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Un Social Bond per chi soffre la fame “Insieme Doniamo”, la nuova

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Un Social Bond per chi soffre la fame “Insieme Doniamo”, la nuova
CREVALMAGAZINE - APRILE 2016
68
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UN WEEK END A...
Dalla Valtellina
alla Città Santa
nell’anno
del Giubileo
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PORTATA DI MANO
Gruppo bancario Credito Valtellinese
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N° 68 - Semestrale - Aprile 2016
PLEIADI
Metti in conto la libertà
SOLIDARIETÁ
“Insieme Doniamo”,
la nuova piattaforma
di crowdfunding per le
Associazioni Non Profit
PRODOTTI E PROGETTI
Un Social Bond
per chi soffre
la fame
Metti in conto la libertà
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Metti in conto la libertà
EDITORIALE
Ci aspettano
scelte
storiche
di Giovanni De Censi
Presidente Credito Valtellinese
I
Il numero di Pleiadi che ospita questo
mio intervento va in stampa in un momento
particolarmente delicato per la nostra banca,
nell’imminenza di un’assemblea che, sulla carta, dovrebbe essere l’ultima a svolgersi con le
regole statutarie della cooperativa.
Un momento reso ancor più complesso
dalla criticità dello scenario socio politico internazionale.
La nuova dimensione europea della Vigilanza bancaria, le cui richieste si sono tradotte
in una proliferazione di regole senza precedenti oltre che in un sensibile innalzamento
dei requisiti patrimoniali, preludono all’avvio
di un profondo cambiamento della geografia
bancaria nazionale.
Alla scadenza del triennio del mio mandato
consiliare, colgo l’occasione di questo editoriale, non per “trarre bilanci”, quanto per esprimere
il mio convincimento ed il mio auspicio per gli
sviluppi futuri del Credito Valtellinese. E lo faccio sapendo di poter parlare dall’osservatorio
privilegiato di chi ha praticato la banca, a vari
livelli di responsabilità, per molti anni ed ha percorso un tratto della sua storia particolarmente
denso di eventi.
Infatti entrai in una banca con 13 sportelli
dislocati nella sola Valtellina, 87 dipendenti e
2.800 soci, che è divenuta capogruppo quotata
di un Gruppo bancario nazionale con oltre 500
sportelli, 4.000 dipendenti e 160.000 tra soci
e azionisti ed è annoverata tra le prime dieci
popolari italiane. Oggi, proprio in quanto tra le
popolari “maggiori”, è direttamente interessata dalla riforma, tant’è che l’assemblea per la
trasformazione in società per azioni è prevista
per il prossimo mese di ottobre.
4 PLEIADI
Il cambiamento che si prospetta è storico
e probabilmente irreversibile.
Da strenuo fautore del credito popolare,
sono tuttavia convinto che quella cooperativa
non sia una mera forma giuridica, bensì una
caratteristica identitaria, che ha le sue radici
dalla storia e nei valori fondanti della banca, e
sono altrettanto convinto che tali valori - creare
ricchezza nel medio lungo periodo per tutti i
portatori di interesse ed instaurare un legame
simbiotico con il territorio per la promozione dello
sviluppo economico e sociale delle comunità restino tutt’oggi i migliori per favorire un’economia sostenibile, in quanto in grado di coniugare
lo scopo economico con quello sociale.
Esprimo pertanto l’auspicio che i medesimi
principi possano continuare a sussistere nella
nuova veste giuridica di società per azioni, e
ciò anche eventualmente cogliendo le opportunità derivanti dall’introduzione del nostro
ordinamento della nuova tipologia della “società benefit”, per tale intendendosi – secondo
la definizione recepita nella Legge di Stabilità
2016 – la “società che nell’esercizio di un’attività
economica, oltre allo scopo di dividerne gli
utili, perseguono una o più finalità di beneficio
comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone,
comunità, territori e ambiente, beni ed attività
culturali e sociali, enti ed associazioni ed altri
portatori di interesse”.
Oggi più che mai, per generare sviluppo, la
produzione di valore economico non può prescindere da quella di valore sociale ed in questo
senso il ruolo delle banche diventa vieppiù cruciale per una ripresa dell’economia dei territori
che sia concreta, duratura e condivisa.
PLEIADI 5
N° 68 - Semestrale - Aprile 2016
UN WEEK END A...
Dalla Valtellina
alla Città Santa
nell’anno
del Giubileo
SOMMARIO - N° 68, Aprile 2016
ECONOMIA
CULTURA
8
68
SPECIALSOCIO
Bilancio 2015: solidità e redditività
12
IL PUNTO
Economia e mercati sull’ottovolante
18
IL PUNTO
Innovazione e collaborazione,
l’esperienza di Talent Garden
22
PRODOTTI E PROGETTI
Un Social Bond per chi soffre la fame
26
PRODOTTI E PROGETTI
Il finanziamento delle aziende innovative
30
PRODOTTI E PROGETTI
Con Bancaperta e il tuo smartphone
metti in conto la libertà!
34
38
IMPRESE E MERCATI
Una Banca sempre più vicina
alle imprese
IMPRESE E MERCATI
Creval Gestori Imprese Retail
SPAZIO AMICO
42
L’AZIENDA
RTL 102.5, una radio
“very normal people”
FAMIGLIA
48
52
56
INVESTIMENTI
Mercati volatili: evitare il fai da te
INVESTIMENTI
Creval & Anima, un’alleanza
che fa bene ai risparmiatori
74
LE MOSTRE
Muybridge Recall, I libri Einaudi
1933-1983, Porta Bono, Attilio Alfieri,
Museo della Satira e della Caricatura,
Ettore Castiglioni, MuVir
SOLIDARIETÁ
“Insieme Doniamo”,
la nuova piattaforma
di crowdfunding per le
Associazioni Non Profit
Pleiadi
Periodico semestrale.
N° 68, aprile 2016
FORMAZIONE
Alleanza scuola-lavoro, un’occasione
da non perdere
Editore
Credito Valtellinese
SOLIDARIETA’
78
80
PROGETTI
In-Presa, la cooperativa che combatte
la dispersione scolastica
PROGETTI
“Insieme Doniamo”
PROGETTI SOSTENUTI
Il Filadelfia di Torino, un mito,
una leggenda, una realtà
94
EVENTI SOSTENUTI
Il Carnevale di Acireale
torna anche a primavera
96
EVENTI SOSTENUTI
Scialpinismo protagonista
sulle pendici del Meriggio
98
Comitato di redazione
Luciano Camagni, Umberto Colli,
Tiziana Colombera, Enzo Rocca, Mauro Selvetti
Coordinamento editoriale
Christian Moretti
Impaginazione e realizzazione editoriale
Sulle orme dei pellegrini,
dalla Valtellina alla Città Santa,
nell’anno del Giubileo
ATLETI CREVAL
I nostri ambasciatori
90
Roberto Grazioli
Un week end a...
SPORT
84
58
Direttore responsabile
Dmedia Group S.p.A.
Hanno collaborato
Marcello Abbiati, Paolo Baroli, Attilio Bertini,
Giovanna Bevacqua, Simona Bonomelli,
Tiziana Camozzi, Fabrizio Chiappini, Ugo Colombo,
Carola Cornaggia, Paola Cottica, Cinzia Franchetti,
Francesca Galimberti, Leo Guerra,
Maria Teresa Giancola, Matteo Gianola Carini,
Filippo Licata, Franco Parolo, Guido Pelizzatti Perego,
Raffaella Premoli, Cristina Quadrio Curzio,
Cristina Rizzi, Renato Saggioro, Matteo Solcia;
Daniela Tortorella, Fabio Trombetta
18
Redazione
Credito Valtellinese
c/o Divisione Comunicazione
e Promozione Territorio
Piazza Quadrivio, 8 - 23100 Sondrio
[email protected]
Economia
Intervista a Davide Dattoli, fondatore
della piattaforma “Talent Garden”
SEI MESI DI SPORT
I principali eventi sponsorizzati
dal Gruppo Creval negli ultimi mesi
Fotografie
AFP, Archivio Gruppo Creval, Simone Bracchi,
Marco Brioschi, Cristiana Casotti, Foto Consoli,
Fotolia, Getty Images, iNetweek, Phil Gale,
Keystone/Hulton Archive, Vincenzo Pinto,
Reporters Associati & Archivi/Mondadori Portfolio,
Wellcome Library London Educational Project
INVESTIMENTI
PAC, per gestire i propri risparmi
22
TERRITORIO
58
UN WEEK END A...
È l’Anno della Misericordia
42
L’Azienda
Intervista
al presidente
di RTL 102.5
Lorenzo Suraci
6 PLEIADI
PRODOTTI E PROGETTI
Un Social Bond
per chi soffre
la fame
80
Solidarietà
“Insieme Doniamo” la piattaforma
di crowdfunding per aiutare
le Associazioni Non Profit
68
Le mostre
Muybridge Recall, I libri
Einaudi 1933-1983,
Porta Bono, Attilio Alfieri...
Stampa
Prodotti e Progetti
Un Social Bond di 5 milioni
a favore dell’Associazione
Banco Alimentare della
Lombardia “Danilo Fossati”
CISCRA S.p.A.
Via S. Michele, 36 - 45020 Villanova del Ghebbo (RO)
Stampato in 100.000 copie
Spedizione ap 70% - Sondrio
Autorizzazione del Tribunale di Sondrio
n. 167 del 15 gennaio 1985
INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13
DEL D.LGS. 196/2003
Credito Valtellinese S.c., Capogruppo del Gruppo
bancario Credito Valtellinese, con sede in Piazza
Quadrivio, n.8 - 23100 Sondrio, in qualità di Titolare
del trattamento e Responsabile del trattamento per le
società del Gruppo bancario Credito Valtellinese,
La informa che i Suoi dati personali, necessari all’invio
periodico della nostra rivista, sono trattati per tale finalità
da nostri dipendenti e collaboratori addetti alle attività
di presidio del mercato e dei rapporti con Istituzioni e
media, all’uopo designati quali incaricati.
Lei può esercitare i diritti di cui all’art. 7
del decreto citato o chiedere di essere escluso dalla
nostra lista di distribuzione inviando una comunicazione
a: [email protected]
Magazine completato l’11/4/2016.
PLEIADI 7
ECONOMIA SPECIALSOCIO
L
Le fondamenta del bilancio 2015 del Credito Valtellinese poggiano su due pilastri: solidità e redditività. La robustezza della banca
è data dal Common Equity Tier1 ratio, pari al
13,5%, tra i più elevati del sistema bancario
italiano e ben al di sopra del livello minimo
(9,8%) stabilito dall’Autorità di Vigilanza europea e dalla significativa consistenza del
suo patrimonio che a fine anno ammontava
a 2.183 milioni. La sua redditività, invece, si
può misurare semplicemente dall’utile netto
che è positivo per 118 milioni di euro, mentre
il 2014 si era chiuso con una perdita netta di
325 milioni di euro.
Ma non sono solo questi i numeri che
caratterizzano favorevolmente il progetto di
bilancio approvato dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 8 febbraio e che sarà
sottoposto il prossimo 23 aprile all’assemblea della banca insieme alla proposta di
distribuire un dividendo unitario di 0,03 euro,
corrispondente a un monte dividendi di 33,3
milioni di euro.
Vanno evidenziati, innanzitutto, i 2,3 miliardi di euro di nuovi prestiti che hanno interessato famiglie e imprese: i nuovi mutui ai
privati hanno raggiunto gli 821 milioni di euro
e sono più che raddoppiati (+103%) rispetto
all’anno precedente, con una percentuale
di surroghe limitata al 15%, a fronte di una
media di sistema del 32%; i nuovi finanziamenti alle imprese, invece, sono cresciuti del
70%, meglio della media di sistema (+13%). Il
50% delle nuove erogazioni è destinato alle
imprese manifatturiere e commercio, e oltre
il 56% delle erogazioni si colloca nelle prime
fasce di rating.
Questo significa che la ripresa in Italia
si sta rafforzando e dovrebbe comunque
acquisire vigore nel biennio 2016-2017, sostenuta principalmente dalla domanda interna,
a fronte di un più graduale rafforzamento
degli scambi con l’estero. All’espansione dei
consumi dovrebbe contribuire l’aumento del
reddito disponibile grazie al miglioramento
dell’occupazione.
VENT’ANNI FA LA PRIMA CERTIFICAZIONE DEL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE
Bilancio 2015:
solidità e redditività
I principali risultati del bilancio 2015: utile netto a 118 milioni di euro,
un coefficiente di solidità patrimoniale pari al 13,5%,
e 2,3 miliardi di nuovi prestiti erogati a famiglie e imprese
8 PLEIADI
La nostra fu la prima banca in Italia ad ottenere la certificazione
di un processo operativo, riferito alla erogazione e gestione del credito
L’amministratore delegato
del gruppo Creval, Miro
Fiordi, e il senior manager
certification di Rina Services,
Beniamino Marinoni, si sono
ritrovati presso il nostro
Centro direzionale di via
Feltre a Milano per ricordare
il rilascio della prima
Certificazione di Qualità
ottenuta nel dicembre 1995
dalla nostra banca. Allora
il Credito Valtellinese fu
la prima banca in Italia ad
ottenere la certificazione
di un processo operativo,
riferito alla erogazione e
gestione del credito. Da quel
primo importante risultato
il progetto è proseguito
negli anni arrivando
a comprendere tutti i
processi della capogruppo
e delle banche e società
appartenenti al Gruppo
bancario.
PLEIADI 9
SOTTOSCRITTO IL CONTRATTO DI CESSIONE DI UN PORTAFOGLIO
DI CREDITI IN SOFFERENZA PER UN VALORE DI 314 MILIONI DI EURO
Lo scorso 1 febbraio 2016 il Gruppo Creval
ha sottoscritto con Credito Fondiario SpA
il contratto di cessione di un portafoglio
costituito da esposizioni in sofferenza
secured e unsecured - c.d. portafoglio
“Cerere” - per un valore lordo di libro di
circa 314 milioni di euro.
L’operazione rappresenta la prima
importante cessione di crediti non
performing (“NPL”), coerente con gli
obiettivi strategici del Gruppo Creval
per la gestione complessiva degli NPL,
Gli investimenti potrebbero beneficiare
di prospettive di domanda e condizioni di
finanziamento più favorevoli. Al recupero
del ciclo manifatturiero si affiancano segnali
di espansione nei servizi e, dopo un lungo
periodo di riduzione, di stabilizzazione nelle
costruzioni. Insomma, si dovrebbe verificare
227+
1
1
27
17
7
1
13
Dati di sintesi consolidati al 31/12/2015
Dati patrimoniali
Crediti verso clientela
Totale dell’attivo
Raccolta diretta da clientela
Raccolta indiretta da clientela
3
49
48+
10 PLEIADI
2014
Var.%
479.162 -3,06%
904.185 -5,43%
(558.946) -1,46%
345.239 -11,85%
(325.086)
n.s.
2015
19.049.750
26.901.681
21.694.956
12.092.772
2014
19.004.863
28.813.556
20.745.569
11.963.332
Var.%
0,24%
-6,64%
4,58%
1,08%
(in migliaia di euro)
1
133
Numero sportelli per banca
X CREDITO VALTELLINESE
350
X CREDITO SICILIANO
136
X CARIFANO
40
GRUPPO CREVAL
526
2015
464.508
855.124
(550.810)
304.314
118.277
(in migliaia di euro)
37
26+
una serie di condizioni che consentono di
guardare al futuro con un certo ottimismo e
che fanno prefigurare anche una positiva evoluzione dell’attività della banca, principalmente
orientata al supporto di famiglie e piccole e
medie imprese.
Questi segnali positivi si sono riverberati
Dati di sintesi consolidati al 31/12/2015
Conto economico
Margine di interesse
Proventi operativi
Oneri operativi
Risultato netto della gestione operativa
Utile (Perdita) dell’esercizio
11
228
nel contesto degli accordi in essere con
Cerved Group preordinati a ridurre nel
medio termine lo stock di sofferenze del
Gruppo Creval. Il percorso di cessione
di attivi problematici avviato con
determinazione dal Gruppo Creval potrà
altresì beneficiare del nuovo schema
messo a punto dal Governo - denominato
“Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze
(GACS)” - con l’obiettivo di facilitare lo
smaltimento dei crediti in sofferenza
presenti nei bilanci bancari.
I nuovi mutui ai privati hanno
raggiunto gli 821 milioni di euro e sono
più che raddoppiati (+103%) rispetto
allo scorso anno, con una percentuale
di surroghe limitata al 15%, a fronte di
una media di sistema del 32%; i nuovi
finanziamenti alle imprese, invece,
sono cresciuti del 70%, meglio della
media di sistema (+13%)
AVVIATO IL FONDO “BERNINA SOCIAL HOUSING” PROMOSSO DA GRUPPO
CREVAL E CDP INVESTIMENTI SGR
L’iniziativa permetterà di trasformare in housing sociale complessi
immobiliari incompiuti e/o invenduti. Selezionata Prelios SGR per la gestione
Iniziative immobiliari collegate a
finanziamenti deteriorati erogati dal Gruppo
Creval potranno essere riconvertiti e
riqualificati in ottica di “Social Housing”.
Questo grazie al nuovo fondo “Bernina Social
Housing” sottoscritto da CDP Investimenti
SGR S.p.A. (CDPI SGR), attraverso il Fondo
Investimenti per l’Abitare (FIA), e il Gruppo
Credito Valtellinese (Gruppo Creval).
Bernina Social Housing è stato istituito
da Prelios SGR, selezionata dal Gruppo
Creval per la strutturazione e la gestione
dell’iniziativa.
Il Fondo sarà, appunto, dedicato in via
esclusiva all’investimento in immobili – di
proprietà di clienti del Gruppo Creval, ai quali
sono stati erogati finanziamenti per lo sviluppo
anche sulla qualità del credito. Infatti, nel bilancio 2015 risulta un sintomatico rallentamento
dei nuovi flussi di credito deteriorato (538 milioni di euro lordi l’incremento nel 2015, rispetto
a 950 milioni dell’esercizio precedente), per la
gran parte provenienti dal settore immobiliare
e costruzioni.
Il segno “più” caratterizza pure la raccol-
di progetti immobiliari, allo stato incompiuti
e/o invenduti – da destinare a iniziative di
edilizia residenziale a favore delle fasce dei
cittadini più deboli nei territori di operatività
di Creval.
Il Fondo, la cui durata è prevista in 25 anni, è
stato interamente sottoscritto per cassa dal FIA
– che potrà arrivare sino all’80% delle quote
in circolazione – e dal Gruppo Creval. E ha
l’obiettivo di raccogliere 100 milioni di euro.
La maggior parte degli immobili (almeno il
50%) sarà destinata alla locazione a canoni
calmierati, mentre una parte residuale del
portafoglio che verrà acquisito dal Fondo sarà
destinata all’affitto con opzione di riscatto a
8/10 anni e solo in minima misura alla vendita
convenzionata immediata.
ta, sia diretta, che registra una consistenza
di 21,7 miliardi di euro, in aumento del 4,6%
su dicembre 2014, sia indiretta, che arriva a
12,1 miliardi (+1,1%). Da sottolineare, infine,
soprattutto la crescita della raccolta netta
nell’area del risparmio gestito che raggiunge i
490 milioni di euro e mette a segno un +73%
rispetto all’anno precedente.
CAMERA DEI DEPUTATI, MIRO FIORDI AL CONVEGNO
“RIFORMA DELLE GARANZIE SULLE CARTOLARIZZAZIONI DELLE SOFFERENZE”
Pochi giorni prima che la Camera approvasse il
decreto banche che, oltre a riformare il sistema
delle banche di credito cooperativo dispone la
concessione della garanzia statale sulle cartolarizzazioni delle sofferenze delle banche e degli
intermediari finanziari, proprio a Montecitorio si
è svolto il convegno “Riforma delle garanzie sulle
cartolarizzazioni delle sofferenze: proposte e scenari”. Tra i protagonisti dell’incontro alla Camera
dei Deputati anche l’amministratore delegato del
Gruppo Credito Valtellinese, Miro Fiordi, che è intervenuto su questo tema insieme ad alcuni deputati e ad altri colleghi ed esperti del settore
PLEIADI 11
ECONOMIA IL PUNTO
Economia e mercati
sull’ottovolante
di Umberto Colli
Vice Direttore Generale
Credito Valtellinese
Tornano ad affacciarsi i timori sulla tenuta della crescita globale.
Superata la Grande Recessione rimane l’incognita sullo sviluppo
futuro. La ricerca di nuovi equilibri procede incerta
e si riflette nella volatilità dei mercati
12 PLEIADI
L
Lo scorso autunno si era chiuso con toni
positivi, seppur non entusiastici, sulla ripresa del
quadro congiunturale, con i mercati finanziari intonati favorevolmente grazie anche all’attivismo
delle Banche Centrali, che nel complesso non è
mai venuto meno. Quest’ultima annotazione ci
appare doverosa anche nel caso della FED (la
banca centrale americana) che, nonostante abbia alzato i tassi dallo 0,25% allo 0,50%, mantiene ancora un’ampia impostazione espansiva,
non avendo ridotto la liquidità immessa dai
tempi della crisi finanziaria del 2008. In Europa
la situazione congiunturale si presenta meno
dinamica rispetto agli USA (PIL 2016 +1,7%
contro +2,6%; Fonte Fondo Monetario Internazionale); crescita che nell’Euro Zona appare
– oltreché inferiore - anche connotata da fattori
intrinsechi di maggiore fragilità, primo fra tutti
la bassissima inflazione (-0,1% a marzo) che
continua ad alimentare il rischio di trasformarsi
in deflazione di lungo termine.
Purtroppo la dinamica di sviluppo delle
economie avanzate e di quelle emergenti a
fine 2015 si è rivelata più debole delle attese.
Ancora una volta le previsioni hanno subito una
revisione al ribasso, lasciando intravvedere che
la ripresa sarà probabilmente più graduale di
quanto si potesse pensare lo scorso autunno.
L’economia USA ha subito un pronunciato
rallentamento nel quarto trimestre del 2015,
dopo la robusta espansione nel terzo. Anche
quella giapponese ha perso vigore, tornando
a contrarsi nell’ultimo trimestre dell’anno. In
Europa, intesa in senso ampio, solo il Regno
Unito sembra avere mantenuto la capacità di
progredire in maniera soddisfacente anche nella
seconda metà del 2015. Dobbiamo però usare
il condizionale in questo caso poiché il Governo di Londra ha fissato per il 23 giugno 2016 il
referendum per la permanenza o no del Regno
Unito nella UE, referendum entrato come notizia
in tutte le nostre case con la denominazione di
Brexit. Un’incognita che va ad aggiungersi alla
già difficile situazione europea e i cui risvolti
politici ed economici rimangono molto aleatori,
sia per l’UE sia per la Gran Bretagna.
Per quanto riguarda le economie emergenti,
il quadro è tornato a mostrare un’ulteriore perdita di slancio dopo quella verificatasi la scorsa
estate. Una situazione che non coinvolge solo i
Paesi dell’Asia, con in cima alle preoccupazioni
di analisti e Governi la Cina e il suo processo di
riequilibrio in corso, ma che si estende anche
ai Paesi dell’America Latina che hanno rallentato il ritmo della loro crescita verso la fine del
2015, principalmente a causa della profonda
recessione in Brasile, acuita da problemi politici
interni.
I fattori per spiegare l’attuale fase di debolezza non si fermano qui e tornano, ancora una
volta, a puntare sul petrolio, sulle materie prime
e sulle loro quotazioni estremamente basse che
deprimono i tassi di inflazione; tutto questo è
positivo per i Paesi con una bilancia energetica
deficitaria come l’Italia, ma non induce le imprese minerarie a effettuare nuovi investimenti in
esplorazione e macchinari, andando a colpire
negativamente le imprese, per lo più dislocate
nei Paesi sviluppati, che esportano prodotti ad
alto valore aggiunto per l’intensità di tecnologia
e di ricerca indispensabili per queste attività.
Relativamente all’Area Euro prosegue la
ripresa economica, anche se a ritmi inferiori a
quelli attesi all’inizio dell’anno, sulla scia dell’indebolimento del contesto esterno. Nel quarto
trimestre del 2015 la crescita del PIL è stata pari
allo 0,3% rispetto al terzo trimestre, grazie allo
sviluppo dalla domanda interna, limitato questa volta dalle esportazioni. Anche i dati delle
indagini congiunturali più recenti indicano una
dinamica della crescita più debole delle attese
formulate a inizio 2016.
Volgendo lo sguardo ai prossimi mesi, la
ripresa economica nel complesso dovrebbe
proseguire a un ritmo moderato, sostenuta dalle
misure di politica monetaria della BCE e dal loro
impatto favorevole sulle condizioni finanziarie,
nonché dal costante incremento dell’occupazione derivante dalle riforme strutturali attuate
gli scorsi anni. Come più volte ha sollecitato il
PLEIADI 13
ECONOMIA IL PUNTO
Presidente della BCE Draghi, a sostegno della
crescita, oltre alle azioni della Banca Centrale,
dovrebbe contribuire anche l’orientamento fiscale che si è fatto lievemente espansivo, non
da ultimo grazie alle misure a sostegno dei profughi. La ripresa economica rimane però frenata
dalla congiuntura economica vacillante nei Paesi
emergenti, dalla volatilità nei mercati finanziari e
dalla “troppo” lenta attuazione delle riforme strutturali. La BCE, pur con tutte le cautele del caso
e sottolineando che i rischi di downside (ossia di
rallentamento) provenienti dalle economie emergenti (Cina in primis) rimangono “chiaramente”
visibili, conferma il miglioramento del quadro
complessivo del Vecchio Continente, grazie a un
PIL che nell’anno in corso dovrebbe espandersi
dell’1,4%, quindi meno rispetto alla previsione del
Fondo Monetario Internazionale, per accelerare
all’1,7% nel 2017 e all’1,8% nel 2018.
Azioni: partenza negativa con tanta volatilità
L’incertezza sull’evoluzione della congiuntura
economica mondiale si è riverberata sui mercati
nei primi giorni dell’anno, con una tale intensità
da bruciare i guadagni messi a segno nel corso
del 2015. Piazza Affari chiudeva lo scorso anno
con una performance decisamente lusinghiera,
+12,7%, miglior performance delle borse europee
e americane.
Come si evince dal grafico a pagina 15, Piazza Affari ha concluso il quarto anno consecutivo
con un risultato positivo, dopo i tracolli della crisi
del debito sovrano (2011) e l’ancora più ampia
débâcle registrata con il fallimento di Lehman
Brothers (2008).
Da fine 2015 alla data in cui questo articolo
va in stampa (31 marzo) la performance dell’indice delle maggiori 40 società quotate al listino
milanese segna invece una contrazione del
15,6%, che annulla i guadagni cumulati in tutto lo
scorso anno. Un risultato che porta Piazza Affari
all’ultima posizione della classifica delle principali
borse mondiali.
I timori relativi alla crescita globale non sono
stati l’unico fattore a guidare i mercati in questa
prima fase dell’anno; infatti, un contributo deter-
(Fonte:
Bloomberg)
minante è giunto anche dalle quotazioni al ribasso
del petrolio, tendenza che nell’ultimo mese si è
parzialmente invertita.
Oltre a queste motivazioni, anche la forte
ULTIMI INTERVENTI DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA
Le aspettative del mercato in merito alle
azioni che la BCE avrebbe annunciato in
occasione del meeting del 10 marzo 2016
erano a favore di moderati ritocchi da parte
dell’Istituto guidato da Mario Draghi rispetto
a quanto già fatto lo scorso dicembre.
L’esito della riunione è però andato ben
oltre le attese, poiché la BCE ha dimostrato,
ancora una volta, che è disposta a fare “tutto
il possibile, all’interno del suo mandato” per
scongiurare la deflazione e di conseguenza
riportare la crescita dell’economia europea
su un sentiero virtuoso. Nella riunione del 10
marzo 2016 la BCE ha così deciso:
ridurre di 5 punti base (0,05%) il
tasso di interesse sulle operazioni di
rifinanziamento principali portandolo
allo 0,00% (ossia le banche che chiedono
finanziamenti nelle aste BCE ottengono
liquidità a tasso zero a fronte di adeguati
titoli ceduti come garanzia);
ridurre il tasso di interesse sulle
operazioni di rifinanziamento marginale
dallo 0,30% allo 0,25% (le banche che
•
•
•
14 PLEIADI
•
in chiusura di giornata hanno necessità
di fondi ulteriori a quelli normalmente
previsti da una corretta gestione di
tesoreria pagheranno lo 0,25%);
ridurre il tasso di interesse sui depositi
che le banche commerciali restituiscono
alla BCE nelle operazioni a 1 giorno
(detto overnight) dal precedente -0.30%
all’attuale -0,40% (questo provvedimento
dovrebbe indurre le banche a trovare
migliori opportunità d’investimento
rispetto a depositare la propria liquidità
presso la BCE dietro la penalizzazione
di un interesse negativo da pagare; una
manovra dettata anche dall’istanza della
BCE di ristabilire la regolare funzionalità
di un sistema interbancario europeo che è
venuto meno con la crisi dei debiti sovrani
del 2011);
aumentare di 20 miliardi di euro al
mese (quindi da 60 a 80 miliardi di
euro) gli acquisti di attività finanziarie
(in questo modo la BCE contribuisce a
governare anche i tassi a lungo termine
•
•
e al contempo vuole indurre il sistema
bancario europeo a cercare migliori
opportunità d’investimento rispetto ai
rendimenti offerti dai titoli di Stato);
ampliare le categorie dei titoli
accettati a garanzia delle operazioni di
rifinanziamento (che già prevede titoli di
Stato, cartolarizzazioni, covered bond,
emissioni di organismi sovranazionali
e società “quasi private e pubbliche”
indicate espressamente dalla BCE),
ricomprendendovi anche le obbligazioni
investment grade emesse da società non
bancarie situate nell’area dell’euro;
annunciare un nuovo programma
- che avrà inizio a giugno 2016 - di
quattro operazioni TLTRO2 mirate di
rifinanziamento a più lungo termine
delle banche, ciascuna con scadenza a
quattro anni. Il meccanismo previsto per
queste operazioni da parte della BCE
mutua le regole che già disciplinano le
precedenti operazioni TLTRO, ma questa
nuova modalità permette alle banche che
dimostreranno di incrementare, secondo
specifici parametri, le erogazioni di
prestiti da destinare all’economia reale,
contrazione dei prezzi delle azioni cinesi e l’indebolimento in gennaio degli indicatori economici nell’area dell’euro e negli Stati Uniti hanno
contribuito ad alimentare una nuova pesante
di potersi finanziare a un tasso che potrà
essere ridotto fino a raggiungere un
livello pari a quello sui depositi presso la
Banca Centrale, ossia al tasso negativo
dello 0,4%. Grazie a questa misura, la
BCE è quindi disposta a pagare un tasso
alle banche che prendono liquidità a
prestito presso di lei e la immettono
nell’economia reale.
Quest’ultimo punto è, a nostro giudizio,
fondamentale, poiché dimostra in maniera
inconfutabile la determinazione con cui
opera la BCE a favore dell’Europa e del
relativo sostegno alla crescita.
PLEIADI 15
ECONOMIA IL PUNTO
(Fonte: Bloomberg)
(Fonte: Bloomberg)
svalutazione delle attività finanziarie. Una boccata
di ossigeno, con conseguente cauto ritorno degli
investitori sull’azionario, è iniziata nella seconda
metà di febbraio, congiuntamente alla ripresa dei
corsi petroliferi e delle altre commodity industriali,
(Fonte: Bollettino Economico BCE del marzo 2016)
16 PLEIADI
oltre che dallo stabilizzarsi, su livelli migliori delle
attese, degli indicatori economici statunitensi e
dalle aspettative di un ulteriore stimolo da parte
della politica monetaria della BCE. Nei primi tre
mesi dell’anno, come ci aveva avvisato il Presidente Draghi lo scorso dicembre, ha dominato
la scena la volatilità, indice dell’incertezza che
si respira sia sull’evoluzione della congiuntura
reale sia sulle dinamiche finanziarie internazionali
indotte dal rialzo dei tassi d’interesse americani.
Qui di seguito l’indice VDAX, che - analogamente all’americano VIX - misura la volatilità e
quindi l’incertezza che il mercato (di Francoforte
in questo caso) ha prezzato a partire dalla crisi
finanziaria USA del 2007-2009. Questo indice
viene anche chiamato “l’indice della paura”, poiché misura l’avversione al rischio degli investitori.
Come si può osservare dal grafico, l’indicatore
staziona da oltre un anno in un’area di valori
compresi tra 20 e 30, che risultano più alti rispetto alla situazione di calma (area tra 10 e 20);
peraltro, se volgiamo lo sguardo alle precedenti
crisi, i livelli di “paura” del passato (segnatamente
“Crisi finanziaria USA” e “Crisi del debito dell’Eurozona”) sono stati di gran lunga superiori a quelli
sperimentati anche in questo travagliato inizio
d’anno. A mitigare il clima di tensione recente, a
nostro giudizio hanno soprattutto contribuito le
misure straordinarie adottate dalla BCE.
Obbligazioni: l’azione della BCE torna
a comprimere i rendimenti
I mercati obbligazionari – delusi dall’inerzia
della BCE nel meeting di dicembre e colpiti dalla
“tempesta” di inizio anno più volte richiamata in
questo articolo – hanno visto i rendimenti spinti
al rialzo, soprattutto quelli del debito dei Paesi
più deboli (detti anche “periiferici”). Anche il
nostro Paese ne è stato colpito, con lo spread
Italia-Germania (BTP-Bund) balzato nuovamente
da 100 a 150 punti base (1,50% di maggior costo
annuale per il debito decennale italiano rispetto
al pari durata tedesco).
Con il meeting di marzo l’Istituto di Francoforte – come descritto nell’apposito box di pag.
14-15 – ha adottato una serie di misure che sono
andate oltre le aspettative degli operatori di
mercato, favorendo una nuova e generalizzata
flessione dei tassi dei titoli governativi europei.
In questo contesto il BTP italiano – similmente
ai titoli statali di Spagna e Portogallo – ne ha
beneficato in misura maggiore rispetto ai “più
virtuosi” titoli tedeschi; di conseguenza, nono-
stante il Bund sia scivolato quasi a zero (0,17%
di rendimento a 10 anni!) la dinamica di discesa a noi più favorevole ha riportato lo spread
Italia-Germania a stabilizzarsi poco sopra la
soglia dei 100 bp.
Materie prime: il ritorno del petrolio e delle
altre materie prime industriali
Nei primi mesi dell’anno il prezzo del petrolio
è tornato a scendere, prendendo in contropiede,
ancora una volta, i mercati, che avevano aspettative di valori più elevati. Le quotazioni del greggio
WTI hanno infranto i minimi storici che risalivano
alla fine del 2008 - 32,3 dollari al barile - per portarsi, dapprima, sino ai 26 dollari, per poi salire
a quota 40 dollari, che per il momento funge da
tetto a ulteriori rialzi.
Questa dinamica, se confermata, dovrebbe
scongiurare il pericolo che nei prossimi mesi
l’inflazione possa tornare a essere negativa,
allontanando i timori di deflazione che - nonostante ciò - restano nei radar della BCE.
Bisogna però rilevare che l’offerta mondiale
di greggio rimane ancora significativamente
al di sopra della domanda globale e anche il
livello delle scorte stoccate nei depositi e sulle
petroliere è ai massimi storici. L’appuntamento
per valutare una eventuale nuova direzionalità
nei prezzi del greggio è atteso per metà aprile,
quando i Paesi Opec e non-Opec si riuniranno a
Doha nel Qatar per discutere di possibili limitazioni ai quantitativi estratti. L’Iran, che ha ottenuto
recentemente la rimozione dell’embargo da parte
dell’ONU, non sembra disposto a rinunciare per
il momento agli introiti dell’export del suo greggio
e pertanto ha già paventato che non intende
limitare la sua produzione. Una situazione che
rimane quindi incerta e dipendente non solo
da aspetti “produttivi” ma anche da dinamiche
geopolitiche, non certo secondarie.
Per quanto riguarda i metalli industriali, come
si può apprezzare dal seguente grafico, le quotazioni di rame, alluminio e ferro hanno trovato
a fine 2015 una sorta di “pavimento” alla loro
discesa, elemento che nei primi mesi del nuovo
anno ha creato loro un valido supporto. Il caso
del ferro è quello più vistoso, poiché si evidenzia
una risalita significativa delle quotazioni (circa
del 31% rispetto alla chiusura 2015) che trova
fondamento da un lato nella riduzione dell’estrazione perpetratasi nel corso dell’ultimo biennio
con chiusure di miniere con costi di produzione
superiori a quelli di mercato, e dall’altro lato dalle
aspettative, contrariamente a quanto visto sul
listino azionario di Shanghai, che l’economia
cinese possa mantenere la traiettoria di crescita
prevista dal Governo di Pechino (nell’intorno
del 6,5%) utilizzando anche leve fiscali, il che
significa investimenti pubblici in infrastrutture per
facilitare la transizione del Paese da una manifattura orientata principalmente all’esportazione
a un’economia basata su servizi destinati alla
domanda interna e alla tecnologia.
Documento elaborato sulla base delle
informazioni al 31/03/2016
(Fonte: Bloomberg)
PLEIADI 17
ECONOMIA IL PUNTO
L’INNOVAZIONE
DIGITALE
punta sulla
collaborazione
tra talenti:
l’esperienza
di Talent
Garden
18 PLEIADI
di Enzo Rocca - Vice Direttore Generale Credito Valtellinese
Intervista a Davide Dattoli, 25enne di origini bresciane, fondatore
di una piattaforma globale dove i talenti del digitale possono trovare
tutti gli strumenti necessari alla propria crescita
D
Davide Dattoli inizia nel 2009 il suo percorso professionale come consulente per
varie aziende occupandosi di strategie digitali
con un focus particolare in social media marketing e mondo mobile. Nel 2010 approda in
Conde Nast dove segue il marketing digitale
del gruppo e nel 2012 fonda Talent Garden,
la più grande piattaforma globale per talenti
del digitale che comprende attualmente oltre
16 sedi in Europa e 1.200 membri ospitati nei
vari campus.
E’ mentor di Virgin Startup, l’acceleratore
basato a Londra voluto da Richard Branson,
e nel Consiglio di Amministrazione di Digital
Magics (cliente del Credito Valtellinese) - il
più grande Venture Incubator in Italia -, Digital
Champions Association e ItaliaStartup. Dal
2012 segue per l’Italia StartupWeekend, una
organizzazione non profit della fondazione
Kaufmann che si occupa di stimolare la nascita
di nuove imprese in giro per il mondo.
Come da presentazione in Internet (rigorosamente e solo in inglese: www.davidedattoli.
it), lavora «all’intersezione di tecnologia, Internet e media, studiando il suo impatto sociale
e culturale» e «analizza i modelli sul funziona-
mento delle cose negli ambienti digitali». In un
tweet del 21 febbraio scrive: «L’economia si è
spostata dal prodotto all’esperienza». Nell’incontrarlo ci colpisce in particolare una parola
ripetuta spesso: contaminazione.
Ha 25 anni ed è originario del Bresciano.
Il tuo profilo Twitter (quasi 7.500 follower) ti indica come «strategista digitale,
innovatore e imprenditore». In che senso?
«Fare impresa oggi è diventato molto più
semplice del passato: grazie al digitale si abbassano gli investimenti richiesti per aprire un
proprio progetto. E’ una grande opportunità
per i giovani d’oggi; io ho iniziato come consulente per imprese tradizionali portandole
verso il digitale e oggi ho costruito una mia
impresa che raccoglie i migliori professionisti che si occupano di questi temi, offrendo
loro una piattaforma fisica in cui crescere e
svilupparsi».
Il tuo account Facebook riporta questa
citazione come preferita: «Mettetevelo in
testa: qui i ragazzi non vengono per trovare
lavoro. Vengono per inventarsene uno»
PLEIADI 19
ECONOMIA IL PUNTO
(#thesocialnetwork). Come si inventa oggi
un’occupazione?
«Il lavoro oggi deve nascere dalle nostre
passioni e le nostre passioni devono diventare
lavoro. Seguendole, da un’idea in cui crediamo
e dall’impegno e dalla motivazione che mettiamo nel portarla a termine può nascere un
successo. Inventarsi un lavoro significa trovare
il modo per realizzarle».
Nel 2011 sei stato co-fondatore di Talent
Garden (TAG), il cui pay-off recita «We grow
the future». A chi si rivolge questo hub con
riferimento alle aziende e ai privati, con
quale mission e punti di forza?
«Talent Garden è una piattaforma globale
dove i talenti del digitale possono trovare tutti gli
strumenti necessari alla propria crescita: spazi
di coworking, formazione per accrescere le
proprie competenze ed eventi per connettersi e
ispirarsi. È un network molto verticale dedicato
agli innovatori del digitale: liberi professionisti,
piccole aziende e startup, ma anche centri di
sviluppo dell’innovazione di grandi imprese.
Per le aziende fare parte del nostro network
significa essere all’interno di un ecosistema in
cui assorbire innovazione e know-how, mentre
per i privati rappresenta un’opportunità di migliorare la produttività e stimolare la creatività
perché parte di una community internazionale
di talenti».
L’attività si articola anche mediante un
vero e proprio campus, enfasi data alla formazione ed eventi. Vuoi parlarci di qualche
storia particolare o di una collaborazione
di successo?
«In TAG sono nate decine di progetti e
nuove startup, ma la cosa più interessante sono
le piccole sinergie quotidiane che nascono
spontaneamente ogni giorno. Fare impresa non
è mai semplice, avere vicino altri che ci stanno
provando aiuta a sorpassare le piccole difficoltà
del quotidiano».
Per te TAG è anche se non soprattutto
coworking. “Ufficio del futuro”, in estrema
sintesi?
«Il mondo del lavoro sta cambiando molto
rapidamente: secondo alcune stime in Europa
nel 2020 il 40% della forza lavoro sarà formata
da freelance. Il modello di coworking, ormai
diffuso in ogni parte del mondo, si adatta perfettamente alle esigenze di questa categoria di
lavoratori che cerca innovazione tecnologica,
condivisione e connessioni, flessibilità e crescita professionale».
Cosa ti attendi dall’apertura di TAG Milano Calabiana nel capoluogo lombardo?
In che senso lo intendi come “acceleratore
lineare” e contestualmente “spazio di relazione”?
«A quasi 4 anni dalla nascita di Talent Garden, con TAG Milano Calabiana abbiamo portato
l’Italia al pari degli altri Paesi europei proponendoci come un acceleratore di tutti i processi
legati al mondo dell’innovazione nel Paese. È
un progetto ambizioso e di sistema, lo definisco
“spazio di relazione” perché è un aggregatore
fisico dei migliori innovatori italiani che consente
la loro connessione con l’Europa».
Quante persone ospitate negli spazi di
Milano e come si configurano gli ambienti
a disposizione?
«Lo spazio di Milano è composto da due
campus, ospita più di 550 professionisti ed
è dotato di tre spazi eventi con una capienza
totale di oltre 1.000 persone».
Talent Garden non è una realtà solo
italiana… Dove siete presenti, oltre che nel
nostro Paese?
«Il network di Talent Garden è forte proprio
perché è internazionale, oggi oltre che in 11
città italiane siamo presenti anche a Barcellona,
Kaunas, Tirana e Bucarest. Il nostro obiettivo
è esportare il modello in almeno 50 città entro
il 2018».
Con quali grandi aziende avete creato
dei percorsi digitali?
«Oggi lavoriamo con alcune delle maggiori
imprese del nostro Paese tra cui IBM, Cisco,
Poste Italiane e Mediolanum; ogni giorno vengono a contaminarsi con il mondo dell’innovazione che Talent Garden ospita. Un grande
gruppo in particolare ha spostato la propria
area di ricerca e sviluppo direttamente all’interno di TAG Milano, nella convinzione che oggi
contaminare il proprio personale con gli innovatori digitali e disporre di un luogo aperto verso
le nuove imprese è fondamentale per capire la
direzione dell’innovazione nel proprio settore».
Quale ritieni sia il valore aggiunto portato
dalla generazione “digitale” di oggi? Quanto
conta il tema della “contaminazione”?
«Non credo che sia necessario distinguere
tra le due tipologie di generazione: oggi stiamo
tutti vivendo l’era dell’innovazione digitale, tema
cardine anche dell’ultimo World Economic
Forum di Davos sulla “Quarta Rivoluzione Industriale”. La vera sfida che ci troviamo di fronte
è gestire questa rivoluzione, visto che ormai i
suoi meccanismi e il suo impatto sono sotto
20 PLEIADI
gli occhi di tutti. La contaminazione - elemento
cardine del sistema Talent Garden - è un modo
per evolvere, crescere, guardare al futuro e fare
business facendo leva sugli strumenti digitali
per creare valore».
Il vice direttore
generale del
Creval Enzo Rocca
incontra Davide
Dattoli nella sede
di Talent Garden.
Più in generale, qual è la tua riflessione
sul sistema scolastico italiano attuale?
Quanto stimola la propensione all’innovazione, quali le leve principali della riforma
necessaria?
«Il sistema scolastico italiano fatica a stare
al passo con i tempi, tarda a creare i professionisti richiesti dal mondo del lavoro. L’innovazione nasce spesso dall’iniziativa di realtà
private, come la nostra TAG Innovation School,
che dopo aver studiato approfonditamente il
mercato lavorano su percorsi di formazione
che rispondano alle sue esigenze. Negli Stati
Uniti è diverso, pensiamo solo che Obama ha
stanziato 4 miliardi di dollari in 3 anni per portare
il coding (la programmazione) in tutte le scuole
americane, per insegnarlo come lo spagnolo.
Questo perché nel 2020 darà più di un milione
di posti di lavoro».
PLEIADI 21
ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI
Un SOCIAL
BOND
per chi soffre
la fame
U
Un Social Bond per garantire 90.000 pasti a chi ne ha bisogno. E’ quello emesso dal
Gruppo Credito Valtellinese a favore dell’Associazione Banco Alimentare della Lombardia
“Danilo Fossati” Onlus. Si tratta, appunto,
di un prestito obbligazionario sociale per
un ammontare complessivo di 5 milioni di
euro: all’associazione verrà devoluto a titolo
di liberalità lo 0,50% del valore nominale per
sostenere il progetto “Insieme per chi soffre
la fame”. In particolare, le somme raccolte
andranno a sostenere l’attività di “Siticibo”
in Lombardia che nel 2015 ha distribuito sul
territorio oltre 300.000 piatti pronti a persone
Il Credito Valtellinese ha emesso
un prestito obbligazionario
sociale di 5 milioni di euro a
favore dell’Associazione Banco
Alimentare della Lombardia
“Danilo Fossati” Onlus. Lo
0,50% del valore nominale verrà
devoluto per sostenere l’attività
di “Siticibo” in Lombardia
che soffrono la fame. Con Siticibo, ogni giorno
i volontari recuperano dalla ristorazione collettiva pasti non serviti: abbattuti termicamente e
conservati a temperatura idonea, gli alimenti
vengono prelevati con furgoni refrigerati e consegnati alle strutture caritative nelle vicinanze
che, dopo averli riscaldati, li distribuiscono ai
loro assistiti con i pasti preparati nelle mense dei poveri e nelle strutture residenziali.
L’importo corrisposto da Credito Valtellinese
grazie al collocamento dell’intero ammontare
del Social Bond, ha contribuito alla distribuzione di 90.000 pasti. Le obbligazioni sono
state emesse da Credito Valtellinese, la cui
sottoscrizione, iniziata lo scorso 15 marzo, si è
conclusa anticipatamente il 1° aprile in quanto
sottoscritta integralmente.
22 PLEIADI
CON IL PROGRAMMA SITICIBO SONO STATI DISTRIBUITI 383.693 PIATTI PRONTI
Siticibo è la prima applicazione italiana
della Legge 155/2003 (cosiddetta del Buon
Samaritano) e ha lo scopo di recuperare il cibo
cotto e fresco in eccedenza nella ristorazione
organizzata (hotel, mense aziendali e
ospedaliere, refettori scolastici, esercizi al
dettaglio, etc.). Si tratta di un programma della
Rete Banco Alimentare, nato appunto nel 2003
nella città di Milano, e che, dal 2009, è anche
recupero di eccedenze alimentari dai punti
vendita della Grande distribuzione organizzata
(GDO).
I prodotti raccolti sono ottimi e perfettamente
integri, eppure di norma smaltiti al pari dei
rifiuti per il solo fatto di essere invenduti a fine
servizio, con gravi costi economici e sociali
per la collettività intera: nel giro di poche ore
vengono consegnati a mense per poveri, case
famiglia, comunità residenziali per anziani,
indigenti e malati cronici, centri di prima
assistenza. Nel 2015 con Siticibo in tutta la
Lombardia sono state assistite 22 mila persone
al giorno, sono stati forniti 383.693 piatti pronti
e ne hanno beneficiato 142 strutture caritative.
PLEIADI 23
ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI
«Ancora una volta - afferma Miro Fiordi,
amministratore delegato Credito Valtellinese
- Creval in collaborazione con l’Associazione
Banco Alimentare della Lombardia “Danilo
Fossati” Onlus vuole dare un sostegno concreto alle persone in difficoltà. Sempre più
spesso si parla di “nuove povertà”. La crisi
economica, la disoccupazione, la precarizzazione delle situazioni di lavoro hanno esposto,
infatti, sempre più individui ad una condizione
di povertà. Creval attraverso la Fondazione
Gruppo Credito Valtellinese da oltre 10 anni
sostiene i progetti del Banco Alimentare, e in
particolare dal 2012 il progetto Ortomercato,
finalizzato alla raccolta delle eccedenze di
frutta e verdura fresche che, a seguito di un’operazione di selezione, vengono consegnate
alle strutture caritative nella giornata stessa o
all’indomani del ritiro. Quest’anno l’elargizione
a favore dell’Associazione verrà raddoppiata».
«La lunga collaborazione con Credito
Valtellinese - dichiara Roberto Vassena, presidente dell’Associazione Banco Alimentare
della Lombardia “Danilo Fossati” Onlus - non
ha soltanto permesso di incrementare la nostra
missione principale (dare cibo ai bisognosi,
tramite le strutture caritative che collaborano con noi): infatti il valore di questa azione,
fondamentale nella risposta ad un bisogno
primario, è molto diversificato: essa è una
azione educativa (il cibo non si spreca), ha un
effetto ecologico (il cibo recuperato andreb-
i
È possibile sostenere direttamente il progetto
“Insieme per chi soffre la fame” effettuando
una donazione mediante un bonifico bancario
su conto corrente (Credito Valtellinese filiale di
Paderno Dugnano IBAN: IT 89 A 05216 33520
000000001955 intestato a: Banco Alimentare
Lombardia).
24 PLEIADI
be smaltito), aumenta la coscienza sociale (le
persone bisognose vivono accanto a noi e noi
ne dobbiamo avere cura), educa alla gratuità
come criterio di vita».
L’emissione dei Creval Social Bond si inserisce tra le iniziative che il Gruppo bancario
Credito Valtellinese già dedica al mondo del
No Profit come le oltre 600 iniziative sostenute
ogni anno e le particolari agevolazioni sui prodotti e i servizi offerti alle oltre 8.100 Onlus e
Associazioni già clienti che operano nel campo
dell’assistenza sanitaria, della promozione
culturale, dello sport dilettantistico attraverso il
Conto No Profit, conto corrente a canone zero
con particolari agevolazioni per i bonifici e la
totale gratuità delle spese di tenuta.
Anche attraverso la Fondazione Gruppo
Credito Valtellinese viene sostenuto il mondo
del volontariato e di enti e associazioni No
Profit che operano sui territori di presenza con
l’erogazione annua di oltre 1 milione di euro di
contributi benefici.
L’ad di Creval, Miro Fiordi, visita i magazzini del Banco
Alimentare insieme al presidente dell’associazione
“Danilo Fossati” Onlus, Roberto Vassena
IL BANCO ALIMENTARE DELLA LOMBARDIA HA DISTRIBUITO NEL 2015
17MILA TONNELLATE DI PRODOTTI ALIMENTARI
Il Banco Alimentare della Lombardia, parte
della Rete Banco Alimentare, composta da
21 organizzazioni sul territorio nazionale
e da Fondazione Banco Alimentare Onlus,
conta 718 volontari e 18 dipendenti. La
mission è il recupero delle eccedenze dalla
filiera agro-alimentare per distribuirle
gratuitamente alle strutture caritative
impegnate nel sostegno delle persone in
stato di necessità, poveri ed emarginati. Nel
2015 il Banco Alimentare della Lombardia
ha aiutato, attraverso l’assistenza a 1.254
strutture caritative convenzionate, oltre
209.000 persone bisognose, distribuendo
17.043 tonnellate di prodotti alimentari
provenienti dalle aziende, dalla grande
distribuzione, dal mercato ortofrutticolo,
dalle collette e dalla ristorazione
organizzata attraverso il programma
Siticibo diffuso capillarmente sul territorio
lombardo.
PLEIADI 25
ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI
Il FINANZIAMENTO
delle aziende innovative
di Luciano Camagni – Condirettore Generale Credito Valtellinese
€
Il compito del nostro Istituto è quello di essere al fianco degli
imprenditori del nostro territorio, per accompagnarli e guidarli
nelle scelte più adeguate allo sviluppo della loro azienda, mettendo
a disposizione strumenti e servizi sempre all’avanguardia, per
rispondere alle richieste del mercato con rapidità e competenza
L
La ripresa italiana, ed anche quella europea nel suo complesso, nel secondo semestre
2015 ed in questo scorcio di inizio 2016 ha
mostrato dei segnali di rallentamento, tanto
che dopo gli annunci dei mesi scorsi, il 10
marzo la BCE ha mantenuto le aspettative di
intervento, riducendo nuovamente i tassi e
disponendo un ulteriore incremento del 33%
del Quantitative Easing.
Ma per riuscire a creare valore in modo
stabile, è necessario che il tessuto produttivo
italiano acquisisca la capacità di competere a
26 PLEIADI
livello globale, sfruttando la qualità che contraddistingue i prodotti made in Italy, mantenendoli al passo con i tempi, perché è fuori di
dubbio che se il confronto avviene sul terreno
dell’economicità della produzione, non abbiamo i mezzi per confrontarci con economie
che sono caratterizzate da un costo del lavoro
nettamente inferiore al nostro.
La chiave perciò sta nell’innovazione, ed è
un argomento che va affrontato in tutti i settori,
anche quelli che tradizionalmente si pensa ne
siano preclusi, come l’agroalimentare o l’alta
PLEIADI 27
ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI
moda, perché l’innovazione non necessariamente è da ritenersi sul prodotto, ma anche
nella filiera produttiva o distributiva; quindi gli
investimenti in ricerca e sviluppo, laddove siano ben indirizzati ed effettivamente destinati
a far guadagnare un vantaggio competitivo
all’azienda, non devono essere letti come un
costo comprimibile, ma come un tassello fondamentale per lo sviluppo duraturo.
Peraltro il sistema economico italiano,
prevalentemente incentrato su imprese di
dimensioni medio-piccole, potrebbe apparire
come poco adeguato a sostenere questa linea
di condotta, ma il rimedio è semplicemente
nella capacità di “fare rete”, consorziandosi
tra aziende in settori affini e sfruttando anche i
distretti di eccellenza che ha il nostro Paese, e
che guarda caso sono quelli che hanno risentito meno della congiuntura negativa dell’ultimo
decennio.
Per questa ragione il Decreto Legge 3/2015
(Investment Compact), convertito con modificazioni dalla Legge 33/2015, ha assegnato
larga parte delle misure già previste a beneficio
delle startup innovative a una platea di imprese potenzialmente molto più ampia: le PMI
ESEMPI DI AZIENDE INNOVATIVE CHE HANNO AVUTO SUCCESSO
Innumerevoli sono gli esempi di aziende
innovative che si sono fatte strada, grazie
talvolta ad una idea rivoluzionaria od ad una
applicazione evoluta di un concetto semplice.
Tra questi citiamo Cortilia,
azienda nata nel 2010
dalla volontà di portare
frutta e verdura fresca e
di filiera corta ai cittadini,
sfruttando una piattaforma
internet ad alto valore
tecnologico, ricevendo vari
e successivi investimenti
in Capital Venture. Oppure
DoveConviene, realtà nata
nel 2011 che ha sviluppato una app in grado di
raccogliere le offerte promozionali ed i volantini
delle grandi catene della GDO, rendendoli
disponibili a portata di clic ai suoi utenti, e
consentendo quindi ai negozianti notevoli
risparmi sulle spese di marketing; anche in
questo caso ben tre fondi di investimento si
28 PLEIADI
sono interessati e sono intervenuti a supporto
delle notevoli e ovvie spese di ricerca e
sviluppo sostenute. Oppure ancora Cloud4wi,
che invece ha già completato il suo sviluppo
internazionale, tanto che
ormai il suo principale
mercato è negli Stati Uniti,
attraverso un software in
grado di gestire gli hotspot
wifi in modo gratuito tramite
l’inserimento di messaggi
pubblicitari visualizzati dagli
utenti, attirando le attenzioni
anche di fondi statunitensi
che hanno investito su questa
idea. Citiamo infine anche Faceit, realtà del 2011
già diventata punto di riferimento mondiale
all’interno della comunità degli appassionati
di videogiochi, offrendo la possibilità di
confrontarsi con campioni internazionali del
joypad, e che ha anch’essa ricevuto investimenti
sotto forma di Capital Venture.
capitale di queste imprese, per consentire una
maggiore patrimonializzazione e conseguentemente una struttura più adeguata a supporto
degli investimenti in ricerca che sono necessari
per la loro vitalità e capacità di sviluppo.
In un contesto in così rapida evoluzione,
il compito del nostro Istituto è come sempre
quello di essere al fianco degli imprenditori del
nostro territorio, per accompagnarli e guidarli
nelle scelte più adeguate allo sviluppo della
loro azienda, dimostrandoci capaci di innovare a nostra volta mettendo a disposizione
strumenti e servizi sempre all’avanguardia,
per rispondere alle richieste del mercato con
rapidità e competenza, e dare così il nostro
contributo alla crescita del Paese.
innovative, vale a dire tutte le piccole e medie
imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di
costituzione, dall’oggetto sociale e dal livello
di maturazione.
Il suddetto Decreto, considerato come la
fase 3 dell’iniziativa sulla crescita intrapresa
nel 2012 dal Governo, fa perno su tre leve per
raggiungere gli obiettivi prefissati:
- Sgravi fiscali sugli investimenti in ricerca e
sviluppo.
- Incentivi all’impiego di personale altamente
qualificato.
- Facilitazioni per l’accesso al credito e ad altre
forme di finanziamento.
Su questo terzo punto il Decreto da un lato
velocizza il processo di accesso al Fondo di
Garanzia PMI, poiché per le imprese innovative
non è necessario una valutazione del merito
creditizio da parte del Fondo, ma è sufficiente quella attribuita dall’istituto bancario o
dal Consorzio Fidi che veicola la richiesta al
Fondo. D’altra parte il Decreto rende possibile
l’Equity Crowdfunding per questa categoria di
aziende, aprendo un canale completamente
nuovo, cioè la possibilità di collocare anche
on-line ed anche a soggetti non specializzati il
PLEIADI 29
ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI
Con Bancaperta e il tuo
metti in conto la libertà!
smartphone
C
di Gian Luca Contis - Responsabile Direzione Banca Digitale
Che bello poter pagare un bollettino postale o il bollo auto con lo smartphone. Oppure
dividersi, senza pensare alle monetine, il pranzo di lavoro: io saldo il ristoratore con la carta
di credito e il collega mi rende la sua quota con lo smartphone. Oppure ancora prendere un
appuntamento in filiale per avere informazioni particolari su un prestito: sempre tramite smartphone. Non è un sogno o un progetto di là da venire. Tutto questo, e molto altro, oggi è
possibile grazie all’offerta multicanale del Gruppo Creval.
Il nuovo sistema di Internet e mobile banking di Bancaperta è partito lo
scorso ottobre, ma in questi mesi è già significativamente cresciuto e ha
messo a disposizione nuovi servizi apprezzati anche per la loro semplicità
d’uso. Una scelta obbligata, visto che sono i nostri clienti a chiederlo e il
mercato sta andando proprio in questa direzione: basti dire che ormai i
due terzi degli italiani accedono a Internet usando dispositivi mobili. Ma
una scelta anche molto apprezzata se, nell’arco dei primi quattro mesi di
30 PLEIADI
PLEIADI 31
ECONOMIA PRODOTTI E PROGETTI
attivazione del nuovo sistema, gli utenti mobile
sono praticamente raddoppiati: mediamente
entrano in Bancaperta quasi centomila clienti
ogni giorno e, di questi, il 55% si collega attraverso uno smartphone o un tablet usando
l’app Bancaperta.
Motivo di questo straordinario successo,
le numerose funzioni presenti, pensate per
facilitare la vita di tutti i giorni dei clienti. Ad
esempio, è possibile pagare con lo smartphone un bollettino postale o il bollo dell’auto e
della moto: una funzione utilissima e a basso
costo che ha visto migliaia di clienti utilizzarla
immediatamente.
Lo stesso vale per Zac, il nuovo servizio
che permette di trasferire importi fino a 100
euro attraverso lo smartphone, come se fosse
un semplice sms, alle persone che aderiscono
a questo sistema, evitando i tempi e le spese
di un bonifico. Oppure, ancora, gli avvisi per-
TOUCH ID, ENTRA IN BANCA
CON LA TUA IMPRONTA!
Da oggi puoi accedere a Bancaperta dal tuo
iPhone e iPad e disporre le operazioni in tutta
sicurezza semplicemente posizionando il dito
sul tasto Home, invece di inserire codice utente
e password. Come fare? Una volta abilitata la
funzione – puoi registrare fino a cinque dita –,
un messaggio in Bancaperta ti segnalerà la
possibilità di accedere tramite impronta. E se
decidi di tornare all’autenticazione tradizionale
con codice utente e password? Nessun problema.
In qualunque momento puoi disabilitare la
funzione dal menu Impostazioni di Bancaperta.
QUATTRO SPOT PER PRESENTARE
IL NUOVO BANCAPERTA!
Per far conoscere a un pubblico sempre
più ampio tutti i vantaggi del nuovo
internet banking del Gruppo Creval
sono stati realizzati quattro
divertenti spot pubblicitari. Come
protagonisti sono stati scelti Enrico
Beruschi e Andrea Pellizzari, due
personaggi che negli anni il pubblico
ha imparato ad amare e apprezzare in
varie trasmissioni televisive e non solo.
Le quattro situazioni rappresentate
negli spot raccontano con immediatezza
e ironia tutti i vantaggi della nuova
offerta Bancaperta, disponibile per
qualsiasi
dispositivo,
ovunque e in qualsiasi
momento della giornata.
La chiave del racconto
è sempre la novità e la
comodità dei servizi offerti,
che sorprende i protagonisti
degli spot risolvendo
un loro “problema” per
accompagnarli in una nuova
dimensione di “libertà”,
proprio come recita lo
slogan finale.
sonalizzati al singolo cliente per ricordare, ad
esempio, una scadenza o un appuntamento;
o la rubrica multifunzione dove, ad esempio,
salvare i beneficiari dei pagamenti. E l’indicazione, grazie alla geolocalizzazione, per
trovare la filiale più vicina del Gruppo Creval
nel caso in cui ce ne fosse la necessità. Senza
dimenticare le numerose informazioni che si
possono avere consultando la app di Bancaperta, la possibilità di chiamare il numero
verde qualora restassero dei dubbi, fino alla
facoltà di fissare un appuntamento in filiale.
Perché siamo sì convinti che sia necessario
sviluppare e mettere a disposizione dei nostri
clienti le migliori tecnologie – e dall’app si può
addirittura chattare con un operatore per risolvere un eventuale dubbio proprio mentre, magari, si sta eseguendo un bonifico – ma siamo
altrettanto consapevoli di essere una banca di
territorio: per questo a disposizione del cliente
c’è sempre un consulente, che lo accoglie in
filiale ed è pronto a formulare una risposta su
misura delle sue esigenze. In sostanza, nel
giro di pochi mesi i clienti, che avevano già un
servizio completo, si sono ritrovati una nuova
serie di funzioni, utilizzabili dallo smartphone,
che ha reso la loro vita più facile.
Bancaperta ha un monitoraggio delle transazioni online di elevata sicurezza e affidabilità:
se, ad esempio, sono solito ricaricare la carta
prepagata di mio figlio e lo faccio sempre allo
stesso modo, dallo stesso computer, con lo
stesso browser, le operazioni vengono fatte
senza interruzioni; se, invece, una richiesta
arrivasse da un IP diverso o da un altro browser, prima di completare l’operazione il sistema
chiederà di indicare il codice di sicurezza “usa
e getta” ricevuto via SMS, altrimenti non andrà
avanti. E il tutto in modo molto semplice.
Bancaperta: metti in conto la libertà!
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per
le condizioni relative ai servizi pubblicizzati e per quanto
non espressamente indicato si rinvia ai fogli informativi
“Operazioni e servizi accessori” e “Bancaperta - Servizi
bancari via internet” disponibili presso tutte le dipendenze e sul sito internet www.creval.it nella sezione
“Trasparenza”.
Servizio Clienti disponibile al numero verde 800 900
585 dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 22.00 e il sabato
dalle 8.00 alle 18.00
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riguardante i mercati finanziari italiani ed
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sul tuo smartphone due newsletter finanziarie
curate da BIT Market Services, società di Borsa
Italiana – London Stock Exchange Group:
“Morning View”, che ogni mattina passa in
rassegna e analizza gli eventi del giorno prima,
commenta i dati di preapertura dei principali
listini e fornisce una panoramica delle notizie
32 PLEIADI
più rilevanti;
“Weekly InterMarket”, punto di riferimento
settimanale per chi volesse approfondire
i temi principali toccati nel corso dei
giorni precedenti sui mercati azionari e
obbligazionari, nel campo delle valute e delle
materie prime e sulle variazioni dello scenario
macroeconomico.
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PLEIADI 33
ECONOMIA IMPRESE E MERCATI
Banca
imprese
Una
sempre più vicina alle
di Roberto Tarricone - Responsabile
Direzione Corporate Gruppo Creval
Di fronte a una sempre
più diffusa globalizzazione e
a un’innovazione irrinunciabile,
Creval predispone nuovi
strumenti e modalità per
aiutare le aziende a crescere,
affrontare tutti i mercati e
competere ad ogni livello.
Il nuovo finanziamento
Creval Motore Impresa
34 PLEIADI
Q
Quale ruolo possono assumere gli istituti
di credito? Come possono essere di aiuto ad
aziende, piccole e grandi, che magari hanno
buone idee, ma non sempre sono in grado di
predisporre un piano finanziario adeguato per
portarle avanti, esportarle sui mercati esteri
ed essere vincenti? Quali sono le aziende che
hanno saputo affrontare meglio i mercati e si
trovano pronte a competere anche in futuro?
Sono domande legittime e persino necessarie di fronte a un mercato in continua
evoluzione, dove le imprese faticano a stare
al passo di una imperante globalizzazione e
di una tecnologia che corre.
Consideriamo, innanzitutto, che le imprese proiettate oltre i confini nazionali godono sicuramente di alcuni vantaggi, se non
altro perché possono contare su un mercato
potenziale molto più ampio. Ma questo
non vale ad esempio per le aziende attive
in certi settori (oil & gas) o esposte verso
certi Paesi (Russia, Brasile). E’ pertanto più
opportuna una risposta che guardi al profilo
qualitativo dell’impresa. In questo senso il
futuro è sempre dalla parte di quelle aziende
che sono in grado di elaborare e implementare una strategia volta a differenziare il
loro “buon prodotto/servizio” da quello dei
PLEIADI 35
ECONOMIA IMPRESE E MERCATI
competitor. In altre parole l’impresa vincente
sviluppa il proprio business intorno a un’idea
differenziante, individuando il proprio mercato
target e comunicando con esso attraverso
canali adeguati. Ciò le consente di conquistare
un posizionamento rilevante e di mantenere
margini remunerativi.
La conoscenza finanziaria degli
imprenditori e il ruolo delle banche
In materia di cultura finanziaria va riconosciuto che in Italia c’è ancora molto da fare.
Anche da parte nostra. Il sistema bancario può
e deve fare di più. Innalzando, ad esempio,
il livello di competenza delle proprie risorse
di contatto, ne trarrebbe automaticamente
beneficio anche il rapporto banca-impresa.
Sotto questo profilo è doveroso evidenziare
che Creval ha messo in onda un importante
programma di formazione teorica e operativa
per i gestori di relazione.
Il rapporto banca-impresa è un tema sempre d’attualità e di grande importanza. In Italia
i due principali motori di sviluppo sono infatti,
da un lato, le PMI che costituiscono la spina
dorsale del sistema produttivo nazionale, non
solo numericamente ma anche in termini di
occupazione e valore aggiunto e, dall’altro, le
banche che svolgono un ruolo determinante
36 PLEIADI
nel finanziamento del nostro sistema economico (i prestiti bancari coprono circa i 2/3 dei
fabbisogni finanziari delle imprese). E’ di tutta
evidenza, quindi, che la qualità della relazione
tra banca e PMI è essenziale per entrambe
le parti e più in generale per il sistema Italia.
Nonostante ciò emergono ancora aspetti
critici connessi al basso livello di disclosure
e alla sostanziale inadeguatezza dell’informativa economico-finanziaria. Per accrescere la
qualità di un rapporto essenziale per la nostra
economia, le imprese devono quindi accogliere l’idea di una maggiore trasparenza e di un’apertura al confronto con l’”advisor” bancario,
accrescendo la visibilità sui dati consuntivi e
soprattutto sui piani di sviluppo. E’ irrealistico
d’altronde pensare che le banche o i mercati
siano disposti a sostenere iniziative opache o
imprenditori che non trasmettano con fiducia
tutti gli elementi necessari per la completa
valutazione di un progetto.
La banca può mettere a disposizione
competenze, professionalità e strumenti per
accompagnare l’imprenditore che ha un progetto valido e vuole affrontare un investimento
significativo, ma non è in grado di metterlo
“nero su bianco” in un documento organico
che faciliti l’assunzione di decisioni consapevoli. Qui Creval può oggi fornire il proprio
supporto consulenziale traducendo idee e
iniziative in piani economico-finanziari al fine
di valutarne la relativa congruità e sostenibilità.
L’abbiamo già fatto con diversi imprenditori.
E va sottolineato come sia di estrema importanza che gli operatori bancari visitino le
aziende per condividere il lavoro e conoscere
meglio le necessità dell’impresa. Anche oggi,
nell’era della “digital experience”, la relazione
personale tra gestore e imprenditore o management è basilare per instaurare una dialettica
sana e ispirata a canoni di reciproca fiducia e
autentico scambio. Solo pianificando periodici
meeting in azienda sarà infatti possibile fornire delle soluzioni mirate alle imprese clienti
e comporre un quadro fedele e completo
del business aziendale che integri le tipiche
informazioni quantitative con dati di natura
strategico-qualitativa. In Creval, negli ultimi
12 mesi, abbiamo riprogettato questa attività
di relazione verso target definiti di clientela e
prospect. E stiamo raccogliendo ottimi frutti.
Creval Motore Impresa
Si tratta di uno strumento di finanziamento
ideale per le aziende che hanno il “motore” in
funzione e vogliono imprimere “un’accelerazione” al proprio business! Per queste aziende
che credono nel loro futuro e sono pronte ad
accrescere la loro capacità di competere,
Creval ha stanziato un plafond importante: 450
milioni di euro complessivi da destinare per
300 milioni alle imprese del segmento “corporate” (ossia quelle aventi ricavi superiori a
2 milioni di euro) e per 150 milioni alle imprese
del segmento “small business”. Creval Motore
Impresa è stato concepito, avvalendosi di tutte
le opportunità di “funding” e “risk-sharing” offerte da enti nazionali e sovranazionali, al fine
di offrire alle nostre imprese clienti uno strumento di finanziamento davvero competitivo.
A questo proposito, gli accordi con FEI
e con SACE potranno aiutare le imprese ad
avere un più facile accesso al credito. Il recente
accordo sottoscritto col Fondo Europeo per gli
Investimenti (FEI) così come quello in dirittura
d’arrivo con SACE consentiranno, infatti, di migliorare l’offerta alle imprese clienti del Gruppo
Credito Valtellinese, incentivando investimenti
in innovazione da un lato o agevolando l’export
e i processi di internazionalizzazione dall’altro.
Certo non sono percorsi accessibili a tutte
le imprese indistintamente: il nostro compito
sarà quello di valutare e selezionare le aziende
“eligible” che, grazie ai citati accordi, potranno quindi beneficiare di un livello di pricing
agevolato.
Stiamo, inoltre, lavorando con grande determinazione su un modello che comporterà
per l’imprenditore avere un gestore corporate
come hub di tutte le soluzioni che possono
essere messe a disposizione del cliente (lending, leasing, factoring, risk management...):
un modello che può creare condizioni favorevoli alla generazione di valore per entrambe le
parti. E’ incentrato sulla relazione tra gestore e
imprenditore/manager e consente di superare
l’idea tradizionale della banca vista come mero
fornitore di denaro. Già oggi Creval può dare
risposte e proporre soluzioni, anche tramite i
propri partner, su temi di grande rilevanza per
l’impresa quali sono, ad esempio, il risk management, la protezione del patrimonio aziendale
o ancora la tutela di alcuni asset fondamentali
come i crediti commerciali.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per
le condizioni relative al prodotto pubblicizzato e per
quanto non espressamente indicato si rinvia al foglio
informativo “Creval Motore Impresa” e alla documentazione informativa prescritta dalla normativa vigente,
disponibili presso tutte le dipendenze e sul sito internet
www.creval.it nella sezione “Trasparenza”. La concessione del finanziamento è subordinata alla sussistenza
dei necessari requisiti in capo al richiedente nonché
all’approvazione della Banca
PLEIADI 37
FAMIGLIA
Creval Gestori Impre se Retail
al servizio di
professionisti,
artigiani
e piccole
imprese
di Raffaella Cristini - Responsabile Direzione
Retail del Gruppo Creval
L
La fiducia delle piccole e medie aziende
nella ripresa economica incide positivamente
nella domanda di prestiti. E’ quanto emerge dai
rapporti ABI e dal barometro Crif a commento
dei dati 2015 e dei segnali registrati nei primi
mesi del 2016. L’andamento è confermato
dall’incremento delle erogazioni di finanziamenti a imprese del segmento small e micro
retail.
Tuttavia il rapporto tra banche e imprese
negli ultimi anni, complice il contesto di mercato caratterizzato da un incremento generalizzato degli indicatori di rischio, ha subito una
profonda e radicale evoluzione.
Gli istituti di credito, sotto la spinta della
vigilanza, hanno adottato sistemi di valutazione
del merito creditizio sempre più sofisticati al
fine di concedere finanziamenti su basi il più
possibile oggettive e fondate sull’introduzione
dell’obbligo di effettuare “analisi del credito
prospettiche”.
Le banche sono chiamate, grazie anche
all’impiego crescente di indicatori predittivi
previsto a livello regolamentare, a una sempre
maggiore selettività e accuratezza nell’istrut-
38 PLEIADI
toria e nell’affidamento.
A differenza delle imprese di maggiori
dimensioni, che possiedono normalmente
strutture in grado di rispondere alla crescente
richiesta di trasparenza informativa e documentale per le valutazioni oggettive di merito
creditizio richieste dagli organi di vigilanza
(quali business plan o piani dettagliati dei
flussi di cassa a servizio del debito, necessari
per valutare l’equilibrio economico-finanziario
d’azienda), per il segmento imprenditoriale
small e micro retail, tali fattori diventano spesso
ostacoli a un accesso al credito tempestivo e
vitale per la crescita del proprio business.
Per poter supportare in modo concreto
le specifiche e nuove esigenze delle piccole
e medie imprese, il servizio offerto dal nostro
Gruppo è stato notevolmente potenziato e attraverso la specializzazione della propria rete
commerciale - sono presenti in tutte le nostre
filiali Gestori Imprese Retail, formati e dedicati
alla consulenza e al supporto della clientela
small e micro imprese.
L’obiettivo è quello di rispondere tempestivamente ai nuovi bisogni di professionisti,
PLEIADI 39
FAMIGLIA
artigiani e imprese con un potenziamento della
consulenza e con strumenti competitivi e adeguati al mutato e sempre più complesso contesto
di mercato. I Gestori Imprese Retail e i Direttori
delle nostre Agenzie sono a disposizione per assistere la clientela a 360°, rispondendo a esigenze
di business, di finanziamento e di pagamento
con le forme tecniche più adeguate allo specifico
business.
Cod. 88009/GB - Ed. 10/2014
Nuova struttura imprese retail
Nel nuovo modello commerciale che dal 2015
caratterizza le banche del Gruppo, è stata posta
attenzione nell’identificare in maniera adeguata una
corretta segmentazione della clientela, che sia da
un lato rispondente alle nuove esigenze delle imprese che ne fanno parte e dall’altro sia in grado di
garantire una sostenibilità della relazione nel tempo.
All’interno del macro segmento Imprese Retail, individuato attraverso indicatori dimensionali
quali fatturato (inferiore ai 2 milioni di euro) ed
esposizione debitoria nei confronti della banca
(inferiore a 1 milione di euro), il Gruppo distingue
infatti le Imprese Small e Micro Retail proprio
per soddisfare in modo più adeguato le diverse
esigenze di professionisti, artigiani e imprese.
La rete Creval punta sullo sviluppo della relazione con cliente, in particolare investendo su:
- miglioramento e investimento in formazione
specialistica finalizzata alla consulenza delle
figure di riferimento - gli oltre 350 Gestori
Imprese Retail - attraverso l’applicazione del
Progetto Cur.Va (Customer Relationship Value);
- miglioramento e specializzazione delle filiere
del credito, distinte per i diversi segmenti di
clientela;
- sviluppo dell’offerta di servizi e prodotti specia-
www.creval.it nella sezione “Trasparenza”. La concessione del finanziamento è subordinata alla sussistenza
dei necessari requisiti in capo al richiedente nonché
all’approvazione della Banca
listici, anche attraverso consolidate collaborazioni con partner qualificati nel settore del leasing, recupero crediti, estero e assicurazione.
La competenza del Gestore Imprese Retail,
l’ampiezza del suo portafoglio clienti, la sua proattività e un maggiore controllo sulla finalizzazione del credito e sulla cura dell’attività andamentale, sono gli elementi di forte caratterizzazione
del nostro nuovo modello di servizio.
Creval Motore Impresa:
la nuova offerta targata retail
Il 2016 ha visto il lancio di un nuova tipologia di finanziamento, denominato Creval
Motore Impresa Retail, dedicato alle imprese
Small e Micro Retail, destinato a supportarne
gli investimenti e caratterizzato da condizioni
LEASING: DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SUPER AMMORTAMENTO
(INCLUSO TARGATO) LEGGE STABILITÀ 2016
La Legge di Stabilità 2016 ha definito una serie
di disposizioni finalizzate a incentivare gli
investimenti, anche in locazione finanziaria,
in beni materiali strumentali nuovi mediante
una maggiorazione percentuale del costo
fiscalmente riconosciuto prevedendo una
maggiorazione del 40% del valore ammesso
in deduzione dalla base imponibile IRES e
IRPEF.
40 PLEIADI
Per esempio, una srl acquista
un macchinario per 60.000 €.
Il valore sul quale determinare l’ammortamento
deducibile, considerando la maggiorazione
del 40%, sarà pari a 84.000 € (= 60.000 +
(60.000×40%)). Ipotizzando un coefficiente
d’ammortamento pari al 20%, si determina una
diminuzione dell’imponibile di 4.800 € (= b.
imponibile 12.000 € VS 16.800 €).
di particolare favore, mediante l’utilizzo del
funding T-LTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation - operazione di rifinanziamento mirata a lungo termine). Grazie anche
all’accordo sottoscritto dal Gruppo Creval con
il Fondo Europeo per gli investimenti (FEI) per
un plafond di 150 milioni di euro è possibile
abbinare a Creval Motore Imprese Retail la
garanzia InnovFin nella misura del 50% del
capitale erogato. La garanzia InnovFin è destinata a tutte le imprese in possesso di un
livello minimo di innovazione dimostrato, a
titolo esemplificativo, dalla realizzazione di
investimenti per la produzione di nuovi prodotti
o servizi, dall’acquisto di nuovi macchinari o
impianti, dalla registrazione di un brevetto,
dalla presenza di spese in ricerca e sviluppo
nell’ultimo bilancio. Il prodotto intende anche
valorizzare ulteriormente le agevolazioni fiscali
definite dalla Legge di Stabilità 2016 (“maxi-ammortamento”), finalizzate a incentivare
gli investimenti in beni strumentali acquistati
tra il 15/10/2015 e il 31/12/2016. In tali casi le
aziende possono, infatti, ammortizzare fiscalmente il bene al 140%, in luogo del 100%, con
conseguente variazione in diminuzione della
base imponibile su cui calcolare le imposte.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per
le condizioni relative al prodotto pubblicizzato e per
quanto non espressamente indicato si rinvia al foglio
informativo “Creval Motore Impresa” e alla documentazione informativa prescritta dalla normativa vigente,
disponibili presso tutte le dipendenze e sul sito internet
Leasing
Creval, inoltre, in collaborazione con Albaleasing, propone alle PMI un pacchetto di prodotti
leasing, che presentano una serie di vantaggi
ormai noti: finanziamento integrale dell’investimento (IVA compresa), flessibilità del piano dei
rimborsi in base alle esigenze dei clienti, copertura assicurativa del bene semplice e a costi
ridotti, oltre che i vantaggi fiscali derivanti dal
cosiddetto maxi ammortamento previsto dalla
Legge Stabilità 2016 (vedi box).
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le
condizioni relative al prodotto pubblicizzato e per quanto
non espressamente indicato si rinvia ai fogli informativi
dei prodotti Leasing e alla documentazione informativa
prescritta dalla normativa vigente, disponibili presso
tutte le dipendenze e sul sito internet www.creval.it
nella sezione “Trasparenza”. La concessione del finanziamento è subordinata alla sussistenza dei necessari
requisiti in capo al richiedente nonché all’approvazione
della Banca”
Recupero crediti
Dal 2014 sono inoltre attivi i servizi di recupero insoluti nati dalla collaborazione con
società Creset. Servizi studiati per rispondere
alle esigenze di tutte le imprese, gli artigiani, i
liberi professionisti che cercano una soluzione
professionale, personalizzata e trasparente per
gestire il recupero di crediti commerciali insoluti:
• Recuper@ Crediti: recupero stragiudiziale di
crediti commerciali non incassati alla scadenza
(fatture, RIBA, SDD, parcelle, bollette…); il creditore dovrà semplicemente inserire i dati delle
fatture insolute nel portale web dedicato per
richiedere l’attivazione immediata del processo
di recupero degli importi che gli spettano.
• Recuper@ End2End: attività di recupero crediti
insoluti relativi a fatture presentate per l’anticipazione o effetti presentati al salvo buon fine
o al dopo incasso presso le banche del Gruppo Creval; il servizio prevede la possibilità di
attivare automaticamente, dopo soli 20 giorni
dalla scadenza dei termini per il pagamento, il
processo di recupero del credito.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.
Recuper@ è un prodotto di Creset Spa distribuito dalle
banche del Gruppo Credito Valtellinese
PLEIADI 41
L’AZIENDA RTL 102.5
RTL 102.5,
una radio
“very normal
people”
S
Sarà, ma se si pensa alla vita di Lorenzo Suraci non
sembra per niente una storia di “very normal people”. Conoscete qualcuno che a 36 anni acquista una radio locale
e in poco tempo la trasforma in una delle poche radio
nazionali fino a diventare, ormai da alcuni anni, l’emittente
radiofonica più ascoltata in Italia? Però la “sua” radio, RTL
102.5, sicuramente lo è con gli oltre 6,8 milioni di italiani che
l’ascoltano ogni giorno. Non per nulla, davanti agli studi di
via Piemonte a Cologno Monzese, il giorno dell’intervista
troviamo una folla di ragazzine “very normal people” che
aspettano un big della canzone, ospite della trasmissione
“The Flight” di Fabrizio Ferrari e La Zac.
Ma veniamo a lui. Basta entrare nel suo studio: premi
vari sulle librerie, dai Telegatti, di cui RTL 102.5 è stata
anche radio ufficiale, alle Cuffie d’oro, compreso quello
della scorsa edizione, miglior radio dell’anno; ma anche
il Premio Speciale dell’Editore come Mezzo dell’anno agli
NC Awards 2014 o il Premio Biagio Agnes 2015 ritirato
a Capri. Sulle pareti numerosi dischi d’oro e di platino,
di Ivana Spagna oltre che dei Pooh, di Nek, di Carmen
Consoli, dei Police...
Da emittente locale a leader
degli ascolti a livello nazionale.
La storia e il successo
nell’intervista al fondatore
e presidente Lorenzo Suraci
42 PLEIADI
PLEIADI 43
L’AZIENDA RTL 102.5
E poi lui, il presidente e fondatore di RTL
102.5 che appena si siede comincia a raccontare e a ricordare.
«Avevo 8-9 anni quando i miei genitori, per
motivi di lavoro, si trasferirono dalla Calabria in
provincia di Bergamo. Gli ultimi due anni delle
scuole elementari e delle medie li ho fatti ad
Alzano Lombardo».
Poi il ritorno a Vibo Valentia, in Calabria,
sempre al seguito del lavoro dei genitori.
«Lì ho frequentato il liceo. Poi, però, papà
voleva che mi laureassi in ingegneria. Tornai a
Bergamo e mi iscrissi al Politecnico di Milano».
Ma non durò molto.
«Solo otto mesi e poi abbandonai. Non ero
sufficientemente preparato: gli ultimi due anni
di liceo avevo fatto più giorni di sciopero che di
lezione. Mio padre si arrabbiò a tal punto che
mi cacciò di casa».
E dove andò?
«Da uno zio, fratello di mia madre, Francesco Cappuccio: era single e abitava vicino
allo stadio di Bergamo. Era dirigente dell’INPS,
ma alla sera bazzicava con un collega i vari
locali del territorio per ascoltare le orchestrine
che si esibivano e si dilettava a essere il loro
impresario. Fu lì che nacque la mia passione
per la musica».
I primati di RTL 102.5
La cacciata di casa fu, dunque, una
svolta positiva.
«Allora, non proprio. Anche perché mio
papà mi convinse a fare un concorso per lavorare nelle Poste, e lo vinsi. Lavorai qualche
mese nell’ufficio di Ponte San Pietro e, dato
che ero piuttosto sveglio, il direttore decise
di incaricarmi di aprire al mattino. Solo che
io rientravo tardi la sera, perché continuavo a
seguire lo zio: la mattina, quindi, non sempre
arrivavo in orario. Alla fine ho rinunciato».
R
TL 102.5 è la radio più ascoltata d’Italia.
Secondo l’indagine RadioMonitor, nel 2015
ha registrato ben 6.814.000 ascoltatori nel
giorno medio. Una supremazia netta, visto che la
seconda, RDS, ne ha oltre due milioni in meno.
Ma sono tanti i record che RTL 102.5 può vantare
dalla sua nascita. Ad esempio, è stata la prima
radio privata a creare, nel 1991, una propria
redazione giornalistica, strutturata oggi su due
sedi, a Milano e Roma, diretta da Luigi Tornari
e composta da 16 giornalisti professionisti e
40 corrispondenti dall’Italia e dall’estero che
garantiscono 24 edizioni di Giornale Orario, una
ogni ora.
Ma è stata anche la prima radio ufficiale di
Milan, Inter, Juve e Parma, del Giro d’Italia e
dei Mondiali di ciclismo e di sci; la prima radio
privata a trasmettere in diretta concerti storici
(come quello degli U2 a Sarajevo) e le partite
della Nazionale Italiana agli Europei di calcio
(2004 e 2008) e al Mondiale di calcio in Sudafrica
nel 2010 e di Brasile 2014.
Chissà che tragedia!
«In effetti...».
Cosa fece, allora?
«La svolta arrivò l’estate successiva. Mi
accorsi che molte orchestrine restavano senza
lavoro nei mesi estivi. Per cui cercai dei contatti in Calabria. Fu allora che conobbi un grande
professionista del settore, Filippo Minnicelli. E’
lui che mi ha insegnato tutto. Per cinque anni,
da aprile a settembre, giravo tutte le piazze
della costa ionica organizzando spettacoli e
concerti e lavorando con grandi artisti, dai
Pooh a Mino Reitano».
Il Vice Direttore Generale del
Credito Valtellinese, Mauro Selvetti,
insieme al presidente
di RTL 102.5, Lorenzo Suraci.
Nella pagina a lato,
lo studio di RTL 102.5
Come mai non ha continuato in quella
attività?
«Ho conosciuto una ragazza bergamasca,
Silvana, che poi è diventata mia moglie. E ho
messo radici in questa terra».
I casi della vita, ma anche una bella
fortuna.
«Sì, perché proprio in quel periodo ho
incontrato un vecchio compagno di scuola,
Giancarlo Tebaldi, nel frattempo diventato architetto, e ci siamo raccontati le nostre storie.
Mi parla di sua moglie che dirige una ditta di
arredamento su misura e mi butta là: “Perché
non apriamo una discoteca? Tu ci metti le tue
conoscenze del settore, mia moglie i mobili...”».
44 PLEIADI
Ed è nato il “Capriccio”, storica discoteca.
«Quell’idea mi è entrata in testa e non mi
ha più abbandonato. Ho coinvolto mio zio,
che doveva darci le garanzie economiche, e
come dei pazzi ci siamo messi alla ricerca
di un cinema da trasformare in discoteca,
perché in quel periodo il settore era in declino
di spettatori; e l’abbiamo trovato ad Arcene.
Le prime cambiali firmate, per dieci milioni di
vecchie lire, servirono per asfaltare un’area e
creare un parcheggio. Comunque, fu subito
un successo».
Da qui è arrivata la radio che, ha spesso
ricordato, ha acquistato proprio per pub-
PLEIADI 45
L’AZIENDA RTL 102.5
Gli studi di RTL 102.5
I programmi da non perdere
Tra gli ultimi arrivati c’è Platinette, al secolo
Mauro Coruzzi, che ha esordito lo scorso 13
ottobre in “W l’Italia”, condotto da Angelo
Baiguini e Valeria Benatti. Ma sono tanti i
programmi “cult” di RTL 102.5 così come i suoi
conduttori. Ricordiamone almeno alcuni tra
i più noti. Come “Chi c’è c’è, chi non c’è non
parla”, un programma dedicato agli sfoghi
degli ascoltatori di RTL 102.5 che possono
intervenire telefonicamente per denunciare
torti o truffe subite, oggi condotto da Barbara
Foria e Gianni Simioli e che ha visto tra i suoi
speaker personaggi come Pino Insegno, Max
Laudadio, Pierluigi Diaco e Alessandro Greco.
Quest’ultimo, mitico conduttore di “Furore”, uno
dei programmi più amati della tv, oggi su RTL
102.5 conduce “No problem W l’Italia” insieme
a Charlie Gnocchi. Diaco, invece, conduce
insieme a Federica Gentile “Onorevole Dj”, il
primo talk show della radiofonia nazionale che
ha per protagonista il pubblico che interviene
con telefonate e sms. Ma come non ricordare
il programma del mattino “La famiglia
giù al nord” con Fernando Proce, Jennifer
Pressman, Carletto e Silvia Annichiarico,
“Miseria e nobiltà” con Amadeus, Conte Galè
e Paolo Cavallone, la storica trasmissione della
domenica mattina “L’indignato speciale” con
Fulvio Giuliani, Andrea Pamparana e Davide
Giacalone, “Password” con una vera leggenda
della radiofonica al femminile, Nicoletta Deponti,
e con Gabriele Parpiglia e il contenitore di
notizie e attualità “Non Stop News” in onda ogni
giorno dalle 6 alle 9 con Fulvio Giuliani, Giusi
Legrenzi (dal lunedì al giovedì) e con Max
Viggiani e Barbara Sala nel week end.
blicizzare l’attività della discoteca.
«Ho rilevato RTL 102.5 (“Radio Trasmissioni Lombarde”) nel 1987, e poi è stata effettivamente un’escalation».
Il salto di qualità avviene quando sperimentate l’idea dell’isofrequenza nazionale
dopo che avevate esteso il segnale di RTL
102.5 praticamente in tutto il nord Italia.
«La Rai aveva cominciato a fare Isoradio
con una frequenza unica. E io mi sono detto:
46 PLEIADI
Sembra che lo sviluppo della sua radio
vada di pari passo con i progressi tecnologici.
«Diciamo che siamo attenti a tutte le possibili forme di diffusione della musica. Tant’è
vero che oggi è possibile ascoltare o vedere
RTL 102.5 attraverso tutti i mezzi di comunicazione esistenti, dalla televisione al computer,
dallo smartphone al tablet».
Senza però dimenticare le tradizioni. In
questo solco sembra rientrare l’acquisto di
Radio Zeta?
«Il fondatore di Radio Zeta, Angelo Zibetti, amico da sempre, ha voluto cedermela e
io vorrei diventasse davvero la “radio delle
famiglie”. In parte già è così: ha una grande
diffusione ed è una radio popolare che ha un
legame molto stretto con i suoi ascoltatori che
partecipano attivamente ai programmi, con
le telefonate in diretta, le dediche e, sempre
di più, anche i social network. Poi valorizza
la musica da ballo proposta dalle più grandi
orchestre. E, viste le scuole di ballo che si
diffondono sempre di più, è evidente come
sia una radio che da questo punto di vista può
solo crescere».
Così come cresce il ruolo della sua famiglia in RTL 102.5. Adesso ci sono anche
i suoi due figli a cui è riuscito a trasmettere
la sua passione.
«Sì, non posso nasconderlo: sono conten-
to che i miei figli lavorino con me. Marta segue
il settore marketing e Daniele cura la parte
social e il web. D’altra parte sono cresciuti
anche loro al ritmo della radio e d’estate erano
sempre qui a “imparare il mestiere”».
Un’ultima domanda: qual è il segreto
del successo?
«Credo abbiano influito tanti fattori. Oggi,
ad esempio, in un periodo di difficoltà del
nostro settore, siamo risultati vincenti e continuiamo a restare competitivi sul mercato
perché ci siamo sempre affidati alla nostra
concessionaria di pubblicità guidata da mio
fratello Virgilio. Se così non fosse probabilmente avremmo dovuto cedere a pressioni
che sicuramente non ci avrebbero permesso
di raggiungere i risultati che oggi sono sotto
gli occhi di tutti».
L’intervista finisce qui. Ma dopo averci
salutato, mentre ci dirigiamo verso le scale,
Suraci si rivolge alla sua segretaria: «Alüra?»,
le chiede in perfetto milanese.
Dunque, anche lui è un po’ “very normal
people”.
perché noi no? Proviamoci! Allora avevamo
tre frequenze e abbiamo deciso di puntare su
102.5».
Altro balzo significativo con la tv, nel
2001. Praticamente avete creato la “radio
che si guarda”.
«Sicuramente, e da quel momento in molti
locali pubblici le tv si sintonizzarono sul nostro
canale. Questo ci ha permesso una diffusione
ancora maggiore».
PLEIADI 47
FAMIGLIA
Mercati volatili: evitare
affidandosi a professionisti
il fai da te
di Claudio Garzetti - Responsabile Direzione Creval Private
I
Il fai da te può essere pericoloso non solo
quando si va in vacanza, ma anche addentrandosi nel delicato mondo della finanza: pericolo
maggiormente avvertito in fasi di mercato
particolarmente volatili e in situazioni di congiuntura economica ancora “a luci ed ombre”.
Azzardare investimenti senza una dettagliata
analisi dei rischi e delle caratteristiche degli
strumenti finanziari da parte di un professionista può divenire un’opportunità di guadagno
solamente per le società di intermediazione.
La complessità dei mercati finanziari
I mercati finanziari, dopo un inizio d’anno
particolarmente difficile, hanno avuto in marzo
un significativo recupero, innescato dal rimbalzo del prezzo del petrolio, da dati macro
più incoraggianti e – soprattutto – dalle aspettative di una decisa reazione da parte delle
principali banche centrali al deterioramento
delle condizioni finanziarie globali. Il trend si è
nuovamente invertito dopo la prima settimana
di aprile, nonostante la Fed abbia escluso una
nuova recessione americana, colpendo in
particolare il settore bancario europeo che ha
visto le banche italiane nel mirino dei ribassisti.
Anche se le decisioni della BCE e le indicazioni della FED sono andate nella direzione
auspicata dai mercati, il contesto di mercato
continua a presentare elementi di incertezza:
dalla temuta “Brexit” alla normalizzazione dei
tassi negli Usa, fino alla complessa evoluzione del modello di crescita in Cina: ciò rende
necessario attivare un atteggiamento di cautela, privilegiando strategie che consentano
di minimizzare le conseguenze della volatilità
senza tuttavia rinunciare alle opportunità che
48 PLEIADI
un mercato con queste caratteristiche può
comunque offrire.
Cosa può offrire il Gruppo Creval
Abbiamo un’offerta ampia, una serie di
prodotti e 25 linee di gestione che possono
soddisfare tutte le esigenze, anche quelle più
sofisticate, con tre linee tailor made attivabili
a partire da 1,5 milioni di euro, con 10 classi
di investimento a scelta su un panel di 19 con
ampia diversificazione geografica settoriale e
valutaria. Possiamo proporre oltre 450 Oicr/
Sicav di vario genere, direzionali e flessibili,
offerti dalle convenzioni che abbiano con
sei società di gestione, tra le migliori in Italia.
Global Assicurazioni, primario intermediario
assicurativo che opera tramite mandato con
le più solide compagnie di assicurazione,
offre opportunità nelle gestioni separate vita.
Questa partnership consente di avere a disposizione polizze di investimento collegate
a gestioni separate di ramo primo piuttosto
che multiramo, strumenti indispensabili per
la previdenza complementare. Tali soluzioni
consentono di consolidare i risultati sul capitale investito, anno su anno, con rendimenti
particolarmente interessanti, difficilmente ottenibili, a parità di rischio, con gli investimenti
finanziari tradizionali. Per poter proporre un
corretto piano di investimento al cliente, i nostri consulenti partono innanzitutto dal profilo
di rischio di quest’ultimo. Sono attualmente
in corso i contatti con i clienti per il rifacimento dei questionari, seguendo le direttive
imposte dalla normativa Mifid: entro agosto
tutti i nostri clienti verranno ricontattati per
raccogliere, attraverso domande puntuali,
PLEIADI 49
FAMIGLIA
La squadra dei consulenti Creval Private
tutte le informazioni che consentono di definire
dettagliatamente la propensione al rischio, le
esigenze e lo scopo degli investimenti di chi si
affida alla nostra banca.
Il questionario di profilazione non dovrebbe
essere influenzato dall’andamento dei mercati
ma spesso non è così: un profilo di livello 6,
cioè di massimo rischio, ottenuto da un cliente
lo scorso anno, oggi probabilmente risulterebbe
decisamente più conservativo.
Considerata la difficoltà compilativa e l’importanza di un risultato puntuale e preciso, per i
nostri consulenti sono stati organizzati appositi
focus formativi finalizzati all’interpretazione e alla
conseguente corretta compilazione del questionario. Fermo restando tale presupposto, è indispensabile partire dalle tre diverse tipologie di
interlocutori: il “cliente al dettaglio” che di norma
ha una conoscenza limitata e dovrebbe essere
maggiormente tutelato, il “cliente istituzionale”
che già opera di prassi con la tematica finanziaria
e la “controparte qualificata” il cui core business
è proprio la finanza.
E il cliente che preferisce il fai da te?
Avventurarsi da soli in questo mercato è
davvero molto rischioso.
Le domande del questionario richiedono risposte relative ai flussi di cassa, alla situazione
familiare, al patrimonio immobiliare sia a reddito che non a reddito, al livello di sopportazione
delle perdite: risposte che rendono ostica
all’investitore la capacità di riuscire autono50 PLEIADI
mamente a definire la propria propensione al
rischio.Detto questo, il questionario Mifid può
essere autocompilato anche on line tramite la
nostra piattaforma di Bancaperta. Altro rischio
legato ad un approccio “fai da te” è il timing
di entrata. Tendenzialmente si vende in fase
di ribasso a seguito di sconforto e si acquista
in fase di rialzo per effetto di euforia quando il
mercato spesso ha già percorso buona parte
del corso rialzista. Solamente con il supporto
di un consulente si possono sfruttare le fasi di
ribasso o di rialzo che ogni giorno il mercato
offre; ciò non elimina il rischio di perdita, ma
quantomeno lo limita e lo governa, ottimizzando anche gli aspetti fiscali delle minus e
plus valenze. Strategie di breve durata sono
di norma sconsigliate in condizioni di mercato caratterizzate da elevata incertezza. Ogni
allocazione patrimoniale dovrebbe essere effettuata con strategia di medio-lungo periodo
supportati da professionisti esperti come i
consulenti Creval Private.
I consulenti Creval
La nostra è una squadra di vera eccellenza,
composta da 62 professionisti suddivisi su undici
Direzioni territoriali coordinati da uno staff dirigenziale composto, oltre che dal sottoscritto, da
quattro collaboratori basati su Milano e Sondrio.
Tutti accuratamente selezionati e costantemente
aggiornati con incontri mensili e focus puntuali
di mercato e con momenti formativi sia tecnici
che di finanza comportamentale. L’assenza
di incentivazione sui prodotti a listino rende
l’approccio consulenziale privo di conflitti di
interesse. Attualmente siamo dedicati alla cura
di circa 6.000 clienti con una massa globale di
8,8 miliardi di euro, suddivisi tra gestioni, fondi,
depositi a custodia, assicurazioni vita e strumenti
tradizionali in ambito amministrato.
Tutti vorremmo ottenere dall’investimento
la possibilità di immediato smobilizzo ed un
rendimento allettante in assenza di rischio, ma
tutte queste caratteristiche sono normalmente
incompatibili fra loro: la capacità del consulente
deve essere innanzitutto quella di saper ascoltare ed interpretare i desiderata dei clienti per
fornire loro risposte adeguate e personalizzate
nella consapevolezza che non esiste l’investimento migliore, ma quello più adatto al cliente di
cui siamo chiamati a conoscere profondamente
tutte le caratteristiche ed aspettative.
Le competenze dei nostri professionisti si
rivolgono anche all’ambito dei passaggi generazionali la cui gestione approfondita e specializzata è resa possibile anche grazie ai rapporti
tra Creval e primari studi professionali esterni.
L’attuale sistema successorio, in corso di rivisitazione da parte del Governo, rende necessario
affrontare questa delicata tematica facendosi
supportare da esperti di settore. I consulenti
Creval Private collaborano costantemente con
i colleghi di rete ed in particolare con i Gestori
Corporate e Retail, poiché i clienti necessitano
di risposte variegate che possono essere soddisfatte solamente con un servizio consulenziale a
360 gradi. Uno dei casi più frequenti è il cliente
“imprenditore” che necessita anche di credito
per la propria azienda e deve quindi essere
servito nella sua duplice veste di imprenditore
e di investitore.
Conclusione
Il mondo che abbiamo vissuto sino ad oggi
sarà in futuro solo un piacevole ricordo. Avremo
di fronte nuove sfide e numerose incognite che
saremo in grado di affrontare solamente abbandonando l’alea di pessimismo che troppo
spesso ci pervade, nella consapevolezza che
l’Italia, in particolare, ha iniziato un percorso di
risanamento che non potrà che dare buoni frutti,
riportando il Bel Paese ad essere locomotiva
trainante e non vagone di coda.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima
della sottoscrizione dei prodotti assicurativi, dell’adesione agli investimenti, per le condizioni relative ai servizi e
prodotti pubblicizzati e per quanto non espressamente
indicato si rinvia alla documentazione informativa prescritta dalla normativa vigente disponibile presso le dipendenze delle banche del Gruppo Credito Valtellinese e
sui siti internet www.creval.it nella sezione “Trasparenza”
e www.crevalprivate.it nelle sezioni relative ai prodotti
offerti. Per maggiori informazioni rivolgersi a uno dei
nostri Consulenti Creval Private presso le banche del
Gruppo Bancario Credito Valtellinese
Articolo predisposto in data 8 aprile 2016
PLEIADI 51
ECONOMIA FAMIGLIA
CREVAL & ANIMA,
un’alleanza che fa bene
ai risparmiatori
Intervista a Marco Carreri,
amministratore delegato di
Anima Holding e ANIMA,
a poco più di tre anni
dall’accordo stretto
con l’istituto di credito
valtellinese nel settore
del risparmio gestito
L
«L’operazione ci consentirà di migliorare
la nostra offerta, di entrare a far parte di
un’alleanza significativa nel risparmio gestito
e al tempo stesso di semplificare ulteriormente la nostra struttura».
Erano queste le parole dell’amministratore delegato di Creval, Miro Fiordi,
all’indomani dell’accordo per il risparmio
gestito che la banca andava a stipulare con
Anima SGR, operatore indipendente leader
in Italia del settore. A poco più di tre anni
da quell’accordo, facciamo il punto della situazione con Marco Carreri, amministratore
delegato di Anima e Anima Holding.
52 PLEIADI
Dal 31 dicembre 2012 Anima affianca
il Gruppo Creval nelle attività di risparmio gestito. Qual è il bilancio di questa
partnership?
«Il bilancio è molto positivo; il Credito
Valtellinese è per noi sin dal primo giorno un
partner strategico oltre che azionista. Con
il gruppo Creval abbiamo infatti sviluppato
una relazione preferenziale di lungo periodo
che si propone di servire al meglio i clienti
e accompagnarli nella scelta di soluzioni di
investimento sempre più in linea con i loro
progetti di vita. La validità di questo accordo
è da ricondurre alle specializzazioni delle
PLEIADI 53
ECONOMIA FAMIGLIA
Marco Carreri,
ad di Anima Holding
e Anima
parti: Anima si occupa, attraverso un team di
oltre 50 professionisti, di gestione dei mercati
e dei portafogli finanziari e affianca il Creval
con attività di formazione e supporto, e Creval
si focalizza sulla gestione della relazione con i
clienti finali, che conosce a fondo e da vicino.
Un ulteriore elemento che sostiene e rafforza la
partnership è la “giusta dimensione” di Anima:
grande abbastanza per competere nell’industria del risparmio gestito e coprire efficacemente i mercati finanziari, ma anche snella e
flessibile per essere sensibile alle esigenze
di una banca territoriale come il Creval. Ne è
un esempio l’offerta di soluzioni “su misura”,
come le linee dedicate per le gestioni patrimoniali, pensate e costruite intorno ai bisogni
concreti della clientela di Creval».
Sono trascorsi poco più di tre anni,
cosa è cambiato nelle esigenze degli investitori?
«Come prima considerazione direi che
rimane molto forte la ricerca di un consulente
di fiducia a cui affidare i propri risparmi. L’ultimo osservatorio semestrale sulle abitudini di
54 PLEIADI
risparmio delle famiglie italiane, condotto da
Anima con GfK, società leader nelle ricerche
di mercato, ha ribadito che gli investitori italiani
riservano molto poco tempo all’informazione
finanziaria e alla gestione dei propri risparmi.
Il 53% degli investitori dichiara di non dedicarsi affatto a questa attività e solo il 20%
dedica almeno qualche ora al mese. Di qui la
propensione a un approccio prevalentemente
“delegante”, cioè volto a ricorrere alla professionalità di un consulente per la gestione
dei propri portafogli o almeno ad avere un
confronto con lo stesso.
Altro elemento che bisogna considerare
è che in Italia, come nel resto dei Paesi sviluppati, l’invecchiamento della popolazione e
l’accumulo della ricchezza viaggiano alla stessa velocità, ovvero la popolazione invecchia e
al contempo la ricchezza si concentra proprio
nelle classi di età più elevata. Con il passare
dell’età l’obiettivo si sposta dall’accumulazione
della ricchezza e dal desiderio di ottimizzare
la performance del portafoglio alla fase di
decumulo della ricchezza (rendita).
Cambiano così anche gli elementi di attenzione, in particolare che il patrimonio scenda
al di sotto del livello in grado di garantire la
rendita desiderata o che la ricchezza si esaurisca troppo presto, a fronte di una speranza
di vita che si allunga».
Come sta rispondendo Anima a queste
trasformazioni?
«Sono cambiamenti che impongono lo
sviluppo di nuove soluzioni di investimento e
un ripensamento delle logiche di pianificazione
finanziaria. Sul primo punto, che ci riguarda
direttamente, in un quadro di medio-lungo
termine caratterizzato da tassi bassi, abbiamo sviluppato e puntato molto su soluzioni
multi-asset e/o flessibili, contraddistinte da
un’ampia diversificazione e da un’esposizione
variabile e dinamica ai mercati, nell’ottica di
accompagnare le fasi di rialzo dei mercati e
difendere il capitale in quelle di ribasso: siamo
ben coscienti, infatti, che il primo interesse
di ogni investitore è tutelare i propri risparmi.
Come nostro partner Creval svolge un ruolo
attivo nel processo di analisi dei bisogni della
clientela e di innovazione di prodotto che
Anima ha messo a punto negli ultimi anni.
Lavoriamo poi molto sull’affiancamento dei
professionisti del Creval, in termini di informazioni, strumenti di supporto alle decisioni, e
ANIMA – Evoluzione degli Asset in gestione
Asset under Management
Miliardi di Euro, Dati a fine periodo
Fonte: ANIMA Sgr
57,1
35,0
2011
40,7
2012
66,9
70,3
46,6
2013
2014
formazione su temi finanziari. Insomma, siamo
al loro fianco per anticipare e gestire le nuove
esigenze dei clienti».
Su quali prodotti si è concentrata l’attenzione degli investitori del gruppo Creval?
«Le soluzioni di Anima preferite anche dagli investitori di Creval si confermano essere
i fondi bilanciati “Anima Sforzesco” e “Anima
Visconteo” – il cui patrimonio complessivo nel
2015 ha superato i 7 miliardi, contando oltre
360mila sottoscrittori – con alle spalle più
di trent’anni di storia e a cui, da febbraio, si
affiancano anche i due nuovi fondi bilanciati
nelle versioni “Plus”. La partnership tra Anima
e Creval, infine, si estende anche alle gestioni
patrimoniali, un servizio “a misura di cliente”
che ha trovato ottimo riscontro nella clientela
dell’istituto di credito valtellinese»
2015
2016
marzo
Fonte:
ANIMA sgr.
Gestioni
Patrimoniali
Il servizio dedicato
che fa la differenza
Il Gruppo bancario Credito Valtellinese colloca le gestioni patrimoniali di Anima SGR.
Per informazioni visita il nostro sito www.creval.it oppure rivolgiti ad una delle filiali del
Gruppo bancario Credito Valtellinese
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.
Prima dell’investimento in gestioni patrimoniali leggere la documentazione contrattuale disponibile presso la sede della SGR e
presso le dipendenze delle banche del Gruppo Credito Valtellinese,
in qualità di soggetti incaricati del collocamento, al fine di prendere visione delle caratteristiche, dei rischi e delle condizioni delle
singole linee di gestione. Il collocamento delle linee è sottoposto
alla valutazione di adeguatezza prevista dalla normativa vigente.
Prima dell’adesione a un fondo leggere il KIID, che il proponente
l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione non-
ché il Prospetto pubblicato e disponibile presso la sede della
società, i soggetti incaricati della distribuzione e sul sito internet
www.animasgr.it. Il collocamento del prodotto è sottoposto
alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla
normativa vigente.
Per entrambe le tipologie di investimento, i rendimenti passati
non sono indicativi di quelli futuri. Il valore dell’investimento e
il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe non
ricevere l’importo originariamente investito.
PLEIADI 55
FAMIGLIA
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il proprio risparmio a piccoli passi
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decidere di sospendere o ridurre i versamenti
in qualsiasi momento e il capitale accumulato
può essere rimborsato in tutto o in parte.
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Puoi investire in uno o più prodotti dell’offerta Creval Multimanager anche con piccole
somme.
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dell’adesione leggere attentamente le Informazioni Chiave per gli Investitori (KIID) e i prospetti - disponibili sul
sito www.creval.it, nella sezione “Fondi comuni e Sicav”,
e presso tutte le dipendenze delle banche del Gruppo
Credito Valtellinese - al fine di conoscere in dettaglio le
caratteristiche dei fondi, i relativi costi e rischi.
finanziari in cui il Fondo investe. Il gestore si muove
all’interno di un ampio universo di investimenti in cui le
variazioni di prezzo possono essere più o meno accentuate a seconda della natura dello strumento e dipendono dalle caratteristiche dell’emittente e dall’andamento
delle valute e/o dei mercati/settori di riferimento.
Sono previsti oneri direttamente a carico del sottoscrittore (ad es. diritti fissi per ogni versamento, spese postali
ed amministrative), nonché oneri che incidono indirettamente sul sottoscrittore in quanto addebitati automaticamente ai Fondi (riconducibili principalmente ai costi
di gestione dei Fondi e degli investimenti sottostanti).
Principali rischi e costi dell’investimento
L’investimento in Fondi Comuni (sottoscritti anche mediante PAC) presenta principalmente rischi finanziari
riconducibili alle oscillazioni di prezzo degli strumenti
Costruito per te
Sei tu a scegliere importo, durata e frequenza
degli investimenti
Telepass Family: da oggi puoi ritirarlo
direttamente in filiale
I VANTAGGI DI TELEPASS
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Quando si vive un momento di forte oscillazione dei mercati, il Piano di Accumulo di
Capitale (PAC) può rivelarsi la scelta vincente;
consente infatti di investire somme di denaro,
anche di importo limitato, al fine di costruire
un capitale nel tempo senza preoccuparsi
dell’andamento dei corsi di breve periodo. La
scelta di un investimento periodico e costante
facilita il contenimento dei rischi legati alle imprevedibili oscillazioni dei mercati distribuendoli su un orizzonte temporale più esteso.
Prodotti diversificati, per ogni esigenza
Il PAC coniuga inoltre obiettivi di risparmio
e di investimento, attraverso una gestione
affidata a professionisti. Attivando un PAC,
infatti, il Cliente – con il supporto del proprio
gestore di fiducia – seleziona i fondi comuni
o i comparti di SICAV che più si adattano
alle proprie esigenze, nonché il numero, la
56 PLEIADI
periodicità e l’importo dei versamenti.
In ogni momento è inoltre possibile, senza
costi aggiuntivi, modificare le caratteristiche
del Piano oppure interromperlo. Il capitale
accumulato continuerà a essere gestito e il
cliente avrà la facoltà di richiedere rimborsi
oppure di riprendere i versamenti.
Il PAC è dunque un ottimo strumento per:
• costruire un capitale nel corso del tempo
grazie a regolari accantonamenti, programmati nel tempo;
• diversificare i propri investimenti rivolgendosi
a mercati dinamici anche con piccoli importi;
• mediare fasi positive e negative di mercato,
evitando comportamenti irrazionali.
Il Gruppo bancario Credito Valtellinese,
attraverso l’offerta CrevalMultimanager, propone un’ampia scelta di prodotti diversificati
per area geografica di riferimento, obiettivi,
settori e stili di investimento.
Nell’intento di migliorare i servizi riservati alla
propria clientela il Gruppo Creval ha arricchito
ulteriormente l’offerta relativa alla sottoscrizione
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di servizio, in continua evoluzione,
legati non solo all’autostrada, ma
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Il tutto senza biglietti né file alle casse: le
spese saranno addebitate direttamente sul
conto corrente.
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servizi, sono inoltre disponibili, in aggiunta al
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PLEIADI 57
TERRITORIO UN WEEK END A...
È l’anno della MISERICORDIA
Il Giubileo indetto da papa Francesco invita
alla riflessione sul tema del perdono.
E’ l’occasione, per i credenti, di riflettere
sui propri errori, ottenere l’indulgenza plenaria,
e vivere l’esperienza del pellegrinaggio
C
Come il «vecchierel canuto et bianco» del famoso sonetto del Petrarca
dal «dolce loco» si muove per andare
a Roma «a mirar la sembianza di Colui
ch’amor lassù nel ciel vedere spera»,
così tutti i cattolici sono stati invitati da
papa Francesco a incamminarsi in quel
percorso di penitenza e perdono che è
proprio del Giubileo straordinario che
ha lanciato lo scorso anno. Che questo
percorso porti a Roma, alla Città Santa,
com’è nella tradizione dei pellegrinaggi
medievali, oppure semplicemente in
una chiesa giubilare più vicina a dove si
vive, poco importa: fondamentale, per
i credenti, è l’acquisto dell’indulgenza
che l’Anno Santo consente.
Il Giubileo straordinario della misericordia è stato annunciato da papa
Francesco il 13 marzo 2015 nel corso
di una funzione religiosa: «Cari fratelli
e sorelle, ho pensato spesso a come la
Chiesa possa rendere più evidente la
sua missione di essere testimone della
58 PLEIADI
Misericordia. È un cammino che inizia
con una conversione spirituale. Per
questo ho deciso di indire un Giubileo
straordinario che abbia al suo centro
la misericordia di Dio».
L’apertura della Porta Santa
Il Giubileo ha preso il via lo scorso
8 dicembre e si concluderà il prossimo
20 novembre. L’apertura della Porta
Santa è forse il rito più conosciuto del
Giubileo e ne ha segnato l’inizio. Si
tratta di una porta che viene aperta
solo durante l’Anno Santo, altrimenti
resta murata. Oltre a San Pietro, hanno
una porta santa le altre tre basiliche
maggiori di Roma: San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa
Maria Maggiore. L’attraversamento della Porta santa evoca il passaggio che
ogni cristiano è chiamato a compiere
dal peccato alla grazia attraverso Gesù
che, nel Vangelo di Giovanni, ha detto:
«Io sono la porta» per indicare che nes-
PLEIADI 59
TERRITORIO UN WEEK END A...
I GRANDI EVENTI
UN LOGO SIMBOLICO
Sopra, il logo del Giubileo
della Misericordia.
A destra, la cartina
di Roma con, evidenziate,
le quattro basiliche
con la Porta Santa
Il logo del Giubileo è opera del
gesuita padre Ivo Marko Rupnik
e propone il Figlio-Buon Pastore
che si carica sulle spalle l’uomo
smarrito: un’immagine molto
cara alla Chiesa antica, perché
indica l’amore di Cristo che porta
a compimento il mistero della sua
incarnazione con la redenzione. La
scena si colloca all’interno della
mandorla, anch’essa figura cara
all’iconografia antica e medievale
che richiama la compresenza
delle due nature, divina e umana,
in Cristo. I tre ovali concentrici,
di colore progressivamente
suno può avere accesso al Padre se non per
mezzo suo. Papa Francesco ha ricordato nella
“Misericordiae Vultus” che: «attraversando la
Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla
misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo
è con noi». E in occasione di questo Giubileo
straordinario in ogni Diocesi del mondo sono
state individuate alcune basiliche o chiese
principali ove è stata aperta una Porta Santa
a disposizione dei fedeli (qui trovate l’elenco:
www.iubilaeummisericordiae.va).
Origini e storia del Giubileo
Il Giubileo ha origine dalla tradizione ebraica che fissava, ogni 50 anni, un anno di
riposo della terra, la restituzione delle terre
confiscate e la liberazione degli schiavi. Nel
libro del Levitico si legge, infatti: «Dichiarerete
santo il cinquantesimo anno e proclamerete
la liberazione nel Paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi
tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un
giubileo; non farete né semina, né mietitura di
quanto i campi produrranno da sé, né farete
la vendemmia delle vigne non potate. Poiché
è il giubileo, esso vi sarà sacro; potrete però
mangiare il prodotto che daranno i campi. In
quest’anno del giubileo, ciascuno tornerà in
possesso del suo».
Il termine cristiano Giubileo deriva dal corno di ariete, in ebraico jobel, che si suonava
60 PLEIADI
Durante il Giubileo sono previsti particolari
momenti di incontro. Da qui alla chiusura dell’Anno
Santo sono, tra gli altri, ancora in programma:
• 23-25 aprile: Giubileo dei ragazzi dai 13 ai 16 anni
• 27 maggio: Giubileo dei diaconi
• 1 giugno: Giubileo dei sacerdoti
• 10 giugno: Giubileo degli ammalati e delle
persone disabili
• dal 26 al 31 luglio: Giubileo dei giovani in occasione
della Giornata mondiale della gioventù: a Cracovia
• 2 settembre: Giubileo del volontariato
• 4 settembre: Cerimonia di Canonizzazione di
Madre Teresa di Calcutta
• 13 novembre: Chiusura delle Porte Sante nelle
basiliche romane e nelle diocesi mondiali
• 20 novembre: Chiusura della Porta Santa di San
Pietro
più chiaro verso l’esterno,
suggeriscono il movimento di
Cristo che porta l’uomo fuori dalla
notte del peccato e della morte.
D’altra parte, la profondità del
colore più scuro suggerisce anche
l’imperscrutabilità dell’amore del
Padre che tutto perdona.
Il motto è “Misericordiosi come
il Padre”, tratto dal Vangelo di
Luca, e si propone di vivere la
misericordia sull’esempio del Padre
che chiede di non giudicare e di
non condannare, ma di perdonare
e di donare amore e perdono senza
misura.
all’inizio. Venne istituito da papa Bonifacio VIII
con la Bolla “Antiquorum habet fida relatio”
emanata il 22 febbraio 1300: si concedeva
l’indulgenza plenaria a tutti coloro che avessero fatto visita trenta volte, se erano romani,
e quindici se erano stranieri, alle basiliche di
San Pietro e San Paolo fuori le mura, per tutta
la durata dell’anno 1300. E dovette avere un
enorme successo visto che, tra i pellegrini,
vide la presenza di Cimabue, Giotto, Carlo
di Valois, fratello del re di Francia, con sua
moglie Caterina. Inoltre Dante, nel XVIII canto
dell’Inferno, lo descrive così: «Come i Roman
per l’essercito molto, / l’anno del giubileo, su
per lo ponte / hanno a passar la gente modo
colto, / che da l’un lato tutti hanno la fronte /
verso ‘l castello e vanno a Santo Pietro, / da
l’altra sponda vanno verso ‘l monte».
L’indulgenza plenaria
Il Giubileo, comunemente, viene detto
“Anno Santo”, non solo perché inizia, si svolge
e si conclude con solenni riti sacri, ma anche
perché è destinato a promuovere la santità di
vita. Da sempre, infatti, il Giubileo è soprattutto l’anno della remissione dei peccati e delle
pene per i peccati grazie all’indulgenza plenaria. L’indulgenza è la remissione della pena
temporale per i peccati che sono già stati
“perdonati” da Dio attraverso il sacramento
della confessione. Secondo la Chiesa, quando
un fedele commette un peccato genera una
colpa che viene rimessa con il sacramento della
Confessione; rimane, però, una pena temporale
che si può estinguere attraverso l’indulgenza
come quella (plenaria, cioè totale) del Giubileo.
Si tratta di una grazia particolare che si ottiene
innanzitutto accostandosi al sacramento della
Penitenza. Si deve, quindi, compiere un pellegrinaggio, in una delle grandi basiliche giubilari,
a Roma, in Terra Santa, o in una delle Chiese
designate in ogni diocesi: in questa occasione
il fedele, dopo aver attraversato la Porta Santa,
deve partecipare alla Messa, oppure ad un’altra
preghiera: Lodi, Vespri, Via Crucis, Rosario,
Adorazione o preghiera personale concluse
col “Padre Nostro”, la Professione di fede e
una preghiera alla Madonna. La preghiera va
recitata secondo le intenzioni del Papa, a testimonianza di comunione con tutta la Chiesa.
Infine, il credente deve prendersi l’impegno di
compiere un’opera di carità.
PLEIADI 61
TERRITORIO UN WEEK END A...
Sulle orme dei pell egrini
Da Chiavenna a Roma, il percorso che facevano i fedeli
nel Medioevo lungo la Via Francigena per recarsi nella Città
Santa e che possiamo
ripercorrere ancora oggi
Papa Francesco, nella bolla “Misericordiae
Vultus” dice che «il pellegrinaggio è un segno
peculiare dell’Anno Santo perché icona del
cammino che ogni persona compie nella sua
esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere
umano è viator, pellegrino che percorre una
strada fino alla meta agognata». E così è fin dal
lontano Medioevo, quando i pellegrini si recavano nella Città Santa. Quelli che scendevano dal
nord Europa seguivano la Via Regina, così chiamata in onore della regina Teodolinda, che dallo
Spluga scendeva a Chiavenna e quindi lungo
la sponda occidentale del lago di Como fino a
raggiungere Milano. Da qui, poi, si collegava
alla Via Francigena che arrivava dalla Francia
e portava i pellegrini a Roma. Un percorso che
si può ripetere anche oggi, a piedi, in bicicletta
o, più comodamente, in auto.
Sinteticamente lo ripercorriamo anche noi,
citando le tappe principali. Si parte da Chiavenna, il primo centro di rilievo che i pellegrini
incontravano dopo aver attraversato le Alpi.
Qui, oltre a trovare un ospizio, i pellegrini
avevano modo di pregare nella Collegiata di
San Lorenzo costruita nell’XI secolo, ma poi
Veroli
Il Ponte coperto di Pavia
62 PLEIADI
Chiavenna
Como
Milano
Sotto, la Basilica di Sant’Ambrogio.
In basso, panorama di Monteriggioni
Piacenza
Pavia
Fidenza
Berceto
Sarzana
Lucca
San Gimignano
Siena
S. Quirico d’Orcia
Bolsena
Viterbo
ROMA
Il percorso compiuto dai pellegrini
lungo la Via Francigena
più volte rimaneggiata. Si raggiungeva il lago
di Novate Mezzola, un tempo probabilmente
ultima propaggine del lago di Como dov’è il
prezioso tempietto di san Fedelino, costruito
nel X secolo nel luogo dove si pensa fosse stato
martirizzato san Fedele, uno dei primi esempi
del romanico lombardo. Fiancheggiando la
sponda occidentale del Lago di Como che offre
scorci, uno più affascinante dell’altro, si incontra
Gravedona, che offre rilevanti testimonianze
del romanico lombardo, come Santa Maria del
Tiglio, situata sulle sponde del lago, Ossuccio,
con uno dei simboli del Lario, il campanile di
Santa Maria Maddalena, singolare per la sua
cella campanaria ogivale in terracotta costruita
nel XIV secolo, e Como, principale tappa della
Via Regina, con le tre basiliche romaniche di
Sant’Abbondio, San Fedele e San Carpoforo,
e il Duomo. Da Como ci si sposta a Cantù e da
qui a Milano, dove il punto di riferimento dei
primi pellegrini era Sant’Ambrogio. A questo
punto è facile raggiungere la Via Francigena
percorrendo i pochi km che separano il capoluogo lombardo da Pavia, uno dei centri più
importanti del percorso che conserva tante
testimonianze medievali: dalla chiesa di San
Michele, fondata dai Longobardi nel 642 e dove
furono incoronati diversi re e imperatori, tra cui
Federico Barbarossa, alla chiesa di San Pietro
PLEIADI 63
Ciociaria, terra di paesaggi
religiosità e arte
Panorama di San Gimignano
in Ciel d’Oro che sembra essere stata costruita sul luogo dove venne martirizzato
e sepolto Severino Boezio. Il fiume Po
si attraversa a Corte Sant’Andrea,
quindi si raggiungono Piacenza, che
già nel XV secolo ospitava fino a 30
ospizi per viandanti, e Fidenza, con
uno straordinario Duomo, magistrale
opera romanica di Benedetto Antelami, per poi attraversare l’Appennino al
passo della Cisa, passando da Fornovo,
Berceto e Pontremoli, fiancheggiando il fiume
Taro in salita e il fiume Magra in discesa. Si
attraversa, quindi, la Lunigiana in direzione del
mare, toccando bellissimi borghi come Aulla e
Sarzana. Un po’ di Versilia ed eccoci a Lucca,
una tra le città d’arte più note d’Italia con la
celebre piazza dell’Anfiteatro e le sue tante e
straordinarie chiese, come la basilica di San
Frediano o la chiesa di San Michele in Foro con
la originale pala Magrini di un giovane Filippino
Lippi, e sicuramente la cattedrale di San Martino con l’incomparabile monumento funebre
a Ilaria del Carretto realizzato da Jacopo Della
Quercia nei primi anni del Quattrocento.
Il tratto della Via Francigena che attraversa
la Toscana è probabilmente tra i più affascinanti:
per questo è facile incontrare pellegrini, a piedi
o in bicicletta, in ogni stagione. Si incontrano la
Badia di San Bartolomeo a Capannori, Altopascio, si toccano Fucecchio e San Miniato e si
entra in Val d’Elsa attraversando Castelfiorenti64 PLEIADI
no fino a San Gimignano, dichiarata dall’Unesco
patrimonio dell’umanità, che conserva praticamente intatto il suo aspetto due-trecentesco e
in particolare 16 delle 72 tra torri e case-torri,
esistenti nel periodo d’oro del Comune, che le
hanno valso il soprannome di Manhattan del
Medioevo. Immersi tra coltivazioni di viti e ulivi,
ai margini delle colline del Chianti, si attraversa
Poggibonsi e si raggiungono successivamente
Colle Val d’Elsa che diede i natali ad Arnolfo di
Cambio, Monteriggioni che “di torri s’incorona”,
com’è descritta nel XXXI canto dell’Inferno, e
Siena, che non ha bisogno di presentazioni.
Le tappe successive sono Monteroni d’Arbia
e Buonconvento: a dare spettacolo qui è il paesaggio visto che siamo nel cuore delle Crete
senesi. Si tocca poi San Quirico d’Orcia, che
propone una straordinaria Collegiata, e la frazione di Bagno Vignoni: le acque che sgorgano
in questo luogo vennero utilizzate fin dall’epoca
romana a scopi termali.
Si passa, quindi nel Lazio, toccando Bolsena, famosa per essere denominata “La città del
miracolo eucaristico”, dalla quale la solennità
del Corpus Domini si è estesa a tutta la Chiesa,
Montefiascone e Viterbo, storicamente nota
come la Città dei Papi, visto che nel XIII secolo
fu sede pontificia e per circa 24 anni il Palazzo
Papale ospitò o vi furono eletti vari Papi. Superata Sutri, che sorge su un imponente rilievo
di tufo che domina la via Cassia, si è ormai in
vista della Città Santa.
Il Giubileo può essere anche l’occasione
di andare alla scoperta di territori interessanti, ma che difficilmente attirano turisti da
lontano non avendo un richiamo forte come
possono suscitare le città d’arte. Così, per i
pellegrini che visiteranno la Città Santa ecco
l’opportunità di conoscere la terra di Ciociaria
che, snodandosi tra abbazie e certose di cui
è disseminato il territorio, li potrà riportare alle
origini di quella religiosità richiamata dal tema
giubilare della misericordia.
Anagni e le origini del Giubileo
E allora, ritornando alla nascita della tradizione giubilare, diventa d’obbligo recarsi ad
Acuto e poi ad Anagni. Nel primo borgo si ritirò
e morì Celestino V, il papa del “gran rifiuto”; il
secondo diede i natali a Bonifacio VIII, che a
seguito di quella rinuncia divenne pontefice
e proclamò il primo Giubileo nel 1300, per
dare un segno di potenza contro lo sviluppo
delle monarchie nazionali rappresentate dalla
Francia di Filippo il Bello che costituivano una
seria minaccia per la teocrazia.
Da qualunque parte si entri in questa cittadina tutta raccolta sul crinale di un colle che è
uno degli ultimi speroni dei monti Ernici, si ha
l’impressione di vivere in uno scrigno pieno di
tesori, il più prezioso dei quali è sicuramente la
cattedrale: e ancor più pregiata, al suo interno,
oltre allo splendido pavimento cosmatesco, è
la cripta.
Gli affreschi di questa, che può essere
considerata tra le chiese sotterranee più importanti d’Italia e d’Europa, costituiscono un
libro di immagini che esprimono, nel momento
della massima potenza della chiesa, la storia
degli ideali cristiani. Non ha sbagliato chi l’ha
definita “la Cappella Sistina del Medioevo”.
Se Anagni è città severa e altera, chiusa
Arpino
a catenaccio come le porte inchiavardate dei
suoi palazzi tanto da meritarsi il detto “Anagni
si nun porti nun magni”, altrettanto orgogliosa,
diffidente, elitaria fino alla presunzione è la
gente ciociara.
Eppure, ecco che, in contraddizione e a
poca distanza, Ferentino ti accoglie come in
un abbraccio, con le sue cinque porte aperte
sotto le mura ciclopiche. A fianco di una di
queste, quella denominata Maggiore, c’è un
singolare monumento a confermare la generosità e la filantropia dei ferentinesi e, in un
certo qual modo, di tutti i ciociari: una edicola
romana, con frontone e pilastrini, scolpita
nella roccia con una iscrizione che celebra il
senatore Aulo Quintilio, e il suo testamento.
Riscattati quattro fondi, costui li donava alla
65
TERRITORIO
UN WEEK
A...
La lunga spiaggia di Copacabana
a RioEND
de Janeiro
città stabilendo che le rendite venissero
destinate, ogni cinque anni, nel giorno
del suo compleanno, a distribuzioni di
alimenti ai più indigenti.
Il monachesimo in Ciociaria
Sicuramente il monachesimo caratterizza questa terra. A cominciare
da Subiaco, geograficamente parte
di Roma ma idealmente della Ciociaria,
dato che il monachesimo, come è stato, si
sviluppò lungo una direttrice che partendo da
qui ha trovato i suoi punti nodali nella certosa di
Trisulti e nell’abbazia di Casamari e il suo termine
nella pietra miliare dell’abbazia di Montecassino.
La Certosa di Trisulti, fondata da un monaco benedettino, san Domenico da Foligno, si
raggiunge attraverso una strada che serpeggia
tra declivi di colline brulle e sassose e poi tra
dense e antiche foreste. Prima di arrivarvi
l’annunciano due grandi grotte, quella dei
bambocci, più nota come Grotta di Regina
Margherita dopo una sua visita, e il pozzo
detto di Santullo o D’Antullo, non si sa perché. La Certosa di Trisulti è un aggregato di
costruzioni funzionali, che vanno dal romanico
CIOCIARIA, UNA TERRA RICCA DI GRANDI PERSONAGGI
Da Giovenale a Cicerone, da Mastroianni a Manfredi fino a De Sica
Ma la Ciociaria è anche terra del domani possibile
che sarà diverso nella misura in cui saprà sfruttare
l’eredità del passato anche riappropriandosi
criticamente delle sue figure più rappresentative.
Ed ecco che tra i ciociari più illustri, oltre a quelli
già citati, trovi personaggi di ogni estrazione. A
partire da Cicerone, il più facondo oratore tra i
nipoti di Romolo, come ebbe a definirlo Catullo, che
ebbe i natali ad Arpino. Alla severità ciceroniana,
i ciociari più ironici e sarcastici non tralasceranno
di contrapporre Giovenale, il padre della poesia
satirica, nativo della non lontana Aquino. Non lontana
è anche un’altra cittadina, Isola Liri precisamente,
annunciata dallo scroscio di un’imponente cascata
che con il lindore dei suoi palazzotti in stile liberty,
sembra una scenografia di un set cinematografico.
Luogo più appropriato di questo non poteva esserci
per vedere venire alla luce uno dei maggiori attori
italiani, Marcello Mastroianni.
E per restare ancora nell’ambito teatrale, come
non ricordare il disincanto di un attore come Nino
66 PLEIADI
fino al neoclassico, perfettamente integrate tra
loro in un corpo unico e utili a soddisfare ogni
esigenza spirituale e materiale.
L’abbazia di Casamari (edificata, sopra
la casa di Mario, primo console romano non
di nobile famiglia, leader del partito democratico e protagonista di quella guerra civile
che segnerà inesorabilmente la fine della
repubblica e l’avvento dell’impero) è uno dei
più importanti complessi monastici di architettura gotico-cistercense. Insieme alla sua non
lontana consorella di Fossanova, dove visse
e morì un altro illustre figlio di questa terra,
Tommaso d’Aquino. L’idea complessiva che
la chiesa sa offrire è quella di una tensione
mistica che comunque non riesce a staccarsi
dal rapporto con la terra come accade per
l’abbazia di Montecassino, tante volte distrutta
e ogni volta ricostruita, che è la perfetta sintesi
del benedettino “ora et labora”.
Isola Liri
Sotto, Vittorio De Sica con Sophia Loren dopo la prima
proiezione del film “La Ciociara”. A destra, Nino Manfredi
nel film “Operazione San Gennaro”. Sotto, a destra,
Marcello Mastroianni e Anita Ekberg ne “La dolce vita”
Manfredi di Castro dei Volsci, o
l’ecletticità di Vittorio De Sica,
nato a Sora, in Ciociaria, che con
il suo neorealismo nel cinema ha
vinto ben quattro premi Oscar.
E ancora la famiglia dei fratelli
Bragaglia di Frosinone impegnati
nella regia di tanti film interpretati
da Totò e antesignani di quel
filone che si denominerà come
commedia all’italiana, e soprattutto
Anton Giulio, che per il suo
sperimentalismo fotodinamico
resta figura tra le più importanti nel
movimento futurista marinettiano.
PLEIADI 67
CULTURA MOSTRE
La mostra, a carattere educativo, ideata
e prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito
Valtellinese, non si limita a presentare un
focus sulla storica produzione di Muybridge,
ma ricostruirà, sfruttando i 500 metri quadrati
della sala espositiva ex Refettorio delle Stelline, il set che egli usava per gli scatti in piano
sequenza. Un set che si animerà con una
performance, durante la serata inaugurale,
nella quale attori e personaggi attraverseranno il ricostruito piano sequenza, generando
degli scatti per un’attuale interpretazione “alla
Muybridge”. Del percorso di visita faranno
parte anche “L’assassino nudo” e un “film
stenopeico”, docu-film originali realizzati da
Paolo Gioli.
I libri Einaudi 1933-1983
Collezione Claudio Pavese
Muybridge Recall
L
Sopra,
A cantering
horse and rider,
Eadweard
Muybridge,
1887,
23 x 33,5 cm.
Copyright
Wellcome
Library,
London
Educational
Project
La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese
propone, come mostra-remake per il 2016, un
tributo - il primo in Italia - a Eadweard Muybridge (1830-1904), il fotografo che “inventò” il
movimento, influenzando con le sue immagini
Degas e gli artisti del suo tempo e anticipando
la nascita del cinema.
Il primo approccio professionale con la fotografia, Muybridge, inglese emigrato negli States,
lo ebbe documentando la potente bellezza del
Parco Nazionale di Yosemite. Poi la curiosità di
un uomo d’affari lo spinse a verificare l’ipotesi
se, nel galoppo, tutte e quattro le zampe del
cavallo risultino contemporaneamente alzate
rispetto al suolo. Utilizzando 24 fotocamere
collegate ad altrettanti fili lungo il percorso,
Muybridge ottenne una sequenza di immagini
che documentavano con assoluta precisione
il movimento dei cavalli, confermando che per
alcuni istanti effettivamente nel galoppo l’intero loro corpo risulta sollevato dal suolo, ma
indicando anche che l’estensione delle zampe
risultava del tutto diversa da quella rappresentata dagli artisti sino a quel momento.
Paul Valéry riconobbe che «le fotografie di
Muybridge rivelano chiaramente gli errori in cui
68 PLEIADI
i
Milano, Galleria Gruppo Credito Valtellinese
19 maggio – 28 ottobre 2016
sono incorsi tutti gli scultori e i pittori quando
hanno voluto rappresentare le diverse andature del cavallo». Queste immagini divennero
celebri. Molti artisti, e tra loro Degas, capirono
l’importanza della fotografia come fonte di documentazione oltre la capacità visiva. Divenne
comune trasporre dalle foto non solo il movimento invisibile all’occhio umano ma anche
altri aspetti della realtà, giungendo a dipingere
direttamente sull’immagine fotografica.
Dopo i cavalli, gli uccelli in volo e il movimento degli animali dello zoo di Philadelphia,
il soggetto diventa l’uomo. Divennero presto
celebri i suoi nudi in movimento, fotografati su
uno sfondo con una griglia disegnata, mentre
correvano, salivano le scale o portavano secchi
d’acqua. Con la collaborazione dell’Università
della Pennsylvania, Muybridge mette a punto lo
Zoopraxiscopio, uno strumento simile allo Zoetropio, che consentiva di proiettare le immagini,
rendendole così contemporaneamente visibili a
un piccolo pubblico, come al cinema.
La mostra allestita presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese, dal 31 marzo al 23
aprile, in coincidenza con il Salone del Mobile
(12-17 aprile) e l’apertura della XXI Triennale,
ha presentato cinquant’anni di cultura del Novecento attraverso i libri pubblicati da Giulio
Einaudi dal 1933 al 1983, dalla fondazione fino
al passaggio alla Mondadori.
È stato così ampiamente documentato il
mezzo secolo in cui lo Struzzo - che stringe
un chiodo nel becco con, sullo sfondo, un
paesaggio con un castello e il motto “Spiritus
durissima coquit” - è stato, per molti, indiscusso simbolo di qualità e di eccellenza culturale.
i
Milano, Galleria Gruppo Credito
Valtellinese
31 marzo – 23 aprile 2016
I libri Einaudi 1933-1983
Galleria
Gruppo Credito Valtellinese
31.03-23.04.2016
Milano
L’invito
alla mostra
e la copertina
di un libro
delle collezioni
Einaudi
Ma anche riferimento ideologico e soprattutto
intellettuale.
Grazie al collezionista Claudio Pavese che,
in oltre tremila volumi e documenti, ha ricostruito la più ampia e completa storia della casa
editrice italiana più influente sul piano culturale
e una delle principali su scala internazionale,
è possibile rivedere in sintesi l’intero catalogo
pubblicato: dalla ricostruzione del clima cultural-editoriale della Torino di Piero Gobetti
e Carlo Frassinelli, ai libri in prima edizione,
riviste, pubblicazioni, tutte le collane (ben 92,
dai celebri “Coralli” ai “Gettoni” e a “Centopagine”, dalla precorritrice “Collana viola” a
“Tantibambini”, solo per citarne alcune).
Protagonisti della mostra sono poeti, scrittori, saggisti di tutto il mondo, ma anche le
copertine di artisti di valore internazionale e
l’apporto continuativo di grafici come Albe
Steiner, Max Huber, Bruno Munari, che fanno
dei libri Einaudi ancora oggi un modello di
design italiano.
Alla base di tutto, l’intramontabile amore
per la carta stampata.
La mostra ha il patrocinio della Fondazione
Giulio Einaudi di Torino.
PLEIADI 69
CULTURA MOSTRE
i
PORTA BONO Mostra site-specific
Fano (PU), Galleria
Carifano
15 giugno 29 ottobre 2016
i
Acireale (CT), Galleria Credito
Siciliano
27 maggio - 29 ottobre 2016
Il tema sotteso al progetto di mostra è
quello delle “radici”, colto nella dialettica fra
accoglienza e reclusione dei popoli migranti.
La sua rappresentazione visiva sarà intesa in
senso etno-antropologico come pure attraverso suggestioni minerali, giacché la mostra, di
impianto esclusivamente installativo, si articolerà attraverso la disposizione di cumuli di
materiali inerti quali sabbia basaltica, sabbia di
arenaria, sale marino, torba, legname. Questi
cumuli, di forma e volume variabile, occuperanno il 40% circa della superficie di pavimento
del secondo piano della Galleria, riservando
una sorpresa allo spettatore: all’interno sono
Schizzi dell’installazione:
un cumulo di sabbia, nella
vista in sezione rivela
il rifugio improvvisato
celato al suo interno
cavi e offrono un riparo “di fortuna” a presenze umane ignote e - forse - indesiderate.
Attraverso una fenditura si potrà traguardare il
loro spazio interno caratterizzato da centine in
legno di sostegno e dall’atmosfera tipica di una
grotta, di un bivacco o del collodiano “ventre
della balena”, disseminato di oggetti sparsi
che, come rifiuti di un giaciglio improvvisato,
mettono in scena il dramma del rifugiato, del
nomade, dell’occupante una terra straniera e
sconosciuta. Il tema del “refugium/reclusorum”
si potrà comprendere ancor meglio allorché
tutti gli accessi alle sale espositive saranno
tamponati con materiali edili quali tavole in
legno, pannelli, mattoni in calcestruzzo legati
a gesso, cataste di legname impilato. Ciò a
significare l’inaccessibilità e la preclusione,
quando non direttamente la reclusione, di chi
avrebbe un diritto teorico all’attraversamento
- di terre, continenti, aree geografiche “altre”
- senza in realtà poterne fruire.
Due opere di Attilio Alfieri: a
fianco, Era glaciale - Africa,
1944; sotto, Mezza figura
seduta - Fanciulla che sogna,
1933
ATTILIO ALFIERI
Nasce a Loreto, in provincia di Ancona, il 16
febbraio 1904, da genitori analfabeti e in condizioni
economiche modestissime. Ancora bambino deve
aiutare il padre fruttivendolo, così frequenta le scuole
elementari in ritardo e solo sino alla terza classe;
questa mancata crescita scolastica alimenterà la sua
fame di studio, quella voglia di “sapere” e di ricerca
che lo accompagnerà per tutta la vita.
Questa passione la si legge in tutta la sua opera
artistica che spazia dalla pittura al collage, dalle
sperimentazioni fotografiche alle pellicole lavorate su carta e cartoncino. I temi trattati includono
nature morte, soggetti religiosi, ritratti, astrazioni e
tentativi riusciti di non limitarsi ad un “genere”, ad
un “soggetto”.
Artista completo e complesso, viene raccontato
in un’antologica con pezzi selezionati dall’Archivio
Alfieri che racconteranno la sua vasta produzione a
partire dal 1917 per arrivare al 1989. Un viaggio attraverso settant’anni di storia dell’Italia e di evoluzioni
culturali e artistiche di un Paese che in quell’epoca
ha attraversato due guerre.
Il catalogo sarà accompagnato da un testo critico
di Roberto Borghi.
i
Programmazione secondo semestre 2016
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
- Refettorio delle Stelline - Milano
Giacinto Cerone
novembre - dicembre
Galleria Credito Valtellinese e MVSA
Museo Valtellinese di Storia e Arte
- Sondrio
Barrique. La terza vita del legno
70 PLEIADI
ottobre - dicembre
Massimo Dolcini. Grafica
di pubblica utilità
Natale
Galleria Credito Siciliano Acireale (CT)
Sabo. Salvatore Bonura
Una retrospettiva
Natale
Galleria Carifano - Fano (PU)
Attilio Alfieri
15 giugno - 29 ottobre
Rossella Leone - Storie di carta
dicembre
PLEIADI 71
CULTURA MOSTRE
CULTURA FORMAZIONE
Museo della Satira
e della Caricatura
A lato, il Forte
Lorense, futura
sede del Museo
della Satira in
Forte dei Marmi
Dal 1973 la nota località balneare versiliese
è famosa anche per il “Premio Forte dei Marmi
per la Satira e la Caricatura”, le cui celebrazioni
cadono durante le ferie agostane.
Dal prossimo anno il “Premio” avrà una
casa: i tre piani dello storico Fortino di Leopoldo
I (sec. XVI) - che dà il nome alla località - ospiteranno infatti un allestimento permanente per
l’esposizione e la conservazione di bozzetti,
caricature, periodici, ciclostili, stampati di controcultura politica e satira in generale, databili
dalla fine dell’800 ai giorni nostri.
Inutile ripercorrerne le paternità autoriali:
da Primo Sinopico a Molino, da Mosca del
“Marc’Aurelio” a Majorana e Scarpelli del “Travaso”, fino agli Altan, Forattini, Giannelli e Vauro
dell’attualità, a comporre una galleria di tratti e
cifre interpretative unica in Europa.
Il Servizio di Art Consulting del Gruppo
è stato incaricato di delineare un progetto
espositivo del Museo, fino alla definizione dei
Calendimaggio. Ettore Castiglioni
(1908-1944), rampollo di una famiglia dell’alta borghesia milanese, è
stato uno dei pionieri della montagna
d’anteguerra, ma, con l’avvento del
fascismo e delle persecuzioni razziali,
pose la sua esperienza al servizio
dei perseguitati salvando molte vite
fino all’ultimo viaggio, avvenuto 200
metri sotto il Passo del Forno, proprio
nel territorio di Chiareggio in alta
Valmalenco.
La Sella del Forno in Alta Valmalenco con
l’indicazione del luogo della morte di Ettore
Castiglioni (Foto di Jacopo Merizzi)
dettagli esecutivi per la realizzazione di display
e teche espositive, del sistema di illuminazione
e dell’identità visiva.
La collaborazione col Museo della Satira
e della Caricatura di Forte è nata in occasione
della seconda tappa della mostra “Buzzi / Steinberg” dello scorso anno che, dopo la primogenitura sondriese (Palazzo Sertoli e MVSA), avviò
in Versilia il proprio itinerario culminato nei mesi
scorsi nelle prestigiose sale della Biblioteca
Braidense di Milano.
ETTORE CASTIGLIONI
Un pioniere della montagna. Una tragica fine
Ettore Castiglioni e un’immagine
del suo funerale a Chiesa
Valmalenco il 7 giugno 1944
72 PLEIADI
MuVir
i
Sede CAI di Seveso
(MB), maggio 2016
La mostra dedicata a Ettore Castiglioni, curata da
Marco Albino Ferrari
- direttore di “Meridiani Montagne” realizzata nell’estate
2015 per lo spazio
espositivo La Truna
di Chiareggio (Chiesa
Valmalenco, SO), ha
una sua seconda e significativa tappa presso
la sede CAI di Seveso, ad opera dell’Associazione Senza Confini, in occasione della festa
Il Gruppo Credito Valtellinese, componente
originario del Gruppo Pilota ABI, ha contribuito
in maniera attiva all’avvio del progetto Museo
Virtuale delle banche italiane (MuVir), che è
stato ufficialmente presentato al pubblico e alla
stampa il 25 novembre 2015 presso la sede ABI
di Palazzo Altieri a Roma.
Il MuVir è un progetto in divenire, vista la
grande mole di opere coinvolte nell’operazione, e aprirà le porte nella primavera del 2016
con la prima “ala digitale” del museo dedicata
all’Ottocento e al Novecento; le sezioni del
museo diventeranno via via più ampie grazie al
coinvolgimento degli istituti bancari presenti in
Italia che sono chiamati ad allestire le sale inserendo schede e fotografie delle opere di loro
proprietà. Il Museo Virtuale è il risultato di una
ricerca congiunta tra l’ABI e i curatori responsabili del patrimonio storico artistico di ventidue
banche operanti in Italia, condotta insieme a
Digilab - Università La Sapienza di Roma e a
Cineca di Bologna - Consorzio interuniversitario, attraverso una serie di sperimentazioni su
processi, metodologie e tecniche relative alla
preservazione, comunicazione e divulgazione
del patrimonio artistico e culturale.
Il MuVir è un’infrastruttura tecnologica, che
ha l’obiettivo di condividere con il pubblico
italiano e internazionale il patrimonio artistico
delle banche in Italia, piccole e grandi, attraverso la digitalizzazione e catalogazione delle
opere, la creazione di un portale dove le opere
saranno consultabili e corredate di informazioni
storico-artistiche e la realizzazione di un museo
tridimensionale virtuale entro cui il pubblico potrà muoversi, decidendo di volta in volta come
realizzare la propria mostra personale da poter
condividere con gli altri utenti della rete.
Da Filippo Lippi al Perugino, da Caravaggio
a Tintoretto, da Hayez a Canova e Boccioni, fino
ad Andy Warhol e ai più giovani artisti del contemporaneo, con il primo Museo Virtuale delle
banche operanti in Italia, oltre 300mila opere
che il settore bancario italiano contribuisce
a tutelare, conservare e valorizzare, saranno
accessibili al pubblico con un semplice “clic”.
Info: www.muvir.eu
PLEIADI 73
CULTURA FORMAZIONE
Un convegno
organizzato dalla
Fondazione Gruppo
Credito Valtellinese
a Sondrio ha messo
in evidenza gli
aspetti positivi e le
criticità della legge
sulla Buona Scuola
Alleanza scuola-lavoro,
un’occasione da non perdere
L
«La scuola dovrebbe preparare i ragazzi
ad essere soggetto attivo che può incidere
sulla realtà in modo creativo, responsabile e
ragionevole, e il mondo del lavoro dovrebbe
accogliere gli studenti per far sì che possano
sperimentare situazioni lavorative, necessarie al
loro orientamento e alla loro formazione». Quello
che per la Fondazione Credito Valtellinese era
un augurio oggi è una realtà: difficile da concretizzare immediatamente, ma è un processo
avviato e irreversibile.
Con queste parole, infatti, si apriva un
capitolo del libro “La formazione al lavoro”,
scritto da Assunto Quadrio Aristarchi e da
Cinzia Franchetti e voluto un paio di anni fa
dalla Fondazione Credito Valtellinese al termine
di un’intensa attività volta ad approfondire la
condizione giovanile in provincia di Sondrio e
ad evidenziare gli aspetti cruciali sui quali inne-
74 PLEIADI
scare interventi formativi e di orientamento che
potessero influenzare concretamente un cambiamento positivo. Un processo che ha trovato
il culmine nel convegno “La collaborazione tra
scuola e impresa. Una sfida a favore dei giovani”
organizzato dalla Fondazione Gruppo Credito
Valtellinese lo scorso 12 febbraio a Sondrio
dove, con la partecipazione dell’onorevole Flavia
Piccoli Nardelli, presidente della Commissione
Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, si
è parlato de “La Legge sulla Buona Scuola e la
sfida educativa dell’alternanza scuola-lavoro”.
Un tema che è stato oggetto di approfondimento anche grazie ai contributi di Giuseppe Colosio, già direttore generale dell’Ufficio
Scolastico regionale per la Lombardia, che ha
evidenziato come si tratti di una grande opportunità per la scuola, e di Claudio Gentili, direttore
Education di Confindustria, che ha parlato del
ruolo delle imprese e della valenza formativa
del lavoro, e dagli interventi di alcuni operatori
del mondo imprenditoriale e della formazione
valtellinesi coordinati dal presidente della Fondazione Credito Valtellinese Angelo Palma.
Ne abbiamo parlato, innanzitutto, con l’onorevole Flavia Piccoli Nardelli che ha partecipato
alla stesura della Buona Scuola.
Con l’approvazione della legge 107/15,
finalmente l’alternanza scuola-lavoro è entrata nella scuola: persino nei licei, tradizionalmente ritenuti inadatti a questo tema.
Quanto era importante che si arrivasse a
questo risultato?
«Il nostro è un grande Paese, ma ultimamente è come se si fosse fermato l’ascensore
sociale che è la molla per farlo crescere, quello
che ci ha stimolato, ad esempio, nel dopoguerra o negli anni Sessanta. Noi abbiamo tra le
migliori scuole del mondo, ma occorre anche
dare un futuro e delle certezze lavorative ai
nostri ragazzi perché sembrano venute meno
certe possibilità. La legge della Buona Scuola
ha proprio questo obiettivo».
Certo siamo un po’ in ritardo, soprattutto rispetto ad altri Paesi europei.
«Ci siamo riallineati al quadro europeo
perché, effettivamente, eravamo rimasti indietro. Certo ora bisogna fare un grande lavoro
di cambiamento di mentalità tra gli insegnanti
sul tema alternanza scuola-lavoro. Il quadro di
riferimento è in continua evoluzione e cambia ad
altissime velocità: o i professori si adeguano o
perdiamo la partita. E’ su di loro che ci giochiamo il cambiamento. Questa legge ci permetterà
sia di ridurre la dispersione scolastica sia di
dare ai nostri studenti competenze spendibili
nel mondo del lavoro».
Come sta andando?
«E’ partita con fatica, ma sta già dando positivi risultati. La “Buona Scuola” prevede, infatti,
l’obbligo di 400 ore di alternanza scuola-lavoro,
nell’arco del triennio delle superiori, per gli istituti tecnici e professionali, e 200 ore per i licei.
Davvero tante, se pensiamo che sono per tutti
Relatori e organizzatori del convegno
Il folto pubblico intervenuto all’incontro
su “La collaborazione tra scuola e impresa.
Una sfida a favore dei giovani”
PLEIADI 75
CULTURA FORMAZIONE
InnovazionEducation
Pochi studenti nei percorsi professionalizzanti
secondari…
Vocational Education & Training
(% studenti iscritti 2013 per tipologia di programma)
0
100%
90%
11,7
33,7
25,2
40,9
43,1
80%
59,7
16,6
16
OECD
Stati EU 21
in OECD
46
26,5
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Austria
Danimarca
Francia
Germania
Italia
Regno Unito
Svizzera
Cina
G20
programmi professionalizzanti duali che combinano scuola e lavoro
collegamento con la domanda delle imprese
crea disoccupati».
Adesso avrete una bella sfida: portare
da 277mila a 1,5 milioni di studenti nelle
imprese.
«Effettivamente è un’invasione di immigrati-studenti alle spiagge-aziende. E non siamo
preparati. Abbiamo messo a punto una task-force che sta valutando tutte le problematiche,
dalla logistica alla sicurezza, dagli incentivi
economico-giuridici per le imprese alla formazione dei tutor aziendali.
Comunque siamo partiti con le classi terze
e abbiamo tempo per definire anche gli altri percorsi. Nel frattempo speriamo che all’esame di
maturità si possa prevedere una seconda prova
che tenga conto dell’esperienza scuola-lavoro».
La battuta finale la lasciamo a Giuseppe
Colosio, che oggi insegna Metodi della ricerca
educativa all’Università Cattolica di Milano.
«L’alternanza scuola-lavoro è una grande
opportunità: è lo strumento per ripristinare
quella magia del dopoguerra che ha portato
alle scuole promosse da imprenditori e associazioni di imprese che hanno formato migliaia
di lavoratori.
Comunque, l’obbligatorietà della legge non
basta: occorre che nelle scuole si superi l’avversione verso il lavoro durante gli anni di studio e
ci si torni a confrontare con le imprese, magari
anche andando a visitarle per conoscerle. Insomma si deve mettere al centro le competenze
dello studente e non solo le conoscenze: competenze che servono per il lavoro, ma anche per
la vita personale, politica e sociale».
Programmi vocazionali e professionalizzanti
Programmi generici e accademici
Fonte: Elaborazioni Confindustria su dati OECD - Education at a glance 2015
14
gli studenti, mentre sino ad oggi era limitato a
circa l’8% degli studenti. Quest’anno abbiamo
cominciato con le terze».
Dal mondo delle imprese s’è alzata qualche voce critica: in particolare per quel che
riguarda il costo sostenuto da loro.
«Dobbiamo cercare di togliere questo alibi
anche se giustificato; magari riconoscendo un
credito di imposta come avviene in Germania.
Comunque, credo sia importante che anche le
aziende capiscano che si tratta di un investimento per il futuro del Paese».
A proposito di imprese, la palla passa a
Claudio Gentili, direttore Education di Confindustria.
Perché le imprese dovrebbero ospitare
gli studenti?
«Perché il capitale umano è la risorsa più
importante dell’economia moderna. Eppure noi
teniamo i nostri giovani in panchina, a scuola,
per ben 18 anni così arrivano in azienda anni e
anni dopo i loro colleghi europei».
Come invertire questa tendenza?
«L’obbligo dell’alternanza scuola-lavoro imposto dalla legge 107 è importante. Certo se
76 PLEIADI
pensiamo che da noi studia e lavora solo il 3%
degli studenti contro il 22% della Germania capiamo subito quanta sia la distanza da colmare.
Se poi ragioniamo che il nostro 3% è formato
soprattutto da studenti che vanno a fare i camerieri per arrotondare o raccogliere i soldi per
lo studio, mentre di quel 22% la maggior parte
sta facendo un lavoro legato a quello che sta
studiando...».
Differenze incolmabili?
«Se la disoccupazione in Italia è data per
un 60% da mancanza di lavoro e da un 40%
di disallineamento tra domanda e offerta, nel
senso che non si trovano le professionalità
necessarie, qualche ragione ci sarà. In Italia
abbiamo circa 50mila lavoratori che le imprese
non trovano: cercano ingegneri e rispondono
laureati in comunicazione che magari finiscono
nei call center».
Come se ne viene fuori?
«Prima del ‘68 negli istituti tecnici c’erano gli
imprenditori, partecipavano ai Cda, alla scelta
formativa... poi si è arrivati alla scuola unica. Ma
non basta l’espansione dell’istruzione: più offerta formativa senza specializzazione e senza
Playing
Youth: giochi
sonori
È tradizione ormai da diversi anni che nella
stagione estiva la Valtellina si faccia teatro
del Festival-Masterclass LeAltreNote. Il tema
dell’edizione 2016, “Playing Youth: giochi sonori”, è un omaggio allo “stupore infantile”: la
disponibilità di tutti i piccini (ma anche di qualche grande) a porsi in un rapporto di empatia
con il mondo circostante, entusiasmandosi
per le sue piccole e grandi meraviglie.
Come sempre, il cartellone del Festival
è ricco e variegato, presentando 32 eventi
nell’arco di un mese e offrendo al pubblico
occasioni uniche per poter incontrare personalità di prima grandezza del mondo artistico-culturale nazionale ed internazionale come
Dimitri Ashkenazy, Andrea Bacchetti, Carlo
Bellora, David Brutti, Carmine Calabrese,
Alberto Cantù, Emanuele Cardi, Nicola Cattò,
Patrizia Conti, Gloria D’Atri, Ivan Defabiani,
Gabriele Del Santo e l’Orchestra da camera
“Arrigo Pedrollo”, Bruno Giuffredi, Sophie
Hallynck, I flauti di Toscanini, Akiko Kozato,
Ann Lines, Walter Lupi, Grazia Marchianò,
Valentina Messa, Franco Mezzena e il Quartetto Viotti, Pietro Mossa, l’Orchestra a fiati
della Valtellina, Patrizia Patelmo, Francesco e
Stefano Parrino, il Quartetto di musica antica
“La selva”, il Quartetto Musagete, Andrea
Raffanini, Giorgio Colombo Taccani, Massimo
Viazzo. Anche quest’anno la parallela Masterclass consentirà a un gran numero di giovani
musicisti (provenienti dall’Italia, dall’Europa
e anche dalla lontana India) di lavorare con
docenti rinomati e di esibirsi nel Festival come
artisti a fianco dei grandi nomi.
Per tutte le informazioni consultare il sito web ufficiale del Festival:
www.lealtrenote.org.
PLEIADI 77
SOLIDARIETÀ PROGETTI
In-Presa, la cooperativa
che combatte la dispersione scolastica
Nata nel 1997 a Carate Brianza, è frequentata da circa 450 ragazzi,
molti dei quali segnalati dai servizi sociali o dalle scuole del territorio
I
Il disagio giovanile è una ferita sempre più
profonda nel corpo della nostra società e se
ne possono cogliere le tracce anche attraverso la preoccupante crescita di fenomeni quali
la dispersione scolastica e la disoccupazione
giovanile. È proprio per offrire una risposta a
questo disagio che a Carate Brianza è sorta nel
1997 Cooperativa In-Presa. Oggi Cooperativa
In-Presa si occupa di formazione professionale, formazione in alternanza scuola-lavoro,
inserimento lavorativo e aiuto allo studio. La
frequentano circa 450 ragazzi, molti dei quali
segnalati dai servizi sociali o dalle scuole del
territorio.
«Tanti di loro hanno alle spalle diverse
bocciature – spiega l’amministratore delegato
Davide Bartesaghi – e non vogliono avere più
nulla a che fare con la scuola. A loro occorre
offrire qualcosa di diverso, qualcosa costruito
a misura della loro capacità e dei loro interessi.
Altrimenti si rischia di perderli definitivamente e
di vederli andare a ingrossare le fila dei Neet».
Qual è allora la proposta di In-Presa per
questi ragazzi?
«Da oltre 10 anni abbiamo un corso in alternanza scuola-lavoro che può rappresentare per
loro un punto di ripartenza diverso: si tratta, infatti, di un percorso formativo in cui l’esperienza
78 PLEIADI
del lavoro offre da subito la possibilità di scoprire
che il coinvolgimento con la realtà genera frutti
inaspettati: ad esempio la scoperta che il tuo
contributo nel mondo è unico, ed è essenziale.
Un ragazzo, alcuni anni fa, aveva detto: “Ieri ho
montato una lampada. Quella lampada prima
non c’era, adesso c’è. L’ho fatta io”».
Oggi tutti parlano di alternanza scuola-lavoro.
«Noi siamo convinti che se fatta bene, e non
è facile, si tratta di una soluzione efficace contro
la dispersione scolastica e contro la disoccupazione giovanile, poiché crea un ponte tra scuola
e lavoro che favorisce la comprensione delle
reciproche esigenze e si traduce in successo
occupazionale. Inoltre ad In-Presa abbiamo
anche un servizio di inserimento lavorativo con
cui accompagniamo passo passo i ragazzi più
fragili all’ingresso nel mondo del lavoro».
Da dove nasce questa vostra sensibilità
al bisogno di tanti ragazzi?
«Nasce dal cuore e dall’intelligenza della nostra fondatrice, Emilia Vergani, scomparsa in un
incidente stradale nel 2000. Lei diceva: “Questi
ragazzi meritano di più. C’è da fargli provare di
più della bellezza della vita”. Ogni giorno assistiamo allo spettacolo di vedere ragazzi che si
rimettono in moto quando scoprono che la vita
può essere una possibilità positiva anche per
loro».
Come si sostiene una realtà come la
vostra?
«Da una parte siamo accreditati come
Centro di Formazione Professionale presso la
Regione Lombardia. Ma le risorse pubbliche
sono in continua contrazione. In questi ultimi
anni abbiamo cercato di coinvolgere il territo-
rio e di coinvolgerci con il territorio. Abbiamo
trovato tanti imprenditori, artigiani, aziende
piccole e grandi con cui abbiamo costruito dei
progetti condivisi che ci hanno permesso di
avere nuovi aiuti».
È in quest’ottica che si inserisce la collaborazione con Credito Valtellinese?
«Esattamente. In Credito Valtellinese abbiamo trovato un’organizzazione e delle persone con una grande sensibilità rispetto alle
tematiche sociali come quelle affrontate da
In-Presa. Credo che insieme potremo fare
tante cose interessanti e buone».
Ad esempio?
«Oltre al sostegno economico tramite la
Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, a
pochi giorni dallo scorso Natale la filiale della
banca a Milano, in Piazza Cordusio, ha ospi-
tato un temporary shop di In-Presa per due
giorni. In questo modo Credito Valtellinese ci
ha offerto una straordinaria vetrina dove i nostri
ragazzi hanno potuto presentare e vendere i
prodotti della pasticceria didattica da loro realizzati. È stata un’esperienza molto utile che
ha completato il loro percorso formativo e che
a noi ha permesso di far conoscere In-Presa a
un pubblico più ampio».
Come aiutare In-Presa
Società Cooperativa Sociale In-Presa.
Per versamenti tramite bonifico bancario:
Credito Valtellinese – Agenzia Verano Brianza
IBAN IT90P0521634021000000001635
Intestato Soc. Cooperativa Sociale In-Presa,
Via E. Vergani, 14 20841 Carate Brianza (MB)
www.in-presa.it - facebook In-Presa.
i
Un giovedì da campioni alla Casa Circondariale di Sondrio
L’inaugurazione della palestra della Casa Circondariale testimonia l’impegno dei cittadini, del
volontariato e delle persone detenute di realizzare
un luogo dove poter prendersi cura di sé e del proprio benessere. Creval ha sostenuto l’iniziativa e ha
contribuito a contattare sportivi valtellinesi di fama
internazionale per un momento di autentica partecipazione al di là delle barriere umane. Alice Gaggi,
Giorgio Dell’Agostino e Giorgio Rocca, insieme al
sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, hanno aperto una
serata accompagnata da musica jazz e dalla presenza
di oltre cento sondriesi, molti dei quali rappresentanti
delle associazioni sportive della città. «Lo sport – ha
detto il direttore della Casa Circondariale valtellinese
Stefania Mussio – insegna regole, incanala energie e
riduce gli spazi di aggressività entro limiti prestabiliti
e accettati: pone davanti a obiettivi precisi, alla fatica
di conquistarli, alla responsabilità di gestirli. Lo “sport
è di tutti”. È un ingrediente indispensabile per il reinserimento delle persone che hanno sbagliato: se vogliono, anche attraverso quei valori positivi, possono
scegliere una nuova opportunità di vita».
A rendere la serata ancora più speciale, l’impegno
delle persone intervenute
che concretamente e generosamente hanno offerto il
loro contributo per il recupero della biblioteca. La serata
infatti, oltre a celebrare lo
sport e la nuova palestra,
è divenuta l’occasione per
raccogliere fondi per ridare
luce ad un altro ambiente
prezioso per l’istituto: la biblioteca. Ancora una volta
Creval ha poi donato alcuni
scaffali e grazie alla sensibilità di un architetto, sono
stati forniti suggerimenti
utili per rendere i locali
confortevoli e luminosi. Un
restyling completo molto
colorato e apprezzato. Anche i detenuti hanno partecipato: hanno ridipinto la stanza, un vecchio armadio
è stato restaurato per raccogliere i fumetti, e le nuove
librerie sono state riportate ad un colore verde brillante.
Ma l’aiuto dei cittadini e delle associazioni sondriesi è
andato ancora più in alto: sono stati donati all’istituto
oltre 1000 volumi e moltissimi fumetti che ci si augura
possano essere presto catalogati per essere consultati, sfogliati, letti, amati da chi, nella propria intimità
desidera viaggiare altrove. E
certamente sarà ancora occasione per una nuova inaugurazione magari imitando il
“caffè letterario”.
PLEIADI 79
SOLIDARIETÀ PROGETTI
di Roberto Grazioli - Responsabile Divisione Comunicazione e Promozione Territorio
Il Credito Valtellinese ha lanciato insiemedoniamo.it,
la piattaforma di crowdfunding che aiuterà
le Associazioni Non Profit a finanziare i propri progetti
La raccolta fondi per il
Non Profit nell’era digitale
80 PLEIADI
C
Cosa significa crowdfunding? La parola
è composta da crowd = pubblico e da funding = finanziamento, e sostanzialmente vuol
dire raccolta di fondi, anche di piccola entità,
da parte di un grande pubblico.
In anni di grande crisi come quelli che
stiamo attraversando anche le associazioni
hanno sempre maggiore difficoltà nel reperire le risorse per realizzare i propri progetti.
Venendo sempre meno le sponsorizzazioni
di enti pubblici e aziende private, i metodi
tradizionali per raccogliere soldi non sono
più sufficienti.
Ecco allora che, grazie alle nuove tecnologie e ai social network come Facebook, si
sta sviluppando una nuova modalità di raccolta fondi che sfrutta le relazioni di amicizia
tra le associazioni e coloro che le seguono.
PLEIADI 81
La conferenza
stampa di
presentazione
del portale con
Grazia Vanni,
Presidente Fidal
Lombardia
e Giuliana
Gualteroni,
Presidente
CRI Sondrio
Come funziona
Nel modello che Creval ha disegnato il
funzionamento è molto semplice. Le associazioni presentano i loro progetti sulla pagina
Insiemedoniamo.it e chiedono ai loro amici di
contribuire donando, anche solo 2€ (min 2€,
max 500€), utilizzando la propria carta di credito o carta prepagata. Grande attenzione verrà
data alla promozione dell’iniziativa, anche sui
canali Social, affinché, con semplicità, sia data
la possibilità a migliaia di persone di far parte
di un progetto importante, senza fatica e senza
costi, direttamente da casa. Se qualcuno lo
desidererà, potrà comunque contribuire con
un bonifico direttamente sul conto corrente
dell’Associazione, dedicato al progetto.
Insieme Doniamo è diverso dagli altri
portali di crowdfunding?
Decisamente sì. Analizzando gli altri portali
esistenti abbiamo capito subito che potevamo
migliorare diversi aspetti.
Il “Progetto talento” 2016 Promosso
InsIeme alla FederazIone ItalIana dI atletIca leggera
Selezioniamo i progetti con molto rigore
Dovranno avere un’importante utilità sociale e interessare un pubblico ampio; Creval
selezionerà i progetti più interessanti, li pubblicherà sulla piattaforma e contribuirà subito con
una prima donazione, fino al 5% dell’obiettivo
economico del progetto.
“Progetto Talento” è l’iniziativa promossa dalla
Federazione Italiana di Atletica Leggera per
aiutare i giovani atleti con grande potenziale
sportivo nelle spese che devono affrontare
per gli allenamenti e le trasferte. Si vogliono
raccogliere fino ad un massimo di 15 borse di
studio da 3.000 euro che verranno assegnate ai
ragazzi più meritevoli.
Lo scorso 9 gennaio a Milano, presso l’Auditorium
La garanzia a chi dona
Tutti noi, quando ci troviamo davanti alla
richiesta di una donazione, ci domandiamo che
fine faranno i nostri soldi. Creval garantirà che
ogni euro donato andrà alla realizzazione del
progetto e ne monitorerà lo stato di avanzamento; inoltre le associazioni si impegneranno
a integrare le donazioni pervenute qualora non
si raggiunga l’importo obiettivo nei 120 giorni
previsti per la campagna di raccolta fondi.
Accompagniamo le associazioni
Creval affianca l’associazione in tutte le
fasi del progetto ed in particolare nella definizione della campagna pubblicitaria necessaria
per far conoscere l’iniziativa a più potenziali
donatori possibili.
Rendicontiamo con precisione
I donatori potranno in ogni momento consultare
insiemedoniamo.it per verificare, attraLIFEPAK
15
®
MONITOR / DEFIBRILLATOR
Il Progetto “monItor ambulanza” Promosso InsIeme alla crI,
comItato locale dI sondrIo
La Croce Rossa di Sondrio, accanto alla normale
gestione dell’emergenza, effettua ogni
anno circa 300 servizi di assistenza
durante eventi e manifestazioni sul
territorio della Provincia. L’obiettivo è
acquistare 2 monitor multiparametrici
con defibrillatore incorporato, dal costo
unitario di 20.000€, da collocare all’interno
delle ambulanze in grado di trasferire in tempo
reale alla centrale operativa il quadro clinico del
paziente. Si potrà così indirizzare l’ambulanza
verso l’ospedale più idoneo a curarlo.
82 PLEIADI
del Centro Servizi del Gruppo Creval, sono
state assegnate alle promesse dell’atletica 12
borse di studio 2015 del valore di 1.500 euro.
Nella fotografia, da sinistra, gli atleti Marco
Bigoni, Giulio Anesa, Danilo Gritti, Chiara
Bertuzzi, Marta Zenoni, Alessia Pavese, Sydney
Giampietro, Federica Putti, Virginia Troiani,
Lidia Barcella e Nicole Reina che saranno gli
ambasciatori per la raccolta fondi Fidal.
verso il contatore, come procede la raccolta
fondi e gli eventuali step intermedi raggiunti.
Facciamo tutto solo per la gioia di farlo
Creval non percepisce alcun compenso.
Aiuta le associazioni non profit perché fa parte
dei suoi valori, del suo senso di responsabilità
verso il territorio in cui opera.
Tutte le somme raccolte vanno esclusivamente al progetto e Creval, oltre a versare
un primo contributo, tiene a proprio carico
anche i costi pubblicitari dell’iniziativa e delle
transazioni on line.
Allora non ci resta altro che provare ad
aiutare così le associazioni che via via presenteranno i loro progetti sul nostro portale.
Per seguirci e vedere tutte le iniziative basta
fare “mi piace” alla nostra pagina Facebook
“Insieme Doniamo” e visitare periodicamente
www.insiemedoniamo.it.
Abbiamo bisogno di tutti per cambiare.
Tutti insieme per fare la differenza.
Messaggio pubblicitario
con finalità promozionale
PLEIADI 83
SPORT ATLETI CREVAL
Il team del Credito Valtellinese: da sinistra, Andrea Rota (karate),
Emmie Collinge (corsa), Michele Boscacci (sci alpinismo), Alice Gaggi (corsa),
Giorgio Dell’Agostino (canoa) e Federica Creta (karate)
I NOSTRI AMBASCI ATORI: il team Creval
84 PLEIADI
PLEIADI 85
SPORT ATLETI CREVAL
N
Non è facile raggiungere risultati
di alto livello negli sport minori: a volte
l’impegno, la dedizione e persino la
“classe” o “stoffa” che dir si voglia possono non bastare. Ne sanno qualcosa i
tanti giovani che arrivano a buoni livelli
e poi, visto che magari in qualche modo
si devono pur mantenere, abbandonano.
È anche per queste ragioni che il Creval,
da anni, sostiene tanti giovani che hanno dimostrato sul campo il loro valore.
E questo vale per Michele Boscacci
(sci alpinismo), Emmie Collinge (corsa),
Federica Creta (karate), Giorgio Dell’Agostino (canoa), Alice Gaggi (corsa) e
Andrea Rota (karate). Atleti, peraltro,
molto sensibili e vicini alle iniziative di
solidarietà portate avanti dalla nostra
banca: i giovani sportivi sponsorizzati
Creval sono, infatti, i nostri ambasciatori.
Ci aiuteranno a diffondere il progetto
“Insieme Doniamo” (si veda l’articolo
precedente), a spiegarlo e a raggiungere tanti amici che ci permetteranno
di completare importanti progetti per il
bene comune. Perché insieme si può!
EMMIE COLLINGE
Sì, è evidente: il suo nome e le sue origini non
sono proprio valtellinesi. Ma si è talmente
innamorata di questa terra che è diventata la sua
patria adottiva. “Galeotta” fu l’edizione 2014 della
Valtellina Wine Trail che la vide protagonista
assoluta nell’Half Trail, lungo i 21 km partiti
da Chiuro percorsi in 1h 37’ 06”. Lei è inglese,
nata nel 1988, ma da circa un anno abita vicino
a Sondrio insieme al fidanzato. Pratica l’atletica
in modo quasi continuativo da quando aveva 10
anni, con buoni risultati nei diversi campi, strada,
campestre e pista.
È impegnata, comunque, non solo con le
scarpette da corsa. Si è laureata in Lingue
(tedesco e olandese) e ha lavorato a Berlino per
un paio d’anni, e in Svezia per un anno come
insegnante di inglese e tedesco; poi ha fatto
un master in traduzione in Belgio. Ma veniamo
ai suoi principali risultati. Ha vinto numerose
gare a livello internazionale in Europa e solo
in questo ultimo anno può annoverare nel suo
palmares il primo posto al Valtellina Vertical
Tube dello scorso aprile 2015, allo Snowdon
Super Cup (con record) in Galles a luglio, al
Trofeo Vanoni (sempre con record) a ottobre e di
nuovo al Wine Trail Half Marathon di novembre.
«Lo scorso settembre sono arrivata seconda al
Campionato Mondiale di corsa in montagna –
ci racconta – e ovviamente voglio riprovare a
settembre in Bulgaria. I Campionati Europei sono
ad Arco il prossimo luglio, e anche questa sarà
una bellissima esperienza. Ma prima devo fare
la gara di selezione in Inghilterra». E ci saluta
manifestando il suo amore per la Valtellina:
«Correre in montagna è una cosa incredibile,
soprattutto sui sentieri della Valtellina – assicura
Emmie. – Sono innamorata della zona del
Sassella, dell’Alta Valtellina, dietro casa mia
sull’Alpe Collina... Qui c’è un sacco di posti dove
si può correre con panorami indimenticabili!».
MICHELE BOSCACCI
Vincendo il 3 aprile al Tour di Rutor s’è
aggiudicato la sua prima Coppa del Mondo con
una gara d’anticipo, esattamente 15 anni dopo
papà Graziano. Ma Michele Boscacci i primi
sci li ha messi che non andava ancora a scuola,
insieme al nonno Umberto che gli ha insegnato i
primi rudimenti. Insegnamenti, comunque, che
hanno dato sicuramente dei buoni frutti, visti i
futuri risultati... D’altronde, lo sport è quanto di
più accomuna questa famiglia, visto che papà
Graziano, come si accennava, ha letteralmente
scritto la storia dello sci alpinismo italiano.
L’amore per lo sci di Michele scoppia dopo
le prime gare importanti nelle categorie
giovanili, quando aveva 14 anni. Il debutto in
maglia azzurra avviene da junior, nel 2008, a
18 anni. Sono di quell’anno alcune importanti
affermazioni: nella categoria cadetti arriva
secondo al campionato del mondo in Svizzera,
e secondo nel circuito di Coppa Europa, mentre
vince la prestigiosa Pierra Menta in coppia con
il suo compagno Robert Antonioli. Da junior
vince 2 Coppe del Mondo. Il titolo mondiale
86 PLEIADI
FEDERICA CRETA
arriva nel 2011, come under 23, mentre nel
suo palmares sono annoverati diversi titoli
italiani assoluti, e prestigiose gare come la
svizzera Patrouilles Des Glaciers nel 2014 e il
trofeo Mezzalama nel 2015, gara già vinta da
papà Graziano nel 2001. In questa stagione è
diventato anche campione Europeo assoluto.
Quando si dice la precocità!
Già, perché se parliamo di
Federica Creta non si può
prescindere: d’altra parte,
se una vince il primo titolo
italiano a 5 anni... Allora era
cintura gialla, ma di strada
nel frattempo ne ha fatta la
giovane karateka, nata a
Sondrio nel 1997. Una strada
costellata interamente di
vittorie e di titoli. Ma una
strada anche impegnativa,
soprattutto da quando
milita nell’ASDK Mariano
Comense: conciliare l’attività
sportiva con la scuola (il liceo classico “PiazziPerpenti” di Sondrio) non è sempre facile,
visto che tre volte alla settimana deve recarsi
a Mariano per una intensa seduta di un paio
d’ore con l’allenatrice della Nazionale Nadia
Ferluga, maestro
di 8° Dan. Un
bell’impegno
anche per mamma
Patrizia che la deve
accompagnare...
I risultati, comunque, stanno
ripagando l’impegnativo
lavoro: non si contano più
i titoli regionali, italiani ed
europei nelle varie categorie.
Il 2015 è stato sicuramente
l’anno della sua consacrazione
vista la conquista della
medaglia d’oro al campionato
del mondo IKU (International
Karate Union) di Maribor,
categoria Junior, e la vittoria
nella Cuprum Cup, manifestazione della WKF
(World Karate Federation), ottenuta a Legnica
(Polonia) nella categoria senior. Nel frattempo,
lo scorso ottobre, ha pure conseguito il diploma
d’allenatore.
PLEIADI 87
SPORT ATLETI CREVAL
GIORGIO DELL’AGOSTINO
Gli piacciono la bicicletta, lo sci e
l’arrampicata, ma il meglio di sé lo dà con la
canoa e la pagaia. Tra i flutti dei fiumi, infatti,
ha ottenuto risultati importanti, nonostante
la giovane età, visto che è nato a Sondrio il
4 febbraio 1995. Ai Mondiali di canoa Under
23 dello scorso agosto sul Nantahala River a
Bryson City, in North Carolina, ha conquistato
tre medaglie, un oro, un argento e un bronzo:
il primo e il secondo con i suoi compagni nelle
prove a squadre, il terzo da solo, nella prova
Classica C1.
Tra le vittorie precedenti si segnalano l’oro
all’Europeo Junior di Solkan (Slo) nel 2012 e
l’oro ai Mondiali Junior di Lofer (Aut) nel 2013.
Nel 2014, nella categoria Senior, nei Mondiali
sul fiume Adda a Boffetto (SO), ha ottenuto
il 13° posto in gara lunga e l’11° posto nella
gara sprint. E pensare che tutto era nato in
una normalissima domenica al lago con la
famiglia, quando suo padre lo mise su una
canoa... Da allora è un impegno continuo, per
tutta la famiglia: «La mia famiglia ha dovuto
adeguarsi ai miei continui impegni,
accompagnandomi e supportandomi
(e sopportandomi) in tutto»,
assicura. Dall’inizio dell’anno fa
parte del Gruppo sportivo del
Corpo Forestale dello Stato con sede in
Valstagna. L’obiettivo del 2016 sono gli
Europei Under 23 in Austria e i Mondiali Senior
in Bosnia.
ALICE GAGGI
Non è che capita a tutti di vincere il titolo
mondiale individuale e a squadre e...
compiere 26 anni lo stesso giorno. Ad Alice
Gaggi, invece, è successo l’8 settembre 2013
a Krynica Zdroji, in Polonia, in occasione
del Mondiale di corsa in montagna. «È stato
inaspettato – ricorda – Mi ero allenata al
meglio con il resto della nazionale in quota
al Sestriere, però sulla linea di partenza
c’erano atlete molto più quotate di me.
Tuttavia, una volta partita, ho iniziato una
gara in rimonta e credo che la mancanza
di aspettative troppo elevate, mi abbia
permesso di dare tutto senza essere troppo
angosciata».
La passione per la corsa ce l’ha nel sangue.
Originaria di Faedo Valtellino, ha fatto della
corsa la sua vita. Quasi come la piccola
Heidi che andava su e giù per i pendii del
Canton Grigioni, è cresciuta, come lei stessa
88 PLEIADI
ANDREA ROTA
Chissà se come nuotatore
avrebbe ottenuto gli stessi risultati che
da karateka? Una domanda a cui Andrea
Rota non avrà mai risposta... Certo è che la
scelta di dedicarsi al karate è stata sicuramente
ripagata. Già, perché Andrea, nato a Lecco
il 28 luglio 1997, da piccolo ha praticato
diversi sport. Fino a sette anni ha alternato la
passione dei motori, trasmessagli dal padre
rallista, e quella del nuoto. Poi ha scoperto
le arti marziali continuando, però, per alcuni
anni, a praticare nuoto a livello agonistico.
Infine, la scelta del karate che l’ha portato
nella nazionale Fesik nel 2011. Attualmente è
campione italiano della sua categoria e non
perde una gara nazionale da circa 10 anni.
Inoltre ha preso parte a molteplici competizioni
e trasferte internazionali in cui ha sempre
ottenuto importanti risultati riuscendo a salire
quasi sempre sul podio. Tra le affermazioni
più importanti meritano di essere ricordati i
due argenti mondiali in Sicilia nel 2010, due
ori mondiali in Brasile nel 2012 e un bronzo
mondiale nel 2014. Alla fine dell’anno sportivo
2014 ha cambiato federazione ed è entrato a far
parte della nazionale Wuka: è stato convocato
per il prossimo Campionato mondiale che si
terrà a giugno a Dublino.
afferma, rincorrendo gli amici, ma anche
lucertole e farfalle. La corsa, però, non
è mai stata un assillo, ma un impegno
cresciuto gradualmente, e dove papà
Donato, compagno di allenamenti, ha
giocato un ruolo fondamentale. A 18
anni è stata convocata ai raduni della
nazionale di corsa in montagna e ha
iniziato ad allenarsi più seriamente,
seguita dall’allenatore Gianni
Fransci. Nel 2006 ha vinto il
primo titolo Italiano di corsa in
montagna (cat. Junior) e ha vestito
la maglia azzurra ai mondiali
di Bursa (Turchia) dove si è
classificata quarta. Tra Europei e
Mondiali ha indossato per undici
volte la maglia della nazionale.
Nel 2015 ha allungato un po’ le
distanze vincendo il titolo Italiano
di lunghe distanze e quello
di half trail.
PLEIADI 89
SPORT PROGETTI SOSTENUTI
Il Filadelfia di Torino,
un mito, una leggenda, una realtà
Sta per rinascere la “casa” della tifoseria granata. Grazie anche al
finanziamento del Creval, è in fase di ricostruzione lo stadio che ha
ospitato le imprese del Grande Torino e dove i granata hanno vinto
sei dei loro sette scudetti
A
Ancora qualche mese e lo stadio Filadelfia
tornerà ad essere la “casa” della tifoseria granata. Là dove è nato il mito del Grande Torino di
Bacigalupo, Menti, Ossola e di Valentino Mazzola, e dove i granata vinsero sei dei loro sette
scudetti i tifosi potranno tornare ad applaudire
gli uomini oggi guidati da Giampiero Ventura.
La storia
L’idea di creare lo stadio Filadelfia venne al
conte Enrico Marone di Cinzano, nel 1926 presidente della società granata del Torino Calcio.
90 PLEIADI
Il conte creò la Società Civile Campo Torino,
con quote versate a fondo perduto, e con il solo
obiettivo di acquistare l’area e costruirvi uno
stadio con annesso campo di allenamento. Dopo
la richiesta di concessione fatta al Comune di
Torino e la relativa accettazione, cominciarono i
lavori di costruzione che durarono circa cinque
mesi. L’inaugurazione dell’impianto avvenne
il 17 ottobre 1926 e, per l’occasione, si svolse
una partita amichevole tra il Torino e la Fortitudo
Roma, a cui parteciparono i rappresentanti della
casa reale. Originariamente lo stadio copriva
un’area di 38mila metri quadrati cintati da un
muro; era formato da due sole tribune e poteva
contenere un massimo di quindicimila spettatori.
Questo impianto ospitò le partite casalinghe del
Torino fino al termine della stagione 1962-1963.
Lo Stadio Filadelfia aveva delle gradinate in
cemento, e una tribuna in legno e ghisa costruita
in stile Liberty. Le poltroncine della tribuna erano
in legno, e tutte numerate. La struttura portante
dell’edificio era in cemento armato, mentre quella
delle tribune era composta da pilastri che sostenevano una rete longitudinale di capriate trasversali
in legno su cui erano sistemati pannelli di eternit.
Il parterre era formato invece da setti trasversali in
muratura. Il campo in erba misurava 110x70 metri
ed era dotato di un sistema di drenaggio.
Lo stadio subì diverse opere di ampliamento. Nel 1928 venne aggiunta la biglietteria, e nel
1932 la gradinata della tribuna venne ingrandita
portando la capacità totale a 30mila persone.
Lo stadio Filadelfia e il Grande Torino
L’impianto è spesso ricordato per aver
ospitato una delle più grandi squadre di calcio
al mondo: il Grande Torino. Qui Valentino Mazzola e compagni hanno compiuto delle gesta
davvero memorabili e battuto ogni record
possibile. La squadra granata, in questo stadio, sempre sostenuta da migliaia di spettatori
appassionati, è rimasta imbattuta per sei anni:
non subì sconfitte per cento gare consecutive.
Il 13 luglio 1943, nel mezzo della seconda
guerra mondiale, anche il Filadelfia venne
bombardato. Tra le parti danneggiate si trovava
il campo (utilizzato dagli alleati per giocare a
baseball) oltre alle gradinate di via Giordano
Bruno. Divenne inagibile per molto tempo, e
il campionato del 1943 venne disputato allo
Stadio Motovelodromo Umberto I. In seguito
il Torino si spostò allo Stadio Mussolini, futuro
Stadio Comunale.
Dopo la guerra i lavori di ristrutturazione
vennero eseguiti dal nuovo presidente Ferruccio Novo. Il 4 maggio del 1949, l’aereo che
riportava a casa il Torino da Lisbona, dove
PLEIADI 91
SPORT PROGETTI SOSTENUTI
aveva disputato una gara amichevole in onore
del capitano lusitano Francisco Ferreira, si
schiantò sulla Basilica di Superga mettendo
fine alla storia del Grande Torino e lasciando
un enorme vuoto nei cuori degli appassionati
di calcio di tutto il mondo.
Inaugurazione del “Filadelfia”
con i rappresentanti della casa reale
Dalla demolizione ai giorni nostri
Dopo una serie di vicissitudini, tra le quali
la chiusura al pubblico delle tribune anche durante le partite delle squadre giovanili, il Torino
Calcio presenta nel luglio del 1986 un piano
di recupero dello stadio. Il Comune di Torino
accetta la richiesta della società il 22 maggio
1987, l’Ufficio tecnico dei Lavori pubblici dà
il consenso alla ristrutturazione. Purtroppo,
però, i lavori non vengono mai iniziati. Con il
passaggio di proprietà della società granata
da Roberto Goveani a Gianmarco Calleri, il 10
aprile 1998 lo stadio Filadelfia viene definitiva-
mente demolito.
Dopo vari tentativi di trovare una soluzione
per la ricostruzione dello stadio, nel marzo del
2011 viene firmato l’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia che ha come obiettivo
primario quello di rimettere in piedi il glorioso
impianto storico che ospitò le imprese del
Grande Torino e le partite della squadra granata fino al 1963. Della Fondazione, presieduta
da Cesare Salvadori, fanno parte il Comune di
Torino, la Regione Piemonte, il Torino Football
Club e sette associazioni: tifosi della curva
Maratona, tifosi della curva Primavera, Centro
coordinamento dei Toro Clubs, Associazione
Memoria Storica Granata, Circolo Soci Torino
F.C., Ex Calciatori granata, Angeli del Filadelfia
e Comitato Dignità Granata.
Uno dei primi passi della Fondazione è
stato quello di bandire un concorso di idee
per la ricostruzione dello stadio, a cui hanno
partecipato ben trentaquattro progettisti che
nei loro elaborati hanno saputo conciliare la
storicità e la sacralità del vecchio stadio Filadelfia con le normative tecnologiche attuali.
Durante la commissione consiliare tenuta il
28 maggio 2012 il sindaco di Torino Piero
Fassino e l’assessore allo sport Stefano Gallo
hanno confermato l’impegno della Città per
la ricostruzione dell’impianto Filadelfia. «Lo
straordinario successo e ritorno in serie A
della squadra granata – ha ricordato Fassino
– deve dare una spinta in più alla costruzione
del Filadelfia come campo sportivo per gli al-
LO STATO DEI LAVORI
Proseguono i lavori al cantiere della
ricostruzione del Filadelfia: dopo 150 giorni
dalla posa della prima pietra, sono state
gettate le fondamenta della tribuna e ora
spuntano anche le prime strutture in muratura.
Domenica 21 febbraio, nella mattinata prima
della partita Torino-Carpi, una delegazione
di oltre 30 Toro Club provenienti da tutta Italia
ha visitato il cantiere del nuovo Fila. «I tempi
per la ricostruzione dello Stadio Filadelfia
si stanno rispettando e lavoriamo per poter
vedere il Filadelfia finito per il 17 ottobre», ha
detto il presidente della Fondazione Filadelfia,
Cesare Salvadori. E ha fornito ai presenti nuovi
dettagli sui lavori: ad aprile dovrebbe essere
posizionata la prima tribunetta, a metà maggio
il resto del prefabbricato e quindi dei posti
a sedere, inoltre nello stesso periodo verrà
fatta la semina del campo. Quindi, entro la fine
dell’estate, sarà posizionato l’intero guscio.
«Grazie alle donazioni private - ha ricordato
Salvadori - sono stati superati 200.000 euro. I
tifosi che hanno già dato il loro sostegno alla
rinascita del Fila hanno donato collegandosi al
sito della piattaforma di crowdfunding www.
insiemeperilfila.it, recandosi presso Casa Fila
oppure effettuando un bonifico bancario a
favore della Fondazione Stadio Filadelfia. Tra
le tante opportunità per sostenere la rinascita
del Fila una delle più affascinati è sicuramente
la possibilità di avere il proprio nome sui
seggiolini della Tribuna Centrale. Molte le
personalità illustri che hanno già scelto questa
opzione: Giovanni Malagò, presidente del Coni,
il giornalista Mario Giordano, direttore del TG4,
Giorgio Navone, figlio del vicepresidente del
Torino dell’ultimo scudetto e il presidente del
Torino FC Urbano Cairo».
FIRMATO L’ATTO PER LA CONCESSIONE
DEL MUTUO DI 3,5 MILIONI DI EURO
L’11 aprile è stato posto un ulteriore tassello
verso la ricostruzione dello Stadio Filadelfia.
A Palazzo Civico, nell’ufficio del vicedirettore
Giuseppe Ferrari, è stato firmato l’atto per la
concessione del mutuo di 3 milioni e 500 mila
euro garantito dal Credito Valtellinese alla
Fondazione Filadelfia. Il collegio dei Fondatori
della Fondazione Filadelfia (che riunisce il
Comune, la Regione, il Torino e le associazioni
dei tifosi che hanno cooperato per la
92 PLEIADI
rinascita del Fila), riunito nella Sala
dell’Orologio, ha poi provveduto ad approvare
il bilancio 2015, sotto la guida del presidente
Gian Carlo Bonetto che ha introdotto i lavori
sottolineando l’importanza della giornata che
vedeva presenti il sindaco Piero Fassino e il
presidente granata Urbano Cairo.
lenamenti e per le attività del Torino. Il Filadelfia deve
essere un investimento culturale, di memoria storica
e sportiva tale da rappresentare quello che il Torino
è stato ed è nella storia del calcio». A novembre del
2012 il sindaco, dopo aver incontrato il presidente
Urbano Cairo, ha confermato l’impegno della Città
a versare alla Fondazione tre milioni e mezzo di
euro da destinare alla ricostruzione dello stadio.
Anche la Regione Piemonte verserà nelle casse della
Fondazione la stessa cifra, mentre il Torino Calcio,
attraverso la Fondazione “Mamma Cairo”, stanzierà
un milione di euro.
La strada intrapresa è quella giusta e la Fondazione Filadelfia sta lavorando per ridare di nuovo a
tutti gli appassionati una casa dove poter riaccogliere
i propri beniamini e poterli sostenere mentre si allenano e preparano le partite domenicali nei due campi
di calcio previsti. Accanto al nuovo stadio Filadelfia
verrà allestita successivamente anche la nuova sede
del Museo del Torino.
Adesso l’obiettivo è quello di inaugurare il nuovo Filadelfia a ottobre 2016 in concomitanza con il
giorno 17 che è anche il giorno dell’inaugurazione
del 1926.
PLEIADI 93
INIZIATIVE EVENTI SOSTENUTI
Il Carnevale di Acireale
torna anche a primavera
riservato uno specifico concorso. E poi le tradizionali iniziative collaterali: il concorso Carri
in miniatura, il concorso Bambini in maschera,
il concorso Scuole in maschera a tema “Il cinema”, la rassegna dei gruppi musicali emergenti
Rumori barocchi, la Mostra dei bozzetti dei
Carri del Carnevale e del “Carnevale com’era”
e il concorso di disegno su cartolina postale».
Intervista al presidente della Fondazione del Carnevale di Acireale,
Antonio Coniglio, che presenta le novità dell’edizione 2016:
dal 23 al 25 aprile va in scena il “Carnevale dei Fiori”
I
Il carnevale di Acireale è senza dubbio il
più bello della Sicilia, caratterizzato da una
sfilata di carri allegorici e infiorati. Migliaia di
lampadine e luci, movimenti meccanici e idraulici spettacolari e scenografie in continua evoluzione caratterizzano i carri allegorico-grotteschi in cartapesta, mentre quelli infiorati
propongono soggetti creati interamente con
fiori veri disposti uno a fianco all’altro.
L’edizione 2016 ha proposto diverse novità.
Ne abbiamo parlato con il presidente della
Fondazione del Carnevale di Acireale, Antonio
Coniglio.
«Il carnevale quest’anno si è fatto letteralmente in tre. È partito con il Carnevale inver-
94 PLEIADI
nale (dal 30 gennaio al 7 febbraio), che ha dato
“l’arrivederci” alla grande novità dell’edizione
2016, il Carnevale dei Fiori, in scena dal 23 al
25 aprile. Si concluderà con la manifestazione
estiva.
Tra le novità di quest’anno la giornata
del giovedì grasso dedicata interamente ai
ragazzi, con le sfilate dei gruppi scolastici, gli
artisti di strada e “Balla coi carri”, una grande
festa in maschera in diversi punti del circuito
cittadino, in cui i giganti di cartapesta si sono
trasformati in discoteche a cielo aperto dove
si sono esibite le scuole di danza acesi. Dopo
molto tempo sono poi tornate da quest’anno le
maschere singole realizzate da giovani artisti e
aspiranti maestri della cartapesta, cui è stato
Perché la scelta di spostare a fine aprile la
tradizionale parata dei carri infiorati?
«Il nostro obiettivo è quello di destagionalizzare il Carnevale e ampliare l’offerta turistica
della città; da qui la scelta di rimodulare gli
appuntamenti di uno dei più antichi carnevali
italiani. Il nostro è un progetto ambizioso, ma
vogliamo trasformare il Carnevale in un reale
strumento di sviluppo dell’economia acese. In
occasione del Carnevale dei Fiori, complice
anche la stagione più mite, tutto il centro della
città barocca sarà colorato e profumato da migliaia di fiori e le macchine infiorate, peculiarità
del Carnevale di Acireale, daranno vita a uno
spettacolo unico e raffinato».
Ad Acireale, il Carnevale è anche sport.
«Sì, lo sport è stato un ingrediente speciale dell’edizione invernale del Carnevale di
Acireale 2016. Hanno fatto da corollario all’edizione invernale il “22° Grand Prix Regionale di
Corsa Senior/Master - II Trofeo del Carnevale
di Acireale”, in cui quasi 1.000 atleti (alcuni in
maschera) hanno disputato la gara correndo
lungo le strade del centro tra i carri allegorici
in esposizione. Si è svolta poi la prima edizione della “Coppa Carnevale di Acireale”, una
competizione calcistica riservata alla categoria
Under 17, cui hanno preso parte le formazioni
Allievi nazionali di Catania, Messina e Cosenza
e la formazione Allievi regionali della Junior
Calcio di Acireale».
E la Cittadella della cartapesta?
«Siamo attualmente impegnati nel rinnovamento della Cittadella che desideriamo
trasformare in un sito di interesse culturale e
turistico, dove le persone possano osservare
il lavoro degli artisti.
L’obiettivo è quello di realizzare una struttura idonea ad allocare botteghe artigianali e
negozi adibiti principalmente alla produzione
e alla vendita di oggetti in cartapesta. Sono
previsti spazi espositivi atti ad accogliere
una mostra permanente sul Carnevale e sulla
lavorazione della cartapesta per mettere in
rilievo il notevole percorso evolutivo di questa
manifestazione, nonché l’ottimo livello raggiunto dai nostri maestri d’arte della cartapesta.
Abbiamo messo al centro del nuovo progetto
l’artigianato artistico presente in città perché
vogliamo che sia messo nelle condizioni di
creare sviluppo permanente».
PLEIADI 95
SPORT EVENTI SOSTENUTI
SCIALPINISMO protagonista
sulle pendici del Meriggio
Ad Albosaggia e a Caspoggio
la seconda tappa del circuito
ISMF World Cup 2016
L
bosaggia: martedì 26 gennaio, serata con “Le
montagne si incontrano: Nepal & Orobie, storie
di uomini e di montagne” presentata dal pilota
Maurizio Folini e da Massimo Murada; il giorno
dopo l’incontro con Ueli Steck, “the Swiss
Machine” o il re dell’Eiger, in pratica colui che
ha alzato notevolmente l’asticella nell’alpinismo
moderno; infine, giovedì, ancora un campionissimo, il tre volte vincitore della Coppa del
Mondo di scialpinismo, il recordman del Kima
Kilian Jornet Burgada.
Ma veniamo alla gara. L’assalto di sabato al
Monte Meriggio ha visto al via quasi 200 partecipanti, di cui 110 in lotta per la seconda tappa
del circuito ISMF World Cup 2016: partenza e
arrivo a piedi da località Campelli per la poca
neve, i partecipanti si sono confrontati su un
tracciato con 1.750 m di dislivello positivo, 5
salite e 5 discese con 11 cambi d’assetto. In
testa per tre quarti di gara è rimasto il beniamino di casa Michele Boscacci, poi raggiunto
dallo spagnolo Kilian Jornet Burgada: i due
hanno tagliato insieme il traguardo dopo oltre
tre ore di gara. Se tra le donne ha prevalso la
francese Laetitia Roux, due trionfi italiani hanno caratterizzato le gare delle categorie juniores: Davide Magnini ha prevalso tra gli uomini
(terzo Nicolò Canclini) e Giulia Compagnoni tra
Sopra, la premiazione della gara con l’Amministratore Delegato
del Creval Miro Fiordi.
Sotto, alcune immagini della Valtellina Orobie con in primo piano l’atleta
valtellinese beniamino di casa Michele Boscacci, giunto al traguardo
insieme allo spagnolo Kilian Jornet Burgada.
le donne (terza l’atleta di casa Giulia Murada).
A Caspoggio, invece, nella gara sprint, dopo
la squalifica dello svizzero Iwan Arnold che
aveva tagliato per primo il traguardo, la vittoria è andata al tedesco Anton Palzer che ha
preceduto il campione del mondo di specialità
Robert Antonioli finito davanti al promettente
Oriol Cardona Coll. Tra le donne ha prevalso
la spagnola Clàudia Galicia Cotrina.
Lo scialpinismo mondiale ha vissuto due
giornate da ricordare negli annali. Le due gare
del 30 e 31 gennaio della 30ª edizione della
Valtellina Orobie valide per la Coppa del Mondo, sponsorizzate dal Gruppo Credito Valtellinese e organizzate in modo impeccabile dalla
Pro Loco di Albosaggia nonostante la grande
carenza di neve, hanno visto al via centinaia
di partecipanti e migliaia di spettatori lungo
le pendici del Monte Meriggio il sabato per la
gara individuale e presso l’anfiteatro del centro
della montagna Zenith a Caspoggio domenica
per la gara sprint.
Tanti spettatori anche in piazza Garibaldi a
Sondrio dove, grazie al Creval, è stato allestito
un maxi-schermo: un’iniziativa singolare per lo
scialpinismo che ha permesso di sdoganare
questo sport e farlo conoscere ad un pubblico
sempre più vasto.
Da sottolineare, però, anche gli eventi
che hanno preceduto le gare. In particolare
le tre serate svoltesi alla tensostruttura di Al-
96 PLEIADI
PLEIADI 97
Sei mesi di sport
dicembre 2015 - maggio 2016
Appuntamenti sponsorizzati
dal Gruppo Bancario Credito Valtellinese
Metti in conto la libertà
8a edizione Open Day - Lezioni di sci gratis
X Lombardia, 13 dicembre 2015
Domenica 13 dicembre 2015 le scuole sci (alpino e nordico) e snowboard della Lombardia
hanno aperto le porte ai bambini e agli adulti con lezioni gratuite per tutti. Durante
l’intera giornata i professionisti della neve lombardi sono rimasti a disposizione per
lezioni collettive gratuite di 2 ore nelle discipline dello sci alpino, dello sci nordico, dello
con il patrocinio di
snowboard e del telemark, anche per diversamente abili. Le Scuole aderenti all’iniziativa
Open Day 2015 sono state 60. I maestri hanno indossato la nuova divisa regionale riportante il logo della Regione
Lombardia, oltre al simbolo della rosa camuna e al logo del Credito Valtellinese.
59° Campaccio - Cross Country Iaaf Permit Meeting
19° Cross della Bosca
X San Giorgio su Legnano (MI), 6 gennaio 2016
Il grande cross country è sbarcato ancora una volta in Italia grazie
alla 59a edizione del Campaccio Cross Country che mercoledì 6
gennaio 2016 ha segnato la seconda tappa del circuito mondiale
Iaaf Cross Country Permit. Ai nastri di partenza fin dal mattino ci
sono stati gli Amatori e poi ragazze
e ragazzi di tutte le età fino ai grandi
campioni che hanno reso storica
ed epica questa ennesima edizione
della corsa sui prati di San Giorgio
su Legnano. Organizzazione come
sempre a cura dell’Unione Sportiva
Sangiorgese sostenuta da Creval.
X Morbegno (SO),
24 gennaio 2016
Successo a tutto tondo per il Cross
della Bosca, gara regionale di corsa
campestre. Un super Cross della
Bosca, giunto alla 19ª edizione e
ottimamente organizzato dal GS CSI
Morbegno a Campovico, ha assegnato i titoli regionali giovanili
di società di cross. Nella assoluta femminile, disputata su un
percorso di 3 chilometri, l’azzurra di corsa in montagna Alice Gaggi
non ha avuto rivali ed ha tagliato il traguardo a braccia alzate con il
crono di 10’08’’8, prima della categoria seniores.
NON SPRECHI
CARTA
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PORTATA DI MANO
X Sestriere (TO), 25-29 gennaio 2016
I Campionati Sciistici delle Truppe Alpine (Ca.STA) hanno lo scopo di
verificare l’addestramento raggiunto dalle Unità e di rinsaldare, in un
clima di sereno confronto, i vincoli di amicizia sportiva tra gli Eserciti
di Paesi amici ed alleati nello spirito del Partnerariato per la Pace,
nonché con gli appartenenti all’Associazione Nazionale Alpini. Molte le
competizioni, che in un’intensa settimana hanno impegnato centinaia
di soldati nel tentativo di aggiudicarsi i vari Trofei in palio ed i titoli di
“Campione italiano dell’Esercito” nelle diverse discipline sportive.
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Alpiniadi Invernali ANA
X Valtellina, 25-28 febbraio 2016
Dal 25 al 28 febbraio 2016 la Valtellina ha ospitato la seconda edizione
delle “Alpiniadi invernali”, valida per l’assegnazione dei titoli ANA di sci
di fondo, sci alpino, sci alpinismo e duathlon invernale. Si è trattato di
un appuntamento sportivo di sicuro valore che ha interessato i Comuni
di Bormio, Valfurva, Valdisotto e Valdidentro che, per 3 giorni, sono stati
al centro di gare sciistiche a cui hanno partecipato i migliori atleti delle
associazioni nazionali e internazionali degli alpini.
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68a Edizione Ca.STA - Campionati Sciistici
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