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La tradizione del Natale nei Paesi Europei
La tradizione del Natale nei Paesi Europei . Durante la notte di Natale in Spagna si ascoltano o vengono cantati i villancicos, ovvero i canti natalizi spagnoli che esprimono stati d'animo felici, ma a volte anche nostalgici e tristi. Alcuni canti narrano avvenimenti della vita di Gesù, altri parlano di fatti quotidiani e sentimenti, comunque riferiti al Natale e alle sue tradizioni. Il 25 dicembre, "Navidad", si festeggia con un banchetto simile a quello della sera prima. Le pietanze classiche del pranzo di Natale spagnolo, sono l'escudella y carn d'olla, una zuppa di verdura e carne e il tacchino con frutta glassata al forno. I dolci tipici sono il torrone e il Polvorones, preparato con limone, cocco e caffè. La scena della Natività è il nucleo principale delle celebrazioni in Portogallo; anche se l'albero di Natale è comune. Le famiglie preferiscono riunirsi attorno al Presepio, magari vicino all'intimo calore di un caminetto acceso. A Natale in Portogallo è tradizione ricordare le anime dei morti per sentirli vicini in momenti di raccoglimento. Si celebra una festa conosciuta con il nome di “Consoada”, che si svolge la sera della vigilia di Natale. Secondo la tradizione si usano preparare posti in più a tavola per i morti, portando loro in dono del cibo. Un pezzo di quercia, detto in portoghese «cepo de Natal», arde nel camino per tutto il giorno, mentre le persone si preparano a celebrare la Consoada. L'Andorra, ufficialmente Principato di Andorra, è un microstato dell'Europa sud-occidentale, situato nei Pirenei orientali, tra la Francia e la Spagna. È la sesta nazione più piccola d'Europa con una superficie di 468 km2 e una popolazione stimata intorno agli 85.458 abitanti nel 2014. È un principato fondato nel 1278 e retto da due co-principi: il vescovo della diocesi spagnola di Urgell e il presidente della Repubblica francese. LA REGIONE FRANCESE Il Natale in Francia viene celebrato in modo differente a seconda della località e della regione di appartenenza. Alla tradizione più che altro commerciale, vissuta in particolare nelle grandi città turistiche come Parigi, si affiancano le tradizioni popolari. Regioni come l'Alsazia o città come Strasburgo, Colmar o Marsiglia, diventano così scenari d'eccezione per i mercatini di Natale, ricchi di illuminazioni, botteghe artigianali, decorazioni e di profumi emanati dalla gustosa gastronomia natalizia. PERE NOEL Père Noel (Babbo Natale) è assistito dal devoto Pere Fouettard, raffigurato con barba e pelle scura, il cui compito è quello di ricordargli come si sono comportati i vari bambini nel corso dell'anno. DOLCI TIPICI FRANCESI La Galette des Rois è un tipico dolce natalizio diffuso in tutta la Francia. All’interno della torta è nascosta una fava secca (o un fagiolo), il fortunato che la trova può prendere la corona di cartoncino dorato che troneggia sulla galette ed essere il re della giornata. In alcune zone della Francia c’è inoltre l’usanza di nascondere nel dolce anche piccoli oggetti di materiale pregiato; secondo un’altra tradizione chi trova la fava, deve organizzare una cena per tutti i presenti (dove si mangerà un’altra galette, si troverà un’altra fava e si organizzerà un’altra cena). Il dolce rappresentativo in tutta la nazione è la Bûche de Noël, il tipico fagotto al cioccolato di Natale. Il Dolce natalizio a forma di ceppo d'abete, è presentato sempre molto colorato proprio come un albero di Natale. BELGIO Il Natale in Belgio è ricco di tradizione e magiche usanze, prime tra tutte quella delle decorazioni dei famosi mercatini di Natale. Due sono i personaggi celebrati nel Natale belga, San Nicola e Pere Noel (Babbo Natale). DOLCI TIPICI DEL BELGIO Gli speculoos sono biscotti alla cannella tipici del Belgio e dei Paesi Bassi (dove sono chiamati speculaas), preparati tradizionalmente per la ricorrenza di San Nicola, sono ormai disponibili come prodotto dolciario in qualsiasi periodo dell'anno. LUSSEMBURGO Il 23 novembre, migliaia di luci di natale si accendono, dando alle strade e ai vicoli della città fortezza un’atmosfera calda e festosa e dando inizio al Winterlights Festival e inaugurando l’apertura del tradizionale Mercato Natalizio sulla Place d’Armes. DOLCI TIPICI DEL LUSSEMBURGO Bretzelsonndeg - il bretzel dolce della tradizione lussemburghese. PAESI BASSI In occasione dell’arrivo di Sint tutte le città organizzano parate con tanto di centinaia di Zwart Piet saltellanti, pronti a salutare piccini e non, a cantare ritornelli o filastrocche, a distribuire monetine di cioccolata e pepernoten (biscottini alla cannella). DOLCI TIPICI NEI PAESI BASSI Le olliebollen sono una sorta di frittelle di mele o uvetta a forma di palla da almeno 750 calorie l’una. In tutte le città in questi giorni si possono vedere decine di chioschi ambulanti che per 1 euro ti donano cinque minuti di piacere . Germania In Germania i festeggiamenti del Natal cominciano già all'inizio di dicembre. Una delle tradizioni più radicate nel periodo di Natale sono i mercatini di Natale: vere e proprie feste popolari che per tutto il mese di dicembre animano il centro cittadino. Nel periodo di Natale tutte le case in Germania si ornano a festa, soprattutto con l’immancabile albero di Natale le cui origini risalgono proprio alla Germania. Le più comuni tradizioni natalizie della Germania sono la recitazione di poesie natalizie da parte dei bambini. Piatto tipico tedesco: lo stollen Lo stollen è un dolce tedesco che si prepara in tutta la Germania a Natale. Simile al nostro panettone, lo stollen è una pasta lievitata dolce, profumata da diverse spezie e arricchita con frutta candita, secca e mandorle tostate, dalla consistenza morbida simile al pane, ricoperta da una spolverata di zucchero a velo. Lo Stollen è preparato in tutta la Germania, in diverse varianti, ma la sua origine è da rintracciare nella città di Dresda in cui si hanno notizie di questo dolce nel 1474. Austria L'Austria a Natale dà veramente il meglio di sé: impossibile non rimanere affascinati dai suoi affollati mercatini, dalle strade addobbate e dai principeschi dolci nelle vetrine. Il periodo dell'Avvento è vissuto in maniera molto speciale: gli austriaci amano molto questa festività e conservano intatte nel tempo le tradizioni. In questo periodo quasi tutte le città, anche le più piccole, organizzano i caratteristici Mercatini di Natale: • Vienna • Salisburgo • Innsbruck. Piatto tipico austriaco: i kipferl In attesa del Natale, chi visita Vienna in questo magico periodo, non può esimersi dall’assaggiare questi deliziosi frollini: • Kipferl alla vaniglia • Kipferl al cioccolato Svizzera Nel cuore della regione alpina, la Svizzera prepara il Natale secondo antiche tradizioni popolari. Alle celebrazioni della settimana natalizia vera e propria si accompagnano quelle della prima settimana di dicembre in onore di San Nicola. LA REGIONE BRITANNICA Il Natale di… ieri… e …oggi TRADIZIONI NATALIZIE In Gran Bretagna i fuochi d'artificio sono parte integrante delle celebrazioni natalizie, mentre spettacoli di mimo sono molto popolari tra le giovani famiglie. A Cambridge al King's College, per esempio, viene tenuta una festa particolare chiamata Nine Lessons and Caroles ricca di un programma molto popolare nonché religioso. Ogni anno dal 1947, la città di Oslo offre in dono a Londra, delle ghirlande in segno di ringraziamento per l'azione svolta dal Regno Unito in favore della Norvegia durante la seconda guerra mondiale. L'albero di Natale, che viene eretto a Trafalgar Square a Londra, è considerato il più conosciuto e famoso di tutta la Gran Bretagna. Inoltre in Gran Bretagna si usa acquistare i calendari dell'Avvento che vengono aperti giorno per giorno e all'interno vi si trovano i cioccolatini. Durante l'Impero Britannico era consuetudine trasferire tradizioni usi e consuetudini britannici alle élite delle colonie; diversi paesi anche dopo l'indipendenza hanno mantenuto le stesse. We wish you a Merry Christmas We wish you a merry Christmas We wish you a merry Christmas We wish you a merry Christmas And a happy New Year Glad tidings we bring To you and your kin Glad tidings for Christmas And a happy New Year! We want some figgy pudding We want some figgy pudding We want some figgy pudding Please bring it right here! Glad tidings we bring To you and your kin; Glad tidings for Christmas And a happy New Year! We won't go until we get some We won't go until we get some We won't go until we get someSo bring it out here! Glad tidings we bring To you and your kin; Glad tidings for Christmas And a happy New Year! We wish you a Merry Christmas We wish you a Merry Christmas We wish you a Merry Christmas And a happy New Year. Glad tidings we bring To you and your kin; Glad tidings for Christmas And a happy New Year Christmas pudding Le feste di Natale iniziano il 1 dicembre. L’atmosfera è ovviamente bellissima. Nel 13 dicembre arrivano i festeggiamenti di Santa Lucia, le ragazze camminano al buio portando in mano una candela cantando la canzone di Lucia. Uno dei piatti tradizionali della Norvegia è il salmone affumicato, che rappresenta un'esportazione molto importante per la Norvegia. Le tradizioni natalizie sono profondamente radicate al cristianesimo. Anche nella Svezia si festeggia Santa Lucia. Il simbolo della luce è molto sentito in questo periodo dell’anno perché il paese è immerso dal buio per 3/4 della giornata. Gli Svedesi festeggiano la Vigilia e non il Natale. Smörgåsbord è un piatto tipico della Svezia. Consiste in prosciutto cotto, carne e pesce. Nel periodo dell’Avvento i datori di lavoro e le associazioni organizzano un Julebord (tavolata di Natale) festa prenatalizia con piatti tipici di questo periodo dell’anno. Caffè alla Danese: Una tazzina di caffè molto forte - 2 cucchiaini di zucchero - 1 bicchierino di acquavite - 1 cucchiaio di panna montata (il vero caffè alla danese sarebbe con la panna liquida). Il Natale è un avvenimento singolare per il quale gli Islandesi vanno matti. Le decorazioni sono la corona d’Avvento. In Islanda non esiste Babbo Natale ma ci sono 13 allegri folletti di Natale, nel corso dei tredici giorni che precedono Natale (dal 12 al 24 Dicembre). Nella Finlandia particolare è il personaggio di Babbo Natale (Joulipukki). La vigilia di Natale è molto importante le famiglie si riuniscono e passano tre giorni con le persone care. LA REGIONE RUSSA RUSSIA Anche in Russia il Natale è tornato a essere una festa ufficiale. Non bisogna però aspettarsi chissà quali grandi celebrazioni il 25 dicembre. Infatti, è considerato un giorno feriale e di diverso ci sono solo i servizi televisivi che riportano come il resto del mondo lo sta festeggiando, oppure si ha qualche testimonianza nei centri commerciali e negli alberghi di lusso. DOLCI TIPICI NATALIZI IN RUSSIA Ci avviciniamo sempre di più al Natale e per Natale non possono mancare i dolci e i cioccolatini!. In Russia è tradizione offrire agli ospiti i cioccolatini (fatti in casa o comprati) e ne esistono di tanti tipi e gusti diversi. Ogni famiglia può prelevare dai boschi un albero per uso personale per le feste natalizie. Forti sanzioni invece per chi abbatte più alberi senza permesso o in zone vietate. A Riga la cerimonia in Doma Laukums ha dato il via ai festeggiamenti "di Natale più bello?” chiedono in coro i bambini e l’albero si accende. ESTONIA La tradizione in Estonia è simile a quella di altre nazione dell'area Baltica e di altre culture cristiane dell'Europa dell'Est: trae le proprie radici dai rituali pagani. I festeggiamenti, tanto per iniziare, corrispondono alle celebrazioni pagane del solstizio invernale, e infatti la parola usata dalla popolazione per indicare i festeggiamenti del Natale è 'Joulud' (che deriva appunto da Jul, e cioè Yule, che nella tradizione germanica precristiana era la festa del solstizio d'inverno, festeggiata per l'appunto il 21 dicembre nell'emisfero settentrionale). A Tallinn e in tutta la regione estone, il periodo del Natale viene vissuto con grande enfasi, con grande abbondanza di cibo e, prima ancora, con una grossa dose di purificazione corporea: come tutte le popolazioni balticoscandinave, anche gli estoni conservano l'usanza della sauna e del bagno termale. LITUANIA In Lituania ala Vigilia di Natale tutti famigliari si riuniscono al tavolo. All’Avvento, nelle chiese si distribuiscono delle speciali formelle fatte di ostia con scene religiose, che vengono benedette dai sacerdoti, e che la gente conserva per la sera della Vigilia di Natale. Dopo la preghiera di ringraziamento, prima della cena della Vigilia i famigliari le spezzano e le scambiano tra di loro, allo scambio di questo dono, si aggiungono frasi di augurio e di benedizione; poi ci si mette a tavola. Secondo la tradizione ci devono essere dodici diversi piatti – uno per ogni mese dell’anno. Sono i piatti a base di pesce, verdure, funghi, patate, semi di papavero, legumi, frutta secca. La Vigilia di Natale non passa mai senza “kuciukai” oppure “kaledaiciai” – biscottini tondi di 1 – 1,5 diametro cotti al forno, fatti di farina, zucchero, lievito e semi di papaveri. I piatti a base di carne, latte, uova non si mangiano il giorno della Vigilia, ma si riservano per il giorno di Natale. Dopo la cena i piatti si lasciano sul tavolo. C’è ancora la credenza che le anime dei defunti possano venire a mangiare, anzi, se un famigliare è venuto a mancare da poco, si apparecchia anche per lui. Dopo la cena secondo la tradizione antica si gioca. Si crede, che la notte del 24 è magica, circondata dalle leggende. I nonni raccontano ai nipoti che questa notte tutti gli animali nella stalla parlano come le persone, che nel pozzo l’acqua diventa vino. Gli antenati mettevano sotto la tovaglia un po’ di fieno e cercavano di prevedere il futuro: la lunghezza del filo indicava la lunghezza della vita. Oppure sgocciolavano la candela sull’acqua per vedere le figure che indicavano il futuro. Le ragazze non sposate prima di dormire riempivano la bacinella di acqua e la mettevano vicino al letto: così quella notte magica forse avrebbero visto il viso del futuro marito. MOLDOVA I moldavi festeggiano il Natale due volte: il 25 dicembre, secondo il calendario gregoriano, e il 7 gennaio, secondo il calendario iuliano. Per la tradizione, la festa viene annunciata con le canzoni natalizie dai bambini, colind, che vanno da porta a porta con una stella, che evoca la cometa comparsa nel cielo alla nascita di Gesù. BIELORUSSIA In Bielorussia, si fanno preparativi per questa festa: sicuramente ci sarà tanta neve e i villaggi, con le loro piccole case di legno, le strade poco illuminate, in mezzo alla campagna, sembreranno una scena del presepe. Il presepe però non fa parte delle tradizioni del Natale ortodosso, diversa è anche la data di questa ricorrenza, infatti lo si festeggia il sette gennaio. Nelle famiglie, la sera della vigilia non si fa il cenone, ma c'è ugualmente una cena particolare, con sette pietanze diverse. Nessuna portata deve essere cucinata con la carne, ma solo con verdure e cereali. Sotto la tovaglia si mette un po’ di fieno che il giorno di Natale viene raccolto e portato nella stalla perché protegga gli animali durante tutto l'anno. Sempre nel giorno di Natale i bambini si mascherano da spiriti o animaletti e vanno in giro per le case a fare gli auguri cantando canti che parlano della nascita di Gesù, in cambio ricevono caramelle, dolcetti e anche soldi. UCRAINA Generalmente, il Natale in Ucraina si festeggia il 6 gennaio. Siamo infatti in un paese multiculturale e ricchissimo di tradizioni ed il Natale viene festeggiato tra il 6 ed il 7 gennaio, e cioè 13 giorni dopo il Natale così come conosciuto nell'Europa occidentale. Alla Vigilia del Natale ortodosso le celebrazioni hanno inizio la sera con il koliada (detto anche Koliadky), un rituale di canti natalizi di antica tradizione, e si concentrano nella cena, chiamata Sviata Vecheria, 12 pasti a base di piatti tradizionali di verdura o pesce, mai di carne, tutti a rappresentare i 12 apostoli. Immancabile sulla tavola natalizia in Ucraina è il Kutia, un piatto preparato con grano e miele, uva secca, noci e altro. La tradizione vuole che si metta sotto la tovaglia un ciuffo di paglia, a simboleggiare la mangiatoia dove dormiva Gesù bambino. Una volta che tutta la famiglia si è riunita per la cena e per i canti del Koliada, i ragazzi si ritrovano per andare a cantare le canzoni di Natale in giro nelle altre case, tra amici e parenti, per portare i saluti e gli auguri. In cambio, come segno di ringraziamento, ricevono dolci o dei soldi. In questo clima di gioia, si attende la Divina Liturgia di mezzanotte. Il giorno de Natale, il 7 gennaio, si va alla messa, chiamata Liturgia, che, normalmente, è seguita dal presepe vivente all'aperto. Si ritorna quindi a casa per festeggiare la giornata con un ricco pranzo, così ricco da far dimenticare il digiuno durato 40 giorni. La durata dei festeggiamenti del Natale è abbastanza lunga e si conclude il 19 gennaio. Prima di arrivare a questa data sono compresi altri giorni chiave: il 13 gennaio, chiamato ricca cena o ricca sera, dove ci si traveste da animali (normalmente da cavallo o capra), e alcuni da diavolo, dopodiché si va a bussare in ogni casa facendo scherzi, cantando canzoni e giocando. Le famiglie offrono in cambio, secondo le loro possibilità economiche, dei soldi o dei dolci. La sera viene preparata una “ricca cena”. Il 14 gennaio è il giorno in cui si festeggia “San Basilio” o “vecchio Capodanno”. In quest’occasione i bambini si recano nelle case a cospargere il grano sul pavimento e ad augurare pace, gioia e abbondanza alle famiglie. La prima persona a varcare la porta di casa deve essere di sesso maschile, simbolo di prosperità e fortuna; il 18 gennaio: viene detto “vodocrestya” e con esso si chiudono tutte le feste natalizie. Durante questo giorno si va a messa al mattino presto. Secondo l'usanza, durante la funzione il prete benedice l'acqua che poi verrà portata in ogni casa e bevuta da ogni membro della famiglia prima della colazione. La stessa acqua servirà poi a benedire la casa intera e gli animali. LA REGIONE DELL’EUROPA CENTRALE POLONIA In Polonia le feste natalizie iniziano con l'apparizione della prima stella, la sera della vigilia. I bambini spiano ansiosamente il cielo e, appena appare il primo brillio tutti si mettono a tavola. Prima di cominciare a mangiare si fa circolare una sottile fetta di pane azzimo, chiamato opplatek, raffigurante le immagini di Maria, Giuseppe e di Gesù Bambino. Ognuno prende un pezzetto di opplatek. Un tempo in campagna, c'era l'abitudine di darne un po' anche agli animali della fattoria; oggi invece se ne dà solo agli animali domestici che vivono in casa. La tavola è sempre festosamente apparecchiata; sotto la tovaglia, però, c‘è sempre un sottile strato di paglia, per ricordare a tutti, che Gesù è nato in una stalla e si usa fra i bambini tirare le pagliuzze e, quella presa che sarà la più lunga indicherà longevità. Un tempo le ragazze usavano mettere il pettine sotto al cuscino la notte di Natale e, colui che in sogno le avrebbe pettinate, sarebbe diventato il futuro sposo. A tavola poi, restano sempre posti liberi, pronti per accogliere Maria e Gesù Bambino se per caso arrivassero all'ultimo momento. La rappresentazione della natività è allestita su due piani, una specie di scenario portatile chiamato szopka. Nel primo è rappresentata la Natività, in quello inferiore le scene degli eroi nazionali. Sono celebri i presepi di Cracovia, esposti anche a Roma; sono altissimi, ornatissimi e simili a cattedrali. La cosa più bella del Natale polacco sono i canti; soprattutto i Kolenda, la maggior parte dei quali risalgono al periodo barocco. Il giorno di S. Stefano, protettore della Polonia, i contadini portano in chiesa l'avena per la benedizione e per lanciarla contro il parroco come si faceva in tempi lontani. REPUBBLICA CECA La sera della Vigilia rappresenta il momento più importante delle feste in Repubblica Ceca, con il tipico cenone a base di zuppa di pesce, carpa impanata e fritta accompagnata da un’insalata di patate. L’usanza vuole che durante il giorno della Vigilia si osservi il digiuno fino alla cena, si dice che chi riesce a resistere, riceverà un maialino d’oro come ricompensa dello sforzo sostenuto. Mangiare la carpa a Natale è d’obbligo: secondo la tradizione ce la si concedeva una sola volta all’anno in segno di buon auspicio. La credenza popolare vuole infatti che conservare una squama di carpa sotto il piatto durante la cena della Vigilia garantisca salute e prosperità per tutto l’anno a venire. La cena della Vigilia non può non concludersi con i biscotti e i dolci tradizionali cechi: cornetti alla vaniglia (vanilkové rohlíčky), treccia alle mandorle (vánočka), biscottini di Linz o pan speziato decorato (perníčky). Dopo l’abbuffata ci si raduna intorno all’albero decorato e pieno di luci per sfidare la fortuna tagliando una mela o cercando di predire il futuro versando del piombo fuso nell’acqua. Quanto ai regali portati ai piccoli da Gesù Bambino, si usa aprirli già il 24 sera, prima di recarsi alla Messa di mezzanotte dove scambiarsi gli auguri con parenti e amici. Slovacchia Durante il periodo dell'Avvento in Slovacchia, il 6 dicembre i bambini puliscono bene le proprie scarpe e le mettono alla finestra per ricevere un dono da San Nicola. Gli adulti si mascherano da San Nicola, da diavolo e da angelo. Fra Natale e l'Epifania intercorrono i "dodici giorni santi" nel corso dei quali si susseguono feste e processioni che festeggiano la fine dell'inverno. Il 24 dicembre gli slovacchi celebrano il pasto serale, noto come štedrá večera (letteralmente, “cena generosa”) all’inizio della quale vengono servite le oblátky (cialde) con miele (simbolo di amore e di buoni rapporti familiari) e in alcune regioni aglio (buona salute). Poi viene la kapustnica (zuppa di cavolo), seguita da un piatto di pesce, il più classico è la carpa (kapor, talvolta conservata nella vasca da bagno in attesa di cucinarla), accompagnata da un’insalata di patate e, per finire, il dessert. Ungheria In Ungheria si celebra il Luca Napja, ovvero il giorno di Santa Lucia. Nei villaggi è usanza costruire una sedia con sette diversi tipi di legno. Sedendosi su di essa, durante la funzione religiosa della notte di Natale, è possibile scoprire streghe e stregoni nascosti tra la folla. Alcune settimane prima di Natale spighe di grano vengono raccolte e messe a bagno in una coppa affinché fioriscano in tempo per le celebrazioni natalizie. Generalmente si usa decorare con queste spighe l’insalata servita nella cena di Natale. Sulle tavole natalizie ungheresi trionfano i piatti a base di pesce, cucinato in vari modi. Il dolce caratteristico del periodo è il Beiglie, una torta con noci e semi di papavero. Romania Sfilate caratteristiche aprono i festeggiamenti natalizi in Romania. I bambini si recano di casa in casa cantando canzoni e recitando poesie. Quelli che si trovano in testa ai cortei portano una grande stella di legno, chiamata Steaua, ricoperta di carta luccicante, decorata con campanelle e nastri colorati e attaccata a un lungo palo. Al centro della stella si trova una pittura della Sacra Famiglia. Dolce tipico della festività è la Turta, una sorta di ciambella a più strati che dovrebbe rappresentare le vesti svolazzanti del Bambino Gesù. In Romania il Natale si festeggia in modo molto tradizionale. Le famiglie si accolgono offrendo loro da mangiare dolci o soldi, proprio come i tre magi che andavano in giro annunciando la nascita di Gesù Cristo. Ci sono vari artisti conosciuti in Romania che hanno dedicato numerose canzoni, chiamate colinde. Le canzoni di Natale hanno avuto origine sin dai tempi della romanizzazione della Dacia (ossia quando i romani invasero la Dacia antica, oggi conosciuta come Romania). Bulgaria Dopo aver addobbato l’albero con candele e cotone, per riprodurre l’effetto della neve, la famiglia bulgara si riunisce intorno alla tavola. Quest’ultima viene già apparecchiata la sera della Vigilia, ma fino al giorno seguente non viene rischiarata da nessun tipo di luce. Così vuole un’antica tradizione per assicurare alla famiglia l’abbondanza di cibo. Il pranzo di Natale in Bulgaria è costituito solo da cibi vegetariani (come una gustosa zuppa di fagioli bianchi e prugne bollite servite con il loro liquido). Le portate devono essere sette (come i giorni della settimana), nove (come i mesi della gravidanza) oppure dodici (come i mesi dell’anno). In una pagnotta fatta in casa, viene inserita una moneta: chi ha la fortuna di trovarla nella sua fetta, diventerà ricco nel corso dell’anno successivo. Durante la cena, nessuno può alzarsi da tavola, eccetto il padrone di casa. Un’altra usanza tipicamente bulgara è la Sooroovachka: come augurio di salute, ricchezza e felicità, i bambini di casa devono colpire delicatamente con un bastoncino, appositamente creato per lo scopo, il corpo di genitori, nonni, amici e ospiti. Questo gesto dovrebbe permettere la realizzazione dei loro desideri, ma perché si avverino è però necessario, come una sorta di compravendita, che gli adulti regalino ai piccoli monetine. Natale nei Balcani e nel Mediterraneo orientale Cena natalizia balcani e mediterranei • Baklava • Burek • petuja COSTUMI NATALIZI Giorno di Natale Albania Il Natale è una festa importante infatti i preparativi iniziano due giorni prima: I maiali vengono uccisi e macellati, inseguito vengono appesi nelle verande fino al giorno di natale dove vengono cucinati in vari modi. Capodanno in Albania è la festa principale nei Balcani e dura 3 giorni. La cena della sera del 31/12 parte con gli antipasti (formaggio, uovo, pomodori, cetrioli) per poi proseguire con i primi piatti (pshesh) e finire con i secondi