La Banca di Pesaro consacra Matthew Lee nella sua città
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La Banca di Pesaro consacra Matthew Lee nella sua città
Pesaro Un evento di Banca di Pesaro per la città La Banca di Pesaro consacra Matthew Lee nella sua città SCOMMETTIAMO che molti dei 500 pesaresi che hanno gremito il teatro Sperimentale nella splendida serata del 23 aprile ad un certo punto si saranno chiesti: «Ma dove viene fuori questo genio?». Il merito di Banca di Pesaro, che ha regalato il concerto di Matthew Lee alla città, è stato proprio questo: far scoprire ai suoi concittadini un’eccezionale artista conosciuto addirittura meglio all’estero che da noi. Le favolose mani di Matteo Orizi, nato a Pesaro il 6 gennaio dell’82, iniziano a tempestare i tasti del pianoforte molto presto: a 11 anni si iscrive al Conservatorio dove impara velocemente i primi rudimenti della tecnica pianistica, attraverso la musica classica. Ma il suo orecchio è catturato soprattutto dai suoni che arrivano dai dischi di Elvis Presley che il padre, a sua volta musicista, gli fa ascoltare. Il paradosso di questo pianista talentuoso e carismatico è che il Conservatorio non l’ha mai finito, cacciato all’8° anno appena si sparse la voce che tene- Merito di Banca di Pesaro, che ha regalato il concerto di Matthew Lee alla città va concerti rock. Una passione nata a 17 anni, con un gruppo di amici del centro storico, i “Bouncing Hammers”, coi quali suona la prima volta nella saletta di San Terenzio. Non immaginava certo che dieci anni dopo avrebbe riempito il Teatro Sperimentale, a pochi passi da quel piccolo spazio, tornando nella sua Pesaro da protagonista assoluto. Il salto di qualità avviene attorno ai vent’anni quando, insieme a una band di professionisti, si esibisce col nome di Matthew Lee Fingers, in onore del suo idolo, Jerry Lee Lewis. Fioccano subito inviti alle trasmissioni televisive più importanti: la prima a volerlo è “Domenica In”, condotta da Carlo Conti e Mara Venier, quindi lo show di Paolo Limiti “Ci vediamo in tv”, infine la consacrazione arriva grazie a Renzo Arbore che ne tesse le lodi nella sua trasmissione notturna del sabato su Rai1, “Speciale per me, ovvero meno siamo meglio stiamo”. L’esplosione di internet, che ne espande la notorietà, coincide con quella di Matteo, che nel frattempo ha modificato di nuovo il suo nome d’arte in Matthew Lee, rinunciando all’idea di essere solo un clone di Jerry Lee Lewis, per quanto eccezionale, e cercando la sua identità. Oggi, durante i suoi concerti suona anche pezzi da lui composti oltre alle cover dei più famosi rocker e bluesman mondiali. La sua fama cresce: fa il pieno alla serata del S.Severino Marche Blues Festival e non c’è nessuno meglio di lui che possa incarnare lo spirito del Summer Jamboree di Senigallia. L’ANNO SCORSO è ospite di Musicultura di Macerata, insieme alla Pfm e Cristiano De André. Il suo primo album, “Shake”, viene prodotto dai Nomadi e registrato nei loro studi. Mentre da poco è uscito il suo nuovo disco, “Matthew Lee – Live On Stage”. Marilena Bartoli direttore di Banca di Pesaro nella foto con il presidente Massimo Tonucci, riceve un omaggio floreale prima del concerto al Teatro Sperimentale Quest’estate lo aspettano in Inghilterra, Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, posti dove ha già suonato. Mentre Pesaro lo ha scoperto soltanto lo scorso Ferragosto grazie al concerto in Piazzale della Libertà. Banca di Pesaro non si è fatta sfuggire l’occasione di riproporlo in una serata gestita in proprio che ha riscosso un successo incredibile. Gente di tutte le età lo ha applaudito a scena aperta, domandandosi dove fosse stato nascosto questo talento fino a oggi. Non era nascosto, stava solo diventando famoso altrove. Grazie a Banca di Pesaro, non è più Elisabetta Ferri così.