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Che dire di più? Ben svegliata Uil-Tucs!
Questa è UNAL. Anziché perdersi in inutili chiacchiericci da vecchie comari, l’Unal agisce in silenzio e in umiltà. La nostra volontà di Sindacato Autonomo è sempre stata quello di difendere il LAVORO, non prendendo le parti a priori né dei lavoratori, né delle AZIENDE. Solo così riusciamo a difendere il LAVORO. Solo così si rispettano tutte e due la categorie, riconoscendo ad ambedue pari diritti e pari doveri, pari rispetto e pari dignità, pari ascolto. E brava la Uil-Tucs ! Un plauso per l’articolo pubblicato su http://www.castedduonline.it/cagliari/santavendrace/33524/vigilanza-nuova-sicurvis-il-dramma-delle-guardie-senza-stipendio.html L’unica risposta che l’UNAL può dare loro è una sola, la risposta avuta della Prefettura di Cagliari (allegata alla presente), pervenutaci a seguito di una nostra richiesta, richiedendo la loro attenzione e la loro sensibilità per la situazione cui versa la Nuova Sicurvis. Che dire di più? Ben svegliata Uil-Tucs! Tra “il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. E’ inutile dar fiato alle trombe: ci vogliono fatti, non proclami, non inutili piagnistei di commiserazione!. Ho già detto in passato che la situazione della Nuova Sicurvis è particolare, anomala e grave. Una situazione che è stata caratterizzata a seguito anche di un bilancio disastroso. Sicuramente hanno concorso varie difficoltà di mercato, ma anche il crollo e il fallimento della Vigilanza Sardegna, (quale proprietaria al 100% dell’ Azienda Nuova Sicurvis). Così come anche dichiarato dal Tribunale Fallimentare di Cagliari. < A MIO AVVISO, COME HO GIA’ DETTO E PUBBLICATO SULLO STESSO GIORNALE, “SE LA SONO CERCATA”, -“ c’è stata una MALA GESTIO” ecc. > Problematiche riconducibili ad una responsabilità di fatto sia del personale di allora, soci della Vigilanza Sardegna, sia,soprattutto, da chi era preposto alla sua gestione (gli amministratori), i quali avrebbe dovuto comportarsi e fare come dice bene la legge < agire come “IL BUON PADRE DI FAMIGLIA”> . Questa disfunzione ha portato all’incremento di un malessere interno sfociato in più interviste e susseguenti denunce, poi portati alla conoscenza del Ministero a Roma, e i susseguenti interventi del Tribunale Fallimentare, di Cagliari, con l’apertura di una azione di verifica prefallimentare, a cui ha fatto seguito subito dopo una sentenza fallimentare. Allora in gioco c’erano le “VITE” di quasi 250 famiglie, di un indotto di varie utenze ad essa facente capo. Una marea di persone che lavoravano intorno al “GRUPPO VIGILANZA SARDEGNA. Una montagna di soldi da dare all’erario, alle Utenze, ai lavoratori. Una cifra esorbitante. Un dramma sentito soprattutto dai lavoratori che hanno visto la fine di un sogno!”, il lavoro e la sicurezza della propria famiglia e la certezza del domani”. Tutto pareva scomparire, sino a quando il Tribunale Fallimentare assegnava in affitto l’Azienda, alla società gruppo Secur spa. Come richiesto dal tribunale la Secur garantiva la conservazione dei posti di lavoro e del personale occupato. < NB: Per azienda non si intende il gruppo Vigilanza Sardegna, bensì solo la casa madre, <Vigilanza Sardegna>”. Questo ha significato solo una amara verità, che tutte il resto, ruotante in capo alla casa madre, è a carico del Tribunale Fallimentare. Ancora oggi, il Trib. Fall., non ha preso alcuna decisione a tale riguardo, in quanto è ancora in attesa di una decisione/pronuncia processuale a carico della Vigilanza Sardegna. E’ come vivere in una condizione di “LIMBO”. Un dramma che si ripresenta di nuovo allor quando la Secur firma l’adesione di affitto dell’Azienda, garantendone la conservazione di lavoro e delle unità lavorative. Circa una settimana dopo la firma di accettazione, la Secur ha promosso una ristrutturazione aziendale perché le condizioni firmate non erano quelle trovate realmente. Proponevano allora la messa in mobilità (alla fine!) di 92 lavoratori. Il dubbio sorto e la domanda che si siamo posti, noi Unal, Csal, Sinalv, era che :“Chiunque acquisti un bene prima si sincera dell’attuale condizione reale del bene, che tutto sia veritiero e non gravato da oneri secondari o nascosti!”. Tralasciando, oltre ulteriori considerazioni, nell’incontro promosso dalla Secur per attuare una Mobilità o un accordo tra i lavoratori (contratto di solidarietà), la prima soluzione seppur in qualche modo vantaggiosa per i lavoratori era estremamente onerosa per la Secur, per cui avrebbe dovuto rinunciare al salvataggio dell’ Azienda”. La seconda ipotesi, era tutta concentrata sul reciproco aiuto tra i lavoratori. Così tutte le sigle convocate hanno optato per quest’ultima soluzione. Decisione presa e sottoscritta dalle sigle sindacali presenti e invitate, all’incontro erano presenti una quarantina di persone. IO stesso, prima di firmare il Verbale di Accordo, chiedevo cosa ne sarebbe stato di tutti quei lavoratori che avevano fatto ricorso al Tribunale e delle altre società cui facevano a capo della Vigilanza Sardegna e soprattutto della Nuova Sicurvis. La risposta? “noi ci dobbiamo occupare solo della Vigilanza Sardegna, di tutto il resto non è compito nostro bensì del Tribunale Fallimentare. QUESTO E’ L’ALTRO DRAMMA SCATURITO DAL PRIMO SU CITATO. QUESTO E’ QUANTO AVEVAMO GIA’ INTUITO E PALESATO A SUO TEMPO. ORA E’ INUTILE CHE LA UIL-TUSCS GRIDI E PAVENTI ALLARMI. Già da allora avrebbero dovuto all’armarsi e preoccuparsi del futuro delle Guardie Giurate. Ora è inutile il loro allarmismo. Diversamente noi ci siamo preoccupati fino dall’inizio. Come UNAL sezione Sardegna, ci siamo interessati del problema abbiamo tentato di sensibilizzare le varie parti prima a parole, bonariamente. Poi con i fatti, scrivendo all’Azienda Nuova Sicurvis, più e più volte, cercando di sensibilizzare allo stesso tempo del problema la Questura e la Prefettura, portando a loro conoscenza e lamentando la situazione anomala cui versava la Nuova Sicurvis, la mancata sensibilità dell’ Azienda legata ai problemi dei suoi collaboratori., la loro volontà di ignorare i nostri ripetuti tentativi di incontro atti a risolvere le varie problematiche cui versava l’Azienda, e il non voler neppure rispondere alla ricezione delle nostre richieste, e non vale neppure la pena di aggiungere un qualche epiteto, seppure meritevole di menzione. . Alcuni Lavoratori mi hanno chiesto di rappresentarli. Ho ascoltato tutti, anche i loro problemi personali, i loro problemi familiari, il loro dramma quotidiano. Infine <Mi hanno dato mandato a rappresentarli e perorare la loro causa, seppure avessero paura di possibili ritorsioni e intimidazioni..> . Stamattina ho ricevuto una risposta da parte della Prefettura di Cagliari, al sollecito avanzata dall’ UNAL. Così ho avuto conferma che le Istituzioni sono vicini e sensibili al problema umano e soprattutto al problema della la loro sicurezza delle guardie giurate. Era stato sufficiente farLi partecipi del problema! La Prefettura ci ha chiesto se il problema è stato risolto o se continua a perdurare. Sono in attesa di nostre risposte, urgenti, atte a scongiurare l fine di non acutizzare la situazione. Comunque, è mia ferma convinzione che “ i panni sporchi si lavino in casa”, sicuramente in un posto neutro e ufficiale quale la Prefettura. Così come richiesto da noi dell’ UNAL, visto soprattutto la scarsa attenzione prestata dall’Azienda Nuova Sicurvis e la Sua volontà a NON VOLERCI ASCOLTARE. Chiunque voglia saperne di più su questi problemi, su quanto realmente fatto dall’ UNAL SARDEGNA, assieme ai suoi collaboratori attivi Tegas Dino, Carbone Antonello e la RAS Sinibaldi Stefano, e con la partecipazione gradita delle altre due organizzazioni sindacali CISAL e SINZALV. Vi invito a seguire oltre che i siti di Unal Cagliari, Unal Nuoro, Unal Sassari, Unal Oristano, anche quello del sito WEB: “unalsardegna.wordpress.com“. Inizialmente questo sito è nato a solo uso esclusivo degli iscritti UNAL, in forma privata e bloccata. Successivamente, sotto richiesta degli stessi iscritti e di alcuni amici e lettori neutrali, è stata resa pubblica. In questo sito noi pubblichiamo e documentiamo tutto ciò che facciamo . Qui potete trovate pubblicazioni varie, leggi inerenti al comparto vigilanza, articoli informativi, lettere e/o sollecitazioni, documenti che noi inoltriamo alle utenze e organi di polizia, Prefettura e Questura, video esplicativi e tanto altro . Ho avuto anche la sorpresa, piacevolissima, di sapere che questo sito è seguito con attenzione in tutte le regioni italiane, con relative richieste di chiarimenti e consigli vari. Per finire, come richiesto da alcuni del perché della situazione in cui versa la Nuova Sicurvis, allego anche un documentato, da me estrapolato e sintetizzato, estratto dalle varie voci sensibili dei bilanci presentati dalla Nuova Sicurvis. Questa tabella, mostra sinteticamente la vera realtà economica finanziaria della Nuova Sicurvis, da dove si evince il perché della sofferenza economica della Azienda. Questo a beneficio di quanti mi hanno chiesto una sintesi intellegibile. Di più non si può fare. Ù