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provaci ancora - Federazione Italiana Tennis

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provaci ancora - Federazione Italiana Tennis
Anno VIII - Numero 9 settembre 2011 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI
PIA 2011-2012
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A UN PASSO DALLA STORIA
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il fondo
La gallina dalle uova di ottone
DI
GIANCARLO BACCINI
L’
L’età dell’oro sta per finire? La domanda sorge
spontanea dopo gli Us Open. Flushing Meadows ha infatti avvalorato le sensazioni che da
qualche tempo guizzano, più o meno coscientemente, fra i neuroni di osservatori e appassionati. L’attenzione mediatica resta elevatissima,
gli stadi sono più pieni che mai, i record di audience televisiva vengono battuti di giorno in
giorno. Eppure…
Eppure è netta l’impressione che la stratosferica elevazione degli standard di gioco – mentali
prima ancora che atletici e tecnici – prosciughi
maledettamente in fretta energie e talento dei
newcomers, impedendo quel ricambio al vertice che è necessario per apportare al Gioco la
linfa della Novità.
Il discorso vale tanto per il tennis maschile
quanto per quello femminile. Con una differenza non da poco: fra gli uomini la mancanza di
Novità perpetua, bene o male, il regno dei soliti
quattro. Sono ormai sei-sette anni che, prima
grazie a Nadal e Federer e poi grazie a Djokovic, mangiamo aragosta. E sebbene alla fin fine
anch’essa finisca per stufare, l’aragosta sempre
aragosta rimane. Fra le donne, invece, il declino delle Williams e delle belghe ha generato il
caos, con vincitrici di Slam che al torneo successivo perdono al primo turno e una numero 1
del mondo incapace di aggiudicarsi un torneo
“vero”, con tenniste a stento comprese fra le
prime 100 della classifica WTA che raggiungono i turni decisivi degli Slam, e con un gioco di
qualità, anche estetica, davvero molto bassa.
Il tutto complicato da un fenomeno che sta
raggiungendo proporzioni preoccupanti: quello dei ritiri a match in corso (ben 17 negli US
Open!). Qui si tratta, a mio parere, assai più
di malcostume che di traumi da iper-attività.
Un tempo un giocatore che non stava troppo
bene ci teneva comunque a ultimare la partita
Super 3 Tennis
per rispetto nei confronti dell’avversario e del
pubblico. Oggi invece c’è chi ci marcia, decidendo di drammatizzare il primo doloretto non
appena diventa chiaro che il risultato non è recuperabile. Infatti la maggior parte dei ritirati si
presenta pimpante al torneo successivo, come
se niente fosse, senza che chi dovrebbe tutelare
la regolarità del gioco e il rispetto dei suoi valori
senta minimamente il bisogno di intervenire.
Quasi tutti – in particolare i giocatori – attribuiscono la principale responsabilità di queste negatività al “calendario”, cioè all’eccesso di attività
che secondo loro contraddistinguerebbe il tennis
moderno. Ma il calendario è lo stesso da decenni
e, anzi, nelle ultime stagioni è già stato sensibilmente mutilato. Così come si è ridotta l’obbligatorietà della presenza dei top players nei tornei
più importanti, con ATP e WTA che garantiscono
gli organizzatori in minor misura pur imponendo
loro di aumentare vertiginosamente i montepremi di anno in anno a dispetto della profonda crisi
che sta attanagliando l’economia occidentale.
Per cui a me sembra evidente che i veri problemi stiano a monte, e investano più l’area eticotecnica che quella organizzativa. Voglio dire
che è l’intero modello del tennis d’oggi, tanto
lontano dai Gesti Bianchi delle origini da sembrare un altro sport, che andrebbe rivisitato, a
cominciare dai valori che vengono insegnati ai
nelle scuole tennis e in famiglia per finire con
i materiali e le superfici. Chiaro che niente di
tutto questo accadrà, specie in una disciplina
che ha il non invidiabile primato di essere l’unica al mondo gestita dalle associazioni sindacali
dei giocatori (istituzionalmente assetate di una
cosa sola: i soldi) anziché da un’autorità sportiva super partes. Eppure mi sembra impossibile
che nessuno si accorga come fra le uova deposte da questa povera, super stressata gallina, ce
ne sia più di una che è di ottone anziché d’oro.
dal 1973
Maestri nel campo
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SU QUESTO NUMERO
Le rubriche
6 US Open
15 IL PROCESSO
Un brusco risveglio
DEL MESE
Talenti sbocciati tardi?
10 US Open
17 LARGO AI GIOVANI
Il grande caos
Andrea Stucchi
20 Vita da circolo
19 IL DOTTOR
Sport alternativi… ma non troppo
22 L’angolo tecnico
26 Focus: Pia 2011 - 2012
La scuola tennis? Scegliamola così
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46 PROMOSSI
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La scatola magica
A QUESTO NUMERO:
45 OTTOBRE 2011
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28 Panorama
HANNO COLLABORATO
24 MAESTRI
La specializzazione
La tensione che conta
32 La voce delle Regioni
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Super 5 Tennis
Le pagelle
di Giancarlo Baccini
Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004
dell’ 8 gennaio 2004
La rivista non è in vendita in edicola
e viene spedita in abbonamento
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non pubblicati, non si restituiscono.
us open
Un brusco
risveglio
A New York abbiamo vissuto due settimane di grandi emozioni, ma l’edizione 2011
dello Slam americano resterà per i colori azzurri quella dei grandi rimpianti.
Flavia Pennetta ha messo ko Maria Sharapova nel maestoso Arthur Ashe Stadium,
ma ha poi mancato sul più bello l’appuntamento con una storica semifinale, mentre
Francesca Schiavone ha fatto vedere il suo tennis spettacolo solo a tratti.
Abbiamo però scoperto una coppia d’oro: Fabio Fognini e Simone Bolelli
in semifinale di doppio come Gianni Cucelli e Marcello Del Bello nel lontano 1949
DI
ANGELO MANCUSO
N
NEW YORK - La città dai mille colori, delle
luci sfavillanti, dell’esagerata e multirazziale
Times Square, delle strade e dei locali che
non dormono mai, della pioggia, degli uragani, per noi è diventata quella delle emozioni, dei brividi, dei set point e match point
annullati, ma anche dei grandi rimpianti.
Sono state due settimane intense, vissute
con il fiato sospeso: gli US Open per un momento si sono colorati di un azzurro intenso,
rimasto però incompiuto.
Sì, perché resta il grande rammarico di una
storica semifinale sfumata sul più bello,
quando sembrava lì a portata di mano, anzi
di racchetta. Quella di Flavia Pennetta, protagonista sino al match dei quarti contro la
giovane tedesca Angelique Kerber, mai così
avanti in uno Slam, di un torneo straordinario in cui aveva messo alla porta prima la
principessa di ghiaccio Maria Sharapova (63
36 64), favorita numero tre, poi la tosta cinese Shuai Peng (64 76) al termine di un match
epico, che ricorderemo a lungo. Quattro set
point di fila annullati nel tie break del secondo set con un caldo umido terribile, che non
ti faceva respirare. Flavia contro la Peng è
stata più forte di tutto: del caldo pazzesco,
della rivale solida come poche, dell’arbitro
Flavia Pennetta
in azione. Sopra:
l’azzurra firma autografi
sull’Arthur Ashe Stadium
dopo aver eliminato
Maria Sharapova
Super 6 Tennis
Il disappunto di Flavia Pennetta
durante il match di quarti di
finale contro la tedesca Kerber
che sul 6-5 del secondo set le ha dato sullo
30-0 un inspiegabile warning solo perché al
termine di uno scambio durissimo l’azzurra si
era fermata vicino ai teloni di fondo campo
in preda a conati di vomito, del fallo di piede
sulla seconda che le è stato chiamato immediatamente dopo, quasi una provocazione.
Già due anni fa la brindisina era stata protagonista di un match incredibile quando aveva annullato alla russa Vera Zvonareva, addi-
rittura sei match point. Flavia ama New York,
Flushing Meadows è il suo Slam, ma anche
questa volta si è fermata nei quarti, a un passo dalla storia. Nel 2008 e nel 2009 però le
avversarie erano Dinara Safina (all’epoca nu-
Simone Bolelli e Fabio Fognini con il tedesco Petzschner e l’austriaco Melzer (poi vincitori del titolo) prima della semifinale di doppio.
A destra: Francesca Schiavone e la russa Anastasia Pavlyuchenokova: l’azzurra ha ceduto in tre set dopo aver vinto il primo
Super 7 Tennis
primo piano
mero uno) e Serena Williams. Questa volta
contro la sorpresa Kerber sognare non era
vietato. Invece il risveglio è stato brusco.
Due giorni con il naso all’insù in attesa che
la pioggia, caduta ininterrottamente su New
York per oltre 48 ore, concedesse una tregua e finalmente in campo. Primo set perso
64, 4-2 sotto nel secondo: sembrava finita.
Invece ecco l’orgoglio di Flavia: rimonta con
un parziale di 7 giochi a 1: 64 per l’azzurra,
3-1 nella terza e decisiva partita. Ma lì qualcosa si è spezzato: 5 game consecutivi della
Kerber e addio semifinale.
Un brusco risveglio, dicevamo, come se ci
avessero strappato dalle mani un bel gioco
proprio quando cominciavamo a divertirci, a
sognare. Gli occhi rossi di Flavia in conferenza stampa erano un po’ anche i nostri. Eppure proprio lei ha consolato noi: “Su ragazzi,
non è una tragedia, si va avanti…”. E poi:
“Era una bella opportunità, lo so bene, ma
sicuramente ne avrò altre. Se sono arrivata
a questo punto posso farlo ancora”. Giusto,
ma che rabbia…
La Pennetta non è dunque riuscita a eguagliare la semifinale ottenuta da Corrado BaSopra: Simone Bolelli e Fabio Fognini. A
sinistra: Sara Errani e Roberta Vinci. Per
le due azzurre, vincitrici quest’anno di tre
titoli Wta, primi quarti di finale in coppia
in un torneo dello Slam
razzutti agli US Open (ma allora si giocava
ancora a Forest Hills) nel 1977, quando l’attuale capitano azzurro di Coppa Davis e Fed
Cup raggiunse appunto le semifinali (fu battuto da Connors). Per trovare una tennista
italiana in semifinale agli US Open bisogna
tornare indietro fino al 1930, quando Maud
Levi Rosenbaum Blumenthal si arrese all’americana Anna Harper. La Rosenbaum Blumenthal era però nata a Chicago ed assunse
la nazionalità italiana dopo aver
sposato nel 1927 il barone italiano
Giorgio Di Giacomo Levi.
L’altro rimpianto americano è legato alla Schiavone. Dopo i quarti
dello scorso anno, quando aveva
conquistato i newyorkesi con il suo
tennis champagne, con i suoi colpi
ad effetto, compreso quello sotto
le gambe alla Federer, con la sua
grinta che ti contagia, Francesca
questa volta non ha espresso il
suo miglior tennis. O meglio, lo ha
fatto solo a tratti, come lei stesso
ha ammesso: “Gioco due punti su otto e
questo livello non basta, non è sufficiente,
devi essere più continua. Molto più continua
per poter arrivare in fondo ad uno Slam,
per poter aspirare a vincerlo. Io so di avere questo di più, è che in questo momento
non riesco ad esprimerlo e non so perché…
Ma lo scoprirò, sono testarda, curiosa e non
mi arrendo”. Ed infatti già il giorno dopo il
ko negli ottavi era sui campi di allenamen-
Super 8 Tennis
to di Flushing Meadows a sudare. Del suo
torneo restano nella memoria quel match
point annullato alla modesta sudafricana
Chanelle Scheepers al terzo turno e poi la
sfida con più ombre che luci negli ottavi
contro la giovane Anastasia Pavlyuchenkova, proprio l’avversaria che aveva battuto
sempre a New York nel 2010 con un netto
63 60 e che aveva eliminato qualche mese
fa nei quarti al Roland Garros in tre set (16
75 75), ma dopo essere stata sotto 61 4-1.
Questa volta è andata male: 57 63 64, ma
quanto pesa quel doppio fallo sul vantaggio
pari del terzo set, quando il punteggio era
di 5-4 a favore della rivale e l’azzurra aveva
già annullato due match point. E ora la corsa
al Masters di Istanbul diventa più dura. “Nel
primo set io ho giocato male - ha raccontato
a menta fredda Francesca - la mia avversaria
malissimo… Nel secondo io sempre male,
lei discretamente. Nel terzo lei è stata consistente, ha fatto il suo, ma io non ho alzato
il livello. Quando mi batte un’avversaria che
dimostra di essere più forte io sono la prima
ad ammetterlo… Stavolta non è stato così ed
è questo che mi fa rabbia. Mi fa male uscire così da uno Slam, sono i tornei che amo
giocare”. Risultato: con la Pennetta ancora in
corsa, è sfumato per il tennis italiano femminile la chance di avere per la prima volta due
giocatrici contemporaneamente nei quarti
di un torneo dello Slam. In campo maschile
I RISULTATI DEGLI AZZURRI
è successo invece due volte: nel 1960 Nicola
Pietrangeli vinse al Roland Garros e Orlando
Sirola si fermò in semifinale, nel 1973, sempre
a Parigi, Adriano Panatta fu sconfitto in semifinale e Paolo Bertolucci nel quarti.
L’ingresso nella storia del tennis azzurro è
arrivato in punta di piedi. Fabio Fognini e Simone Bolelli sono arrivati sino in semifinale
agli US Open battendo nei quarti un’ottima
coppia come quella formata dallo svedese
Robert Lindstedt (l’anno scorso a Lidkoping
ci bettè nel doppio decisivo) e il rumeno
Horia Tecau (16 76 64). Bolelli e Fognini, un
doppio d’oro, come quello composto da
Gianni Cucelli e Marcello Del Bello, che nel
1949 si issarono proprio fino alle semifinali
a New York sconfitti da Sedgman/Worthington per 63 63 64. L’ultima semifinale in uno
Slam era datata invece 1967, al Roland Garros, quando Nicola Pietrangeli e Martin Mulligan furono poi sconfitti per 63 36 62 61 da
Emerson/Fletcher.
Anche qui però resta il rammarico di una
semifinale che poteva finire con un risultato
diverso contro la coppia vincitrice a Wimbledon nel 2010, quella composta dall’austriaco Jurgen Melzer e dal tedesco Philipp
Petzschner, due ottimi singolaristi che formano anche una delle più forti coppie del
circuito. Lo hanno dimostrato contro i due
azzurri, che però, con un pizzico di attenzione e di fortuna in più nel terzo set, avrebbero potuto centrare una finale storica agli
US Open, se si tiene conto che l’unico titolo
azzurro di doppio in uno Slam lo hanno conquistato Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola nel 1959 a Parigi battendo gli australiani
Emerson-Fraser per 63 62 14-12.
Rammarico sì, ma la certezza di aver scoperto una grande coppia anche in chiave azzurra, tenuto conto della giovane età di Fabio
e Simone. Competitivi ai massimi livelli nei
tre tornei giocati insieme: vittoria a Umag,
semifinale a Roma e agli US Open. “Abbiamo iniziato a giocare insieme quasi per caso
- ha confessato Fognini - ci era capitato al
challenger di Napoli, poi il capitano (Corrado Barazzutti, ndr) ci ha chiesto di giocare
insieme agli Internazionali d’Italia e l’esperimento ha funzionato”.
Un ruolino di marcia da grande doppio. “Sicuramente - ha aggiunto Bolelli - dobbiamo
migliorare nel gestire i punti nei momenti
decisivi, come l’inizio del terzo set contro
Melzer e Petzschner, anche se su qualche
palla ci è girata male… Siamo soddisfatti e
continueremo a giocare insieme”. Per la felicità di capitan Barazzutti.
Ma le buone notizie per il doppio azzurro
non finiscono qui. Gli US Open hanno lancia-
SINGOLARE MASCHILE
Primo turno
Potito Starace (ITA) b. Michael
Berrer (GER) 64 46 63 62
Flavio Cipolla (ITA) b. Kei Nishikori (JPN) 64 62 ritiro
Fabio Fognini (ITA) b. Horacio
Zeballos (ARG) 57 64 76 (4) 64
Juan Monaco (ARG) b. Andreas Seppi (ITA) 76 (1) 62 62
(18) Juan Martin Del Potro
(ARG) b. Filippo Volandri (ITA)
63 61 61
Secondo turno
22) Alexandr Dolgopolov
(UKR) b. Flavio Cipolla (ITA) 60
75 26 57 64
(9) Tomas Berdych (CZE) b. Fabio Fognini (ITA) 75 60 60
Nicolay Davydenko (RUS) b.
Potito Starace (ITA) 62 64 75
DOPPIO MASCHILE
Primo turno
Simone Bolelli/Fabio Fognini
(ITA) b. Carlos Berlocq (ARG)/
Lukas Rosol (CZE) 76 (3) 46 64
Daniele Bracciali/Potito Starace (ITA) b. Frantisek Cermak
(CZE)/ Filip Polasek(SVK) 64 64
David Marrero/Andreas Seppi
(ESP/ITA) b. Arnaud Clement/
Lukas Dlouhy (FRA/CZE) 64
76(7)
Secondo turno
Simone Bolelli/Fabio Fognini
(ITA) b. Ivo Karlovic/Frank Moser (CRO/AUT) 76 (3) 63
Daniele Bracciali/Potito Starace (ITA) b. Denis Istomin/
Mikhail Kukushkin (UZB/KAZ)
64 63
David Marrero/Andreas Seppi
(ESP/ITA) b. Michael Kohlmann/Alexander Waske (GER)
64 75
Terzo turno
Simone Bolelli/Fabio Fognini
(ITA) b. (15) Xavier Malisse/
Mark Knowles (BEL/BAH) 75 64
(7) Robert Lindstedt/Horia
Tecau (SWE/ROU) b. Daniele
Bracciali/Potito Starace (ITA)
76 (4) 76 (3)
David Marrero/Andreas Seppi
(ESP/ITA) b. (3) Michael Llodra/
Nenad Zimonjic (FRA/SRB) 76
(4) 64
Quarti
Simone Bolelli/Fabio Fognini
(ITA) b. (7) Robert Lindstedt/
Horia Tecau (SWE/ROU) 16
76(7) 64
(9) Jurgen Melzer/Philipp
Petzschner (AUT) b. David
Marrero/Andreas Seppi (ESP/
ITA) 61 62
Semifinali
(9) Jurgen Melzer/Philipp
Petzschner (AUT/GER) b. Simone Bolelli/Fabio Fognini
(ITA) 64 67(3) 61
SINGOLARE FEMMINILE
Primo turno
(15) Svetlana Kuznetsova (RUS)
b. Sara Errani (ITA) 75 61
(18) Roberta Vinci (ITA) b. Irina
Camelia Begu (ROU) 63 64
(7) Francesca Schiavone (ITA)
b. (q) Galina Voskoboeva (Kaz)
63 16 64
(26) Flavia Pennetta (ITA) b.
Aravane Rezai (FRA) 64 61
(q) Romina Oprandi (ITA) b.
Melanie Oudine (USA) 60 76
(7)
Coco Vandeweghe (USA) b.
Alberta Brianti 75 63
Anabel Medina Garrigues
(ESP) b. (q) Karin Knapp (ITA)
67 (4) 64 63
Secondo turno
(7) Francesca Schiavone (ITA)
b. Mirijana Lucic (CRO) 61 61
Roberta Vinci (ITA) b. Alize
Cornet (FRA) 62 63
(26) Flavia Pennetta (ITA) b. (q)
Romina Oprandi (ITA) 60 63
Terzo turno
(7) Francesca Schiavone (ITA)
b. Chanelle Scheepers (RSA)
57 76 (5) 63
(10) Andrea Petkovic (GER) b.
to ad altissimi livelli anche una coppia azzurra al femminile, Sara Errani e Roberta Vinci
(la tarantina, proprio a Flushing Meadows,
vanta una semifinale in doppio nel 2001 in
coppia con la francese Sandrine Testud). Nel
2011 avevano già conquistato tre titoli (Hobart, Pattaya City e Palermo), a New York si
sono fermate solo ai quarti (prima volta così
in alto in uno Slam) battendo per (46 75 62)
Super 9 Tennis
Roberta Vinci (ITA) 64 60
(26) Flavia Pennetta (ITA) b.
(3) Maria Sharapova (RUS) 63
36 64
Quarto turno (ottavi)
(17) Anastasia Pavlyuchenkova
(RUS) b. (7) Francesca Schiavone (ITA) 57 63 64
(26) Flavia Pennetta (ITA) b.
(13) Shuai Peng (CHN) 64 76(6)
Quarti
(26) Flavia Pennetta (ITA) c.
Angelique Kerber (GER)
DOPPIO FEMMINILE
Primo turno
(1) Kveta Peschke (CZE)/Katarina Srebotnik (SLO) b. Alberta
Brianti (ITA)/Maria Kondatrieva
(RUS) 61 63
Francesca Schiavone (ITA)/Dominika Cibulkova (SVK) b. Johanna Larsson (SWE)/Jasmin
Woehr (GER) 61 75
(15) Sara Errani/Roberta Vinci
(ITA) b. Shuko Ayoama (JPN)/
Anastasia Yakimova (BLR) 62 61
(2) Flavia Pennetta/Gisela
Dulko (ITA/ARG) b. Alison
Riske/Sloane Stephens (USA)
63 60
Secondo turno
Alla Kudryavtseva/Ekaterina
Makarova (RUS) b. Francesca
Schiavone (ITA)/Dominika Cibulkova (SVK) ritiro
(15) Sara Errani/Roberta Vinci
(ITA) b. Anastasia Sevastova/
Shuai Zhang (LAT/CHN) 60 64
(2) Flavia Pennetta/Gisela Dulko ITA/(ARG) b. Sofia
Arvidssson/Vera Dushevina
(SWE/RUS) 64 61
Terzo turno
(15) Sara Errani/Roberta Vinci
(ITA) b. (2) Flavia Pennetta/Gisela Dulko (ITA/ARG) 46 75 62
Quarti
Daniela Hantuchova/Agnieszka Radwanska (SVK/POL) B.
(15) Sara Errani/Roberta Vinci
(ITA) 61 76 (3)
al terzo turno Flavia Pennetta e l’argentina Gisela Dulko, vincitrici quest’anno agli
Australian Open e coppia numero uno del
mondo nel 2010, stagione in cui hanno vinto anche il Masters di Doha. Un derby, visto
che anche la Dulko è ormai “romana”: Gisela si è infatti trasferita nella Capitale per
seguire il marito Fernando Gago, calciatore
argentino che gioca con la Roma.
us open
Il grande caos
Nato male per colpa del ciclone Irene, il torneo newyorkese è proseguito
all’insegna dei terremoti, dei ritiri, della pioggia, dell’indisciplina del pubblico, della
disorganizzazione e della caduta di ogni pronostico in campo femminile, dove ha
vinto la Stosur su una furibonda Serena. A riscattarne l’immagine, e a renderlo
indimenticabile, ci ha pensato Djokovic, che prima ha annullato due match-point a
Federer in semifinale e poi ha schiantato Nadal per la sesta volta sulle sei del 2011
Dal nostro inviato
GIOVANNI DI NATALE
N
NEW YORK - Il terzo sigillo di Djokovic. Il
viso affilato e invecchiato di Nadal, l’ex indomabile enfant prodige le cui certezze sono
state una volta per tutte sgretolate dal serbo. Federer impietrito dopo aver dissipato,
per il secondo anno consecutivo, due match
point e il mito del proprio talento contro
lo stesso Djokovic, in semifinale.La lacrime
commosse di Samantha Stosur davanti alla
giunonica Serena Williams mummificata.
Facce che raccontano da sole gli Us Open
2011, un racconto spietatamente lineare
in campo maschile, con la gelida conferma
delle gerarchie consolidate, e costellato di
previsioni sbagliate e risultati a sorpresa in
campo femminile.
Solo una distrazione nel terzo set, in cui è
stato avanti di un break prima di cederlo al
tie-break, ha impedito a Djokovic di infliggere a Nadal la più umiliante delle sei sconfitte che quest’anno ha patito per mano sua.
Il 2011 di Nole è ormai nella leggenda del
tennis: all’indomani del trionfo di Flushing
Meadows aveva vinto, oltre ai tre quarti di
Slam (gli è mancato Parigi, dove ha perso in
semifinale con Federer), 64 dei 66 incontri
sin lì disputati.
Fra le donne tutti si aspettavano il ritorno
al successo di “Miss Slam” Serena, la grande favorita, la riscossa americana nell’anno
del decimo anniversario dell’attentato alle
torri gemelle. Ma il lieto fine non c’è stato.
Visto che Serena ha perso, e malamente, la
sua quarta finale Slam su diciassette, finale
Uno dei tanti stop per pioggia degli US Open 2001. Federer e Tsonga attendono una decisione dell’arbitro
giocata proprio l’11 settembre dopo una
cerimonia commemorativa. Partita che le è
costata anche l’ennesima multa per violazione del codice di comportamento. Sconfitta
e multata.
Onore alla vincitrice, comunque. Etichettata
per anni come una “incompiuta”, per la sua
fragilità emotiva nei match più importanti,
ecco che Sam Stosur ha stupito. Ha vinto.
Per la prima volta uno Slam. Brava Samantha, che per passaporto è erede lontana di
Evonne Goolagong. Brava. Per lei questa
edizione del torneo resterà un ricordo indelebile. Il più bello legato al tennis. Non sarà,
però, per tutti così.
Super 10 Tennis
Djokovic a parte, insomma, gli ultimi Us
Open saranno sì ricordati a lungo, ma non
per quello visto sul campo. Un torneo nato
male e finito peggio. Tra timori e paure per
uragani e terremoti. Tra ritiri eccellenti e
pioggia battente. Tra campi allagati e altri
inagibili. La vittoria del caos sull’ordine.
La “perfezione” americana questa volta ha
fatto acqua, tanta acqua. Colpita dal cielo
e dalla terra, o meglio dal cemento. Perché
la pioggia caduta su Flushing Meadows ha
addirittura reso inagibile il campo del Louis Armstrong, lo stadio che fino al 1996 ha
ospitato le finali degli US Open. Una crepa a
ridosso della linea della base. Uno spiraglio
Nella foto grande l’Arthur Ashe Stadium sotto la
pioggia Uno dei tanti stop per pioggia degli US Open
2001. A sinistra: Federer e Tsonga attendono che
l’arbitro decida se si può giocare sul campo umido.
Dopo la sospensione del match Roddick-Ferrer
il secondo centrale di Flushing Meadows è stato
dichiarato inagibile. Sopra: Il nuovo Centre Court di
Wimbledon con il tetto scorrevole
millimetrico che ha trasformato il campo in
una spugna. Ad ogni passo ecco rispuntare l’acqua, come se piovesse anche con il
sole. Impossibile giocare, nonostante lo
spiegamento di macchine asciugatrici e di
raccattapalle con teli e scope. Un colpo da
ko all’immagine del torneo. Un fallimento
arrivato in diretta televisiva. Ed Andy Roddick e Caroline Wozniacki, numero 1 del
mondo, costretti a giocare i rispettivi match
di ottavi e quarti addirittura sul court 13, che
nella scala gerarchica dell’impianto americano è l’ultimo tra gli show court (appena 584
posti); mentre Flavia Pennetta e Angelique
Kerber disputavano il proprio quarto di fi-
nale sul nuovo e defilato campo 17 (2800
posti), non certo un teatro del tennis. Scene
difficili da vedere in uno Slam. Il punto più
alto di questa escalation di disastri, o forse
il più basso, dipende dai punti di vista. Kerber che potrà sì vantarsi di aver raggiunto
la semifinale di uno Slam, ma che non potrà
dire di aver conosciuto l’emozione dell’Artur
Ashe, visto che anche la semifinale contro
la Stosur non è stata giocata sul “centrale”
newyorchese, ma nel più umile Grandstand.
Una piccola soddisfazione personale che le
è stata negata.
Tutto questo, però, non era prevedibile alla
vigilia del torneo. Non sono stati fortunati
Super 11 Tennis
gli americani. Traditi dalla pioggia e dalle
previsioni meteorologiche, che mai come
quest’anno non hanno trovato riscontro
nella realtà. E pensando alla precisione degli specialisti di Wimbledon, il confronto
diventa addirittura impietoso pensando a
Nadal in campo per appena tre game contro Muller. Un Nadal ovviamente infuriato
per questo “trattamento”, perché tra il provare a “giocare a tutti i costi” e l’ammettere
la vittoria del maltempo sul programma di
gioco è spesso preferibile la seconda scelta,
almeno secondo i top-player.
Certo non è stato bello assistere a due giorni
di ombrelli e pozzanghere. Due giorni di in-
primo piano
Novak Djokovic
in azione e, a sinistra
con la coppa
del vincirore.
Sotto: Rafa Nadal
Super
Tennis
certezze, per tutti. Con i giocatori costretti a
fare attivazione muscolare a più riprese per
assecondare la speranza della direzione del
torneo di scendere in campo per allentare
la morsa di una programmazione risultata
ben presto ingestibile. Attesa che ha spezzato concentrazione e continuità, stancando
nervi e tenuta mentale; come successo purtroppo a Flavia Pennetta che ha passato una
giornata intera tra spogliatoio e palestra alla
vigilia del match più importante dell’anno. E
come lei anche le altre sette giocatrici protagoniste dei quarti di finali. Due giorni da
dimenticare per i giocatori e per il pubblico,
che oltre al danno ha subito anche la beffa
di non ricevere alcun rimborso per i ticket.
Perché a New York il rischio atmosferico è
tutto a carico dello spettatore. Così quella
che normalmente è una festa del tennis,
con musicisti in ogni angolo e bancarelle
di souvenir sparse per l’impianto, è diventata una desolata distesa
di emozioni incompiute e
aspettative deluse. Anziché uno Slam è sembrato
di vedere un piccolo mercatino bagnato, un’occasione di shopping sotto
la pioggia. Non sarà facile
dimenticare in fretta. Sfortuna certo, ma non solo.
Sia per la crepa sia per l’assenza di un tetto sull’Ashe.
Oggi è infatti pericoloso
non dotare gli stadi di una
copertura. Le esigenze
sono altre rispetto a venti
anni fa. I nuovi standard di
confort, legati anche alle
richieste delle televisioni,
esigono una copertura sul campo principale
a garanzia che lo show non si fermi, né con
la pioggia né con il caldo asfissiante come a
Melbourne. E se Wimbledon ha cambiato la
sua tradizione centenaria, aprendo di fatto
alla sessione serale (seppur non dichiarata),
è tempo che anche gli Us Open facciano
l’ennesimo passo in avanti nella loro storia.
Torneo che si vanta di essere “precursore”
di tante innovazioni, dal tie-break (inserito
nel 1970) all’hawk eye (dal 2006), dalla sessione serale (in programma dal 1975) all’equiparazione del prize money tra uomini e
donne (1973); ma che di fatto è rimasto indietro rispetto agli altri.
L’Artur Ashe, così maestoso con i suoi 24
mila posti a sedere (impianto più grande al
mondo), è all’improvviso diventato antico.
Bello ma non funzionale. Eppure è uno stadio relativamente nuovo, visto che è stato
Samantha Stosur ha conquistato
a New York il suo primo titolo
in un torneo dello Slam. Sotto
a sinistra: Roger Federer. A
destra: Serena Williams
inaugurato 14 anni fa. Ma senza tetto tutto passa in secondo piano, anche perché a
New York non ci sono teloni di protezione e
bastano poche gocce di pioggia per bloccare tutto. Il tetto è una necessità. Quella del
2011 è infatti la quarta finale consecutiva
giocata di lunedì. Una vera maledizione. Finire sempre di lunedì è un lusso che non ci
si può concedere, neanche con il faraonico
bilancio del torneo. Troppo alto il rischio di
perdere i soldi dei diritti televisivi, non è più
tempo di ritardare ancora la realizzazione
della copertura del Centrale. Sul discorso
tetto la federazione americana ha incassato
le polemiche e le proteste in silenzio. Ma
pare che qualcosa si stia muovendo sotto
traccia. “Un tetto sarà realizzato - ha assicurato il presidente dell’Itf Francesco Ricci Bitti
-. Ho già visto il progetto della federazione
americana. Non è ancora stato ufficializzato
Super 13 Tennis
e reso esecutivo, ma non c’è dubbio che
nel giro di massimo dieci anni l’impianto
di Flushing Meadows sarà all’altezza delle
aspettative”. Una speranza che i giocatori
si augurano non venga disattesa.
E allora, quando arriverà il desiderato tetto,
l’acqua del 2011 sarà ricordata con simpatia.
Così come le facce dei tanti adulti che nei
giorni di pioggia hanno affollato la SmashZone, l’area ludica per bambini, per giocare
come degli adolescenti; o le hostess riparate
sotto a un filo di plastica mentre cercano di
accogliere con un sorriso i pochi spettatori
giunti nelle giornate di pioggia. Sono gli Us
Open, una festa del tennis, lo Slam “a dimensione di spettatore”, dove l’ordine del
tennis e il caos camminano a braccetto per
rendere lo show indimenticabile, sperando
che l’acqua non bagni e sbiadisca i ricordi
legati al tennis.
il processo del mese
DI
PIERO VALESIO
FRANCESCA E FLAVIA IMPUTATE
Talenti sbocciati tardi?
C’è chi le accusa di aver raggiunto maturità e successi troppo in ritardo. La difesa controbatte che
hanno combattuto e vinto rappresentando un ottimo esempio da seguire per le loro colleghe
più giovani. Il verdetto: la corte le assove con formula piena e si scusa chiedendo loro un autografo
I
IMPUTATE, alzatevi. Schiavone Francesca e Pennetta Flavia
siete sotto processo da parte di
questo tribunale. Capisco che
la cosa di per sé possa sembrare assurda dopo le imprese di
New York, ma invece è proprio
a causa delle fauste giornate di
Flushing Meadows che vi ritrovate in questo ruolo. E’ successo
quello che è successo e il mondo tennistico e non è tornato a
parlare di noi tramite voi; o meglio dell’Italia per mezzo delle
vostre imprese, tra l’altro in un
momento in cui dell’Italia non
è che in giro si parli benissimo?
Ecco proprio questo è il punto
su cui verte la causa. Non potevate destarvi prima? Ma non
l’anno scorso o quello prima ancora: diciamo dieci anni prima
quando di anni ne avevate venti
e avreste potuto diventare le
regine del tennis mondiale? Non
avreste potuto regnare sul tennis
planetario per un decennio, vincendo Slam come se piovesse,
ergendovi al ruolo di avversarie
europee delle Williams e, già
che c’eravate, pure portacolori
di un tennis assai distante da
quello sparatutto delle Sorelle?
Un tennis fatto di invenzioni e
di grazia, di sorrisi mediterranei
e concretezza europea? Perché,
imputate Flavia e Francesca, siamo costretti a essere qui e assistere ad una fase 3 della vostra
carriera gloriosa e piena di entusiasmi ma pur sempre una fase 3:
e non invece a impazzire di gioia
perché due donzelle di vent’anni
stanno per imporre la loro legge
sul tennis planetario e magari anche allevando un esercito di altre
donzelle ancora bambine che
prolunghino il dominio azzurro
nel decennio successivo?
A sinistra Flavia Pennetta, a destra Francesca Schiavone
LA DIFESA
Questo processo è un’assurdità,
vostro onore. In primo luogo
perché si possono processare
le persone ma non il fato; e se
il succitato fato che tanto pesa
e tanta importanza ha sul mondo del tennis, ha deciso che
Pennetta e Schiavone dovessero raggiungere la loro maturità
agonistica in una fase più avanzata della loro vita questo ci deve
bastare come giustificazione. E
poi sappiamo bene che le nostre
due stelle mica sono sbocciate
dal nulla a trent’anni o quasi:
hanno combattuto e vinto prima
rappresentando anzi, in questo
modo, un ottimo esempio per le
loro colleghe più giovani: hanno
costruito la loro fortune giorno
dopo giorno, aereo dopo aereo,
viaggio dopo viaggio, torneo
dopo torneo. Avendo sempre
ben chiaro l’obiettivo davanti
agli occhi: riuscire a toccare il cielo non già con un lob di altezza
inusitata ma con il dito. Hanno
saputo aspettare, insomma: lezione preziosa e assai più utile
alle genereazioni più giovani di
quanto possano essere le storie
di ragazze sofferenti sbattute
da infante sui campi da tennis,
precocissime nei loro successi
e poi incapaci di costruire una
vita dopo quei successi. Una vita
destinata a cominciare a 25 anni,
magari. E voi volete processare
due così?
dessero il massimo dopo? Non
sarà che le giovanissime magari
vedendo le nostre due ottenere
grandi risultati a trent’anni, non
esprimeranno sotto i venti quella furia agonistica che invece è
oggi assolutamente necessaria
per sfondare?
LA SENTENZA
L’ACCUSA
Comprendiamo le motivazioni
dei una così accorata difesa: ma
la causa ha le sue motivazioni. Il
talento di Schiavone e Pennetta
è indiscutibile: con un talento del
genere a loro disposizione, tra
l’altro supportato da una volontà di ferro che non ha mai fatto
loro difetto, perché non hanno
ottimizzato quel talento e quella
volontà prima quando avrebbero potuto costruire una carriera
ancora più importante di quella
che poi hanno vissuto e stanno
vivendo? C’è stata forse una
certa dose di pigrizia italica? O
magari il desiderio di salvagaurdare la crescita psicofisica delle
nostre non premendo troppo
sull’acceleratore prima affinchè
Super 15 Tennis
Questa corte assolve le due
imputate scusandosi per aver
sottratto loro tempo prezioso
costringendole a presenziare in
questa aula. Virtuale ma pur sempre aula. Le ringrazia per essere
testimonianza di come si possa
essere “intorno a trent’anni”,
come cantava Locasciulli, e mantenere del inesausto il proprio
desiderio di combattere, soffrire
(vero Flavia?), alzare l’asticella
delle proprie prestazioni, elaborare i lutti derivanti dalla sconfitte e gioire dei successi come se
fossero i primi. Loro sì che hanno
tracciato la strada per le ragazze
più giovani, Scusate tanto Francesca e Flavia. Anzi, visto che
siete venute fino a qui che ne direste di farci un autografo?
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Posta ordinaria. Super Tennis di settembre 2011
largo ai giovani
DI
ROBERTO COMMENTUCCI
ANDREA STUCCHI
“L’Airone”
Lo scorso luglio la giovane promessa del tennis azzurro Andrea Stucchi è stato stroncato da una terribile
malattia a soli venti anni. Aveva iniziato a giocare a undici, dopo solo cinque aveva raggiunto la finale
europea Under 16. Dedichiamo questo ricordo ai genitori e a tutti quelli che gli hanno voluto bene
L
Li riconosci subito, basta un’occhiata. Sono speciali. Quelli che,
per qualche misterioso motivo,
qualsiasi cosa decidano di fare,
riescono in tutto, subito, senza
sforzo. Sono quelli che quando
li guardi, ti sorride il cuore, e
ti viene voglia di darti da fare.
Quelli che tutti vogliono imitare,
quelli che suscitano negli altri
pensieri positivi e sentimenti
costruttivi. Quelli che nel mezzo
di una discussione tra 20 persone, dicono solo 4 parole, a voce
bassa, calma, lo sguardo fermo,
occhi negli occhi, e mettono
tutti d’accordo. Quelli che, se
hai la fortuna di conoscerli, vai
cercare quando sei in difficoltà,
per un consiglio, per un aiuto.
Quelli di cui ricordi con piacere le parole, i gesti, il modo di
muoversi. Quelli a cui obbedisci
con letizia. Quelli che quando
ti sorridono, fanno spuntare il
sole. Sono i leader, sono quelli
che hanno il carisma, il misterioso dono degli dei.
Andrea Stucchi era uno di loro.
Lo conobbi in un pomeriggio
ventoso, quasi diciottenne.
Me ne avevano parlato bene.
“E’ uno tosto, caparbio. Ha lo
sguardo del giocatore, non conosce la paura”. Aveva iniziato
a giocare a tennis molto tardi:
undici anni, un’età che in genere, in quest’epoca di specializzazione precoce, non lascia
alcuna speranza di professionismo. Ma lui era speciale. In soli
cinque anni, era stato capace
di passare dalla SAT del Circolo Canottieri Roma alle vittorie
nei tornei Tennis Europe e alla
finale dei campionati europei
under 16, a Mosca, dove tra la
sorpresa generale aveva impe-
gnato severamente un talento
come Grigor Dimitrov. Quel pomeriggio ventoso gareggiava
nelle qualificazioni di un torneo
Future, al Circolo Tennis Eur. Mi
colpì il fatto che lui, romano,
fosse là accompagnato solo dai
genitori, senza la solita clàque
diseducativa e deleteria che in
genere, nei circoli della capitale,
circonda tutti quelli che ne tirano di là due di fila. L’avversario
era tosto. Tale Frayssinaux, 800
e passa del mondo. Il solito francese, tecnica perfetta, colpi puliti e lineari, arroganza transalpina. Il nostro era inferiore, molto
più inesperto e nettamente più
acerbo. Un fisico senza dubbio
eccezionale, l’azzurro. 1,90 di
statura, una rapidità notevolissima, quasi da brevilineo. Ma
anche una tecnica di spostamento ancora approssimativa,
una posizione in campo troppo
arretrata, un servizio buono ma
alla lunga prevedibile, un diritto
ballerino. Però Andrea stava lì,
lottava alla morte, con una de-
terminazione feroce, una concentrazione assoluta, una grinta
belluina. Una personalità debordante. E appena poteva, scatenava la sua arma migliore: un
rovescio a una mano elegante
ed efficace, anticipo e fluidità da
predestinato, con cui disegnava
il campo e faceva vedere le streghe all’avversario. Una battaglia
di tre ore e mezza, sfibrante,
di quelle che si vedono solo
nell’inferno del circuito future. Il
nostro la spuntò, di pura tigna,
64 al terzo. Sulla scia di quella
vittoria, Andrea conquistò il
suo primo punto Atp, entrando
in classifica mondiale proprio
il giorno del suo diciottesimo
compleanno. “Si certo, sono
contento. Ma non ho fatto nulla.
Devo imparare ancora tutto, di
questo mestiere. Migliorare la
tecnica, il fisico, l’approccio alla
gara. Non so ancora se voglio
fare il professionista. Ma di certo, una carriera nel circuito non
si improvvisa”. Questo mi disse,
quel giorno. Ed io stentavo a
Super 17 Tennis
credere che quel ragazzone con
la voce bassa, che ti trasmetteva
calma e serenità, avesse solo diciotto anni. Del resto, lui era così
in tutto, riusciva in tutto. Come
a scuola, una maturità classica
ottenuta a pieni voti, caso rarissimo nei nostri giovani agonisti. Come nelle scelte di vita,
sempre improntate a misura e
saggezza. L’esperienza spagnola, a Valencia, nell’accademia di
David Sanchez, durata circa un
anno e analizzata, ex post, con
la consueta lucidità: “Non mi
vedevo come un giocatore di
quantità. Continuando in quel
modo là, sarei magari riuscito
ad entrare nei primi 400-500
del mondo. Ma non avrei assecondato la mia natura. Io devo
giocare più avanti”.
Ed ecco il ritorno in Italia, l’incontro con il coach Simone Ercoli,
un rapporto subito strettissimo,
viscerale. Iniziava un lavoro di
completa rifondazione tecnica.
Servizio, diritto, gioco al volo.
E il solito, fantastico rovescio. In
allenamento, Andrea impressionava, ricordava tremendamente
un campione tedesco di qualche anno fa. Michael Stich, l’Airone. Il resto è storia di ieri. La
malattia, improvvisa, ingiusta,
crudele, mortale. Una lotta impari, impegnata con il consueto
coraggio, fianco a fianco con
i genitori e con Simone Ercoli,
uomo e amico prima che tecnico, incapace di staccarsi dal suo
capezzale, fino all’ultimo.
Addio Andrea, Airone azzurro.
Non dimenticherò mai la tua
precoce saggezza, la tua bella
testa pensante, le tue battute
mordaci e il tuo sontuoso rovescio lungolinea.
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il Dr Parra risponde
MEDICINA A BORDO CAMPO
Lo sport ad ogni età
permetteranno di valutare la sua idoneità fisica. Consiglio sempre di
praticare sport senza esagerare affinché l’attività motoria sia solo un
toccasana per il proprio corpo e non una fonte di stress.
C
aro Professore, nel corso di una partita di tennis, sulla terra rossa, durante una scivolata il piede si è bloccato ed ho avvertito un
forte dolore alla caviglia. Ho immediatamente interrotto il gioco e la
caviglia si è vistosamente gonfiata. Ho trattato la caviglia con ghiaccio e riposo totale. A distanza di un mese però ho ancora dolore
anche se il gonfiore è scomparso. Cosa mi consiglia? (R. O. – Venezia)
C
aro Professor Parra, sono un figlio preoccupato. Mio padre ha
quasi settanta anni e ha praticato da sempre la marcia. Da tre
anni un amico gli ha fatto scoprire il tennis. Non ci crederà ma ha abbandonato la marcia e non fa altro che giocare a tennis. Ci sono controindicazioni a questo sport per questa fascia di età oppure sono io
che mi preoccupo eccessivamente? La ringrazio per la sua risposta.
(A.S. – Ciampino (Roma))
Carissimo Lettore, non c’è affatto da preoccuparsi quando un padre,
preso dall’entusiasmo, decide di intraprendere, anche a quell’età,
un’attività sportiva. Mi preoccuperei quando in uno sportivo, qual è
suo padre, venissero meno tali desideri. Naturalmente, consiglio una
valutazione medica periodica che ne accerti l’idoneità fisica.
P
rof. Parra vorrei un suo consiglio. Sono un uomo di 63 anni. Pratico la corsa da anni e mi ritengo una persona con il fisico allenato.
Ultimamente però al termine dei miei allenamenti avverto un sempre
maggiore senso di stanchezza, cosa potrebbe essere? Può consigliarmi qualche esame specifico? Consideri che durante l’allenamento
non avverto alcun disturbo. (A.F. – Orbetello (GR))
Caro lettore, lo sport può essere praticato ad ogni età. Il mio consiglio è di affidarsi al proprio medico curante per programmare una serie di esami ematochimici e verificare il suo stato di salute. Tali esami
Carissimo lettore, probabilmente con il suo infortunio ha provocato
un lesione più o meno grave delle strutture legamentose. Ritengo
che debba intraprendere un’adeguata terapia, le suggerisco sedute
di laser terapia di potenza, per evitare uno stadio di instabilità dell’area interessata dall’infortunio (tibio tarsica).
E
gregio Professore, sono il classico tennista della domenica.
Nell’ultimo periodo ho iniziato a giocare con maggiore continuità, due, talvolta tre volte la settimana. Adesso però avverto un dolore
al gomito. Temo un’infiammazione del tendine. Quali esami mi consiglia? E soprattutto se fosse proprio un’infiammazione del tendine
come posso curarla? (F. R. – Palermo)
Gentile lettore, nel suo caso le consiglio di eseguire una ecografia
del gomito per valutare lo
stato delle strutture tendinee. Qualora l’esame risultasse negativo, consiglio
di eseguire una risonanza
magnetica per valutare lo
stato dell’articolazione del
gomito. Qualora si trattasse di una patologia a carico dei tendini, cosa molto
probabile, la terapia laser
di potenza è la terapia più
indicata.
Super 19 Tennis
vita di circolo
Sport
alternativi…
ma non troppo
Oltre alla palestra (o alla corsa) ci sono attività sportive complementari al tennis che
si possono svolgere nei club, divertendosi e allenandosi quasi senza accorgersene.
Stiamo parlando di: calcetto, ping pong o addirittura beach tennis…
Calcio a 5 (più comunemente Calcetto), tennistavolo (ping pong) e beach tennis sono attività sportive divertenti e complementari al tennis che possono essere praticate
Super 20 Tennis
I
di Danilo Manganaro
In piena stagione invernale si era parlato di
una preparazione fisica bivalente, buona per
destreggiarsi sulla terra rossa nel doppio
settimanale ma valida anche per i quattro
cinque week-end invernali sulle nevi, sci (o
tavola) ai piedi.
Ora l’estate è ormai alle spalle. L’appuntamento per la “prova costume” è oramai
rimandato all’anno prossimo. Oltre a una
corsa al parco, accantonando la palestra e
gli esercizi di stretching che ci aspettano per
tutto il “noioso” inverno, ci sono altri modi
(magari divertenti...) per tenersi in buona
condizione, non scadere fisicamente ma, anzi, darci una botta di vita utile a essere tennisticamente più pronti ad affrontare ogni
sfida a qualsiasi livello sia, da agonisti, giocatori di club, amatori o principianti?
Se le dimensioni del circolo lo consentivano,
sicuramente qualche anno fa uno dei campi
del vostro club è stato attrezzato per essere
anche un campo di calcetto (calcio a 5): bastano 9 amici e una palla. E poi si sa, in Italia,
“il pallone tira”.
Dal punto di vista della preparazione fisica, il
calcetto è un’ottima alternativa. E’ uno sport
anaerobico alattacido per il 70-80% con una
più bassa percentuale lattacida (quando le
pause si accorciano o scompaiono proprio).
Scatti e pause, come il tennis. A tratti più in-
tenso, ma si caratterizza comunque per movimenti brevi, veloci e non unilaterali, anzi a
360°. Fondamentali i cambi di direzione. E’
anche il calcetto uno sport di situazione in
cui conta parecchio la forza esplosiva (e per
questo la si allena anche praticandolo). Le
controindicazioni sono conosciute a tutti i tifosi di calcio: gli infortuni. Più nello specifico
i traumi da contrasto: distorsioni, contusioni o addirittura rotture; ginocchia e caviglie
sono a rischio. E in generale tendini e legamenti degli arti inferiori sono costantemente sollecitati, anche solo per gli spostamenti;
continui e più frequentemente a 360° (nel
tennis ci si muove prevalentemente a 180°).
Insomma, giocatelo senza inutile cattiverie e
vi farà solo bene.
Al circolo si possono facilmente trovare anche un paio di racchette, più piccole e più
leggere; un campo, più piccolo e “rialzato”;
una pallina, di solito bianca e decisamente
più leggera, e un avversario. Da sfidare, lo
avrete capito, a ping pong (o più correttamente a tennistavolo, sport olimpico).
Si impara di solito da bambini, poi forse il
tennis è sempre risultato un’estensione più
evoluta e considerata forse più difficile e impegnativa. Ma non è così.
Giocando a ping pong (anche non come
Tom Hanks in Forrest Gump) si allena la coordinazione oculo-manuale e il timing sulla
pallina; ovviamente da trasferire sul campo
nei club per tenersi in forma e addirittura migliorare la propria condizione in vista dei tornei
Super 21 Tennis
in terra con buon adattamento. Migliorerete in generale prontezza e in generale reattività; e, all’ennesima potenza rispetto a
tennis (e calcetto) la rapidità dei piedi. Altro
vantaggio la posizione corretta di gioco: nel
tennis e ancor di più nel ping-pong, vista la
velocità elevata e il ritmo di gioco (decisamente più alto) è meglio tenere sempre le
ginocchia leggermente piegate in avanti e
il baricentro più basso: un quarto di squat o
“posizione atletica” (o di attesa) per essere
più precisi.
Rispetto al calcio non ci sono controindicazioni eccessive, manca di fatto il contatto fisico con l’avversario. Ed è un bel vantaggio.
Occhio però a non giocare fino a un minuto
prima della vostra sfida a tennis: potreste,
almeno nei primi minuti, trovarvi spaesati
sulla terra rossa e con la vostra racchetta
da tre etti perché le dimensioni si dilatano
all’improvviso. Forse provato una volta può
essere anche un “esperimento” divertente:
alternare dieci minuti di ping-pong e dieci di tennis. Con una pizza in palio! D’altra
parte esiste anche uno sport chiamato...
racketlon.
Infine il beach tennis. L’estate è oramai terminata ma nel Centro e Sud Italia o sulle
isole si può ancora approfittare di qualche
bella giornata; senza contare che la sabbia si
sta diffondendo nei centri sportivi anche del
Nord. Alzi la mano chi non ha mai provato
in spiaggia i “racchettoni”. In realtà il beach
tennis è più impegnativo se non altro per la
presenza della rete, alta 1 metro e 70 centimetri. Anche qui per il semplice fatto che
si utilizzano racchetta (più leggera) e pallina
(depressurizzata) si lavora sulla coordinazione oculo-manuale. Ma è la presenza della
sabbia a dare una valenza molto positiva a
questo sport. In primo luogo si aumenta la
forza esplosiva degli arti inferiori; non è un
caso che sulla sabbia si preparino molti tennisti e in generale sportivi professionisti. In
secondo luogo si può allenare la propriocezione (da Wikipedia: “la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio
corpo nello spazio e lo stato di contrazione
dei propri muscoli, anche senza il supporto
della vista”). Significa abituarsi a situazioni di
disequilibrio, molto frequenti anche sui campi da tennis (recuperi e difese). In terza battuta, non per ordine di importanza, la sabbia
riduce (o quasi annulla) il rischio di traumi
distorsivi e solleva da sollecitazioni eccessive
articolazioni e tendini. Poi: giocando come
ovvio tutto al volo, si possono in un certo
senso allenare volée e smash.
Lontani dalla sale carte e dal biliardo… Buon
divertimento!
l’angolo tecnico
La tensione
che conta
L’Ert 300 è un mini
computer in grado di
simulare l’impatto della
palla nel piatto corde
e di misurare così
la tensione dinamica
(Dynamic Tension)
Tutti chiediamo al negoziante di fiducia di incordare la racchetta a una determinata
tensione della sua macchina, espressa in kg. Come sapere che è quella che
effettivamente volevamo? C’è un un mini tennis-computer che rileva, simulando
l’impatto della palla, il dato oggettivo che ci interessa e cioè la DT, Dynamic Tension
Super 22 Tennis
D
DI
MAURO SIMONCINI
Dopo una serie di riflessioni sulle corde e le
loro caratteristiche (tipologie, calibri e tensioni) proviamo ad alzare l’asticella dei problemi
d’incordatura. E cercare di capire cosa veramente dovrebbe interessare noi consumatori
appassionati tennisti e i negozianti, nostri incordatori di fiducia.
Quando chiediamo di far “tirare” le corde
della nostra racchetta a 25-24 kg (o a qualsiasi altra tensione), in realtà l’incordatore non fa
la tensione! Meglio fare... un passo indietro...
Sappimao che la forza necessaria a flettere il
piatto corde di 1 centimetro è espressa come
DT, Dynamic Tension del piatto corde. Grazie a un Tennis Computer (Ert 300 per esempio) che simula elettronicamente l’impatto
della palla la DT viene espressa in kg/cm2.
Che significato ha questo valore?
Cominciamo col dire che molti professionisti
del circuito Atp girano con il proprio apparecchietto, per verificare la precisione del
lavoro degli incordatori del torneo a cui stan-
Qui accanto, il regolo con le istruzioni
per l’uso del mini-computer e le tabelle di
conversione tra il dato della DT (Tensione
dinamica) e la tensione normalmente
espressa dalle macchine incordatrici
altro che impostare la propria macchina incordatrice sui suddetti valori
(prima per le corde verticali poi per
le orizzontali). Una volta eseguito
il lavoro abbiamo visto mille amici, compagni di doppio o avversari
della domenica provare a sbattere
le mani sulle corde per trovare una
ragione ai 50 colpi vincenti in stato di grazia
o (succede più spesso) per giustificare i 10
doppi falli e i troppi errori della giornata. “Ah
ecco perchè, son troppo molli, si sente” oppure “Ci credo, senti che tavola! Così non mi
va di là la palla!”. Gente che dal nervosismo
sale coi piedi sul piatto corde,,, per allentare
no partecipando. la loro esigenza è di avere
racchette ( fino a 10 contemporaneamente)
perfettamente uguali. Non possono sentire
anche la minima differenza di rendimento
quando cambiano attrezzo, magari al cambio
palle, durante un match del circuito pro.
Dunque pur rispettando gli incordatori (che
Super 23 Tennis
di solito ai tornei sono i migliori sulla piazza) si
fidano di quello che dice loro il computerino.
se snano per esempio che la loro Tensione
Dinamiva ottimale è 33 DT, è quelal che vogliono vedere apparire sul display.
Con la DT si può inoltre determinare la perdita di tensione dal momento del montaggio
in avanti, le diversità tra incordature effettuate sullo stesso telaio etc.etc. Per essere più
chiari meglio un esempio: acquistati tre telai
nuovi, dopo aver accertato e curato le minime differenze di peso e bilanciamento che
si possono verificare, si possono consegnare
le racchette all’incordatore e per far montare
la medesima corda alla stessa tensione. La
comune richiesta che fanno i pro. Applicando l’Ert300 al centro del piatto corde i valori
espressi dovrebbero essere identici. Se non
lo sono significa che qualche variabile si è inserita: due mani diverse hanno forza diversa,
due macchine incordatrici (in base all’usura)
possono lavorare diversamente, qualche ora
di differenza tra un montaggio e l’altro, anche
luoghi (e temperature) diversi etc.etc.
In questo caso i “pro” chiedono la ripetizione del lavoro (pagandolo nuovamente). E’ quello che fa spesso il fratello di
Davydenko quando misura con il suo personale Ert300 una DT diversa su uno dei
dieci telai di Nikolay. E per questo i pro si
affidano allo stesso incordatore in ogni torneo o addirittura ne hanno uno personale
che li segue ovunque.
La Dynamic Tension è probabilmente l’espressione “numerica”, scientifica, fisica più
vicina alle nostre sensazioni di gioco. Prendete in mano due telai anche identici, con
stessa corda montata (modello e calibro) ma
con 10 punti di differenza in termini di DT e
vi accorgerete di cosa si sta parlando. Insomma il misuratore di tensione dinamica è uno
strumento fondamentale per gli incordatori
interessati a offrire un servizio di alta qualità.
Utile anche per decidere insieme al cliente se
è il momento di reincordare o no. Già perché
questo è un argoment scottante: “Quando
rifare le corde anche se non si rompono”?
In linea di massima per giocatori professionisti o agonisti di livello può bastare un
decremento anche di 3-4 (kg/cm2), tenendo
presente che Ert300 misura valori compresi
tra il 15 e il 55 (kg/cm2). I top player dell’Atp
se vincono per ritiro (non giocando) e non
hanno usato le racchette, le fanno reincordare anche se devono rigiocare il giorno dopo.
Un amatore o giocatore di Club avverte diversità decisive nel rendimento dell’attrezzo
quando la DT diminuisce di 8-10 punti. E in
ogni caso quando c’è un calo del 20% è di
sicuro il caso di reincordare.
maestri
RACCHETTA ROSSA
La specializzazione
E’ la fase del percorso formativo successiva al perfezionamento che ha la finalità principale di fornire
un programma di allenamento volto a creare le premesse per la ricerca della massima prestazione
durante il match. L’allievo dovrà gestire al meglio le problematiche ricorrenti nelle diverse fasi di gara
ARTICOLO A CURA DELL’ISF “ROBERTO LOMBARDI” E DEL SETTORE TECNICO NAZIONALE
L
La specializzazione è una fase
del percorso formativo successiva al perfezionamento che ha
la finalità principale di fornire
un programma di allenamento
volto a creare le premesse per
la ricerca della massima prestazione.
Attraverso il lavoro svolto nelle
fasi precedenti gli allievi dovranno aver raggiunto un elevato
livello di stabilizzazione delle
abilità tecniche mediante la fissazione dei programmi motori;
ciò consentirà di svolgere un lavoro sulla variabilità della tecnica (fase della disponibilità variabile) attraverso il quale l’allievo
potrà essere in grado di gestire
al meglio le problematiche di
tipo situazionale ricorrenti in
fase di gara.
Per tale motivazione rivestono
particolare importanza le esercitazioni variate e randomizzate
variate che permettono di attuare, anche in fase di allenamento,
il processo di “parametrizzazione” necessario per ottimizzare
il rendimento delle varie abilità.
Esempi pratici relativi ai colpi
a rimbalzo:
a) l’allievo dovrà eseguire il movimento di preparazione con
ampiezze diverse in relazione
alla velocità della palla in arrivo
, alla tipologia di colpo(ad es.
risposta al servizio) o all’altezza
della palla in arrivo.
b) l’allievo dovrà adattare la tipologia di stance alla situazione
tattica ed essere in grado al variare della stance di differenziare il trasferimento del peso del
corpo, il grado di rotazione del
tronco, mantenendo inalterata
la struttura profonda del movimento.
c) l’allievo dovrà essere in grado
di variare l’intervento della componente di spinta orizzontale e
verticale dell’assetto braccioracchetta in relazione alla situazione tattica ed all’esigenza di
creare complessità di palla, o
maggiore velocità lineare.
d) l’allievo dovrà essere in grado di utilizzare un approccio
multisegmentato (tutti i segmenti corporei intervengono in
modo progressivo per generare
energia) o un approccio unito
(ridurre al minimo l’intervento di
alcuni segmenti utilizzando solo
quelli adatti a produrre energia
in poco tempo) in relazione alla
velocità della palla in arrivo,
all’entità dello spostamento,
alla tipologia di colpo (risposta
al servizio, recupero laterale,
winner, etc.).
e) l’allievo dovrà diversificare la
tecnica del diagonale da quella
del lungolinea utilizzando (prendiamo come esempio il colpo
del diritto) nel primo caso la rotazione interna del braccio intor-
Super 24 Tennis
no alla spalla come componente di spinta, nel secondo caso la
flessione\estensione orizzontale
della spalla riducendo al minimo
il grado di rotazione interna.
Esempi pratici relativi ai colpi
al servizio:
Trattandosi di una abilità chiusa
la variabilità tecnica del colpo è
meno rilevante rispetto alle abilità aperte, che sono condizionate dalle varianti tecnico\tattiche riscontrabili in fase di gara.
Nonostante ciò il maestro dovrà
svolgere un lavoro specifico sul-
la randomizzazione del servizio
(in termini di velocità, spin e
direzione) al fine di approntare
delle strategie contro l’anticipazione motoria dell’avversario
alla risposta. Ad esempio è da
considerarsi un errore il tentativo di modificare radicalmente la
direzione del lancio in relazione
alla tipologia di servizio da eseguire in quanto in tal modo si
forniscono rilevanti informazioni
semantiche all’avversario. In tal
senso l’allenamento sulla variabilità tecnica dell’abilità prevede che l’allievo sia in grado di
diversificare (pochi
millisecondi
prima dell’impatto)
la traiettoria descritta dalla testa
della racchetta ed
il punto di impatto della palla (ad
esempio colpirla
nella parte superiore destra piuttosto che in quella
superiore sinistra)
differenziando in
tal modo la meccanica esecutiva
del servizio piatto,
slice e kick.
Si ricordi che in
termini di variabilità della tecnica
l’azione del gomito nel servizio kick
è differente dalle
altre tipologie di
servizio (il gomito
nel sevizio kick è
una componente
attiva in termini di
energia prodotta).
Il lancio tra la prima e la seconda palla di servizio
dovrà essere diversificato non
tanto in termini di direzione o di
altezza, ma piuttosto eseguendo un lancio più o meno avanzato rispetto al piede anteriore. In
ogni caso il lancio non dovrà mai
essere effettuato dietro la testa
e a sinistra (come prevedeva in
passato la tecnica del servizio
lift) in quanto in tal modo l’energia verticale prodotta dall’attrezzo è talmente rilevante da
comportare una riduzione importante della velocità lineare.
Esempi pratici relativi ai colpi
al volo:
L’allievo dovrà essere in grado
di eseguire tutte le tipologie di
volèe (bassa, media, alta) in relazione alla posizione assunta in
campo ed alla tipologia di palla
in arrivo.
In tal senso sarà importante apportare modifiche tecniche alla
meccanica esecutiva del colpo
in termini di:
a) azione delle gambe ( stance
e trasferimento del peso del
corpo)
b) altezza ed ampiezza della
preparazione
c) grado di flessione del gomito
al termine della preparazione
(ad esempio l’ angolo tra avambraccio\ braccio tende a ridursi
nella volèe bassa e nella volèe in
allungo)
d) traiettoria orizzontale dell’assetto braccio-racchetta durante
il movimento a colpire (più o
meno marcata al variare della
velocità in arrivo e della rotazione in back spin prodotta)
Per quanto concerene gli aspetti di tipo tattico, le principali
abilità tecnico tattiche sulle quai
fissare l’attenzione dovranno essere le seguenti:
ritmo( favorire situazioni di gioco nelle quali gli allievi siano
chiamati a produrre accellerazioni e decellerazioni mantenendo un intensità elevata)
complessità di palla (migliorare
l’abilità di imprimere alla palla
velocità orizzontale e nel contempo una elevata quantità di
rotazione)
potenza dei colpi (attraverso la
velocità di palla creare i presupposti per togliere tempo all’av-
li e longitudinali
provare a far muovere l’avversario variando la direzione di palla,
la profondità e la rotazione
sviluppare una tattica di gioco a
carattere proattivo assumendo
l’iniziativa nello scambio in ogni
situazione possibile
essere consistenti nei colpi di
inizio scambio (servizio e risposta) in termini di percentuali e
velocità prodotta
variare il più possibile il servizio
per renderlo imprevedibile
versario)
I principi tattico strategici di
fondamentale importanza da
implementare riteniamo debbano essere i seguenti:
avere una strategia di base
modificare il piano strategico in
relazione alla tipologia dell’avversario
adottare schemi tattici conformi
al piano strategico che tengano
conto dei punti di forza del giocatore stesso e delle debolezze
dell’avversario
usare combinazioni di colpi per
creare aperture di campo latera-
fase di allenamento, tutte le
esercitazioni dovranno essere
proposte ad elevata intensità e
con pause non troppo elevate,
cercando di rispettare il principio di specificità dell’allenamento secondo il quale affinchè le
esercitazioni siano realmente
allenanti, dovranno essere il più
possibile vicine al modello di
prestazione della gara.
Super 25 Tennis
essendo la specializzazione una
* nel prossimo numero gli spazi
di gioco, le regole e gli attrezzi
consigliati con la Racchetta Rossa (specializzazione)
focus
La scuola tennis?
Scegliamola così
La Federazione rilancia e perfeziona il Progetto PIA, per migliorare la qualità
dell’addestramento di base. Le novità del “Sistema Italia”con la nuova classificazione
delle scuole tennis riconosciute dalla FIT, che sono suddivise in cinque livelli di qualità
S
DI
ROBERTO COMMENTUCCI
“Sai mio figlio, quello di sei anni. Gli ho
messo una racchetta in mano e gli piace un
sacco, starebbe sempre in campo. E pare
sia anche bravo, si muove bene, ha tempo
sulla palla. Ma adesso dove lo iscrivo? Conosci un Circolo con una buona scuola?”
E’ la domanda fatidica. Alzi la mano chi, genitore, sa rispondere con assoluta certezza.
I Circoli, da fuori, ad un profano sembrano
tutti uguali: più meno lussuosi, più o meno
alla moda, più o meno ben frequentati. Ma
come si fa a capire se un Circolo offre un
addestramento di qualità? Se si seguono
metodologie moderne e corrette, se le ore
di tennis (o minitennis) e preparazione atletica sono adeguate all’età e allo sviluppo
dei ragazzi? Se il personale (maestri, preparatori fisici) è in possesso delle qualifiche
previste e della professionalità necessaria?
Ebbene, si può fare. Perché pochi lo sanno, ma i Circoli non sono tutti uguali. Ce
ne sono alcuni, (circa 300 in Italia) che offrono maggiori garanzie di qualità. Sono
quelli che aderiscono al Progetto dei Piani
Integrati di Area (PIA) una iniziativa che la
Federazione ha lanciato ormai da parecchi
anni, con l’obiettivo di migliorare il livello
dell’offerta tecnica di base.
Il Progetto, la cui impostazione metodologica e regolamentare è stata progressivamente affinata e migliorata negli anni, nasce con l’obiettivo di porre rimedio a due
importanti lacune che si riscontravano, a
cavallo degli anni 2000, nella crescita dei
giovani tennisti nel nostro paese:
un addestramento di base non sempre di
qualità adeguata, spesso erogato con metodologie superate e da personale non
qualificato;
una attività addestrativa ed agonistica troppo “chiusa” all’interno dei singoli Circoli,
per via della scarsa attitudine delle diverse
società a collaborare e a far allenare tra loro
i ragazzi più interessanti.
L’idea di fondo del Progetto è semplice.
Poiché, per le scuole, è ovviamente più
remunerativo – nel breve termine – lavorare sulla quantità piuttosto che sulla qualità,
la Federazione eroga contributi economici
ai Circoli che si impegnano a rispettare determinati parametri qualitativi minimi (determinati ex ante: qualifiche minime degli
insegnanti e dei preparatori fisici, metodologie didattiche, numero massimo di allievi
in campo per ciascun maestro, etc.). Oltre
ai requisiti tecnici, il progetto prevede anche che i Circoli seguano una metodologia
standard per l’organizzazione delle gare
dei bambini. E questo già a partire dai
primissimi anni di addestramento, ovvero
dagli allievi che frequentano i corsi di minitennis. Il minitennis è una metodologia
di insegnamento a misura di bambino (510 anni), con palline e racchette speciali,
e campi di dimensione ridotta, assolutamente sicura e priva di controindicazioni
per la salute. Per facilitare questa organizzazione di gare, ed assicurare che i ragazzini abbiano l’opportunità di confrontarsi
e divertirsi con un buon numero di piccoli
avversari, è previsto che i Circoli aderenti
al Progetto debbano “consorziarsi” con
quelli limitrofi, per assicurare una copertu-
Super 26 Tennis
ra capillare del territorio. Queste aggregazioni (in genere tra gli affiliati di una stessa
città, o di una stessa provincia, o ancora
di diversi quartieri di una metropoli) sono
denominati appunto PIA. Gli organi periferici della Federazione hanno il compito
di promuovere e favorire la costituzione di
queste aggregazioni fra i Circoli aderenti
al Progetto.
Il PIA ha quindi una natura duplice: è una
certificazione di qualità (perché si è ragionevolmente sicuri che nei Circoli che aderiscono il tennis viene insegnato in modo
corretto e moderno) ma è anche una metodologia di organizzazione delle gare e
di “copertura” del territorio, che consente
al Settore Tecnico di monitorare ed individuare tempestivamente gli elementi dotati di elevato potenziale.
Il PIA come certificazione di qualità
dell’addestramento
Tra le novità previste per l’anno di formazione 2011-2012, vi è la nuova classificazione delle Scuole Tennis riconosciute dalla
Federazione, che sono suddivise in cinque
livelli di qualità. Il primo livello è quello delle scuole di base, le “Club School” in cui si
possono tenere solo gli ordinari corsi collettivi (finalizzati principalmente all’attività
amatoriale). Vi sono poi le scuole tennis dei
Circoli che aderiscono al progetto PIA, che
vengono classificate in quattro diverse tipologie (v. tabella), aventi requisiti minimi di
qualità crescente in termini di professionalità, di strutture, di conoscenze e standard di
allenamento: Basic School, Standard School, Super School, Top School.
DENOMINAZIONE
SCUOLA TENNIS
SETTORI ABILITATI
*
CLUB SCHOOL BASIC **
SCHOOL
(no PIA)
CORSI COLLETTIVI
DIRETTORE
ƒ†‡Ƥ‹”‡
TECNICO
PREPARATORE
ƒ†‡Ƥ‹”‡
FISICO
CAMPI CON
NON OBBLIGATORIO
SUPERFICI DIVERSE
***
STANDARD
SCHOOL
****
*****
SUPER SCHOOL TOP SCHOOL
MINITENNIS
AVVIAMENTO
PERFEZIONAMENTO
SPECIALIZZAZIONE
MINITENNIS
AVVIAMENTO
PERFEZIONAMENTO
SPECIALIZZAZIONE
ALLENAMENTO
MINITENNIS
AVVIAMENTO
MINITENNIS
AVVIAMENTO
PERFEZIONAMENTO
ʹ
MAESTRO NAZIONALE
ͳ
ͳ
ʹ
ʹ
NON OBBLIGATORIO
NON OBBLIGATORIO
OBBLIGATORIO
OBBLIGATORIO
OBBLIGATORIO AD
ECCEZIONE REGIONI
CON TEMPERATURA
ͳͲη
INVERNALI
OBBLIGATORIO
TECNICO NAZIONALE TECNICO NAZIONALE
CAMPI COPERTI
NON OBBLIGATORIO
NON OBBLIGATORIO
OBBLIGATORIO AD
ECCEZIONE REGIONI
CON TEMPERATURA
ͳͲη
INVERNALI
PALESTRA
NON OBBLIGATORIO
NON OBBLIGATORIO
OBBLIGATORIO
OBBLIGATORIO
OBBLIGATORIO
FORESTERIA
NO
NO
NON OBBLIGATORIO
SI
OBBLIAGTORIO
Come si vede, al rispetto di parametri
qualitativi di sofisticazione crescente si accompagna la possibilità di far svolgere ai
propri allievi un lavoro di qualità sempre
maggiore: se le “Basic School” consentono ai bambini di apprendere in modo
corretto e sicuro i primi rudimenti del gioco, all’altro estremo della gamma le “Top
School” sono delle vere e proprie entità
agonistiche finalizzate alla preparazione
di atleti votati al professionismo.
Un peso notevole, per l’ottenimento di
una qualifica elevata, viene attribuito alla
disponibilità di preparatori fisici di adeguate capacità e specializzati nel modello
prestativo del tennis.
Infine, da quest’anno per la prima volta tra
i requisiti viene inclusa la qualità dell’impianto: la disponibilità di campi di diverse
superfici, di campi coperti e di una palestra, sono condizioni ormai irrinunciabili
per portare avanti progetti agonistici di
qualità.
Come sempre accade nei sistemi di certificazione della qualità, perché il meccanismo abbia successo sono cruciali due condizioni: che gli “utenti”, i “consumatori”,
ovvero le famiglie dei bambini, in primis di
quelli promettenti, siano adeguatamente
informati sull’esistenza delle diverse categorie di qualifiche, in modo da effettuare
scelte consapevoli; e che le certificazioni
vengano attribuite in modo credibile. Per
questo si sta avviando una campagna informativa (con l’utilizzo dei media federali:
sito web, canale Supertennis, etc.) e si è
costruito un adeguato sistema di controllo
e monitoraggio.
Il PIA come metodologia di organizzazione di allenamento e gara.
Come detto, fra gli obiettivi del Progetto
PIA c’è quello di favorire il confronto e l’allenamento fra allievi di diversi circoli, evitando che i ragazzini restino “segregati” fra le
mura del loro club. Le scuole che aderiscono
al Progetto PIA, quindi, partecipano ad una
serie di manifestazioni organizzate dalla Federazione, con cui vengono perseguiti sia
obiettivi tecnici (si iniziano a mettere sotto
osservazione i ragazzini più dotati) sia obiettivi promozionali (l’attività a squadre facilita
l’aggregazione, l’instaurazione di rapporti
umani, la propagazione di sani valori sportivi). Le più importanti sono la Coppa PIA
(competizione a squadre riservata a bambini under 8 e under 9: ogni PIA iscrive la sua
squadra), il campionato “promo” a squadre
under 8 (ogni Circolo iscrive la sua squadra)
e la coppa delle Provincie (competizione a
squadre under 11: vengono selezionati a
partecipare i migliori di ciascuna provincia).
E’ importante notare che le gare riservate
ai bambini più piccoli (8-9 anni) prevedono
che i punteggi non vengano assegnati solo
in base ai risultati delle partite (disputate ovviamente con campo ridotto): punteggi aggiuntivi vengono assegnati anche sulla base
di specifiche prove fisiche e di coordinazione motoria, miranti a valutare la qualità della
preparazione atletica svolta e le potenzialità
atletiche dei ragazzini.
La fase di aggregazione non si esaurisce con
la disputa delle gare a squadre: in preparazione e a supporto delle gare, è prevista
la costituzione, da parte di ciascun PIA, di
un Centro di Aggregazione Provinciale: in
Super 27 Tennis
questi Centri (di norma presso uno dei club
aderenti) i ragazzi under 11 del PIA svolgono regolari sessioni di allenamento, sotto la
guida dei tecnici e coordinate dal responsabile didattico del PIA (un Tecnico Nazionale
o un Maestro Nazionale). In questo modo,
ciascun allievo potrà allenarsi con un ventaglio più ampio di bambini e fare esperienze
diversificate, traendo ulteriori stimoli sia sul
piano tecnico, sia su quello ludico.
In questo modo, i Centri di Aggregazione
Provinciale costituiscono il primo passo del
cammino ideale verso l’agonismo di alto livello, che in seguito, dai 12 anni ai 15 anni,
prosegue con i Centri di Allenamento Periferico (v. Supertennis Magazine n. 1, gennaio/
febbraio 2010) e infine, per i più meritevoli,
con la convocazione al Centro Federale di
Tirrenia, (vedi figura – lo schema in basso a
pag. 3 del regolamento PIA 2011-2012 consultabile sul sito www.federtennis.it).
panorama
UN APPARECCHIO PER TUTTI
La scatola magica
Facciamo la conoscenza con il professor Salvatore Buzzelli, uno dei migliori preparatori fisici italiani, e
con il suo strumento di allenamento, il “Sensotouch”. I vantaggi? Stimolare continuamente la reattività
e la capacità di concentrazione, due qualità fondamentali per conquistare risultati nel tennis moderno
DI
ROBERTO COMMENTUCCI
N
Negli ultimi 10 anni, nel nostro
movimento è molto cresciuta
la consapevolezza dell’importanza di un corretto approccio
alla preparazione atletica per i
giovani agonisti, i ragazzini promettenti nella fascia di età fra
gli 8 e i 14 anni. Grazie agli input
metodologico-didattici
della
Federazione, e alla progressiva diffusione di conoscenze e
professionalità più avanzate, in
molte realtà tecniche del paese
si è iniziato a lavorare nel modo
giusto, curando sia la quantità
che la qualità del lavoro atletico.
Si è capito che in quella delicatissima fascia di età occorre
mirare al miglioramento delle
abilità coordinative, all’allenamento dei riflessi e della reattività, e soprattutto alla costruzione delle memorie motorie,
al mantenimento delle posture
corrette, alla prevenzione degli
infortuni. “In età prepuberale si devono preparare le basi
dell’atleta, costruire le fondamenta su cui, al momento giusto, poggiare tutta l’impalcatura
muscolo-scheletrica che verrà”,
sintetizza Salvatore Buzzelli, uno
dei migliori preparatori fisici
del nostro paese, al fianco, fra
gli altri, di atleti professionisti
come Tatiana Garbin. Salvatore,
un passato nell’atletica leggera,
ma anche il pallino dell’elettronica, è uno di quegli italiani
dall’ingegno multiforme, un po’
professore, un po’ artigiano.
Dopo lunghi anni di studio sulla
reattività neuromuscolare e sui
meccanismi di attivazione motoria, ha messo a punto un vero
Il professor Salvatore Buzzelli e in
basso il suo “Sensotouch”
e proprio metodo di allenamento, basato sull’utilizzo di una
strana macchinetta, in grado di
emettere luci e suoni, che lui
va continuamente perfezionando. Questa “scatola magica” si
chiama Sensotouch. “Parlare di
macchina per la verità è un po’
riduttivo - ci spiega il professore
- il Sensotouch è certamente uno
strumento, ma è anche una metodologia di lavoro che permette in modo semplice, e con poca
necessità di spazio, lo svolgimento di tutta una serie di lavori
mirati al modello prestativo del
Super 28 Tennis
tennis, e quindi all’incremento
delle qualità metaboliche (forza,
velocità, resistenza). La differenza è che gli esercizi sono sempre
eseguiti in modo tale da migliorare, contestualmente, anche altre qualità importantissime, quali
la capacità di concentrazione
e di attivazione e le abilità percettivo-cinetiche, determinando
un accorciamento dei tempi di
reazione.”
Vediamo in sintesi come funziona lo strumento. Esso offre la
possibilità di svolgere numerosissime tipologie di esercitazio-
VARIE
DOVE SI GIOCA A OTTOBRE
CHALLENGER
PALERMO CHALLENGER (3 OTTOBRE)
lia Classic - Mancuso Company Cup”
finì nella bacheca dell’ungherese Attila Balazs (nella foto).
zurra con il successo del favorito numero uno Claudio Grassi per 60 76(4)
su Federico Torresi (n. 4).
FUTURES MASCHILI
ITALIA F30 - ACCADEMIA TENNIS AGNANO (3 OTTOBRE) - Sui campi in Green
Set del club partenopeo (nella foto
la premiazione del 2010) si disputa
la terza edizione del future maschile
dotato di un montepremi di 10mila
dollari. Lo scorso anno finale tutta az-
ITALIA F31 - BIELLA (10 OTTOBRE) Appuntamento tutto nuovo nella
città piemontese, già sede negli anni
scorsi di un prestigioso challenger. Il
torneo, dotato di un montepremi di
10mila dollari (terra rossa), chiude la
stagione 2011 dei future italiani.
ITF FEMMINILI
ITF SETTIMO SAN PIETRO (3 OTTOBRE) - Al Tc Settimo si rinnova l’appuntamento con il torneo da 10mila dollari di
montepremi (terra battuta). Lo scorso
anno finale tutta azzurra con il successo
di Anastasia Grymalska (nella foto), prima testa di serie, vincitrice in finale per
- Terza edizione del challenger palermitano che quest’anno però cambia
sede passando dal Country Club al Ct
Palermo (terra rossa), già storica sede
degli Internazionali di Sicilia. Invariato
il montepremi: 42.500 euro. Lo scorso anno il trofeo della seconda “Sici-
ni, che prevedono l’effettuazione da parte dell’allievo di una
serie di gesti (ad esempio uno
scatto, uno spostamento laterale, un diritto eseguito a vuoto)
da effettuare in risposta ad uno
stimolo sensoriale fornito dalla
macchina, che può essere l’accensione di una luce di un determinato colore o l’emissione di
un certo suono. A luce e suono
diverso, deve corrispondere
una azione diversa. Ovviamente
il tipo di segnale e il tempo di
emissione sono programmabili
a piacere in base agli obiettivi dell’allenamento. In questo
modo, secondo i test svolti dal
professore, è possibile migliorare sensibilmente i tempi di reazione. Inoltre, notevoli benefici si
riscontrano nello sviluppo della
capacità di attenzione e di concentrazione, una caratteristica
fondamentale in una disciplina
come il tennis. “La macchina non
può sostituire il preparatore fisico - avverte il professore - è necessario che essa venga utilizzata
nell’ambito di un programma
di allenamento personalizzato,
studiato in base ai test fisici e
alle caratteristiche dell’atleta.” In
concreto, lo strumento ideato da
Buzzelli sta trovando larga applicazione nel circuito: molti sono
i giocatori professionisti che lo
usano. “Potito Starace, con cui
lo adopero da circa due anni, ne
ha tratto un grande vantaggio
- assicura Stefano Baraldo, preparatore fisico del campano - ci
abbiamo lavorato un pò su tutto,
per mantenere alta la qualità del
lavoro durante i tornei e abbassare così rischi di infortunio”.
Ma soprattutto, la scatola di
Buzzelli pare essere divenuta
una risorsa preziosa per i giovani agonisti, quelli in età prepuberale, che sono ancora nelle
Super 29 Tennis
46 62 75 su Karin Knapp (n. 7).
ITF CAGLIARI (10 OTTOBRE) - I campi
in terra rossa del Tennis Club Cagliari ospitano il torneo che conclude la
stagione degli Itf italiani. Il montepremi è di 10mila dollari e si gioca
sulla terra battuta. La campionessa in
carica è la tedesca Anne Shaefer, nel
2010 vincitrice in finale per 62 62 su
Francesca Mazzali.
fasi sensibili dell’apprendimento, e che ne beneficiano principalmente per il miglioramento
delle abilità coordinative. E
questo anche grazie alla grande
praticità di utilizzo del sistema.
“E’ necessario che un preparatore esperto predisponga un
buon programma di allenamento personalizzato. Dopodiché,
qualsiasi giovane agonista può
svolgere una preparazione atletica di elevata qualità ovunque
si trovi, sia nel grande circolo di
città, sia nel più sperduto paesino di provincia, sia durante i
tornei”. Semplice e ingegnoso.
panorama
VARIE
EUROPEAN SUMMER CUPS
Trionfano le azzurrine: ora la
finale della Junior Fed Cup
(ITA) b. Miriam Rosell Canudas/
Sara Sorribes Tormo (ESP) 62 46
63
L’Italia ha vinto il titolo alla European Summer Cups, competizione a squadre riservata
a giocatrici Under 16 giocata
a Leysin, in Svizzera, lo scorso
agosto. La formazione azzurra,
che schierava Camilla Rosatello,
Giorgia Marchetti e Giulia Pairone (capitanate da Tathiana
Garbin), ha battuto in finale per
2-1 la Spagna. In precedenza le
azzurrine avevano sconfitto per
2-1 la Francia nei quarti e per 3-0
la Gran Bretagna in semifinale.
Grazie a questo successo l’Italia
accede alle finali mondiali della
Junior Fed Cup che si disputeranno a San Luis Potosi, in Messico, dal 27 settembre a 2 ottobre.
JUNIOR DAVIS CUP
Azzurrini alle finali mondiali
in Messico
Italia b. Spagna 2-1
Camila Rosatello (ITA) b. Miriam
Civera (ESP) 63 26 64
Sara Sorribes Tormo (ESP) b.
Giulia Pairone 62 64
Camilla Rosatello/Giulia Pairone
L’Italia è stata battuta per 2-1
dalla Gran Bretagna nella finale
continentale della Borotra Cup,
competizione a squadre riservata a tennisti Under 16 giocata a
Le Touquet, in Francia, lo scorso
agosto. La squadra composta da
Gianluigi Quinzi, Matteo Donati
e Stefano Napolitano (capitanati
da Mosè Navarra), aveva battuto
nei quarti Serbia per 2-1, quindi
si era imposta con lo stesso punteggio in semifinale sulla Francia.
Nonostante la sconfitta in finale
l’Italia accede comunque alle finali mondiali della Junior Davis
Cup che si disputeranno a San
Luis Potosi, in Messico, dal 27
settembre a 2 ottobre.
Gran Bretagna b. Italia 2-1
Gianluigi Quinzi (ITA) b. Evan
Hoyt (GBR) 76 (3) 36 64
Kyle Edmund (GBR) b. Stefano
Napolitano (ITA) 76 (5) 64
Luke Bambridge/Kyle Edmund
(GBR) b. Stefano Napolitano/
Matteo Donati (ITA) 76 (0) 63
stituto Superiore di Formazione
“Roberto Lombardi” e dall’intero staff organizzativo del Centro
Estivo FIT. Erano inoltre presenti
i tecnici federali Michelangelo
Dell’Edera e Paolo Girella
MASTER GIOVANILE FIT BY
LOTTO AL CENTRO ESTIVO FIT
DI CASTEL DI SANGRO
Ecco tutti i vincitori
under 10-12-14-16
Questa la classifica finale del circuito:
Under 10 maschile
1. Furlanetto Marco, 2. Maggioli
Emiliano, 3. Campana Gabriele,
4. Musetti Lorenzo
Under 10 femminile
1. Bezzo Emilia, 2. Truden Alessia, 3. Peroncini Maria, 4. Lauro
Irene
Under 12 maschile
1. Trapani Andrea, 2. Veneziano
Francesco, 3. Mangiafico Jacopo, 4. Cristellotti Schaka
Under 12 femminile
1. Gennari Emma, 2. Carlone
Alexia, 3. Visentin Elisa, 4. Di
Matteo Alice
Under 14 maschile
1. Reitano Stefano, 2. Zanetti
Andrea, 3. Dell’Ospedale Leonardo, 4. Leardini Eddy
Under 14 femminile
Si è giocato dall’1 al 6 agosto
al Centro Estivo Fit di Castel Di
Sangro il Master del Circuito Nazionale Giovanile Fit by Lotto alla
sua prima edizione. Al Master
finale hanno partecipato i primi
cinque giocatori classificati di
ogni macroarea, per ogni categoria (Under 10 - 12 - 14 - 16),
che hanno disputato anche le
qualificazioni regionali ai Campionati Italiani. Nell’ambito del
progetto lanciato dalla FIT si è
giocato sul veloce. Presenza costante sui campi di gara quella
del GA Marcello Padovano, coadiuvato dagli allievi maestri dell’I-
GIUDICI DI GARA
Stage e aggiornamenti
DI
ADRIANO D’ANNA (C.C.U.G.)
Il Consiglio Federale ha approvato la proposta del C.C.U.G. di organizzare
degli stage di aggiornamento per Ufficiali di Gara appartenenti ai “Quadri
Nazionali”. Quadri che costituiranno il gruppo dei migliori Ufficiali di Gara
da designare nelle gare di vertice. Questi stage saranno organizzati a partire
dal mese di Dicembre c.a. e saranno svolti in 7 diverse località Italiane dove
convoglieranno anche gli Ufficiali di Gara appartenenti alle Regioni limitrofe. Saranno tenuti ognuno da due componenti del C.C.U.G. e tratteranno:
l’utilizzo della nuova procedura online per la gestione dei tornei (lo SGAT);
i regolamenti contenuti nelle Carte Federali, con particolare attenzione alla
casistica sulle Regole di Tennis, Regolamento dei Campionati a Squadre e
Regolamento Tecnico Sportivo; nonché le modifiche regolamentari approvate nell’ultimo anno con particolare attenzione alle modifiche subite dal
Regolamento dei Campionati a Squadre artt. 15 e 18. Sempre a proposito
di modifiche regolamentari croce e delizia degli Ufficiali di Gara, con gli Atti
Ufficiali Circolare n. 7 di luglio 2011 sono state approvate dal Consiglio Federale, oltre che delle modifiche alle Regole e al Regolamento del Beach
Tennis, anche delle importanti e sostanziali modifiche al Regolamento Tecnico Sportivo nella parte riguardante il Codice di Comportamento.
Le modifiche hanno di fatto abrogato l’articolo 52 bis (Punteggio penalizzato non cumulativo) e modificato l’art. precedente, il 52, da “Punteggio
penalizzato cumulativo” a “Punteggio Penalizzato” con la conseguente
adozione di un solo tipo di schema di penalizzazioni che ora è il seguente:
prima infrazione - avvertimento; seconda infrazione - punto all’avversario;
terza infrazione e successive - gioco all’avversario.
Le penalizzazioni vengono inflitte dall’Arbitro; quando non vi provveda, il
Giudice arbitro deve ordinarne all’Arbitro l’applicazione. Quando l’incontro
è diretto da un arbitro non iscritto nell’Albo e questi non provveda all’applicazione del punteggio penalizzato, il Giudice arbitro vi provvede autonomamente. Dopo la terza infrazione, il Giudice Arbitro decide se ogni successiva
violazione costituisce motivo di espulsione del giocatore.
Sono state introdotte anche delle modiche all’articolo 39 sull’abbigliamento
dei giocatori dove di fatto ora è permesso giocare con una maglietta senza
maniche. Oltre alla precedente modifica sono stati introdotti dei nuovi articoli riguardanti: le istruzioni ai giocatori (art. 50); il mancato completamento
dell’incontro (art. 50 bis); l’applicazione delle penalità nelle gare di doppio
(art. 50 ter); oltre a varie modifiche conseguenziali agli articoli precedenti.
Super 30 Tennis
PADDLE
A Melilla l’Italia c’è
Dal 16 al 22 ottobre si svolgeranno in Spagna i Campionati Mondiali giovanili, che vedranno anche
la partecipazione della nazionale italiana maschile e femminile Under 14, Under 16 e Under 18.
Un appuntamento da non perdere, trampolino di lancio per i talenti del futuro di una disciplina in crescita
DI
p
MARTINA CIPRIANI
Prosegue a passo svelto
la stagione dei protagonisti del paddle. Il 16
ottobre al via i Campionati Mondiali giovanili,
in programma fino al 22
ottobre a Melilla, in terra spagnola. Con il Circuito Nazionale giunto
a più della metà del suo
cammino (6 sono infatti i tornei già disputati
con successo e che –
quest’anno per la prima volta – hanno visto
anche la partecipazione di giocatori di fama
mondiale), è arrivato
ora il tempo di gettare
lo sguardo al di là dei
confini italiani, questa
volta per un evento che
vedrà scendere in campo i giovani protagonisti del paddle, maschile
e femminile.
Dopo una sola partecipazione nella storia
della squadra italiana
ai Campionati Mondiali
giovanili, l’Italia Under
La squadra italiana assoluta e giovanile
14, Under 16 e Under
18 volerà in terra spagnola insieme alle nazionali di Argentina, Messico e
gerà anche durante la manifeSpagna (che hanno partecipato
stazione un Torneo Mondiale
a tutte le edizioni) ma anche ingiovanile per ciascuna categosieme alle nazionali di Canada,
ria, che vedrà la partecipazione
Brasile, Francia, Portogallo e
di singole coppie nazionali. E’
Uruguay, per aggiudicarsi il tigrande l’aspettativa dello staff
tolo mondiale giovanile. Oltre
azzurro verso i propri ragazzi,
al Campionato a squadre, che si
che in questa stagione sono
svolge in una prima fase a gironi
al primo appuntamento con la
e in una seconda fase valida per
maglia azzurra, ma che hanno
l’assegnazione della posizione
già dimostrato un grandissimo
finale, sia in campo femminile
potenziale nell’ambito dei torche in campo maschile, si svolnei nazionali disputati. Si tratta
di un appuntamento atteso, su
cui da tempo stanno lavorando i due tecnici della squadra
maschile e di quella femminile, Matteo Reina e Isidoro
Spanò, costretti a malincuore
a rinunciare, insieme a tutto lo
staff azzurro – e insieme a tutti
gli appassionati - all’appuntamento, altrettanto prestigioso, dei Campionati Europei di
Warwick in Inghilterra (previsti
originariamente dal 10 al 16
Super 31 Tennis
settembre), che la Federazione Internazionale, di fronte alle
evidenti difficoltà manifestate
dalla Federazione Inglese, si è
vista costretta a cancellare. Si
tratta di una rinuncia scongiurata fino all’ultimo dalle Federazioni Europee, al cospetto di un
evento disputato ininterrottamente a partire dal 1995, anno
in cui fu l’Italia ad organizzare
la prima edizione, nella sede
suggestiva di Milano Marittima.
la voce delle REGIONI
ABRUZZO
d
Travaglini: vincono Ercoli e Petrini
di Ferdinando De Fenza
L’
ASD Beach Tennis Abruzzo ha organizzato presso lo stabilimento
Drago Verde di Francavilla al Mare dal 28 al 31 luglio il torneo
open nazionale di beach tennis “1° Memorial Paolo Travaglini”. La manifestazione è stata organizzata in memoria dell’amico e giocatore di
beach tennis, Paolo Travaglini, prematuramente scomparso lo scorso
aprile. I primi due giorni sono stati dedicati alla promozione della disciplina
del beach tennis con iniziative rivolte
ai più giovani e ai disabili ed è stato
organizzato un torneo amatoriale per
gli amici di Paolo che ha visto una
grande partecipazione di coppie. Nel
weekend è andato di scena il torneo
open nazionale al quale hanno preso parte coppie provenienti da tutta Italia. Nella splendida cornice del
Beach Club allestito al Drago Verde
si sono visti incontri spettacolari fin
dalla prima fase di qualificazione. Il
tabellone principale vedeva ai nastri
di partenza otto coppie teste di seZPetrini e Ercoli, con il Presirie ed otto coppie provenienti dalle
dente dell’ASD Beach Tennis De
qualificazioni.
Fenza ed il papà di Travaglini
Da rimarcare il brillante piazzamento
della coppia locale formata da Lorenzo Ruffini e Alessandro Liberatore, nati beach tennisticamente proprio
al Drago Verde, che sono arrivati in semifinale dove hanno dovuto arrendersi ai più solidi Forcellini-Alessi. Nella seconda semifinale ercoliPetrini hanno avuto la meglio sui marchigiani Antoni-Marcantognini.
Domenica pomeriggio, quindi, si è svolta un’emozionante finale con
una grande cornice di pubblico, giocata punto su punto, che ha visto
la coppia romana formata da Francesco Ercoli e Luca Petrini prevalere
su William Forcellini e Mikael Alessi con il punteggio di 75 67 64. Al
termine della manifestazione toccante premiazione con i familiari di
Paolo Fox Travaglini che hanno consegnato i trofei ai vincitori.
BASILICATA
Cobolli conquista Matera
d
A cura del Comitato Regionale
S
i è svolta a Matera la quinta edizione del “Città di Matera” (10.000
euro), torneo Open organizzato dal Ct Matera. Ha vinto Stefano
Cobolli che ha sconfitto il gaucho argentino Alejandro Fabbri per 63
75. Per il romano è il quarto successo in cinque partecipazioni. L’incontro è stato seguito da un pubblico numeroso e competente che
i giocatori con la loro correttezza in campo e tecnica di gioco non
hanno certamente deluso. Alla finale hanno assistito il presidente della
Provincia di Matera Stella e il presidente della Fit Basilicata Domenico
NORD
CENTRO
SUD
Volturo che ha consegnato una targa di riconoscimento al Ct Matera.
A Pisticci si sono appena conclusi gli Assoluti regionali maschili organizzati dal Circolo Tennis: Marco Castello (Tc Gingles Potenza) si è
riconfermato campione regionale battendo 75 64 il giovane emergente Gabriele Selvaggio. Alla premiazione hanno partecipato, oltre
al presidente del sodalizio Michele Leone, il presidente del Comitato
Regionale Fit Domenico Volturo, i consiglieri regionali Fit Isabella Rocco e Gerardo Galeazzo, il giudice arbitro della manifestazione Michele
Paolicelli, il direttore del torneo Angela Grieco e, in rappresentanza
dell’amministrazione comunale, l’assessore allo Sport Francesco Laviola. Leone ha ricordato i successi del Circolo Tennis Pisticci nell’annata
sportiva in corso tra cui spicca la finale del campionato di serie A2
femminile oltre naturalmente al secondo posto maturato ai Campionati assoluti. Il presidente Mimmo Volturo, dopo essersi congratulato
con i protagonisti della finale e con il presidente Leone per l’ottima
e puntuale organizzazione del torneo, ha sottolineato come il tennis
lucano stia vivendo un momento di grande entusiasmo e grande visibilità grazie soprattutto alla finale di serie A2 femminile del C.T. Pisticci
e al torneo di 2’ categoria del CT Matera. Senza contare gli straordinari
risultati in campo Nazionale di Gabriele Galeazzo di Policoro e Maria
Cristina Andrisani, l’under 14 del circolo tennis Matera.
CALABRIA
Conte e Scarfò protagonisti
d
di Rosaria Ionà
E’
Enzo Conte il giovanissimo atleta, originario di Cortale, uscito
vincitore dal Campionato Regionale di III Categoria disputatosi
al Ct Lamezia di Lamezia Terme, dedicato alla memoria dell’avvocato
Saverio Calfa. Il torneo, diretto dal giudice arbitro Pietro Viapiana, ha
registrato diverse ineccepibili prestazioni del nuovo campione regionale che, nonostante pronostici contrari, è riuscito a lasciarsi alle spalle
il beniamino di casa, testa di serie numero 1, Raffaele La Scala, battuto
in finale con il punteggio di 63 64.
“Sono soddisfatto – commenta Conte -, oltre che orgoglioso, per il
grande percorso da me attraversato in questo torneo, che mi ha fatto arrivare alla conquista di un importante titolo. Titolo che cercherò
di onorare al meglio nelle prossime competizioni, allenandomi come
sempre con impegno e abnegazione”.
Degno di nota anche il percorso di Angelo Conte, classifica 4.4, fratello minore del campione regionale 2011, che ha sconfitto il più quotato
Gian Carlo Zurzolo (3.5) ed è stato costretto ad abbandonare le scene
solo al termine di un’autentica battaglia che lo ha visto opposto a Domenico Scordo (3.5), terminata con il risultato di 67 64 76.
Fra le donne, è la promessa crotonese Angela Grazia Scarfò a conquistare il gradino più alto del podio, battendo in finale, con il punteggio
di 63 75, la reggina Daniela Oppedisano.
RISULTATI
Quarti di finale maschili: Raffaele La Scala b. Sandro Scalese 63 60; Domenico Scordo b.
Angelo Conte 67 64 76; Enzo Conte b. Alberto Mercuri 76 61; Luca Corasiniti b. Andrea
Romano 60 62.
Semifinali maschili: Raffaelòe La Scala b. Domenico Scordo 62 61; Enzo Conte b. Luca
Corasiniti Luca 61 62. Finale maschile: Enzo Conte b. Raffaele La Scala 63 64.
Seminali femminili: Daniela Oppedisano b. Grazia Ripepi 26 63 76; Angela Grazia Scarfò
Super 32 Tennis
d
b. Lucia Saturni 60 60.
Finale femminile: Angela Grazia Scarfò b. Daniela Oppedisano 63 75.
CAMPANIA
Momento magico
di Maria Grazia Ciotola
E’
un momento magico per la Campania giovanile. Da tempo non
arrivavano una serie di risultati così prestigiosi: tre titoli italiani
individuali (solo tra under 11 e under 13), una serie di piazzamenti eccellenti, la convocazione di Rosanna Maffei in nazionale under 12, il
secondo posto nella Pia Cup. Un magic moment che dura da mesi,
visto che nello scorso giugno il Team Napoli aveva già vinto per la
seconda volta consecutiva la Coppa delle Province nazionale. Comitato campano e settore tecnico in festa, considerando anche gli ottimi risultati dei ragazzi in regione, anche nei circuiti nazionali come
quello di Macroarea FIT (vittoria di Giulia Porzio nell’under 14), del
Kinder concluso a Castel di Sangro e organizzato da Rita Grande e
del Panathlon 2011. Il titolo italiano più prestigioso arriva da Marco
Navarra nell’under 11 di Serramazzoni:
è il 14esimo individuale giovanile nella
storia della Campania dal 1959 a oggi.
Navarra ha conquistato uno scudetto
che nelle varie categorie giovanili era
stato vinto in precedenza da altri talenti napoletani come Di Maso, Nargiso,
Starace, la stessa Rita Grande. Altri
due scudettini sono arrivati nel doppio
under 11 (Perin-Navarra) e nel doppio
under 13, con Giovanni Calvano del
Z Il Team Campania under
TC Napoli, che poi è stato sconfitto
14, con Caldo, Annecchiarico,
di un soffio in semifinale in singolare,
Tricarico e il maestro Antonio
così come Perin nell’under 11. InsomLeone
ma, una valanga di splendidi risultati.
L’estate di gloria è continuata anche con il successo del Team Campania under 14 al Memorial Servili di Comunanza, nelle Marche; la
rappresentativa guidata dal maestro Antonio Leone ha battuto in una
sfida a quattro i team di Abruzzo, Marche e Umbria, schierando Danilo
Annecchiarico del TC 2002 Benevento, Stefano Tricarico del TC Caserta e Gianluca Caldo del TC Ercole. Nella finale per il titolo il team
campano ha battuto l’Umbria 2-0.
EMILIA ROMAGNA
d
Master regionale e Junior Tour
di Michael John Lazzari
S
i è concluso a a Ferrara il Master Regionale del Circuito Panathlon
Under 12-14 maschile e femminile 2011, svoltosi sui quattro campi in terra rossa al Tennis Frescobaldi (Ferrara).Il Master giunge come
coronamento e degna finale del Circuito Regionale Panathlon, dopo
aver svolto le tappe nelle province di Ravenna, Piacenza, Bologna, Mo-
ZA sinistra la premiazione della finale Under 12 femminile al Tennis Viserba;
a destra De Simon e Ciani
dena, Parma, Reggio Emilia, Rimini e Forlì.
Nella categoria under 12 maschile si è imposto il parmense Matteo
Piani, 4.4 tesserato per lo Sporting Club, che in finale sconfitto con un
periodico 64 l’emiliano Giacomo Poletti, 4.4 tesserato per il CT Parma. Nella categoria under 12 femminile primo posto a sorpresa per
Camilla Ciani, 4/NC tesserata per l’ASD Dario Zavaglia di Ravenna che
ha superato la bolognese Sofia De Simon, 4.5 tesserata per il ASD
Tennis Castenaso con il punteggio di 76 62. Passando alla categoria
superiore, nell’ under 14 maschile ha vinto Mattia Moscatelli, 4.3 tesserato per il CT Giambellino, con il punteggio di 63 64 contro il piacentino Lorenzo Zacconi, 4.4 tesserato per la Soc.Canott.Nino Bixio.
Nella categoria under 14 femminile si è imposta Lidia Di Giovanni, 4/3
tesserata per il Tennis Forlì superando in finale Olivia Balducci, 4/3 tesserata per il TC Valmarecchia con il punteggio di76 62.
Poker romagnolo nella tappa del circuito nazionale “Nike Junior Tour”
al Tennis Viserba. Manuel Mazza, portacolori proprio del Tennis Viserba, si è imposto nel tabellone Under 12 battendo in finale Francesco
Forti (Circolo Tennis Cesenatico) per 36 64 75. il giorno successivo si
sono conclusi gli altri tre tabelloni. Nell’Under 12 femminile si è imposta Sara Gregoroni, portacolori del Tennis Club Riccione, che ha battuto Federica Calabrese in semifinale per 62 62 ed in una finale molto
equilibrata anche Caterina Pruccoli (Ct Rimini) per 76 76. Quest’ultima
in semifinale aveva estromesso per 64 61 Alessia Cecchi. Nell’Under
14 maschile vittoria del riminese Andrea Merli (Gt Rivazzurra) che ha
messo in fila Angelo Brocchini in semifinale (57 64 60) ed in finale Francesco Magnani per 64 64. Semifinale: Magnani-Maurizio Speziali 64
62. Nell’Under 10 maschile la vittoria è andata al gambettolese Emanuele Nori (Ct Cesena) in finale su Andrea Calogero (Polisportiva 2000
Cervia) per 76 63. Semifinali: Nori-Edoardo Zappalà 64 62 CalogeroAndrea Bonivento 64 64.
d
FRIULI VENEZIA GIULIA
A Petrei e Rizzotti il titolo di Terza
di Fausto Serafini
S
ul mattone tritato del Tc Nova Palma, nell’ultimo atto dei Campionati individuali di Terza categoria rimaneva da disegnare il profilo
dei vincitori dello scudetto regionale. Eleonora Cecchinato del Tennis
Campagnuzza e Marianna Petrei, fresco acquisto del Tc Triestino, si
scontravano per il titolo femminile, sostituendo le prime due indicate
dal seeding: Daniela Roman e Nicoletta Furlan. La prima, aveva visto
polverizzati piani e speranze dall’impeto agonistico di Anna Pampa-
Super 33 Tennis
la voce delle REGIONI
nin, mentre la seconda aveva ceduto la passerella finale alla coetanea
friulana, dopo una gara. In seguito, la corsa della Pampanin, veniva
interrotta dalla Cecchinato, capace di emergere nel primo e terzo tiebreak dentro un match tutto da gustare. Due semi femminili molto
combattute che lasciavano presagire una finale scoppiettante. Previsioni ribaltate dalla realtà. L’efficiente Petrei tracciava la sua schematica
regolarità, senza forzare oltremodo lo scambio, avvalendosi di ritmo e
palle profonde, che mettevano subito in difficoltà l’irriconoscibile goriziana. Anche sul versante maschile saltava al primo impatto la testa
di serie, incarnata da Luca Fereghino
(3.1). Giocatore investito dal caldo al
punto d’essere incapace di chiudere il primo set e di frenare Massimo
del Prato (3.4), giovane che si ripagava della trasferta, regalandosi un
appetibile positivo. Non smentiva
l’accredito di numero due della lista
Alessandro Bernardini (Tennis Zaccarelli), reduce da un’estenuante testa a
testa in semifinale con Matthias Facciolo (Tennis Natisone). Navigazione
più tranquilla quella incontrata da
ZLa premiazione con il PresiPiero Rizzotti, tenace bandiera del Tc
dente Michele Pagano
Triestino, che prima dell’ultima recita
aveva eliminato il compagno di scuderia Alvise D’Oria. L’agevole vittoria gli aveva permesso di contenere
stress mentale e freschezza atletica per affrontare il popolare avversario, cresciuto sui campi della città stellata. I due generosi guerrieri
davano vita ad un match di grande intensità. Scontro di fisicità e di
giocate magistrali con i due al punto di partenza dopo i primi parziali,
senza che nessuno avesse piantato visibili paletti della propria egemonia. Era fin dai primi game del terzo set che la resa, sostanzialmente
parallela dei due, incominciava a divergere. L’acido lattico accumulato da Bernardini incominciava ad allungare i suoi tentacoli, mentre il
livello di rendimento e la determinazione di Rizzotti non scemavano
fino all’ultimo quindici. Premiazioni orchestrate dal presidente Michele
Pagano, assistito dal neo assessore allo sport di Palmanova, entrambi
soddisfatti nel veder premiate anche quattro verdi racchette distintesi
per abilità e correttezza: Nicoletta Furlan, Anna Pampanin, Francesco
Baccarini e Matteo Zorzin.
RISULTATI
- Tc Nova Palma, Campionati individuali di Terza categoria
Femminile, semifinali: Cecchinato b. Pampanin 76 36 76; Petrei b. Furlan 76 64. Finale:
Petrei b. Cecchinato 60 62.
Maschile, semifinali: Rizzotti b. D’Oria 63 61; Bernardini b. Facciolo 46 63 76. Finale:
Rizzotti b. Bernardini 63 76 61.
LAZIO
4° Memorial Ennio Onari
d
di Marcello Giordani
A
conclusione della nona Tappa del Circuito Nazionale “Golfo della
Riviera d’Ulisse”, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei
NORD
CENTRO
SUD
ZLa premiazione della nona tappa del Circuito Nazionale Golfo della Riviera d’Ulisse
Ministri e dalla Regione Lazio con la presenza di Sponsor di grande
prestigio, la FIT e la Direzione Tecnico-Organizzativa monitorando il
numero delle adesioni in tutte le categorie ed il livello tecnico espresso
da tutti i partecipanti, si possono considerare più che soddisfatti. Un
bravo al giudice arbitro Sandro Mari che ha magistralmente diretto
tutte le gare di quest’ultima tappa con la collaborazione di Francesco
Volpe. Inoltre Sandro Mari nel voler ricordare nella nona tappa del Circuito e precisamente nella categoria Under 16-18 Giuliano Gambacurta, terracinese puro sangue recentemente scomparso, ha certamente
fatto cosa gradita a molti e in particolar modo al Maestro Eraldo Maffei, amico di vecchia data. Gambacurta è stato prima Presidente della
FIT Lazio negli anni 70 nella sede romana di Via Bartolomeo Eustachio
e successivamente vice presidente della FIT con precisi incarichi Scuola
Nazionale Maestri quando era Presidente l’Avv. Paolo Galgani.
Il Capanno di Latina prima, il T.C. Tre L, il T.C. Sardegna, il C.T. Master’s
Club che ha ospitato la quinta Tappa valevole anche per il Circuito
TTK 2011, il T.C. Fondi, lo Zeppieri Tennis Team di Terracina, lo Junior Tecariba di Latina e il T.C. Quadrifoglio poi hanno ospitato, con
notevole successo, le prime tappe. Il Circuito, che prevede anche per
questa edizione undici tappe maschili e femminili, si conclude con un
Master Finale (riservato ai primi quattro giocatori di ogni categoria) a
Formia presso il T.C. Ponzanello e i vincitori di ogni singola categoria beneficeranno di un contratto racchette Prince. Per i primi quattro
classificati di ogni categoria (ad eccezione degli under 10), è riservato
un riconoscimento speciale il “Premio Mario Belardinelli che consiste
in un Raduno Tecnico a Formia presso la Tennis Academy del T.C. Ponzanello sotto la guida del Maestro Nazionale della FIT Eraldo Maffei e
del suo Staff Tecnico.
LIGURIA
d
I campioni liguri di Terza Categoria
DI MARCO PRETI
S
ui campi della Pro Recco Tennis sono stati assegnati i titoli liguri di
terza categoria. Giulia Calvi e Walter Barilari, già vincitori nel 2010,
hanno ribadito anche quest’anno la loro supremazia.
Nei quarti di finale maschili, già orfani della testa di serie numero 1
Longhena che aveva lasciato via libera a Vincenzo Moizo, si registrava
anche l’uscita di scena della testa di serie numero 2 Luca Marcocci,
battuto 36 64 61 da Barilari. Altra partita al terzo era quella vinta da
Super 34 Tennis
Pietro Mordiglia ai danni di Matteo Bosio (75 36 64), mentre vinceva in due set
Matteo Micali, che eliminava con un 63 63
Diego Trenta. Quanto a Moizo, non aveva
troppe difficoltà a battere 62 61 Verdese.
In semifinale c’era gran lotta tra il giovane
Micali e l’esperto Moizo, con il primo che
alla fine la spuntava con il punteggio di 63
46 75. Nell’altro match, invece, Barilari controllava Mordiglia (63 64).
Anche la finale si risolveva in due set: ancora 6-4 6-3 per Barilari.
Il tabellone femminile proponeva in semifinale l’equilibrata sfida tra Alice Roggero ed
ZWalter Barilari con
Alice Botto in cui vinceva la Roggero per 75
Nicola Pietrangeli
57 64, mentre tra Giulia Calvi e la giocatrice delle Oasi Nervi Renata Cadirola era la
prima a conquistarsi la finale. In chiusura altra battaglia di 3 set in cui
la Calvi, pur con una piccola flessione, si aggiudicava meritatamente
il titolo. Oltre a Calvi, Roggero, Cadirola e Botto, si sono qualificate ai
nazionali anche le perdenti nei quarti (Isella, Gavoglio, Moncagatto e
Cusato), mentre per gli uomini passavano Barilari, Micali, Mordiglia e
Bosio, oltre ai vincenti degli spareggi Trenta e Marcocci.
SERIE D1
Si sono conclusi in Liguria i campionati regionali a squadre di Serie
D1. In campo femminile, dopo tre combattuti singolari, il Tennis Club
Sarzana ha battuto l’Albaro. Barbara Ercolei ha infatti prevalso per 76
63 sulla Vitrone, mentre Francesca Righetti la spuntava 63 63 contro
Carola Bruno. Era Gemma Bettelani a chiudere la partita, rimontando
Roberta Righetto, che aveva vinto 61 il primo set, ma si è poi arresa
per 75 64. Per quanto riguarda il tabellone maschile, la finale ha visto
in campo il Park Genova ed il TC Masone. I gialloblù genovesi, nettamente favoriti alla vigilia, non hanno avuto alcun problema ad imporsi
per 4-0. Tutti i singoli sono finiti in due set con Santonocito vincente
62 64 contro D’Urzo, Galvani dominatore di Franciscono (60 62) e poi
i due fratelli Micali (Marco e Matteo) che hanno tolto ogni speranza
ai masonesi. Il primo ha prevalso infatti per 76 60 contro Santelli ed il
secondo ha concesso solo due giochi ad Abrami.
LOMBARDIA
d
Crema e Sarnico: obiettivo playoff
di Cristian Sonzogni
L’
estrazione dei gironi del prossimo Campionato nazionale a squadre di serie A1, al via nel mese di ottobre, ha messo Tc Crema e Tc
Sarnico, uniche due lombarde in gara, nel gruppo 2, quello più difficile. Considerato che il Ct Le Rocce di Catania, che avrà in rosa soltanto
elementi di terza e quarta categoria, non potrà essere competitivo,
l’obiettivo per Crema e Sarnico è quello di agguantare un posto dal
quarto in su. Per evitare i playout e possibilmente giocarsi le proprie
chance ai playoff. Tra le avversarie, la Canottieri Aniene sembra l’unica
formazione fuori portata. Il team romano, detentore dello scudetto,
potrà contare su elementi come Potito Starace, Simone Bolelli, Flavio
ZA sinistra la dodicenne Alessia D’AuriL, a destra l’olandese Van Scheppingen
Cipolla, e inoltre sul sempreverde Vincenzo Santopadre. Sembra un
gradino sotto il Tc Cagliari, mentre sono da tenere d’occhio Castellazzo Parma e Ata Battisti Trento. Nella rosa dei bergamaschi, le punte di
diamante saranno le solite: Pedrini, Giraudo, l’olandese Van Scheppingen e l’italo-australiano Sirianni. Ma ci saranno pure i giovani, con Ayrton Marini a guidare il gruppo. Nel team di Crema, il rumeno Ungur
è la stella, ma ci sono altri elementi affidabili come Ocera (ex Sarnico)
e l’esperto Beppe Menga. A completare la rosa Remedi, Bonizzoni,
Zanotti e Delfini. Passando ai tornei individuali, bella prestazione per
la dodicenne Alessia D’Auria. La tennista orobica ha raggiunto la finale
del torneo internazionale under 13 ‘Les Petits Princes du Lac’ di Annecy, in Francia. Battute nell’ordine Hamouti (6-1 3-0 ritiro), Hassaine
(6-3 6-3), Rizzi (6-1 6-3) e Boch (6-4 6-4), prima del ko nel match decisivo con la numero 1 Salas (6-2 7-6). Il torneo è stato vinto in passato da
diverse ragazze poi entrate tra le prime 100 al mondo.
Squadre e giocatori della prossima A1
Girone 2: Tc Crema (Ungur, Ocera, Menga, Remedi, Bonizzoni, Zanotti, Delfini), Tc Sarnico (Pedrini, Giraudo, Sirianni, Van Scheppingen, Ay. Marini, Bergomi, Gusmeri, Al. Marini).
Calendario girone 2 serie A1
Prima giornata (16 ottobre): Sarnico-Ata Battisti. Seconda giornata (23
ottobre): Crema-Sarnico. Terza giornata (30 ottobre): Sarnico-Cagliari. Quarta giornata (1 novembre): Canottieri Aniene-Sarnico. Quinta
giornata (6 novembre): Sarnico-Castellazzo Parma. Sesta giornata (13
novembre): Ct Le Rocce-Sarnico. Settima giornata (20 novembre): Sarnico riposa.
MARCHE
d
Serie D a squadre: tutti i vincitori
di Roberto Senigalliesi
G
rande battaglia, tecnica ed agonistica, nei campionati a squadre
di serie D marchigiani a cui hanno preso parte un numero record
di formazioni che hanno costretto il Comitato regionale a raddoppiare i
tabelloni. Nella categoria D1 maschile successo dell’AT Trodica sul Baratoff Pesaro, grazie alle vittorie di Cristian Salvatori, Matteo Spernanzoni,
Manuele Massetani (punto per il Baratoff ottenuto da Silvano Piermaria). In semifinale si sono piazzati Maggioni San Benedetto e Peter Pan
Super 35 Tennis
la voce delle REGIONI
Fermo. Nei quarti Corinaldo, Montecchio, Sporting Moie e Peter Pan
Fermo. Nel tabellone di D2 maschile a vincere è stato il CT Olimpia Marzocca (Andrea Ramundo,Simone Luzietti,Luca Battistoni, Fabio Rosei,
Marco Filippi) che ha battuto per 3-2 in un’accesa finale il TC Ottrano.
In semifinale il CT Ripatransone ed il CT Novafeltria. Nei quarti Castel Di
Lama, AT Macerata, TC Porto Recanati e Morelli Ascoli. Nel tabellone
di D3 successo del CT Civitanova per 3-2 sul CT Amandola: Alessandro
Pescetti e Luca Morresi per Civitanova, Alessandro Virgili e Stefano Ripani per Amandola vincono i singolari. Poi nel doppio decisivo Pescetti/
Ruggeri battono Virgili/Pucci per 64 63.
In campo femminile la categoria D1 è stata vinta dal Bratoff Pesaro che
ha battuto in finale la Mta Jesi per 2-0 (Valentina Piccolo b. Giulia Belegni 60 60, Wilma Macheda b. Martina Paoletti 67 64 60). In semifinale AT
Macerata e Guzzini Recanati. Infine nel tabellone di serie D2 affermazione del Tennis Team Senigallia sul TC San Severino Marche per 2-0 (Francesca Giuliani b. Chiara Innamorati 64 62, Silvia Bettini b. Vagnocci 63
60). Piazzamenti in semifinale per Città Sport Fermo e AT Riviera Sirolo.
MOLISE
Il tris di Sara
d
di Ida Santilli
P
rendete un campo da tennis di recente costruzione dove a contendersi l’ambito trofeo e un montepremi di quattro mila euro sono due grintose ragazze tanto simili per l’esperienza maturata nelle
gare internazionali, tanto diverse per provenienza: napoletana una, di
Novi Sad l’altra. Aggiungetevi la fluidità di gioco, le brillanti soluzioni
tattiche e un pubblico che non risparmia applausi, ed ecco che le ultime battute regalano al Torneo Open Femminile di Colletorto, emigrato nel vicino comune di Santa Croce di Magliano, un finale degno
delle più blasonate competizioni. Merito anche di un tabellone mai
stato così corposo: oltre 40 giocatrici provenienti da tutta Italia (Monica Cantele arriva da Chatillon ed è tesserata per un club francese),
diciotto delle quali semi-professioniste, che regala al direttore della
kermesse, Marco Paradiso,
grande soddisfazione. Stefania Picardi e Laura Seritti, rispettivamente tesserate per
Avellino e Avezzano (AQ)
sono le più giovani in gara,
hanno appena quattordici
anni. Le finaliste hanno invece in comune il nome: Sara.
La campana Savarise dello
ZLe finaliste con lo staff del torneo al
Sporting Paradise di Napoli,
completo
classificata 2.3, non delude le
aspettative di quanti hanno
ammirato, nelle edizioni precedenti, il suo gioco potente e preciso, in
grado di imprimere un ritmo forsennato allo scambio e di creare angoli
molto efficaci. Complici il diritto giocato in anticipo (pungente e spesso risolutivo) e un rovescio efficace su tutte le traiettorie e velenoso
nella variante in back, sbaraglia la diciottenne Sara Pilic, di classifica 2.8
del Tennis Club Mestre alla quale concede soltanto due game (61 61).
Dopo aver eliminato la molisana Simona Struzzolino nei quarti per 75
NORD
CENTRO
SUD
60, la serba si impone su Monica Cantele con il punteggio di 62 60. Il
suo gioco piatto, incisivo sulla superficie sintetica - che le ha permesso
di dettare il ritmo alle avversarie e di aprirsi il campo dando sfogo ad
una varietà di colpi vincentì - non è sufficiente a contrastare l’irruenza
della Savarise, messa a dura prova in semifinale dalla tenace Alessia
Camplone, 2.6 del Circolo Tennis Lanciano, che si è arresa dopo un’estenuante match al cardiopalma soltanto per 7 a 5 al terzo dopo due
set molto equilibrati giocati sul filo del rasoio (76 67).
PIEMONTE
d
Reitano e Bezzo vincono a C.Sangro
di Ugo Veglia
S
tefano Reitano, under 14 tesserato per il Circolo della Stampa
Sporting, e Emilia Bezzo under 10 tesserata per il D.L.F. Asti hanno vinto i rispettivi tabelloni del MASTER GIOVANILE FIT by Lotto.
Sui campi veloci dell’impianto del Centro Federale Estivo di Castel di
Sangro, hanno portato a coronamento il percorso dei tornei di macroarea dell’anno in corso. Questi tornei, organizzati su indicazione del
settore tecnico della Federazione al fine di consentire ai nostri ragazzi
l’acquisizione di maggiore esperienza in incontri di alto livello tecnico e
nell’ottica di far perfezione il gioco sulle superfici più diffuse all’estero,
senza doversi sobbarcare costose
trasferte, hanno visto confrontarsi
quasi tutti i migliori suddivisi per
le macroaree di appartenenza.
Emilia ha superato in una finale
combattuta Alessia Truden per
61 16 75 (tra gli under 10 il terzo
set è costituito da un tie break).
Ottimo risultato anche di Maria
Peroncini fermata in semifinale
ZLa squadra femminile dell’UST
proprio dalla Trudent e poi giunta
Beinasco
terza. Nel suo incontro di finale,
Stefano Reitano ha controllato
l’avversario Andrea Zanetti, anch’esso della macroarea Nord Ovest, e
ha vinto 75 64 Al Master finale erano approdati primi cinque giocatori
classificati di ogni macroarea, per ogni categoria, che avevano disputato le qualificazioni regionali ai Campionati Italiani. Oltre ai due vincitori,
il Piemonte è stato rappresentato da Andrea Tallarico under 16, Nicolò
Giordano e Tommaso Vottero e Annalisa Molino under 12, Alessio Demichelis under 10, che pur non raggiungendo il podio hanno onorato
l’impegno sportivo fino in fondo.
SARDEGNA
d
Mocci e Salis campioni regionali
di Lazzaro Cadelano
S
tefano Mocci e Elisa Salis: come da pronostico sono loro i nuovi sovrani del tennis sardo. I campionati Assoluti al Tennis Club Cagliari
sono stati monopolizzati dai portacolori del circolo di Monte Urpinu.
Super 36 Tennis
SICILIA
A Palermo un ITF Wheelchair
d
di Fabio Tedesco
ZSopra a sinistra, Elisa Salis, campionessa sarda assoluta 2011; a destra
Stefano Mocci, campione sardo assoluto 2011
Stefano Mocci ha sconfitto 6-2, 6-2 in finale Gino Asara (Torres Sassari)
sfoderando tutta la sua superiorità e riconquistando sul campo quel
titolo che gli spetta di diritto e che gli mancava dal 2005. Elisa Salis
invece ha firmato il poker: quarto titolo consecutivo, ma con fatica.
Ci sono voluti tre set per vincere il derby contro Francesca Piu che
ha fatto tremare la favorita costringendola alla rimonta: 2-6, 6-3, 6-3.
Un’edizione di spessore quella che ha eletto i nuovi campioni del tennis dei Quattro Mori. Per due settimane grandi sfide, fin dalla Quarta
categoria, hanno acceso i campi in terra rossa del club del capoluogo.
Dopo le qualificazioni sono approdati al tabellone finale i sette Terza
che hanno completato il tabellone da 16 con tutti i big. Davanti a tutti
c’era il numero uno delle classifiche regionali, Gino Asara che però
non ha mai vinto il titolo più prestigioso dei tornei sardi “E’ importante
vincerlo e ci tengo, ma metto prima la classifica e il primato in graduatoria che mi permette di programmare la stagione in un certo modo”. Curiosità: nessun match del tabellone finale è finito al terzo set.
In due, è caduto il campione sardo in carica Roberto Montis: 2Ancora
non riesco a capire come ho fatto a perdere il primo set contro Asara
quando conducevo 6-2 al tie break e poi ho perso tie break e secondo
set. Mazzella quasi quasi riusciva nel miracolo di strappare almeno un
set a Stefano Mocci ma si è fermato al tie break della ripresa. La finale
è stata uno show a senso unico: onore a Gino Asara, premio per la
costanza nei risultati, gloria a Mocci, che si è messo in bacheca – non
succedeva dal 2005 – il titolo che gli spetta, almeno per il momento,
di diritto. Lo score finale dice periodico 6-2: pugno al cielo verso il numeroso pubblico e l’ammissione: “Essere il favorito è uno stimolo ma
anche una responsabilità. Sono contento per la vittoria per il modo in
cui è arrivata e spero che possa trasmettere ai miei allievi più di quanto
possa insegnar loro a parole”.
Per Mocci e Salis è arrivata la doppietta con il successo anche nel doppio. Roberto Montis e Stefano Mocci hanno vinto il titolo nel doppio
maschile battendo in finale Federico Visioli e Luciano Pitzurra (5-7, 6-4,
10-2), Salis e Piu hanno confermato lo scettro nel doppio rosa superando Carlotta Lehner e Elisa Idini (2-6, 6-4, 15-13). Per Elisa Salis è tripletta:
ha vinto tutti e tre i titoli in palio, singolo, doppio femminile e misto. Con
Montis, sconfitti in finale Mocci e Lehner 7-5, 6-2. “Arrivederci al prossimo anno, ci tengo a questo titolo e scenderò sempre in campo per vincerlo, lottando, come stavolta, a dimostrazione che nulla è scontato”.
Mario Ziulu, anche lui del Tc Cagliari, ha vinto il titolo di Terza categoria
(su Andrea Masala, 3-6, 6-4, 7-5), la vittoria nella Quarta categoria è andata, nel maschile a Simone Pisanu (su Federico Faraone), nel femminile
a Carlotta Pani (su Beatrice Serra), entrambi del club di Monte Urpinu.
Dopo 10 anni il Tc Cagliari ha riportato gli Assoluti sulla terra rossa di
via Gemelli: mai come nella 62esima edizione i portacolori di Monte
Urpinu sono stati così “pigliatutto”. Solo una finale, quella di singolare
maschile ha visto due “colori”, tra Mocci del Tc Cagliari e Asara della
Torres. Tutte le altre finali sono stati de derby.
P
alermo sempre più come Roma. Prima un Wta Tour, poi una prova
dell’Atp Challenger e adesso anche un torneo del circuito Itf di Wheelchair tennis avvicinano il capoluogo siciliano alla capitale. Al Comitato
Italiano Paralimpico di Palermo è stato assegnato, infatti, dall’ITF il primo Torneo Internazionale per disabili in carrozzina che si svolgerà nella
nostra Regione, che già lo scorso anno aveva ospitato a Trapani i campionati Italiani a Squadre registrando unanimi consensi. Il Cip di Palermo
in questi ultimi anni ha organizzato sul proprio territorio, oltre ad attività
promozionali quali convegni, manifestazioni promozionali in pubblico ed
attività scolastiche, anche eventi agonistici come i Campionati Italiani di
Nuoto e di Tennis Tavolo e adesso si sente pronto a confrontarsi con un
evento di questa portata. La Wheelchair Tennis Mediterranean Cup sarà
infatti il futures con il montepremi più alto al mondo (4.400 dollari) per
questa categoria di tornei. L’obiettivo principale del CIP Palermo è quello di entrare a far parte, stabilmente e con cadenza annuale, del circuito
mondiale dell’ITF “NEC Weelchair Tennis CUP”, in modo da avere negli
anni una continuità organizzativa fondamentale per crescere di livello. Il
torneo si svolgerà dal 7 al 9 ottobre sui campi del Tennis Club Palermo
3 di via Trapani Pescia 61, e vedrà il coinvolgimento di un qualificato
staff composto da un centinaio di addetti che tra le altre cose avranno il
compito di mostrare al mondo sportivo dei disabili, che arriveranno da
ogni parte del mondo, l’ospitalità, le bellezze architettoniche e la cultura
tipiche dell’isola. La Mediterranean Cup prevede la partecipazione di 16
uomini e 8 donne ed i tabelloni verranno compilati, in base alle iscrizioni
e facendo riferimento alla classifica Internazionale redatta dall’ITF al 6
Settembre 2011. In ambito giovanile continuano gli ottimi risultati portati a casa dai portacolori siciliani. Uno splendido risultato è senza dubbio
quello centrato dalla giovanissima portacolori del Tennis Club Palermo
Due, Giulia La Rocca. La promettentissima palermitana è infatti arrivata
sino in finale ai campionati italiana under 11 che si sono svolti al centro
federale di Serramazzoni. Dopo aver sconfitto ben quattro teste di serie
la giovane allieva del maestro Francesco Palpacelli si è arresa solo alla
numero uno d’Italia, la ligure Costanza Traversi. Stop al primo turno per
l’altra siciliana in gara, Debora Raia. Buon risultato anche nel doppio
dove il cammino della La Rocca, in coppia con la ligure Urelli Rinaldi, si è
interrotto ai quarti. Si è invece conclusa con un quinto posto l’avventura
della squadra del Pia Sicilia 2 impegnata nella fase finale della Pia Cup
che si è svolta anche in questo caso sui campi del Centro Estivo FIT di
Serramazzoni. La rappresentativa siciliana si è comunque ben comportata chiudendo alle spalle di Toscana, Campania, Lazio ed Emilia.
TOSCANA
d
Beneficenza: 24 ore di tennis no stop
di Enrico Roscitano
I
l completino rosa che Francesca Schiavone indossava il giorno della
prestigiosa vittoria del Roland Garros 2010 è andato, per una buona
causa, ad un autentico appassionato di tennis, così come le maglie,
Super 37 Tennis
la voce delle REGIONI
generosamente donate da Fognini, Starace, Volandri (sua anche una
racchetta), Bolelli e Lorenzi, mentre altre, debitamente autografate da
Pazzini, Ibrahimovic, Cannavaro ed altri campioni di calcio sono state
oggetto di interesse da parte di appassionati di questo sport. Ma, oltre
queste, certamente più gettonate, tanti altri sono stati gli oggetti sportivi messi all’asta durante la 24 ore no stop di tennis organizzata dallo
Sporting Club Montecatini il primo week-end del mese di agosto. Una
vera e propria gara di solidarietà che
ha portato alla raccolta di oltre seimila
euro che è stata devoluta all’A.T.T. (Associazione Toscana Tumori), rappresentata dal presidente Dott. Spinelli.
La 24 ore di tennis è una manifestazione inserita nel nutrito programma
estivo che, annualmente, propone il
club del compianto Adriano Bandini e
che è noto come “Estate By Nigths”,
Z Sopra i due capitani con
ove una lunga e strana serie di tornei
il trofeo; sotto i giovani
tra i più variegati allietano le calde separtecipanti
rate di soci e non soci
del circolo di Via Ponte dei Bari. Di questo
programma la 24 ore
no stop di tennis rappresenta il fiore all’occhiello e quest’anno i
numeri e le presenze di
personaggi legati più o
meno al mondo del tennis sono stati davvero importanti, tanto che,
appena chiusa, si è già cominciato a parlare dell’edizione del prossimo anno. “In effetti”- afferma il presidente Alberto Bandini ”è stata
una scelta vincente, poiché convoglia al club personaggi, tennisti di
ogni età e soprattutto in grado di creare solidarietà che è la cosa che
più ci soddisfa”. ”L’idea della 24 ore di tennis inserita nel già nutrito
programma estivo del club” dice uno degli ideatori, il tecnico Daniele
Balducci ”è nata lo scorso anno con grande e imprevista partecipazione. Il fatto di giocare e stare assieme per 24 ore di seguito è stato
molto apprezzato, così assieme al Direttivo del Club, a Dino Berti del
“Doctor Tennis” e ad altri amici, abbiamo deciso di dare un seguito
incrementando con l’asta di oggetti sportivi offerti la nostra donazione in beneficenza”. Ecco i numeri dell’edizione appena conclusa: 250
iscritti, 1443 game giocati in totale e 6.090 gli euro raccolti. Ha vinto la
squadra blu capitanata da Daniele Balducci con 760 punti contro i 683
della squadra gialla guidata dal maestro Fabrizio Spadoni. La scorsa
edizione il risultato era stato esattamente il contrario. Un motivo in più
per organizzate ancora una terza edizione di un evento che comincia a
diventare sempre più importante.
TRENTINO
d
Memorial Caumo a Claudio Rosini
di Luca Avancini
C
on il successo del brunicense Pat Morini nell’over 55 è calato il
sipario su un’altra bella edizione del Grand Prix Nazionale Veterani
NORD
CENTRO
SUD
“Memorial Bruno Caumo” che anche quest’anno ha riscosso un significativo successo sui campi in terra rossa del Circolo Tennis Trento nello
scorso mese di luglio. Per il sesto anno il torneo ha voluto ricordare un
grande maestro, il compianto Bruno Caumo, la sua lezione sportiva e
umana di straordinaria profondità. Diretta con la solita e apprezzata
competenza dal giudice arbitro Sandra Fedrizzi, la tappa trentina del
Gp Veterani ha premiato come da tradizione le racchette extraregionali che hanno dominato la scena in quasi tutti i tabelloni, a cominciare da quello riservato agli over 65, il primo ad assegnare il titolo,
finito
all’inossidabile
ligure Pierluigi Pagani,
favorito d’obbligo della
prova che dopo essersi
sbarazzatosi con molta
autorità di Di Lazzaro
(60 60), ha avuto presto
via libera anche nella
finale con Ardesi, ritrovatosi senza benzina
dopo pochi games (4-1
40-0), complice probabilmente la durissima
maratona, 4 ore esatte
di gioco, che l’aveva visto protagonista la sera
prima con Stanga (67 62
63). Il Trentino ha piantato la sua unica bandiera nell’over 40 merito
ZClaudio Rosini
del talento cristallino di
Claudio Rosini che sfruttando le sue micidiali accelerazioni ha rovesciato il pronostico con il
2.5 Richelmi in una finale spettacolare e vibrante, segnata da qualche
piccola scaramuccia e dal poco elegante abbandono del tennista lombardo in una situazione di punteggio largamente compromessa con il
maestro dell’Ata avanti 64 46 5-0 30-0. Nell’over 45 scontato successo
del favoritissimo veronese Massimo Zampieri, in questa categoria uno
dei migliori specialisti al mondo. Il giocatore dello Scaligero, ex n. 223
Atp nella stagione 1985, si è imposto comodamente anche sull’ostico
friulano Granzotto (61 62). Nell’over 50 ha dato una bella prova di forza il n. 1 del Ct Gradisca d’Isonzo Da Ponte: in finale però ha trovato
pane per i suoi denti con il bolzanino dell’Ata Franco Casale. Dopo una
partenza ad handicap, Casale è stato capace di spezzare l’egemonia
del friulano ma non di rovesciare definitivamente alla distanza l’inerzia
della gara (60 57 62). Nell’over 60 il trentino Scalfi non è riuscito a
strappare un posto in finale al solido mantovano Caramaschi (64 63),
più preciso e incisivo nel palleggio, non abbastanza però per contrastare la micidiale regolarità del n. 1 ligure Marco Botteri che ha controllato con sicurezza il rivale in un match fondamentalmente a senso unico (63 63). Si è arreso in finale il tennista di Mezzocorona Daniele Drigo
nell’over 45 limitato ai 4.3, vinto dal bresciano Fabrizio Severoni (63
63). E in finale si sono spente anche le speranze nelle Ladies 40 della
brava rivana Angela Armici che dopo aver sconfitto la n. 2 Covi (64 62),
ha dovuto cedere al gioco solido ed efficace della n. 1 Greco (64 62).
L’ultimo titolo è finito in Alto Adige, merito del presidente-giocatore
del Brunico che ha conquistato meritatamente l’over 55, dominando
la finale con il veronese Storti (6-3 6-2).
Super 38 Tennis
UMBRIA
Moroni regina a Todi
d
di Sergio Pioppi
A
lice Moroni è la regina della seconda edizione degli Internazionali
dell’Umbria di tennis femminile, Astra Tennis Cup, che si sono disputati presso il Tennis Club Todi 1971. La ventenne bergamasca si è
imposta in tre partite alla romana Alice Balducci. Match che ha riservato le emozioni più grandi quando sembrava che tutto sarebbe finito un
meno di un’ora. Infatti la Moroni si era trovata a condurre per 6-1, 4-0,
quando l’incontro
cambiava radicalmente tanto che
la Balducci non
sono ha pareggiato il conto dei set
ma era in vantaggio 3-1 in quello
decisivo. A questo
punto la Moroni,
memore di come
aveva giocato all’inizio, ha ripreso in
mano il gioco ed
ha chiuso a suo favore, 6-3, in oltre
due ore e mezza
ZAlice Moroni
di gioco.
Il successo di Todi ha confermato la buona stagione della vincitrice,
classe 1991, al suo 18esimo incontro vinto nel 2011, contro i soli 6
persi. Per lei quello tuderte è stato il quarto torneo vinto in carriera,
dopo la conquista di Pesaro e Atene nel 2008 e di Bassano del Grappa
nel 2009, tutti con montepremi di 10 mila dollari, come quello umbro.
Una carriera che ha portato fino ad ora Alice Moroni al numero 654
del ranking mondiale.
Nella finale di doppio affermazione in due set della coppia italiana
formata da Federica Di Sarra e Angelica Moratelli sul duo Stephanie
Bengson (Australia) e Kirsten Flower (Stati Uniti).
Indubbiamente il caldo torrido che si è abbattuto durante tutto l’arco
della competizione è stato protagonista quanto le giocatrici. Alcune
di queste lo hanno sofferto particolarmente come la laziale di Fondi,
Federica Di Sarra, che aveva dimostrato di avere tutte le carte in regola
per bissare la vittoria dell’anno scorso.
Ha diretto la manifestazione il giudice arbitro internazionale Massimo
Morelli di Milano. Direttore del torneo: Marco Marchesini.
Presenti alle premiazioni: Simone Settimi titolare dell’azienda Astra
Italy, sponsor del torneo, Roberto Carraresi, presidente del Comintato regionale Federtennis, Marcello Marchesini, presidente del Tennis
Club Todi, Nazareno Menghini, assessore allo sport del comune di
Todi.
Singolare semifinali: Moroni (8) b. Di Sarra (6) 67 7-5 4-0 rit. Balducci b.
Davato 62 64. Finale: Moroni b. Balducci 61 46 63
Doppio semifinali: Bengson-Flower (Aus-Usa) b. Orsi-Stefanelli 62 63.
Di Sarra-Moratelli b. Moroni-Sussarello 61 63. Finale: Di Sarra-Moratelli
b. Bengson-Flower (Aus-Usa) 76 75
d
Zle premiazioni delle finali Coppa Valerio De Galea con al centro la Francia vincitrice
della manifestazione
VENETO
Giovani racchette a Venezia
di Roberto Bonigolo
U
n’estate nel segno dei giovani, oltretutto a livello internazionale e
quindi di gran rilievo. Due appuntamenti sulla ribalta internazionale che per motivi similari hanno catalizzato gli interessi tennistici di
tutti gli appassionati in terra veneziana. Per di più in due locations da
favola e di assoluto prestigio. Il primo (un torneo ETA under 16) nella
splendida oasi del T.C. Sporting Mestre, una struttura polivalente di
33.000 mq. immersa nel verde, e il secondo (Coppa Valerio De Galea)
nella prestigiosa e storica sede del T.C. Venezia, in riva al mare con la
mitica spiaggia dell’hotel Excelsior.
Nel torneo ETA Under 16 inserito nel circuito Tennis Europe Junior
Tour si sono date appuntamento un centinaio di giovani e talentuose
racchette provenienti da varie nazioni del continente per contendersi
il primo trofeo Venice Junior Save Cup sotto la direzione del referee
Sigismondo Favia con Gianna Doz direttrice del torneo. Folta rappresentanza, quantitativa e qualitativa, da parte dei portacolori azzurrini,
a tal punto che la manifestazione è stata letteralmente dominata dai
nostri connazionali che hanno incamerato tutti i trofei: la milanese Georgia Brescia in campo femminile, il romano Tommaso Evangelisti nella
gara maschile e le coppie Dzeubou/Mocciola e Compagnucci/Roncalli
nei tabelloni di doppio. Da annotare anche la positiva prestazione da
parte del beniamino locale Giovanni Barolo, un moglianese partito
dalle qualificazioni e approdato sino al secondo turno del tabellone
principale in singolare, ma anche semifinalista in doppio in coppia con
il trentino Cestarollo. Comunque una settimana di gran tennis baciata
per di più da un tempo splendido che ha ripagato gli organizzatori
delle fatiche profuse e che ha soddisfatto giocatori e appassionati, come ben ha sottolineato lo stesso vice presidente nazionale FIT Gianni
Milan, presente alle premiazioni finali.
La coppa Valerio De Galea, riservata alle rappresentative nazionali
europee under 18, ha allineato ai nastri di partenza le formazioni di
Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Francia, Grecia e Italia a contendersi il trofeo Save e soprattutto il duplice pass per la successiva
fase finale a La Rochelle in Francia. Purtroppo ancora una volta la formazione azzurra (Amerigo Contini, Antonio Campo, Pietro Rondoni,
capitanati dall’ex davisman e numero 60 al mondo Simone Colombo)
ha trovato semaforo rosso in semifinale contro la talentuosa squadra
francese che annoverava alcuni gioiellini di tutto rispetto (in particolare
Laurent Lokoli e Tristan Lamasine). La stessa formazione transalpina
incamerava poi nettamente la finale e il trofeo Save in un match a
senso unico nei confronti del team bielorusso. Gustoso e succulento
comunque l’evento vissuto in terra lidense (che si appresta ad ospitare
la fase finale della manifestazione nel 2012) e puntuale e professionale
l’organizzazione del club presieduto da Paolo Minchillo con referee
Pino Guastavino e direttrice del torneo Gianna Doz.
Super 39 Tennis
beach tennis
SI GIOCA TUTTO L’ANNO
Numeri in grande crescita
In aumento i tornei internazionali su tutto il territorio nazionale con al via i migliori interpreti
della specialità. Anche le attività regionali sono in progressiva crescita e con la nascita di strutture
al coperto i calendari invernali vedranno un aumento importante delle competizioni
DI
MASSIMO CAPUTI
P
Per uno sport sempre più praticato tutto l’anno, il periodo
giugno-agosto rimane quello
clou, con maggiori competizioni e partecipanti in ambito
nazionale e internazionale. Nel
bilancio generale di questo
periodo estivo va evidenziato,
soprattutto, il dato del consolidamento e ampliamento dei
tornei internazionali sul territorio nazionale, anche se gli spazi
sono sempre meno disponibili.
Sarà importante, per il futuro,
valutare le norme organizzative
dei circoli, al fine di garantire,
nel tempo, una qualità complessiva sempre maggiore.
Gli eventi istituzionali hanno
raggiunto un buon consolidamento, le date annualmente
assumono sempre maggiori
certezze, e questo è senza dubbio un aspetto positivo per la
programmazione dei giocatori
agonisti che iniziano a guardare
a questi eventi come momenti
irrinunciabili della loro attività
annuale.
Per uno sport che ha introdotto
solo da quest’anno, l’agonismo
c’è bisogno di un progressivo
assestamento che guardi alle
esigenze di tutti gli attori: giocatori, sponsor, circoli, stabilimenti/strutture ospitanti ecc.
Sono possibili miglioramenti ai
programmi di svolgimento delle competizioni istituzionali, e
la Federazione Italiana Tennis è
attenta riguardo a proposte di
miglioramento. Il percorso verso il professionismo è appena
iniziato e avrà bisogno del suo
occhio specialistico, senza dimenticare le esigenze e lo spirito del folto gruppo di neo praticanti che ogni anno impugna
la racchetta da beach tennis.
Anche le attività Nazionali e
Regionali, organizzate questa
estate dai circoli, sono sempre
in progressiva crescita, rispettando il trend degli ultimi anni,
dove, a tornei con montepremi,
sono subentrati un gran numero
di tornei limitati alle categorie
più basse, attraverso varie formule. Altro dato è la presenza
sempre più massiccia di nuove strutture che organizzano
manifestazioni fuori dal classico week-end, reinventando il
beach tennis come momento
infrasettimanale serale di ritrovo
e di competizione.
Il numero di partecipanti è in
crescita, mentre il numero complessivo dei tornei durante il
periodo estivo è in linea con lo
scorso anno, anche se un’analisi
complessiva sarà più completa
alla fine dell’anno, dove i dati
potranno essere analizzati in
maniera più corretta.
In conclusione il beach tennis
nazionale sta vivendo una nuova
fase di assestamento che si basa
su almeno 3/4 livelli e tipologie
di competizione.
I tornei Internazionali, indirizzati
a coloro che possiamo classificare come professionisti e organizzati, uno per week end, sul
territorio nazionale.
I tornei nazionali con monte-
Super 41 Tennis
premi, di solito più eventi sul
territorio nazionale nello stesso
week-end, tornei a interesse regionale, dove tutte le settimane
accedono principalmente i giocatori di seconda fascia più importanti di ogni singola regione
e i tornei a carattere provinciale
e locale indirizzate al movimento più amatoriale.
Nel tempo, con la nascita di
strutture al coperto, anche i
calendari invernali vedranno
un aumento importante delle
competizioni, oggi, comunque,
per quanto riguarda la stagione
estiva, il peso delle competizioni
e ben oltre il 70% nei tre mesi
tra giugno e agosto con circa
300 competizioni organizzate su
tutto il territorio nazionale.
Dall’a
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tennis in carrozzina
INNOCENTI E AUSTRIA
Un binomio vincente
L’azzurro, in corsa per la qualificazione a Londra 2012, dopo il successo dello scorso anno a Salisburgo,
ha fatto il bis conquistando il torneo internazionale di Gross Sieghart. Partito da favorito,
ha lasciato 6 giochi agli avversari. Protagonista anche Marianna Lauro, che si è imposta a Weldlstain
DI
FEDERICO ROSSI
C
Che Marco Innocenti si trovi a
meraviglia nella patria di Mozart
e della musica classica è ormai
un dato di fatto. Vi ricordate
quando dicevano che Wimbledon era diventato il giardino privato di Boris Beker? Qualcosa di
simile sta succedendo al tennista fiorentino quando si presenta in terra austriaca. Lo scorso
anno fu il torneo di Salisburgo a
consacrare Innocenti come uno
dei migliori giocatori del circuito nella sua categoria, quella
dei Quad. La vittoria in quel
torneo permise infatti a Marco
di assaporare per la prima volta l’ingresso nei top ten della
classifica mondiale avvicinando
l’azzurro a uno dei migliori giocatori italiani di sempre.
Quest’anno fallito il tentativo di
bissare il successo (sconfitto in
semifinale dall’inglese Lapthorne poi vincitore del torneo) nel
torneo di Salisburgo, Marco si è
rifatto andando a vincere l’altro
torneo internazionale di classifica ITF3 del minitour austriaco a
Gross Sieghart partendo da favorito (era testa di serie numero
1) lasciando la modesta cifra di 6
game agli avversari. Soprattutto
con questa vittoria il tennista
fiorentino ha battuto alcuni dei
diretti concorrenti, il primo fra
tutti l’israeliano Boaz Kramer,
con cui si contende gli ultimi
posti disponibili per l’accesso a
Londra 2012.
Ed oltre al tabellone di singolare Innocenti, in coppia con il
compagno azzurro Giuseppe
Polidori, ha vinto anche il tabellone di doppio come già era
successo a Praga alcune setti-
Marco Innocenti
mane prima. La coppia azzurra
con questa vittoria fa un balzo
in avanti nella classifica di specialità e se il trend continua in
questa direzione ci sono buone
possibilità di vedere i due azzurri in gara al master di specialità
che conclude la stagione agonistica ad Amsterdam il prossimo
novembre.
“Era molto importante mantenere i punti che conquistati lo
scorso anno-afferma Innocenti al rientro dopo il minitour
austriaco-e non era per niente
facile visto il campo di partecipazione presente quest’anno.
Purtroppo l’imminente scadenza paralimpica ha scatenato e
contagiato tutti coloro che hanno questo sogno perciò diventa
ogni giorno più difficile mantenere le posizioni di vertice.
Sto seriamente considerando
di affrontare la lunga trasferta
australiana in gennaio e poi recarmi negli stati uniti per avere
la certezza della qualificazione
anche se ad oggi sarei dentro la
qualifyng list”.
Ma non ci sono sempre i “soliti noti” ad animare i tornei del
circuito mondiale in questa
estate rovente. A Salisburgo nel
second draw Paolo Cia ha raggiunto la finale sconfitto dal neozelandese Glenn Barnes con il
punteggio di 61 62. Ancora meglio ha fatto Antonio Cippo che
a Ginevra nello Swiss Open, il
più longevo torneo europeo, ha
vinto il torneo di second draw
guadagnando punti importantissimi che lanciano l’abruzzese
in classifica mondiale.
Questi due giocatori insieme al
giovane Ivan Lion di Torino e al
milanese Davide Mangiacapra
sono le vere sorprese e soprattutto i volti nuovi di questo 2011
Super 43 Tennis
che ha prodotto anche un ulteriore incremento di giocatori
oltreche di tornei e manifestazioni.
In attesa di vedere cosa succederà nel torneo internazionale
della mole a Torino, dove gli
italiani parteciperanno in gran
numero, le note liete arrivano
anche dal settore femminile
dove Marianna Lauro, in Bavaria a Weldlstain, ha vinto il
torneo internazionale “Bavarian Open”. La sassarese ha dominato il torneo concedendo
pochissimo alle sue avversarie
soprattutto alla britannica Hunt
battuta in finale in due set con
il punteggio di 62 61. Marianna
insieme alla spagnola Barbara
Vidal ha vinto anche il torneo di
doppio anche se per la verità il
doppio non è propriamente la
gara più preferita dalla giocatrice di Ploaghe.
in tv
Un mese di grande tennis
dall’Asia all’Europa
Nadal, Djokovic, Murray. Tutti i più forti tornano protagonisti su SuperTennis. Dall’Asia all’Europa, dal cemento all’aperto ai tornei indoor. Ottobre è un mese cruciale nella corsa ai master di fine anno e SuperTennis sarà
pronta a cogliere ogni emozione dei circuiti Atp e Wta.
Saranno sette i tornei del circuito maggiore trasmessi
live ai quali va aggiunto anche il challenger di Palermo
(in diretta dal 7 al 9 ottobre), tradizionale appuntamento di fine stagione sulla terra.
Un mese intenso, dunque, che partirà da Kuala Lumpur.
I primi due giorni di ottobre, infatti, sono in programma
le semifinali e la finale dell’Atp250 della Malesia. Thomas Berdych e Nicolas Almagro cercheranno di conquistare il titolo vinto un anno fa dal russo Mikhail Youzhny.
Rafael
Nadal
OTTOBRE SU
Sabato 1
ž LIVE ATP 250 Kuala Lumpur
Giovedi 20
ž LIVE ATP 250 Stoccolma
Domenica 2
ž LIVE ATP 250 Kuala Lumpur
Venerdi 21
ž LIVE ATP 250 Stoccolma
Giovedi 6
ž LIVE ATP 500 Tokyo
ž LIVE ATP 500 Beijing
ž LIVE Challenger Palermo
Sabato 22
ž LIVE ATP 250 Stoccolma
ž LIVE WTA Lussemburgo
Venerdi 7
ž LIVE ATP 500 Tokyo
ž LIVE ATP 500 Beijing
ž LIVE Challenger Palermo
Domenica 23
ž LIVE ATP 250 Stoccolma
ž LIVE WTA Lussemburgo
Sabato 8
Sarà soltanto un assaggio di quel che proporranno i due
Atp500 in programma a Tokyo e Pechino. Tutti i più forti del circuito torneranno in campo. In Giappone Rafa
Nadal sarà il grande favorito, con Andy Murray pronto
a rovinargli la festa. Torneo che SuperTennis inizierà a trasmettere dagli ottavi di finale, in programma da giovedì
6 ottobre. A Pechino, invece, la star è Novak Djokovic,
dominatore del 2011. Anche per il torneo cinese dirette
a partire dal giovedì.
Chiusa la trasferta orientale, ecco che il circuito tornerà
in Europa e SuperTennis è pronta ad accogliere i tennisti
che giocheranno il torneo di Stoccolma. Praticamente
una settimana di dirette, visto che li torneo scandinavo
sarà trasmesso a partire da martedì 18 ottobre. Nella
stessa settimana anche le donne avranno il loro spazio
nel palinsesto del canale della FIT. In Lussemburgo Roberta Vinci proverà a bissare il successo dello scorso anno
e SuperTennis farà il tifo per lei (live semifinali e finale).
La chiusura del mese sarà ancora dedicata al grande
tennis live. Vienna e San Pietroburgo, due Atp250 di
grande tradizione e con ricchi montepremi. Due appuntamenti imperdibili, gli ultimi di un mese a tutto tennis.
di Giovanni Di Natale
ž LIVE ATP 500 Tokyo
ž LIVE ATP 500 Beijing
ž LIVE Challenger Palermo
Venerdi 28
ž LIVE ATP 250 San Pietroburgo
ž LIVE ATP 250 Vienna
Domenica 9
ž LIVE ATP 500 Tokyo
ž LIVE ATP 500 Beijing
ž LIVE Challenger Palermo
Sabato 29
ž LIVE ATP 250 San Pietroburgo
ž LIVE ATP 250 Vienna
Martedi 18
ž LIVE ATP 250 Stoccolma
Mercoledi 19
ž LIVE ATP 250 Stoccolma
Domenica 30
ž LIVE ATP 250 San Pietroburgo
ž LIVE ATP 250 Vienna
Note: * gli orari possono subire variazioni
Super 45 Tennis
la posta di Nicola
Tetto sì, tetto no…
Caro Nicola,
ho seguito in tv gli US Open e
mi hanno molto incuriosito le
polemiche nate sull’opportunità di dotare anche Flushing
Meadows di un centrale con il
tetto scorrevole, come avviene
già da diversi anni a Melbourne
con gli Australian Open e da un
paio a Wimbledon. Tanto più
che a New York è ormai chiaro
che in questo periodo dell’anno piove spesso: lo dimostra
il fatto che da qualche anno la
finale maschile finisce con l’essere spostata puntualmente al
lunedì. E anche in quest’ultima
edizione il maltempo ha creato parecchi problemi facendo
saltare completamente la programmazione di due giornate
consecutive. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa un grande
campione ed esperto di tennis
mondiale.
DANIELE BIAVA (ASCOLI PICENO)
Caro Daniele, ai miei tempi la
questione del tetto scorrevole
neppure veniva presa in consi-
derazione… E’ però vero che
il tennis è cambiato, al giorno
d’oggi muove interessi economici enormi, soprattutto nei
tornei del Grande Slam. E poi
ci sono le televisioni che premono perché sia loro assicurata
la programmazione almeno sul
centrale. Quindi, secondo la
mia opinione, anche a Flushing
Meadows si arrenderanno alla
necessità di costruire almeno
un campo centrale con copertura da utilizzare in caso di
pioggia. Del resto già succede,
come tu stesso hai sottolinea-
to, a Melbourne e Londra, e
anche il Roland Garros dal
2016 avrà il centrale con il tetto. A quel punto gli US Open
resterebbero indietro… Altro
discorso è la regolarità del torneo che, secondo me, viene un
po’ inficiata. Una cosa è giocare all’aperto con tutto quel
che ne segue, un’altra giocare indoor dove le condizioni
cambiano totalmente. Ma ai
cambiamenti è difficile opporsi e vedrai che in un prossimo
futuro anche New York avrà il
suo bel tetto.
PROMOSSI
DI
10
9
&
GIANCARLO BACCINI
a NOVAK DJOKOVIC – Ha riscritto la storia del tennis, e
tanto basta.
a SUPERTENNIS TV – Il canale della FIT è riuscito a vincere la
sua battaglia e a vedersi finalmente assegnare anche sul digitale
terrestre il posto che gli spetta nell’élite delle emittenti sportive
nazionali. Adesso è sul numero 64, fianco a fianco con RaiSport e Sportitalia, anziché al lontanissimo 180.
8
7
6
a ROBERTA VINCI – Corona la sua annata d’oro all’US Open,
dove s’arrampica fino al 18mo posto della classifica WTA, meritandosi un posto nell’Olimpo del tennis italiano.
a FOGNINI e BOLELLI – S’inventano doppisti e a New York raggiungono le semifinali a dispetto del cemento. Bravi!
a FLAVIA PENNETTA – A Flushing Meadows va come un razzo,
e batte Sharapova e Peng ritrovando il proprio miglior tennis. Ma
quando il compito, da difficile che era, si fa più facile, torna a inciampare nelle proprie antiche paure e spreca l’occasione di scrivere un
altro capitolo della sua splendida epopea.
5
a FRANCESCA SCHIAVONE – Così lucida nell’analizzarsi, così
poco lucida in campo…
BOCCIATI
4
a ROGER FEDERER – Ancora una volta gioca benissimo ma spreca i match point nel momento-chiave di un grande match. Non è
certo un caso se è soltanto novantatreesimo nella classifica “all
time” di coloro che hanno vinto più match al quinto set.
3
2
a SAMANTHA STOSUR – Una che gioca come ha giocato lei nella
finale dell’US Open dovrebbe averne vinti molti di più, di Slam.
a SERENA WILLIAMS – Spreca la sua clamorosa rinascita giocando una pessima finale a New York, per di più macchiandola
con intemperanze anti-arbitrali degne del peggior McEnroe. Mai
banale, comunque…
1
ai MONDIALI DI ATLETICA – Che, nonostante l’enorme differenza di fuso orario, hanno spinto Eurosport a sacrificare il tennis,
riducendone gli spazi per tutta la prima settimana dell’US Open,
la più interessante.
0
a NA LI e KVITOVA – Colano a picco all’indomani delle imprese
che all’una sono valse decine di milioni di dollari di sponsorizzazioni e all’altra incauti paragoni con Martina Navratilova, crudelmente mettendo a nudo l’incompetenza degli addetti ai lavori del tennis
contemporaneo.
Super 46 Tennis
canale
in Campania, in Emilia Romagna,
in Friuli Venezia Giulia, nel Lazio,
in Lombardia, in Piemonte,
in Sardegna, in Trentino Alto
Adige, in Valle d’Aosta e nel Veneto
64
È necessario risintonizzare
il decoder
in streaming su www.supertennis.tv
canale
224
Fly UP