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Come Curare Un Bonsai
ComeCurareUnBonsai.com Debby Carosi Presenta Come Curare Un Bonsai Tecniche e Segreti per Prenderti Cura in Modo Efficace della Salute del Tuo Bonsai ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com La Salute del Tuo Bonsai Anche se può sembrare sorprendente, muoiono più bonsai a causa di errori e trascuratezze piuttosto che a causa di malattie, infezioni o altre cause naturali. La causa principale della morte di un bonsai è la mancanza o l'eccesso di acqua; poi di seguito, in ordine di importanza, mancanza o eccesso di luce, mancanza o eccesso di nutrimento e bruschi sbalzi di temperatura. Questi errori oltre che mettere in serio pericolo la salute del bonsai, sono responsabili della maggior parte delle infestazioni da parassiti, dal momento che gli insetti attaccano alberi con poche difese o indeboliti da qualche ragione. Anche l'inquinamento atmosferico della città può costituire un serio handicap per la salute dei bonsai. L'ingiallimento del fogliame può derivare da correnti di aria fredda (per la maggior parte delle volte), da un cambio di posizione o da innaffiature troppo abbondanti. Può anche essere segnale di presenza di cocciniglie o afidi che pungono la foglia per succhiarne la linfa. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com I Sintomi delle Cure Errate Innaffiatura I sintomi di un'errata innaffiatura sono i seguenti: • • • • le foglie marciscono; la chioma dell'albero è secca; le foglie cadono abbondantemente; cadono anche gemme e fiori. In estate è necessario innaffiare il bonsai ogni giorno, senza dimenticarsene neanche una volta, anche se le quantità di acqua non devono essere particolarmente abbondanti. È inoltre importante ricordarsi di innaffiare la pianta sempre la sera. Eccesso di acqua Le radici del bonsai hanno bisogno di ossigeno e soltanto raramente esistono piante bonsai che vivono con l'apparato radicale immerso in acqua. Le radici non riescono a assorbire tutta l'acqua se essa è in eccesso. In casi di eccesso di acqua i microrganismi che vivono nel terreno e che sono indispensabili per la decomposizione delle sostanze organiche del terreno, muoiono per asfissia. Se anche le radici si salvassero, esse potrebbero facilmente essere attaccate da funghi, causa di marciume. In caso di eccesso di acqua alcuni sintomi sono uguali a quelli della mancanza di acqua (ingiallimento pre-autunnale, caduta delle foglie, cadute di gemme e fiori), per cui è necessaria un po' di esperienza per non adottare la cura sbagliata, peggiorando di molto la situazione. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Cattivo Drenaggio Il cattivo drenaggio del vaso provoca un ristagno di acqua con conseguente immersione delle radici. Causa immediata è la marciscenza dell'apparato radicale. In estate inoltre l'acqua stagnante può surriscaldarsi a tal punto da provocare la morte delle radici. Colpo di secco (mancanza di acqua) Può essere causato da un'insufficiente umidità del terreno. Alcune specie (quelle mediterranee come fico e olivo) reggono meglio la mancanza temporanea di acqua, altre invece sono molto sensibili e deperiscono subito. Cerca di rimediare subito immergendo il vaso del bonsai in una bacinella capiente piena di acqua (sempre che tu non abbia già fatto troppo tardi). A ciò va sommata un'abbondante e frequente vaporizzazione della chioma, azione da effettuare giornalmente, sia la mattina presto che la sera dopo il tramonto del sole. A proposito di acqua, se per innaffiare il bonsai si utilizza acqua troppo dura, si formano depositi calcarei sul bordo del vaso o sulla superficie del terreno. Per evitare questo inconveniente, al momento del rinvaso sarebbe il caso di mescolare alla terra, corteccia di pino e di larice sbriciolata, che mantiene costante il pH del suolo per la sua fermentazione acida, che corregge l'alcalinità dell'acqua nel vaso. Inoltre altri rimedi possono essere quelli di aggiungere Ferro al terreno (limatura di ferro, o anche chiodi arrugginiti o pezzi di filo di ferro ...) ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Nutrimento Mancanza di Nutrimento La mancanza di nutrimento provoca una debilitazione generale della pianta: le foglie appassiscono e si presentano poco lucenti, i fiori sono scarsi e distribuiti in modo irregolare, i frutti sono piccoli, ma nonostante questo i rami si spezzano sotto il loro peso. Eccesso di Nutrimento L'eccesso di nutrimento produce effetti simili alla mancanza di nutrimento: infatti provoca l'incapacità della pianta di assorbire determinate sostanze, per cui l'eccesso viene a coincidere con la carenza. La pianta soggetta ad eccesso di nutrimento si presenta appassita e con i dorsi delle foglie ingialliti. Alterazione del pH del Terreno in caso di alterazione grave del pH del terreno, alcune sostanze nutritive (il ferro per esempio) vengono praticamente bloccate, per cui la pianta manifesta i sintomi tipici delle carenze nutritive. Aria Aridità dell'Aria L'eccessiva aridità dell'aria provoca la caduta delle foglie e la comparsa di determinati parassiti, tra cui il temibile acaro o ragnetto rosso. Si tratta di un tipico problema di piante che vengono posizionate vicino ai condizionatori d'aria. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Umidità dell'Aria L'eccessiva umidità dell'aria porta in genere all'alta proliferazione di funghi. Temperature Alte Le temperature troppo alte provocano bruciature sul tronco e la cadute di foglie in primavera o in estate Luce Mancanza di Luce La mancanza di luce fa sì che i nuovi getti crescano molto verso l'alto, con il conseguente allungamento dei fusti e degli internodi. La pianta costretta a vivere con poca luce assume un colore pallido a causa della mancanza di clorofilla e si debilita molto, diventando facile preda di parassiti e insetti. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Infestazioni di Parassiti ed Insetti In natura le piante collaborano con gli animali per il miglior sviluppo di ogni specie. Si può dire che ogni pianta ed ogni animale è necessario e che la loro iterazione è alla base dell'equilibrio ecologico ambientale. Un bonsai in vaso, si trova abbastanza isolato dall'ambiente naturale e i piccoli animaletti che in piena campagna sono benefici, in città possono trasformarsi in una vera e propria forza distruttrice. I parassiti delle piante si dividono in vari gruppi botanico-zoologici: • • • batteri e virus; funghi; insetti. Gli insetti si suddividono inoltre in due gruppi: • quelli che rosicchiano la pianta (per nutrirsi); • e quelli che ne succhiano la linfa. I primi sono decisamente più temibili dei secondi. Alcuni insetti sono pericolosi solo allo stato di larva in quanto, quando raggiungono lo sviluppo completo, cambiano alimentazione e non sono più pericolosi per i bonsai. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Parassiti Attraverso una specifica descrizione degli animali che possono attaccare il tuo bonsai, ti aiuterò a riconoscere le malattie provocate dagli stessi animali e ti consiglierò quale trattamento è necessario utilizzare a seconda dei casi. Lombrico di Terra Appartiene al gruppo degli anellidi, che sono differenti dai vermi nematodi. Raggiunge una lunghezza di 30 cm ed è costituiti da un centinaio di anelli, che hanno la particolarità di poter ricostruire l'animale completo. È di colore giallo-rossastro, coperto di peli obliqui verso la parte posteriore del tronco. In generale i lombrichi possono risultare benefici poiché muovendosi arieggiano il terreno, evitando che si compatti; inoltre trasformano, attraverso il loro apparato digerente, i resti dei vegetali ed animali che incontrano sul loro cammino. Però per i bonsai possono essere dannosi, in quanto le numerose gallerie che producono sono pericolose per le radici della pianta per l'eccessiva areazione. Trattamento: insetticida clorato o fosfato. Verme Nematodo È un verme dal corpo allungato, cilindrico, fusiforme, senza zampe, protetto da una cute senza apparente segmentazione. Tra i parassiti delle piante bisogna distinguere quelli che penetrano all'interno delle radici o quelli ci si attaccano dall'esterno. I primi provocano deformazioni ed ingrossamenti; gli altri spingendo il loro pungiglione nelle radici, ci rimangono fissati e ne aspirano il nutrimento. Sono molto pericolosi e attaccano molte specie. Se numerosi danno luogo ad indebolimento della pianta, impoverimento vegetativo, ingiallimento, appassimento e malformazioni sulle foglie, fino a causarne la morte. Possono resistere nel terreno in forma latente anche vari anni in quanto non hanno difficoltà a superare l'inverno (in qualsiasi stadio di sviluppo). ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Se la terra asciuga tra un'innaffiatura e l'altra, il pericolo di infestazione da nematodi viene drasticamente ridotto. Esistono in commercio dei prodotti specifici per la distruzione dei nematodi ma raramente se ne fa utilizzo. Infatti c'è una tecnica naturale che raggiunge il risultato praticamente perfetto: lascia seccare perfettamente il pane di terra e poi immergi completamente il vaso in acqua per 24 o anche 36 ore. Gli animali sono eliminati per soffocamento. Ragnetto Giallo È caratterizzato dalla testa unita al torace, l'addome provvisto di segmenti e l'apparato perforante adatto a pungere e succhiare. Quando è adulto raggiunge una dimensione di mezzo millimetro e le femmine sono leggermente più grandi dei maschi. Il suo clima preferito (quello in cui attacca più frequentemente) è l'estate secca e calda. Le foglie delle piante attaccate ingialliscono a chiazze, marciscono e seccano; sulla pagina inferiore presentano una sottile ragnatela. Se guardate in controluce, la foglia appare puntinata. Se la colonia di ragnetti è particolarmente numerosa provocano evidenti danni: pungendo le foglie producono molte ferite e le foglie perdono linfa preziosa. All'arrivo dei primi freddi, gli adulti si riparano nelle fessure della corteccia, trascorrendo così al riparo la stagione fredda. Quando torna il bel tempo le femmine lasciano il loro riparo per deporre le uova: esse si schiuderanno in breve tempo dando vita ad una nuova generazione di ragnetti gialli. I ragnetti (sia gialli che rossi) sono favoriti da scarsa umidità e dalla poca aerazione del bonsai. Trattamento: il miglior trattamento sarebbe la prevenzione (spruzzando ogni giorno le piante con acqua) ma in caso di apparizione del ragnetto utilizzare un acaricida. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Ragnetto Rosso Il ragnetto rosso, lungo circa mezzo millimetro, perfora l'epidermide della foglia o di altri organi erbacei verdi della pianta, succhiandone la linfa. Sulle foglie il danno si manifesta in modo simile a quello prodotto dal ragnetto giallo. Attacca sia le conifere che le caducifoglie, ma mentre nelle caducifoglie è meno dannoso con la presenza sulle foglie di piccole aree senza clorofilla e puntini bruni circondati da alone giallastro, sulle conifere il danno è molto più grave e può portare alla perdita di rami e anche alla morte della pianta. È di facile identificazione in quanto forma una minuscola ragnatela tra le varie parti della pianta e le dà un aspetto disidratato. Le uova del ragnetto rosso sono ovali o rotonde, di colore rossastro e vengono deposte solitamente nella parte inferiore della foglia; le larve nascono con 6 zampe in tutto simili a ragnetti adulti. Il processo di sviluppo di una generazione ha durata dipendente dalla temperatura: in estate la crescita può completarsi in 8/10 giorni. Se la temperatura è alta ed il clima asciutto, la moltiplicazione dei ragnetti diventa impressionante. Si sviluppa preferibilmente in zone poco luminose e poco arieggiate, al riparo degli sbalzi di temperatura. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Trattamento: il miglior trattamento sarebbe la prevenzione (spruzzando ogni giorno la chioma con acqua e ponendo i bonsai in zone luminose, sotto il sole diretto, e molto arieggiate. Infatti gli sbalzi di temperatura tra il caldo del giorno ed il fresco della notte disturbano lo sviluppo del ragnetto rosso. In caso di infestazione massiccia del ragnetto spruzzare con acaricida specifico una volta a settimana per almeno tre-quattro settimane. Ricorda sempre di utilizzare concentrazioni di prodotto minori a quelle indicate nelle istruzioni. Foglie di Ficus attaccate dal ragnetto rosso Mosca Bianca La denominazione di questo animale è inesatta in quanto possiede quattro ali mentre le mosche ne possiedono soltanto due. La mosca bianca attacca principalmente il germoglio tenero di alberi e piante, provocando rilevanti perdite di linfa, con conseguente ingiallimento e indebolimento generale della pianta che, se persiste, può uccidere l'albero. Se scuoti la pianta, le mosche se ne allontanano per tornare subito dopo. Trattamento: insetticida per contatto con piretro. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Mosca Bianca Mosca dell'Olivo Specifica di questo tipo di albero, depone le sue uova nei frutti di cui si cibano le larve appena nate, rovinandoli in modo irreparabile. Formiche Le formiche di alcuni generi specifici vivono in simbiosi con gli afidi, nutrendosi della melassa (quella sostanza zuccherina) che essi secernono quando attaccano la pianta. In cambio le formiche li proteggono e li trasportano dalle foglie danneggiate a quelle giovane e sane. Le formiche vivono in collettività in formicai costituiti da una formica regina, dedicata esclusivamente alla riproduzione, e dalle formiche operaie. Finché la regina non muore, è praticamente inutile sterminare le operaie in quanto sono presto sostituite da altre. L'unico danno reale che le formiche possono fare ad un bonsai è un formicaio tra le radici. Trattamento: insetticida organico clorato oppure un altro rimedio naturale che è ottimo anche per qualsiasi tipo di afide: immergi la pianta con il suo vaso in un contenitore pieno di acqua ed un cucchiaio di detersivo per piatti (se devi combattere solo con gli afidi basterà immergere la chioma). Dopo circa mezz'ora gli animaletti saranno spariti. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Afide Verde L'afide è un parassita succhiatore ed è di colore verde-giallognolo. Si stabilizza sulla pagina inferiore delle foglie e con le loro punture provocano la deformazione del bordo, formando una bolla che li protegge. Succhia la linfa dei germogli impedendone la crescita. L'infestazione da afidi è evidenziata da due particolari: la fitta presenza di formiche che si nutrono della loro melata e che contribuiscono a propagare l'infestazione e la comparsa (come per le cocciniglie) di zone lucide, untuose e appiccicose sulle foglie, dovute alle deiezioni zuccherine di cui si nutrono le formiche. È fondamentale effettuare il trattamento prima che siano al sicuro all'interno della loro bolla protettiva. Per prevenire il problema la disinfestazione va fatta all'inizio della ripresa vegetativa della pianta, per colpire le femmine che nascono dalle uova svernanti. Trattamento: insetticida a largo spettro per ingestione o insetticida sistemico oppure vedi trattamento per formiche. Afide Verde Afide Lanigero È più facile da individuare su pini e cotogni e produce una sostanza simile alla lana. Trattamento: insetticida e rimuovere con batuffoli di cotone. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Attacco di Afidi Cocciniglie Sono di diversi tipi e sono difficili da individuare. Si sistemano sul tronco o sulle foglie (preferibilmente sulla nervatura centrale o sui lati). Si attaccano tenacemente e si spostano molto lentamente per succhiare la linfa della pianta, provocando debilitazione dell'albero. Inoltre emettono una sostanza lucida ed appiccicosa che favorisce l'insorgenza di muffe. L'esemplare aggredito deperisce vistosamente. Trattamento: i normali accorgimenti sono spesso inefficaci se il loro impiego non è abbinato a oli bianchi emulsionabili, che otturano le trachee con la formazione di un film oleoso. L'eliminazione degli animaletti avviene così, per soffocamento o per avvelenamento. Si consigli l'utilizzo dei prodotti anti-cocciniglia in concentrazione minore rispetto a quello indicato sulle istruzioni per l'uso, in quanto stai agendo su un bonsai (dove si irrorano, con estrema cura, tutte le parti dell'albero). L'olio bianco, infatti, rischia di otturare anche molti stomi, impedendo così la respirazione e quindi danneggiando ulteriormente la pianta, già indebolita dall'attacco parassitario. La disinfestazione va eseguita in due tempi con un intervallo di almeno otto-dieci giorni. Le cocciniglie, specie quelle che si installano sul tronco e sui rami, possono venire asportate meccanicamente con un batuffolo di cotone o uno spazzolino da denti intriso di alcool denaturato. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Cocciniglia Cotonosa: attacca soprattutto Olmo, Podocarpus e Carmona Cocciniglie Farinose Indeboliscono notevolmente la pianta, in quanto ne impediscono la respirazione. Sono di facile individuazione perciò si possono staccare manualmente e poi trattare con insetticida. 1 Cocciniglia Maschio 2 Cocciniglia femmina ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Aleurodidi (Mosca Bianca delle Serre) Sono piccoli farfalline bianche che si annidano sulla pagina inferiore della foglia, per proteggersi dal sole e dai cambiamenti di temperatura e di umidità. Sono abbastanza comuni e non facili da eliminare. Succhiano la linfa (indeboliscono la pianta) ed hanno una resistenza straordinaria. Bisogna fare molta attenzione perché ci si accorge di loro soltanto se si scuote la pianta e loro volano via. Trattamento: usare un insetticida a largo spettro bagnando anche la pagina inferiore delle foglie ma senza urtarle e fare ripetute e periodiche docce meccaniche. Pulce del Legno È un insetto grigio dalla pelle molto dura che può causare gravi danni sia alle radici che al fusto del bonsai. Per evitare di far assalire la pianta (consigli valido anche contro le formiche) è bene ricordarsi di non poggiare mai la pianta direttamente sul suolo. Pulce Acaro Prolifica in ambienti particolarmente umidi perciò cerca di ridurre l'umidità ambientale in cui vive il tuo bonsai ed evita di innaffiare di notte. Elimina le foglie infettate. Trattamento: spruzzare un insetticida bagnando tutta la chioma anche sotto le foglie. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Nota Bene: Molta attenzione va fatta nell'uso di tutti gli insetticidi spray. Essi devono essere utilizzati a debita distanza, perciò molta parte si diffonde nell'aria. Se utilizzato più ravvicinato, il propellente si ferma sulle foglie e per sublimazione gela e le brucia. Il danno diventa molto più grave di quello causato dai parassiti. È da ricordare, anche, che l'uso indiscriminato di insetticidi può essere un acarostimolante, in quanto, distruggendo tutti gli insetti, si eliminano anche i parassiti degli acari che hanno strada libera per proliferare al massimo. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Malattie Crittogamiche I funghi sono vegetali (spesso microscopici) che non contengono clorofilla. Non sono in grado di nutrirsi da soli perciò vivono a spese di materie organiche in decomposizione o come parassiti di esseri viventi e anche delle piante. Ecco le patologie più comuni prodotte dai funghi. Peronospora I funghi che la causano appartengono alla famiglia delle peronospore. Producono nella pagina inferiore delle foglie, una patina bianco-grigiastra ed in quella superiore delle macchie gialle che si scuriscono man mano che la malattia prende piede, fino a far seccare completamente la foglia. Bisogna utilizzare trattamenti fitosanitari preventivi per uccidere i conidi al momento della germinazione. In questo modo foglie e germogli saranno protetti in modo costante durante tutto il periodo di crescita (se il fungo penetra nel tessuto della pianta, diventa quasi inutile ogni azione curativa). Trattamento: fungicida minerale a base di zolfo come azione preventiva ed in caso di presenza della malattia provare ad irrorare subito con un prodotto a base di rame o uno specifico antiperonosporico. Oidio (Mal Bianco) In questo caso si tratta di funghi della famiglia degli erisifacei. Si diffonde ricoprendo gli organi attaccati e permane, in quanto si alimenta attraverso gli organi succhiatori, con i quali perfora le cellule esterne, penetrando all'interno dove assorbe le sostanza nutritive. I germogli e le foglie anneriscono, si seccano e cadono in estate. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Colpisce soprattutto querce, noccioli e rosacee (meli, biancospini); si sviluppa in primavera e in autunno, periodo in cui è meno dannoso (perché le piante si apprestano al riposo invernale) ma più antiestetico. Quando l'oidio colpisce la pianta in primavera, l'infestazione è più dannosa: le foglie si arricciano e si raggrinziscono, impedendo la funzione clorofilliana. In genere colpisce piante già indebolite da carenze varie, perché le cellule fogliari hanno una parete più sottile e quindi più facilmente attaccabile dal fungo. Trattamento: tagliare ed eliminare le parti colpite; disinfettare con sali di rame. Si combatte inoltre anche con zolfo in polvere o solubile (si scioglie nell'acqua usata per l'irrigazione), che viene somministrato settimanalmente in primavera, nel periodo di maggior sviluppo del fungo. Un buon trattamento preventivo è quello realizzato con l'uso di zolfo e caffaro, anticrittogamici di cui si trovano in commercio ottimi preparati (come quelli utilizzati per viti, peri, meli e pomodori). Ruggine Questo fungo passa l'inverno a riposo e germoglia in primavera producendo le basidiospore incaricate di iniziare un nuovo contagio. La proliferazione delle spore dipende molto dall'aria e dagli insetti. Appaiono pustole giallo-brune sulle foglie, sui germogli, sulla corteccia. Foglie e germogli ingialliscono e cadono. A volte le pustole sono pulverulente. Trattamento: eliminare le parti malate e trattare con un fungicida di sintesi antiruggine. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Fungo del Legno Sul tronco di alberi che hanno subito potature non ben trattate, è possibile la presenza dei funghi del legno. Ce ne sono varie specie ed attaccano praticamente tutte le specie di alberi: dal Salice, all'Acero, all'Olmo, al Pioppo, al Prunus, ecc. ecc. I germi attaccano le ferite dell'albero sviluppandosi a spese del legno morto (parte centrale del tronco) disgregandola e creando le cosiddette carie del tronco. Il fungo si sviluppa anche all'esterno appoggiandosi alla corteccia della pianta. Trattamento: disinfettante (soluzione solfato-ferrosa più cicatrizzante). Ticchiolatura (Macchia Nera) È una malattia tipica dei periodi miti e umidi (primavera ed autunno). Provoca sulle foglie la comparsa di macchie scure, di forma irregolare e crostose. Le foglie ingialliscono, si seccano e cadono. Trattamento: trattare subito con un fungicida a base di rame o poltiglia bordolese. Grafiosi Malattia tipica degli Olmi che provoca vistosi appassimenti seguiti da disseccamenti di una parte della chioma. L'evoluzione della malattia può essere lenta (ed in questo caso la pianta perde foglie progressivamente) ma molto più spesso è acuta ed improvvisa. Le foglie assumono un colore rossastro, si seccano e cadono dopo essere state a lungo sulla pianta. Se provi a potare i rami essi si mostreranno imbruniti. Le parti colpite vanno subito asportate e distrutte. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Come Scegliere ed Utilizzare i Fitofarmaci Prima di scegliere un prodotto per difendere il tuo bonsai, devi assolutamente essere sicuro della patologia di cui soffre: quindi il primo passo è l'individuazione dell'agente patogeno. Per farti un esempio sarebbe inutile utilizzare un anticrittogamico contro gli insetti oppure un antioidico contro la ticchiolatura. Il secondo passo è quello di rispettare con scrupolo le indicazioni, le dosi e le modalità di trattamento indicate sull'etichetta del prodotto. Un trattamento troppo forte, per esempio, creerebbe ancora più problemi al tuo bonsai; perciò meglio in difetto che in eccesso, se dovessi avere dubbi). Se devi effettuare il trattamento al chiuso (in un appartamento) munisciti di un prodotto per giardinaggio biologico in modo da minimizzare gli effetti derivanti da un mancato arieggiamento. Quando ti è possibile, effettua il trattamento del tuo bonsai all'aria aperta, in luogo ombreggiato e non ventoso. Questo consiglio prendilo per buono sia per la somministrazione del trattamento al bonsai sia per la preparazione del prodotto. Usa i guanti in lattice durante la preparazione del trattamento e non dimenticare la mascherina su naso e bocca durante le vaporizzazioni. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Prevenzione e Protezione del Bonsai Il miglior modo di prevenzione per il tuo bonsai è quella di mantenerlo sempre in forma, in un perfetto equilibrio di luce, umidità, temperatura e nutrimento. È inoltre un buon percorso seguire queste istruzioni, che contribuiranno alla prevenzione delle malattie. • Isola le piante ammalate da quelle sane e, quando è possibile, elimina le parti danneggiate o colpite dalla malattia. • Prima di trattare la pianta con insetticida, proteggi il terreno per evitare di contaminarlo. • Cura tutta la pianta con un trattamento omogeneo ed adeguato. • Cambia periodicamente il tipo di cura per evitare assuefazioni e resistenze del bonsai alle cure proposte. • Non dimenticare mai che gli insetticidi uccidono l'insetto ma non le sue uova perciò il trattamento deve essere ripetuto a distanza di otto-dieci giorni. • Inoltre non dimenticare che gli insetticidi attaccano l'infestazione ma non la sua causa, risolvendo la situazione soltanto nella sua gravità momentanea. In seguito sarà necessario intervenire a lunga scadenza con minore aggressività e maggiore efficacia. • L'eliminazione di alcuni parassiti può favorire lo sviluppo di altri perciò tieni gli occhi ben aperti. ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Schema di Riassunto Dalla Malattia alla Cura SINTOMI CAUSE RIMEDI Foglie: Non perfettamente sviluppate Afidi Insetticidi a largo spettro d'azione (in primavera) Arricciate Crittogame (Funghi) Anticrittogamici a largo spettro d'azione (in primavera) Cartacee e sbiadite Ragnetto rosso Arachicidi (nella prima estate) Con punti scuri sulla pagina inferiore Cocciniglie Oli bianchi + insetticidi Gialle che cadono in quantità eccessiva Mancanza di umidità atmosferica Se in casa, creare una miniserra Chiare, poco consistenti e poco estese Mancanza di luce Porre alla luce Cadono ancora verdi o con bordi neri Marciume radicale Lasciare asciugare il terreno e, poi, disinfettare con prodotti specifici (anticrittogamici) Cadono senza apparente motivo Ambiente povero di umidità Porre le chiome in aria più umida Colorazione irregolare Carenza di elementi Usare concimi con microelementi Con depositi fuligginosi Fumaggine (il fungo si sviluppa inizialmente sui residui zuccherini degli insetti) Anticrittogamici specifici + insetticidi Lamina superiore grigiastra e non ben sviluppata Oidio Irrorare con zolfo solubile Nervature verdi e lamine chiare Clorosi Addizionare Ferro al terreno ComeCurareUnBonsai.com ComeCurareUnBonsai.com Internodi: Troppo lunghi Mancanza di luce Aumentare illuminazione Poco consistenti Mancanza di nutrimento Concimare in modo regolare Mancanza di nutrimento Concimare con Potassio Uso di acqua dura Usare acque decalcificate e molta corteccia di pino come drenaggio Troppa acqua (marciume radicale) Riduci le innaffiature Eccessiva concimazione o marciume radicale per troppa acqua Rinvasare sostituendo il terreno e non concimare; attenzione alle innaffiature Innaffiature irregolari Innaffiare periodicamente per immersione Nematodi sulle radici Rinvasare, potare le radici colpite e lasciare asciugare periodicamente il terreno Vaso troppo stretto Svasare e porre in un contenitore maggiore Mancanza di potassio e fosforo Concimare alla fine dell'estate con prodotti addizionati con potassio e fosforo Corteccia: Poco turgida Incrostazioni: Incrostazioni calcaree alla base del bonsai Gemme: Gemme apicali nere Annerimento: Annerimento di foglie ed apici Terra: Terra che si distacca dai bordi del vaso Crescita: Crescita troppo lenta Fruttificazione: Fruttificazione assente o irregolare Chioma: Chioma che si sviluppa solo da una parte Luce proveniente da un solo Ruotare settimanalmente il lato bonsai ComeCurareUnBonsai.com