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Davis: Murray contro tutto e contro tutti
Test racchette Head Radical MPA 16x19 e 16x16: due schemi di incordatura in un solo telaio LA RIVISTA Anno XI - n.41 - 25 novembre 2015 Pag.20 Davis: Murray contro tutto e contro tutti In diretta TV la sfida di Andy. Deve battere il Belgio (in una Gand blindata) e il fantasma di Fred Perry... Pag.4 Anche al Masters c’è solo Nole Djokovic chiude da dominatore. Il 2016 sarà solo... noia? Pag.8 McEnroe mostra ancora i muscoli Supermac visita la Ferrari e sfreccia davanti a Bruguera Pag.10 Ecco le regole in caso di pioggia Perchè è sempre l’arbitro che decide quando smettere Pag.21 GLI ALTRI CONTENUTI I vecchi e i giovani Pag.3 - Il tennis in tv Pag.5 Focus: Kyle Edmund Pag.6 - Batch Point: la risposta del tennis Pag.9 - Terza pagina: Sergi Bruguera Pag.12 - I numeri della settimana Pag.14 Serie A: semifinali e play-out Pag.16 - Personal coach: completissimo a tutto campo Pag.18 2 prima pagina I vecchi e i giovani di Enzo Anderloni V ai a una supersfida di vecchie glorie e ti appare il futuro. Non il tuo, inteso come il sogno di incanutire con il back di rovescio di McEnroe o la sua seconda palla (per avere la quale il mitico Beppe Viola avrebbe accettato di avere tutta la vita 37 e 2 di febbricola). Il futuro quello vero, una bella prospettiva di un mondo (e di un tennis) che vuole crescere e migliorare. E allora la inquadri con lo smartphone e scatti. Il futuro ha le sembianze di Davide Tortora, 15 anni, tennista del Tc Padova, classificato 2.8 quest’anno (2.6 con le prossime classifiche?). E non è tanto il fatto tecnico, di per sé già molto incoraggiante, a colpire: è il fatto che Davide è lì, al PalaOlimpia di Verona, con un poster d’antiquariato di John McEnroe, ben motivato a farselo autografare dal mito. Di certo la molla che lo spinge è un retaggio famigliare. Quel poster e quella luce negli occhi di fronte a un campione che aveva già smesso di giocare prima che lui nascesse, possono solo scaturire da cultura famigliare. E dunque Davide ha le radici in un terreno ricco di linfa. Il suo modello di tennis non sarà certo DIRETTORE Angelo Binaghi COMITATO DI DIREZIONE Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina DIRETTORE RESPONSABILE Enzo Anderloni quello del campione che gli ha appena messo la firma sul poster, nato al tempo delle racchette di legno, quando la velocità degli scambi era quella di una Cinquecento rispetto alle Ferrari di oggi. Cambia la condizione atletica ma anche la gestualità. Non è più sufficiente appoggiarsi alla palla d’anticipo e trovare geniali traiettorie. Devi anche picchiarla forte, d’anticipo, quella palla, altrimenti Djokovic c’arriva troppo comodo e ti lascia fermo a guardare il suo missile, anche quello anticipato. COORDINAMENTO REDAZIONALE Angelo Mancuso SUPER TENNIS TEAM Antonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica) FOTO Getty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli HANNO COLLABORATO Giovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio A CURA DI Sportcast srl Via Cesena, 58 - 00182 Roma [email protected] 3 Però Davide sa che razza di campione e di personaggio è McEnroe: un Numero Uno, 7 titoli dello Slam, un talento tra i più fulgidi di sempre, capace di imprese su tutti i campi del mondo che hanno fatto la storia di questo sport. Ed è lì per portarsi a casa il suo pezzettino di McEnroe, una firma a pennarello su quel vecchio poster dove John impugna ancora una Dunlop di legno. Quel manifesto è il certificato di chi possiede un sogno. E i sogni del genere di quello di Davide hanno bisogno di materie fondamentali per essere coltivati: la curiosità, il rispetto e la conoscenza dei maestri del passato, di quella storia di cui è meraviglioso sognare di poter far parte. Quelli come Davide le possiedono. Non possiamo sapere se realizzerà quel sogno fino in fondo. Ovviamente glielo auguriamo e ce lo auguriamo. Di sicuro gli invidiamo tantissimo l’opportunità ancora intatta, viste tra l’altro le sue qualità, di poterlo inseguire. Non c’è molla interiore più bella nello svegliarsi ogni mattina. A noi, generazione dei suoi padri, resta il gusto di guardare McEnroe, coi capelli bianchi, mentre pennella il suo back. E tornare in campo motivati dal fatto che se a 56 anni sei ancora in gamba, puoi battere anche uno forte di 44… PROGETTO GRAFICO REALIZZAZIONE Edisport Editoriale Srl REDAZIONE E SEGRETERIA Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G 00135 Roma Info: [email protected] Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 dell’ 8 gennaio 2004 Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www. federtennis.it e www.supertennis.tv e spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected] il tennis in tv L’acchiappa-fantasmi all’assalto della Davis Andy Murray fa i conti ancora con lo spettro di Fred Perry, che nel 1936 alzò l’ultima Insalatiera per il Regno Unito. Da venerdì la finale contro il Belgio. Sfida storica che SuperTennis trasmetterà live e in chiaro acchiappafantasmi lo sa fare. Andy Murray aveva già sconfitto lo spettro di Fred Perry a Wimbledon, quando nel 2013 ridiede la grande gioia ai sudditi di sua maestà, a digiuno dai Championships per oltre 70 anni. E adesso tocca ripetersi in chiave Davis, perché il Regno aspetta di rivincere la Coppa addirit- tura dal 1936. L’ultimo a portarla in patria fu proprio Fred Perry, che con il supporto di Bunny Austin mise nelle bacheche l’Insalatiera numero 9 della storia di Buckingham Palace. Poi la decima è diventata un mezzo incubo, il cui lieto fine è in mano proprio ai fratelli Murray. La terra rossa non è la specialità di casa, ma concentrazione e stimoli non mancano. Tanto da indurre il n.2 al mondo a mettere in secondo DAVID GOFFIN Età: 24 (7 dicembre 1990, Rocourt, Belgio) Ranking Atp: 16 sing, 378 dop. Bilancio in Davis: 11 vinte, 3 perse Convocazioni: 9 KIMMER KOPPEJANS Età: 31 (7 febbraio 1984, Ostenda, Belgio) Ranking Atp: 131 sing, 501 dop. Bilancio in Davis: 2 vinte, 0 perse Convocazioni: 4 di Gabriele Riva - foto Getty Images L’ piano - dichiaratamente - il Masters londinese e focalizzarsi sulla sfida di Gand. Dove si gioca al Flanders Expo, in un Belgio scosso dalle operazioni anti-terrorismo e dai continui allarmi seguiti agli attentati di Parigi del 13 novembre scorso. Tutto in diretta La sfida è storica, questo è evidente. E per non perdersene nemmeno un ‘15’ dal proprio divano bisogna sintonizzarsi su SuperTennis Tv, che trasmetterà l’evento in diretta e in chiaro sul canale n.64 del digitale terrestre, sul n.224 della piattaforma Sky, sul n.30 di TivùSat e in web streaming su www.supertennis. tv. Si parte venerdì 27 novembre, con i primi due singolari, poi sarà la volta del doppio di sabato 28, apripista della giornata conclusiva del 29. E proprio il doppio merita occhi di riguardo, perché potrebbe essere il vero ago della bilancia, a patto che il Murray più giovane e più vincente non abbia problemi a portare a casa i due punti legati ai suoi singolari. Storia belga Ma contro un giocatore come David Goffin, a casa sua e su una terra infuocata dal tifo a favore, fare tre punti su tre potrebbe rivelarsi un’impresa non tanto Per la Finale di Davis mezz’ora di pre-partita RUBEN BEMELMANS Età: 27 (14 gennaio 1988, Genk, Belgio) Ranking Atp: 105 sing, 162 dop. Bilancio in Davis: 8 vinte, 11 perse Convocazioni: 14 STEVE DARCIS Età: 31 (13 marzo 1984, Liegi, Belgio) Ranking Atp: 85 sing, 605 dop. Bilancio in Davis: 18 vinte, 14 perse Convocazioni: 18 4 Prima delle dirette di venerdì, sabato e domenica, SuperTennis Tv mette in campo i suoi studi. Così da entrare a pieno nell’atmosfera della finale di Coppa Davis 2015. Mezzora di pre-partita per arrivare all’inizio della giornata con tutte le news, gli approfondimenti e gli ultimi aggiornamenti da Gand (venerdì alle 13, sabato alle 14.30 e domenica a mezzogiorno e mezzo). Inoltre, anche per i tre giorni della finale tra Belgio e Regno Unito, resta invariato l’appuntamento serale con le news, in programmazione come d’abitudine alle ore 21. il tennis in tv facile anche per il vincitore di Us Open e Wimbledon. Anche perché, se la Gran Bretagna lotta contro i fantasmi della storia, il Belgio con racchetta punta a riscriverla. I padroni di casa non hanno mai vinto il titolo e l’unica volta che sono andati vicini a sollevare l’Insalatiera - nella finale del 1904 - hanno perso proprio contro gli inglesi. Corsi e ricorsi storici, per una sfida già dai mille sapori. ANDY MURRAY Età: 28 (15 maggio 1987, Dunblane, Scozia) Ranking Atp: 2 sing, 182 dop. Bilancio in Davis: 31 vinte, 7 perse Convocazioni: 19 KYLE EDMUND Età: 20 (8 gennaio 1995, Beverly, Inghilterra) Ranking Atp: 100 sing, - dop. Bilancio in Davis: 0 vinte, 0 perse Convocazioni: 1 DOMINIC INGLOT Età: 29 (6 marzo 1986, Londra, Inghilterra) Ranking Atp: - sing, 23 dop. Bilancio in Davis: 0 vinte, 2 perse Convocazioni: 5 JAMIE MURRAY Età: 29 (13 febbraio 1986, Dunblane, Scozia) Ranking Atp: - sing, 7 dop. Bilancio in Davis: 6 vinte, 4 perse Convocazioni: 10 Prima della Davis: giovedì rivivi le emozioni della Fed Cup Giovedì 26 Venerdì 27 00:00 - Il Pallettaro 00:30 - Challenger Brescia Finale 02:30 - Azarenka vs Begu,WTA Roma 2015 05:15 - Magazine WTA 06:15 - Djokovic vs Federer,ATP Roma 2012 08:00 - La Voce delle Regioni 09:00 - Doppio Gran Bretagna vs Francia, Coppa Davis 2015 QF 12:00 - Circolando CT Palermo 2 12:30 - Magazine ATP 13:00 -Gasquet vs Federer, Coppa Davis 2014 Finale 15:00 - Pennetta vs Radwanksa,WTA Singapore 2015 16:30 - Tennis Magazine 17:00 - News 17:05 - Murray vs Simon, Coppa Davis 2015 QF 20:30 - Magazine ATP 21:00 - News 21:05 - Reloaded Fed Cup Finale 22:00 - Il Pallettaro 22:30 - Circolando TC Padova 23:00 - Murray vs Kokkinakis, Coppa Davis 2015 SF 00:45 - La Voce delle Regioni 05:30 - Magazine ATP 06:00 - Krajcek vs Giorgi, WTA S-Hertogenbosch 08:00 - Tennis Magazine 08:30 - Murray vs Tomic, Coppa Davis 2015 SF 10:00 - Fed Cup Finale Rep. Ceca vs Russia 12:30 - Circolando TC Padova 13:00 - STUDIO LIVE 13:30 - LIVE COPPA DAVIS Finale Belgio vs Gran Bretagna 20:00 - Il Pallettaro 20:30 - Tennis Magazine 21:00 - News 21:05 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 1° singolare (replica) Sabato 28 00:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 2° singolare (replica) 03:00 - Tennis Magazine 03:30 - Errani/Vinci vs Babos/mladenovic Wimbledon 2014 04:30 - Gaudio vs Coria, Roland Garros 2015 08:00 - Circolando TC Padova 08:30 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 1° singolare (replica) 11:30 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 2° singolare (replica) 14:30 - STUDIO LIVE 15:00 - LIVE COPPA DAVIS Finale Belgio vs Gran Bretagna 18:00 - Fed Cup Finale Rep. Ceca vs Russia 20:00 - Magazine WTA 21:00 - News 21:05 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna Doppio (replica) Domenica 29 00:00 - Challenger Brescia Finale 02:00 - Circolando TC Padova 02:00 - Il Pallettaro 03:00 - Magazine ATP 03:30 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 1° singolare (replica) 06:30 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 2° singolare (replica) 09:30 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna Doppio (replica) 12:30 - STUDIO LIVE 13:00 - LIVE COPPA DAVIS Finale Belgio vs Gran Bretagna 19:00 - Fed Cup Finale Rep. Ceca vs Russia 21:00 - News 21:05 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 4° singolare (replica) Lunedì 30 00:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 4° singolare (replica) 03:00 - Reloaded Finale Fed Cup 04:00 - Bencic vs Giorgi, WTA S-Hertogenbosch 06:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 3° singolare (replica) 09:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 4° singolare (replica) 12:00 - Magazine ATP 12:30- Il Pallettaro 13:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 1° singolare (replica) 16:00 - Tennis Magazine 16:30 - Circolando TC Padova 17:00 - News 17:05 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Breatagna 3° singolare (replica) 20:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 4° singolare (replica) 22:45 - Il Pallettaro 23:00 - Soderling vs Federer, Roland Garros 2009 Martedì 1 01:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 1° singolare (replica) 04:00 - Cilic vs Nishikori, ATP Tokyo 2015 04:00 - Muguruza vs Kerber,WTA Pechino 08:00 - Ermenin vs Cipolla, Serie A1 Maschile Finale 2014 10:00 - Circolando TC Padova 10:30 - Sharapova vs Radwanska,WTA Singapore 2015 13:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 2° singolare (replica) 16:00 - Tennis Magazine 16:30 - Il Pallettaro 17:00 - News 17:05 - Kvitova vs Sharapova, Finale Fed Cup 2015 19:30 - Djokovic vs Nadal,ATP Pechino 2015 21:00 - News 21:05 - La Voce delle Regioni 22:00 - Schiavone vs Li, Roland Garros 2011 Mercoledì 2 00:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna 2° singolare (replica) 03:00 - Errani vs Schiedlova,WTA Rio 2015 05:00 - Reloaded Finale Fed Cup 06:00 - Nadal vs Djokovic,ATP Roma 2014 Finale 08:00 - Il Pallettaro 08:30 - Knapp vs Camerin, Serie A1 Femminile Finale2014 10:30 - Pliskova vs Pavlyucenkova, Finale Fed Cup 2015 12:30 - Tennis Magazine 13:00 - Finale Coppa Davis Belgio vs Gran Bretagna Doppio (replica) 16:00 - La Voce delle Regioni 17:00 - News 17:05 - Bouchard vs Suarez Navarro,WTA Roma 2015 20:00 - Circolando TC Padova 20:30 - Il Pallettaro 21:00 - News 21:05 - Tennis Magazine 21:30 - Errani vs Sharapova, Roland NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali 5 focus Kyle Edmund, l’inglesino in rosso Fresco Top 100, ama i Reds di Liverpool e dice di esprimersi al meglio sulla terra battuta. Sarà in Belgio al fianco dei fratelli Murray per tentare l’assalto alla Coppa Davis e per diventare l’eroe a sorpresa Alessandro Nizegorodcew foto Getty Images di P ressione, questa sconosciuta. Kyle Edmund rappresenta da anni il futuro del tennis britannico, il “dopo Murray”, la stella pronta a brillare nel firmamento Atp. Eppure il ventenne nativo di Johannesburg, oggi numero 100 del ranking, affronta tutto con il sorriso e la serenità di chi è consapevole dei propri mezzi e si disinteressa delle voci di appassionati e addetti ai lavori. Kyle lavora, suda, lotta e, senza fretta, ottiene risultati e consapevolezza. Sarà anche per questo motivo che Leon Smith, capitano della Gran Bretagna, è pronto a farlo esordire in Coppa Davis nella finale contro il Belgio (27-29 novembre). La Storia - Kyle Edmund nasce a Johannesburg l’8 gennaio 1995. Dopo tre anni la famiglia si sposta in Inghilterra, per la precisione a Beverley, nel North Yorkshire. Al contrario dei tanto reclamizzati giovani colleghi (Zverev, Coric, Kokkinakis...), Edmund non prende in mano la racchetta da tennis prima dei 10 anni. “Ho iniziato quasi per caso spiega - in un circolo vicino casa. Giorno dopo giorno la passione è cresciuta e non ho più potuto farne a meno. In televisione seguivo sempre il mio idolo don 2013, quando fu sconfitto dall’azzurro Gianluigi Quinzi (poi vincitore). Verso i Top 100 - Il primo titolo in carriera giunge a Birmingham, Alabama, dove Edmund si impone in un Futures da 10.000$ su terra battuta. “Mi trovo bene sul rosso - racconto Kyle - e potrei quasi definirla la mia superficie preferita. Anche se, ovviamente, il mio sogno si chiama Wimbledon”. La crescita è costante e, anno dopo anno, Edmund scala il ranking Atp senza particolari exploit o scossoni: n.568 a fine 2012, alla piazza 376 nel 2013, ha chiuso al n.193 la scorsa stagione. L’anno della svolta è il 2015, che porta in dote ben tre titoli challenger (Hong Kong, Binghampton e Buenos Aires) oltre all’agognato ingresso tra i primi 100 giocatori del mondo. Kyle Edmund è nato a Johannesburg (Sudafrica), l’8 gennaio 1995. Un metro e 88 per 80 kg, è n.100 Atp. In carriera ha vinto 5 titoli Futures, 3 Challenger e vanta uno scalpo tra i Top 100 (l’argentino Schwartzmann, n.63 Atp) Marat Safin, che mi ha fatto innamorare ancor di più di questo sport. Oggi invece il mio esempio è ovviamente Andy Murray”. A livello under 18 il britannico raggiunge il n.8 del mondo pochi giorni dopo il suo 17° compleanno. In doppio, in coppia con il portoghese Federico Ferreira Silva, conquista Us Open e Roland Garros, mentre in singolare il miglior risultato è la semifinale a Wimble- La Davis - La Coppa Davis è da sempre nei pensieri di Edmund, che in ogni intervista ne parla come di un sogno pronto a realizzarsi. “Sono già stato convocato - spiega - in alcuni casi come quinto o sesto uomo a supporto della squadra. Un’emozione unica e indescrivibile. Ho rappresentato la mia Nazionale nella Junior Davis Cup in diverse circostanze e ne sono stato sempre onorato. Sono pronto all’esordio”. Sarà un battesimo del fuoco. Tutti si aspettano che il punto decisivo arrivi dal doppio, dando per scontate le vittorie in singolare di Andy Murray, ma Edmund ha già battuto quest’anno Steve Darcis e, sulla sua amata terra, potrebbe trovare l’acuto giusto. E se fosse Kyle Edmund l’eroe a sorpresa? La musica e i Reds: è Kyle fuori-campo Chi è Kyle Edmund (qui in alto a sinistra nel selfie di gruppo della Gran Bretagna di Davis) fuori dal tennis? Cosa avrebbe fatto se non avesse seguito la strada del professionismo? “Penso avrei giocato a cricket o addirittura tentato la via della Formula 1, altra mia grande passione”. Tifosissimo del Liverpool, Edmund non può vivere senza il proprio telefono. “Ascolto musica ogni giorno a ogni ora, non posso farne a meno. Non posso immaginarmi un viaggio in aereo senza Maroon 5, Stereophonics, Jay-Z, Drake... Cos’altro amo? Il mio letto. Ma quello purtroppo non posso portarlo in giro per il mondo”. 6 15 16 7 circuito mondiale Ha dominato il 2015 e tutto lascia pensare che Djokovic sarà il padrone indiscusso anche nel 2016. A Londra ha vinto il suo 5° Master Tutto il resto è No...le Non c’è altro in questo momento: il dominio di Djokovic è incontrastato e anche a Londra niente spazio per le sorprese. Il che fa sorgere delle domande in chiave 2016: il serbo comanderà ancora? Chi lo potrà impensierire? Federer, Nadal o qualcun altro? Ecco le nostre risposte di Piero Valesio - foto Getty Images B reve elenco di interrogativi che la stagione appena conclusa consegna all’anno nuovo. Specie dopo un Masters che, tutto sommato, non ci ha riservato nemmeno lo straccio di una sorpresa vera; fatto di cui avremmo avuto bisogno. E di cui il tennis nel suo complesso ha assoluta necessità. Djokovic dominerà anche il 2016 magari centrando il Grande Slam? Speriamo di no ma probabilmente sì. La condizione psicofisica del serbo è tale da lasciare poco spazio alla speranza. La sensazione è altresì che più Nole si avventura nell’età adulta più la sua determinazione nell’attrezzarsi per rallentare il tempo che scorre si fa furiosa. Certo puoi sempre incontrare, sulla tua strada, un Wawrinka che ti mette il bastone fra le ruote e magari nel giro di qualche ora puff, tutto cambia. Ma preparatevi, cari lettori: anche l’anno prossimo di giornate come quella della finale di Parigi, o quella del round robin contro Federer, Nole non ne vivrà molte. Federer vincerà uno Slam? No. Se ci riuscirà evviva ma dato che questa domanda perturba gli zebedei degli appassionati ormai da anni auguriamoci che ci riesca così almeno non se ne parlerà più. un passetto indietro l’ha compiuto. Tsonga mah. Kyrgios sonnecchia mentre è a riposo per il suo fisico che più di tanto, pare, è meglio non sollecitare. Berdych ronf. Murray, che comunque al top c’è, qualche scaglia di killer instinct pare averlo perso per strada e non certo perché al Masters non ha combinato nulla di buono. E c’è anche Raonic che avrebbe fondamentalmente bisogno di due interventi: quello della dea bendata che gli garantisca una stagione senza infortuni e di un coiffeur ‘pour hommes’ che gli modifichi l’acconciatura. Ma dato che su nessuno dei due soggetti si può scommettere, anche lui è fra color che son sospesi. L’ideale sarebbe che spuntasse fuori un Fognini al top della sua condizione e che sparigliasse le carte. Difficile che succeda, però. Chi fra i componenti della A2 del tennis potrà insidiare i soli noti? C’è sempre un Cilic nel destino di tutti. Uno che quando meno te lo aspetti realizza l’impresona. Però, però. Nishikori non migliora, anzi quest’anno Le Olimpiadi cosa cambieranno negli equilibri della stagione? Che si aggiunge un torneo, che tutti ci penseranno ma senza scombinare troppo la programmazione stagionale. Ma una volta a Rio il torneo sarà vero Nadal tornerà quello di prima? Quello di prima in senso assoluto forse no. La sua testa vorrebbe fortemente, non è dato sapere quanto il suo fisico potrà reggere sforzi assoluti. Ma un Nadal che torna a essere il re della terra è nell’ordine delle cose. Non fosse altro perché quello stesso fisico di cui sopra quando si trova sulla terra madre dimentica i guai e i dolori. Qualche sorpresa in vista se Rafa proseguirà a coltivare le sue nuove passioni: la seconda di servizio aggressiva e il gioco a rete. 8 circuito mondiale eccome perché poi quando si trovano lì i giocatori avvertono una sorta di effetto Davis e a perdere non ci stanno. Qualcuno nel tennis si accorgerà che un Masters senza finale ai cinque set è un impoverimento di uno spettacolo potenzialmente superiore? Neanche a parlarne. Anzi: il timore è che spunti fuori sempre qualche idea (idea...) nuova per accorciare i match tipo una sola palla di servizio o un killer point sul 40 pari o altre amenità del genere. Poi non dite che non ve l’avevamo detto. Doppio 6-3 in semifinale contro Nole, ma dopo la stagione che ha avuto Rafael Nadal continua a dare segnali di ripresa evidente. Non è detto che basti per tornare ai suoi livelli, ma è già qualcosa L’Italia vincerà la Davis? Certo. E se avete la tentazione di mettervi a ridere pensate a quanti hanno riso quando qualcuno ha ipotizzato che Vinci-Pennetta avrebbe potuto essere la finale dello Us Open. Anche in questo caso: poi non dite che non ve l’avevamo detto. È più forte Hulk o la Cosa dei Fantastici Quattro? Oops, scusate questa era la domanda classica che dominava nella rubrica lettere dei fumetti Marvel, un universo fantastico che a ben vedere ha molto in comune con l’Universo del tennis. Visti i tempi continuare a lambiccarci su Federer e Djokovic è un modo per restare ancora oggi bambini. E non è una bella cosa: è bellissima. (E comunque era più forte Hulk). Roger Federer era alla partecipazione consecutiva n.14 al Masters di fine stagione, fermato sul più bello da Novak Djokovic (6-3 6-4) dopo che nella sfida della fase a gironi aveva primeggiato per 7-5 6-2 I Chicchi d’Italia al Master Per la prima volta dai tempi di Barazzutti, l’Italia tornava al Masters Atp di fine stagione grazie al doppio e grazie ai Chicchi. Vale a dire Simone Bolelli e Fabio Fognini, che dopo un anno di grandi risultati e continuità, nobilitato dal trionfo Slam degli Australian Open, sono volati a Londra per tentare l’assalto all’atmosfera tutta azzurra - cromaticamente, s’intende - della O2 Arena. Inseriti nel “gruppo Ashe/Smith”, il ligure e il bolognese (coppia n.5 Atp) hanno raccolto due sconfitte nel round robin. La prima, cocentissima, contro il duo scozzese-australiano formato da Murray e Peers (7-6 3-6 11/9) e la seconda per mano dei gemelli Mike e Bob Bryan (6-3 6-2). Poi il successo della bandiera, nell’ultima del girone, sull’indiano Bopanna e il rumeno Mergea. 9 batch-point La risposta del tennis Alla O2 Arena di Londra, la settimana scorsa, metal detector e perquisizioni all’ingresso, ma neppure un poliziotto né, tantomeno, un soldato col mitra. Tribune esaurite. Pieni di gente i negozi e i ristoranti che, sotto alla stessa cupola, circondano l’Arena vera e propria. Il Belgio è chiuso per terrorismo ma riapre in questo weekend per la finale di Coppa Davis. A chi vuole cambiare le nostre vite, il tennis ha dato la sua risposta. Batch circuito mondiale McEnroe è ancora una Ferrari È l’over 55 più forte del mondo e lo ha dimostrato vincendo la Grande Sfida 4 contro un Sergi Bruguera 12 anni più giovane di lui. Un grande spettacolo, tra Verona e Modena, per divertirsi ma anche per provare a carpire i segreti per vincere da “diversamente giovani” di Enzo Anderloni Foto Antonio Costantini C ome gioca il più forte 56enne del mondo? È una delle tante curiosità che si è potuto togliere chi ha comprato un biglietto per la Grande Sfida 4, quella del 2015, che si gioca tra Verona e Modena, sotto l’egida dell’Atp Champions Tour. Sì, perché è fuori di dubbio che John McEnroe, oltre che una sorta di rockstar con racchetta e un ottimo commentatore televisivo, sia anche il tennista più forte del mondo classe 1959. In grado di suonarle anche a tanti fortissimi più giovani di lui. Per esempio Mats Wilander, che di anni ne ha solo 51, ma ha vinto 7 Slam come Supermac ed è stato come lui n. 1 del mondo. Per esempio a Sergi Bruguera, che ha solo due Slam nel palmares (Parigi ‘93 e ’94) ma qualcosa come 12 anni in meno. E dovendo allenare Gasquet, non ha certo perso contatto con il campo. Se non si ha perso la voglia di competere dopo i 50 ( a giudicare dalla crescita degli agonisti che si avvicinano pian piano alla rotonda quota dei 100.000 in Italia nessuno vuol mollare), è guardando John che si può costruire la longevità. Palla colpita sempre d’anticipo (così si sfrutta la velocità del colpo avversario, appoggiandocisi sopra), piedi sempre vicino alla linea di fondo (meglio dentro, si corre ancora meno), rotazioni limitate all’essenziale e ricerca fluida della massima profondità dei colpi (sfruttando anche una bassa tensione delle corde, sotto i 20 kg). La racchetta di John è la stessa di Andy Murray: una Head Radical Pro (piatto 98, 310 grammi di peso nella versione di serie). Nel caso di McEnroe aiuta a fare la differenza ovviamente la qualità del servizio, che ancora è velenosissimo, grazie a mille variazioni di angolo e rotazione che the Genius, pur imbiancatissimo nei capelli, nasconde ancora benissimo voltando la schiena all’avversario mentre carica la “botta”. Così La Grande Sfida n.4 va in archivio con il nome di John McEnroe sul- 10 la riga del vincitore. Ed è un gran bel sigillo. Una grande tecnica allunga la vita La conferma che una grande tecnica allunga la vita viene osservando anche il 52enne Henri Leconte, che per barba, capelli e pancetta sarebbe un perfetto Porthos de ‘I tre moschettieri’. Ma pure lui anticipando, giocando piatto e in back, variando ritmi angolazioni e profondità fa divertire sia nella sfida semi-impossibile con Sergi Bruguera che in quella per il terzo posto con Wilander. L’ingresso in scena del francese, anche in virtù di quel tricolore che l’ha accompagnato in campo, è stato emozionante. Al Palolimpia di Verona il pubblico si è alzato in piedi a rendere omaggio, mentre risuonavano le note di Imagine, in ricordo delle drammatiche vicende parigine, circuito mondiale Spettacolo ad altissima definizione Le finali modenesi della Grande Sfida 4, proposte domenica pomeriggio da SuperTennis Tv, sono state realizzate e trasmesse anche in 4k, sul canale 4K1 di Eutelsat. La definizione delle immagini è doppia rispetto all’HD, per una resa dei dettagli e una qualità incredibile dello spettacolo, se si dispone di un televisore Ultra HD. che l’ex Davisman dall’immenso talento ha vissuto molto da vicino: quel venerdì sera era allo Stade de France per seguire Francia- Germania. Dalla racchetta di grafite vecchio stile di Leconte, pitturata di nero e recante un elegante logo HL sulle corde, sono uscite le cose più belle da vedere. E forse dopo una certa età il gusto è soprattutto lì, nell’essere ancora capaci di strappare l’applauso. Henri, detto “Riton”, ci riesce alla grande. Gambe e testa fanno la differenza Sergi Bruguera invece è ancora quasi un giocatore vero. Arrota ancora un po’ ma non troppo. Si muove bene e soprattutto è quello che più di tutti si piega ancora molto bene sulle gambe. Lì soprattutto si vede la differenza d’età. Dunque per gli over 50 il quesito da risolvere è: come tirare forte, preciso ed efficace come McEnroe e Leconte, che le gambe le piegano pochissimo. Osservarli in azione, aiuta nell’ispirazione. Mats Wilander è un caso a parte, una via di mezzo tra tutti questi discorsi. Ancora in buona forma ma non atletico come Bruguera né dotato di braccia extra balistiche come Leconte, continua a usare soprattutto la testa. D’altre parte nel pieno della carriera, da formichina svedese, si era inventato delle giocate dalla straordinaria efficacia. Pensiamo per esempio al passante lungolinea giocato con parabola alta, un semi lob. Una traiettoria imprendibile per chiunque che poteva essere disegnata con un margine di sicurezza (e di tempo) molto più ampio del passante classico. La sua racchetta è la stessa di Roger Federer, Wilson Pro Staff 97, nella versione più leggera, da 315 grammi senza corde, che alterna a un nuovo modello di Donnay. Questo e molto altro si è visto a Verona e Modena in palazzetti con oltre 2000 spettatori in Veneto e 4000 per le finali in Emilia. Spettatori che se la sono goduta, specie durante i siparietti di Leconte che si è prodotto, oltre a un originale balletto intorno ai raccattapalle, in una ghiotta imitazione di Nadal al servizio, e di Supermac che, tra mille morbidissime pallette imprendibili, ha inserito il numero che potremmo definire “pocket ball”. Consiste nello schiacciare la palla con forza per terra facendola impennare in verticale per poi farla direttamente ricadere dentro la tasca dei calzoncini. Pronta per un’altra battuta. Fuoriclasse e fuoriserie Nel giorno di riposo tra le semifinali di Verona e le finali di Modena, McEnroe, Wilander, Leconte e Bruguera si sono recati a Maranello, per una visita agli stabilimenti della Ferrari, uno sguardo molto da vicino alle vetture di ieri e di oggi e un…. giretto, nonostante la pioggia. Anche i fuoriclasse non hanno saputo resistere al richiamo delle nostre fuoriserie. La Grande sfida 4: i risultati Semifinali: Sergi Bruguera b. Henri Leconte 6-3 7-6 ; John McEnroe b. Mats Wilander 6-2 6-4 3°-4° posto: Mats Wilander (SWE) b. Henri Leconte (FRA) 7-5 2-6 10-5 Finale: John McEnroe (USA) b. Sergi Bruguera (SPA) 6-3 6-4 terza pagina Sergi Bruguera: altro che terraiolo! Due volte campione al Roland Garros, oggi coach di Richard Gasquet, lo spagnolo è sempre stato considerato uno specialista del rosso. In realtà ha colto ottimi risultati anche sui campi veloci (argento olimpico ad Atlanta ‘96) dove è stato un osso duro per tutti di Alessandro Mastroluca Getty Images foto O tto campioni riuniti in una Milano sospesa tra gli obei obei e un inverno che sarà preludio di scandali. È il 1991, il primo anno in cui l’ATP registra gli ace. È l’era dei grandi bombardieri, come Ivanisevic e Rosset, che solo un lustro più in là saranno fischiati al Forum per quel tennis “bang bang” che non entusiasma più. Ci sono tutti, quell’inverno, per l’esibizione organizzata da Cino Marchese: otto assi di un colore solo, otto stelle per un torneo di soli tie-break. A sorpresa, però, non vince chi batte più forte, perché in tutte le versioni della Sudden Death conta soprattutto rispondere meglio. E nessuno rispondeva meglio di Sergi Bruguera. Storia multiforme Protagonista non atteso de La Grande Sfida 4, quella del 2015, chiamato a sostituire l’infortunato Noah, gli è rimasta attaccata l’etichetta di terraiolo tutto corsa e sudore, e non senza ragioni: erano, e sono tuttora, le basi del paradigma di papà Lluis, che ha influenzato e plasmato più di una generazione. Un modello che l’ha portato a vincere 13 titoli su 14 sul rosso e a trionfare due anni di fila al Roland Garros (1993 e 1994), la prima con la ciliegina dell’ultimo triplo 6-0 nel singolare maschile di uno Slam (rifilato al 2° turno al francese Champion). Ma dietro l’eredità più semplice, più evidente, di un campione che di fatto ha chiuso la sua parentesi di gloria già nel 1994, con l’ultimo trofeo ATP vinto a Praga, c’è la storia di un tennista multiforme, che si è preso il tempo di divertirsi con gli sport estremi (paracadutismo, rafting, bungee jumping), di un tifoso del Barcellona che appesa la racchetta al chiodo ha preso gli scarpini e giocato qualche stagione nelle serie semiprofessionistiche spagnole. Andrei Chesnokov e cambia la storia. Nel ‘94, confusi e adombrati dietro la luce del bis parigino, nella finale tutta iberica contro Berasategui, Bruguera rivela il meglio dei suoi altri talenti. Squaderna una difesa che non è mai reazione passiva e spegne 13-11 al quinto gli attacchi di Rafter al secondo turno a Wimbledon. E al Masters, alla Festhalle di Francoforte, doma Chang e toglie un set in semifinale a Becker. Consumati i muscoli, dopo la vittoria al Challenger di Barletta, torna a insegnare il verbo di papà, prima nella sua accademia, poi come coach di Richard Gasquet, che riporta in top 10. Un verbo in cui c’è spazio solo per il lavoro e per l’onestà. Per questo, ancora non sopporta di aver perso la finale olimpica di Atlanta 1996 da Agassi: è ancora oggi convinto che l’americano abbia giocato sporco. E barare non è tra i comandamenti della famiglia Bruguera. Non solo terra C’è la storia di un tennista capace di ben più che correre e sudare, uno dei pochi in grado di chiudere la carriera con un bilancio positivo contro Pete Sampras. Un osso duro che si è rivelato al mondo proprio su un campo velocissimo, sul sintetico al coperto di Mosca. Al secondo tie di Davis in carriera, dopo aver perso due singolari su due contro Skoff e Muster, che l’ha sempre considerato l’avversario in assoluto più duro da affrontare, batte di personalità 12 Atlanta 1996: Bruguera con l’argento olimpico (a sinistra) e Agassi con l’oro 13 i numeri della settimana 82-6: bilancio da urlo I primi 25 italiani del ranking Atp I primi 25 del ranking Atp di Giorgio Spalluto foto Getty Images 93,2 la percentuale di vittorie per Novak Djokovic (nella foto), il cui bilancio complessivo nel 2015 è stato di 82 vittorie e 6 sconfitte. Meglio di lui in termini percentuali: McEnroe 1984 (96,5%: 82-3), Connors 1974 (95,9% 93-4), Federer 2005 (95,3: 81-4) e 2006 (94,8: 92-5), Borg 1979 (93,3: 84-6). 31 la quota record di vittorie contro Top 10, conquistate da Novak Djokovic nel 2015. Rispetto alle altre grandi stagioni disputate nell’Era Open, McEnroe (1984) ne ottenne 22, mentre Federer non ha mai superato quota 20, arrestandosi a 19 nel 2006, sua migliore annata in quanto a vittorie su Top 10. 75 le vittorie dal 2012 nei tornei post- Us Open per Novak Djokovic, su 78 match giocati. Le uniche 3 sconfitte le ha subite da Sam Querrey a Bercy 2012 (2° turno), da Federer a Shanghai 2014 (semifinale) e al Masters 2015 (round robin). 3 i tennisti in attività a vantare un bilancio positivo nei confronti di Novak Djokovic, dopo il ricongiungimento operato ai danni di Federer e Nadal: Karlovic (1-2), Volandri (0-1) e Krajinovic (0-1). 9 le rivincite vittoriose nella storia del Masters. Djokovic, che contro Federer ha vendicato la sconfitta subita nel round robin, è riuscito in un’impresa che mancava dal 2005 quando Nalbandian mise ko Federer al 5° set dopo aver perso la sfida nei gironi contro lo svizzero. Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Nome (nazionalità) Novak Djokovic (SRB) Andy Murray (GBR) Roger Federer (SUI) Stan Wawrinka (SUI) Rafael Nadal (ESP) Tomas Berdych (CZE) David Ferrer (ESP) Kei Nishikori (JPN) Richard Gasquet (FRA) Jo-Wilfried Tsonga (FRA) John Isner (USA) Kevin Anderson (RSA) Marin Cilic (CRO) Milos Raonic (CAN) Gilles Simon (FRA) David Goffin (BEL) Feliciano Lopez (ESP) Bernard Tomic (AUS) Benoit Paire (FRA) Dominic Thiem (AUT) Fabio Fognini (ITA) Viktor Troicki (SRB) Ivo Karlovic (CRO) Gael Monfils (FRA) Roberto Bautista Agut (ESP) Punti 16585 8670 8265 6865 5230 4620 4305 4235 2850 2635 2495 2475 2405 2170 2145 1805 1690 1675 1633 1600 1515 1487 1485 1485 1480 Nome (nazionalità) Serena Williams (USA) Simona Halep (ROU) Garbine Muguruza (ESP) Maria Sharapova (RUS) Agnieszka Radwanska (POL) Petra Kvitova (CZE) Venus Williams (USA) Flavia Pennetta (ITA) Lucie Safarova (CZE) Angelique Kerber (GER) Karolina Pliskova (CZE) Timea Bacsinszky (SUI) Carla Suarez Navarro (ESP) Belinda Bencic (SUI) Roberta Vinci (ITA) Ana Ivanovic (SRB) Caroline Wozniacki (DEN) Madison Keys (USA) Elina Svitolina (UKR) Sara Errani (ITA) Jelena Jankovic (SRB) Victoria Azarenka (BLR) Ekaterina Makarova (RUS) Andrea Petkovic (GER) Svetlana Kuznetsova (RUS) 14 Rank. 21 29 58 68 89 110 157 158 181 191 219 227 243 245 250 251 265 298 300 321 337 338 350 362 369 Nome Fabio Fognini Andreas Seppi Simone Bolelli Paolo Lorenzi Marco Cecchinato Luca Vanni Thomas Fabbiano Andrea Arnaboldi Matteo Donati Filippo Volandri Gianluca Naso Salvatore Caruso Riccardo Bellotti Federico Gaio Lorenzo Giustino Alessandro Giannessi Roberto Marcora Matteo Viola Erik Crepaldi Flavio Cipolla Edoardo Eremin Gianluca Mager Alessandro Bega Francisco Bahamonde Omar Giacalone Punti 1515 1360 790 725 615 535 362 360 280 256 235 228 214 210 206 205 193 167 166 147 139 139 132 126 123 Le prime 25 italiane del ranking Wta Le prime 25 del ranking Wta Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Punti 9945 6060 5200 5011 4500 4220 3790 3621 3590 3590 3285 3133 3090 2900 2785 2645 2641 2600 2590 2525 2445 2276 2201 2185 2006 Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Rank. Nome Punti 8 Flavia Pennetta 3621 15 Roberta Vinci 2785 20 Sara Errani 2525 35 Camila Giorgi 1325 51 Karin Knapp 1031 113 Francesca Schiavone 541 280 Martina Caregaro 157 290 Giulia Gatto-Monticone 148 300 Alberta Brianti 136 319 Gioia Barbieri 123 323 Alice Matteucci 122 358 Cristiana Ferrando 103 367 Martina Trevisan 98 368 Anastasia Grymalska 98 379 Nastassja Burnett 93 387 Georgia Brescia 90 438 Claudia Giovine 71 441 Corinna Dentoni 69 469 Jessica Pieri 61 475 Jasmine Paolini 59 476 Gaia Sanesi 59 479 Alice Balducci 59 485 Bianca Turati 57 488 Stefania Rubini 56 489 Anna Giulia Remondina 56 W W W. Z U S T E N N I S . I T 15 13 giro d’italia X... factor Tre pareggi su quattro semifinali Scudetto tra campionato maschile e femminile. Pari tra Park e Forte, così come tra Prato e Aniene. Verdetti imprevedibili. Solo le ragazze del Tc Genova 1893 a un passo dalla finale di Montecatini di Gabriele Riva Q uando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. E i duri, di solito, non amano perdere. È così che le due semifinali scudetto, nelle rispettive gare d’andata della Serie A1 maschile 2015, hanno sancito due pareggi. 3-3 per il Park Genova in casa contro il Tc Italia Forte dei Marmi, e 3-3 del Tc Prato contro i campioni in carica della Canottieri Aniene Roma. Ma i duri sono anche quelli che compongono le rose e che scendono in campo nei momenti clou, come Fabio Fognini per il Park o come Simone Bolelli per l’Aniene. Usati con il contagocce durante la ‘stagione regolare’, eccoli pronti a dare il loro contributo sulla via del tricolore. Un contributo che, paradossalmente, passa soprattutto dai singolare, e non dal doppio. Loro, che hanno appena lasciato Londra e le Atp Finals, che hanno chiuso la stagione tra i migliori 8 doppisti al mondo, che hanno vinto uno storico Slam azzurro in Australia, ebbene hanno vinto i rispettivi singolari, ma hanno perso i doppi. Andiamo con ordine, partendo da Genova: dove Fognini ha battuto in un match intergenerazionale tra davis-man il livornese Volandri (6-3 7-5) e ha poi perso il doppio in coppia con Ceppellini (6-3 6-4 da Volandri e Viola). Un 3-3 che lascia spazio a ogni tipo di pronostico per la gara di ritorno, in Fabio Fognini, 28 anni e n.21 Atp, dopo il Masters di Londra giocato in coppia con Simone Bolelli, è sceso in campo con il Park Tennis Genova vincendo il match di singolare contro Volandri nella prima semifinaleScudetto (foto Tonelli) programma a Forte dei Marmi domenica 29 novembre. Prato vale... doppio Ma se Genova e Forte si sono equamente divisi singolari e doppi, il Tc Prato ha sfruttato i match di coppia per rimettere in sesto la gara d’andata e le speranze di centrare la finalissima di Montecatini (4, 5 e 6 dicembre). Nei singolari, l’Aniene ha perso un punto solo a causa del talento di Matteo Trevisan, che ha lasciato soltanto 5 game al polacco Panfil, mentre Cipolla, Berrettini e Bolelli non hanno esitato. Il 30enne di Budrio però, in coppia con Flavio Cipolla, non è riuscito a essere un fattore e a dare il punto decisivo alla formazione capitolina nel doppio che li ha visti opposti allo stesso Melzer e al varesino Marco Crugnola. Questi ultimi si sono imposti per 7-5 7-6 rimandando il tutto al ritorno di domenica prossima sulle sponde dell’Aniene. Tc Genova forza 4 Alberta Brianti, 35 anni, grande protagonista nel 4-0 del Tc Genova 1893 sul Tc Cagliari nella semifinale di andata della A1 femminile: l’ex n.55 Wta ha conquistato singolo (6-1 6-4 a Gioia Barbieri) e doppio (foto Costantini) 16 Nel campionato femminile, il Tc Genova 1893 continua nella sua stagione di picchi. Come quello che ha permesso, dopo un girone non del tutto convincente, di mettere una seria ipoteca sulla finale grazie al 4-0 inflitto al Tc Cagliari. Che, invece, nella fase a gironi era stato un rullo compressore. Decisiva, in mancanza di Karin Knapp (fuori per infortunio), l’esperienza e la classe di Alberta Brianti. L’ex n.55 Wta ha portato a casa entrambi i suoi match: dopo un singolare piuttosto ostico contro la romagnola Gioia Barbieri, anche un doppio molto tirato (7-6 7-5) in coppia con la marchigiana Alice Balducci e opposta ad Anna Floris e Alice Matteucci. A questo punto alle liguri basta vincere un incontro a Cagliari per ritrovarsi a Montecatini. Più incerta giro d’italia Play-off e Play-out all’insegna dell’equilibrio PLAYOFF Semifinali maschili (ritorno domenica 29 novembre) Park Tennis Genova - Tennis Club Italia (Forte dei Marmi) 3-3 Fognini (P) b. Volandri (I) 6-3 7-5, Giannessi (P) b. Viola (I) n.d., Trusendi (I) b. Mager (P) 7-6(5) 0-6 7-5, Marrai (I) b. Ansaldo (P) 6-4 6-1, Arnaboldi/ Mager (P) b. Trusendi/Marrai (I) 1-6 6-2 10/6, Volandri/Viola (I) b. Fognini/Ceppellini (P) 6-3 6-4. Tennis Club Prato - Circolo Canottieri Aniene Roma 3-3 Bolelli (C) b. Melzer (P) 7-6(0) 7-5, Trevisan (P) b. Panfil (C) 6-1 6-4, Cipolla (C) b. Grassi (P) 6-3 6-2, Berrettini (C) b. Stefanini (P) 6-4 6-2, Trevisan/ Stefanini (P) b. Berrettini/Panfil (C) 6-7(5) 6-2 10/4, Melzer/Crugnola (P) b. Cipolla/Bolelli (C) 7-5 7-6(5). Tennis Club Parioli (Roma) - Tennis Club Prato 2-2 Burnett (PA) b. Trevisan (PR) 1-0 rit., Dentoni (PR) b. Di Giuseppe (PA) 4-6 6-4 6-0, Camerin (PR) b. Touly (PA) 6-3 6-2, Burnett/Di Giuseppe (PA) b. Dentoni/Camerin (PR) 7-5 6-3. PLAY-OUT Maschili (ritorno domenica 29 novembre) Circolo Tennis Maglie - Tennis Club Sinalunga 4-2 Crepaldi (M) b. Vanni (S) 7-6(5) 4-6 6-3, Licciardi (S) b. Grimolizzi (M) 5-7 6-3 6-3, Garzelli (M) b. Galuppo (S) 6-4 7-6(4), Portaluri (M) b. Olejniczak (S) 0-6 6-3 6-0, Licciardi/Vanni (S) b. Grimolizzi/ Portaluri (M) 6-3 6-2, Crepaldi/Garzelli (M) b. Fracassi/Tenconi (S) 2-6 6-1 10/6. Sijsling (B) b. Oradini (R) 7-6 6-3, Holzer (R) b. Bortolotti (B) 6-2 6-2, Ager (R) b. Salviato (B) 7-6 6-4, Stoppini (R) b. Gabrieli (B) 4-6 6-3 6-3, Sijsling/ Salviato (B) b. Oradini/Stoppini (R) 6-4 6-2, Ager/ Holzer (R) b. Bortolotti/Gabrieli (B) 7-6 6-2. Ata Battisti Trentino - Selva Alta Vigevano 2-4 Marcora (S) b. Bellotti (B) 5-7 7-5 7-6(7), Garcia Medina (S) b. Grigelis (B) 6-4 7-6(6), Baldi (S) b. Pecoraro (B) 7-5 4-6 7-5, Dellagiacoma (B) b. Rossanigo (S) 6-2 6-4, Bellotti/Sterni (B) b. Dotti/ Rossanigo (S) 6-2 6-4, Marcora/Baldi (S) b. Dellagiacoma/Zampoli (B) 6-3 6-4. Semifinali femminili (ritorno domenica 29 novembre) Tennis Club Genova 1893 - Tennis Club Cagliari 4-0 Brianti (G) b. Barbieri (C) 6-1 6-4, Balducci (G) b. Matteucci (C) 6-3 7-5, Samsonova (G) b. Floris (C) 6-4 7-6(4), Brianti/Balducci (G) b. Floris/Matteucci (C) 7-6(4) 7-5. Società Canottieri Casale - Due Ponti Roma 3-3 Starace (D) b. Pospisil (C) 6-3 6-4, Ghedin (C) b. Azzaro (D) 6-2 6-4, Bella (C) b. Abbruciati (D) 6-4 6-7 6-2, Teodori (D) b. Reale (C) 6-1 6-1, Azzaro/ Starace (D) b. Bella/Reale (C) 6-2 7-5, Pospisil/Ghedin (C) b. Teodori/Abbruciati (D) 6-2 6-1. Circolo Tennis Rovereto - Società Tennis Bassano 4-2 Femminili (ritorno domenica 29 novembre) Ct Albinea (Reggio Emilia) - Tennis Beinasco 1-3 Gatto-Monticone (B) b. Remondina (A) 6-2 6-0, Gabba (A) b. Grymalska (B) 7-6(4) 2-6 6-3, Pairone (B) b. Dario /(A) 6-2 6-2, Pairone/Gatto-Monticone (B) b. Gabba/Remondina (A) 6-2 6-2. Tennis Castellazzo - Club Tennis Ceriano 2-2 Moroni (Ce) b. Terranova (CA) 6-0 6-3, Marzano (Ca) b. Melena (Ce) 6-2 2-6 6-4, Sussarello (Ce) b. Tcherkes Zade (Ca) 6-3 4-6 6-3,Terranova/Marzano (Ca) b. Melena/Sussarello (Ce) 0-6 6-3 10/7. l’altra semifinale, con il Tc Prato che impatta a Roma - sponda Parioli - per 2-2: alle vittorie di Dentoni e Camerin, si è aggiunto il ritiro dopo un solo gioco di Martina Trevisan nel match tra numeri 1 contro Nastassja Burnett. Proprio quest’ultima, insieme a Martina Di Giuseppe, ha trovato nel doppio il punto del pari ai danni della coppia Dentoni/ Camerin. Contemporaneamente alle semifinali, si sono giocate le gare d’andata dei play-out salvezza, i cui verdetti ar- riveranno nel prossimo week-end dopo i turni di ritorno: tra i maschi partenza decisa per Vigevano, Bassano e Maglie, mentre tra le donne è Beinasco a fare un decisivo passo verso il mantenimento di categoria (3-1 ad Albinea). Kia Tennis Trophy, fase clou tutta a Milano Milano-Melbourne solo andata, perché ormai il Kia Tennis Trophy passa dall’ombra della Madonnina prima di puntare dritto agli Australian Open 2016 portandosi con sé due fortunati (e bravi) vincitori. Milano manda in scena l’ultima tappa di “stagione regolare” al Tc Ambrosiano di via Feltre (dal 26 al 29 novembre, tabelloni già al completo) e poi il Master finale al Quanta Club di via Assietta (12 e 13 dicembre). Lì approderanno tutti i finalisti delle sei tappe, da Firenze a Bari, da Cagliari a Sassuolo, passando per Faenza. Un Challenger da Oscar, Genova premiata a Londra L’Aon Open Memorial Messina di Genova è il miglior Challenger Atp al mondo per l’anno 2014. La consegna del premio durante le ultime Finals di Londra. A ritirarlo, dalle mani del Presidente Atp Chris Kermode (nella foto a sinistra), c’erano il direttore del torneo Giorgio Tarantola (al centro) e il direttore operativo Renato Del Santo. “L’evento ha raggiunto livelli di assoluta eccellenza in ogni aspetto organizzativo sbaragliando la concorrenza di altri 153 Challenger sparsi nei 5 continenti”, ha detto la direttrice dell’Atp Challenger Tour Joanna Langhorne. 17 personal coach Completissimo, a tutto campo Ce ne sono pochi in giro, uno è sicuramente Roger Federer. Raccoglie tutte le migliori caratteristiche di ogni tipologia di giocatore, si adatta agli avversari e al loro stile oltre ad adeguarsi a ogni situazione tattica. E non ha punti deboli... Lo svizzero Roger Federer, 34 anni e n.2 Atp, è il miglior esempio di giocatore completo, a tutto campo di R. Marinuzzi e M. Dell’Edera, I.S.F. Roberto Lombardi foto Getty Images L a quinta tipologia di giocatore che prendiamo in analisi è quella relativa al giocatore completo a tutto campo (sugli scorsi numeri il giocatore d’attacco, l’attaccante da fondo, il contrattaccante e il giocatore serve&volley). Lo stile che prendiamo in considerazione questa volta è il più affascinante per gli amanti del tennis, la tipologia di giocatore che tutti i ragazzi fino ai 15, 16 anni dovrebbero prendere come punto di riferimento per allenarsi al meglio prima di specializzarsi in base alle proprie caratteristiche individuali. Il migliore interprete di questo stile di gioco è Roger Federer. PROVA GLI SCHEMI Ogni giocatore “completo a tutto campo” possiede dei propri schemi specifici che cerca di attuare soprattutto nei momenti topici del match. Per l’allenamento di questa tipologia di giocatore, in quanto completo e dunque capace di cavarsela in ogni situazione, si possono prendere in considerazione tutti gli schemi analizzati nei precedenti articoli per le altre tipologie di giocatore. Presentiamo comunque due degli schemi più utilizzati dai migliori rappresentanti di questo stile di gioco. 1 1. KICK, BACK, POI A RETE Il giocatore completo a tutto campo serve da sinistra con rotazione in kick e con l’obiettivo di creare un’apertura di campo laterale e portare l’avversario a rispondere con i piedi in corridoio o fuori dallo stesso. Successivamente proverà a eseguire un rovescio lungolinea con rotazione in backspin seguito da un approccio a rete. In caso di una risposta avversaria poco consistente, si potrà prevedere un approccio a rete a seguito di un diritto inside-in. 1 2 po su un servizio da sinistra a uscire particolarmente incisivo esegue una risposta di rovescio in diagonale utilizzando la rotazione slice. Successivamente dovrà spostare l’attenzione sulla fase difensiva: se l’avversario eseguirà un cambio di angolo, il giocatore completo a tutto campo dovrà eseguire uno spostamento a lungo raggio verso il diritto (la freccia verde indica la direzione di spostamento) per provare a difendersi in diagonale. 2 DIFENDERSI COL BACK Il giocatore completo a tutto cam- Il “completo” se la sa sempre cavare Un giocatore completo a tutto campo lo si riconosce con facilità poiché interpreta al meglio tutte le fasi tattiche, ha diverse soluzioni in tutte le zone del campo. Questo è possibile in quanto possiede un bagaglio di competenze tecniche ampio e di elevata qualità. Solitamente i rappresentanti di questa categoria sono molto abili nei fondamentali a rimbalzo con i quali utilizzano al meglio tutte le Caratteristiche AtpWta rotazioni, ma anche nel gioco al volo. Il giocatore completo a tutto campo è molto duttile Statura 186,5 cm 169,1 cm da un punto di vista tattico/strategico. Grazie alle caratteristiche viste in precedenza è il Peso 80,5 Kg 60 Kg giocatore che sa adattarsi al meglio alle caratteristiche dell’avversario per fronteggiarlo Numero di Ace 6,4 1,6 con efficacia. % di 1° servizio 61,2 61,6 L’allenamento del giocatore completo a tutto campo prevede l’acquisizione di schemi che % games di servizio vinti 80,6 63,3 richiamano tutte le tipologie di giocatore analizzate finora. Di seguito vengono riportati % games di risposta vinti 23,4 39,1 alcuni dati rilevati nel 2014 tra i top 50 delle classifiche ATP e WTA. 18 kee calmp and play 19 racchette Head Radical MPA Con Graphene Xt la nuova edizione della Head Radical propone un modello con lo schema corde Adaptive, interscambiabile (16x16 o 16x19). Una racchetta versatile, stabile e sicura specialmente per colpire da fondo con un po’ di rotazione. Costa 239,95 euro di Mauro Simoncini E ra la novità più attesa di questo finale di stagione 2015. Tutta la gamma Radical di Head rivista con l’introduzione della tecnologia Graphene XT, di ultimissima generazione, ridistribuendo le masse nei punti strategici dal manico alla testa del telaio. Una gamma che già nella precedente edizione ha avuto gran successo in negozio, grazie a modifiche più che sostanziali rispetto ai modelli vecchi. Oltre alla più pesante e selettiva Pro (da 310 grammi) il modello più polivalente e adattabile ai diversi livelli e tipi di gioco era Radical MP (295 grammi di peso senza corde e 98 pollici quadrati di ovale). Tecnologia Al telaio in questione si è aggiunta ora la versione Radical MPA, dotata di Asp, Adaptive String Pattern. In pratica, la possibilità di sostituire i bumper (passacorde) trasformando l’ormai classico e tipicamente moderno schema da 16 corde verticali e 19 orizzontali in un pattern più rivoluzionario 16x16, con maglie decisamente larghe per avere più comfort, spinta e rotazioni. Poi le nuove Radical sono tutte pronte ad accogliere il Sony Smart Tennis Sensor, IL LAB Peso 291 g Ovale 98 Profilo 20-23-21 mm Bilanciamento 31,9 cm Rigidità 65 Inerzia 319 Potenza 53 su 100 Controllo 43 su 10Maneggevolezza 75 su 100 con un semplice clip alla fine del manico, rimuovendo il tappo. In Campo Abbiamo provato la racchetta incordata 16x16. Il primissimo sostantivo che viene in mente è: sicurezza. Intesa come stabilità, sostanza, abbinata a manovrabilità. Il telaio si sente comodamente in mano, equilibrato; ma la palla che esce, e facilmente, dal piatto corde è piena e pesante da ribattere. Lo sweetspot è ampio, generoso se si considera l’ampiezza contenuta dell’ovale, un midplus da 98”. Davvero soddisfacente appoggiarsi sulla palla dell’avversario. In più c’è il valore aggiunto dello schema corde 16x16; maglie larghissime significa grande facilità nell’imprimere rotazioni, specie quelle in top. La pallina gira anche se non si è esperti in materia, e non scappa. Sorprende davvero il controllo, che si conferma anche in colpi più raffinati come il backspin di rovescio, immediato e preciso. Tenendo sempre presente la possibilità di cambiare il pattern, aggiungendo 3 corde verticali, la racchetta si dimostra stabile e solida in ogni zona del campo, addirittura d’aiuto quando in difesa non si è prontissimi fisicamente né tantome- 20 no perfetti dal punto di vista tecnico. Facilità e controllo caratterizzano anche i colpi al volo mentre la maneggevolezza e la resa delle variazioni tagliate colpiscono al servizio. Incisivo anche oltre alle aspettative pure quando si tentano slice a sorpresa o seconde palle più cariche in kick. In sintesi un’agonistica facile, buona anche per molti giocatori di club, specialmente con schema corde 16x16. Diventa sicuramente più tosta, selettiva e da picchiatori se viene montato il tipico pattern 16x19. Il pagellone 81/100 Estetica 8,5 A fondocampo 8 Al volo 8 Servizio 8 Top 8 Back 7,5 Potenza 9 Controllo 8 Maneggevolezza 8 Comfort 8 Concorrenti Babolat Pure Control - Wilson Pro Open Pro Kennex Ki5 300 la regola del gioco Comincia a piovere, quando ci si ferma? Le sospensioni di una partita a causa delle precipitazioni sono sempre decise dagli ufficiali di gara, e dipendono molto dalla superficie su cui si gioca. La terra rossa è quella che necessita di più valutazioni. I sintetici diventano scivolosi obbligando allo stop più rapido La situazione Nicola sta giocando una partita di singolare di primo turno di un tabellone principale di un torneo contro Alessandro. Cosa succede? Sul punteggio di 3-2 in favore di Nicola nel primo set inizia a piovere leggermente. Ma per il momento il gioco continua. Sul punteggio di 4-3 per Alessandro, Nicola chiede di sospendere la partita per le condizioni atmosferiche. Con la pioggia ci si può fermare In particolare modo quando si disputa un match all’aperto, le condizioni climatiche giocano un ruolo fondamentale al fine dello svolgimento di una partita di tennis, in quanto possono condizionare pesantemente il tipo di gioco dei giocatori. Mentre il freddo, il caldo, il vento di norma non comportano particolari conseguenze in termini di sospensione del gioco (anche se in realtà il caldo in determinate condizioni può consentire una breve sosta tra il secondo e terzo set nel tennis femminile), la pioggia spesso può determinare la sospensione, decretata dall’arbitro o dal giudice arbitro, della partita in corso. Superficie per superficie La parte a volte più complicata è la valutazione delle condizioni del campo in relazione alla quantità e alla intensità della pioggia, oltre al tipo di superficie sulla quale si sta giocando. Una pioggia debole potrebbe non comportare nessun disagio né ai giocatori e nemmeno al campo se stessimo giocando sulla terra battuta, ma non potrebbe dirsi la stessa cosa se stessimo giocando sul veloce, che ovviamente diventa scivoloso molto presto. Ovviamente, quasi immediata diviene la sospensione su una superficie in erba. Valutazione delle condizioni Posto che una pioggia intensa comporta una immediata sospensione su tutte le superfici, in caso di pioggia debole, in particolare sulla terra, appare quindi necessario non appena ritenuto opportuno, valutare le condizioni del campo, sia verificando che non si scivoli sulle righe rese bagnate sia sincerandosi che la terra non si stia impregnando troppo di acqua e sia pericoloso continuare a giocare. La decisione agli ufficiali È importante ricordare che questa è una decisione dell’arbitro o del giudi- 21 ce arbitro e non dei giocatori, i quali non possono lasciare il campo fino a quando non siano autorizzati a farlo. Nel nostro caso si potrebbe anche pensare che Nicola, il quale ha perso due giochi consecutivi, possa utilizzare come pretesto la pioggia per far sospendere il gioco a danno del suo avversario. Ovviamente i casi di sospensione per condizioni atmosferiche possono intervenire in ogni momento della partita, senza nessun riguardo del punteggio, a differenza di quanto diviene rilevante nei casi di sospensione per oscurità. Ma questo lo vedremo in un’altra occasione. La regola in televisione Non solo on-line. Anche tv, all’interno del programma Tennis Magazine, in onda in prima visione tutti i mercoledì su SuperTennis, vengono approfondite e spiegate varie situazioni di gioco grazie all’ausilio di arbitri internazionali. Perché, come suggerisce la rubrica, il tennis è divertimento, ma se conosci le regole ti diverti di più. Su SuperTennis è sempre l’ora del grande tennis! Solo con SuperTennis TV hai un canale interamente dedicato al tennis visibile 24 ore su 24, con 50 tornei live all’anno, Internazionali BNL d’Italia, Davis Cup by BNP Paribas, Fed Cup by BNP Paribas, news, approfondimenti, interviste. E il piacere infinito di uno sport unico al mondo. canale in tutta Italia 64 canale in alta definizione 224 canale 30 In streaming su www.supertennis.tv 22