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Le piante, a mezzo dei peli radicali che si trovano sulle radici piu iov

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Le piante, a mezzo dei peli radicali che si trovano sulle radici piu iov
COME SI NUTRONO LE PIANTE
Le piante, a mezzo dei peli radicali che si trovano sulle radici piu
iov vani, assorbono i sali minerali disciolti dall'acqua nel terreno.
Iktti peli sono come tante piccole mani che prendono il cibo e
clciando essi mancano - come avviene allorche nei trapianti si
hirappano le parti terminali delle radici - le piante non possono
;ilimentarsi e muoiono.
L'acqua con detti sali forma una corrente di liquido (chiamata
iiri/cl grezza od uscendeizfe) che nell'intei-no della pianta arriva alle
parti verdi (foglie, rami, ecc.). Nelle foglie vi sono tante piccole
I>ocche (dette siorni) che prendono dallaria, in presenza di luce,
I'anidride carbonica. E questa che trasforma la linfa grezza in elaborata e cioe in sostanza che, dopo altre modificazioni, discendono
sino alle radici (percio e chiamata anche linfa cliscendente) andando
a nutrire tutte le parti della pianta. E intuitivo che quando manca la
luce (principalmente quella del sole) o allorche - per una ragione
qualsiasi - le parti verdi sono molto ridotte od assenti, come nell'inverno, per le piante che perdono le foglie, o per un parassita che le
abbia molto danneggiate, la trasformazione della linfa avviene in
scala limitata o cessa del tutto. Questa cottura del cibo delle piante
chiamasi in termini scientifici processo fofositzfetico (che avviene
cioe, alla luce) o funzione clorofilliarza, dalla clorofilla che e la sostanza verde che colora le foglie ed altre parti della pianta. Questo
processo non ha sosta nel periodo di vegetazione delle piante perchd
l'acqua in piu viene traspirata, viene cioe, grosso modo, eliminata
similmente al sudore dell'uomo. E, come nell'uomo, la traspirazione
dclle piante e piu attiva con elevata temperatura, con un contenuto
maggiore di acqua, con forte \:entilazione, ecc. Gli stomi, di cui si e
detto, provvedono anche alla traspirazione. Essi sono spesso in gran
numero (alcune centinaia per millimetro quadrato) e si trovano
generalmente nella parte inferiore delle foglie.
Le piante altresi respirano e come l'uomo, prendono dall'aria
ossigeno e mandano fuori anidride carbonica, un cenoineno cioe
inverso a quello della funzione clorofilliana. La respirazione avviene
oltre che nelle foglie anche nel fusto, rami e radici ed e piu forte nei
periodi di maggiore attivita della pianta, cosi come l'uomo respira
affannosamente quando compie un lavoro gravoso e lievemente nei
periodi di assoluto riposo.
Ma la linfa elaborata subisce altre trasformazioni dopo che
quella grezza si e combinata con l'anidride carbonica. Inlatti da
principio si formano vari zuccheri che poi, nella maggior parte delle
piante, passano ad amido e, successivan~ente,a zucchero solubile
che e adoperato come materiale nutritivo ed in parte accantonato
come cibo di riserva da usarsi nei periodi vegetativi meno favorevoli.
E questa riserva che di fatto permette alle piante poliennali di lormare le foglie ed i fiori alla ripresa vegetativa e sono ancora sostanze
di riserva quelle che - contenute nei semi - provvedono alla nutrizione delle giovani piantine sino a quando queste, con la piccola
radice ed il fusticino che spuntano nella germinazione, sono capaci
di farlo da sole.
Si deve tener presente chc una parte delle sostanze azotate assorbite dalle radici e trasformata prima di giungere alle foglie, il che
spiega l'effetto spesso immediato che si ottiene elargendo concimi
che contengono detto elemento.
Le piante hanno bisogno, per potersi nutrire, di trovare nel terreno e nell'atmosfera vari elementi e principalmente: carbonio,
idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo, calcio, potassio, magnesio, ferro e
zolfo. I primi tre sono presi in gran parte dall'aria e dall'acqua;
I'azoto in piccola parte dall'aria o dalle precipitazioni e per il resto
dal terreno dal
sono pure tratti gli altri elementi. Oltre a quelli
elencati, sia pure per quantita spesso piccolissime (e detti percio
microelementi), altri elementi sono pure indispensabili alle piante
per l'accrescimento ed un normale sviluppo. Essi sono: manganese,
sodio, silicio, boro, rame, zinco, allunlinio, nichel, cobalto, molibdeno, ecc.
Per a\:ere un'idea della partecipazione degli elementi nutritivi
alla foimazione della pianta si osservino le cifre riportate nella tab. 3.
Nella composizione minerale della sostanza secca - cioe di tutto
quanto rimane di un vegetale una volta eliminata l'acqua - la parte
del leone la fanno l'ossigeno, il carbonio e l'idrogeno; seguono, in
ordine di importanza, l'azoto, il potassio, il calcio e il fosforo, poi, in
misura minore, il magnesio, lo zolfo, il cloro, l'alluminio, il ferro, il
mangancsc ed altri vari elementi.
Anche di qui si puo facilrnentc dedurre che, prescindendo dal
carbonio e dall'ossigeno, che si trovano nell'aria, oltre che dall'idrogcno, presente nell'acqua, i tre elementi consecutivi - azoto, fosforo
i. potassio, - sono deliniti principali sia perche sono consumati dalle
Fig. 3 - Le piante assorbono, a mezzo dei peli radicali, i sali minerali disciolti
dall'acqua nel terreno. Queste soluzioni formano una corrente di liquido, detta
linfa grezza o ascendente, che sale nell'intemo del cilindro centrale. Aff~nchetutte
le parti della pianta possano nutrirsi, la linfa greLza deve trasformarsi in elaborata il
che awiene principalmente nelle foglie allorche la linfa ascendente, in presenza di
luce, si combina con I'anidride carbonica dell'aria.
Tab. 3 - Composizione minerale della sostanza secca in 99.
Elementi
90 in pcso
della sostanza
sccca totale
Ossigeno .........................................
Carbonio .........................................
Idrogeno .........................................
Azoto ............................................
Potassio .........................................
Calcio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Fosforo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Magnesio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Zolfo ............................................
Cl01~............................................
Allun~inio........................................
Ferro ............................................
Manganese .......................................
Altri
.............................................
piante in maggior quantita, sia perche possono, in conseguenza di
detto Forte consumo, divenire scarsi nel terreno. Cio non vuol dire
che gli altri elementi non siano necessari alle piante e ~ e r c i osiano da
trascurare completamente, ma significa che ilagricoliore deve tener
conto nelle concimazioni soprattutto dell'azoto, del fosforo e del
potassio. Non sono frequenti, almeno in Italia, i casi di terrcni nci
quali, ad esempio, il boro od il magnesio manchino del tutto. Pero,
quando una coltura avesse un modesto accrescimento o foglie con
colorazioni anormali, l'agricoltore dovra rivolgersi ad un tecnico
perche determini se la causa e dovuta ad una malattia o all'assenza
di un elemento.
Bisogna altresi ricordare che la formazione del nutrimento e,
conseguentemente, la produzione di una coltura e in proporzione
all'elemento disponibile in quantita piu ridotta, sempre in relazione
ai bisogni dclla specie coltivata. In altre parole, avviene per la produzione vegetale quanto succede Facendo il pane. Per averlo sono
necessari: farina, acqua, sale, lievito e calore, per cui sc, ad esempio,
si hanno solo 10 grammi di lievito, si potra avere solo il pane in
proporzione a questo, anche se di farina se ne avessero centinaia di
quintali, di acqua interi fiumi, ccc. Nel terreno bisognera portare alle
dosi piu alte tutti gli elementi che contribuiscono alla produzione se
si vorra raggiungere i raccolti piu elevati (vedi figure 2 e 3). Ben si
comprende che le quantita da aggiungere non saranno uguali per
tutte le specie, ma proporzionali ai bisogni di quella in coltura. Cosi,
ad csempio, per un quintale di granella di frumento sono media14
#
/-
8
Consumo
elementi fertilizzanti in Italia nel quinditennio
.
' Ossido di
Potassio
mente necessari kg 3 di azoto, kg 1,5 di anidride fosforica, kg 1,8 di
ossido di potassio e kg 0,s di calcio, per cui portare alla dose piu alta
questo ultimo elcmento - sc esso fosse in assoluto difetto contemporaneamente all'azoto - ne bastera una quantita molto piu bassa
rispetto a quella dell'azoto.
Gli elementi hanno poi tra loro una reciproca influenza; cosi
l'a~otoesercita un effetto positivo sull'assorbimento del fosforo, il
potassio deprime quello del calcio, ecc.
Tra gli elementi sopra ricordati vi e l'idrogeno. Sia per il bisogno
di questo, sia - soprattutto - perche le piante assorbono i sali dal
terreno quando sono in soluzione, la quantita di acqua e condizione
spesso fondamentale per la nutrizione delle piante. Dove le piogge
sono scarse ed irregolari e non si abbia la possibilita d'irrigare,
l'agricoltore deve ricordare questa possibile deficienza e calcolare
una formula di concimazione che sia proporzionata al raccolto che
I
Fig. 5 - Per raggiungere Ia piu alta
capienza del mastello, non bastera
innalzare la sola doga piu bassa, ma
tutte quelle inferiori al normale.
Cosi per elevare la produzione al
massimo, occorre portare alle dosi
piu alte tutti gli elementi nutritivi e
rendere ottimi i fattori che concorrono alla produzione.
('liilogrammi d'acqua necessari per produrre un chilogrammo di sostanza
Patata .................
Cotone ................
O n o ..................
Bietola da zucchero .....
Mais ..................
I consumi di cui sopra sono in relazione alla qualita del terreno,
;dlc lavorazioni fatte, alla varieta coltivata ed alla concimazione,
irncndo presente che quando questa e alta, il fabbisogno di acqua
diminuisce sensibilmente.
Si ricorda per ultimo che la produzione massima che si puo
ciinscguire con un'elevata concimazione, non sempre coincide con
I;i maggiore convenienza economica. Questo anche perche l'utiliz~ i z i o n edei fertilizzanti da parte della pianta non e uguale per tutti
gli clementi: essa e elevata per i concimi azotati, mediocre per i
potassici, scarsa per i fosfatici. Va ancora aggiunto che per fare
1 ~iilcoliesatti sulle quantita di elementi fertilizzanti da somministrare
nllc piante da coltivare bisognera tenere conto della fertilita rimasta
ddle colture che le hanno precedute, specie se i loro residui vegetali
suno stati interrati con aggiunta di azoto, come avviene o dovrebbe
i avvenire nel caso del frumento e di tutte le specie cerealicole.
1
Fig. 4 - Come in un mastello la doga
pih bassa segna il livello delllacqiia
che pub esservi contenuta, cosi nel
terreno la produzione 6 determinata
dall'elemento che vi si trova nella
quantith minima rispetto al bisogno
della specie coltivata.
1)11i)
ottenersi in quelle condizioni. Non basta tener conto della sola
i~iiantitadi pioggia, ma si deve anche vedere quando essa cade e
iiicttcre questi periodi in relazione al ciclo vegetativo delle piante.
i ; i osso modo i consumi di acqua sono stati calcolati come segue:
poi vi sono buone alberate di olmi, noci, frassini o giganteschi
i ~ m p l a rdi
i querce, si puo arguire che il terreno e ricco e produttivo.
La forma ed il colore del suolo possono pure dare indicazioni per
I ,ic+iilie l'alcalinita. Dove esiste la prima, molto spesso vi e preL.ceii/.a
di sali di ferro ed in questo caso i terreni sono rossastri con la
pallini oppure uno strato compatto dett.o t1zsso in
izio
'to in Lombardia, ecc. Nei suoli alca.lini sovente il
.na,
cciloi-c e biancastro, frequentemente con umidita ristagnante ed a
\:I i l ~ c
con strati tenaci detti croste nelle Puglie, cui-unti o curunzi nel
Vcni-ictoe nelllEmilia,turturi nel Lazio ecc.
cit.
1
i
CAP.111
I
IL TERRENO AGRARIO
La conoscenza del terreno e cioe il sapere di quali elementi esso &
provvisto e di quali scarseggia e condizione fondamentale per razionali ed economiche concimazioni. Ignorare cio puo portare a
perdile di denaro e, qualche volta, a danni: sarebbe come se il capo
famiglia - senza consultare la moglie - portasse a casa della carne
mentre per il pranzo manca solo il pane; il pranzo non sara completo
e la carnc, se non si ha la possibilita di conservarla, si guastera con
consegucnte danno economico.
Si deve precisare subito che non e facile, senza un'analisi fisico-chimica del suolo, determinare quali elementi sono in difetto. Vi
sono pero osservazioni che il conduttore di un'azienda agraria puo
agevolmente fare. Tra queste la presenza di piante spontanee: cosi, il
m a r e nei terreni dell'azienda sviluppo di camomilla, fieno canino,
~orasacco,cardo stellario, ecc., vuol dire in generale suolo povero;
quella di medica, trifogli, ecc., significa elevato contenuto di fosforo
e di calcio. Le piante spontanee possono inoltre dire se un terreno &
sulso (in questo caso crescono salsole, salicornie, statici, tamerici,
ecc.) oppure se e acido ( I ) per eccesso di sostanza organica, deficienza di calcio, ecc. (ed allora si trovano il mirtillo, il ginestrino
palustre, il brugo, la stipa o scopa, le felci, i rododendri, ecc.) oppure
se e alcalino ( i ) per eccesso di calcio (ed in questo caso vi crescono
spontanee ginestra odorosa, sulla, liquirizia, atreplici, ecc.).
Anche gli alberi che si trovano nel terreno possono dare indicacastagno, robinia,
zioni di tal genere. Nei terreni acidi
pino silvestre, nocciuolo, formazioni di brughiera e - lungo i litorali
- mirteto, rosellato, cisteto, ecc. Nei terreni alcalini trovano invece
condizioni confacenti l'olivo, il mandorlo, ecc.
I
6 - Se si versa dell'aceto forte sopra un po' di terreno ben secco e si ottiene uno
uppo di bollicine d'aria, cio stara a significare che il terreno e prowisto di calcio.
Per stabilire il contenuto di carbonato di calcio, l'agricoltore
iira lare da se un'analisi approssimativa. Bastera versare su alcune
31e di terra ben secche un po' di aceto forte: se si hanno sul terreno
rllc bollicine, cio stara a significare la presenza di dctto elemento.
I
I
I
(I) Nel terreno le soluzioni acquose possono essere neutre (cioe come
acqua purissima), acide (molto grossolanamente paragonabili a d acqua nella
quale e stato spremuto un limone) ed alcaline (acqua con disciolto del sale).
Come e detto sopra, la Flora spontanea da spesso indicazioni sullo stato di
queste soluzioni, che d'altra parte e facilmente determinato dalle analisi
chimiche cd indicato col nome di reazione. Di questo si dira anche piu avanti.
I
mlisi del terreno
La via maestra per conoscere il contenuto del terreno in elementi
iiiitritivi resta pero quella dell'analisi che puo essere chimica o fi:>logica.L'analisi chimica puo esscre l'atta anche con indicatori che
danno pero risultati approssimativi, sia pure spesso sufficienti nella
Per le colture arboree sta estendendosi il metodo della diagnostica fogliare che determina le eventuali deficienze di elementi nei
vari periodi del cielo vegetativo ed indica le concimazioni da compiersi.
I1 compito dell'agricoltore per l'analisi chimica o fisiologica resta
limitato alla preparazione dei campioni, che non e cosa semplice
come i piu credono. E con la diligenza del campionamento che si
potranno soprattutto ricevere dall'analisi risultati attendibili.
Per prima cosa il conduttore d'azienda deve determinare se fra i
suoi terreni ve ne sono di piu tipi. Egli questo generalmente lo
conosce dalla struttura (terreni forti, di medio impasto e sciolti), dal
colore e dalla fertilita. Comunque, qualora vi fossero differenze
palesi sia per detta composizione fisica, sia per colore (terre nerastre,
rossastre, biancastre, ecc.), si dovra fare separatamente un campione
per ogni tipo.
I1 prelevamento deve essere eseguito in momenti ben distanziati,
per quanto possibile, dalle concimazioni o da altri interventi tecnici
che possano avere modificato il livello naturale di fertilita del terreno. La posizione piu idonea nell'ambito dell'avvicendamento e
quello che segue la coltura del frumento (agosto-settembre) o di un
altro cereale a ciclo autunno-vernino, ma non s'esclude, per questo,
uo anche in altra posizione o in
conto in sede di interpretazione
Nel caso di colttrre erbacee, scelto l'appezzamento da esaminare,
omogeneo (ove si presentassero variazioni accentuate occorrera
procedere ad altrettanti campionamenti), si scelgono sulla sua superlicie (un ettaro di norma) cinque punti secondo due diagonali e il
loro punto di intersezione (vedi fig. 7). Raschiata la superficie del
ruolo per eliminare gli eventuali residui di colture precedenti, con la
vanga si apre una buca per tutto lo spessore dello strato attivo, cioe
prolonda 0,30-0,50cm., e da una sua parete verticale si stacca una
fetta di terreno in modo da prelevarne un campione del peso di circa
l ~hilogrammo.Eseguiti i 5 prelevamenti indicati nel disegno, i
hc
zamento cui il terreno si rifericonfezionato il campione viene inviato al piu vicino laboraanalisi (ne esistono presso tutti gli Istituti di chimica agraria
rimentali del Ministero dell'Agricolturia (A.N.B.), le Industrie dei fertilizazione, passa all'analisi granulomeni arbor-ee il campionamento, ferme restan-
ra e quella granulometrica permettono di
cere lo stato fisico del terreno fornendo i dati relativi alla
heletro) ed ai costituenti piu fini
argilla) (fig. 6 ) ; l'analisi chimica si
Fig. 7
rtante quest'ultimo soprattutto per la scelta dei portainnesti in
tura), dell'azoto totale, dell'anidride fosforica totale e assimi, della potassa scambiabile.
uale sia il significato di questi distinti reperti e quale interpreltati dell'indagine analitica si vedra piu
i. Ma e bene chiarire subito, a scanso di equivoci, che l'operaconsente di tracciare un quadro solamente indicativo della
e e pero possibile, con l'aiuto dell'especenza del luogo, derivare indirizzi di
~ncimazionemolto prossimi alle condizioni otlimali.
L
'
La conoscenza della composizione fisico-meccanica dello strato
fncrle e infine sempre necessaria quando si debbano farc impianti
,,brborei.
CAP.IV
L'ANALISI DEL TERRENO
Nel terreno c'e una parte minerale, una parte formata da organismi vegetali decomposti (chiamata sostanza organica) e miliardi ,&
microscopici organismi invisibili ad occhio nudo (batteri, funghi,
ecc.) oltre a larve di insetti dannosi e vermi utili come i lombrichi:
l'acqua (e rendono piu rari i danni per siccita), sia perche
scono la perdita di elementi importanti per la vita delle pianli l'azoto ammoniacale, I'anidride fosforica solubile e la poC
22
-23
Qui resta
lo scheletro
Setaccio con fori
del diametro di mm 2
Qui resta la
sabbia grossa
Setaccio con fori
del diametro di mm 0.2
Qui resta la
sabbia fine
Setaccio con fori
del diametro di mm 0,O:
Qui resta
il limo
Setaccio con fori
del diametro di mm 0,0(
Qui cade
l'argilla
-
Fig. 8 Componenti fisico-meccanici del terreno.
Analisi chimica
L'agricoltore puo avere dall'analisi chimica del terreno preziose
informazioni sulla ricchezza a t ~ u a l e(e cioe sugli elementi assimilabili o pronti), potenziale (elementi che debbono essere trasformati
per essere utili alle piante) e sulla reazione. Non si dovra pero considerare fertile un terreno solo pcrche largamente provvisto di elementi minerali, ma detta ricchezza deve essere posta in rapporto alla
struttura, all'umidita, alla quantita di sostanza organica, alla reazione ed all'assenza di composti nocivi e - per le regioni caldo-aride ad un eccesso di sali solubili. Infatti un terreno ricco di elementi ma
che fosse o troppo argilloso o soggetlo alla siccila o con un contenuto
elcuato di cloruro di sodio (sale da cucina) non puo certo considerarsi fertile.
Ecco ora alcune indicazioni sul modo di interpretare i dati delI'a~ialisichimica. La scheda allegata, un modcllo adottato dalla
maggior parte dei Laboratori, riassume nclla parte centrale i risultali
relativamente agli aspetti ed agli clemenli chc ncl quadro dclla Tertiliia agronornica svolgono un ruolo determinan~e.
DANIELE BORGHI
l'n h. 5 - Indici di fertilità r iferi ti a ter r en o d i m edi o im pa s to.
Co n te n uto in %0
Elemento
ferti lizz ante
po co
d ot at o
deficiente
m edi o
d ot at o
ben
dotato
ri cco
1,5-2
Azo to tot a le (N ) .
fino 0,5
0,5-1
1-1,5
o ltre il2
Anid ride fosfori-
l 'a (P20S) a ssimi­
labil e . . . . , . . .. . , fino aO, IO 0, 10-0,16 0,16 -0,25 0,25-0,30 o ltre lo 0,30
l'ot assio
sc a mhiabil e (K 20 ) . . . .
fin o a 0,10 0, 10-0,20 0,20-0,30 0,30-0,40 o ltre lo 0,40
I
i
Fig. 9 - L'a na lisi chimica del terreno e la co nosc enza dell e as portazio ni di eleme nti
fertilizzant i da par te delle pian te co nse nto no di stabilire co n buona a ppross ima­
zio ne la «giusta dose » dei conci mi da so mm inistrare.
Azoto totale
I ce rtifica ti indica no di n orma il con tenuto di a zo to tot ale in %0, lo
espri mono, cioè, in grammi per ch ilogrammo di terra . E bast a la
lettura de lla tab el la portata a co rre d o di qu este n ote per ave re l'in ­
dic a zion e del livello di fertilità azota ta del ca m p io ne esa mina to . Per
un a rea list ica int erpret a zione d e l reperto a na litico occorre però ag­
giu nge re qualche pr eci sazione di natura pratica.
L'I %0, s 'è d etto, s ignifica I g ra m m o per ch ilogramm o o, se s i
preferi sce, 0, 1 chilog ra m m i pe r q uinta le. Ora, consid erat o che un a
co lt re di ce n time tri dieci di terreno di impasto m edio per la s u perfi­
cie di un e tta ro pesa all'inc irca 12 mil a qu in tal i e c he, di co nsegue n­
za, un o strat o a tti vo di 35 c m ra ggiu nge i 40 m ila quintal i, un 'an ali si
c he denunci u n co nte n uto di azoto tota le del I %0 st a a dim ostrare c he
in qu el te r ren o v'è un a di sp onibilità di 0,1 X 40.000 = 4.000 ch ilo­
gra m m i di azoto. Tanti, n on è vero? Tanti quanti b ast er ebbe ro a
coltiva re frumento per venti a n ni sen za somministrarg li un c hi lo di
a zot o.
26
[n pratica le cose va nno però div ersa m e nte. Il tecnico, come
l'ngri coltore cap ace d 'altro nde, sa benissim o che di a zo to lib ero nel
u-rre rio ve n'è ass ai poco e sa, per di più , c he la m a ggi or part e dell a
d ispo n ib ilità rileva ta d a ll'ana lisi ch imica s i trova sotto form a o rga­
uIca, sotto forma d i humus pre va lentem ente .
Di quest a riserva di ferti lità o rga n ica not a sotto il n om e di humus
I dirà meglio ne lle pagine seguenti, ma è ben e fin d a o ra ricordare
, IIl': questa so sta nz a contiene in media il 5% di a zot o . Di co nseguen­
,I, am messo che i 4.000 ch ilogrammi-etta ro di azo to d i cui a ll'a na lis i
precede nte sono pe r la quasi tot alità di natu ra orga n ica , vuoi dire
, hc quel te rreno d isporrà di una d ot azi on e di humus p ari a 4.000 X
IUO/ 5 = kg 80.000, cio è 800 quintali . E poiché, co me s'è visto, il peso
" d io strat o attivo d el terreno cons ide ra to si agg ira s u i 40.000 q uin­
I.tii, s i potrà co ncl ud e re che il suo ten ore di humus è de l 2%.
La m isura de lla fertili tà a zo ta ta pu ò dunque di s cendere dalla
, o nusce nza de l te nore di humu s e, a qu est a streg ua, il terren o si
-iudic he r à molto povero se la dot a zion e risulterà inferi ore a l 1%,
media m e n te fornito se si porterà tr a iI 2-3:ricco se o ltre passerà i15%.
Volend o a ve re un'idea d ella qu antità di azoto che d a ques: d fonte
Il:ltura le potrà fluire a lle co ltu re b a st a ricord are c he. a l term ine di un
l'articolare processo di mi nera lizza zion e, s i libe ra in m edia a ll'a nno
1'1,5-2% d e ll'a zot o d isponibil e. Ne l caso esa m ina to, 4.000 X 1,5/100
(lOch ilog ra m m i-ett a ro.
Poco, ce rta m e n te, per il bis ogn o medio d elle colture, per c ui ec co
III necessità d i provvedere ad in te g ra zioni d all 'est ern o m edi ante le
, o uc im a zio ni.
\ nidride fosforica totale e assimilabile
Sui certificati di analisi il ten ore di fosforo di un terren o viene di
-u lito es p res so in %0 di anidrid e fosforica (P 20 5) tot a le e assimi labile .
27
terreno. È bene ricordare che tra le due posizioni si stabilisce un
rappo rto di scambio, nel senso che via via che il fosforo viene sot-'
I rauo dalla pianta alla soluzione circolante, altro ne fluisce dal
complesso argillo-umico c, viceversa, quando la soluzione circolante
~ i a rricchisce di fosforo (per esempio, a seguito di una concimazione)
qu esto viene in buona parte fissato dal complesso argillo-umico.
A&
~
ò
"',~~~
--=--=- - =- - ===--=
- - ----- -- - - - - - - - -- - --- -- -- -- ~
Fig. lO - Un corpo solido può mescolarsi con un liquido in due modi: in soluzione
come lo zucchero nell'acqua ed in sospensione come la crema nel latte. Nel primo
caso si ha il completo passaggio della soluzione attraverso la carta da filtro; nel
secondo caso la crema ' non filtra. L'argilla e l'humus sono appunto sostanze
insolubili che restano in sospensione come la crema del latte, con la differenza che
mentre questa può affiorare, le particelle di detti componenti rimangono sempre
sospese. Per Queste caratteristiche l'argilla e l'humus sono chiamati colloidi.
Quest'ultima si trova talv olta espressa anche in p.p.m. (parli per
milione), cioè in mg per kg.
Il dato dell' anidride fosforica totale ha però solo un significato
leorico perché si tratta, per la gran parte, di fosforo contenuto nelle
rocce madri e quindi non disponibile a tempi brevi per le piante
colti vate. Quello che è interessante, invece, ai fini agronomici è il
tenore dell 'anidride fosforica assimilabile, cioè di quel fosforo che si
giudica possa essere utilizzato dalle piante coltivate nel corso del
loro ciclo vegetarivo , Si tratta , praticamente. del fosforo presente in
minima parte nella soluzione circolante (da 0,2 a 0,5 mg per litro in
media) e, per la quasi totalità, fissato al complesso argillo-umico del
28
Fig. Il - Distribuzione con spandiconcime centrifugo.
l
Un meccanismo interessante, come si vede, c he, di massima ,
ostituisce per l'agricoltore un motivo di tranquillità per le conci­
uinzioni fosfatiche in quanto si sa che il fosforo anticipat.o a lle col­
u m: non va perduto.
li flusso di fosforo dal complesso a rgillo-urnico alla soluzione
, uc ola n te, donde le radici delle piante lo attingono, non è però in
l' l'atica così immediato e abbondante come potrebbe apparire dal
pu n t o di vista teorico, specie se il terreno risulterà all'analisi po co
dula to di questo elemento.
Lo 0,1%0 di anidride fosfori ca assimilabile s ta ad indicare, ad
• <c rnpio. che nello strato arabile pos sono aversi circa 400 kg-ettaro
29
(,
di P205' cioè un quantitauvo di fosforo di scret amente inte ressa n te
pe r le necessità im med ia te d i u na co lt u ra . No nostante qu esto il
ter reno è a ncora considera to povero, e il motivo sta nel fatto c he ,
pure risultando «assim ila b ile" , il fosforo legato al c om plesso a rgil­
lo-urnico non è, in realtà , im m edi a ta m en te di sponibile, cioè non
fluisc e «a com a ndo» nell a solu zione circ o la n te: flui sce gr ad atamen­
te e solo in determinate cond izio ni. pe r cui la pianta potrebbe a nche
tro varsi ...a bo cc a asci utta prop rio nel m o me n to del m aggi or biso­
gn o . Va p erò ricordato, a questo p roposito, che il p assaggìo d ci
fosforo dal co m plesso argillo-umic o alla soluz io ne è tanto p iù fa cile
quanto più ricco è il te rreno di questo elemento, per c ui se la d ot a ­
zio ne rilevata dall'anali si , a d ese m p io , supera lo 0,3%11 si pu ò sen­
z'a ltro co ntare, in un terreno di m ed io im pas to , su un a di sponib ilità
d i fosforo su fficie n te a co p rire le esigen ze di una coltura in ogni fas e
d el suo ciclo.
In q ues to ca m po, obiett ivo dell'agricoltore d o vrà essere dunque
qu ello di "a rricc h ire» grad atamente d i fosfor o il suo terreno.
Potassio sca m biabile
Quanto detto per il fosforo val e in parte a nc he p e r il po tas sio.
Quello che co nta dal punto d i vista a gro nomico è il "p o tass io sca rn­
biabìle», cioè qu ella fr a zione del potassio total e c he può co nsi de ra rs i
d isponibile p er le piante co ltiva le.
Anch e in questo caso si d ev e parla re di p otassio p re sente n ella
so luzio ne c irco la n te (pochi ch ilogr am m i-e tta ro) e di potassio fissa to
a l co m plesso argi llo-urn ico , A di ffe ren za d e l fosfo ro, p erò, d a qu esta
po sizione esso pu ò esse re ce d u to più fa cil mente a lla soluzion e c ir­
co la n te , specie nel caso d i te rreni di m edi o impa sto, ben dotati di
sos ta nza orga nic a. Se si h a a c he fa re co n terreni argill osi la ce ssio ne
risulta in vec e note volmente rallent ata e a p pa re in gran pane co nd i­
zio na ta d a lla dot a zion e d el terreno in pot a ssio sca rn bia bile: più è
ricc o, più fa c ile e a b bon da nte è la s ua piena disponibilità nell a
so luz ione ci rcola n te . Un te rren o co n te ne n te lo 0,3-0,4900 d i K 10
sca m bia bile, ad ese mpio, pu ò co ns id erars i b en pro vvisto nel caso s ia
d i m edi o im pas to o tendente a llo sc iolto, m a h a sic u ra men te bisogn o
d i irucgra zio ni co nc ima n ti se ele val a r isu lta la sua d ot a zion e di
argilla .
I/ /I'I/Ie po veri quelli c he ne con te ngo no d al 1,5 a l 15 per mill e, pro vvist i
q ue lli ch e ne co n te ngo no d al 15,1 al40 per mille , ricch i quelli c he ne
co ru engono più del 40 per mill e,
Il,:uziolle
La reazion e dai La boratori vie ne invece in dica ta c on un numero.
';;1co nside ra no acidi i terreni per i quali d e tt o numero è a l di sot to di
''. ~ ; neutri quelli d a 6,5 a 7,5: alcalin i quelli a l dis opra d i 7,5. Si
I «m pre nde però che un
terreno la c ui r ea zione è indic a ta co n 6 è
11I;vemente a cido e di non difficile correzione, m entre se fo sse 3,5
uon sa re bbe ad a tto alle co ltu re a gra rie . Così d ic asi p er q uelli al calini :
: IIn s uo lo ha una rea zione ind icata con 8, risulta a da tto a- m olte
pecic, se co n 10,5 non pu ò esse re co ltiva to .
Vi so no pian te ch e posson o prosperare anch e in terr eni acidi od
ulca lini, purch é - come si è detto - non si raggiungano gli es po­
ucn ti es tre m i. In s uo li ac id i p ossono essere co ltiva ti con bu on es ito :
.Iso. frum ento, ave na , se ga le , trif ogli o prate nse, ladino ed inc arn at o,
1'1I1a ta, pomod oro, gra no saraceno, lupino e - in zo ne p iov ose od in
1o!ITen i irrig ui - granot urco. Nei te rr eni a lca lin i po sso no dare bu oni
I • • cco lti: fa va , su lla, lupin ella, co to ne, o rz o e gra no duro. Es igo no
" ' rre ni neutri : ca n a pa, fru men to d a zuc c he ro, m edi ca e m a is,
Com 'è sta to dello. nel ter reno c 'è un a parte fo rma la da sostanze
\ «gc ta li e da organismi a nim a li de composti . Q u esta sostan za orga­
uica su bisce nel te r re no , med ia n te una grand e quanti tà di m icror­
1:.lIlism i - ch e si tr o van o so pra uu uo nell o s tr a to a ra to - delle
u.i sf orm azioni per cui vien e ridotta ad una m ateri a nerastra c hia ­
ma ra hu m us, cui gi à prima si è fatto ce n no.
La sos ta nza organi ca , o ltre a p one gra d ua lmen te azot o a di sp o­
zio ne delle p iante, ha un a de cisa in flue nza s u llo s ta to fis ico de l
"~ I Tl: n O (e c ioè rende men o co rn pa u i i suoli ricc h i di a rg illa e m en o
io lti quelli c he hann o a lla pe rccruuale di sa b b ia) , s u lla possibilità
,Ii co nserva re l'umidità , s u l po tere di re n de re assi m ila b ili le sos ta nz e
minera li (ese rc ita ta co n l'anidride carboni ca ed acid i o rga nic i c he si
hnn no dalla sua d e com posizion e ) e d 'imp edire la in solubilii à de l
losfo ro e della pota ssa . L'humus pe r il suo p ot e re asso r be n te regola
In nu tr izio ne d elle p iante. fissa ndo gli e le me n ti in eccesso o ce de n­
do li nel caso co ntra r io. Pe r il co lore nerastro l'humu s pe rme tte a i
terre ni di riscalda rsi più prest o e dare così all e co lt u re un a p ront a
rip res a vege ta liva.
Calcio
M icro reanism i li/iii e dannosi
Per il calcio, inve ce, i val o ri so no m ollo di versi. So no co ns idera li
d efi cienti i terren i c he ne co nt e ngo no men o d el 5 pe r min e, media­
L'h um us vie ne d istrutte per m ine rali zza zion c , ad o pera se mpre
di m icro rga n isrn i esis te n ti nel terren o, in rela zione a l cli ma , a lla
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31
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I i,:. 13 - Gli stocchi di mais, debitamente trinciati, prima dell'interramento vanno
IlIlq':r.lti con kl: l di azoto per quintale di sos tanza secca (in media, 2 quintali di
..JOc.,
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, «m pos izione fisica (quelli scio lti lo co ns umano più rapidamente) , ai
l.i vori di ar ieg gia me n to del suo lo, S i dov rà pertanto provved er e a lla
Il'intcgrazio ne dell'humus rnineral izzat o co n il letame, co lture [0­
1.lijgerc , so vesc i, interrament o d i pa glie di cereali (co m prese tra
' i1 ICS1e gli steli d el mais trin ciati ), d i co lza , ravi zzon e, ecc. I rnicr or­
J',lllism i, per trasformare le paglie dei ce rea li in humus hann o bisogno
01 1 a zo to per cui utilizzan o qu ello dispon ibil e nel terren o. Le co lture
, he si a ttua no dopo l'inter ramento dei res id ui pagliosi risenton o
I "'rlanto di tale deficienza e produ con o d i me no . Ond e evita re quest e
0I .1I 11l0Se co nsegue nze la tecnica agronom ica suggerisce d i distribu i­
l i ' sulle paglie da interrare, opport u na me nte trin ciat e, un ch ilo­
" IH mmo di az o to per og ni quint al e di sosta nza secca. Il ch e, in
pratica, si tra d uce nell'i m piego di I quin tal e di ur ea ad e tta ro s u lle
paglie d i frumento res id ua te dall a mie titre b bia tura e di du e qu int al i,
ern pre d i u rea, sug li sto cchi trin cia ti del grano turc o.
Nei res id ui vege ta li ed anima li l'az ot o è so lt o [orm a non assi mi­
l.ibile dalle pia nte (az% organico) che ne l terreno passa a mezzo di
33
32
m icrorganisrni ad azoto ammoniacale (a ssim ila b ile direttamen­
te da poche speci e qu ali riso . granoturco, ec c .) e p e sci a. m ediante
batteri nitrificanti. ad azoto nitrico solu biliss imo e d allo all 'alimen­
tazione di tutte le piante. Qu esti batt eri svolgono la loro attività
quando l'umidità del terreno non s u pe r a il 25°0 e la temperatura vi
sia compresa tra 5" e 35"C. Ciò spiega come d'invern o, anche in
terreni ricchi di a zoto orga n ico ed ammoniacale, n on sempre si
riesca - per ecc esso d i umidità o per temperature tropp o basse ­
Val;
a d ave re azoto nitrico; per questa ragione è ne ce ssario so p pe rire all e
es ige nze delle c o ltu re in allo con nitrati .
Vi so no poi o rga nism i che utili zzano l'a zoto a tmos fe rico per ar­
ricc hire il terreno ; alcuni agi sc ono d irettam ente, altri in sim b ios i e
io è in so cie tà co n piante soprattutto d ella famigli a delle legumi noQuesto chia risc e perché dopo una coltura di medica , trifogli ,
lilla, lupinclla, Iavin o, vc cci a cc c. (tutte della famiglia d elle legum i­
nos c perch é il frutt o è un legurn e) il terren o sia più ricco di azoto di
q ua nd o si com in ciò la co ltivazi o ne.
Ne l terren o vi son o però an ch e microrganismi c he Fan no perde re
.i zo to (il fenomeno è chiamato denitrificazione) e poich é ess i svo l­
lo no normalment e la loro attività in as senza di aria, si spiega il
van taggio c he si ottiene d a a ra tu re profond e, lav ori supe rficiali d el
1101 0 , ec c.
L'an alisi faua da un Lab oratori o indi ca ge ne ra lmen te so lo il
co nte nu to tot al e e d ass imi la bile dell 'a zoto, fosfo ro, pot assio e calcio.
' ~ I i a ltri ele men ti, pure indi sp en sabili a lla vita delle piante, ve ngo no
rice rca ti e d osati so lo q ua ndo vi sia no ragi oni per tern erne la loro
runnca nza.
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Fig. 14 _ Vi sono mìcrorgani snlì ch e utiliz zan o 1\IZOlo atmosfe rico dirctt arncnt c,
altri che Ili assorbono vivendo in simbiosl spccialmcnlc COli piante dclla ramiglill
delle lcgumiuosc .
34
35
CAP. V
GLI ELEMENTI DELLA FERTILITÀ
Si è già accennato nei capitoli precedenti al.le sostanze di fertilità
di cui la p ianta ha bisogno, sostanze minerali che sono state distinte
in elementi principali (azoto, fosforo . potassio) in quanto vengono
assorbiti in quantità rilevanti (vedi tab , 3 = Composizione minerale
della sostanza secca) in elem enti secondari, che sono di solito utiliz­
zati in dosi minori (solfa, magnesio, calcio, sodio, cloro, alluminio), e
in microelementi, il cui assorbimento di norma si misura in grammi
ad ettaro. senza che per questo venga meno l'importanza della loro
partecipazione alla nutrizione vegetale (ferro, manganese, zinco,
boro, rame , rnolibdeno, cobalto, selenio).
Ecco riassunte di seguit.o le precipue funzioni esplicate dagli
elementi più necessari alle piante.
Azoto
È il primo e il più importante degli elementi di fertilità . Nel
significato etimologico azoto vuoi dire «senza vita»; al contrario la
scienza ha dimostrato che non può esserci vita senza l'azoto. Eccone
la dimostrazione.
Questo elemento è. in natura , il componente essenziale delle
proteine, che lo contengono in misura variabile dal 15 al 17%. Valu­
tato sulla sostan za secca, il tenore di azoto nei vegetali risulta del
1-3%, ma nei tessuti giovani può arrivare anche al 5-6%.
Le proteine vegetali sono presenti soprattutto nei c lo ro plas ti e nei
tessuti giovani. Ma l'azoto può ritrovarsi anche sott o forma minerale
_ quella nitrica, generalmente, perché l'ammoniacale è tossica per
la vegetazione - che va a concentrarsi in gran parte negli organi di
riserva (hulbi, radici, l'rutti. ecc.),
Comunque sia . a parte i suoi aspetti chimici e i rapporti quanti­
tativi con i tessuti vegetali, se lo si osserva nel ruolo di elemento
propulsore della produzione agricola può facilmente constatarsi
36
. hc, lungo tale profilo. l'azoto assume funzioni di importanza asso­
lutamente primaria.
La sua influenza sul metabolismo vegetale è peraltro vcrificabile
a nc he ad occhio nudo. Somministrato alle piante, la vegetazione
.i ssurnc presto un colore verde intenso, i processi di accrescimento
vengono accelerati e si intensificano la moltiplicazione c l'allunga­
mento dei germogli. Questa sua azione stimolante sullo sviluppo
dell 'apparato fogliare e sull'accrescimento della pianta ne rende
pertanto consigliabile l'impiego ogni qual volta si voglia economica­
mente forzare tale indirizzo (ad esempio nelle colture da foraggio) c,
In termini generali, ovunque s'intenda utilizzare appieno la carica
produttiva insita nella formula genetica delle specie coltivate.
L'aumentato rendimento realizzabile nei cereali sotto la spinta
dell'azoto è uno degli effetti più diffusamente osservabili e le ricer­
che sperimentali condotte in lutto il mondo in questo specifico
com pa rt o (sono note in Italia le indagini recentemente esperite dal
B,\LDONI e dal BONCIARELLI su frumento, mais, cereali foraggeri e
quelle condotte dal TINARELLI sul riso) attestano, senza dubbi di
<orta, quanto sia ancora ampia la possibilità di raggiungere lungo
questa via rese unitarie superiori alle attuali. E come altrettanto
,·..tesa risulti la possibilità di migliorare queste essenziali derrate
.Igricole sotto l'aspetto qualitativo, visti gli incrementi di contenuto
p roreico conseguibili mediante l'applicazione di dosi crescenti di
«zoto.
Le stesse prati ve, specie nel caso di colture poli e oligofite. po­
ucb be ro trarre grandi benefici da un più largo impiego di questo
" !l:me n to (documentanti in materia sono i risultati sperimentali ot­
tenuti in Toscana da ORSI e da TALAMUCCI) perché, oltre ad aum en­
r.irc il rendimento quarnitativo, migliorano il contenuto proteico dei
loraggi a tutto vantaggio del bestiame allevato, specie se indirizzato
.illn produzione del latte.
Anche molte specie onive - le insalate in primo luogo, i cavoli, il
pomodoro da mensa, gli spinaci, ecc. - potrebbero trarre sicuri
vantaggi da un più adeguato impiego di azoto, mentre tra le colture
.uboree l'olivo e le drupacee da fruito in genere hanno dimostralo di
reagir e positivamente a superiori somministrazioni di questo ele­
me n to (vedi esperienze di LALATTA e DEL GAUDIO).
[n casi particolari un uso appropriato di azoto giunge addirittura
, I rid u rr e, in alcuni prodotti. difetti discendenti o favorili da partico­
la ri condizioni ambientali (bianconatura nel frumento duro, acidità
troppo bassa e mancanza di profumo in alcuni vini meridionali).
dimos tra no infondati o, quanto meno, generali zzanti gli addebiti
mos sigli circa una sua influenza negativa sulla qualità dei prodotti.
L'osservazione di quanto generalmente avviene nelle nostre
37
I
a ziende agricol e dim ostra a c h ia re lettere che bisogna a nzitutto im­
para re a «dosa re » meglio questo elemento di fertilità; a impiegarlo,
in a ssociazione agli altri, nella mi sura alla ad ottenere più e leva ti
rendimenti dalle colture, sia in termini di quantit à c he di qualità
della produ zione.
Fosforo
La localizza zione del fosforo nei tessuti vegetali è m olto vari abile ,
Sott o form a min erale lo si tr ova nelle radici, nelle fogli e , nei semi , ma
ancora più important e diviene la SU<l fun zion e quale e le men to inti­
mam ente leg at o a lla co m posiziu ne degli a c id i nu clei ci, cui Ì:; de­
\
ma nda to il com pito di tr asferire ai dis c end enti i ca ra tte ri biologici
dl' lIa specie.
Lo si ritrova ancora nei lieviti, nelle vit amine e in div ersi altri
' llll1pos ti organici cui sono affidati ru oli e ssen ziali nello svolgim ento
.lcllc [unzioni vitali c degli sca m b i ene rge tic i.
Ele m e nto con funzi oni di primo piano, quindi , sebbene presente
IIL'i tessuti in quantità relativamente modeste. La s ua deficienza si
uuuiifes ta co n sin to m i m olto simili a lla ca re n za di a zoto; ma, se
rccc n tu a ta. a rriva fino a d interrompere la fun zionalità degli o rga ni,
~ so pra ttu tto nel p er iodo gio vanile c he la pianta a ui nge fo sforo
dII I te rre no per sos te ne re la form azion e di nuovi tessuti e quest o
piega l'utilit à d ella loc aliz zazion e a lla s emin a di co nc im i granula ri
cm p lici o comple ssi co n ten e n ti questo elem ento. Vn detto ino ltre , a
I,dl' proposit o, che trn questi e gli a ltr i prin cipali e le men ti di fertilit à
in parti col are l'a zot o - s i st abili scon o tal volta d ei rapp orti di
i ccipro co sos te gno , d enomin ali interarion i, c he in definitiva fa vori­
'llnll la nutri zion e d ell e piant e e quind i il loro rendim ento in termini
di prod uzion e.
Chi colti va c produ ce co n ra zionalità sa inl'aui , per e spe rienza,
, hl' so lo una co nc im a zio ne e q ui libra la - quindi ben d otata an ch e di
1 ,, ~ lo ro - - conse n te d i o tte ne re piant e di co lo re verd e int en so, più
lu nzio uali. più rigogliose , c he fio riscono e frull ifie an o più abbon­
.I.uu c rn c ru e.
Se s i ha rigu ard o all e se m p lici as po rtazio n ì co m piu te dalle di­
speci e co ltiva te c i si rend e co n to ch e il bis ogn o di quest o
, 1.!IlH.:n IO risult a in definiti va relat ivam ente ba sso, osci lla ndo, per
l' lod uziuni ordinarie, tra i 20 e i 75 c hilogra m m i a ll'e t ta ro es press i
" )II1 L' a nid ri de fosfori c a (P!O,). In rea ltà , però, le a n tic ip az ioni da
I Ir ~ i do vra nno essere di pare cchi o più a lte perch é occorrerà ten e re
I '1Il lodi tuu 'una se rie di Ic uo rnc n i d i fissazi one. di as so r b ime nto c di
l" l'c ipil;lI.ion e c ui i fo sf ati so lu bili vann o sogge n i lill a volta inc or­
l'o ra li a l terren o .
Ili 1111 ; 1 COS<l si pu ò com unq ue esse re ce rt i: l'impossib ilit à prauc a
, lu -, iII co nd izio n i norm al i, la piani " possa so llri rc per CL'CL'S~O di
1, ,\ 1< 11 0 , ne i co n l'roru i d ci qu al e non si ve ri fica no asso rb ime n ti s u­
l ',-n ' " 'i a llo s trc uo l'a bbi so gno , cioè i COS'I detti «co ns u m i di lus so ».
\ ;1 infine co nsid e r at o c he a n ticipa zio ni an c he xu pc rio ri a lle im­
1I1l', li:ltl' L'sigl'n zc dell e co ltu re non va ri no di 1101 m a dispe rs e, in
' 1' 101 11 111 il n-rrc n o, pu rch é med iam ent e d o ta to di humu s (1 ,5-2"") L' d i
1 ~i1LI ( 11l- 12"11), ag ixc« p r.u ic arn c ruc da svr bu to io. irn ptigi on aud o
1t'lllp, .r;IIIC;lI1Wn le g li ion i losfllri ei L' ri rncucndo li poi in circula zion c
Il \'", ilicnrs i di part icol a ri co nd izio n i, Tuu c le piant e col tiva te . SL'p­
1' 1111' II I d ivcrs n rnis u ru, hann o bisogn o di [os l'o 1"0 , ma le pi ù esigenti
I "l'SI.:
Fi~. 15 - N e i pratl oli gofili. i riil rrc~ligi (}si (' prorlutt ivi impi auri f(}rag~l!ri, c in
quelli l'Olirili . ;\ cunxervarc I'equifibriu Ira le ('SS CII ZC consociare i: la cnnc lmn zionc.
38
39
(
sono le leguminos e, le crocifere, la barb abietola da zuccher o, i ce­
rcali.
Potassio
t questo un elemento che possiede una straor d ina ria affinità
ch im ica ne i riguardi degli altri per cui in natura non lo si trova a llo
st ato puro. Nella composi zione dei vege ta li la su a p artecipazione
qu antilati va si av vicina al 1%, risultand o, in effe tt i, abbastanza
prossim a a quella dell'a zoto ( 1,46%) e d i molt o s u pe riore a quella d el
fosf oro (0,203%).
V'è chi lo ha defin ito "elem ento regolatore delle funzi o ni vegeta­
tive » dala l'el ev ata co nce n tr a zio ne che raggiunge nei tessuti gio va n i
e in via di ac c re scimento, e ch i ne ha tes sut o gli el ogi fin o a sost en e re
che esso "p uò s u r roga re il so le », richiamand o gli effetti fa vorevoli
che esercit a s u lla forma zione dell a clor ofilla, il pigmento che colo ra
le pia nt e di ve rde, e su llo svo lgime n to della funzion e clorofillian a.
Molt o si n te tica m e n te si ricord a che q ues to elemento interviene
nella form a zione degli zu cch e ri e s ulla loro migrazione nega organi
di riserva, induce il tu rgore nei tessuti e fav ori sce l'ispessrrnento di
quelli e pit eli ali rendendo così le piante più re sistenti al gelo, all'd­
lettamento, a ce rte malattie e svo lge, per diversi aspetti, un'influenz. l
lu vo revole sulla qualità dei prodotti (buon peso specifico della gra ­
ne lla nei ce rca li, maggiore re sa in olio delle piante olcaginose, titol o
zu cc herino più alto nell a barbabietola , nell'uva; migliore pezzatura,
.olo ra zìo nc e sa pid it à dci fruui, re sistenza all a conserva zion e, ecc.).
Su molte colture attu ate nel nostro Paese sono facilmente ri­
scon tra bili ch iari segni di carenza pot ass ica c u i sono da attribuirsi
''"l'c\l.i negativi d i vario ge ne re ; minore durata e infestazione dei prati
di erba medi ca, sca rsa resistenza agli a tt acc h i paras sitari dell e col­
l urc , sc ad ime n t.o qualitativo de i prodotti. e tc.
Nella concimazi one p ot as sic a v'è da osservare, p er altro, un at­
le nto dosaggio onde evirare «consumi di lus so ». co ns ide ra to c he la
pia n ta assorbe qu esto elem ento in misura anche supe riore a l diretto
ln b b isog no se nz 'a lc u n profitto di natura fisiologica e di ordin e eco­
no m ico.
Zolfo
Tutte le specie vegetali hanno bisogno di zo lfo in quanto quest o
«le meruo è un cost ituente imp ortante di molte p roteine, ma per
.ilcu ne p iante esso assum e add irittura un ruolo es se n zia le, ci oè a
llvc llo dei principali e1ement.i della fe rt ilità (leg u rninose . cr uc ifere,
llliac cc). Il ten ore medio di zolfo della s ostan za se cca vege ta le s' a i­
uen c, co me s'è vist o, a llo 0,167%, ma s' a lza allo 0,20% nei ce real i, allo
Il,25% nell 'e rb a medica , allo 0,45% nella barbabiet ola zu ccherina , allo
Il ,70% nelle foglie d ei cavoli.
Ra ramente si notano ca re nze di zolfo , a nc he p er il fa tto c he
' 1I ICslo eleme n to può giungere al terreno dai con cimi che ne CO I1­
1''IIgo no in quantit à più o meno rilev ante (24 kg in un qu intale di
ollu to amm onico, 11 -12 nel perfosfato minerale, 18 nel solfat o por.issico , ecc.), dal let ame , d a i tr att am enti a n tic rittoga m ic i a ba se di
1)11'0, dalle acque di irrigaz ion e, d alle stesse ac q ue di pioggia (d a 8 a
'O kg-c u a ro-a nno), m a, so p ra uu uo, d alla m ineralizza zion e d ell'hu ­
1I11IS (da IO a 30 kg-euaro -anno), Lo zo lfo vie ne infatti imrn agazzi­
Ilfl lo , come l'a zot o . d alla sosta nz a organica umifi cat a e ritorna alle
, uh urc a ttra verso un processo mi crobiolo gico mollo sim ile. li c he fa
lusu un e nte sost enere c he do ve c'è ricch e zza di humu s non es isto no
• : 1I l' Il ZC di zo lfo .
Iugnes io
l .'iru p o rt an za dci ma gnesio vie ne d a parecchi rice rcatori so u o li­
IIl·a la a l live llo di elem ento parlat ore di salute per l'uomo, per l'ani­
Fig. 16 - Perforatrice semoveute all'opera in una miniera di sali potassici.
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Il Il d l' ,
per la p ian ta .
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L'intensificaxionc colturale e produttiva ha richiamato l'atten­
zione clegli agronomi anche su questo elemento i cui segni di carenza
vanno palesandosi in misura sempre più elevata sulle nostre colture.
Anch 'esso interviene in buona parte nei fenomeni vitali delle
piante c degli animali : è componente essenziale della clorofilla (la
sua carenza determina un abbassamento dell'attivit à fotosintetica c
caratteristici ingiallimenti e imbrunimenti delle foglie), partecipa
alla formazione delle riserve di zuccheri, amidi, proteine, vitamine,
migra con il fosforo nei semi.
Sono noti, dci resto, i fenomeni di tciania che in alcuni Paesi
colpiscono il bestiame quando il titolo di magnesio di un foraggio
scende al di sotto dello 0,20')0. Uno dei segni più caratteristici ­
purtroppo ormai diffusi - di carenza di magnesio nella vite è il
dis seccamento del rachidc, che può anche dipendere da troppo ele­
vate concimazioni potassichc,
Calcio
È un elemento di solito trascurato ai fini agronomici sia perché lo
si ritrova con alta frequenza nei nostri terreni, sia per il fatto che
molti dei fertilizzanti comunemente usati lo contengono come com­
ponente diretto (22·23 kg per quintale nel Perlosfato minerale. 45-50
nelle Scorie Th omas, 60 nella Calciocianamidc, 25 n el Nitrato di
calcio) () indiretto (mauicc calcica di quasi tutti i concimi granulari),
La s ua presenza nei succhi cellulari è indispensabile per lo svi­
luppo della pianta dalla nascita alla maturazione dci frutti e confe­
i iscc resistenza ai tessuti vegetali. Nelle graminacee, ad esempio, è
pr esentc in misura variabile dallo 0,4 al 1,2% della sostanza secca.
uvllc leguminose dal 1,5 aI3'!'o . È nora a tutti, infine,l'ìmportanza che
il calcio, in giusto rapporto con il fosforo, assume nell'alimenlazionc
,!egli animali allevati .
M ieroelementi
Gli altri elementi secondari - sodio, cloro, alluminio _ cd i
f<':ITO, manganese, zinco, boro, ecc, pure occu­
p.llld o ruoli di rilevante im portanza nella nutrizione vegetale, solo in
' oI ~ i particolari implicano la necessit à di intcgrnxion ì dall'eslerno
uux lia n tc apposite somministrazioni. Va però ripetuto, per la verità,
, Ill' l'intensificazione colturale e produttiva ha reso ora pi ù palesi e
Ill' que nti le manifestazioni di microcarenzc sulle colture; ma anche
1'1"1 questi ineonvenienli la ricerca e la tecnica hanno trovato rimedi
.1, -v m pllcc applicazione c rapida efficacia, dei quali si parlerà pi ù
fll.lIlli.
uri croclcrncnti -
Disseccamento del rachide
causato da una carenza
significativa di Magnesio e/o da un
eccesso di Potassio antagonista
del Magnesio stesso.
Fig. I7 - Sintomi secondari di disseccamento del rachide su «Cabernet sauvignon»,
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