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INFINITE DOLCEZZE Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura - Ente Formatore per Docenti Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero Partendo dall’incipit di Fulvia Degl’innocenti e con il coordinamento dei propri docenti, hanno scritto il racconto gli studenti delle scuole e delle classi appresso indicate: Istituto Comprensivo “Santa Croce” di Sapri – Classi II Primaria Scuola Italiana “Cristoforo Colombo” di Buenos Aires – Classe II C Scuola Italiana “Cristoforo Colombo” di Buenos Aires – Classe II D Istituto Comprensivo “Manzoni” di Torino – Classe I D Istituto Comprensivo “Europa Unita” di Afragola – Classi II A/C Istituto Comprensivo “Calcedonia” di Salerno – Classe II D Scuola Primaria Istituto Comprensivo Castellbate di Perdifumo - Sezione unica di Camella Scuola Statale Italiana di Madrid - Classe II C Scuola Primaria “F. Parri” di Pinerolo - Classe I B Istituto Comprensivo Castellabate - Classe II A Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani“ Indirizzo musicale di Quarto - Sezione A Scuola dell’Infanzia plesso “Gentile”, plesso “Cuccaro” Sez. E, plesso “Caselanno” Sez. P, R, N, O, F, I , L, Q, H, M Editing a cura di: Isabella Carena Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali Ente Formatore per docenti accreditato MIUR Il racconto è pubblicato in seno alla Collana dei Raccontiadiecimilamani Staffetta Bimed/Exposcuola 2014 Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero Direzione e progetto scientifico Andrea Iovino Monitoraggio dell’azione e ottimizzazione delle procedure Ermelinda Garofano Segreteria di Redazione e responsabili delle procedure Valentina Landolfi Margherita Pasquale Francesco Rossi Staff di Direzione e gestione delle procedure Angelo Di Maso Adele Spagnuolo Responsabile per l’impianto editoriale Marisa Coraggio Grafica di copertina: l’Istituto Europeo di Design, Torino Docente: Sandra Raffini Impaginazione Tullio Rinaldi Ermanno Villari Relazioni Istituzionali Nicoletta Antoniello Piattaforma BIMEDESCRIBA Gennaro Coppola Angelo De Martino Amministrazione Rosanna Crupi Annarita Cuozzo Franco Giugliano I libretti della Staffetta non possono essere in alcun modo posti in distribuzione Commerciale RINGRAZIAMENTI I racconti pubblicati nella Collana della Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola 2014 si realizzano anche grazie al contributo erogato in favore dell’azione dalle istituzioni e dai Comuni che la finanziano perché ritenuta esercizio di rilevante qualità per la formazione delle nuove generazioni. Tra gli Enti che contribuiscono alla pubblicazione della Collana Staffetta 2014 citiamo: Siano, Bellosguardo, Pisciotta, Pinerolo, Moncalieri, Castellamonte, Torre Pellice, Forno Canavese, Ivrea, Chivasso, Cuorgnè, Santena, Agliè, Favignana, Lanzo Torinese, Sicignano degli Alburni, Petina, Piaggine, San Giorgio a Cremano, l’Associazione in Saint Vincent e l’Associazione Turistica Pro Loco di Castelletto Monferrato. La Staffetta di Scrittura riceve un rilevante contributo per l’organizzazione degli Eventi di presentazione dei Racconti 2014 dai Comuni di Moncalieri, Salerno, Pinerolo e dal Parco Nazionale del Gargano/Riserva Naturale Marina Isole Tremiti. Si coglie l’occasione per ringraziare i tantissimi uomini e donne che hanno operato per il buon esito della Staffetta 2014 e che nella Scuola, nelle istituzioni e nel mondo delle associazioni promuovono l’interazione con i format che Bimed annualmente pone in essere in favore delle nuove generazioni. Ringraziamenti e tanta gratitudine per gli scrittori che annualmente redigono il proprio incipit per la Staffetta e lo donano a questa straordinaria azione qualificando lo start up dell’iniziativa. Un ringraziamento particolare alle Direzioni Regionali Scolastiche e agli Uffici Scolastici Provinciali che si sono prodigati in favore dell’iniziativa. Infine, ringraziamenti ossequiosi vanno a S. E. l’On. Giorgio Napolitano che ha insignito la Staffetta 2014 con uno dei premi più ambiti per le istituzioni che operano in ambito alla cultura e al fare cultura, la Medaglia di Rappresentanza della Repubblica Italiana giusto dispositivo SGPR 01/10/2013 0102715P del PROT SCA/GN/1047-1 Partner Tecnico Staffetta 2014 Si ringraziano per l’impagabile apporto fornito alla Staffetta 2014: i Partner tecnici UNISA – Salerno, Dip. di Informatica; Istituto Europeo di Design - Torino; Cartesar Spa e Sabox Eco Friendly Company; il partner Must Certipass, Ente Internazionale Erogatore delle Certificazioni Informatiche EIPASS By Bimed Edizioni Dipartimento tematico della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo (Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura) Via della Quercia, 64 – 84080 Capezzano (SA), ITALY Tel. 089/2964302-3 fax 089/2751719 e-mail: [email protected] La Collana dei Raccontiadiecimilamani 2014 viene stampata in parte su carta riciclata. È questa una scelta importante cui giungiamo grazie al contributo di autorevoli partner (Sabox e Cartesar) che con noi condividono il rispetto della tutela ambientale come vision culturale imprescindibile per chi intende contribuire alla qualificazione e allo sviluppo della società contemporanea anche attraverso la preservazione delle risorse naturali. E gli alberi sono risorse ineludibili per il futuro di ognuno di noi… Parte della carta utilizzata per stampare i racconti proviene da station di recupero e riciclo di materiali di scarto. La Pubblicazione è inserita nella collana della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola 2013/2014 Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all’estero. Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo) senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La pubblicazione non è immessa nei circuiti di distribuzione e commercializzazione e rientra tra i prodotti formativi di Bimed destinati unicamente alle scuole partecipanti l’annuale Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola. La Staffetta 2013/14 riceve: Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana Patrocini: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero della Giustizia, Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Ministero dell’Ambiente PRESENTAZIONE Quante attenzioni, quanta positiva tensione e quanto straordinario e felice impegno nella Staffetta di quest’anno. L’emozione che abbiamo provato quando il Presidente della Repubblica ha conferito alla Staffetta la Medaglia di Rappresentanza è stata grande ma ancora e di gran lunga maggiore è stata, l’emozione, nel vedere gli occhi dei nostri ragazzi in visita al Quirinale. Ho avvertito in quegli occhi l’orgoglio di chi sentiva di essersi impegnato in un’attività che le istituzioni gli stavano riconoscendo … È quello che vorrei vedere negli occhi di quei tanti giovani che dopo la scuola, a conclusione del proprio ciclo d’istruzione, invece, in questo tempo sentono l’apprensione di un contesto che, probabilmente, dovrebbe sancire la Staffetta come buona prassi da adottare in funzione del divenire comune. Cos’è, in fondo la Staffetta? E’ un format educativo, un esercizio imperdibile per l’acquisizione gli strumenti necessari a affrontare LA VITA sentendo lo straordinario dono della vita. La Staffetta è una sfida in cui tutti si mettono insieme stando dalla stessa parte, sentendo anche le entità lontane come i compagni di un cammino comune … L’altro che diventa te stesso … Questo è la Staffetta un momento che dura un intero anno e che alla fine ti mette nella condizione di sentirti più forte e orgoglioso per quello che è stato fatto, insieme a tanti altri che hanno concorso a realizzare un prodotto che alla fine è la testimonianza di un impegno che ci ha visti UNITI (!) in funzione di un obiettivo … Si tratta di quello di cui ha bisogno il Paese e di quello che appare indispensabile per qualificare il tempo e lo spazio che stiamo attraversando. Andrea Iovino L’innovazione e la Staffetta: una opportunità per la Scuola italiana. Questo è il secondo anno che operiamo in partnership con Bimed per la realizzazione della “Staffetta di scrittura Creativa e di Legalità”. Siamo orgogliosi di essere protagonisti di questa importante avventura che, peraltro, ci consente di raggiungere e sensibilizzare un così grande numero di persone sull’attualissimo, quanto per molti ancora poco conosciuto, tema che attiene la cultura digitale. Sentiamo spesso parlare di innovazione, di tecnologia e di internet: tutti elementi che hanno rivoluzionato il mondo, dalle amicizie, al tempo libero,lo studio, il lavoro e soprattutto il modo di reperire informazioni. L’innovazione ha travolto il mondo della produzione, dei servizi e dell’educazione, ma non dobbiamo dimenticare che “innovare” significa, prima di tutto, porre la dovuta attenzione alla cultura. Da un punto di vista tecnico, siamo tutti più o meno esperti, ma quanti di noi comprendono realmente l’essenza, le motivazioni, le opportunità e i rischi che ne derivano? La Società è cambiata e la Scuola, che è preposta alla formazione di nuovi individui e nuove coscienze, non può restare ferma di fronte al cambiamento che l’introduzione delle nuove tecnologie e internet hanno portato anche nella didattica: oggi gli studenti apprendono in modo diverso e questo implica necessariamente un metodo di insegnamento diverso. Con il concetto di “diffusione della cultura digitale” intendiamo lo sviluppo del pensiero critico e delle competenze digitali che, insieme all’alfabetizzazione, aiutano i docenti e i nostri ragazzi a districarsi nella giungla tecnologica che viviamo quotidianamente. L’informatica entra a Scuola in modo interdisciplinare e trasversale: entra perché i ragazzi di oggi sono i “nativi digitali”, sono nati e cresciuti con tecnologie di cui non è più possibile ignorarne i vantaggi e le opportunità e che porta inevitabilmente la Scuola a ridisegnare il proprio ruolo nel nostro tempo. Certipass promuove la diffusione della cultura digitale e opera in linea con le Raccomandazioni Comunitarie in materia, che indicano nell’innovazione e nell’acquisizione delle competenze digitali la vera possibilità evolutiva del contesto sociale contemporaneo. Poter anche soltanto raccontare a una comunità così vasta com’è quella di Bimed delle grandi opportunità che derivano dalla cultura digitale e dalla capacità di gestire in sicurezza la relazione con i contesti informatici, è di per sé una occasione imperdibile. Premesso che vi sono indagini internazionali da cui si evince l’esigenza di organizzare una forte strategia di ripresa culturale per il nostro Paese e considerato anche che è acclarato il dato che vuole l’Italia in una condizione di regressione economica proprio a causa del basso livello di alfabetizzazione (n.d.r. Attilio Stajano, Research, Quality, Competitiveness. European Union Technology Policy for Information Society IISpringer 2012) non soltanto di carattere digitale, ci è apparso doveroso partecipare con slancio a questo format che opera proprio verso la finalità di determinare una cultura in grado di collegare la creatività e i saperi tradizionali alle moderne tecnologie e a un’idea di digitale in grado di determinare confronto, contaminazione, incontro, partecipazione e condivisione. Promuoviamo, insieme, la cultura digitale e la certificazione delle I-Competence per garantire competenze indispensabili per acquisire a pieno il ruolo di cittadino attivo nella società della comunicazione e dell’ informazione. Partecipiamo attivamente alla diffusione della cultura digitale, perché essa diventi patrimonio di tutti e di ciascuno, accettando la sfida imposta dalle nuove professioni che nascono e dai vecchi mestieri che si trasformano, in modo profondo e radicale. Tutti noi abbiamo bisogno di rigenerare il pensiero accettando nuove sfide e mettendo in gioco tutto quanto imparato fino adesso, predisponendoci al cambiamento per poter andare sempre più avanti e un po’ oltre. Il libro che hai tra le mani è la prova tangibile di un lavoro unico nel suo genere, dai tantissimi valori aggiunti che racchiude in sé lo slancio nel liberare futuro collegando la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra civiltà all’innovazione tecnologica e alla cultura digitale. Certipass è ben lieta di essere parte integrante di questo percorso, perché l’innovazione è cultura, prima che evoluzione tecnologica! Il presidente Domenico PONTRANDOLFO INCIPIT FULVIA DEGL’INNOCENTI La pasticceria dei prodigi La nuova pasticceria si chiamava Infinite dolcezze. Una vetrina come tante altre, bignè alla crema e pasticcini con la ciliegia, torte al cioccolato e confetti colorati. Ma appena entravi sentivi subito che nell’aria c’era qualcosa di diverso. Un misto di aromi golosi che entravano nel naso, viaggiavano per tutto il corpo, si spandevano nella testa e poi arrivavano dritti al cuore: e un senso di beatitudine prendeva il posto delle arrabbiature per i compagni dispettosi e degli uffa! per i compiti da fare. Martino ci era entrato un giorno dopo la scuola. La tata Domitilla aveva dimenticato di portagli la merenda e, siccome anche lei era molto golosa, fu attratta da quel locale 16 scintillante e profumato. Si erano seduti in uno dei tavolini piccoli e rotondi con le tovaglie d’argento e avevano ordinato una cioccolata calda con qualche assaggio di pasticcini. La pasticcera Rosa si avvicinò e, guardando Martino con i suoi occhi azzurro cielo, dopo aver detto di chiamarsi Rosa (il diminutivo di Zuccherosa) sorrise strizzando l’occhio e gli chiese come era andata a scuola. «Bene» rispose lui. Ma in realtà pensava che fosse andata male, malissimo, come sempre. Le maestre non facevano che riprenderlo perché non stava mai fermo, i compagni lo prendevano in giro e aveva perso un’altra volta il suo prezioso mazzo di carte dei supereroi. «Scommetto che ti andrebbe una di queste palline di crema al limone» aggiunse Rosa sempre sorridendo. 17 Martino prese tra le dita una delle palline spolverate di zucchero a velo che la pasticcera gli porgeva. Appena la sciolse in bocca, sentì un sorriso allargarsi sul viso, il petto che si gonfiava e la mente che si illuminava. «Ora ricordo dove ho messo il mazzo di carte!» esclamò. Da quel giorno, quando non dovevano correre al corso di basket o alla lezione di chitarra, Martino chiedeva alla tata Domitilla di portarlo a fare merenda nella pasticceria. Ogni volta Rosa consigliava una nuova golosità. Una torta biscottata, una meringa dorata, un biscotto di uvette e cannella, un cioccolatino ripieno di marmellata. Quando i denti di Martino scrocchiavano l’involucro di cioccolata per lasciare uscire il morbido ripieno all’albicocca, oppure l’odore di cannella gli invadeva il palato, capitavano 18 piccole meraviglie: a casa faceva i compiti senza tante storie, chiedeva scusa alla mamma per i capricci che aveva fatto al mattino, a basket riusciva finalmente a fare canestro. 19 CAPITOLO PRIMO La fata Sorriso La tata Domitilla stravedeva per Martino e non esitò ad accompagnarlo alla pasticceria Infinite dolcezze anche quell’ennesima volta in cui il bambino glielo chiese. Del resto, ci andavano spesso, soprattutto quando Martino si sentiva triste e annoiato. Dovevano farlo quasi di nascosto, però, perché la mamma di Martino gli aveva proibito i dolci: maledetta pancetta! Poteva dirgli di no, Domitilla, quel giorno che, a sentire Martino, era stato per lui il peggiore dei giorni? A scuola, il prepotente della classe gli aveva fatto di tutto: insulti, spintoni e persino qualche calcio e qualche pugno. Martino non ce la faceva più e si chiedeva: “Perché capita sempre a me?” 20 La fata Sorriso Mille brutti pensieri gli giravano per la testa e la tristezza ricopriva il suo piccolo visino pallido. Uscirono in fretta di casa e, mentre per strada camminavano svelti, Domitilla pensava: “Basterà un bignè o una pallina alla crema a tirare su il mio cucciolo?” Questa volta non era semplice... Seduto al tavolino della pasticceria, Martino stava aspettando di ingoiare le palline ripiene di crema al cioccolato, uno dei suoi dolci preferiti, quando si sentì solleticare il piede destro. Guardò in basso e cosa vide spuntare dalla scarpa? Con il cappello cosparso di farina e il viso impasticciato di miele, apparve un piccolissimo folletto. «Ciao!» disse. «Ciao...» rispose Martino, lasciandosi abbandonare le braccia lungo il corpo. «Piacere, sono Elio il folletto pasticcere». Capitolo primo 21 «Un folletto pasticcere? E cosa fanno i folletti pasticceri?» chiese Martino, sempre più stupito. «Lavorano con le fate e inventano per loro dolci specialissimi. Io lavoro per fata Sorriso e, si sa, le fate amano i bambini, soprattutto quelli come te che tengono lo sguardo basso, le braccia strette al petto e la bocca corrugata. Di solito per loro preparo gustosissimi Sorrisini assortiti, di ogni forma e colore. «Per te, e solo per te, la fata Sorriso mi ha ordinato anche la Torta del coraggio per farti sentire un leone ed eliminare la paura del bulletto, tanti cioccolatini Ma chi ti credi di essere per farti tenere testa ai prepotenti e tantissime caramelle Sprizza gioia, quelle che hanno la polverina che pizzica e che scende giù fino al cuore e poi risale su e ti fa brillare gli occhi». 22 La fata Sorriso A questo punto il folletto guardò fisso Martino negli occhi e gli chiese: «Da che cosa cominciamo?» CAPITOLO SECONDO Chi è fata Sorriso? Martino ci pensò su. Una fetta di Torta del coraggio gli sembrava troppo: e se poi gli veniva voglia di insultare o picchiare? È un guaio arrivare a casa con una nota di disciplina... E poi, per la pancetta, meglio mangiare un cioccolatino che una fetta di torta. Così disse: «Vorrei un cioccolatino Ma chi ti credi di essere, perché se dirò quelle parole al bulletto della scuola, sarà già una bella prova di coraggio!» «Bravo Martino! Ottima scelta! Vado in cucina, intanto tu chiedi a Zuccherosa...» disse Elio, scomparendo verso il retrobottega. Mentre Martino parlava con il folletto, tata Domitilla aveva finto di andare a lavarsi le mani; in realtà, preoccupatissima, aveva cercato la pasticcera per chiederle: «Puoi pre- 24 Chi è fata Sorriso? parare un pasticcino speciale, che oggi al mio cucciolo non è andata molto bene a scuola?» Rosa le aveva risposto con un abbraccio rassicurante e insieme si erano avviate verso il tavolino, dove il bimbo aspettava con sguardo fiducioso. Martino le osservò avvicinarsi. Domitilla un po’ nervosa, piccolina e rotondetta, con i capelli corti e biondi, e gli occhiali; poco appariscente, in camicetta, pantaloni e tacchi bassi. Rosa, invece, era alta e fiera, robusta e decisa, con occhi azzurri e scintillanti e una massa ondulata di capelli rosa. «Vuoi un cioccolatino specialissimo che sa far parlare anche il più timido?» chiese Rosa a Martino. «Sì, grazie; ne ho proprio tanto bisogno!» rispose. «E per te, Domitilla, cosa faccio preparare?» Capitolo secondo 25 La tata confessò: «Rosa, mi piace tanto il dulce de leche, ma da quando ho lasciato l’Argentina, non so dove gustarlo!» La pasticcera sorrise e sparì oltre la soglia che separava il locale dalla cucina del retrobottega. Rosa aveva un segreto: quando andava nel retro si trasformava in fata Sorriso! Diventava magra e le saltavano fuori le ali; i capelli rosa erano più lunghi e lisci; aveva una corona e la bacchetta magica; il vestito e le scarpe coi tacchi erano rosa e viola; solo gli occhi rimanevano identici: due sereni laghi azzurri. Guardò i suoi folletti pasticceri indaffarati: chi mescolava un pentolone di menta, chi aspettava si fondesse il cioccolato, chi scendeva sottoterra a caricare di magia la bacchetta. Soddisfatta, decise di mettersi in contatto con la fata di Buenos Aires. 26 Chi è fata Sorriso? CAPITOLO TERZO Una proposta per Pietro Zuccherosa, con la sua bacchetta magica, contattò subito fata Aurora di Buenos Aires. Bastava solo agitarla perché essa si trasformasse in una specie di telefonino che metteva in collegamento tutte le fate del mondo. Zuccherosa le chiese la ricetta del dulce de leche e Aurora le rispose simpaticamente: «È molto semplice: devi mescolare continuamente, per un’ora, latte e zucchero in un pentolino sui fornelli e... fatto!» Dopo pochissimi minuti (la magia le aveva permesso di accelerare i tempi per l’esecuzione della ricetta), Rosa tornò dai suoi clienti con il cioccolatino per Martino e un delizioso muffin al cioccolato con sopra il dulce de leche, la panna montata e tanti confetti colorati per Domitilla. 28 Una proposta per Pietro Alla tata, solo a guardarlo, venne l’acquolina in bocca. E, quando lo assaggiò, provò una straordinaria sensazione di pace e allegria. «Ti piace?» le domandò Rosa. «Sì, moltissimo…» rispose la tata «questo è uno dei migliori dulce de leche che abbia assaggiato in vita mia!» Incuriosita Rosa domandò: «Come mai conosci questo dolce?» Con un po’ di nostalgia Domitilla raccontò che i suoi nonni erano argentini e che ogni volta che andava a trovarli la nonna l’aspettava con quel dolce preparato da lei. Intanto Martino iniziò a mangiare il suo cioccolatino. Sentì lentamente che la sua mente si riempiva di un sacco di domande e idee coraggiose da proporre a Pietro, il suo compagno prepotente. Capitolo terzo 29 Era finita l’ora della merenda in pasticceria, anche se Martino, Rosa e Domitilla avevano ancora tanta cose da raccontarsi. Così Martino e la sua tata tornarono a casa, contenti e sereni, promettendo a Rosa di tornare presto. Il giorno dopo, quando Martino trovò a scuola Pietro, invece di dirgli «Ma chi ti credi di essere» gli domandò, con coraggio: «Ma perché sei prepotente?» Allora, lui, stupito e un po’ meditabondo, rispose: «Sono così perché non ho amici. Nemmeno da più piccolo ne avevo...» In quel momento Martino, che era ancora sotto l’effetto del magico cioccolatino del giorno prima, gli propose di andare con lui alla pasticceria Infinite dolcezze dopo la scuola, per fare merenda e una bella chiacchierata con Elio, il folletto pasticcere. 30 Una proposta per Pietro CAPITOLO QUARTO Un osso duro PIETRO ERA SORPRESO. GLI ALTRI BAMBINI DI SOLITO LO EVITAVANO. AVEVANO PAURA. ALTRO CHE INVITARLO A MERENDA! QUELLA SERA PIETRO NON RIUSCIVA A PRENDERE SONNO. ERA AGITATO E FELICE. A SCUOLA AVEVA SCOPERTO LE OPERE DI ARCIMBOLDO, UN PITTORE CHE DIPINGEVA TESTE COMPOSTE DI FRUTTA, VERDURE E CIBI VARI. L’INDOMANI SAREBBE ANDATO IN PASTICCERIA CON MARTINO. 32 Un osso duro PIETRO SOGNÒ DI AVERE DEGLI AMICI… TUTTI FATTI DI DOLCIUMI. IL GIORNO SEGUENTE ALLE CINQUE IN PUNTO DOMITILLA SPINGEVA LA PORTA DELLA PASTICCERIA. «WOW!» ESCLAMÒ PIETRO. LA GRANDE SALA ERA CALDA E ACCOGLIENTE. NELL’ARIA UNA MUSICA CARINA SI MESCOLAVA CON L’AROMA DELLA CANNELLA E DEL CIOCCOLATO. I CLIENTI PARLAVANO SOTTOVOCE E SEMBRAVANO FELICI. 34 Un osso duro SEDUTO, MARTINO SI GUARDAVA INTORNO: «MA DOV’È ELIO?» «ECCOMI QUA!» IL FOLLETTO SBUCÒ DAL MAGLIONE DI PIETRO. Un osso duro PIETRO FECE UN BALZO E STRINSE I PUGNI: «IN GUARDIA, PICCOLO INVASORE!» «EHI, CHE MANIERE! VOGLIO SOLO AIUTARTI» ESCLAMÒ ELIO. «PIETRO, TI PRESENTO ELIO, IL FOLLETTO PASTICCERE. RILASSATI E LASCIATI CONSIGLIARE, AMICO» DISSE MARTINO. INTANTO ELIO PENSAVA: “QUESTO BAMBINO È UN OSSO DURO. PER AIUTARLO SERVONO RINFORZI…” Capitolo quarto 37 FISCHIÒ E ARRIVARONO DUE FOLLETTI. Un osso duro ELIO DISSE: «ECCO MATTEO E VIOLA, MIEI AMICI E COLLEGHI MOLTO ESPERTI. CI AIUTERANNO!» I DUE FECERO UN INCHINO E INIZIARONO A CANTARE: «LIQUIRIZIA PER L’AMICIZIA COL CIOCCOLATO SARAI BEATO SCIROPPO AL MIRTILLO E STARAI PIÙ TRANQUILLO COL SORBETTO AVRAI AFFETTO E POI LA VANIGLIA: CHE MERAVIGLIA!» QUINDI, PRIMA CHE DOMITILLA O ALTRI LI NOTASSERO, CORSERO NEL RETROBOTTEGA A LAVORARE. INTANTO AL TAVOLO SI AVVICINAVA ROSA. SORRIDEVA. Capitolo quarto 39 CAPITOLO QUINTO Nessun bambino può essere triste «Buon pomeriggio a tutti, vedo che abbiamo un nuovo ospite! Ciao Pietro, come mai sei venuto a farci visita?» «Come conosci il mio nome? E poi, chi sei?» rispose Pietro alzandosi con tono meravigliato. «Calma...» disse Rosa sorridendo. «Io sono Rosa, lavoro in pasticceria e coordino i folletti che lavorano con me, alcuni li hai già conosciuti. So il tuo nome e ti aspettavo, ti aspettavo dal primo giorno che abbiamo aperto. Finalmente sei venuto. Ti piace questo posto?» Pietro tornò a sedersi e rispose serenamente: «Sì, è bello, mi piacciono soprattutto gli odori che si sentono: pare che, entrando nel naso, viaggino per tutto il 40 Nessun bambino può essere triste corpo, si spandano per la testa e arrivino dritti al cuore». Rosa sorrise. La pasticceria aveva funzionato anche con Pietro... l’infinita dolcezza gli era arrivata dritta al cuore. Era questo il segreto della pasticceria Infinite dolcezze: riuscire ad arrivare al cuore dei bambini tristi e trasformare la tristezza in gioia. Rosa, fata Sorriso, si chiamava così proprio per questo: doveva riportare il sorriso sui volti dei bambini tristi. Martino disse a Pietro: «Sai, anche io quando sono entrato la prima volta in questa pasticceria mi sono sentito… come dire... il cuore più caldo. E voglio provare di nuovo questa sensazione! Quando posso, quando non vado a basket o al corso di chitarra, cerco di convincere Domitilla a portarmi qui. Capitolo quinto 41 «Io sono figlio unico e non ho amici, proprio come te. I miei genitori mi lasciano tanto tempo da solo perché lavorano molto. Come vorrei stare più tempo con loro! Mi mancano durante la giornata...» Pietro e Martino continuarono a chiacchierare, si raccontarono le loro storie, riempiendosi la bocca ogni tanto con qualche pallina alla liquirizia, mentre Domitilla era intenta a leggere uno dei suoi libri. Era quasi ora di andare e nella pasticceria erano rimasti da soli. A un tratto si sentì chiaramente un suono, come di allarme… DOING DOING DOING! Pietro e Martino, curiosi e preoccupati, cercarono di capire da dove venisse. La provenienza era chiara. Veniva dal laboratorio. 42 Nessun bambino può essere triste I due ragazzini, camminando in punta di piedi, si avvicinarono alla porta del laboratorio, mentre Domitilla li controllava con lo sguardo dal tavolino. Spinsero la porta per sbirciare dentro e rimasero incantati davanti alla scena che si presentava: nella cucina, piena di pentoloni circondati dai folletti indaffarati a preparare dolci con i vari ingredienti, proprio al centro della stanza c’era un mappamondo gigantesco, con tantissimi cuoricini sui sei continenti. Tra i milioni di cuoricini ce n’era uno che si illuminava a intermittenza e faceva il rumore che i bambini avevano sentito. Il cuoricino si trovava nella stessa città dove abitavano Pietro e Martino. Capitolo quinto 43 Proprio sopra il mappamondo c’era una grande scritta colorata e gigante: “Nessun bambino può avere la tristezza nel cuore”. Tutti i folletti guardavano con attenzione il cuoricino che lampeggiava. Rosa, intanto, disse: «Altro lavoro per noi, ragazzi, un altro cuoricino triste da rallegrare. Diamoci da fare!» 44 CAPITOLO SESTO L’accordo Là per là i bambini non si resero conto di cosa stesse succedendo e del perché di quello strano mappamondo al centro della cucina. Solo quando udirono le parole di Rosa capirono: il mappamondo captava la tristezza di un bambino e la segnalava ai pasticceri magici, che intervenivano. Ma chi era ora ad aver bisogno di aiuto? Chiunque fosse, era nella loro città e magari lo conoscevano. Pietro e Martino si guardarono e, furtivamente come erano entrati, uscirono dal laboratorio. Pietro subito disse al compagno: «Hai capito che succede là dentro?» «Certo! Fanno dolcetti per curare i cuori tristi dei bambini, anche se credo che alla 46 L’accordo cura dei dolci si dovrebbe ricorrere per i casi più disperati...» Poi proseguì: «Non pensi anche tu che la solitudine, la tristezza, la timidezza, le paure si vincono anche con l’affetto, l’amicizia, la comprensione, la condivisione?» Pietro accennò a un sì, anche lui ormai quasi totalmente trasformato dall’effetto dei dolcetti. In un momento i due avevano già deciso di affiancare nel loro impegno le fate e i folletti. Tornarono dentro, in cucina, e riferirono a Rosa che avrebbero voluto provare ad aiutarli, nel difficile compito di rendere felici tutti i bambini. In un primo momento Rosa non fu entusiasta della proposta. Capitolo sesto 47 “I bambini devono studiare” pensò. Poi decise che si poteva provare: i due amici si sarebbero interessati dei bambini della loro città e i casi più difficili li avrebbero dirottati in pasticceria. Pietro e Martino furono d’accordo e, mentre si congratulavano per l’idea che avevano avuto, Rosa li interruppe. «Ho proprio qualcosa che fa per voi». E indicò il mappamondo con il cuoricino che ancora lampeggiava. Così toccò un pulsante e sul mappamondo apparve una schermata. Era una scuola. L’immagine si allargò sempre più, fino a inquadrare una classe e poi ancora fino a fissarsi su un banco dove sedeva un bambina dai tratti orientali. «Ma è Liao Tsu della seconda C!» esclamarono a gran voce i due amici. 48 L’accordo CAPITOLO SETTIMO Una festa coinvolgente IL GIORNO DOPO MARTINO E PIETRO DECISERO UN PIANO DI AZIONE PER AIUTARE LIAO TSU. L’DEA VENNE LORO DA UN EVENTO FESTOSO CHE SI STAVA ORGANIZZANDO A SCUOLA: CARNEVALE. APPROFITTANDO DELLA RICREAZIONE, I BAMBINI SI RECARONO NELLA 2 C E INVITARONO LIAO A PARTECIPARE AI PREPARATIVI PER LA FESTA. 50 Una festa coinvolgente LA BAMBINA ERA PROPRIO BELLA, CON QUEGLI OCCHI A MANDORLA E I CAPELLI A CASCHETTO NERI NERI. MA IL SUO SGUARDO TRISTE COLPIVA NEL PROFONDO DELCUORE. RISPOSE: «MI PIACEREBBE, MA COME FACCIO? I MIEI GENITORI SONO IMPEGNATI CON IL LORO LAVORO IN SARTORIA TUTTO IL GIORNO E NON HANNO TEMPO PER ME!» 52 Una festa coinvolgente Capitolo settimo I BAMBINI LA RASSICURARONO DICENDO CHE AVREBBERO TROVATO LORO LA SOLUZIONE. PARLARONO CON LA TATA E, AVUTO IL CONSENSO DEI PROPRI GENITORI, ANDARONO INSIEME A CASA DI LIAO. ESPOSTO IL PROBLEMA, DOMITILLA SI OFFRÌ DI ACCOMPAGNARE LA BAMBINA, DI POMERIGGIO, A SCUOLA PER CREARE FESTONI, MASCHERE, VESTITI... 54 Una festa coinvolgente I GENITORI DI LIAO ACCOLSERO CON ENTUSIASMO QUESTO AIUTO DANDO LA LORO DISPONIBILITÀ A FORNIRE STOFFE COLORATE PER LA REALIZZAZIONE DEI VESTITI. ROSA LA ZUCCHEROSA CON I FOLLETTI SI OFFRÌ DI PREPARARE TANTE GUSTOSE CHIACCHIERE AL CIOCCOLATO... E I TRE BAMBINI FELICI INCOMINCIARONO A SOGNARE... 56 Una festa coinvolgente CAPITOLO OTTAVO La gioia si diffonde I tre amici sognarono insieme che i dolci folletti aiutavano i genitori di Liao Tsu a cucire le stoffe, per rendere il loro lavoro meno faticoso in modo che avessero più tempo a disposizione per stare con la figlia adorata. E così i genitori sarebbero stati presenti alla festa! Durante il sogno apparve loro anche la fata Sorriso, che fece un occhiolino rassicurante... e tutto divenne dolce dolce come i dolci della fata. Allo svegliarsi i bambini ebbero la netta sensazione che il loro sogno fosse reale. 58 La gioia si diffonde Si alzarono e videro che i genitori di Liao Tsu stavano accanto a loro con gli occhi felici. I due infatti abbracciarono forte forte i ragazzi, raccontando loro che, durante la notte, tutto il lavoro di un anno era stato magicamente fatto e che erano felici di poter ora dare il loro aiuto per il Carnevale. Aggiunsero anche: «E poi ci saremo anche noi alla festa e accompagneremo la nostra Liao». Arrivò il giorno di Carnevale, la scuola era tutta illuminata, piena di festoni, tutti erano lì, mascherati. Fata Sorriso e i folletti offrirono le dolci chiacchiere a tutti: erano fatate! Così Capitolo ottavo 59 bambini, genitori, maestri diventarono allegri e si abbracciarono. Decisero di uscire e, cantando e ballando, andarono di scuola in scuola, nelle piazze e nelle strade, portando abbracci e allegria... E da ogni scuola, da ogni piazza e da ogni strada della città, uscirono altri bambini non più tristi, e altri genitori e maestri e giovani e vecchi e dappertutto ci furono allegria e molto amore. Il solo desiderio ero quello di portare a tutti la gioia che avevano dentro e di trasmetterla. 60 La gioia si diffonde CAPITOLO NONO Martino e i suoi genitori Francesca e Luca, i genitori di Martino, si dimenticarono, però, di partecipare alla festa, chiusi nel loro ufficio a lavorare. Martino era con il suo amico Pietro, ma non riusciva a essere felice perché gli mancavano i suoi genitori. Intanto, nella cucina della pasticceria Infinite dolcezze si sentì suonare l’allarme “cuore triste”. La pasticcera Rosa insieme ai laboriosi folletti cercò di individuare il cuore bisognoso di aiuto. «Ma è il cuore di Martino!» gridò Rosa preoccupata «Non capisco, mi sembrava avesse risolto i suoi problemi con i compagni!» «Forse si sente solo perché tutti i suoi amici stanno festeggiando con i loro geni- 62 Martino e i suoi genitori tori, mentre lui è solo con Pietro» dissero i folletti. «Certo i suoi genitori lavorano molto e non riescono a occuparsi molto di lui» aggiunse Rosa. «C’è bisogno di un dolce fatato che renda il cuore di Martino meno triste» risposero i folletti. Ma Rosa pensava che questa volta fossero i genitori di Martino a dover ricevere un dolce che riuscisse ad arrivare al loro cuore. Incominciò allora a cercare gli ingredienti per una torta speciale: la torta per la famiglia. «Questa torta farà capire a Francesca e Luca che Martino ha bisogno di passare più tempo con i suoi genitori, che vuole essere accompagnato a basket da loro e che desidera stare a casa con loro, non solo con la Capitolo nono 63 tata» disse il folletto Elio, amico di Martino. Fata Sorriso ed Elio confezionarono una meravigliosa torta alla panna, ricoperta da un’immagine di Martino fatta con un fondente di zucchero. Dei folletti, incaricati di raggiungere l’ufficio dove i genitori di Martino stavano ancora lavorando, depositarono la torta davanti alla porta, suonarono e si nascosero dietro un cespuglio per vedere cosa succedeva. Francesca e Luca aprirono la porta e si accorsero, con grande stupore, dei suoni e delle voci che si sentivano ancora arrivare dalle strade della città. Si ricordarono solo allora della festa di Carnevale a cui Martino li aveva invitati. I loro cuori si riempirono di tristezza per 64 Martino e i suoi genitori aver dimenticato una cosa così importante per il loro bambino. «Dobbiamo attirare l’attenzione di Francesca e Luca verso il pavimento dove abbiamo posato la torta» sussurrarono i folletti. Smossero allora i rami del cespuglio. I genitori di Martino girarono lo sguardo verso il basso e notarono la torta. La raccolsero e rimasero colpiti dalla scritta “Torta della famiglia della pasticceria Infinite dolcezze” e dall’immagine di Martino. Capirono subito il messaggio che essa voleva trasmettere. «Mangiamone una fetta e andiamo subito a cercare il nostro Martino!» disse Francesca, mentre ne assaggiava un pezzetto. «Hai ragione! Dimenticandoci della festa lo abbiamo sicuramente deluso!» rispose Luca, gustandone anche lui una fetta. Capitolo nono 65 66 «Rientriamo, è tardi e la tata Domitilla avrà già portato Martino a casa» aggiunse la mamma. I bocconi di torta avevano fatto arrivare al cuore di Francesca e Luca una sensazione di nostalgia e dato loro una gran voglia di abbracci. A casa, trovarono Martino solo in camera. «Ciao Martino, ti chiediamo di perdonarci per non essere stati alla festa con te. Ti promettiamo che non ci dimenticheremo più delle cose che sono importanti per te!» «Ma... cosa vi è successo?» chiese stupito Martino. «Abbiamo avuto un aiuto prezioso offerto dalla pasticceria Infinite dolcezze, tu la conosci vero?» disse il papà. Sorridendo Martino rispose: «Sì che la conosco: è la mia pasticceria del cuore!» Martino e i suoi genitori Capitolo nono 67 CAPITOLO DECIMO Una nuova vita per Martino 68 Martino raccontò tutto ai suoi genitori: di ciò che era successo a scuola, di Pietro, di Liao, del folletto Elio e della pasticcera Zuccherosa, dei dolcetti fatati e di come lo avevano aiutato a risolvere tutti i suoi problemi. Francesca e Luca rimasero molto colpiti dal racconto del loro bambino e decisero che il giorno dopo si sarebbero recati con lui e la tata nella ormai famosa pasticceria. L’indomani, quando Rosa li vide, fu molto felice di conoscerli e di rivedere Martino e la tata. Offrì a tutti dei gustosissimi dolcetti, mentre preparò ancora una volta il dulce de leche per Domitilla. Una nuova vita per Martino Erano al tavolo tutti insieme, allegri e finalmente felici, a gustare le prelibatezze di Rosa, quando entrarono in pasticceria anche Pietro e Liao. Martino corse loro incontro e li salutò con un abbraccio. I tre erano diventati inseparabili! Poi li presentò ai suoi genitori, che furono molto contenti di conoscere gli amici del loro bambino. Insieme con la sua famiglia, la sua adorata tata e i suoi amici, Martino passò un’indimenticabile giornata. Da allora la vita di Martino cambiò: i suoi genitori riuscirono ad accompagnarlo qualche volta al corso di chitarra e andarono a fare il tifo per lui alle partite di basket; dedicarono ogni domenica alla faCapitolo decimo 69 miglia, trascorrendo con il figlio tutta la giornata; quando proprio erano impegnati col lavoro, a fare compagnia a Martino ci pensavano la tata, Pietro e Liao e naturalmente Rosa con il folletto Elio. Pur di stare con Martino, Luca e Francesca qualche volta lo portarono addirittura in ufficio con loro e lui si divertiva a fare disegni da appendere alle pareti… La vita di Martino ora scorreva serenamente, tanto che non ebbe più bisogno di cioccolatini dal magico potere: anche la sua pancetta finì con lo scomparire. Non solo, nella città le cose andarono meglio per tutti: da quando aveva aperto la pasticceria Infinite Dolcezze, ognuno degli abitanti cominciò a vivere una vita 70 Una nuova vita per Martino serena e gioiosa. Sembrava quasi che della fata Sorriso non ci fosse più bisogno. La dolcissima Rosa era felice di questo, ma sapeva che se nessuno avesse più avuto bisogno della sua magia, sarebbe dovuta andare via e lasciare i suoi amici. La sua magia era necessaria altrove e a malincuore decise di chiudere la pasticceria all’inizio dell’estate. Un bel giorno, però, arrivò in città con la sua famiglia una nuova bambina. Era molto carina: aveva i capelli castano chiaro, gli occhi color nocciola e un bel visino. Si chiamava Gaia, ma solo di nome. Infatti gaia non lo era per niente! Nel momento stesso in cui la sua macchina arrivò in città, il mappamondo magico al 72 Una nuova vita per Martino centro del laboratorio segreto di fata Sorriso cominciò a lampeggiare e, nel silenzio di quella mattina di primavera ormai inoltrata, si sentì fortissimo il rumore caratteristico di un cuore triste: DOING! DOING! DOING! Capitolo decimo 73 CAPITOLO UNDICESIMO Un “terremoto” di nome Gaia DAI VETRI DELLA MACCHINA SI VEDEVA UNA BELLA BAMBINA. GAIA, PERÒ, NASCONDEVA NEL CUORE UNA GRANDE TRISTEZZA. LA PASTICCERIA INFINITE DOLCEZZE SI TROVAVA AL CENTRO DELLA CITTADINA E, ALL’ARRIVO DELLA MACCHINA DI GAIA, MARTINO, I SUOI GENITORI, LA TATA E I SUOI AMICI ERANO SEDUTI AGLI ORMAI FAMOSI TAVOLINI PER GUSTARNE LE SPECIALITÀ. 74 Un “terremoto” di nome Gaia L’AUTO SI FERMÒ, PROPRIO DI FRONTE ALLE INFINITE DOLCEZZE. SCESE UN MAGGIORDOMO IMPETTITO DAI GESTI LENTI ED ELEGANTI. APRÌ LA PORTA POSTERIORE E DALLA MACCHINA USCIRONO, UNO ALLA VOLTA, GAIA E I SUOI GENITORI. UN “OH, OH…” SI LEVÒ ALTO NELLA PIAZZA. LA FAMIGLIA BRAMBILLA STUPÌ TUTTI PER L’AUTO LUSSUOSA, PER I VESTITI E I CAPPELLI E PER IL BASTONE DEL PAPÀ. 76 Un “terremoto” di nome Gaia GAIA SEMBRAVA UNA PRINCIPESSA, CON IN BRACCIO IL SUO CAGNOLINO BIANCO, VESTITO DI PIUME D’ORO. «NON È POSSIBILE, STO SOGNANDO!» ESCLAMÒ MARTINO, MENTRE GLI ALTRI RESTARONO A BOCCA APERTA. «COME FA QUELLA BAMBINA A ESSERE COSÌ TRISTE CON TUTTO QUELLO CHE HA? DOBBIAMO SCOPRIRLO...» 78 MARTINO LASCIÒ CADERE UN DOLCETTO DAL SUO PIATTO, COSÌ IL CAGNOLINO SCIVOLÒ DALLE BRACCIA DELLA PADRONCINA PER CORRERE VERSO LA PASTICCERIA. «REUCCIO, TORNA QUI!» GRIDÒ GAIA, MENTRE RAGGIUNGEVA REUCCIO CHE AVEVA GIÀ MANGIATO IL PASTICCINO MAGICO. Un “terremoto” di nome Gaia «CIAO, COME TI CHIAMI?» DISSE MARTINO A GAIA. LA BAMBINA, ARRABBIATA, REPLICÒ: «VOGLIO ANDARE VIA!» INTANTO LE PIUME D’ORO DEL CANE GIRAVANO VORTICOSAMENTE, L’ANIMALE SI DIMENAVA, PANCIA ALL’ARIA E ALLEGRO. PER FORZA: AVEVA MANGIATO IL PASTICCINO, MA GAIA NON SAPEVA ANCORA CHE QUEL POSTO ERA MAGICO! LA BAMBINA, SEMPRE PIÙ IMBRONCIATA, SI CHINÒ PER PRENDERE REUCCIO, MA… NON POTEVA IMMAGINARE COSA DA QUEL MOMENTO LE SAREBBE SUCCESSO. LA PASTICCERIA INFINITE DOLCEZZE AVEVA UNA NUOVA MISSIONE. Capitolo undicesimo 81 APPENDICE 1. La fata Sorriso Istituto Comprensivo “Santa Croce” di Sapri – Classi II Primaria Dirigente Scolastico Raffaela Luciano Docente referente della Staffetta Umberto Del Duca Docenti responsabili dell’Azione Formativa Maria Concetta Auricchio, Antonietta Torre Gli studenti/scrittori delle classi II Primaria Carmen Buda, Zaira Napoli, Desireè Santoro,Arianna Verzolotti, Maria Grazia Lione, Marco Cernicchiaro, Martina Maria Falabella, Lavinia Colella, Francesco Maria De Filippo, Michele Iannaco, Ohara Franco, Massimo Massimilla, Leonardo Mazzeo, Carla Nicodemo, Romeo Ricco, Gianluca Vassallucci Hanno scritto dell’esperienza: “… Il lavoro ha preso il suo avvio dalla formazione del gruppo di alunni, tutti di classe II^ primaria ma provenienti da 4 plessi scolastici diversi. La classe è risultata disomogenea e quindi gli alunni hanno dovuto socializzare e creare i gruppi di lavoro. Elemento trainante è stato il personaggio Martino e la necessità di costruirvi intorno una storia fantastica che man mano ha preso corpo ed ha permesso ai bambini di spaziare con la fantasia. La storia è stata costruita attraverso la creazione di immagini mentali che si sono tradotte in testo. Sicuramente l’esperienza è stata difficile e faticosa, soprattutto dovendo rispettare tempi molto ristretti, ma coinvolgente e stimolante per alunni ed insegnanti”. APPENDICE 2. Chi è fata Sorriso? Scuola Italiana “Cristoforo Colombo” di Buenos Aires – Classe II C Dirigente Scolastico Silvina Pistarino Docente referente della Staffetta: Mariangela Di Bello Docente responsabile dell’Azione Formativa Claudia Bongiovanni Gli studenti/scrittori della classe II C Jerónimo Autorde, Mora Barroetaveña, Gianluca Dario Boffa, Gianna Bonanno Epstein, Ernestina Castarés, Inés Castellucci, Nika Ferloni, Benicio Flores Armento, Sofía Gallina Ferro, Francesca Giordano, Luciana Lamari, Gaia Lanfredi, Franco Liberman Rocca, Magdalena Llaver, Federico Eduardo Maggiora, Luca Mario Mattioli, Paloma Navarrine Prandi, Domenico Vito Papaianni, Salvador Pasquier, Chiara Serafini, Felipe Sookoian, Vincent Van Broock Hanno scritto dell’esperienza: “... Partecipare alla stesura di un libro e ricevere un capitolo dall'Italia, ha coinvolto ed entusiasmato tutti gli alunni! Prima c'é stata un'animata discussione, poi ciascuno ha scritto la parte preferita; infine abbiamo proceduto alla stesura: ognuno puó riconoscere qualcosa di proprio fra le righe del capitolo. É bello essere a conoscenza di quale scuola scriverá il seguito di questa storia in comune: ogni settimana i bambini chiedono notizie di Martino, sapendo da quale parte del mondo arrivano. Un'esperienza che arricchisce, accomuna ed insegna a lasciare spazio (creativo) agli altri”. APPENDICE 3. Una proposta per Pietro Scuola Italiana “Cristoforo Colombo” di Buenos Aires – Classe II D Dirigente Scolastico Silvina Pistarino Docente referente della Staffetta Mariangela Di Bello Docente responsabile dell’Azione Formativa Andreina Gadomski Gli studenti/scrittori della classe II D Sophia Ethel Barros, Victoria Brites Fioroni, Candela Brucco, Ana Casagrande, Santino Cipriani, Antonella Coda, Gabriele Delrio, Luca Emilio Giacometti, Lautaro González, Chiara Macri Cavallini, Victoria Marchesini, Liam Stefano Rai Micci, Luca Miraglia, Valentina Muscia, Elina Josefina Papaianni, Theo Recalde, Isabella Rimoldi, Iván Eduardo Roberts, Sebastián Augusto Salgado, Juana Vinardell Ares Hanno scritto dell’esperienza: “… Per la nostra classe, l’aver partecipato alla staffetta di scrittura è stato un lavoro stimolante. Gli alunni si sono dimostrati entusiasti con questa attività di scrivere un libro insieme ad altri bambini che vivono lontano da loro però condividono una lingua in comune sebbene per noi sia L2. Hanno trovato un perchè più vicino a loro all’obiettivo di studiare l’italiano. È stata pure un’attività divertente dal momento in cui è iniziata la pioggia d’idee e molto più costruttiva ancora quando abbiamo dovuto votare e scegliere le idee che avrebbero portato avanti il nostro capitolo”. APPENDICE 4. Un osso duro Istituto Comprensivo “Manzoni” di Torino – Classe I D Dirigente Scolastico Margherita Rescigno Docente referente della Staffetta Sonia Marchiaro Docente responsabile dell’Azione Formativa Sonia Marchiaro Gli studenti/scrittori della classe I D Giulianna Alessandra Alegria Picasso, Geremia Andriani, Federico Bando, Giacomo Bertelli, Angelo Bolognone, Ronan Da Silva Souza, Livia Devicienti, Riccardo Di Ruzza, Filippo Dionizio, Elena Formato, Luna Frola, Nicola Gobetti, Walaa Jelouaj, Youssef Karim, Aymen Lamzihri, Ernesto Masera, Sara Negrin, Giulia Pace, Michelle Puleo, Tommaso Pusceddu, Lara Quatrini, Ahmed Sakr, Riccardo Scotti, Iana Trunina, Giacomo Zanardi I disegni sono di Giacomo Zanardi, Luna Frola, Sara Negrin, Federico Bando Hanno scritto dell’esperienza: “… È stato bellissimo! Ci siamo divertiti molto. All’inizio eravamo entusiasti dell’incipit e dei primi capitoli e non vedevamo l’ora che toccasse a noi. Quando è arrivato il nostro turno eravamo contenti. È stato anche molto faticoso, perché dovevamo farci venire delle idee e discuterle insieme. Abbiamo scritto a turno alla LIM e, a turno, abbiamo dettato lettera per lettera. Sarà divertente nei prossimi mesi seguire la continuazione della storia, che a noi sembra tanto bella. Aspettiamo con ansia la pubblicazione di ogni capitolo. Inoltre condividere questa avventura con bimbi di diverse città d’Italia e del mondo ci emoziona e ci fa sentire grandi”. APPENDICE 5. Nessun bambino può essere triste Istituto Comprensivo “Europa Unita” di Afragola – Classi II A/C Dirigente Scolastico Giovanna Mugione Docente referente della Staffetta Anna Laezza Docenti responsabili dell’Azione Formativa Adele Sibilio, Luigia Valentino Gli studenti/scrittori delle classi II A/C Anna Rosa Barbagiovanni, Francesco Pio Carminio, Emanuele Castaldo, Mario D’errico, Maria De Benedictis, Giuseppe De Felice, Lucia De Simone, Angelo Di Fiore, Antonio Ferrara, Emma Ferrara, Costantino Flosco, Mattia Granatino, Raffaele Laezza, Elena Macello, Simone Petrucciani, Domenico Russo, Maria Scavella, Jennifer Aprea, Umberto Cesarini, Francesco Pio D’angelo, Marika De Filippo, Gennaro Esposito, Vincenzo Esposito, Patrizia Flosco, Samuele Fucile, Sara Moccia, Teresa Palmitano, Christian Petriccione, Gennaro Ranucci, Francesco Pio Salierno, Fatima Scala, Rosa Serrano, Denis Titone Il disegno è di Anna Rosa Barbagiovanni, Elena Maiello, Simone Petrucciani, Maria Scavella. Hanno scritto dell’esperienza: “… Che bella esperienza! Noi ragazzi delle 2°A e 2°C ci siamo appassionati, divertiti ed anche impegnati tanto. Siamo entrati nella storia ed abbiamo vissuto tutto quello che fino ad ora è successo. Noi ora apparteniamo alla storia e la vivremo fino alla fine. Ci viene spontaneo un suggerimento successivo: Fata Sorriso scoprirà Martino e Pietro che sbirciano nel laboratorio? Come reagirà? Buon Lavoro a tutti i prossimi scrittori che si cimenteranno nell’aggiungere il seguito a questa storia, sicuri che lo faranno con il nostro stesso entusiasmo!”. APPENDICE 6. L’accordo Istituto Comprensivo “Calcedonia” di Salerno – Classe II D Scuola Primaria Dirigente Scolastico Cinzia Lucia Guida Docente referente della Staffetta Anna Lazzarini Docente responsabile dell’Azione Formativa Anna Lazzarini Gli studenti/scrittori della classe II D Alessandra Cammarota, Giancarlo Chiei Gamacchio, Aurora De Maio, Diego De Vivo, Raffaele Di Giacomo, Michele Di Muro, Giuseppe Giordano, Alfredo Manzo, Chiara Melissa, Gabin Dante Pagnotta, Marco Pietrofesa, Matilde Primicile Carafa, Victoriya Roshchuk, Antonia Salvato, Vincenzo Scalea, Mattia Schisano il disegno è di Gabin Dante Pagnotta Hanno scritto dell’esperienza: “… Come al solito l’esperienza è stata coinvolgente ed interessante. Gli alunni si sono appassionati alla storia che via via prendeva corpo. Si sono divertiti ad anticiparne eventi e situazioni, ma, senza dubbio il momento che li ha visti maggiormente eccitati è stato quello che li ha trasformati in “scrittori in erba”. Questa esperienza l’abbiamo inserita fra le nostre attività e nel nostro piccolo la faremo proseguire all’interno della nostra classe e della nostra scuola. La ricaduta sul profitto ed il livello di partecipazione sono stati notevoli. Grazie”. APPENDICE 7. Una festa coinvolgente Istituto Comprensivo Castellbate di Perdifumo - Sezione Unica di Camella, Perdifumo Dirigente Scolastico Luisa Sicignano Docenti responsabili dell’Azione Formativa Anna D’Alessio, Filippa Porzio Gli studenti/scrittori della sezione unica di Camella,Perdifumo I disegni sono di Daniele Amoresano, Francesco Bruno, Vincenzo Andrea Gallo, Samuele Gargione, Debora Lembo, Alexandru Lucaci, Gennaro Matarazzo, Emilia Kristel Materazzi, Costantin Antonio Mignone, Gennaro Pecora, Gianmarco Santoro, Sofia Stirone Hanno scritto dell’esperienza: “… L’attività svolta è stata un’esperienza meravigliosa, sia per i piccoli che per noi docenti. Un grazie di cuore per l’impegno e la disponibilità. Continueremo a seguire lo sviluppo della storia con interesse”. APPENDICE 8. La gioia si diffonde Scuola Statale Italiana di Madrid - Classe II C Dirigente Scolastico Cosimo Guarino Docente referente della Staffetta Marco Madaro Docente responsabile dell’Azione Formativa Maurizio Sestieri Gli studenti/scrittori della classe II C Nina Abruzzo, Camila Alba Agresta Kohen, Elias Alguacil Bastiani, Julio Cayo Aparicio Quintanilla, Antonella Barcelloni-Corte, Luna Bianchi, Corso Corsetti, Sofía Curto López, Maya Carlotta de Aristizábal Foti, Santiago José Estay Acuña, Francesco Farneti Vidal, Pablo García Alonso, Inés Lobato de la Cruz, Carlos López Coriasso, Pablo Minguito Preto, Martina Mora, Sofia Perrucchini Dominguez, Sofia Reinhardt, Leonardo Rodríguez Díaz, Luca Rodríguez Soccio, Sofía Rodríguez Thiella, Paolo Tognoni Martínez de Velasco, Marc Volpe-Prignano García APPENDICE 9. Martino e i suoi genitori Scuola Primaria “F. Parri” di Pinerolo - Classe I B Dirigente Scolastico Caterina Melis Docente referente della Staffetta Cinzia Arrobbio Docente responsabile dell’Azione Formativa Cinzia Arrobbio Gli studenti/scrittori della classe I B Miriana Atzeni, Arianna Barillari, Andrea Barnaba, Naima Baudino, Gaia Bertinetti, Benedetto Blandina, Asia Caramiello, Mattia Carpino, Georgie Duo Walid Elhajjouri, Eros Limba’ Scurta’, Federico Losano, Massimiliano Lunghi, Gabriele Marino, Olivier Pace, Christian Perna, Samuele Pinna, Gioele Pratola, Giulia Roggia, Anita Shak Il disegno è di Georgie Duo Hanno scritto dell’esperienza: “… E’ stata un’esperienza entusiasmante, arricchente e divertente. I bambini hanno trovato la storia molto carina e si sono inseriti mettendo le ali alla loro fantasia! La magia offerta dall’incipit ha permesso ad ogni bambino di trovare uno spunto per continuare il capitolo. E’ stata una bella opportunità di crescita”. APPENDICE 10. Una nuova vita per Martino Istituto Comprensivo Castellabate - Classe II A Dirigente Scolastico Luisa Sicignano Docente referente della Staffetta Amalia Persico Docente responsabile dell’Azione Formativa Stefania Sarluca Gli studenti/scrittori della classe II A Mattia Franciulli, Noemi Marino, Marco Maurano, Elvira Nicoletti, Romina Schiavo, Francesca Spinelli, Sofia spinelli, Melissa Trippa Il disegno è di Noemi Marino Hanno scritto dell’esperienza: “… Alla prima esperienza i bambini hanno seguito con interesse e trepidazione la stesura dei capitoli precedenti. Ciascuno ha voluto immaginare l’evolversi della storia e ha manifestato stupore quando veniva letto il susseguirsi delle vicende diverso da ciò che veniva pronosticato. E’ stata un’esperienza positiva di confronto e di scoperta, di solidarietà e lavoro di gruppo, in cui ognuno ha potuto esprimere un po’ di se stesso”. APPENDICE 11. Un “terremoto” di nome Gaia Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani“ ad indirizzo musicale di Quarto - Sezione A scuola dell’Infanzia plesso “Gentile”, plesso “Cuccaro” sez. E, plesso “Caselanno” sez. P, R, N, O, F, I , L, Q, H, M Dirigente Scolastico Filippo Monaco Docente referente della Staffetta Giovanna Barretta Docenti responsabili dell’Azione Formativa Rita Di Grazia, Gaetana Di Nunzio, Mariarosaria Montanino, Mariagrazia De Simone, Marialuisa Capasso, Assunta Massarini Gli studenti/scrittori delle classi Sezione A scuola dell’Infanzia Plesso Gentile - Siria Minopoli, Daniele Fiadone, Andreana Campobasso, Sabrina Della Noce, Davide Fruttaldo, Giacomo Defenza, Domenico Sicco, Francescopio Carandente, Simone Calì, Enrico De Rosa, Domenico Pellegrino Sezione E Plesso Cuccaro - Giuseppe Bonifacio, Emanuele Core, Giuseppe Grammatico, Domenico Fasano, Aniello Quaranta Sezioni P ,R, N, O, F, I , L, Q, H, M Plesso Caselanno - Lorenzo Tarantino, Anna Sabbatino, Cristian D’Angiò, Nicola Verde, Elena Di Pasquale, Andrea Mosella, Christian Racca, Alex Fusco, Ilaria Giordano, Francesca Chiocca, Giuseppina Verde, Lucia Luciano I disegni sono di Siria Minopoli, Aniello Quaranta, Andreana Campobasso, Francesco Zannella, Daniele Fiadone Hanno scritto dell’esperienza: “… La Staffetta creativa è stata per noi docenti una sfida esaltante, ci ha dato la possibilità di metterci alla prova in maniera stimolante e creativa...” per leggere l’intero commento www.bimed.net link: staffetta di scrittura creativa INDICE Incipit di FULVIA DEGL’INNOCENTI ..............................................................pag 16 Cap. 1 La fata Sorriso..............................................................................................» 20 Cap. 2 Chi è fata Sorriso?......................................................................................» 24 Cap. 3 Una proposta per Pietro ..........................................................................» 28 Cap. 4 Un osso duro ................................................................................................» 32 Cap. 5 Nessun bambino può essere triste ........................................................» 40 Cap. 6 L’accordo ....................................................................................................» 46 Cap. 7 Una festa coinvolgente ..........................................................................» 50 Cap. 8 La gioia si diffonde ....................................................................................» 58 Cap. 9 Martino e i suoi genitori ............................................................................» 62 Cap. 10 Una nuova vita per Martino ................................................................» 68 Cap. 11 Un “terremoto” di nome Gaia ..............................................................» 74 Appendici ..................................................................................................................» 82 Finito di stampare nel mese di aprile 2014 da Tipografia Gutenberg, Fisciano (SA)