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Locke idee complesse qualità
Le idee complesse a. Lo spirito forma le idee complesse con le semplici Finora noi abbiamo considerato quelle idee, nella cui ricezione lo spirito si dimostra soltanto passivo: ossia le idee semplici (ricevute, come si è detto, dalla sensazione e dalla riflessione), che lo spirito non può in alcun modo costruirsi da sé, e di cui ogni altra idea deve risultare necessariamente composta. Ma se lo spirito è assolutamente passivo nella ricezione di tutte le sue idee semplici, esso può tuttavia procedere attivamente alla combinazione di varie idee semplici in un’idea composta, formando in tal modo le idee complesse. E in effetti lo spirito, osservando che le idee semplici si trovano unite insieme in numerose combinazioni, ha il potere di considerare come una sola idea più idee unite insieme: e ciò, non tanto perché esse si trovino già unite negli oggetti esteriori, quanto perché lo spirito stesso ne opera la congiunzione. Le idee cosi formate mediante l’unione di varie idee semplici io le chiamo appunto complesse: tali sono, per es., la bellezza, la gratitudine, un uomo, un esercito, l’universo: le quali idee, sebbene siano composte di varie idee semplici (o di idee complesse, formate a lor volta di idee semplici), tuttavia, quando lo spirito lo voglia, sono considerate ciascuna per se stessa, come un tutto designato da un solo nome. In questa facoltà di ripetere e di unire insieme le sue idee, lo spirito ha un grande potere di variare e moltiplicare gli oggetti dei suoi pensieri, infinitamente al di là di ciò che gli è fornito dalla sensazione e dalla riflessione. Ma s’intende che un tal lavoro di composizione può esercitarsi soltanto sulle idee semplici ricevute da quelle due fonti, in quanto tali idee costituiscono le materie prime d’ogni costruzione mentale dello spirito. b. Modi, sostanze, relazioni Le idee complesse, comunque le si componga e scomponga, e sebbene il loro numero sia infinito, e illimitata la varietà con cui esse riempiono ed occupano i pensieri degli uomini, possono esser ridotte, a mio parere, a questi tre gruppi principali: 1) modi; 2) sostanze; 3) relazioni. Chiamo anzitutto modi quelle idee complesse che, comunque siano composte, non contengono in sé la presunzione di una sussistenza autonoma, ma son considerate come dipendenze o affezioni di sostanze. Tali sono, per es., le idee espresse dalle parole «triangolo», «gratitudine», «assassinio», ecc. Di questi modi si danno due specie distinte, che meritano di essere considerate separatamente. In primo luogo, ve ne sono alcuni che son nient’altro che variazioni o combinazioni diverse di una stessa idea semplice, senza mescolanza di altre idee: come «una dozzina», o «una ventina», che son semplicemente le idee di tante unità distinte, unite insieme. I modi di tal sorta io li chiamo modi semplici, in quanto sono contenuti nei limiti di un’unica idea semplice. In secondo luogo, vi sono i modi che si compongono di idee semplici di varie specie, messe insieme a formare una sola idea complessa: per es., «la bellezza», che consiste in una certa combinazione di colori e di forme, che fa piacere a chi la contempla; o «il furto», che, essendo un tacito passaggio di proprietà senza il consenso del proprietario, contiene, com’è chiaro, una combinazione di parecchie idee diverse. Questi io li chiamo modi misti. Vi son poi le idee di sostanze, che sono combinazioni di idee semplici, assunte a rappresentare cose distinte e particolari, sussistenti per se stesse: nelle quali combinazioni la supposta o confusa idea di sostanza, così com’è, costituisce sempre il primo e fondamentale componente. Così, se all’idea di sostanza si unisce l’idea semplice di un certo colore biancastro-opaco, con un certo grado di peso, di durezza, di duttilità e di fusibilità, noi otteniamo l’idea del piombo; e similmente, se all’idea di sostanza si congiungono le idee di una certa conformazione e di determinati poteri di movimento, di pensiero e di ragionamento, formiamo l’idea ordinaria di uomo. Ora, anche delle idee di sostanze si danno due specie: l’una, di sostanze singole, che esistono separatamente (come un uomo o una pecora); l’altra, di parecchie sostanze messe insieme (come un esercito di uomini o un gregge di pecore): giacché, anche queste idee collettive di parecchie sostanze messe insieme, costituiscono, ciascuna di per sé, idee singole, al pari di quella di un uomo o di un’unità. La terza e ultima specie di idee complesse è quella che noi chiamiamo relazione, e risulta da una considerazione comparativa delle idee.