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Assassinio nella Cattedrale (foglio di sala)
Noi non sappiamo molto del futuro o solo questo: di generazione in generazione è un ripetersi di cose sempre uguali. Gli uomini non imparano molto dall’esperienza degli altri. Ma nella vita di un uomo non torna mai lo stesso tempo…Spezzare la corda, cambiar pelle. Solo il pazzo, prigioniero di una follia, può pensare di far girare la ruota sulla quale egli gira. Stagione 2009 Anteprime -Thomas Becket, Prima ParteDunque il dissenso nasce solo dalle misure che abbiamo adottato per rimettere le cose a posto. Nessuno più di noi si rammarica di aver dovuto per necessità ricorrere alla violenza. Sfortunatamente vi sono tempi in cui la violenza è, nella nostra società, l’unico mezzo per assicurare la giustizia. -Secondo Cavaliere, Seconda ParteProgramma di sala a cura di Jessica Fornasari Biblioteca di Via Senato – Milano - Rassegna LIBRI IN SCENA www.bibliotecadiviasenato.it Si ringraziano: Mons. Gianni Carzaniga e i Volontari della Parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna per la preziosa disponibilità. Il dott. Claudio Farina e il Gruppo del Giovedì che sono all’origine di questo progetto produttivo Pandemonium Teatro Via Paleocapa, 14 – 24122 Bergamo tel. 035 235039 – fax 035 234540 www.pandemoniumteatro.org Assassinio nella Cattedrale di T.S. Eliot prima nazionale Domenica 12 Luglio - Bergamo – Cortile Domus Alexandrina - h 21.30 repliche Martedì 14 luglio - Milano – Teatro di Verdura - h 21.30 Sabato 18/Domenica 19 luglio - Bergamo – Cortile Domus Alexandrina - h 21.30 La storia Assassinio nella cattedrale è ispirato ad un fatto realmente accaduto: l'assassinio dell'Arcivescovo Thomas Becket avvenuto nel 1170 nella Cattedrale di Canterbury. L'azione del dramma si sviluppa tra il 2 dicembre e il 29 dicembre 1170, è divisa in due parti separate da un interludio. La prima parte è ambientata nella sala dell'arcivescovo ed ha inizio il 2 dicembre 1170. Si apre con un coro cantante, premonitore di eventi violenti. Il coro svolge, sullo stile del coro del teatro greco antico, un ruolo chiave all'interno del dramma. Tre sacerdoti irrompono in scena riflettendo sull'assenza di Becket che, poco dopo, entra in scena e svolge a sua volta una riflessione sul martirio al quale sa di andare incontro. Sulla scena fanno quindi la loro comparsa i tentatori, figure demoniache pronte a lasciargli suggerimenti su come resistere al potere del re, Enrico II, e salvarsi. L'atto chiude sulla risposta di diniego di Becket il quale sa ormai quale sia la strada da percorrere. L'interludio è costituito da un sermone dell'arcivescovo tenuto la mattina di Natale dell'anno 1170. Alla fine del sermone l’arcivescovo annuncia ai fedeli, con parole di fatalità, che entro breve tempo potrebbero avere un martire in più da ricordare. La seconda parte, invece, si svolge il 29 dicembre 1170. Quattro cavalieri giungono con informazioni urgenti da parte del re. I cavalieri hanno udito il sovrano esprimere il suo disappunto rispetto a Becket, interpretando tale disappunto come un ordine per ucciderlo. Lo accusano di tradimento, ma egli dichiara la sua lealtà Assassinio nella Cattedrale di T.S. Eliot con Lisa Ferrari, Tiziano Manzini ensemble musicale da camera diretto da Fabio Piazzalunga pianoforte Fabio Piazzalunga contrabbasso Sandro Massazza coro Gabriella Mazza, Simonetta Bruzzone, Giovanni Guerini scena Graziano Venturuzzo autore delle luci Carlo Villa riduzione e regia Lisa Ferrari Produzione Pandemonium Teatro con il sostegno di Regione Lombardia Diletti figli, noi non consideriamo un martire semplicemente un buon cristiano che è stato ucciso perchè è cristiano: questo ci farebbe soltanto rattristare. Né lo consideriamo semplicemente un buon cristiano che fu eletto fra le schiere dei Santi: perchè questo ci farebbe soltanto rallegrare: e mai il nostro rattristarci e il nostro rallegrarci sono come quelli del mondo. Un martirio cristiano non avviene mai per caso, perchè non si diventa Santi per caso. E ancora meno un martirio cristiano è l’effetto della volontà di un uomo di diventare santo, così come potrebbe con la volontà e qualche macchinazione diventare reggitore di altri uomini. Un martirio è sempre un disegno di Dio, per il suo amore per gli uomini, per avvertirli e guidarli, per riportarli sulla sua strada. Non è mai un disegno dell'uomo; perchè il vero martire è colui che è diventato lo strumento di Dio, che ha perduto la sua volontà nella volontà di Dio, e che non desidera più niente per se stesso, neppure la gloria di essere un martire. Becket viene sottratto alla furia dei cavalieri dai sacerdoti che gli suggeriscono di fuggire e mettersi in salvo, ma l’arcivescovo rifiuta e ribadisce di essere disposto a morire. Il coro accompagna con il suo mesto canto la scena, preannunciando il tragico finale. Becket è nella cattedrale, quando i cavalieri fanno irruzione, uccidendolo. I cavalieri, infine, giustificando la loro azione, spiegando come l'uccisione fu giusta e dettata dalla necessità di impedire alla Chiesa di minare la stabilità del potere dello Stato. “Assassinio nella cattedrale” - che ha forti connotazioni di opposizione ai sistemi di regime autoritario - fu scritto nell'epoca in cui il fascismo cominciava a prendere campo nell'Europa centrale. In questa luce, è stato visto come critica al regime nazista, specie in chiave di sovversione rispetto agli ideali della chiesa cattolica -Thomas Becket,Interludio- Chi è forte con la forza, chi è debole col capriccio. Hanno solo una legge, afferrare il potere e mantenerlo. Chi è più deciso manovra l’avidità e la brama degli altri, chi è debole è divorato dalla sua. -Terzo Prete, Parte Prima- Thomas Stearns Eliot Thomas Stearns Eliot (Saint Louis, 26 settembre 1888 – Londra, 4 gennaio 1965) è stato un poeta, drammaturgo e critico letterario statunitense naturalizzato inglese. Frequentò la Harvard University, dove la sua cultura si arricchì di una notevole conoscenza della letteratura europea; studiò l'italiano leggendo Dante, poeta da lui molto ammirato, a cui successivamente dedicò uno dei suoi più famosi saggi. Nel 1910 si trasferì a Parigi e poté così studiare alla Sorbona, dove frequentò le lezioni di Henri Bergson ed entrò in contatto col simbolismo francese. Più tardi, nel 1911, fece ritorno ad Harvard dove conseguì una laurea in filosofia. Allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferì a Londra dove trovò lavoro come impiegato presso la Lloyd's Bank e cominciò a pubblicare le sue prime poesie. L'anno successivo sposò la ballerina Vivienne HaighWood, nonostante le preoccupazioni dei genitori dovute dell'instabilità mentale della donna. Dopo essere diventato direttore della casa editrice Faber and Gwyer (più tardi Faber and Faber), con la quale pubblicò lavori di giovani artisti quali Ezra Pound, Wystan Hugh Auden, Stephen Spender, passò un periodo di tempo in una clinica svizzera per sottoporsi ad una cura psicologica. Nel 1927 divenne cittadino britannico e si definì un "classicista in letteratura, monarchico in politica, Anglo-cattolico in religione". Infatti quell'anno aveva cominciato a frequentare la Chiesa anglicana, convertendosi poi all'anglicanesimo. Questo evento fu molto importante nella sua vita e influì notevolmente sulla sua produzione letteraria. Dopo una travagliata riflessione, Eliot decise di separarsi dalla moglie facendola ricoverare in un istituto per malati mentali, dove ella morì nel 1947. La sua morte lasciò per sempre un senso di colpa nell'animo del poeta, anche se nel 1957 si risposò. Il 14 settembre 1964 venne insignito della Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente Lyndon B. Johnson, mentre nel 1948 ricevette La musicalità evocativa della parola dà voce al dramma dell’Arcivescovo di Canterbury, in lotta coi suoi antagonisti esterni, e soprattutto lacerato dalle tentazioni e dal dubbio che la sua sete di martirio e la sua affermazione eroica siano in realtà ambizione e peccato. Una riduzione del testo originale in cinque quadri, accompagnati e sottolineati dai cori delle donne di Canterbury, dona nuova vitalità e senso al linguaggio poetico di Eliot: ! Il ritorno in Inghilterra dell’Arcivescovo Thomas Becket dall’esilio ! Le tentazioni che lo stesso subisce ! L’omelia di Natale dell’Arcivescovo ! Il suo assassinio ! La giustificazione degli assassini Lo scandagliamento della parola e la lettura ad alta voce vivificano il potenziale evocativo ed emotivo delle parole scritte. Un concerto di musica e voci, al servizio della poesia. il premio Nobel per la letteratura. Morì a causa di un enfisema polmonare a Londra il 4 gennaio 1965. Le sue ceneri, come da sua volontà, vennero deposte nella Chiesa di San Michele di East Coker, il villaggio dal quale gli antenati di Eliot emigrarono in America: una piccola targa ancora oggi lo commemora. A due anni dalla scomparsa una grande pietra è stata posta alla sua memoria, sul pavimento del "Poets' Corner" della Abbazia di Westminster a Londra. Lisa Ferrari Lisa Ferrari è nata a Bergamo nel 1956. Dopo una laurea in filosofia e la frequenza della scuola del Teatro alle Grazie di Bergamo ha seguito corsi di danza classica e moderna e di canto lirico; con Kaya Anderson del Roy Hart Theater ha approfondito l'uso delle tecniche vocali. Nel 1976 è tra i soci fondatori del Teatro Viaggio e nel 1988 tra i soci fondatori del Pandemonium Teatro, dove tuttora lavora come attrice ed autrice. Tra i lavori più originali troviamo spettacoli per lettura, musica e immagini, come i “Fiammiferi”, “Il Fuoco della Strega”, “Fahrenheit 451”, e “Olocausti”. L'opera di Eliot viene generalmente suddivisa in due fasi. La prima, più pessimista, è identificata dalle poesie contenute nella raccolta Prufrock and other observations (Prufrock e altre osservazioni, 1917) e dai poemi The Waste Land (La terra desolata, 1922) e The Hollow Men (1925). Una seconda fase, caratterizzata da toni di speranza e marcatamente religiosa viene fatta iniziare dal poema The Journey of the Magi (Il viaggio dei magi), scritto nel 1927, anno della conversione di Eliot al cristianesimo e comprende le raccolte Ash Wednesday (Mercoledì delle ceneri, 1929) e Four Quartets (Quattro quartetti, 19361942) e il dramma Murder in the Cathedral (Assassinio nella cattedrale, 1935). Pandemonium Teatro è una compagnia teatrale con sede a Bergamo ed operante su tutto il territorio nazionale. I suoi spettacoli sono stati visti nei principali festival e programmati dai più importanti Centri di produzione teatrale italiani. Il Pandemonium Teatro nasce nel 1988 per iniziativa di alcuni artisti e operatori attivi in Italia da oltre un decennio nel settore Teatro Ragazzi e Giovani. L’occasione della sua fondazione è stata il “Ray Bradbury Festival”. Il suo lavoro in questi anni è stato caratterizzato dalla ricerca di una nuova drammaturgia dalla riflessione sullo spazio teatrale, sono quindi gli elementi alla base delle sue produzioni, che spaziano dal comico al drammatico. Nel suo lavoro non c’è solo la produzione, ma anche l’organizzazione di laboratori rivolti alle scuole e al territorio, di iniziative dove si affrontano temi legati alla drammaturgia e al rapporto fra teatro ed educazione, di rassegne dedicate alle scuole e al pubblico delle famiglie. Il Pandemonium Teatro è stato tra i fondatori dell’Associazione Scenario che organizza da anni l’omonimo Premio con la collaborazione e il sostegno dell’ETI. Ha organizzato dal 1994 al 2000 la manifestazione estiva “La Luna e le Stelle”; ha coprodotto e sostenuto l’attività produttiva di altre compagnie tra la fine degli anni ’80 e primi ’90 (Teatro La Ribalta, Erbamil, Ferruccio Filipazzi). Gli attori del nucleo storico del Pandemonium Teatro, professionisti dalla seconda metà degli anni settanta, formatisi originariamente alle scuole del Teatro alle Grazie di Bergamo e del Piccolo Teatro di Milano, hanno lavorato e collaborato, fra gli altri, con Kaya Anderson del Roy Hart Theatre, Julie Stanzak della Compagnia di Pina Bausch, Toni Comello, Moni Ovadia, Marco Baliani, Giovanna Marini, Marisa Fabbri, Gigi Dall’Aglio, Giuseppe Manfridi e Mamadou Dioume. Hanno inoltre firmato la regia di spettacoli prodotti da altre compagnie italiane, registrato letture e narrazioni per la televisione, condotto esperienze teatrali nella Casa Circondariale di Bergamo e presso strutture impegnate nell’area del disagio; sono stati coinvolti in seminari e convegni nazionali dedicati al rapporto fra teatro, educazione e pubblico giovanile. Da sempre impegnati sul piano della formazione e pedagogia teatrale hanno sviluppato una personale modalità di intervento con attività laboratoriali collocate soprattutto nel mondo della scuola. La sua attività produttiva è stata più volte oggetto di tesi di laurea (università di Torino, Milano, Bologna, Bergamo, Brescia...). E' segnalata sul "Dizionario dello Spettacolo del '900" (Baldini & Castoldi). Il Pandemonium Teatro è sostenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali quale Teatro Stabile d'Innovazione per l'Infanzia e la Gioventù. E' inoltre riconosciuto dalla Regione Lombardia. Tra i romanzi messi in scena “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury e “Racconto di Natale” di Charles Dickens, mentre negli spettacoli di lettura teatrale rientrano fra gli altri l’ “Odissea” di Omero, “Almost Blue” di Carlo Lucarelli, “Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde” di R. L. Stevenson, “Il piccolo principe” di A. de Saint-Exupéry. Della rassegna “La shoa, il razzismo” fanno parte la lettura dal romanzo di Katherine Kressman Taylor “Destinatario Sconosciuto”, “Olocausti” un miscuglio di dialoghi, letture di brani letterari e spezzoni cinematografici e “La Bambola bionda e la bambola bruna” una fiaba che racconta l’Olocausto ai bambini.