Sulla strada – Rassegna stampa 10 luglio 2013 Spaventoso
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Sulla strada – Rassegna stampa 10 luglio 2013 Spaventoso
Sulla strada – Rassegna stampa 10 luglio 2013 Spaventoso incidente in tangenziale a Crema. Quattro morti. Schianto tra un tir e un furgone. Strada chiusa. Vigili del fuoco al lavoro per estrarre i cadaveri. Decine di soccorritori sul posto CREMA 10.07.2013 - Una scena apocalittica. Detriti ovunque, l'asfalto rovente. Via vai di sirene, uomini in divisa tra le lamiere contorte. I gesti veloci, frenetici dei soccorritori. Nel tentativo disperato di trovare qualcuno ancora vivo. Ferito ma vivo. Il terribile incidente è avvenuto pochi minuti prima delle 17 a Crema. Quattro morti il bilancio provvisorio della strage. La strada è stata chiusa nei due sensi di marcia per consentire l'intervento dei mezzi in sirena. Sul posto si sono precipitati decine di soccorritori del 118, uomini delle forze dell'ordine, polizia, carabinieri e vigili del fuoco. Lo schianto è avvenuto tra un bilico e un furgone cabinato, nei pressi del cavalcavia di Bagnolo Cremasco. Un impatto tremendo, frontale, che ha ridotto a brandelli le postazioni di guida di entrambi i veicoli. Le quattro vittime finora accertate sarebbero tutte sul furgone. I pompieri sono accorsi nel giro di pochi minuti, contemporaneamente il 118. Hanno lavorato senza fermarsi un istante. Per estrarre i cadaveri e cercare eventuali feriti incastrati tra le lamiere. Le notizie sono ancora frammentarie. Dai primi accertamenti pare che il tir abbia invaso la carreggiata opposta, scontrandosi frontalmente con il furgone. Tutte quattro trasportate del furgone sono morte sul colpo. L'autista del tir è un indiano. Si sarebbe fratturato il bacino. E' grave, ma non sarebbe in pericolo di vita. Fonte della notizia: inviatoquotidiano.it Crema, tir contro furgone Quattro morti in tangenziale Strada chiusa al traffico. Sul posto il 118 e tre mezzi dei vigili del fuoco, chiamati per liberare dalle lamiere le persone coinvolte nell'incidente CREMA, 10 luglio 2013 - Gravissimo incidente questo pomeriggio alle 16.48 sulla tangenziale di Crema. Un tir si è scontrato contro un furgone, per cause ancora da accertare, e hanno bloccator la carreggiata, con la strada chiusa al traffico dal rondò della Girandola fino all'uscita per Lodi. Sarebbero 4 le persone rimaste uccise nello schianto. Sul posto i soccorsi, accorsi con due auto mediche e tre ambulanze, la polstrada di Crema e tre mezzi dei vigili del fuoco, chiamati per liberare fuori dalla lamiere le persone coinvolte. Fonte della notizia: ilgiorno.it PRIMO PIANO Protezione degli utenti deboli della strada, qualcosa di muove La Commissione trasporti della Camera ha ripreso i lavori iniziati nella precedente legislatura e sono in arrivo le attese misure a sostegno della sicurezza di motociclisti e ciclisti 10.07.2013 - Gli interventi in materia di sicurezza stradale sono urgenti e improrogabili. Su questo sono tutti d’accordo e si sta cercando di snellire l’iter burocratico per l’applicazione dei vari provvedimenti necessari. In tal senso la Commissione trasporti della Camera ha ripreso i lavori iniziati nella precedente legislatura, con particolare attenzione alla riforma del Codice della Strada. Iniziativa a cui Confindustria Ancma, plaude poiché significa dimostrare un profondo senso di responsabilità e impegno nei confronti della collettività. "La riforma del codice della strada è un provvedimento importante che punta a razionalizzare al massimo la normativa esistente e, soprattutto, a mettere in sicurezza la mobilità delle persone – ha dichiarato Deborah Bergamini, vice presidente della Commissione - A questo fine l'Italia deve colmare, anche armonizzando le proprie disposizioni con quelle dell'Ue, un gap particolarmente importante che la divide dall'Europa, ovvero quello relativo alla tutela dei soggetti deboli della strada: ciclisti e motociclisti. Sul punto la delega al governo e' molto chiara". Tra le modifiche contenute nella delega al Governo, un provvedimento in particolare interessa gli utilizzatori delle due ruote, con l'inserimento degli utenti di ciclomotori e motocicli nella definizione di utenti deboli della strada. Prevista anche l'introduzione di disposizioni atte a favorire la diffusione e l'installazione sulle strade di infrastrutture che garantiscano la sicurezza degli utilizzatori dei veicoli a due ruote, la riforma della disciplina della segnaletica stradale orizzontale e verticale e poi ancora il criticato libero accesso dei mezzi a due ruote nelle corsie riservate ai mezzi pubblici e l'assunzione di misure che diano l'opportunità' di muoversi anche a persone più anziane che non possono avvalersi del trasporto pubblico. "Con la legge delega al Governo intendiamo avviare un iter di riforma del Codice della Strada, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza stradale dei motociclisti, dei ciclisti e dei pedoni – ha aggiunto Paolo Gandolfi, relatore del testo di riforma legislativo - Le modifiche apportate negli ultimi anni al Codice della Strada hanno dato buoni frutti, riducendo l'incidentalità' e i danni provocati agli automobilisti. Lo stesso non è avvenuto per i motociclisti e in genere per gli utenti della strada più vulnerabili, quali pedoni e ciclisti. Ci concentreremo sul contrasto alle condizioni che rendono gli incidenti mortali o gravi, per i motociclisti, tra le altre cose, andranno riviste le caratteristiche e l'uso dei guard-rail e di altri elementi a bordo strada che rendono più gravi gli incidenti". Insomma, tutti interventi sacrosanti che gli “utenti deboli” della strada attendono da tempo. Che sia la volta buona? Vedremo. Fonte della notizia: repubblica.it NOTIZIE DALLA STRADA Sicurezza: ai domiciliari pirata della strada che ha ucciso poliziotto a Crotone NAPOLI, 10 lug - “Poliziotto travolto e ucciso, pirata della strada mandato a casa. A questo punto aspettiamo che lo premino. Forse non esiste alcun parametro preciso nel valutare se e quando un determinato comportamento consenta di ritenere che una persona vada tenuta in carcere. Ma se parametri precisi esistono… non si comprendono neppure lontanamente, specie alla luce di provvedimenti così platealmente contraddittori emessi da giudici diversi. A Crotone c’è un giovane uomo che, dopo essersi messo ubriaco alla guida di un’auto, senza curarsi minimamente di rappresentare per questo un pericolo per tutti, ha travolto e ucciso un Poliziotto in servizio durante un’attività segnalata e visibile lungo la strada piombandogli addosso, e che poi, non contento, ha avuto come unico pensiero quello di fuggire, di abbandonare la macchina sperando di non essere identificato, e di tentare di scomparire nell’ombra. Questo comportamento nel suo complesso non è stato ritenuto sufficientemente grave da lasciare il colpevole in carcere, e non è certo la prima volta che ci troviamo di fronte a decisioni del genere. Eppure, quando si è trattato di giudicare e valutare il comportamento di poliziotti non solo non si è certo usato allo stesso modo il ‘guanto di velluto’, ma anzi abbiamo visto i colleghi puniti in maniera esemplare e trattati persino più severamente di quanto la legge preveda, senza contare che loro, e solo loro in Italia, subiscono conseguenze ulteriori e varie che non di rado gli distruggono la vita personale, familiare, professionale. E’ così: i Poliziotti sotto chiave e gli altri fuori. E oggi, ancora una volta, si fanno i conti con l’amarezza senza fine che devono inghiottire non solo i familiari dell’Assistente Impieri, morto a 34 anni mentre faceva il proprio dovere, ma anche quella di tutti i colleghi che hanno avuto un’altra prova di quanto poco valga per molti la divisa che portano”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la notizia della concessione degli arresti domiciliari a Salvatore Brescia, il 21enne di Rocca di Neto che nella notte di domenica scorsa ha investito e ucciso con l’autovettura di cui era alla guida un Assistente in servizio alla Sezione di Polizia stradale di Crotone, Massimo Impieri di 34 anni, dandosi poi alla fuga dal luogo dell’incidente insieme all’amico che era in auto con lui. Impieri si trovava sulla strada statale 107, con un altro collega rimasto ferito nell’impatto, per prestare soccorso a un’autovettura in panne, quando la Peugeot guidata da Brescia è piombata loro addosso, a velocità elevata. Secondo quanto riportato dai media, il giovane che guidava l’auto ha abbandonato il mezzo e si è allontanato. ma è stato rintracciato di lì a poco. Sottoposto a controlli alcolemici, Brescia è risultato essere in stato di ebbrezza; gli Agenti della squadra Mobile quindi, nella stessa notte lo hanno arrestato con le accuse di omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. L’arresto è stato poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari, che ha concesso a Brescia gli arresti domiciliari, mentre il pubblico ministero aveva chiesto la custodia in carcere. “Non abbiamo sentito alcuna reazione indignata - insiste Maccari -. Nessun proposito di organizzare cortei e manifestazioni per chiedere giustizia per Massimo. Non abbiamo registrato la solidarietà sperticata di politici e rappresentanti istituzionali, oltre al doveroso immediato intervento dei Vertici della Polizia di Stato, né alcuna proposta di celebrare la memoria di un uomo che ha dato la vita per aiutare gli altri. Ancora una volta nessuna massiccia campagna mediatica che si occupi della tragica morte di un Appartenente alle Forze dell’Ordine. Miglia di eroi silenziosi che, nella quasi totale indifferenza, si confrontano quotidianamente con l’ubriaco, il violento, il malato, il drogato, il criminale di turno, e con catene, bastoni, anche solo striscioni, o magari auto, che si tramutano in strumenti di morte per chi indossa la divisa”. Fonte della notizia: agenparl.it Pirati della strada, lieve riduzione di pena in appello per Grauso e Cadeddu In primo grado i due valdostani erano stati condannati a 11 anni. Ieri i giudici di secondo grado hanno deciso di ridurre lievemente la pena: per Alessandro Cadeddu 10 anni e 8 mesi e Francesco Grauso, proprietario dell'auto, 9 anni 6 mesi. AOSTA 10.07.2013 -La corte d’appello di Torino ha sostanzialmente confermato le condanne a carico di Alessandro Cadeddu e Francesco Grauso, i due valdostani che il 3 dicembre del 2011, mentre si recavano a Torino per rifornirsi di droga, travolsero sulle strisce pedonali di corso Peschiera, uccidendolo il piccolo Alessandro Sgrò, di soli 7 anni. Il bambino morì morto poco dopo il ricovero in ospedale. Nell'incidente rimasero feriti anche la mamma Simonetta Del Re e il papà Calogero, rimasto a lungo in coma. Dopo aver investito la famiglia i due valdostani proseguirono la loro corsa. Continuarono a tutta velocità e si recarono dallo spacciatore per acquistare la droga, dopodiché tornarono ad Aosta. Le indagini avviate dalla polizia municipale di Torino sui pezzi della macchina rimasti sul luogo dell’incidente permisero poi di risalire ai due valdostani intorno alla metà del mese di gennaio, quando fu ritrovata l’auto nel garage dell'abitazione di Grauso. In primo grado i due valdostani erano stati condannati a 11 anni. Ieri i giudici di secondo grado hanno deciso di ridurre lievemente la pena, condannando Alessandro Cadeddu, che era alla guida dell’auto, a 10 anni e 8 mesi e Francesco Grauso, proprietario della Clio, a 9 anni 6 mesi. I giudici li hanno assolti da un solo capo d’imputazione, in relazione al reato di "guida in stato psico-fisica per aver assunto sostanze stupefacenti", mentre erano alla guida dell’auto. Per Grauso, il 27enne di Aosta il pg aveva chiesto una riduzione della pena di tre anni motivata dal fatto che Grauso era il passeggero dell'auto pirata. Fonte della notizia: aostasera.it Lascia il figlio di un mese in auto sotto il sole Gli ha messo il 'ciuccio' in bocca, assicurandolo col nastro adesivo: l'uomo, un 30enne, sarà denunciato Modena, 10 luglio 2013 - Ha assicurato il figlio, di appena un mese di vita, sul seggiolino anteriore per bambini della sua Fiat Stilo parcheggiata sotto il sole, e si è allontanato. Erano da poco passate le 11, nei pressi di un centro commerciale in via Vignolese. Il padre gli ha infilato il "ciuccio" in bocca fermandolo con un nastro adesivo sulle labbra, dopodiché è entrato nel centro per effettuare acquisti. La cosa non è sfuggita a qualche passante che ha avvertito il 118 e la Polizia municipale. Quando la pattuglia del comando di via Galilei è giunta sul posto erano già presenti l'equipaggio dell'ambulanza e il padre del bambino, un cinese 30enne. Il neonato, dato alla luce due mesi fa a Modena, è stato subito assistito e accompagnato al pronto soccorso pediatrico per accertamenti. Nonostante l'elevata temperatura corporea, 38 gradi centigradi, non sembra ever subito particolari danni. Gli agenti hanno iniziato le indagini per verificare per quanto tempo il bambino è rimasto chiuso in macchina. Per questo motivo sarà ascoltato un testimone e visionate le telecamere di sicurezza del centro commerciale. Il padre sarà denunciato per abbandono di minore e, se saranno verificati tempi lunghi di abbandono, scatterà anche una denuncia per maltrattamenti. Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it Sconto del 30% sulle multe"Solo per chi paga subito" L'ok del governo a sanzioni più leggere per chi paga nei primi cinque giorni di Silvia Mastrantonio ROMA, 10 luglio 2013 - Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, è stato chiaro: la proposta parlamentare (firmata da uno schieramento trasversale) per attribuire uno sconto del 20% a chi salda le multe entro cinque giorni, raccoglie l’ok del governo. E la sintonia è tale che il ministro si lascia andare a un aumento dello sconto fino al 30%. "Se la proposta fosse condivisa - ha spiegato Lupi - porterebbe risorse certe nelle casse pubbliche. Inoltre ha anche una funzionalità educativa: tu non hai rispettato il codice della strada, paghi la tua multa ma senza vessazioni". Soddisfatto il presidente della commissione Trasporti della Camera, Michele Meta, che rivendica la paternità della proposta. Ora Meta promette che i tempi saranno accelerati visto che il provvedimento è stato tramutato in un emendamento al Dl del Fare in discussione a Montecitorio. In più, c’è anche la benedizione del Mv5 anche se non sono stati risolti alcuni problemi tecnici messi in luce fin dal primo momento. Il più importante riguarda la dotazione degli agenti delle polizie urbane. Per rendere possibile il pagamento immediato la proposta di legge prevede di munire gli agenti di Pos, con l’accordo di banche, poste e intermediari finanziari. E c’è un problema di spesa. Se uno degli intenti dell’esecutivo fosse quello di ‘fare cassa’, si troverebbe comunque nelle condizioni di sborsare denaro per le dotazioni. E che ci sia un desiderio di entrate è fuori discussione. Il provvedimento non nasce solo dalle finalità ‘educative’ enunciate dal ministro Lupi, bensì, molto più concretamente da alcune difficoltà non di poco conto. Dal 1° luglio Equitalia ha cessato le attività di riscossione per conto degli enti locali e, di conseguenza, le cartelle esattoriali non hanno possibilità alcuna di arrivare a riscossione. Questo significa che chi non ha pagato la multa a suo tempo, difficilmente si vedrà recapitare la cartella. Seimila comuni italiani, su 8.000, si trovano in queste condizioni e sono molto pochi quelli che hanno già costruito un’alternativa valida. Spazio libero ai ‘furbi’, allora, e a quanti oltre alle multe intendono latitare anche su altre tasse comunali come quella, per esempio, sui rifiuti. Ma è sul fronte multe che si concentra la preoccupazione maggiore che verrebbe aggirata con la possibilità del pagamento immediato da parte dell’automobilista. Pochi e subito meglio di tanti e mai. Ogni anno i Comuni producono verbali (di media) per 1,3-1,4 miliardi ma un 20% di questa somma non arriva alle casse nei 12 mesi successivi all’accertamento. A Roma, per esempio, sono stati incassati 130 dei 300 milioni accertati, pari al 43%. Per altre città è andata addirittura peggio: a Catania si è incassato il 20,7%, a Caserta il 40,4%, a Cosenza il 37%. E ovunque il servizio è stato coperto da Equitalia nel recente passato, le cifre sono destinate a peggiorare. Inoltre, il decreto Sviluppo del governo Berlusconi ha stabilito la non esecutività per i debiti tributari sotto i 2.000 euro. Per collezionare 2.000 euro di multe ci vuole una certa costanza. Ecco, allora, che uno strumento veloce come il pagamento immediato (seppure con lo sconto), offre un aiuto non da poco ai comuni con le casse vuote. Fonte della notizia: qn.quotidiano.net SCRIVONO DI NOI Sventato dalla Polizia Locale un giro di falsi documenti. 17 indagati in tutta Italia. A Nettuno la 'mente' dell'organizzazione. 10.07.2013 - Brillante operazione di intelligence investigativa della Polizia Locale di Cisterna che nei giorni scorsi ha portato all’individuazione di una banda di falsari specializzati nei documenti assicurativi di autoveicoli. Sono 17 le persone indagate nel procedimento, residenti in diversi comuni delle province di Latina e Roma. A capo dell’organizzazione un 68enne di Nettuno, S. B. le sue iniziali, già con precedenti reati specifici, ritenuto dagli agenti municipali cisternesi l’autore materiale dei documenti contraffatti. Nella sua abitazione gli uomini coordinati dal Capitano Onorio Mazzoli, autorizzati alla perquisizione domiciliare dal Sostituto Procuratore della Repubblica Valerio De Luca, hanno trovato tagliandi e documenti assicurativi in bianco recanti tutti lo stesso numero di polizza, certificati attestanti visite di revisione mai avvenute e carta originale per certificati di proprietà trafugata presso una tipografia autorizzata dall’Aci. “Documenti perfetti - hanno affermato il Capitano Mazzoli ed il Tenente Raoul De Michelis nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il sindaco di Cisterna, Antonello Merolla -, quasi impossibili da individuare anche per occhi esperti”. E’ emerso altresì il nome di un notaio di Roma, Gianni D’Angelo, persona mai esistita in realtà: il nominativo fittizio, con relativo sigillo notarile, veniva utilizzato per la produzione di falsi atti di vendita di veicoli. Gli elementi raccolti hanno portato a scoprire numerosi casi di utilizzo di questi documenti contraffatti. I soggetti che si rifornivano dal falsario per poi rivendere al pubblico il materiale contraffatto, risiedono principalmente nella zona del Lazio sud, mentre alcuni anche nelle province di Siracusa, Messina, Barletta, Ancona, Foligno, Teramo, Bergamo. Tra i clienti del falsario e della sua rete di distributori, ci sono anche persone ignare del fatto che la documentazione non fosse genuina. “La repressione di questo tipo di reato - ha detto a questo proposito Mazzoli - potrebbe ridurre il fenomeno della pirateria stradale in quanto il responsabile di un incidente in possesso di un’assicurazione falsa, difficilmente presterà soccorso alla vittima. Invitiamo pertanto la cittadinanza a rivolgersi per la copertura assicurativa dei veicoli alle compagnie autorizzate ed in caso di dubbio, a rivolgersi alle forze di polizia o a consultare il sito www.ivass.it per verificare se la compagnia scelta è in regola per operare in Italia. La segnalazione dei casi accertati all’IVASS ha permesso la redazione e la divulgazione di due alert, relativi alle assicurazioni GENERHEL e DIRECTO LINE - continua il Comandante della Polizia locale di Cisterna - che poi sono i marchi spacciati dall'abile falsario di Nettuno”. “Mi complimento – ha detto il Sindaco Merolla – con gli agenti della Polizia Locale che ancora una volta hanno dato prova della loro professionalità ed abilità investigativa. Da alcuni anni il nostro Comando è all’avanguardia sul fenomeno del falso documentale con la costituzione di uno dei pochi uffici nel centro-sud Italia ed in costante contatto con quelli delle più grandi città d’Italia. Il loro operato non costituisce soltanto una corretta applicazione della legge contro il reato ma vuole anche essere un servizio al cittadino che, in caso di dubbio sulla correttezza o legalità della polizza che sta per stipulare, può chiedere un parere”. L’indagine è tuttora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi sul numero delle persone coinvolte e tipologia di reato, non escluso la ricettazione di auto rubate per essere rivendute all’estero. Fonte della notizia: test2.comune.cisterna.latina.it Traffico di passaporti e libretti di guida: presi i maghi del falso 10.07.2013 - Grazie ai nuovi strumenti in dotazione agli equipaggi, i carabinieri di Porta Magenta sono riusciti a bloccare nelle ultime settimane un'ottantina di immigrati, per la maggior parte clandestini, con documenti falsi. Una ventina, sorpresi con carte d'identità e passaporti «tarocchi», dunque validi per l'espatrio, sono finiti direttamente in galera. Gli altri se la sono cavata con la denuncia, avendo solo alterato patenti, talloncini assicurativi e tassa di circolazione. In questi ultimi casi sono anche scattate i sequestri dei veicoli, sei dei quali già oggetto di confisca definitiva. Gli investigatori della compagnia hanno infatti deciso di impegnare parte delle proprie risorse alla «caccia» ai documenti falsi. Una «piaga» forse sottostimata che consente di muoversi agevolmente nel nostro Paese a molti clandestini ma soprattutto a molti malviventi, ricercati a livello internazionale. Senza contare che falsi sono anche i documenti di guida, ma soprattutto i talloncini assicurativi. Questo significa per il malcapitato di vedere sfumata ogni possibilità di risarcimento in caso di incidente. La «Porta Magenta», responsabile di tutta l'area occidentale della città, ha perciò deciso di dare un giro di vite intensificando i controlli in quattro i punti nevralgici del suo territorio: porta Genova, Piazza Napoli, piazzale Lotto e la Gallaratese. Porta Genova in particolare è una sorta di piccolo suk mediorientale dove confluiscono nel corso della giornata «orde» di venditori abusivi di giorno, grazie al movimento creato dalla stazione ferroviaria e dalla metropolitana. La notte invece la zona si trasforma in una delle principali centrali di spaccio, visto il flusso di giovani diretti ai Navigli, uno dei centri della movida milanese. Mentre di piazza Napoli e Lotto, sono tradizionali luoghi di incontro per stranieri. Infine la Gallaratese, da anni una delle più note «strade del vizio». Le verifiche delle ultime settimane hanno consentito di individuare 79 stranieri, in maggior parte ucraini e moldavi, con documenti alterati. Per 21 di loro si sono aperte le porte del carcere in quanto sorpresi con carte d'identità o passaporti «tarocchi». Si tratta infatti di documenti validi per l'espatrio, per i quali la legge prevede l'arresto obbligatorio. Spesso erano banalmente dei clandestini, ma in alcune circostanza si è anche scoperto pericolosi ricercati dall'Interpol per gravi reati commessi oltre confine. In altri 58 casi di trattava invece di patenti, tassa di circolazione o peggio ricevute di assicurazioni mai pagate, che hanno comportato solo altrettante denunce. Ma anche il sequestro di 34 veicoli, sei di quali già confiscati definitivamente. Impossibile invece individuare le «tipografie» che ha sfornato questa serie di documenti, poi venduti mediamente attorno ai 500 euro l'uno. Gli investigatori infatti sospettano si trovi all'estero, probabilmente in Romania, e rifornisca i propri «clienti» fuori dai confini nazionali. Un'attiva resa possibile da un paio di nuovi strumenti «portatili» in dotazione alle pattuglie dell'Arma. Primo tra tutti un lettore a raggi ultravioletti che «risalta» gli strumenti di sicurezza come l'oleogramma. Nel dubbio si utilizza un microscopio che proietta l'immagine ingrandita su un display, evidenziando la filigrana, il tipo e caratteri di stampa. E infine un secondo e più potente microscopio che utilizza uno schermo ad alta definizione. La «certificazione» del falso viene poi data dall'apposito ufficio della polizia locale, probabilmente uno dei servizi più rapidi ed efficienti di piazza Beccaria. Fonte della notizia: ilgiornale.it Bevande alcoliche a ragazzini blitz dei vigili a Finalmarina Silvia Andreetto FINALE LIGURE 10.07.2013 - La denuncia, presentata alla Prefettura di Savona dalla polizia municipale verso il titolare del market Taj Mahal di via Brunenghi, a Finalmarina, accusato di aver venduto alcolici a ragazzi minorenni ha fatto puntare nuovamente i riflettori sull’abuso di alcolici da parte dei più giovani. Un fenomeno altamente pericoloso e che, oltre ad aver fatto finire alcuni ragazzini al Pronto soccorso del Santa Corona per coma etilico, dopo la festa di fine anno scolastico alla Suerte, rischia di compromettere in maniera pesante la salute di ragazzi che non dovrebbero assumere alcol. Il fatto è accaduto sabato sera e i controlli degli agenti della polizia municipale sono scattati a seguito di ripetute segnalazioni da parte di cittadini che notavano, ormai da tempo, anche minorenni, aggirarsi nel centro storico e sulla passeggiata barcollanti sotto gli effetti evidenti dell’alcol. Proprio dallo scorso primo luglio, la polizia municipale ha dato il via anche ai turni serali, grazie all’entrata in servizio degli agenti stagionali e pertanto ha disposto alcuni appostamenti fuori dagli esercizi pubblici per verificare se ci fosse qualche locale dove i minorenni potessero acquistare, aggirando la legge, superalcolici. Sabato sera, gli agenti erano appostati all’esterno del mini market, gestito da cingalesi e lì hanno sorpreso il titolare vendere alcolici a minorenni. «Abbiamo immediatamente fatto la denuncia e l’abbiamo inviata alla Prefettura di Savona - dice l’assessore alla polizia municipale Vincenzo Fusco - ed è probabile che il negozio rischi la chiusura con il ritiro della licenza». Diverso il racconto del titolare del negozio Md Atowar Rahman che si difende così: «Sabato sera è entrato in negozio un ragazzo per comprare una birra e un bacardi. Ha pagato e quando è uscito li ha dati ad una ragazza che lo aspettava fuori. Il giovane era maggiorenne, mentre la ragazza no. Ma non abbiamo venduto nulla a minorenni, non lo abbiamo mai fatto. E lo abbiamo anche già detto alla polizia municipale». Il minimarket è aperto dal 2007, tutti i giorni, tutto l’anno, festivi compresi, in estate, fino alle ore 23.30 e in inverno fino alle 22.3023. E’ sicuramente un negozio molto gettonato anche dai giovani che riescono ad acquistare le bibite e pertanto anche gli alcolici a prezzi sicuramente minori che in un locale. Era stato Fabrizio Fasciolo, presidente provinciale del Silb (Sindacato locali da ballo), a sottolineare qualche settimana fa in un’intervista rilasciata a “Il Secolo XIX”, come anche nelle discoteche siano i maggiorenni ad acquistare gli alcolici al banco, per poi passarli ai minorenni che li aspettano al tavolo. Ma aveva anche messo in evidenza come una buona parte di ragazzi acquistino nei supermercati gli alcolici e i superalcolici, preparando a casa miscugli che poi travasano in bottigliette di acqua minerale in modo da aggirare i controlli all’ingresso e una volta all’interno poter bere a piacimento quella che non certo acqua di sorgente. Perché l’obiettivo di una buona parte di ragazzi è proprio quello di stordirsi, non di divertirsi, arrivando a fine serata così ubriachi da non stare in piedi. Fra l’altro è in costante aumento il numero delle ragazze che fanno ricorso all’alcol anche per entrare in sintonia con una serata che magari, diversamente, non decollerebbe. «Abbiamo deciso di fare alcuni controlli nei locali pubblici e nei negozi anche perché, negli ultimi tempi, abbiamo registrato una serie di atti vandalici in città che ci hanno allarmato - conclude Fusco -. Nel momento in cui ci hanno segnalato la presenza di ragazzi minorenni ubriachi, siamo partiti con queste verifiche che proseguiranno tutta l’estate per tentare di arginare un problema sociale grave che non può essere sottovalutato. Sarà comunque la Prefettura a decidere l’eventuale chiusura del negozio in questione e il ritiro automatico della licenza». Fonte della notizia: ilsecoloxix.it Truffe alle assicurazioni, polizia stradale di Taranto denuncia 115 persone TARANTO 09.07.2013 – Al termine di indagini coordinate dal sostituto procuratore Filomena Di Tursi, la polizia stradale di Taranto ha denunciato a vario titolo 115 persone con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni delle maggiori compagnie assicurative italiane, falso materiale, falso ideologico e fraudolento danneggiamento di beni assicurati. L’operazione “Zeta”, in riferimento alla compagnia di assicurazioni Zurich che nel marzo 2009 aveva depositato querela riguardo 34 sinistri che vedevano coinvolta sempre la stessa auto nell’arco di 9 mesi, ha riguardato anche alcuni pluripregiudicati per reati specifici, appartenenti a quattro nuclei familiari che ormai consideravano la truffa alle assicurazioni una voce attiva del bilancio familiare. In alcune circostanze la truffa avveniva con l’ausilio di documentazione falsa, che veniva esibita alle compagnie assicuratrici per attestare la proprietà del mezzo a soggetti “puliti” e quindi non risultanti plurisinistrati; venivano infatti creati ad arte permessi provvisori di circolazione apparentemente rilasciati da diverse agenzie di pratiche automobilistiche tarantine, risultate tutte ignare dell’illecito. Tra gli indagati anche tre avvocati del foro di Taranto, di cui uno risultava coinvolto direttamente in un falso sinistro mentre gli altri due hanno assunto la strumentale e consapevole difesa di persone coinvolte nei falsi incidenti. Tra gli indagati, poi, c’è il titolare di un’agenzia investigativa, della quale le Unità Antifrode delle compagnie assicurative si avvalevano per un primo accertamento riguardo la veridicità dei sinistri. Singolare appare il coinvolgimento in un falso incidente di un carro funebre privo di salma, che vedeva però ferito il passeggero anteriore, per il quale la compagnia liquidava (sia per danni materiali sia fisici) complessivamente 13mila euro. Anche i danni sui veicoli venivano riutilizzati per diversi sinistri, in particolare appare irreale ma effettivamente accaduto che la stessa auto, una Fiat Punto fosse coinvolta in venti sinistri e il proprietario risulti essere nel contempo il conducente della vettura Lancia Y coinvolta a sua volta in altri 34 incidenti. Fonte della notizia: ilpaesenuovo.it PIRATERIA STRADALE Ragazzina investita e uccisa da un'auto pirata L'incidente a Gorgonzola, nel milanese: l'automobilista dopo l'impatto è fuggito senza prestare soccorso alla 16enne. Illeso il cugino che era con lei. Destino beffardo: il papà, di turno sull'ambulanza, è stato il primo ad arrivare sul posto MILANO 10.07.2013 - Una ragazza di 16 anni, Beatrice Papetti, è stata investita e uccisa da un'auto pirata la scorsa notte a Gorgonzola, in provincia di Milano. La ragazza stava attraversando in bicicletta la strada Padana Superiore insieme a un cugino diciottenne rimasto illeso, quando è stata travolta da un'auto giunta a forte velocità che non si è fermata. LA DINAMICA - L'incidente è avvenuto poco dopo la mezzanotte, mentre i due ragazzi stavano facendo ritorno a casa. A chiamare i soccorsi è stato il cugino della ragazza uccisa, il quale ha fornito ai carabinieri i dettagli di quanto accaduto. Secondo quanto si è appreso, l'auto che ha travolto la ragazza, probabilmente una monovolume, si dirigeva ad alta velocità in direzione Gessate e, dopo l'impatto, non si è fermata. La persona alla guida, anzi, avrebbe accelerato per darsi alla fuga. Beatrice, portata in ambulanza all'ospedale di Melzo, è morta in seguito alle gravi lesioni riportate dall'incidente. IL PADRE DI TURNO SULL'AMBULANZA - Il destino beffardo ha voluto che sull'ambulanza intervenuta, la "Bos" di Gorgonzola, proprio in quel momento, era di turno il padre della ragazza, Nerio Papetti. E' stato il primo ad arrivare sul posto e ha trovato Beatrice in condizioni disperate, sull'asfalto, mentre la bicicletta era finita ancora più lontano. L'APPELLO DEL PADRE - "Questo criminale si consegni": è l'appello del padre della ragazza. "Io faccio il volontario su un'ambulanza - ha aggiunto - e dico: fermati, perché quando investi una persona non puoi non avere la coscienza di fermarti e invece andare via". "L'auto andava sicuramente forte - ha aggiunto il padre della ragazza -, dal punto dell'impatto a dove era il corpo di mia figlia c'erano circa 70 metri e la bicicletta era a 100 metri". Mercoledì mattina nel giardino della casa dei Papetti si sono radunate molte persone del paese, vicini di casa, parenti, a portare conforto. E tante ragazzine, amiche di Beatrice, in preda alla disperazione. "Non si può morire così a 16 anni - ha urlato la nonna di Beatrice - non ci credo". LE INDAGINI - Le indagini dei carabinieri di Cassano d'Adda si stanno concentrando sul recupero dei filmati di alcune telecamere di videosorveglianza che si troverebbero prima e dopo il tratto stradale dove è avvenuto l'impatto. Si cercano fotogrammi utili per individuare il pirata della strada. Fonte della notizia: today.it Ubriaco si schianta e fugge, ma la macchina lo lascia a piedi Un 40enne si è scontrato contro il guardrail a Zero Branco ed è fuggito. Poi è tornato indietro a piedi. Ad attenderlo, i carabinieri 10.07.2013 - Ha fatto un grave incidente ma non si è fatto nemmeno un graffio, così se l’è svignata. È successo a Zero Branco, alla rotatoria nei pressi dell’ipermercato Famila, intorno alle 4.30 di domenica. Alcuni passanti hanno notato dei detriti a terra, cartelli stradali danneggiati e il guardrail con una chiara impronta di autovettura e hanno avvisato i carabinieri che, giunti sul posto, hanno iniziato con i rilievi. Poco dopo, la vittima dell’incidente è sopraggiunta a piedi, forse per recuperare la targa dell’auto lasciata a terra; la sua macchina si era fermata due chilometri più avanti a causa della perdita di alcuni liquidi. L’uomo, un architetto 40enne residente a Treviso, era stato abbandonato dalla sua Mercedes Classe A e si è presentato barcollante e agitato, dichiarando di aver bevuto qualche bicchiere di vino. Se non che dopo un’ora e mezza è stato sottoposto al test ed è risultato avere un tasso alcol emico di 1,74 gr/l. Scattato immediatamente il ritiro della patente. Fonte della notizia: trevisotoday.it Presunto "pirata" della strada denunciato da polizia a lecce LECCE, 10 lug.- Un infermiere leccese di 65 anni e' stato denunciato con l'acccusa di omissione di soccorso e lesioni. Il 4 luglio scorso, dopo aver investito una bambina in una strada di periferia, si sarebbe allontanato con la sua Matiz senza prestare soccorso. A lui gli agenti della Questura sono risaliti grazie alle immagini di una telecamera installata nella zona. La bambina e' ancora ricoverata per la frattura della tibia. Fonte della notizia: agi.it CONTROMANO Incidente stradale in via Santo Stefano: va contromano e travolge motorino L'autista della Citroen si è subito fermato per sincerarsi dello stato di salute dell'investito, e sul posto sono immediatamente giunti i sanitari del 118, vigili del fuoco e municipale. L'uomo sta bene ANCONA 10.07.2013 - Prende contromano via Santo Stefano e travolge un motorino: l’incidente è successo ieri alle 12, quando una Citroen condotta da un cittadino straniero che proveniva da via Montebello ha imboccato la strada in senso vietato, impattando contro un ciclomotore condotto da un 41enne anconetano. A riportare la notizia è il Messaggero. L’autista della Citroen si è subito fermato per sincerarsi dello stato di salute dell’investito, e sul posto sono immediatamente giunti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco. Il 41enne non ha voluto essere portato in ospedale. Sul posto anche la Polizia Municipale, che ha multato il conducente e ha effettuato i rilievi del caso. Fonte della notizia: anconatoday.it INCIDENTI STRADALI Incidente stradale provincia di Torino, morto 26enne Michele Paterino TORINO 10.06.2013 – Un giovane di 26 anni, Michele Paterino ha perso la vita in un incidente stradale accaduto in provincia di Torino, mercoledì 10 luglio. L’impatto si è verificato sulla statale 460, tra Pont Canavese e Sparone. La vittima, per cause in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine ha perso il controllo della sua auto, una Fiat Grande Punto, che si è schiantata contro una roccia. Sul posto i soccorsi per le prime cure, ma per Paterino non c’era più nulla da fare. Non sarebbero rimaste coinvolte altre vetture nello schianto. Fonte della notizia: youreporternews.it Tragica carambola, auto distrutta: muore un 30enne, grave un ragazzo Terribile incidente all'alba a Misano: la vittima è Salvatore Adelfio, 30enne di Villa Verucchio. In coma un riccionese, feriti altri tre giovani. RIMINI, 10 luglio 2013 - Tragico incidente sulle strade riminesi. Alle 5,30 di questa mattina una Fiat 500 è uscita di strada: un morto, un ferito grave, e altri tre coinvolti. Nell'auto un gruppo di ragazzi, stavano rientrando da una serata al Biblos. Salvatore Adelfio, giovane di Villa Verucchio, è morto sul colpo. Per il ragazzo - 30anni, nato a Palermo - non c'è stato nulla da fare. Grave invece un riccionese: è in coma. Due dei passeggeri sarebbero stati rianimati sul posto. La dinamica dell'incidente è ancora da capire ma pare che alla base della tragedia ci sia l'eccesso di velocità. La '500' è uscita di strada schiantandosi contro un albero che ha fatto rimbalzare violentemente il mezzo. Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it Incidente stradale all'Arenella, morto un giovane di 31 anni Lo scontro frontale fra due moto si è verificato ieri sera alle 19 in via San Vincenzo De Paoli all'altezza di via Sant'Agatone. Bruno Galioto ha riportato un grave trauma cranico ed è stato operato d'urgenza a Villa Sofia. Stamattina il decesso 10.07.2013 - Non ce l’ha fatta Bruno Galioto, 31enne palermitano coinvolto in un grave incidente ieri sera all’Arenella. Lo scontro frontale fra due moto si è verificato ieri sera alle 19 in via San Vincenzo De Paoli, all’altezza di via Sant’Agatone. Coinvolti un piaggio Beverly 300 condotto fa Francesco G. 23enne e un’Honda Sh 300 condotta da Galioto. “Le cause della collisione – hanno fatto sapere i vigili urbani che stanno indagando sull’accaduto - sono tutte da accertare”. Galioto a seguito dall’incidente è stato trasportato Villa Sofia. Qui è stato ricoverato in rianimazione, in seguito, dopo un’operazione fatta d’urgenza nel tentativo di arginare il trauma cranico che aveva riportato è entrato in coma. “Vista la giovane età – hanno fatto sapere dall’Ospedale di Villa Sofia dove il ragazzo è stato ricoverato - si è tentato anche l’intervento ma non c’è stato nulla da fare. Purtroppo il trauma cranico era troppo grave”. Stamattina il decesso alle 10.35. Nello scontro è rimasto ferito anche il conducente del Beverly 300 poi dimesso e il passeggero Emanuel L., 22enne, trasportato all’ospedale Cervello. Fonte della notizia: palermotoday.it Incidente stradale Seriate (Bergamo), morto 45enne e un ferito BERGAMO 10.07.2013 – Un uomo di 45 anni, Bruno Salvi ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto a Seriate, provincia di Bergamo, all’altezza di un raccordo dell’asse interurbano di Bergamo, attorno alle 5.40 di mercoledì mattina. Un giovane di Martinengo nell’impatto sarebbe rimasto ferito, secondo le prime informazioni del 118. Lo scontro, sulla cui dinamica indagano le forze dell’ordine, ha coinvolto due auto. Il 45enne è deceduto sul colpo, mentre l’altro automobilista, di 21 anni, è rimasto ferito, ma non è in pericolo di vita. Sul posto per i rilievi i carabinieri di Bergamo. La vittima abitava a Ghisalba (Bergamo). Al momento dello schianto stava andando al lavoro a Bergamo, dove avrebbe dovuto fare il primo turno. L’incidente si è verificato nel tratto dell’ex statale 498 tra l’imbocco del casello dell’A4 di Seriate e il rondò di Cassinone. Salvi era al volante della sua Fiat Punto quando, sul raccordo che porta verso l’Asse interurbano, si è scontrato frontalmente con una Bmw 116. Violento l’impatto: Salvi è morto sul colpo. Fonte della notizia: youreporternews.it Castellammare, ancora sangue sulla S.S. 145: in gravissime condizioni un 31enne stabiese CASTELLAMMARE DI STABIA, 10 luglio 2013– Ancora sangue sulla s.s. 145: un 31 enne, Alessio C., è in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Quando erano da poco passate le 10.00 di questa mattina, sulla s.s. 145, nei pressi del distributore dismesso della Agip, Alessio C., per cause ancora da accertare (probabilmente un sorpasso azzardato), avrebbe perso il controllo del suo Honda SH300; il giovane stabiese, ha subìto un trauma cranico e toracico, la situazione è sembrata fin da subito grave: sul posto l’immediato intervento dell’ambulanza del 118 e una pattuglia della Polizia Municiapale. Trasportato all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, si è richiesto il trasferimento d’urgenza All’ospedale Cardarelli di Napoli. Sul posto anche familiari e amici del giovane. Fonte della notizia: stabia24.it Auto su marciapiede, 5 feriti L'incidente stradale a Torino, nessuno è in gravi condizioni TORINO, 10 LUG - Ha tamponato un'auto ferma a un passaggio pedonale, a Torino, ed è finito sul marciapiede, ferendo cinque persone, tra cui due bambini. L'incidente oggi in corso Maroncelli, all'altezza di via Canelli. I due bambini e la madre sono stati trasportati all'ospedale di Moncalieri, mentre gli occupanti dell'auto tamponata, un uomo e una donna, sono finiti al Cto di Torino. Nessuno di loro è in gravi condizioni. Fonte della notizia: ansa.it MORTI VERDI Tragedia nei campi all'imbrunire CEREGNANO (RO) 10.07.2013 – Schiacciato dal trattore che stava guidando, è morto così Mario Bondesan di Ceregnano. L’uomo, classe 1934, stava percorrendo una strada arginale a bordo del suo trattore, mezzo, che secondo le ricostruzioni fatte dai Carabinieri di Ceregnano, utilizzava spesso per spostarsi in campagna. A ritrovare la salma è stato il figlio che si era messo alla ricerca del padre poiché non era ancora rincasato verso le 19 e 50. Il ritrovamento è avvenuto a soli trecento metri da casa. Il mezzo agricolo si è ribaltato in un canale di scolo non lasciando scampo all’uomo che vi è rimasto intrappolato. Secondo il medico legale Bondesan è morto sul colpo. Sul posto sono interventi i vigili del fuoco di Rovigo, i Carabinieri di Ceregnano e lo Spisal. Fonte della notizia: rovigooggi.it Trattore perde balla di fieno, auto la centra in pieno: paura per una 49enne Un'automobilista verucchiese di 49 anni è rimasta ferita in un incidente stradale avvenuto martedì sera a Perticara di Talamello PERTICARA TALAMELLO 10.07.2013 - Non è riuscita ad evitare una balla di fieno persa accidentalmente da un trattore, centrandola in pieno con la sua Fiat Panda. Un'automobilista verucchiese di 49 anni è rimasta ferita in un incidente stradale avvenuto martedì sera a Perticara di Talamello. A ricostruire la dinamica del sinistro i Carabinieri di Novafeltria. La donna stava percorrendo via Raggi quando si è imbattuta nell'ammasso di fieno perso da un mezzo che procedeva nella direzione opposta. La malcapitata, che non è riuscita ad evitare lo scontro, ha riportato fortunatamente solo lievi escoriazioni, venendo dimessa dai sanitari del pronto soccorso di Rimini con pochi giorni di prognosi. Gli uomini dell'Arma hanno multato il conducente del mezzo, un 46enne di Mercato Saraceno, per non aver sistemato il carico in modo idoneo ad evitarne la caduta. Fonte della notizia: riminitoday.it Chiama il figlio per chiedere aiuto poi si accascia sul trattore e muore Il 54enne agricoltore, consigliere comunale ad Ariano, riesce a rientrare nel capannone, ma viene stroncato da un infarto di Anna Nani ROVIGO 09.07.2013 - Stroncato mentre lavorava nella sua azienda, Nicola Zanettin, imprenditore agricolo e consigliere della giunta Chillemi di Ariano nel Polesine (Rovigo). Zanettin, che aveva 54 anni, e lascia la moglie Angela e due figli Luca e Nicoletta che, 3 mesi fa, l'aveva reso nonno di un maschietto. Domenica pomeriggio Zanettin era andato a lavorare nella sua azienda agricola, come di consueto. Attorno alle 18 avrebbe chiamato il figlio avvertendolo di sentirsi poco bene. Quando il giovane lo ha raggiunto, purtroppo non c’era più nulla da fare. Zanettin aveva fatto in tempo a rientrare con il trattore dal campo dove stava recuperando balle di paglia, ma, giunto al capannone si era accasciato ancora alla guida del mezzo, stroncato da un attacco cardiaco. Colpito dalla tragica scomparsa il sindaco di Ariano, Giovanni Chillemi: «È un fulmine a ciel sereno, questa notizia ci addolora profondamente. In questo momento di lutto siamo molto vicini alla famiglia sia come consiglio comunale, che come amministrazione. Nicola faceva parte di una dinastia di agricoltori. Molto capace, aveva seguito l’attività di famiglia fin da giovane manifestando passione e una competenza in materia non comune. Non più tardi di una settimana fa mi raccontava di essere orgoglioso delle sue coltivazioni di mais, che molti avevano giudicato tra le più belle del Polesine». Conclude Chillemi: «Nicola lascia un vuoto in tutti quelli che l'hanno conosciuto e apprezzato come uomo e come persona impegnata per il bene comune». Rappresentante della Coldiretti, Nicola, negli ultimi dieci anni, era stato consigliere di maggioranza in entrambe le legislature, eletto tra le fila della lista civica capitanata da Chillemi. Uomo che non temeva la fatica, amava profondamente la terra che non considerava solo il proprio mestiere, ma una parte di sé stesso. Le esequie saranno celebrate oggi: il feretro di Nicola partirà dall'obitorio dell'Ospedale civile di Adria (Rovigo) alle 15.30 diretta alla chiesa di Santa Maria della Neve ad Ariano, dove si terranno i funerali. La salma dell'agricoltore proseguirà poi verso il cimitero comunale dove sarà tumulata. Fonte della notizia: ilgazzettino.it Si ribalta un trattore a Boroneddu Ferito un operaio 45enne di Macomer Forse un avvallamento lungo la strada nel centro di Boroneddu, poi il trattore si è sbilanciato all'improvviso e si è ribaltato. Bloccato sotto il mezzo pesante è rimasto un quarantacinquenne di Macomer. di Valeria Pinna BORONEDDU 09.07.2013 - L'uomo immediatamente soccorso è stato accompagnato all'ospedale di Nuoro per accertamenti. L'incidente è accaduto all'ora di pranzo. Alberto Antonio Parisi, originario di Sassari ma residente a Macomer, a bordo del suo trattore stava percorrendo via Savoia. All'improvviso il mezzo si è sbilanciato su un lato e si è quasi piegato su se stesso. L'operaio non è riuscito a saltare giù ed è rimasto imprigionato sotto il trattore. Subito è stato dato l'allarme, alcune persone hanno provato a tirarlo fuori ma era tutto inutile. È stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco di Ghilarza. Insieme al personale del 118,i vigili sono riusciti a liberare l'operaio dal peso del trattore. L'uomo, dopo le prime cure, è stato accompagnato all'ospedale di Nuoro. Era stato allertato anche l'elisoccorso, ma poi Alberto Parisi è stato trasferito al San Francesco con un'ambulanza medicalizzata. Ha riportato diversi traumi, ma si dovranno aspettare ulteriori accertamenti per capire la gravità delle sue condizioni. Fonte della notizia: unionesarda.it SBIRRI PIKKIATI Carabinieri presi a calci e pugni, coppia arrestata a Monza MILANO, 10 lug. - Una coppia di Monza e' stata arrestata per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Si tratta di un 52enne e di una 43enne, entrambi nati in provincia di Milano. La figlia di 13 anni della coppia, che ha aggredito i carabinieri assieme ai genitori, e' stata affidata a una comunita' in un'altra provincia. Il fatto e' accaduto ieri, attorno alle 14, in un palazzo di via Papini a Monza. L'intervento e' stato effettuato dai carabinieri, in seguito alla segnalazione fatta da alcuni vicini, allarmati dalle grida che provenivano dall'appartamento della coppia. Non appena i militari si sono presentati davanti l'appartamento dei due, pero', l'uomo e la donna hanno reagito con violenza, colpendoli ripetutamente con calci e pugni e ingiuriandoli. I due soggetti, che apparivano in stato confusionale e al termine della colluttazione non ricordavano quanto accaduto, sono stati ricoverati presso il reparto di psichiatria dell'ospedale San Gerardo di Monza e piantonati. I due militari, invece, hanno riportato contusioni multiple, giudicate guaribili dai sanitari in 7 giorni. Fonte della notizia: agi.it