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Te[kk]nico: geminazione preconsonantica come strategia di

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Te[kk]nico: geminazione preconsonantica come strategia di
Te[kk]nico: geminazione preconsonantica
come strategia di riparazione nell’italiano meridionale
Huszthy Bálint, Università Cattolica Pázmány Péter di Piliscsaba
1. Argomento. Le sequenze di occlusiva e consonante (d’ora in poi TC) sono malformate nella
fonotattica dell’italiano (tranne se C è liquida). In diacronia la strategia di riparazione più
frequente per sciogliere tale nodo fonotattico era l’assimilazione regressiva, p. es.: (latino)
pa[kt]um → (toscano) pa[tt]o, (greco) eni[ɡm]a → (romanesco) eni[mm]a, ecc. (Rohlfs 1966).
Però, secondo l’ipotesi di questa ricerca, nella fonologia sincronica dell’italiano l’assimilazione
non risulta più una strategia produttiva, così viene sostituita da altre strategie, tra cui la più
frequente è l’epentesi di una schwa minore, p. es. ipnosi (it.) [ipəˈnɔːzi], McDonald’s (it.)
[mekəˈdɔːnaldə], ecc. In questo contributo mi concentrerò su una strategia di riparazione molto
speciale dei gruppi TC, riscontrata nella pronuncia di italiani meridionali e centro-meridionali:
sulla geminazione dell’occlusiva prima di consonante, p. es.: tecnico (Sud it.) [ˈtɛkkniko], Etna
(Sud it.) [ˈɛttna], criptato (Sud it.) [kɾippˈtaːto], ecc. La geminazione coincide spesso con
l’epentesi di una schwa, ma secondo gli studi sperimentali della ricerca sono in maggioranza i
casi quando la schwa non è presente e la geminazione sì. Per questo motivo la geminazione verrà
considerata una strategia di riparazione indipendente dall’epentesi della schwa.
2. Fondamenti fonetici. L’argomento del contributo si basa su una ricerca molto più ampia:
sull’analisi fonologica dell’accento straniero di italiani. In questa occasione furono intervistati
68 informatori italiani (a Gorizia, a Firenze e a Napoli) che dovevano parlare in diverse lingue
straniere. Tra i risultati del lavoro fu notato il fenomeno della geminazione preconsonantica,
nella pronuncia degli informatori meridionali, p. es.: (ingl.) kept ’tenere, pass.’ (Sud it.) [ˈkɛpptə],
(ingl.) product ’prodotto’ (Sud it.) [ˈpraːdəkkt], (sp.) obstentoso ’ostentato’ (Sud it.)
[obbstenˈtɔso], ecc. Successivamente alla ricerca dell’accento straniero italiano fu condotta
un’altra ricerca sperimentale, riguardante il comportamento acustico dei gruppi TC nell’italiano
meridionale. Informatori calabresi dovevano pronunciare delle frasi in italiano che contenevano
le parole più frequenti italiane con un gruppo TC, p. es.: abside, cactus, optare, tecnico ecc. I
risultati dimostravano che nella geminazione preconsonantica si tratta di un fenomeno
indipendente dall’epentesi di una schwa e tra i due fenomeni il più frequente è la geminazione.
3. Analisi fonologiche. Lo scopo del mio contributo è di dimostrare in un quadro fonologico
generativo che la geminazione preconsonantica è fonologicamente una semplificazione dei
gruppi TC, nonostante che il processo foneticamente sembri proprio la complicazione del nesso.
L’analisi viene svolta nel quadro dell’Optimality Theory. Due differenti interpretazioni
fonologiche emergono: nella prima il gruppo TC non viene considerato un vero nesso
consonantico (ciò è dimostrato anche dalle schwa opzionali che possono dividere le due
consonanti), così nella struttura superficiale di TC introduco un nucleo vocalico vuoto: /TC/ →
[TVC], che può essere riempito da una schwa opzionalmente. In questo caso la geminazione
sembra un effetto collaterale dell’epentesi del nucleo vuoto. Nella seconda interpretazione
suppongo che TC sia un vero nesso consonantico che, benché foneticamente sia malformato,
fonologicamente può essere benformato nelle varietà meridionali dell’italiano, se l’occlusiva
preconsonantica è geminata. In questo caso l’epentesi della schwa è interpretata come un
fenomeno collaterale della geminazione preconsonantica. Nella mia relazione elencherò vari
argomenti fonologici a favore di quest’ultima interpretazione.
Nelle analisi in OT il vincolo di fedeltà MAX-IO (il divieto della cancellazione dei segmenti
negli output rispetto all’input) riceve un rango molto alto: ciò è dovuto alla conservatività della
lingua italiana (cfr. Marotta 2008: 236) e soprattutto dei dialetti meridionali. Per questo motivo,
nell’accento straniero di italiani sono preferiti i processi di epentesi a quelli di cancellazione, con
lo scopo di conservare nell’output ogni elemento dell’input: a ciò è riconducibile tra l’altro che
l’assimilazione regressiva non sembra più produttiva nella semplificazione dei gruppi TC.
Nell’analisi sono presenti inoltre tre vincoli prosodico-fonologici proposti da Krämer (2009):
PARSE-σ (ogni sillaba fa parte di un piede), NONFINAL (sillabe finali non fanno parte del piede)
e FOOT=μμ (il peso di ogni piede è uguale a due more).
Se prendiamo in analisi la pronuncia ottimale della parola italiana tecnico, l’interazione
dei vincoli elencati seleziona la forma [ˈtɛk.ni.ko] da una serie di output possibili. A questo punto
propongo di introdurre nell’analisi la “coda condizione” in forma di vincolo OT. Nella fonologia
dell’italiano, secondo Krämer (2009: 137–140), la posizione della coda può essere occupata da
sonoranti, dalla metà di geminate e dal fonema /s/. In base a ciò il vincolo CODACOND fa cadere
dall’analisi la forma precedente ed emergono due possibili output vincenti: [ˈtɛːkVniko] e
[ˈtɛkkVniko]. Tale risultato è conforme con la prima interpretazione del fenomeno, con
l’introduzione del nucleo vocalico vuoto. La mia proposta invece è più specifica: suggerisco di
dividere la “coda condizione” in tre vincoli a seconda delle sue proprietà singole: così si avrà un
vincolo che permette in coda solo sonoranti, un altro che permette solo geminate o metà di
geminate e un altro che permette solo il fonema /s/. In questo modo la differenza fra la pronuncia
meridionale e quella non meridionale dei gruppi TC risale al rango differente di questi vincoli:
al Meridione il CODACOND relativo alle geminate riceve un rango più alto e in questo modo la
forma vincente dell’analisi sarà [ˈtɛkk.ni.ko], dove la geminazione avviene nella posizione della
coda, senza epentesi vocalica. Ciò è sostenuto anche dai dati del corpus, dove la geminazione è
presente in 93% delle occorrenze dei gruppi TC, mentre l’epentesi di una schwa succede solo in
33% dei casi. Una simile analisi del fenomeno ha diverse conseguenze per la fonologia
dell’italiano e della dialettologia italiana, tra l’altro serve come argomento nella questione della
sillabazione dei nessi /sC/: infatti dalla suddivisione della “coda condizione” consegue che in
questa concezione i gruppi /sC/ sono fonologicamente tautosillabici.
Riferimenti principali:
Bertinetto, Pier Marco 2004. On the undecidable syllabification of /sC/ clusters in Italian: Converging
experimental evidence. Italian Journal of Linguistics 16: 349–372.
Bertinetto, Pier Marco & Loporcaro, Michele 2005. The sound pattern of Standard Italian, as compared
with the varieties spoken in Florence, Milan and Rome. Journal of the International Phonetic
Association 35: 131–151.
Kager, René 1999. Optimality Theory. Cambridge University Press. Cambridge.
Krämer, Martin 2009. The Phonology of Italian. Oxford University Press. Oxford.
Ledgeway, Adam 2009. La grammatica diacronica del napoletano. Niemayer Verlag. Tübingen.
Loporcaro, Michele 2013. Profilo linguistico dei dialetti italiani. Laterza. Roma, Bari.
Maiden, Martin & Parry, Mair 1997. The Dialects of Italy. Routledge. London, New York.
Marotta, Giovanna 2008. Lenition in Tuscan Italian (Gorgia Toscana). In: de Carvalho, Joaquim Brandão
& Scheer, Tobias & Ségéral, Philippe (ed.): Lenition and Fortition. Mouton de Gruyter. Berlin,
New York. 235–272.
Maturi, Pietro 2002. Dialetti e substandardizzazione nel Sannio Beneventano. Peter Lang. Frankfurt am
Main, Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Wien.
Radtke, Edgar 1997. I dialetti della Campania. Il Calamo. Roma.
Repetti, Lori 1993. The integration of foreign loans in the phonology of Italian. Italica 70: 182–196.
Rohlfs, Gerhard 1966–69. Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti. Einaudi. Torino.
Telmon, Tullio 1990. Guida allo stato degli italiani regionali. Edizioni dell’Orso. Alessandria.
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