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La colpa dei pagliacci
LA COLPA DEI PAGLIACCI Ancora un sospiro, Ancora un sorso di vita. Dammi una goccia di te Così io possa dissetarmi. Sorridi e guardami giocare… Sorridi e guardami piangere.. Non piangere mentre cado E sorridi quando mi rialzo. Le percosse che non fanno male al corpo Ma solo alla tua anima Non sono colpa mia. Le parole che non ti ho detto E quelle che non hai mai sentito… La musica che ti ha fatto ballare, I gesti che ti fanno ansimare, Le porte che si aprono, Le offese che ti feriscono, Le parole che bruciano. Quello che resta di noi.. I ricordi dimenticati… Vola più in alto che puoi E vedimi piccolo in mezzo agli altri. Sono un granello di sabbia, Una goccia d’inchiostro, Il pensiero non detto, La speranza sopita. Oro che non luccica Come un diamante falso. Denti che non vogliono più mordere, Carni troppo masticate. Dolore sul dolore E pianto nella gioia. Resto ad ascoltare questo brusio nel mio silenzio Credendo che il rumore serva a poco. Niente ti ridarà quello che hai perso Ma, in fondo, nulla che è perso non può essere ritrovato. Romanzi scritti con niente Si perdono nel vapore di una nuvola Lasciando poche tracce nell’immenso desiderio. Anche se una lacrima solca il tuo viso, Non è mai colpa dei pagliacci. Roberto Cocchia, 2007