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Gridare e aspettare
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza 1-15 NOVEMBRE 2007 - ANNO XXVI N.21 CRISTIANI OGGI QUINDICINALE DELLE CHIESE CRISTIANE EVANGELICHE “ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA” L’O SS E RVATO R I O E VAN G E L I CO Gesù Cristo... il sacrificio perfetto Testimoni “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni…” (Atti 1:8) a cronaca della passione di Cristo si è Ltenzione ormai prepotentemente imposta all’atdell’opinione pubblica mondiale grazie ad un film che ha avuto lo scopo dichiarato di farci rivivere, nella loro drammaticità, le ultime dodici ore precedenti la morte del Signore in croce. Chi ha già visto quelle scene o semplicemente osservato attraverso i mass media soltanto qualche fotogramma è rimasto talmente impressionato dalla crudeltà del supplizio, che non ha potuto trattenere il proprio rammarico e la propria indignazione per la protervia e l’ingiustizia con cui i carnefici hanno inveito contro la Persona di Gesù Cristo. Sembrava che quel processo si fosse concluso circa duemila anni fa davanti a Pilato, invece la sua riproposizione in chiave moderna fa sorgere un’eco antisemita contro gli esecutori materiali “di un danno e di un’ingiustizia verso l’umanità intera”. Di chi sarebbe la colpa dell’uccisione del “nostro” Gesù? Lungi dallo scadere in un’inutile quanto infruttuosa polemica, Dio ci ha dato la grazia di accostarci alla Sua divina Parola, nella quale possiamo rinvenire il vero motivo di quella morte sulla croce. Gesù non morì come un criminale, sebbene fosse crocifisso tra due malfattori (cfr. Luca 23:32), né per un processo ingiusto, sebbene i Suoi giudici non avessero alcuna prova per comminare un supplizio così orrendo (cfr. Giovanni 19:4). Gesù è morto perché sapeva che quello era l’unico modo per salvare gli uomini dai peccati: “In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia” (Efesini 1:7). Gesù volle morire perché era venuto per dare la Sua vita come “prezzo di riscatto”: “Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Marco 10:45). Nessuno poteva togliergliela, tantomeno il Sinedrio ebraico o le Autorità romane. continua a pagina 3 I discepoli di Gesù Cristo si erano riuniti intorno a Lui nell’imminenza della Sua dipartita per il Cielo, da dove era venuto. Prima che si separasse fisicamente da loro, volevano essere accertati riguardo al ristabilimento del regno di Israele. Il loro cuore era ancora interessato alla terra, alla sperata supremazia materiale, politica sulle nazioni, come era stato profetizzato nell’Antico Testamento: “…Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?’” (Atti 1:6). Gesù non negò questo fatto, ma rispose: “…Non spetta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità” (Atti 1:7). continua a pagina 2 Gridare e aspettare “Ho pazientemente aspettato il Signore, ed Egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido” (Salmo 40:1) Parlare della pazienza di Dio nei nostri confronti è un argomento abbastanza semplice, un aspetto della fede ovviamente consolante, che sprona a perseverare nelle vie cristiane anche quando ci pare di constatare una nostra inguaribile incapacità spirituale e morale nel seguire le orme di Cristo. Le cose, però, cambiano quando si tratta di dover noi attendere l’intervento divino, specialmente se ci troviamo in tappe poco piacevoli, in situazioni che ci premono personalmente. Un grido è sintomo di urgenza, ma nella vera comunione con Dio nessuno sfogo rende sordi agl’insegnamenti biblici. continua a pagina 3 I N Q U E STO N U M E RO Osservatorio Evangelico Gesù Cristo... il sacrificio perfetto ............ pag.1,3 Testimoni .................................................... pag.1,2 Gridare e aspettare ................................... pag.1,3 L’amore di Cristo .......................................... pag.3 Convegno su “Giovanni Diodati, traduttore” .................... pag.4 La versione amata ........................................ pag.5 Contraffazioni .............................................. pag.6 Dopo cento anni il fuoco pentecostale arde ancora .................................................. pag.7 La testimonianza Voglio ringraziare Dio consacrandogli la mia vita ............................ pag.8 CRISTIANI OGGI PAGINA 2 1-15 NOVEMBRE 2007 prosegue dalla prima pagina Testimoni Poi precisò loro ciò che era necessario ed urgente realizzare al momento, e per tutto il tempo che doveva precedere il Suo ritorno nel mondo come Re dei re: “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8). Questa promessa ebbe la sua attuazione nei discepoli dieci giorni dopo l’ascesa di Gesù al Cielo, a Pentecoste: “Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi” (Atti 2:1-4). Erano in circa centoventi discepoli a parlare queste lingue, come lo Spirito dava loro di esprimere, ma non si ripeté il caos della torre di Babele, perché la folla, richiamata dal fenomeno, dichiarò: “…li udiamo parlare delle grandi cose di Dio…” (Atti 2:11). Quale fu dunque lo scopo dell’aver ricevuto la pienezza dello Spirito Santo? Testimoniare di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il vero Dio e vero Uomo, quale Salvatore dell’umanità peccatrice; verità sulla quale poco dopo l’apostolo Pietro si espresse dettagliatamente: “Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite” (Atti 2:33). Pietro si ritrovò a testimoniare subito di Gesù come Salvatore-Messia: “ …Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà” (Atti 2:38-40). Questa chiamata alla salvezza è susseguente al fatto di aver testimoniato dell’Autore della salvezza, e la sua forza convincente sta nell’intervento dello Spirito Santo ricevuto, lo Spirito della Verità! Si tratta di presentare Gesù e nessun altro, poiché “in nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12). Il ricevere lo Spirito Santo promesso non è stato circoscritto agli apostoli, ai primi discepoli del Signore, ma è stato esteso, fino ad oggi, a tutti i credenti: “…Per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà” (Atti 2:39). Qual è lo scopo principale del battesimo nello Spirito Santo? La Scrittura riporta il fatto del diacono Stefano che, “…pieno di fede e di Spirito Santo…” (Atti 6:5), in virtù di questa pienezza, rese testimonianza di Gesù Cristo all’alta gerarchia religiosa insediata in Gerusalemme, la quale, giustamente accusata di aver rigettato Gesù come Salvatore e Messia, di aver rigettato così la convincente opera dello Spirito Santo e di aver infine crocifisso il Figlio di Dio, non poteva resistere alla parola di questo testimone. Pensò dunque di farlo tacere uccidendolo: Stefano fu lapidato. Perché Stefano risultò ripieno di Spirito Santo? Per essere un testimone efficace di Gesù Cristo. In Cesarea, città in cui aveva sede il governo romano in Palestina, viveva un certo Cornelio, “…centurione della coorte detta ’Italica’” (Atti 10:1). Benché fosse di origini religiose pagane, come è giusto pensare, si era poi sicuramente convertito al Dio degli ebrei: pregava assiduamente e faceva molte elemosine al popolo. Il Signore lo fece incontrare con l’apostolo Pietro, affinché la sua fede in Dio venisse resa perfetta mediante la conoscenza e l’accettazione del grande Mediatore e Salvatore Gesù Cristo, che anche per quel centurione aveva offerto Sé stesso sulla croce, quale “…Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo” (Giovanni 1:29). L’apostolo Pietro, pieno di Spirito Santo, testimoniò di Gesù a Cornelio, a tutti i suoi parenti e ai suoi amici intimi. Nel corso della testimonianza, Dio fece scendere lo Spirito Santo su tutti i presenti, lo stesso che era sceso a Pentecoste sui discepoli del Salvatore. Con quest’opera, Dio testificò che Gesù Cristo, come Salvatore, è stato destinato non solo agli ebrei, ma a tutto il mondo pagano. A seguito di questa manifestazione dello Spirito Santo, anche Cornelio e tutti i presenti nella sua casa divennero testimoni del Signore Gesù. Il diacono Filippo, dopo aver servito alle mense che erano state allestite dalla Chiesa per assistere i poveri, divenne un potente testimone del Salvatore nella città di Samaria, cioè un efficace evangelista. Molti di quella città, visti i miracoli che egli compiva, e udita la Parola dell’Evangelo, si convertirono. Ma la testimonianza cristiana doveva rimanere in Samaria anche quando Filippo si fosse diretto altrove. Pertanto gli apostoli inviarono in quella città Pietro e Giovanni perché alla fede in Gesù Cristo, sufficiente a salvare, si aggiungesse l’esperienza di un battesimo-pienezza di Spirito Santo. Andarono e pregarono per i samaritani affinché ricevessero lo Spirito Santo; infatti non era ancora sceso su nessuno di loro, ma erano stati battezzati in acqua nel nome del Signore Gesù. Quindi gli apostoli imposero loro le mani ed essi ricevettero lo Spirito Santo. A cosa era servito il battesimo nello Spirito Santo a quei due apostoli? Servì a confermare la testimonianza che era stata data dall’evangelista Filippo. E a cosa doveva servire ai Samaritani che si erano ravveduti? A confermare la giusta direzione della loro fede e a lasciare nella loro città e nel tempo la testimonianza ordinata da Gesù: “…Mi sarete testimoni…” (Atti 1:8). Questa insistenza nel presentare attraverso la Sacra Scrittura la pienezza o battesimo (immersione) nello Spirito Santo, è motivata dalla necessità di portare a buon fine il piano di Dio relativo alla salvezza del genere umano (cfr. Giovanni 3:16; I Timoteo 2:3-7). Ma chi proclamerà con efficacia l’Evangelo della verità e della vita, ritraendo “come dal vivo” la persona di Gesù Cristo, se non coloro che vengono abbondantemente dotati del Suo stesso Spirito? Ciò dimostrerà sempre la faccia della vera Chiesa (cfr. Romani 8:9). Ecco un’ulteriore esempio di cosa caratterizza i fedeli di Cristo Gesù, cioè la ragione per cui il Signore ha conferito loro una traboccante misura di Spirito Santo (cfr. Luca 24:47, 48). L’apostolo Paolo, nello svolgimento della sua missione, si trovò nella città di Efeso, dove incontrò dodici discepoli, ai quali disse: “Riceveste lo Spirito Santo quando credeste?…” (Atti 19:1-7). Erano stati discepoli di Giovanni il battista, che, però, aveva indicato loro Gesù come “…l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”, ed erano perciò stati battezzati in acqua, ma poi avevano creduto nel Salvatore Gesù. Alla domanda di Paolo, fu da loro risposto: “…Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo” (Atti 19:2). Allora Paolo li istruì e poi li battezzò in acqua nel nome del Signore Gesù. Subito dopo, imposte loro le mani, lo Spirito Santo discese su di loro e, come segno di un avvenuto battesimo di Spirito Santo, parlarono in lingue e profetizzarono (cfr. Atti 2:4; 10:44-47). Col battezzare quei discepoli in acqua, e col conferimento della pienezza dello Spirito Santo, l’apostolo Paolo testimoniò di Cristo Gesù quale Salvatore del mondo, nonché l’autenticità e l’efficacia del suo insegnamento (cfr. Matteo 28:19, 20). Quei dodici discepoli di Efeso, ricevuto lo Spirito Santo, profetizzarono, cioè divennero a loro volta testimoni del Signore Gesù. La domanda conclusiva è: Perché ricevere il battesimo nello Spirito Santo, così come lo ricevettero gli apostoli e i discepoli della Chiesa cristiana delle origini? La risposta è data direttamente da Gesù, ed è rimasta valida, come la storia dimostra, specialmente in questi ultimi tempi della grazia e della pazienza di Dio: “…Mi sarete testimoni…”, sempre tenendo conto delle molte altre motivazioni legate al perché dello Spirito Santo. Non si rallegrino o non si vantino troppo quei cristiani che la grazia di Dio e la fede ha concesso loro di attuare il battesimo, la pienezza dello Spirito Santo, ma mai si dispongono ad adempiere fedelmente al mandato conferito loro dai Signore: “…Mi sarete testimoni… fino all’estremità della terra”, secondo le molte opportunità create dallo Spirito Santo stesso, con la loro parola e la loro condotta. Germano Giuliani CRISTIANI OGGI 1-15 NOVEMBRE 2007 Gridare e aspettare prosegue dalla prima pagina Tra l’incredulità di chi si professa ateo e la “fede” di chi ignora la sottomissione alla Parola di Dio non vi è sostanziale differenza… Occorre sapere che Dio ascolta subito ogni preghiera elevata da chi confida nel nome di Gesù, il Salvatore. Bisogna tuttavia imparare anche come Egli risponda sempre operando nei Suoi tempi, basandosi su una perfetta conoscenza del nostro futuro che non si limita all’orizzonte terreno, ma include il nostro benessere eterno. Tale è, infatti, il concreto orizzonte spirituale quando l’apostolo Paolo afferma: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno” (Romani 8:28). Inoltre, nel farmi del bene, il Signore si china verso me, ma non rinchiude la Sua benedizione alla mia sola vita. Egli può aspettare affinché, operando per me, ciò risulti di benedizione anche per altri, che siano S P I G O LATU R E a me cari o sconosciuti. Questa è la pazienza celeste, espressione del cuore di Dio, il Quale “…non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento” (II Pietro 3:9). Egli non aspetta per mancanza di forze o di giuste possibilità, ma per un amore largo nel fare il bene. Gridare ed aspettare non sono due moti inconciliabili, poiché Dio non reprime tutti gli istinti della natura umana, ma li educa e trasforma in impulsi spirituali mossi dalla sua grazia. Grida al Signore allora, aprendo senza indugio il tuo cuore alla fede, ed aspettalo pazientemente, allargandolo al Suo piano meraviglioso… Certamente l’amore di Cristo si manifesterà ancora, senza vani ritardi! Alessandro Cravana L’amore di Cristo “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16) Non dimentichiamo che Dio stesso, nella Sua natura, è amore (cfr. I Giovanni 4:8) e ha dato Se stesso per noi proprio perché ci ha amati. Non pensare che l’amore di Dio sia temporaneo, momentaneo, la Bibbia ci ricorda che Gesù, avendo amato i Suoi, “…li amò sino alla fine” (Giovanni 13:1). Come figli di Dio, anche noi dobbiamo manifestare amore verso gli altri, finanche i nemici. Le parole del Salvatore giungono a noi con la stessa autorevolezza di sempre: “…amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano…” (Matteo 5:43-48). L’amore per il prossimo non può crescere, neppure esistere, in un’atmosfera rovinata dal peccato, perciò la condizione prima per arrivarci è la purificazione dell’anima, sede degli affetti umani. Le anime nostre devono essere nettate dalle cattive disposizioni, contrarie all’amore divino e fraterno. L’amore impuro degrada, corrompe, rovina noi stessi e gli altri. Quando invece permettiamo a Dio di purificarci l’anima dalle cattive inclinazioni, dalla malizia, dall’odio, dal rancore, dall’egoismo, dall’orgoglio, in essa vi è posto per un amore fraterno non finto, che non sia mera apparenza, che non consista soltanto in parole, ma che sia sincero dinanzi a Dio, che scruta i cuori. Quando accettiamo Cristo nella nostra vita, giungendo così alla conoscenza della Verità, compiamo un atto morale decisivo: la rinuncia al male e la consacrazione alla volontà perfetta di Dio. Gioacchino Caltagirone PAGINA 3 L’O SS E RVATO R I O E VAN G E L I CO prosegue dalla prima pagina Gesù Cristo... il sacrificio perfetto Egli depose volontariamente e con gioia la Sua vita in sacrificio, perché sapeva che quello era l’unico ed il solo rimedio per liberare gli uomini dalla condanna dei loro peccati. Ci stringe il cuore provare ad immaginare l’immane sofferenza che Cristo bevve al Calvario. Non dobbiamo ignorare però quella spirituale, per la quale il Figlio di Dio conobbe nella Sua vita pura la detestabile presenza del peccato, il nostro peccato (cfr. I Pietro 2:24), e subì l’interruzione della comunione col Padre (cfr. Matteo 27:46). Non dobbiamo trascurare quella morale, per la quale il nostro Signore fu abbandonato dai Suoi discepoli, che aveva salvato (cfr. Matteo 26:56), fu ingiuriato e sprezzato dalla folla profana (cfr. Matteo 27:39-42), fu schernito dai difensori della giustizia (cfr. Matteo 27:30, 31), e nessuno ebbe per Lui parole di gratitudine e di incoraggiamento per la preziosa missione che stava compiendo. Non dobbiamo dimenticare che Gesù fu flagellato dai soldati (cfr. Giovanni 19:1), supplizio che toglieva la vita ai fisici più deboli, che fu inchiodato al legno della croce (cfr. Atti 2:23) e che morì “stroncato con i patimenti” (cfr. Isaia 53:10). Sappi che il mio ed il tuo peccato sono stati la causa della morte di Cristo! Provare sentimenti di pietà verso Gesù è umano, ma non centra lo scopo per cui Egli ha accettato di morire sulla croce. Il Signore Gesù non chiede la solidarietà degli uomini, ma la nostra fede nel Suo sacrificio, perché in questo modo potrà essere il Salvatore di quanti crederanno in Lui (cfr. Giovanni 20:31). “E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo” (I Giovanni 4:14). Carmelo Fiscelli CRISTIANI OGGI PAGINA 4 1-15 NOVEMBRE 2007 CONVEGNO SU “Giovanni Diodati, traduttore” Sabato 27 ottobre la Società biblica britannica e forestiera (SBBF) ha organizzato, presso l’aula magna della Facoltà valdese di teologia, un convegno di studi in occasione del 400° anniversario della traduzione “Diodati” della Bibbia (1607) Al convegno organizzato dalla SBBF sono intervenuti, tra gli altri, Daniele Garrone, decano della Facoltà valdese di teologia e presidente della Società Biblica in Italia (SBI), Domenico Maselli, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e Francesco Toppi, presidente emerito delle Assemblee di Dio in Italia. La Società biblica britannica e forestiera, istituzione fondata a Londra nel 1804 con lo scopo di tradurre, stampare e diffondere il testo biblico, e presente in Italia fin dai tempi del Risorgimento, ha voluto celebrare quella che oltre ad essere la più antica traduzione della Bibbia in italiano ad aver avuto continuità di lettura dalla sua prima pubblicazione ai giorni nostri, è anche la versione che ha accompagnato la predicazione evangelica nel nostro paese. La SBBF ha legato il suo nome a questa Bibbia nei secoli XIX e XX, diffondendone in Italia circa 5 milioni di copie tra Bibbie e Nuovi Testamenti, oltre a 17 milioni di “porzioni”, cioè di singoli libri. Pubblicata a Ginevra nel 1607 e rivista in una seconda edizione nel 1641, essa fu opera di Giovanni Diodati (vedi scheda biografica). Traduzioni italiane della Bibbia Già nel Medioevo ci sono testimonianze di traduzioni di testi biblici in italiano tramandate da codici manoscritti. Fu però durante l’Umanesimo e il Rinascimento che si ebbero le prime traduzioni complete, ad opera del monaco Niccolò Malermi sulla base del testo latino nel 1471 e dell’evangelico fiorentino Antonio Brucioli sui testi originali in ebraico e greco nel 1532. Entrambe le edizioni scomparvero ben presto dalla circolazione in base alle disposizioni del Concilio di Trento, che indicava la versione Vulgata, in latino, come l’unico testo della Bibbia consentito e proibiva la lettura e il possesso di traduzioni in italiano. Con la Riforma del XVI secolo, però, si era ormai affermata l’urgenza di leggere i testi delle Scritture nelle lingue nazionali: per il principio del “Sola Scriptura”, infatti, la Bibbia era l’autorità in base alla quale vivere la propria fede e riformare la chiesa. Era dunque importante che ogni credente potesse leggerne i testi nella propria lingua. La Bibbia di Diodati Ad offrire questa possibilità agli italiani fu proprio il teologo e linguista ma edizione, Diodati ne fece seguire una seconda nell’anno 1641, rivista in base a una riflessione più matura del traduttore e ampliata nelle note. Il formato è decisamente più voluminoso, pensato per la consultazione degli studiosi e per l’uso nelle chiese e in famiglia. Diffusione della Diodati La Diodati ha avuto una storia avventurosa. Diffusa clandestinamente per secoli, vietata dalle autorità ecclesiastiche cattoliche - ancora nel 1925 il Sant’Uffizio ne proibiva l’uso – sequestrata dalle autorità pubbliche, bruciata sui roghi insieme agli “eretici”, essa divenne sempre più la Bibbia dei protestanti italiani, accompagnando costantemente la riflessione e la predicazione evangelica nel nostro paese. Nell’Ottocento fu diffusa in Italia dalla Società biblica britannica e forestiera (SBBF) di Londra, che ne pubblicò una propria edizione nel 1808. Durante il Risorgimento essa fu stampata, limitatamente al Nuovo Testamento, Giovanni Diodati (1576-1649), nato a a Roma nel 1849, durante il breve periodo Ginevra ma “di nazion lucchese”, discendente repubblicano, come segno di libertà civile e di una famiglia che a metà del XVI secolo, insieme ad altri notabili della città, fu costretta religiosa; quando il papa rientrò nella città, ne fece requisire migliaia di copie per bruciarle in a lasciare Lucca e a rifugiarsi nella città di Calvino a causa della propria fede protestante. un cortile interno del Vaticano. I “colportori” evangelici (predicatori itineLa sua fama è legata alla traduzione in linranti impegnati nella diffusione della Bibbia) gua italiana della Bibbia che egli pubblicò nel 1607 con l’intento di offrire ai suoi compatrioti seguirono i Mille e, nel 1860, aprirono un deposito a Palermo. Nello stesso anno il Nuovo un testo comprensibile e fedele agli originali ebraici e greci. Stampata dall’editore ginevrino Testamento del Diodati fu per la prima volta pubblicato in Italia dall’editrice protestante Jean des Tournes, la Bibbia aveva dimensioni abbastanza maneggevoli, pensate per una pos- Claudiana. Nel 1870, nello stesso giorno della sibile evangelizzazione dell’Italia, ed era corre- Breccia di Porta Pia, i colportori della Società data da note esplicative. Sul frontespizio com- biblica britannica e forestiera entrarono a Roma e cominciarono la diffusione della Bibbia, pariva la figura di un seminatore, evidente gettando il seme dal quale sarebbero germorichiamo alla parabola evangelica che invita a gliate le chiese evangeliche della capitale. spargere il seme della Parola, e il motto “Son art en Dieu” (la sua arte in Dio). A questa priRevisioni e nuove traduzioni A causa dell’evoluzione della lingua e del conseguente invecchiamento dell’italiano utilizzato dalla prima traduzione, la Diodati fu sottoposta, a partire dal Settecento, ad alcune revisioni. Nel Novecento, un gruppo di studiosi, presieduto da Giovanni Luzzi, procedette a una revisione che, oltre ad aggiornare la lingua italiana, pose a confronto il testo della Diodati con manoscritti originali precedentemente sconosciuti. Nel 1924 venne dunque data alle stampe la versione nota come “Riveduta” del Luzzi. Un’ulteriore revisione è avvenuta nel 1994 ed è nota come “Nuova Riveduta”. CRISTIANI OGGI 1-15 NOVEMBRE 2007 PAGINA 5 La versione amata La Bibbia del Diodati occupa un posto particolare nel cuore di ogni evangelico pentecostale, è stata la versione amata La Bibbia è la sola norma di fede e di vita, l’unica autorità alla quale ogni credente deve uniformarsi. In particolare, per noi cristiani evangelici di fede pentecostale, essa ha rappresentato anche una sorta di simbolo di riscatto e di emancipazione, oltre che l’unica autorità in materia di fede. Quando i nostri fratelli degli inizi del secolo scorso, umili contadini ed operai, si recavano alle riunioni di culto, facendo bella mostra del Libro sotto il braccio, testimoniavano in primo luogo della loro conversione a Dio e contemporaneamente di un affrancamento sociale ed umano. Buona parte di loro aveva imparato a leggere proprio sulle pagine della Bibbia Diodati, compitando i Salmi o i Vangeli. Avevano ingaggiato una lotta impari con congiunzioni lunghissime e verbi incomprensibili dal suono estraneo. Alla fine la battaglia era stata vinta grazie ad un desiderio ardente di leggere la Parola di Dio, che tanto bene arrecava, ed arreca, al cuore degli uomini. La dimestichezza con la lettura portava con sé l’acquisizione di un bagaglio di conoscenza biblica notevole, anche se con un linguaggio forgiato sulle espressioni della Diodati, da alcuni di noi definito “la lingua di Sion”. Non soltanto gli evangelici sapevano leggere e scrivere, ma sapevano ciò che spesso nemmeno i “maggiorenti” del paese conoscevano. A differenza dei loro compaesani gli evangelici potevano vantare una conoscenza biblica notevole, che li metteva in condizione di intavolare discorsi e, perché no, polemiche con i rappresentanti del potere costituito, parroci compresi, senza timori reverenziali, anzi ad argomentazioni sottili opponevano la citazione sempre calzante ed opportuna di versetti della Parola di Dio. Che dire delle nostre sorelle, che rispetto alle loro coetanee, godevano di una condizione certamente migliore. Dedite ai lavori domestici, oltre che a quelli dei campi, relegate ad un ruolo sociale marginale, anche loro sapevano leggere e conoscevano “la scienza di Dio”. Quanti credenti anziani di oggi hanno imparato in tenera età il Salmo 23 del Diodati proprio dalle labbra delle loro madri. Nella comunità cristiana esse innalzavano pubbliche preghiere, ma erano anche instancabili evangelizzatrici; la crescita delle nostre comunità è dovuta anche alla testimonianza di quelle donne. Le prime copie della Bibbia arrivarono in Italia dentro le valigie degli emigranti, che ritornavano dagli Stati Uniti, ed erano stampate dalla Società biblica britannica e forestiera. La Bibbia andò ad arricchire le umili case dei contadini meridionali, fu il primo libro ad entrare, per tanto tempo è rimasto l’unico. La Bibbia del Diodati occupa nel cuore di ogni evangelico pentecostale un posto particolare, è stata la versione amata, anche a costo di estremismi, da un popolo semplice, che non ne fu allontanato dalla lingua antica, ma che, anzi, imparò, testimoniò, lottò e vinse sorretto dalla Parola di Dio. Una prova, a nostro modesto parere, dell’efficacia della Parola di Dio, capace di illuminare il cuore dei semplici. È opportuno perciò concludere con la citazione di un versetto, uno dei più conosciuti della Bibbia: “La tua parola è una lampada al mio pie’ ed una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105). Salvatore Cusumano RADIOEVANGELO Acireale (CT) 92,500+92,800 MHz Agrigento 98,500 MHz Atena Lucana (SA) 88,400 MHz (rip.Napoli) Atina (FR) 90,000 MHz (rip.Sora) Bari 91,500 MHz Benevento 88,800 MHz (rip.Napoli) Bologna 88,450 MHz; 88,300 MHz Cagliari 101,750 MHz Cassino (FR) 89,200 MHz (rip.Sora) Catania 91,000 MHz Crotone - Caccuri 107,400 MHz (rip.Isola Capo Rizzuto) Frosinone 89,100 MHz (rip.Roma) Gela (CL) 104,200 MHz Giarre (CT) 93,400 MHz, 93,800 MHz Ginosa (TA) 102,300 MHz Gravina (BA) 103,500MHz Isola Capo Rizzuto (KR) 104,900 MHz Isola Liri (FR) 101,450 MHz (rip.Sora) Latina-Sonnino 101,700+93,550 MHz (rip.Roma) Macchia di Giarre (CT) 106,300 MHz (rip.Linguaglossa) Matera 98,300 MHz Melito di Porto S. (RC) 104,300 MHz Misilmeri (PA) 99,500 MHz Montecalvo (AV) 96,300 MHz (rip.Napoli) Napoli 102,800 MHz Petilia Policastro (KR) 92,600 MHz (rip.Isola Capo Rizzuto) Reggio Calabria 107,700 MHz Rieti 101,900 MHz (rip.Roma) Rimini (RN) 95,000 MHz Roma 101,700 MHz Sant’Agata Militello (ME) 91,200 MHz Sant’Angelo dei Lombardi (AV) 91,200 MHz (rip.Nap.) San Giovanni in Carico (FR) 87,550 MHz (rip.Sora) Salemi (TP) 103,700 MHz (rip.Trapani) Segni (RM) 107,400 MHz (rip.Roma) Sora (FR) 89,360 MHz Terni 107,000 MHz (rip.Roma) Trapani 103,700 MHz TRASMISSIONI CRISTIANI OGGI TV Giovanni Diodati Nato a Ginevra nel 1576, era figlio di Carlo, un patrizio di Lucca rifugiatosi nella città svizzera nel 1567 a causa della sua adesione alla Riforma protestante. Compì gli studi teologici all’Accademia ginevrina, dove fu poi professore di ebraico (1597-1606) e di teologia (1599-1645). Nel contempo fu predicatore dotato di notevole ascendente sulla vita religiosa e civile della città e venne incaricato di delicate missioni diplomatiche. Interessato alle vicende del prote- Nella tua città ascolta il consiglio della Parola di Dio sulle frequenze di stantesimo italiano, nel 1608 si recò a Venezia per tentare di riformare la Chiesa della repubblica veneta. In campo letterario fu attivo soprattutto quale traduttore. Il consistente scambio epistolare, in gran parte inedito, con teologi, letterati e personalità politiche del tempo, attesta la dimensione europea dell’attività di Diodati, nonché l’ampia stima di cui era circondato. Morì a Ginevra nell’ottobre del 1649. D.S.S. VIA SATELLITE Sono in onda via satellite le trasmissioni televisive del programma Cristiani Oggi TV, ogni sabato alle ore 20,30 su Studio Europa, in chiaro Hot Bird 4 - 13,0°Est Freq. 11179 Mhz polarizzazione orizzontale CRISTIANI OGGI PAGINA 6 1-15 NOVEMBRE 2007 Contraffazioni Nella contraffazione dei prodotti commerciali il rischio è alto per l’economia e la salute dell’uomo, ma nel caso della contraffazione delle verità spirituali il rischio è ben più grave, perché entra in gioco la salvezza eterna dell’anima Ultimamente il fenomeno della produzione e diffusione di merci contraffatte, “taroccate”, si è ingigantito oltremodo; dalle imitazioni di abiti ed accessori di prestigiose firme della moda, alla pirateria che duplica e diffonde, a basso costo, album musicali e film, fino all’immissione sul mercato di prodotti alimentari e igienici che arrecano notevoli pericoli alla salute dei consumatori. Queste vicende allarmano in modo particolare perché ormai non è in gioco soltanto l’aspetto economico, si mette sempre più a rischio anche la salute delle persone, come dimostra l’ampio risalto dato al fenomeno dai mass-media, che ne hanno riportato dati e statistiche. Assodata l’utilità di questa sorveglianza, ci chiediamo se esiste anche una sorveglianza per le “contraffazioni” in campo spirituale. Un pericolo reale La Parola di Dio, unica fonte autorevole per la fede e la condotta cristiana, autorizza ad affermare che il pericolo contraffazione esiste anche in ambito spirituale. Nella seconda epistola ai Corinzi, l’apostolo Paolo scrive: “Noi non siamo infatti come quei molti che falsificano la Parola di Dio; ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo” (II Corinzi 2:17); “…temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo. Infatti, se un altro viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un vangelo diverso da quello che avete accettato, voi lo sopportate volentieri” (II Corinzi 11:3-4). Dunque, il pericolo delle contraffazioni spiri- tuali non solo esiste ma si è già manifestato, cercando di adulterare la Parola di Dio. I tentativi di falsificare il messaggio dell’Evangelo si sono rivelati ripetuti e diversificati; per esempio tentando di spacciare per autentiche lettere dell’apostolo che invece erano false: “Ora fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra…” (II Tessalonicesi 2:1,2). Anche l’apostolo Pietro fa riferimento a questo pericolo: “…considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture” (II Pietro 3:15, 16). Un rimedio efficace Il pericolo era reale non soltanto al tempo degli apostoli, lo è anche per tutte le epoche a venire: “…lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, sviati dall’ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza” (II Timoteo 4:1,2). Qual è allora il rimedio? Nel libro degli Atti abbiamo il bellissimo esempio dei credenti di Berea, che “…ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così” (Atti 17:11). Tra i consigli degli esperti per non cadere vittime delle contraffazioni, troviamo l’invito a leggere la provenienza del prodotto: anche il credente deve conoscere sempre la provenienza del messaggio e constatare che sia genuinamente biblico. Egli deve perciò conoscere la Parola di Dio ed avere con essa un contatto diretto, non mediato. Nella contraffazione dei prodotti commerciali il rischio è alto per l’economia e la salute dell’uomo, ma nel caso della contraffazione delle verità spirituali il rischio è ben più grave, perché entra in gioco la salvezza eterna dell’anima. Sebastiano Campo Il creazionismo è pericoloso? Il dibattito su creazionismo ed evoluzionismo torna in evidenza su scala europea. Il 4 ottobre 2007 il Parlamento europeo, chiamato ad esprimersi su un rapporto dal titolo: “I pericoli del creazionismo nell’educazione”, lo ha approvato con 48 voti favorevoli e 25 contrari. Il documento, stilato dal Comitato europeo per la cultura, la scienza e l’educazione, attacca le posizioni creazioniste e promuove l’evoluzionismo a dogma indiscutibile e fondamentale della Comunità europea. Le motivazioni sono state così illustrate: “L’assemblea parlamentare è preoccupata per i possibili effetti deleteri della diffusione delle teorie creazioniste nell’ambito del nostro sistema d’istruzione e intorno alle conseguenze che potrebbero avere per le nostre democrazie. Se non stiamo attenti, il creazionismo potrebbe divenire una minaccia per i diritti umani, che per il Consiglio d’Europa costituiscono una questione chiave” (Doc. 11297, A.1). L’esistenza di un Creatore che ha dato vita a tutto ciò che esiste, costituisce una minaccia per i diritti umani? In realtà, non è il creazionismo ad essere pericoloso quanto questo documento che, paradossalmente, in nome dei diritti umani viola un diritto fondamentale: la libertà di pensiero e di espressione. È una libertà fondamentale riconosciuta dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e sancita dallo stesso Consiglio d’Europa con la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, oltre che presente come principio cardine della Costituzione Italiana (Artt. 21 e 33). In democrazia nessuno deve imporre dogmi, né se- 1-15 NOVEMBRE 2007 CRISTIANI OGGI PAGINA 7 DALLE CELEBRAZIONI PER IL CENTENARIO DEL RISVEGLIO PENTECOSTALE ITALIANO Dopo 100 anni il fuoco pentecostale arde ancora 6 ottobre 2007 le chiese A.D.I. di Puglia e Basilicata riunite a Monopoli (BA) Anche le chiese A.D.I. di Puglia e Basilicata hanno organizzato un incontro per ricordare il 15 settembre 1907, una data d’importanza fondamentale perché segna l’inizio di un risveglio spirituale di massa in mezzo al popolo italiano. Per celebrare il centenario del movimento pentecostale italiano è stata scelta come sede l’Hotel Villaggio Porto Giardino (Monopoli), a circa 50 Km da Bari, una struttura immersa nel verde, tra le frastagliate scogliere baresi che si affacciano sul litorale adriatico. L’appuntamento, fissato per sabato 6 ottobre, ha visto una larghissima partecipazione di credenti di tutte le età, oltre 1200, che con ogni mezzo hanno raggiunto il luogo dell’incontro. L’affluenza è stata tale che, purtroppo, non tutti sono riusciti a trovare posto per partecipare comodamente al culto. La riunione del mattino è stata presieduta dal fratello Franco Citarella, segretario del Comitato di zona di Puglia e Basilicata e pastore a Bari. Dopo alcuni canti ed un momento di lode, il fratello Felice Antonio Loria, presidente delle Assemblee di Dio in Italia e pastore in Calabria, ha dato il benvenuto ai presenti ricordando innanzitutto che l’esperienza pentecostale, quella realizzata dai discepoli duemila anni fa sull’alto colari né religiosi. Se una teoria non minaccia la legge e l’ordine pubblico, è giusto che scienziati, studenti e tutti gli interessati siano liberi di esaminarla e di arrivare a delle conclusioni. L’educazione non deve tramutarsi in indottrinamento. In tutta Europa, gli scienziati e l’opinione pubblica accettano l’evoluzione in modo pieno o parziale o per nulla, il dibattito continua e deve continuare così, lasciando tutto alla dialettica scientifica, culturale e religiosa. * solaio e quella rinnovata cento anni fa, è ancora, per grazia di Dio, sperimentata nel nostro tempo e nella nostra generazione: Dio è all’opera in mezzo al Suo popolo. La corale della chiesa di Modugno (BA) ha eseguito tre canti che hanno avuto come tema l’opera dello Spirito Santo, che rende Cristo reale nei cuori dei credenti. È stata data quindi la parola al fratello Salvatore Cusumano, pastore della Chiesa di Roma - Via Repetti, che ha presentato uno studio biblico sulla perfetta sinergia esistente tra l’esperienza di cento anni fa e quella dei nostri giorni, invitando i convenuti a ricercare in preghiera un vero, potente e genuino battesimo nello Spirito Santo, evidenziato dalla glossolalia: “Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà” (Atti 2:39). La prima parte dell’incontro è terminata in un’atmosfera di genuina adorazione. Nel primo pomeriggio la riunione è ripresa con il culto presieduto dal fratello Carmine Lamanna, pastore della Chiesa di Matera - Via San Pardo e membro del Consiglio Generale delle Chiese A.D.I. La pausa pranzo non aveva raffreddato i cuori, ancor più desiderosi di lodare Dio e di ascoltare la Sua Parola. La corale della chiesa di Matera - Via San Pardo ha edificato i cuori dei presenti, ancora più numerosi dell’incontro mattutino, prima di passare alla predicazione, durante la quale il pastore Loria ha attirato l’attenzione di tutti sul padre di Sansone, Manoà, che “…supplicò il Signore e disse: ’Signore, ti prego che l’uomo di Dio che ci avevi mandato torni di nuovo a noi e ci insegni quello che dobbiamo fare…’” (Giudici 13:8). La preghiera di quest’uomo è divenuta la preghiera di tutti i convenuti. Durante l’adorazione, lo Spirito Santo ha continuato a parlare potentemente ai presenti attraverso l’esercizio dei doni spirituali, confermando la predicazione della Parola di Dio. Quando la riunione è terminata, molti volti erano rigati dalle lacrime e sembrava che nessuno volesse andar via da un luogo così traboccante della presenza di Dio. Ci si è salutati in modo sincero, esprimendo il desiderio di servire Dio con più zelo, come hanno fatto i nostri fratelli cento anni fa, perché Dio è lo stesso ed è pronto a riversare ancora oggi la Sua potenza su quanti gliela chiedono. Il Comitato di Zona di Puglia e Basilicata CRISTIANI OGGI PAGINA 8 1-15 NOVEMBRE 2007 L A T E STI M O N IAN ZA Voglio ringraziare Dio consacrandogli la mia vita Non appena ho sentito l’annuncio della Parola di Dio, il mio cuore si è aperto alla Grazia e mi sono sentita perdonata dei miei peccati i chiamo Loredana, ho 31 anni e vivo in provincia di Salerno. Desidero ringraziare il Signore per la nuova vita che mi ha donato e cogliere l’opportunità di raccontare la mia esperienza di fede. Durante la mia adolescenza mi sono sentita incompresa da tutti, persino dalla mia famiglia, tanto che l’accusavo di trascurarmi. Non volevo chiedere aiuto per i miei problemi, di contro vedevo che gli altri non sembravano tanto disponibili a darmene. Così ho iniziato a cercare di gestire da sola la mia vita, a volermi creare ad ogni costo il mio spazio e la mia libertà, anche se tutto ciò mi portava a scelte sbagliate e a tristi conseguenze. Presto sono entrata in depressione, lunghi periodi durante i quali ho pensato più volte di togliermi la vita, ma non riuscendovi, ho iniziato a farmi del male attraverso l’alcool, aiutata anche da amicizie che mi incoraggiavano ad uno stile di vita disordinato. Nel frattempo mi sono fidanzata, inconsapevole di andare incontro a ulteriori delusioni. Dopo l’ennesima lite, affacciatami al balcone di casa, ho pensato che fosse arrivata l’ora di farla finita, ma poi, improvvisamente, ho iniziato a prendermela con Dio, dicendogli: “Se esisti perché non fai niente per me?” Per altri due anni la mia vita è continuata tra forti contrasti, fino a quando, tramite uno zio del mio fidanzato, ho avuto l’opportunità di andare in una chiesa evangelica. M Ricordo che appena sono arrivata sulla soglia della porta del locale di culto sono scoppiata a piangere, perché avvertivo la santità di Dio e contemporaneamente la mia indegnità. Riconoscevo che nel mio cuore non c’era altro che peccato, ma altresì avvertivo il bisogno di essere liberata da quell’oppressione che gravava sull’anima mia. Improvvisamente, mi è venuta alla mente la domanda che avevo fatto al Signore qualche anno prima sul balcone di casa e subito ho capito che quella era la Sua risposta. Ho trovato così la forza di entrare e non appena ho sentito l’annuncio della Parola di Dio, il mio cuore si è aperto alla Grazia e mi sono sentita perdonata dei miei peccati e salvata. Tre mesi dopo la mia conversione sono stata battezzata nello Spirito Santo, così come promesso nella Bibbia, ed anche grazie a questa esperienza ho potuto vedere la mia vita cambiare. Da allora, comunque, le difficoltà non sono mancate. Nel periodo successivo alla mia esperienza di salvezza ho avuto diversi interventi chirurgici per seri problemi di salute, ma il Signore ha continuato ad essere con me, assistendomi e confortandomi. Oltre a questo, a minare la pace che avevo gustato si sarebbe presentata anche la rottura di quel fidanzamento che, benché problematico, mi aveva permesso di conoscere la grazia di Dio. Anche in questo caso, però, Cristo Gesù è intervenuto con un amore immenso, colmando il vuoto del mio cuore e rimettendo a posto la mia vita sentimentale, fino a darmi qualche anno dopo il dono di una famiglia cristiana. Nonostante le mie debolezze e incapacità, riconosco che il Signore è sempre rimasto fedele nei miei confronti, correggendomi amorevolmente come un Padre, e per questo voglio ringraziarlo non soltanto con parole che vengono dal cuore, ma soprattutto consacrando la mia vita a Lui, per essere uno strumento utile al Suo servizio, nell’attesa del ritorno del Figlio di Dio, quando vedrò a faccia a faccia il mio Salvatore. Loredana Barbagallo Novità editoriali La Bibbia di Giovanni Diodati in edizione speciale In occasione del 4° centenario della pubblicazione della Bibbia tradotta da Giovanni Diodati, la Società Biblica Britannica e Forestiera, in collaborazione con il Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”, pubblica la riproduzione anastatica della Sacra Bibbia di Giovanni Diodati, edizione 1641, con note e introduzione ai singoli libri. Al volume sarà allegato un fascicolo di Cristiani Oggi - Quindicinale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”. Direttore Responsabile ai sensi di legge: Francesco Toppi. Comitato di Redazione di Cristiani Oggi - Risveglio Pentecostale: Vincenzo Specchi (sostituto del presidente ex officio), Francesco Toppi, Salvatore Esposito, Vincenzo Martucci, Elio Varricchione. 16 pagine che riproduce in anastatica, formato 18,5x26,6, alcune pagine significative della Bibbia Diodati del 1607. L’edizione avrà una tiratura limitata e sarà stampata su carta pregiata avoriata, con rilegatura in tela e custodia in cartoncino rigido. Il formato è di cm 21,5x32. La prestigiosa edizione può essere prenotata, in Direzione e Amministrazione: Via dei Bruzi, 11 00185 Roma - Tel. 06.491518/491165 e mail: [email protected] Redazione: Via Monti, 96 - 14100 Asti Amministrazione: Anna Maria Di Giuseppe offerta esclusiva per le comunità A.D.I. ad un contributo speciale. 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