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Meme: l`umorismo nel social media - benvenuti su media

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Meme: l`umorismo nel social media - benvenuti su media
Meme: l’umorismo nel social media
Con la diffusione dei social media e la possibilità dello spettatore di divenire spett-attore, l’umorismo subisce una trasformazione
che va a integrare le forme classiche presocial.
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L’umorismo e le sue differenti sfumature e categorie
La diffusione dell’umorismo nella comunità di internet: il meme
La stratificazione del meme e l’interpassività
Il meta umorismo, la parodia dell’umorismo stesso
Estetica e arte del meme
Impoverimento grafico formale, arricchimento simbolico
Esempi e casi emblematici
Sitografia e bibliografia
1. L’umorismo e le sue differenti sfumature e categorie
L’umorismo è una caratteristica intrinseca al genere umano che sin dall’antichità permete di esprimere e
percepire l’incongruenza, la comicità e la fragilità della realtà. A partire dal XIX secolo numerosi filosofi si
occupano di studiare in maniera sistematica l’umorismo, rivelandone la delicatezza del tema.
Ciò che accomuna i diversi saggi è l’aspetto sociale dell’humor, sia in ambito
comunitario, come studiato da Bergson ne “Il Riso” (1900), in cui il comico
diviene il castigo sociale della comunità, attraverso il quale i comportamenti
vengono corretti, sia in ambito individuale, come teorizzato da Pirandello ne
“L’umorismo” (1908), che attraverso il significato celato oltre alla risata l’uomo
arriva a riconoscere l’incoerenza dell’esistenza. Bergson tiene a sottolineare la
natura prettamente umana del sentimento del contrario, che diventa evidente
nella personificazione di animali, piante e oggetti.
Una caratteristica così delicata non può che diramarsi in differenti vie e
palesarsi sotto diversi aspetti. Troviamo quindi le forme canoniche della
barzelletta e della gag, la sottigliezza dell’ironia e la cattiveria della beffa,
l’imitazione e la satira, la freddura, il gioco di parole, il non sequitur e i
paradossi, l’humor nero e lo stereotipo, l’ossimoro, la maschera,
l’understatement e molte, molte altre tecniche.
Con il passare dei secoli inoltre, oltre al differenziarsi per tecniche si evolvono e sviluppano anche nuovi
metodi di diffusione: la sempiterna tradizione orale viene affiancata prima da quella scritta locale, di cui
l’Iscrizione di san Clemente e Sisinnio è un buon esempio, e in secondo momento quella diffusa su grande
scala con l’invenzione della stampa; seguita poi dalle innovazioni del ventesimo secolo di radio, televisione e
web.
“Traite fili dele pute” – Iscrizione negli affreschi della chiesa di San Clemente e Sissinio, dove il papa viene sbattuto fuori di casa a calci suscitando
ilarità. I molesti ospiti vengono puniti col dover trasportare enormi pietre in una forma di punizione a metà tra la vendetta classica e il contrappasso
dantesco, il tutto condito dall’ironia popolare.
2. La diffusione dell’umorismo nella comunità di internet: Parazyte
Dal 1995 internet è diventato una realtà ogni giorno più incisiva nell’ambito delle comunicazioni di massa, se
non predominante. Il fiorire delle community e il loro relazionarsi genera nel panorama dell’humor una
ventata di aria fresca e di dinamicità che mancavano nel rapporto uno a molti di radio e televisione.
Le chat di IRC, i moduli di Yahoo Answer, le comunità di forumfree e blogfree, 4chan, facebook e youtube,
sono ambienti di studio sicuramente generosi di contenuti, aggiornati, diffusi e assimilati, ma la nostra ricerca
vuole sondare un internet vergine, non ancora massificato. A questo proposito useremo Parazyte, un sito
accessibile tramite TOR in stato di semi abbandono, conservato intatto come un faraone in una tomba.
Link onion
Parazyte è un sito protetto e non indicizzato nei motori
di ricerca di google, a cui si può accedere solo tramite
link e browser compattibile con gli inidirizzi .onion, ad
esempio TOR. Nasce come sito di protesta contro la
censura in america e nel nord europa della seconda
metà degli anni novanta. L’ideologia che lo permea è
quella della sottile ironia anarchica, in contrasto a quella
sedata promossa dalle forme di governo atte a soffocare
l’individualità.
La community che si viene a creare quindi è omogenea sia per età, sia per nazionalità, sia per credo; e questo
permette il generarsi di una quantità di contenuti densi di humor dalle categorie più disparate, accomunati
tutti da una forma intrinseca di umorismo ed ironia verso il potere oscurante della censura che trasforma
contenuti di stampo illecito, immorale o adulti in sofisticati meme stagionati.
Parte del manifesto di Parazyte, “La pace e il lavoro rendono liberi”, l’antiautoritarismo militare, l’accessibilità dei negoziati di pace a
tutti e non inquinata da mandati.
Riporto inoltre diversi documenti in formato txt scaricati dagli archivi del sito stesso e riuplaodati sul mio
database altervista. La datazione di alcuni risulta evidente, soprattutto nelle categorie più influenzate dal
progresso tecnologico come la categoria XVI. Computer viruses, XIII. Privacy & Cryptography, IX dealing with
the legal system e così via; l’ingenuità di certi scritti (“Per recuperare informazioni su qualcuno andate a
frugargli nei cestini il giorno della raccolta della carta in cerca di documenti stracciati”) ci porta a guardare il
tutto con uno sguardo a metà tra il divertito e il compassionevole, caratteristico dell’autoironia.
È negli aspetti umani che risalta il fine
senso dell’umorismo comune alla
neonata comunità di internet: le
categorie numero sei, numero dieci e
undici, e dalla diciassette in poi, che
contengono manuali e how-to per il più
disparato genere di cose (dalla
necrofilia al suicidio, dallo spaccio alla
propaganda non autorizzata) scritti
Sopra: Introduzione a “The ultimate guide on trashing”, da notare il cappello introduttivo: “it’s not fun, it’s
science”
con
un
intrinseco
umorismo
(non è divertimento, è scienza)
pirandelliano che, mutatis mutandis, ci avvicina agli autori con trasporto umano e autoironia in un dolce naufragar.
Proprio nel web quindi si sviluppa la forma di umorismo del meme, che da definizione è elemento di una
cultura o di un sistema di comportamento trasmesso da un individuo a un altro per imitazione, caratteristiche
fondanti del sistema Like&Share imposta dall’egemonia dei social media odierni.
Il 2015 ha consacrato il meme a colonna portante della struttura social, aprendo le porte del meme anche
concettuale e non più banalmente comico alle masse e alla diffusione su scala mondiale, soprattutto grazie
a Facebook e la nuova feature di implementazione delle gif, iconografico simbolo dei primi anni del
ventunesimo secolo e ormai baluardo della nuova corrente Vaporwave e di New Aesthetic Culture.
Sopra: Indice delle categorie in cui è divisa la homepage di Parazyte. Si può notare una certa durezza di contenuti.
Sotto: Una piccola lista di esempi con relativo link dove possiamo trovare il sottile senso dell’umorismo dei manuali di Parazyte.
Disclaimer: non sono interessato in maniera letterale in queste cose, sia chiaro, riporto a scopo esclusivamente informativo.
Anarchist Cookbook Satire,
Uncle Fester - LSD Manifacture,
How to cheat at school,
Ultimate Guide to Trashing
Anarchist Handbook,
Pratical guide to suicide,
Not so popular sexual activity,
3. La stratificazione del meme e l’interpassività
A differenza dell’esperienza dinamica di Parazyte, che ad
una scarsità di contenuti sopperisce con la vivacità del
porsi utenti attivi in un ambiente mediale, il panorama
odierno dei social è strutturato nella forma di cascata di
eventi da passare al setaccio, e allo stesso modo il
contenuto umoristico investe e travolge l’utente che
segue e rimesta il flusso della corrente, senza però
defilarvicisi, consumando un icona in tempi sempre più
veloci.
Il meme massificato, all’alba del 2016, ha un’aspettativa di
vita di circa due, tre mesi, con un picco di diffusione di
qualche settimana. Nell’arco di questo periodo esso
subisce tutte le trasformazioni possibili immaginabili,
spaziando dalla cultura pop agli eventi di attualità e
politica. Una volta terminata la moda il meme cade
nell’oblio e diventa ai limiti del tabù, del cattivo gusto:
invecchia in maniera velocissima.
John Travolta spaesato, seconda metà 2015
Be like Bill meme – Di ampia diffusione da fine 2015
Esempi emblematici sono quelli recenti di John Travolta
che smarrito si guarda attorno, il Sii Come Bill, John Cena,
i datati rage comics, Scumbag Steve, la Overly Attached
Girlfriend e molti altri. Tutti questi modelli aperti alla
modifica degli utenti in realtà non si risolvono che in
temporanei punti di vista della società, diventando
pattern prestabiliti dove l’umorismo della massa va a
incanalarsi, generando la stessa interpassività che cela
passività dietro un’apparente interazione, non
discostandosi quindi dal livello di contenuti proposto dalla
classica televisione.
4. Il metaumorismo, ovvero l’umorismo sull’umorismo stesso
L’aridità inventiva del banale meme di massa genera però un terreno fertile allo sviluppo di un umorismo
raffinato e sottile, un’ironia che affonda le sue radici nell’umorismo stesso, sorridendo dell’humor di massa,
della massa e dell’utente stesso in prima persona. Scavando tra gli strati della comicità 2.0 le direzioni in cui
ci si può diramare diventano potenzialmente infinite: parafrasando la rule 34 di internet: se esiste, ne esiste
il meme.
È qua che la potenza di internet viene sprigionata: analogamente
all’esperienza di community come quella di Parazyte si sviluppano piccole
aggregazioni che fanno umorismo più disparato: Gerbil Memes, Bionicle
Memes, Rough Roman Memes, The Philosopher Memes, Minimalistic
Memes, sono solo alcuni esempi di umorismo intrinseco alle cose: roditori,
giocattoli della lego, antica roma: il tutto è trattato come coperto dal
sottile strato di ironia velata di tristezza e apatia della società odierna.
Il primo punto di vista del
The Philosopher Memes
metaumorismo è quindi
questo: riconoscere ciò che di comico pervade ogni cosa, in
una sorta di dadaismo mediatico. Pagine Facebook e archivi di
dati memetici come quelli di Shitpostbot 5000, LSD: Me
meEmulator, Colorful M e m e s, invece si
sviluppano in un’altra direzione: destrutturalizando i contenuti
del meme ordinario e rimestando in un minestrone digitale, il
significante e il significato si slegano e nella processualità dello
shitposting, termine indicante una condivisione sfrenata di
contenuti inflazionati, trovano il loro compimento artistico.
Il secondo stato del metaumorismo è la completa immersione,
la rinuncia ai nessi di causa effetto e l’immedesimazione
completa
nell’immaginario
memetico,
paragonabile
all’iniziazione di un adepto in un culto dogmatico. A questo punto quindi troviamo l’ossimoro che
contrappone l’aspetto ferreo del dogma del meme delle profondità alla frivolezza del divertimento della
massa: la presa di coscienza e il gusto amaro dell’assenza, che smuove l’animo e rende l’utente davvero
interattivo.
Shitpostbot5000 memes
L’interazione quindi si trasforma da inconsapevole, ovvero nella semplice
diffusione del meme, a collaborativa e d’esperienza, nella partecipazione
attiva alla creazione di nuove comunità e punti caldi nel sostrato del web,
definiti e caratterizzati dalle attitudini, dalle capacità e dalle inclinazioni di
ciascun utente.
Ovviamente, come tiene a precisare Paolo Rosa ne “L’arte fuori di sé”, i
risultati di queste collaborazioni mediatiche possono condurre a effetti non
preventivati e anzi discostarsi anche di molto dalle intenzioni di partenza. È
il caso di esperienze come quelle di Minimalist awful album art on ms paint
and also avant garde haikus, che, in positivo, si trasforma da normale pagina
di Facebook a entità collaboratoriale con matrice nell’utenza stessa. Proprio
gli utenti infatti si adoperano a guarnire di contenuti (in particolare:
copertine di dischi ridisegnate alla bene e meglio con Paint) la pagina, iniziata
come iniziativa individuale da un ragazzo ancora in età da college.
Copertina di Steven Wilson ridisegnata per Minimalist awful album
5. Estetica e arte del meme
Abbiamo già operato una distinzione tra le due macrocategorie in cui l’umorismo si divide nella comunità
social: una parte più compatta per il pubblico di massa e una più ramificata e capillare che si espande in
profondità. Tenendo conto di questa divisione è possibile schematizzare l’evolversi delle influenze artistiche
e prettamente grafiche nell’icona del meme.
Nella prima ramificazione, quella dell’umorismo di massa, la strada si divide in due principali direzioni: quella
dei demotivational, caratterizzati da fotografia e testo abbinato, e quello dei rage comics, incentrati su un
estetica del brutto e della scarsa qualità.
Il ramo dei demotivational, di stampo fotografico, si allarga a macchia d’olio
stando al passo con le mode e i trend del momento. Si tratta di foto-icone,
volti celebri di quei quindici minuti di fama predetti da Warhol anni e anni
fa, situazioni colte e adattate alle vicissitudini quotidiane, reinterpretate
nell’ottica 2.0.
La via dei rage comics invece si evolve ad integrare tutta l’iconografia
povera di valore umoristico, ma solo comico: deficitaria quindi di quel
trasporto umano che caratterizza l’humor vero e proprio e anzi, carente
anche del profondo simbolismo caratteristico del meme antropologico che
abbiamo definito all’inizio, diventando quindi soltato un ideoide di topos
letterario. Qua l’aspetto estetico è trascurato: contando l’impatto a prima
vista i disegni non contengono uno studio sistematico ma anzi
rappresentano schematismi che velocizzano l’asssunzione e
l’assimilamento.
Dalla parte opposta invece, nelle profondità della cultura underground, il
diramarsi delle realtà rende più variegato l’aspetto grafico della
community: una consistente porzione si lega senz’altro alla fotografia,
rimestandola però quasi sempre in contesti alieni al significante originale,
operando quindi una decontestualizzazione che suscita ilarità e humor.
Parallelamente una ricerca artistica più sostanziosa si avvale delle correnti
della pixel art, come 8-bitfiction, del minimalismo, con Minimalistic
Memes, la cultura anime di Fresh Animu memes from a Mexican Otaco e
quella manga sconsolata di Pun de la Pun; la corrente di New Aesthetic
Vaporwave di VaporWave RadicalGGグレープソーダ.
6. Impoverimento grafico formale, arricchimento simbolico
Continuando ad analizzare gli strati più bassi, quasi reconditi, della cultura del meme nel web, è possibile
riscontrare un processo analogo a quello della trasformazione di pittogrammi in ideogrammi e
successivamente simboli fonetici: la stratificazione e la metabolizzazione di un simbolo da parte di una massa
infinita e continuamente stimolata e stimolante rende l’operazione di impoverimento incredibilmente
veloce, ormai osservabile ad occhio nudo.
Un caso emblematico è quello del meme LOSS, conosciuto anche come CADbortion, tragica deriva di una
striscia eccessivamente drammatica inserita in una strip della serie CTRL+ALT+DEL, webcomic trattante
prevalentemente videogames, dell’autore americano Tim Buckley. In un episodio la protagonista femminile
soffre di aborto spontaneo e viene ricoverata in clinica. Le reazioni dell’utenza e di tutto quanto l’internet
sono esplosive: l’immotivata drammaticità inserita in un contesto privo di qualsivoglia introspezione
psicologica abbassa il livello di delicatezza del tema a zero.
Le parodie si diffondono in maniera virale, dapprima nell’ambito della massa, per poi continuare striscianti
anche nell’underground. LOSS diventa uno spartiacque nella cultura di internet: allo stesso tempo è lama
tagliente e fardello della vergogna; simultaneamente ironia raffinata contro la strumentalizzazione delle
malattie e delle sofferenze altrui e rovina dei meme.
Il concetto viene assimilato in maniera così forte da venir destrutturalizzato e riproposto in tutte le salse, fino
ad arrivare alla chiusura definitiva nell’estremo minimalismo dove il meme è rappresentato da tre linee in
croce che pur non comunicano una virgola in meno dal disegno originale di partenza.
Sopra: L’originale strip di Ctrl+Alt+Del
A lato: alcuni degli edit della community
7. Esempi e casi emblematici
Quest’ultima parte di lavoro vuole essere una raccolta non ordinata di disparati meme dalla forza
comunicativa innegabile, scelta a discrezione del mio personale gusto e senso estetico. Lungi da me l’idea di
indirizzare verso alcuni piuttosto che altri siti il lettore, e anzi nemmeno privilegiare una via più di un’altra.
È doveroso però alla fine di una ricerca come questa andare a giustificare e riportare le fonti che hanno
ispirato e guidato il lavoro, che senza non sarebbe stato possibile.
8. Sitografia e bibliografia
Know your meme
http://knowyourmeme.com
Wikipedia – voce: Umorismo
https://it.wikipedia.org/wiki/Umorismo
Enciclopedia Treccani – voce: Umorismo
http://www.treccani.it/enciclopedia/umorismo/
Roma Leggendaria – Iscrizione San Clemente
http://roma.andreapollett.com/S2/roma-c3i.htm
Parazyte
http://kpynyvym6xqi7wz2.onion/
“L' arte fuori di sé” – Paolo Rosa, Andrea Balzola, Feltrinelli serie Bianca
“Arte e televisione. Da Andy Warhol al grande fratello” – Marco Senaldi, 2009, Postmedia Books
“Il corpo immortale” – Riccardo Notte, 2015, Bulzoni
“Storyboard” – Riccardo Pesce, Andrea Balzola, Dino Audino Editore
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