NON BASTA GRIDARE IN PIAZZA Concluso il cammino dell`Agorà
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NON BASTA GRIDARE IN PIAZZA Concluso il cammino dell`Agorà
Anno II – n.6 Giugno 2009 Editoriale Padre Angelo, Vescovo G I O VA N I , CHE SPETTACOLO! Concluso il cammino dell’Agorà dei giovani di Abruzzo e Molise a S. Gabriele dell’Addolorata Patrizia Giuliani E’ stato un vero spettacolo quello che i giovani hanno dato il 2 giugno al Santuario di S. Gabriele dell’Addolorata. Nonostante la pioggia e il cielo coperto dalle nuvole per tutta la giornata hanno risposto alla grande all’invito dei vescovi dell’Abruzzo e del Molise. Erano in cinquemila a concludere l’Agorà, il cammino dei giovani scandito in tre anni con tappe a Loreto, a Sydney fino all’ultima tappa ai piedi del Gran Sasso, dove ci sono le sacre spoglie di un santo giovane, san Gabriele. Canti, danze, slogan inneggianti l’amicizia con Gesù si sono mescolati tra i gruppi provenienti dalle undici diocesi dell’Abruzzo e del Molise. I vescovi stracolmi di gioia hanno salutano con affetto i loro giovani. Gli adulti parlano tanto dei giovani e non sempre in bene. Perché si è rinunciato a coniugare con i giovani e per i giovani i verbi: accogliere, incontrare, ascoltare, dialogare, sollevare domande, annunciare, camminare con loro su ciò che è concreto. Molti sono i pregiudizi stereotipati: i giovani sono “roba da buttare via”. Non è così perché i giovani sanno dare spettacolo e quello vero ricco di valori spirituali e di solidarietà come è successo a San Gabriele. In tutti c’è stata una grande commozione e ogni voce si è fatta muta quando la grande Croce delle giornate della gioventù, che ha attraversato il mondo e che per alcuni giorni è stata affidata alla diocesi de L’Aquila da dove è arrivata, ha varcato la soglia d’ingresso. Alla domanda: perché siamo qui? I giovani hanno risposto: perché “Ingaggiati da Cristo”. Siamo qui per Lui. Per ascoltare la sua parola sempre nuova e rassicurante, portatrice di speranza e di vita. Essere “ingaggiati” da Cristo significa ascoltare la sua parola e seguirlo anche nelle proposte scomode e in controtendenza ma che sono portatrici di vita nuova. Seguire Lui significa non lasciarsi modellare dalla voglia dell’apparire, dell’immagine ma dall’ “essere per”. I giovani hanno accolto la proposta non tanto di lasciarsi vivere ma di vivere. Vivere le Beatitudini evangeliche in modo alternativo a tutte le false proposte che vengono oggi veicolate in modo raffinato anche dai media. I giovani hanno saputo dare spettacolo con la loro presenza, il loro ascolto, le loro domande, la loro preghiera, la loro voglia di cambiare il mondo con la forza dell’amore che scaturisce dal discorso delle beatitudini. Lo spettacolo dato dai giovani è stata una vera provocazione per tutti noi. Cosa possiamo fare con loro e per loro? Non possiamo, da adulti, rimanere indifferenti è il tempo di ascoltare, accogliere, accompagnare, educare. S i è celebrata il 2 giugno 2009 la giornata conclusiva dell’Agorà dei giovani per l’Abruzzo e il Molise presso il santuario di San Gabriele dell’Addolorata nella località di Isola del Gran Sasso (TE). Appena raggiunto il santuario i giovani, animati da alcuni frati francescani della diocesi di Isernia, hanno avuto un momento N ON iniziale di festa e di aggregazione durante il quale si sono scatenati in canti e balli tutti inneggianti alla presenza del Signore Gesù in mezzo ai ragazzi radunatisi per celebrarlo. Alle ore 11 circa, dopo la recita di una preghiera corale e del salmo 42 (41), l’arcivescovo di Lanciano-Ortona, mons. Carlo Ghidelli, presidente della Confe- Continua a pagina 2 BASTA GRIDARE IN PIAZZ A A prire il giornale e vedere in prima pagina tanti sindaci del terriotorio della Valle Peligna camminare insieme davanti ad una folla con bandiere multicolori e di trattori con i motori accesi non è cosa di tutti i giorni. Una manifestazione per dire: “ci siamo”, “siamo uniti”, anche se di partiti diversi lottiamo per questo nostro territorio che vediamo abbandonato dalle istituzioni e dalla politica di palazzo. La manifestazione era stata preceduta da altri segnali nei giorni recedenti con slogan ad effetto: “se ci considerate morti, i morti non vanno a votare”, e gesti significativi come quello di riconsegnare la scheda elettorale. E’ la protesta che sale dalla piazza e vuole farsi sentire a chi sta in alto, contro la firma di Berlusconi sulla ordinanza che revoca le agevolazio- Continua a pagina 3 AGORÀ IN DIOCESI a pagina V ESCOVI DELL A CEAM A SULMONA 3 a pagina 4 D A LLE PA RROCCHIE … a pagina 6 Agorà dei Giovani a San Gabriele Giugno 2009 2 Dalla prima pagina renza Episcopale della regione ecclesiale Abruzzese-Molisana, ha invitato i presenti a raccogliersi in preghiera e ad accogliere la croce della Giornata della Gioventù, donata da Giovanni Paolo II ai giovani in occasione della prima GMG del 1985, portata dai giovani de L’Aquila che l’hanno affidata nelle mani dei rappresentanti delle Pastorali Giovanili delle varie diocesi delle regioni Abruzzo e Molise. La croce ha attraversato il santuario passando tra migliaia di giovani per poi essere deposta ai piedi dell’altare, sulle scale del sagrato, mentre venivano proclamate le parole di Gesù “Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Ha preso dunque la parola mons. Pietro Santoro, vescovo di Avezzano nonché responsabile della Pastorale Giovanile della CEAM. La sua catechesi è stata incentrata nel porre nel cuore dei giovani la certezza che la vita è un’avventura di sconvolgente bellezza se ci facciamo ingaggiare da Lui. Avendo fatto riferimento all’attualità dei reality e a un passo del dramma di Samuel Beckett “ Aspettando Godot”, mons. Santoro ha messo in guardia i ragazzi dagli speculatori mediatici che diffondono false aspettative di felicità basate sull’apparire, sulla costruzione di una ricchezza materiale raggiunta a scapito del prossimo e sulla visione di una vita intesa come attesa inutile. La vita in realtà acquista un senso nel momento in cui c’è un Dio che vuole incontrare ogni uomo nelle profondità del suo cuore per spingerlo a farsi portavoce del discorso della speranza: essere ingaggiati da Cristo vuol dire essere partecipi della sua missione e rendere la Chiesa il volto riconoscibile di nostro Signore sulla terra. Attualmente nel mondo 1,5 miliardi di persone vivono con meno di 1,5 $ al giorno e 3 miliardi di persone vivono con 2 $ al giorno: bisogna imparare a vedere dei volti deturpati dalla guerra a dalla fame dietro questi numeri e sforzarsi di non essere indifferenti verso il nostro prossimo. Dio vuole che i giovani siano degli inguaribili sognatori di un mondo migliore come lo furono San Paolo, che percorse le vie del mondo allora conosciuto per portare il vangelo a più persone possibile, e don Peppino Diana, assassinato a soli 36 anni dalla camorra con 5 colpi di pistola il 19 marzo del 94 perché non ha mai fatto finta di non vedere ciò che accadeva nel suo paese natale, Casal di Principe. Chi è ingaggiato da Cristo non è mediocre: davanti alla croce, davanti al sepolcro vuoto del Cristo bisogna prendere una posizione netta. Attualmente essere cristiani vuol dire avere il coraggio della vera trasgressione, ovvero quella di far entrare l’Eterno nella normalità di tutti i giorni, quella di avere un ideale per vivere e per morire, quella di essere guidati dall’etica del volto e dunque di saper riconoscere nel condizioni meteorologiche avverse e le distanze geografiche: la presenza così numerosa di giovani è un segno del Signore. Dopo questo toccante momento i vescovi delle varie diocesi appartenenti alla regione ecclesiale abruzzese-molisana, coordinati da don Roberto della diocesi di Avezzano, si sono alternati nel rispondere alle domande che i giovani potevano porre loro inviando degli sms ad appositi numeri. Il vescovo della diocesi di Sulmona-Valva ha dato risposta alla domanda postagli dai suoi ragazzi su come si possa camminare con Cristo nell’odierna epoca dei reality e dei mass media imperanti dicendo che mai vi fu comunicatore più grande di Cristo nonostante egli fosse vissuto in un’epoca in cui i mezzi di comunicazione fossero pressoché ine- volto degli altri una traccia del volto di Dio. “Non si è mai falliti quando si ha una buona storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla”: con una citazione tratta dal film “La leggenda del pianista sull’oceano” mons. Santoro ha concluso la sua catechesi esortando tutti i ragazzi presenti a diffondere nel mondo la loro storia dell’incontro con Cristo. All’intervento del vescovo di Avezzano ha fatto seguito la testimonianza di Ludovico, un ragazzo de L’Aquila, ora sfollato a Giulianova, che ha raccontato come tanti suoi concittadini ora si pongano il problema dell’essere sopravvissuti alla catastrofe in preda alla disperazione a fronte di tanti altri che, pur avendo perso la casa e i familiari più stretti, ringraziano il Signore per aver preservato la loro vita e non lo biasimano per averli privati degli affetti più cari. Ha ringraziato di cuore quanti sono accorsi presso il santuario di San Gabriele nonostante le sistenti. Nonostante cambino i tempi, l’uomo sente sempre vivo il desiderio di ascoltare: Cristo continua a parlargli con la sua vita e con la sua croce, dunque la vera visibilità mediatica è quella che ci ricongiunge a Lui. Finita la manifestazione in chiesa, i ragazzi hanno avuto circa un’ora di tempo per la pausa pranzo e alle 14 sono rientrati in santuario per partecipare alle varie agorà. Nelle agorà si trattavano vari argomenti e si era guidati da vari vescovi della CEAM. Presso l’agorà della Cultura, coordinata da mons. Forte, si discuteva sulla perenne ricerca della felicità da parte dell’uomo e lo si faceva tramite la lettura creativa della “Lettera ai cercatori di Dio”; a mons. Bregantini è stata affidata l’agorà della Vocazione nella quale, alla luce del cap. 27 degli Atti degli Apostoli riguardante la tempesta e il naufragio vissuti da San Paolo, si rifletteva sul bisogno umano di un porto sicuro. Nell’agorà della famiglia, guidata da mons. De Luca e alla presenza di una famiglia, ci si interrogava su cosa fosse l’innamoramento, inteso come potenza che porta ognuno a realizzarsi come uomo o come donna; mons. Valentinetti invece esplicava come il Vangelo debba essere mediato nei problemi dell’umanità per un mondo migliore presso l’agorà dedicata alla Salvaguardia del creato, alla Ricerca della giustizia e della pace; con la guida di mons. Seccia, nell’agorà Sociopolitica invece ci si domandava se vale la pena dedicarsi alla politica, in questo periodo di sfiducia nelle istituzioni, per mettere in pratica la logica del dono e per dare un segnale forte come cittadini. Alle ore 16 e 30 ha avuto inizio la Celebrazione eucaristica presieduta da mons. Ghidelli e concelebrata da tutti i vescovi della CEAM e dai sacerdoti delle varie diocesi delle regioni Abruzzo e Molise responsabili degli uffici di Pastorale Giovanile. Ai giovani della diocesi di Sulmona-Valva, accompagnati da don Fabio D’Alfonso, da don Ariosto Mendez Garcia e da suor Gloria Aiello, è stata affidata l’animazione della messa: la prima lettura è stata proclamata da Daniele Formisani di Popoli, il salmo da Francesca Orsatti di Sulmona, la preghiera dei fedeli è stata letta da Leonardo Spada di Alfedena e da Federica Giuliani di Introdacqua. Al termine della Santa Messa don Agostino Lauriola ha ringraziato ad uno ad uno i vescovi della Conferenza Episcopale della regione ecclesiale Abruzzese-Molisana, che fortemente hanno voluto questa giornata conclusiva dell’Agorà dei giovani, tra le ovazioni dei ragazzi appartenenti alle varie diocesi. La giornata si è conclusa con un momento di festa che è stato animato dal gruppo emergente Freedom to Dream, proveniente dal Molise, da alcuni ragazzi provenienti dal programma tv “Amici”, dal gruppo musicale dei Piquadro. Special guests della giornata sono stati i Gipsy King. La pioggia battente non ha scoraggiato i giovani che fino alla fine hanno ballato e cantato sotto al palco con l’entusiasmo e la gioia tipici di chi ha appena incontrato Cristo. Eventi Giugno 2009 3 Dalla prima pagina ni fiscali ai Comuni fuori del cratere, per il mancato inserimento di alcuni di essi nella lista dei 49, per la mancata dichiarazione di zona franca del territorio. E’ il grido della Valle che non sopporta più ritardi, promesse e non certezze, esclusioni. Gridare è giusto e a volte necessario per farsi ascoltare da chi non vuol sentire e non vuol vedere l’evidenza. Ma non basta. E’ tempo di cambiare mentalità. Non si può essere uniti in piazza di fronte all’emergenza e poi cu- G IORNATA “A rare sotto sotto gli interessi particolari. Non si può scendere in piazza a gridare e poi non lavorare per perseguire il bene comune. Se il grido della Valle è segno di questo cambiamento ben venga. Cambiamento di cultura per una politica fatta di valori e non di immagine. Cambiamento fondato su valori etici a favore del bene di tutti e non dei personali interessi o di quello di gruppi di appartenenza. Prima di cambiare le cose è necessario che gli uomini cambino mentalità. Prima di sfilare per la pace è necessario il rifiuto della rissa e dell’intolleranza all’interno dei gruppi e lo sviluppo di una sana competizione delle idee per risolvere i problemi, riducendo la conflittualità esasperata, incrementando la collaborazione con spirito costruttivo sui temi del bene comune. Prima di gridare i diritti è necessario essere uomini e donne giusti. Se c’è cambiamento interiore allora il grido della Valle Peligna non verrà portato via dal vento di turno ma rimarrà un eco sem- pre presente che interpella le coscienze perché non restino incantate dal trasformismo ma costruiscano, anche nelle difficoltà del presente, solidi progetti per il futuro. (Osservatorio Caritas) CONCLUSIVA DELL ’A GORÀ DEI GIOVANI IN DIOCESI bbiamo posto la nostra speranza nel Dio Vivente” (1Tm 4,10) “ Siamo infatti tribolati da ogni parte ma non schiacciati; siamo sconvolti ma non disperati; perseguitati ma non abbandonati; colpiti ma non uccisi…” con questo brano della 2^ lettera ai corinzi dell’Apostolo Paolo si è aperta la giornata conclusiva dell’Agorà Diocesana, presso il centro pastorale diocesano, animata dall’ufficio di Pastorale Giovanile della diocesi di Sulmona- Valva diretto da Don Fabio D’Alfonso. La manifestazione ha avuto inizio alle ore 17 circa del 30 maggio 2009 al Centro Pastorale con l’accoglienza dei giovani animata da canti seguita da un momento di preghiera guidato dall’assistente spirituale della pastorale giovanile diocesana Don Ariosto Mendez Garcia e da suor Gloria Aiello, appartenente alla Congregazione delle Suore Missionarie di Gesù Bambino, durante il quale la croce della pastorale giovanile ha fatto ingresso ed è stata poi presente sul palco fino alla fine del raduno dei giovani. Sono quindi saliti sul palco per fare informazione a carattere scientifico l’architetto Raffaele Giannantonio, che ha illustrato la realtà storica dei terremoti nelle nostre zone facendo un breve percorso storico dell’idea che l’uomo ha avuto dei terremoti dalla Grecia fino ai giorni nostri, il geologo Giancarlo Boscalino che ha sintetizzato i movimenti tellurici che hanno interessato la città de L’Aquila durante l’ultimo sisma confrontandoli con i terremoti storici più violenti che hanno avuto luogo nella nostra regione quali quello aquilano del 1703 e quello del 1706 che ha coinvolto la città di Sulmona, e l’architetto Luigi La Civita che ha relazionato sul rischio sismico, sul tasso di vulnerabilità delle case, sulla vocazione sismica dei territori, concetti da tener presenti durante la costruzione degli edifici affinchè si possa fare una corretta prevenzione ed evitare inutili stragi. Tra il primo e il secondo relatore si è inserito l’intervento di S.E. mons. Angelo Spina, che ci ha dovuto lasciare in anticipo perché impegnato, che ispirandosi alla sua esperienza diretta del terremoto in Molise, ci ha esortato al coraggio per vivere in zone altamente sismiche e ha voluto lanciare un messaggio a noi giovani affinchè non crediamo a falsi profeti ma siamo sempre attenti al rispetto della vita altrui che in questi casi si traduce in solidarietà verso chi ha subito il sisma e le perdite che esso comporta e nella giusta prevenzione nell’ambito architettonico. A conclusione del suo intervento il vescovo ha letto una sua riflessione sul terremoto “Visitati dall’imprevedibile” ed è stata questa un’ulteriore occasione per evidenziare la fragilità umana e per condannare quanti in queste occasioni si dedicano solo alla speculazione. Si è passati poi alle testimonianze dirette di coloro che il terremoto l’hanno vissuto o sono accorsi a L’Aquila nei giorni immediatamente successivi al 6 aprile per prestare soccorso. Guidati dalla psicologa dott. Lucia Colalancia, si sono alternati al microfono Federico Palmieri, 22 anni, seminarista di Paganica, che ci ha parlato del suo confronto col sisma dal punto di vista umano e di fede, Sara Leonarduzzi, appartenente alla consulta di Pastorale giovanile diocesana e membro della Croce Rossa, che ci ha portato la sua commovente testimonianza di soccorritrice alla prese con persone che hanno perso tutto e ha raccontato un suo particolare approccio con una bambina che nel sisma aveva perso tutta la famiglia e non riusciva più a ritrovare il sorriso tipico dell’infanzia, e Zuleica Bianchi, studentessa di medicina all’università de L’Aquila che la notte del 6 aprile si trovava nella città ora distrutta con sua sorella e ha riportato le emozioni di quella notte in cui il silenzio sembrava farsi assordante e la sua singolare tenacia che quella notte la spingeva a raggiungere il piazzale antistante la chiesa di San Bernardino come se li potesse trovarvi una via di salvezza. L’intervento conclusivo della dott. Colalancia ha raccolto tutte le parole significative dei vari relatori e testimoni in una riflessione sull’essere umano come edificio da edificare con l’amore e con l’accettazione da parte degli altri, in primis dei genitori riguardo ai loro figli, poiché solo sentendosi amati si può donare amore e condividere con il nostro prossimo sia le gioie ma soprattutto le sofferenze. La manifestazione si è conclusa alle 20 e 15 circa dopo un momento di festa animata dai canti guidati da Carmine Omogrosso fra cui gli inni delle GMG del 1985, del 2000 e del 2008. Dopo una pausa ristoratrice per tutti i partecipanti a base di pizza, ci si è recati alla cattedrale di San Panfilo per la veglia di Pentecoste. 4 Eventi Giugno 2009 I L V ESCOVO HA CONSEGNATO AI SACERDOTI LA “L ETTERA AI CERCATORI DI D IO ” M ons. Spina, durante il pellegrinaggio sacerdotale a Pozzuoli, ha fatto omaggio ai suoi sacerdoti della “Lettera ai cercatori di Dio”. E’ un sussidio importante della Commissione della CEI per la Dottrina della fede. Il testo parte da alcune domande che si annidano nel cuore di chi “ricerca” il senso della propria esistenza. “Proporre una strada per incontrare Gesù, il Cristo, il Figlio del Dio vivente venuto fra noi, colui che sovverte i nostri schemi e le nostre attese, ma è anche il solo che riteniamo possa darci l’acqua che disseta per la vita eterna”. Questo è lo scopo del sussidio. La Lettera è offerta a chi voglia farne oggetto di lettura personale, oltre che come punto di partenza per dialoghi destinati al primo annuncio, all’interno di un percorso che potrebbe introdurre all’esperienza della vita cristiana nella chiesa. “Frutto di un lavoro collegiale che coinvolge vescovi, teologi, pastoralisti, catecheti ed esperti della comunicazione, il documento si rivolge ai “cercatori di Dio”, a tutti coloro, cioè, che sono alla ricerca del volto del Dio vivente”: così spiega nella presentazione mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e presidente della Commissione episcopale che l’ha preparato. In particolare, il sussidio si rivolge a quei credenti che “crescono nella conoscenza della fede proprio a partire da domande sempre nuove, e a quanti – pur non credendo – avvertono la profondità degli interrogativi su Dio e sulle cose ultime”. La Lettera “vorrebbe suscitare attenzione e interesse anche in chi non si sente in ricerca, nel pieno rispetto della coscienza di ciascuno, con amicizia e simpatia verso tutti”. Il testo parte “da alcune domande – afferma mons. Forte – che ci sembrano diffuse nel vissuto di molti, per poi pro- A N N O G I U B I LA R E porre l’annuncio cristiano e rispondere alla richiesta: dove e come incontrare il Dio di Gesù Cristo?”. Il testo non intende dire tutto, ma piuttosto “suggerire, evocare, attrarre ad un successivo approfondimento, per il quale si rimanda a strumenti più adatti e completi, fra cui spicca il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi della Cei”. Essa si suddivide in tre parti: un invito a riflettere insieme sulle domande che ci uniscono (prima parte); una testimonianza, tesa a rendere ragione della speranza che è in noi (seconda parte); una proposta fatta a chi cerca la via di un incontro possibile con il Dio di Gesù Cristo (Terza parte). Prossimamente il vescovo Ramón PERALTA farà dono della Lettera agli insegnanti di religione, e a coloro che partecipano ai corsi di formazione catechistica. I Vescovi dell’Abruzzo e del Molise a Sulmona C E L E ST I NI A N O L ’anno giubilare celestiniano è ormai al via con i preparativi. La Conferenza episcopale abruzzese molisana incoraggia a vivere questo tempo di grazia. A Sulmona i vescovi hanno deciso alcune date. L’apertura dell’anno giubilare si terrà a L’Aquila il 28 agosto 2009 con la solenne celebrazione eucaristica alle ore 18.00 presieduta dal segretario di stato vaticano Card. Tarcisio Bertone con la partecipazione dei vescovi dell’Abruzzo e del Molise, dei presbiteri delle undici diocesi, davanti alla basilica di Collemaggio. A seguito dell’apertura dell’anno giubilare, l’urna in cui sono custoditi i resti mortali di S. Pietro Celestino, rimasta indenne dopo il crollo della basilica a seguito del sisma, sarà pellegrina nelle diverse diocesi della regione. Sulmona sarà la prima diocesi ad accogliere le sacre spoglie per tutto il mese di settembre. Una solenne celebrazione, con tutti i vescovi dell’Abruzzo si terrà il 19 maggio 2010 a Sulmona. Per coinvolgere i ragazzi delle scuole elementari e medie il vescovo di Sulmona, mons. Spina, ha scritto il testo e la sceneggiatura di un G iovedì 4 giugno, nel Centro Pastorale diocesano di Sulmona si sono riuniti i Vescovi della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana. Tanti gli argomenti trattati in assemblea tra cui la situazione del postterremoto. I Vescovi hanno tenuto a sottolineare che oltre alla città e alla diocesi de L’Aquila anche le chiese di Sulmona, Avezzano, Teramo, Pescara, Chieti, sono state interessate dal sisma con gravi danni. Da tutti, ognuno per le rispettive diocesi, è stato stilato un elenco di chiese e strutture danneggiate per inoltrare il tutto agli organi competenti. Con le ordinanze di inagibilità in atto – e la conseguente chiusura delle chiese – bisognerà valutare il da farsi in attesa di interventi definitivi. La documentazione è stata inviata anche alla CEI perché prenda contatto direttamente con la Protezione Civile. E’ stato letto e approvato un sussidio per il post-terremoto composto di sei punti dal titolo: “Il Dio vicino. Vivere con fede il tempo del terremoto”. L’opusco- fumetto che verrà disegnato dal fumettista DiVitto. Il fumetto verrà distribuito gratuitamente, prima di pasqua, in tutte le scuole delle elementari e medie dell’Abruzzo e del Molise. Tante sono le iniziative in programma che verranno rese note prima dell’apertura dell’anno giubilare. lo che verrà stampato a cura della Caritas sarà consegnato alle undici diocesi per offrire una lettura spirituale di questo fenomeno di fronte al quale la fede ha tanto da dire. E’ uno strumento per i parroci, i catechisti, gli operatori pastorali e i fedeli per una riflessione personale e comunitaria. Altro argomento lungamente dibattuto è stato quello del “sesto anno” per gli studenti del seminario regionale. La Ceam ha pensato di intensificare la preparazione dei nuovi presbiteri soprattutto offrendo loro mezzi concreti di conoscenza teorica e pratica di alcuni elementi necessari alla vita nella parrocchia. Si tratta, in sostanza, di approfondire materie nuove. Come organizzare un consiglio pastorale o un consiglio per gli affari economici, come strutturare una caritas parrocchiale, come seguire pastoralmente le famiglie, e intervenire nei mezzi di comunicazione sociale. Altro tema trattato è stato l’anno celestiniano. Al termine dell’incontro i Vescovi hanno visitato la Basilica Cattedrale di Sulmona dopo i recenti restauri. Hanno potuto venerare le reliquie di S. Pietro Celestino custodite in apposite teche. Tanta curiosità nel trovarsi di fronte ad oggetti appartenuti al santo come la tunica, il cilicio, e una parte del cuore. Da tutti sono stati apprezzati i lavori di restauro e la bellissima cripta di San Panfilo. Al termine dell’incontro, prima del saluto, il vescovo di Sulmona ha fatto omaggio della guida del Museo Diocesano, del libro sulla cattedrale di Sulmona e di una confezione di confetti. Giugno 2009 Eventi 5 Conclusione del centenario del Seminario regionale C on la solenne celebrazione eucaristica nella cattedrale di Chieti, presieduta dal Card. Angelo Bagnasco, domenica 24 maggio si è conclusa la celebrazione del centenario del Seminario regionale. Erano presenti i vescovi dell’Abruzzo e del Molise, tantissimi sacerdoti e i seminaristi con le loro famiglie. Un momento d’incontro, di gioia, di preghiera, di festa. Cento anni di vita, oltre mille e cento i sacerdoti che hanno ricevuto la formazione al seminario voluto con sapienza e lungimiranza da San Pio X, che diede indirizzi di riforma per i Seminari d’Italia. Quanti educatori, docenti, sacerdoti hanno vissuto con passione l’esperienza del seminario. Tanti si sono in- contrati durante l’anno nei diversi momenti celebrativi. Nella cattedrale di Chieti è risuonato forte e giovane il canto dei seminaristi, in talare con il colletto rigido e la cotta. Una liturgia da paradiso. Il Card. Bagnasco nell’omelia ha detto: “Il sacerdote scelto tra gli uomini, è costituito segno sacramentale di Cristo buon pastore in mezzo al popolo. La configurazione a Cristo, Sacerdote, Pastore, Maestro e Sposo, tocca il nostro essere e segna in modo qualificante e perenne tutto di noi: intelligenza, volontà, libertà e cuore. Tanto che tutto di noi, essere e tempo, è “sacerdotale”, senza zone private o neutre. E’ da questa configurazione radicale e totalizzante che nasce la missione apostolica e ogni ministero che la declina. Investiti da tale vocazione, opportunamente illuminata dal discernimento paziente e saggio e accompagnata da una serie puntuale formazione umana e sacerdotale nel “tempo del seminario”, siamo inviati agli uomini per una duplice diaconia: della Parola e dei Sacramenti. La Chiesa pone nelle nostre mani il Vangelo della gioia, quella che non muta con il mutare dei tempi e delle culture perché il cuore dell’uomo – in tutti i tempi – è sempre uguale: è radicale desiderio, è assetato di Assoluto, è sottile e insopprimibile nostalgia…. Cari Amici, il vostro Pontificio Seminario continui ad essere monte e pianura, cielo e terra, palestra serena ed esigente dove i seminaristi, contemplando il Signore, imparino a stare con gli altri nel modo giusto e positivo, imparino a stimarsi e a volersi bene non per simpatie o affinità umane, ma perché ognuno è amato da Cristo. Continui ad essere l’ambiente caro dove i Sacerdoti possano ritornare con gioia per gustare la fraternità e rinnovare la gioia crescente al sacerdozio ricevuto”. L’anno Giubilare Centenario del Pontificio Seminario Regionale di Abruzzo e Molise si è così concluso aprendo nuovi scenari di promesse future. Tutti siamo invitati alla preghiera perché il padrone della messe mandi operai nella sua messe. I sacerdoti della diocesi di Sulmona in pellegrinaggio a Pozzuoli S ono stati 27 i sacerdoti della diocesi di Sulmona-Valva, con il vescovo mons. Angelo Spina, e due diaconi che hanno partecipato al pellegrinaggio sulle orme di San Paolo a Pozzuoli il 9 giugno. Si sono ritrovati insieme ai sacerdoti della diocesi di Isernia-Venafro e al loro vescovo mons. Salvatore Visco. Una giornata piena di luce vissuta nella preghiera e nella fraternità sacerdotale. Giunti a Pozzuoli i sacerdoti hanno ricevuto ottima accoglienza al Centro Caritas, hanno visitato l’interessante mostra su San Paolo, e alcuni siti archeologici tra cui il “Macellum” per recarsi al porto sul luogo dove San Paolo approdò a Pozzuoli. I sacerdoti hanno rinnovato la professione di fede davanti al grande cippo con la targa che riporta le parole degli Atti degli Apostoli: “Il giorno seguente si levò lo scirocco e così all’indomani arrivammo a Pozzuoli, qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana” (Atti 28,13-14). E’ seguita l’inte- ressante visita agli scavi archeologici della antica città romana di Pozzuoli. Il momento culminante è stata la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Pozzuoli mons. Gennaro Pascarella che ha invitato i sacerdoti a vivere in fraternità, a essere sempre accoglienti come lo fu la comunità cristiana di Pozzuoli nei confronti di Paolo al suo arrivo. E’ seguito il pranzo e la visita alla Solfatara. Nel tardo pomeriggio i sacerdoti si sono recati al santuario di San Gennaro a Pozzuoli per riprendere poi la via del ritorno. Una giornata intensa fatta di preghiera sul pullman e nei luoghi visitati, di incontro tra tre diocesi e di gioia per essere sacerdoti con lo stesso entusiasmo di San Paolo che teneva a sottolineare: “Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui” (Fil 3, 8). Giugno 2009 Dalle parrocchie 6 D ALLE P ARROCCHIE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Sulmona Scuola Dottrina Cristiana Le scuole delle suore della Dottrina Cristiana de L’Aquila, a seguito del sisma del 6 aprile sono rimaste chiuse. Le suore, i genitori e gli alunni hanno pensato di vivere una giornata già programmata a Sulmona negli spazi sportivi. L’incontro è stato meraviglioso. Vedere tanti ragazzi e ragazze con i loro genitori partecipare alle gare, vivere in amicizia, progettare il futuro è stato una ricarica di speranza. Le suore, visibilmente commosse, hanno messo tutto l’impegno perché la giornata riuscisse al meglio. La Madre Generale, Suor Nazarena, ha avuto parole meravigliose per i genitori, gli alunni e le autorità presenti. Ci sono segni di speranza in quanto la Confindustria dei giovani imprenditori Abruzzo, ha sposato l’iniziativa di ricostruire una scuola d’Infanzia ed elementare della Dottrina Cristiana in via Atri, 75 a L’Aquila. All’incontro erano presenti diverse autorità tra cui il sindaco di Sulmona. Il vescovo Mons. Spina, intervenendo all’incontro ha dato parole di speranza complimentandosi per l’incontro così significativo delle scuole della Dottrina Cristiana di Sulmona, di Roma e di L’Aquila. Tenendo presente il suggestivo scenario il vescovo ha detto: “Il cielo accoglie le nuvole, le montagne la neve, il cuore dell’uomo accoglie ogni persona nella sua alta dignità. L’arcobaleno è un ponte che congiunge, fatto di diversi colori. Siamo qui ad accoglierci l’un l’altro con le nostre differenze, le nostre diverse situazioni difficili, ma uniti dallo stesso amore e dalla voglia di ricostruire la nostra storia segnata dal sisma. Il Signore benedica il lavoro delle Suore, degli insegnanti, dei genitori e degli alunni.” Sulmona Cattedrale Mons. Angelo Spina ha presieduto nella Chiesa Cattedrale di San Panfilo a Sulmona la Veglia diocesana di Pentecoste, curata da don Maurizio Nannarone e animata dai canti dei ragazzi del Rinnovamento nello Spirito. Par- ticolarmente coinvolgente è stata la preghiera di invocazione allo Spirito Santo sui fedeli mentre i piccoli ceri che erano stati consegnati al momento dell’ingresso in chiesa diffondevano luce. Dopo aver invocato lo Spirito Santo si sono accese le luci della cattedrale ed è iniziata la liturgia della Parola conclusasi con l’omelia del vescovo. Durante la quale ha invitato a riflettere su quanto accade intorno a noi, sulle incomprensioni che si hanno anche con chi ci è più vicino e soprattutto sulla fobia che sta degenerando verso gli stranieri, causate dalla non accettazione del nostro prossimo. Sono state rinnovate le promesse battesimali dopo la benedizione dell’acqua a cui ha fatto seguito il mandato missionario da parte del vescovo. In forza del battesimo siamo chiamati a rendere testimonianza con la nostra vita che Gesù è il Signore. La gioia della preghiera, l’incontro dell’intera comunità diocesana, il soffio dello Spirito hanno portato in tutti momenti di pace e di rigenerazione. Goriano Sicoli La bandiera canadese e quella italiana facevano bella mostra sulla costruzione in legno donata dall’Associazione Socio-Culturale di Toronto “Valle Peligna” a Goriano Sicoli mentre il vescovo dava la benedizione. Presente il Sindaco di Goriano che ha rivolto a tutti il saluto di benvenuto, presente anche il sindaco di Bronzolo (BZ), i Vigili del Fuoco, i Carabinieri, tante persone e i bambini della scuola elementare con le loro insegnanti. Prendendo la parola il vescovo ha salutato il signor Aldo Di Cristofaro che si è fatto tramite tra Toronto e Goriano affinchè un prefabbricato venisse donato a favore delle persone anziane per i loro incontri di socializzazione, “nel cuore dell’uomo c’è tanto bene, questo è un segno dell’amore all’interno della famiglia umana…come non ringraziare i nostri Abruzzesi residenti all’estero per questo gesto di solidarietà, loro che non hanno mai spezzato le radici con la terra di origine? Quando la solidarietà arriva, ogni sofferenza diminuisce”. Dopo il rito di benedizione il vescovo ha elogiato il parroco don Vincenzo Cianfaglione per il costante impegno pastorale a favore delle comunità della valle Subequana. Goriano, paese colpi- to duramente dal sisma, ha vissuto un giorno di nuova speranza Sulmona Azione Cattolica Domenica, 25 maggio, presso il Centro Pastorale Diocesano si è tenuto un incontro organizzato dall'Azione Cattolica dal tema: “La famiglia vive e comunica il Vangelo ”. Dopo la presentazione del Piano Pastorale diocesano, il Consiglio e la presidenza di Azione Cattolica hanno avviato un lavoro di approfondimento sul tema della Famiglia, indicata dal nostro Vescovo come una delle quattro priorità pastorali. Alla presenza dei responsabili di diverse associazioni parrocchiali sono intervenuti Don Ramon Peralta, assistente generale diocesano di Azione Cattolica, Ada Pensa e Raffaele Carrozza, coppia cooptata dalla Presidenza diocesana. Don Ramon ha ricordato quali sono i fondamenti della famiglia cristiana che per sua natura è icona dell'amore trinitario, “perchè Dio nel suo mistero più intimo non è una solitudine ma una famiglia” (Giovanni Paolo II). I coniugi possono diventare così testimoni ed annunciatori della Parola in primo luogo verso i figli, ma anche nel mondo. Ada e Raffaele hanno ricordato l'attenzione che lo Statuto e il Progetto formativo dell'Azione Cattolica ha rivolto alla famiglia ed illustrato i risultati di una piccola ricerca condotta nelle associazioni parrocchiali attraverso un questionario. Dall'esame dei dati è emersa l'esigenza di maggiore attenzione nei confronti della famiglia, ma anche la necessità di elaborare percorsi formativi sul tema al fine di rendere più efficace la formazione delle persone in Azione Cattolica. A tal fine sono stati proposti i diversi itinerari suggeriti dal Progetto Nazareth elaborato dall'Azione Cattolica Italiana proprio per rendere viva la presenza della famiglia nella vita della comunità e dell'associazione. Barrea Cappellini colorati portati dai tanti ragazzi delle scuole di Barrea, Civitella, Villetta Barrea, Scontrone, Villa Scontrone, Alfedena, Castel di Sangro, hanno riempito lo spazio antistante il campo sportivo di Barrea. Gli alunni, con il dirigente scolastico, gli insegnanti, hanno promosso una giornata di solidarietà dedicata a Maurizio, un bambino morto di cancro qualche anno fa a cui i genitori hanno intitolato una borsa di studio. Gli elaborati grafici e pittorici facevano bella mostra agitati dal vento insieme a quelli letterari e poetici. Alla celebrazione ha partecipato il vescovo Mons. Spina e i parroci don Ghislen e don William. Il Vescovo ha lodato l’iniziativa e ha sottolineato come ai nostri giorni c’è bisogno di una solidarietà rinno- vata, più attenta all’accoglienza, all’aiuto ad andare incontro ai molteplici bisogni delle persone. I ragazzi sono stati meravigliosi nel seguire la celebrazione con attenzione, partecipazione e con i bellissimi canti. E’ seguito il momento delle gare e delle premiazioni. Una giornata scolastica veramente eccezionale. Sulmona Centro Aiuto alla vita Al Centro Pastorale diocesano si è tenuta la premiazione degli ela- borati del Concorso europeo promosso dal Movimento per la vita. Tante le persone intervenute, i ragazzi e i giovani in prima fila con i loro docenti, genitori e familiari. Anna Storace, responsabile del Movimento per la vita di Sulmona ha illustrato le motivazioni del concorso. Gabriella, vice presidente, ha esposto l’impegno del Centro aiuto alla vita sottolineando che la vita è l’unica vera ricchezza. Intervenendo il vescovo Mons. Spina, che ha consegnato il premio ai vincitori del concorso, ha lodato l’iniziativa e ha fatto cogliere come la vita è un dono prezioso da vivere e da mettere a servizio degli altri con le opere della giustizia, della solidarietà e dell’amore. L’incontro è stato allietato da tre ragazze che hanno proposto brani di musica moderna riscuotendo applausi per la bravura nell’esecuzione e interpretazione. Un concorso che di anno in anno si ripropone a cui hanno partecipato 120 ragazzi delle scuole superiori di Sulmona. Un cammino di speranza per l’Europa e per le nuove generazioni che colgono sempre più la vita come dono e come unica ricchezza. Sulmona Pastorale del Lavoro Settimana sociale diocesana 2009 – Prospettive per il bene comune “Il microcredito: un’opportunità per il territorio e le persone” PerMicro e Progetto Barnaba: due testimonianze di “credito alternativo”. Con l’appuntamento di venerdì 22 maggio si è concluso il ciclo di incontri delle Setti- Giugno 2009 mane Sociali della Diocesi di Sulmona, promossi dall’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi e curati da Cristian Iannarelli, animatore di comunità per il Progetto Policoro. Dopo un primo incontro, tenutosi nel mese di marzo, incentrato sul tema del “bene comune”, a cui ha preso parte S.E. Mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano con una grande esperienza nell’ambito della pastorale del lavoro e della promozione sociale in genere. L’appuntamento di ieri ha avuto per oggetto le possibilità di microcredito per soggetti non bancabili offerte da due realtà ormai note agli addetti del settore: la società PerMicro, e il “Progetto Barnaba” della Caritas di Andria. Si tratta di due esperienze differenti – la prima è una società, la seconda l’iniziativa di una diocesi - ma accomunate dall’impegno per la creazione di un canale alternativo di finanziamento, rivolto non solo a coloro che si trovano in una situazione di difficoltà economica, dovuta nella stragrande maggioranza dei casi alla crisi in cui il paese si trova immerso attualmente, ma anche, e soprattutto, a quelle persone che hanno un’idea imprenditoriale ma che non dispongono di garanzie tramite le quali poter accedere ad un prestito bancario, soggetti “non bancabili”, appunto. Le somme erogate sono modeste, eppure hanno permesso l’avvio di un importante numero di piccole imprese. I contributi della Dott.ssa Barbara Becchi, per l’agenzia PerMicro di Pescara, e di don Domenico Francavilla, direttore della Caritas della Diocesi di Andria e ideatore del Progetto Barnaba, sono stati illuminanti sulla positività di queste esperienze, creando una prospettiva incoraggiante alla nascita del microcredito nelle diocesi dell’Abruzzo e del Molise, di cui S.E. Angelo Spina, vescovo della Diocesi di Sulmona-Valva, ha parlato nell’ambito del suo intervento a conclusione dell’incontro. Roccaraso Chiesa di Dio, popolo in festa, canta di gioia, il Signore è con te! È con questo canto che è iniziata la celebrazione dell’Eucaristia dell’anno giubilare paolino nella Parrocchia di Roccaraso. Il Vescovo ha voluto celebrare la figura di Paolo con le diciassette Parrocchie della zona degli Altopiani e d e l la Va l d i Sa ng r o (Rivisondoli, Gamberale, Quadri, Pizzoferrato, Pietransieri, Pescocostanzo, Palena, Villa Scontro- Dalle parrocchie ne, Scontrone, Roccaraso, Roccacinquemiglia, Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Castel Di Sangro, Barrea, Ateleta, Alfedena). Dopo un iniziale cammino di preparazione, come ha sottolineato Mons. Spina durante l’omelia, i fedeli delle Parrocchie sono stati invitati dai rispettivi Parroci e i Parroci dal Vescovo, il Vescovo dal Papa e il Papa da Dio, a vivere nel corpo mistico di Cristo la gioia di questo evento. Sotto lo sguardo della Madre di Dio i fedeli convenuti numerosi hanno recitato il Santo Rosario a cui è seguita la Santa Messa, presieduta da Sua Eccellenza e dai Parroci delle rispettive Parrocchie. “Ci siamo tutti”, ha detto il Vescovo all’inizio della messa, “in un clima d’accoglienza affettuosa, calorosa ed ecclesiale. Questa è una giornata storica per Roccaraso perché mai in passato è stato celebrato un evento giubilare in questa Chiesa”. In particolare, poi, durante l’omelia, egli ha sottolineato come la statua di S. Paolo esposta alla venerazione dei fedeli all’interno della Chiesa esemplifichi in modo significativo la sua personalità: la spada e il Vangelo, simboli dell’Apostolo, ci ricordano infatti come “La Parola di Dio è viva, potente e più acuta di qualsiasi spada a doppia lama” (Ebrei 4,12); “spesso ci fa male questa parola, quasi ci infastidisce, ma come il medico con dolore guarisce dai mali fisici, così la Parola di Dio mostra la miseria della nostra anima e la risolleva dal peccato: è parola salvifica”. Indicando in San Paolo il modello di vita cristiana, il Vescovo ha poi ripercorso la vita dell’Apostolo, mostrando come da persecutore Saul si sia fatto testimone di Cristo fino alla morte: “inizialmente, dopo l’incontro con Anania a Damasco, egli riacquista la vista fisicamente, ma è soltanto dopo essere stato battezzato in Cristo che Paolo rinasce a vita nuova e vede con gli occhi della fede: se noi moriamo, moriamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore” (Rm14,8)”. Mons. Spina, ricordando gli eventi sismici del 6 aprile, ha sottolineato in particolare come in questa vita l’unica risposta al dolore sia nella speranza che deriva dalla fede, e come l’unica incrollabile certezza sia Dio: quando tutto sembra essere svanito ci si rende conto che solo Dio resta, ma “quale importanza ricopre nella vita di ciascuno?”. Con san Paolo il Vescovo ha invitato tutti a rifiutare il peccato che allontana da Dio e a considerare la vita passata come “spazzatura” (Fil 3, 8) e a vivere la vita nuova che viene da Cristo nella fede del Figlio di Dio: “Questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me”. Al termine della celebrazione il Vescovo ha ringraziato il Parroco don Renato, i sacerdoti presenti e tutte le persone accorse alla celebrazione, complimentandosi con il coro per aver allietato la celebrazione con il canto. Sulmona Centro Pastorale Diocesano La formazione alla scuola della Parola di Dio è il compito prioritario della Chiesa per passare e far passare da una religiosità di facciata e solo tradizionale ad una fede che sia incontro con una Persona. Questa è la via obbligata per qualificare sempre meglio gli operatori pastorali dei settori dell’evangelizzazione, della liturgia e della catechesi e in definitiva di tutti i fedeli laici. Per raggiungere questo obiettivo la diocesi ha dato inizio a una Scuola di Formazione Biblica, strutturata in tre anni. Il primo anno si è concluso domenica 17 maggio 2009 presso il Centro Pastorale Diocesano. Gli argomenti trattati: La Parola di Dio nella vita della Chiesa, Ispirazione, la Parola incarnata, Interpretazione della Sacra Scrittura, il libro della Genesi, il ciclo dei Patriarchi, il libro dell' Esodo, il libro del Levitico, il libro dei Numeri, il libro del Deuteronomio, i libri di Giosuè e dei Giudici e i libri dei Re, sono stati egregiamente esposti dal Prof. Don Giuseppe De Virgilio – sacerdote della diocesi di Termoli-Larino docente di Sacra Scrittura a Chieti (Istituto Teologico AbruzzeseMolisano) e a Roma (Pontificia Università della Santa Croce). Il vescovo della diocesi di SulmonaValva Mons. Angelo Spina la domenica 23 novembre 2008 durante la celebrazione della Parola ha benedetto e consegnato a tutti coloro che hanno preso parte al corso una Bibbia ed è stato sempre presente alle lezioni. Nell' ultimo incontro Mons. Spina ha ringraziato il prof. De Virgilio e ha dato appuntamento a tutti i partecipanti al prossimo anno pastorale 2009-2010 per continuare la conoscenza della Parola di Dio. Sulmona eremo S. Onofrio Quest’anno più numerose sono state le persone che hanno preso parte alla fiaccolata partita dall’e- 7 remo di S. Onofrio in Sulmona per giungere alla chiesa di S. Pietro Celestino verso Bagnaturo. Il vescovo Mons. Angelo Spina ha acceso la prima fiaccola richiamando tutti alla preghiera per le vittime del sisma, per le situazioni di difficoltà che si vivono ogni giorno. Ha spiegato il significato dell’Anno Giubilare celestiniano che inizierà il prossimo agosto. Sulle magliette indossate dai tanti giovani la scritta: “ 6 aprile per non dimenticare”. Il corteo si è snodato con grande suggestione lungo il sentiero scosceso della montagna. La preghiera è stata animata dal seminarista Liberatore Oliviero nativo di Bagnaturo. All’arrivo alla chiesa di S. Pietro c’era il parroco don Gaetano con l’assessore del Comune di Sulmona e il sindaco di Pratola. Dopo la preghiera e la benedizione da parte del vescovo è seguita la lettura del messaggio del Sindaco de l’Aquila e sono intervenuti l’assessore al Comune di Sulmona e il sindaco di Pratola. Grazie all’Associazione Celestiniana di Sulmona, al Comitato, ai tanti volontari è stato possibile vivere un momento di intensa fede, spiritualità, preghiera. Il camminare insieme sotto lo sguardo del santo del Morrone ha creato in tutti un momento di serenità e di speranza. Castel di Sangro “….Cantando Insieme….” nella tendopoli di Poggio Picenze. Sono trascorsi due mesi da quel tragico 6 aprile 2009 e la Corale “Lorenzo Mannarelli” si ritrovata presso il borgo di Poggio Picenze , comune montano in provincia de L’Aquila, per vivere un momento di solidarietà, amicizia ed autenticità dei valori La Corale, diretta dalla Maestra Elisa Pagnin, che pur non essendo abruzzese, ma pavese, è ormai parte integrante di questa terra forte e gentile, si è esibita con canti abruzzesi e in particolare aquilani, emozionata ed orgogliosa per l’iniziativa. Con grande entusiasmo, ha cercato di regalare una parola amica ed un sorriso a questa piccola comunità che chiede solo di non essere dimenticata. … Cantando Insieme … perché appunto, la Corale ha invitato i Poggesi con i volontari di Protezione Civile, Croce Rossa e tutte quelle persone che con la loro generosità erano presenti nella tendopoli, ad unirsi in un unico coro per eseguire insieme “VOLA, VOLA“, “J’ABBRUZZU” in nome di un unico spirito, un unico popolo che insieme soffre, lotta e, nonostante le infinite difficoltà, è pur sempre pronto a rialzarsi ed andare avanti. Per l’occasione, la signora Laura Fioravanti, proprietaria della Pasticceria “Dolci Tradizioni” in Castel di Sangro, ha offerto i tradizionali dolci castellani “mustaccioli” per l’intera Comunità di Poggio Picenze. FORZA ABRUZZO!!! Giugno 2009 8 Periodico della Diocesi di Sulmona-Valva CALENDARIO DEGLI 30 giugno APPUNTAMENTI DIOCESANI Convegno Diocesano sulla Famiglia 29 giugno Convegno Diocesano sulla Famiglia Ore 19 chiusura Anno Paolino Cattedrale di Sulmona 1-4 luglio Incontro diocesano con i seminaristi 6-10 luglio Settimana biblica Abruzzese-Molisana Oasi dello Spirito Montesilvano Periodico di formazione e informazione della Diocesi di Sulmona— Sulmona—Valva Viale Roosevelt, 7 67039 SULMONA (AQ) Telefono 0864—34065 Fax 0864—33522 E-mail: [email protected] - Web side: www.diocesisulmona.it Autorizzazione tribunale di Sulmona n. 3/08 del 30/04/08 Anno II n. 6 - Giugno 2009 Direttore Responsabile: Concezio Barcone Direttore : Ramon Peralta Impaginazione: Giovanni Grossi Stampato presso RDWEB Via Alcide De Gasperi, 18/bis - Tel/Fax : 0864.950116 www.errediweb.it - [email protected]