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Rosaia, squadra 50: sì, per il cinghiale bastano due giornate

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Rosaia, squadra 50: sì, per il cinghiale bastano due giornate
Massa ❖ Carrara
SABATO 20 APRILE 2013 IL TIRRENO
◗ TRESANA
La caccia per Franco è un momento speciale che affonda il
ricordo, delicato e vivace, nella prima infanzia.
Era stato il padre, quando
ancora era un bambino, a fargli conoscere il brivido della
battuta, le tracce, la lepre, il
profumo della polvere da sparo, la fatica, l'emozione.
Lo aveva iniziato ai primi segreti dell'arte del cacciatore e
lo aveva fatto innamorare, ancora in tenerissima età, di
quella che è ancora oggi la sua
più grande passione.
«Lo svegliavo sempre io, nel
cuore della notte, perché
aspettavo con trepidazione il
giorno di caccia. Quando sei
bambino - racconta con un filo di nostalgia - la vivi come
un'avventura. Era una grande
avventura».
Nonostante la scomparsa
prematura del padre quando
aveva appena 10 anni, Franco
ha continuato a coltivare quella passione che aveva condiviso, anche se per pochi anni,
con lui: «Ho continuato grazie
ad Angiolino Tonelli, un amico di papà ad andare a caccia.
Alle 5 del mattino ero già al
campanello a suonare».
Franco Rosaia è un commerciante ben noto nel comune di Aulla dove vive e dove gestisce una ferramenta; 55 anni, da una quindicina è il capo
della squadra numero 50 che
caccia nell'area omogenea 9,
nel Comune di Tresana.
Cacciatore di lungo corso è stato uno dei co-fondatori a lungo gregario di Angelo
Bianchini, l'ex capo squadra
ed amico ancora impegnato
in prima linea nella gestione
della squadra.
Un cambio al vertice naturale e preparato in anni di "educazione e scuola" a fianco del
capo: «Da lui ho imparato tanto: - ammette - e per me che
sono cresciuto in questa squadra è doppiamente una soddisfazione poterne essere il capo squadra».
"La Cicala" - così è stata
chiamata "una sera" la squadra di Bianchini-Rosaia durante una delle cene nella casa
di caccia - ha la fortuna di presidiare alcuni dei territori più
belli e ad alta presenza di cinghiali dell'intera Lunigiana.
Le maglie della Cicala coprono lo spazio tra Podenza-
Rosaia, squadra 50:
sì, per il cinghiale
bastano due giornate
Pianeta caccia, le “Cicale” esistono da 35 anni e operano
in una delle aree migliori della Lunigiana. Ritrovo a Corneda
Alcuni dei cacciatori della squadra 50
TRESANA. Ecco tutti i
componenti della squadra 50,
di cui è caposquadra Franco
Rosaia, noto commerciante di
Aulla. La squadra 50 opera
nell’ambito dell’area
omogenea 9 all’interno
dell’Atc 13.
Mario Ambrosini, Alessandro
Angella, Saverino Angella,
Giuseppe Antoniotti, Silvano
Antoniotti, Mauro Barbieri,
Sandro Bergianti, Luciano
Bertanelli, Angelo Bianchini,
Luigi Giovanni Bianchini,
Giuseppe Biglioli, Carlo
Borrini, Giancarlo Boschi,
Simone Bracci, Romano
Canaccini, Lello Giorgio
Caprasi, Mauro Cinquanta,
Gabriele Collecchia, Patrizio
Calò, Aldo Ennio Confetti,
Giuseppe Confetti, Cosimo
Cuppone, Giovanni Edisaro,
Luigi Ferdani, Pierluigi
Ferrari, Federico Francesco
Fittipaldi, Francesco
Fittipaldi, Carlo Franceschini,
Silvano Franchini, Riccardo
Furia.
Franco Gabrielli, Luigi
Gabrielli, Enrico Gavarini,
Angelo Lambruschi, Franco
Lombardi, Pier Franco
Marchini, Maurizio Marchiò,
Eriberto Michelucci,
IvanMontali, Adriano Monti,
Davide Mostarda, Lino
Nadotti, Marco Nadotti,
Franco Nicoli, Alessio Pagani,
Francesco Pardini, Gianfranco
Pardini, Claudio Petrucci,
Marco Pierotti, Luigi Prenci,
Francesco Riani, Giovanni
Ricci, Rolando Rocchi, Franco
Rosaia.
Giovanni Rubini, Tiziano
Santini, Renzo Sarti, Emilio
Sbarra, Rino Sbarra, Emilio
Alberto Simonini, Franco
Tanzi, Giacomo Tedeschi, Pier
Luigi Uberti, Pietro Vellutti,
Granfranco Zini.
Altri componenti della squadra “Cicala”
na, Mulazzo, Parana: «E’ vero,
le zone sono molto belle - sottolinea - è un habitat favorevole al cinghiale».
Lepraiolo agli inizi prima di
dedicarsi alla caccia al cinghiale, «una scelta obbligata» dice,
Franco è un canaio come molti suoi colleghi capo-squadra.
Paco, Taco e Pepe sono i nomi dei suoi tre "amici a quattro zampe" che insieme ad
una altra ventina di cani formano una squadra formidabi-
le ed esperta: «L'aspetto senza
dubbio più bello ed affascinante, almeno per un canaio,
non è l'atto in sé dello sparo
ma quello preparatorio a quel
momento. Il cinghiale è una
conseguenza, è un attore del
Duemila soldatini in mostra
“L’Italia chiamò”, oggi al teatro della Rosa l’inaugurazione della rassegna
◗ PONTREMOLI
“L’Italia chiamò” è il titolo della
mostra promossa e organizzata
dall’Associazione Culturale Pontremolese “Vasco Bianchi” e
dall’Istituto Storico della Resistenza Apuana con il patrocinio
del Comune di Pontremoli, della
Fondazione Spadolini e del Coordinamento Fiorentino per la
promozione dei Valori del Risorgimento. I protagonisti della mostra sono tanti: quasi duemila
soldatini che raffigurano l’evoluzione degli eserciti operanti in
Italia dall’epoca napoleonica
nei primi anni del XIX secolo fino agli anni della Seconda Guerra Mondiale e della Liberazione.
La mostra, allestita nelle Stanze
del Teatro della Rosa a Pontremoli, sarà inaugurata oggi alle
16 e rimarrà aperta fino al 4 maggio a disposizione anche delle
classi delle scuole di Pontremoli
e della Lunigiana. Sarà presente
e introdurrà la mostra il prof.
Ugo Barlozzetti, fiorentino, uno
dei massimi esperti del settore e
Ecco tutti
i componenti
della squadra
Bancarelfiore, profumi e colori di primavera a Pontremoli
Pontremoli. Week-end tra arte e
fiori in occasione dell’edizione
2013 di Bancarelfiore: oggi e
domani piccoli e grandi eventi che
riempiranno la città di colori,
profumi e fermenti primaverili.
Nel centro storico tra piazza
Duomo, piazza Repubblica, via
Ricci Armani e via Cavour, la
consueta e affascinante
esposizione di fiori e piante per
tutti. Numerose le attività legate a
queste due giornate: il concorso
aperto a tutti gli appassionati del
all’inaugurazione ha garantito
la propria partecipazione la Musica Cittadina che eseguirà anche marce e brani di stampo risorgimentale. Protagonisti dalla
rassegna i muti compagni di una
vita di passione: quella di Mauro
Fugacci, apprezzato artigiano
pontremolese, per anni al lavoro
nelle pasticcerie locali e titolare
di quella in piazza del Duomo, a
lungo presidente e ancora irrinunciabile dirigente della Musica Cittadina Pontremoli. Queste
le sue vesti note; ma ce n’è una
sconosciuta ai più, che Mauro
ha gelosamente tenuto nascosta
pur avendola coltivata fin da
verde, organizzato da
Associazione Alma per la miglior
composizione floreale, permetterà
di ammirare nella sede espositiva
di vicolo Armani i vari contributi. Il
primo premio consisterà in un
prezioso acquerello opera del
pittore Leo Forte.
In via Garibaldi nella sede della
Galleria Ex-macelleria partirà
invece una mostra pensata in
stretta concomitanza con il
Bancarelfiore che resterà aperta
fino al 28 aprile.
quando era poco più che bambino. Quella della realizzazione
dei soldatini: in più di mezzo secolo ne ha modellato migliaia ed
oggi entrare nella sua casa è come attraversare secoli di storia
guardando l’evoluzione delle divise, degli armamenti, degli atteggiamenti.
(r.s.)
gioco; i cani sono i veri protagonisti della battuta».
Come molti suoi colleghi capo squadra anche Franco è
d'accordo sulla riduzione delle giornate di caccia. Due giorni sono sufficienti: «Tre sono
XV
sinceramente troppe e troppo
faticose anche solo da gestire.
Non vai a caccia tre volte la
settimana: si lavora, si ha anche una vita privata. Vanno
bene due giorni: il mercoledì o
il giovedì e la domenica. Questa è una caccia stressante per
l'uomo e soprattutto per il cane; cammini per ore, a volte
anche per chilometri. Il piano
di prelevamento, i suoi obiettivi a cui noi partecipiamo con i
nostri 130 capi quest'anno,
può essere raggiunto anche
con meno giorni di caccia».
Il leader delle Cicale chiude
anche ad un prolungamento
del periodo: «Due mesi sono
giusti e bastano - spiega infatti
il caposquadra - cacciare a
gennaio presenta una serie di
problematiche».
Dopo 35 anni di storia la
squadra 50 ha mantenuto intatto lo spirito con cui i suoi
fondatori l'hanno creata:
«Questa è una famiglia più
che una squadra; c'è affiatamento, amicizia che va oltre la
battuta; ci sono valori, rapporti umani che sono cresciuti
con il tempo vivendo la stessa
passione. Chi ama la caccia dà
un valore particolare a questi
rapporti. Non condividiamo
solo una passione, uno sport spiega - condividiamo un percorso di vita che ci porta ad intrecciare le nostre storie più e
più volte». Nella casa di caccia
di Corneda, piccola frazione
di Tresana, le "Cicale" consumano il day after: «Ci raduniamo intorno al camino, si mangia, si parla, si beve e si sta insieme.Questa è la vera caccia».
35 anni, anno più anno meno di storia, la squadra 50 esiste grazie alla passione di personaggi come Mauro Cinquanta, Giovanni Bianchini,
Carlo Borrini, Silvano Franchini, Giuseppe Antoniotti e alla
longevità cacciatoria dell'highlander del gruppo, Rino Sbarra, 89 anni.
«Spara e colpisce ancora; precisa il caposquadra Franco
Rosaia - caccia con noi come
se fosse un ragazzino. Ha anche un paio di by-pass. E' un
grande».
Insomma, la caccia come
grande momento di aggregazione collettiva e come filo
conduttore per le vicende personali ditante persone, unite
da un’unica passione.
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