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Rapporto VIETNAM - infoMercatiEsteri
VIETNAM A cura di: Ambasciata d'Italia - VIETNAM Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero www.infomercatiesteri.it INDICE PERCHE' Perchè VIETNAM Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Materie prime Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Business Cost Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO Accesso al credito RISCHI Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA Overview Scambi commerciali Investimenti con l'Italia - Stock Investimenti con l'Italia - Flussi Flussi turistici VIETNAM PERCHE' PERCHÈ VIETNAM Produzione Mercato Locale Network di Accordi Commerciali Investimenti e Infrastrutture Filiera Agroalimentare Nel quadrante asiatico, il Vietnam presenta le prospettive di maggiore interesse quale "hub" manifatturiero, come conferma la la quota di investimenti esteri registrata nel 2015, pari a 23 MLD USD (+12% rispetto al 2014). Il Paese puo' offrire disponibilita' di manodopera a costi contenuti, di parchi industriali ben organizzati e a costi modesti, un vantaggioso sistema di incentivi e tassazione sull'impresa e, grazie alla partecipazione ad una fitta rete di FTAs , possibilita' di esportare a dazi ridotti o senza dazi su uan consistente porzione del mercato mondiale. Produzione Mercato di oltre 94 milioni di abitanti, il Vietnam ha registrato negli ultimi anni una crescita significativa (in media intorno al 6% annuo; nel 2015 ha riportato il 6,6% superando il target del 6,2% posto dalle autorita'). Lo sviluppo economico si associa a dinamiche sociali e culturali che promuovono una forte espansione dei consumi privati, in sensibile aumento. Questo trend, abbinato al tradizionale richiamo esercitato dai nostri marchi e lifestyle, apre opportunità significative per l'affermazione dei nostri prodotti sul mercato vietnamita. Mercato Locale Nel 2015, il Vietnam ha chiuso i negoziati di FTAs con Corea, Unione Euroasiatica, Unione Europea e Trans Pacific Partnership, e, in qualita' di Paese ASEAN, e' gia' parte di Accordi di libero scambio con Cina, Corea, Giappone, India, Australia e Nuova Zelanda. Per le aziende italiane si aprono diverse prospettive di inserimento: esportazione verso il Paese in termini commerciali, grazie all'EU-Vietnam FTA; esportazione a dazio zero o quasi zero verso le piu' importanti economie mondiali (Stati Uniti, UE, Cina e Giappone) nell'ipotesi in cui sia realizzato un investimento produttivo nel paese. Network di Accordi Commerciali La riqualificazione delle infrastrutture (trasporti, energia, strutture sanitarie) riveste un ruolo chiavo per le prospettive di crescita del Paese e per garantire l'intensificazione degli scambi commerciali nel quadro degli Accordi di Libero Scambio. La domanda di opere, 170 miliardi UDS per il periodo 2011-2020, puo' contare su una quota di investimento pubblico pari alla meta' del fabbisogno; cio' rende imprescindibile la predisposizione di schemi di copertura finanziaria realistici ed efficaci per attrarre capitale straniero. Investimenti e Infrastrutture Pur occupando posizioni di leadership nell'esportazione di alcune commodities agricole e di prodotti della pesca (pepe, caffe, anacardi, riso), il Vietnam presenta un comparto industriale alimentare ancora in via di sviluppo. Per garantire ai propri prodotti qualita' e rispetto degli standard di sicurezza alimentare, la filiera del Paese ha esigenza di tecnologie e investimenti in macchinari, impianti di trattamento, catena del freddo, stoccaggio, conservazione, ottimizzazione in fase di post-raccolto,packaging, imballaggio. Filiera Agroalimentare Ultimo aggiornamento: 20/03/2016 ^Top^ DATI GENERALI Forma di stato Repubblica Socialista Superficie 331.210 Kmq Lingua Vietnamita Religione Ufficialmente Ateo (80.8%). Buddista (9.3%); cattolica-evangelica (6.7%); altri (3.2%) Moneta Dong Vietnamita Ultimo aggiornamento: 29/03/2016 ^Top^ VIETNAM 1 DOVE INVESTIRE Prodotti tessili Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili Mobili Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Costruzioni Prodotti tessili Il settore rappresenta il tradizionale core business della manifattura ad alta intensita’ di manodopera, export-oriented vietnamita (registra circa 6000 aziende attive e 2,5 mln di personale impiegato, contribuisce al PIL con una quota del 10%) nonche’ quello destinato a trarre i maggiori benefici dalle previsioni degli accordi di libero scambio. Il TPP e l’EU-Vietnam FTA (quest’ultimo nell’arco di sette anni) dispongono infatti l’abbattimento dei dazi doganali, pari attualmente al 16-30% (Paesi TPP, in particolare USA) e 12% (Paesi UE). TESSUTI: Per poter capitalizzare le opportunita’ di accesso nei nuovi mercati e nel quadrante asiatico, il Vietnam necessita di investimenti che ne riqualifichino la filiera (in particolare le fasi di tintura, tessitura, finissaggio) e il valore aggiunto, limitato attualmente alla mera trasformazione del tessuto nella confezione (cd. fase “cut-make-trim”). Consistenti IDE si stanno gia’ trasferendo da Paesi asiatici esclusi dal TPP, sia a livello di competitors sul prodotto tessile finale, sia a livello di fornitori di filato intermedio (Cina, Taiwan) costretti a fare fronte alle ristrettive regole di origine TPP (yarn forward) che ne impongono la realizzazione nei paesi membri dell’accordo. ABBIGLIAMENTO/MODA: Un numero sempre crescente di produttori locali sta avviando catene commerciali ed e’ particolarmente interessato a qualificarle con la co-presenza di marchi internazionali, anche poco conosciuti. Possibilita’, per operatori italiani, di proporre accordi di vendita per la costituzione di collezioni e marchi destinati non solo al mercato interno ma anche al quadrante asiatico. Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili Prodotti calzaturieri Mobili Prodotti del legno (per arredo) Tradizionale settore di punta della manifattura ad alta intensita’ di manodopera, exportoriented vietnamita (registra circa 812 aziende attive e 624.000 unita’ di personale impiegato, nel 2015 ha conseguito un +21% di esportazioni y-o-y e contribuito al PIL per una quota del 5%), il calzaturiero annovera il Vietnam quale quarto produttore su scala mondiale (dopo Cina, India e Brasile) e secondo esportatore sui mercati USA, Giappone e UE (dopo la Cina). I principali distretti industriali sono localizzati nelle città di Ha Noi e Hai Phong (al Nord) e Ho Chi Minh City, e nelle province meridionali di Dong Nai, Binh Duong, Ba Ria Vung Tau, Long An e Ben Tre. Come quello tessile, il settore e’ destinato a trarre significativi benefici dalle previsioni degli accordi di libero scambio. Il TPP e l’EU-Vietnam FTA (quest’ultimo nell’arco di sette anni) dispongono infatti l’abbattimento dei dazi doganali, compresi attualmente in intervalli del 17-37% (negli USA) e 5-17% (Paesi UE). La presenza (e l’esigenza) determinante di investimenti stranieri e’ confermata dal profilo delle aziende (il 70% sono joint ventures o a capitale straniero al 100%) e dallo schema di produzione: gli operatori vietnamiti intervengono su contratti di trasformazione (terzisti) con i partner stranieri che forniscono materiali, design e mercato per i prodotti. Particolarmente significativa la dipendenza vietnamita dalle importazioni di pellame (di cui l’Italia e’ qualificato fornitore): ogni anno gli acquisti superano i 300 milioni di dollari. Il settore registra 2500 imprese locali, 400 straniere e annovera il Vietnam quale sesto esportatore di mobili in legno su scala mondiale. L’attivita’ produttiva presenta forti squilibri legati: ai costi e alla dipendenza significativi da materie prime, semilavorati e accessori; agli standard tecnici di origine e qualita’ del legno (a tale riguardo, la prevista conclusione del Voluntary Partnership Agreement on Forest Law Enforcement, Governance and Trade -VPA/FLEGT- tra EU e Vietnam dovrebbe agevolare il rispetto del Vietnam dei parametri richiesti); la limitata varieta’ di prodotti finali e la modesta capacita’ di design. Tali limiti, che incidono fortemente sul modesto valore aggiunto dei prodotti vietnamiti, rendono vieppiu’ necessario e dall’impatto potenzialmente significativo il contributo di IDE. Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Il rilievo strategico attribuito da queste autorità al comparto agro-alimentare e le relative opportunità per i nostri operatori sono confermati dai piani di sviluppo e modernizzazione vietnamita nel settore, con specifico riferimento per l’impegno profuso nello sviluppo dei brand nazionali, per gli incentivi riservati al settore e confermati da ultimo con la Legge sull’Investimento 2014, per l’attenzione per i temi della sicurezza, della qualità e dei controlli alimentari, per il forte interesse riservato ai modelli organizzativi dei distretti e alle tecnologie e macchinari italiani per la conservazione, la processazione, e la catena del freddo. In tale quadro, l’invito rivolto all’Italia a partecipare in qualità di “Paese d’Onore” alla Vietnam Foodexpo 2016 (Ho Chi Minh City, novembre), costituisce un prestigioso VIETNAM 2 riconoscimento per il nostro Paese, conferma il forte richiamo esercitato dalle nostre produzioni, expertise e macchinari. Costruzioni Infrastrutture La riqualificazione delle infrastrutture (trasporti, energia, strutture sanitarie) riveste un ruolo chiave per sostenere adeguatamente i ritmi di crescita del Paese e per concretizzare le opportunita’ di intensificazione di scambi commerciali e di investimenti aperte dagli Accordi di Libero Scambio. Le autorita’ vietnamite definiscono periodicamente un piano di opere strategiche da realizzare con il contributo di investitori privati (con focus su: modernizzazione e estensione delle reti stradale e ferroviaria, ampliamento delle infrastrutture portuali ed aeroportuali, sviluppo del trasporto metropolitano ad Hanoi ed Ho Chi Minh City, delle reti di distribuzione elettrica ed idrica, del trattamento dei rifiuti). La domanda di opere, pari a 170 miliardi UDS per il periodo 2011-2020, puo' contare tuttavia su una quota di investimento pubblico pari solo alla meta' del fabbisogno. In questo senso, il Decreto N. 15/2015/ND-CP, predisposto dalle autorità vietnamite in costante consultazione con Asian Development Bank e Banca Mondiale ed entrato in vigore il 15 febbraio 2015, rappresenta un concreto tentativo di proporre soluzioni viabili e attraenti per gli investitori. Il decreto aggiorna la cornice giuridica dello schema PPP portando a 7 le tipologie di progetto realizzabili (prevedendo, oltre al BOT, il Build Own Operate BOO; il Build Transfer Lease BTL; il Build Lease Transfer BLT e l’Operate Management OM), e ampliando i settori di possibile applicazione. I testi normativi di riferimento ed un elenco dei progetti approvati e aperti all’interesse di partner privati sono disponibili sul sito http://ppp.mpi.gov.vn/en/Pages/default.aspx. Benche’ il decreto confermi incentivi degni di nota (esenzioni o riduzioni dell’affitto dei terreni, incentivi fiscali, possibilità di utilizzo di servizi pubblici, garanzie statali sulla realizzazione del contratto PPP cd. performance guarantees), interrogativi sostanziali investono tuttora le garanzie governative sulla convertibilità della valuta locale. Resta cruciale il ruolo svolto da donors come World Bank e Asian Development Bank per il reperimento delle necessarie risorse finanziarie nei settori dello sviluppo urbano, infrastrutture e trasporti: a titolo esemplificativo, l’impegno finanziario complessivo della Banca Mondiale in Vietnam ha registrato a fine 2015 la quota di 21 miliardi di dollari sotto forma di dono, crediti e prestiti concessionali e quello di ADB (particolarmente attenta agli sviluppi del settore metro, di cui ha finanziato l’ultimo progetto della linea 3 Hanoi), l’ammontare di 15.2 miliardi di dollari. Tra gli sviluppi di maggiore interesse, la call for investors (11.3.2016) del Ministero dei Trasporti, mirata a reperire capitali per la realizzazione di 18 expressways del valore di 10 miliardi di dollari (http://www.vir.com.vn/the-mot-announces-investment-bonanza.html) e l’annuncio (11.4.2016) di Vietnam Electricity Group (EVN) sulla realizzazione entro il 2016 di 10 progetti di centrali idroelettriche e a carbone. Settore Immobiliare A soli quattro anni dalla bolla immobiliare del 2011, il settore immobiliare vietnamita ha registrato uno slancio significativo, anche a seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa sulla proprietà d’immobili a carattere residenziale entrata in vigore l’ 1.7.2015. La regolamentazione apre il mercato ai cittadini stranieri e rappresenta - insieme all’espansione della classe media e all’incremento dei flussi turistici incoming - un ulteriore elemento trainante per il settore dell’edilizia, con potenziale impatto anche per i prodotti del design e dell’arredo del Made in Italy. Il real estate vietnamita ha esibito nel 2015 una crescita y-oy del 20% nell’espansione dei prestiti (tanto da spingere la State Bank of Vietnam a esaminare un draft normativo mirato a limitare la vertiginosa impennata creditizia nel timore di nuove bolle speculative, tuttora in fase di studio).Il Ministero delle Costruzioni vietnamita ha recentemente stimato in 100 milioni di metri quadri il fabbisogno abitativo fino al 2020. Ultimo aggiornamento: 02/05/2016 ^Top^ VIETNAM 3 COSA VENDERE Macchinari e apparecchiature Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Prodotti alimentari Mobili Prodotti della metallurgia Macchinari e apparecchiature Dal momento poi che il Vietnam ha puntato molto sullo sviluppo di un'industria manifatturiera locale per sostenere i propri ritmi di crescit economica, anche il settore dei macchinari risulta di potenziale, grande interesse per le aziende italiane. Fra l'altro, quella delle macchine per utilizzo industriale rimane -nelle sue varie specificazioni- la voce piu' importante nelle esportazioni italiane verso il Vietnam. Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Il Vietnam e' un Paese in forte crescita che puo' risultare sicuramente interessante per i produttori italiani dei settori dei beni di consumo. Negli ultimi anni si e' andata sviluppando infatti, soprattutto nella capitale Hanoi e ad Ho Chi Minh City, una fascia crescente di consumatori attratti dai prodotti italiani e dotati di una capacita' di reddito tale da farne dei potenziali acquirenti del Made in Italy (fra l'altro dal 2010 il Vietnam e' statisticamente diventato Paese a medio reddito). Questo vale sia per il settore dei beni di consumo durevoli (mobili) che per abbigliamento, calzature, prodotti agroalimentari (e, in particolare, il vino). Prodotti alimentari Il Vietnam e' un Paese in forte crescita che puo' risultare sicuramente interessante per i produttori italiani dei settori dei beni di consumo. Negli ultimi anni si e' andata sviluppando infatti, soprattutto nella capitale Hanoi e ad Ho Chi Minh City, una fascia crescente di consumatori attratti dai prodotti italiani e dotati di una capacita' di reddito tale da farne dei potenziali acquirenti del Made in Italy (fra l'altro dal 2010 il Vietnam e' statisticamente diventato Paese a medio reddito). Questo vale sia per il settore dei beni di consumo durevoli (mobili) che per abbigliamento, calzature, prodotti agroalimentari (e, in particolare, il vino). Mobili Il Vietnam e' un Paese in forte crescita che puo' risultare sicuramente interessante per i produttori italiani dei settori dei beni di consumo. Negli ultimi anni si e' andata sviluppando infatti, soprattutto nella capitale Hanoi e ad Ho Chi Minh City, una fascia crescente di consumatori attratti dai prodotti italiani e dotati di una capacita' di reddito tale da farne dei potenziali acquirenti del Made in Italy (fra l'altro dal 2010 il Vietnam e' statisticamente diventato Paese a medio reddito). Questo vale sia per il settore dei beni di consumo durevoli (mobili) che per abbigliamento, calzature, prodotti agroalimentari (e, in particolare, il vino).. Prodotti della metallurgia Dal momento poi che il Vietnam ha puntato molto sullo sviluppo di un'industria manifatturiera locale per sostenere i propri ritmi di crescit economica, anche il settore dei macchinari risulta di potenziale, grande interesse per le aziende italiane. Fra l'altro, quella delle macchine per utilizzo industriale rimane -nelle sue varie specificazioni- la voce piu' importante nelle esportazioni italiane verso il Vietnam. Ultimo aggiornamento: 10/09/2013 ^Top^ VIETNAM 4 OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA Il sistema politico vietnamita è monopartitico, con l’esclusivo esercizio del potere da parte del Partito Comunista del Vietnam (PCV), guidato dagli eredi politici di Ho Chi Minh. Tuttavia, il regime vietnamita si distingue da sistemi analoghi per il suo carattere relativamente dialettico, dovuto fra l’altro all’assenza di un leader unico. In effetti, il Paese è governato da una troika, composta dal Segretario Generale del Partito Comunista - principale carica istituzionale - dal Presidente della Repubblica e dal Primo Ministro. Il processo riformista, lanciato nel 1986, non ha intaccato il monopolio del Partito, che conserva una struttura ramificata ed una presenza capillare a livello locale, favorite dall’acquiescenza generale, che ha le sue radici nella tradizione confuciana basata sull’obbedienza all’autorità. A partire dalla fine degli Anni 80 il PCV ha dovuto confrontarsi con la disaffezione delle nuove generazioni, estranee alla propaganda della guerra e dell’indipendenza e sempre più sensibili a modelli culturali ed economici alternativi. Il 12^ Congresso del Partito Comunista vietnamita (20- 28.1.2016) ne ha comunque riaffermato la centralita’ isituzionale, riconfermando alla sua guida, a larga maggioranza, Nguyen Phu Trong, attuale Segretario Generale. Il Comitato Centrale ha approvato, altresi’, le nomine delle 3 piu’ Alte cariche dello Stato - i cui nominativi dovranno essere ratificati dalla nuova Assemblea Nazionale dopo le elezioni legislative del 22 maggio - ed eletto il nuovo Politburo, i cui membri sono saliti a 19 rispetto agli attuali 16. E’infine in corso di finalizzazione la designazione dei nuovi Ministri. Per quanto concerne il processo di riforme interne, la X sessione plenaria dell’Assemblea Nazionale (20.10-27.11.2015), ha registrato positivi sviluppi sul fronte del giusto processo, della protezione dei minori e della riduzione della pena di morte. Le rigide previsioni del Codice Penale segnano invece delle zone d’ombra sul fronte della liberta’ religiosa e di manifestare il proprio pensiero. Si conferma comunque il profilo progressivamente piu elevato dell’AN, affermatasi gradualmente come camera di compensazione e trasformatasi da organo ratificatore delle decisioni assunte dal Partito a foro di dibattito sulle riforme del Paese. L’Assemblea è in prima linea nel processo di rinnovamento delle istituzioni e di riforma del sistema giuridico del Paese, il cui adeguamento è reso necessario dall’integrazione del Vietnam nel sistema e nell’economia internazionale. Ultimo aggiornamento: 31/03/2016 ^Top^ RELAZIONI INTERNAZIONALI Il Vietnam, parte del blocco sovietico all’epoca della guerra fredda, ha adottato a partire dagli anni ’90 una politica di “amicizia con tutti i Paesi”. Tale indirizzo ha portato ad una crescente integrazione e costruttivo attivismo internazionale, con un rinnovato dinamismo nel contesto onusiano (il Paese è attualmente membro del Consiglio Diritti Umani dell’ONU per il mandato 2014-2016 e ha partecipato alla missione internazionale di peacekeeping in Sud Sudan) e con un ruolo sempre più incisivo nell’ambito dell’ASEAN, sancito e rafforzato dalla nomina, nel 2013, dell’ex Vice Ministro degli Esteri vietnamita Le Luong Minh a Segretario Generale e dal recente stabilimento dell’Asean Economic Community (AEC) il 31 dicembre 2015. Particolarmente positive sono ormai le relazioni con l’ex nemico statunitense: compiuta ormai da tempo, anche nell’immaginario collettivo vietnamita, la riconciliazione, il Vietnam è diventato per gli USA un importante partner economico, ma soprattutto un partner strategico nella regione, anche in funzione di un contrappeso dell’ASEAN all’influenza cinese, mentre Hanoi vede nella crescente collaborazione con Washington una sponda per quanto riguarda le dispute marittime e territoriali con Pechino nel Mare Cinese Meridionale. Il Vietnam non può in ogni caso prescindere dall’ingombrante vicino orientale, con cui condivide stretti legami economici oltre che il parallelismo del sistema politico, con una ancora rilevante corrente filo-cinese all’interno del Partito Comunista vietnamita. Anche le relazioni con l’Unione Europea hanno conosciuto una continua intensificazione, sia bilateralmente, con la conclusione dell’Accordo di Partenariato e Cooperazione (PCA, in attesa di ratifica) e dell’EU-Vietnam Free Trade Agreement (al momento sottoposto alle verifiche giuridiche, prima della firma), sia nell’ambito UE-ASEAN, acquisendo un profilo ancora più elevato e attuale nell’agenda di politica estera. Sempre più profilate infine l’attenzione e la partecipazione del Vietnam ai temi di interesse globale qualii cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale, come conferma l’impegno durante la COP21 e l’allestimento di un Padiglione nazionale per presentare ed illustrare le azioni intraprese e da intraprendere nel campo dei cambiamenti climatici. Ultimo aggiornamento: 28/03/2016 ^Top^ VIETNAM 5 VIETNAM 6 OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO Il processo di riforme economiche lanciato nel 1986 e l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2007 hanno avviato una progressiva liberalizzazione e apertura dell’economia al commercio internazionale, stimolando una crescita sostenuta e costante, che ha raggiunto, nel primo decennio degli anni 2000, una media del 7%. Il Vietnam è così entrato nel 2010 nella categoria dei paesi a medio reddito, ponendosi l’obiettivo di diventare un paese industrializzato entro il 2020. Nel 2013, all’indomani di una fase delicata di surriscaldamento dell’economia (con tassi d’inflazione al 18% nel 2011) contenuta grazie all’adozione di specifici provvedimenti restrittivi, il tasso di crescita ha ripreso slancio velocemente: nel 2013 è salito al 5,4%, nel 2014 al 5,9% e nel 2015 del 6,68% mentre l’inflazione si mantiene al di sotto del 3%. In generale, alle autorità di Hanoi è tributato ampio apprezzamento per i risultati conseguiti in termini di stabilità macroeconomica, il grado di integrazione internazionale, la riduzione della povertà al 13%, gli eccellenti progressi nel raggiungimento dei Millennium Development Goals e per gli alti tassi di crescita risparmiati dalle sperequazioni sociali tipiche dei processi di sviluppo. Nel quadro di una valutazione sostanzialmente positiva da parte delle istituzioni finanziarie internazionali, con previsioni “favorevoli” per il 2016 pari al 6,3% (FMI) e al 6,7% (Asian Development Bank), le analisi degli osservatori convergono, tuttavia, su alcune criticità del sistema economico vietnamita e sulla necessità di tempestivi interventi di risanamento finanziario. Il mancato avanzamento nella privatizzazione delle imprese di Stato (SOEs), la consistenza del debito pubblico, la quota ancora elevata delle sofferenze bancarie (non performing loans) e il limitato cuscinetto di riserve internazionali sono elementi integranti di un quadro generale la cui lettura non può prescindere dalla contrazione dei capitali finanziari e dall’incertezza degli sviluppi della transizione del modello di crescita della Cina, principale partner commerciale del Vietnam. Il Paese potrà incassare i dividendi dei tassi di crescita, dell’ambiziosa politica di integrazione commerciale e di apertura agli investitori solo se la nuova leadership saprà raccoglierne la positiva eredità e, soprattutto, affrontare con strategia e incisività i limiti strutturali che ne rallentano la corsa: l’ineludile sfida delle privatizzazioni, lo sviluppo e la competitivita’ delle PMI locali, investimenti su infrastrutture e risorse umane. Ultimo aggiornamento: 11/04/2016 ^Top^ POLITICA ECONOMICA Il vasto processo di riforme (“doi moi” o “rinnovamento”) lanciate nel 1986 nel segno della transizione all’economia di mercato, ha registrato l’ultimo piu’ significativo avanzamento nel 2015. L’entrata in vigore di 4 normative (sull’impresa, sugli investimenti e sul mercato immobiliare), accompagnata da una determinata strategia di integrazione commerciale internazionale (v. sezione WTO), ha ridefinito la cornice di riferimento per gli investitori internazionali a favore di una maggiore liberalizzazione. La legge sull’INVESTIMENTO ha chiarito innanzitutto le definizioni di investitori locali e stranieri, apportando - rispetto alla precedente regolamentazione – piu’ precise indicazioni relative alle aree di intervento, alle limitazioni e alle procedure amministrative da espletare per l’avvio del progetto. La novità di maggiore rilievo tuttavia è quella che ha aperto agli investitori privati (e quindi anche stranieri) la possibilità di operare in TUTTI i settori che non siano “proibiti “o “sottoposti a condizioni ”per legge, prevedendo inoltre una riduzione delle aree riservate a queste due fattispecie eccezionali (quelle proibite scendono da 51 a 6 e quelle condizionali da 386 a 267). Ulteriori chiarimenti sono stati forniti riguardo alle forme e garanzie di investimento, alle procedure necessarie all’avvio del progetto, alle tipologie di incentivi e dei beneficiari. Le previsioni della legge sull’IMPRESA sono state formulate con l’obiettivo di semplificare le procedure e la documentazione necessarie per ottenere la licenza all’avvio dell’impresa mentre le novità contenute nelle due leggi sul SETTORE IMMOBILIARE estendono agli stranieri la facoltà di acquistare proprietà - a determinate condizioni relative alla tipologia di immobile, all’orizzonte temporale e all’utilizzo – di effettuare operazioni di compravendita e di trasferire a terzi, parzialmente o interamente, un progetto di sviluppo immobiliare. A tali normative hanno fatto seguito altre significative aperture, tra le quali la possibilità per l’investitore straniero di acquisire quote maggioritarie nelle società pubbliche quotate in borsa, grazie all’abolizione della soglia di azioni del 49% (decreto 60/2015) e l’esenzione dalla registrazione dell’investimento per gli operatori stranieri che acquistano capitali o azioni entro il limite del 51%. Sulla lettura di tali segnali, accolti positivamente dalla business community operante in Vietnam, riverberano tuttavia negativamente alcune perduranti criticita’ che hanno un diretto impatto sulla certezza del diritto e sulla trasparenza della governance. Esse sono tradizionalmente connesse alla sovrapposizione delle normative (che esibiscono profili confliggenti tra livello nazionale e provinciale) e degli enti istituzionali di riferimento, alla vischiosita’ dei meccanismi di soluzione delle controversie, alla invasiva presenza delle imprese di Stato. VIETNAM 7 Inoltre, benché la politica di attrazione degli IDE abbia assicurato al Paese occupazione, stabilità e (sostanziale) equilibrio della bilancia commerciale, la modesta partecipazione delle imprese locali alla produzione di beni destinati alle esportazioni e alle catene globali di prodotto rimane ferma al 36 e al 21%, confermandosi come uno dei nodi gordiani che rischiano di soffocare l’armonico sviluppo sociale e la sostenibilità della crescita del Paese. Ultimo aggiornamento: 14/04/2016 ^Top^ VIETNAM 8 INDICATORI MACROECONOMICI PIL Nominale (mln €) Variazione del PIL reale (%) Popolazione (mln) PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) 2012 2013 2014 2015 2016 2017 121.109 128.377 139.857 172.508 186.389 178.032 5,2 5,4 6 6,7 6,8 6,9 90,3 91,4 92,4 93,4 94,4 95,4 6.823 4.914 5.198 5.526 5.909 6.355 Disoccupazione (%) 3,2 3,6 3,4 3,5 3,1 3 Debito pubblico (% PIL) 50 53,3 52,9 53,5 52 50,2 Inflazione (%) Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 6,8 6 2,7 1,2 1 6 7,84 19,24 14,11 21,36 10,98 7,6 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU (marzo 2016 - stime) e IMF World Economic Outlook Database (ottobre 2015 - stime) Ultimo aggiornamento: 21/03/2016 ^Top^ TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia VIETNAM 9 BILANCIA COMMERCIALE EXPORT Export 2013 Totale 2014 94.987 mln. € 2015 106.560 mln. € Previsioni di crescita 2016 Previsioni di crescita 2017 nd % nd % 128.003 mln. € PRINCIPALI DESTINATARI 2013 (mln. €) 2014 (mln. €) 2015 (mln. €) USA 17.902 USA 21.570 USA 27.652 GIAPPONE 10.239 CINA 11.220 CINA 13.831 CINA 9.945 GIAPPONE 11.068 GIAPPONE 11.634 Italia Position:17 1.720 Italia Position:17 2.066 Italia Position:14 Merci (mln. €) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari Prodotti tessili Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 2.350 2013 2014 2015 7.352 8.785 13.970 nd nd 14.919 5.981 6.918 nd nd 15.769 20.865 678 837 1.685 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 7.759 9.695 13.549 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 4.344 4.879 6.505 348 350 472 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 7.069 6.608 14.480 Prodotti chimici 1.281 1.572 2.455 Articoli in gomma e materie plastiche 3.831 3.545 5.300 166 154 1.059 2.525 2.802 5.286 469 626 902 7.951 8.611 14.155 17.659 20.031 30.859 Carta e prodotti in carta Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Prodotti della metallurgia Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Macchinari e apparecchiature 4.511 5.506 7.439 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 3.725 4.235 4.970 4 623 nd Prodotti delle altre industrie manufatturiere 4.822 5.499 19.150 Altri prodotti e attività 7.620 7.008 8.243 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. VIETNAM 10 IMPORT Import 2013 Totale 2014 96.753 mln. € 2015 108.367 mln. € Previsioni di crescita 2016 Previsioni di crescita 2017 nd % nd % 133.434 mln. € PRINCIPALI FORNITORI 2013 (mln. €) 2014 (mln. €) 2015 (mln. €) CINA 27.716 CINA 33.021 CINA 41.265 COREA DEL SUD 15.523 COREA DEL SUD 16.361 COREA DEL SUD 22.631 GIAPPONE 8.709 GIAPPONE 9.717 GIAPPONE 11.820 Italia Posizione: 16 879 Italia Posizione: 15 1.007 Italia Posizione: 16 Merci (mln. €) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari Tabacco 1.202 2013 2014 2015 5.164 6.220 nd 274 nd 1.525 1.568 2.144 18.637 223 241 292 Prodotti tessili 6.298 7.097 9.221 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 2.794 3.532 4.527 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 1.237 1.685 1.970 Carta e prodotti in carta 1.303 1.414 3.257 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 7.215 7.526 22.760 Prodotti chimici 6.231 6.431 12.207 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1.641 1.799 2.410 Articoli in gomma e materie plastiche 7.117 8.067 13.560 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Prodotti della metallurgia Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 311 343 4.152 8.092 9.215 27.206 2.615 3.025 5.635 13.947 14.852 22.136 8.228 11.991 14.015 14.066 7.720 25.526 545 1.193 2.820 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 1.235 567 1.616 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 3.592 4.549 7.921 Altri prodotti e attività 5.891 5.871 7.865 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. OSSERVAZIONI VIETNAM 11 SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI 2013 2014 2015 6.560 9.128 6.437 Saldo dei Servizi (mln. €) -2.341 -2.657 -4.230 Saldo dei Redditi (mln. €) -5.524 -6.657 -7.986 Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €) 7.136 7.231 7.537 Saldo delle partite correnti (mln. €) 5.832 7.045 1.758 19.793 26.026 27.056 Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) Riserve internazionali (mln. €) Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU (marzo 2016) Ultimo aggiornamento: 21/03/2016 ^Top^ VIETNAM 12 INVESTIMENTI - STOCK Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati della Foreign Investment Agency del Viet Nam. I dati di investimento sono si riferiscono ai capitali registrati (non a quelli versati). VIETNAM 13 STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: VIETNAM (INWARD) Stock di investimenti diretti esteri nel paese: VIETNAM (Inward) 2012 Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2013 2014 2015 Previsioni 2016 Previsioni 2017 155,33 % 147,7 % 134,6 % 146 % nd % nd % 161,91 mln. € 172.628 mln. € 188.684 mln. € 251.497 mln. € nd % nd % PRINCIPALI INVESTITORI 2012 2013 2014 2015 GIAPPONE 21.898 GIAPPONE 25.937 COREA DEL SUD 28.026 COREA DEL SUD 40.469 TAIWAN 20.699 SINGAPORE 21.984 GIAPPONE 27.769 GIAPPONE 34.620 SINGAPORE 18.980 COREA DEL SUD 21.781 SINGAPORE 24.648 SINGAPORE 31.290 Italia Position:29 196 Italia Position:29 193 Italia Position:29 226 Italia Position:31 Settori (mln. €) 2012 2013 2014 307 2015 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 2.490 2.515 2.733 Prodotti delle miniere e delle cave 2.428 2.445 621 3.955 80.831 92.033 105.308 144.749 9.765 Manufatturiero Costruzioni 3.278 7.670 7.400 8.556 Servizi di informazione e comunicazione 3.007 3.001 1.336 3.794 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 5.714 7.148 2.807 11.413 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 942 964 1.320 1.222 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 2.211 2.617 3.096 4.028 Trasporto e magazzinaggio 2.665 2.652 2.766 3.412 Servizi di alloggio e ristorazione 8.092 8.062 8.424 10.772 Attività finanziarie e assicurative 1.008 992 566 1.202 37.967 36.658 36.221 45.491 Attività professionali, scientifiche e tecniche 840 1.133 2.936 1.891 Attività amministrative e di servizi di supporto 147 145 1.015 366 Istruzione 353 549 2.464 639 Sanità e assistenza sociale 932 984 7.350 1.587 2.769 2.758 159 3.265 559 560 999 669 Attività immobiliari Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento Altre attività di servizi Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati della Foreign Investment Agency del Viet Nam. I dati di investimento sono si riferiscono ai capitali registrati (non a quelli versati). Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati della Foreign Investment Agency del Viet Nam. I dati di investimento sono si riferiscono ai capitali registrati (non a quelli versati). OSSERVAZIONI IL QUADRO COMPLESSIVO DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN VIETNAM. Il massiccio contributo degli FDI ha assicurato al Vietnam nel 2015 proventi da esportazioni pari a circa 17 milardi di dollari. In particolare, dagli stabilimenti dei colossi manufatturieri operanti nel Paese proviene il 70% delle esportazioni complessive del Vietnam. Risulta cosi’ confermata la criticita’ principale del sistema locale: la carenza di tecnologia che permetta di potenziare il valore aggiunto nella catena di produzione. Il settore dell’ICT annovera i nomi dei maggiori investitori stranieri, come quali Samsung, LG, Intel, Microsoft, GE, Hitachi, Panasonic, Toshiba, Canon. L’investimento della sudcoreana Samsung si conferma quello dai numeri piu’ importanti, con un capitale investito pari a circa 10 milioni di dollari e proventi da esportazioni attestatisi nel 2015 su circa 32 miliardi di dollari. Da segnalare altresi’ l’intensificazione dei flussi di investimento giapponese, cinese e sudcoreano nel settore tessile, catalizzati dalle prospettive di esportazione verso i Paesi della TransPacific Partnership, in particolare gli USA (si veda la voce WTO, Accordi Regionali). Tra i piu’ rilevanti in fase di completamento, quelli della TexHong textile Garment Group, con un investimento da 300 mln di $ e la coreana Kyungbang Company, con un investimento di 40 milioni di dollari. GLI INVESTIMENTI ITALIANI IN VIETNAM. Il valore degli investimenti italiani, benche’ triplicato tra il 2008 e il 2013 rimane ancora lontano rispetto a quello di altri partner del Vietnam e rispetto alle opportunita’ che i vantaggi strategici del Paese offrono (basso costo del lavoro, posizionamento regionale, anche in riferimento alla conclusione degli FTAs in corso di negoziazione). Al Nord, i principali investimenti produttivi sono quelli di Piaggio Vietnam, Ariston Thermo, Carvico-Hung Yen (tessile), Medlac (farmaceutico). Nel centro-sud del Paese, sono localizzati gli stabilimenti produttivi di Bonfiglioli (motori elettrici), Datalogic VIETNAM 14 (apparecchi software), Perfetti Van Melle (dolciumi), Pacorini (stoccaggio caffe’), Mapei, nonché gli uffici di Danieli e Tenova. È altrettanto importante la presenza degli uffici di rappresentanza di Eni, Assicurazioni Generali, Unicredit e Intesa Sanpaolo nei settori assicurativo e di sostegno all’esportazione, oltre che di Cae, operatore del monitoraggio ambientale, qualificato partner della nostra Cooperazione. Le maggiori aziende presenti hanno tutte incrementato significativamente il proprio investimento iniziale, confermando e rilanciando cosi’ la scelta di puntare sul Paese, sulle sue prospettive e sulle sue credenziali di piattaforma produttiva e hub regionale. VIETNAM 15 INVESTIMENTI - FLUSSI FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: VIETNAM (OUTWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in uscita dal paese: VIETNAM (Outward) 2012 Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2013 2014 2015 Previsioni 2016 Previsioni 2017 % % 0,9 % % nd % nd % 1.170 mln. € 3.727 mln. € 1,27 mln. € mln. € nd % nd % PRINCIPALI DESTINATARI 2012 (mln. €) 2013 (mln. €) PERU' 626 AFGHANISTAN CAMBOGIA Italia Position:nd nd 2014 (mln. €) 2015 (mln. €) TANZANIA nd TANZANIA 435 189 CAMBOGIA nd CAMBOGIA 396 138 AFGHANISTAN nd Italia Position:nd nd Italia Position:0 0 Settori (mln. €)) Italia Position:nd 2012 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 128 Prodotti delle miniere e delle cave 741 Manufatturiero 2013 2014 nd 2015 61 Costruzioni 1 Servizi di informazione e comunicazione 12 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 14 Servizi di alloggio e ristorazione 9 Attività finanziarie e assicurative 147 Attività immobiliari 45 Sanità e assistenza sociale 9,8 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati forniti dalla Foreign Investment Agency del Viet Nam. I valori di investimenti sono stati calcoltai sulla base dei dati di capitali registrati. Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati forniti dalla Foreign Investment Agency del Viet Nam. I valori di investimenti sono stati calcoltai sulla base dei dati di capitali registrati. VIETNAM 16 FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: VIETNAM (INWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in ingresso nel paese: VIETNAM (Inward) 2012 Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2013 2014 2015 Previsioni 2016 Previsioni 2017 12,06 % 13,88 % 10,86 % % nd % nd % 12.724 mln. € 16.056 mln. € 15.228 mln. € mln. € nd % nd % PRINCIPALI INVESTITORI 2012 2013 GIAPPONE 4.353 2014 2015 GIAPPONE 4.328 COREA DEL SUD 5.515 TAIWAN 2.068 SINGAPORE 3.295 HONG KONG 2.260 SINGAPORE 1.508 COREA DEL SUD 3.233 SINGAPORE 2.107 Italia Position:18 50 Italia Position:48 0,19 Italia Position:26 Settori (mln. €)) 2012 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 77 Prodotti delle miniere e delle cave Manufatturiero Costruzioni Servizi di informazione e comunicazione Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 18 2013 2014 130 57,97 9.107 12.083,34 269 153 324 44,04 75 1.475,34 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 0,39 37,14 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 601 395,85 Trasporto e magazzinaggio 176 32,47 84 174,62 1.541 690,72 76 301,42 Servizi di alloggio e ristorazione Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Attività amministrative e di servizi di supporto Istruzione Sanità e assistenza sociale 2015 62,99 4 0,52 81 85,65 109 65,15 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 47 36,73 Altre attività di servizi 15 10,38 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati forniti dalla Foreign Investment Agency del Viet Nam. I valori di investimenti sono stati calcoltai sulla base dei dati di capitali registrati. Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati forniti dalla Foreign Investment Agency del Viet Nam. I valori di investimenti sono stati calcoltai sulla base dei dati di capitali registrati. OSSERVAZIONI VIETNAM 17 MATERIE PRIME MATERIE PRIME Materia Unità 2010 2011 2012 2013 Carbone produzione Milioni di tonnellate 0 44 0 0 Carbone riserve Miliardi di tonnellate 0 255 0 0 Gas produzione Miliardi di metri cubi 0 10 0 0 Gas riserve TCF (trilioni di piedi cubi) 0 6 0 0 Petrolio produzione Migliaia di barili al giorno 0 345 0 0 Petrolio riserve Miliardi di barili 0 4 4 0 VIETNAM 18 BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE Market Access Database della Commissione Europea VIETNAM 19 COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA 2013 Val (0 - 100) GCI Pos. 148 paesi 2014 Val (0 - 100) Pos. 144 paesi 2015 Val (0 - 100) Pos. 140 paesi 4,2 70 4,2 68 4,3 56 Requisiti di base (58,9 %) 4,4 86 4,4 79 4,5 72 Istituzioni (25%) 3,5 98 3,5 92 3,7 85 Infrastrutture (25%) 3,7 82 3,7 81 3,8 76 Ambiente macroeconomico (25%) 4,4 87 4,7 75 4,7 69 Salute e Istruzione Primaria (25%) 5,8 67 5,9 61 5,9 61 4 74 4 74 4 70 Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 3,7 95 3,7 96 3,8 95 Efficienza del mercato dei beni (17%) 4,3 74 4,2 78 4,2 83 Efficienza del mercato del lavoro (17%) 4,4 56 4,4 49 4,4 52 Sviluppo del mercato finanziario (17%) 3,8 93 3,8 90 3,7 84 Diffusione delle tecnologie (17%) 3,1 102 3,1 99 3,3 92 Dimensione del mercato (17%) 4,6 36 4,7 34 4,8 33 Fattori di innovazione e sofisticazione (5,3 %) 3,4 85 3,4 98 3,4 88 Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 3,7 98 3,6 106 3,6 100 Innovazione (50%) 3,1 76 3,1 87 3,2 73 Sub indici Fattori stimolatori dell'efficienza (35,8 %) Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ 2013 Val (0 - 100) Indice di Liberta Economica Pos. 184 paesi 51 140 2014 Val (0 - 100) 50,8 Pos. 186 paesi 147 2015 Val (0 - 100) 51,7 Pos. 186 paesi 148 Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ VIETNAM 20 INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE 2012 Val (0 - 7) Pos. 132 paesi ETI 2014 Val (0 - 7) Pos. 132 paesi 4 68 4 72 4,3 41 4,2 34 4,2 34 Sub indici Accesso al mercato (25%) Accesso al mercato interno ed esterno (100%) Amministrazione doganale (25%) 3,5 94 4 86 Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 2,8 124 4 86 Efficienza delle procedure di import e export (33%) 4,9 54 4 86 Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 2,6 105 4 86 4 56 3,9 60 Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 3,7 90 3,3 74 Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 4,4 28 4,4 50 4 60 4,1 64 Contesto business (25%) 4,2 69 4 81 Regolamentazione (50%) 3,6 82 4 81 Sicurezza (50%) 4,9 64 4 81 Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 02/05/2016 ^Top^ 2012 Valore (%) Peso % del commercio sul PIL 2014 Valore (%) 162 Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 02/05/2016 ^Top^ OSSERVAZIONI L’ambiziosa e determinata politica di integrazione commerciale internazionale rappresenta una delle stelle polari del percorso di crescita del Paese degli ultimi anni. L’accesso all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), nel 2007, ha rappresentato per il Vietnam il primo determinante passaggio di questo orientamento. Per soddisfare i requisiti di ammissione all'OMC, il Paese ha assunto importanti impegni in materia di liberalizzazione dei servizi, riduzione delle barriere agli scambi e smantellamento del sistema di aiuti alle imprese di stato. Permangono tuttavia - prevedibilmente - difficolta’, vischiosita’ burocratiche, nonche’ resistenze all’apertura in alcuni settori tuttora protetti quali il commercio al dettaglio (si pensi all’obbligo di superare l’ENT-Economic Need Test per l’apertura di outlets, che la firma dell’EU-Vietnam FTA potrebbe rimuovere a beneficio degli operatori EU), l’automotive, il farmaceutico, il campo dei prodotti alcolici e a base di tabacco. Lo straordinario, innegabile successo del percorso di integrazione commerciale internazionale compiuto dal Vietnam a seguito dell’accesso al WTO e’ stato ripercorso dal DG dell’organizzazione in occasione della missione effettuata a Hanoi (15/04/2016). Il Vietnam, che oggi fa parte del novero WTO dei 35 maggiori esportatori, ha potuto beneficiare dal 2007 ad oggi di 3.6 miliardi di $ grazie al programma di assistenza WTO Aid for Trade Initiative. Gli ultimi sviluppi della partecipazione vietnamita all’organizzazione includono la ratifica del “Trade Facilitation Agreement” (dicembre 2015), che in base alle previsioni del DG Azevedo assicureranno al Paese un contrazione dei costi di business pari al 20% e la prossima prevista ratifica da parte del Vietnam del Protocollo di emendamento TRIPS (ottobre 2016). Per un piu’ ampio inquadramento della strategia di integrazione commerciale del Vietnam, consultare la sezione “WTO, accordi regionali e aliquote tariffarie” Ultimo aggiornamento: 02/05/2016 VIETNAM 21 ^Top^ VIETNAM 22 FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS 2013 / 2014 2014 / 2015 2015 / 2016 18,4 15,9 12,5 6 5,5 6,8 Burocrazia statale inefficiente 4,8 5,8 7,4 Scarsa salute pubblica 0,2 0,2 0,5 Corruzione 8,2 11,2 9 Crimine e Furti 0,8 1,6 1,9 9,1 Accesso al finanziamento Aliquote fiscali Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 6 6,7 Forza lavoro non adeguatamente istruita 10 10,2 11 Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 8,5 8 8,3 Inflazione 9,9 5,6 7,1 11,4 9,2 11,4 Instabilita del governo/colpi di stato 2,2 3,7 1 Normative del lavoro restrittive 0,8 3,1 2 Normative fiscali 8,5 8,5 7,7 Regolamenti sulla valuta estera 2,7 3,4 2,2 Insufficiente capacita di innovare 1,4 1,5 2 Instabilita delle politiche Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ VIETNAM 23 BUSINESS COST Unita 2012 2013 2014 Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o Chief Executive in organizzazioni medio-grandi. € per anno 67.555,23 91.881,47 86.574,55 Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle multinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief Executive in organizzazioni piccole. € per anno 51.040,49 63.782,71 51.195,33 Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o regionali. € per anno Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con predominanza della responsabilita di staff. € per anno 15.430,66 16.096,1 18.012,04 Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze gestionali o regionali. € per anno 15.639,53 17.371,8 18.339,41 Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria senza o con ridotte responsabilita di supervisione. € per anno 4.917,53 4.810,42 5.170,82 Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi supervisionati da posizioni senior. € per anno 2,65 2.806,96 2.927,74 Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2 per anno 418,9 412,91 445,63 Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2 per anno 24,61 36,14 36,13 € per kwH 0,08 0,08 0,08 € per m3 0,31 0,34 0,34 0,72 0,72 Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per KwH. Acqua per uso industriale /commerciale. Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica. 49.522,4 62.140,33 52.138,74 € per linea/mese Aliquota fiscale corporate media. % 25 22 22 IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi. % 10 10 10 Aliquota fiscale massima su persona fisica. % 35 35 35 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 24/01/2016 ^Top^ VIETNAM 24 INDICE DOING BUSINESS 2015 Val (0 - 7) Pos. 189 paesi Posizione nel ranking complessivo Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 2016 Val (0 - 7) Pos. 189 paesi 93 90 125 119 Procedure - numero (25%) 10 Tempo - giorni (25%) 34 20 Costo - % reddito procapite (25%) 5,3 4,9 Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) 10 12 Procedure - numero (33,3%) 12 10 10 Tempo - giorni (33,3%) 166 166 Costo - % reddito procapite (33,3%) 0,7 Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) Tempo - giorni (33,3%) Costo - % reddito procapite (33,3%) 6 108 6 115 59 1.432,8 1.322,6 Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 58 Procedure - numero (33,3%) Tempo - giorni (33,3%) 0,8 130 58 5 5 57,5 57,5 Costo - % valore della proprieta (33,3%) 0,6 Accesso al credito (Posizione nel ranking) 0,6 36 Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8 max) (37,5%) 7 Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 6 Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 28 7 7 121 122 Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 7 7 Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max) (33,3%) 3 3 Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria (0 min - 10 max) (33,3%) 1 1 Tasse (Posizione nel ranking) 172 Pagamenti annuali - numero (33,3%) Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai pagamenti (33,3%) 168 32 30 872 770 Tassazione dei profitti (33,3%) 17 Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 14,5 98 99 Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 57 57 Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 309 309 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo (ore) 83 83 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo (USD) 139 139 Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 64 64 Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 268 268 Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo (ore) 106 106 Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo (USD) 183 183 Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 74 400 74 400 Costi - % del risarcimento (33,3%) 29 29 Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 6,5 6,5 Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 125 123 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business. Note: I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology. Ultimo aggiornamento: 24/01/2016 ^Top^ VIETNAM 25 VIETNAM 26 ACCESSO AL CREDITO ACCESSO AL CREDITO Il tasso di sconto ufficiale in vigore in Vietnam e' dal 13 maggio 2013 pari al 5%. Dal punto di vista congiunturale negli ultimi due anni il settore bancario vietnamita e’ stato sottoposto a forti tensioni, con il tasso di sconto aumentato di 6 punti fino a raggiungere il 13% nel 2011 (nell’ambito di un piano di intervento del Governo avente l’obiettivo di controllare l’aumento dell’inflazione) per poi ridiscendere progressivamente di ben 8 punti fra il 2012 e il 2013. A questo riguardo, molta attenzione e' stata dedicata al livello delle sofferenze. La scarsa trasparenza dei dati disponibili non consente una valutazione sicura del loro ammontare complessivo (secondo la Banca Centrale (SBV) erano pari all'8% a fine 2012 e sono scesi al 6% nel primo trimestre 2013) concentrandosi nelle banche di dimensioni minori. Anche il livello della crescita del credito e’ sotto osservazione: si sono susseguiti i tentativi della SBV di rendere piu’ agevole l’accesso al credito, in particolare aumentando le possibilità di concedere finanziamenti alle imprese da parte le banche considerate piu’ solide. Tuttavia, dal punto di vista reale, la crescita del credito non ha superato nel 2012 il 2%, un valore estremamente basso per gli standard a cui le imprese e le banche vietnamite erano abituate in passato. Da fine 2012 sono stati emanati alcuni provvedimenti tesi a rmigliorare le performance del sistema bancario. Per le banche statali, il provvedimento prevede, tra l’altro, aumenti di capitale obbligatori per raggiungere gli standard previsti dagli Accordi di Basilea ed un target di riduzione delle sofferenze. A questo riguardo, e' stato poi varato un meccanismo che prevedra’ l’obbligo, per la banche con un livello di sofferenze superiore al 3%, di vendere tali crediti ad una Asset Management Company (AMC), che li acquistera’, a valore di mercato, con delle obbligazioni, utilizzabili presso la SBV per ottenere dei rifinanziamenti. Per le banche private e’ stata decisa una classificazione in fasce di merito in base alle “performances” registrate (la lista non viene resa pubblica). Cio’ ha determinato alcune fusioni di piccoli istituti di credito guidate dall’alto e una serie di interventi da parte della SBV per tamponare temporanee mancanza di liquidita’. Di particolare rilievo l'arresto di alcuni manager di importanti banche di stato e private ad agostosettembre 2012 con l'accusa di corruzione e malversazione, che ha segnalato anche al grande pubblico l'urgenza della realizzazione di una riforma efficace del settore. Nel marzo 2013, come ulteriore misura tesa a dare il segnale di un maggior controllo sul mercato, e' stata emanata una circolare governativa che permette alla SBV di controllare direttamente o di effettuare ispezioni speciali, a Banche che si trovino in stato di bancarotta, siano insolventi o abbiano violato la normativa. Una riforma complessiva del sistema dovrebbe prevedere l’adozione di misure quali la progressiva uscita delle imprese di Stato dal settore (spesso detengono quote dominanti di istituti bancari), ma questo sbocco sembra ancora lontano. Ultimo aggiornamento: 30/07/2013 ^Top^ VIETNAM 27 RISCHI RISCHI POLITICI Rischio di escalation militare per il controllo delle isole del Mare Orientale Lotte di potere all'interno del partito fanno deragliare il percorso delle riforme Dimostrazioni violente in aree con alta concentrazione di minoranze etniche Rischio basso. Nonostante le relazioni con la Cina siano eccellenti, rimangono delle tensioni per le rispettive e confliggenti rivendicazioni sulla sovranita' delle isole Spratley e Paracel, situate nel Mare Orientale / Mar Cinese meridionale. Negli ultimi anni il Vietnam ha deciso di varare un piano di rinnovamento del proprio sistema di difesa che consenta una migliore sorveglianza e controllo delle isole e dei tratti di mare contesi. Rischio di escalation militare per il controllo delle isole del Mare Orientale Rischio medio-basso. Il Partito Comunista del Vietnam rimane saldamente al potere, mantenendo i principi politici del regime marxista ma avendo aperto l'economia nazionale, sin dal 1986, al libero mercato ed ai flussi del commercio internazionale. Dopo la tenuta dell'XI Congresso del Partito, a gennaio 2011, cominciano ad intravvedersi alcune divisioni all'interno del Partito in particolare fra un'ala che fa capo all'attuale Primo Ministro Dung (forse inquadrabile come piu' riformista)ed un'ala che fa capo al Presidente della Repubblica, Sang (forse inquadrabile come piu' ortodossa). Lotte di potere all'interno del partito fanno deragliare il percorso delle riforme Dimostrazioni violente in aree con alta concentrazione di minoranze etniche Rischio medio. Gia' in passato si sono registrati casi di scontri per questioni di carattere essenzialmente locale in province remote che hanno coinvolto le minoranze etnico-religiose. Tutti questi avvenimenti hanno avuto un carattere geograficamente molto circoscritto in aree estremamente povere, ove e'quasi nulla la presenza di stranieri o di imprese a capitale straniero. Ultimo aggiornamento: 08/03/2013 ^Top^ VIETNAM 28 RISCHI ECONOMICI Livello delle sofferenze nel sistema bancario Forte svalutazione del Dong Ritardi nella realizzazione di un processo di riforma delle imprese di Stato Rischio medio. Le misure restrittive emanate a partire da gennaio 2011 hanno provocato, fra l'altro, una diminuzione dei valori del mercato immobiliare e, con essi, un immediato aumento delle sofferenze bancarie (concentrate nellle banche piccole e medio-piccole). Non esistono stime attendibili, ma secondo alcuni il livello delle sofferenze potrebbe essere arrivato intorno all'8% del totale del credito. Le Autorita' hanno varato nel marzo 2012 una riforma del settore che ha comportato una serie di fusioni ed iniezioni di liquidita' della Banca Centrale, secondo alcuni ancora non sufficienti. Livello delle sofferenze nel sistema bancario Rischio medio/basso. Negli ultimi anni, la forte richiesta di dollari e il forte aumento dell'inflazione, hanno messo sotto pressione il Dong. Con l'emanazione della Risoluzione 11 del gennaio 2011, le Autorita' vietnamite hanno attuato una serie di misure restrittive che hanno consentito la stabilizzazione macroeconomica (miglioramento della bilancia commerciale e un notevole aumento delle riserve, che hanno consentito al Dong di raggiungere maggior stabilita'). Qualora le Autorita' vietnamite si discostassero da queste politiche, il Dong potrebbe di nuovo correre un rischio di svalutazione Forte svalutazione del Dong Rischio elevato. Avviare una riforma delle imprese di stato (SOE) consentirebbe al Paese di migliorare le potenzialita' della propria economia modernizzando la propria struttura. Il processo tuttavia viene rallentato dalle resistenze che tale operazione incontra nei gruppi di potere che beneficiano della posizione dominante che le SOE ancora mantengono ni molti settori dell'economia, fra cui anche quello bancario. Ritardi nella realizzazione di un processo di riforma delle imprese di Stato Ultimo aggiornamento: 09/08/2013 ^Top^ RISCHI OPERATIVI Rischio insolvenze commerciali Complessita' del sistema fiscale e doganale, corruzione. Carenza infrastrutturali Difficolta' di reperimento di manodopera adeguata Possibilita' di incorrere in una ingiusta sentenza presso una Corte vietnamita Rischio medio. Onde evitare casi di mancato pagamento a fronte di forniture, si suggerisce di utilizzare sempre lo strumento della Lettera di Credito irrevocabile garantita a copertura di operazioni commerciali, anche di piccola entita' Rischio insolvenze commerciali Rischio elevato. Le procedure doganali, fiscali e quelle burocratico-amministrative in genere si caratterizzano in Vietnam per la loro lentezza, farraginosita' e mancanza di trasparenza. In queste condizioni, molto spesso eventuali ispezioni si concludono in maniera insoddisfacente per le aziende straniere. L’elevato livello di burocrazia, la corruzione e la costante interferenza politica, sono i maggiori ostacoli all’implementazione di riforme, piu' volte annunciate, del quadro giuridico. Complessita' del sistema fiscale e doganale, corruzione. Rischio medio. Il sistema stradale, ferroviario, portuale ed aeroportuale necessitano di urgenti interventi di sviluppo ed ammodernamento. Il Paese manca ancora di un efficace collegamento stradale e ferroviario fra nord e sud. Sull'energia, in alcuni periodi dell'anno, ed in alcune zone del Paese, possono sorgere problemi nell'approvigionamento dell'energia elettrica. Il problema si e' rivelato particolarmente acuto nel 2011, da allora sono stati fatti dei passi in avanti, migliorando il sistema di produzione energetica e provvedendo ad acquisti di elettricita' da paesi vicini. Carenza infrastrutturali Difficolta' di reperimento di manodopera adeguata Rischio medio (in alcune aree del Paese). La qualita' media della manodopera va migliorando ma, soprattutto nelle grandi aree metropolitane di Hanoi e Ho Chi Minh City, il reperimento di operai qualificati o, soprattutto, di quadri e dirigenti puo' essere difficoltoso. VIETNAM 29 Possibilita' di incorrere in una ingiusta sentenza presso una Corte vietnamita Rischio medio. Le leggi vietnamite sono spesso complesse, incoerenti ed interpretabili in modi difformi. E' sempre preferibile esperire tutte le modalita' di raggiungimento di soluzioni amichevoli prima di ricorrere alle vie giurisdizionali. Ultimo aggiornamento: 08/03/2013 ^Top^ VIETNAM 30 RAPPORTI CON L'ITALIA OVERVIEW Il Vietnam, con una popolazione di oltre 94 milioni di abitanti ed un’economia che ha registrato negli ultimi decenni una crescita sostenuta, rappresenta uno dei Paesi emergenti del Sud Est asiatico tra i più dinamici sullo scenario regionale e globale ed uno dei nostri partner prioritari dell’area. Il dialogo politico bilaterale conosce dal 2009 una costante intensificazione, testimoniata dalla continuità di visite governative: quelle in Italia del Presidente della Repubblica Triet (2009) e del Segretario Generale del Partito Comunista Trong, massima carica politica, (2013), che ha segnato la firma della Dichiarazione congiunta sullo stabilimento del Partenariato strategico tra i due Paesi. A partire dal 2014, l’apertura del Consolato Generale a Ho Chi Minh City, la visita del Presidente del Consiglio Renzi (giugno), la visita del Presidente della Repubblica Mattarella (novembre 2015) e la firma contestuale del Piano d’Azione 2015-2016 hanno rappresentato, al piu’ alto livello, segnali concreti di attenzione e testimonianze della priorità che accordiamo al Paese. Il Vietnam offre interessanti OPPORTUNITA’, grazie al profilo industrale fondato sulle PMI, alla sua attrattiva in tema d’investimenti esteri, alla disponibilita’ di una manodopera giovane a basso costo e qualificata, così come alla partecipazione alla rete di accordi di libero scambio. La struttura industriale vietnamita e’ costituita al 96% da PMI determinate ad acquisire prodotti, macchinari, tecnologia e modelli di sviluppo qualificati, al fine di poter inserirsi con successo nella supply chain dei grandi investimenti internazionali e poter concretamente beneficiare dei vantaggi offerti dalla fitta rete di FTAs. Significative prospettive sono inoltre assicurate dal sostenuto impulso dei processi di liberalizzazione e incentivazione degli investimenti, dagli ambiziosi obiettivi in piu’ settori (infrastrutture, energia, meccanizzazione agricola, biomedicale, turismo) e dall’espansione di una classe media piu’ facoltosa e particolarmente sensibile al richiamo esercitato dai prodotti del “Made in Italy” (gastronomia, arredamento, design e moda). Infine, le previste liberalizzazione tariffarie offerte dalla conclusione degli Accordi di Libero Scambio si riflettono non solo nelle potenzialita’ delle esportazioni verso il Vietnam (Accordo EU-Vietnam FTA), ma anche in quelle di produzione ed esportazione sui mercati del sud-est asiatico in particolare e su quello mondiale, grazie al profilo di hub del Vietnam e agli Accordi TPP, ASEAN, Corea e e Unione Euroasiatica. L’INTERSCAMBIO totale italo-vietnamita, raddoppiato tra il 2010 ed il 2014, è in continua crescita. Nel 2015 ha raggiunto le cifre di 4,304 milioni di dollari, con una quota sul totale dell’interscambio EU-Vietnam del 10,40%. Il valore delle importazioni vietnamite dall’Italia é pari a 1,453, milioni di dollari (1.338 nel 2014, 1.173 del 2013), mentre le esportazioni vietnamite dall’Italia si attestano su 2,851 milioni di dollari. Tali dati fanno dell’Italia il quarto partner commerciale UE per interscambio complessivo, il quinto (dietro Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Francia) mercato di destinazione dei prodotti vietnamiti ed il secondo (dietro la Germania) mercato di provenienza dei prodotti importati dall’area UE in Vietnam. Le principali voci dell’export vietnamita sono rappresentate da apparecchiature telefoniche ed elettroniche con relativi componenti, prodotti tessili e dell’abbigliamento, calzature, prodotti in legno, agricoltura, ittico, petrolio grezzo. Le importazioni sono costituite principalmente da macchinari, materie plastiche e petrolio raffinato. Per quanto concerne i nostri INVESTIMENTI in Vietnam, in base ai dati locali finali del 2015, l’Italia si colloca al 31mo posto su scala mondiale e all’8 su scala UE, con un totale di 340 milioni di US$ e con n. 67 progetti. Sono circa cinquanta le aziende italiane presenti nel Paese, di cui 33 sotto forma di IDE/joint ventures e 18 quali uffici di rappresentanza (dati ICE). Le nostre imprese descrivono in termini positivi la propria esperienza e molte sono impegnate in progetti di ulteriore espansione dei propri investimenti, una prova del successo della propria scommessa sul Vietnam. Ultimo aggiornamento: 29/03/2016 ^Top^ VIETNAM 31 SCAMBI COMMERCIALI EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: VIETNAM Export italiano verso il paese: VIETNAM Totale 2013 2014 2015 674,4 mln. € 732,3 mln. € 1.100 mln. € gen-dic 2015 Merci (mln. €) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari 2016 1,1 mln. € 2013 nd mln. € 2014 2015 8,3 6 5,8 0,77 0,9 1,5 19,18 43,3 74,6 Bevande 2,6 3,5 5,4 Prodotti tessili 38 49,8 59 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 8,9 10,9 13 103,35 142,2 173 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio Carta e prodotti in carta Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio Prodotti chimici 4,1 5,5 5,9 7,97 8,6 7,9 67 1 23 1,02 353 381 75,9 81,5 74,3 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 34,18 32,1 36,3 Articoli in gomma e materie plastiche 10,24 11,8 12,5 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 7,27 12,1 16,5 Prodotti della metallurgia 12,6 15,6 32,8 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 7,24 10,7 52,1 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 17,28 23,2 36,8 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 89,45 29,6 45,2 197,64 205,4 396,4 3,5 Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 1,3 2 9,96 12 11 4,7 11,6 11,3 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 10,6 11,1 19,5 Altri prodotti e attività 1,75 2,7 5,1 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Mobili Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. VIETNAM 32 IMPORT ITALIANO DAL PAESE: VIETNAM Import italiano dal paese: VIETNAM 2013 Totale 2.178,3 mln. € 2014 2015 2.249 mln. € 2.661 mln. € gen-dic 2015 Merci (mln. €) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari Bevande 2016 2,66 mln. € nd mln. € 2013 2014 2015 226,53 241,4 273 1,79 2,5 4 117,9 117,9 123,2 5,1 3,39 3 32,34 36,8 36 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 108,01 152,4 197 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili Prodotti tessili 257,31 316,3 414,4 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 4,67 5,6 7,1 Carta e prodotti in carta 2,17 2,6 4,9 0 0 1 12,33 22,4 21,5 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1,79 1,9 4,4 Articoli in gomma e materie plastiche 29,2 37 44,9 9,33 11,7 13 28,02 37,7 64,1 Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati Prodotti chimici Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Prodotti della metallurgia Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 20,53 30,8 36,3 1.132,9 976,6 1.133 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 44,98 60,5 61,6 Macchinari e apparecchiature 52,18 76,5 69,7 1,15 2,1 3,1 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 30,59 49,7 67,4 Mobili 27,28 26,8 32,9 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 31,24 35,2 41 2,02 1,4 3,9 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Altri prodotti e attività Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. OSSERVAZIONI VIETNAM 33 INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK VIETNAM 34 OSSERVAZIONI VIETNAM 35 INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI VIETNAM 36 OSSERVAZIONI VIETNAM 37 FLUSSI TURISTICI I trend vietnamita del turismo ingoing e outgoing sono in crescita, in parallelo con il rapido sviluppo e il processo di integrazione internazionale registrati dal Paese e all’aumento del reddito disponibile pro-capite. Il comparto turistico vietnamita puo’ contare su un articolato menu di attrazioni paesaggistiche (8 località vietnamite sono iscritte nella World Heritage List dell’UNESCO) e mete sempre piu’ visitate (come le localita’ balneari di Da Nang e Phu Quoc) e contribuisce notevolmente sia all’occupazione (4-5% della forza lavoro) sia al prodotto interno lordo (circa 7% nel 2015, 10% se si considera tutto l’indotto) e alla ricezione di consistenti entrate di valuta straniera. Lo sviluppo del comparto richiede l’adozione di interventi strutturali incentrati sulla realizzazione e sull’ammodernamento delle strutture ricettive, su una adeguata formazione del personale, sulla riqualificazione dei servizi e sul potenziamento dei collegamenti aerei diretti da e per l’estero, necessari per attrarre flussi turistici dai Paesi occidentali. Le autorita’ vietnamite sono attualmente impegnate in un programma di branding del Paese- focalizzato sulla partecipazione a manifestazioni fieristiche del settore - e di interventi specifici mirati all’ attrazione di flussi, confermato dall’adozione a partire dal 1 luglio scorso di un regime di esenzione unilaterale dei visti di ingresso per i cittadini di cinque Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna) per soggiorni fino a 15 giorni. Il regime é previsto fino al 30 giugno 2016 ma se ne prevede l’estensione. Sul fronte “outgoing”, la vibrante crescita economica del Paese ne sta trainando l’aumento del reddito pro capite e l’espansione di una classe media sempre piu’ esposta ai trend, modelli e stile di vita internazionali. Al tempo stesso, una piu’ ristretta (ma dai numeri in aumento) fascia di facoltosi rappresentanti dell’ elite vietnamita sta sviluppando un crescente interesse nei confronti di mete turistiche di nicchia che siano in linea, negli standards di lusso, brand e riservatezza, con il proprio “status symbol”. La crescita della domanda é sostenuta sia dalla disponibilità di voli low cost, sia da un incremento dei collegamenti disponibili con l’estero Le mete turistiche privilegiate risultano essere in primo luogo le seguenti destinazione di area: Thailandia, Malesia, Singapore, Giappone e/o Corea. A seguire, si posizionano le mete europee, proposte nella maggior parte dei casi in pacchetti regionali che includono sempre Francia e Italia e, ad integrazione, Svizzera, Germania e Olanda. Per quanto concerne il MonoItaly, le nostre destinazioni piu’ richieste si confermano le principali citta’ d’arte: Roma, Firenze, Pisa, Venezia e Milano per lo shopping. L’Italia figura nella top 5 delle destinazioni prescelte dal turista vietnamita. Forte é il richiamo esercitato dal “brand Italia”, sostenuto dagli asset del patrimonio artistico e culturale, dallo sport (calcio), dalla passione per la nostra gastronomia e per la lingua, dalla moda. Di recente sono stati lanciati sul mercato pacchetti mono Italy di 5/7 gg. con costi particolarmente competitivi che stanno attirando numerosi turisti della nuova classe media. Le destinazioni più richieste sono le principali città d’arte: Roma, Firenze, Pisa, Venezia, Napoli e Milano, cui vengono talvolta abbinate localitá minori (Verona, Assisi). E’ in crescita l’interesse, espresso dai vietnamiti più facoltosi, per mete più ricercate. FLUSSI Secondo dati di fonte vietnamita, gli arrivi internazionali nel 2015 sarebbero stati 7.943.651, il 67% dei quali di origine asiatica, superiori al 15% quelli di provenienza europea. In termini assoluti il maggior numero é costituito dai cittadini cinesi (1.780.918, quota del 22%), seguiti da sudcoreani e giapponesi. Gli arrivi da Paesi europei sarebbero stati 1.199.142 (15,10% del totale), con un numero di italiani di 40.291. Il nostro Paese si colloca al sesto posto tra i 28 dell’Unione ma é quello che ha registrato il tasso di crescita più elevato rispetto all’anno precedente (+10,6%). Per il 2016 l’obiettivo annunciato é di accogliere 8.5 milioni di visitatori internazionali e far viaggiare 60 milioni di turisti nazionali . Ultimo aggiornamento: 25/03/2016 ^Top^ VIETNAM 38