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Il catechismo inizia e finisce, la formazione inizia e non finisce!

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Il catechismo inizia e finisce, la formazione inizia e non finisce!
Poste Italiane Spa - Sped. A.P. - D.L.335/2003
Anno LXXXI - n. 3-4 - Giugno-Settembre 2015
(conv. in L.27/02/04 n.46) art.1, comma 2, NE/BL
www.agordo.diocesi.it
Taxe perçue - Tassa riscossa
32100 BELLUNO - ITALIA
BIMESTRALE DELLA PIEVE ARCIDIACONALE DI SANTA MARIA DI AGORDO
Il catechismo inizia e finisce,
la formazione inizia e non finisce!
Vi prego di leggere con
pazienza ed attenzione queste
righe.
La scorsa primavera 20 ragazzi della nostra parrocchia
hanno ricevuto il sacramento
della Cresima e si sono accostati
per la prima volta all’Eucaristia
nella stessa celebrazione, al termine del percorso catechistico,
durato dalla seconda alla quinta
classe della scuola primaria. Il
prossimo anno i ragazzi (se lo
vorranno e parteciperanno con
fedeltà al percorso catechistico,
all’Eucaristia domenicale e alle
altre esperienze che verranno
proposte) saranno 27.
Tornati indietro? Direi, piut-
tosto un
- ritorno alle origini
e, soprattutto, un tentativo di
offrire ai nostri ragazzi le basi
fondamentali catechistiche (di
conoscenza/esperienza della
fede e della vita cristiana) in
un periodo in cui essi sono
certamente più recettivi. Ciò
non vuol dire che tutto finisca
con questo percorso. Termina il
“catechismo” tradizionale, ma
la propria formazione cristiana
può e deve continuare.
Qui si inserisce il
- ruolo delle famiglie,
che hanno così dei figli di
10/11 anni che hanno terminato il “catechismo” ma ai quali
viene offerto un percorso “dopo
Cresima”, con uno o più temi
che vengono presentati ai genitori stessi, i quali decideranno se
invitare i loro figli a continuare
in modo diverso la loro formazione. Allora avremo anche il
polso più preciso su quanto le
nostre famiglie (i genitori in
particolare) credono effettivamente alla necessità per i loro
Sommario
Consigli per la famiglia
Spigolando in Archivio
Vita della comunità
La nostra Pasqua
Cresima e Comunione
Pastorale giovanile
La sagra del fanciullo
I campeggi estivi
Le pagine foraniali
Don Roberto prete
A piedi dal Papa
Riparte l'Università A/A
Il racconto di Cielo Blu
Notizie dal Comune
La festa patronale
Sfratto ai volontari
Auguri a...
La pagina dei ricordi
In memoria/anagrafe
La nostra speranza
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" 9
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" 32
I campanili dell’arcidiaconale in una suggestiva elaborazione grafica a tecnica mista di Mauro Ipsa.
Questo numero di “Echi”
esce straordinariamente in
settembre in quanto, per
cause di forza maggiore,
non è stato possibile dare
alle stampe il numero che
tradizionalmente esce per
la festa di San Pietro.
Ci scusiamo con i parrocchiani e i lettori di “Echi”
fuori parrocchia; tuttavia
riteniamo anche sia gradito
a tutti aver provveduto a
stampare la rivista tanto
attesa in questo mese di
settembre che segna la
ripresa delle attività della
nostra comunità.
Il Direttore
figli di approfondire la fede, di
partecipare all’Eucaristia, di
fare esperienze particolari di
preghiera e di carità.
Nella nostra parrocchia
esiste un bel gruppo di giovani
volonterosi e disponibili a
prendersi cura di quanti vorranno incontrarsi settimanalmente
per crescere come gruppo e
come singoli sia dal punto di
vista umano sia, soprattutto, dal
punto di vista cristiano. Noi ci
auguriamo che siano proprio
questi ragazzi, forti dell’esperienza del post-Cresima, a
rendere possibile il necessario
“ricambio” e guidare in futuro
i più piccoli nell’esperienza
cristiana. Non possiamo infatti
dimenticare che il periodo di
formazione cristiana, certamente varierà a seconda dell’età
e delle vicende di vita (studio,
lavoro, famiglia…), ma non
avrà mai una conclusione.
Dunque
- il catechismo, come tradizio(segue a pag. 2)
2
Giugno - Settembre 2015
(segue da pag.1)
amore e comprensione.
Il catechismo... e la formazione
nalmente inteso e vissuto, ha
un percorso di quattro anni;
poi c’è il cammino offerto nel
“post-cresima”, quindi il gruppo giovani con diverse accentuazioni (animatori campeggi,
coro…) e - via via - ciascuno
troverà il suo spazio e il suo
ruolo nella comunità cristiana
come singolo o entrando a far
parte di qualche gruppo; per gli
adulti (oltre alle varie collaborazioni in parrocchia) voglio
citare due realtà parrocchiali:
il Gruppo “Famiglie in parrocchia” e i “Centri di ascolto
sul Vangelo” che in parrocchia
sono - come abbiamo più volte
ribadito - il modo più ordinario
di catechesi per gli adulti.
Tutto diventa un vero e continuo impegno di formazione.
Tuttavia è bene non dimenticare la parola dell’Apostolo:
“Io ho piantato, Apollo ha
irrigato, ma è Dio che ha
fatto crescere” (1Cor 3,6). E,
forse, la troppa insistenza sulla
“nostra” preparazione, sul “nostro” impegno, sulle “nostre”
scelte, ci ha fatto dimenticare
un po’ l’opera di Dio e del suo
Spirito. A noi il compito di
preparare il terreno - piantare
e irrigare - perché Lui possa
far crescere buoni frutti, come
e quando vuole.
Don Giorgio
ALCUNI CONSIGLI
PERCHÉ LA FAMIGLIA
SIA LUOGO DI CRESCITA
UMANA E CRISTIANA
Ecco un semplice aiuto nel
compito meraviglioso ed impegnativo di educare figli e nipoti
(e forse anche genitori).
1. Alzate bandiera bianca
Ogni giorno un numero di fatti
spiacevoli: rumore, l’auto che
non parte, uno scontro con una
persona volgare, un documento
perduto, ecc., ci fanno reagire
urlando, battendo i pugni, imprecando o sfogandosi con i più
vicini. “Alzare bandiera bianca”
significa scongiurare l’effetto
valanga: un piccolo scatto di
nervi comincia a ingrandirsi fino
a diventare una guerra civile.
Una bambina calmò di botto la
mamma, che aveva appena rotto una tazzina, dicendo pacata:
«E’ la vita!».
2. Ascoltate
L’ascolto è pillola miracolosa.
Quanto apprezziamo le persone
che ci ascoltano perché sentiamo di essere compresi e stimati.
Ci vogliono dosi abbondanti di
onestà e umiltà, sforzo e pazienza, ma i risultati sono miracolosi. Donare a qualcuno la
sensazione di essere ascoltato
ed ascoltare effettivamente è un
magnifico riduttore dello stress.
Lasciare agli altri l’ultima parola
è sempre un segno di forza e di
equilibrio.
3. Accettate le differenze
Ciascuno ha una sua personale scala di valori. E tutti siamo
convinti che il nostro modo di
vedere è il migliore. Il problema è che gli altri la pensano
allo stesso modo. La ricchezza
dell’umanità dipende proprio
dalle differenze. Invece di sguainare la spada quando qualcuno
vi contraddice, ripetetevi: «E’
normale: questa persona vede
le cose diversamente». Chi
rispetta sinceramente le opinioni diverse si risparmia un
buon numero di litigi e smorza
immediatamente l’aggressività
degli interlocutori.
4. Le persone vengono sempre
prima
Un padre, davanti ai piccoli
incidenti, diceva sempre al figlio:
«Non importa. Tutto si può sostituire, eccetto te». A coniuge
e figli piace molto sapere che la
loro persona e i loro sentimenti
contano molto di più dei beni
materiali.
Tutto ciò che a prima vista
sembra importante: lavare i
piatti, la spesa e le altre incombenze quotidiane, può sempre
essere rimandato, non così
le emozioni che riguardano le
persone. Soprattutto quelle dei
bambini. Ricordiamoci sempre
cosa porteremo in Paradiso:
5. Fate rifornimento
Viviamo a un ritmo folle. E’
vitale alzare il piede dell’acceleratore e trovare dei momenti di
pausa, ad esempio la domenica
come giorno del riposo, della
gioia del vivere insieme e del
rifornimento spirituale. Trovate
il tempo per leggere un buon
libro, vedere un film, giocare con
i vostri figli, ascoltare musica,
andare tutti insieme a Messa
e goderci poi un pomeriggio in
semplice compagnia.
6. Curate la salute
L’attività fisica e tutto ciò che
mantiene efficiente il corpo
contribuisce al benessere della
vita familiare: si dorme meglio, si
evitano crisi di nervi e mugugni
d’intolleranza, c’è più dinamismo e voglia di vivere.
Echi di Agordo
giornata alle persone: è il dono
perfetto.
9. Date il buon esempio
I vostri figli non faranno mai
quello che predicate, ma solo
quello che fate voi. Chiedevi
ogni giorno: «Qual è il messaggio che sto dando ai miei
figli?»
10. Condividete l’anima
Poche cose uniscono la famiglia come pregare insieme
e vivere insieme la propria
fede. Fate delle feste dell’anno
un evento di gioia e di intensa
comunione, partecipate insieme
agli appuntamenti ed iniziative
parrocchiali.
Piccola chiosa: stando alla
ricostruzione storica di padre
Paolo Vyshkovskyy - Il martirio
della Chiesa cattolica in Ucraina (2007) - durante i lunghi
decenni della persecuzione
Valle di san Lucano, domenica 14 giugno. Incontro conviviale a
chiusura del percorso annuale di “Famiglie in parrocchia”.
7. Curate la vostra casa
La vostra casa si modifica e
cresce con voi: è lo spazio vitale
della vostra famiglia. Pensate a
essa con profonda gratitudine: vi
protegge dal freddo, dal caldo e
dagli intrusi. Non è un idolo (serve per vivere, non per lucidarla
continuamente...) e neanche un
museo. Amatela con indulgenza
e flessibilità: è il più bel posto del
mondo ed è tutto vostro e delle
persone che amate.
8. Esprimete i vostri sentimenti
Non perdete mai l’occasione
di dire “Ti amo”, “bravo”. E’ semplice, gratuito e fa miracoli. E’
un vero balsamo per chi lo dice
e per chi lo riceve. Cambia la
comunista, in Ucraina le case
sono diventate vere chiese,
in esse non solo si pregava di
nascosto ma venivano celebrati
i sacramenti, matrimoni, ma
anche ordinazioni sacerdotali.
La casa, la famiglia cristiana,
era l’ultima trincea per resistere
all’invadenza di uno Stato che
pretendeva di estirpare Dio dalla
coscienze dell’uomo.
Non è forse così anche oggi?
Non abbiamo bisogno di famiglie
che sanno resistere alle insidie
di una cultura consumistica che
- in modo subdolo - sostituisce
Dio con gli idoli? Ricordiamo:
quando sui gradini della chiesa
crescono le erbacce, nelle famiglie crescono le divisioni.
Il gruppo di coppie “Famiglie in parrocchia” ha chiuso il suo
percorso annuale con un incontro convivivale nella casa della
parrocchia di Taibon in Valle di San Lucano, domenica 14 giugno.
Gli incontri mensili hanno avuto per tema lo stesso dei “Centri di
Ascolto sul Vangelo” che sono stati organizzati in 5 zone della
parrocchia. L’incontro in Valle di San Lucano è servito a rinsaldare
l’amicizia tra le famiglie partecipanti e anche a porre le basi per
il percorso del prossimo anno pastorale.
Echi di Agordo
Completiamo il sintetico
profilo biografico di Padre Felice Maria Cappello, Gesuita.
Grande studioso del diritto
canonico, professore all’Università Gregoriana, consultore
della Curia Romana e per 40
anni “il confessore di Roma”
nella chiesa di Sant’Ignazio,
in procinto di diventare santo.
Nato a Caviola, ha trascorso
frequentemente le sue vacanze
estive ad Agordo dal fratello
monsignor Luigi, Arcidiacono della Pieve fino all’ottobre1952.
...Ma Padre Cappello trovava
il tempo anche per visitare i
carcerati, gli ammalati, in particolare quanti erano prossimi al
termine della loro vita terrena.
“Sono celebri alcuni casi in cui
egli preparò spiritualmente
alla morte persone lontane
dalla Chiesa, ricoverate presso
la clinica Sanatrix a Roma”
(card. Re). Ne sono un esempio
l’avvicinamento alla chiesa del
professor Concetto Marchesi e
la conversione del giornalista e
scrittore Curzio Malaparte.
Concetto Marchesi, grande latinista, nato a Catania
nel 1878, rettore ed emerito
professore dell’Università di
Padova dove giunse da Messina nel 1923. Fu esponente di
spicco del Partito Comunista,
affermava però di non essere
né marxista né ateo, combatté
duramente il fascismo, fu deputato all’Assemblea Costituente
e al Parlamento. Insegnava
letteratura classica latina e nelle
sue lezioni considerava anche il
pensiero cristiano con gli ideali
di giustizia, eguaglianza e di
pace per un’utile collaborazione, solidarietà ed evoluzione
della società. Colpito da infarto
fu ricoverato urgentemente alla
clinica Sanatrix dove casualmente c’era Padre Cappello
che, con l’assenso del malato
ancora cosciente, gli impartì
la benedizione e l’assoluzione
sub conditione. Morì la sera
stessa (12 febbraio 1957), la
stampa pubblicando la notizia
fece allusione al suo accostamento, in extremis, alla fede.
L’informazione non fu creduta,
tanto sembrava improbabile.
La notizia venne confermata
soltanto nel 1978 da Ezio Franceschini, che del Marchesi fu
allievo e fraterno amico, nel suo
volume “Concetto Marchesi Linee per l’interpretazione di
un uomo inquieto” (1978, Ed.
Antenore Padova), nel quale
oltre a trattare le vicende della
vita del letterato, umanista e
politico, documenta la verità
Giugno - Settembre 2015
3
a cura di GABRIELE BERNARDI
Uomini illustri
Felice Maria Cappello
Servo di Dio, Gesuita
Il Confessore di Roma (3a)
Chiesa di Sant’Ignazio a Roma. Tomba di Padre Felice e P. Felice
mentre confessa.
sul suo avvicinamento alla
fede.
Ezio Franceschini (nato a
Villa Agnedo in Valsugana il
25.7.1906, morto a Padova il
21.3.1983), si laureò in lettere
all’ateneo patavino nel 1928 discutendo, proprio con Concetto
Marchesi, una tesi su “Liber
philosophorum moralium antiquorum”. Fu preside dell’Università Cattolica di Milano e
capitano degli alpini. Nel ’43,
dopo l’armistizio, appoggiò la
Resistenza e fondò il gruppo
partigiano antinazista FRAMA
(iniziali di Franceschini cattolico e Marchesi comunista) che
assicurava i rifornimenti alle
Brigate partigiane e che, nel
’44, aiutò Marchesi a emigrare
in Svizzera.
L’altro episodio eclatante
si riferisce a Curzio Malaparte (pseudonimo di Kurt
Erick Suckert, nato a Prato il
9.6.1898 e morto a Roma il
19.7.1957). Il noto scrittore e
Concetto Marchesi (1878-1957)
Curzio Malaparte (1898-1957)
giornalista toscano, degente
per ben quattro mesi nella
clinica Sanatrix, conosciuto
per il suo spirito ribelle e per
le sue posizioni ideologiche
non molto vicine alla Chiesa
e a Dio, in quel momento di
sofferenza probabilmente capì
che era “…più utile e saggio
guardare cristianamente alla
morte e prepararsi a regolare
i propri conti con Dio”. Tra le
tante visite ebbe anche quella
di padre Felice e fu in uno di
questi incontri che acquisita la
fiducia nel gesuita si fece battezzare e in seguito con l’aiuto
di padre Virginio Rotondi farsi
accompagnare spiritualmente
fino al termine della sua vita
terrena”. (Mondrone S.J.).
Colpito da una colica epatica e conseguente collasso
cardiaco, Padre Felice alle
ore 0 e 50 minuti del 25 marzo
1962 si spense e la sua anima
santa ritornò al Padre: era il
giorno dell’Annunciazione
del Signore. La sua salma fu
accompagnata mercoledì 28
marzo al cimitero del Verano
da una folla straboccante, che
però avrebbe voluto vedere la
bara tumulata accanto al suo
confessionale nella chiesa di
Sant’Ignazio. Questo desiderio
popolare fu soddisfatto soltanto
l’11 aprile del 1985 quando la
salma finalmente fu traslata
nella sua Chiesa presso il suo
confessionale.
Gli agordini non lo hanno
dimenticato, molte le testimonianze e molti gli articoli sui
giornali locali che ricordano
con grande simpatia e venerazione padre Felice.
La Parrocchia di Caviola, il
Comune e l’Azienda autonoma del Turismo per ricordare
degnamente il 1° centenario della nascita dell’illustre
(segue a pag. 4)
4
Giugno - Settembre 2015
Echi di Agordo
(segue da pag.3)
Padre Felice
Cappello S.J.
compaesano, organizzarono
solenni manifestazioni. Padre
Giuseppe Strim, gesuita, fece
emergere tutta la sua “statura”
da molti probabilmente ignorata e dopo la s. Messa venne
scoperta una lapide commemorativa murata sulla casa natale
in via Cime d’Auta con incise
queste parole: “In questa casa
il 9 ottobre 1879 nacque Padre
Felice Cappello S.J. giurista
insigne - sacerdote esemplare.
Nel 1° centenario”. In quell’occasione il parroco don Cesare
Vazza informò gli agordini che
il padre Paolo Molinari oltre a
plaudere per l’iniziativa della
commemorazione, confermava
che “si sta lavorando molto”
per la causa di beatificazione
dell’illustre Servo di Dio.
Un omaggio a Padre Felice
M. Cappello fu offerto anche
dal coro Agordo nella sesta
edizione (1985) de l’“Agordino
ricorda...”, manifestazione organizzata per rendere omaggio
ad un illustre figlio della terra
agordina. Per interessamento
dell’arcidiacono mons. Lino
Mottes e del vescovo Maffeo
Ducoli, fu possibile dar vita a
un incontro la sera del 12 dicembre 1985 nella chiesa arcidiaconale di Agordo. Promossa
e curata dal Coro Agordo, allora
presieduto da Marilisa Luchetta, la serata si svolse nella
chiesa arcidiaconale di Agordo,
con il patrocinio del Comune
di Falcade, del Comune e della
parrocchia di Agordo, presenti
molti parroci dell’Agordino, i
sindaci di Falcade, Girolamo
Serafini e di Agordo, Armando
Da Roit, entrambi assessori della Comunità Montana
Agordina, i familiari di Padre
Felice, ai quali venne offerta
una targa ricordo della mani-
Roma, sant’Ignazio. Gente in preghiera davanti al defunto padre Felice.
festazione e numerosi concittadini di Caviola e dell’intera
vallata. L’incontro presentato
da Dino Bridda e allietato
dalle voci del coro diretto
da Salvatore Santomaso, fu
illuminato dall’intervento del
gesuita Padre Pittau S.J, Consigliere Generale e autorevole
esponente della Compagnia di
Gesù, allora Assistente delle
Provincie d’Italia e d’Oriente,
che illustrò la figura e le opere
dello straordinario Confessore
di Roma.
In quell’occasione venne
data lettura anche di una bella
testimonianza di don Ferdinando Tamis, il nostro grande
storico agordino (presente in
chiesa), che fu a sua volta molto
vicino a padre Felice e al fratello arcidiacono mons.Luigi.
Padre Giuseppe Pittau S.J.
(nato nel 1928 a Villacidro
in Sardegna), l’apostolo del
Giappone, fu definito da Papa
Francesco (primo papa gesuita)
nella lettera rivolta al generale
dei Gesuiti P. Adolfo Nicolas
Pachon “esemplare ministro di
Dio per la causa del Vangelo”.
Fu dal 1952 a Yokosuka poi
a Tokyo, dal 1968 al 1981
Rettore nell’Università Cattolica Sophia e provinciale
dell’ordine. Dall’83, dopo la
morte di padre Pedro Arrupe
(il papa nero), viene nominato
preposito generale l’olandese
Padre Kolvenbach di cui padre
Pittau divenne Consigliere generale e assistente per l’Italia e
per l’Asia orientale. Nel 1984
l’imperatore Hirohito gli conferì una delle onorificenze giapponesi più prestigiose: l’Ordine
del Crisantemo “l’emblema
del Sol Levante”, per i suoi
meriti nel campo della cultura.
Nel novembre 2003 rientrò in
Giappone per svolgere attività
pastorale e insegnamento. Padre Pittau è morto nove mesi fa
(26 dicembre 2014) a Tokyo,
all’età di 86 anni.
Il 14 marzo 1987, sul settimanale “L’Amico del Popolo”, il
parroco di Caviola, don Cesare
Vazza, ha ricordato padre Felice con un bell’articolo dal titolo
“25 anni fa moriva a Roma il
Gesuita Padre Cappello”.
La parrocchia di Caviola
(parroco don Bruno De Lazzer) ha realizzato nel 2012
un volumetto “Il confessore
di Roma - 50° Anniversario
dalla salita al cielo di Padre
Felice Cappello” nel quale
sono state raccolte, oltre ad
alcune note biografiche, le
omelie e le manifestazioni che
si sono svolte in paese dal 25
marzo al 19 agosto del 2012 in
onore e ricordo del loro amato
concittadino.
Interessante sarà poter rac-
contare del rapporto tra il Padre
Felice e Albino Luciani, ma
in questa occasione facciamo
soltanto un breve cenno.
I due erano parenti, il bisnonni per via materna di Padre
Felice (1879-1962), Giuseppe
Luciani (1783-1849) e la moglie Maria Valt (1787-1848)
erano trisavoli per via paterna
di Papa Albino Luciani (19121978). Anche don Albino aveva
espresso il desiderio di entrare
nella Compagnia di Gesù, ma
il suo vescovo lo volle con
sé. Nelle sue omelie, il nostro
papa Luciani, Giovanni Paolo
I°, frequentemente accennava
con ammirazione alla forte
preparazione del Gesuita: “
Io ho vissuto qualche mese in
intimità con P.Felice Cappello e l’ho visitato spesso alla
Gregoriana… “confessore di
Roma” per antonomasia, è
morto in concetto di santità.
Di lui, però, non m’ha colpito
la scienza, che conoscevo attraverso i suoi numerosi libri,
bensì la fedeltà scrupolosa alla
regola…” (da “Il magistero
di Albino Luciani - scritti e
discorsi”).
Concludiamo questo nostro
ricordo di Padre Felice Cappello unendo anche un caro e
devoto pensiero a Padre Romano Bottegal e Albino Luciani, il
papa del sorriso, nati, cresciuti
e ordinati sacerdoti nella nostra
diocesi, augurandoci che sia al
più presto riconosciuta la loro
santità e il meritato onore degli
altari. Aspettiamo fiduciosi.
(G.B. 3 - fine)
Per la Bibliografia: cfr “Echi
di Agordo”. n.1-2, Pasqua
2015, pag.7.
Agordo, 12 dicembre 1985, chiesa arcidiaconale: sacerdoti, autorità e pubblico alla serata di “Omaggio a P. Felice ” promossa dal Coro Agordo.
Echi di Agordo
5
Giugno - Settembre 2015
VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
La nostra Pasqua 2015
Via Crucis al Cristo delle
Pianizze
La processione del
Venerdì Santo
Domenica delle Palme
Le cerimonie del Sabato
Santo
Lavanda dei piedi del
Giovedì Santo
Domenica di Pasqua
con il Coro dei Bambini
La Vita consacrata
Il Corpus Domini...
...Quest'anno con percorso nuovo per le vie del centro.
6
Giugno - Settembre 2015
Echi di Agordo
VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Bianchi Enea, Cadorin Riccardo, Bordon Gabriele,
Cagnati Kevin, Caldart Giorgia, Da Pian Gabriel, Da Rif
Isaac, Da Roit Federico, De
Bortoli Benedetta, Galligani
Claudio, Gaz Filippo, Gaz
Nelle foto, i ragazzi che
hanno ricevuto la Cresima e
per la prima volta si sono accostati all’Eucarestia. Hanno
concluso il cammino catechistico, ma per loro è prevista la
continuazione “formativa” (a
questo punto volontaria) nel
gruppo del “post-Cresima”,
con un programma preciso che
verrà presentato ai genitori e
a loro stessi dopo l’estate dal
parroco e dai giovani educatori
che li accompagneranno nel
cammino.
La celebrazione del 17 maggio è stata presieduta dal Vicario
Generale, mons. Luigi De Favero che, in un colloquio dopo
la S. Messa, ha avuto parole
di compiacimento per la scelta
di far coincidere in una unica
occasione la Cresime e la Prima
Comunione, soprattutto al fine
di far comprendere come il vertice dell’iniziazione cristiana
sia proprio l’Eucarestia.
Confido che i genitori di questi ragazzi siano consapevoli
che continuare un cammino
di formazione cristiana, al di
Non poteva certo mancare
la tradizionale foto-ricordo
dei chierichetti con il Vicario
generale della diocesi, mons.
Luigi Del Favero.
(Foto Luly Della Lucia)
Domenica 17 Maggio:
S. Cresima e Prima S. Comunione
per 20 ragazzi
Miriana, Gelfusa Gabriel,
Ongaro Patrizia, Paolin
Daniel, Pianezze Dylan,
Rosson Siria, Santomaso
Luca, Valt Thomas, Zanardi
Matteo. Si è aggiunto Trematore Fernando, di Taibon.
fuori dell’ambito strettamente
catechistico, sia per i loro figli
una occasione da non perdere.
Altrimenti dovrei pensare che
anche ad Agordo “non si vede
l’ora” che tutto sia finito: spero
proprio che non sia così, anche
perché vogliamo che i ragazzi di
oggi siano - nei prossimi anni - a
loro volta, gli educatori di altri
ragazzi e così, diventati adulti e
genitori (o magari sacerdoti…),
trasmettano quello che loro
stessi hanno ricevuto, in una
ripresa di quella “trasmissione”
della fede, ora piuttosto rallentata se non addirittura persa.
Don Giorgio
Echi di Agordo
7
Giugno - Settembre 2015
VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Attività di
Pastorale Giovanile
Don Robi... capo!
E così il giorno tanto atteso
è arrivato!
Sabato 30 maggio nella
Cattedrale di Belluno, tra i
tanti agordini e non presenti
all’ordinazione a sacerdote di
Roberto De Nardin, c’era anche
il gruppo animatori, che non
poteva di certo mancare! Come
pure alla sua Prima Santa Messa
celebrata nella chiesa di La
Valle domenica 31 maggio.
Come non commuoversi davanti a questa figura celestiale
(visti i bei ricci che si era lasciato) che compie questo grande
passo? E come dimenticare i
tanti campeggi passati, da animati o da animatori, accanto a
lui, tra le mille risate e anche
qualche sgridata?
Non sarà facile chiamarlo
“Don Robi” ma già dal successivo campeggio abbiamo
iniziato a farci l’abitudine,
infatti ci ha aiutato, affiancando Don Fabiano nel secondo
turno di campeggio, non più
da animatore o da cuoco, ma
ora da sacerdote.
Caro Don Roberto ti auguriamo di trovarti al meglio nelle tue
nuove vesti e grazie per essere
stato con noi a Copada!
...tra le mille risate e anche qualche sgridata...
Flavia
Quando
qualcuno
rende bella la vita
...affiancando Don Fabiano nel secondo turno di campeggio, non
più da animatore o da cuoco, ma ora da sacerdote.
Domenica 29 Marzo con
i ragazzi del gruppo giovani
siamo andati a Belluno in occasione della XX Giornata della
Gioventù.
Al teatro Giovanni XXIII
siamo stati accolti da alcuni
animatori che ci hanno subito
coinvolto nei più svariati balli di
gruppo. Poi pian piano ci siamo
sistemati all’interno del teatro,
dove ci attendevano i tre attori/
presentatori della giornata: tre
ragazzi che apparentemente
avevano tutto, soldi, uomini ai
loro ordini, ogni tipo di svago,
feste, ma che non riuscivano a
capire perché in giro ci fosse
gente molto più povera ma più
felice di loro.
Ed ecco che vengono introdotti i veri protagonisti del pomeriggio: Fra Girolamo e Suor Moira,
invitati dai nostri seminaristi a
portare la loro testimonianza
di fede. Dopo un simpatico intermezzo col pianoforte di due
giovani musicisti bellunesi, Fra
Girolamo inizia a raccontare la
sua storia. Molti gli aneddoti
che ci ha riportato e altrettante
le sue avventure da quando ha
sentito la sua vocazione a quando è arrivato in Italia, passando
per molti paesi a volte in modo
davvero bizzarro.
Poi è la volta di Suor Moira,
che con la sua carica e simpatia
ci racconta di come per lei non
sia stato così facile trovare la
via che il Signore aveva scelto
per lei, e che mai da adolescente
si sarebbe immaginata che sarebbe diventata suora.La scena
torna sui tre attori iniziali, che
dopo aver provato più volte ad
eliminare i loro antagonisti,
rimangono essi stessi vittima
delle loro malefatte. Ma non
tutto il male viene per nuocere:
questa avventura gli fa finalmente capire Chi è che rende
bella la vita!
Lasciamo infine il teatro per
dirigerci alla chiesa di San
Pietro, da dove partirà la processione con le palme che ci
condurrà alla messa in duomo,
a conclusione di una splendida
giornata.
Erica
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Giugno - Settembre 2015
Echi di Agordo
VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Pastorale Giovanile
IL GUSTO DI
CONTINUARE INSIEME
Don Robi, come dimenticare i momenti di crescita in campeggio...
Gruppo dei Bòce
Sabato pomeriggio
Anche quest’anno si è concluso il consueto appuntamento
settimanale che vedeva riuniti noi del gruppo giovani con i
bambini delle elementari, ogni sabato pomeriggio al centro
parrocchiale. Durante questi pomeriggi abbiamo intrattenuto i
bambini coinvolgendoli in attività molto varie: dai giochi e balli
di gruppo a passatempi come lavoretti con il Das. Con l’arrivo
della bella stagione siamo potuti uscire in cortile a sperimentare
le nostre doti calcistiche. Ci auguriamo che l’anno prossimo ci
sia una partecipazione maggiore che ci darà più soddisfazione
ed entusiasmo! A presto!
Laura e Marika
L’esperienza del gruppo
dopo-cresima è ormai giunta a
quella che può essere stata una
conclusione provvisoria, dato
il successo ottenuto e l’entusiasmo risvegliato nei pochi ma
appassionati impavidi che hanno avuto il coraggio di mettersi
in gioco. Ebbene sì, torneremo
il prossimo anno con l’attività
settimanale per i ragazzi delle
medie (i neo-cresimati) e continuando per i più grandicelli
in modo che la nostra e loro
rimanga sempre una condizione di neo-cresimati, con tutta
la passione dell’intraprendere un’avventura e l’energia
dell’inizio di un cammino.
Quando abbiamo chiesto ai
ragazzi un piccolo pensiero di
fine stagione per «Echi», ci hanno stupito iniziando quasi tutti
la frase con un “Ho imparato”.
Vuol forse dire che lo stare insieme insegna cose che da soli
non si possono comprendere?
Così sembrerebbe! Vi lasciamo
dunque ai commenti dei diretti
interessati:
“Al post-cresima ho imparato
molto anche se divertendomi, e
ho conosciuto altre persone!
Al post cresima ho imparato
cosa vuol dire fare gruppo,
rispettarsi a vicenda e ascoltarsi.
Al gruppo ho imparato a stare
e a vivere con gli altri.
Al gruppo ho imparato a
comprendere, a fare riflessioni
e stare con gli amici.
Ho imparato a rispettarci a
vicenda e che stare assieme è
meglio che stare da soli.
Al post-cresima ho imparato
ad ascoltare le persone.
Al gruppo ho imparato ad
accettare gli altri e ad ascoltare e
tenere per me le loro opinioni.
Al gruppo ho imparato sì a
divertirmi, ma ho anche capito
che bisogna aiutarsi fra amici e
questa è la cosa più importante… Ciao!
Vi invito a partecipare al
gruppo dopo-cresima perché è
divertente e si imparano tante
cose come lo stare insieme!”
Dunque preparatevi per il
prossimo autunno per scoprire
con noi il gusto di continuare
insieme il cammino di fede iniziato il giorno della cresima!
I ragazzi e gli educatori
Echi di Agordo
Giugno - Settembre 2015
9
VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Pastorale
Giovanile
Quest’anno, presi dalle tante
attività parrocchiali che ci
hanno visti impegnati su più
fronti, non ci siamo nemmeno
accorti che Pasqua si avvicinava
precipitosamente senza quasi
darci il tempo di archiviare gli
impegni invernali e definire la
nostra tabella di marcia primaverile. Così quella domanda che
cominciava a martellare nella
mente di alcuni è stata poi formulata da qualche coraggioso:
“ma non è il caso di cominciare
a preparare San Vincenzo?”
Sì, era decisamente ora passata di rimboccarsi le maniche e
darsi da fare per organizzare al
meglio la tradizionale giornata
di giochi del lunedì di Pasquetta.
Sebbene fossimo un pochino
in ritardo rispetto al solito, e
anche se le forze umane a disposizione si barcamenavano
fra tanti impegni, alla fine ce
l’abbiamo fatta a racimolare,
impacchettare e inscatolare tutti
i premi per la pesca e per gli
altri vari giochi. Ovviamente
come di consueto da qualche
anno a questa parte, tra un incartamento e l’altro, circolava
anche un’altra fondamentale e
insidiosa domanda: “che tempo
è previsto?” Così, facendo uso
e abuso dei vari meteo a disposizione sui cellulari sparsi per
Al lavoro per
la Sagra del
Fanciullo
casa Gaz, si passava dalla tesi
positivista “giornata stupenda”
al pessimismo cosmico di “
hanno messo pioggia e freddo,
con abbassamento quota della
neve”.
Abbracciando calorosamente
la teoria della giornata baciata
dal sole, e confidando nell’aver
già preso acqua a sufficienza
l’anno prima, con animo fiducioso il Sabato Santo abbiamo
incastrato alla perfezione scatoloni, calcetto, sedie, tavole e
quant’altro nel furgone pronti
per il tanto atteso lunedì.
La mattina di Pasquetta,
quando la mente pian piano
ha cominciato ad elaborare i
primi pensieri e ha poi suggerito che era giunto il giorno di
San Vincenzo, ha fatto sì che
gli occhi ancora assonnati immediatamente si proiettassero
verso la finestra per accertarsi
che effettivamente ci fosse il
tanto desiderato sole. Meraviglia delle meraviglie quest’anno
lo sguardo ha potuto adagiarsi
su un limpido cielo azzurro.
Ma si sa, non c’è trucco senza
inganno: bel tempo sì, ma che
freddo! Ormai però abituati a
ogni sorta di condizione meteorologica, e senza nemmeno
tanto brontolare, con il solito
entusiasmo abbiamo ben presto
messo all’opera le nostre mani
affinché tutto fosse pronto per
il primo pomeriggio.
E se anche il tempo non ci
ha regalato una bella giornata,
non sono comunque mancate le
voci entusiaste dei tanti bambini belli imbacuccati pronti
a giocare il più possibile; non
sono mancati nemmeno i tanti
volti concentrati sulla pesca dei
pacchetti e quelli desiderosi di
vedere il coniglio entrare nella
propria tana (come sempre accompagnati poi da altrettanto
desiderosi sguardi di genitori
supplichevoli di non vedersi
finire l’adorabile animale nella
tana del proprio figliolo!); o
ancora, gli sguardi pensierosi
di chi doveva indovinare pesi
e misure varie.
Così tra un gioco e l’altro,
correndo di qua e di là, anche
San Vincenzo 2015 è stato
archiviato con gran successo!
Se a fine giornata eravamo
stanchi ma felici è merito di
chi ha deciso di passare di lì e
si è voluto fermare a giocare,
grande o piccolo che fosse.
Grazie quindi a tutti coloro
che hanno sfidato il vento e
hanno trascorso con noi quel
lunedì pomeriggio. Un grande
grazie lo dobbiamo rivolgere
anche ai vari amici che hanno
prestato rinforzi al gruppo,
senza i quali sicuramente non
avremmo potuto fare un granché! Infine, ma non ultimo per
importanza, un sincero grazie
a chi ci ha sfamati e a chi ci ha
portato il the caldo per scongelarci un po’… grazie a tutti
per la vostra generosità sempre
molto apprezzata!
Appena avremo concluso
le varie attività e troveremo il
tempo di riunirci attorno a un
tavolo per tirare le somme di
quanto svolto nel corso dell’anno e sistemare le faccende più
“burocratiche”, decideremo
pure dove destinare il ricavato
raccolto con San Vincenzo, anche se quest’anno l’idea è quella
di indirizzarlo al nostro Centro
Parrocchiale che sappiamo bisognoso di entrate per ammortizzare il grande debito ancora
attivo. Or bene, non rimane che
concludere e dirvi “ci vediamo
a San Vincenzo 2016!”… confidando in una nuova splendida
e calda giornata!
Il gruppo giovani
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Giugno - Settembre 2015
Echi di Agordo
San
VINCENZO
2015
Anche quest’anno il giorno
di Pasquetta le vie di Paréch
si sono riempite di gente per
la tradizionale Sagra del Fanciullo. Le funzioni religiose
hanno visto una grande partecipazione di fedeli, soprattutto
alla S. Messa solenne al cui
termine i molti bambini e ragazzi presenti hanno ricevuto
la benedizione e la protezione
di S. Vincenzo.
Numerosi sono stati i bambini
che hanno partecipato ai giochi
proposti nel pomeriggio sulla
Lòbia di Paréch dai sempre bravi ragazzi del gruppo giovani.
Come dimenticare i tradizionali “pòp” realizzati dal
gruppo “Chéi de na òlta” cui
va un plauso per la fantasia e
l’inventiva che dopo tanti anni
ancora permettono loro di dar
vita alla rappresentazione degli
antichi mestieri. In fondo non
ci potrebbe essere sagra di S.
Vincenzo senza i “pòp”!
Ormai da qualche anno in
occasione della sagra Paréch
si arricchisce di nuovi graffiti.
Quest’anno ne sono stati realizzati tre riguardanti i 50 anni del
“GIR”, i giochi dei bambini che
si ritrovavano nelle piazzette
delle frazioni e i racconti che
i nonni tramandavano ai loro
nipoti.
Un grazie speciale a tutti coloro che con il loro lavoro hanno
reso possibile la realizzazione
di questa bella giornata, alle
associazioni presenti al mercatino, a chi ha pulito e addobbato
la chiesa, al gruppo “Chéi de na
òlta”, al gruppo “Campregana”,
all’U.S. Le Ville, agli artisti
che hanno realizzato i graffiti
assieme ai bambini delle scuole
elementari, al gruppo giovani,
ai chierichetti che hanno servito
la S. Messa e, come potrete vedere dalla foto, a Don Roberto
che ha voluto unirsi a noi e a
cui porgiamo i nostri migliori
auguri per la sua ordinazione
sacerdotale.
Rinnovo già da ora l’invito ad
essere presenti il prossimo anno
per passare una giornata insie-
me in allegria, sperando di non
aver dimenticato nessuno.
Silvia Zasso
Sempre tanta gente e tanti bambini alle funzioni religiose, ma come
dimenticare i tradizionali “pòp” e la vecchia Topolino del maestro
Miola?
Domenica 20 settembre
la 2^ festa delle Confraternite
Vogliamo dare con tale iniziativa maggiore visibilità a questi
gruppi di adulti che – storicamente - sono nati secoli fa come
strumento di solidarietà, di carità e di suffragio per i defunti all’interno delle Comunità cristiane. A tutt’oggi continuano anche tra noi
questa presenza. I membri di queste Confraternite parteciperanno
alla Messa parrocchiale e hanno organizzato una festa per tutti
al Centro parrocchiale. Partecipiamo numerosi: il ricavato sarà
dato in beneficenza proprio a favore del Centro. Ringraziamo fin
d’ora gli organizzatori e i collaboratori.
Il programma prevede, la S.Messa alle 10,00 in Arcidiaconale e
poi il pranzo comune (dalle 12,00) negli spazi esterni del Centro
parrocchiale. Nel pomeriggio canti con il simpatico complesso
del “Taca Banda” e tre tombole con ricchi premi. Tutto a favore
del centro parrocchiale che ha ancora le spese di un grosso
mutuo da affrontare.
Echi di Agordo
Giugno - Settembre 2015
11
la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale
I campeggi estivi
della
Conca Agordina
Si sono conclusi senza dubbio
in maniera positiva i campeggi
proposti dalla Pastorale Giovanile Agordina per l’estate 2015
in loc. casera Copàda Bassa, nei
pressi del passo Cibiana.
Dal 22 al 27 giugno un vivace
gruppo di 40 ragazzi dalla II^
alla V^ elementare, guidati da
una quindicina di animatori e
alimentato da tre cuoche, ha
percorso in lungo e in largo i
boschi sul tema de “Gli Aristogatti”, mentre il 2° turno ha
avuto luogo dal 3 all’8 luglio,
con ben 36 partecipanti dalla I^
alla III^ media, seguito da una
decina di animatori e un vivace
trio di cuoche.
Come già avvenuto per il passato, l’esperienza si è dimostrata
ricca sotto vari punti di vista:
senza dubbio l’aggregazione fra
i ragazzi, l’attenzione reciproca,
l’autogestione in un ambiente
nuovo e privo di tutti i comfort
della vita ordinaria, la capacità
di adattamento alla vita in altitudine dormendo in tenda.
Ma l’ottimo risultato dei
Il 1° maggio
Pellegrinaggio al santuario
mariano del Nevegàl
Molto ben riuscito il pellegrinaggio al Santuario Maria
Immacolata del Nevegal, da
parte delle parrocchie della
Forania di Agordo, guidato
dall’Arcidiacono, proprio nella
ricorrenza del ventesimo anniversario della consacrazione del
Santuario (1° maggio 1995).
Nonostante il tempo poco
favorevole, si sono ritrovati in
Santuario oltre 150 pellegrini
che hanno raggiunto il luogo
sacro con tre pullman e auto
private. Una trentina di persone
hanno percorso a piedi il tragitto
da Belluno fino al Santuario.
Il Rettore, don Sirio Da
Corte (che è stato Arciprete di
Canale d’Agordo) ha accolto
i pellegrini e guidato la processione al Santuario dove ha
rivolto alcune parole di saluto,
sottolineando come quella di
Agordo sia stata la prima Forania della diocesi a organizzare
campeggi è dato senza dubbio
dalla passione e preparazione
degli animatori, che mediante
appuntamenti mensili e un
grosso lavoro appena terminata
la scuola, curano il campeggio
in ogni suo dettaglio, donando
energie ed entusiasmo (davvero
grandi!).
Come di consueto, la presenza ai campeggi è garantita
da don Fabiano Del Favero e
quest’anno al secondo turno
abbiamo avuto la gioia e la
grazia di contare anche sulla
presenza di don Roberto De
Nardin, prete novello, che per
più di dieci anni ha partecipato
alle iniziative della Pastorale
Giovanile Agordina.
Certo ci sarebbe da fare molto
di più per questi nostri ragazzi,
considerato senza dubbio chi
deve sperimentare la fatica nel
doversi dividere fra varie cose,
ma è senza dubbio motivo di
speranza e di fiducia per il futuro
l’appassionato coinvolgimento
del gruppo animatori, che coagula ragazzi da varie comunità
dell’Agordino per circa una
trentina di persone, da don Fabiano seguite tutto l’anno.
E mettere in risalto, con gratitudine, la capacità e la disponibilità mista a passione grande
degli animatori, è il minimo che
si possa dire al termine di questa
nuova bella ed educativa esperienza estiva con i giovani.
un pellegrinaggio al Nevegal,
mentre sono numerosi quelli
provenienti da fuori diocesi.
L’Arcidiacono ha presieduto
la celebrazione eucaristica, concelebrata con un gruppo di sacerdoti e parroci dell’Agordino,
mentre l’omelia è stata tenuta da
don Sirio il quale ha evidenziato
come in Maria “Madre di misericordia” troviamo il modello
per “ricamare” con questa virtù
la nostra vita quotidiana, anche
in vista dell’anno santo che
inizierà l’8 dicembre prossimo,
solennità dell’Immacolata a cui
è dedicato il Santuario.
Dopo la Messa i partecipanti
si sono intrattenuti nella sala
conferenze del Santuario per un
po’ di condivisione fraterna.
Il cronista d’alta montagna
Un pellegrino
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Giugno - Settembre 2015
Echi di Agordo
la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale
La testimonianza di Benedetto XVI
nella “positio”
di Albino Luciani
Canale d’Agordo, 26 agosto
2015. L’arcivescovo di Trento,
Luigi Bressan (foto Giorgio Boato, da L’Amico del Popolo).
Il 26 agosto scorso, in occasione delle celebrazioni per il
37° anniversario dell’elezione
di Giovanni Paolo I, il nostro
Vescovo Mons. Giuseppe Andrich - celebrando la messa a
Canale d’Agordo, paese natale
di Albino Luciani - ha annunciato che nella positio della causa
di beatificazione del Servo di
Dio Giovanni Paolo I è stata
inserita la testimonianza scritta
di un suo successore: il Papa
Emerito Benedetto XVI.
E’ la prima volta nella storia:
un Papa - seppur Emerito - che
testimonia nel processo di
beatificazione di un suo predecessore. Il Pontefice infatti non
testimonia in quanto giudice
ultimo e definitivo in questi
procedimenti. Tuttavia Benedetto, proprio perchè Emerito,
ha potuto offrire il suo ricordo
scritto sul Papa del Sorriso con il
quale condivise la sede vacante
ed il conclave del 1978, quando
il Cardinale Luciani era Patriarca di Venezia ed il Cardinale
Ratzinger guidava l’Arcidiocesi
di Monaco e Frisinga.
Più volte, nel corso del
pontificato, Benedetto XVI ha
ricordato la figura del suo predecessore. Nel corso dell’Angelus del 28 agosto 2008 il
Papa Emerito ricordava come
il motto episcopale di Albino
Luciani fosse “Humilitas: una
sola parola che sintetizza l’es-
senziale della vita cristiana e
indica l’indispensabile virtù di
chi, nella Chiesa, è chiamato al
servizio dell’autorità. L’umiltà
può essere considerata il suo
testamento spirituale. Grazie
proprio a questa sua virtù, bastarono 33 giorni perché Papa
Luciani entrasse nel cuore della
gente. Nei discorsi usava esempi tratti da fatti di vita concreta,
dai suoi ricordi di famiglia e
dalla saggezza popolare. La
sua semplicità era veicolo di
un insegnamento solido e ricco, che, grazie al dono di una
memoria eccezionale e di una
vasta cultura, egli impreziosiva con numerose citazioni di
scrittori ecclesiastici e profani.
E’ stato così un impareggiabile
catechista, sulle orme di san
Pio X, suo conterraneo e predecessore prima sulla cattedra
di san Marco e poi su quella di
san Pietro”.
Benedetto XVI ringraziava
Dio “per averlo donato alla
Chiesa e al mondo, facciamo
tesoro del suo esempio, impegnandoci a coltivare la sua
stessa umiltà, che lo rese capace
di parlare a tutti, specialmente
ai piccoli e ai cosiddetti lontani”.
In occasione della proiezione
del film dedicato a Papa Luciani,
Benedetto XVI puntava l’attenzione sulla “figura dolce e mite
di un Pontefice forte nella fede,
fermo nei principi, ma sempre
disponibile all’accoglienza e al
sorriso. Fedele alla tradizione
e aperto al rinnovamento. Fu
instancabile nell’attività pastorale, stimolando costantemente
clero e laicato a perseguire,
nei vari campi dell’apostolato,
l’unico e comune ideale della
santità”.
“Maestro di verità e catecheta
appassionato - concludeva Papa
Benedetto - a tutti i credenti
ricordava, con l’affascinante
semplicità che gli era solita,
l’impegno e la gioia dell’evangelizzazione, sottolineando la
bellezza dell’amore cristiano,
unica forza in grado di sconfiggere la violenza e costruire
un’umanità più fraterna”.
Canale d’Agordo, 26 agosto 2015. Il nostro vescovo Andrich e l’arcivescovo di Trento Luigi Bressan all’altare (foto Giorgio Boato, da
L’Amico del Popolo).
Don Sergio Pellizzari ha lasciato
le parrocchie di Colle, Selva e S. Fosca
Proprio nell’anno del suo 50°
di sacerdozio, Don Sergio Pellizzari saluta le parrocchie di Colle
Santa Lucia, Selva di Cadore e
Santa Fosca. Raggiunti i 75 anni,
il sacerdote ha infatti deciso di
“andare in pensione” anche se
in realtà, continuerà a… prestare
servizio seguendo malati e anziani
all’ospedale di Belluno.
Da domenica 6 settembre a
sostituirlo pro tempore ci sarà don
Luigi Del Favero. «Don Sergio - è
stato scritto nell’agenda settimanale delle parrocchie - ha concluso
il suo prezioso ministero nelle
tre comunità che gli erano state
affidate nel 2008. Tutti abbiamo
compreso che le motivazioni
di salute non permettevano di
insistere per prolungare la sua
permanenza quassù. Egli però
ha dato al vescovo monsignor
Giuseppe Andrich la disponibilità a
continuare a “fare il prete” a tempo
pieno, dedicandosi agli ammalati e
agli anziani. Noi gli manifestiamo
la nostra gratitudine e lo salutiamo
con i sentimenti di amicizia che
la lontananza non estinguerà».
Per il momento la responsabilità
pastorale delle comunità è stata
affidata a don Luigi, vicario della
diocesi che sarà aiutato da un
giovane sacerdote, don Matteo,
temporaneamente presente ad
Arabba.
«Il vescovo - si legge ancora nel
bollettino - ha già fatto i passi necessari per individuare il sacerdote
al quale affidare congiuntamente
le tre parrocchie, continuando
nella stessa forma quello che ha
fatto don Sergio e, prima di lui,
don Riccardo Parissenti».
Dario Fontanive
Don Sergio Pellizzari durante una messa nella chiesa di Santa Fosca.
Lunedì 28 settembre - ore 18.00
a Canale d’Agordo:
S.Messa per i catechisti della Forania
nell’anniversario della morte di papa Luciani,
che sentiamo come loro patrono.
Echi di Agordo
13
Giugno - Settembre 2015
la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale
Domenica 31 maggio, nel
pomeriggio, solenne celebrazione della prima messa per
il nuovo sacerdote lavallese
don Roberto De Nardin. Erano
oltre trent’anni, da quando fu
consacrato padre Attilio De
Zaiacomo che la comunità di La
Valle non si stringeva attorno
all’altare per la celebrazione
della prima eucarestia di un
proprio sacerdote.
Il giorno precedente don Roberto De Nardin era stato consacrato dal vescovo Andrich nella
Cattedrale di Belluno assieme
a don Fabrizio Tessaro.
Gremite le navate della chiesa
dai parrocchiani di don Roberto
e anche da tante persone venute
dalle parrocchie vicine e dalle
parrocchie dove don Roberto
ha svolto il suo servizio di
accolitato e diaconato; gremito
anche il coro dai tanti sacerdoti
presenti, dal parroco don Adalberto con diversi sacerdoti della
forania di Agordo, dei sacerdoti
La Valle Agordina, prima Messa di
don Roberto De Nardin
La prima omelia da prete di don Roberto, nella sua chiesa di La Valle
originari di La Valle, don Luigi
De Col, don Severino Da Roit
e don Rossano Zas Friz, di
Messa novella ad Agordo
Domenica 21 giugno. Don Roberto entra nell’arcidiaconale per
celebrare la sua prima Messa anche nella nostra comunità, accompagnata dai canti del coro dei giovani.
sacerdoti provenienti dal Lazio
dalla comunità Nuovi Orizzonti
presso la quale don Roberto ha
svolto l’ultima parte dei suoi
studi e coltivato la sua vocazione e di sacerdoti nelle cui
parrocchie il novello sacerdote
ha svolto il suo servizio come
Pedavena, etc...
Nel coro anche un gruppo di
seminaristi di don Sergio Reali
rettore di Casa Emmanuel che
ha tenuto l’omelia nella quale
ha ricordato a don Roberto il
senso del suo ministero che
deve tendere sempre all’essere
e non al fare il sacerdote. A
tenere sempre aperte le porte
della chiesa alla gente che deve
essere ascoltata e indirizzata
verso l’amore di Cristo.
A questo invito si è rifatto don
Roberto nel suo saluto finale
quando illustrando il grande
affresco sulla parte destra del
coro che raffigura Gesù che
parla alle folle (ogni persona
raffigura un lavallese) si è
messo anche lui nel quadro e
si immagina con il dito puntato
per indicare Gesù. Don Roberto
ha ringraziato per la calorosa
accoglienza e ha fatto presente
come la sua famiglia si fosse
triplicata: una quella di origine
che lo ha sempre sostenuto, la
seconda quella delle comunità
dove è stato accolto per il suo
servizio e la terza, quella della
comunità Emmanuel dove ha
trovato i fratelli maggiori.
La schola cantorum di La
Valle della quale don Roberto
ha fatto parte per diversi anni
ha reso ancor più solenne la cerimonia con i canti della liturgia
e con il finale Magnificat che ha
coinvolto tutta l’assemblea.
Tra i momenti ufficiali la
lettura della pergamena con la
benedizione di papa Francesco
e la benedizione solenne con
indulgenza plenaria come concesso dal pontefice ai novelli
sacerdoti in occasione della
loro prima messa.
Il consiglio parrocchiale ha
fatto dono a don Roberto di un
quadro raffigurante il patrono
San Michele Arcangelo ed ha
invitato poi tutti i presenti a un
momento conviviale presso i
locali della parrocchia.
G.B.
(Da L’Amico del Popolo, 4-6-2015)
Il 2 giugno a Canale d’Agordo
LA FESTA DEL CATECHISMO
Martedì 2 giugno Canale
d’Agordo ha ospitato 230 bambini di molte parrocchie agordine i quali, con i loro catechisti e
alcuni genitori, hanno partecipato alla festa del catechismo,
a conclusione dell’anno.
Il ritrovo è stato alle 9.00
nella piazza del paese e dopo i
tradizionali saluti i bambini sono
andati in chiesa per la Messa che
hanno cantato accompagnati
dalla chitarra di don Sandro.
La mattinata è seguita con
l’ascolto di alcune esperienze
di vita straordinarie, ma molto
(continua alla pag. seguente)
14
Giugno - Settembre 2015
Echi di Agordo
la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale
(segue da pag.13)
Festa del catechismo
diverse fra loro, con un comune
denominatore: la chiamata che
Dio fa ad ognuno di noi.
Credo che i bambini abbiano
colto il significato di queste
esperienze, non facili, ma raccontate con umiltà e amore.
A mezzogiorno pasta e patatine per tutti. Il pomeriggio
giochi vari di aggregazione e
squadra che facilitano lo stare
insieme; il momento conclusivo
della giornata è stato davvero
significativo e speciale. Ad ogni
bimbo è stato dato in dono un
piccolo moschettone a ricordo
della giornata e che serviva
all’adempimento di un compito
davvero singolare: i bambini
sono stati messi in un cerchio
Due belle immagini della partecipata e riuscita Festa del catechismo a
Canale d'Agordo. In alto il gruppo di Taibon con il parroco don Mario
Zanon e, sotto, il suggestivo cerchio dei bambini sulla piazza del paese.
che occupava tutta la piazza.
Poi una corda che partiva dalla
chiesa ha fatto tutto il giro del
cerchio. I piccoli sono quindi
stati invitati ad attaccare ognuno il proprio moschettone alla
corda; in questo modo si sono
legati fra loro, ma soprattutto si
sono legati a Dio che è roccia,
che è forza, che è grande come
una montagna e che chiama
ciascuno di noi per nome, per
compiere un percorso preciso
di vita.
Questo era il tema della bella
e soleggiata giornata che è finita
con un nutella party. Grazie a
tutti quelli che hanno lavorato
per la felice riuscita dell’incontro, dimostrando sensibilità ed
interesse verso iniziative che ci
portano all’unità e vicino a Dio
con gioia.
Giuliana Da Ronch
XIX pellegrinaggio
Agordo - S. Maria d. Grazie
Qual è la cosa più bella per un bambino se non quella di essere
abbracciato dalla mamma che tutto perdona, tutto consola e tutto
comprende? In questo abbraccio il bimbo sente di essere amato
così com’è e questo è fondamentale per la sua crescita.
È pur vero però che il bisogno di sentirsi amati non finisce mai;
è per questo che andiamo in pellegrinaggio. La Madonna è madre
di tutti, è madre di misericordia, è madre di speranza, è avvocata
nostra per condurci a Gesù. Guardando a Lei possiamo capire
come vivere con Lui, come seguirLo per essere più felici.
Lunedi 10 agosto ci siamo trovati nella piazza di Agordo alle ore
5 per raggiungere a piedi il santuario di S. Maria delle Grazie.
Alle ore 11 c’è stata la prevista S. Messa, così abbiamo potuto
dire come il Papa: «Gesù Cristo sempre è primo, ci primerea, ci
aspetta. Gesù Cristo ci precede sempre; e quando noi arriviamo,
Lui stava già aspettando».
Daniela Farenzena
Chierichetti a Thiene
e Schio
Il simpatico e vivace gruppo di chierichetti che da Agordo, Rivamonte
e Tiser, guidato da don Fabiano, ha partecipato al pellegrinaggio
diocesano per chierichetti e ministranti il 2 maggio scorso a Thiene al
Santuario della Madonna dell’Olmo e a Schio nel convento dove visse
la schiava africana, divenuta sr. Giuseppina Bakhita, canossiana.
Echi di Agordo
Claudia Cattadori, “una ragazza speciale”, che non finisce
di stupire per il modo dignitoso
e sereno con cui affronta e vive
la sua non facile condizione
di «non vedente», ci regala un
nuovo esempio di quanta energia sprigioni il suo animo, ricco
di una straordinaria sensibilità,
di una profonda cultura e di una
fede silenziosamente concreta.
Dopo il viaggio a Milano, «guidata» dal fedele cane Fiona, ha
concluso in questi giorni una
nuova coinvolgente esperienza, iniziata lo scorso anno, un
cammino davvero speciale,
come l’ha definito, che l’ha
portata a raggiungere Roma a
piedi (Fiona stavolta è rimasta
a casa), attraverso la via Francigena, e a vivere da pellegrina la
grande emozione dell’incontro
con papa Francesco. Ecco il suo
edificante racconto di quelle
intense giornate.
«La mia amica Barbara Aldighieri, ricercatrice del CNR
che ha lavorato anche in Agordino al progetto OpenhAlps in
collaborazione con l’Unione
montana, lo scorso anno mi
ha invitato a partecipare a un
cammino speciale che stava organizzando. Il gruppo, formato
da 13 non vedenti e 17 volontari
accompagnatori, sarebbe andato a piedi da Siena a Viterbo.
L’anno precedente aveva già
percorso un pezzo della Via
Francigena da Lucca a Siena.
Mio padre, che già aveva fatto
esperienze simili sul cammino
di Santiago di Compostela, mi
ha convinta a partecipare.
La mia prima approccio
con la Francigena non è stato
semplice: purtroppo, a causa di
scelte tecniche sbagliate (scarpe e calzini non adatti) ho avuto
delle terribili vesciche che mi
hanno accompagnata per tutto
il percorso. Nonostante il forte
dolore sono riuscita ad arrivare
a Viterbo sui miei piedini malconci e, cosa importante, ho
conosciuto tanti nuovi amici da
cui ho imparato moltissimo.
Quest’anno Barbara mi ha
ricontattata invitandomi a
prendere parte all’ultimo tratto
di Francigena che ci avrebbe
portato in piazza San Pietro. Ho
accettato volentieri perché volevo incontrare nuovamente gli
amici e anche perché Barbara
stava cercando di farci assistere
all’udienza generale del Santo
Padre prevista per mercoledì 20
maggio. Mi sono allenata, ho
naturalmente cambiato scarpe e
calzini, affidandomi ai sapienti
Giugno - Settembre 2015
Claudia, pellegrina sulla via Francigena
A Roma, a piedi, per
incontrare Papa Francesco
Cinque tappe in gruppo con altri non vedenti
consigli di mia cugina Cristina
Bien e sono partita alla volta di
Roma. Questa volta con me in
treno non c’era la fedele amica
Fiona, il mio cane guida che
mi accompagna ovunque. Per
lei un cammino così faticoso
sarebbe stato stressante ed
estremamente impegnativo.
Ho perciò deciso di concederle
una meritata settimana di ferie,
a casa in tranquillità.
L’assistenza ferroviaria, efficiente e ben organizzata, mi
ha permesso di raggiungere
un gruppo così speciale. Non
capita, infatti, tutti i giorni di
incontrare 13 non vedenti che,
a piedi, cercano di raggiungere
la capitale assieme ai loro amici
accompagnatori!
Suggestivo è stato il pranzo
a Vetralla in una casa famiglia.
I bimbi che soggiornavano lì e
che avevano alle spalle situazioni di vita molto complesse
e difficili, ci hanno riservato
un’accoglienza incredibile
e ci hanno augurato con una
commovente canzone un buon
Piazza san Pietro. L’emozionante incontro di Claudia Cattadori con
Papa Francesco nell’udienza di mercoledì 20 maggio.
Barbara a Milano e, il giorno
seguente, siamo partite assieme per Viterbo. Lì abbiamo
incontrato tutto il gruppo che
ho riabbracciato con piacere.
Ho conosciuto anche nuove
persone che si sono unite a
noi per questa particolarissima
avventura. Il cammino, sotto
un caldissimo sole (30 gradi di
media), ci ha condotto a Roma
in cinque tappe di oltre 20 Km
ciascuna, durante le quali siamo stati accolti in ostelli o in
suggestivi conventi di suore.
Tutti si sono dimostrati gentili e
talvolta anche incuriositi verso
cammino.
Le giornate sono passate
velocissime tra i boschi e le
campagne del Lazio. Quanti
profumi, quanti ruscelli abbiamo incontrato lungo il percorso. Quanti ostacoli e quanti
ponticelli di legno sgangherati
abbiamo superato grazie ai nostri accompagnatori che ci hanno guidato sapientemente.
Un momento emozionante
è stato certamente l’arrivo in
piazza San Pietro. Tutti ci siamo stretti in un abbraccio forte,
come si fa tra fratelli pellegrini,
con la consapevolezza di aver
15
portato a termine un cammino
molto speciale. Mercoledì 20
maggio, di buon mattino, siamo ritornati in San Pietro per
l’udienza del Santo Padre. Non
sapevamo bene dove fosse il
nostro posto ma i funzionari
che si occupano della sicurezza
ci hanno guidato alle nostre
sedie. Noi, increduli, ci siamo
ritrovati proprio in seconda
fila, subito davanti a Papa
Francesco.
Ci è poi stato detto, tra lo
stupore generale, che il Santo
Padre sarebbe passato a salutarci al termine dell’udienza.
Nessuno di noi avrebbe mai immaginato un simile onore. Non
riesco a descrivere l’emozione
che ho provato quando il Santo
Padre mi ha stretto la mano e
mi ha dato la sua benedizione.
Sono dei momenti irripetibili,
molto commoventi e forti.
Questa esperienza straordinaria mi ha lasciato il cuore
colmo di gioia e speranza. Speranza affinché quella preghiera
detta “degli asini” riportata
qui sotto, ricevuta da una nostra accompagnatrice e amica
proprio durante l’udienza del
Papa, possa esaudirsi:
«Dacci, Signore, di mantenere i piedi sulla terra / e le
orecchie drizzate verso il cielo,
/ per non perdere nulla della
Tua Parola. / Dacci, Signore,
una schiena coraggiosa, / per
sopportare gli esseri umani
più insopportabili. / Dacci,
Signore, di camminare dritti,
/ disprezzando le carezze adulatorie così come le frustate.
/ Non ti chiediamo di farci
evitare sciocchezze, / perché
un asino fa sempre delle asinerie. / Dacci, Signore, di non
disperare mai della Tua Misericordia / così gratuita per
quegli asini così disgraziati
che siamo, / a quanto dicono
gli esseri umani. / Tu che sei
fuggito in Egitto con uno dei
nostri fratelli / e che hai fatto
il Tuo ingresso profetico a
Gerusalemme / sulla schiena
di un asino».
Claudia Cattadori
Problemi tecnici e di tempo ci
impongono di chiudere questo
numero di “Echi” nel limite di 32
pagine, rimandando alla prossima uscita (probabilmente a fine
ottobre) il rimanente materiale
relativo a notizie, articoli, foto
e rubriche. Anche di questo
ce ne scusiamo con lettori e
collaboratori, confidando nella
loro comprensione.
16
Echi di Agordo
Giugno - Settembre 2015
Dalla Scuola Materna
Le nostre avventure!
Ed ecco i bambini della Scuola Materna di Agordo, di nuovo
partecipi e protagonisti della vita
e delle tradizioni del loro paese,
sfilare in un colorato corteo che
ha scortato, insieme ai carri di Rif,
Centro e Toccol, la nostra gigante
e simpatica nonnina, la Vecia
Pòpa! Un meraviglioso spettacolo
quest’anno rallegrato dai nostri
bimbi vestiti da coniglietti, pulcini,
delfini, bruchetti e farfalle che
hanno ballato a ritmo di musica
e corso attorno al magico falò.
Da quest’anno la Vecia Pòpa è
entrata nella calendario degli appuntamenti della scuola materna,
chissà come ci travestiremo l’anno
prossimo!
Tradizione ormai consolidata
invece quella della Festa della
Scuola domenica 10 maggio,
iniziata con la messa dedicata ai
bambini che hanno
portato all’altare un
bellissimo cartellone
con le impronte dei
loro piedini in cammino verso Gesù.
La cerimonia si è
poi conclusa con la
“Canzone di Gesù”
che i bambini hanno
cantato tutti insieme
accompagnati dalle
loro maestre alla
chitarra. La festa è
poi proseguita al
centro parrocchiale
con la visione di un
video, dal titolo Le
nostre avventure, a
raccolta di tutte le
foto scattate durante
l’anno che ha fatto ridere e commuovere
genitori e maestre e
che le famiglie hanno
nuovo all’aperto tra corse, salti e
la buonissima torta offerta per tutti
dai genitori. È sempre un piacere
festeggiare con gioia la nostra
paese se non quella che ci ha
resi famosi in tutto il mondo: “Ad
Agordo è così”! L’invito alla festa
è stato inviato, direttamente dai
Ecco il nostro serpentone colorato alla Vècia Pòpa 2015!
poi portato a casa come ricordo.
Il generoso rinfresco è stato
offerto dalla scuola e tutti i bambini
assieme a mamma e papà hanno
pranzato in giardino data la bellissima giornata dal clima estivo.
Sorpresa per tutti in auditorium
nel pomeriggio con un vivace
spettacolo molto apprezzato dai
bambini da parte dell’Associazione Teatrale Iride di Trento, poi di
bellissima scuola!
Altro appuntamento molto
gradito dai bimbi ma anche dalle
maestre, a completamento del
progetto “conosco il mio paese”,
la visita alla caserma dei pompieri
nei giorni 20 e 21 maggio che
ha trasformato il sogno di molti
in realtà! Dopo aver indossato
casco e visiera, pompa in mano
e via al getto d’acqua, per poi
bambini, anche a Claudio Baglioni, il quale commosso da questa
“bella sorpresa” , ci ha risposto
personalmente ringraziandoci e
complimentandosi, dispiaciuto
di non poterci raggiungere… ma
lui sa che le nostre porte sono
sempre aperte!
Finito lo spettacolo, è giunto il
momento più atteso dai grandi:
la consegna del diploma, ricevuto
da tutti con grande
successo! Ormai
per loro la scuola
primaria è alle porte! La serata è poi
proseguita con una
bella “pastasciuttata” organizzata e
servita sotto il tendone dagli alpini e
dalle nostre cuoche
che ringraziamo per
l’efficiente e generoso servizio. Che
fatica per i genitori
recuperare i bimbi
quando si è fatto
tardi…, malgrado la
stanchezza dovuta
alle mille emozioni
vissute nessuno
voleva rincasare!
(segue a pag. 17)
Tutti in gruppo per cantare a Gesù.
...un bellissimo cartellone con le impronte dei loro piedini in cammino verso Gesù.
terminare con un bel giretto sul
camion al suono della sirena tanto
apprezzata da tutti! Cogliamo
l’occasione per ringraziare tutto
il corpo dei Vigili del Fuoco per
la competenza e per essere stati
tanto disponibili, gentili e pazienti
anche con i visitatori più vivaci!
E così dopo mille avventure
un altro anno è passato ed ecco
allora i nostri piccoli, ormai grandi,
cimentarsi nella festa di fine anno,
svoltasi per la prima volta sul Broi
nel tardo pomeriggio del 4 giugno,
sotto il tendone del comune montato per l’occasione. E dopo aver
cantato e ballato, quale canzone
migliore per elogiare il nostro
Tutti schierati per
cantare le
bellezze
del nostro
paese!
Echi di Agordo
(continua da pag. 16)
Giugno - Settembre 2015
Dalla Materna
Chiusura di maggio a Pian de Crós
Eccoci in visita alla Caserma dei Pompieri come tanti piccoli Grisù!
E come premio per essere
stati tanto bravi, il sabato seguente tutti in gita! Quest’anno
la meta è stata “il Bosco degli
Alberi parlanti” a Treviso, dove i
bambini hanno potuto assistere a
un bellissimo spettacolo teatrale,
partecipare al laboratorio per
conoscere gli animali del bosco
e festeggiare il 200° compleanno
di Fata Viviana, tra magia e tanto
divertimento! Una calda giornata
di sole in compagnia tra corse,
salti, mamma e papà… sicura-
mente da rifare!
…E così anche quest’anno è
volato tra sorrisi, gioie e divertimenti! Ci ritroveremo a settembre
dopo la pausa estiva, un anno
più grandi! Un pensiero speciale
va ai bambini del 2009 che a
settembre intraprenderanno una
nuova emozionante avventura…
vi auguriamo tanta fortuna e tanta
felicità! Noi vi guarderemo crescere da lontano, ma vi terremo
sempre vicini nel nostro cuore.
Le Maestre
16 agosto, san Ròch a Coldegnas,
...nonostante la pioggia
Al Parco degli Alberi Parlanti per far festa a Fata Viviana!
Festa della Natività di Maria
17
18
Giugno - Settembre 2015
Università Adulti/Anziani
L’Anno accademico 2015-16
il 20° della nostra Sezione
Prenderà il via il prossimo
6 ottobre l’anno accademico
2015-16, il 20° dalla fondazione,
della nostra sezione, attualmente coordinata da Gabriele
Bernardi.
Come sempre ci sarà un nome
di prestigio per la prolusione di
apertura delle attività. Quest’anno sarà la volta di uno storico
di comprovata fama, peraltro
già noto e apprezzato dai nostri
“studenti”, il dottor Mario Ferruccio Belli il quale terrà una
conferenza, aperta al pubblico
sul tema “A cento anni da una
guerra insensata”, con inizio alle
15 di martedì 6 ottobre, in sala
don Tamis.
Questo il calendario delle altre
lezioni - sempre il martedì dalle
15 alle 17 in sala don Tamis
- predisposto dal Comitato di
gestione per il 1° trimestre (fra
parentesi il nome del relatore).
- 13 ottobre: “Legge e leggere”
(Roberta Gallego)
- 20 ottobre: “Poemi omerici”
(Viviana Sogne)
27 ottobre: “Dal degrado causato dalla peste alla rinascita della
vita. Boccaccio: Introduzione
al Decameron” (Bianca Maria
Da Rif)
- 3 novembre: “Ingegno migrante”, 4a parte (Dino Bridda)
- 10 novembre: “Agio e disagio
dei giovani” (Diego Cason) Una tesi agordina: “I tabià della
val Bióis, dalle origini al riuso”
(Susanna De Biasio)
17 novembre: “I giardini storici
della provincia di Belluno”
(Antonella Costa) – “Diritto
penale nell’arte” (Erminio
Mazzucco)
- 24 novembre: “Come è cambiato e cambia il Veneto…”
(Francesco Jori)
- 1 dicembre: “Integrazione
Ospedale/Territorio” (Giampaolo Ben) – “I servizi USL
dell’Area Psicologica: A chi mi
rivolgo se il mio corpo sta bene e
io no?” (Francesca De Biasi)
- 8 dicembre: Festività dell’Immacolata - vacanza.
Echi di Agordo
- Laboratorio di informatica:
corso base + corso avanzato
(Enza Dagai)
Gite di istruzione e visite:
- Trento e Rovereto: museo
MUSE della Scienza e MART
d’arte moderna e contemporanea
- Belluno: visita alla Prefettura
e al museo MIM interattivo
delle migrazioni
- Feltre: Castello di Lusa e chiesa di San Marcello a Umin
- Pieve di Cadore: Lagole e
museo archeologico.
- 15 dicembre “Il canto medievale in agordino” (Loris
Serafini) - “L’enciclica di Papa
Francesco: Laudato sì (Attilio
Menia)
- 22 dicembre: “Il clima del
passato: una lezione per il
futuro” (Carlo Barbante). Scambio di auguri natalizi e
di fine anno.
Il 19° anno accademico della
sezione di Agordo dell’Università Adulti/Anziani si è concluso
con grande soddisfazione per
tutti, viste la ricchezza, la varietà e la cura nella scelta dei
temi, dei relatori e delle attività
proposte dal Comitato retto da
Gabriele Bernardi.
Tra le attività complementari
che hanno interessato e coinvolto un cospicuo gruppo di
“studenti”, giovedì 7 maggio ha
concluso la sua attività anche il
laboratorio di attività artistiche
che, curato ormai da oltre un
decennio dall’artista Laura
Ballis, ha coinvolto una quindicina di persone, per la maggior
parte fedelissime al gruppo da
parecchi anni.
Il programma di quest’anno, felicemente completato,
Il laboratorio artistico di Laura Ballis
prevedeva la realizzazione di
due progetti impegnativi, oltre
a lavori individuali.
Il primo, consistente in quattro
grandi pannelli formati da più
piastrelle di ceramica racchiuse
da una cornice in graffito; ciascuno dei quadri raffigura un
tema diverso. In questo caso i
corsisti hanno lavorato a gruppi,
sia nella progettazione che nella
realizzazione.
Il secondo progetto, invece,
ha portato alla realizzazione
di un grande graffito, lungo
circa otto metri, su una parete
Attività complementari
- Laboratorio artistico (Laura
Ballis)
Un anno di grandi soddisfazioni
interna del centro parrocchiale
“Vincenzo Savio” che ospita il
laboratorio. L’opera, suddivisa
armonicamente in superfici di
forma irregolare, suggerisce il
cammino dell’arte nel tempo attraverso la riproduzione di opere
di artisti noti, dai graffiti delle
caverne fino ai giorni nostri. Il
lavoro di progettazione è stato
molto laborioso e collegiale, ma
nella realizzazione delle singole
aree ciascuno ha potuto dare
una sua impronta personale.
Come sempre grandi l’entusiasmo, l’impegno, la costanza
e la creatività che il gruppo,
sotto l’insostituibile guida, com-
Due particolari del graffito realizzato
dal laboratorio di pittura
della sezione
di Agordo
dell’Università adulti/
anziani, sotto la guida
dell’artista
Laura Ballis,
all’interno del
centro parrocchiale «Vincenzo Savio».
petente e generosa, di Laura,
riesce a esprimere, maturando
e affinando tecniche e sensibilità anno dopo anno. E i frutti si
possono ammirare sulle pareti
dell’auditorium e in altro locale
del centro, nonché su quelle
della casa di soggiorno di Taibon oltre che nei numerosi lavori
individuali. «Ma poi», affermano
fin d’ora fortemente motivati i
corsisti, «ci sono i progetti per
l’anno prossimo che già premono…». Competenza indubbia a
parte, la disponibilità preziosa
della Ballis presenta diversi
risvolti positivi, come tengono
a sottolineare ancora gli allievi:
«Permette di trovare il mezzo
per esprimersi a chi ne sente il
desiderio ma non sa come fare,
offre a tante persone la possibilità di sperimentare tecniche
espressive che difficilmente si
potrebbero altrimenti tentare
in esperimenti domestici, crea
gruppo, senso di appartenenza,
gioia di realizzare assieme cose
belle».
L’opera sarà prossimamente inaugurata e presentata al
pubblico nel corso del 20° della
sezione, nell’ambito di una mostra dei lavori portati a termine
lo scorso anno.
Echi di Agordo
Giugno - Settembre 2015
Il racconto di Cielo Blu
19
Gialla, fumante, appetitosa,
tempo era basata su questa piantradizionale e tradizione di molte
ta. Per capire la mole di lavoro
terre di montagna, compresa
che aveva questo mulino, basti
la nostra, è la polenta. A me è
pensare che il padre di Rosalia
sempre piaciuta e il ricordo dei
aveva comprato un asino che
riti che osservavo da bambina
provvedeva a consegnare la facon i quali si preparava mi è
rina macinata ai clienti. Quando
molto caro e alimenta spesso i
si portavano al mulino i chicchi
pensieri che vagano nella mia
in un sacco di tela (l’era della
piantine, con l’aiuto della Natu- operazione si usava un apposito plastica è venuta dopo) lo si acmente adulta.
Da un po’ di tempo, da quando ra, germogliavano e quando rag- attrezzo di legno, con in mezzo compagnava sempre con un altro
mi è stata diagnosticata un’in- giungevano i 25 cm. le si sfoltiva, una mezzaluna di ferro, sul quale più piccolo per le semole, cioè i
tolleranza alimentare seria, la lasciando piantata in terra solo la ci si sedeva alle estremità. Le resti della macinatura destinati
consumo spesso e la apprezzo piantina più bella. Le rimanenti, pannocchie con i chicchi più alle galline.
ancora di più. Proprio in seguito ancora tenere, venivano tolte ma lunghi e più grossi erano sgranate
La polenta era un piatto che
a questa mia nuova condizione date in pasto alle mucche. Passa- e tenute da parte come seme per si consumava quotidianamente
alimentare, mi sono fatta molte va l’estate e ai primi di ottobre l’anno successivo. Si usavano in famiglia, fresca o riscaldata,
domande sul tipo di alimenta- arrivava il tempo del raccolto. però solo i chicchi interni e non e se ne era rimasta ancora della
zione che abbiamo e sono stata Le pannocchie che si trovavano le estremità.
precedente era frantumata e
I tutoli, rimasti orfani dei incorporata in quella nuova,
curiosa di fare un salto nel passa- all’estremità della pianta erano
to alla ricerca dei cibi consumati crepate con le mani, poi portate chicchi, erano trasformati in… seguendo il principio di non
un tempo e collegati al modo di nel fienile dove si toglievano le combustibile e si bruciavano. buttare via niente. La polenta era
vivere che si aveva. Qui incontro, foglie attorno; se ne lasciavano Avevano la qualità di tenere la cotta per lo più nel tradizionale
prima fra tutti, la polenta e la col- solo due che servivano a legare brace, per questo si mettevano caldról sul fuoco a legna per altivazione del granoturco. Per rac- i mazzi di pannocchie, general- spesso nei ferri da stiro, man- meno 40 minuti e alla fine versata
contare quanto
capovolta sul
segue ho dovuto
taiér fatto con
consultare mio
legno di acero
papà Tita, che
o abete; per taappartiene a una
gliarla si usava
generazione
il filo, perché la
prima della mia
consistenza era
e di granturco
dura.
ne ha seminato
Dico la verità,
e raccolto per
appartengo a
molte stagiouna generazioni. Grazie a lui
ne che la farinasce questo
na da polenta
racconto.
la compra al
La prima cosa
supermercato
che mi dice mi
anche se da due
fa pensare, e
anni ho ripreso
sotto un certo
a seminare panaspetto mi sconnocchie che, abcerta: si viveva
brustolite sulle
di polenta e conbraci, sono una
seguentemente
delizia.
di granturco e
Curiosa,
tutto girava atcome sono, ho
torno a quella
voluto conosemina e a quel
scere il ciclo
raccolto. La padel granturco,
sta si mangiainteressata a
scattata nel 1958 alla Ròa, nei pressi di Binàtega, durante la fienagione estiva. Il pranzo quotidiano
va raramente èFoto
naturalmente a base di di polenta servita sul taiér (con sotto il mantìl) sul prato: testimonianza di saperne di più
perché il grano un modo di vivere che tutti ricordiamo, ma che non c’è più, come si nota dai pantaloni con le toppe, i su questa piannon si seminava tacói dietro, di colui che taglia la polenta.
ta che posso
e faceva parte
mangiare e ho
dell’alimentascoperto delle
zione di allora solo marginal- mente composti da 10 pezzi. I tenendo a lungo temperature peculiarità che non conoscevo,
mente. L’unico prodotto derivan- mazzi erano quindi messi nelle elevate. Il granturco, una volta grazie al racconto di mio papà
te dal grano che si acquistava in soffitte arieggiate per l’intero sgranato, era raccolto e si con- che ringrazio. Il granturco è
servava in grandi cassapanche polenta, ma non solo… è un ininverno.
modo ristretto era il pane.
Nel campo, intanto, una volta banch. Quindi lo si faceva ma- segnamento di come dall’inizio
Il granturco o sórch in dialetto,
era seminato verso il 25 aprile, tolte le pannocchie, le canne cinare poco per volta, secondo alla fine della semina si usi tutto
al massimo primi di maggio. Da venivano recise e legate in mazzi il bisogno, perché era facile che quello che la Natura ci dà, con riuna piantina all’altra servivano che servivano, durante l’inverno la farina prendesse le tarme, il spetto della terra e senza sprecare
che non succedeva ai chicchi niente. Adottarlo al nostro modo
minimo 25 cm. di distanza, si come letto per le mucche.
Verso fine febbraio-primi di interi.
metteva un granellino di sórch
di vivere è difficile, troppe realtà
A casa nostra si ricorreva al sono cambiate, ma possiamo
nel buco creato con la vanga marzo, si procedeva a sgrada cui far nascere una piantina nare le pannocchie, prelevate mulino della Rosalia in Val di ricordarlo come esempio ogni
in un secondo momento. Fra le dalle soffitte, asportando tutti i Frèla, che macinava esclusiva- volta che mangiamo una fetta
piantine si lasciava un canale chicchi, separandoli dal tutolo mente granturco, a conferma di polenta.
Blu Sky
che serviva per dare terra. Poi le o bòtola in dialetto. Per questa che l’agricoltura agordina un
Polenta,
ma non solo...
20
Riportiamo il testo della seguente lettera scritta dal Sindaco.
«Cari cittadini,
approfitto della vostra gentile
disponibilità per rappresentarvi il
disagio inascoltato di noi Sindaci
dei PICCOLI COMUNI a seguito
del disegno politico nazionale
teso a ridurre le risorse a disposizione dei Comuni. Ciò si evince
da due comportamenti:
a)- I continui tagli ai trasferimenti di risorse economiche
che mettono a rischio i servizi
indispensabili;
b)- L’accorpamento degli enti,
si parla di ridurre i comuni dagli
attuali 8000 a 2500 attraverso
unioni e fusioni da 15000/20000
abitanti, obbligatorio per alcuni
ma quasi ineludibile per gli altri,
che probabilmente non genera
immediati risparmi, ma forse costi
aggiuntivi senza la certezza di
migliorare la gestione del territorio
e dei servizi.
Nel 2011 lo Stato ci trasferiva,
a vario titolo, 972.409,06 euro,
oggi ne trasferisce 429.528,09.
Chiede, altresì, al Comune, una
compartecipazione al Fondo di
solidarietà tra gli Enti di euro
453.825,69, determinando, così,
un differenziale negativo, rispetto
al trasferito, di € 24.297,60. Abbiamo dunque subito tagli effettivi
per ben 996.706,66 euro. Tale
situazione ci ha obbligato, così,
ad elevare la tassazione locale
per poter mantenere i servizi.
Sappiate che l’IMU, che paghiamo, in buona parte dobbiamo
trasferirla allo Stato e non resta
pienamente a disposizione delle
casse del nostro Comune. L’attuale spesa dei piccoli comuni non
è più ulteriormente comprimibile
e la stessa Corte dei Conti, che
vigila sulla spesa dei Comuni,
segnala che ai Comuni è stato
chiesto uno sforzo di risanamento
non proporzionato all’entità delle
loro risorse a vantaggio del governo centrale. Infatti, nel 2014:
- All’amministrazione dello
Stato, che spende il 60% delle
risorse, è stato imposto un taglio
pari a € 700 milioni;
- Alle Regioni, che spendono il
21% delle risorse, è stato imposto
lo stesso taglio di € 700 milioni;
- Ai Comuni, che spendono l’8%
delle risorse, è stato imposto il
medesimo taglio di € 700 milioni.
Un taglio così lineare e sperequato non si era mai visto ed è
nuovamente previsto nella legge
di stabilità del 2015. Inoltre occorre sapere che nel 2014 i dati
Istat dicono che il debito dello
Stato è aumentato di 13,6 miliardi
di euro, mentre quello degli enti
locali è diminuito di 0,9 miliardi
Giugno - Settembre 2015
Echi di Agordo
Notizie dal Comune
di euro. Quindi mentre noi, da un
lato, contribuiamo al risanamento
della spesa pubblica continuando
a risparmiare, dall’altro lato lo
Stato continua a tagliaci le risorse.
INSOMMA CHI MENO SPENDE E MENO INCIDE SULLA
SPESA PUBBLICA, CHI PIU’
E’ VIRTUOSO, ATTENTO ED
OCULATO, COME LO SIAMO
NOI, PIU’ E’ PENALIZZATO.
A fronte a queste difficoltà
desidero ringraziare tutti coloro
che aiutano l’Amministrazione
Comunale nel garantire servizi
alla nostra Comunità, dimostrando attenzione e sensibilità,
nello spirito di solidarietà che ha
sempre contraddistinto la gente
della nostra terra».
***
Riportiamo quindi brevi notizie
dai referati della Giunta.
A) Servizi alla Persona (politiche nelle tematiche di sanità e
sociale, cultura, istruzione, famiglia, giovani e servizi per l’infanzia
e l’adolescenza)
Cent’anni sono passati dall’entrata dell’Italia nella Prima Guerra
Mondiale. Il suo ricordo è stato il
centro, lo scorso 23 maggio, del
primo evento del progetto “Io nella
Mia Agordo: la Grande Guerra
100 Anni Dopo” promosso e organizzato dall’Amministrazione
comunale (la presentazione del
progetto era invece avvenuta il
9 maggio).
Alla manifestazione, svoltasi
in sala Don Tamis dell’Unione
Montana, all’esterno della quale
il gruppo Alpini Agordo aveva
predisposto una suggestiva postazione militare, ha risposto in
gran quantità la popolazione che
ha gremito la sala (v.foto). Dopo il
saluto del Sindaco, e guidati dalle
voci di Dino Bridda e Loris Santomaso, è stato presentato il lavoro
svolto dai bambini delle scuole
primarie di Agordo e Taibon (attività promossa e organizzata dalla
Pro Loco) seguito dal brano “Note
di Guerra”, scritto e interpretato
dai Koma Keller, nonché da una
serie di brani cantati da I Musici
e dal Coro Agordo. La lettura del
proclama ufficiale dell’entrata in
guerra e di alcune testimonianze
dirette provenienti dai campi di
battaglia ha permesso di ricordare
cosa ha rappresentato la guerra
per il popolo. L’evento si è concluso con l’Inno Nazionale cantato
da parte di tutta la sala.
Segnaliamo che anche per
i cittadini di Agordo ci sarà a
breve la possibilità, in occasione
del rinnovo della propria carta
d’identità, di esprimere la volontà
di consenso o diniego alla donazione di organi. L’attivazione
del servizio è per ora legata alle
tempistiche burocratiche di collegamento telematico con il Centro
Nazionale Trapianti, nonché alla
predisposizione di tutte le funzioni
operative di acquisizione dati.
B) Sviluppo Sostenibile (politiche nelle tematiche di turismo,
associazionismo, sport, sviluppo
sostenibile, agricoltura-attività
primarie e mobilità)
- Siamo in attesa che sia emanata la graduatoria definitiva per
l’assegnazione dei finanziamenti
previsti dal programma “6000
campanili”, che prevede il finanziamento completo di interventi
del valore complessivo compreso tra 100.000 e 400.000 euro.
L’amministrazione ha presentato
un progetto di riqualificazione
energetica del palazzo comunale
finalizzato alla riduzione del consumo energetico.
- E’ stata stipulata con l’associazione Agordina Calcio la convenzione, di durata quinquennale, per
la gestione degli impianti sportivi
(campo di calcio comunale e pista
di atletica) in Loc. Polane.
- E’stato nuovamente organizzato l’Agordo Football Camp,
l’evento a cura dell’ASD Dream
Academy, che ha portato oltre
60 giovani calciatori nel nostro
comune dal 29 giugno al 4 luglio.
I giovani, seguiti da professionisti
di importanti squadre calcistiche,
hanno svolto le attività negli impianti sportivi di Agordo e Taibon
e sono stati ospitati presso l’Hotel
Villa Imperina.
- E’ stata infine prevista la partecipazione, assieme all’Unione
Montana, ai lavori per la sistemazione della strada silvo-pastorale
di Casera ai Pass.
L’addetto stampa
Marco Da Roit
Echi di Agordo
21
Giugno - Settembre 2015
Ripensando alla festa patronale
dei Ss. Pietro e Paolo
la riflessione dell’Arcidiacono:
“non temere la verità del Vangelo!”
Alcune immagini delle festa
di San Pietro, celebrata il 29
giugno scorso, come sempre,
molto sentita dagli Agordini. La
celebrazione, che ha visto la presenza anche delle maggiori Autorità locali, è stata presieduta
dall’Arcidiacono e concelebrata
dai sacerdoti della Forania, tra
cui il sacerdote novello don
Roberto De Nardin.
All’omelia mons. Lise ha sottolineato la necessità di non aver
paura della verità che viene dal
Vangelo e che riguarda le realtà
fondamentali della vita. “Dire la
verità su queste, è il primo atto
di carità verso il prossimo”.
E ha continuato: “Tanti, oggi,
non sanno più dire la verità sulla
vita che non è nostra proprietà,
ma dono sul quale non si vantano diritti ma solo dovere di
riconoscenza al Signore; molti
non hanno il coraggio della verità nel dire - ad esempio - che
il matrimonio è un “unicum”
tra un uomo e una donna e
non può avere equiparazioni
contrattuali; così molti si adeguano nel parlare dei figli come
di un diritto individuale veder
riconosciuto ad ogni costo e in
qualsiasi modo, anziché parlare
semplicemente e serenamente
di “dono” da accogliere; così
in molti manca il coraggio di
affermare che non esistono
420 o più identità sessuali, ma
due sessi che non sono soggetti
ai cambiamenti culturali ma
rimangono quello che sono; il
resto - e non le neghiamo - sono
tendenze sessuali. Dunque cosa
diversa”.
“A noi - ha concluso l’Arcidiacono - compito di assumere
l’impegno di annunciare con
una vita coerente la verità che
conosciamo e realizzare così un
primo, vero, fondamentale atto
di carità nei confronti di tanti
nostri fratelli. Ci riuscissimo,
davvero non sarebbe poca
cosa”.
Nella sequenza fotografica di
Federico Costa:
- Il corteo si avvia all’ingresso in
chiesa mentre la Nuova Corale
esegue l’invocazione “Patroni
augurdinorum” del m.o Nino
Prosdocimi.
- Foto ricordo con le autorità
alla fine della Messa e...
- con il clero della forania che ha
concelebrato il solenne pontificale con l’arcidiacono.
La
collaborazione
a
“Echi di Agordo”
è sempre
auspicata
e
gradita!
LE FOTO
di questo numero di “Echi”
sono di, o fornite da:
Federico Costa, Eliofoto Luly
Della Lucia, Agordo Foto, Gabriele Bernardi, Giuliana Da
Ronch, Italo Schena, Giordano
Larese, Gianni Santomaso,
Roberto Soramaè, Scuola
dell’Infanzia, Max Feltrin, Claudia Cattadori, Antonia Bortot,
Marco Da Roit, Auser “El Brói”,
Bocciofila Agordina, Massimo
Tormen, Laura De Marco,
Damiano Soppelsa, Carmen
Steccazzini, Alfredo Govigli,
Mauro Ipsa, Giorgio Boato e
l’Amico del Popolo, don Giorgio
Lise, Gruppo Giovani.
Archivio: Loris Santomaso, Dario De Nardin, Silvano Peloso.
22
Giugno - Settembre 2015
Echi di Agordo
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
Una situazione incresciosa
Sfratto al volontariato
Costretti a cercare nuovo riparo ai mezzi
Non c’è mai limite alle situazioni assurde e inconcepibili.
Come quelle che recentemente
sono venute a creare dei problemi seri all’Auser e al Gav,
i due benemeriti sodalizi che
svolgono da anni un servizio di
volontariato essenziale sul territorio per le persone bisognose
d’aiuto, sopperendo sempre più
spesso ai tagli dei servizi sociali
da parte delle istituzioni. Non
bastassero le problematicità
burocratiche nelle quali devono
continuamente dibattersi, per le
associazioni, rispettivamente
guidate da Alvio Peratoner e
Loretta Ben, si è presentata
recentemente la questione logistica del ricovero dei mezzi.
Auser e Gav, infatti, sfrattate
dalle ex officine Parissenti, nel
centro di Agordo, sono state
costrette a cercare un nuovo
posto per parcheggiare le auto
del volontariato: davvero una
brutta sorpresa estiva per due
delle più importanti associazioni che operano in città e
in Agordino assicurando, fra
gli altri, un prezioso servizio
di consegna pasti a domicilio
e di accompagnamento degli
anziani alle visite mediche.
Ai primi di agosto la Belluno
Iniziative, una delle due società
(l’altra è la padovana Turinvest)
proprietarie del complesso che
comprende anche le ex caserme
degli alpini (da mesi transennate in via 27 aprile), le ex officine
Parissenti e l’ex caserma dei
carabinieri di Agordo, hanno
comunicato ai due sodalizi,
tramite il Comune, che dal 15
agosto - per motivi di sicurezza avrebbe chiuso la porta delle ex
officine Parissenti, luogo dove
ormai da una decina di anni
avevano potuto parcheggiare
gratuitamente i propri mezzi al
riparo dagli agenti atmosferici.
A parte il fatto che, come
precisa il presidente dell’Auser
Peratoner, era stato comunicato alla società che i mezzi e i
volontari sono assicurati e che,
quindi, era esonerata da ogni
responsabilità, sta di fatto che
ora i mezzi (quattro dell’Auser,
due Ducati, una Seicento e
un Doblò, e due del Gav, una
Punto e una Idea) stazionano nel
parcheggio antistante la porta
spalancata delle ex officine che,
se non sono nuove, non presentano invero neppure grossi
rischi per la sicurezza. Questo
finché dura la stagione estiva,
ma con l’arrivo del freddo e
della neve urge trovare una
soluzione.
Per il momento Loretta Ben,
presidente del Gav (Gruppo assistenza volontaria) ha ottenuto
pensabile chiedere a volontari
di 70 anni di togliere il ghiaccio
dal vetro e di salire su auto gelide aspettando che si riscaldino.
Ho scritto anche alla Casa di
soggiorno di Taibon per vedere
se fosse possibile parcheggiare
lì il Ducato che ci è stato dato
in comodato d’uso dal Comune
di Taibon». «E poi», conclude,
«ci sono sodalizi, come il Cai
e il Coro Agordo, che hanno
sede nel municipio. Auser e
Gav pagano affitto, gasolio e
luce delle loro sedi; crediamo
di dare un servizio importante
alle persone, non chiediamo la
luna, solo un po’ di attenzione».
«Per il momento», assicura
l’assessore Ramazzina, «i
mezzi dell’Auser potranno
parcheggiare a Polane, per
il futuro stiamo valutando la
possibilità di fare un centro per
il volontariato alle ex officine
ed ex falegnamerie dell’Istituto
Follador». Nelle ex officine
della scuola da qualche anno è
ospitata la Protezione civile degli alpini e, nel prossimo futuro,
potrebbero arrivare anche gli
uomini e i mezzi del soccorso
alpino, attualmente ubicati
sotto il municipio, ma sempre
alle prese con il dover spostare
un mezzo il mercoledì, giorno
di mercato, pieno di bancarelle.
«Noi non facciamo una classifica tra le varie associazioni»,
chiosa Ramazzina, «ma proviamo ad andare incontro alle
esigenze di tutte, perché tutte
sono utili e importanti per la
comunità». (ls)
Le ex officine Parissenti dove da anni alloggiavano i mezzi del volontariato di Auser e Gav.
dal direttore sanitario dell’ospedale di Agordo la garanzia
di due posti auto all’aperto nel
parcheggio del nosocomio, soluzione ovviamente provvisoria
che necessita di una soluzione
definitiva che permetta di tenere le auto al coperto in vista
dell’inverno.
A sua volta al presidente
dell’Auser «El Brói», Alvio
Peratoner, l’assessore comunale Ramazzina, interpellato
in proposito, ha prospettato la
possibilità di un posto all’aperto a Polane tra i magazzini
comunali e la latteria mentre, al
coperto, ci sarebbe un posto alle
ex falegnamerie dell’Istituto
Follador a Molin dei Còt vicino
alle ex officine che sono state
assegnate alla protezione civile
degli alpini. «Il problema c’è»,
dice Peratoner, «perché non è
Ciao Alba, e grazie!
In alcuni momenti della vita, in particolari occasioni, ci si ferma e il
pensiero va al tempo passato. È successo con Alba che ci ha lasciato,
per un mondo che si spera sia migliore.
Un particolare legame univa l’Auser “el Brói” e Alba, socia sin dai primi
passi dell’attività dell’associazione, volontaria finché per motivi di salute
ha dovuto, a malincuore rinunciare, ma ciò non le impediva di fare una
visita per un saluto agli amici del circolo, portando una vena di buonumore come è sempre stato nel suo carattere. L’Auser la ricorda anche
per la sua spontaneità e la sua generosità dimostrata in più occasione
nel corso dei tanti anni che frequentò il sodalizio.
Scorrendo l’archivio fotografico nella sede di via Rova, si ha una visione
di tanti momenti del suo sincero e gratuito legame con l’Auser.
Grazie Alba, rimarrai sempre nel cuore di tanti amici che ti hanno
conosciuto.
Echi di Agordo
Giugno - Settembre 2015
23
I Fiori della Vita
Battesimi e quattro generazioni
Il sempre gioioso quadretto di una foto-ricordo con quattro generazioni qui rappresentate dalla piccola Noemi Pozzebon (nata
il 3 settembre 2014 e battezzata nella chiesa di Falcade il giorno
di Pasqua di quest’anno), in braccio alla bisnonna Daria Fusina
che ha accanto il figlio-nonno Alan Zasso e la nipote-mamma
Vanessa Zasso.
Felici con loro hanno festeggiato Noemi anche il papà Omar
Pozzebon, il bisnonno Dario Riva, la nonna Elena Del Din, i
nonni paterni Roberto Pozzebon e Diana Fontanive e la bisnonna
paterna Iole di Bogo di Cencenighe (sullo sfondo) e... naturalmente
i padrini, zii, cugini e amici.
Anna Trentin, figlia di Nicola e Silvia Pampanin, battezzata nella
Parrocchia di S. Maria Bertilla di Vicenza, manda il suo sorriso
ai nonni di Agordo Viviana e Toni e alle bisnonne Ida e Oliva.
Da Cassano d'Adda, dove
vive da anni con la moglie
Tia, Corrado Pasquali mostra
orgoglioso ai parenti e amici
di Agordo i suoi due nipotini
Filippo, il più grande, che
gioca al calcio da portiere
mentre il fratellino Emanuele
fa l'attaccante. Nonno Corrado
spera ovviamente che diventino
presto due stelle rossonere...
…ma solo un giorno dopo, una bella istantanea per quattro
generazioni anche ad Agordo. Ecco la piccola Azzurra DeolaThorpe che in braccio alla mamma Arianna Deola (con alla sua
destra la nonna Marianella Zasso), sorride alla bisnonna Maria
Teresa Cirronis vedova Zasso, mentre dietro osserva orgoglioso
lo zio e «sàntolo» Alessandro.
Infatti Azzurra, di Arianna e Robin, nata il 22 dicembre 2014
a Leeds, dove risiede la famiglia, in Gran Bretagna, nel recente
periodo pasquale è venuta ad Agordo per la prima volta per respirare le arie buone di montagna del paese d’origine della mamma,
per trascorrere belle e festose giornate con nonna e nonno, con le
bisnonne e lo zio, ma anche soprattutto per ricevere il battesimo
il 6 aprile, giorno di pasquetta, nella chiesa arcidiaconale.
Devid Olivier (qui in braccio a nonna Carla, con a fianco nonno Stefano),
battezzato il 14 giugno, ha reso felici non solo i genitori Jenny e Daniele,
ma anche gli zii Eva e Angelo e il cugino Fausto, nonché la comunità
di Rif che vede aumentare la presenza di bambini nel villaggio.
24
Echi di Agordo
Giugno - Settembre 2015
Le felicitazioni e gli auguri
di “Echi” a...
...ancora Nozze d’Oro
Nozze di Smeraldo
Ida De Pellegrin (figlia della
Lisetta Forcellini e sorella di
Angelo «Cèli») e Luciano
Grigoletto, che vivono da anni
a Milano, lo scorso 1° agosto
hanno festeggiato ad Agordo
(dove ritornano ogni anno), il
loro 55° di matrimonio, celebrato a Milano il 1° agosto del
1960, come ricordato da don
Giorgio durante la messa. Nella
foto la coppia nel giorno delle
nozze di 55 anni fa e oggi.
Nozze d’Oro
Bianca De Nardin e Gabriele Mei lo scorso 24 aprile hanno
festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio circondati
dall’affetto dei loro cari. La giornata è trascorsa per quanto possibile
serenamente nonostante si percepisse la mancanza del figlio Claudio, prematuramente scomparso. Come ricordato da don Giorgio
Lise durante la messa celebrata il giorno dell’anniversario, sono
“un esempio per tutti noi, specie in questi tempi in cui si assiste
sempre più spesso e con maggior facilità a separazioni e divorzi”.
La nostra comunità si unisce nell’augurio, riconoscente per le tante
collaborazioni, specie a Bianca da anni distributrice di “Echi”.
Il 24 aprile, circondati dall’affetto e dall’ammirazione della figlia
Anna, della nipote Chiara (legatissima ai nonni), di parenti e amici, anche Niva Paganin e Giovanni Piovan hanno festeggiato il
traguardo delle nozze d’oro (celebrate a Taibon il 24 aprile 1965),
felicemente raggiunto nonostante le immancabili difficoltà della
vita, accompagnato dall’augurio dei presenti alla festa di «continuare
la vita assieme ancora per tanti anni in armonia, salute e serenità»:
esempio di una bella unione, divenuta sempre più solida,
Nedda Fusina e Renato Brancher, il 23 maggio scorso, a Roccavione (Cuneo, dove risiedono da tempo, ma rimasti sempre
“agordini”), hanno felicemente festeggiato il traguardo delle loro
nozze d’oro, attorniati dai famigliari e amici, ricordando il loro
“sì” pronunciato mezzo secolo fa, nel 1965, nell’arcidiaconale
di Agordo.
Innamorati da… 50 anni e, si può dire da sempre della splendida
valle di san Lucano (oltre che di Agordo), i coniugi Massimina
Milone, agordina e Sergio Sommacal, bellunese, hanno scelto
l’altrettanto bella antica chiesetta dedicata al santo vescovo di
Sabiona, per ricordare il mezzo secolo di vita insieme, cominciata il 21 agosto 1965 nell’arcidiaconale di Agordo. Dopo le
congratulazioni e gli auguri ricevuti nella messa celebrata dal
parroco di Taibon, don Mario Zanon, Massimina e Sergio sono
stati festeggiati da tanti amici e parenti all’ostello di Valle Imperina, circondati in particolare dall’affetto dei figli Silvano (giunto
dall’Australia accompagnato da uno dei suoi tre figli), Stefania e
Sara con gli altri cinque nipoti.
Echi di Agordo
Nozze di Rubino
25
Giugno - Settembre 2015
Le felicitazioni e gli auguri
di “Echi” a...
Ancora Lauree e Premi
Gianna Rudatis (agordina) e Costantino Sartorello (trevigiano),
da una vita affezionati ad Agordo dove trascorrono ogni annio
il periodo estivo, sono stati festeggiati da parenti e amici a S.
Lazzaro (Treviso), il 3 giugno scorso, in occasione del loro 50°
di matrimonio. Si è unito alla festa e all’augurio anche “Echi”,
di cui sono affezionati lettori da 40 anni.
Lauree
Il 27 marzo 2015, Simone Cattaruzza Dorigo (qui con i nonni
Guido e Umberta Poloniato e la sorella Silvia), si è brillantemente
laureato in Scienze Motorie all’Università di Ferrara, discutendo
la tesi: “Alterazioni posturali dovute a disfunzioni del sistema
visivo”.
Quattro mesi prima, il 26 novembre 2014, si era laureata pure
la sorella Silvia in Disegno Industriale e Multimedia, allo IUAV
di Venezia, con la tesi: “Ypsi cart, il nuovo carrello della spesa”.
Tutti nati ad Agordo
Soddisfazione anche per
l’altra più giovane sorella, Sara
alla quale, sabato 23 maggio,
nella sala parrocchiale di Cavarzano, durante un concerto
in ricordo dell’insegnante di
Educazione musicale, prof.ssa
Danila Manila, è stata consegnata la prima e unica borsa
di studio istituita dalla Scuola
Media “I. Nievo”, per “essersi
distinta nel triennio per interesse, impegno e serietà in campo
musicale”, seguendo le orme di
nonno Guido e zio Gianni.
Il 27 maggio 2015, all’Università degli Studi di Parma, Cristina
Avoscan ha brillantemente concluso la scuola di specializzazione
in Pneumologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio discutendo
la tesi di laurea “Amiloidosi respiratoria: casistica 1990-2015 e
revisione letteratura”, riportando il punteggio di 50/50. I genitori
Tomaso e Santina, con la nonna Flora che alla veneranda età di 97
anni ha voluto essere presente, augurano il più felice inserimento
nel mondo del lavoro, ricco di soddisfazioni professionali.
Gianluca Barbon, che il 12
marzo scorso ha brillantemente
conseguito (voto 110/110) la
Laurea Magistrale in Informatica all’università Cà Foscari
di Venezia, discutendo con il
relatore prof. Agostino Cortesi,
la tesi dal titolo: “A Quantitative Datacentric Approach to
Differential Confidentiality
Analysis”.
Emily Marcon, che il 16 marzo
2015, all’Università degli studi
di Padova ha conseguito la laurea magistrale in Biotecnologie
Farmaceutiche discutendo la
tesi “Determination of PGE2
by LC-MS Method to evaluate the inhibitory activity
of compounds targeting the
microsomal prostaglandin E2
synthase”, relatore la prof.ssa
Chiara Bolego.
Alice Ferroni, che il 31 marzo
2015, all’Università degli Studi
di Verona, al termine del corso
triennale in Lingue e culture per
il turismo e il commercio internazionale (tedesco e inglese),
si è felicemente laureata con
la votazione di 110/110, e con
la tesi: “La Grande Guerra sul
fronte dolomitico come spartiacque tra turismo montano e
turismo della memoria. Esempi
di valorizzazione nelle province di Belluno e Bolzano”.
Relatrice la dott.ssa Lucia
Masotti, controrelatore il dott.
Silvino Salgaro.
26
Giugno - Settembre 2015
Le felicitazioni e gli auguri
di “Echi” a...
Echi di Agordo
Nozze d’oro con il diploma
...Ancora Lauree e Premi
Stefania Peloso (figlia di
Claudio e Susanna Ongaro), il
19 marzo scorso, ha concluso
il corso di studi all’Università
degli Studi di Ferrara, conseguendo la laurea in Chimica
e Tecnologie Farmaceutiche,
discutendo con i relatori dott.
Stefano Manfredini e dott.
Giovanni Baratto (correlatori
le dott.sse Silvia Ventuani e
Jessica De Prà), la tesi: “Veicolazione di endocannabinoidi in
formulazioni cosmetiche olio in
acqua ottenute con emulsionanti
di diversa natura chimica”.
Il 26 maggio, all’Auditorium di
Bolzano, Matteo Dell’Osbel
(di Damiano e Tiziana, nipote
di Osanna Dieghi e Giancarlo
Case), alunno della 3^B della
scuola primaria “D. Alighieri”
della città, ha ricevuto il premio
“Dante Alighieri, il mondo in
italiano per studenti meritevoli”
riservato agli allievi di tutte le
scuole della provincia di Bolzano distintisi nell’as.2014-15.
Il premio gli è stato consegnato
durante una solenne cerimonia
dalla Sovraintendente scolastica, dott.ssa Nicoletta Minnei.
Nel 1965 avevano festeggiato
la maturità, sabato 19 luglio
hanno celebrato il “Diploma
d’oro”.
Sono i periti minerari usciti
cinquant’anni fa dall’Istituto
“Umberto Follador”, che si
sono ritrovati ad Agordo per una
giornata all’insegna del ricordo
e dell’amicizia, su iniziativa dei
colleghi Luigi Costantini e Toni
Possamai. Dopo l’aperitivo, i
“colleghi” si sono spostati nella
chiesa arcidiaconale dove, alle
11, monsignor Giorgio Lise ha
celebrato la messa assieme ad
altri sacerdoti periti minerari.
Il rito è stato accompagnato
da musica sacra organistica e
corredato dall’accensione di
nove ceri di fronte all’altare di
Santa Barbara (patrona dei mi-
natori) in ricordo dei compagni
deceduti: Luigi Barito, Antonio
Benvegnù, Sandro Carlin,
Giuseppe Da Roit, Giuseppe
Dell’Osbel, Florio De Pellegrin, Alessandro Gaspardo,
Marcello Orsolin e Nilo Riva.
A questi è stata dedicata pure
l’orazione commemorativa appositamente composta dal loro
compagno Luigi Costantini.
Terminata la messa, il gruppo è
stato immortalato dal fotografo
Luigi Cadorin in due foto: una
davanti all’altare, l’altra davanti l’ingresso della sede storica
del “Follador” in via 5 maggio.
Il pranzo al ristorante “Ostaria”
ha chiuso in allegria la giornata,
lasciando in tutti il desiderio e
il proposito di ritrovarsi ancora.
Ancora un prestigioso e
meritato riconoscimento per
Roberto Soramaè, fotografo e cineoperatore bravo e
sensibile, quanto modesto e
discreto. Gliel’ha attribuito la
qualificata giuria del concorso
nazionale «Protagonista per una
sera» organizzato dalla SAT di
Arco (Trento), proclamandolo
vincitore della 13a edizione,
andata in scena nel corso di
dieci serate, dal 7 novembre
2014 al 17 aprile scorso.
Chimici ritrovati dopo 33 anni
«Domenica 22 marzo 2015, dopo ben 33 anni ci siamo incontrati a pranzo al ristorante “Alla Stanga” di Sedico noi diplomati
chimici dell’ITIMC “U.Follador” di Agordo dell’anno 1982.
L’evento, fortemente voluto da Raffaella Barattin, Manuela Fistarol e Sonia Schena, a cui va un plauso condiviso da tutti, oltre
ad aver avuto un enorme successo ha visto tutti noi increduli e
sbalorditi degli anni volati senza che nessuno se ne fosse reso
conto!
Presenti all’appello ben 19 su 26 a dimostrare il forte desiderio
di ritrovarsi. Ci siamo salutati con la promessa di rivederci al
più presto!».
Echi di Agordo
Sport agordino oggi.
Giugno - Settembre 2015
27
Successi
per bocce e karting
Pienamente rispettate le previsioni della vigilia ed è stato ancora
una volta un successo di pubblico
e di atleti per la 15a edizione della
Triveneta di propaganda, gara di
bocce a coppie, valida per l’assegnazione del trofeo Tuttobocce,
memorial Blasio-De Toffol, organizzata dalla Bocciofila agordina.
L’importante evento sportivo,
svoltosi al bocciodromo comunale
coperto di Lungorova, in ricordo di
due grandi appassionati e amici
scomparsi del mondo delle bocce,
ha visto la partecipazione di ben
60 coppie che si sono affrontate
sui campi della provincia di Belluno prima della fase finale disputata sugli ottimi campi di Agordo.
Come sempre notevole il livello
tecnico degli atleti provenienti da
Venezia (2 società e 5 formazioni
iscritte), Treviso (9 società e 24
formazioni), Trento (1società e
2 coppie) e Belluno (9 società e
29 formazioni).
A farla da padroni sono stati
ancora una volta i sodalizi trevigiani, che hanno monopolizzato
il podio con ben tre coppie ai
primi tre posti della graduatoria.
Combattutissima la finale che, al
termine di precise e spettacolari
giocate, ha visto prevalere la
giovane coppia formata da LiituriRossi rappresentanti della società
sportiva Pederobba che ha avuto
la meglio su Barbon e De Vecchi
della Sant’Antonio. Terza piazza
per il tandem De Zotti-Papa atleti
della società Florida.
Alla manifestazione, ottima-
mente organizzata dal sodalizio
presieduto da Giorgio Tormen,
validamente affiancato da Liliana
Xaiz ed Enrico Bondioli, erano
presenti i famigliari di Blasio e
De Toffol e sono intervenuti il
sindaco di Agordo, Sisto Da Roit
con l’assessore Gabriele Trento,
il delegato dell’Unione Montana,
Fernando Soccol. Tanti anche
gli esponenti del mondo delle
bocce a livello nazionale, che
hanno premiato i vari atleti, tra
i quali l’arbitro Bertino D’Incà, il
presidente del Comitato Bocce
Belluno, Massimo De Vecchi, il
consigliere nazionale Gianfranco
Papa e il rappresentante del Coni
provinciale, Mario Pongan.
Oltre alle medaglie d’oro e
al trofeo ai vincitori, sono stati
consegnati infine premi speciali,
fra cui a Mattia Rossi, giudicato
miglior giocatore della finale, al
quale è andato uno zainetto della
cartoleria Castaldi. Il presidente
della Bocciofila, Tormen, in un
breve saluto, ha rivolto un appello
ai giovani ad aderire a questa
bella realtà, «…perché lo sport
delle bocce», ha detto, «non è
solo per pensionati ma anche per
ragazzi che ci possano nel contempo aiutare a mandare avanti la
nostra associazione». Ha quindi
concluso ringraziando quanti
hanno collaborato, dagli sponsor
ai volontari, alle autorità, nonché
tutti i partecipanti, invitandoli fin
d’ora alla 16a edizione del 2016.
Questa la classifica finale:
1. Lituri - Rossi (S. Pederobba);
Domenica 23 agosto. Rossi e Lituri, vincitori della 15a edizione della
triveneta di bocce, con i familiari di Blasio e De Toffol e il presidente
della Bocciofila agordina, Giorgio Tormen, primo a destra.
2. Barbon - De Vecchi (S.Antonio);
3. De Zotti - Papa (Flodrida); 4.
Bertazzon - Frare (S.Antonio); 5.
Casagranda-Tiso (Canova); 6.
Cedron – Binotto (Spresianese);
7 Poloni – Favaro (Cornudese); 8.
Maso Feltrin (Florida). (ma.ma.)
Coscritto della Repubblica
Lo sapeva ovviamente da…
tempo, Lauro Caio Gavaz,
capo-gruppo degli alpini di
Agordo-Rivamonte-Taibon,
di essere «coscritto» della
Repubblica Italiana, essendo
nato in Belgio (dove il padre
Egidio «Fire» era emigrato
da Rif per lavoro), il 2 giugno
1946. Ma sicuramente non
avrebbe mai immaginato di
festeggiare il suo 69° compleanno, lo scorso 2 giugno,
coinvolto da protagonista
nelle celebrazioni per la
festa della Repubblica di
Pietra Ligure, in provincia
di Savona. Vi si era recato,
assieme alla moglie Dina, per
far visita alla cugina Laura
De Marco, che vive da anni
nel popoloso centro della
Liguria, dove l’anniversario
della Repubblica viene celebrata con grande solennità
attraverso l’omaggio reso a
tre bandiere esposte sul municipio, sul castello simbolo
della città, e al monumento
ai Caduti. Non poteva certo
mancare, un alpino come lui,
di partecipare alle relative cerimonie; fatto sta che, durante
la manifestazione davanti al
municipio, il sindaco Avio
Dario Valeriani, venuto a
sapere che fra la gente c’era
un nato il 2 giugno 1946,
lo ha chiamato per nome e
ha voluto che Lauro Gavaz,
visibilmente sorpreso e commosso, salisse accanto a lui
sul palco per festeggiarlo fra
gli applausi della numerosa
folla presente che ha più volte
scandito il suo nome.
Alberone. Marco Tormen da podio, qui con i meccanici Luca e Davide.
Continua la serie positiva per il
pilota portacolori Agordino Karting,
Marco Tormen, nel campionato
triveneto nella Kz 2 Nazionale.
Sulla bellissima pista di Alberone
nella valle del Natisone in Friuli
l’11 e 12 luglio è arrivata ancora
una vittoria per Marco nella categoria con le marce. Risolti i grossi
problemi delle prove del sabato
causa rottura del telaio e non
avendo a disposizione quello di
scorta, il papà idraulico ha deciso
in accordo con i meccanici ufficiali
Davide e Luca di saldare il telaio
danneggiato per poter partecipare alle gare della domenica, un
rischio da prendere perché una
vittoria avrebbe portato il pilota
Agordino in testa al campionato
Veneto e terzo nel triveneto. E
così è stato: Marco ha conquistato
il secondo tempo in qualifica gara
uno, termina terzo ma i punti di
campionato si ricevono nella finale;
parte in seconda fila, al verde si
accoda al duo di testa per alcuni
giri e mette pressione agli avversari che esagerano e entrano in
collisione; ne approfitta Tormen
per involarsi indisturbato verso la
bandiera a scacchi. Il successivo
appuntamento è stato a Frassené,
il 18 luglio per la simpatica gara dei
carretti, crono discesa organizzata
dal gruppo giovani della parrocchia
di Frassené e Voltago. Erano
presenti diversi piloti di kart e...
naturalmente anche il campione
Marco Tormen.
Pietra Ligure. Lauro Caio Gavaz, accanto al sindaco di Pietra Ligure,
Dario Valeriani, che lo ha voluto vicino a sé sul palco davanti al municipio il 2 giugno scorso in occasione della festa della Repubblica.
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Giugno - Settembre 2015
Echi di Agordo
Le tradizioni agricole agordine
Dopo il mercatino a Prompicai
Nostalgia della fontanella al Monumento
Questa allegra e riccioluta
bambina di tanti anni fa, oggi
felicemente moglie, mamma
e... nonna, conserva fra i suoi
più cari ricordi le serene ore
che soleva trascorrere giocando
con lo zampillo dell’acqua della
fontanella che esisteva fino a
qualche anno fa al centro del
parco delle rimembranze di via
Cesare Battisti.
Perché è stata tolta? Continua
a chiedersi con rimpianto, ora
che potrebbe a sua volta portare
il nipote a ripetere i suoi giochi
d’un tempo...
Anno 1953-54.
I bambini di vicolo Castelletto
In alto da sx Fiorella Guadagnini, Maria Fontanive, Ada e Daria Brunetti, Luciana Carrera, Renata ... (nipote di Oddone Topo
Zasso), Carmen Guadagnini. In basso da sx Sara Brunetti, Sergio
Fontanive, Sante Zandò, Odilio Carrera, Fabiola (Lolli) Guadagnini (foto scattata da Fiore Savio - nonno dei Fontanive).
Torna la Fiera del Bestiam
Si è svolta nella mattinata di
sabato 12 settembre a Prompicai
la 7a edizione del “Mercato agricolo
(v. foto) e dell'artigianato locale”.
Nella bella frazione che il giorno
dopo Pasqua ospita la Sagra del
fanciullo, hanno trovato posto sette
espositori che hanno venduto i
propri prodotti. Nelle quattro ore
mattutine un buon numero di
persone ha potuto così rifornirsi
di formaggi, miele, patate, ortaggi,
frutta, succhi tutti di produzione
locale e manufatti artigianali.
Un evento semplice, in linea
con le passate edizioni, che vuole
mettere in luce i produttori locali e
far scoprire o riscoprire alla gente
i sapori a chilometro zero della
terra agordina. Un evento, inoltre,
che fa da antipasto alla Fiera del
Bestiam che si svolgerà sul Broi
di Agordo sabato 10 ottobre, che
sarà la manifestazione che concluderà l'ormai tradizionale ciclo
annuale de “Le tradizioni agricole
agordine”.
Questo il programma della 16a
edizione del tradizionale appuntamento d’ottobre, a cura del Comitato Fiera del bestiam, Comune
di Agordo, Ad Agordo ProLoco e
Gruppo Alpini.
- Giovedì 8 ottobre, ore 18.00:
alla villa Crotta-De’ Manzoni,
inaugurazione della rassegna
eno-gastronomica “Formai e Vin”
promossa da Ad Agordo Pro Loco
dove sarà possibile degustare i
formaggi dei produttori locali e i vini
di numerose cantine del Triveneto.
L’evento aperto a tutti, proseguirà
nei due giorni successivi nei bar e
ristoranti di Agordo, che offriranno
l’assaggio dei formaggi del nostro
territorio con l’abbinamento di un
vino a loro scelta.
- Venerdì 9: ore 18.00: nella saletta della biblioteca conferenza su
“Miele e formaggi, un erritorio da…
conoscere e gustare”, a cura della
prof.ssa Serena Turrin.
- Sabato 10, sul Brói:
ore 8.00 - Mercato dei prodotti
agricoli e artigianali;
ore 9.30 - Speciale apertura e
visita delle cantine a villa CrottaDe’ Manzoni;
ore 10.30 - “La scòta” del Nino
Belòt;
ore 12.00 - Pranzo sotto il tendone
a cura del Gruppo Alpini Agordo;
ore 14.00 - Esibizione del Gruppo
Folk Marmolèda di Rocca Pietore
Saranno inoltre presenti gli “Amighi
dei veci mestieri” di Sedico e, nel
pomeriggio sarà possibile degustare “Le frìtole da Rif”.
Per tutta la giornata:
- esposizione di macchine ed
attrezzature agricole
- esposizione zootecnica a cura
delle aziende agricole
…inoltre, sempre all’interno della
Fiera, sarà presentato il progetto
“Cucina la crisi - Le ricette dei
nonni” promosso da Comitato Pro
Loco UNPLI Veneto e Regione del
Veneto che prevede la valorizzazione e tutela della tradizione
gastronomica veneta attraverso
l’individuazione e degustazione di
un piatto povero locale. Ad Agordo
Pro Loco proporrà il classico “tocà
da bóia” la cui preparazione sarà
presentata dalle ore 11.00 nel
tendone sul Brói.
Una bella visione della Fiera del Bestiam del 2014 sul Brói.
Echi di Agordo
Lutti nella Comunità
Il sorriso spontaneo e la schietta
simpatia di Alba Case si sono
spenti la sera di venerdì 4 settembre in un letto del Polifunzionale
di Agordo, dove era ricoverata dal
alcuni mesi in seguito a un ictus.
Aveva 79 anni ed è ricordata
anzitutto come storica edicolante
di Piazzetta Vecchia ad Agordo,
attività che aveva lasciato da
quasi vent’anni per tuffarsi con la
generosità che la distingueva nel
volontariato.
Amabilissima figura molto nota
ad Agordo e nella Conca Agordina
per il lavoro svolto per tanti anni
a contatto con la gente nel centro
storico della città, ma anche per
il prezioso contributo dato all’associazionismo agordino. Pur se
ormai da tempo aveva smesso
l’attività condivisa con la sorella
Barbara, è rimasto vivo in molti
il ricordo del sorriso e del buonumore che si trovavano davanti
quando entravano nell’edicola per
comprare il giornale. Anche prima
della conduzione in proprio della
rivendita, Alba ci aveva lavorato
alle dipendenze della zia Giovannina Case.
Ma nell’intensa vita di Alba non
c’è stato solo il lavoro: ci aveva
messo tutto il suo entusiasmo
e la sua socialità al servizio di
tante realtà locali, a cominciare
dal Coro Agordo di cui era stata
quasi cinquant’anni fa una delle
prime coriste e valido contralto
(ma aveva cantato anche nel coro
parrocchiale). Per questo il sodalizio canoro l’aveva ringraziata
nominandola nel 1984 «Amico
del Coro». Da tempo era attiva nel
gruppo locale di «Insieme si può»
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Giugno - Settembre 2015
IN MEMORIA DI
Il suo impegno civile si esplicò
invece come sindaco di Voltago
dal 1975 al 1980. Un quinquennio durante il quale, assieme al
consigliere Luigi Rivis, fu capace
di scelte coraggiose come l’unificazione delle scuole tra Frassené
e Voltago, lasciando la materna
nella frazione alta e le elementari
nel capoluogo.
Oltre alle scuole unificò pure le
liste elettorali ed ebbe delle viste
lungimiranti come la costruzione
dello skilift in località Lósch. Fu
pure consigliere nel Comune di
e, una volta andata in pensione si
era dedicata al volontariato nelle
file del Circolo Auser «El Brói»
prestando l’opera nella sede di
via Rova.
Ma anche la comunità parrocchiale ne serberà grata memoria
per essere stata oggetto delle
sue premure specie nel servizio
di distribuzione di «Echi di Agordo», il bimestrale della Pieve
arcidiaconale che ha consegnato
puntualmente per oltre vent’anni,
finché la salute gliel’ha consentito,
anche questo con il suo proverbiale sorriso, agli abitanti di via
5 maggio.
I funerali si sono svolti lunedì 7
settembre in una chiesa arcidiaconale gremita di gente e con il
pensiero riconoscente pronunciato
all’omelia da monsignor Giorgio
Lise a nome delle comunità religiosa e civile.
Agordo e quale presidente del
Distretto scolastico agordino si
fece promotore, assieme a don
Lino Mottes e all’allora preside
Calabrò, dell’istituzione ad Agordo
della sezione del liceo scientifico
“G.Galilei”.
Oltre la moglie, ha lasciato le
figlie Elisabetta, Lucia, Stefania
e Francesca. I funerali si sono
svolti martedì 8 nella chiesa arcidiaconale di Agordo, con larga
partecipazione di gente e dei
volontari delle sezioni dei donatori
del sangue.
Da Roit Massimina, nel 5°
anniversario (11 giugno 2010)
“...e il cuore si è fermato per
piangere, ricordare, ma il suo
sorriso, la sua voce hanno
asciugato le lacrime e incoraggiato il cuore...”. Tutti i
tuoi cari.
Luigi Bien, nel 26° anniversario (16 agosto 1989) e nel 30° della
moglie Paolina Dorigo (31 agosto 1985).
Altro lutto per Agordo e la Conca
Agordina. È morto la sera di domenica 6 settembre, all’età di 80
anni, nella propria abitazione di
Villalta, il dottor Tarcisio Rinaldo.
Da tempo costretto all’inattività
dalla malattia, Rinaldo lascia
nella comunità locale il ricordo
della sua cordiale umanità e del
suo impegno civile e professionale. Nato il 26 febbraio 1935 a
S.Margherita d’Adige (Padova),
era arrivato alla fine degli anni
’60 del secolo scorso ad Agordo
(nel 1965 si era sposato con la
maestra Giovanna Schena di
Frassené), per esercitare la professione di medico analista nel
laboratorio analisi dell’ospedale
civile di Agordo accanto al primario
Aurelio Tonegato. A questi era poi
subentrato anche come dirigente
responsabile del centro trasfusionale del nosocomio agordino
condotto col supporto del volontariato dell’Associazione donatori
del sangue. Andato in pensione,
esercitò quindi per diversi anni
l’attività di medico di famiglia ad
Agordo e Taibon.
Maria Bien (7 dicembre 2008) e Flavio Farenzena (11 aprile
2011). Che la memoria del loro esempio resti in noi e in quanti
hanno voluto loro bene. Elda dedica alla sorella Maria questa
delicata poesia: “Santa Maria Nascente di Agordo - E la tenera
notte / a cullare scese / le umane fatiche. / Come culla di bimbo /
il paese fu avvolto / nelle coltri, velato. / Tu sola splendente / come
parete rocciosa / nei raggi del sole cadente / t’innalzi radiosa /
nel cielo posato. / Intorno silenzio / odoroso di fieno / di terra
rimossa / si spande come incenso / in giorno festoso”.
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Echi di Agordo
Giugno - Settembre 2015
IN MEMORIA DI
Carla Rumor, a nove anni dalla
prematura scomparsa (1° luglio
2006), rimane costante il suo
ricordo affettuoso nel marito,
nei figli, nipote e parenti.
Fuori parrocchia
Antonietta De Nardin, morta
il 6 febbraio scorso, a 85 anni, a
Pietra Ligure (ivi sepolta) dove,
assistita dalla figlia Laura, era
ricoverata da qualche tempo in
un casa di riposo per persone
anziane.
Nel 1° anniversario di Maria Susana ved. Bogo (2 aprile 2014)
e nel 10° di Enguerrando (Bepi) Bogo (29 giugno 2005), “…il
vostro ricordo è sempre con noi. La figlia Gabriella con famigliari,
parenti e amici”.
Ida Marinello ved. Zasso, nel
6° anniversario (19 novembre
2009) rivive nel ricordo caro dei
figli, dei nipoti, e dei parenti.
Giovanni Miola, nel 20° anniversario della sua morte (in
tragico incidente stradale il 19
luglio 1995). Il suo ricordo è
sempre presente in coloro che
l’hanno conosciuto e amato.
Emanuele Zasso. “Il 1° giugno
sono stati 4 anni da quando ci
hai lasciati, ma resti costantemente vivo nei nostri pensieri e
nel nostro cuore con immutato
amore. Tua moglie Bianca e i
tuoi figli Claudio e Fulvio”.
Enzo Pirastru, morto il 10
luglio 2015 all’età di 81 anni
a Chivasso (Torino), dove
viveva da anni con la famiglia, dopo aver girato l’Italia
e il mondo per lavoro (era un
perito minerario diplomato al
“Follador”).
Così lo ricorda la figlia Federica:
«…papà ha sempre avuto
un’anima “nomade”, per la sua
storia familiare e personale,
che lo ha portato a vivere in diverse città d’Italia, ma l’unica
certezza è sempre stata quella
di essere agordino. È stato
un nonno fantastico e molto
amato. Avrebbe voluto portare
le sue nipotine ad Agordo, ha
sempre raccontato loro episodi
dell’infanzia lì e avrebbe voluto
far loro conoscere questi luoghi “magici”; avevamo anche
programmato il viaggio, ma
non ha fatto in tempo».
Nella Lorenzi, di anni 76, il
22 marzo, sepolta a Canale
d’Agordo.
Teodoro Florian, morto il
24 marzo, sepolto a Canale
d’Agordo.
Sara Cecchella Schena, nel
settimo anniversario della
morte (21 settembre 2008), la
ricordano con immenso affetto
tutti coloro che continuano ad
amarla.
Renata Soppera in Costantini, nel 1° anniversario (15
settembre 2014) viene ricordata con affetto e nostalgia dal
marito, figli, nipoti e famigliari
tutti.
“Accogli la sua anima nella tua pace. Aumenta la nostra
fede! Noi sappiamo che chi non è più con noi non è lontano
da noi perché ha creduto e sperato in te”.
(Carlo Maria Martini)
Giuseppe Santomaso, morto a
78 anni il 17 aprile scorso a Bassano del Grappa, dove viveva e
dove è stato sepolto, resta nel
ricordo carico di affetto degli
otto fratelli e dei tanti amici e
parenti agordini.
Echi di Agordo
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Giugno - Settembre 2015
Anagrafe parrocchiale
DEFUNTI
Riposino in pace
25. Vieceli Sabrina, di anni 28,
il 31 agosto a Feltre, sepolta ad
Agordo
14. Soppelsa Giuliana ved.
Zasso, di anni 79, il 26 marzo
19. Davare Olga Irma ved. Schena, di anni 91, il 26 maggio
22. Paganin M. Giuseppina ved.
Pepoli, di anni 88, il 29 luglio
15. Farenzena Margherita, di
anni 93, l’8 aprile
26. Case Alba, di anni 79, il 4
settembre
20. Savio Flora, di anni 86, il
5 giugno
23. Scussel Mario, di anni, 70,
il 12 agosto
16. Zasso Paola, di anni 92, il
5 maggio
27. Rinaldo Tarcisio, di anni
80, il 6 settembre.
21. Campedel Ivette in Fontanive, di anni 76, il 24 luglio
17. Da Ronch Maria, di anni
80, il 15 maggio
18. De Pellegrin Alida in Scussel, di anni 68, il 25 maggio
24. Conedera Gino, di anni,
79, il 24 agosto
L’eterno riposo
dona loro
o Signore...
FUNERALI: Una piccola nota
Da noi “resiste” ancora l’accompagnamento dei defunti al
cimitero, con corteo a piedi.
Questo “camminare insieme”
rivela quasi plasticamente il
desiderio di non lasciare solo
chi ha terminato la sua esistenza
terrena e si presenta davanti a Dio.
E devo ringraziare il Diacono
Alessandro che quasi sempre mi
sostituisce in questo atto di pietà
cristiana, che segue la S. Messa
esequiale.
Tuttavia, ci sono due cose che
vorrei sottolineare affinché il
gesto non sia una formalità.
La prima: durante il tragitto
è bene pregare o comunque
seguire in silenzio il rosario che
di solito si recita e non fare di
quei 15/20 minuti l’occasione
per scambiarsi, saluti, comunicare novità, parlare del proprio
lavoro o altro… Non è un bel
segno che, se aggiunto al poco
rispetto che sempre più persone
mostrano quando si incrociano
mezzi motorizzati, fa nascere
la domanda se non sia giunto il
tempo di cambiare… Non è mia
intenzione, per il momento, ma
occorre riflettere su quello che
facciamo, perché lo facciamo e
come lo facciamo.
La seconda: sempre più spesso
accade che non si trovi chi porta la
croce per guidare il corteo. C’è il
sig. Santino De Nardin che, in maniera assolutamente volontaria e
gratuita, si offre quando partecipa
al funerale e approfitto di “Echi”
per ringraziarlo di cuore. Chiedo
però che per questo servizio ci sia
una disponibilità maggiore.
l'arcidiacono
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Giugno - Settembre 2015
Anagrafe parrocchiale
BATTEZZATI
Rinati nell’acqua alla luce
Anno 2014
14. Andriollo Anja, il 9 novembre (n. 17.03.2011)
15. De Zaiacomo Nicola, il 9
novembre (n. 15.07.2014)
16. Favero Ysabel, il 16 novembre 2014 (n. 05.07.2014)
17. Trevisan Francesca, il 22
novembre (n. 18.10.2011)
18. Danieli Ludovico, il 30
novembre (n. 22.08.2014)
19. Bettini Giorgia, il 14 dicembre (n. 08.01.2014)
20. Da Ronch Carlo, il 26
dicembre (n. 03.12.2013)
Anno 2015
1. Miola Alessandro, b. il 18
gennaio (n. 30.09.2014)
2. Santomaso Gabriel, b. il 15
febbraio (n. 03.05. 2014)
4. De Pra Giorgio, b. il 23
maggio (n. 28.01.2015)
5. Costa Enea, b. il 24 maggio
(n. 26.08.2014)
6. Olivier Devid, b. il 14 giugno
(n. 24.07.2014)
7. Dell’Agnola Angelica, b. il
12 luglio (n. 30.03.2015)
8. Alchini Alex, b. il 12 luglio
(n. 04.08.2014)
9. Paganin Laura, b. il 19
luglio (n. 05.01.2015)
10. Bortoli Mattia, b. il 19
luglio (n. 13.03.2015)
11. Benvegnù Mattia, b. il 1°
agosto (n. 22.09.2014)
MATRIMONI
Perché siano una cosa sola
3. Deola Thorpe Azzurra, b. il
6 aprile (n. 22.12.2014)
1. Tamis Stefano Devan e
Appolloni Eleonora, il 4
luglio 2015
2. Selle Mattia e Tomè Valentina, il 12 settembre
“ECHI di AGORDO”
Anno LXXXI - n. 3-4 - 2015
registrazione del Tribunale di Belluno n. 12/90 dell’ 8/8/1990;
col permesso dell’Autorità Ecclesiastica.
Mons. Giorgio Lise, Arcidiacono - Direttore Responsabile
32021 Agordo (BL) - Dolomiti - tel. 0437/62143.
Spedizione in abb. postale D.L.335/2003 (conv. in L.27.2.2004,
n.46), art.1, c.2, DCB, BL.
c.c.p. n. 10163327
Composizione e impaginazione computerizzate a cura di
Loris Santomaso e Toni Pampanin
e-mail: [email protected] - [email protected]
www.agordo.diocesi.it
Stampa: Tipografia Piave - Belluno
Echi di Agordo
Un invito a riflettere su...
“La speranza che è in noi”
Sottopongo ai lettori di Echi questa testimonianza di Francesca, una ragazza della nostra Italia. È una storia un po’ cruda,
ma a lieto fine. E, a noi che ci lamentiamo troppo delle nostre…
“bue”, può far bene. Soprattutto può aiutarci a dare ragione
“della speranza che è in noi”.
Mancava esattamente un
mese al mio diciassettesimo
compleanno e dal CVC (Catetere Venoso Centrale), vedevo
defluire piccole ma infinite
gocce di chemio, mentre dalle
mie mani osservavo scivolare
la mia vita insieme a grandi
ciocche dei miei capelli ramati.
Non me la sarei mai immaginata
così la mia festa di compleanno, rinchiusa tra quattro pareti
sterili di una stanza d’ospedale
e come “buon giorno” un prelievo del sangue.
La Leucemia mieloide acuta,
che improvvisamente si era
impossessata del perfetto funzionamento del mio sangue,
aveva preso con sé, oltre ai miei
boccoli, venti chili, le serate
con gli amici, la spensieratezza
adolescenziale e molto altro.
Le avevo concesso di prendersi
tutto, tranne l’accessorio più
importante: il sorriso, che ho
indossato tutti i giorni, sia durante i quattro cicli di chemio sia
durante il trapianto di midollo
osseo. Insieme al sorriso, mi
sono armata di forza, di speranza e d’ironia, per cercare di
scorgere quel piccolo spiraglio
di luce e positività in quel mare
immenso di buio e sofferenza.
Ho ironizzato sulla mia calvizie
chiedendo “scusa” alle persone
che mi stavano vicino se quel
giorno non mi ero pettinata,
ringraziavo la chemio per avermi fatto cadere tutti i peli, così
evitavo di soffrire per la ceretta
e, utilizzavo la piantana, che
mi portavo dietro 24 ore su 24
per ricevere i farmaci, come se
fosse il mio partner di ballo.
Non ho accolto la malattia a
braccia aperte, ma ho accolto
semplicemente la mia vita, con
tutti i suoi alti e soprattutto i
suoi bassi. Ho amato quella vita
che mai e poi mai mi sarei fatta
portare via e che, per nessuna
ragione al mondo, avrei smesso
di amare con tutto il cuore e
tutta me stessa. Così tra quelle
due uniche scelte che potevo
fare: morire o lottare per vivere, ho scelto la seconda! Ho
lottato con tutta la mia forza
per riprendere nuovamente
la mia vita in mano, a costo
di rincominciare da capo e di
rinascere una seconda volta.
Durante il trapianto, ho sentito
scorrere la vita di una persona
sconosciuta dentro le mie vene
e, in quelle ore, morivo e nascevo contemporaneamente.
Così, come una fenice, sono
diventata cenere e da quelle
ceneri si è rigenerata una
nuova Francesca, invincibile,
coraggiosa, felice ed entusiasta
di spiccare il volo verso la guarigione. Novanta alla maturità,
il conseguimento della patente,
l’inizio dell’università, la borsa
di studio, nuove amicizie, nuovi
amori e la scrittura di un libro
di prossima pubblicazione: nata
due volte.
È strano, ma il momento in
cui cambio pelle e tocco il fondo
coincide sempre col punto di
una nuova nascita!
Ecco un esempio di come l’amore per la vita può fare miracoli. Tutti dobbiamo nella vita, almeno qualche volta, lottare
contro noi stessi, le nostre paure, i nostri dubbi, le nostre
incertezze: l’importante è amare sempre la vita, a 20 anni,
come a 50 come a 70 o a 90; a ritenerla ogni giorno un dono
inestimabile, anche quando agli occhi del mondo(o magari
anche ai nostri occhi) sembra non avere più senso. Mettendola
con fiducia nelle mani di Gesù, certi che con Lui saremo noi
stessi vincitori. Di ogni male. Anche della morte, perché “nulla - come scriveva l’Apostolo Paolo - ci potrà mai separare
dall’amore di Dio”.
Don Giorgio
Fly UP