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Il_Manuale_del_capo_sq

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Il_Manuale_del_capo_sq
Il M a n u a l e del
Il ca p o ch e ci sa far e no n spi n g e :
gui d a
Chi è il capo squadriglia?
Ogni Pattuglia (squadriglia N.d.R.) sceglie un ragazzo come
capo. Questi viene chiamato Capopattuglia (caposquadriglia
N.d.R.). Il caporiparto si aspetta molto dal capopattuglia e gli
lascia mano libera nello svolgimento del lavoro della pattuglia
(…). Il capopattuglia ha la responsabilità dell’efficienza e del
buono stile della sua pattuglia. Gli scout della pattuglia
obbediscono ai suoi ordini, non per paura di punizioni, come
spesso avviene nella disciplina militare, ma perché essi formano
con lui una squadra che gioca assieme ed è solidale col proprio
capo per l’onore ed il successo della pattuglia.
E il capopattuglia, nel guidare la sua pattuglia e nel darle una
formazione, ci guadagna pratica ed esperienza per diventare uno
che sa prendersi la responsabilità.
Oltre a dare una formazione alla pattuglia, il capopattuglia deve
guidarla, e cioè deve essere almeno altrettanto capace quanto
qualsiasi dei suoi scouts a compiere i diversi lavori che essi
debbono fare. Non deve mai chiedere a qualcuno di fare una
cosa che egli stesso non sappia fare. E non deve mai sentirsi
cadere le braccia a causa di qualcuno; dovrà invece riuscire ad
ottenere da ognuno entusiasmo e lavoro volenteroso,
incoraggiando i loro sforzi (…). Il capopattuglia che ha avuto
successo con la sua pattuglia, ha ogni probabilità di avere
successo nella vita quando dovrà affrontarla.
Gestione della sq.
 Schema per una riunione di squadriglia:
la riunione di squadriglia viene preparata dal capo o dal vice-capo
squadriglia, alcuni incarichi però possono essere affidati anche ad
altri membri (ad esempio la preparazione del gioco o di altre
attività particolari).
Lo schema tipo dovrebbe essere il seguente:
- momento di preghiera
- canto, gioco o danza
- svolgimento dell’attività per cui la riunione è stata indetta
(progetto, esecuzione di un lavoro, discussione…)
- stesura libro di bordo della squadriglia
- gioco, danza o canto
- saluti e baci.
 Il consiglio di squadriglia:
è il momento in cui tutti i membri della squadriglia possono
esprimersi, coordinarsi, rendersi conto delle cose che funzionano
per potenziarle e di quelle che ancora vanno affrontate e
sistemate, riflettere insieme per fissare quali traguardi la
squadriglia può porsi via via fino al campo.
- chi ne fa parte: tutti gli elementi della sq.
- organizzazione: è opportuno curare bene gli aspetti
organizzativi (uso dell’uniforme, puntualità, raccolta degli
appunti per un verbale) è però molto importante una buona
preparazione fatta da capo e vice attraverso la stesura
dell’ordine del giorno che potrebbe essere per esempio distinto
in due parti: una prima fase di verifica dell’attività già fatta e
dell’andamento della sq., una seconda fase progettuale per
una nuova attività.
- le conclusioni: in parte resteranno segrete nell’ambito dei
partecipanti e in parte andranno riportate in consiglio capi, per
le indicazioni complessive sull’andamento delle cose e per i
programmi futuri, e in consiglio della legge, per gli aspetti di
verifica e per lo stato dei sentieri.
 Incarichi di squadriglia:
l’incarico di squadriglia è l’incarico fisso che ogni squadriglia
sceglie a seconda delle proprie attitudini e delle necessità di
squadriglia.
Ecco qui di seguito i principali:
- Tesoriere: è il responsabile della cassa di squadriglia e di ogni
operazione finanziaria. Tiene il libro dei conti per le entrate e le
uscite; rende nota al consiglio di sq. la situazione finanziaria e
dà il suo parere sui preventivi di spesa di solito raccoglie le
quote, paga gli acquisti, organizza la vendita dei calendari…,
ricerca tutti i mezzi utili per accrescere gli introiti della sq.
- Segretario: redige i verbali del consiglio di sq., raccoglie foto,
disegni, ricordi…per il libro di bordo; compone il codice segreto
in uso nelle squadriglia e lo insegna ai novizi secondo le
tradizioni. Conserva e ordina i libri di sq. ne organizza la lettura
e i prestiti, tiene uno schedario aggiornato, cerca i libri
interessanti e ne propone l’acquisto; conserva anche le carte
topografiche.
- Magazziniere: garantisce l’ordine e la conservazione di tutto il
materiale: mobili, materiale da campo, da gioco, da lavoro,
materiale tecnico… Tiene un inventario aggiornato, propone al
consiglio di sq. gli acquisti, prepara l’occorrente per il campo e
lo riordina al ritorno, proponendo le riparazioni necessarie.
- Infermiere: è incaricato di arricchire e curare la cassetta del
pronto soccorso, di portarla nelle uscite, al campo, in ogni
attività fuori sede.
- Guardiano dell’angolo: fa i piani e i progetti per le costruzioni e
l’abbellimento dell’angolo di sq.; ne assicura la realizzazione
distribuendo il lavoro fra tutti. Mantiene l’ordine e la pulizia
nell’angolo di sq. e ne distribuisce i turni.
- Cicala e Mercurio: è responsabile direttamente dei canti da
eseguire o da imparare, ma può estendere la sua competenza
alle danze, ai giochi scenici o mimici per i fuochi da campo e le
attività di espressione. Raccoglie il materiale necessario. Si
occupa di preparare e diramare gli avvisi per le diverse attività
in cui è coinvolta la squadriglia.
- Nostromo: è il responsabile della “cultura nautica” della sq.
Conosce le tecniche nautiche, il modo corretto di portare
un’imbarcazione e tutte le regole per una navigazione sicura.
- Mastro d’ascia: cura l’efficienza e la manutenzione delle
imbarcazioni e degli altri mezzi navali affidati alla sq. li
controlla periodicamente e riferisce alla sq. sul loro stato.
Garantisce la conservazione, l’ordine e l’efficienza di tutto il
materiale nautico, curando con particolare attenzione vele e
cime. Tiene un inventario del materiale e propone la
sostituzione di quelli fuori uso.
- Liturgista: Anima i momenti i preghiera nel corso delle riunioni,
delle uscite di sq. e durante le giornate di campo coinvolgendo
tutti i componenti della sq.
 I posti d’azione: oltre agli incarichi di squadriglia, vi sono altri
incarichi che entrano in funzione ogni volta che la squadriglia
esce e particolarmente in occasione di imprese o missioni. Si
tratta di posti d’azione che richiedono tutti una notevole
competenza tecnica.
Ecco di seguito i più comuni:
✗
osservatore
✗
segnalatore
✗
pioniere
✗
orientatore
✗
naturalista
✗
topografo
✗
cuciniere.
L’impresa:
- Ideazione: le idee arrivano da squadriglie, consiglio capi,
consiglio della legge, fantasia di ognuno, e diventano poi una
proposta concreta con i suoi obiettivi e le sue tecniche: è ora il
momento del
- Lancio: che è il modo, la tecnica con cui si presenta al reparto,
alla squadriglia l’imminente iniziativa. Innanzi tutto è bene
analizzare
l’attività
da
lanciare
e
magari
trarne
un’ambientazione; fatta la nostra scelta, dobbiamo decidere
quale tecnica utilizzare: una scena, un mimo, un gioco, una
caccia al tesoro a tappe … dopodiché ecco la
- Progettazione: nasce il consiglio di impresa, si affidano ruoli e
posti d’azione, si prepara il materiale; tutto è pronto per la
- Realizzazione: che è il passaggio dallo stato “aeriforme” a
quello “solido” dell’impresa, che rende concrete le cose
definite nel progetto: le abilità e le competenze di ognuno, le
attrezzature ed anche la disponibilità di tempo di tutti. Inoltre
vengono messi alla prova gli incarichi che ciascuno ha
assunto.
- Verifica: i risultati ottenuti, il modo in cui si è svolto il lavoro,
quali articoli della legge sono stati valorizzati vengono verificati
dal consiglio della legge per le imprese di reparto e dal
consiglio di squadriglia per le imprese di squadriglia. E poi
- Fiesta tutti assieme.
Dall’inizio alla fine si conquistano o si apprendono nuove
competenze per specialità, brevetti o tappe!
Relazione dell’impresa:
la relazione d’impresa non è proprio una cronaca: infatti, qualche
accenno a come si è svolta, alla situazione e al luogo è
necessario, ma non costituisce lo scopo di questo lavoro. perciò
saranno importanti alcuni elementi:
1. com’è nata l’idea dell’impresa: dal consiglio della legge, da
quello di sq., dal consiglio capi ecc. e perché è nata, con quale
obiettivo;
2. com’è stata impostata l’organizzazione: progetti, divisione dei
posti d’azione, composizione del consiglio d’impresa e sue
competenze, tempi programmati, materiali usati;
3. gli obiettivi raggiunti: dalla comunità, confrontati con quelli che
ci si era posti all’inizio e quelli personali: tappe, brevetti e
specialità conquistate;
4. un riassunto del verbale del consiglio della legge e del
consiglio di sq. in cui l’impresa è stata verificata.
Il tutto naturalmente va confezionato con cura.
Specialità di squadriglia
Conquistare una specialità di squadriglia è un vero e proprio
obiettivo a lungo raggio e come tale non può e non deve essere
improvvisata, ma deve essere ben preparata e soprattutto ben
progettata da tuta la sq. con un’equa divisione degli incarichi e
tenendo conto delle capacità specifiche di ogni elemento della
sq.
Come e cosa si deve fare?
1. Due imprese di squadriglia (può andare bene anche una di
reparto alla quale partecipa la sq., più un’impresa di sq.) e una
missione di squadriglia, da concordare coi capi reparto,
riguardante chiaramente la tecnica prescelta;
2. un anno scout di tempo per adempiere tutto ciò;
3. tutto il lavoro svolto deve essere relazionato e detta relazione
inviata agli incaricati regionali di branca che prenderanno
visione di quanto fatto e che rispediranno il diario della
specialità con il guidoncino della specialità che va attaccato al
guidone di squadriglia;
4. la specialità di squadriglia è valida per un anno ed è
rinnovabile l’anno successivo facendo un’impresa di
squadriglia riguardante la specialità.
Pillole di saggezza…
 Essere corresponsabili vuol dire anche fare in modo che le
decisioni prese insieme dal gruppo vengano realizzate.
 La partecipazione non è un lusso per i più capaci.
 Non vogliamo che si venga da noi solo quando non si ha nulla
di meglio da fare.
 Uno può risultare convincente solo quando propone quello che
lo ha entusiasmato.
 Passione per il destino altrui.
 La divisa ci fa tutti uguali.
 L’idea che non cerca di cambiarsi in parola è una cattiva idea.
Una parola che non spinge all’azione è una non-parola.
 Quando siete giunti una buona volta ad una decisione non
tornate ad esaminarla.
 Non bisogna abbassare l’ideale a causa delle nostre
debolezze e imperfezioni.
 Battersi è molto meglio che vincere.
UNA PAROLA AI CAPIPATTUGLIA
Io desidero che voi capipattuglia continuiate a formare i ragazzi della vostra
pattuglia interamente da voi, perché è possibile di far presa su ciascuno dei vostri
ragazzi e di farne un tipo in gamba. Non serve a niente avere uno o due ragazzi
brillanti e tutti gli altri buoni a nulla. Dovrete provare a renderli tutti abbastanza
buoni.
Il mezzo più efficace per riuscirci è il vostro esempio personale, perché quello che
fate voi, i vostri scout lo faranno anche loro.
Fategli vedere che sapete obbedire ad un ordine, sia che venga dato a viva voce,
sia che consista in norme stampate o scritte, e che sapete eseguirlo sia che il
caporiparto è presente oppure no. Mostrate loro che sapete conquistarvi specialità
e distintivi di classe (tappe N.d.R.), ed i vostri ragazzi vi seguiranno senza bisogno
di tanto lavoro per convincerli.
Ma ricordatevi che voi dovete guidarli, tirarveli appresso e non dargli una spinta.
Cari ragazzi,
questo libretto non è fatto allo scopo di dirvi cosa dovete o
non dovete fare, perché noi abbiamo assoluta fiducia in
voi.
Abbiamo fatto una raccolta di suggerimenti, presi da
“scautismo per ragazzi” e da idee di persone esperte,
perché possiate avere il nostro sostegno in ogni luogo ed
in ogni momento.
Ricordate sempre che la responsabilità è grossa quanto le
vostre capacità.
Buona caccia. Lo staff.
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