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STUDIO SULLE CURE DOMICILIARI

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STUDIO SULLE CURE DOMICILIARI
STUDIO SULLE
CURE DOMICILIARI
ANALISI DELLE NUOVE LINEE GUIDA
REGIONE ABRUZZO
SOMMARIO
INTRODUZIONE ..................................................................................................................................................... 1
DEFINIZIONE E OBIETTIVI ................................................................................................................................ 3
STATO DELL’ARTE DELLE CURE DOMICILIARI NELLA REGIONE ABRUZZO.................................. 3
Tabella 1: Standard qualificanti - Indicatori SIAD-Sistema Assistenza Domiciliare .............................................................................. 3
Tabella 2: Legenda dei CIA .................................................................................................................................................................... 4
Tabella 3: Rapporto tra il numero di prese in carico attivate presenti in SIAD ed il numero di casi trattati rilevati dal modello FLS21 Anno 2014 - ..................................................................................................................................................................................................... 4
Tabella 4: Distribuzione dell’assistenza domiciliare per intensità di cura. - Anno 2014 - Dettaglio Asl - ............................................ 5
Tabella 5: Assistiti over 65 trattati in SIAD in rapporto alla popolazione anziana (per 100) - Anno 2014 - Dettaglio Asl .................... 5
Tabella 6: Tasso di accessi standardizzato per età (*1000 abitanti) - Anno 2014 - ................................................................................. 6
Tabella 7: Distribuzione delle Diagnosi per intensità di Cura – ANNO 2014 ......................................................................................... 7
I CRITERI DI ELEGGIBILITÀ DEI PAZIENTI IN CURE DOMICILIARI ................................................... 8
IL PERCORSO ASSISTENZIALE DOMICILIARE E LE SUE FASI ............................................................... 8
LA CARTELLA DOMICILIARE INTEGRATA REGIONALE (CDIR) ......................................................... 11
UNUTÀ OPERATIVA DELLE CURE INTERMEDIE ................................................................................... 12
CLASSIFICAZIONE DELLE CURE DOMICILIARI ....................................................................................... 13
CURE DOMICILIARI DI TIPO PRESTAZIONALE OCCASIONALE O CICLICO PROGRAMMATO ......................................................................................................................14
CURE DOMICILIARI INTEGRATE DI PRIMO E SECONDO LIVELLO ..........................................................................................................................................................15
cure domiciliari di primo livello ...............................................................................................................................................................................................17
cure domiciliari di secondo livello ..........................................................................................................................................................................................17
CURE DOMICILIARI INTEGRATE DI TERZO LIVELLO E CURE DOMICILIARI PALLIATIVE A MALATI TERMINALI ........................................................................................17
cure domiciliari di terzo livello ................................................................................................................................................................................................21
cure palliative malati terminali ................................................................................................................................................................................................21
Tabella 8: Profili di Cura per livello di Intensità ..................................................................................................................................... 0
VALORIZZAZIONE DEI PROFILI DI CURA ................................................................................................... 22
Tabella 9: Accessi per figura professionale per CIA - ANNO 2014- ASL AVEZZANO-SULMONA-L'AQUILA ............................. 23
Tabella 10: Accessi per figura professionale per CIA - ANNO 2014- ASL LANCIANO-VASTO-CHIETI ........................................ 23
Tabella 11: Accessi per figura professionale per CIA - ANNO 2014- ASL PESCARA ....................................................................... 23
Tabella 12: Accessi per figura professionale per CIA - ANNO 2014¬- ASL TERAMO ...................................................................... 24
Tabella 13: Costo Standard per figura professionale ............................................................................................................................. 24
Tabella 14:Costo standardizzato annuale per profilo di cura - anno 2014 ............................................................................................. 25
Tabella 15: Costo standardizzato annuale per profilo di cura - anno 2014- con fattori correttivi .......................................................... 25
Tabella 16: Valori GEA per profili Assistenziali .................................................................................................................................. 26
Tabella 17: Costo mensile Standardizzato per Profili Assistenziali ..................................................................................................... 26
INDICATORI .......................................................................................................................................................... 27
ALLEGATO 1 ......................................................................................................................................................... 28
BIBLIOGRAFIA ..................................................................................................................................................... 34
Gruppo di lavoro
Dr. Donato Tacconella
ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila
Dr. Raffaele Di Nardo
ASL Lanciano-Vasto-Chieti
Dr.ssa Manuela Di Virgilio
ASR Abruzzo
Alfonso Mascitelli
DIRETTORE ASR Abruzzo
Dr.ssa Mirella Scimia
Dr.ssa Tiziana Lombardi
ASL Pescara
Dr. Valerio Profeta
ASL Teramo
Pag. 1 di 35
INTRODUZIONE
Il peso crescente delle classi anziane e il processo di riqualificazione della funzione d’assistenza
ospedaliera unitamente allo sviluppo di una sensibilità più attenta agli aspetti qualitativi delle cure, hanno
imposto negli ultimi anni, un radicale mutamento delle strategie sanitarie con un’attenzione particolare al
rilancio e allo sviluppo dei progetti di cure a domicilio.
Le nuove risposte assistenziali (deospedalizzazione – consolidamento cure domiciliari) richiedono un
forte incremento della flessibilità organizzativa e la ricerca di nuovi strumenti gestionali che assicurino
l’appropriatezza ed efficacia degli interventi, la sostenibilità dei modelli, il gradimento dei cittadini, la
qualità professionale.
Scopo di questo documento è quello di aggiornare “Il Sistema delle Cure Domiciliari-Linee
Guida”(Allegato E della DGR 224/2007) della Regione Abruzzo con il documento della Commissione LEA
del Ministero della Salute del 2008 “Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare e degli
interventi ospedalieri a domicilio” .
Attraverso un percorso metodologico che parte dall’analisi del bisogno e dalla determinazione degli
obiettivi, ci si propone di identificare il target assistenziale, definire i rapporti tra le parti che interagiscono
nel sistema, elaborare procedure, meccanismi operativi e strumenti di monitoraggio della qualità e
dell’efficienza nella gestione delle risorse.
Garantire la gestione unitaria ed integrata dei fattori produttivi per l’erogazione delle cure domiciliari
richiede una riprogettazione organizzativa che deve porsi e perseguire i seguenti obiettivi:
 realizzare il rapporto con l’ospedale
 coinvolgere il medico di medicina generale
 facilitare le informazioni
 superare le rigidità organizzative
 valutare i bisogni attraverso l’approccio multidimensionale
 realizzare un sistema integrato di risposta per le persone e la famiglia
 attivare piani di cura e non semplici prestazioni
 sviluppare la capacità di gestire percorsi assistenziali complessi per la natura dei problemi
trattati, per la loro intensità e la loro durata
 classificare e monitorare i processi assistenziali
 valutare i risultati
Gli ostacoli alla realizzazione di questa prospettiva organizzativa sono molti e nascono principalmente
dalle resistenze a superare modelli organizzativi centrati sui servizi piuttosto che sulle attività ed a
promuovere un lavoro per progetti e non più per compiti o ruoli.
La necessità dell’integrazione, e quindi l’esigenza del cambiamento, nasce dalla complessità delle
domande di salute-cura che richiedono attenzione alla globalità dei bisogni del paziente attraverso un
approccio unitario ai problemi di salute.
Pag. 2 di 35
DEFINIZIONE E OBIETTIVI
Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi ecc.., prestati da
personale qualificato per la cura e l’assistenza alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con
patologie in atto o esiti delle stesse, per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e
migliorare la qualità della vita quotidiana. Nell’ambito delle cure domiciliari integrate risulta fondamentale
l’integrazione con i servizi sociali dei comuni. Il livello di bisogno clinico, funzionale e sociale deve essere
valutato attraverso idonei strumenti che consentano la definizione del programma assistenziale ed il
conseguente impegno di risorse.
Gli obiettivi principali delle cure domiciliari sono:
a. l’assistenza a persone con patologie trattabili a domicilio al fine di evitare il ricorso
inappropriato al ricovero in ospedale o ad altra struttura residenziale;
b. la continuità assistenziale per i dimessi dalle strutture sanitarie con necessità di
prosecuzione delle cure;
c. il supporto alla famiglia;
d. il recupero delle capacità residue di autonomia e di relazione;
e. il miglioramento della qualità di vita anche nella fase terminale.
STATO DELL’ARTE DELLE CURE DOMICILIARI NELLA REGIONE
ABRUZZO
Al fine di interpretare meglio i dati sotto riportati si illustrano nella Tabella 1 gli standard di riferimento
individuati per le prese in carico non ancora concluse su un periodo di riferimento di 30 giorni descritti nel
documento del Ministero della Salute “Sistema Informativo per il monitoraggio dell’Assistenza Domiciliare
(SIAD) – Indicatori SIAD” NSIS e nella Tabella 2 la leggenda dei CIA1:
Tabella 1: Standard qualificanti - Indicatori SIAD-Sistema Assistenza Domiciliare
Standard Qualificanti
Classi
GEA (giornate)
Zero*
GEA < 4
Prima
4 < GEA < 9
Seconda
9 < GEA < 15
Terza
15 < GEA < 18
Quarta
GEA > 18
*tale livello non è assimilabile a quelli previsti dalla Commissione LEA, tuttavia si introduce, su specifica richiesta di alcune regioni, per misurare nell’assistenza
domiciliare la numerosità dei PAI2 con GEA3< 4. Questo livello viene anche inserito per evidenziare una necessaria distinzione dall’assistenza domiciliare prestazionale.
1
CIA: Coefficiente di intensità assistenziale, numero GEA/numero GdC (Giornate di Cura)
PAI: Piano Assistenziale Individualizzato
3
GEA: Giornata Effettiva di Assistenza: giorno nel quale è stato effettuato almeno un accesso domiciliare
2
Pag. 3 di 35
Tabella 2: Legenda dei CIA
CIA 0 base
PAI con GEA<4
CIA 1
Cure Domiciliari Integrate di I livello
CIA 2
Cure Domiciliari Integrate di II livello
CIA 3
Cure Domiciliari Integrate di III livello
CIA 4
Cure palliative malati terminali
Nella Tabella 3 è illustrato il rapporto tra il numero di prese in carico attivate presenti in SIAD ed il
numero di casi trattati rilevati dal modello FLS21 - Anno 2014.Si rileva tale valore regionale è pari al 111%.
Tabella 3: Rapporto tra il numero di prese in carico attivate presenti in SIAD ed il numero di casi trattati rilevati dal
modello FLS21 - Anno 2014 -
Asl
Codice
FLS 21
quadro H
SIAD
Descrizione
Pic attivate
Rapporto
SIAD attivate FLS 21
quadro H
SIAD
Pic erogate
Casi trattati
Rapporto
SIAD erogate FLS 21
quadro H
201
A V E Z Z A N O - S ULM O N A - L'A Q UILA
5683
5172
110%
3615
70%
202
LA N C IA N O - V A S T O - C H IE T I
4160
5118
81%
2363
46%
203
P ESC A R A
7796
5409
144%
2691
50%
204
T ER A M O
4095
3885
105%
2711
70%
21734
19584
111%
11380
58%
TOTALE
Dati elaborati dal “Servizio Gestione Flussi Informativi, Mobilità Sanitaria, Procedure Informatiche ed Emergenza Sanitaria” del Dipartimento per
la Salute e per il Welfare attraverso il Flusso SIAD- Anno 2014.
Nella Tabella 4 sono stati analizzati i numeri e i tassi delle Prese in carico (PIC) effettuate dalla Cure
Domiciliari della Regione Abruzzo per Intensità di Cura.
Sono considerate le "prese in carico" già aperte al 1 gennaio dell’anno di riferimento o aperte nel corso
dello stesso anno.
Per “prese in carico erogate” si intendono quelle per le quali la regione ha inviato i dati relativi al
tracciato 1 e tracciato 2 del flusso SIAD (relativo ad accessi).
Pag. 4 di 35
Tabella 4: Distribuzione dell’assistenza domiciliare per intensità di cura. - Anno 2014 - Dettaglio Asl GdC 0
Codice
PIC
Descrizione Asl
Asl
erogate
201
202
AVEZZANOSULMONAL'AQUILA
LANCIANOVASTO-CHIETI
CIA Base
Tasso di
prese in
carico
PIC
erogate
CIA 1
Tasso di
prese in
carico
PIC
erogate
CIA 2
Tasso di
prese in
carico
138
0
325
1
796
3
PIC
erogate
CIA 3
Tasso di
prese in
carico
PIC
erogate
CIA 4
Tasso di
prese in
carico
PIC
erogate
Tasso di
prese in
carico
Popolazione
2014
TOTALE DI PIC
1.402
5
323
1
631
2
300.774
3.615 (31,8%)
112
0
282
1
580
1
828
2
200
1
361
1
389.053
2.363 (20,8%)
203
PESCARA
477
2
24
0
338
1
1.120
4
207
1
525
2
315.725
2.691 (23,6%)
204
TERAMO
204
1
447
1
981
3
796
3
82
0
201
1
306.955
2.711 (23,8%)
1,31
1.312.507
11.380
TOTALE
931
0,71
1.078
0,82
2.695
2,05
4.146
3,16
812
0,62
1.718
Dati elaborati dal “Servizio Gestione Flussi Informativi, Mobilità Sanitaria, Procedure Informatiche ed Emergenza Sanitaria” del Dipartimento
per la Salute e per il Welfare attraverso il Flusso SIAD- Anno 2014
Nell’anno 2014 il Sistema delle Cure Domiciliari Regionali ha erogato 11.380 PIC, di cui il 31.8% dalla
ASL di Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Il numero maggiore di PIC sono stati erogate per intensità di cura di
CIA 2 (4.146 PIC) cioè quelle ricomprese nelle cure domiciliari di II livello.
Nell’anno 2013 il Totale PIC erogate erano 7.487, il livello CIA più rappresentato era sempre il II Livello
delle Cure Domiciliari con un tasso di prese in carico pari al 2,47% (dati tratti dal Monitoraggio LEA 2013)
Tabella 5: Assistiti over 65 trattati in SIAD in rapporto alla popolazione anziana (per 100) - Anno 2014 - Dettaglio Asl Codice Asl
Descrizione Asl
Assistiti over 65
Assistiti over 65 con Pic
Popolazione over 65 erogate *100 ab. over 65
201
A V E Z Z A N O - S ULM O N A - L'A Q UILA
2.741
66.320
4,13
202
LA N C IA N O - V A S T O - C H IE T I
1.735
88.330
1,96
203
P ESC A R A
1.989
68.910
2,89
204
T ER A M O
1.867
65.927
2,83
8 .3 3 2
2 8 9 .4 8 7
2 ,8 8
T O T A LE
Dati elaborati dal “Servizio Gestione Flussi Informativi, Mobilità Sanitaria, Procedure Informatiche ed Emergenza Sanitaria” del Dipartimento
per la Salute e per il Welfare attraverso il Flusso SIAD- Anno 2014.
Nell’anno 2014 sono stati assistiti 8.332 pazienti in cure domiciliari over 65 anni, Tabella 5, che
rappresentano il 2.88% di tutta la popolazione abruzzese over 65 anni. Il tasso di assistiti over 65 anni più
alto è rappresentato dalla Asl di Avezzano- Sulmona- L’Aquila con il 4.13% anche se la popolazione più
anziana risiede nella ASL di Lanciano-Vasto-Chieti.
Nella Tabella 6 si riportano i tassi standardizzati per età per 1000 abitanti riferiti all’anno 2014. Questo
tasso regionale ha un valore del 7.10 ‰. Nell’anno 2013 il Sistema delle Cure Domiciliari regionale aveva
un tasso di presa in carico standardizzato per età di 5,67‰ (dati tratti dal Monitoraggio LEA 2013).
Pag. 5 di 35
Tabella 6: Tasso di accessi standardizzato per età (*1000 abitanti) - Anno 2014 Classe d'età
Pic erogate
Tasso di presa in carico
standardizzato
Da 10 anni a 14 anni
10
0,16
Da 15 anni a 19 anni
24
0,39
Da 1anno a 4 anni
10
0,21
Da 20 anni a 24 anni
19
0,28
Da 25 anni a 29 anni
20
0,28
Da 30 anni a 34 anni
30
0,37
Da 35 anni a 39 anni
34
0,35
Da 40 anni a 44 anni
70
0,67
Da 45 anni a 49 anni
84
0,79
Da 50 anni a 54 anni
152
1,62
Da 55 anni a 59 anni
226
2,70
7
0,11
Da 60 anni a 64 anni
292
3,64
Da 65 anni a 69 anni
454
6,32
Da 5 anni a 9 anni
Da 70 anni a 74 anni
714
10,59
Da 75 anni a 79 anni
1302
23,23
Da 80 anni a 84 anni
1939
44,82
Da 85 anni a 89 anni
2150
81,14
Da 90 anni a 94 anni
1377
134,29
Da 95 anni a 99 anni
334
149,05
62
172,02
Eta superio re a 99 anni
M eno di 1anno
T O T A LE
3
0,26
9313
7,10
Dati elaborati dal “Servizio Gestione Flussi Informativi, Mobilità Sanitaria, Procedure Informatiche ed Emergenza Sanitaria” del Dipartimento
per la Salute e per il Welfare attraverso il Flusso SIAD- Anno 2014
Pag. 6 di 35
Tabella 7: Distribuzione delle Diagnosi per intensità di Cura – ANNO 2014
0,86%
8,20%
0,80%
8,44%
0,60%
7,56%
1,08%
10,79%
0,62%
19,30%
Totale
Regionale
0,72%
10,18%
3,36%
0,55%
4,16%
2,58%
0,46%
3,61%
2,24%
0,11%
2,80%
3,60%
0,36%
1,56%
5,06%
0,44%
2,93%
3,06%
0,34%
3,14%
11,19%
13,76%
3,30%
1,04%
1,83%
11,47%
10,84%
2,06%
1,20%
0,89%
8,36%
9,25%
2,37%
1,06%
0,67%
8,03%
9,95%
2,04%
1,20%
0,84%
7,28%
9,14%
3,02%
1,95%
1,73%
9,37%
10,29%
2,50%
1,27%
1,08%
0,43%
0,23%
0,09%
0,12%
0,40%
0,23%
Capitolo 12 Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo (680-709)
Capitolo 13 Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto
connettivo (710-739)
Capitolo 14 Malformazioni congenite (740-759)
5,87%
8,21%
11,96%
9,71%
7,59%
9,23%
4,95%
0,67%
8,18%
0,46%
7,14%
0,22%
7,79%
0,24%
4,88%
0,27%
6,79%
0,35%
Capitolo 15 Alcune condizioni morbose di origine perinatale(760-779)
Capitolo 16 Sintomi, segni, e stati morbosi maldefiniti (780-799)
Capitolo 17 Traumatismi e avvelenamenti (800-999)
Capitolo V
Diagnosi non indicata
Non rilevato 000
Totale complessivo
0,00%
9,24%
6,06%
3,85%
20,12%
0,55%
1.635
0,00%
10,73%
9,99%
4,55%
14,51%
0,80%
3.495
0,00%
9,69%
16,59%
6,48%
12,33%
0,47%
4.508
0,12%
7,67%
20,74%
6,35%
7,67%
0,12%
834
0,00%
7,36%
11,00%
5,46%
11,18%
0,40%
2.254
0,01%
9,37%
12,71%
5,42%
13,42%
0,53%
12.726
Capitolo Diagnosi
Capitolo 1 Malattie infettive e parassitarie (001-139)
Capitolo 2 Tumori (140-239)
Capitolo 3 Malattie delle ghiandole endocrine, della nutrizione e del
metabolismo, e disturbi immunitari (240-279)
Capitolo 4 Malattie del sangue e organi emopoietici (280-289)
Capitolo 5 Disturbi mentali (290-319)
Capitolo 6 Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso (320389)
Capitolo 7 Malattie del sistema circolatorio (390-459)
Capitolo 8 Malattie dell’apparato respiratorio (460-519)
Capitolo 9 Malattie dell’apparato digerente (520-579)
Capitolo 10 Malattie dell’apparato genitourinario (580-629)
Capitolo 11 Complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio
(630-677)
CIA 0 base
CIA 1
CIA 2
CIA 3
CIA 4
Dati elaborati dal “Servizio Gestione Flussi Informativi, Mobilità Sanitaria, Procedure Informatiche ed Emergenza Sanitaria” del Dipartimento
per la Salute e per il Welfare attraverso il Flusso SIAD- Anno 2014
Nella Tabella 7 viene illustrata la distribuzione delle diagnosi per intensità di cura. Si nota come nel flusso
SIAD per il 13,42% dei casi non viene indicata la patologia per la quale si attivano le cure domiciliari.
Le patologie più trattate a livello domiciliare sono quelle ricomprese nel Capitolo4 17-Traumatismi e
avvelenamenti (12,71%) seguite da quelle ricomprese nel Capitolo 7-Malattie del sistema circolatorio e nel
Capitolo 2-Tumori.
I pazienti con diagnosi di patologie ricomprese nel Capitolo 17 vengono trattatati principalmente nelle Cure
Domiciliari di III livello (20.74%) , quelli con patologie ricomprese nel Capitolo 7 nelle Cure Domiciliari
con CIA BASE (13,76%) cioè quelle per cui il PAI ha avuto GEA < 4.
I pazienti con diagnosi di Tumore, Capitolo 2, sono assistiti principalmente nelle Cure Domiciliari di IV
livello (19,30%).
In base ai dati riportati si evidenzia che il flusso SIAD risulta essere incompleto e disomogeneo.
A fronte delle criticità emerse la Regione si impegna a istituire un tavolo tecnico per l’alimentazione corretta
del flusso SIAD e a organizzare corsi di formazione specifici per il personale coinvolto.
4
Si usa la classificazione analitica delle malattie e dei traumatismi dell’ICD-9-CM
Pag. 7 di 35
I CRITERI DI ELEGGIBILITÀ DEI PAZIENTI IN CURE DOMICILIARI
I destinatari a cui è rivolta principalmente l’assistenza domiciliare sono le persone non autosufficienti o a
rischio di non autosufficienza, con le seguenti priorità:
a) patologie in fase terminale in malati inguaribili che non rispondono più a trattamenti
specifici;
b) fasi subacute di patologie croniche in malati multiproblematici e/o non autosufficienti;
c) dimessi o dimissibili da strutture sanitarie o residenziali compresa la dimissione protetta;
d) pazienti, anche in età evolutiva, con patologie croniche e/o in particolari condizioni di
disagio sociale;
e) portatori di gravi disabilità.
Sono inoltre individuati come requisiti essenziali per l’attivazione di un percorso di cure domiciliari i
seguenti criteri:
 la presenza di condizioni cliniche e la necessità di interventi assistenziali compatibili con
la permanenza del paziente al proprio domicilio;
 la disponibilità di un’idonea condizione abitativa, di un valido supporto familiare e/o di
una rete di aiuto informale, che permetta al paziente di ricevere un sostegno continuativo
per lo svolgimento delle attività della vita quotidiana
IL PERCORSO ASSISTENZIALE DOMICILIARE E LE SUE FASI
Il processo è lo svolgimento di una serie di attività che si succedono in maniera logica destinate a
trasformare un qualsiasi momento di input in una prestazione fruibile (output) da un utente.
In particolare, il processo assistenziale può essere definito come un insieme ordinato di prestazioni
sanitarie e/o sociali, articolate per fase, erogate con lo scopo di raggiungere un determinato esito.
Le fasi del processo assistenziale in cure domiciliari sono:
 la segnalazione,
 la valutazione,
 la presa in carico,
 definizione del piano assistenziale,
 la verifica,
 la conclusione.
Pag. 8 di 35
Punto Unico di Accesso
L'accesso alle Cure Domiciliari avviene attraverso il P.U.A. definito come una modalità organizzativa
concordata tra Distretto ed Ambito Sociale, ed ha come obiettivi:
 Garantire ai Cittadini ed agli Operatori una porta unitaria di accesso ai servizi socio-sanitari del
territorio
 Garantire una capillare azione informativa sui percorsi assistenziali, sociali e socio-sanitari
anche mediante attivazione di numero verde
 Garantire l'invio all'UVM per la valutazione del bisogno e per l'eventuale presa in carico
 Garantire la continuità del percorso assistenziale
 Garantire la semplificazione delle procedure amministrative
Il P.U.A. può essere attivato, tramite diverse modalità di comunicazioni, da:
 Singolo Cittadino o familiare
 Medico di medicina generale o Pediatra di libera scelta
 Servizi sociali
 Servizi sanitari (Unità Operative ospedaliere, RSA, Consultori familiari, Servizi di riabilitazione
etc)
 Servizi istituzionali (scuola, Tribunale per i minorenni, Ambiti sociali, etc)
 Servizi non istituzionali (Case di riposo, cooperative sociali, associazioni di volontariato etc.)
Le funzioni di front-office sono svolte da un Dirigente Medico del Distretto Socio-Sanitario, da un
Infermiere e da un'assistente Sociale, con adeguato supporto amministrativo
Le funzioni di back-office e di coordinamento del servizio sono assicurate dal Direttore del distretto o da
un suo delegato in stretta collaborazione con il Responsabile dell'ufficio di Piano dell'Ambito
Dovrà essere previsto uno stretto collegamento con i servizi di Segretariato Sociale e con i MMG e con i
PLS, in particolare per le situazioni urgenti o che necessitano di accompagnamento nell'accesso.
L'equipe del P.U.A. dovrà essere in grado di decodificare il bisogno, indicando percorsi semplici e
complessi di risposta, dove per risposte semplici si intende l'erogazione di prestazioni sanitarie e/o sociali
che non richiedano il coinvolgimento della Unità di Valutazione Multidimensionale.
Dovrà, inoltre, essere in grado di effettuare l’orientamento verso i dipartimenti territoriali: Dipartimento
di Salute Mentale, Dipartimento Dipendenze Patologiche e Dipartimento Materno- Infantile.
In particolare, per quanto attiene alle C.D. :
- curerà l'inoltro delle richieste di attivazione delle cure prestazionali al Dirigente Medico del
Distretto Sanitario responsabile delle C.D. per l'autorizzazione
- Attiverà l'UVM per l'ammissione alle altre tipologie di C.D.
Dimissione Protetta Ospedaliera
La dimissione Protetta si pone i seguenti obiettivi:

riduzione della durata della degenza

contenimento dei ricoveri impropri

creare una interrelazione tra il ricovero ospedaliero ed il reinserimento nel territorio
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
promuovere attività congiunte e di raccordo tra il personale socio- assistenziale e sanitario,
ospedaliero e del territorio
Possono essere canditati alla dimissione protetta soggetti ospedalizzati, indipendentemente dall'età,
affetti da patologie che, superata la fase acuta, tuttavia necessitano ancora di particolari prestazioni sanitarie,
socio-assistenziali e riabilitative, effettuabili a domicilio ma in maniera coordinata e continuativa. La
dimissione a domicilio in questi casi deve avvenire previo accertamento dell'attivazione dell'assistenza
domiciliare.
La richiesta va effettuata dal Medico Ospedaliero al P.U.A. almeno 2 giorni lavorativi prima della data
prevista per la dimissione, tramite l'apposita scheda. Il P.U.A. attiva la UVM per la valutazione del caso e la
stesura del P.A.I. In collaborazione con lo Specialista ospedaliero, di norma entro le 48 ore.
In particolare nel caso di persone anziane, alla fase di ricovero ospedaliero è opportuno che si
sovrapponga precocemente, intorno alla terza giornata dall'ammissione, l'attivazione e l'interfaccia con le
figure professionali e le strutture del distretto (sempre tramite il P.U.A.) per la valutazione multidimensionale
dei bisogni e la definizione e organizzazione dei percorsi successivi.
Il trasporto dell'Assistito a domicilio va effettuato, quando le condizioni cliniche lo richiedono, mediante
ambulanza fornita dalla ASL.
Nel caso in cui le condizioni cliniche lo impongano, deve essere previsto un percorso preferenziale per il
rientro presso il reparto di provenienza.
Deve essere auspicata la massima integrazione con il medico ospedaliero del reparto di provenienza,
anche con programmazione, riportata nel P.A.I. di consulenze domiciliari o telefoniche.
Dalla nuova programmazione sanitaria (istituzione dei PL di Osservazione Breve) questa tipologia di
dimissione viene applicata anche al paziente dimesso dal Pronto Soccorso con una tempistica specifica
rispetto al bisogno assistenziale.
Unità Valutazione Multidimensionale
L’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM), unica per l'ammissione alle cure domiciliari e per
l'ammissione nelle residenze, deve essere prevista nel Distretto Sanitario di Base e la sua composizione deve
essere corrispondente a quanto descritto dalla normativa regionale vigente.
E’ un gruppo altamente qualificato di persone che in base alla propria professionalità ed esperienza
predispone il progetto personalizzato del soggetto che presenta una pluralità di bisogni sociali e/o
sociosanitari e/o sanitari;
Costituiscono attività specifiche della UVM:
 Analisi e valutazione multidimensionale del bisogno;
 Individuazione del setting operativo dove indirizzare il paziente (domicilio, semiresidenza, residenze
sanitarie)
 Elaborazione del progetto personalizzato di assistenza in cui vengono definiti le persone coinvolte, i
risultati attesi e le attività;
 Verifica e valutazione del progetto personalizzato e del bisogno a distanza di alcuni mesi o a seguito
di cambiamenti del quadro sociosanitario, della situazione psicosociale e di quella sanitaria . Nel
caso in cui le verifiche e le valutazioni periodiche diano esiti diversi da quelli previsti, è necessario
procedere ad una riformulazione del progetto personalizzato;
 Rilevazione dell’utilizzo di interventi sanitari, sociosanitari e sociali.
Gli strumenti proposti per la valutazione del bisogno assistenziale sono rappresentati dalle Scale di
Valutazione (Allegato 1) i cui risultati saranno riportati sulla Scheda del P.A.I.
L'applicazione degli strumenti su indicati permette di identificare i diversi livelli di intensità di cure sanitarie
e di intensità delle cure sociali, cui attribuire i rispettivi codici.
Piano Assistenziale Individualizzato (P.A.I.)
Basato su modalità condivise e confrontabili per la loro predisposizione, tenendo conto della metodologia
di lavoro per progetti ben identificata dall’art. 2 del DPCM 14 febbraio 2001, e tale per cui alla valutazione
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del bisogno (corredata da fattori osservabili e misurabili) deve far seguito la definizione dei risultati attesi,
anch’essi misurabili in sede tecnica e, per quanto possibile, anche in sede di valutazione partecipata di
efficacia con la persona utente e la sua famiglia.
Nei progetti personalizzati viene identificata la Intensità assistenziale in funzione della natura e complessità
del bisogno. La stessa viene definita sulla base della quantità e qualità delle risorse (professionali e di altra
natura) impiegate per l’attuazione del progetto personalizzato.
Nel P.A.I. dovranno essere indicati:
 i bisogni sanitari e gli interventi previsti, con l'individuazione delle figure professionali coinvolte, dei
loro compiti e della periodicità dei trattamenti
 i bisogni sociali e le azioni previste, con l'individuazione delle parti coinvolte e degli strumenti
necessari
 il "case manager", ossia del responsabile del caso, (MMG dell'Assistito, o altra figura professionale
del Sistema delle Cure Domiciliari, su delega del MMG) referente dell'organizzazione e del controllo
dell'applicazione del P.A.I. nel singolo caso.
 il "caregiver";
 gli obiettivi e la durata del trattamento
 la periodicità della verifica intermedia dell'applicazione del P.A.I. con l'individuazione degli
indicatori specifici
 le modalità di dimissione in relazione alla verifica del raggiungimento degli obiettivi
 il P.A.I. deve essere sottoscritto dal Paziente e/o da un familiare
Case manager
Il "Responsabile del caso" è un operatore che si assume la responsabilità del controllo dell'attuazione
degli interventi previsti nel programma assistenziale personalizzato (è il garante del piano assistenziale
individualizzato). E' colui che ha in mano il controllo della fase operativa delle Cure Domiciliari verificando
chi ha fatto che cosa, con quale frequenza, in che modo, in che tempi, ecc..
Rappresenta anche il primo riferimento "organizzativo" per l'assistito, la sua famiglia e gli operatori
dell'équipe assistenziale. Il responsabile del caso tutela indirettamente l’assistito poiché tutelando il piano
assistenziale e individualizzato si fa garante della modalità di lavoro per obbiettivi e quindi del
raggiungimento degli obbiettivi assistenziali stessi. E’ quindi una figura di raccordo all’interno dell’équipe
assistenziale, garantendone l’integrazione, tenendo le fila della comunicazione tra i suoi membri e
assicurando che gli interventi assistenziali sul singolo caso siano effettuati in maniera coordinata senza
sovrapposizioni, intralci reciproci e/o vuoti di assistenza.
Visto l'impegno che tale funzione richiede, il responsabile del caso di regola può seguire un numero
limitato di casi.
Il responsabile del caso viene individuato dall’unità valutativa distrettuale nella prima riunione di
valutazione ed è alla stessa UVM che deve direttamente rispondere del suo operato
Allo scopo di fornire ogni utile elemento di valutazione per il singolo caso, partecipa anche alle sedute
dell’unità valutativa per la verifica e l’eventuale revisione del programma assistenziale personalizzato. Cura
inoltre il rapporto con la famiglia dell’utente con il referente familiare fornendo la più ampia informazione
sul programma assistenziale che deve essere dalla famiglia pienamente condiviso, al fine di attivare la
massima collaborazione e di raccogliere tutte le indicazioni utili e/o le richieste di aiuto e di supporto.
LA CARTELLA DOMICILIARE INTEGRATA REGIONALE (CDIR)
La Cartella Domiciliare Integrata Regionale deve contenere tutte le informazioni acquisite in tutto il
percorso del paziente assistito in Cure Domiciliari Integrate.
Le sue funzioni sono:
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 fornire una base informativa per decisioni clinico-assistenziali appropriate garantendo una
continuità assistenziale
 documentare lo stato dell’assistito, i trattamenti effettuati e i risultati conseguiti,
 tracciare le attività svolte permettendo così di risalire (tracciabilità) a responsabili, cronologia e
modalità di esecuzione;
 facilitare l’integrazione operativa dei diversi professionisti che intervengono sul singolo paziente;
 costituire una fonte dati per la valutazione dell’attività assistenziale, per indirizzare in maniera
appropriate la formazione e aggiornamento degli operatori sanitari e socio-sanitari e per base di
studi scientifici e ricerche cliniche.
La Cartella, per le funzioni sopra descritte:
 diventa essenziale per l’alimentazione e la completezza del flusso dell’Assistenza domiciliare
(SIAD) che la Regione Abruzzo ha adottato e che metterà a regime
 deve rimanere a domicilio del Paziente fino a chiusura del caso
 La tenuta della cartella è a carico del care giver
 L’archiviazione della Cartella è a carico del Responsabile del Servizio Cure Domiciliare
Distrettuale.
UNITÀ OPERATIVA DELLE CURE INTERMEDIE
Il sistema delle Cure Domiciliari, finalizzato alla presa in carico di bisogni complessi sanitari e sociali,
presuppone un elevato livello di coordinamento e di integrazione tra i diversi attori del sistema, che
consenta di considerare l'unicità della persona in tutte le sue dimensioni, superando l’approccio settoriale
e specialistico ed integrando competenze e servizi diversi.
Infatti le CD hanno diversi attori che partecipano al sistema territoriale di assistenza domiciliare e sono
rappresentati da:
Area sanitaria
 Unità Operative Distrettuali
 Medici di Medicina Generale/ Pediatri di Libera Scelta
 Servizi di medicina specialistica
 Altri servizi Sanitari territoriali e ospedalieri
Area sociale
 Servizi Sociali Professionali dell’Ambito Territoriale
 Altri servizi sociali dell’Ambito Territoriale
 Enti gestori dei servizi sociali
 Rete familiare e parentale
 Volontariato
Al fine di rendere uniformi e coordinate le cure erogate già nel Piano Sanitario Regionale 2006-2008
(LR 5/2008) istituiva la UO di ASSISTENZA INTERMEDIA che ha responsabilità gestionale ed
organizzativa su cure domiciliari, residenziali, semiresidenziali e riabilitazione territoriale.
Le U.O. di Assistenza Intermedia, hanno il compito garantire l’appropriatezza delle cure domiciliari
dando piena applicazione alle norme regionali che strategicamente prevedono:
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 l’omogeneità dei servizi domiciliari nell’ambito della Asl rispetto all’organizzazione della rete
(orari, spazi, sede);
 il progressivo ampliamento dell'erogazione delle cure nel domicilio familiare degli assistiti, e in
particolare quello delle cure oncologiche;
 l’ottimizzazione delle risorse umane;
 il collegamento funzionale con altri ambiti funzionali (Ospedali/ Dipartimenti);
 la continuità dell' assistenza medica, infermieristica, riabilitativa, specialistica a domicilio;
 la strutturazione di risorse professionali multidisciplinari proprie e/o con rapporto funzionale;
 l'integrazione, sia in termini di programmazione che di erogazione, dell'assistenza realizzata
dalle risorse del SSR e degli EE.LL. con le reti sociali di solidarietà attraverso forme di
collaborazione sviluppate dai soggetti presenti nel territorio per l'attuazione dei LEA e dei
LIVEAS.
 l’accesso facilitato ai servizi ed alla erogazione di presidi e degli ausili necessari a domicilio;
 i percorsi integrati di sostegno alla famiglia.
Il Responsabile di tale UO è un dirigente medico che garantisce:
 il raggiungimento degli obiettivi previsti con il corretto uso delle risorse assegnate;
 la gestione diretta dei Gruppi Operativi Distrettuali;
 la proposta e la gestione delle convenzioni con gli erogatori terzi e con la rete di supporto;
 la definizione dei protocolli organizzativi sanitari e sociosanitari d'intesa con i Direttori di distretto
 i contatti con le direzioni ospedaliere e i servizi territoriali per assicurare la continuità delle cure;
 l'attivazione ed il monitoraggio di percorsi preferenziali d'accesso alle UO e servizi aziendali;
 la proposta di individuazione delle risorse afferenti ai Centri di Costo delle Cure domiciliari;
 il monitoraggio e la verifica delle attività e l'utilizzo delle risorse;
 l'individuazione delle necessità formative di tutti gli operatori delle Cure Domiciliari;
 collaborazione con il responsabile dei flussi informativi aziendale per la gestione del flusso SIAD.
Nell’organizzazione delle Cure domiciliari distinguiamo le responsabilità direttive o di committenza
(interna ed esterna)
e le responsabilità operative ovvero della produzione delle prestazioni e
dell’organizzazione e gestione delle risorse assegnate.
Il livello direttivo o di committenza è svolto dal Direttore del Distretto che, sulla scorta dei bisogni
assistenziali della popolazione di riferimento, negozia il budget di II livello con il Responsabile dell’U.O.
Assistenza Intermedia ed assegna ad esso le risorse secondo un piano di committenza annuale.
Il livello della Responsabilità operativa e della produzione è svolto dal Responsabile dell’U.O.
Assistenza Intermedia in collaborazione con il Coordinatore delle Professioni Sanitarie.
CLASSIFICAZIONE DELLE CURE DOMICILIARI
Il documento “Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare e degli interventi
ospedalieri a domicilio” della Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei Livelli
essenziali di assistenza -2008 definisce i profili e gli standard di cura domiciliari sanitari e sociosanitaria.
Essi sono riferiti all'intensità ed alla complessità delle cure da erogare, relativamente al grado di intensità
assistenziale sanitario. Inoltre al fine di qualificare le cure domiciliari sono state inserite le figure
professionali non solo al fine di individuare gli standard qualificanti dei diversi profili assistenziali ma anche
il mix assistenziale.
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
“Cure Domiciliari Prestazionali“ caratterizzate da prestazioni sanitarie occasionali o a ciclo
programmato;

“Cure Domiciliari Integrate di primo-secondo e terzo livello”. Le cure di primo e secondo
livello assorbono quelle già definite ADI5 mentre quelle di terzo livello assorbono l’OD6. Questa
tipologia di cure domiciliari - in funzione della differente complessità / intensità – è
caratterizzata dalla formulazione del Piano Assistenziale Individuale (PAI) redatto in base alla
valutazione globale multidimensionale ed erogate attraverso la presa in carico multidisciplinare e
multiprofessionale;

“Cure domiciliari palliative a malati terminali”, assorbono “l’assistenza territoriale
domiciliare rivolta a pazienti nella fase terminale” e l’OD-CP7 e sono caratterizzate da una
risposta intensiva a bisogni di elevata complessità definita dal PAI ed erogata da un’équipe in
possesso di specifiche competenze.
La collocazione elettiva delle cure domiciliari, anche dove vengono offerti apporti ospedalieri, è nel
LEA ASSISTENZA DISTRETTUALE.
Quando l’équipe che eroga le cure domiciliari è di provenienza ospedaliera è in ogni caso superata la
denominazione “Ospedalizzazione Domiciliare”. Tale tipologia assistenziale è infatti erogata attraverso le
Cure Domiciliari Integrate di terzo livello e le Cure Domiciliari palliative a malati terminali.
Cure domiciliari di tipo prestazionale occasionale o ciclico programmato
Si intende una risposta prestazionale, professionalmente qualificata, ad un bisogno puntuale di tipo
medico, infermieristico e/o riabilitativo che, anche qualora si ripeta nel tempo, non presupponga la presa
in carico del paziente, nè una valutazione multidimensionale e l’individuazione di un piano di cura
multidisciplinare.
Sono richieste dal medico, responsabile del processo di cura del paziente e sono volte a soddisfare un
bisogno sanitario semplice nei casi in cui il paziente presenti limitazioni funzionali che rendono
impossibile l’accesso ai servizi ambulatori.
La gamma di prestazioni di questa tipologia di intervento professionale comprende :
5
ADI: Assistenza Domiciliare Integrata
OD: Ospedalizzazione domiciliare
7
OD-CP: Ospedalizzazione Domiciliare Cure Palliative
6
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1. Prelievo ematico
2. Esecuzione altre indagini bioumorali routinarie ( es. urine, esame colturale ecc.)
3. Terapia iniettiva intramuscolare sottocutanea
4. Terapia iniettiva sottocutanea
5. Cateterismo vescicale (sostituzione periodica)
6. Istruzione all’utilizzo di ausili per la deambulazione
7. Educazione del care giver all’utilizzo di ausili per la mobilizzazione del paziente
8. Educazione del care giver alla attività di nursing (cure igieniche, somministrazione di terapie, ecc.)
9. Educazione del care giver alla gestione di derivazioni urinarie
10. Educazione del care giver alla gestione di enterostomia
11. Educazione del care giver alla corretta mobilizzazione / corretta postura del paziente
12. Educazione del care giver alla prevenzione di lesioni cutanee
13. Prescrizione di ausili o protesi
14. Consulenza medico specialistica
15. Visita Programmata del Medico di Medicina Generale (ADP)
Cure domiciliari Integrate di primo e secondo livello
Sono ricompresi in questa tipologia assistenziale interventi professionali rivolti ai malati e alle loro
famiglie previsti dal PAI.
L’attivazione dell’assistenza richiesta dal medico responsabile delle cure del paziente prevede il
coinvolgimento del medico di Medico di Medicina Generale nella definizione degli obiettivi e dei
processi assistenziali attraverso la valutazione multidimensionale.
Si rivolge a malati che pur non presentando criticità specifiche o sintomi particolarmente complessi
hanno bisogno di continuità assistenziale ed interventi programmati che si articolano sui 5 giorni ( I^
livello) o 6 giorni ( II^ livello). Le cure integrate di primo e secondo livello prevedono un ruolo di
centralità del Medico di Medicina Generale che assume la responsabilità clinica condivisa dei processi di
cura.
La gamma di prestazioni che riguardano questa tipologia di intervento professionale comprende
prestazioni medico infermieristiche, riabilitative mediche e medico specialistiche :
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PRESTAZIONI RELATIVE ALL’ATTIVITA’ CLINICA DI TIPO VALUTATIVO DIAGNOSTICO
1. Prima visita domiciliare (compilazione cartella clinica +anamnesi + esame obiettivo + rilevazione parametri vitali)
2. Visita programmata di Controllo (esame obiettivo + rilevazione parametri vitali + monitoraggio segni e sintomi)
3. Visita in urgenza
4. Rilevazione di test / scale di valutazione (dolore, grado di autonomia ecc.)
5. Compilazione diario clinico (monitoraggio segni e sintomi)
6. Prelievo ematico
7. Prelievo ematico da sangue capillare
8. Esecuzione altre indagini bioumorali routinarie ( es. urine, esame colturale ecc.)
9. ECG
10. Consulenze specialistiche
11. Visite Programmate del Medico di Medicina Generale
PRESTAZIONI RELATIVE ALL’ATTIVITA’ EDUCATIVO/RELAZIONALE/AMBIENTALE
12. Istruzione del care giver alla gestione di una terapia
13. Educazione del care giver alla attività di nursing (cure igieniche, assistenza ai bisogni primari ecc.)
14. Educazione del care giver all’utilizzo di ausili per la mobilizzazione del paziente
15. Educazione del care giver alla gestione di derivazioni urinarie
16. Educazionedel care giver alla gestione di enterostomie
17. Educazione del care giver alla corretta mobilizzazione / corretta postura del paziente
18. Educazione del care giver alla prevenzione di lesioni cutanee
19. Applicazione di misure profilattiche a a pazienti con ridotta compliance
20. Igiene a persone allettate o con lesioni cutanee, bagno assistito
21. Istruzione del paziente o del care giver all’utilizzo di ausili per la deambulazione e valutazione ambientale
22. Colloquio con famigliare / care giver
23. Colloquio con il medico di medicina generale
24. Colloquio con medico specialista
25. Prescrizione protesica
PRESTAZIONI RELATIVE ALL’ATTIVITA’ CLINICA DI TIPO TERAPEUTICO
PRESTAZIONI RELATIVE AI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI E AL MANTENIMENTO DELL’OMEOSTASI
26. Prescrizione terapeutica
27. Terapia iniettiva intramuscolare
28. Terapia iniettiva sottocutanea
29. Terapia iniettiva endovenosa
30. Gestione cateterismo venoso periferico
31. Gestione catererismo venoso centrale/ sist. Port-a-cath
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PRESTAZIONI RELATIVE ALLE FUNZIONI ESCRETORIE
32. Posizionamento/sostituzione/ gestione Cateterismo Vescicale.
33. Valutazione del ristagno vescicale
34. Gestione cateterismo sovrapubico o altre derivazioni urunarie
35. Gestione alvo (intervento educativo igienico-alimentare)
36. Clistere evacuativo/evacuazione manuale)
37. Gestione enterostomie
PRESTAZIONI RELATIVE AL TRATTAMENTO DELLE LESIONI CUTANEE E ALLE ALTERAZIONI DEI TESSUTI MOLLI
38. Medicazioni semplici (lesioni cutanee da pressione, vascolari, neoplastiche, post chirurgiche, post attiniche ecc.)
39. Medicazioni complesse (lesioni cutanee da pressione, vascolari, neoplastiche, post chirurgiche, post attiniche ecc.)
40. Anestesia locale
41. Sutura ferite
42. Rimozione dei punti/graff di sutura
43. Courrettage chirurgico
44. Bendaggio elastocompressivo
PRESTAZIONI RELATIVE AI TRATTAMENTI DI TIPO RIABILITATIVO
45. Trattamento di rieducazione motoria
46. Rieducazione respiratoria
47. Rieducazione del linguaggio
48. Recupero delle abilità riferite alle attività quotidiane
PRESTAZIONI RELATIVE ALL’ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE
49. Stesura di un piano assistenziale
50. Confronto con l’équipe (riunioni periodiche- passaggio di informazioni - consegne)
51. Certificazioni ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile
52. Rendicontazione dell’attività svolta
cure domiciliari di primo livello
Le CD di I livello presenta una CIA fino a 0,30.
L’operatività del Servizio di 5 giorni su 7 con una fascia oraria di 8 ore al giorno.
Le figure che intervengono nelle Cure Domiciliari di I livello sono:
 Infermieri con 30 min di assistenza
 Professionisti della Riabilitazione con 45 min di assistenza
 Medico con un’assistenza di 30 min
 Operatore socio-sanitario con 60 min di assistenza.
Questo livello ha una durata media di 180 giorni.
cure domiciliari di secondo livello
Le CD di I livello presenta una CIA fino a 0,50.
L’operatività del Servizio di 6 giorni su 7 con una fascia oraria di 10 ore al giorno dal lunedì al venerdì e
6 ore il sabato.
Le figure che intervengono nelle Cure Domiciliari di II livello sono:
 Infermieri con assistenza tra 30-45 min
 Professionisti della Riabilitazione con 45 min di assistenza
 Dietista con 30 min di assistenza
 Medico con un’assistenza di 45 min
 Operatore socio-sanitario con assistenza tra 60-90 min.
Questo livello ha una durata media di 180 giorni
Cure domiciliari integrate di terzo livello e cure domiciliari palliative a malati terminali
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Queste cure consistono in interventi professionali rivolti a malati che presentano dei bisogni con un
elevato livello di complessità in presenza di criticità specifiche.






malati terminali ( oncologici e non );
malati portatori di malattie neurologiche degenerative/progressive in fase avanzata ( SLA, distrofia
muscolare);
fasi avanzate e complicate di malattie croniche;
pazienti con necessità di nutrizione artificiale parenterale;
pazienti con necessità di supporto ventilatorio invasivo;
pazienti in stato vegetativo e stato di minima coscienza.
Tra questi per i malati terminali è individuato un profilo specifico di cure palliative che richiede
l’intervento di una équipe dedicata di cui fa parte il medico di medicina generale.
A determinare la criticità e l’elevata intensità assistenziale concorrono l’ instabilità clinica, la presenza
di sintomi di difficile controllo, la necessità di un particolare supporto alla famiglia e/o al care-giver .8
Presupposti di base rimangono la valutazione multidimensionale, la presa in carico del paziente e
l’individuazione di un piano di cura con intervento di tipo multidisciplinare.
Tali cure sono richieste dal medico responsabile delle cure del paziente.
Si tratta di interventi programmati sui 7 giorni settimanali e per le cure palliative è prevista la pronta
disponibilità medica sulle 24 ore di norma erogata dall’équipe di cura e comunque da medici
specificatamente formati.
La gamma di prestazioni che riguardano questi profili comprende prestazioni mediche, infermieristiche,
dietologiche, riabilitative fisioterapiche e logopediche, psicologiche e medico specialistiche:
PRESTAZIONI RELATIVE ALL’ATTIVITA’ CLINICA DI TIPO VALUTATIVO DIAGNOSTICO
1. Prima visita domiciliare (compilazione cartella clinica +anamnesi + esame obiettivo+ rilevazione parametri vitali)
2. Visita programmata di controllo (esame obiettivo+ rilevazione parametri vitali+monitoraggio segni e sintomi)
3. Visita in urgenza
4. Rilevazione di test / scale di valutazione (dolore, grado di autonomia ecc.)
5. Compilazione diario clinico (monitoraggio segni e sintomi)
6. Prelievo ematico
7. Esecuzione altre indagini bioumorali routinarie ( es. urine, esame colturale ecc.)
8. Prelievo ematico da sangue capillare
9. ECG
10. Valutazione delle alterazione del linguaggio di tipo afasico
11. Valutazione delle alterazione del linguaggio di tipo disartrico
12. Consulenze specialistiche
13. Visite Programmate del Medico di Medicina Generale
8
In questo documento il care giver è colui che all’interno del nucleo familiare partecipa all’esecuzione del PAI
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PRESTAZIONI RELATIVE ALL’ATTIVITA’ EDUCATIVO/RELAZIONALE/AMBIENTALE
14. Educazione del care giver alla attività di nursing (cure igieniche, assistenza ai bisogni primari ecc.)
15. Educazione del care giver all’utilizzo di ausili per la mobilizzazione del paziente
16. Educazione del care giver alla corretta mobilizzazione / corretta postura del paziente
17. Educazione del care giver alla prevenzione di lesioni cutanee
18. Educazione del care giver alla gestione di derivazioni urinarie
19. Educazione del care giver alla gestione di enterostomie
20. Istruzione del care giver alla gestione di una terapia
21. Educazione del caregiver alla gestione di dispositivi per la somministrazione di farmaci (pompe, elastomeri, altro)
22. Applicazione di misure profilattiche a pazienti con ridotta compliance
23. Igiene a persone allettate o con lesioni cutanee, bagno assistito
24. Valutazione dell’ambiente domestico per una corretta prescrizione e utilizzo dei presidi
25. Prescrizione ausili e protesi
26. Istruzione del paziente o del care giver all’utilizzo di ausili per la deambulazione e valutazione ambientale
27. Educazione del care giver alla broncoaspirazione
28. Colloquio con famigliare / care giver
29. Colloquio con il medico di medicina generale
30. Colloquio con medico specialista
31. Supporto psicologico e supervisione delle équipes
32. Supporto psicologico per il paziente
33. Supporto psicologico per la famiglia
34. Visita di cordoglio - Supporto al lutto
PRESTAZIONI RELATIVE ALL’ATTIVITA’ CLINICA DI TIPO TERAPEUTICO
PRESTAZIONI RELATIVE AI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI E AL MANTENIMENTO DELL’OMEOSTASI
35. Prescrizione terapeutica
36. Terapia iniettiva intramuscolare
37. Terapia iniettiva sottocutanea
38. Terapia iniettiva sottocutanea in infusione
39. Terapia iniettiva endovenosa
40. Terapia infusionale con necessità di sorveglianza medica
41. Terapia iniettiva endovenosa in infusione
42. Terapia iniettiva per via epidurale/spinale estemporanea ed in infusione continua.
43. Posizionamento catetere venoso periferico
44. Posizionamento cateterino sottocutaneo
45. Gestione cateterismo sottocutaneo/ venoso periferico
46. Gestione catererismo venoso centrale/ sist. Port-a-cath
47. Assistenza/gestione pompa infusionale
48. Gestione cateteri spinali
49. Istillazione genitorurinaria
50. Irrigazione dell’occhio
51. Irrigazione dell’orecchio
52. Emotrasfusione
53. Gestione drenaggi
54. Impostazione dialisi peritoneale
55. Paracentesi
56. Toracentesi
57. Artrocentesi
PRESTAZIONI RELATIVE ALLA FUNZIONE RESPIRATORIA
58. Gestione tracheostomia
59. Sostituzione cannula tracheale
60. Broncoaspirazione
61. Impostazione ventilazione meccanica domiciliare
62. Controllo parametri ventilatori
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PRESTAZIONI RELATIVE ALLA FUNZIONE ALIMENTARE
63. Verifica parametri nutrizionali
64. Anamnesi dietologica
65. Formulazione dieta personalizzata
66. Valutazione della disfagia
67. Impostazione e monitoraggio di un programma di nutrizione artificiale enterale
68. Impostazione e monitoraggio di un programma di nutrizione artificiale parenterale
69. Istruzione alla preparazione di diete a consistenza modificata
70. Istruzione alla somministrazione di pasti con posture facilitanti
71. Posizionamento/sostituzione SNG
72. Sostituzione di PEG con sistema di ancoraggio a bottone
73. Gestione SNG
74. Gestione PEG
75. Somministrazione di terapia tramite SNG-PEG
76. Controllo periodico del sistema di ancoraggio della PEG
77. Valutazione del ristagno gastrico
PRESTAZIONI RELATIVE ALLE FUNZIONI ESCRETORIE
78. Posizionamento/sostituzione/ gestione Cateterismo Vescicale
79. Valutazione del ristagno vescicale
80. Gestione cateterismo sovrapubico o altre derivazioni urinarie
81. Gestione alvo (intervento educativo igienico-alimentare)
82. Gestione alvo (Clistere evacuativo/evacuazione manuale)
83. Esplorazione rettale
84. Gestione enterostomie
85. Irrigazione intestinale
PRESTAZIONI RELATIVE AL TRATTAMENTO DELLE LESIONI CUTANEE E ALLE ALTERAZIONI DEI TESSUTI MOLLI
86. Medicazioni semplici (lesioni cutanee da pressione, vascolari, neoplastiche, post chirurgiche, post attiniche, cavo orale ecc.)
87. Medicazioni complesse (lesioni cutanee da pressione, vascolari, neoplastiche, post chirurgiche, post attiniche, ecc.)
88. Bendaggio con doccia di immobilizzazione
89. Fasciature semplici, bendaggi, bendaggi adesivo elastici
90. Toilette lesione/ferita superficiale
91. Toilette lesione/ferita profonda
92. Courettage e o rimozione unghia/matrice ungueale
93. Svuotamento di ematomi
94. Incisione con drenaggio sottocutaneo
95. Drenaggio raccolta ascessuale
96. Anestesia locale
97. Anestesia periferica tronculare
98. Infiltrazione punti trigger
99. Sutura ferite
100. Rimozione dei punti/graff di sutura
PRESTAZIONI RELATIVE AI TRATTAMENTI DI TIPO RIABILITATIVO
101. Trattamento di rieducazione motoria (paziente neurologico, ortopedico, amputato, ecc)
102.Rieducazione respiratoria
103.Rieducazione alla tosse assistita
104.Rieducazione del linguaggio
105. Rieducazione disturbi neuropsicologici (memoria ed attenzione)
106. Recupero delle abilità riferite alle attività quotidiane
PRESTAZIONI RELATIVE ALL’ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE
107. Stesura di un piano assistenziale
108. Confronto con l’équipe (riunioni periodiche- passaggio di informazioni - consegne)
109.Rendicontazione dell’attività svolta
110. Certificazioni ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile
Pag. 20 di 35
cure domiciliari di terzo livello
Le CD di III livello presenta un CIA superiore a 0,50.
L’operatività del Servizio di 7 giorni su 7 con una fascia oraria di 10 ore al giorno dal lunedì al venerdì e
6 ore il sabato e festivi con una pronta disponibilità medica dalle 8.00 alle 20.00.
Le figure che intervengono nelle Cure Domiciliari di III livello sono:
 Infermieri con assistenza di 60 min
 Professionisti della Riabilitazione con 60 min di assistenza
 Dietista con 60 min di assistenza
 Psicologo 60 min di assistenza
 Medico e/o Medico Specialista con un’assistenza di 60 min
 Operatore socio-sanitario con assistenza tra 60-90 min.
Questo livello ha una durata media di 90 giorni
cure palliative malati terminali
Le cure palliative erogate ai malati terminali presentano un CIA superiore a 0,60.
L’operatività del Servizio di 7 giorni su 7 con una fascia oraria di 10 ore al giorno dal lunedì al venerdì e
6 ore il sabato e festivi con una pronta disponibilità medica 24 ore.
Le figure che intervengono in queste cure sono:
 Infermieri con assistenza di 60 min
 Professionisti della Riabilitazione con 60 min di assistenza
 Dietista con 60 min di assistenza
 Psicologo 60 min di assistenza
 Medico e/o Medico Specialista con un’assistenza di 60 min
 Operatore socio-sanitario con assistenza tra 60-90 min.
Questo livello ha una durata media di 60 giorni
Pag. 21 di 35
Tabella 8: Profili di Cura per livello di Intensità
Profilo di cura
CD Prestazionali
(Occasionali o
cicliche programmate)
CD Integrate di Primo Livello
(già ADI)
CD Integrate di Secondo Livello
(già ADI)
Natura
del
bisogn
o
Intensità
Durata
Media
(CIA=
GEA/GDC
)
27
Mix delle figure professionali /
impegno assistenziale
Infermiere ( 15-30’)
Professionisti della Riabilitazione(30’) Medico
(30’)
Clinico
Funziona
le Sociale
Fino a 0,30
Fino a 0,50
Operatività del servizio
(fascia oraria 8-20)
Figure professionali previste in
funzione del PAI e tempo medio in
minuti per accesso domiciliare
Clinico
Funziona
le
Clinico
Funziona
le Sociale
Complessità
180 giorni
180 giorni
Infermiere (30’)
Pofessionisti della Riabilitazione (45’) Medico
(30’)
Operatore sociosanitario (60’)
Infermiere (30-45’)
Professionisti della Riabilitazione(45’) Dietista
(30’)
Medico (45’)
5 giorni su 7
con una fascia oraria di 8 ore die
5 giorni su 7
con una fascia oraria di 8 ore die
6 giorni su 7
con una fascia oraria di 10 ore
die da lunedì a venerdì 6 ore il
sabato
Operatore sociosanitario (60-90’)
CD Integrate di Terzo Livello
(già OD)
Cure Palliative malati terminali
(già OD CP)
Clinico
Funziona
le Sociale
Clinico
Funziona
le Sociale
Superiore
a
0,50
Superiore
a
0,60
90 giorni
60 giorni
Infermiere (60’)
Professionisti della Riabilitazione(60’) Dietista
(60’)
Psicologo (60’)
Medico e/o Medico Specialista (60’)
Operatore sociosanitario (60-’90)
Infermiere (60’)
Professionisti della Riabilitazione(60’) Dietista
(60’)
Psicologo (60’)
Medico e/o Medico Specialista (60’)
Operatore sociosanitario (60 - 90’)
7 giorni su 7
con una fascia oraria di 10 ore
die da lunedì a venerdì 6 ore die
sabato e festivi Pronta
disponibilità medica ore 8/20
7 giorni su 7
con una fascia oraria di 10 ore
die da lunedì a venerdì 6 ore die
sabato e festivi Pronta
disponibilità medica 24 ore
VALORIZZAZIONE DEI PROFILI DI CURA
Numerosi studi in letteratura hanno evidenziato che per la valorizzazione di percorsi assistenziali
standardizzati è necessario definire parametri il più possibile stabili in grado di controllare la complessità e
la variabilità dei fattori che intervengono nell’assistenza domiciliare fornendo informazioni sintetiche ma in
ogni caso valide e ripetibili in grado di descrivere in modo adeguato l’assorbimento di risorse necessarie per
la risposta più appropriata ai bisogni del paziente.
Da quanto sopra esposto si comprende come la Giornata Effettiva di Assistenza (GEA), definita come
giorno in cui una o più figure professionali hanno effettuato almeno una visita domiciliare, costituisce un
parametro fondamentale per la misura delle risorse assorbite nell’attuazione dei piani di cura nei diversi
moduli assistenziali.
E’ anche vero che l’entità delle risorse assorbite nella realizzazione dei piani di cura tuttavia, è
determinata almeno da altri due fattori che devono essere considerati per caratterizzare il fabbisogno del
paziente: l’intensità assistenziale e la durata del periodo di cura. L’analisi di questi fattori è essenziale per
poter caratterizzare il piano individuale di assistenza non solo in termini di assorbimento complessivo di
risorse ma anche di modalità ottimali di impiego delle stesse in funzione della gravità e del decorso del
quadro clinico-funzionale.
In Letteratura, pur esistendo differenti criteri di sintesi delle diverse modalità di classificazione, molti
studi hanno scelto il criterio di identificare un indicatore sintetico capace di riassumere in una sola
dimensione il Coefficiente di Intensità, il valore GEA e la durata di presa in carico. L’indicatore globale
assunto è costituito dalla valorizzazione del percorso di cura su base mensile, considerando il numero di
Giornate Effettive d’Assistenza (GEA) mensili come parametro per misurare l’intensità assistenziale.
Nella fattispecie moltiplicando il Coefficiente d’Intensità Assistenziale per il valore GEA si ottiene, per
ciascun paziente, la valorizzazione giornaliera del piano di cura (costo totale del paziente per giornata di
copertura) che moltiplicata per 30 fornisce la valorizzazione mensile del piano di cura.
Costo mensile = CIA X Valore GEA X 30
 CIA: “Coefficiente di Intensità Assistenziale” misura l’intensità assistenziale ovvero il
rapporto tra numero di G.E.A. e numero di G.d.C. Il parametro assume valori notevolmente
differenziati in relazione alla complessità del caso clinico, alla condizione funzionale del
soggetto ed alla situazione socio-familiare che condizionano principalmente la frequenza degli
accessi domiciliari necessari.
 GdC: “Giornate di Copertura”misura il periodo intercorrente tra la data di ammissione e la
data di dimissione ed è misurato attraverso il numero di G.d.C.);
 Valore GEA: “Giornata Effettiva d’Assistenza” è il rapporto tra i costi totali del percorso di
cura ed il numero di Giornate Effettive d’Assistenza erogate. Presenta valori costanti nei tre
moduli assistenziali citati e caratterizza efficacemente il mix delle risorse professionali
coinvolte nel piano di cura;
La Regione Abruzzo al fine di poter applicare la formula sopra descritta ha elaborato una metodologia per
poter calcolare il Valore GEA.
Il primo obiettivo è stato quello di determinare i costi totali del Percorso di cura.
Anche in base a numerose ricerche in letteratura si è assunto il concetto che gli accessi domiciliari
rappresentano ed esprimono efficacemente tutte le prestazioni elementari erogate dal servizio delle cure
domiciliari e costituiscono pertanto una valida unità di misura per la valutazione e il monitoraggio
dell’attività svolta delle risorse impiegate nei moduli assistenziali domiciliari.
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La valorizzazione degli accessi domiciliari costituisce dunque la fase preliminare ed essenziale per la
valorizzazione delle risorse impiegate nella realizzazione dei profili di assistenza dei pazienti in carico.
Analizzando il Flusso SIAD 2014 si è calcolato il numero di accessi per ogni figura professionale per
livello di cure domiciliari integrate.(Tabelle 9,10,11 e 12)
Tabella 9: Accessi per figura professionale per CIA - ANNO 2014- ASL AVEZZANO-SULMONA-L'AQUILA
ASL
201
Descrizione Tipo Operatore
CIA 0
base
1. MMG
1266
2. PLS
3. infermiere
4663
4. medico specialista
273
6. Medico di continuità assistenziale 1
7. psicologo
10
8. fisioterapista
701
9. logopedista
9
10. OSS
11. dietista
totale n accessi per CIA
6.923
CIA 1
2880
13947
401
10
97
15791
119
12
33.257
CIA 2
4738
1
32399
627
3
565
34619
488
1
10
73.451
CIA 3
Totale N
Accessi per
tipo
operatore
12269
10
102526
2639
45
788
75215
1548
30
CIA 4
1293
6
13695
224
12
67
10999
572
2092
3
37822
1114
19
49
13105
360
17
10
26.868
54.581
195.080
Dati elaborati dal “Servizio Gestione Flussi Informativi, Mobilità Sanitaria, Procedure Informatiche ed Emergenza Sanitaria” del Dipartimento
per la Salute e per il Welfare attraverso il Flusso SIAD- Anno 2014.
Tabella 10: Accessi per figura professionale per CIA - ANNO 2014- ASL LANCIANO-VASTO-CHIETI
Totale N
Accessi per
tipo
operatore
3434
16832
31766
5513
15281
72.826
3. infermiere
6
23
27
4
23
83
4. medico specialista
5. medico esperto in cure palliative 2
2
1
3
8
202
8. fisioterapista
906
7364
15132
5617
6524
35.543
9. logopedista
53
232
197
1
53
536
totale n accessi per CIA
4.401
24.453
47.123
11.135
21.884
108.996
Dati elaborati dal “Servizio Gestione Flussi Informativi, Mobilità Sanitaria, Procedure Informatiche ed Emergenza Sanitaria” del Dipartimento
per la Salute e per il Welfare attraverso il Flusso SIAD- Anno 2014.
ASL
Descrizione Tipo Operatore
CIA 0
base
CIA 1
CIA 2
CIA 3
CIA 4
Tabella 11: Accessi per figura professionale per CIA - ANNO 2014- ASL PESCARA
ASL
203
Descrizione Tipo Operatore
CIA 0
base
1. MMG
500
2. PLS
3. infermiere
2592
4. medico specialista
264
5. medico esperto in cure palliative 35
6. Medico di continuità assistenziale 6
7. psicologo
8. fisioterapista
5538
10. OSS
2
11. dietista
13. terapista occupazionale
5
99. altro
88
totale n accessi per CIA
9.030
CIA 1
1895
18485
801
91
8
12
27497
2
1
8
412
49.212
CIA 2
2334
9
35591
890
116
27
12
28669
2
CIA 3
253
8303
186
29
2
4952
142
CIA 4
392
5
15809
349
91
3
5572
1
2
162
67.814
28
13.895
63
22.285
Totale N
Accessi per
tipo
operatore
5.374
14
80.780
2.490
362
46
24
72.228
148
2
15
753
162.236
Dati elaborati dal “Servizio Gestione Flussi Informativi, Mobilità Sanitaria, Procedure Informatiche ed Emergenza Sanitaria” del Dipartimento
per la Salute e per il Welfare attraverso il Flusso SIAD- Anno 2014.
Pag. 23 di 35
Tabella 12: Accessi per figura professionale per CIA - ANNO 2014¬- ASL TERAMO
ns1:Codic
Descrizione Tipo Operatore
eASL
204
CIA 0
base
3. infermiere
5122
4. medico specialista
319
5. medico esperto in cure palliative 125
8. fisioterapista
1595
totale n accessi per CIA
7.161
CIA 1
CIA 2
19762
293
105
10505
30.665
27183
257
127
5343
32.910
CIA 3
2248
36
27
407
2.718
CIA 4
3510
76
41
298
3.925
Totale N
Accessi per
tipo
operatore
57.825
981
425
18.148
77.379
Dati elaborati dal “Servizio Gestione Flussi Informativi, Mobilità Sanitaria, Procedure Informatiche ed Emergenza Sanitaria” del Dipartimento
per la Salute e per il Welfare attraverso il Flusso SIAD- Anno 2014.
Per poter valorizzare ogni accesso per singola figura professionale si è elaborato un costo standard del
personale coinvolto nelle cure domiciliari integrate. La metodologia utilizzata si è basata su quella elaborata
dalla FIASO per valorizzare i costi del sistema dell’emergenza urgenza.
Il costo annuale di ogni figura professionale è stato determinato a partire dalle disposizioni contenute
nei contratti collettivi nazionali (CCNL).
A questo valore si sono aggiunte:
 le seguenti quote:
1. quota Inps: 23,8%;
2. quota TFR: 2,88%;
3. quota Irap: 8,5%;
4. quota Inail: 1,3%.


un coefficiente moltiplicativo pari a 1,3648 comprendente gli oneri
una quota forfettaria pari a 5.000 € annui per le indennità.
Per il calcolo del costo per ora lavorata si sono calcolate le ore di lavoro dedotte sempre dal CCNL per
Singola categoria professionale alle quali sono state sottratte le seguenti voci:
• assenze per formazione, il cui valore è stato quantificato sulla base delle disposizioni di legge
per ciascuna categoria;
• assenze per ferie, il cui valore è stato quantificato sulla base delle disposizioni del CCNL per
ciascuna categoria;
• assenze per malattia, il cui valore è stato quantificato sulla base delle medie effettive registrate
nelle organizzazioni;
• permessi, il cui valore è stato quantificato sulla base delle medie effettive registrate nelle
organizzazioni.
Il costo standard per ciascuna categoria per ora lavorata risultante viene riportato nella Tabella 13.
Tabella 13: Costo Standard per figura professionale
Figura Professionale costo/ora 30 min
45 min
90 min
medici specializzati
58,88
29,44
44,16
88,32
psicologo
58,88
29,44
44,16
88,32
infermieri dipendenti
33,71
16,85
25,28
50,56
fisioterapisti
33,71
16,85
25,28
50,56
dietista
33,71
16,85
25,28
50,56
OSS
27,45
13,73
20,59
41,18
Pag. 24 di 35
Applicando i costi standard delle figure professionali agli accessi rilevati dal Flusso SIAD 2014 abbiamo
il costo standardizzato annuale per profilo di assistenza (Tabella 14).
In questo costo non sono state considerati i costi relativi alla farmaceutica, alla protesica, alla
diagnostica di laboratorio, i costi aggiuntivi per l’assistenza domiciliare dei medici di medicina generale ed il
ribaltamento dei costi aziendali, così come descritto nel documento “Nuova caratterizzazione dell’assistenza
territoriale domiciliare e degli interventi ospedalieri a domicilio” della Commissione nazionale per la
definizione e l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza -2008.
Per quanto riguarda tali costi, si evidenzia che è in corso un approfondimento da parte dei Servizi di
competenza del Dipartimento per la Salute e il Welfare, i quali elaboreranno un documento di sintesi che,
unitamente al presente, completerà lo studio dei costi standardizzati in materia di Assistenza domiciliare.
In tal modo, sarà possibile avere una visione prognostica delle Cure domiciliari sul territorio regionale,
avendo, tuttavia, cura di attivare strumenti di monitoraggio continuo, al fine di riscontrare se la previsione sia
conforme alla realtà ed eventualmente procedere ad adeguamenti in itinere.
Tabella 14:Costo standardizzato annuale per profilo di cura - anno 2014
ASL
201
202
203
204
TOTALE REGIONALE
CIA 0 base
CIA 1
CIA 2
104.869,33
652.259,62 1.751.112,53
82.354,71
296.145,97 1.191.817,12
192.671,67 1.033.571,47 1.669.431,89
139.718,34
610.349,17
839.228,60
CIA 3
CIA 4
TOTALI
868.781,07 1.797.921,96
375.430,42
738.303,02
465.296,19
746.602,10
93.202,23
135.246,30
5.175.145,51
2.684.253,24
4.107.776,32
1.817.948,65
519.614,05 2.592.326,23 5.451.590,13 1.802.709,92 3.418.073,38
13.784.313,71
A questi dati devono essere apportate ulteriori modifiche legate all’applicazione dei seguenti fattori
correttivi:
 incompletezza del Flusso SIAD per il 20% sulla base della previsione in termini di percentuali
dello stock di dati non correttamente immessi nel flusso medesimo
 aumento del 5% previsto dai LEA
Tabella 15: Costo standardizzato annuale per profilo di cura - anno 2014- con fattori correttivi
ASL
201
202
203
204
TOTALE REGIONALE
CIA 0 base
CIA 1
CIA 2
CIA 3
CIA 4
125.843,19 1.090.037,75 2.188.890,66 1.085.976,34 2.247.402,45
102.943,38 594.100,25 1.489.771,40 469.288,03 922.878,77
240.839,59 1.450.929,44 2.086.789,86 581.620,24 933.252,63
174.647,93 820.156,32 1.049.035,75 116.502,79 169.057,88
649.517,57 3.955.223,76 6.814.487,67 2.253.387,40 4.272.591,73
TOTALI
6.738.150,39
3.578.981,83
5.293.431,76
2.329.400,67
17.945.208,12
Andando ad applicare la formula descritta nella definizione del Valore GEA risultano i seguenti valori,
presupponendo che per il I e il II livello ogni singolo accesso corrisponde ad una GEA, per il III livello ogni
accesso e mezzo corrisponde ad un GEA e per le Cure Palliative e malati terminali ogni due accessi
corrispondono ad una GEA.
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Questo presupposto è rispettoso della previsione del numero degli accessi minimi di figure professionali
che si deve avere in base al bisogno di intensità di cure del paziente.
Tabella 16: Valori GEA per profili Assistenziali
VALORE GEA REGIONALE
CIA 0 base
24,75
CIA 1
29,88
CIA 2
31,84
CIA 3
63,75
CIA 4
85,37
Applicando la formula del calcolo del costo mensile si ricava la seguente tabella:
Tabella 17: Costo mensile Standardizzato per Profili Assistenziali
CIA 1
costo mensile
standardizzato
268,88
CIA 2
477,59
CIA 3
CIA 4
1.147,48
2.304,94
I costi mensili standardizzati riportati nella Tabella 17 sono stati calcolati prevedendo che i profili di cura
includono tutte le figure professionali riportate nella Tabella 8 “Profili di Cura per livello di Intensità”.
Qualora ci fossero Profili di Cure Domiciliare Integrate di Terzo livello e di Cure Palliative malati
terminali con un numero inferiore di figure professionali rispetto a quelle previste (escluso il MMG/PLS), il
Costo Mensile Standardizzato viene proporzionato rispetto al numero delle figure presenti nel PAI.
Ad esempio se in un profilo di cure palliative malati terminali è presente solo la figura dell’infermiere il
costo mensile standardizzato è 1/6 di quello previsto nella Tabella 17.
In conclusione è opportuno sottolineare il valore empirico dei dati sopra riportati stante la
frammentarietà e la disomogeneità riscontrate nell’acquisizione e nel trattamento dei dati disponibili.
Pertanto appare necessario prevedere fin d’ora un sistema dinamico di monitoraggio e controllo, capace
di fornire dati oggettivi sulla effettiva congruità o meno della metodologia adottata.
Si auspica una revisione del documento a due anni dalla sua adozione delle ASL.
In tal modo sarà possibile apportare gli eventuali interventi correttivi senza compromettere il regolare
funzionamento (anche in termini di economicità di costi aziendali delle Asl) del Sistema delle Cure
Domiciliari in Abruzzo.
Pag. 26 di 35
INDICATORI
Gli indicatori sotto elencati sono da considerarsi su base annuale.
Indicatori di attività/risultato














Numero dei distretti che erogano tutte le tipologie di Cure Domiciliari/totale distretti della ASL
Numero di attivazione di CD di I e II livello Assistiti >65aa/totale popolazione >65aa
Numero di attivazione di CD di I e II livello Assistiti >65aa/totale Assistiti >65aa in carico ad
ogni Medico di MG
Numero di attivazione di CD di I e II livello Assistiti >75aa/totale popolazione >65aa
Numero di attivazione di CD di I e II livello Assistiti >65aa/totale Assistiti >75aa in carico ad
ogni Medico di MG
N. annuo di giornate di Cure palliative a malati terminali livello per deceduti a causa di tumore
N. di Assistiti nei quali il tempo massimo di attesa tra segnalazione e presa in carico domiciliare
è < o = a 3gg/N. Assistiti curati a domicilio con assistenza conclusa
Tasso Dimissioni Protette Assistiti >65aa : numero di attivazione Dimissioni Protette Assistiti
>65aa/totale dimissioni da ospedali per acuti di Pazienti >65aa
Tasso di dimissioni per decesso nelle CD di I e II livello : numero di Assistiti dimessi per
decesso/numero totale Assistiti nelle tipologie di CD di I e II livello
Tasso dimissioni per raggiungimento degli obiettivi terapeutici nelle CD di I e II livello :
numero di Assistiti dimessi per raggiungimento degli obiettivi terapeutici/numero totale Assistiti
nelle tipologie di CD di I e II livello
Tasso dimissioni per trasferimento in residenza nelle CD di I e II livello : numero di Assistiti
dimessi per trasferimento in residenza /numero totale Assistiti nelle tipologie di CD di I e II
livello
Tasso dimissioni per ricovero in ospedale nelle CD di I e II livello : numero di Assistiti dimessi
per ricovero in ospedale/numero totale Assistiti nelle tipologie di CD di I e II livello
Rapporto totale ore assistenza infermieristica in appalto/totale ore erogate da personale
dipendente
Rapporto totale ore fisioterapia in appalto/totale ore erogate da personale dipendente
Altri Indicatori





N. Ambiti Sociali che hanno stipulato accordi per l'integrazione sociosanitaria con la ASL /
totale Ambiti Sociali del territorio della ASL
Esistenza accordi con le associazioni di volontariato
Numero di ore di formazione del personale organizzata dall'Azienda
Numero di unità di personale che hanno partecipato ad attività di formazione
Esistenza di un sistema di rilevazione del grado di soddisfazione dell'Utenza
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ALLEGATO 1
ADL – Index of Indipendence in Activities of Daily Living
A - FARE IL BAGNO
Fa il bagno da solo (entra ed esce dalla vasca da solo)
Ha bisogno di assistenza soltanto nella pulizia di una parte del
corpo (es. dorso)
Ha bisogno di assistenza per più di una parte del corpo
B - VESTIRSI (prendere i vestiti dall’armadio e/o cassetti,
inclusa biancheria intima, vestirsi, uso delle allacciature e delle
bretelle)
Prende i vestiti e si veste completamente senza bisogno di
assistenza
Prende i vestiti e si veste senza bisogno di assistenza eccetto
che per allacciare le scarpe
Ha bisogno di assistenza nel prendere i vestiti o nel vestirsi
oppure rimane parzialmente o completamente svestito
C - USO DEI SERVIZI (andare nella stanza da bagno per la
minzione e l’evacuazione, pulirsi e rivestirsi)
Va in bagno, si pulisce e si riveste senza bisogno di assistenza
(può utilizzare mezzi di supporto come bastone, deambulatore o
seggiola a rotelle, può usare vaso da notte o comoda
svuotandole al mattino)
Ha bisogno di assistenza nell’andare al bagno o nel pulirsi o nel
rivestirsi o nell’uso del vaso da notte o della comoda
Non si reca in bagno per l’evacuazione
D - SPOSTARSI
Si sposta dentro e fuori dal letto ed in poltrona senza assistenza
(eventualmente con canadesi o deambulatore)
Compie questi spostamenti se aiutato
Allettato, non esce dal letto
E - CONTINENZA
Controlla completamente feci ed urine
Incidenti occasionali
Necessita di supervisione per controllo di feci ed urine, usa il
catetere, è incontinente
F - ALIMENTAZIONE
Senza assistenza
Assistenza solo per tagliare la carne o imburrare il pane
Richiede assistenza per portare il cibo alla bocca o viene nutrito
parzialmente o completamente per via parentale
PUNTEGGIO (Range 0 – 6)
1
1
0
1
1
0
1
0
0
1
0
0
1
0
0
1
1
0
VALUTAZIONE DESCRITTIVA ADL
A) Indipendente nell’alimentarsi, nella continenza, nello spostarsi, nell’uso dei servizi, nel vestirsi e nel
fare il bagno.
B) Indipendente in tutte le suddette funzioni eccetto una.
C) Indipendente in tutte le funzioni eccetto che nel fare il bagno ed in un’altra funzione.
D) Indipendente in tutte le funzioni eccetto che nel fare il bagno, nel vestirsi ed in un’altra funzione.
E) Indipendente in tutte le funzioni eccetto che nel fare il bagno, nel vestirsi, nell’uso dei servizi, nello
spostarsi ed in un’altra funzione.
F) Dipendente in tutte le sue funzioni.
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IADL – Instrumental Activities of Daily Living Scale
A - ABILITA’ AD USARE IL TELEFONO
Usa il telefono di propria iniziativa: cerca il numero e lo compone
Compone solo pochi numeri ben conosciuti
Risponde al telefono, ma non compone i numeri
E’ incapace di usare il telefono
B - FARE LA SPESA
Si prende cura della spesa e la fa in maniera autonoma
E’ capace di effettuare solo piccoli acquisti
Ha biogno di essere accompagnato per qualunque tipo di acquisto
C - PREPARARE I PASTI
Pianifica i pasti, li prepara adeguatamente e li serve in maniera autonoma
1
1
1
0
1
0
0
1
Prepara i pasti solo se gli forniscono tutti gli ingredienti
E’ in grado solo di riscaldare cibi già pronti, oppure prepara cibi in maniera non costante
tanto da non riuscire a mantenere un’alimentazione adeguata
0
Ha bisogno di cibi già preparati e di essere servito
D - CURA DELLA CASA
Riesce ad occuparsi della casa autonomamente o con occasionale aiuto per i lavori
pesanti
Riesce ad effettuare i lavori domestici leggeri come lavare i piatti, rifare il letto, ecc.
0
Riesce ad effettuare i lavori domestici leggeri, ma non è capace di mantenere un livello
adeguato di pulizia
Ha bisogno di aiuto per tutte le pulizie della casa
E’ completamente disinteressato a qualsiasi faccenda domestica
E - FARE IL BUCATO
Lava la propria biancheria
Lava solo i piccoli indumenti
Tutto il bucato deve essere fatto da altri
F - SPOSTAMENTI FUORI CASA
Viaggia autonomamente, servendosi dei mezzi pubblici o della propria automobile
1
Fa uso di taxi, ma non è capace di usare i mezzi pubblici
Viaggia su mezzi pubblici solo se assisitito o accompagnato
Viaggia in macchina o in taxi solo quando assistito o accompagnato da altri
Non può viaggiare affatto
G - ASSUNZIONE DEI PROPRI FARMACI
E’ capace di assumere correttamente le medicine
E’ capace di assumere le medicine solo se in precedenza già preparate
E’ incapace di assumere da solo le medicine
H - USO DEL PROPRIO DENARO
Provvede in modo autonomo alle proprie finanze (conti, assegni, pagare l’affitto e altre
spese, andare in banca) controlla le proprie entrate
Provvede alle spese ed ai conti quotidiani, ma ha bisogno di aiuto per le operazioni
maggiori (andare in banca, fare assegni, fare grosse spese, ecc.)
E’ incapace di maneggiare il denaro in modo proprio
0
1
1
0
0
1
1
0
1
1
1
0
0
1
0
0
1
1
0
PUNTEGGIO IADL:
(Range 0 – 8)
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VALUTAZIONE COGNITIVA
SHORT PORTABLE MENTAL STATUS QUESTIONNAIRE (SPMSQ)
0 se la risposta è esatta, 1 se è errata
Che giorno è oggi? (mese, giorno, anno)
Che giorno è della settimana?
Come si chiama questo posto?
Qual è il suo indirizzo?
Quanti anni ha?
Quando è nato?
Chi è il Presidente della Repubblica? (o il Papa?)
Chi era il Presidente precedente? (o il Papa?)
Qual è il cognome da ragazza di sua madre?
Sottragga da 20 tre e poi ancora fino in fondo
TOTALE VALUTAZIONE COGNITIVA (Range 0 – 10)
Nel caso il test non sia somministrabile per la gravità del deterioramento, assegnare punteggio
VCOG = 10.
Nel caso non sia somministrabile per altre motivazioni, indicarle di seguito, ed attribuire un
punteggio esclusivamente su base clinica.
VCOG
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C. I. R. S. (CUMULATIVE ILLNESS RATING SCALE)
ambito esplorato:
punteggio:
1
2
3
4
5
cardiopatie (solo cuore)





ipertensione (si valuta solo la severità: gli
organi coinvolti sono considerati separatamente)
patologie vascolari (sangue, vasi,
midollo, milza, sistema linfatico)
patologie respiratorie (polmoni, bronchi,
trachea sotto la laringe)
O.O.N.G.L. (occhio, orecchio, naso, gola, laringe)




















apparato G.I. superiore (esofago,
stomaco, duodeno, albero biliare, pancreas)
apparato G.I. inferiore (intestino, ernie)










epatopatie (solo fegato)





nefropatie (solo rene)





altre patologie genito-urinarie





___________________________________________________________________________________
(ureteri, vescica, uretra, prostata, genitali)
sistema muscolo-scheletro-cute (muscoli, ossa, tegumenti)





patologie neurologiche (sistema nervoso centrale
e periferico; N.B.: non comprende la demenza)



patologie endocrine e metaboliche
(include diabete, infezioni, sepsi, stati tossici)



patologie psichiatriche-comportamentali (include
demenza, depressione, ansia, agitazione, psicosi)









1 = compromissione assente; 2 = lieve (c’è ma non interferisce con la normale attività, trattamento
non necessario, prognosi eccellente: es. ernie, emorroidi…); 3= moderata (interferisce con la normale
attività, trattamento necessario, prognosi buona: es. colelitiasi, diabete, fratture…); 4= grave (produce
disabilità, trattamento indilazionabile, prognosi incerta: es. cancro operabile, scompenso cardiaco…); 5=
molto grave (mette a rischio la sopravvivenza, trattamento urgente, prognosi grave: es. IMA,
emorragia G.I., stroke...).
RISULTATI:
Indice di Severità: ___________
(media dei punteggi delle prime 13 categorie, escludendo le patologie Pschiatrichecomportamentali).
Indice di Comorbidità: ___________
(n. delle categorie in cui si ottiene un punteggio  3, escluse le patologie psichiatrichecomportament.).
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SCALA DI KARNOFSKY
Per la valutazione del malato oncologico
Normale attività; non evidenzia malattie
100
Capace di svolgere una normale attività; segni minori di malattia
90
Normale attività con sforzo; qualche segno di malattia
80
Autosufficiente; inabile a svolgere una normale attività lavorativa
70
Richiede assistenza occasionalmente, ma è in grado di adempiere alla maggior parte delle
proprie necessità
60
Richiede assistenza particolare e frequente intervento medico
50
Inabile; richiede speciali cure ed assistenza
40
Gravemente inabile; l’ospedalizzazione è indicata anche se la morte non è imminente
30
Molto malato; ospedalizzazione e terapie di supporto necessarie
20
Moribondo; processi fatali rapidamente ingravescenti
10
Morto
0
INDICE DI KARNOFSKY:
Pag. 32 di 35
SCALA DI BRADEN
Pag. 33 di 35
BIBLIOGRAFIA

Scaccabarozzi G., Peruselli C., Colombo C., (1999), Il Servizio di Cure domiciliari dell’ASL
di Lecco: modello organizzativo e risultati nel Distretto di Merate, Tendenze Nuove, 3: 3035

Marinari M., Scaccabarozzi G, (1995), L’assistenza domiciliare per le cure palliative
nell’Azienda USSL 8 di Merate, Quaderni di cure Palliative, 1: 39-42

Scaccabarozzi G., Lovaglio P., Limonta F. et al. “Progetto finanziare i costi per la long term
care- UO n.2 Asl Lecco. Edizione a cura Asl di Lecco (www.asl.lecco.it) Ricerca finalizzata
ex art 12, 2005: 1-123.

Scaccabarozzi G., Lovaglio P., Limonta F. et al “La remunerazione delle attività di
assistenza domiciliare “ in “La remunerazione delle attività sanitarie: caratteristiche attuali e
ipotesi evolutive” a cura di Nicola Falcitelli e Tommaso Langiano, il Mulino, Collana
Fondazione Smith Kline: Management, economia e politica sanitaria, pagg. 89-118, 2006.

Giunco F., “Cura e Assistenza a domicilio”. Edizioni UTET, Divisione Scienze Mediche,
2005
Ministero della Salute:
 “Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare e degli interventi ospedalieri a
domicilio” della Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei Livelli essenziali
di assistenza -2008

“Progetto Mattoni Assistenza primaria e prestazioni domiciliari”, Documento
Sperimentazione della scheda “Flusso informativo nazionale: Prestazioni domiciliari, 24
ottobre 2005

Comitato Ospedalizzazione Domiciliare: “Caratterizzazione dei servizi di Cure Domiciliari“

Comitato Cure Palliative: “Il modello organizzativo per la realizzazione della rete di cure
palliative”

Commissione Stato Vegetativo e Stati di Minima Coscienza: Documento Conclusivo

Commissione per lo studio delle problematiche concernenti la diagnosi, la cura e
l’assistenza dei pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica: Rapporto di Lavoro
Pag. 34 di 35
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