWF a Zeist (Olanda)

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Il quartier generale del WWF a Zeist (Olanda)
Progetti
Claudio Piferi
La sede olandese del WWF sorge ai
margini di un’area protetta occupata da
una imponente costruzione in calcestruzzo armato. Si trattava di un edificio
sostanzialmente anonimo, privo di particolare valore compositivo, che mal si
rapportava con l’area naturale circostante. La dismissione dell’area alla fine
del secolo appena trascorso e la totale
inutilizzazione del fabbricato hanno
rappresentato una occasione straordinaria per la nascita di un nuovo progetto,
che prevedeva,da un lato,il riuso e la demolizione dei volumi esistenti e, dall’altro, la nascita di un nuovo approccio
progettuale per l’area.Il fulcro attorno al
thomas m. rau
Il quartier generale
del WWF a Zeist
(Olanda)
Nella pagina a fianco:
dettaglio della “bocca” di ingresso.
FOTOGRAFIE Christian Richters
quale doveva svilupparsi la nuova costruzione doveva essere lo stretto legame
con l’ambiente circostante, dal quale
non era possibile prescindere, vista la
straordinaria valenza paesaggistica ed
ambientale dello stesso.Il WWF,in cerca
di una nuova collocazione per la sua
sede centrale in Olanda,non si è lasciato
sfuggire l’opportunità e ha indetto un
concorso ad inviti, vinto all’inizio del
2002 dallo studio di architettura di Thomas Rau. Avere il WWF come committente “carica il lavoro di grandi responsabilità”, ha sottolineato chiaramente anche il progettista Thomas Rau:
“non era semplice elaborare una soluzione compositiva e tecnologica in
grado di riflettere ed esplicitare la filosofia dell’organizzazione in ogni sua
componente, dal rapporto con l’ambiente all’attenzione per il risparmio
energetico, fino all’utilizzo di materiali
naturali e di prodotti per i quali non
fosse stato impiegato il lavoro minorile;
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CIL 125
il tutto con grande considerazione per la
componente economica”. Lo Studio
RAU ama definirsi “partner della Terra”
e su questo fondamento è stato in grado
di elaborare un progetto globale ecosostenibile, in cui il triangolo naturauomo-tecnologia è stato esplorato e sviscerato in ogni sua componente, mettendo a frutto tutte le rispettive potenzialità.Tutti gli aspetti del processo costruttivo sono stati infatti analizzati in
vista dell’idea fondante del planetfriendly,con una straordinaria attenzione
a materiali, prodotti e tecnologie sostenibili innovative, esistenti e da ideare.
Sebbene, infatti, l’attenzione alla sostenibilità ambientale sia diventata un modus operandi di molti progettisti, Rau ha
fatto un passo avanti, facendo in modo
che questa occasione diventasse una opportunità di arricchimento e di ampliamento delle conoscenze sul tema, stimolando la ricerca e la produzione di
materiali e tecnologie innovativi. Il fine
dichiarato era quello di progettare il
primo edificio libero da emissioni di
anidride carbonica in Olanda, che non
si limitasse a non gravare a livello energetico sull’ambiente, ma che fosse in
grado di restituire al pianeta una porzione di natura, elaborando un progetto
che contribuisse, da ogni punto di vista,
alla realizzazione di un ambiente migliore.Esemplare,a questo proposito,è il
sistema di smaltimento delle acque reflue che si nasconde al di sotto del lastricato che riveste il percorso di accesso
alla struttura ed ai parcheggi; un sistema
che consente il passaggio dell’acqua
piovana, filtrandola e depurandola dagli
inquinanti nocivi, garantendo che per
trenta anni gli agenti inquinanti, provenienti per esempio dalle autovetture,
quali la gomma e l’olio, non possano
penetrare nel suolo e nelle falde acquifere, migliorando nettamente la qualità
ambientale dell’area. Questo tipo di approccio necessitava però di una grande
competenza in tema di ecosostenibilità
e di ecologia.Sebbene Rau fosse in questo senso precursore dei tempi, è stato
costretto ad aggiornarsi e a fare ricerche
Vista da sud degli uffici “lineari” in vetro e legno e del corpo “fluttuante” centrale in laterizio.
Planimetria generale
(disegn0: Rau Architects).
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CIL 125
Ingresso principale dalla facciata sud.
Sezione longitudinale
(disegn0: Rau Architects).
Planimetria del primo livello
(disegn0: Rau Architects).
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PROGETTI
Rivestimento di facciata
in elementi di laterizio
vetrificato multicolore.
in merito. Frutto di questa fase di analisi
è stato, ad esempio, l’impiego di jeans riciclati per la moquette che riveste il pavimento degli uffici, oppure il cemento
granulato lucidato che ricopre il pavimento della hall e il bambù impiegato
per il corrimano nelle scale e nelle balaustre. Assai interessante è anche il
nuovo sistema di riscaldamento integrato, paragonabile ad un riscaldamento
a pavimento e ricoperto con terra argillosa con un corretto grado di umidità. Il
fulcro centrale del progetto è l’idea di
restituire un’anima palpitante sia alla
nuova costruzione, piena di vita e di attività,sia al contesto all’interno del quale
essa si colloca,in un rapporto simbiotico
con l’ambiente e la natura.Il progetto ha
previsto il restyling e lo smantellamento
della costruzione esistente ed il totale
recupero dei materiali derivanti dalla
demolizione, alimentando così la sostenibilità ambientale dell’operazione. Il
vecchio calcestruzzo è diventato materiale inerte per la nuova costruzione; le
nuove fondazioni sono state integrate
con le vecchie; i cumuli di terra derivanti dal nuovo disegno dell’ambiente
circostante sono stati sparsi uniformemente sul terreno: in questo modo praticamente nulla di inutilizzato ha lasciato il sito. La composizione dell’edificio si basa sulla contrapposizione tra il
disegno sinuoso, morbido e palpitante
del nucleo centrale di accesso alla struttura e il rigore delle due ali laterali, che
si armonizzano in maniera straordinaria
con l’ambiente circostante,grazie ai materiali impiegati e alle grandi trasparenze
che consentono alla natura di penetrare
all’interno dell’edificio, fino quasi ad attraversarlo, facendolo diventare parte di
essa. Per il rivestimento del volume dell’entrata principale, una massa multicolore che rievoca forme naturali, è stato
scelto un materiale quale l’argilla: la
forma fluente è stata ricoperta con elementi in laterizio vetrificato multicolore, assemblati a secco su di una sottostruttura lignea, opportunamente integrata con pannelli isolanti. Le piccole
protuberanze, che si possono apprezzare
Dettaglio tecnologico.
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Legenda:
1. rivestimento esterno in elementi di laterizio vetrificato
2. listello di supporto
3. tavolato curvato in legno
4. sottostruttura portante in legno
5. solaio in calcestruzzo armato
6. sottostruttura portante ad “L” in acciaio galvanizzato
7. pannello isolante
su qualche elemento, segnalano la presenza di nidi per gli uccelli, integrati nel
rivestimento di facciata.
Il nucleo centrale della costruzione rievoca chiaramente il mondo della natura,
anche al suo interno, riproponendo le
sue forme plastiche nella scala elicoidale,
e lo stretto rapporto con l’ambiente circostante nelle grandi vetrate degli uffici.
Il disegno irregolare dei parapetti delle
scale e delle balaustre in bambù, infine,
riecheggia il sovrapporsi di pagliuzze
che caratterizza il lavoro degli uccelli
nella costruzione del loro nido.
Il rigore, che caratterizza le ali dell’edificio,viene sottolineato dall’impiego,sui
fronti corti, di mattoni rosso scuro ritmato dai giunti neri. Anche in questo
caso, si nota l’inserimento di elementi
speciali:piccole aperture circolari,dietro
alle quali gli uccelli hanno di nuovo una
opportunità per nidificare.
Il sistema di facciata sui lunghi fronti
delle ali degli uffici è costituito da una
griglia lineare, ritmata da un’intelaiatura
in legno di pino dell’Oregon, che alterna riquadri trasparenti a riquadri
opachi, andando a costituire un disegno
che viene esaltato dal gioco chiaroscurale determinato dalla luce solare diretta
e indiretta. ¶
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PROGETTI
Scheda tecnica
Progettista:
Superficie:
Cronologia:
Thomas M. Rau
3.770 m2
2006, completamento
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