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Opere paravalanghe
OPERE DI DIFESA DALLE VALANGHE dott. ing. Mauro Gaddo Interventi di tipo strutturale nella zona di distacco • Gli interventi di difesa di tipo strutturale nella zona di distacco hanno lo scopo di impedire l’innesco del meccanismo di distacco delle valanghe. Si distinguono tre gruppi principali: • a) provvedimenti contro lo scivolamento del manto nevoso; • b) barriere fermaneve; • c) opere frangivento Provvedimenti contro lo scivolamento del manto nevoso I provvedimenti contro lo scivolamento del manto nevoso servono ad evitare la rottura del manto nevoso e consistono nel modellare il profilo del pendio o nell’aumentare la rugosità del terreno. Il loro impiego è generalmente associato ad una adeguata operazione di rimboschimento. Si distinguono tre gruppi principali: • a) terrazzamenti e gradoni; • b) soglie con ancoraggio a fune, pali infissi e cavalletti treppiede; • c) rimboschimento Terrazzamenti e gradoni • I terrazzamenti ed i gradoni si usano su versanti moderatamente acclivi, in genere con pendenza inferiore a 35°, dove il fenomeno di trasporto della neve da parte del vento è trascurabile e gli spessori massimi del manto nevoso sono inferiori al metro e mezzo Gradoni Terrazzamenti • Sono analoghi ai gradoni, da cui si differenziano per il fatto che il materiale di riporto è sorretto a valle da un manufatto (muro, gabbioni); ciò consente la costruzione anche su pendenze elevate ed una minore distanza tra gli allineamenti Terrazzamenti Terrazzamenti Soglie, pali e cavalletti treppiede • Soglie, pali infissi e cavalletti treppiede si utilizzano per aumentare la rugosità del terreno e per ancorare gli strati di neve vicini al suolo, su versanti di pendenza contenuta, in genere inferiore ai 35°, e spessori del manto nevoso inferiori al metro e mezzo Soglie Infissione di pali Pendenza [°] 30 35 40 45 Distanza [cm] 200 150 120 90 Cavalletti treppiede Cavalletti treppiede Cavalletti treppiede Rimboschimento • L’opera di rimboschimento è spesso associata agli interventi precedenti, in quanto le giovani piantine messe a dimora devono essere protette dalle valanghe e dal movimento della neve in generale. Il bosco svolge una preziosa funzione di controllo delle valanghe, prevenendone la formazione e ostacolandone il movimento Barriere fermaneve • Le barriere fermaneve si utilizzano per ostacolare il moto di scivolamento del manto nevoso per tutta la sua altezza. Per tale motivo, in funzione anche della tipologia, le loro dimensioni possono essere estremamente diversificate. Le barriere si distinguono a loro volta in strutture rigide ed elastiche. Si distinguono tre gruppi principali: • a) rastrelliere e ponti da neve; • b) reti da neve • c) strutture “ad ombrello” Barriere da neve le file situate a valle hanno i bordi coperti da quelle sovrastanti Barriere da neve per ostacolare lo sconfinamento di vicine valanghe a lastroni si possono disporre, lungo il bordo della zona sistemata, al centro del normale distanziamento L, delle opere supplementari Barriere da neve Barriere da neve Barriere da neve la caduta di cornici di neve può provocare danni alle barriere Barriere da neve nei tratti concavi le barriere possono essere completamente sommerse dalla neve Barriere da neve le opere collocate nelle depressioni rischiano di essere completamente ricoperte dal manto nevoso e danneggiate Barriere da neve L = fl Hk Distanziamento opere lungo il pendio K⋅N fl = 2 ⋅ cosψ ⋅ (sen ψ − cosψtgϕ ) Fattore di distanziamento Barriere da neve Distanziamento opere lungo il pendio Barriere da neve H k ≥ H estr le opere di stabilizzazione influenzano sensibilmente il deposito della neve Barriere da neve H k ≥ H estr fattore di scivolamento N Barriere da neve 270 kg/m3, corrispondente ad un altitudine di 1500m e ad una esposizione ONO-ENE densità della neve di calcolo z f c = 1 + 0.02 ⋅ − 15 H k ≥ Hestr 100 coefficiente d’altitudine fc per altitudine superiore a 1500 m ad altitudini inferiori ai 1500 m si dovrà assumere fc = 1, mentre oltre i 3000 m, fc = 1.3 Barriere da neve 2 H S =γ ⋅ ⋅K ⋅N 2 ' n H k ≥ H estr a S =S ⋅ N ⋅ tgψ ' q ' n 2 Dk G =γ ⋅ ⋅ tgδ 2 Barriere da neve In funzione della densità e dell’angolo di attrito del terreno 2 H ' Sn = γ ⋅ ⋅K ⋅N 2 ρ (t/m³) 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 K/sen2ψ 0.7 H k ≥ H0.76 estr 0.83 0.92 1.05 Barriere da neve Distribuzione delle pressioni della neve, effettive e di calcolo H k ≥ H estr In pratica si sostituiscono le pressioni marginali con un sovraccarico costante equivalente SR’, parallelo al pendio e ripartito sul tratto ∆l a partire dall’estremità Barriere da neve S = f ⋅S A f r = (0.92 + 0.65 ⋅ N ) ⋅ ≤ (1 + 1.25 ⋅ N ) r n 2 Il limite superiore vale per H k ≥ H estr fr : fattore marginale un’opera isolata (A>>2m) ' R A DK ∆l = 0.60 ⋅ ≤ 2 3 ∆l è la lunghezza d’applicazione del sovraccarico marginale SR’ Barriere da neve R = S +G ' N ' N ' N RQ' = S Q' + GQ' R = R ' H k ≥ H estr Si ammette che il punto di applicazione della risultante R’ si trovi a metà altezza dell’opera ' 2 N ' 2 Q +R R =S +G +S ' N ' N ' N ' R Barriere da neve h = 0.77 ⋅ H K H k ≥ H estr La seconda ipotesi di carico, considera l’innevamento parziale della struttura per un’altezza della neve h [m] Barriere da neve La risultante R’ [t/m] si assume invece uguale per modulo e direzione a quella calcolata con la prima ipotesi di carico, così come il fattore marginale fr e la lunghezza d’applicazione ∆l. h •il punto di applicazione della risultante = 0.385 ⋅ H K 2 R’ è più basso, ossia ad un’altezza •la pressione specifica della neve [t/m2] è maggiore, essendo aumentata del fattore 1/0.77=1.3 Rastrelliere e ponti da neve • Le rastrelliere ed i ponti da neve sono strutture di tipo rigido, costituite generalmente da un telaio portante in legno o acciaio ancorato al terreno, sul quale viene posizionata una griglia di elementi metallici o legname. Questi ultimi possono essere collocati parallelamente (ponti da neve) o normalmente (rastrelliere) alle curve di livello. Nella pratica corrente queste opere possono essere realizzate anche con altri materiali e altri schemi statici, ma le tipologie sopradescritte si sono rivelate più consone all’uso prescritto Rastrelliere e ponti da neve Rastrelliere e ponti da neve • Pur nell’impossibilità attuale di formulare un giudizio definitivo sull’efficacia di ponti e rastrelliere, sia con riferimento alla capacità di trattenuta che all’entità dei danni a cui ciascun tipo di struttura è maggiormente soggetta, osservazioni pluriennali sul campo hanno dimostrato che: • - la differente pressione che ciascun strato di neve all’interno del manto trasmette alla griglia nelle rastrelliere viene ripartita su tutti i travetti verticali, mentre nei ponti è trasmessa in modo disomogeneo a ciascuna barra (figura a); Rastrelliere e ponti da neve • - il fenomeno sopra evidenziato nelle rastrelliere si verifica per qualsiasi altezza del manto nevoso. Nel caso dei ponti, specie a primavera, alcune barre risultano molto sollecitate, altre addirittura possono essere scariche (figura b); • - le differenti modalità di assestamento della neve sulle strutture fanno si che la rastrelliera sia meno facilmente sommersa nel caso di precipitazioni nevose fuori dell’ordinario (figure c, d); • - fra due barre di un ponte può verificarsi con più frequenza uno scivolamento di neve (figura g); Rastrelliere e ponti da neve • - le precipitazioni nevose si accumulano più facilmente sulle barre orizzontali (figura h); • - dal punto di vista costruttivo, nelle rastrelliere è più facile rinforzare le strutture di margine per tener conto dell’eventuale sovraccarico. • Ponti da neve e rastrelliere sono in ogni caso comunemente ed indifferentemente utilizzati nel campo ingegneristico. I primi sono realizzati prevalentemente in acciaio, le seconde in legno. Rastrelliere e ponti da neve Rastrelliere in legno Ponti in acciaio Rastrelliere in legno Ponti in acciaio Reti da neve • Le reti da neve sono strutture di tipo elastico, nelle quali la griglia è sostituita da una rete di acciaio zincato tesa su montanti ancorati al terreno. Rispetto alle strutture di tipo rigido, hanno il vantaggio di essere leggere, poco impattanti e capaci di assorbire gli urti di massi e blocchi di ghiaccio senza subire notevoli danni. Per contro, molto più delicato è il dimensionamento delle fondazioni, stante le forti sollecitazioni in gioco, e scarsa è la capacità di trattenuta di scivolamenti di neve molto soffice, a meno di non ridurre la dimensione delle maglie Reti da neve Reti da neve Reti da neve Pannello secondario Pannello principale Reti da neve Spine passanti Fune di bordo Reti da neve Strutture “ad ombrello” ERDOX Betonform, mod. ERDOX dim. Cm 360x310 ca. per altezza neve con Dk=3,10 mt. oppure Dk=3,60 mt. a monoancoraggio Strutture “ad ombrello” Vela Ridotti tempi di cantiere Versatilità d'impiego Perforazioni ridotte ad un solo ancoraggio Montaggio facile e veloce Indipendenza dei singoli elementi Peso contenuto - circa 300 kg Opere frangivento • Le opere frangivento si utilizzano per modificare il fenomeno dell’accumulo della neve trasportata dal vento. • Il deposito della neve sui versanti sottovento può essere ridotto sensibilmente posizionando barriere fermaneve nei ripiani sovrastanti. • Le opere creano una perturbazione nel flusso del vento che, ridotta la velocità, provoca il deposito della neve trasportata nei pressi della barriera. Opere frangivento Opere frangivento Per evitare la formazione di cornici si utilizzano: • deflettori da vento: agiscono sul flusso del vento, creando in tal modo una discontinuità di suddivisione e di struttura nel manto nevoso circostante • tettoie acceleratrici: in questo caso, sulla base del principio di Venturi, le correnti subiscono un’accelerazione e non depositano la neve dietro le opere Opere frangivento Deflettore da vento Opere frangivento Principio di funzionamento della tettoia acceleratrice Opere frangivento Deflettori e barriere da neve per stabilizzare il pendio Problematiche da considerare in sede di progetto Ponti in acciaio Ponti in acciaio Ponti in acciaio ZONA Canale monte - Opera D56 D56 Zona Canale monte - Opera D56 Localizzazione Lunghezza filare : 14,00 m Quota m s.l.m. : 1788 m s.l.m. Caratteristiche struttura Tipo struttura : ponte da neve in cavallotti d’acciaio e griglia in tronchi di legno Tipo Fondazione: plinto in calcestruzzo realizzato in opera contro terra Altezza struttura: 2,0 m Numero montanti: 5 Stato di conservazione fondazioni : buono Stato di conservazione struttura : legname marcio Caratteristiche pendio Pendenza media lato monte : 40° Copertura vegetazionale : molto rada Zona Canale monte - Opera D56 La vegetazione è praticamente assente Osservazioni: il legname è da sostituire ma l’opera potrebbe essere impiegata ancora, tenuto conto che la zona è quasi priva di vegetazione e le pendenze a monte sono molto elevate Giudizio complessivo: da mantenere ZONA Canale monte - Opera D53 D53 Zona Canale monte - Opera D53 Localizzazione Lunghezza filare : 48,00 m Quota m s.l.m. : 1762 m s.l.m. Caratteristiche struttura Tipo struttura : rete da neve con montanti in tubi d’acciaio, paramento in pannelli in rete triangolare elastica Tipo Fondazione: micropalo con piastra a scodella per appoggio puntone Altezza struttura Dk: 3,0 m Numero montanti: 13 Stato di conservazione fondazioni : discreto Stato di conservazione struttura : le funi sono da tesare Caratteristiche pendio Pendenza media lato monte : 45° Copertura vegetazionale : buona Zona Canale monte - Opera D53 L’opera si inserisce fra la vegetazione Osservazioni: l’opera è in discrete condizioni, c’è da eliminare del legname minuto. Appena a monte c’è una fila di ponti in acciaio e legno in buone condizioni Giudizio complessivo: da mantenere ZONA Canale monte - Opera D52 D52 Zona Canale monte - Opera D52 Localizzazione Lunghezza filare : 64,00 m Quota m s.l.m. : 1740 m s.l.m. Caratteristiche struttura Tipo struttura : rete da neve con montanti in tubi d’acciaio, paramento in pannelli in rete triangolare elastica Tipo Fondazione: micropalo con piastra a scodella per appoggio puntone Altezza struttura Dk: 3,0 m Numero montanti: 17 Stato di conservazione fondazioni : buono Stato di conservazione struttura : le funi sono da tesare, schianti da eliminare Caratteristiche pendio Pendenza media lato monte : 40-43° Copertura vegetazionale : rada Zona Canale monte - Opera D52 Cè un grosso schianto che ha danneggiato la rete da neve Osservazioni: l’opera è in buone condizioni, c’è da eliminare uno schianto di 1 mc circa che ha allentato le funi Giudizio complessivo: da mantenere Interventi di tipo strutturale nelle zone di scorrimento ed arresto • Gli interventi di difesa di tipo strutturale nelle zone di scorrimento ed arresto sono costituiti perlopiù da opere di deviazione e protezione. Si distinguono i seguenti gruppi principali: • a) opere di deviazione; • b) opere di intercettazione; • c) gallerie paravalanghe; • d) cunei; • e) opere di rallentamento Opere di deviazione e arresto • Le opere di deviazione si utilizzano per intercettare le valanghe e deviarne il moto. • Sono realizzate generalmente in terra e il loro posizionamento deve essere attentamente studiato per far si che l’opera non venga scavalcata dalla massa nevosa in movimento. Opere di deviazione e arresto • Per tal motivo, a meno che l’altezza non sia tale da garantire l’intercettazione ed il blocco dell’intera valanga, nel qual caso si possono classificare come vere e proprie dighe di contenimento, queste opere devono essere realizzate quasi parallelamente alla direzione del flusso della valanga, generalmente con un angolo di incidenza inferiore ai 20°. Opere di deviazione e arresto • Opere di questo tipo non sono efficaci nei riguardi di determinati tipi di valanghe, ad esempio quelle polverose • Lo spazio di accumulo nella direzione verso cui la massa è deviata può aumentare, interessando zone che prima non erano mai state raggiunte da valanghe Opere di deviazione Lavorano in modo ottimale nelle zone dove la pendenza è compresa tra i 12° e i 20°. Opere di intercettazione • Le opere di intercettazione sono costituite da argini, muri o fossati realizzati perpendicolarmente al flusso della neve • Dal momento che il loro compito è di arrestare la valanga, devono avere altezza sufficiente e, per mantenere inalterata nel tempo l’efficacia, richiedono in genere l’asportazione della neve accumulata immediatamente dopo che si è verificato l’evento Opere di intercettazione • Anche queste opere sono poco efficaci nel caso di valanghe polverose Gallerie e tettoie • Naturali o artificiali, se ben posizionate le gallerie permettono alla neve di scivolare sopra l’oggetto da proteggere • Nel caso la struttura sia dotata di aperture verso valle, è necessario verificare che la neve in moto non abbia la possibilità di penetrare all’interno della galleria tramite questi passaggi Gallerie e tettoie Calcolo delle pressioni normali e tangenziali provocate da una valanga deviata sul tetto di una galleria Cunei di protezione • I cunei sono strutture collocate direttamente davanti all’oggetto da proteggere o integrate nello stesso, con lo scopo di deviare il flusso della valanga • Sono realizzati generalmente in terra, cemento armato o acciaio e possono essere assai utili per la difesa di piloni di impianti a fune e tralicci in genere Opere di rallentamento • Le opere di rallentamento si utilizzano per diminuire la distanza di arresto di una valanga, aumentando l’attrito superficiale e modificando le caratteristiche di scorrimento della massa nevosa • Sono in pratica degli ostacoli, frequentemente dei semplici cumuli di terra disposti a scacchiera, che dividono la valanga in vari rami e ne aumentano l’area di espansione, riducendone altresì la velocità Opere di rallentamento • L’azione globale di queste barriere è limitata e favorevole solo nel caso di valanghe di neve densa Gallerie e tettoie paravalanghe Gallerie e tettoie paravalanghe Gallerie e tettoie paravalanghe Argine deviatore Argine deviatore Diga di contenimento Cunei di rallentamento Cunei di rallentamento Terrapieno