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Davis: Murray contro tutto e contro tutti

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Davis: Murray contro tutto e contro tutti
Test racchette
Head Radical MPA
16x19 e 16x16: due schemi
di incordatura in un solo telaio
LA RIVISTA
Anno XI - n.41 - 25 novembre 2015
Pag.20
Davis: Murray contro tutto e contro tutti
In diretta TV la sfida di Andy.
Deve battere il Belgio
(in una Gand blindata)
e il fantasma di Fred Perry...
Pag.4
Anche al Masters
c’è solo Nole
Djokovic chiude da dominatore.
Il 2016 sarà solo... noia?
Pag.8
McEnroe mostra
ancora i muscoli
Supermac visita la Ferrari
e sfreccia davanti a Bruguera
Pag.10
Ecco le regole
in caso di pioggia
Perchè è sempre l’arbitro
che decide quando smettere
Pag.21
GLI ALTRI CONTENUTI
I vecchi e i giovani Pag.3 - Il tennis in tv Pag.5
Focus: Kyle Edmund Pag.6 - Batch Point:
la risposta del tennis Pag.9 - Terza pagina: Sergi
Bruguera Pag.12 - I numeri della settimana Pag.14
Serie A: semifinali e play-out Pag.16 - Personal
coach: completissimo a tutto campo Pag.18
2
prima pagina
I vecchi e i giovani
di
Enzo Anderloni
V
ai a una supersfida di vecchie
glorie e ti appare il futuro. Non
il tuo, inteso come il sogno di
incanutire con il back di rovescio di McEnroe o la sua seconda palla
(per avere la quale il mitico Beppe Viola
avrebbe accettato di avere tutta la vita 37 e 2 di febbricola). Il futuro quello
vero, una bella prospettiva di un mondo (e di un tennis) che vuole crescere e
migliorare. E allora la inquadri con lo
smartphone e scatti.
Il futuro ha le sembianze di Davide Tortora, 15 anni, tennista del Tc Padova,
classificato 2.8 quest’anno (2.6 con le
prossime classifiche?). E non è tanto il
fatto tecnico, di per sé già molto incoraggiante, a colpire: è il fatto che Davide è lì, al PalaOlimpia di Verona, con un
poster d’antiquariato di John McEnroe,
ben motivato a farselo autografare dal
mito.
Di certo la molla che lo spinge è un retaggio famigliare. Quel poster e quella
luce negli occhi di fronte a un campione che aveva già smesso di giocare prima che lui nascesse, possono solo scaturire da cultura famigliare. E dunque
Davide ha le radici in un terreno ricco
di linfa.
Il suo modello di tennis non sarà certo
DIRETTORE
Angelo Binaghi
COMITATO DI DIREZIONE
Angelo Binaghi, Giovanni Milan,
Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini,
Massimo Verdina
DIRETTORE RESPONSABILE
Enzo Anderloni
quello del campione che gli ha appena
messo la firma sul poster, nato al tempo delle racchette di legno, quando la
velocità degli scambi era quella di una
Cinquecento rispetto alle Ferrari di oggi.
Cambia la condizione atletica ma anche
la gestualità. Non è più sufficiente appoggiarsi alla palla d’anticipo e trovare
geniali traiettorie. Devi anche picchiarla
forte, d’anticipo, quella palla, altrimenti Djokovic c’arriva troppo comodo e ti
lascia fermo a guardare il suo missile,
anche quello anticipato.
COORDINAMENTO REDAZIONALE
Angelo Mancuso
SUPER TENNIS TEAM
Antonio Costantini (foto editor),
Amanda Lanari, Annamaria Pedani
(grafica)
FOTO
Getty Images, Archivio FIT, Antonio
Costantini, Angelo Tonelli
HANNO COLLABORATO
Giovanni Di Natale, Max Fogazzi,
Andrea Nizzero, Gabriele Riva,
Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto,
Piero Valesio
A CURA DI
Sportcast srl
Via Cesena, 58 - 00182 Roma
[email protected]
3
Però Davide sa che razza di campione e
di personaggio è McEnroe: un Numero
Uno, 7 titoli dello Slam, un talento tra
i più fulgidi di sempre, capace di imprese su tutti i campi del mondo che
hanno fatto la storia di questo sport. Ed
è lì per portarsi a casa il suo pezzettino
di McEnroe, una firma a pennarello su
quel vecchio poster dove John impugna ancora una Dunlop di legno.
Quel manifesto è il certificato di chi
possiede un sogno. E i sogni del genere di quello di Davide hanno bisogno
di materie fondamentali per essere
coltivati: la curiosità, il rispetto e la
conoscenza dei maestri del passato,
di quella storia di cui è meraviglioso
sognare di poter far parte. Quelli come Davide le possiedono.
Non possiamo sapere se realizzerà
quel sogno fino in fondo. Ovviamente
glielo auguriamo e ce lo auguriamo. Di
sicuro gli invidiamo tantissimo l’opportunità ancora intatta, viste tra l’altro le sue qualità, di poterlo inseguire.
Non c’è molla interiore più bella nello
svegliarsi ogni mattina. A noi, generazione dei suoi padri, resta il gusto di
guardare McEnroe, coi capelli bianchi,
mentre pennella il suo back. E tornare
in campo motivati dal fatto che se a 56
anni sei ancora in gamba, puoi battere
anche uno forte di 44…
PROGETTO GRAFICO
REALIZZAZIONE
Edisport Editoriale Srl
REDAZIONE E SEGRETERIA
Stadio Olimpico - Curva Nord
Ingresso 44, Scala G
00135 Roma
Info: [email protected]
Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004
dell’ 8 gennaio 2004
Manoscritti e fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituiscono.
La rivista è disponibile
in formato digitale sui siti www.
federtennis.it e www.supertennis.tv
e spedita via newsletter. Per riceverla
scrivere a [email protected]
il tennis in tv
L’acchiappa-fantasmi
all’assalto della Davis
Andy Murray fa i conti ancora con lo spettro di Fred Perry, che nel 1936
alzò l’ultima Insalatiera per il Regno Unito. Da venerdì la finale contro
il Belgio. Sfida storica che SuperTennis trasmetterà live e in chiaro
acchiappafantasmi lo sa fare.
Andy Murray aveva già sconfitto lo spettro di Fred Perry a
Wimbledon, quando nel 2013
ridiede la grande gioia ai sudditi di sua
maestà, a digiuno dai Championships
per oltre 70 anni. E adesso tocca ripetersi in chiave Davis, perché il Regno
aspetta di rivincere la Coppa addirit-
tura dal 1936. L’ultimo a portarla in
patria fu proprio Fred Perry, che con
il supporto di Bunny Austin mise nelle
bacheche l’Insalatiera numero 9 della storia di Buckingham Palace. Poi la
decima è diventata un mezzo incubo,
il cui lieto fine è in mano proprio ai
fratelli Murray. La terra rossa non è la
specialità di casa, ma concentrazione e
stimoli non mancano. Tanto da indurre
il n.2 al mondo a mettere in secondo
DAVID GOFFIN
Età: 24 (7 dicembre 1990, Rocourt, Belgio)
Ranking Atp: 16 sing, 378 dop.
Bilancio in Davis: 11 vinte, 3 perse
Convocazioni: 9
KIMMER KOPPEJANS
Età: 31 (7 febbraio 1984, Ostenda, Belgio)
Ranking Atp: 131 sing, 501 dop.
Bilancio in Davis: 2 vinte, 0 perse
Convocazioni: 4
di
Gabriele Riva - foto Getty Images
L’
piano - dichiaratamente - il Masters
londinese e focalizzarsi sulla sfida di
Gand. Dove si gioca al Flanders Expo,
in un Belgio scosso dalle operazioni
anti-terrorismo e dai continui allarmi
seguiti agli attentati di Parigi del 13
novembre scorso.
Tutto in diretta
La sfida è storica, questo è evidente. E
per non perdersene nemmeno un ‘15’
dal proprio divano bisogna sintonizzarsi su SuperTennis Tv, che trasmetterà
l’evento in diretta e in chiaro sul canale
n.64 del digitale terrestre, sul n.224 della piattaforma Sky, sul n.30 di TivùSat e
in web streaming su www.supertennis.
tv. Si parte venerdì 27 novembre, con i
primi due singolari, poi sarà la volta del
doppio di sabato 28, apripista della giornata conclusiva del 29. E proprio il doppio merita occhi di riguardo, perché potrebbe essere il vero ago della bilancia,
a patto che il Murray più giovane e più
vincente non abbia problemi a portare a
casa i due punti legati ai suoi singolari.
Storia belga
Ma contro un giocatore come David Goffin, a casa sua e su una terra infuocata
dal tifo a favore, fare tre punti su tre
potrebbe rivelarsi un’impresa non tanto
Per la Finale
di Davis mezz’ora
di pre-partita
RUBEN BEMELMANS
Età: 27 (14 gennaio 1988, Genk, Belgio)
Ranking Atp: 105 sing, 162 dop.
Bilancio in Davis: 8 vinte, 11 perse
Convocazioni: 14
STEVE DARCIS
Età: 31 (13 marzo 1984, Liegi, Belgio)
Ranking Atp: 85 sing, 605 dop.
Bilancio in Davis: 18 vinte, 14 perse
Convocazioni: 18
4
Prima delle dirette di venerdì, sabato e domenica, SuperTennis Tv mette in campo i suoi
studi. Così da entrare a pieno nell’atmosfera
della finale di Coppa Davis 2015. Mezzora di
pre-partita per arrivare all’inizio della giornata con tutte le news, gli approfondimenti
e gli ultimi aggiornamenti da Gand (venerdì
alle 13, sabato alle 14.30 e domenica a mezzogiorno e mezzo). Inoltre, anche per i tre
giorni della finale tra Belgio e Regno Unito,
resta invariato l’appuntamento serale con le
news, in programmazione come d’abitudine
alle ore 21.
il tennis in tv
facile anche per il vincitore di Us Open
e Wimbledon. Anche perché, se la Gran
Bretagna lotta contro i fantasmi della
storia, il Belgio con racchetta punta a
riscriverla. I padroni di casa non hanno mai vinto il titolo e l’unica volta che
sono andati vicini a sollevare l’Insalatiera - nella finale del 1904 - hanno
perso proprio contro gli inglesi. Corsi
e ricorsi storici, per una sfida già dai
mille sapori.
ANDY MURRAY
Età: 28 (15 maggio 1987, Dunblane, Scozia)
Ranking Atp: 2 sing, 182 dop.
Bilancio in Davis: 31 vinte, 7 perse
Convocazioni: 19
KYLE EDMUND
Età: 20 (8 gennaio 1995, Beverly, Inghilterra)
Ranking Atp: 100 sing, - dop.
Bilancio in Davis: 0 vinte, 0 perse
Convocazioni: 1
DOMINIC INGLOT
Età: 29 (6 marzo 1986, Londra, Inghilterra)
Ranking Atp: - sing, 23 dop.
Bilancio in Davis: 0 vinte, 2 perse
Convocazioni: 5
JAMIE MURRAY
Età: 29 (13 febbraio 1986, Dunblane, Scozia)
Ranking Atp: - sing, 7 dop.
Bilancio in Davis: 6 vinte, 4 perse
Convocazioni: 10
Prima della Davis: giovedì rivivi le emozioni della Fed Cup
Giovedì 26
Venerdì 27
00:00 - Il Pallettaro
00:30 - Challenger
Brescia Finale
02:30 - Azarenka vs
Begu,WTA Roma 2015
05:15 - Magazine WTA
06:15 - Djokovic vs Federer,ATP Roma 2012
08:00 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Doppio Gran
Bretagna vs Francia,
Coppa Davis 2015 QF
12:00 - Circolando CT
Palermo 2
12:30 - Magazine ATP
13:00 -Gasquet vs
Federer, Coppa Davis
2014 Finale
15:00 - Pennetta vs
Radwanksa,WTA
Singapore 2015
16:30 - Tennis Magazine
17:00 - News
17:05 - Murray vs Simon,
Coppa Davis 2015 QF
20:30 - Magazine ATP
21:00 - News
21:05 - Reloaded Fed Cup
Finale
22:00 - Il Pallettaro
22:30 - Circolando TC
Padova
23:00 - Murray vs
Kokkinakis, Coppa Davis
2015 SF
00:45 - La Voce delle
Regioni
05:30 - Magazine ATP
06:00 - Krajcek vs Giorgi,
WTA S-Hertogenbosch
08:00 - Tennis Magazine
08:30 - Murray vs Tomic,
Coppa Davis 2015 SF
10:00 - Fed Cup Finale
Rep. Ceca vs Russia
12:30 - Circolando TC
Padova
13:00 - STUDIO LIVE
13:30 - LIVE COPPA
DAVIS Finale Belgio vs
Gran Bretagna
20:00 - Il Pallettaro
20:30 - Tennis Magazine
21:00 - News
21:05 - Finale Coppa Davis
Belgio vs Gran Bretagna
1° singolare (replica)
Sabato 28
00:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 2° singolare
(replica)
03:00 - Tennis Magazine
03:30 - Errani/Vinci
vs Babos/mladenovic
Wimbledon 2014
04:30 - Gaudio vs Coria,
Roland Garros 2015
08:00 - Circolando TC
Padova
08:30 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 1° singolare
(replica)
11:30 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 2° singolare
(replica)
14:30 - STUDIO LIVE
15:00 - LIVE COPPA
DAVIS Finale Belgio vs
Gran Bretagna
18:00 - Fed Cup Finale
Rep. Ceca vs Russia
20:00 - Magazine WTA
21:00 - News
21:05 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna Doppio
(replica)
Domenica 29
00:00 - Challenger
Brescia Finale
02:00 - Circolando TC
Padova
02:00 - Il Pallettaro
03:00 - Magazine ATP
03:30 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 1° singolare
(replica)
06:30 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 2° singolare
(replica)
09:30 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna Doppio
(replica)
12:30 - STUDIO LIVE
13:00 - LIVE COPPA
DAVIS Finale Belgio
vs Gran Bretagna
19:00 - Fed Cup Finale
Rep. Ceca vs Russia
21:00 - News
21:05 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 4° singolare
(replica)
Lunedì 30
00:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 4° singolare
(replica)
03:00 - Reloaded Finale
Fed Cup
04:00 - Bencic vs Giorgi,
WTA S-Hertogenbosch
06:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 3° singolare
(replica)
09:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 4° singolare
(replica)
12:00 - Magazine ATP
12:30- Il Pallettaro
13:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 1° singolare
(replica)
16:00 - Tennis Magazine
16:30 - Circolando TC
Padova
17:00 - News
17:05 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Breatagna 3° singolare
(replica)
20:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 4° singolare
(replica)
22:45 - Il Pallettaro
23:00 - Soderling vs
Federer, Roland Garros
2009
Martedì 1
01:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 1° singolare
(replica)
04:00 - Cilic vs Nishikori,
ATP Tokyo 2015
04:00 - Muguruza vs
Kerber,WTA Pechino
08:00 - Ermenin vs Cipolla, Serie A1 Maschile
Finale 2014
10:00 - Circolando TC
Padova
10:30 - Sharapova
vs Radwanska,WTA
Singapore 2015
13:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 2° singolare
(replica)
16:00 - Tennis Magazine
16:30 - Il Pallettaro
17:00 - News
17:05 - Kvitova vs
Sharapova, Finale Fed
Cup 2015
19:30 - Djokovic vs Nadal,ATP Pechino 2015
21:00 - News
21:05 - La Voce delle
Regioni
22:00 - Schiavone vs Li,
Roland Garros 2011
Mercoledì 2
00:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna 2° singolare
(replica)
03:00 - Errani vs
Schiedlova,WTA Rio
2015
05:00 - Reloaded
Finale Fed Cup
06:00 - Nadal vs
Djokovic,ATP Roma
2014 Finale
08:00 - Il Pallettaro
08:30 - Knapp vs Camerin, Serie A1 Femminile Finale2014
10:30 - Pliskova vs
Pavlyucenkova, Finale
Fed Cup 2015
12:30 - Tennis
Magazine
13:00 - Finale Coppa
Davis Belgio vs Gran
Bretagna Doppio
(replica)
16:00 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - Bouchard vs
Suarez Navarro,WTA
Roma 2015
20:00 - Circolando TC
Padova
20:30 - Il Pallettaro
21:00 - News
21:05 - Tennis
Magazine
21:30 - Errani vs
Sharapova, Roland
NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali
5
focus
Kyle Edmund,
l’inglesino in rosso
Fresco Top 100, ama
i Reds di Liverpool
e dice di esprimersi
al meglio sulla terra
battuta. Sarà in Belgio
al fianco dei fratelli
Murray per tentare
l’assalto alla Coppa
Davis e per diventare
l’eroe a sorpresa
Alessandro Nizegorodcew
foto Getty Images
di
P
ressione, questa sconosciuta.
Kyle Edmund rappresenta da
anni il futuro del tennis britannico, il “dopo Murray”, la stella
pronta a brillare nel firmamento Atp.
Eppure il ventenne nativo di Johannesburg, oggi numero 100 del ranking,
affronta tutto con il sorriso e la serenità di chi è consapevole dei propri
mezzi e si disinteressa delle voci di
appassionati e addetti ai lavori. Kyle
lavora, suda, lotta e, senza fretta, ottiene risultati e consapevolezza. Sarà
anche per questo motivo che Leon
Smith, capitano della Gran Bretagna, è
pronto a farlo esordire in Coppa Davis
nella finale contro il Belgio (27-29 novembre).
La Storia - Kyle Edmund nasce a Johannesburg l’8 gennaio 1995. Dopo tre
anni la famiglia si sposta in Inghilterra,
per la precisione a Beverley, nel North
Yorkshire. Al contrario dei tanto reclamizzati giovani colleghi (Zverev, Coric,
Kokkinakis...), Edmund non prende in
mano la racchetta da tennis prima dei
10 anni. “Ho iniziato quasi per caso spiega - in un circolo vicino casa. Giorno dopo giorno la passione è cresciuta
e non ho più potuto farne a meno. In
televisione seguivo sempre il mio idolo
don 2013, quando fu sconfitto dall’azzurro Gianluigi Quinzi (poi vincitore).
Verso i Top 100 - Il primo titolo in
carriera giunge a Birmingham, Alabama,
dove Edmund si impone in un Futures
da 10.000$ su terra battuta. “Mi trovo
bene sul rosso - racconto Kyle - e potrei
quasi definirla la mia superficie preferita. Anche se, ovviamente, il mio sogno si chiama Wimbledon”. La crescita
è costante e, anno dopo anno, Edmund
scala il ranking Atp senza particolari exploit o scossoni: n.568 a fine 2012, alla
piazza 376 nel 2013, ha chiuso al n.193
la scorsa stagione. L’anno della svolta è
il 2015, che porta in dote ben tre titoli
challenger (Hong Kong, Binghampton e
Buenos Aires) oltre all’agognato ingresso tra i primi 100 giocatori del mondo.
Kyle Edmund è nato a Johannesburg
(Sudafrica), l’8 gennaio 1995. Un metro
e 88 per 80 kg, è n.100 Atp. In carriera
ha vinto 5 titoli Futures, 3 Challenger e
vanta uno scalpo tra i Top 100 (l’argentino
Schwartzmann, n.63 Atp)
Marat Safin, che mi ha fatto innamorare
ancor di più di questo sport. Oggi invece il mio esempio è ovviamente Andy
Murray”. A livello under 18 il britannico
raggiunge il n.8 del mondo pochi giorni
dopo il suo 17° compleanno. In doppio,
in coppia con il portoghese Federico
Ferreira Silva, conquista Us Open e Roland Garros, mentre in singolare il miglior risultato è la semifinale a Wimble-
La Davis - La Coppa Davis è da sempre nei pensieri di Edmund, che in
ogni intervista ne parla come di un sogno pronto a realizzarsi. “Sono già stato convocato - spiega - in alcuni casi
come quinto o sesto uomo a supporto della squadra. Un’emozione unica
e indescrivibile. Ho rappresentato la
mia Nazionale nella Junior Davis Cup
in diverse circostanze e ne sono stato
sempre onorato. Sono pronto all’esordio”. Sarà un battesimo del fuoco. Tutti si aspettano che il punto decisivo
arrivi dal doppio, dando per scontate
le vittorie in singolare di Andy Murray,
ma Edmund ha già battuto quest’anno
Steve Darcis e, sulla sua amata terra,
potrebbe trovare l’acuto giusto. E se
fosse Kyle Edmund l’eroe a sorpresa?
La musica e i Reds:
è Kyle fuori-campo
Chi è Kyle Edmund (qui in alto a sinistra nel selfie di gruppo
della Gran Bretagna di Davis) fuori dal tennis? Cosa avrebbe
fatto se non avesse seguito la strada del professionismo?
“Penso avrei giocato a cricket o addirittura tentato la via della
Formula 1, altra mia grande passione”. Tifosissimo del Liverpool, Edmund non può vivere senza il proprio telefono. “Ascolto musica ogni giorno a ogni ora, non posso farne a meno.
Non posso immaginarmi un viaggio in aereo senza Maroon 5,
Stereophonics, Jay-Z, Drake... Cos’altro amo? Il mio letto. Ma
quello purtroppo non posso portarlo in giro per il mondo”.
6
15
16
7
circuito mondiale
Ha dominato il 2015 e tutto
lascia pensare che Djokovic
sarà il padrone indiscusso
anche nel 2016. A Londra ha
vinto il suo 5° Master
Tutto il resto è No...le
Non c’è altro in questo momento: il dominio di Djokovic è incontrastato
e anche a Londra niente spazio per le sorprese. Il che fa sorgere
delle domande in chiave 2016: il serbo comanderà ancora? Chi lo potrà
impensierire? Federer, Nadal o qualcun altro? Ecco le nostre risposte
di
Piero Valesio -
foto
Getty Images
B
reve elenco di interrogativi che la
stagione appena conclusa consegna all’anno nuovo. Specie dopo
un Masters che, tutto sommato, non
ci ha riservato nemmeno lo straccio di
una sorpresa vera; fatto di cui avremmo avuto bisogno. E di cui il tennis nel
suo complesso ha assoluta necessità.
Djokovic dominerà anche il 2016
magari centrando il Grande Slam?
Speriamo di no ma probabilmente sì. La
condizione psicofisica del serbo è tale
da lasciare poco spazio alla speranza.
La sensazione è altresì che più Nole si
avventura nell’età adulta più la sua determinazione nell’attrezzarsi per rallentare il tempo che scorre si fa furiosa. Certo puoi sempre incontrare, sulla
tua strada, un Wawrinka che ti mette il
bastone fra le ruote e magari nel giro
di qualche ora puff, tutto cambia. Ma
preparatevi, cari lettori: anche l’anno
prossimo di giornate come quella della
finale di Parigi, o quella del round robin
contro Federer, Nole non ne vivrà molte.
Federer vincerà uno Slam?
No. Se ci riuscirà evviva ma dato che
questa domanda perturba gli zebedei
degli appassionati ormai da anni auguriamoci che ci riesca così almeno non
se ne parlerà più.
un passetto indietro l’ha compiuto.
Tsonga mah. Kyrgios sonnecchia mentre è a riposo per il suo fisico che più
di tanto, pare, è meglio non sollecitare. Berdych ronf. Murray, che comunque al top c’è, qualche scaglia di killer
instinct pare averlo perso per strada
e non certo perché al Masters non ha
combinato nulla di buono. E c’è anche
Raonic che avrebbe fondamentalmente
bisogno di due interventi: quello della dea bendata che gli garantisca una
stagione senza infortuni e di un coiffeur ‘pour hommes’ che gli modifichi
l’acconciatura. Ma dato che su nessuno
dei due soggetti si può scommettere,
anche lui è fra color che son sospesi.
L’ideale sarebbe che spuntasse fuori un
Fognini al top della sua condizione e
che sparigliasse le carte. Difficile che
succeda, però.
Chi fra i componenti della A2 del
tennis potrà insidiare i soli noti?
C’è sempre un Cilic nel destino di tutti. Uno che quando meno te lo aspetti
realizza l’impresona. Però, però. Nishikori non migliora, anzi quest’anno
Le Olimpiadi cosa cambieranno negli equilibri della stagione?
Che si aggiunge un torneo, che tutti
ci penseranno ma senza scombinare
troppo la programmazione stagionale.
Ma una volta a Rio il torneo sarà vero
Nadal tornerà quello di prima?
Quello di prima in senso assoluto forse
no. La sua testa vorrebbe fortemente,
non è dato sapere quanto il suo fisico
potrà reggere sforzi assoluti. Ma un
Nadal che torna a essere il re della terra è nell’ordine delle cose. Non fosse
altro perché quello stesso fisico di cui
sopra quando si trova sulla terra madre dimentica i guai e i dolori. Qualche
sorpresa in vista se Rafa proseguirà a
coltivare le sue nuove passioni: la seconda di servizio aggressiva e il gioco
a rete.
8
circuito mondiale
eccome perché poi quando si trovano
lì i giocatori avvertono una sorta di effetto Davis e a perdere non ci stanno.
Qualcuno nel tennis si accorgerà che
un Masters senza finale ai cinque set
è un impoverimento di uno spettacolo potenzialmente superiore?
Neanche a parlarne. Anzi: il timore è
che spunti fuori sempre qualche idea
(idea...) nuova per accorciare i match
tipo una sola palla di servizio o un killer point sul 40 pari o altre amenità del
genere. Poi non dite che non ve l’avevamo detto.
Doppio 6-3 in semifinale contro Nole, ma dopo
la stagione che ha avuto Rafael Nadal continua a
dare segnali di ripresa evidente. Non è detto che
basti per tornare ai suoi livelli, ma è già qualcosa
L’Italia vincerà la Davis?
Certo. E se avete la tentazione di mettervi a ridere pensate a quanti hanno
riso quando qualcuno ha ipotizzato
che Vinci-Pennetta avrebbe potuto essere la finale dello Us Open. Anche in
questo caso: poi non dite che non ve
l’avevamo detto.
È più forte Hulk o la Cosa dei Fantastici Quattro?
Oops, scusate questa era la domanda
classica che dominava nella rubrica
lettere dei fumetti Marvel, un universo
fantastico che a ben vedere ha molto in
comune con l’Universo del tennis. Visti
i tempi continuare a lambiccarci su Federer e Djokovic è un modo per restare
ancora oggi bambini. E non è una bella
cosa: è bellissima. (E comunque era più
forte Hulk).
Roger Federer era alla partecipazione
consecutiva n.14 al Masters di fine
stagione, fermato sul più bello da
Novak Djokovic (6-3 6-4) dopo che
nella sfida della fase a gironi aveva
primeggiato per 7-5 6-2
I Chicchi d’Italia
al Master
Per la prima volta dai tempi di Barazzutti, l’Italia tornava al Masters Atp di
fine stagione grazie al doppio e grazie
ai Chicchi. Vale a dire Simone Bolelli
e Fabio Fognini, che dopo un anno di
grandi risultati e continuità, nobilitato
dal trionfo Slam degli Australian Open,
sono volati a Londra per tentare l’assalto all’atmosfera tutta azzurra - cromaticamente, s’intende - della O2 Arena.
Inseriti nel “gruppo Ashe/Smith”, il
ligure e il bolognese (coppia n.5 Atp)
hanno raccolto due sconfitte nel round
robin. La prima, cocentissima, contro
il duo scozzese-australiano formato da
Murray e Peers (7-6 3-6 11/9) e la seconda per mano dei gemelli Mike e Bob
Bryan (6-3 6-2). Poi il successo della
bandiera, nell’ultima del girone, sull’indiano Bopanna e il rumeno Mergea.
9
batch-point
La risposta
del tennis
Alla O2 Arena di Londra, la settimana scorsa, metal detector e perquisizioni all’ingresso, ma neppure un poliziotto né, tantomeno,
un soldato col mitra. Tribune esaurite. Pieni
di gente i negozi e i ristoranti che, sotto alla stessa cupola, circondano l’Arena vera e
propria.
Il Belgio è chiuso per terrorismo ma riapre in
questo weekend per la finale di Coppa Davis.
A chi vuole cambiare le nostre vite, il tennis
ha dato la sua risposta.
Batch
circuito mondiale
McEnroe è ancora
una Ferrari
È l’over 55 più forte
del mondo e lo ha
dimostrato vincendo la
Grande Sfida 4 contro
un Sergi Bruguera 12
anni più giovane di lui.
Un grande spettacolo,
tra Verona e Modena,
per divertirsi ma anche
per provare a carpire i
segreti per vincere da
“diversamente giovani”
di Enzo Anderloni
Foto Antonio Costantini
C
ome gioca il più forte 56enne
del mondo? È una delle tante curiosità che si è potuto
togliere chi ha comprato un
biglietto per la Grande Sfida 4, quella
del 2015, che si gioca tra Verona e Modena, sotto l’egida dell’Atp Champions
Tour. Sì, perché è fuori di dubbio che
John McEnroe, oltre che una sorta di
rockstar con racchetta e un ottimo
commentatore televisivo, sia anche
il tennista più forte del mondo classe 1959. In grado di suonarle anche a
tanti fortissimi più giovani di lui. Per
esempio Mats Wilander, che di anni ne
ha solo 51, ma ha vinto 7 Slam come
Supermac ed è stato come lui n. 1 del
mondo. Per esempio a Sergi Bruguera, che ha solo due Slam nel palmares
(Parigi ‘93 e ’94) ma qualcosa come 12
anni in meno. E dovendo allenare Gasquet, non ha certo perso contatto con
il campo.
Se non si ha perso la voglia di competere dopo i 50 ( a giudicare dalla crescita
degli agonisti che si avvicinano pian
piano alla rotonda quota dei 100.000
in Italia nessuno vuol mollare), è guardando John che si può costruire la longevità. Palla colpita sempre d’anticipo
(così si sfrutta la velocità del colpo
avversario, appoggiandocisi sopra),
piedi sempre vicino alla linea di fondo
(meglio dentro, si corre ancora meno),
rotazioni limitate all’essenziale e ricerca fluida della massima profondità
dei colpi (sfruttando anche una bassa
tensione delle corde, sotto i 20 kg). La
racchetta di John è la stessa di Andy
Murray: una Head Radical Pro (piatto
98, 310 grammi di peso nella versione
di serie).
Nel caso di McEnroe aiuta a fare la
differenza ovviamente la qualità del
servizio, che ancora è velenosissimo, grazie a mille variazioni di angolo e rotazione che the Genius, pur
imbiancatissimo nei capelli, nasconde ancora benissimo voltando la
schiena all’avversario mentre carica
la “botta”.
Così La Grande Sfida n.4 va in archivio con il nome di John McEnroe sul-
10
la riga del vincitore. Ed è un gran bel
sigillo.
Una grande tecnica
allunga la vita
La conferma che una grande tecnica allunga la vita viene osservando anche il
52enne Henri Leconte, che per barba, capelli e pancetta sarebbe un perfetto Porthos de ‘I tre moschettieri’. Ma pure lui
anticipando, giocando piatto e in back,
variando ritmi angolazioni e profondità
fa divertire sia nella sfida semi-impossibile con Sergi Bruguera che in quella per
il terzo posto con Wilander.
L’ingresso in scena del francese, anche in
virtù di quel tricolore che l’ha accompagnato in campo, è stato emozionante. Al
Palolimpia di Verona il pubblico si è alzato in piedi a rendere omaggio, mentre
risuonavano le note di Imagine, in ricordo delle drammatiche vicende parigine,
circuito mondiale
Spettacolo ad
altissima definizione
Le finali modenesi della Grande Sfida 4, proposte domenica pomeriggio da SuperTennis Tv, sono state realizzate e
trasmesse anche in 4k, sul canale 4K1 di Eutelsat. La definizione delle immagini è doppia rispetto all’HD, per una
resa dei dettagli e una qualità incredibile dello spettacolo,
se si dispone di un televisore Ultra HD.
che l’ex Davisman dall’immenso talento
ha vissuto molto da vicino: quel venerdì
sera era allo Stade de France per seguire Francia- Germania. Dalla racchetta di
grafite vecchio stile di Leconte, pitturata di nero e recante un elegante logo HL
sulle corde, sono uscite le cose più belle
da vedere. E forse dopo una certa età il
gusto è soprattutto lì, nell’essere ancora capaci di strappare l’applauso. Henri,
detto “Riton”, ci riesce alla grande.
Gambe e testa
fanno la differenza
Sergi Bruguera invece è ancora quasi
un giocatore vero. Arrota ancora un
po’ ma non troppo. Si muove bene e
soprattutto è quello che più di tutti si
piega ancora molto bene sulle gambe.
Lì soprattutto si vede la differenza
d’età. Dunque per gli over 50 il quesito da risolvere è: come tirare forte,
preciso ed efficace come McEnroe e
Leconte, che le gambe le piegano pochissimo. Osservarli in azione, aiuta
nell’ispirazione.
Mats Wilander è un caso a parte, una
via di mezzo tra tutti questi discorsi. Ancora in buona forma ma non
atletico come Bruguera né dotato di
braccia extra balistiche come Leconte, continua a usare soprattutto la testa. D’altre parte nel pieno della carriera, da formichina svedese, si era
inventato delle giocate dalla straordinaria efficacia. Pensiamo per esempio al passante lungolinea giocato
con parabola alta, un semi lob. Una
traiettoria imprendibile per chiunque che poteva essere disegnata con
un margine di sicurezza (e di tempo)
molto più ampio del passante classico. La sua racchetta è la stessa di Roger Federer, Wilson Pro Staff 97, nella
versione più leggera, da 315 grammi
senza corde, che alterna a un nuovo
modello di Donnay.
Questo e molto altro si è visto a Verona e Modena in palazzetti con oltre
2000 spettatori in Veneto e 4000 per
le finali in Emilia. Spettatori che se
la sono goduta, specie durante i siparietti di Leconte che si è prodotto,
oltre a un originale balletto intorno
ai raccattapalle, in una ghiotta imitazione di Nadal al servizio, e di Supermac che, tra mille morbidissime
pallette imprendibili, ha inserito il
numero che potremmo definire “pocket ball”. Consiste nello schiacciare
la palla con forza per terra facendola
impennare in verticale per poi farla
direttamente ricadere dentro la tasca
dei calzoncini. Pronta per un’altra
battuta.
Fuoriclasse
e fuoriserie
Nel giorno di riposo tra le semifinali di Verona e
le finali di Modena, McEnroe, Wilander, Leconte e Bruguera si sono recati a Maranello, per
una visita agli stabilimenti della Ferrari, uno
sguardo molto da vicino alle vetture di ieri e
di oggi e un…. giretto, nonostante la pioggia.
Anche i fuoriclasse non hanno saputo resistere
al richiamo delle nostre fuoriserie.
La Grande sfida 4: i risultati
Semifinali: Sergi Bruguera b. Henri Leconte 6-3 7-6 ; John McEnroe b. Mats Wilander 6-2 6-4
3°-4° posto: Mats Wilander (SWE) b. Henri Leconte (FRA) 7-5 2-6 10-5
Finale: John McEnroe (USA) b. Sergi Bruguera (SPA) 6-3 6-4
terza pagina
Sergi Bruguera:
altro che terraiolo!
Due volte campione al Roland Garros, oggi
coach di Richard Gasquet, lo spagnolo è
sempre stato considerato uno specialista del
rosso. In realtà ha colto ottimi risultati anche
sui campi veloci (argento olimpico ad Atlanta
‘96) dove è stato un osso duro per tutti
di
Alessandro Mastroluca
Getty Images
foto
O
tto campioni riuniti in una Milano sospesa tra gli obei obei
e un inverno che sarà preludio di scandali. È il 1991, il
primo anno in cui l’ATP registra gli ace.
È l’era dei grandi bombardieri, come
Ivanisevic e Rosset, che solo un lustro
più in là saranno fischiati al Forum per
quel tennis “bang bang” che non entusiasma più. Ci sono tutti, quell’inverno,
per l’esibizione organizzata da Cino
Marchese: otto assi di un colore solo,
otto stelle per un torneo di soli tie-break. A sorpresa, però, non vince chi batte più forte, perché in tutte le versioni
della Sudden Death conta soprattutto
rispondere meglio. E nessuno rispondeva meglio di Sergi Bruguera.
Storia multiforme
Protagonista non atteso de La Grande
Sfida 4, quella del 2015, chiamato a sostituire l’infortunato Noah, gli è rimasta attaccata l’etichetta di terraiolo tutto corsa e sudore, e non senza ragioni:
erano, e sono tuttora, le basi del paradigma di papà Lluis, che ha influenzato
e plasmato più di una generazione. Un
modello che l’ha portato a vincere 13
titoli su 14 sul rosso e a trionfare due
anni di fila al Roland Garros (1993 e
1994), la prima con la ciliegina dell’ultimo triplo 6-0 nel singolare maschile
di uno Slam (rifilato al 2° turno al francese Champion).
Ma dietro l’eredità più semplice, più
evidente, di un campione che di fatto
ha chiuso la sua parentesi di gloria già
nel 1994, con l’ultimo trofeo ATP vinto a Praga, c’è la storia di un tennista
multiforme, che si è preso il tempo di
divertirsi con gli sport estremi (paracadutismo, rafting, bungee jumping), di
un tifoso del Barcellona che appesa la
racchetta al chiodo ha preso gli scarpini e giocato qualche stagione nelle
serie semiprofessionistiche spagnole.
Andrei Chesnokov e cambia la storia.
Nel ‘94, confusi e adombrati dietro la
luce del bis parigino, nella finale tutta iberica contro Berasategui, Bruguera rivela il meglio dei suoi altri talenti.
Squaderna una difesa che non è mai
reazione passiva e spegne 13-11 al
quinto gli attacchi di Rafter al secondo
turno a Wimbledon. E al Masters, alla
Festhalle di Francoforte, doma Chang
e toglie un set in semifinale a Becker.
Consumati i muscoli, dopo la vittoria
al Challenger di Barletta, torna a insegnare il verbo di papà, prima nella sua
accademia, poi come coach di Richard
Gasquet, che riporta in top 10.
Un verbo in cui c’è spazio solo per
il lavoro e per l’onestà. Per questo,
ancora non sopporta di aver perso
la finale olimpica di Atlanta 1996 da
Agassi: è ancora oggi convinto che l’americano abbia giocato sporco. E barare non è tra i comandamenti della
famiglia Bruguera.
Non solo terra
C’è la storia di un tennista capace di
ben più che correre e sudare, uno dei
pochi in grado di chiudere la carriera
con un bilancio positivo contro Pete
Sampras. Un osso duro che si è rivelato
al mondo proprio su un campo velocissimo, sul sintetico al coperto di Mosca.
Al secondo tie di Davis in carriera, dopo aver perso due singolari su due contro Skoff e Muster, che l’ha sempre considerato l’avversario in assoluto più
duro da affrontare, batte di personalità
12
Atlanta 1996: Bruguera con l’argento olimpico
(a sinistra) e Agassi con l’oro
13
i numeri della settimana
82-6: bilancio da urlo
I primi 25 italiani del ranking Atp
I primi 25 del ranking Atp
di Giorgio Spalluto
foto Getty Images
93,2 la percentuale di vittorie
per Novak Djokovic (nella foto), il cui
bilancio complessivo nel 2015 è stato di
82 vittorie e 6 sconfitte. Meglio di lui
in termini percentuali: McEnroe 1984
(96,5%: 82-3), Connors 1974 (95,9%
93-4), Federer 2005 (95,3: 81-4) e 2006
(94,8: 92-5), Borg 1979 (93,3: 84-6).
31 la quota record di vittorie contro
Top 10, conquistate da Novak Djokovic nel
2015. Rispetto alle altre grandi stagioni
disputate nell’Era Open, McEnroe (1984)
ne ottenne 22, mentre Federer non ha
mai superato quota 20, arrestandosi a 19
nel 2006, sua migliore annata in quanto a
vittorie su Top 10.
75 le vittorie dal 2012 nei tornei post-
Us Open per Novak Djokovic, su 78 match
giocati. Le uniche 3 sconfitte le ha subite
da Sam Querrey a Bercy 2012 (2° turno),
da Federer a Shanghai 2014 (semifinale) e
al Masters 2015 (round robin).
3
i tennisti in attività a vantare un
bilancio positivo nei confronti di Novak
Djokovic, dopo il ricongiungimento operato
ai danni di Federer e Nadal: Karlovic (1-2),
Volandri (0-1) e Krajinovic (0-1).
9
le rivincite vittoriose nella storia del
Masters. Djokovic, che contro Federer ha
vendicato la sconfitta subita nel round
robin, è riuscito in un’impresa che mancava
dal 2005 quando Nalbandian mise ko
Federer al 5° set dopo aver perso la sfida
nei gironi contro lo svizzero.
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
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13
14
15
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17
18
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20
21
22
23
24
25
Nome (nazionalità)
Novak Djokovic (SRB)
Andy Murray (GBR)
Roger Federer (SUI)
Stan Wawrinka (SUI)
Rafael Nadal (ESP)
Tomas Berdych (CZE)
David Ferrer (ESP)
Kei Nishikori (JPN)
Richard Gasquet (FRA)
Jo-Wilfried Tsonga (FRA)
John Isner (USA)
Kevin Anderson (RSA)
Marin Cilic (CRO)
Milos Raonic (CAN)
Gilles Simon (FRA)
David Goffin (BEL)
Feliciano Lopez (ESP)
Bernard Tomic (AUS)
Benoit Paire (FRA)
Dominic Thiem (AUT)
Fabio Fognini (ITA)
Viktor Troicki (SRB)
Ivo Karlovic (CRO)
Gael Monfils (FRA)
Roberto Bautista Agut (ESP)
Punti
16585
8670
8265
6865
5230
4620
4305
4235
2850
2635
2495
2475
2405
2170
2145
1805
1690
1675
1633
1600
1515
1487
1485
1485
1480
Nome (nazionalità)
Serena Williams (USA)
Simona Halep (ROU)
Garbine Muguruza (ESP)
Maria Sharapova (RUS)
Agnieszka Radwanska (POL)
Petra Kvitova (CZE)
Venus Williams (USA)
Flavia Pennetta (ITA)
Lucie Safarova (CZE)
Angelique Kerber (GER)
Karolina Pliskova (CZE)
Timea Bacsinszky (SUI)
Carla Suarez Navarro (ESP)
Belinda Bencic (SUI)
Roberta Vinci (ITA)
Ana Ivanovic (SRB)
Caroline Wozniacki (DEN)
Madison Keys (USA)
Elina Svitolina (UKR)
Sara Errani (ITA)
Jelena Jankovic (SRB)
Victoria Azarenka (BLR)
Ekaterina Makarova (RUS)
Andrea Petkovic (GER)
Svetlana Kuznetsova (RUS)
14
Rank.
21
29
58
68
89
110
157
158
181
191
219
227
243
245
250
251
265
298
300
321
337
338
350
362
369
Nome
Fabio Fognini
Andreas Seppi
Simone Bolelli
Paolo Lorenzi
Marco Cecchinato
Luca Vanni
Thomas Fabbiano
Andrea Arnaboldi
Matteo Donati
Filippo Volandri
Gianluca Naso
Salvatore Caruso
Riccardo Bellotti
Federico Gaio
Lorenzo Giustino
Alessandro Giannessi
Roberto Marcora
Matteo Viola
Erik Crepaldi
Flavio Cipolla
Edoardo Eremin
Gianluca Mager
Alessandro Bega
Francisco Bahamonde
Omar Giacalone
Punti
1515
1360
790
725
615
535
362
360
280
256
235
228
214
210
206
205
193
167
166
147
139
139
132
126
123
Le prime 25 italiane del ranking Wta
Le prime 25 del ranking Wta
Pos.
1
2
3
4
5
6
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13
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25
Pos.
1
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12
13
14
15
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17
18
19
20
21
22
23
24
25
Punti
9945
6060
5200
5011
4500
4220
3790
3621
3590
3590
3285
3133
3090
2900
2785
2645
2641
2600
2590
2525
2445
2276
2201
2185
2006
Pos.
1
2
3
4
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13
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17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
Nome
Punti
8
Flavia Pennetta
3621
15
Roberta Vinci
2785
20
Sara Errani
2525
35
Camila Giorgi
1325
51
Karin Knapp
1031
113
Francesca Schiavone
541
280
Martina Caregaro
157
290 Giulia Gatto-Monticone 148
300
Alberta Brianti
136
319
Gioia Barbieri
123
323
Alice Matteucci
122
358
Cristiana Ferrando
103
367
Martina Trevisan
98
368
Anastasia Grymalska
98
379
Nastassja Burnett
93
387
Georgia Brescia
90
438
Claudia Giovine
71
441
Corinna Dentoni
69
469
Jessica Pieri
61
475
Jasmine Paolini
59
476
Gaia Sanesi
59
479
Alice Balducci
59
485
Bianca Turati
57
488
Stefania Rubini
56
489 Anna Giulia Remondina
56
W W W. Z U S T E N N I S . I T
15
13
giro d’italia
X... factor
Tre pareggi su quattro semifinali Scudetto
tra campionato maschile e femminile.
Pari tra Park e Forte, così come tra Prato
e Aniene. Verdetti imprevedibili.
Solo le ragazze del Tc Genova 1893
a un passo dalla finale di Montecatini
di
Gabriele Riva
Q
uando il gioco si fa duro, i duri
cominciano a giocare. E i duri,
di solito, non amano perdere. È
così che le due semifinali scudetto, nelle rispettive gare d’andata della Serie
A1 maschile 2015, hanno sancito due
pareggi. 3-3 per il Park Genova in casa
contro il Tc Italia Forte dei Marmi, e 3-3
del Tc Prato contro i campioni in carica
della Canottieri Aniene Roma. Ma i duri
sono anche quelli che compongono le
rose e che scendono in campo nei momenti clou, come Fabio Fognini per il
Park o come Simone Bolelli per l’Aniene. Usati con il contagocce durante la
‘stagione regolare’, eccoli pronti a dare
il loro contributo sulla via del tricolore. Un contributo che, paradossalmente, passa soprattutto dai singolare, e
non dal doppio. Loro, che hanno appena lasciato Londra e le Atp Finals, che
hanno chiuso la stagione tra i migliori
8 doppisti al mondo, che hanno vinto
uno storico Slam azzurro in Australia,
ebbene hanno vinto i rispettivi singolari, ma hanno perso i doppi. Andiamo
con ordine, partendo da Genova: dove
Fognini ha battuto in un match intergenerazionale tra davis-man il livornese Volandri (6-3 7-5) e ha poi perso il
doppio in coppia con Ceppellini (6-3
6-4 da Volandri e Viola).
Un 3-3 che lascia spazio a ogni tipo
di pronostico per la gara di ritorno, in
Fabio Fognini, 28 anni e n.21 Atp, dopo il
Masters di Londra giocato in coppia con
Simone Bolelli, è sceso in campo con il Park
Tennis Genova vincendo il match di singolare
contro Volandri nella prima semifinaleScudetto (foto Tonelli)
programma a Forte dei Marmi domenica 29 novembre.
Prato vale... doppio
Ma se Genova e Forte si sono equamente divisi singolari e doppi, il Tc Prato ha
sfruttato i match di coppia per rimettere
in sesto la gara d’andata e le speranze
di centrare la finalissima di Montecatini
(4, 5 e 6 dicembre). Nei singolari, l’Aniene ha perso un punto solo a causa del
talento di Matteo Trevisan, che ha lasciato soltanto 5 game al polacco Panfil,
mentre Cipolla, Berrettini e Bolelli non
hanno esitato. Il 30enne di Budrio però,
in coppia con Flavio Cipolla, non è riuscito a essere un fattore e a dare il punto
decisivo alla formazione capitolina nel
doppio che li ha visti opposti allo stesso Melzer e al varesino Marco Crugnola.
Questi ultimi si sono imposti per 7-5 7-6
rimandando il tutto al ritorno di domenica prossima sulle sponde dell’Aniene.
Tc Genova forza 4
Alberta Brianti, 35 anni, grande protagonista nel 4-0 del Tc Genova 1893 sul Tc Cagliari nella
semifinale di andata della A1 femminile: l’ex n.55 Wta ha conquistato singolo (6-1 6-4 a Gioia
Barbieri) e doppio (foto Costantini)
16
Nel campionato femminile, il Tc Genova
1893 continua nella sua stagione di picchi. Come quello che ha permesso, dopo un girone non del tutto convincente,
di mettere una seria ipoteca sulla finale
grazie al 4-0 inflitto al Tc Cagliari. Che,
invece, nella fase a gironi era stato un
rullo compressore. Decisiva, in mancanza di Karin Knapp (fuori per infortunio),
l’esperienza e la classe di Alberta Brianti.
L’ex n.55 Wta ha portato a casa entrambi i suoi match: dopo un singolare piuttosto ostico contro la romagnola Gioia
Barbieri, anche un doppio molto tirato
(7-6 7-5) in coppia con la marchigiana
Alice Balducci e opposta ad Anna Floris
e Alice Matteucci. A questo punto alle liguri basta vincere un incontro a Cagliari
per ritrovarsi a Montecatini. Più incerta
giro d’italia
Play-off e Play-out all’insegna dell’equilibrio
PLAYOFF
Semifinali maschili
(ritorno domenica 29 novembre)
Park Tennis Genova - Tennis Club Italia (Forte
dei Marmi) 3-3
Fognini (P) b. Volandri (I) 6-3 7-5, Giannessi (P) b.
Viola (I) n.d., Trusendi (I) b. Mager (P) 7-6(5) 0-6
7-5, Marrai (I) b. Ansaldo (P) 6-4 6-1, Arnaboldi/
Mager (P) b. Trusendi/Marrai (I) 1-6 6-2 10/6, Volandri/Viola (I) b. Fognini/Ceppellini (P) 6-3 6-4.
Tennis Club Prato - Circolo Canottieri Aniene
Roma 3-3
Bolelli (C) b. Melzer (P) 7-6(0) 7-5, Trevisan (P)
b. Panfil (C) 6-1 6-4, Cipolla (C) b. Grassi (P) 6-3
6-2, Berrettini (C) b. Stefanini (P) 6-4 6-2, Trevisan/
Stefanini (P) b. Berrettini/Panfil (C) 6-7(5) 6-2
10/4, Melzer/Crugnola (P) b. Cipolla/Bolelli (C) 7-5
7-6(5).
Tennis Club Parioli (Roma) - Tennis Club Prato
2-2
Burnett (PA) b. Trevisan (PR) 1-0 rit., Dentoni (PR)
b. Di Giuseppe (PA) 4-6 6-4 6-0, Camerin (PR) b.
Touly (PA) 6-3 6-2, Burnett/Di Giuseppe (PA) b.
Dentoni/Camerin (PR) 7-5 6-3.
PLAY-OUT
Maschili (ritorno domenica 29 novembre)
Circolo Tennis Maglie - Tennis Club Sinalunga
4-2
Crepaldi (M) b. Vanni (S) 7-6(5) 4-6 6-3, Licciardi
(S) b. Grimolizzi (M) 5-7 6-3 6-3, Garzelli (M) b.
Galuppo (S) 6-4 7-6(4), Portaluri (M) b. Olejniczak
(S) 0-6 6-3 6-0, Licciardi/Vanni (S) b. Grimolizzi/
Portaluri (M) 6-3 6-2, Crepaldi/Garzelli (M) b. Fracassi/Tenconi (S) 2-6 6-1 10/6.
Sijsling (B) b. Oradini (R) 7-6 6-3, Holzer (R) b. Bortolotti (B) 6-2 6-2, Ager (R) b. Salviato (B) 7-6 6-4,
Stoppini (R) b. Gabrieli (B) 4-6 6-3 6-3, Sijsling/
Salviato (B) b. Oradini/Stoppini (R) 6-4 6-2, Ager/
Holzer (R) b. Bortolotti/Gabrieli (B) 7-6 6-2.
Ata Battisti Trentino - Selva Alta Vigevano 2-4
Marcora (S) b. Bellotti (B) 5-7 7-5 7-6(7), Garcia
Medina (S) b. Grigelis (B) 6-4 7-6(6), Baldi (S)
b. Pecoraro (B) 7-5 4-6 7-5, Dellagiacoma (B) b.
Rossanigo (S) 6-2 6-4, Bellotti/Sterni (B) b. Dotti/
Rossanigo (S) 6-2 6-4, Marcora/Baldi (S) b. Dellagiacoma/Zampoli (B) 6-3 6-4.
Semifinali femminili
(ritorno domenica 29 novembre)
Tennis Club Genova 1893 - Tennis Club Cagliari
4-0
Brianti (G) b. Barbieri (C) 6-1 6-4, Balducci (G) b.
Matteucci (C) 6-3 7-5, Samsonova (G) b. Floris (C)
6-4 7-6(4), Brianti/Balducci (G) b. Floris/Matteucci
(C) 7-6(4) 7-5.
Società Canottieri Casale - Due Ponti Roma 3-3
Starace (D) b. Pospisil (C) 6-3 6-4, Ghedin (C) b.
Azzaro (D) 6-2 6-4, Bella (C) b. Abbruciati (D) 6-4
6-7 6-2, Teodori (D) b. Reale (C) 6-1 6-1, Azzaro/
Starace (D) b. Bella/Reale (C) 6-2 7-5, Pospisil/Ghedin (C) b. Teodori/Abbruciati (D) 6-2 6-1.
Circolo Tennis Rovereto - Società Tennis Bassano 4-2
Femminili (ritorno domenica 29 novembre)
Ct Albinea (Reggio Emilia) - Tennis Beinasco
1-3
Gatto-Monticone (B) b. Remondina (A) 6-2 6-0,
Gabba (A) b. Grymalska (B) 7-6(4) 2-6 6-3, Pairone
(B) b. Dario /(A) 6-2 6-2, Pairone/Gatto-Monticone
(B) b. Gabba/Remondina (A) 6-2 6-2.
Tennis Castellazzo - Club Tennis Ceriano 2-2
Moroni (Ce) b. Terranova (CA) 6-0 6-3, Marzano
(Ca) b. Melena (Ce) 6-2 2-6 6-4, Sussarello (Ce) b.
Tcherkes Zade (Ca) 6-3 4-6 6-3,Terranova/Marzano
(Ca) b. Melena/Sussarello (Ce) 0-6 6-3 10/7.
l’altra semifinale, con il Tc Prato che impatta a Roma - sponda Parioli - per 2-2:
alle vittorie di Dentoni e Camerin, si è
aggiunto il ritiro dopo un solo gioco di
Martina Trevisan nel match tra numeri 1 contro Nastassja Burnett. Proprio
quest’ultima, insieme a Martina Di Giuseppe, ha trovato nel doppio il punto
del pari ai danni della coppia Dentoni/
Camerin. Contemporaneamente alle semifinali, si sono giocate le gare d’andata
dei play-out salvezza, i cui verdetti ar-
riveranno nel prossimo week-end dopo
i turni di ritorno: tra i maschi partenza
decisa per Vigevano, Bassano e Maglie,
mentre tra le donne è Beinasco a fare
un decisivo passo verso il mantenimento di categoria (3-1 ad Albinea).
Kia Tennis Trophy,
fase clou tutta a Milano
Milano-Melbourne solo andata, perché ormai il Kia Tennis Trophy passa
dall’ombra della Madonnina prima di puntare dritto agli Australian Open
2016 portandosi con sé due fortunati (e bravi) vincitori. Milano manda
in scena l’ultima tappa di “stagione regolare” al Tc Ambrosiano di via
Feltre (dal 26 al 29 novembre, tabelloni già al completo) e poi il Master
finale al Quanta Club di via Assietta (12 e 13 dicembre). Lì approderanno
tutti i finalisti delle sei tappe, da Firenze a Bari, da Cagliari a Sassuolo,
passando per Faenza.
Un Challenger da Oscar,
Genova premiata a Londra
L’Aon Open Memorial Messina di Genova è il miglior Challenger Atp al
mondo per l’anno 2014. La consegna del premio durante le ultime Finals di Londra. A ritirarlo, dalle mani del Presidente Atp Chris Kermode
(nella foto a sinistra), c’erano il direttore del torneo Giorgio Tarantola (al
centro) e il direttore operativo Renato Del Santo. “L’evento ha raggiunto
livelli di assoluta eccellenza in ogni aspetto organizzativo sbaragliando la
concorrenza di altri 153 Challenger sparsi nei 5 continenti”, ha detto la
direttrice dell’Atp Challenger Tour Joanna Langhorne.
17
personal coach
Completissimo,
a tutto campo
Ce ne sono pochi in giro, uno è sicuramente
Roger Federer. Raccoglie tutte le migliori
caratteristiche di ogni tipologia di giocatore,
si adatta agli avversari e al loro stile oltre
ad adeguarsi a ogni situazione tattica.
E non ha punti deboli...
Lo svizzero Roger Federer, 34 anni e n.2 Atp, è il miglior esempio di giocatore completo, a tutto campo
di R. Marinuzzi e M. Dell’Edera,
I.S.F. Roberto Lombardi foto Getty Images
L
a quinta tipologia di giocatore
che prendiamo in analisi è quella
relativa al giocatore completo a
tutto campo (sugli scorsi numeri il giocatore d’attacco, l’attaccante da
fondo, il contrattaccante e il giocatore
serve&volley). Lo stile che prendiamo
in considerazione questa volta è il più
affascinante per gli amanti del tennis, la
tipologia di giocatore che tutti i ragazzi
fino ai 15, 16 anni dovrebbero prendere
come punto di riferimento per allenarsi
al meglio prima di specializzarsi in base
alle proprie caratteristiche individuali. Il
migliore interprete di questo stile di gioco è Roger Federer.
PROVA GLI SCHEMI
Ogni giocatore “completo a tutto campo”
possiede dei propri schemi specifici che
cerca di attuare soprattutto nei momenti topici del match. Per l’allenamento di
questa tipologia di giocatore, in quanto
completo e dunque capace di cavarsela in
ogni situazione, si possono prendere in
considerazione tutti gli schemi analizzati
nei precedenti articoli per le altre tipologie di giocatore. Presentiamo comunque
due degli schemi più utilizzati dai migliori rappresentanti di questo stile di gioco.
1
1.
KICK, BACK, POI A RETE
Il giocatore completo a tutto campo
serve da sinistra con rotazione in kick
e con l’obiettivo di creare un’apertura
di campo laterale e portare l’avversario
a rispondere con i piedi in corridoio o
fuori dallo stesso.
Successivamente
proverà a eseguire
un rovescio lungolinea con rotazione
in backspin seguito
da un approccio a
rete. In caso di una
risposta avversaria
poco consistente,
si potrà prevedere
un approccio a rete
a seguito di un diritto inside-in.
1
2
po su un servizio da sinistra a uscire
particolarmente incisivo esegue una
risposta di rovescio in diagonale utilizzando la rotazione slice. Successivamente dovrà spostare l’attenzione
sulla fase difensiva: se l’avversario
eseguirà un cambio di angolo, il giocatore completo a tutto campo dovrà
eseguire uno spostamento a lungo
raggio verso il diritto (la freccia verde indica la direzione di spostamento)
per provare a difendersi in diagonale.
2
DIFENDERSI
COL BACK
Il giocatore completo a tutto cam-
Il “completo” se la sa sempre cavare
Un giocatore completo a tutto campo lo si riconosce con facilità poiché interpreta al meglio tutte le fasi tattiche, ha diverse soluzioni in tutte le zone del
campo. Questo è possibile in quanto possiede un bagaglio di competenze tecniche ampio e di elevata qualità. Solitamente i rappresentanti di questa categoria sono molto abili nei fondamentali a rimbalzo con i quali utilizzano al meglio tutte le
Caratteristiche
AtpWta
rotazioni, ma anche nel gioco al volo. Il giocatore completo a tutto campo è molto duttile
Statura
186,5
cm
169,1 cm
da un punto di vista tattico/strategico. Grazie alle caratteristiche viste in precedenza è il
Peso
80,5
Kg
60
Kg
giocatore che sa adattarsi al meglio alle caratteristiche dell’avversario per fronteggiarlo
Numero di Ace
6,4
1,6
con efficacia.
% di 1° servizio
61,2
61,6
L’allenamento del giocatore completo a tutto campo prevede l’acquisizione di schemi che
%
games
di
servizio
vinti
80,6
63,3
richiamano tutte le tipologie di giocatore analizzate finora. Di seguito vengono riportati
% games di risposta vinti
23,4
39,1
alcuni dati rilevati nel 2014 tra i top 50 delle classifiche ATP e WTA.
18
kee
calmp
and
play
19
racchette
Head Radical MPA
Con Graphene Xt la nuova edizione della Head Radical propone
un modello con lo schema corde Adaptive, interscambiabile (16x16
o 16x19). Una racchetta versatile, stabile e sicura specialmente
per colpire da fondo con un po’ di rotazione. Costa 239,95 euro
di
Mauro Simoncini
E
ra la novità più attesa di questo
finale di stagione 2015. Tutta la
gamma Radical di Head rivista
con l’introduzione della tecnologia Graphene XT, di ultimissima generazione, ridistribuendo le masse nei punti
strategici dal manico alla testa del telaio.
Una gamma che già nella precedente edizione ha avuto gran successo in negozio,
grazie a modifiche più che sostanziali
rispetto ai modelli vecchi. Oltre alla più
pesante e selettiva Pro (da 310 grammi)
il modello più polivalente e adattabile ai
diversi livelli e tipi di gioco era Radical
MP (295 grammi di peso senza corde e
98 pollici quadrati di ovale).
Tecnologia
Al telaio in questione si è aggiunta ora
la versione Radical MPA, dotata di Asp,
Adaptive String Pattern. In pratica, la
possibilità di sostituire i bumper (passacorde) trasformando l’ormai classico
e tipicamente moderno schema da 16
corde verticali e 19 orizzontali in un
pattern più rivoluzionario 16x16, con
maglie decisamente larghe per avere più comfort, spinta e rotazioni. Poi
le nuove Radical sono tutte pronte ad
accogliere il Sony Smart Tennis Sensor,
IL LAB
Peso 291 g Ovale 98
Profilo 20-23-21 mm
Bilanciamento 31,9
cm Rigidità 65 Inerzia
319 Potenza 53 su 100
Controllo 43 su 10Maneggevolezza 75 su 100
con un semplice clip alla fine del manico, rimuovendo il tappo.
In Campo
Abbiamo provato la racchetta incordata
16x16. Il primissimo sostantivo che viene in mente è: sicurezza. Intesa come
stabilità, sostanza, abbinata a manovrabilità. Il telaio si sente comodamente in
mano, equilibrato; ma la palla che esce,
e facilmente, dal piatto corde è piena e
pesante da ribattere. Lo sweetspot è ampio, generoso se si considera l’ampiezza
contenuta dell’ovale, un midplus da 98”.
Davvero soddisfacente appoggiarsi sulla
palla dell’avversario. In più c’è il valore
aggiunto dello schema corde 16x16; maglie larghissime significa grande facilità
nell’imprimere rotazioni, specie quelle
in top. La pallina gira anche se non si
è esperti in materia, e non scappa. Sorprende davvero il controllo, che si conferma anche in colpi più raffinati come il
backspin di rovescio, immediato e preciso. Tenendo sempre presente la possibilità di cambiare il pattern, aggiungendo
3 corde verticali, la racchetta si dimostra
stabile e solida in ogni zona del campo,
addirittura d’aiuto quando in difesa non
si è prontissimi fisicamente né tantome-
20
no perfetti dal punto di vista tecnico. Facilità e controllo caratterizzano anche i
colpi al volo mentre la maneggevolezza
e la resa delle variazioni tagliate colpiscono al servizio. Incisivo anche oltre
alle aspettative pure quando si tentano
slice a sorpresa o seconde palle più cariche in kick.
In sintesi un’agonistica facile, buona
anche per molti giocatori di club, specialmente con schema corde 16x16. Diventa sicuramente più tosta, selettiva e
da picchiatori se viene montato il tipico
pattern 16x19.
Il pagellone
81/100
Estetica 8,5
A fondocampo 8
Al volo 8
Servizio 8
Top 8
Back 7,5
Potenza 9
Controllo 8
Maneggevolezza 8
Comfort 8
Concorrenti
Babolat Pure Control - Wilson Pro Open Pro Kennex Ki5 300
la regola del gioco
Comincia a piovere,
quando ci si ferma?
Le sospensioni di
una partita a causa
delle precipitazioni
sono sempre decise
dagli ufficiali di gara,
e dipendono molto
dalla superficie su cui
si gioca. La terra rossa
è quella che necessita
di più valutazioni.
I sintetici diventano
scivolosi obbligando
allo stop più rapido
La situazione
Nicola sta giocando una partita di singolare di primo turno di un tabellone
principale di un torneo contro Alessandro.
Cosa succede?
Sul punteggio di 3-2 in favore di Nicola nel primo set inizia a piovere leggermente. Ma per il momento il gioco
continua. Sul punteggio di 4-3 per Alessandro, Nicola chiede di sospendere la
partita per le condizioni atmosferiche.
Con la pioggia
ci si può fermare
In particolare modo quando si disputa
un match all’aperto, le condizioni climatiche giocano un ruolo fondamentale al
fine dello svolgimento di una partita di
tennis, in quanto possono condizionare
pesantemente il tipo di gioco dei giocatori. Mentre il freddo, il caldo, il vento
di norma non comportano particolari
conseguenze in termini di sospensione
del gioco (anche se in realtà il caldo in
determinate condizioni può consentire
una breve sosta tra il secondo e terzo
set nel tennis femminile), la pioggia
spesso può determinare la sospensione, decretata dall’arbitro o dal giudice
arbitro, della partita in corso.
Superficie per superficie
La parte a volte più complicata è la valutazione delle condizioni del campo in
relazione alla quantità e alla intensità
della pioggia, oltre al tipo di superficie
sulla quale si sta giocando. Una pioggia
debole potrebbe non comportare nessun disagio né ai giocatori e nemmeno
al campo se stessimo giocando sulla
terra battuta, ma non potrebbe dirsi la
stessa cosa se stessimo giocando sul
veloce, che ovviamente diventa scivoloso molto presto. Ovviamente, quasi
immediata diviene la sospensione su
una superficie in erba.
Valutazione delle condizioni
Posto che una pioggia intensa comporta una immediata sospensione su tutte
le superfici, in caso di pioggia debole,
in particolare sulla terra, appare quindi
necessario non appena ritenuto opportuno, valutare le condizioni del campo,
sia verificando che non si scivoli sulle
righe rese bagnate sia sincerandosi che
la terra non si stia impregnando troppo
di acqua e sia pericoloso continuare a
giocare.
La decisione agli ufficiali
È importante ricordare che questa è
una decisione dell’arbitro o del giudi-
21
ce arbitro e non dei giocatori, i quali
non possono lasciare il campo fino a
quando non siano autorizzati a farlo. Nel nostro caso si potrebbe anche
pensare che Nicola, il quale ha perso due giochi consecutivi, possa utilizzare come pretesto la pioggia per
far sospendere il gioco a danno del
suo avversario. Ovviamente i casi di
sospensione per condizioni atmosferiche possono intervenire in ogni
momento della partita, senza nessun
riguardo del punteggio, a differenza
di quanto diviene rilevante nei casi di
sospensione per oscurità. Ma questo
lo vedremo in un’altra occasione.
La regola
in televisione
Non solo on-line. Anche tv, all’interno del
programma Tennis Magazine, in onda in prima visione tutti i mercoledì su SuperTennis,
vengono approfondite e spiegate varie situazioni di gioco grazie all’ausilio di arbitri internazionali. Perché, come suggerisce la rubrica, il tennis è divertimento, ma se conosci
le regole ti diverti di più.
Su SuperTennis
è sempre l’ora
del grande tennis!
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