Comments
Transcript
Giunta della Regione Emilia-Romagna, Insegnare
Giunta della Regione Emilia-Romagna Insegnare il paesaggio. La formazione e l’educazione per una cultura del paesaggio nell’eredità di Emilio Sereni e nell’esperienza della Regione Emilia Romagna. Contributo n° 115 Progr.Num. 1626/2015 GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA Questo giorno giovedì 29 dell' anno 2015 del mese di ottobre si è riunita nella residenza di Municipio di Forlì P.zza Saffi 8 - Forlì la Giunta regionale con l'intervento dei Signori: 1) Bonaccini Stefano Presidente 2) Gualmini Elisabetta Vicepresidente 3) Bianchi Patrizio Assessore 4) Caselli Simona Assessore 5) Corsini Andrea Assessore 6) Costi Palma Assessore 7) Donini Raffaele Assessore 8) Gazzolo Paola Assessore 9) Petitti Emma Assessore 10) Venturi Sergio Assessore Funge da Segretario l'Assessore Costi Palma Oggetto: PRESA D'ATTO DEL DOCUMENTO FINALE DEL FORUM "INSEGNARE IL PAESAGGIO! LA FORMAZIONE E L'EDUCAZIONE PER UNA CULTURA DEL PAESAGGIO NELL'EREDITÀ DI EMILIO SERENI E NELL'ESPERIENZA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA" SVOLTO IL 20 SETTEMBRE 2015 PRESSO EXPO 2015, ORGANIZZATO DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA DI CONCERTO CON L'ISTITUTO ALCIDE CERVI-BIBLIOTECA EMILIO SERENI. Cod.documento GPG/2015/1860 pagina 1 di 19 Testo dell'atto Num. Reg. Proposta: GPG/2015/1860 ----------------------------------------------------LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Dato atto che: dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 è stata realizzata l’Esposizione Universale di Milano, EXPO 2015, avente come tema ““Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”; i temi proposti dall’Expo Milano 2015 e la visibilità di cui l’evento nel suo insieme gode, hanno consentito alla Regione Emilia-Romagna la dell’economia promozione di protagonismo emiliano-romagnola che si è svolta molteplici nella dal 19 aspetti settimana settembre del al 26 settembre 2015; Premesso che: la Regione, attraverso il Servizio regionale Pianificazione urbanistica, svolge dal paesaggio 2006 denominati uso percorsi Materia Amministrazioni e sostenibile formativi Paesaggio, locali e il e di MiBACT, del territorio, laboratoriali, concerto e nelle con le ultime due edizioni anche con il Servizio Territorio rurale ed attivita' faunistico-venatorie, linguaggio strumenti comune tecnici con fra e il gli duplice attori amministrativi intento di territoriali utili al creare e un offrire miglioramento della gestione del territorio; l’Istituto Alcide Cervi-Biblioteca Emilio Sereni, da qui in avanti Istituto, svolge attività di divulgazione del tema del paesaggio in collaborazione con le maggiori Università italiane; pagina 2 di 19 Considerato che: la Regione e l’Istituto constatano che il nostro Paese offre un patrimonio enorme di paesaggi costruiti dall'uomo nel corso dei secoli, rappresentativi di chi li ha calpestati e vissuti lasciandovi l'impronta; essi costituiscono la nostra ricchezza, l'espressione della nostra identità culturale e l’immagine del Paese nel mondo. Ancora attuale è il pensiero di Emilio Sereni per il quale il paesaggio è “quella forma che l'uomo, produttive imprime nel corso agricole, al ed ai fini delle coscientemente paesaggio naturale” e (E. sue attività sistematicamente Sereni, Storia del paesaggio agrario italiano, 1961); la Regione e l’Istituto conoscenza, a ogni fenomeni di condividono livello e progressivo che grado, l'impegno per abbandono, alla contrastare di i smisurata industrializzazione, di intensa urbanizzazione e di spreco che ne compromettono sviluppo, sono un l’integrità impegno che e le dovrebbe possibilità accomunare chi di fa formazione sul paesaggio e chi lo governa; la condivisione di questi principi ha convinto la Regione e l’Istituto protagonismo a promuovere della all’interno Regione della Emilia-Romagna a settimana EXPO 2015 del un Forum per riflettere sul ruolo della formazione per aumentare la sensibilizzazione sul paesaggio e per migliorare gli strumenti dei quali ci dotiamo al fine di gestirne la qualità e di proporre economie virtuose; al fine di preparare questa giornata, è stato svolto un incontro il 19 giugno a Gattatico, nella sede dell’Istituto, tra i rappresentanti della Regione e i docenti universitari che collaborano ordinariamente con l’Istituto stesso; Dato atto che: pagina 3 di 19 il Forum “INSEGNARE IL PAESAGGIO! La formazione e l'educazione per una cultura del paesaggio nell'eredità di Emilio Sereni e nell'esperienza della Regione Emilia-Romagna” si è svolto il 20 settembre presso la Sala Meeting di Palazzo Italia, dalle ore 15 alle ore 18, durante la settimana del protagonismo della Regione Emilia-Romagna a EXPO 2015; al Forum sono stati invitati rappresentanti delle istituzioni pubbliche (funzionari e amministratori) e delle università italiane (docenti appartenenti ad ambiti disciplinari diversi ma comunque legati allo studio del paesaggio); ai relatori è stato chiesto di riflettere sul ruolo della formazione, a accrescere la paesaggio, e fenomeni ogni livello e grado, sensibilizzazione di raggiungere di e intensa la l’obiettivo progressivo industrializzazione, come strumento per conoscenza di contrastare abbandono, urbanizzazione del i smisurata e consumo di suolo che ne compromettono l’integrità e le possibilità di sviluppo; il confronto, promosso tra gli Amministratori pubblici e i rappresentanti della cultura universitaria, ha deciso di lasciare un contributo alla Carta di Milano, che rappresenta l’eredità culturale di Expo Milano 2015, in merito alla fondamentale importanza della formazione per lo sviluppo di una cultura del paesaggio in Italia; pertanto, i lavori si sono concentrati sulla discussione di un documento, redatto dal gruppo di lavoro regionale che ha organizzato l’evento, in collaborazione con l’Istituto Cervi, che muovendo dall’enunciazione di principi comuni che testimoniano della fondamentale importanza della formazione paesaggistica sia nella gestione della tutela sia nell’insegnamento universitario, si propone di inserire tali principi alla Carta di Milano, che tratta il tema soltanto marginalmente; pagina 4 di 19 i relatori hanno in quella sede segnalato integrazioni e modifiche del documento, e dalla discussione che si è svolta sono state individuate e condivise le proposte per giungere quindi alla predisposizione del documento finale, Allegato parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, che sottolinea il ruolo della sensibilizzazione e formazione paesaggistica a produzione gestione e tutti i livelli del per territorio garantire rurale forme più di eque e sostenibili; tale Documento finale costituisce il contributo che il Forum intende dare alla Carta di Milano; Vista la condivisione da parte dell’istituto sia sul testo del Documento finale sia sulla necessità che lo stesso venga inviato alla Carta di Milano quale contributo della Regione e dell’Istituto stesso; Ritenuto, quindi: di prendere atto del Documento finale del Forum “INSEGNARE IL PAESAGGIO! La formazione e l'educazione per una cultura del paesaggio nell'eredità di Emilio Sereni e nell'esperienza della Regione Emilia-Romagna” svolto il 20 settembre presso la Sala Meeting di Palazzo Italia, nella settimana del protagonismo della Regione Emilia-Romagna a EXPO 2015; di considerare tale Documento finale il contributo che la Regione Emilia-Romagna insieme all’Istituto Alcide Cervi intendono consegnare alla Carta di Milano; di inviare, pertanto, a EXPO 2015 il Documento finale al fine di costituire un contributo per la Carta di Milano dell’EXPO 2015; Dato atto del parere allegato; pagina 5 di 19 Su proposta dell’Assessore ai Trasporti, Reti infrastrutture Materiali e immateriali, Programmazione territoriale e Agenda Digitale e dell’Assessore all'agricoltura, caccia e pesca A voti unanimi e palesi D e l i b e r a di prendere atto del Documento finale del Forum “INSEGNARE IL PAESAGGIO! La formazione e l'educazione per una cultura del paesaggio nell'eredità di Emilio Sereni e nell'esperienza della Regione Emilia-Romagna” svolto il 20 settembre presso la Sala Meeting di Palazzo Italia, EXPO 2015, organizzato dalla Regione Emilia-Romagna di concerto con l’Istituto Alcide Cervi-Biblioteca Emilio Sereni; di considerare tale Documento finale il contributo che la Regione Emilia-Romagna insieme all’Istituto Alcide Cervi intendono consegnare alla Carta di Milano; di inviare, pertanto, a EXPO 2015 tale Documento finale del Forum, quale concerto con contributo l’Istituto della Regione Alcide Emilia-Romagna, Cervi-Biblioteca di Emilio Sereni, alla Carta di Milano; di dare opportuna diffusione, informazione e conoscenza in tutte le sedi del Documento finale del Forum “INSEGNARE IL PAESAGGIO! La formazione e l'educazione per una cultura del paesaggio nell'eredità di Emilio Sereni e nell'esperienza della Regione Emilia-Romagna”. pagina 6 di 19 Allegato parte integrante - 1 20 SETTEMBRE 2015 - EXPO, Milano SALA MEETING, 4° PIANO - PALAZZO ITALIA 15.00 – 18.00 FORUM - INSEGNARE IL PAESAGGIO! TEACHING LANDSCAPE! pagina 7 di 19 EXPO Milano – FORUM 20 settembre 2015 INSEGNARE IL PAESAGGIO! La formazione e l'educazione per una cultura del paesaggio nell'eredità di Emilio Sereni e nell'esperienza della Regione EmiliaRomagna Il nostro Paese ci offre un patrimonio enorme di paesaggi costruiti dall'uomo nel corso dei secoli, rappresentativi di chi li ha calpestati e vissuti lasciandovi l'impronta; essi costituiscono la nostra ricchezza, l'espressione della nostra identità culturale e l’immagine del Paese nel mondo. Ancora attuale è il pensiero di Emilio Sereni per il quale il paesaggio è “quella forma che l'uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale” (E. Sereni, Storia del paesaggio agrario italiano, 1961). L'impegno alla conoscenza, a ogni livello e grado, per contrastare i fenomeni di progressivo abbandono, di smisurata industrializzazione, di intensa urbanizzazione e di spreco che ne compromettono l’integrità e le possibilità di sviluppo, sono un impegno che dovrebbe accomunare chi fa formazione sul paesaggio e chi lo governa. Il FORUM si propone di riflettere sul ruolo della formazione per aumentare la sensibilizzazione sul paesaggio e per migliorare gli strumenti dei quali ci dotiamo al fine di gestirne la qualità e di proporre economie virtuose. *** Il testo di seguito riportato è articolato in input e output. Gli input sono costituiti da una sintesi delle riflessioni condotte dall’Istituto Alcide Cervi, riportate nel Memorandum della Summer School Emilio Sereni 2014, e dalla Regione Emilia-Romagna quale risultato delle esperienze condotte ad oggi e discusse nell’incontro svolto nella sede dell’Istituto a Gattatico, Reggio Emilia, il 19 giugno scorso insieme ai propri partner. Gli output sono costituiti da una possibile integrazione alla Carta di Milano. 1 pagina 8 di 19 INPUT: riflessioni di partenza Principi generali Il paesaggio agrario è un bene comune frutto della interazione tra uomo e natura, la forma che l’uomo imprime al territorio con la produzione di prodotti alimentari e di altri beni di consumo tramite l’agricoltura e l’allevamento. Esso è pertanto l’espressione stratificata dell’attività agricola e dell’organizzazione del territorio tramite i diversi sistemi agrari, le forme dell’insediamento e le scelte produttive, ed è il frutto di un processo ininterrotto di trasformazioni storiche. Il paesaggio agrario è un bene comune • Il paesaggio, parte del patrimonio culturale, tutelato in Italia dalla Costituzione (art. 9), dalla Convenzione europea sul paesaggio e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, rappresenta un fattore relazionale e di identità territoriale e una risorsa di primaria importanza per il Paese e per le comunità locali. Il paesaggio è una risorsa primaria chiave per l’ identità territoriale • L’attuale fase di crisi economica e occupazionale richiede una maggiore attenzione al territorio rurale e al paesaggio agrario come aspetti essenziali per nuove forme di economia e di lavoro per le future generazioni. • Il paesaggio agrario come leva di sviluppo per le generazioni future • L’agricoltura è il settore produttivo che maggiormente influenza la salvaguardia Centralità delle del paesaggio. Ne consegue che le politiche agricole e quelle di governo del politiche agricole territorio rappresentano lo strumento principale per la gestione delle e politiche per il governo del trasformazioni. territorio • L’omologazione delle produzioni agricole ha prodotto effetti negativi sul paesaggio e ha mostrato la fragilità dei sistemi di produzione fondati sulla quantità piuttosto che sulla qualità e sul contesto. La biodiversità deve diventare, al contrario, la strategia da perseguire sia nelle coltivazioni sia negli allevamenti, favorendo nel contempo lo sviluppo di processi produttivi integrati dove il sottoprodotto di un processo può diventare la materia prima per un altro. Qualità delle produzioni agricole e biodiversità • Le ferite al paesaggio, sempre più profonde negli ultimi decenni e connesse anche al consumo di suolo agricolo così come ai fenomeni di abbandono e di urbanizzazione, richiedono strategie e azioni immediate per la tutela e la valorizzazione, dai piani paesaggistici regionali fino agli strumenti urbanistici comunali orientati alla valorizzazione del paesaggio. Ruolo strategico degli strumenti di governo delle trasformazioni orientati al paesaggio • La pianificazione territoriale deve tenere conto in via prioritaria del paesaggio agrario, delle sue diversità e delle relazioni esistenti tra questo e le comunità locali, sia in termini di percezione sociale che di equilibrio tra popolazione e risorse e tra componenti territoriali, a partire dal cruciale rapporto tra città e campagna. Relazioni tra paesaggio e comunità locali 2 pagina 9 di 19 • • • Le scelte sul paesaggio agrario devono coinvolgere, oltre agli esperti e alle istituzioni, anche altri attori che devono partecipare ai processi decisionali: dalle imprese agricole coinvolte direttamente nella costruzione del paesaggio agrario alla popolazione che vi abita e lo fruisce. Paesaggio e partecipazione I processi di pianificazione richiedono di essere accompagnati da adeguati processi culturali, che privilegino la formazione e l’educazione al paesaggio, orientate sulla filiera conoscenza-tutela-valorizzazione e legate al sistema agricolo, agli ecosistemi e al sistema complessivo dei beni culturali. Formazione ed educazione È necessario che la sensibilizzazione, formazione ed educazione al paesaggio, siano indirizzate a svariati interlocutori, per superare un profondo gap che riguarda la consapevolezza dei valori (storici, culturali, identitari, sociali, ecologici ed economici) legati al concetto di paesaggio. Paesaggio e riconoscimento dei valori Destinatari della sensibilizzazione/educazione/formazione • • • • Le comunità locali devono essere destinatarie di processi di sensibilizzazione e presa di coscienza del loro paesaggio quotidiano e del valore intrinseco di tale bene comune. Il paesaggio è senso di appartenenza, identità, memoria intorno al quale vecchi e nuovi cittadini possono raccogliersi e riconoscersi all’interno di una comunità. Una volta compreso questo la comunità saprà presidiare i valori paesaggistici in cui si identifica e proporre il cambiamento per ciò che percepisce come avulso. I primi destinatari della formazione sono gli studenti delle scuole di diverso grado affinché progressivamente le nuove generazioni introiettino il valore del paesaggio e il suo significato sia nella loro vita quotidiana sia all’interno della comunità, e assumano spontaneamente un punto di vista sensibile al tema. Nel momento in cui il paesaggio entra a scuola rivela la sua carica formativa perché mobilita le aree della cittadinanza attiva. È necessario elaborare e portare nelle scuole percorsi educativi ad hoc indirizzati agli istituti primari, secondari e alla formazione universitaria oltre a sostenere e consolidare le esperienze già esistenti che possono costituire buone pratiche di insegnamento sulla materia. È fondamentale trasmettere agli operatori del settore agricolo la consapevolezza del loro ruolo nella conservazione, modificazione e creazione di nuovi paesaggi e di quanto il paesaggio agrario di qualità possa veicolare una produzione di qualità, in cui il contesto paesaggistico contribuisce al valore stesso del prodotto sul mercato. Possono coadiuvare gli imprenditori agricoli diversi operatori che è opportuno lavorino in sinergia e con la consapevolezza dei valori paesaggistici che i loro progetti intercettano. È indispensabile che le diverse figure di liberi professionisti che operano sul La sensibilizzazione delle comunità locali L’educazione nelle scuole: gli studenti La formazione degli operatori: gli imprenditori agricoli La formazione degli operatori: i 3 pagina 10 di 19 territorio, modificandolo, accolgano la complessità della “materia paesaggio”. La formazione deve indirizzarsi a sviluppare capacità di lettura e di analisi dei diversi tipi di paesaggio e ad affrontare la sfida della trasformazione del territorio, unendo i diversi saperi e allargando lo sguardo al contesto nel quale l’intervento stesso riverbera i suoi effetti. Lo stesso approccio deve essere adottato anche dai tecnici delle Pubbliche Amministrazioni, che hanno il compito del controllo delle trasformazioni sul territorio accompagnando, con la valutazione degli interventi proposti, l’azione progettuale nel suo svolgersi. • Un’attenzione particolare va diretta alla formazione degli Amministratori Pubblici che, quali rappresentanti di comunità locali più consapevoli e sensibili, devono comprendere le potenzialità che le politiche dirette alla tutela e valorizzazione del paesaggio offrono in termini di sviluppo locale, salvaguardia dell’ambiente, salute pubblica, benessere per i cittadini. tecnici La formazione degli operatori: gli Amministratori Pubblici Obiettivi delle esperienze educative/formative La formazione sul paesaggio deve essere concepita come un processo continuo e deve comprendere attività diversificate riuscendo ad intercettare i destinatari più volte con obiettivi e tempi diversificati. Fondamentale è l’educazione nelle scuole ma è un obiettivo che può essere raggiunto solo nel lungo periodo. Nel medioperiodo, in particolare per il paesaggio agrario, è centrale la formazione dei giovani imprenditori agricoli per i quali la qualità del paesaggio deve essere vista non come limitazione ma come chance per migliorare la competitività delle aziende. Creare una formazione/ educazione continua sul paesaggio Nello studio del paesaggio agrario le esperienze di ricerca e di formazione devono sperimentare approcci multidisciplinari, elaborando un linguaggio comune, superando i confini dei singoli ambiti scientifici e della specializzazione disciplinare per recuperare una visione unitaria del territorio e dell’agricoltura come attività decisiva non solo del passato ma anche del futuro. Sperimentare approcci interdisciplinari • Si auspica un collegamento più organico tra i progetti e le attività del MIPAAF riguardanti gli aspetti culturali del territorio rurale, finalizzati alla conoscenza, tutela, valorizzazione del paesaggio agrario italiano. Favorire un raccordo tra esperienze di ricerca • I processi di sensibilizzazione delle comunità locali devono essere finalizzate alla diffusione della conoscenza dei paesaggi locali attraverso l’avvio di processi di avvicinamento ai contesti, di riconoscimento del patrimonio presente, di comprensione delle relazioni tra gli elementi costitutivi. I processi di valorizzazione possono attivare percorsi di progressivo svelamento dei paesaggi contribuendo alla scoperta di aspetti generalmente non noti o non riconosciuti. Diffondere la conoscenza e svelare i paesaggi • • 4 pagina 11 di 19 • La formazione deve diventare il motore per diffondere una cultura della trasformazione sostenibile che possa coniugare la filiera della conoscenza tecnica e culturale con quella del “saper fare” degli imprenditori agricoli e della popolazione locale e che integra tra loro soggetti diversi, da un lato, le amministrazioni pubbliche di ogni livello e grado e, dall’altro, la cittadinanza. Promuovere trasformazioni sostenibili frutto di diversi saperi e poteri • La formazione deve diventare un punto di riferimento per le amministrazioni locali al fine di predisporre strumenti di pianificazione orientati alla tutela attiva del paesaggio agrario, alla conservazione delle trame storiche, alla valorizzazione delle specificità così come alla gestione delle trasformazioni, al contenimento di ogni ulteriore riduzione del suolo fertile, risorsa limitata ed essenziale per la produzione di beni alimentari e per la salvaguardia dei caratteri e delle identità locali. Adeguare gli strumenti di governo delle trasformazioni La necessità di far convergere interessi, obiettivi e risorse economiche richiede la creazione di nuovi strumenti di cooperazione per definire gli impegni reciproci delle parti nel perseguire un progetto con strategie chiare e condivise. Occorre arricchire la cassetta degli attrezzi tradizionali con nuovi dispositivi. La conoscenza di “forme pattizie” innovative potrà stimolare nuove esperienze di cittadinanza attiva e accordi con le Amministrazioni locali finalizzati alla gestione del paesaggio. Nei contesti marginali o in quelli ad elevata conflittualità tali strumenti devono essere l’obiettivo dei processi di concertazione. Creare nuovi strumenti per la cooperazione La formazione degli operatori agricoli deve aumentare la consapevolezza degli effetti positivi e negativi che la loro attività esercita sul contesto paesaggistico e nel contempo sviluppare la capacità di cogliere dal contesto le opportunità offerte fornendo un supporto operativo alla definizione del progetto aziendale in una prospettiva più ampia. Sviluppare una visione imprenditoriale negli agricoltori • • 5 pagina 12 di 19 OUTPUT: PROPOSTA DI CONTRIBUTO PER “LA CARTA DI MILANO” EXPO 2015 Noi crediamo che • Paesaggio e democrazia siano elementi fondamentali per uscire dalla crisi e favorire il diritto al cibo per tutti. • L’attività agricola sia fondamentale non solo per la produzione di beni alimentari e primari, ma anche in quanto contribuisce a disegnare il paesaggio, a proteggere l’ambiente e il territorio e a conservare la biodiversità. • Il paesaggio agrario sia un bene comune e una “risorsa pubblica”, e come tale vada salvaguardato e valorizzato, contrastando il consumo di suolo, l’abbandono e il degrado e imparando a leggerne anche la dimensione culturale e simbolica. • La salvaguardia del paesaggio comporti la difesa dei suoli, delle acque e degli equilibri ecologici, il rispetto dei valori estetici, panoramici e culturali, il supporto alle popolazioni impegnate nella conservazione dei caratteri locali, e, infine, che possa anche diventare una leva di sviluppo economico e sociale per le popolazioni. • Il processo di trasformazioni storiche che ha originato diversi sistemi agrari, le forme dell’insediamento e le scelte produttive, così come il cibo frutto di questi paesaggi, siano parte integrante di una cultura di un determinato territorio, e ne costituiscano l’identità relazionale e la memoria. • La conoscenza sia una precondizione per lo sviluppo di una cultura del paesaggio e per aumentare il senso di responsabilità degli attori coinvolti nella conservazione/valorizzazione della specificità dei contesti e dei loro prodotti alimentari. Il territorio e la sua dimensione paesaggistica determinano le condizioni di vita e di riproduzione della vita, riguardano quindi direttamente questioni di equità e giustizia. • La valorizzazione del paesaggio agrario e dei suoi prodotti non possa prescindere dall’adozione di approcci multidisciplinari finalizzati a recuperare una visione unitaria del territorio e dell’agricoltura, evitando la mercificazione dei valori. • Sia indispensabile restituire centralità al territorio locale - combinata alla responsabilizzazione sulle questioni di scala globale - riconnettendo gli individui 6 pagina 13 di 19 alle comunità, favorendo le relazioni tra le diverse componenti territoriali e integrando i saperi esperti a quelli contestuali. • Siamo consapevoli che • Gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori operano in una posizione fondamentale per la nostra nutrizione; essi hanno uguali diritti e doveri in relazione al loro lavoro, sia come singoli imprenditori che come settore produttivo. • L’agricoltura è il settore produttivo più importante per la salvaguardia del paesaggio e per la sua riproduzione. Le attività dell’agricoltura e dell’allevamento hanno effetti diretti sul paesaggio e, se da un lato possono garantire la sua resilienza attraverso una costante manutenzione, dall’altro, senza una gestione consapevole, possono alterarne in modo irreversibile le caratteristiche, mettendo a rischio le diversità e le qualità connotanti. • Le politiche agricole, quelle territoriali e urbanistiche rappresentano lo strumento principale per la gestione delle trasformazioni. • Il paesaggio agrario rappresenta una risorsa primaria per le generazioni future al fine di perseguire uno sviluppo economico sostenibile dei loro ambienti di vita. Poiché sappiamo di essere responsabili di lasciare un mondo più sano, equo e sostenibile alle generazioni future in quanto cittadine e cittadini, noi ci impegniamo a • Promuovere l’educazione alimentare e ambientale e la conoscenza dei paesaggi locali in ambito familiare e scolastico per una crescita consapevole delle nuove generazioni. • Scegliere consapevolmente gli alimenti, considerando l’impatto della loro produzione sull’ambiente e sul paesaggio. In quanto membri della società civile, noi ci impegniamo a • Far sentire la nostra voce a tutti i livelli decisionali, tramite gli strumenti della comunicazione e della partecipazione al fine di determinare piani e progetti per un futuro più equo e sostenibile. • Promuovere strumenti che difendano e sostengano il reddito di agricoltori, allevatori e pescatori e il loro ruolo di fornitori di servizi (ecologici, ambientali, di sicurezza), potenziando gli strumenti di organizzazione e cooperazione, fra piccoli produttori. • Partecipare alle iniziative delle comunità locali finalizzate alla conoscenza dei paesaggi locali: dai paesaggi agrari storici, alle risorse e ai valori presenti, ai loro prodotti tipici e tradizionali. • In quanto imprese, noi ci impegniamo a • Mantenere e promuovere la diversificazione delle forme di coltivazione e di allevamento al fine di preservare la biodiversità e il benessere degli animali e di migliorare le relazioni tra i prodotti e paesaggi di produzione. 7 pagina 14 di 19 • Sviluppare processi produttivi integrati che riducano gli sprechi e trattino i sottoprodotti di un ciclo come risorse primarie di altri cicli produttivi. • Concepire l’agricoltura multifunzionale in una logica “multideale”, cioè che possa accompagnare la costruzione di valori per un nuovo modello di sviluppo di società e di relazione tra i cittadini volto a riorganizzare la capacità di produrre in modo sostenibile. Quindi noi, donne e uomini, cittadini ‘di questo pianeta, sottoscrivendo questa Carta di Milano, chiediamo con forza a governi, istituzioni e organizzazioni internazionali di impegnarsi a • Rafforzare le leggi per contrastare la riduzione della superficie agricola e per regolamentare gli investimenti sulle risorse naturali, favorendo la partecipazione delle popolazioni locali. • Promuovere patti globali riguardo le strategie alimentari urbane e rurali in relazione alla sostenibilità e all’accesso al cibo sano e nutriente, che coinvolgano sia le aree metropolitane del pianeta sia le campagne. È necessario attuare un nuovo patto città-campagna coinvolgendo gli attori territoriali. • Avviare processi di ordine culturale orientati alla filiera conoscenza-tutelavalorizzazione e legati al sistema agricolo, agli ecosistemi e al sistema complessivo dei beni culturali mettendo in evidenza la stretta relazione tra patrimonio e paesaggio. • Introdurre o rafforzare nelle scuole e nelle mense scolastiche i programmi di educazione alimentare, fisica e ambientale come strumenti di salute e prevenzione, valorizzando in particolare la conoscenza e lo scambio di culture alimentari diverse, a partire dai prodotti locali, tipici e biologici e dalla conoscenza dei paesaggi d’origine con le implicazioni culturali che questi esprimono. • Definire un progetto formativo continuo sul paesaggio agrario, articolato in relazione ai destinatari e agli obiettivi che si intendono raggiungere nel quale la scuola del territorio abbia un ruolo da protagonista a partire anche dalle piccole realtà scolastiche. • Ideare percorsi formativi rivolti a tutti i soggetti che generano un impatto sul paesaggio, compresi i decisori politici, in forma multisciplinare e con un approccio etico costruendo comportamenti responsabili. • Valorizzare e incrementare la biodiversità a livello sia locale sia globale, grazie anche a indicatori che ne definiscano non solo il valore biologico ma anche il valore economico, per rafforzare le identità delle comunità, promuovere l’educazione ambientale, il benessere dei cittadini e il turismo eco-sostenibile. • Definire, ai diversi livelli, strumenti di pianificazione che fissino strategie e azioni mirate alla tutela attiva e alla valorizzazione dei paesaggi agrari, della loro diversità e delle relazioni esistenti tra questi e le comunità locali in trasformazione, in termini sia di percezione sociale sia di equilibrio tra popolazione e risorse. 8 pagina 15 di 19 • Sensibilizzare le popolazioni locali, gli studenti, gli imprenditori agricoli, i tecnici e gli Amministratori locali sui valori intrinseci dei paesaggi agrari e sugli effetti, positivi e negativi, che il loro operare e le loro attività possono esercitare sugli stessi. • Sperimentare nuovi strumenti di cooperazione tra attori con i quali fissare gli impegni reciproci assunti dalle parti per il raggiungimento di progetti strategici condivisi orientati al miglioramento della qualità degli ambienti di vita. • Costruire e incentivare reti territoriali che mettano a confronto attori diversi sul tema del paesaggio, dai musei universitari - come presidi della diffusione della cultura scientifica - a quelli locali, ai centri di ricerca, alle associazioni di ambito ambientale, culturale, storico, ai gruppi informali di interesse, al fine di rafforzare le pratiche di cittadinanza attiva con elementi di conoscenza e consapevolezza. 9 pagina 16 di 19 Il documento è stato elaborato in collaborazione con: Michele Alinovi Assessore del Comune di Parma [Urbanistica, Lavori Pubblici, Energia, Edilizia Privata,T.S.O.] Gabriella Bonini Responsabile scientifico Biblioteca Archivio Emilio Sereni Mario Calidoni Comitato scientifico Istituto Cervi, MIUR esperto di educazione al patrimonio Paola Capriotti Consulente Formez PA Daniela Cardinali RER, Servizio Pianificazione urbanistica, Paesaggio e Uso sostenibile del territorio Elena Corradini Comitato scientifico Istituto Cervi, Università di Modena e Reggio Carla Danani Università di Macerata Emiro Endrighi Comitato scientifico Istituto Cervi, Università di Modena e Reggio Emilia Mauro Fini RER, Servizio Territorio Rurale e Attività Faunistico-Venatorie Carlo Gemignani Università di Parma Antonio Gioiellieri ANCI ER Alberto Giombetti CIA – ufficio del Presidente Roma Marco Giubilini ANCI ER Marcella Isola RER, Servizio Qualità Urbana e Politiche Abitative Sandra Manara Segretariato Regionale del MiBACT Barbara Marangoni Consulente Formez PA Anna Mele RER, Servizio Pianificazione urbanistica, Paesaggio e Uso sostenibile del territorio Rossano Pazzagli Comitato scientifico Istituto Cervi, Direttore Summer School Emilio Sereni, Università del Molise Alex Pratissoli Assessore del Comune di Reggio Emilia [Rigenerazione urbana e del territorio, Laura Punzo RER, Servizio Pianificazione urbanistica, Paesaggio e Uso sostenibile del territorio Alessandra Rossi EDISU, Torino, Ente per il diritto allo studio universitario Laura Schiff RER, Servizio Commercio, Turismo e Qualità Aree Turistiche Albertina Soliani Presidente Istituto Alcide Cervi Carlo Tosco Comitato scientifico Istituto Cervi e Summer School Emilio Sereni, Politecnico Torino Pianificazione urbanistica del paesaggio] ORGANIZZAZIONE A CURA DI: Paola Capriotti Consulente Formez PA Daniela Cardinali RER, Servizio Pianificazione urbanistica, Paesaggio e Uso sostenibile del territorio Lorella Dalmonte RER, Servizio Pianificazione urbanistica, Paesaggio e Uso sostenibile del territorio Marcella Isola RER, Servizio Qualità Urbana e Politiche Abitative Maria Papadia Segreteria organizzativa Istituto Cervi Laura Punzo RER, Servizio Pianificazione urbanistica, Paesaggio e Uso sostenibile del territorio Lorenza Tizzi Segreteria organizzativa Istituto Cervi Emiliana Zigatti Segreteria organizzativa Istituto Cervi 10 pagina 17 di 19 Allegato parere di regolarità amministrativa REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Enrico Cocchi, Direttore generale della DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI INTERNAZIONALI esprime, ai sensi dell'art. 37, quarto comma, della L.R. n. 43/2001 e della deliberazione della Giunta Regionale n. 2416/2008 e s.m.i., parere di regolarità amministrativa in merito all'atto con numero di proposta GPG/2015/1860 data 26/10/2015 IN FEDE Enrico Cocchi pagina 18 di 19 Progr.Num. 1626/2015 N.Ordine 9 omissis --------------------------------------------------------------------------------------------------L'assessore Segretario: Costi Palma --------------------------------------------------------------------------------------------------- Il Responsabile del Servizio Affari della Presidenza pagina 19 di 19