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Stati Generali della Lessinia e delle sue Valli
8 VR Cronaca Verona Giovedì 18 Luglio 2013 Corriere di Verona Il viaggio Forte Azzano dopo l’operazione della polizia per i pestaggi a sangue «Qualcuno di noi è testa calda ma hanno arrestato innocenti» Al campo Sinti, tra statuette religiose e piscine gonfiabili VERONA — Li chiamano «figli del vento». Ma sono imbullonati sulla terra delle piazzole dei campi e nelle celle delle patrie galere da almeno due generazioni. «Siamo italiani», ti dicono loro. E si danno un’appartenenza, non solo geografica, che nega quella definizione che li vuole un popolo senza terra. Ha l’aspetto di un campeggio ben tenuto, quello spiazzo nascosto tra gli alberi a La Rizza. Quel forte Azzano che per i veronesi altro non è se non la «residenza degli zingari». E, dall’altro giorno, l’ombelico del male. E la prima lungo un vialetto tenuto a ghiaino, con gli spazi recintati da ringhiere verdi che s’intersecano con piante d’olivo e fiori, la roulotte di Derek. Ma anche quella di Patrik. E poi quelle di Geseuel e di Alessio. Perchè quella che burocraticamente viene chiamata «area attrezzata per la sosta per nomadi la cui denominazione è forte Azzano», potrebbe avere anche un altro nome. E’ quella la terra veronese su cui sono imbullonati gli Hodorovic. E quello è il loro «villaggio». Ottanta persone residenti, secondo l’ultimo Sacro e profano Gli «altarini» al campo di Forte Azzano «censimento» che viene fatto ogni sei mesi dal VERONA — Lo hanno servito da soli, su un Comune. Quindici nuclei famipiatto d’argento, il motivo per essere esplusi. liari. E l’icona di quell’unico coLo recita il «Regolamento dell’area di sosta atgnome. «Siamo giostrai», dice trezzata per nomadi/sinti denominata Forte il capofamiglia. Azzano» del Comune. Che all’articolo 8 prevePer i veronesi - e non solo de la revoca o il dieniego del rinnovo dell’autodall’altro giorno - sono ben alrizzazione per «essere arrestati o condannati tro. «Da ieri (martedì, ndr) ci anche in primo grado per reati contro il patriinsultano dandoci degli assassini. monio, le persone e/o la pubblica amministraDi sera è passata un’auto e ci hanno urlato zione». Non c’è neanche bisogno che la pena che ci daranno fuoco a tutti. E quando siamo andiventi definitiva, per essere mandati via da dati a far la spesa persone che ci conoscono da Dorte Azzano. anni si voltavano dall’altra parte». Tutto per queEd è quello che con ogni probabilità succegli arresti. Per Patrick, Alessio, Derek e Geseuel, derà ai quattro arrestati dalla squadra mobile. portati al gabbio con accuse che vanno da lesioni Patrik Hodorovic, 21 anni, Alessio Hodorovic plurime aggravate al tentato omicidio. L’hanno 23 anni, Geseuel Hodorovic, 26 anni e Derek soprannominata «la banda dell’arancia meccaniViviani, 21 anni, quel campo lo dovranno laca», quella di Patrik, Alessio, Derek e Geseuel, srasciare. La commissione prevista dal regoladicata dalle indagini della sqaudra mobile. Avrebmento è già stata convocata per la prossima bero picchiato fino a massacrare senza alcum settimana, proprio per valutare gli arresti delmotivo, quei quattro ventenni. Portandosi con lola polizia e la revoca della residenza anche per ro un minorenne. Roba da far tremare i polsi, anun altro uomo arrestato a metà giugno e conche nella comunità Sinti. dannato per reati contro il patrimonio. Su Ribolle, il campo nomadi di Forte Azzano. Nelquel regolamento e sugli arresti interviene il la frescura delle roulotte con aria condizionata a capogruppo Pd in consiglio comunale. «Un 24 gradi e il pullulare in ogni angolo di Padre Pio. conto sono la violenza e la delinquenza, che In cera, in bronzo, sui fazzoletti. Tra le piscine vanno represse con ogni mezzo legale, - dice gonfiabili a far da paio ai furgoni pieni di ferro Michele Bertucco - altra cosa è teorizzare che vecchio. I furgoni di Patrik, lasciati carichi perogni Sinto sia un potenziale delinquente, cochè lui è in galera. Scivolano via i ricordi degli me suggeriva l'integrazione al regolamento sgomberi passati. Loro sono da sempre lì. del campo di Forte Azzano voluto da Tosi... L’acqua santa e il diavolo, gli Hodorovic. Giani Nel 2010 su Forte Azzano Tosi promise bifronte tra Sinti e «gagi», come vengono chia“rigore e integrazione”. I fatti di questi giorni, mati i non zingari. A pregare Dio con le case coperò, ci dimostrano che il sindaco ha fallito». An. Pe. me chiese. E a sgranare reati e condanne come un rosario. Lattonieri, questa è la professione uf© RIPRODUZIONE RISERVATA Le reazioni La commissione si riunisce per le espulsioni Il Pd contro Tosi Viabilità Incontro in prefettura sull’avanzamento del progetto Statale 12, manca Verona per far partire la variante VERONA — Capire lo stato d’avanzamento del progetto della variante alla Statale 12 che attraversa i centri abitati di Buttapietra, Castel d’Azzano, Vigasio, Isola della Scala e Verona. Con questo obiettivo ieri pomeriggio il prefetto Perla Stancari ha ospitato i sindaci di questi Comuni per fare il punto della situazione. «Abbiamo verificato che il progetto di questa variante è a buon punto - il commento del prefetto -. Adesso aspettiamo l’approvazione da parte del Comune di Verona per l’ultima ipotesi di variante, ma in generale c’è stata una piena condivisione di tutti i Comuni che ne saranno interessati». I prossimi passi da compiere sono chiari: «Abbiamo intenzione di interessare l’Anas affinché sia finanziato il progetto - continua il prefetto - e per quanto riguarda i tempi l’assessore Enrico Corsi ci ha assicurato che il parere del Comune sull’ultima ipotesi di variante arriverà entro la fine di luglio, quindi poi si potrà dare il via libera definiti- vo a una delle due varianti che erano comprese in questo progetto preliminare. Infine, Veneto Strade trasmetterà all’Anas il progetto e ci siamo impegnati come prefettura, Provincia e Comuni a fare le lecite pressioni sulle autorità che devono finanziare questa nuova variante». Da approfondire, invece, la richiesta del sindaco di Buttapietra Aldo Muraro che chiede già da tempo il blocco del traffico pesante durante determinate fasce orarie della giornata. «Il prefetto ha detto che richiederà all’Arpav i dati riguardanti l’inquinamento atmosferico e all’Ulss 20 quelli relativi alla mortalità per malattie polmonari - conferma Muraro - e poi analizzerà al meglio la mia richiesta». Entro la prima settimana di settembre i sindaci di Isola della Scala, Buttapietra, Castel d’Azzano, Vigasio e Verona si ritroveranno in Prefettura per aggiornare lo stato dei lavori. ❜❜ Il capofamiglia/1 Siamo italiani e integrati. Ci hanno incastrato e adesso ci minacciano ❜❜ Il capofamiglia/2 Uno di noi può sbagliare ma non per questo siamo tutti delinquenti L’«area per la sosta» ficiale degli Hodorovic. E qualche altro lavoro, con tanto d’iscrizione alla Camera di Commercio. Sanno qual è il pensiero comune su di loro, gli Hodorovic. Sanno che a Verona il loro cognome fa rima con truffe, furti, arresti. «Ma non è che perchè un Hodorovic sbaglia, sbagliano tutti gli Hodorovic», dice il capofamiligia. Ha una svastica «mimetizzata» tatuata sul braccio. Fa il saluto a braccio teso. «Perchè così capisci che noi non siamo zingari. Noi qui siamo perfettamente integrati. Tanto che da quando c’è questo campo comunale nessuno di noi è stato espulso». Ma quella fola, tra quelli che non sono più figli del vento, comincia a far brezza. «Da qui siamo noi che vogliamo andarcene. Questa volta ci vogliono far apparire come mostri, ma i ragazzi non c’entrano». E’ il padre di Derek Viviani, il capofamiglia. Sua moglie è una Hodorovic. «Derek non è uno stinco di santo. E’ uno spaccone, ha piccoli precedenti quando era minorenne, ma non ha mai massacrato di botte nessuno». Controdenunciano con gli avvocati, gli Hodorovic. «Per il pestaggio dell’uomo di colore i ragazzi non erano lì e abbiamo le prove. E’ lui che Sopra un’immagine delle roulotte a Forte Azzano. Sotto l’interno di una delle «case mobili», assolutamente immacolate. Il campo sembra una sorta di campeggio, pulito e curato ha mentito. A pestarlo sono stati degli albanesi». Sono avvelenati, i Sinti di Forte Azzano. «I veronesi che ci giudicano sono gli stessi che ci vengono a chiedere le ragazzine. Ci dicono che non vogliamo integrarci. Quando mai... I bambini vanno a scuola, i ragazzi si sono diplomati. Gli adulti lavorano. Siamo noi che non vogliamo integrarci o loro che non ci vogliono?». La nonna di Derek, l’anziana capofamiglia, sul cuore tiene il fazzoletto con padre Pio e Giovanni Paolo II. Suo cugino è stato ammazzato da quelli della Uno Bianca. Guarda il fazzoletto. «La cosa importante è che il Signore ci aiuta sempre...». Ma stando alle indagini della squadra mobile questa volta Cristo non si è fermato a Forte Azzano. Angiola Petronio © RIPRODUZIONE RISERVATA STATI GENERALI DELLA LESSINIA E DELLE SUE VALLI Venerdì 19 e sabato 20 luglio a Bosco Chiesanuova inizia la prima fase di un progetto articolato promosso dalla rivista Pantheon, denominato “Stati Generali della Lessinia e delle sue Valli” e patrocinato da Regione Veneto, Provincia e Comune di Verona, Comunità Montana, ventidue comuni, associazioni di categoria, enti istituzionali, centri di ricerca, mondo dell’Università. Obiettivi: fare sintesi delle criticità e punti forza del territorio, superare i localismi e costituire un modello territoriale con un occhio rivolto all’EXPO 2015. Un esempio concreto di territorio locale che si auto-organizza per affrontare con un’ottica d’insieme i periodi difficili dovuti alla crisi. Il progetto “Stati Generali della Lessinia e della sue Valli nasce con l’obiettivo principale di richiamare le parti costituenti del territorio con lo scopo di attivare nel breve tempo sinergie a livello locale che restituiscano benefit nei prossimi anni. Prima fase la due giorni di convegni di Bosco, che sarà seguita da altre importanti tappe nei prossimi mesi. Tutte le info su www.lessiniadomani.it D. G. © RIPRODUZIONE RISERVATA !"#$%&'%($&)*&+',,-.,..