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La tradizione del Natale nei Paesi Europei

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La tradizione del Natale nei Paesi Europei
La tradizione del Natale nei Paesi
Europei
.
Durante la notte di Natale in Spagna si ascoltano o
vengono cantati i villancicos, ovvero i canti natalizi
spagnoli che esprimono stati d'animo felici, ma a volte
anche nostalgici e tristi. Alcuni canti narrano avvenimenti
della vita di Gesù, altri parlano di fatti quotidiani e
sentimenti, comunque riferiti al Natale e alle sue tradizioni.
Il 25 dicembre, "Navidad", si festeggia con un banchetto
simile a quello della sera prima. Le pietanze classiche
del pranzo di Natale spagnolo, sono l'escudella y carn
d'olla, una zuppa di verdura e carne e il tacchino con
frutta glassata al forno. I dolci tipici sono il torrone e il
Polvorones, preparato con limone, cocco e caffè.
La scena della Natività è il nucleo principale delle celebrazioni
in Portogallo; anche se l'albero di Natale è comune. Le
famiglie preferiscono riunirsi attorno al Presepio, magari
vicino all'intimo calore di un caminetto acceso. A Natale in
Portogallo è tradizione ricordare le anime dei morti per sentirli
vicini in momenti di raccoglimento. Si celebra una festa
conosciuta con il nome di “Consoada”, che si svolge la sera
della vigilia di Natale. Secondo la tradizione si usano
preparare posti in più a tavola per i morti, portando loro in
dono del cibo. Un pezzo di quercia, detto in portoghese
«cepo de Natal», arde nel camino per tutto il giorno, mentre
le persone si preparano a celebrare la Consoada.
L'Andorra, ufficialmente Principato di Andorra, è un
microstato dell'Europa sud-occidentale, situato nei
Pirenei orientali, tra la Francia e la Spagna. È la
sesta nazione più piccola d'Europa con una
superficie di 468 km2 e una popolazione stimata
intorno agli 85.458 abitanti nel 2014. È un principato
fondato nel 1278 e retto da due co-principi: il
vescovo della diocesi spagnola di Urgell e il
presidente della Repubblica francese.
LA REGIONE FRANCESE
Il Natale in Francia viene
celebrato in modo differente a
seconda della località e della
regione di appartenenza. Alla
tradizione più che altro
commerciale, vissuta in
particolare nelle grandi città
turistiche come Parigi, si
affiancano le tradizioni popolari.
Regioni come l'Alsazia o città
come Strasburgo, Colmar o
Marsiglia, diventano così
scenari d'eccezione per
i mercatini di Natale, ricchi di
illuminazioni, botteghe
artigianali, decorazioni e di
profumi emanati dalla gustosa
gastronomia natalizia.
PERE NOEL
Père Noel (Babbo Natale) è
assistito dal devoto Pere
Fouettard, raffigurato con
barba e pelle scura, il cui
compito è quello di ricordargli
come si sono comportati i vari
bambini nel corso dell'anno.
DOLCI TIPICI FRANCESI
La Galette des Rois è un tipico dolce
natalizio diffuso in tutta la Francia. All’interno
della torta è nascosta una fava secca (o un
fagiolo), il fortunato che la trova può
prendere la corona di cartoncino dorato che
troneggia sulla galette ed essere il re della
giornata. In alcune zone della Francia c’è
inoltre l’usanza di nascondere nel dolce
anche piccoli oggetti di materiale pregiato;
secondo un’altra tradizione chi trova la fava,
deve organizzare una cena per tutti i
presenti (dove si mangerà un’altra galette, si
troverà un’altra fava e si organizzerà un’altra
cena).
Il dolce rappresentativo in tutta
la nazione è la Bûche de Noël,
il tipico fagotto al cioccolato di
Natale. Il Dolce natalizio a
forma di ceppo d'abete, è
presentato sempre molto
colorato proprio come un albero
di Natale.
BELGIO
Il Natale in Belgio è ricco di tradizione e
magiche usanze, prime tra tutte quella delle
decorazioni dei famosi mercatini di Natale. Due
sono i personaggi celebrati nel Natale belga,
San Nicola e Pere Noel (Babbo Natale).
DOLCI TIPICI DEL BELGIO
Gli speculoos sono biscotti alla cannella tipici
del Belgio e dei Paesi Bassi (dove sono
chiamati speculaas), preparati tradizionalmente
per la ricorrenza di San Nicola, sono ormai
disponibili come prodotto dolciario in qualsiasi
periodo dell'anno.
LUSSEMBURGO
Il 23 novembre, migliaia di luci di natale si
accendono, dando alle strade e ai vicoli della
città fortezza un’atmosfera calda e festosa e
dando inizio al Winterlights Festival e
inaugurando l’apertura del tradizionale
Mercato Natalizio sulla Place d’Armes.
DOLCI TIPICI DEL
LUSSEMBURGO
Bretzelsonndeg - il bretzel dolce della
tradizione lussemburghese.
PAESI BASSI
In occasione dell’arrivo di Sint tutte le città
organizzano parate con tanto di centinaia di
Zwart Piet saltellanti, pronti a salutare piccini e
non, a cantare ritornelli o filastrocche, a
distribuire monetine di cioccolata e pepernoten
(biscottini alla cannella).
DOLCI TIPICI NEI PAESI BASSI
Le olliebollen sono una
sorta di frittelle di mele o
uvetta a forma di palla da
almeno 750 calorie l’una. In
tutte le città in questi giorni si
possono vedere decine di
chioschi ambulanti che per 1
euro ti donano cinque minuti
di piacere .
Germania
In Germania i festeggiamenti del Natal
cominciano già all'inizio di dicembre. Una
delle tradizioni più radicate nel periodo di
Natale sono i mercatini di Natale: vere e
proprie feste popolari che per tutto il mese
di dicembre animano il centro cittadino.
Nel periodo di Natale tutte le case in
Germania si ornano a festa, soprattutto
con l’immancabile albero di Natale le cui
origini risalgono proprio alla Germania.
Le più comuni tradizioni natalizie
della Germania sono la recitazione di
poesie natalizie da parte dei bambini.
Piatto tipico tedesco: lo stollen
Lo stollen è un dolce tedesco che si
prepara in tutta la Germania a Natale.
Simile al nostro panettone, lo stollen è
una pasta lievitata dolce, profumata da
diverse spezie e arricchita con frutta
candita, secca e mandorle tostate,
dalla consistenza morbida simile al
pane, ricoperta da una spolverata di
zucchero a velo.
Lo Stollen è preparato in tutta la
Germania, in diverse varianti, ma la
sua origine è da rintracciare nella città
di Dresda in cui si hanno notizie di
questo dolce nel 1474.
Austria
L'Austria a Natale dà veramente il meglio
di sé: impossibile non rimanere affascinati
dai suoi affollati mercatini, dalle strade
addobbate e dai principeschi dolci nelle
vetrine.
Il periodo dell'Avvento è vissuto in
maniera molto speciale: gli austriaci
amano molto questa festività e
conservano intatte nel tempo le tradizioni.
In questo periodo quasi tutte le città,
anche le più piccole, organizzano i
caratteristici Mercatini di Natale:
• Vienna
• Salisburgo
• Innsbruck.
Piatto tipico austriaco: i kipferl
In attesa del Natale, chi visita Vienna in
questo magico periodo, non può esimersi
dall’assaggiare questi deliziosi frollini:
• Kipferl alla vaniglia
• Kipferl al cioccolato
Svizzera
Nel cuore della regione alpina, la Svizzera
prepara il Natale secondo antiche
tradizioni popolari. Alle celebrazioni della
settimana natalizia vera e propria si
accompagnano quelle della prima
settimana di dicembre in onore di San
Nicola.
LA REGIONE BRITANNICA
Il Natale di…
ieri…
e
…oggi
TRADIZIONI NATALIZIE
In Gran Bretagna i fuochi d'artificio
sono parte integrante delle
celebrazioni natalizie, mentre
spettacoli di mimo sono molto
popolari tra le giovani famiglie.
A Cambridge al King's College, per
esempio, viene tenuta una festa
particolare chiamata Nine Lessons
and Caroles ricca di un programma
molto popolare nonché religioso.
Ogni anno dal 1947, la città di Oslo
offre in dono a Londra, delle
ghirlande in segno di ringraziamento
per l'azione svolta dal Regno Unito in
favore della Norvegia durante la
seconda guerra mondiale.
L'albero di Natale, che viene
eretto a Trafalgar Square a
Londra, è considerato il più
conosciuto e famoso di tutta la
Gran Bretagna. Inoltre in Gran
Bretagna si usa acquistare i
calendari dell'Avvento che
vengono aperti giorno per
giorno e all'interno vi si trovano
i cioccolatini. Durante l'Impero
Britannico era consuetudine
trasferire tradizioni usi e
consuetudini britannici alle élite
delle colonie; diversi paesi
anche dopo l'indipendenza
hanno mantenuto le stesse.
We wish you a Merry
Christmas
We wish you a merry
Christmas
We wish you a merry
Christmas
We wish you a merry
Christmas
And a happy New Year
Glad tidings we bring
To you and your kin
Glad tidings for
Christmas
And a happy New Year!
We want some figgy
pudding
We want some figgy
pudding
We want some figgy
pudding
Please bring it right here!
Glad tidings we bring
To you and your kin;
Glad tidings for Christmas
And a happy New Year!
We won't go until we get some
We won't go until we get some
We won't go until we get someSo
bring it out here!
Glad tidings we bring
To you and your kin;
Glad tidings for Christmas
And a happy New Year!
We wish you a Merry Christmas
We wish you a Merry Christmas
We wish you a Merry Christmas
And a happy New Year.
Glad tidings we bring
To you and your kin;
Glad tidings for Christmas
And a happy New Year
Christmas pudding
Le feste di Natale iniziano il 1 dicembre.
L’atmosfera è ovviamente bellissima. Nel
13 dicembre arrivano i festeggiamenti di
Santa Lucia, le ragazze camminano al
buio portando in mano una candela
cantando la canzone di Lucia.
Uno dei piatti tradizionali della Norvegia è
il salmone affumicato, che rappresenta
un'esportazione molto importante per la
Norvegia.
Le tradizioni natalizie sono profondamente
radicate al cristianesimo. Anche nella Svezia si
festeggia Santa Lucia. Il simbolo della luce è
molto sentito in questo periodo dell’anno
perché il paese è immerso dal buio per 3/4
della giornata. Gli Svedesi festeggiano la Vigilia
e non il Natale.
Smörgåsbord è un piatto tipico della
Svezia. Consiste in prosciutto cotto, carne
e pesce.
Nel periodo dell’Avvento i datori di lavoro e
le associazioni organizzano un Julebord
(tavolata di Natale) festa prenatalizia con
piatti tipici di questo periodo dell’anno.
Caffè alla Danese:
Una tazzina di caffè molto forte - 2
cucchiaini di zucchero - 1 bicchierino di
acquavite - 1 cucchiaio di panna montata
(il vero caffè alla danese sarebbe con la
panna liquida).
Il Natale è un avvenimento singolare per
il quale gli Islandesi vanno matti. Le
decorazioni sono la corona d’Avvento.
In Islanda non esiste Babbo Natale ma
ci sono 13 allegri folletti di Natale, nel
corso dei tredici giorni che precedono
Natale (dal 12 al 24 Dicembre).
Nella Finlandia particolare è il
personaggio di Babbo Natale
(Joulipukki). La vigilia di Natale è molto
importante le famiglie si riuniscono e
passano tre giorni con le persone care.
LA REGIONE RUSSA
RUSSIA
Anche in Russia il Natale è tornato a
essere una festa ufficiale. Non bisogna
però aspettarsi chissà quali grandi
celebrazioni il 25 dicembre. Infatti, è
considerato un giorno feriale e di
diverso ci sono solo i servizi televisivi
che riportano come il resto del mondo
lo sta festeggiando, oppure si ha
qualche testimonianza nei centri
commerciali e negli alberghi di lusso.
DOLCI TIPICI NATALIZI IN
RUSSIA
Ci avviciniamo sempre di più
al Natale e per Natale non
possono mancare i dolci e i
cioccolatini!. In Russia è
tradizione offrire agli ospiti i
cioccolatini (fatti in casa o
comprati) e ne esistono di
tanti tipi e gusti diversi.
Ogni famiglia può prelevare dai boschi
un albero per uso personale per le feste
natalizie. Forti sanzioni invece per chi
abbatte più alberi senza permesso o in
zone vietate.
A Riga la cerimonia in Doma Laukums
ha dato il via ai festeggiamenti "di Natale
più bello?” chiedono in coro i bambini e
l’albero si accende.
ESTONIA
La tradizione in Estonia è simile a quella di
altre nazione dell'area Baltica e di altre
culture cristiane dell'Europa dell'Est: trae le
proprie radici dai rituali pagani. I
festeggiamenti, tanto per iniziare,
corrispondono alle celebrazioni pagane del
solstizio invernale, e infatti la parola usata
dalla popolazione per indicare i
festeggiamenti del Natale è 'Joulud' (che
deriva appunto da Jul, e cioè Yule, che
nella tradizione germanica precristiana era
la festa del solstizio d'inverno, festeggiata
per l'appunto il 21 dicembre nell'emisfero
settentrionale). A Tallinn e in tutta la
regione estone, il periodo del Natale viene
vissuto con grande enfasi, con grande
abbondanza di cibo e, prima ancora, con
una grossa dose di purificazione corporea:
come tutte le popolazioni balticoscandinave, anche gli estoni conservano
l'usanza della sauna e del bagno termale.
LITUANIA
In Lituania ala Vigilia di Natale
tutti famigliari
si riuniscono al
tavolo. All’Avvento, nelle chiese
si distribuiscono delle speciali
formelle fatte di ostia con scene
religiose, che vengono benedette
dai sacerdoti, e che la gente
conserva per la sera della Vigilia
di Natale. Dopo la preghiera di
ringraziamento, prima della cena
della Vigilia i famigliari le
spezzano e le scambiano tra di
loro, allo scambio di questo dono,
si aggiungono frasi di augurio e di
benedizione; poi ci si mette a
tavola. Secondo la tradizione ci
devono essere dodici diversi piatti
– uno per ogni mese dell’anno.
Sono i piatti a base di pesce,
verdure, funghi, patate, semi di
papavero, legumi, frutta secca.
La Vigilia di Natale non passa mai senza
“kuciukai” oppure “kaledaiciai” – biscottini tondi di
1 – 1,5 diametro cotti al forno, fatti di farina,
zucchero, lievito e semi di papaveri. I piatti a base
di carne, latte, uova non si mangiano il giorno della
Vigilia, ma si riservano per il giorno di Natale.
Dopo la cena i piatti si lasciano sul tavolo. C’è
ancora la credenza che le anime dei defunti
possano venire a mangiare, anzi, se un famigliare è
venuto a mancare da poco, si apparecchia anche
per lui. Dopo la cena secondo la tradizione antica
si gioca.
Si crede, che la notte del 24 è magica, circondata
dalle leggende. I nonni raccontano ai nipoti che
questa notte tutti gli animali nella stalla parlano
come le persone, che nel pozzo l’acqua diventa
vino. Gli antenati mettevano sotto la tovaglia un po’
di fieno e cercavano di prevedere il futuro: la
lunghezza del filo indicava la lunghezza della vita.
Oppure sgocciolavano la candela sull’acqua per
vedere le figure che indicavano il futuro. Le ragazze
non sposate prima di dormire riempivano la
bacinella di acqua e la mettevano vicino al letto:
così quella notte magica forse avrebbero visto il
viso del futuro marito.
MOLDOVA
I moldavi festeggiano il Natale
due volte: il 25 dicembre,
secondo il calendario
gregoriano, e il 7 gennaio,
secondo il calendario iuliano.
Per la tradizione, la festa
viene annunciata con le
canzoni natalizie dai bambini,
colind, che vanno da porta a
porta con una stella, che
evoca la cometa comparsa
nel cielo alla nascita di Gesù.
BIELORUSSIA
In Bielorussia, si fanno preparativi per questa
festa: sicuramente ci sarà tanta neve e i
villaggi, con le loro piccole case di legno, le
strade poco illuminate, in mezzo alla
campagna, sembreranno una scena del
presepe. Il presepe però non fa parte delle
tradizioni del Natale ortodosso, diversa è
anche la data di questa ricorrenza, infatti lo si
festeggia il sette gennaio. Nelle famiglie, la
sera della vigilia non si fa il cenone, ma c'è
ugualmente una cena particolare, con sette
pietanze diverse. Nessuna portata deve
essere cucinata con la carne, ma solo con
verdure e cereali. Sotto la tovaglia si mette un
po’ di fieno che il giorno di Natale viene
raccolto e portato nella stalla perché protegga
gli animali durante tutto l'anno. Sempre nel
giorno di Natale i bambini si mascherano da
spiriti o animaletti e vanno in giro per le case a
fare gli auguri cantando canti che parlano della
nascita di Gesù, in cambio ricevono caramelle,
dolcetti e anche soldi.
UCRAINA
Generalmente, il Natale in Ucraina si festeggia il 6 gennaio. Siamo infatti in un paese
multiculturale e ricchissimo di tradizioni ed il Natale viene festeggiato tra il 6 ed il 7
gennaio, e cioè 13 giorni dopo il Natale così come conosciuto nell'Europa occidentale.
Alla Vigilia del Natale ortodosso le celebrazioni hanno inizio la sera con il koliada
(detto anche Koliadky), un rituale di canti natalizi di antica tradizione, e si
concentrano nella cena, chiamata Sviata Vecheria, 12 pasti a base di piatti
tradizionali di verdura o pesce, mai di carne, tutti a rappresentare i 12 apostoli.
Immancabile sulla tavola natalizia in Ucraina è il Kutia, un piatto preparato con grano
e miele, uva secca, noci e altro. La tradizione vuole che si metta sotto la tovaglia un
ciuffo di paglia, a simboleggiare la mangiatoia dove dormiva Gesù bambino.
Una volta che tutta la famiglia si è riunita per la cena e per i canti del Koliada, i ragazzi
si ritrovano per andare a cantare le canzoni di Natale in giro nelle altre case, tra amici
e parenti, per portare i saluti e gli auguri. In cambio, come segno di ringraziamento,
ricevono dolci o dei soldi. In questo clima di gioia, si attende la Divina Liturgia di
mezzanotte. Il giorno de Natale, il 7 gennaio, si va alla messa, chiamata Liturgia, che,
normalmente, è seguita dal presepe vivente all'aperto. Si ritorna quindi a casa per
festeggiare la giornata con un ricco pranzo, così ricco da far dimenticare il digiuno
durato 40 giorni.
La durata dei festeggiamenti del Natale è
abbastanza lunga e si conclude il 19 gennaio. Prima
di arrivare a questa data sono compresi altri giorni
chiave: il 13 gennaio, chiamato ricca cena o ricca
sera, dove ci si traveste da animali (normalmente da
cavallo o capra), e alcuni da diavolo, dopodiché si
va a bussare in ogni casa facendo scherzi,
cantando canzoni e giocando. Le famiglie offrono in
cambio, secondo le loro possibilità economiche, dei
soldi o dei dolci. La sera viene preparata una “ricca
cena”. Il 14 gennaio è il giorno in cui si festeggia
“San Basilio” o “vecchio Capodanno”. In
quest’occasione i bambini si recano nelle case a
cospargere il grano sul pavimento e ad augurare
pace, gioia e abbondanza alle famiglie. La prima
persona a varcare la porta di casa deve essere di
sesso maschile, simbolo di prosperità e fortuna; il 18
gennaio: viene detto “vodocrestya” e con esso si
chiudono tutte le feste natalizie. Durante questo
giorno si va a messa al mattino presto. Secondo
l'usanza, durante la funzione il prete benedice
l'acqua che poi verrà portata in ogni casa e bevuta
da ogni membro della famiglia prima della
colazione. La stessa acqua servirà poi a benedire la
casa intera e gli animali.
LA REGIONE DELL’EUROPA
CENTRALE
POLONIA
In Polonia le feste natalizie iniziano con l'apparizione della prima stella, la sera della
vigilia. I bambini spiano ansiosamente il cielo e, appena appare il primo brillio tutti si
mettono a tavola. Prima di cominciare a mangiare si fa circolare una sottile fetta di
pane azzimo, chiamato opplatek, raffigurante le immagini di Maria, Giuseppe e di
Gesù Bambino.
Ognuno prende un pezzetto di opplatek. Un tempo in campagna, c'era l'abitudine di
darne un po' anche agli animali della fattoria; oggi invece se ne dà solo agli animali
domestici che vivono in casa. La tavola è sempre festosamente apparecchiata;
sotto la tovaglia, però, c‘è sempre un sottile strato di paglia, per ricordare a tutti,
che Gesù è nato in una stalla e si usa fra i bambini tirare le pagliuzze e, quella
presa che sarà la più lunga indicherà longevità. Un tempo le ragazze usavano
mettere il pettine sotto al cuscino la notte di Natale e, colui che in sogno le avrebbe
pettinate, sarebbe diventato il futuro sposo.
A tavola poi, restano sempre posti liberi, pronti
per accogliere Maria e Gesù Bambino se per
caso arrivassero all'ultimo momento. La
rappresentazione della natività è allestita su due
piani, una specie di scenario portatile chiamato
szopka. Nel primo è rappresentata la Natività, in
quello inferiore le scene degli eroi nazionali.
Sono celebri i presepi di Cracovia, esposti anche
a Roma; sono altissimi, ornatissimi e simili a
cattedrali. La cosa più bella del Natale polacco
sono i canti; soprattutto i Kolenda, la maggior
parte dei quali risalgono al periodo barocco. Il
giorno di S. Stefano, protettore della Polonia, i
contadini portano in chiesa l'avena per la
benedizione e per lanciarla contro il parroco
come si faceva in tempi lontani.
REPUBBLICA CECA
La sera della Vigilia rappresenta il momento più importante delle feste in Repubblica
Ceca, con il tipico cenone a base di zuppa di pesce, carpa impanata e fritta
accompagnata da un’insalata di patate.
L’usanza vuole che durante il giorno della Vigilia si osservi il digiuno fino alla cena, si
dice che chi riesce a resistere, riceverà un maialino d’oro come ricompensa dello
sforzo sostenuto. Mangiare la carpa a Natale è d’obbligo: secondo la tradizione ce
la si concedeva una sola volta all’anno in segno di buon auspicio. La credenza
popolare vuole infatti che conservare una squama di carpa sotto il piatto durante la
cena della Vigilia garantisca salute e prosperità per tutto l’anno a venire. La cena
della Vigilia non può non concludersi con i biscotti e i dolci tradizionali
cechi: cornetti alla vaniglia (vanilkové rohlíčky), treccia alle
mandorle (vánočka), biscottini di Linz o pan speziato decorato (perníčky).
Dopo l’abbuffata ci si raduna intorno all’albero decorato e pieno di luci per sfidare la
fortuna tagliando una mela o cercando di predire il futuro versando del piombo
fuso nell’acqua. Quanto ai regali portati ai piccoli da Gesù Bambino, si usa aprirli
già il 24 sera, prima di recarsi alla Messa di mezzanotte dove scambiarsi gli auguri
con parenti e amici.
Slovacchia
Durante il periodo dell'Avvento in Slovacchia, il 6 dicembre i bambini puliscono
bene le proprie scarpe e le mettono alla finestra per ricevere un dono da San Nicola.
Gli adulti si mascherano da San Nicola, da diavolo e da angelo. Fra Natale e
l'Epifania intercorrono i "dodici giorni santi" nel corso dei quali si susseguono feste
e processioni che festeggiano la fine dell'inverno.
Il 24 dicembre gli slovacchi celebrano il pasto serale, noto come štedrá večera
(letteralmente, “cena generosa”) all’inizio della quale vengono servite le oblátky
(cialde) con miele (simbolo di amore e di buoni rapporti familiari) e in alcune regioni
aglio (buona salute). Poi viene la kapustnica (zuppa di cavolo), seguita da un piatto di
pesce, il più classico è la carpa (kapor, talvolta conservata nella vasca da bagno in
attesa di cucinarla), accompagnata da un’insalata di patate e, per finire, il dessert.
Ungheria
In Ungheria si celebra il Luca Napja, ovvero il giorno di Santa Lucia. Nei villaggi è
usanza costruire una sedia con sette diversi tipi di legno. Sedendosi su di essa, durante
la funzione religiosa della notte di Natale, è possibile scoprire streghe e stregoni
nascosti tra la folla. Alcune settimane prima di Natale spighe di grano vengono raccolte
e messe a bagno in una coppa affinché fioriscano in tempo per le celebrazioni natalizie.
Generalmente si usa decorare con queste spighe l’insalata servita nella cena di Natale.
Sulle tavole natalizie ungheresi trionfano i piatti a base di pesce, cucinato in vari modi.
Il dolce caratteristico del periodo è il Beiglie, una torta con noci e semi di papavero.
Romania
Sfilate caratteristiche aprono i festeggiamenti natalizi in Romania. I bambini si recano di
casa in casa cantando canzoni e recitando poesie. Quelli che si trovano in testa ai
cortei portano una grande stella di legno, chiamata Steaua, ricoperta di carta
luccicante, decorata con campanelle e nastri colorati e attaccata a un lungo palo. Al
centro della stella si trova una pittura della Sacra Famiglia. Dolce tipico della
festività è la Turta, una sorta di ciambella a più strati che dovrebbe rappresentare
le vesti svolazzanti del Bambino Gesù. In Romania il Natale si festeggia in modo
molto tradizionale. Le famiglie si accolgono offrendo loro da mangiare dolci o soldi,
proprio come i tre magi che andavano in giro annunciando la nascita di Gesù Cristo.
Ci sono vari artisti conosciuti in Romania che hanno dedicato numerose canzoni,
chiamate colinde. Le canzoni di Natale hanno avuto origine sin dai tempi della
romanizzazione della Dacia (ossia quando i romani invasero la Dacia antica, oggi
conosciuta come Romania).
Bulgaria
Dopo aver addobbato l’albero con candele e cotone, per riprodurre l’effetto della neve,
la famiglia bulgara si riunisce intorno alla tavola. Quest’ultima viene già apparecchiata
la sera della Vigilia, ma fino al giorno seguente non viene rischiarata da nessun tipo di
luce. Così vuole un’antica tradizione per assicurare alla famiglia l’abbondanza di cibo.
Il pranzo di Natale in Bulgaria è costituito solo da cibi vegetariani (come una gustosa
zuppa di fagioli bianchi e prugne bollite servite con il loro liquido).
Le portate devono essere sette (come i giorni della settimana), nove (come i mesi della
gravidanza) oppure dodici (come i mesi dell’anno). In una pagnotta fatta in casa, viene
inserita una moneta: chi ha la fortuna di trovarla nella sua fetta, diventerà ricco nel
corso dell’anno successivo.
Durante la cena, nessuno può alzarsi da tavola, eccetto il padrone di casa.
Un’altra usanza tipicamente bulgara è la Sooroovachka: come augurio di salute,
ricchezza e felicità, i bambini di casa devono colpire delicatamente con un bastoncino,
appositamente creato per lo scopo, il corpo di genitori, nonni, amici e ospiti. Questo
gesto dovrebbe permettere la realizzazione dei loro desideri, ma perché si avverino è
però necessario, come una sorta di compravendita, che gli adulti regalino ai piccoli
monetine.
Natale nei Balcani e nel
Mediterraneo orientale
Cena natalizia balcani e
mediterranei
• Baklava
• Burek
• petuja
COSTUMI NATALIZI
Giorno di Natale
Albania
Il Natale è una festa importante infatti i preparativi iniziano due giorni prima:
I maiali vengono uccisi e macellati, inseguito vengono appesi nelle verande fino al
giorno di natale dove vengono cucinati in vari modi.
Capodanno in Albania è la festa principale nei Balcani e dura 3 giorni.
La cena della sera del 31/12 parte con gli antipasti (formaggio, uovo, pomodori, cetrioli)
per poi proseguire con i primi piatti (pshesh) e finire con i secondi
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