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Conduzione in transitorio
Lo scambio termico conduttivo La Conduzione Termica in Transitorio Corso di Trasmissione del calore Lo scambio termico conduttivo in regime Transitorio La soluzione di un problema di conduzione termica in regime transitorio è analiticamente possibile solo in casi semplici, pertanto è frequente l’uso di ipotesi semplificative che tendano a ridurre il numero di variabili indipendenti o che si basino su tecniche numeriche e su abachi di soluzione analitiche complesse. Il primo caso si incontra qualora si voglia valutare la variazione di temperatura di un corpo ipotizzando ogni suo punto istantaneamente alla stessa temperatura: è il caso del Metodo dei Parametri Concentrati, dove il sistema varia la sua temperatura nel tempo a causa di una generazione interna di calore e/o in virtù delle condizioni a contorno ed iniziali del problema. Il secondo caso ricalca quanto visto in precedenza per i sistemi multidimensionali stazionari, dove, mediante approssimazione numerica delle equazioni differenziali che reggono il problema, le Differenze Finite ci hanno consentito di risolvere la distribuzione di temperatura interna al corpo oggetto di studio. Il terzo ed ultimo metodo è quello della soluzione analitica mediante il Metodo della Separazione delle Variabili, le cui soluzioni possono essere utilizzate grazie alla presenza in letteratura di abachi grafici (Grafici di Heisler-Grober) dai quali è possibile calcolare il flusso termico locale e la temperatura interna ad un corpo in geometrie semplici ed in una combinazione lineare delle stesse. Approccio Dimensionale al Problema Non Stazionario Si consideri un corpo “caldo” a temperatura uniforme pari a Ti immerso istantaneamente in un fluido a temperatura minore; con il passare del tempo inizia a formarsi una regione, in prossimità del contorno dell’oggetto in cui la temperatura T si porta ad un valore compreso fra la Ti e la T∞ del fluido. L’estensione di tale regione aumenta con il passare del tempo sino a quando gli effetti del raffreddamento arrivano ad influenzare la temperatura del centro del corpo. Si possono individuare tre regimi di flusso corrispondenti alle tre schematizzazioni della figura in basso. Il primo a sinistra sarà il regime “iniziale” in cui il gradiente termico rimane concentrato in prossimità dell’interfaccia con il fluido. Il secondo, al centro, corrisponde ad un regime di “transizione il cui l’effetto del raffreddamento arriva al nucleo. Il terzo, a destra, prevede una distribuzione di temperatura all’interno del corpo pressoché costante. Approccio Dimensionale al Problema Non Stazionario ∂ 2T 1 ∂T Equazione della Diffusione monodimensionale 2 ∂ t α ∂x ∂T ∂T − 2 ∂ T ∂x x δ ∂x x =0 δ −0 ∂x 2 Poiché: = Ti − T0 ∂T ∂T ∧ 0 δ ∂x x δ ∂x x =0 Il termine precedente diventa: ∂ 2T − Ti − T0 ∂x 2 δ2 A sua volta: ∂T T0 − Ti e quindi: ∂t t −0 1 T −T 1 T − Ti − i 20 ⋅ 0 ⇒ δ (α ⋅ t ) 2 t α δ tc r02 α r02 regime "iniziale" t α → r02 regime "finale" t α Se si considera lo strato di materiale di spessore “δ”, in cui avviene la maggior parte del gradiente termico, e si assume un suo spessore piccolo, in relazione alla grandezza del corpo, si può introdurre una approccio monodimensionale. Un’analisi dimensionale dei singoli termini porta a dire che il gradiente di temperatura in prossimità della fine dello strato “δ” è pressoché nullo e quindi la derivata seconda della temperatura rispetto ad x equivale al rapporto fra la differenza (Ti – T0 ) ed il quadrato dello spessore dello strato termicamente più coinvolto. Combinando i singoli termini si vede che lo spessore dello strato interessato dal gradiente termico cresce con il tempo e dipende anche dalla grandezza diffusività termica. Considerando che il regime “transitorio” si avrà nel momento in cui l’onda termica arriva al nucleo, si ottiene: Il numero di Fourier L L L Q Q conduzione Q accumulato Si è così creato un gruppo adimensionale, Fo, che è anche variabile indipendente adimensionale 1 k L2 ∆T αt attraverso L per un corpo di volume L3 L τ = = = Potenza termica accumulata 3 2 ρ c p L ∆T L 3 Potenza termica trasmessa per conduzione Fo A differenza della diffusività termica del corpo che indica la capacità intrinseca dello stesso di rispondere alle sollecitazioni termiche esterne, il Numero di Fourier fornisce una indicazione sulla variazione temporale dell’Inerzia Termica, che è legata non solo alla proprietà del corpo ma anche alla sua dimensione ed all’istante temporale in cui viene valutata. in un corpo di volume L t Parametri Concentrati Il Regime “Finale” 6 Approccio ai Parametri Concentrati Ipotesi: 1. Il Corpo sia inizialmente ad una temperatura Ti uniforme; 2. Il Corpo venga immerso istantaneamente in un fluido a temperatura differente pari a T∞ 3. La capacità termica del fluido sia tale che la sua temperatura rimane invariata nel tempo; 4. Il coefficiente di scambio termico convettivo possa essere assunto costante e pari ad h; 5. La resistenza termica interna conduttiva del corpo sia trascurabile così da poter avere la temperatura di tutti i punti interni uniforme; 6. Il numero di Biot sia <<1. V h⋅ As h ⋅ Lc = Bi = k k V = volume del corpo As = Superficie esterna del corpo k = Conducibilità termica del corpo Lc = Lunghezza caratteristica Sotto queste ipotesi il calore scambiato all’interfaccia solido fluido dovrà necessariamente essere uguale alla variazione di energia interna del corpo. dT −h As (T ( t ) − T∞ ) = ρ cV dt Approccio ai Parametri Concentrati 1 − Q = ∆U − h As (T ( t ) − T∞ ) = ρ cV dT dt θ ≡ T ( t ) − T∞ = − h As θ ρ cV ⇒ ⇒ 0 dθ dt t ρ cV 0 h As − ∫ dt ⇒= − dt θ ∫θ i dθ θ θ −t ln = h As θi ρ cV θ 0.368 dove ρ cV dθ h As θ θi ≡ Ti − T∞ h As t − t − θ T ( t ) − T∞ ρ cV e e RC ⇒ = = = Ti − T∞ θi Il comportamento del solido che si raffredda secondo le modalità a parametri concentrati è assimilabile al comportamento di un condensatore che si scarica su di una resistenza elettrica. Dopo una costante di tempo τ il delta di temperatura fra corpo e fluido si ridurrà a ca. 1/3 di quello iniziale. Dopo 3τ sarà il 5% e dopo 4τ il 2%. 8 Approccio ai Parametri Concentrati Per conoscere il calore scambiato in un dato lasso di tempo: = Q t t 0 0 q dt h As ∫ θ dt ⇒ ∫= ⇒ t h As ∫ θi e 0 − t RC t t − RC d t= h As θi − RC e ⇒ 0 t − ⇒ Q =θi C 1 − e RC Ricordando che: h Lc αt ∧ Bi = Fo = λ L2c si ha: hA t hL αt t = s = c ⋅ 2 =Bi ⋅ Fo RC ρ V c λ Lc ⇒ Q =θi C 1 − e − Bi ⋅Fo 9 Esempio: La Termocoppia Si consideri una termocoppia con elemento sensibile di diametro 1mm. Posti i dati di seguito riportati, si calcoli il tempo necessario affinché la giunzione raggiunga il 99% della differenza di temperatura iniziale rispetto al fluido. W W J kg = = = = c h λ 35 ρ 8500 320 210 2 p 3 m K kg K m m K Soluzione: Come prima cosa si calcola la lunghezza caratteristica del corpo: π D3 V 6 = 1D L= = = 1.67 × 10−4 [ m ] c 2 A πD 6 Successivamente si calcola il numero di Biot per la verifica delle Ipotesi: h Lc 210 × 1.67 × 10−4 = = 0.0001 < 0.1 Bi = 35 λ 10 Esempio1: La Termocoppia Verificata la possibilità di utilizzare il metodo ai parametri concentrati basterà verificare che per avere il 99% del delta iniziale il rapporto adimensionale delle temperature dovrà essere pari a 0.01. Calcolata successivamente la costante di tempo RC si può invertire l’espressione della diminuzione esponenziale di temperatura, ottenendo la variabile che si stava cercando. T ( t ) − T∞ Ti − T∞ = 0.01 hA h 1 210 1 = = = = 0.462 s RC ρ c p V ρ c p Lc 8500 × 320 × 1.67 × 10−4 t − T ( t ) − T∞ = e RC ⇒ 0.01 = e −0.462 t ⇒= t 10 [ s ] Ti − T∞ 11 Esempio2 Una persona viene rinvenuta morta in una stanza in cui la temperatura ambientale è stata mantenuta praticamente costante da un impianto di riscaldamento al valore Ta=22°C. Per poter risalire all’ora del decesso, si misura la temperatura corporea del morto e si ottiene il valore Tb=26°C. Si stima che il coefficiente di scambio termico tra la superficie del corpo e l’ambiente circostante sia h=10W/(m2K). Determinare da quanto tempo è avvenuto il decesso In prima approssimazione si può modellizzare il corpo come un cilindro avente diametro D=30 cm ed altezza H=1,70 m. Soluzione: π D2 L = V = A 4 H π DH + 2 πD 4 = 2 0,3m = = 0, 07 m D 0,3 4+2 4+2 H 1, 7 D 12 Esempio2 Per quanto riguarda le proprietà termofisiche del corpo si assumono i seguenti valori (molto prossimi a quelli dell’acqua, considerando che circa il 70% della massa del corpo umano è costituito da questo elemento): c p ≈ 4, 2 kJ kgK λ ≈ 0, 7 W mK ρ = 1200 kg m3 Usando l’approccio ai parametri concentrati: Bi= Rint erna hc L = = λb Resterna 10 W 2 ⋅ 0, 07 m m K 0, 7 W mK = 1 > 0,1 R C Il numero di Biot non soddisfa una delle condizioni per l’applicabilità del metodo. Si prova comunque a vedere il risultato per un eventuale successivo confronto. 13 Esempio2 Tb (t ) = T∞ + (T0 − T∞ ) e RC= t RC R = − ρ c pV ρcp L hA h = t= − RC ln = 1200 kg m3 ⋅ 4, 2103 10 1 C ρ c pV = hA J ⋅ 0, 07 m kgK W ≈ 3, 5 ⋅104 s ≈ 10h m2 K Tb − T∞ ( 26 − 22 ) = −3, 5 ⋅104 ⋅ ln ≈ 46260 s ≈ 13h T0 − T∞ ( 37 − 22 ) 14 Il Solido Semi Infinito Nel regime iniziale lo strato di solido interessato dal gradiente termico è rappresentato dalla distanza delta; qualora tale distanza sia piccola in relazione all’estensione del corpo di potrà introdurre una trattazione di corpo semi-infinito con un approccio di tipo monodimensionale nello strato iniziale. Nella figura accanto viene introdotta l’ipotesi che il coefficiente di scambio termico convettivo sia abbastanza elevato da faer coincidere la temperatura superficiale esterna con la temperatura del fluido indisturbato. ∂ 2T 1 ∂T ∂x 2 α ∂t = T T= per t 0 i = = T T= per x 0 ∞ T → Ti per x→∞ Osservando la figura di sinistra si vede come le curve siano fra loro simili nel partire dal medesimo punto per arrivare ad una temperatura Ti mediante un’unica curvatura. Questa osservazione ci suggerisci di cercare un profilo di temperatura di similarità che sia funzione dello spazio e del tempo: T T= = (η ) con η x (α ⋅ t ) 1 2 15 Il Solido Semi Infinito ∂T dT ∂η dT 1 = ⋅ = ⋅ ∂x dη ∂x dη (α ⋅ t ) 1 2 Applicando il cambio di variabile e sostituendo i singoli termini che descrivono l’equazione della conduzione nello strato delta, si ottiene una nuova equazione che può facilmente essere riordinata per una successiva separazione delle variabili ed integrazione. ⇓ ∂ 2T d ∂T = dη ∂x ∂x 2 Inoltre: 2 1 ∂η d T = ⋅ ∂x dη 2 (α ⋅ t ) d (T ' ) T' ∂T dT ∂η dT x − = ⋅ = 3 1 ∂t dη ∂t dη 2 ⋅α 2 ⋅ t 2 Riprendendo l'equazione della Conduzione: d 2T η 2+ 2 dη 2 ∂ T 1 ∂T = ⇒ T= T∞ 2 ∂ t α ∂x T → i dT = 0 dη per per η= 0 η →∞ dT η T'= = − dη con dη 2 ⇓ T' η2 ln T ' = − + ln C1 ⇒ ln − = C 4 4 1 ⇓ η2 η2 dT = C1 exp − 4 dη ⇓ T= C1 ∫ η 0 β2 exp − 4 d β + C2 16 Il Solido Semi Infinito Prendendo in esame la prima condizione al contorno: β 2 = − T∞ C1 exp − d β C2 T∞ e quindi T= 0 2 Nell'espressione dell'integrale si riconosce la definizione della funzione errore: ∫ = erf ( x ) 2 π 1 2 ∫ x ( η ) exp − m 2 dm 0 in cui erf ( = 0 ) 0 , erf ( ∞ = ) 1e d erf ( x ) x == 0 dx π 2 = 1.1284 1 2 Riscrivendo l'equazione del solido semi infinito: T − T∞ = 2C1 π 1 2 2 2 π 1 2 ∫ η 2 0 2 exp − ( m ) dm = C3 ⋅ erf η 2 Introducendo infine la seconda condizione al contorno: Ti − T∞ T − T∞ x ∂T ed inoltre q '' ( t ) = = − = − erf k k 1 1 Ti − T∞ x ∂ 2 0 = x t t ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ 2 α π α ( ) 2 ) ( 17 Il Solido Semi Infinito – Flusso Termico Constante q '' α ⋅ t T ( x, t ) − Ti 2 = k 2 1 2 x 2 q '' x x ⋅ erfc exp − − 1 4α t k 2 ⋅ t 2 α ( ) dove: erfc ( x ) = 1 − erf ( x ) L'andamento nel tempo della temperatura superficiale sarà: q '' α ⋅ t T0 ( t ) −= Ti T ( 0, t ) −= Ti 2 k 2 1 2 (q'' costante) - Scambio Convettivo all’Interfaccia- ∂T −k h (T∞ − T ) = ∂x x =0 h ⋅ x h 2α ⋅ t 1 T ( x, t ) − T∞ x x h + exp 2 erfc t = erf + + ⋅ α ( ) 1 1 k Ti − T∞ k k 2 2 2 t t α α 2 2 ⋅ ⋅ ( ) ( ) 18 Il Solido Semi Infinito 19 Il Solido Semi Infinito 20 Il Solido Semi Infinito – Esempio - Rif. Pag. Prec. Si consideri una tazza ad una temperatura iniziale di 25 [°C] in cui viene istantaneamente versato del tè alla temperatura di 70 [°C]. Si assuma che la temperatura della superficie interna arrivi immediatamente ad una temperatura di 70 [°]. Calcolare dopo quanto tempo un punto della tazza a 2 [mm] da tale superficie arriverà ad un temperatura di 30 [°C]. 21 Il Solido Semi Infinito – Esempio T − T∞ x = erf 1 Ti − T∞ 2 t 2 α ⋅ ⋅ ( ) x 30 − 70 0.889 = erf = 1 25 − 70 2 t 2 α ⋅ ⋅ ( ) Dalle tabelle relative ai valori dell'argomento della funzione errore si trova: x 2 ⋅ (α ⋅ t ) 1 2 4[mm 2 ] 1 x2 ≅ 1.14 ⇒ t ≅ = ⋅ = 1.92 [ s ] 2 2 −1 5.2 0.004[cm s ] ( 2.28 ) ⋅ α 22 Soluzioni Analitica e Grafica θ ( x, t ) = Temperatura adimensionalizzata Distanza adimensionalizzata x L = X Coeff. Di Scambio Termico adimensionalizzato Bi = Tempo adimensionalizzato τ= hL λ αt L2 T ( x, t ) − T∞ Ti − T∞ ≡ r r0 (Numero di Biot) (Numero di Fourier) Il vantaggio di presentare i vari parametri in forma adimensionale deriva dalla successiva facilità nella loro rappresentazione in forma grafica. 23 Soluzioni Analitiche Approssimate Per τ >0.2, trascurando i termini superiori al primo della soluzione esatta, si commette un errore inferiore al 2%. Allora per un corpo: • inizialmente a temperatura uniforme Ti; • privo di generazione interna; Distribuzione di Temperatura Adimensionale • Con scambio convettivo con un fluido a temperatura T∞ con coefficiente di scambio termico h costante e uniforme. Parete Piana = : θ ( x, t ) T ( x, t ) − T∞ 2 λ x = A1 e − λ1 τ cos 1 Ti − T∞ L T ( r , t ) − T∞ λ1 r − λ12 τ Cilindro : = J 0 cos θ ( x, t ) = A1 e Ti − T∞ r 0 Sfera : = θ ( x, t ) T ( r , t ) − T∞ 2 = A1 e − λ1 τ Ti − T∞ sin λ1 r r0 λ1 r r 0 24 Scambio Termico Rapporto di Temperatura al Centro Della Geometria Soluzioni Analitiche Approssimate ( x 0) : = Centro della Parete Piana θ= 0, parete (r 0) : = Centro del Cilindro θ= 0,cilindro (r 0) : = Centro della Sfera θ 0, sfera = 2 T0 − T∞ = A1 e − λ1 τ Ti − T∞ 2 T0 − T∞ = A1 e − λ1 τ Ti − T∞ 2 T0 − T∞ = A1 e − λ1 τ Ti − T∞ Parete Piana Q sin λ1 = 1 − θ 0, parete λ1 Qmax parete Cilindro J1 ( λ1 ) Q = − θ 1 2 0,cilindro λ1 Qmax cilindro Parete Piana Q sin λ1 − λ1 cos λ1 θ = − 1 3 0, sfera λ13 Qmax sfera 25 Soluzioni Analitiche Approssimate 26 Soluzione Grafica: Heisler Gröber T ( x, t ) − T∞ Ti − T∞ T ( x, t ) − T∞ = Ti − T∞ T ( x, t ) − T∞ = Ti − T∞ ∞ ∑ 2 n =1 sin ( λn ) x α ⋅t cos λn exp −λn2 2 λn + sin ( λn ) cos ( λn ) L L ∞ ∑ (λ 2 n n =1 ∞ ∑ n =1 2 ⋅ Bi + Bi 2 ) α ⋅t r ⋅ J 0 λn exp −λn2 2 L J 0 ⋅ λn r0 λ r sin n sin ( λn ) − λn cos ( λn ) r0 exp −λ 2 α ⋅ t ⋅ 2 n 2 λn r λn − sin ( λn ) cos ( λn ) L r0 Qi = ρWHLc (Ti − T∞ ) ∫ t Q (t ) = WH q '' dt 0 T ( x, t ) − T∞ Ti − T∞ solido T ( x, t ) − T∞ T ( 0, t ) − T∞ ⋅ c Tc − T∞ differenza sul centro Ti − T∞ centro A ciascuna geometria sono associati 3 diagrammi che, noto il numero di Biot per la geometria considerata, consentono: 1. di calcolare la temperatura T0 al centro della geometria in un dato istante t; 2. di calcolare la temperatura in altri punti del solido nello stesso istante in funzione di T0; 3. di calcolare la quantità complessiva di calore trasmesso fino al tempo t. Facendo ad esempio riferimento al caso della lastra piana, si osserva immediatamente che la temperatura al centro della lastra, per un determinato istante t, si ottiene direttamente dal grafico di diapositiva 32 calcolati l’inverso del numero di Biot ed il numero di Fourier. Se a questo punto volessimo sapere la temperatura in un qualsiasi punto intermedio fra l’asse di mezzeria della lastra e la superficie esterna, potremmo trovarlo dal grafico in diapositiva 33 che lega la temperatura del punto incognito al tempo t con la temperatura della mezzeria al medesimo istante. Volendo infine conoscere il flusso termico attraverso i contorni del solido sino al tempo t, basterà usare il grafico in diapositiva 34 che relaziona Q al calore Qi pari alla variazione totale di energia interna. 27 La Lastra Piana 28 La Lastra Piana 29 La Lastra Piana 30 Il Cilindro 31 Il Cilindro 32 Il Cilindro 33 La Sfera 34 La Sfera 35 La Sfera 36 Esempio: Parete in Laterizio Pieno 2L = 30 [ cm ] = 0.3 [ m ] W h = 10 2 m K 2 −3 m = 1.7 ⋅10 α h W m K λ = 0.75 ⇒ hL Bi = = 2 ⇒ λ 1 = 0.5 Bi 37 Esempio: Parete in Laterizio Pieno Tx − T∞ θ ( x ) Ti − T∞ Tx − T∞ θ ( x) = = ⇒ T * ( x ) = T0* θ 0 ( 0 ) T0 − T∞ T0 − T∞ θ0 ( 0 ) Ti − T∞ 38 Esempio: Parete in Laterizio Pieno T * (1) = 0.1 per = 1.4 = Fo αt L2 ⇓ T * ( 0 )= 0.1 per Fo= 2.1= αt L2 ⇒ t= 2.1 L2 α t = 1.4 28h L2 α 18.5h 39