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Lavoro finale: Libro Presitoria

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Lavoro finale: Libro Presitoria
PREISTORIA
Il nostro libro a 48 mani
A cura della 3° primaria
a.s. 2009/2010
Indice
Evoluzione: Che cos'è l'evoluzione? ...........................................................................................................3
Le epoche storiche ............................................................................................................................................4
I dinosauri.............................................................................................................................................................5
L'estinzione dei dinosauri ...............................................................................................................................6
Le condizioni ambientali..................................................................................................................................7
L'origine e l’evoluzione dell’uomo................................................................................................................8
Le scimmie antropomorfe............................................................................................................................ 10
Gli australopitechi........................................................................................................................................... 11
Lucy...................................................................................................................................................................... 12
Gli ominidi.......................................................................................................................................................... 14
L'Homo habilis.................................................................................................................................................. 15
L’Homo Erectus................................................................................................................................................ 17
Homo sapiens................................................................................................................................................... 20
L'uomo di Neanderthal.................................................................................................................................. 22
Homo Sapiens sapiens di Cro Magnon ................................................................................................... 24
Il paleolitico: la raccolta, la caccia e la pesca...................................................................................... 28
Il paleolitico: il fuoco ..................................................................................................................................... 30
Il paleolitico: la vita nel gruppo ................................................................................................................ 32
Il neolitico .......................................................................................................................................................... 33
Il neolitico: la caccia e la pesca ................................................................................................................ 36
Evoluzione:
Che cos'è l'evoluzione?
Esseri
Viventi
O
Lontani “parenti”
Umani, che dalle 4
Zampe
Iniziarono ad alzarsi e a
Osservare il
Nostro pianeta con
Entusiasmo
Ė il fenomeno del cambiamento che riguarda sia la specie umana sia quella
animale
Le epoche storiche
La storia della Terra e dell'uomo, è stata divisa in periodi più o meno lunghi.
L'era è un periodo di tempo molto lungo e può durare anche miliardi di anni.
La storia della Terra è divisa in 5 ERE:
era
era
era
era
era
arcaica: da circa 5 miliardi a 600 milioni di anni fa
primaria o paleozoica: da 600 a 250 milioni di anni fa
secondaria o mesozoica: da 250 milioni a 70 milioni di anni fa
terziaria o cenozoica: da 70 milioni a 2 milioni di anni fa
quaternaria o neozoica: da 2 milioni di anni fa
Poi ci sono altri periodi, che sono molto più corto:
il
il
il
il
millennio: che dura 1000 anni
secolo: che dura 100 anni
decennio: che dura 10 anni
lustro: che dura 5 anni
I dinosauri
Cosa significa “dinosauro”?
La
parola
dinosauro
significa
lucertola“ e fu data nel 1841 da un
paleontologo inglese, R.Owen.
“terribile
Dove vivevano?
I dinosauri vivevano nelle paludi perché si
muovevano
meglio
nell'acqua
che
sulla
terraferma.
Riconoscere un dinosauro
Milioni di anni fa, prima che l'uomo mettesse piede sulla Terra, c'erano i dinosauri
che ne furono i dominatori.
Certi dinosauri erano vegetali mentre altri erano predatori che utilizzavano denti
taglienti.
I dinosauri appartenevano ai rettili* e vivevano sulla terraferma.
La maggior parte deponeva uova dal guscio.
Avevano la pelle robusta e ricoperta scaglie.
Avevano sangue freddo e facevano affidamento solo sulla temperatura esterna
dell'aria per riscaldare o raffreddare il corpo.
I dinosauri erano diversi dai rettili perchè possedevano zampe agili; alcuni
camminavano anche solo sulle zampe posteriori.
Alcuni dinosauri erano giganteschi come un edificio di quattro piani mentre altri
erano piccoli come polli.
I rettili (tra i quali gli attuali serpenti, coccodrilli e tartarughe) non possiedono un
sistema di riscaldamento, cioè hanno il sangue freddo che riscaldano rimanendo
al sole.
* Cos'è un rettile?
I rettili (tra i quali gli attuali serpenti, coccodrilli e tartarughe) non possiedono un sistema di riscaldamento, cioè hanno il
sangue freddo che riscaldano rimanendo al sole.
L'estinzione dei dinosauri
I dinosauri scomparvero circa 65 milioni di anni fa.
Non è facile sapere quali sono state le cause, ma gli studiosi hanno fatto due
ipotesi:
1. Il cambiamento del clima, a causa della Pangea che cominciava a
dividersi, portò alla diminuzione della vegetazione, tanto che molti
erbivori morirono. Anche i dinosauri, trovando meno prede, morirono.
2. La caduta di un meteorite sulla Terra provocò un grande cambiamento
del clima e modificò l'equilibrio climatico.
Le condizioni ambientali
Gli studiosi ritengono che, quando l'uomo fece la sua apparizione sulla terra, il
nostro pianeta esistesse già.
Sembra infatti che l'universo si sia formato a causa di una terribile esplosione
verificatasi 15 o 20 miliardi di anni fa e che la terra ed il sistema solare risalgano
a quattro o cinque miliardi di anni fa.
Questo lungo periodo è stato suddiviso per comodità in quattro ere geologiche:
primaria, secondaria, terziaria, e quaternaria. Quest'ultima, caratterizzata dalla
comparsa dei primi esseri appartenenti alla specie umana, dura tuttora.
Nell'era quaternaria, che iniziò circa tre milioni di anni fa, la terra subì bruschi
cambiamenti di clima e fu colpita da quattro glaciazioni durante le quali le
mutevoli condizioni ambientali costrinsero le specie viventi ad un continuo
processo di adattamento a cui si adeguarono solo le più forti.
L'origine e l’evoluzione dell’uomo
Gli scienziati reputano che la specie umana attuale si sia formata in seguito ad
una evoluzione lenta e graduale.
Questa teoria fu enunciata per la prima volta nel 1859 dal naturalista inglese
Charles Darwin che, in un saggio intitolato: "L'origine delle specie", affermò che
l'uomo non era comparso sulla terra dotato di caratteri fissi ed immutabili, ma
che si era evoluto con il tempo.
Grazie all'analisi dei fossili (resti di organismi animali e vegetali) rinvenuti negli
strati superiori della superficie terrestre gli studiosi hanno scoperto che in varie
parti del mondo esistevano creature simili all'uomo che, per questo, furono
chiamate ominidi.
Il più antico di essi, il Ramapithecus, visse in Africa circa quindici milioni di anni
fa. Era un animale che probabilmente fu costretto, a causa di mutamenti climatici,
ad abbandonare la vita sugli alberi per iniziarne una a terra che lo portò a
sviluppare alcune caratteristiche come la bipedia, ovvero l'andatura su due piedi,
l'uso della mano ed il cervello
Circa quattro milioni di anni fa visse l'Australopitecus che fu definito il primo vero
ominide in quanto camminava in posizione eretta e sapeva utilizzare gli strumenti
di pietra o di osso offerti dalla natura.
Alto poco più di un metro, pesava circa venti o trenta chilogrammi ed aveva una
capacità cranica modesta.
Viveva in gruppi di venti o trenta individui e si procurava il cibo con la raccolta dei
frutti spontanei della terra e con la caccia. Inoltre egli sapeva comunicare non
solo con i gesti, ma anche con le parole.
Un discendente dell'Australopithecus fu l'Homo habilis, vissuto circa due milioni di
anni fa, i cui resti sono stati ritrovati in Tanzania. Era chiamato così perché in
grado di costruire strumenti in pietra e modesti ripari, come le capanne
strutturate in modo semplice che gli permettevano di difendersi e di sopravvivere
meglio.
Anche la capacità cranica era aumentata e raggiungeva i 650 - 750 centimetri
cubici.
Con la comparsa dell'Homo erectus, vissuto circa un milione di anni fa, iniziò lo
spostamento di questo ominide dall'Africa fino all'Asia ed all'Europa.
Egli aveva una capacità cranica sviluppata (1.000 c.c.) ed era in grado di produrre
strumenti migliori, infatti cominciò a lavorare la pietra su entrambe le facce
(cultura bifacciale).
Viveva di caccia e conosceva anche l'uso del fuoco.
Circa settantacinquemila anni fa in Europa, in un ambiente molto freddo in quanto
coperto da ghiacci, fece la sua apparizione l'Homo sapiens neanderthalensis
dotato di una corporatura molto tozza e robusta che gli permise di adattarsi alle
difficili condizioni climatiche. Egli aveva una notevole capacità cranica ( 1650 c.c.
) e presentava un cranio appiattito e mascelle enormi.
Fu il primo a praticare i riti funebri ed il culto dei morti rivelando una sorta di
religiosità. Si estinse circa venticinquemila anni fa per cause ancora sconosciute.
Nello stesso periodo comparve l'Homo sapiens sapiens, alla cui specie noi stessi
apparteniamo, che aveva una media capacità cranica ( 1400 c.c. ) e
caratteristiche tipicamente umane.
Viveva in grotte ed era
capace
di
fabbricare
strumenti in pietra molto vari
e raffinati.
Con lui si ebbero le prime
grandi manifestazioni artistiche come i rilievi, le
pitture, le incisioni sulle pareti delle caverne e le piccole
sculture.
In tempi relativamente brevi
l'Homo sapiens sapiens si
diffuse su gran parte delle
terre emerse (durante il periodo glaciale i mari si erano
notevolmente ritirati, facendo
emergere uno stretto corridoio di terra che univa l'America all'Asia) e, adattandosi ai climi delle regioni
occupate e creando diversi modi di vita, diede origine alla differenziazione delle
attuali razze umane.
Le scimmie antropomorfe
14 milioni di anni fa, nelle foreste africane, vivevano le scimmie antropomorfe.
Stavano preferibilmente sugli alberi per difendersi dai predatori e si spostavano
da un ramo all'altro con le loro mani prensili.
Si nutrivano di frutti spontanei ma cacciavano anche piccoli insetti al suolo.
Il loro muso era schiacciato: non avevano la mascella sporgente e i canini erano
quasi assenti.
Queste scimmie sono considerate nostre antenate perché alcune di loro
cominciarono a spostarsi sulla terraferma.
Circa 20 milioni di anni fa, in Africa, il clima cambiò e le foreste si diradarono; per
raggiungere gli alberi a volte era necessario attraversare spazi molto estesi.
La posizione eretta risultò quindi comoda sia per gli spostamenti che per
trasportare cibo.
Gli australopitechi
Sono i nostri antenati che, evolvendosi, hanno dato origine all'uomo, cioè a noi.
Camminavano in posizione eretta, cioè su due gambe, e impararono perciò ad
usare le mani mentre camminavano.
Avevano un cervello piccolo e il muso era come quello delle scimmie.
Erano vegetariani ma mangiavano anche piccoli insetti e piccoli pezzetti di
carne che qualche predatore lasciava sul terreno.
Un famoso australopiteco è stato scoperto in Etiopia nel 1974.
Era una donna, alta 120 centimetri e aveva circa 20 anni.
Fu chiamata Lucy, come il titolo della canzone che i paleontologi ascoltavano
durante la ricerca.
Ecco la ricostruzione del possibile volto.
Lucy
Il 24 Dicembre 1974 il paleontologo statunitense Donald Johanson trovò lungo un
assolato pendio di una valle dell'Etiopia il frammento di un osso di braccio che
spuntava dal suolo.
"Il battito del mio polso stava aumentando" scrive Johanson, "perché mi trovavo
di fronte a un antichissimo ominide".
Altri frammenti erano sparsi lungo il pendio; pezzi di cranio, una mandibola, le
ossa dei braccio, un femore e alcuni pezzi della gamba destra. Johanmson e il suo
collaboratore Tom si misero a gridare e ballare e si abbracciarono per la gioia.
Un’antica progenitrice
L'importanza di quel ritrovamento fu eccezionale
nel mondo della paleoantropologia: non si
possedevano di quell'individuo solo tre o quattro
denti, o una parte della scatola cranica, come si
era verificato per altri ritrovamenti, ma le ossa
rappresentavano il 40% di un intero scheletro,
cosicché si poteva stabilire che quell'essere
camminava su due gambe, proprio come noi.
Non era più una scimmia, ma era una minuscola
femmina umana, alta poco più di un metro, di
circa vent'anni e persino con qualche segno di
artrosi.
Quell'anno la radio del campo dove era avvenuta la scoperta trasmetteva una
canzone dei Beatles, Lucy in the sky with diamonds, e fu per questo che, in tutto
il mondo, la piccola donna della pianura di Afar divenne nota con il nome di Lucy,
anche se il suo nome scientifico è Australopithecus afarensis.
Lucy, «sei meravigliosa»
Ma chi è Lucy e che cosa rappresenta?
Fra gli antropologi non vi è un completo accordo. Johanson sostiene che Lucy è il
capostipite dell'uomo, cioè l'inizio dell'albero genealogico umano, mentre altri, tra
cui il famosissimo Richard Leakey, affermano che Lucy e altri ominidi a lei simili
non sono altro che «cugini», discendenti tutti da un antenato comune risalente a
un passato più remoto, qualcosa come 6 o 7 milioni d'anni fa.
Ma questo antenato non è mai stato trovato, mentre lo scheletro della piccola
Lucy è lì che ci guarda con i suoi 3 milioni di anni.
Quella piccola donna emoziona e incute rispetto e forse proprio per questo gli
operai etiopi che lavoravano nell'Afar le avevano dato un nome diverso da Lucy:
Denkenesh, che significa "sei meravigliosa".
NOME
SPECIE
PERIODO
LUOGO
ALTEZZA
PESO
ASPETTO FISICO
ANDATURA
CIBO
LINGUAGGIO
ABITAZIONE
Lucy
Australopiteco
3,5 milioni di anni fa
savana, Africa (Etiopia)
m 1,20 circa
25/30 kg
fronte bassa, corpo coperto di peli,denti molto sviluppati
bipede,camminava eretto ma sapeva anche arrampicarsi.
erbe, frutti selvatici, bacche,semi. radici
gesti e versi
rami degli alberi
Gli ominidi
In un punto dell'Africa la terra si crepò e da quel momento quella zona si chiamò
Rift Valley Tanto tempo fa in Africa comparvero i primi uomini, gli “Ominidi”.
A est di quella spaccatura il clima cambiò, diventò arido e le foreste si
diradarono. Per questo motivo gli Ominidi furono costretti a scendere dagli
alberi per il cibo.
Nello stesso tempo la vegetazione diminuì e gli Ominidi diventarono predatori
di animali.
Incominciarono ad usare il pollice per trascinare le prede al sicuro e per tutte le
abilità fini.
L'Homo habilis
L'essere umano che vive nel Paleolitico
inferiore, ha caratteristiche ancora molto
arcaiche.
Il più antico esemplare della specie, vissuto
solo in Africa, è l'Homo habilis: ha postura
eretta, è alto all'incirca 131 cm, ma il suo
cranio assomiglia ancora molto a quello delle
scimmie (ha una capacità cranica da 650 a
800 cc, poco meno della metà della
dimensione di un cervello "moderno") è
capace - habilis, appunto - di costruire
utensili di pietra che utilizza per tagliare, squartare, sbriciolare (soprattutto ossa
di animali da cui estrae il nutriente midollo).
Suo diretto successore, nonché protagonista del Paleolitico inferiore, è l'Homo
erectus cui si deve la colonizzazione dell'Europa e dell'Asia: alto circa 180 cm, ha
un cranio molto più sviluppato di quello del suo predecessore (vanta una capacità
cranica pari al 74% della dimensione di un cervello "moderno").
L’Homo Erectus
L'homo erectus si sviluppò in Africa
circa un milione e mezzo di anni fa, a
differenza dei suoi predecessori non
visse stabilmente nei luoghi natii ma si
spinse in esplorazione spostandosi in
Asia e in Europa.
L'Homo erectus viene così chiamato
perchè finalmente la struttura del corpo
ha
assunto
una
forma
eretta,
avvicinandosi decisamente all'aspetto
fisico degli uomini attuali.
Come già fece l'homo habilis, utilizzò
pietre e altri materiali per creare
strumenti sempre più sofisticati, come le lame, le asce o le lance.
Con l'homo erectus si assiste ad un grande passo in avanti nella civiltà in quanto
si raggiungono degli obiettivi importantissimi: la scoperta del fuoco innanzi tutto.
Con il fuoco a sua disposizione, l'homo erectus poteva difendersi, risiedere in
zone più fredde, cuocere i cibi e migliorare la qualità della vita sociale.
L'homo erectus, dotato tra l'altro di un
cervello ancora più grande dei suoi
predecessori (equivalente circa al 75% dei
nostri) utilizzò il fuoco anche come
strumento di caccia: bruciando infatti
porzioni di foresta, creava artificialmente
radure e spiazzi che attiravano i grandi
erbivori di cui lui si nutriva, come i mammut
e i cervi. Un'altra grande evoluzione sociale
che l'homo erectus introdusse fu un vero e
proprio schema di vita di gruppo, all'interno delle comunità ogni persona svolgeva
le proprie mansioni, rendendo più facile la vita di tutti. L'homo erectus divenne
cacciatore, introducendo la carne nella sua alimentazione e rendendola ancora più
digeribile e nutriente grazie alla cottura. Il cambio di abitudini alimentari è
determinante nella conformazione fisica dell'homo erectus, che perde quindi gli
aspetti tipici degli australopiteci abituati a dover masticare a lungo, e contribuisce
alla crescita del cervello. La vita nelle comunità divenne più piacevole e facile, gli
homo erectus vivevano, oltre che in grotte naturali, anche all'interno di capanne
che iniziarono a costruirsi, si vestirono di pelli degli animali di cui mangiavano le
carni, utilizzando anche le ossa come materiali di costruzione. L'homo erectus era
nomade, ossia imparò a spostare la popria casa in base alle migrazioni degli
animali, ma con l'introduzione del fuoco alternò anche dei periodi di stabilità
geografica che gli permisero di perfezionare l'aspetto artigianale (produzione di
strumenti) e anche sociale. Si crea una cultura che viene trasmessa da padre in
figlio, l'homo erectus ha ben compreso il valore di essere uniti e la famiglia è il
centro della società.
Con l'homo erectus si assiste anche ad un altro importantissimo passo in avanti:
l'evoluzione del linguaggio.
Gli australopitechi non avevano una conformazione
fisica che permettesse loro di "parlare", cosa invece
possibile all'homo erectus.
Le radici della comunicazione nascevano dall'esigenza
di una vita di gruppo, il potersi esprimere con un
linguaggio, pur molto semplice e rudimentale, poteva
essere determinante per salvarsi da situazioni di
pericolo, attraverso la comunicazione (verbale e
gestuale)
si
poteva
passare
all'educazione,
tramandando ai piccoli gli insegnamenti appresi dai
grandi.
Curioso è sapere che l'homo erectus aveva una voce simile a quella dei bambini
odierni, nascendo con laringi molto alte, caratteristica che nei bambini piccoli di
oggi si perde con la crescita e che nell'homo erectus veniva mantenuta anche
nell'età adulta.
Homo sapiens
HOMO SAPIENS sembra comparire intorno ai 200.000 anni fa, in Africa orientale.
Presenta una morfologia molto particolare con scheletro più gracile rispetto a gli
altri esseri Homo: faccia piccola rispetto al neurocranio, che ha nell'adulto una
variabilità compresa tra i 1000 cc ed i 2000 cc.
Il profilo si presenta con volta alta e breve, parietali espansi e occipite senza un
toro evidente.
La fronte è verticale, le arcate sovraorbitarie sono molto piccole o assenti ed il
mento è prominente; la riduzione estrema del formato della mandibola ha ridotto
la dentizione. in media i maschi potevano raggiungere 1,7 - 1,8 m.
Dalle loro origini, gli esseri umani moderni dall'Africa, orientale entrano in Medio
Oriente, Europa, Asia del sud ed infine in ogni regione del mondo.
Circa 40.000 anni fa in Europa, in seguito all'apparizione della cultura dei CroMagnon (così vengono infatti indicati i sapiens europei, dal uno dei luoghi di
ritrovamento Cro-Magnon in Francia), si ha un perfezionamento nella lavorazione
della pietra che raggiunge il suo culmine nel Paleolitico Superiore: vengono
realizzate le pitture parietali sulle grotte, le prime forme di addomesticazione, un
bagaglio culturale sbalorditivo.
L'origine dell'uomo moderno è un argomento particolarmente dibattuto sopratutto
da due opposti schieramenti di specialisti: quelli che teorizzano una "Origine
Africana Recente" e quelli che sostengono una "Evoluzione Multiregionale".
La prima sostiene la comparsa dei sapiens in Africa fra i 200.000 e 150.000 come
una nuova specie che si sarebbe poi dispersa su tutto il mondo sostituendo le
popolazioni esistenti, la seconda considera che ciascuna delle popolazioni attuali
sia discesa dalla rispettiva popolazione arcaica di quella stessa regione, a partire
da Homo erectus, evolutasi in parallelo con le altre grazie ad incroci.
Altre ipotesi sono state avanzate per cercare di far chiarezza su questo tema,
molte delle quali sono una via di mezzo tra le due descritte prima, ma è ancora
presto per mettere la parola fine in questa diatriba anche se recenti studi di
antropologia molecolare sembrano dar torto all'ipotesi multiregionale.
I resti più antichi di Homo sapiens mai trovati in Europa sono stati portati alla
luce in un villaggio dei Carpazi.
Si tratta della mascella di un maschio adulto e delle ossa di altre due persone, tra
cui un adolescente, vissute nell'area dell'attuale Romania 34.000 - 36.000 anni
fa.
L'analisi della grandezza della mascella del maschio adulto ha mostrato misure
notevoli, approssimativamente quanto altri reperti risalenti a 200.000 anni fa.
Questa caratteristica primitiva ha suggerito agli scopritori la possibilità di un
incrocio tra Homo sapiens e gruppi umani ancor più arcaici come l'uomo di
Neanderthal Lo scarso numero di esemplari trovati a Pestera cu Oase (che in
rumeno significa «cava di ossa») induce alla prudenza, ma le ricerche
confuterebbero la teoria dell'origine esclusivamente africana dell'Homo sapiens
supportata da studi genetici che escludono un contributo dell'uomo di Neanderthal
al nostro attuale DNA.
Questa scoperta giunge solo tre mesi dopo il rinvenimento a Herto, in Etiopia, dei
più antichi crani di Homo sapiens mai trovati.
Questi presentano caratteristiche moderne che, se possedute dall'uomo già
160.000 anni fa, confuterebbero la possibilità di un'evoluzione a partire da incroci
con altre specie, confermando l'ipotesi di un'evoluzione solo africana.
L'uomo di Neanderthal
Già attorno ai 150.000 anni fa, in Europa si vengono lentamente a definire i
caratteri di un tipo umano assai particolare: l'uomo di Neanderthal.
L'aspetto fisico
I neandertaliani possedevano una massa cerebrale di dimensione analoga a quella
dell'uomo moderno.
Non erano particolarmente alti di statura, ma presentavano una corporatura assai
robusta e muscolosa.
Il loro cranio era schiacciato e allungato; avevano una fronte bassa e sfuggente,
caratterizzata da un'arcata sopraccigliare piuttosto marcata ( simili all’Homo
Erectus).
Le abitudini
Erano nomadi e si spostavano seguendo gli animali da cacciare.
Gli abitati erano costituiti da accampamenti all'aperto e in grotta.
Gli uomini di Neanderthal praticavano la caccia.
Accanto all'attività venatoria era inoltre praticata la raccolta di vegetali selvatici
anche se scarseggiavano a causa del clima rigido.
Le sepolture
All'uomo di Neanderthal sono associate le più antiche sepolture intenzionali della
storia umana.
Questa preoccupazione di tipo spirituale si associa alle più antiche tracce di
comportamenti simbolici, come incisioni su ossa.
I manufatti
I manufatti in pietra dell'uomo di Neanderthal erano scheggiati con metodi
particolari. Tra i metodi di scheggiatura prevalgono quelli “levallois” (cioè viene
staccata una sola grande scheggia laminare).
Gli strumenti sono costituiti da punte, ritoccate o no, raschiatoi, grattatoi e bulini
(arnesi appuntiti).
Gli ultimi neandertaliani
Tra i 40 ei 30.000 anni fa, contemporaneamente alla diffusione in Europa
dell'uomo moderno, l’Homo Sapiens, alcune comunità di Neandertaliani, poste in
zone periferiche, daranno vita a nuovi aspetti culturali.
I metodi di scheggiatura diventeranno esclusivi e compariranno elementi
decorativi fatti con denti, ossa e conchiglie.
Questi
manufatti
rappresenteranno
l'ultima
espressione
culturale
Neandertaliani, che si estingueranno del tutto attorno ai 35-30.000 anni fa.
dei
Homo Sapiens sapiens di Cro Magnon
Con i primi Homo Sapiens sapiens di Cro Magnon,
ancora dall'aspetto arcaico, inizia la grande avventura
della nostra specie e, soprattutto, della nostra civiltà.
Nel breve ed incompleto viaggio tra i nostri antenati
compare un elemento quanto mai significativo proprio
quando si comincia a parlare del genere Homo, vale a
dire l'intelligenza. L'intelligenza, infatti, diviene sia
spinta che frutto di quell'evoluzione giunta fino a noi.
E certamente si tratta di un'intelligenza diversa da
quella degli altri animali, perchè entra in campo la
capacità di astrazione.
Si tratta insomma di un'intelligenza molto versatile,
che consente in un primo momento grandi capacità
organizzative e viene utilizzata dal gruppo per organizzare la caccia, in un
secondo momento si ripercuote sulla vita sociale che diviene via via più
complessa.
Nel tracciare l'evoluzione non è stata tralasciata l'indicazione del volume
cerebrale, la cui crescita va di pari passo, anche se con alcune eccezioni, con lo
sviluppo evolutivo e culturale.
L'evoluzione, insomma, non si slega dall'intelligenza, intesa come capacità di
elaborazione di informazioni e di trasmissione culturale capace di rendere il
gruppo competitivo e interattivo nei confronti dell'ambiente.
L'evoluzione, conquistato il bipedismo, procede a perfezionare il cervello e a
mettere a punto un corpo che, ormai svincolato dal movimento quadrupede, può
assumere posture diverse e soprattutto può avere arti meglio utilizzabili per la
costruzione degli strumenti e per il loro trasporto.
La costruzione e l'utilizzo degli strumenti sono stati sia causa che effetto
dell'aumentata capacità intellettiva dell'uomo ed infatti le diverse fasi evolutive e i
diversi momenti di crescita culturale sono segnati dalle industrie litiche.
Da semplici strumenti ricavati scheggiando una pietra si giunge ad amigdale e
choppers che meravigliano per la raffinatezza e l'accuratezza della lavorazione:
sono le mani che lavorano meglio, è il cervello che le dirige meglio.
E questa intelligenza così utile per costruire strumenti, cucire vestiti,
amministrare il fuoco e trasmettere ai discendenti le conoscenze scopre poi
qualcosa di straordinario: scopre l'astrazione e riesce così a volgersi al di là della
contingenza del modo fisico.
E l'uomo scopre l'arte, il gusto del bello, il pensiero del futuro, la coscienza della
vita e della morte: esce dall'Eden del mondo naturale per arrivare a tentare di
comprenderlo.
pitture in grotte: l'Uomo scopre l'arte e la coscienza della vita e della morte
La specie Homo Sapiens Sapiens, cui tutti noi apparteniamo, si è svincolata dai
meccanismi che regolano la distribuzione e l'evoluzione dei viventi sulla Terra
grazie allo sviluppo di capacità, cultura e tecnologia.
In una parola sola è l'intelligenza a fare la differenza per la nostra specie.
La teoria della selezione naturale.
L'uomo, al pari degli altri animali, è un prodotto della selezione naturale ma su di
esso hanno giocato molte variabili.
La selezione naturale agisce "premiando" i più adatti all'ambiente con la
sopravvivenza e la possibilità di riprodursi, trasmettendo alla prole i loro geni
"vincenti".
All'interno di una popolazione, infatti, nessun individuo è identico ad un altro,
perchè moltissime sono le possibilità di combinazione dei geni paterni e materni e
perchè casualmente compaiono mutazioni genetiche che variano il corredo
cromosomico.
Attraverso questo processo le specie si sono evolute, in relazione a mutamenti
ambientali, e si sono indirizzate verso un
migliore sfruttamento delle risorse.
L'uomo, grazie all'intelligenza, è riuscito a
svincolarsi a questa stretta dipendenza
dall'ambiente, utilizzando l'intelligenza per
fabbricare strumenti capaci di supplire a
specifiche caratteristiche corporee.
I primi Homo Sapiens si stabilirono in Sicilia
circa 70.000 anni fa lasciando reperti
archeologici( che si trovano conservati presso
alcuni Musei della Sicilia) quali raschiatoi,
coltelli, lance, punteruoli, aghi, ecc.
Sicuramente scavando grotte (anche nelle
pareti a strapiombo di Pantalica e della Val
d'Anapo) e, perchè no?, scalzando via i loro
"cugini" Neanderthaliani.
In questo periodo (inizio del PALEOLITICO)
l'Homo Sapiens usa armi solamente in pietra,
vive da nomade in caverne o grotte naturali o scavate e solamente di caccia e
pesca.
Nel periodo del Neolitico (a partire da 10.000 anni fa) l' Homo Sapiens incomincia
ad usare attrezzi anche in ferro, continua a vivere nelle grotte ma si dà alla
pastorizia ed all' agricoltura ed usa la macina per i cereali.
E' in questo periodo che l'Homo Sapiens ha abbandonato la pietra ed ha
incominciato a lavorare ed usare in successione il ferro, il rame ed il bronzo ed
ha imparato a costruire capanne (STENTINELLO nei pressi di Siracusa), ad
accendere il fuoco per cucinare i cibi e ad usare i forni per sciogliere i minerali.
Dalla grotta Corruggi e del Fico, durante il periodo neolitico
(8.000/2000 A.C.), l'uomo passò all'inizio a vivere nelle
grotte di Calafarina e successivamente,.nel periodo del ferro
e rame prima e del bronzo poi, fino all'arrivo dei Siculi,
l'uomo si spostò nella vicina zona denominata " Cugni di
Calafarina" creando villaggi e necropoli, un dolmen per i
defunti ed un forno sotterraneo per la lavorazione dei
metalli, i cui resti, portati alla luce da Paolo Orsi, sono
tuttora ben visibili e discretamente conservati.
In questo periodo l'uomo ha appreso il culto dei morti
usando un dolmen per la loro sepoltura e quindi utilizzando
delle tombe a forno di cui ne sono state portate alla luce
fino adesso circa una trentina.
Il paleolitico: la raccolta, la caccia e la pesca
L'uomo del Paleolitico mangiava dapprima ciò che gli offriva la natura:
bacche, frutti, tuberi, radici, uova, insetti e resti di animali.
Diventò cacciatore anche se in una prima fase
procurava solo piccole prede, grazie alle armi che
stava imparando a costruire utilizzando pietre
scheggiate.
Nacquero le prime armi: asce e lance.
Evolvendosi l'uomo imparò a costruire trappole e a
cacciare in gruppo.
Con il tempo perfezionò le tecniche di caccia e riuscì a uccidere perfino orsi,
bisonti e mammut.
La pesca, grazie alla produzione di ami fatti di ossa di animali, diventò utile per
trovare altro cibo.
L'uomo iniziò a rappresentare sulle pareti delle caverne scene di vita
quotidiana.
Sono stati ritrovati, infatti, molti resti di graffiti e pitture rupestri.
Gli attrezzi
L'uomo, utilizzando la selce,
fabbricava strumenti scheggiati e
resi taglienti.
La selce è una pietra molto dura
che, scheggiata, serviva per
costruire punte di lance, frecce e
raschiatoi.
Anche con il legno costruiva
attrezzi utili per il lavoro, per la
caccia e per la pesca. Aveva
imparato a realizzare manici e archi
e, dall'osso di animale, ricavava
aghi per cucire e arpioni per la
pesca.
Il paleolitico: il fuoco
I Cro-Magnon, a differenza dei loro predecessori, badavano al fuoco perché non
si spegnesse.
Avevano imparato ad accendere il fuoco in diversi sistemi, per esempio
sfregando la pietra focaia.
Con l'uso del
migliorato il
cucinare:
arrostivano
cucinavano le
stufati.
fuoco avevano
loro modo di
per
esempio
le
carni,
minestre e gli
L'Homo Erectus, l'homo di
Neanderthal (homo sapiens
ritrovato in una valle della
Germania) e l'uomo di CroMagnon
(homo
sapiens
sapiens
ritrovato
in
un
villaggio in Francia) vivevano
di caccia e raccolta.
L'IMPORTANZA DEL FUOCO
Gli uomini, in fondo, conoscevano il fuoco da sempre:

i vulcani incendiavano le foreste;

i fulmini che si abbattevano sugli alberi bruciandoli.
Gli uomini, quando scoprirono il fuoco, notarono che tutti gli animali avevano
paura delle fiamme e potevano così rimanere più tranquilli se vicino a loro c'era
un focolare acceso.
Avevano scoperto anche che con il fuoco potevano fare la luce, potevano
riscaldarsi e costruire le torce.
Il fuoco serviva agli uomini per cucinare la carne e per farla diventare più
saporita.
Unico problema era che il fuoco non doveva mai spegnersi
perché l'uomo non sapeva ancora come fare per accenderlo. Per
questo motivo c'erano degli incaricati che dovevano controllare
che il fuoco rimanesse acceso.
Questa era un incarico importante
perchè la vita del gruppo dipendeva da
loro.
Col passare del tempo gli uomini
impararono ad accendere il fuoco:
strofinavano fra loro due legnetti secchi
finchè si scaldavano e si incendiavano.
Le scintille incendiavano le foglie
secche che gli uomini avvicinavano
premurosamente.
Il paleolitico: la vita nel gruppo
Gli uomini primitivi vivevano in piccole tribù di 30-40, anche 100 persone; erano
guidate da un capo e la collaborazione per sopravvivere c'era sempre da parte
di tutti.
Il lavoro principale consisteva nel cercare cibo e ciascuno aveva un preciso
compito:

gli uomini si dedicavano alla caccia di animali e
alla pesca

le donne cercavano e raccoglievano
bacche, frutti, radici, insetti, uova...

anche i bambini e gli anziani collaboravano
come potevano soprattutto nella raccolta.
erbe,
Il cibo e la raccolta venivano sempre divisi nel gruppo
e aumentò così la solidarietà e l'amicizia.
L'uomo imparò a volersi bene e a vivere insieme
non solo perchè nel gruppo poteva essere "più forte"
ma anche perchè apprezzava la compagnia di altri.
Il neolitico
Il neolitico è l'età della “pietra nuova”.
Cominciò quando l'homo sapiens sapiens iniziò a produrre utensili sempre più
raffinati, non di pietra scheggiata, ma di pietra levigata; infatti l'uomo inizia ad
affinare il proprio lavoro e, in seguito, a modellare anche i metalli.
Questo periodo cominciò circa 12.000 anni fa, il clima cambiò:
iniziò a fare più caldo e i ghiacciai sparirono.
Anche in Europa le foreste si estesero e si estinsero i
mammut e i rinoceronti lanosi.
Il Neolitico e' il secondo periodo della storia più antica
dell'uomo e dura qualche migliaio di anni. Neolitico vuol dire
età della pietra nuova.
La pietra che prima era grezza ora viene levigata, cioè lisciata
con altre pietre e gli strumenti vengono perfezionati a
seconda dell'uso.
Le Scoperte
In questo periodo avvennero cambiamenti e invenzioni che migliorarono la vita
degli uomini primitivi.
Un'importante scoperta fu l'arco che servì per cacciare animali veloci e la ruota
che rese più agevoli gli spostamenti di carichi pesanti.
Più tardi scoprirono che alcune rocce possedevano dei materiali nuovi e cercarono
di estrarli e di lavorarli per produrre nuovi beni.
Scoprirono così i metalli e il primo fu il rame seguito dallo stagno.
Con il calore sciolsero il rame e lo stagno e formarono un nuovo materiale: il
bronzo.
Continuando nelle loro imprese diffusero rapidamente un nuovo materiale: il
ferro. Esso era in abbondanza e si prestava a molti usi, nacque così il fabbro.
Nel periodo dei metalli nacquero diversi lavori: chi estraeva il metallo, chi lo
scioglieva, chi lo lavorava per fabbricare, vasi, utensili, barche, carri.
Questo tempo così importante per la storia dell'uomo, gli storici lo definiscono
età dei metalli distinguendo l'età' del rame, l'età' del bronzo e l'età' del ferro.
L’agricoltura
Le donne del neolitico scoprirono
l'agricoltura, loro si dedicavano
alla raccolta delle piante e dei frutti
e un giorno scoprirono che dai
semi piantati nella terra nascevano
nuove piante.
Nacque
l'agricoltura,
l'uomo
diventò sedentario e s'insediò
principalmente lungo i fiumi e i
mari dove era più facile portare
l'acqua ai campi e costruire canali
d'irrigazione.
Quidi l'uomo preistorico ebbe ben
presto bisogno di una casa per il
riparo.
Usò caverne, costruì capanne con rami e paglia e fece tende con pelli di
animali.
Le palafitte furono le abitazioni più
ingegnose che furono costruite sopra pali
conficcati sulla riva del lago.
Erano nate per il bisogno dell'acqua che
l'uomo sfruttò per bere, pescare e
navigare.
La donna imparò ben presto a selezionare
le piante e conservare i semi che
potevano essere utilizzati per far nascere
nuove piante, come l'orzo e il grano.
Si sviluppò così l'agricoltura e apparvero le prime coltivazioni di cereali,
legumi, olivi e viti.
Per coltivare i terreni c'era bisogno di utensili più adatti e l'uomo costruì zappe,
falci, aratri e anche grandi contenitori d' argilla che servivano a conservare i cibi.
L'uomo addomestica gli animali
Osservando le abitudini di molti animali, l'uomo capì che potevano essere
catturati vivi e allevati per ricavare prodotti necessari.
L'uomo imparò a conoscere gli animali e cominciò ad addomesticare buoi,
capre, asini e cavalli.
Fu molto importante addomesticare anche i cani perchè facevano la guardia e
fiutavano le prede.
L'allevamento delle mucche e delle capre permise all'uomo di ricavare un nuovo e
nutriente alimento: il latte, col quale preparava anche il burro e il formaggio.
Gli animali più allevati erano le pecore, le capre, i buoi e i maiali mentre i cani e
gli asini erano addomesticati perché erano utili nel lavoro.
Nacque così l' allevamento e in ogni stagione dell' anno avevano il latte, la carne,
la pelle e la lana.
una pecora
Con la fabbricazione di utensili sempre più precisi e raffinati e la produzione di
alimenti nacque il baratto, cioè lo scambio di prodotti attraverso gli abitanti di
altri villaggi. Il baratto fu la prima forma di commercio.
Il neolitico: la caccia e la pesca
Quando le foreste si estesero la caccia diventò più difficile perché le prede si
nascondevano tra le boscaglie. L'uomo imparò così a lavorare le armi
perfezionandole sempre di più; proprio in questo periodo inventò l'arco e le
frecce, leggere e maneggevoli.
La pesca
Anche il modo di pescare cambiò, si costruirono nuove armi, gli ami e gli
arpioni.
Costruirono anche delle barche che si chiamavano piroghe, che sono ricavate dal
tronco di un albero svuotato riscaldandolo con il fuoco.
La caccia
Gli uomini primitivi cacciavano questi animali:

mammut

tigre dai denti a sciabola

rinoceronte lanoso

leone delle caverne

orso delle caverne
Gli uomini primitivi cacciavano insieme perché
erano più forti.
Mettevano delle trappole, facevano andare gli animali nella palude o giù dal
dirupo e poi li uccidevano.
Il mammut viveva quando sulla terra faceva molto freddo, nell'era glaciale.
L'uomo lo cacciava per la sua pelliccia, per le sue zanne, per la sua carne.
Le 48 mani sono di:
Belloni Alessio
Bernazza Elonora
Bonincontro Fabrizio
Canale Sofia
Cesarano Daniele
Cianci Flavia
Cittadini Francesca
Corsi Carola
Cricchi Simona
Degli Abbati Debora
Di Carlo Chiara Rosa
Gazzè Francesca
Giungato Giuditta
Godino Alessandro
Innocenzi Andrea
Laruffa Cristiana
Masala Fabiana
Mercadante Raffaele
Ombres Laura
Piccioli Martina
Pisacane Lorenzo
Tolva Ludovica
Supervisione storica: Maestra Carla
Supervisione tecnica: Maestra Serena
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