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provaci ancora - Federazione Italiana Tennis
Anno VIII - Numero 9 settembre 2011 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI PIA 2011-2012 TUTTE LE NOVITÀ SuperTennis Super rTe ennis nnis tv v passa pas ssa sa su sul ul del digitale digita talle ta terrr te terrestre rre restre stre st RISINTONIZZATE RIS RI SINTON ONIIZZ ZA AT TE TE IL V VOSTRO OSTR OS TRO O DECODER D ECODER US OPEN A UN PASSO DALLA STORIA PROVACI ANCORA FLA! www.federtennis.it www.supertennis.tv il fondo La gallina dalle uova di ottone DI GIANCARLO BACCINI L’ L’età dell’oro sta per finire? La domanda sorge spontanea dopo gli Us Open. Flushing Meadows ha infatti avvalorato le sensazioni che da qualche tempo guizzano, più o meno coscientemente, fra i neuroni di osservatori e appassionati. L’attenzione mediatica resta elevatissima, gli stadi sono più pieni che mai, i record di audience televisiva vengono battuti di giorno in giorno. Eppure… Eppure è netta l’impressione che la stratosferica elevazione degli standard di gioco – mentali prima ancora che atletici e tecnici – prosciughi maledettamente in fretta energie e talento dei newcomers, impedendo quel ricambio al vertice che è necessario per apportare al Gioco la linfa della Novità. Il discorso vale tanto per il tennis maschile quanto per quello femminile. Con una differenza non da poco: fra gli uomini la mancanza di Novità perpetua, bene o male, il regno dei soliti quattro. Sono ormai sei-sette anni che, prima grazie a Nadal e Federer e poi grazie a Djokovic, mangiamo aragosta. E sebbene alla fin fine anch’essa finisca per stufare, l’aragosta sempre aragosta rimane. Fra le donne, invece, il declino delle Williams e delle belghe ha generato il caos, con vincitrici di Slam che al torneo successivo perdono al primo turno e una numero 1 del mondo incapace di aggiudicarsi un torneo “vero”, con tenniste a stento comprese fra le prime 100 della classifica WTA che raggiungono i turni decisivi degli Slam, e con un gioco di qualità, anche estetica, davvero molto bassa. Il tutto complicato da un fenomeno che sta raggiungendo proporzioni preoccupanti: quello dei ritiri a match in corso (ben 17 negli US Open!). Qui si tratta, a mio parere, assai più di malcostume che di traumi da iper-attività. Un tempo un giocatore che non stava troppo bene ci teneva comunque a ultimare la partita Super 3 Tennis per rispetto nei confronti dell’avversario e del pubblico. Oggi invece c’è chi ci marcia, decidendo di drammatizzare il primo doloretto non appena diventa chiaro che il risultato non è recuperabile. Infatti la maggior parte dei ritirati si presenta pimpante al torneo successivo, come se niente fosse, senza che chi dovrebbe tutelare la regolarità del gioco e il rispetto dei suoi valori senta minimamente il bisogno di intervenire. Quasi tutti – in particolare i giocatori – attribuiscono la principale responsabilità di queste negatività al “calendario”, cioè all’eccesso di attività che secondo loro contraddistinguerebbe il tennis moderno. Ma il calendario è lo stesso da decenni e, anzi, nelle ultime stagioni è già stato sensibilmente mutilato. Così come si è ridotta l’obbligatorietà della presenza dei top players nei tornei più importanti, con ATP e WTA che garantiscono gli organizzatori in minor misura pur imponendo loro di aumentare vertiginosamente i montepremi di anno in anno a dispetto della profonda crisi che sta attanagliando l’economia occidentale. Per cui a me sembra evidente che i veri problemi stiano a monte, e investano più l’area eticotecnica che quella organizzativa. Voglio dire che è l’intero modello del tennis d’oggi, tanto lontano dai Gesti Bianchi delle origini da sembrare un altro sport, che andrebbe rivisitato, a cominciare dai valori che vengono insegnati ai nelle scuole tennis e in famiglia per finire con i materiali e le superfici. Chiaro che niente di tutto questo accadrà, specie in una disciplina che ha il non invidiabile primato di essere l’unica al mondo gestita dalle associazioni sindacali dei giocatori (istituzionalmente assetate di una cosa sola: i soldi) anziché da un’autorità sportiva super partes. Eppure mi sembra impossibile che nessuno si accorga come fra le uova deposte da questa povera, super stressata gallina, ce ne sia più di una che è di ottone anziché d’oro. dal 1973 Maestri nel campo FORNITORE UFFICIALE www.cremoninisrl.it [email protected] Cremonini S.R.L. Via Pila Cipolla, 6 - 40026 IMOLA (Bo) Tel 0542.666381 Fax 0542.665074 FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS Presidente Angelo Binaghi Consiglio Federale Angelo Binaghi (Presidente) Emanuele Scarfiotti (Vicepresidente vicario) Gianni Milan (Vicepresidente) Fabrizio Gasparini (atleta Vicepresidente) Giuseppe Adamo Isidoro Alvisi Carlo Bucciero Sebastiano Monaco Roland Sandrin Emilio Sodano Daniele Bracciali (atleti) Raimondo Ricci Bitti (atleti) Graziano Risi (tecnici) Mario Collarile (affiliati) Segretario Generale Massimo Verdina Collegio dei Revisori dei Conti Presidente: Filippo Bonomonte Componenti: Lucio Brundu Valeriano Corona Giorgio Mario Ledda Giuseppe Toscano Supplenti: Corrado Caddeo Vittorio Massimo Irano FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G – 00194 Roma Telefono: +39-0636858218 / 8406 Fax: +39-0636858166 e-mail: [email protected] www.federtennis.it SU QUESTO NUMERO Le rubriche 6 US Open 15 IL PROCESSO Un brusco risveglio DEL MESE Talenti sbocciati tardi? 10 US Open 17 LARGO AI GIOVANI Il grande caos Andrea Stucchi 20 Vita da circolo 19 IL DOTTOR Sport alternativi… ma non troppo 22 L’angolo tecnico 26 Focus: Pia 2011 - 2012 La scuola tennis? Scegliamola così COMITATO DI DIREZIONE Giancarlo Baccini, Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Gianni Romeo, Felicetta Rossitto Dove si gioca ad ottobre-News DIRETTORE RESPONSABILE Giancarlo Baccini COORDINAMENTO REDAZIONALE Angelo Mancuso SUPERTENNIS TEAM Martina Cipriani Antonio Costantini (foto editor) Amanda Lanari Annamaria Pedani (grafica) FOTO Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli PROGETTO GRAFICO REALIZZAZIONE Edisport Editoriale S.p.A. 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Salerno REDAZIONE E SEGRETERIA Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G 00135 Roma Telefono: +39-0636857643-44 Fax: +39-0636857950 [email protected] PUBBLICITÀ Comedi Spa via Don Luigi Sturzo,7 20016 Pero (MI) Telefono: +39-023808501/502 Fax: +39-0238010393 [email protected] Super 5 Tennis Le pagelle di Giancarlo Baccini Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 dell’ 8 gennaio 2004 La rivista non è in vendita in edicola e viene spedita in abbonamento postale. Abbonamento annuale (10 numeri): 30,00 euro Metodo di pagamento: - con assegno circolare, non trasferibile, intestato a “Federazione Italiana Tennis” da spedire a mezzo raccomandata a/r a FIT - Direzione Comunicazione, Stadio Olimpico, Curva Nord, Ingresso 44, Scala G, 00194 Roma - con bonifico bancario intestato a “Federazione Italiana Tennis” c/o Banca Nazionale del Lavoro Ag. CONI IBAN IT31Y0100503309000000000008 Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. us open Un brusco risveglio A New York abbiamo vissuto due settimane di grandi emozioni, ma l’edizione 2011 dello Slam americano resterà per i colori azzurri quella dei grandi rimpianti. Flavia Pennetta ha messo ko Maria Sharapova nel maestoso Arthur Ashe Stadium, ma ha poi mancato sul più bello l’appuntamento con una storica semifinale, mentre Francesca Schiavone ha fatto vedere il suo tennis spettacolo solo a tratti. Abbiamo però scoperto una coppia d’oro: Fabio Fognini e Simone Bolelli in semifinale di doppio come Gianni Cucelli e Marcello Del Bello nel lontano 1949 DI ANGELO MANCUSO N NEW YORK - La città dai mille colori, delle luci sfavillanti, dell’esagerata e multirazziale Times Square, delle strade e dei locali che non dormono mai, della pioggia, degli uragani, per noi è diventata quella delle emozioni, dei brividi, dei set point e match point annullati, ma anche dei grandi rimpianti. Sono state due settimane intense, vissute con il fiato sospeso: gli US Open per un momento si sono colorati di un azzurro intenso, rimasto però incompiuto. Sì, perché resta il grande rammarico di una storica semifinale sfumata sul più bello, quando sembrava lì a portata di mano, anzi di racchetta. Quella di Flavia Pennetta, protagonista sino al match dei quarti contro la giovane tedesca Angelique Kerber, mai così avanti in uno Slam, di un torneo straordinario in cui aveva messo alla porta prima la principessa di ghiaccio Maria Sharapova (63 36 64), favorita numero tre, poi la tosta cinese Shuai Peng (64 76) al termine di un match epico, che ricorderemo a lungo. Quattro set point di fila annullati nel tie break del secondo set con un caldo umido terribile, che non ti faceva respirare. Flavia contro la Peng è stata più forte di tutto: del caldo pazzesco, della rivale solida come poche, dell’arbitro Flavia Pennetta in azione. Sopra: l’azzurra firma autografi sull’Arthur Ashe Stadium dopo aver eliminato Maria Sharapova Super 6 Tennis Il disappunto di Flavia Pennetta durante il match di quarti di finale contro la tedesca Kerber che sul 6-5 del secondo set le ha dato sullo 30-0 un inspiegabile warning solo perché al termine di uno scambio durissimo l’azzurra si era fermata vicino ai teloni di fondo campo in preda a conati di vomito, del fallo di piede sulla seconda che le è stato chiamato immediatamente dopo, quasi una provocazione. Già due anni fa la brindisina era stata protagonista di un match incredibile quando aveva annullato alla russa Vera Zvonareva, addi- rittura sei match point. Flavia ama New York, Flushing Meadows è il suo Slam, ma anche questa volta si è fermata nei quarti, a un passo dalla storia. Nel 2008 e nel 2009 però le avversarie erano Dinara Safina (all’epoca nu- Simone Bolelli e Fabio Fognini con il tedesco Petzschner e l’austriaco Melzer (poi vincitori del titolo) prima della semifinale di doppio. A destra: Francesca Schiavone e la russa Anastasia Pavlyuchenokova: l’azzurra ha ceduto in tre set dopo aver vinto il primo Super 7 Tennis primo piano mero uno) e Serena Williams. Questa volta contro la sorpresa Kerber sognare non era vietato. Invece il risveglio è stato brusco. Due giorni con il naso all’insù in attesa che la pioggia, caduta ininterrottamente su New York per oltre 48 ore, concedesse una tregua e finalmente in campo. Primo set perso 64, 4-2 sotto nel secondo: sembrava finita. Invece ecco l’orgoglio di Flavia: rimonta con un parziale di 7 giochi a 1: 64 per l’azzurra, 3-1 nella terza e decisiva partita. Ma lì qualcosa si è spezzato: 5 game consecutivi della Kerber e addio semifinale. Un brusco risveglio, dicevamo, come se ci avessero strappato dalle mani un bel gioco proprio quando cominciavamo a divertirci, a sognare. Gli occhi rossi di Flavia in conferenza stampa erano un po’ anche i nostri. Eppure proprio lei ha consolato noi: “Su ragazzi, non è una tragedia, si va avanti…”. E poi: “Era una bella opportunità, lo so bene, ma sicuramente ne avrò altre. Se sono arrivata a questo punto posso farlo ancora”. Giusto, ma che rabbia… La Pennetta non è dunque riuscita a eguagliare la semifinale ottenuta da Corrado BaSopra: Simone Bolelli e Fabio Fognini. A sinistra: Sara Errani e Roberta Vinci. Per le due azzurre, vincitrici quest’anno di tre titoli Wta, primi quarti di finale in coppia in un torneo dello Slam razzutti agli US Open (ma allora si giocava ancora a Forest Hills) nel 1977, quando l’attuale capitano azzurro di Coppa Davis e Fed Cup raggiunse appunto le semifinali (fu battuto da Connors). Per trovare una tennista italiana in semifinale agli US Open bisogna tornare indietro fino al 1930, quando Maud Levi Rosenbaum Blumenthal si arrese all’americana Anna Harper. La Rosenbaum Blumenthal era però nata a Chicago ed assunse la nazionalità italiana dopo aver sposato nel 1927 il barone italiano Giorgio Di Giacomo Levi. L’altro rimpianto americano è legato alla Schiavone. Dopo i quarti dello scorso anno, quando aveva conquistato i newyorkesi con il suo tennis champagne, con i suoi colpi ad effetto, compreso quello sotto le gambe alla Federer, con la sua grinta che ti contagia, Francesca questa volta non ha espresso il suo miglior tennis. O meglio, lo ha fatto solo a tratti, come lei stesso ha ammesso: “Gioco due punti su otto e questo livello non basta, non è sufficiente, devi essere più continua. Molto più continua per poter arrivare in fondo ad uno Slam, per poter aspirare a vincerlo. Io so di avere questo di più, è che in questo momento non riesco ad esprimerlo e non so perché… Ma lo scoprirò, sono testarda, curiosa e non mi arrendo”. Ed infatti già il giorno dopo il ko negli ottavi era sui campi di allenamen- Super 8 Tennis to di Flushing Meadows a sudare. Del suo torneo restano nella memoria quel match point annullato alla modesta sudafricana Chanelle Scheepers al terzo turno e poi la sfida con più ombre che luci negli ottavi contro la giovane Anastasia Pavlyuchenkova, proprio l’avversaria che aveva battuto sempre a New York nel 2010 con un netto 63 60 e che aveva eliminato qualche mese fa nei quarti al Roland Garros in tre set (16 75 75), ma dopo essere stata sotto 61 4-1. Questa volta è andata male: 57 63 64, ma quanto pesa quel doppio fallo sul vantaggio pari del terzo set, quando il punteggio era di 5-4 a favore della rivale e l’azzurra aveva già annullato due match point. E ora la corsa al Masters di Istanbul diventa più dura. “Nel primo set io ho giocato male - ha raccontato a menta fredda Francesca - la mia avversaria malissimo… Nel secondo io sempre male, lei discretamente. Nel terzo lei è stata consistente, ha fatto il suo, ma io non ho alzato il livello. Quando mi batte un’avversaria che dimostra di essere più forte io sono la prima ad ammetterlo… Stavolta non è stato così ed è questo che mi fa rabbia. Mi fa male uscire così da uno Slam, sono i tornei che amo giocare”. Risultato: con la Pennetta ancora in corsa, è sfumato per il tennis italiano femminile la chance di avere per la prima volta due giocatrici contemporaneamente nei quarti di un torneo dello Slam. In campo maschile I RISULTATI DEGLI AZZURRI è successo invece due volte: nel 1960 Nicola Pietrangeli vinse al Roland Garros e Orlando Sirola si fermò in semifinale, nel 1973, sempre a Parigi, Adriano Panatta fu sconfitto in semifinale e Paolo Bertolucci nel quarti. L’ingresso nella storia del tennis azzurro è arrivato in punta di piedi. Fabio Fognini e Simone Bolelli sono arrivati sino in semifinale agli US Open battendo nei quarti un’ottima coppia come quella formata dallo svedese Robert Lindstedt (l’anno scorso a Lidkoping ci bettè nel doppio decisivo) e il rumeno Horia Tecau (16 76 64). Bolelli e Fognini, un doppio d’oro, come quello composto da Gianni Cucelli e Marcello Del Bello, che nel 1949 si issarono proprio fino alle semifinali a New York sconfitti da Sedgman/Worthington per 63 63 64. L’ultima semifinale in uno Slam era datata invece 1967, al Roland Garros, quando Nicola Pietrangeli e Martin Mulligan furono poi sconfitti per 63 36 62 61 da Emerson/Fletcher. Anche qui però resta il rammarico di una semifinale che poteva finire con un risultato diverso contro la coppia vincitrice a Wimbledon nel 2010, quella composta dall’austriaco Jurgen Melzer e dal tedesco Philipp Petzschner, due ottimi singolaristi che formano anche una delle più forti coppie del circuito. Lo hanno dimostrato contro i due azzurri, che però, con un pizzico di attenzione e di fortuna in più nel terzo set, avrebbero potuto centrare una finale storica agli US Open, se si tiene conto che l’unico titolo azzurro di doppio in uno Slam lo hanno conquistato Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola nel 1959 a Parigi battendo gli australiani Emerson-Fraser per 63 62 14-12. Rammarico sì, ma la certezza di aver scoperto una grande coppia anche in chiave azzurra, tenuto conto della giovane età di Fabio e Simone. Competitivi ai massimi livelli nei tre tornei giocati insieme: vittoria a Umag, semifinale a Roma e agli US Open. “Abbiamo iniziato a giocare insieme quasi per caso - ha confessato Fognini - ci era capitato al challenger di Napoli, poi il capitano (Corrado Barazzutti, ndr) ci ha chiesto di giocare insieme agli Internazionali d’Italia e l’esperimento ha funzionato”. Un ruolino di marcia da grande doppio. “Sicuramente - ha aggiunto Bolelli - dobbiamo migliorare nel gestire i punti nei momenti decisivi, come l’inizio del terzo set contro Melzer e Petzschner, anche se su qualche palla ci è girata male… Siamo soddisfatti e continueremo a giocare insieme”. Per la felicità di capitan Barazzutti. Ma le buone notizie per il doppio azzurro non finiscono qui. Gli US Open hanno lancia- SINGOLARE MASCHILE Primo turno Potito Starace (ITA) b. Michael Berrer (GER) 64 46 63 62 Flavio Cipolla (ITA) b. Kei Nishikori (JPN) 64 62 ritiro Fabio Fognini (ITA) b. Horacio Zeballos (ARG) 57 64 76 (4) 64 Juan Monaco (ARG) b. Andreas Seppi (ITA) 76 (1) 62 62 (18) Juan Martin Del Potro (ARG) b. Filippo Volandri (ITA) 63 61 61 Secondo turno 22) Alexandr Dolgopolov (UKR) b. Flavio Cipolla (ITA) 60 75 26 57 64 (9) Tomas Berdych (CZE) b. Fabio Fognini (ITA) 75 60 60 Nicolay Davydenko (RUS) b. Potito Starace (ITA) 62 64 75 DOPPIO MASCHILE Primo turno Simone Bolelli/Fabio Fognini (ITA) b. Carlos Berlocq (ARG)/ Lukas Rosol (CZE) 76 (3) 46 64 Daniele Bracciali/Potito Starace (ITA) b. Frantisek Cermak (CZE)/ Filip Polasek(SVK) 64 64 David Marrero/Andreas Seppi (ESP/ITA) b. Arnaud Clement/ Lukas Dlouhy (FRA/CZE) 64 76(7) Secondo turno Simone Bolelli/Fabio Fognini (ITA) b. Ivo Karlovic/Frank Moser (CRO/AUT) 76 (3) 63 Daniele Bracciali/Potito Starace (ITA) b. Denis Istomin/ Mikhail Kukushkin (UZB/KAZ) 64 63 David Marrero/Andreas Seppi (ESP/ITA) b. Michael Kohlmann/Alexander Waske (GER) 64 75 Terzo turno Simone Bolelli/Fabio Fognini (ITA) b. (15) Xavier Malisse/ Mark Knowles (BEL/BAH) 75 64 (7) Robert Lindstedt/Horia Tecau (SWE/ROU) b. Daniele Bracciali/Potito Starace (ITA) 76 (4) 76 (3) David Marrero/Andreas Seppi (ESP/ITA) b. (3) Michael Llodra/ Nenad Zimonjic (FRA/SRB) 76 (4) 64 Quarti Simone Bolelli/Fabio Fognini (ITA) b. (7) Robert Lindstedt/ Horia Tecau (SWE/ROU) 16 76(7) 64 (9) Jurgen Melzer/Philipp Petzschner (AUT) b. David Marrero/Andreas Seppi (ESP/ ITA) 61 62 Semifinali (9) Jurgen Melzer/Philipp Petzschner (AUT/GER) b. Simone Bolelli/Fabio Fognini (ITA) 64 67(3) 61 SINGOLARE FEMMINILE Primo turno (15) Svetlana Kuznetsova (RUS) b. Sara Errani (ITA) 75 61 (18) Roberta Vinci (ITA) b. Irina Camelia Begu (ROU) 63 64 (7) Francesca Schiavone (ITA) b. (q) Galina Voskoboeva (Kaz) 63 16 64 (26) Flavia Pennetta (ITA) b. Aravane Rezai (FRA) 64 61 (q) Romina Oprandi (ITA) b. Melanie Oudine (USA) 60 76 (7) Coco Vandeweghe (USA) b. Alberta Brianti 75 63 Anabel Medina Garrigues (ESP) b. (q) Karin Knapp (ITA) 67 (4) 64 63 Secondo turno (7) Francesca Schiavone (ITA) b. Mirijana Lucic (CRO) 61 61 Roberta Vinci (ITA) b. Alize Cornet (FRA) 62 63 (26) Flavia Pennetta (ITA) b. (q) Romina Oprandi (ITA) 60 63 Terzo turno (7) Francesca Schiavone (ITA) b. Chanelle Scheepers (RSA) 57 76 (5) 63 (10) Andrea Petkovic (GER) b. to ad altissimi livelli anche una coppia azzurra al femminile, Sara Errani e Roberta Vinci (la tarantina, proprio a Flushing Meadows, vanta una semifinale in doppio nel 2001 in coppia con la francese Sandrine Testud). Nel 2011 avevano già conquistato tre titoli (Hobart, Pattaya City e Palermo), a New York si sono fermate solo ai quarti (prima volta così in alto in uno Slam) battendo per (46 75 62) Super 9 Tennis Roberta Vinci (ITA) 64 60 (26) Flavia Pennetta (ITA) b. (3) Maria Sharapova (RUS) 63 36 64 Quarto turno (ottavi) (17) Anastasia Pavlyuchenkova (RUS) b. (7) Francesca Schiavone (ITA) 57 63 64 (26) Flavia Pennetta (ITA) b. (13) Shuai Peng (CHN) 64 76(6) Quarti (26) Flavia Pennetta (ITA) c. Angelique Kerber (GER) DOPPIO FEMMINILE Primo turno (1) Kveta Peschke (CZE)/Katarina Srebotnik (SLO) b. Alberta Brianti (ITA)/Maria Kondatrieva (RUS) 61 63 Francesca Schiavone (ITA)/Dominika Cibulkova (SVK) b. Johanna Larsson (SWE)/Jasmin Woehr (GER) 61 75 (15) Sara Errani/Roberta Vinci (ITA) b. Shuko Ayoama (JPN)/ Anastasia Yakimova (BLR) 62 61 (2) Flavia Pennetta/Gisela Dulko (ITA/ARG) b. Alison Riske/Sloane Stephens (USA) 63 60 Secondo turno Alla Kudryavtseva/Ekaterina Makarova (RUS) b. Francesca Schiavone (ITA)/Dominika Cibulkova (SVK) ritiro (15) Sara Errani/Roberta Vinci (ITA) b. Anastasia Sevastova/ Shuai Zhang (LAT/CHN) 60 64 (2) Flavia Pennetta/Gisela Dulko ITA/(ARG) b. Sofia Arvidssson/Vera Dushevina (SWE/RUS) 64 61 Terzo turno (15) Sara Errani/Roberta Vinci (ITA) b. (2) Flavia Pennetta/Gisela Dulko (ITA/ARG) 46 75 62 Quarti Daniela Hantuchova/Agnieszka Radwanska (SVK/POL) B. (15) Sara Errani/Roberta Vinci (ITA) 61 76 (3) al terzo turno Flavia Pennetta e l’argentina Gisela Dulko, vincitrici quest’anno agli Australian Open e coppia numero uno del mondo nel 2010, stagione in cui hanno vinto anche il Masters di Doha. Un derby, visto che anche la Dulko è ormai “romana”: Gisela si è infatti trasferita nella Capitale per seguire il marito Fernando Gago, calciatore argentino che gioca con la Roma. us open Il grande caos Nato male per colpa del ciclone Irene, il torneo newyorkese è proseguito all’insegna dei terremoti, dei ritiri, della pioggia, dell’indisciplina del pubblico, della disorganizzazione e della caduta di ogni pronostico in campo femminile, dove ha vinto la Stosur su una furibonda Serena. A riscattarne l’immagine, e a renderlo indimenticabile, ci ha pensato Djokovic, che prima ha annullato due match-point a Federer in semifinale e poi ha schiantato Nadal per la sesta volta sulle sei del 2011 Dal nostro inviato GIOVANNI DI NATALE N NEW YORK - Il terzo sigillo di Djokovic. Il viso affilato e invecchiato di Nadal, l’ex indomabile enfant prodige le cui certezze sono state una volta per tutte sgretolate dal serbo. Federer impietrito dopo aver dissipato, per il secondo anno consecutivo, due match point e il mito del proprio talento contro lo stesso Djokovic, in semifinale.La lacrime commosse di Samantha Stosur davanti alla giunonica Serena Williams mummificata. Facce che raccontano da sole gli Us Open 2011, un racconto spietatamente lineare in campo maschile, con la gelida conferma delle gerarchie consolidate, e costellato di previsioni sbagliate e risultati a sorpresa in campo femminile. Solo una distrazione nel terzo set, in cui è stato avanti di un break prima di cederlo al tie-break, ha impedito a Djokovic di infliggere a Nadal la più umiliante delle sei sconfitte che quest’anno ha patito per mano sua. Il 2011 di Nole è ormai nella leggenda del tennis: all’indomani del trionfo di Flushing Meadows aveva vinto, oltre ai tre quarti di Slam (gli è mancato Parigi, dove ha perso in semifinale con Federer), 64 dei 66 incontri sin lì disputati. Fra le donne tutti si aspettavano il ritorno al successo di “Miss Slam” Serena, la grande favorita, la riscossa americana nell’anno del decimo anniversario dell’attentato alle torri gemelle. Ma il lieto fine non c’è stato. Visto che Serena ha perso, e malamente, la sua quarta finale Slam su diciassette, finale Uno dei tanti stop per pioggia degli US Open 2001. Federer e Tsonga attendono una decisione dell’arbitro giocata proprio l’11 settembre dopo una cerimonia commemorativa. Partita che le è costata anche l’ennesima multa per violazione del codice di comportamento. Sconfitta e multata. Onore alla vincitrice, comunque. Etichettata per anni come una “incompiuta”, per la sua fragilità emotiva nei match più importanti, ecco che Sam Stosur ha stupito. Ha vinto. Per la prima volta uno Slam. Brava Samantha, che per passaporto è erede lontana di Evonne Goolagong. Brava. Per lei questa edizione del torneo resterà un ricordo indelebile. Il più bello legato al tennis. Non sarà, però, per tutti così. Super 10 Tennis Djokovic a parte, insomma, gli ultimi Us Open saranno sì ricordati a lungo, ma non per quello visto sul campo. Un torneo nato male e finito peggio. Tra timori e paure per uragani e terremoti. Tra ritiri eccellenti e pioggia battente. Tra campi allagati e altri inagibili. La vittoria del caos sull’ordine. La “perfezione” americana questa volta ha fatto acqua, tanta acqua. Colpita dal cielo e dalla terra, o meglio dal cemento. Perché la pioggia caduta su Flushing Meadows ha addirittura reso inagibile il campo del Louis Armstrong, lo stadio che fino al 1996 ha ospitato le finali degli US Open. Una crepa a ridosso della linea della base. Uno spiraglio Nella foto grande l’Arthur Ashe Stadium sotto la pioggia Uno dei tanti stop per pioggia degli US Open 2001. A sinistra: Federer e Tsonga attendono che l’arbitro decida se si può giocare sul campo umido. Dopo la sospensione del match Roddick-Ferrer il secondo centrale di Flushing Meadows è stato dichiarato inagibile. Sopra: Il nuovo Centre Court di Wimbledon con il tetto scorrevole millimetrico che ha trasformato il campo in una spugna. Ad ogni passo ecco rispuntare l’acqua, come se piovesse anche con il sole. Impossibile giocare, nonostante lo spiegamento di macchine asciugatrici e di raccattapalle con teli e scope. Un colpo da ko all’immagine del torneo. Un fallimento arrivato in diretta televisiva. Ed Andy Roddick e Caroline Wozniacki, numero 1 del mondo, costretti a giocare i rispettivi match di ottavi e quarti addirittura sul court 13, che nella scala gerarchica dell’impianto americano è l’ultimo tra gli show court (appena 584 posti); mentre Flavia Pennetta e Angelique Kerber disputavano il proprio quarto di fi- nale sul nuovo e defilato campo 17 (2800 posti), non certo un teatro del tennis. Scene difficili da vedere in uno Slam. Il punto più alto di questa escalation di disastri, o forse il più basso, dipende dai punti di vista. Kerber che potrà sì vantarsi di aver raggiunto la semifinale di uno Slam, ma che non potrà dire di aver conosciuto l’emozione dell’Artur Ashe, visto che anche la semifinale contro la Stosur non è stata giocata sul “centrale” newyorchese, ma nel più umile Grandstand. Una piccola soddisfazione personale che le è stata negata. Tutto questo, però, non era prevedibile alla vigilia del torneo. Non sono stati fortunati Super 11 Tennis gli americani. Traditi dalla pioggia e dalle previsioni meteorologiche, che mai come quest’anno non hanno trovato riscontro nella realtà. E pensando alla precisione degli specialisti di Wimbledon, il confronto diventa addirittura impietoso pensando a Nadal in campo per appena tre game contro Muller. Un Nadal ovviamente infuriato per questo “trattamento”, perché tra il provare a “giocare a tutti i costi” e l’ammettere la vittoria del maltempo sul programma di gioco è spesso preferibile la seconda scelta, almeno secondo i top-player. Certo non è stato bello assistere a due giorni di ombrelli e pozzanghere. Due giorni di in- primo piano Novak Djokovic in azione e, a sinistra con la coppa del vincirore. Sotto: Rafa Nadal Super Tennis certezze, per tutti. Con i giocatori costretti a fare attivazione muscolare a più riprese per assecondare la speranza della direzione del torneo di scendere in campo per allentare la morsa di una programmazione risultata ben presto ingestibile. Attesa che ha spezzato concentrazione e continuità, stancando nervi e tenuta mentale; come successo purtroppo a Flavia Pennetta che ha passato una giornata intera tra spogliatoio e palestra alla vigilia del match più importante dell’anno. E come lei anche le altre sette giocatrici protagoniste dei quarti di finali. Due giorni da dimenticare per i giocatori e per il pubblico, che oltre al danno ha subito anche la beffa di non ricevere alcun rimborso per i ticket. Perché a New York il rischio atmosferico è tutto a carico dello spettatore. Così quella che normalmente è una festa del tennis, con musicisti in ogni angolo e bancarelle di souvenir sparse per l’impianto, è diventata una desolata distesa di emozioni incompiute e aspettative deluse. Anziché uno Slam è sembrato di vedere un piccolo mercatino bagnato, un’occasione di shopping sotto la pioggia. Non sarà facile dimenticare in fretta. Sfortuna certo, ma non solo. Sia per la crepa sia per l’assenza di un tetto sull’Ashe. Oggi è infatti pericoloso non dotare gli stadi di una copertura. Le esigenze sono altre rispetto a venti anni fa. I nuovi standard di confort, legati anche alle richieste delle televisioni, esigono una copertura sul campo principale a garanzia che lo show non si fermi, né con la pioggia né con il caldo asfissiante come a Melbourne. E se Wimbledon ha cambiato la sua tradizione centenaria, aprendo di fatto alla sessione serale (seppur non dichiarata), è tempo che anche gli Us Open facciano l’ennesimo passo in avanti nella loro storia. Torneo che si vanta di essere “precursore” di tante innovazioni, dal tie-break (inserito nel 1970) all’hawk eye (dal 2006), dalla sessione serale (in programma dal 1975) all’equiparazione del prize money tra uomini e donne (1973); ma che di fatto è rimasto indietro rispetto agli altri. L’Artur Ashe, così maestoso con i suoi 24 mila posti a sedere (impianto più grande al mondo), è all’improvviso diventato antico. Bello ma non funzionale. Eppure è uno stadio relativamente nuovo, visto che è stato Samantha Stosur ha conquistato a New York il suo primo titolo in un torneo dello Slam. Sotto a sinistra: Roger Federer. A destra: Serena Williams inaugurato 14 anni fa. Ma senza tetto tutto passa in secondo piano, anche perché a New York non ci sono teloni di protezione e bastano poche gocce di pioggia per bloccare tutto. Il tetto è una necessità. Quella del 2011 è infatti la quarta finale consecutiva giocata di lunedì. Una vera maledizione. Finire sempre di lunedì è un lusso che non ci si può concedere, neanche con il faraonico bilancio del torneo. Troppo alto il rischio di perdere i soldi dei diritti televisivi, non è più tempo di ritardare ancora la realizzazione della copertura del Centrale. Sul discorso tetto la federazione americana ha incassato le polemiche e le proteste in silenzio. Ma pare che qualcosa si stia muovendo sotto traccia. “Un tetto sarà realizzato - ha assicurato il presidente dell’Itf Francesco Ricci Bitti -. Ho già visto il progetto della federazione americana. Non è ancora stato ufficializzato Super 13 Tennis e reso esecutivo, ma non c’è dubbio che nel giro di massimo dieci anni l’impianto di Flushing Meadows sarà all’altezza delle aspettative”. Una speranza che i giocatori si augurano non venga disattesa. E allora, quando arriverà il desiderato tetto, l’acqua del 2011 sarà ricordata con simpatia. Così come le facce dei tanti adulti che nei giorni di pioggia hanno affollato la SmashZone, l’area ludica per bambini, per giocare come degli adolescenti; o le hostess riparate sotto a un filo di plastica mentre cercano di accogliere con un sorriso i pochi spettatori giunti nelle giornate di pioggia. Sono gli Us Open, una festa del tennis, lo Slam “a dimensione di spettatore”, dove l’ordine del tennis e il caos camminano a braccetto per rendere lo show indimenticabile, sperando che l’acqua non bagni e sbiadisca i ricordi legati al tennis. il processo del mese DI PIERO VALESIO FRANCESCA E FLAVIA IMPUTATE Talenti sbocciati tardi? C’è chi le accusa di aver raggiunto maturità e successi troppo in ritardo. La difesa controbatte che hanno combattuto e vinto rappresentando un ottimo esempio da seguire per le loro colleghe più giovani. Il verdetto: la corte le assove con formula piena e si scusa chiedendo loro un autografo I IMPUTATE, alzatevi. Schiavone Francesca e Pennetta Flavia siete sotto processo da parte di questo tribunale. Capisco che la cosa di per sé possa sembrare assurda dopo le imprese di New York, ma invece è proprio a causa delle fauste giornate di Flushing Meadows che vi ritrovate in questo ruolo. E’ successo quello che è successo e il mondo tennistico e non è tornato a parlare di noi tramite voi; o meglio dell’Italia per mezzo delle vostre imprese, tra l’altro in un momento in cui dell’Italia non è che in giro si parli benissimo? Ecco proprio questo è il punto su cui verte la causa. Non potevate destarvi prima? Ma non l’anno scorso o quello prima ancora: diciamo dieci anni prima quando di anni ne avevate venti e avreste potuto diventare le regine del tennis mondiale? Non avreste potuto regnare sul tennis planetario per un decennio, vincendo Slam come se piovesse, ergendovi al ruolo di avversarie europee delle Williams e, già che c’eravate, pure portacolori di un tennis assai distante da quello sparatutto delle Sorelle? Un tennis fatto di invenzioni e di grazia, di sorrisi mediterranei e concretezza europea? Perché, imputate Flavia e Francesca, siamo costretti a essere qui e assistere ad una fase 3 della vostra carriera gloriosa e piena di entusiasmi ma pur sempre una fase 3: e non invece a impazzire di gioia perché due donzelle di vent’anni stanno per imporre la loro legge sul tennis planetario e magari anche allevando un esercito di altre donzelle ancora bambine che prolunghino il dominio azzurro nel decennio successivo? A sinistra Flavia Pennetta, a destra Francesca Schiavone LA DIFESA Questo processo è un’assurdità, vostro onore. In primo luogo perché si possono processare le persone ma non il fato; e se il succitato fato che tanto pesa e tanta importanza ha sul mondo del tennis, ha deciso che Pennetta e Schiavone dovessero raggiungere la loro maturità agonistica in una fase più avanzata della loro vita questo ci deve bastare come giustificazione. E poi sappiamo bene che le nostre due stelle mica sono sbocciate dal nulla a trent’anni o quasi: hanno combattuto e vinto prima rappresentando anzi, in questo modo, un ottimo esempio per le loro colleghe più giovani: hanno costruito la loro fortune giorno dopo giorno, aereo dopo aereo, viaggio dopo viaggio, torneo dopo torneo. Avendo sempre ben chiaro l’obiettivo davanti agli occhi: riuscire a toccare il cielo non già con un lob di altezza inusitata ma con il dito. Hanno saputo aspettare, insomma: lezione preziosa e assai più utile alle genereazioni più giovani di quanto possano essere le storie di ragazze sofferenti sbattute da infante sui campi da tennis, precocissime nei loro successi e poi incapaci di costruire una vita dopo quei successi. Una vita destinata a cominciare a 25 anni, magari. E voi volete processare due così? dessero il massimo dopo? Non sarà che le giovanissime magari vedendo le nostre due ottenere grandi risultati a trent’anni, non esprimeranno sotto i venti quella furia agonistica che invece è oggi assolutamente necessaria per sfondare? LA SENTENZA L’ACCUSA Comprendiamo le motivazioni dei una così accorata difesa: ma la causa ha le sue motivazioni. Il talento di Schiavone e Pennetta è indiscutibile: con un talento del genere a loro disposizione, tra l’altro supportato da una volontà di ferro che non ha mai fatto loro difetto, perché non hanno ottimizzato quel talento e quella volontà prima quando avrebbero potuto costruire una carriera ancora più importante di quella che poi hanno vissuto e stanno vivendo? C’è stata forse una certa dose di pigrizia italica? O magari il desiderio di salvagaurdare la crescita psicofisica delle nostre non premendo troppo sull’acceleratore prima affinchè Super 15 Tennis Questa corte assolve le due imputate scusandosi per aver sottratto loro tempo prezioso costringendole a presenziare in questa aula. Virtuale ma pur sempre aula. Le ringrazia per essere testimonianza di come si possa essere “intorno a trent’anni”, come cantava Locasciulli, e mantenere del inesausto il proprio desiderio di combattere, soffrire (vero Flavia?), alzare l’asticella delle proprie prestazioni, elaborare i lutti derivanti dalla sconfitte e gioire dei successi come se fossero i primi. Loro sì che hanno tracciato la strada per le ragazze più giovani, Scusate tanto Francesca e Flavia. Anzi, visto che siete venute fino a qui che ne direste di farci un autografo? www.tennisitaliano.it SOLO € 39 LIA) (IN ITA € 66 di invece Compilate in stampatello il modulo. 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Dedichiamo questo ricordo ai genitori e a tutti quelli che gli hanno voluto bene L Li riconosci subito, basta un’occhiata. Sono speciali. Quelli che, per qualche misterioso motivo, qualsiasi cosa decidano di fare, riescono in tutto, subito, senza sforzo. Sono quelli che quando li guardi, ti sorride il cuore, e ti viene voglia di darti da fare. Quelli che tutti vogliono imitare, quelli che suscitano negli altri pensieri positivi e sentimenti costruttivi. Quelli che nel mezzo di una discussione tra 20 persone, dicono solo 4 parole, a voce bassa, calma, lo sguardo fermo, occhi negli occhi, e mettono tutti d’accordo. Quelli che, se hai la fortuna di conoscerli, vai cercare quando sei in difficoltà, per un consiglio, per un aiuto. Quelli di cui ricordi con piacere le parole, i gesti, il modo di muoversi. Quelli a cui obbedisci con letizia. Quelli che quando ti sorridono, fanno spuntare il sole. Sono i leader, sono quelli che hanno il carisma, il misterioso dono degli dei. Andrea Stucchi era uno di loro. Lo conobbi in un pomeriggio ventoso, quasi diciottenne. Me ne avevano parlato bene. “E’ uno tosto, caparbio. Ha lo sguardo del giocatore, non conosce la paura”. Aveva iniziato a giocare a tennis molto tardi: undici anni, un’età che in genere, in quest’epoca di specializzazione precoce, non lascia alcuna speranza di professionismo. Ma lui era speciale. In soli cinque anni, era stato capace di passare dalla SAT del Circolo Canottieri Roma alle vittorie nei tornei Tennis Europe e alla finale dei campionati europei under 16, a Mosca, dove tra la sorpresa generale aveva impe- gnato severamente un talento come Grigor Dimitrov. Quel pomeriggio ventoso gareggiava nelle qualificazioni di un torneo Future, al Circolo Tennis Eur. Mi colpì il fatto che lui, romano, fosse là accompagnato solo dai genitori, senza la solita clàque diseducativa e deleteria che in genere, nei circoli della capitale, circonda tutti quelli che ne tirano di là due di fila. L’avversario era tosto. Tale Frayssinaux, 800 e passa del mondo. Il solito francese, tecnica perfetta, colpi puliti e lineari, arroganza transalpina. Il nostro era inferiore, molto più inesperto e nettamente più acerbo. Un fisico senza dubbio eccezionale, l’azzurro. 1,90 di statura, una rapidità notevolissima, quasi da brevilineo. Ma anche una tecnica di spostamento ancora approssimativa, una posizione in campo troppo arretrata, un servizio buono ma alla lunga prevedibile, un diritto ballerino. Però Andrea stava lì, lottava alla morte, con una de- terminazione feroce, una concentrazione assoluta, una grinta belluina. Una personalità debordante. E appena poteva, scatenava la sua arma migliore: un rovescio a una mano elegante ed efficace, anticipo e fluidità da predestinato, con cui disegnava il campo e faceva vedere le streghe all’avversario. Una battaglia di tre ore e mezza, sfibrante, di quelle che si vedono solo nell’inferno del circuito future. Il nostro la spuntò, di pura tigna, 64 al terzo. Sulla scia di quella vittoria, Andrea conquistò il suo primo punto Atp, entrando in classifica mondiale proprio il giorno del suo diciottesimo compleanno. “Si certo, sono contento. Ma non ho fatto nulla. Devo imparare ancora tutto, di questo mestiere. Migliorare la tecnica, il fisico, l’approccio alla gara. Non so ancora se voglio fare il professionista. Ma di certo, una carriera nel circuito non si improvvisa”. Questo mi disse, quel giorno. Ed io stentavo a Super 17 Tennis credere che quel ragazzone con la voce bassa, che ti trasmetteva calma e serenità, avesse solo diciotto anni. Del resto, lui era così in tutto, riusciva in tutto. Come a scuola, una maturità classica ottenuta a pieni voti, caso rarissimo nei nostri giovani agonisti. Come nelle scelte di vita, sempre improntate a misura e saggezza. L’esperienza spagnola, a Valencia, nell’accademia di David Sanchez, durata circa un anno e analizzata, ex post, con la consueta lucidità: “Non mi vedevo come un giocatore di quantità. Continuando in quel modo là, sarei magari riuscito ad entrare nei primi 400-500 del mondo. Ma non avrei assecondato la mia natura. Io devo giocare più avanti”. Ed ecco il ritorno in Italia, l’incontro con il coach Simone Ercoli, un rapporto subito strettissimo, viscerale. Iniziava un lavoro di completa rifondazione tecnica. Servizio, diritto, gioco al volo. E il solito, fantastico rovescio. In allenamento, Andrea impressionava, ricordava tremendamente un campione tedesco di qualche anno fa. Michael Stich, l’Airone. Il resto è storia di ieri. La malattia, improvvisa, ingiusta, crudele, mortale. Una lotta impari, impegnata con il consueto coraggio, fianco a fianco con i genitori e con Simone Ercoli, uomo e amico prima che tecnico, incapace di staccarsi dal suo capezzale, fino all’ultimo. Addio Andrea, Airone azzurro. Non dimenticherò mai la tua precoce saggezza, la tua bella testa pensante, le tue battute mordaci e il tuo sontuoso rovescio lungolinea. d Arriviamo su ogni palla I I.it In edicola Su internet TENNIS Su iPhone I.it Gioca gratis al TENNIS GAME e vinci il Masters di Londra n. 1016 GIUGNO(mensile) 2011 € (in Italia) FEDERER O NON PIÙ FEDERER? ALLENATI CON NOI I 19 segreti di Bollettieri per vincere in doppio DILEMMA WIMBLEDON I 3 test che misurano il tuo stato di forma ROMA SPETTACOLARE RAFA (NADAL) CADE MARIA (SHARAPOVA) RISORGE NOLE TEST RACCHETTE TRE AGONISTICHE DA NON DA NON NO ON PER P PE ERDER ER ER REE PERDERE Novak Djokovic, 24 anni SPAZIALE LA PIÙ LA PIÙ IÙ ATTESA ATT TTTES TTES ESA ES MAXIMA MAX MA AXIM MA To Torn TTorne Torneo orn rneo rne eo D Dee Lu LLuxe ux uxe xe LA PIÙ CONVENIENTE ARTENGO 920 Flax Fiber Team LA PIÙ TECNICA YONEX VCore 95 I.it DALLA TERRA ALLA… LUNA Foto Ray Giubilo DOSSIER TIRRENIA Tiriamo le somme sul Centro Tecnico Con www.tennisitaliano.it scegli tu come giocare il punto scrivete a Pier Francesco Parra via mail a: [email protected] oppure per posta a: Ufficio Stampa FIT - Stadio Olimpico, Curva Nord, scala G - 00194 roma il Dr Parra risponde MEDICINA A BORDO CAMPO Lo sport ad ogni età permetteranno di valutare la sua idoneità fisica. Consiglio sempre di praticare sport senza esagerare affinché l’attività motoria sia solo un toccasana per il proprio corpo e non una fonte di stress. C aro Professore, nel corso di una partita di tennis, sulla terra rossa, durante una scivolata il piede si è bloccato ed ho avvertito un forte dolore alla caviglia. Ho immediatamente interrotto il gioco e la caviglia si è vistosamente gonfiata. Ho trattato la caviglia con ghiaccio e riposo totale. A distanza di un mese però ho ancora dolore anche se il gonfiore è scomparso. Cosa mi consiglia? (R. O. – Venezia) C aro Professor Parra, sono un figlio preoccupato. Mio padre ha quasi settanta anni e ha praticato da sempre la marcia. Da tre anni un amico gli ha fatto scoprire il tennis. Non ci crederà ma ha abbandonato la marcia e non fa altro che giocare a tennis. Ci sono controindicazioni a questo sport per questa fascia di età oppure sono io che mi preoccupo eccessivamente? La ringrazio per la sua risposta. (A.S. – Ciampino (Roma)) Carissimo Lettore, non c’è affatto da preoccuparsi quando un padre, preso dall’entusiasmo, decide di intraprendere, anche a quell’età, un’attività sportiva. Mi preoccuperei quando in uno sportivo, qual è suo padre, venissero meno tali desideri. Naturalmente, consiglio una valutazione medica periodica che ne accerti l’idoneità fisica. P rof. Parra vorrei un suo consiglio. Sono un uomo di 63 anni. Pratico la corsa da anni e mi ritengo una persona con il fisico allenato. Ultimamente però al termine dei miei allenamenti avverto un sempre maggiore senso di stanchezza, cosa potrebbe essere? Può consigliarmi qualche esame specifico? Consideri che durante l’allenamento non avverto alcun disturbo. (A.F. – Orbetello (GR)) Caro lettore, lo sport può essere praticato ad ogni età. Il mio consiglio è di affidarsi al proprio medico curante per programmare una serie di esami ematochimici e verificare il suo stato di salute. Tali esami Carissimo lettore, probabilmente con il suo infortunio ha provocato un lesione più o meno grave delle strutture legamentose. Ritengo che debba intraprendere un’adeguata terapia, le suggerisco sedute di laser terapia di potenza, per evitare uno stadio di instabilità dell’area interessata dall’infortunio (tibio tarsica). E gregio Professore, sono il classico tennista della domenica. Nell’ultimo periodo ho iniziato a giocare con maggiore continuità, due, talvolta tre volte la settimana. Adesso però avverto un dolore al gomito. Temo un’infiammazione del tendine. Quali esami mi consiglia? E soprattutto se fosse proprio un’infiammazione del tendine come posso curarla? (F. R. – Palermo) Gentile lettore, nel suo caso le consiglio di eseguire una ecografia del gomito per valutare lo stato delle strutture tendinee. Qualora l’esame risultasse negativo, consiglio di eseguire una risonanza magnetica per valutare lo stato dell’articolazione del gomito. Qualora si trattasse di una patologia a carico dei tendini, cosa molto probabile, la terapia laser di potenza è la terapia più indicata. Super 19 Tennis vita di circolo Sport alternativi… ma non troppo Oltre alla palestra (o alla corsa) ci sono attività sportive complementari al tennis che si possono svolgere nei club, divertendosi e allenandosi quasi senza accorgersene. Stiamo parlando di: calcetto, ping pong o addirittura beach tennis… Calcio a 5 (più comunemente Calcetto), tennistavolo (ping pong) e beach tennis sono attività sportive divertenti e complementari al tennis che possono essere praticate Super 20 Tennis I di Danilo Manganaro In piena stagione invernale si era parlato di una preparazione fisica bivalente, buona per destreggiarsi sulla terra rossa nel doppio settimanale ma valida anche per i quattro cinque week-end invernali sulle nevi, sci (o tavola) ai piedi. Ora l’estate è ormai alle spalle. L’appuntamento per la “prova costume” è oramai rimandato all’anno prossimo. Oltre a una corsa al parco, accantonando la palestra e gli esercizi di stretching che ci aspettano per tutto il “noioso” inverno, ci sono altri modi (magari divertenti...) per tenersi in buona condizione, non scadere fisicamente ma, anzi, darci una botta di vita utile a essere tennisticamente più pronti ad affrontare ogni sfida a qualsiasi livello sia, da agonisti, giocatori di club, amatori o principianti? Se le dimensioni del circolo lo consentivano, sicuramente qualche anno fa uno dei campi del vostro club è stato attrezzato per essere anche un campo di calcetto (calcio a 5): bastano 9 amici e una palla. E poi si sa, in Italia, “il pallone tira”. Dal punto di vista della preparazione fisica, il calcetto è un’ottima alternativa. E’ uno sport anaerobico alattacido per il 70-80% con una più bassa percentuale lattacida (quando le pause si accorciano o scompaiono proprio). Scatti e pause, come il tennis. A tratti più in- tenso, ma si caratterizza comunque per movimenti brevi, veloci e non unilaterali, anzi a 360°. Fondamentali i cambi di direzione. E’ anche il calcetto uno sport di situazione in cui conta parecchio la forza esplosiva (e per questo la si allena anche praticandolo). Le controindicazioni sono conosciute a tutti i tifosi di calcio: gli infortuni. Più nello specifico i traumi da contrasto: distorsioni, contusioni o addirittura rotture; ginocchia e caviglie sono a rischio. E in generale tendini e legamenti degli arti inferiori sono costantemente sollecitati, anche solo per gli spostamenti; continui e più frequentemente a 360° (nel tennis ci si muove prevalentemente a 180°). Insomma, giocatelo senza inutile cattiverie e vi farà solo bene. Al circolo si possono facilmente trovare anche un paio di racchette, più piccole e più leggere; un campo, più piccolo e “rialzato”; una pallina, di solito bianca e decisamente più leggera, e un avversario. Da sfidare, lo avrete capito, a ping pong (o più correttamente a tennistavolo, sport olimpico). Si impara di solito da bambini, poi forse il tennis è sempre risultato un’estensione più evoluta e considerata forse più difficile e impegnativa. Ma non è così. Giocando a ping pong (anche non come Tom Hanks in Forrest Gump) si allena la coordinazione oculo-manuale e il timing sulla pallina; ovviamente da trasferire sul campo nei club per tenersi in forma e addirittura migliorare la propria condizione in vista dei tornei Super 21 Tennis in terra con buon adattamento. Migliorerete in generale prontezza e in generale reattività; e, all’ennesima potenza rispetto a tennis (e calcetto) la rapidità dei piedi. Altro vantaggio la posizione corretta di gioco: nel tennis e ancor di più nel ping-pong, vista la velocità elevata e il ritmo di gioco (decisamente più alto) è meglio tenere sempre le ginocchia leggermente piegate in avanti e il baricentro più basso: un quarto di squat o “posizione atletica” (o di attesa) per essere più precisi. Rispetto al calcio non ci sono controindicazioni eccessive, manca di fatto il contatto fisico con l’avversario. Ed è un bel vantaggio. Occhio però a non giocare fino a un minuto prima della vostra sfida a tennis: potreste, almeno nei primi minuti, trovarvi spaesati sulla terra rossa e con la vostra racchetta da tre etti perché le dimensioni si dilatano all’improvviso. Forse provato una volta può essere anche un “esperimento” divertente: alternare dieci minuti di ping-pong e dieci di tennis. Con una pizza in palio! D’altra parte esiste anche uno sport chiamato... racketlon. Infine il beach tennis. L’estate è oramai terminata ma nel Centro e Sud Italia o sulle isole si può ancora approfittare di qualche bella giornata; senza contare che la sabbia si sta diffondendo nei centri sportivi anche del Nord. Alzi la mano chi non ha mai provato in spiaggia i “racchettoni”. In realtà il beach tennis è più impegnativo se non altro per la presenza della rete, alta 1 metro e 70 centimetri. Anche qui per il semplice fatto che si utilizzano racchetta (più leggera) e pallina (depressurizzata) si lavora sulla coordinazione oculo-manuale. Ma è la presenza della sabbia a dare una valenza molto positiva a questo sport. In primo luogo si aumenta la forza esplosiva degli arti inferiori; non è un caso che sulla sabbia si preparino molti tennisti e in generale sportivi professionisti. In secondo luogo si può allenare la propriocezione (da Wikipedia: “la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista”). Significa abituarsi a situazioni di disequilibrio, molto frequenti anche sui campi da tennis (recuperi e difese). In terza battuta, non per ordine di importanza, la sabbia riduce (o quasi annulla) il rischio di traumi distorsivi e solleva da sollecitazioni eccessive articolazioni e tendini. Poi: giocando come ovvio tutto al volo, si possono in un certo senso allenare volée e smash. Lontani dalla sale carte e dal biliardo… Buon divertimento! l’angolo tecnico La tensione che conta L’Ert 300 è un mini computer in grado di simulare l’impatto della palla nel piatto corde e di misurare così la tensione dinamica (Dynamic Tension) Tutti chiediamo al negoziante di fiducia di incordare la racchetta a una determinata tensione della sua macchina, espressa in kg. Come sapere che è quella che effettivamente volevamo? C’è un un mini tennis-computer che rileva, simulando l’impatto della palla, il dato oggettivo che ci interessa e cioè la DT, Dynamic Tension Super 22 Tennis D DI MAURO SIMONCINI Dopo una serie di riflessioni sulle corde e le loro caratteristiche (tipologie, calibri e tensioni) proviamo ad alzare l’asticella dei problemi d’incordatura. E cercare di capire cosa veramente dovrebbe interessare noi consumatori appassionati tennisti e i negozianti, nostri incordatori di fiducia. Quando chiediamo di far “tirare” le corde della nostra racchetta a 25-24 kg (o a qualsiasi altra tensione), in realtà l’incordatore non fa la tensione! Meglio fare... un passo indietro... Sappimao che la forza necessaria a flettere il piatto corde di 1 centimetro è espressa come DT, Dynamic Tension del piatto corde. Grazie a un Tennis Computer (Ert 300 per esempio) che simula elettronicamente l’impatto della palla la DT viene espressa in kg/cm2. Che significato ha questo valore? Cominciamo col dire che molti professionisti del circuito Atp girano con il proprio apparecchietto, per verificare la precisione del lavoro degli incordatori del torneo a cui stan- Qui accanto, il regolo con le istruzioni per l’uso del mini-computer e le tabelle di conversione tra il dato della DT (Tensione dinamica) e la tensione normalmente espressa dalle macchine incordatrici altro che impostare la propria macchina incordatrice sui suddetti valori (prima per le corde verticali poi per le orizzontali). Una volta eseguito il lavoro abbiamo visto mille amici, compagni di doppio o avversari della domenica provare a sbattere le mani sulle corde per trovare una ragione ai 50 colpi vincenti in stato di grazia o (succede più spesso) per giustificare i 10 doppi falli e i troppi errori della giornata. “Ah ecco perchè, son troppo molli, si sente” oppure “Ci credo, senti che tavola! Così non mi va di là la palla!”. Gente che dal nervosismo sale coi piedi sul piatto corde,,, per allentare no partecipando. la loro esigenza è di avere racchette ( fino a 10 contemporaneamente) perfettamente uguali. Non possono sentire anche la minima differenza di rendimento quando cambiano attrezzo, magari al cambio palle, durante un match del circuito pro. Dunque pur rispettando gli incordatori (che Super 23 Tennis di solito ai tornei sono i migliori sulla piazza) si fidano di quello che dice loro il computerino. se snano per esempio che la loro Tensione Dinamiva ottimale è 33 DT, è quelal che vogliono vedere apparire sul display. Con la DT si può inoltre determinare la perdita di tensione dal momento del montaggio in avanti, le diversità tra incordature effettuate sullo stesso telaio etc.etc. Per essere più chiari meglio un esempio: acquistati tre telai nuovi, dopo aver accertato e curato le minime differenze di peso e bilanciamento che si possono verificare, si possono consegnare le racchette all’incordatore e per far montare la medesima corda alla stessa tensione. La comune richiesta che fanno i pro. Applicando l’Ert300 al centro del piatto corde i valori espressi dovrebbero essere identici. Se non lo sono significa che qualche variabile si è inserita: due mani diverse hanno forza diversa, due macchine incordatrici (in base all’usura) possono lavorare diversamente, qualche ora di differenza tra un montaggio e l’altro, anche luoghi (e temperature) diversi etc.etc. In questo caso i “pro” chiedono la ripetizione del lavoro (pagandolo nuovamente). E’ quello che fa spesso il fratello di Davydenko quando misura con il suo personale Ert300 una DT diversa su uno dei dieci telai di Nikolay. E per questo i pro si affidano allo stesso incordatore in ogni torneo o addirittura ne hanno uno personale che li segue ovunque. La Dynamic Tension è probabilmente l’espressione “numerica”, scientifica, fisica più vicina alle nostre sensazioni di gioco. Prendete in mano due telai anche identici, con stessa corda montata (modello e calibro) ma con 10 punti di differenza in termini di DT e vi accorgerete di cosa si sta parlando. Insomma il misuratore di tensione dinamica è uno strumento fondamentale per gli incordatori interessati a offrire un servizio di alta qualità. Utile anche per decidere insieme al cliente se è il momento di reincordare o no. Già perché questo è un argoment scottante: “Quando rifare le corde anche se non si rompono”? In linea di massima per giocatori professionisti o agonisti di livello può bastare un decremento anche di 3-4 (kg/cm2), tenendo presente che Ert300 misura valori compresi tra il 15 e il 55 (kg/cm2). I top player dell’Atp se vincono per ritiro (non giocando) e non hanno usato le racchette, le fanno reincordare anche se devono rigiocare il giorno dopo. Un amatore o giocatore di Club avverte diversità decisive nel rendimento dell’attrezzo quando la DT diminuisce di 8-10 punti. E in ogni caso quando c’è un calo del 20% è di sicuro il caso di reincordare. maestri RACCHETTA ROSSA La specializzazione E’ la fase del percorso formativo successiva al perfezionamento che ha la finalità principale di fornire un programma di allenamento volto a creare le premesse per la ricerca della massima prestazione durante il match. L’allievo dovrà gestire al meglio le problematiche ricorrenti nelle diverse fasi di gara ARTICOLO A CURA DELL’ISF “ROBERTO LOMBARDI” E DEL SETTORE TECNICO NAZIONALE L La specializzazione è una fase del percorso formativo successiva al perfezionamento che ha la finalità principale di fornire un programma di allenamento volto a creare le premesse per la ricerca della massima prestazione. Attraverso il lavoro svolto nelle fasi precedenti gli allievi dovranno aver raggiunto un elevato livello di stabilizzazione delle abilità tecniche mediante la fissazione dei programmi motori; ciò consentirà di svolgere un lavoro sulla variabilità della tecnica (fase della disponibilità variabile) attraverso il quale l’allievo potrà essere in grado di gestire al meglio le problematiche di tipo situazionale ricorrenti in fase di gara. Per tale motivazione rivestono particolare importanza le esercitazioni variate e randomizzate variate che permettono di attuare, anche in fase di allenamento, il processo di “parametrizzazione” necessario per ottimizzare il rendimento delle varie abilità. Esempi pratici relativi ai colpi a rimbalzo: a) l’allievo dovrà eseguire il movimento di preparazione con ampiezze diverse in relazione alla velocità della palla in arrivo , alla tipologia di colpo(ad es. risposta al servizio) o all’altezza della palla in arrivo. b) l’allievo dovrà adattare la tipologia di stance alla situazione tattica ed essere in grado al variare della stance di differenziare il trasferimento del peso del corpo, il grado di rotazione del tronco, mantenendo inalterata la struttura profonda del movimento. c) l’allievo dovrà essere in grado di variare l’intervento della componente di spinta orizzontale e verticale dell’assetto braccioracchetta in relazione alla situazione tattica ed all’esigenza di creare complessità di palla, o maggiore velocità lineare. d) l’allievo dovrà essere in grado di utilizzare un approccio multisegmentato (tutti i segmenti corporei intervengono in modo progressivo per generare energia) o un approccio unito (ridurre al minimo l’intervento di alcuni segmenti utilizzando solo quelli adatti a produrre energia in poco tempo) in relazione alla velocità della palla in arrivo, all’entità dello spostamento, alla tipologia di colpo (risposta al servizio, recupero laterale, winner, etc.). e) l’allievo dovrà diversificare la tecnica del diagonale da quella del lungolinea utilizzando (prendiamo come esempio il colpo del diritto) nel primo caso la rotazione interna del braccio intor- Super 24 Tennis no alla spalla come componente di spinta, nel secondo caso la flessione\estensione orizzontale della spalla riducendo al minimo il grado di rotazione interna. Esempi pratici relativi ai colpi al servizio: Trattandosi di una abilità chiusa la variabilità tecnica del colpo è meno rilevante rispetto alle abilità aperte, che sono condizionate dalle varianti tecnico\tattiche riscontrabili in fase di gara. Nonostante ciò il maestro dovrà svolgere un lavoro specifico sul- la randomizzazione del servizio (in termini di velocità, spin e direzione) al fine di approntare delle strategie contro l’anticipazione motoria dell’avversario alla risposta. Ad esempio è da considerarsi un errore il tentativo di modificare radicalmente la direzione del lancio in relazione alla tipologia di servizio da eseguire in quanto in tal modo si forniscono rilevanti informazioni semantiche all’avversario. In tal senso l’allenamento sulla variabilità tecnica dell’abilità prevede che l’allievo sia in grado di diversificare (pochi millisecondi prima dell’impatto) la traiettoria descritta dalla testa della racchetta ed il punto di impatto della palla (ad esempio colpirla nella parte superiore destra piuttosto che in quella superiore sinistra) differenziando in tal modo la meccanica esecutiva del servizio piatto, slice e kick. Si ricordi che in termini di variabilità della tecnica l’azione del gomito nel servizio kick è differente dalle altre tipologie di servizio (il gomito nel sevizio kick è una componente attiva in termini di energia prodotta). Il lancio tra la prima e la seconda palla di servizio dovrà essere diversificato non tanto in termini di direzione o di altezza, ma piuttosto eseguendo un lancio più o meno avanzato rispetto al piede anteriore. In ogni caso il lancio non dovrà mai essere effettuato dietro la testa e a sinistra (come prevedeva in passato la tecnica del servizio lift) in quanto in tal modo l’energia verticale prodotta dall’attrezzo è talmente rilevante da comportare una riduzione importante della velocità lineare. Esempi pratici relativi ai colpi al volo: L’allievo dovrà essere in grado di eseguire tutte le tipologie di volèe (bassa, media, alta) in relazione alla posizione assunta in campo ed alla tipologia di palla in arrivo. In tal senso sarà importante apportare modifiche tecniche alla meccanica esecutiva del colpo in termini di: a) azione delle gambe ( stance e trasferimento del peso del corpo) b) altezza ed ampiezza della preparazione c) grado di flessione del gomito al termine della preparazione (ad esempio l’ angolo tra avambraccio\ braccio tende a ridursi nella volèe bassa e nella volèe in allungo) d) traiettoria orizzontale dell’assetto braccio-racchetta durante il movimento a colpire (più o meno marcata al variare della velocità in arrivo e della rotazione in back spin prodotta) Per quanto concerene gli aspetti di tipo tattico, le principali abilità tecnico tattiche sulle quai fissare l’attenzione dovranno essere le seguenti: ritmo( favorire situazioni di gioco nelle quali gli allievi siano chiamati a produrre accellerazioni e decellerazioni mantenendo un intensità elevata) complessità di palla (migliorare l’abilità di imprimere alla palla velocità orizzontale e nel contempo una elevata quantità di rotazione) potenza dei colpi (attraverso la velocità di palla creare i presupposti per togliere tempo all’av- li e longitudinali provare a far muovere l’avversario variando la direzione di palla, la profondità e la rotazione sviluppare una tattica di gioco a carattere proattivo assumendo l’iniziativa nello scambio in ogni situazione possibile essere consistenti nei colpi di inizio scambio (servizio e risposta) in termini di percentuali e velocità prodotta variare il più possibile il servizio per renderlo imprevedibile versario) I principi tattico strategici di fondamentale importanza da implementare riteniamo debbano essere i seguenti: avere una strategia di base modificare il piano strategico in relazione alla tipologia dell’avversario adottare schemi tattici conformi al piano strategico che tengano conto dei punti di forza del giocatore stesso e delle debolezze dell’avversario usare combinazioni di colpi per creare aperture di campo latera- fase di allenamento, tutte le esercitazioni dovranno essere proposte ad elevata intensità e con pause non troppo elevate, cercando di rispettare il principio di specificità dell’allenamento secondo il quale affinchè le esercitazioni siano realmente allenanti, dovranno essere il più possibile vicine al modello di prestazione della gara. Super 25 Tennis essendo la specializzazione una * nel prossimo numero gli spazi di gioco, le regole e gli attrezzi consigliati con la Racchetta Rossa (specializzazione) focus La scuola tennis? Scegliamola così La Federazione rilancia e perfeziona il Progetto PIA, per migliorare la qualità dell’addestramento di base. Le novità del “Sistema Italia”con la nuova classificazione delle scuole tennis riconosciute dalla FIT, che sono suddivise in cinque livelli di qualità S DI ROBERTO COMMENTUCCI “Sai mio figlio, quello di sei anni. Gli ho messo una racchetta in mano e gli piace un sacco, starebbe sempre in campo. E pare sia anche bravo, si muove bene, ha tempo sulla palla. Ma adesso dove lo iscrivo? Conosci un Circolo con una buona scuola?” E’ la domanda fatidica. Alzi la mano chi, genitore, sa rispondere con assoluta certezza. I Circoli, da fuori, ad un profano sembrano tutti uguali: più meno lussuosi, più o meno alla moda, più o meno ben frequentati. Ma come si fa a capire se un Circolo offre un addestramento di qualità? Se si seguono metodologie moderne e corrette, se le ore di tennis (o minitennis) e preparazione atletica sono adeguate all’età e allo sviluppo dei ragazzi? Se il personale (maestri, preparatori fisici) è in possesso delle qualifiche previste e della professionalità necessaria? Ebbene, si può fare. Perché pochi lo sanno, ma i Circoli non sono tutti uguali. Ce ne sono alcuni, (circa 300 in Italia) che offrono maggiori garanzie di qualità. Sono quelli che aderiscono al Progetto dei Piani Integrati di Area (PIA) una iniziativa che la Federazione ha lanciato ormai da parecchi anni, con l’obiettivo di migliorare il livello dell’offerta tecnica di base. Il Progetto, la cui impostazione metodologica e regolamentare è stata progressivamente affinata e migliorata negli anni, nasce con l’obiettivo di porre rimedio a due importanti lacune che si riscontravano, a cavallo degli anni 2000, nella crescita dei giovani tennisti nel nostro paese: un addestramento di base non sempre di qualità adeguata, spesso erogato con metodologie superate e da personale non qualificato; una attività addestrativa ed agonistica troppo “chiusa” all’interno dei singoli Circoli, per via della scarsa attitudine delle diverse società a collaborare e a far allenare tra loro i ragazzi più interessanti. L’idea di fondo del Progetto è semplice. Poiché, per le scuole, è ovviamente più remunerativo – nel breve termine – lavorare sulla quantità piuttosto che sulla qualità, la Federazione eroga contributi economici ai Circoli che si impegnano a rispettare determinati parametri qualitativi minimi (determinati ex ante: qualifiche minime degli insegnanti e dei preparatori fisici, metodologie didattiche, numero massimo di allievi in campo per ciascun maestro, etc.). Oltre ai requisiti tecnici, il progetto prevede anche che i Circoli seguano una metodologia standard per l’organizzazione delle gare dei bambini. E questo già a partire dai primissimi anni di addestramento, ovvero dagli allievi che frequentano i corsi di minitennis. Il minitennis è una metodologia di insegnamento a misura di bambino (510 anni), con palline e racchette speciali, e campi di dimensione ridotta, assolutamente sicura e priva di controindicazioni per la salute. Per facilitare questa organizzazione di gare, ed assicurare che i ragazzini abbiano l’opportunità di confrontarsi e divertirsi con un buon numero di piccoli avversari, è previsto che i Circoli aderenti al Progetto debbano “consorziarsi” con quelli limitrofi, per assicurare una copertu- Super 26 Tennis ra capillare del territorio. Queste aggregazioni (in genere tra gli affiliati di una stessa città, o di una stessa provincia, o ancora di diversi quartieri di una metropoli) sono denominati appunto PIA. Gli organi periferici della Federazione hanno il compito di promuovere e favorire la costituzione di queste aggregazioni fra i Circoli aderenti al Progetto. Il PIA ha quindi una natura duplice: è una certificazione di qualità (perché si è ragionevolmente sicuri che nei Circoli che aderiscono il tennis viene insegnato in modo corretto e moderno) ma è anche una metodologia di organizzazione delle gare e di “copertura” del territorio, che consente al Settore Tecnico di monitorare ed individuare tempestivamente gli elementi dotati di elevato potenziale. Il PIA come certificazione di qualità dell’addestramento Tra le novità previste per l’anno di formazione 2011-2012, vi è la nuova classificazione delle Scuole Tennis riconosciute dalla Federazione, che sono suddivise in cinque livelli di qualità. Il primo livello è quello delle scuole di base, le “Club School” in cui si possono tenere solo gli ordinari corsi collettivi (finalizzati principalmente all’attività amatoriale). Vi sono poi le scuole tennis dei Circoli che aderiscono al progetto PIA, che vengono classificate in quattro diverse tipologie (v. tabella), aventi requisiti minimi di qualità crescente in termini di professionalità, di strutture, di conoscenze e standard di allenamento: Basic School, Standard School, Super School, Top School. DENOMINAZIONE SCUOLA TENNIS SETTORI ABILITATI * CLUB SCHOOL BASIC ** SCHOOL (no PIA) CORSI COLLETTIVI DIRETTORE Ƥ TECNICO PREPARATORE Ƥ FISICO CAMPI CON NON OBBLIGATORIO SUPERFICI DIVERSE *** STANDARD SCHOOL **** ***** SUPER SCHOOL TOP SCHOOL MINITENNIS AVVIAMENTO PERFEZIONAMENTO SPECIALIZZAZIONE MINITENNIS AVVIAMENTO PERFEZIONAMENTO SPECIALIZZAZIONE ALLENAMENTO MINITENNIS AVVIAMENTO MINITENNIS AVVIAMENTO PERFEZIONAMENTO ʹ MAESTRO NAZIONALE ͳ ͳ ʹ ʹ NON OBBLIGATORIO NON OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO AD ECCEZIONE REGIONI CON TEMPERATURA ͳͲη INVERNALI OBBLIGATORIO TECNICO NAZIONALE TECNICO NAZIONALE CAMPI COPERTI NON OBBLIGATORIO NON OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO AD ECCEZIONE REGIONI CON TEMPERATURA ͳͲη INVERNALI PALESTRA NON OBBLIGATORIO NON OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO FORESTERIA NO NO NON OBBLIGATORIO SI OBBLIAGTORIO Come si vede, al rispetto di parametri qualitativi di sofisticazione crescente si accompagna la possibilità di far svolgere ai propri allievi un lavoro di qualità sempre maggiore: se le “Basic School” consentono ai bambini di apprendere in modo corretto e sicuro i primi rudimenti del gioco, all’altro estremo della gamma le “Top School” sono delle vere e proprie entità agonistiche finalizzate alla preparazione di atleti votati al professionismo. Un peso notevole, per l’ottenimento di una qualifica elevata, viene attribuito alla disponibilità di preparatori fisici di adeguate capacità e specializzati nel modello prestativo del tennis. Infine, da quest’anno per la prima volta tra i requisiti viene inclusa la qualità dell’impianto: la disponibilità di campi di diverse superfici, di campi coperti e di una palestra, sono condizioni ormai irrinunciabili per portare avanti progetti agonistici di qualità. Come sempre accade nei sistemi di certificazione della qualità, perché il meccanismo abbia successo sono cruciali due condizioni: che gli “utenti”, i “consumatori”, ovvero le famiglie dei bambini, in primis di quelli promettenti, siano adeguatamente informati sull’esistenza delle diverse categorie di qualifiche, in modo da effettuare scelte consapevoli; e che le certificazioni vengano attribuite in modo credibile. Per questo si sta avviando una campagna informativa (con l’utilizzo dei media federali: sito web, canale Supertennis, etc.) e si è costruito un adeguato sistema di controllo e monitoraggio. Il PIA come metodologia di organizzazione di allenamento e gara. Come detto, fra gli obiettivi del Progetto PIA c’è quello di favorire il confronto e l’allenamento fra allievi di diversi circoli, evitando che i ragazzini restino “segregati” fra le mura del loro club. Le scuole che aderiscono al Progetto PIA, quindi, partecipano ad una serie di manifestazioni organizzate dalla Federazione, con cui vengono perseguiti sia obiettivi tecnici (si iniziano a mettere sotto osservazione i ragazzini più dotati) sia obiettivi promozionali (l’attività a squadre facilita l’aggregazione, l’instaurazione di rapporti umani, la propagazione di sani valori sportivi). Le più importanti sono la Coppa PIA (competizione a squadre riservata a bambini under 8 e under 9: ogni PIA iscrive la sua squadra), il campionato “promo” a squadre under 8 (ogni Circolo iscrive la sua squadra) e la coppa delle Provincie (competizione a squadre under 11: vengono selezionati a partecipare i migliori di ciascuna provincia). E’ importante notare che le gare riservate ai bambini più piccoli (8-9 anni) prevedono che i punteggi non vengano assegnati solo in base ai risultati delle partite (disputate ovviamente con campo ridotto): punteggi aggiuntivi vengono assegnati anche sulla base di specifiche prove fisiche e di coordinazione motoria, miranti a valutare la qualità della preparazione atletica svolta e le potenzialità atletiche dei ragazzini. La fase di aggregazione non si esaurisce con la disputa delle gare a squadre: in preparazione e a supporto delle gare, è prevista la costituzione, da parte di ciascun PIA, di un Centro di Aggregazione Provinciale: in Super 27 Tennis questi Centri (di norma presso uno dei club aderenti) i ragazzi under 11 del PIA svolgono regolari sessioni di allenamento, sotto la guida dei tecnici e coordinate dal responsabile didattico del PIA (un Tecnico Nazionale o un Maestro Nazionale). In questo modo, ciascun allievo potrà allenarsi con un ventaglio più ampio di bambini e fare esperienze diversificate, traendo ulteriori stimoli sia sul piano tecnico, sia su quello ludico. In questo modo, i Centri di Aggregazione Provinciale costituiscono il primo passo del cammino ideale verso l’agonismo di alto livello, che in seguito, dai 12 anni ai 15 anni, prosegue con i Centri di Allenamento Periferico (v. Supertennis Magazine n. 1, gennaio/ febbraio 2010) e infine, per i più meritevoli, con la convocazione al Centro Federale di Tirrenia, (vedi figura – lo schema in basso a pag. 3 del regolamento PIA 2011-2012 consultabile sul sito www.federtennis.it). panorama UN APPARECCHIO PER TUTTI La scatola magica Facciamo la conoscenza con il professor Salvatore Buzzelli, uno dei migliori preparatori fisici italiani, e con il suo strumento di allenamento, il “Sensotouch”. I vantaggi? Stimolare continuamente la reattività e la capacità di concentrazione, due qualità fondamentali per conquistare risultati nel tennis moderno DI ROBERTO COMMENTUCCI N Negli ultimi 10 anni, nel nostro movimento è molto cresciuta la consapevolezza dell’importanza di un corretto approccio alla preparazione atletica per i giovani agonisti, i ragazzini promettenti nella fascia di età fra gli 8 e i 14 anni. Grazie agli input metodologico-didattici della Federazione, e alla progressiva diffusione di conoscenze e professionalità più avanzate, in molte realtà tecniche del paese si è iniziato a lavorare nel modo giusto, curando sia la quantità che la qualità del lavoro atletico. Si è capito che in quella delicatissima fascia di età occorre mirare al miglioramento delle abilità coordinative, all’allenamento dei riflessi e della reattività, e soprattutto alla costruzione delle memorie motorie, al mantenimento delle posture corrette, alla prevenzione degli infortuni. “In età prepuberale si devono preparare le basi dell’atleta, costruire le fondamenta su cui, al momento giusto, poggiare tutta l’impalcatura muscolo-scheletrica che verrà”, sintetizza Salvatore Buzzelli, uno dei migliori preparatori fisici del nostro paese, al fianco, fra gli altri, di atleti professionisti come Tatiana Garbin. Salvatore, un passato nell’atletica leggera, ma anche il pallino dell’elettronica, è uno di quegli italiani dall’ingegno multiforme, un po’ professore, un po’ artigiano. Dopo lunghi anni di studio sulla reattività neuromuscolare e sui meccanismi di attivazione motoria, ha messo a punto un vero Il professor Salvatore Buzzelli e in basso il suo “Sensotouch” e proprio metodo di allenamento, basato sull’utilizzo di una strana macchinetta, in grado di emettere luci e suoni, che lui va continuamente perfezionando. Questa “scatola magica” si chiama Sensotouch. “Parlare di macchina per la verità è un po’ riduttivo - ci spiega il professore - il Sensotouch è certamente uno strumento, ma è anche una metodologia di lavoro che permette in modo semplice, e con poca necessità di spazio, lo svolgimento di tutta una serie di lavori mirati al modello prestativo del Super 28 Tennis tennis, e quindi all’incremento delle qualità metaboliche (forza, velocità, resistenza). La differenza è che gli esercizi sono sempre eseguiti in modo tale da migliorare, contestualmente, anche altre qualità importantissime, quali la capacità di concentrazione e di attivazione e le abilità percettivo-cinetiche, determinando un accorciamento dei tempi di reazione.” Vediamo in sintesi come funziona lo strumento. Esso offre la possibilità di svolgere numerosissime tipologie di esercitazio- VARIE DOVE SI GIOCA A OTTOBRE CHALLENGER PALERMO CHALLENGER (3 OTTOBRE) lia Classic - Mancuso Company Cup” finì nella bacheca dell’ungherese Attila Balazs (nella foto). zurra con il successo del favorito numero uno Claudio Grassi per 60 76(4) su Federico Torresi (n. 4). FUTURES MASCHILI ITALIA F30 - ACCADEMIA TENNIS AGNANO (3 OTTOBRE) - Sui campi in Green Set del club partenopeo (nella foto la premiazione del 2010) si disputa la terza edizione del future maschile dotato di un montepremi di 10mila dollari. Lo scorso anno finale tutta az- ITALIA F31 - BIELLA (10 OTTOBRE) Appuntamento tutto nuovo nella città piemontese, già sede negli anni scorsi di un prestigioso challenger. Il torneo, dotato di un montepremi di 10mila dollari (terra rossa), chiude la stagione 2011 dei future italiani. ITF FEMMINILI ITF SETTIMO SAN PIETRO (3 OTTOBRE) - Al Tc Settimo si rinnova l’appuntamento con il torneo da 10mila dollari di montepremi (terra battuta). Lo scorso anno finale tutta azzurra con il successo di Anastasia Grymalska (nella foto), prima testa di serie, vincitrice in finale per - Terza edizione del challenger palermitano che quest’anno però cambia sede passando dal Country Club al Ct Palermo (terra rossa), già storica sede degli Internazionali di Sicilia. Invariato il montepremi: 42.500 euro. Lo scorso anno il trofeo della seconda “Sici- ni, che prevedono l’effettuazione da parte dell’allievo di una serie di gesti (ad esempio uno scatto, uno spostamento laterale, un diritto eseguito a vuoto) da effettuare in risposta ad uno stimolo sensoriale fornito dalla macchina, che può essere l’accensione di una luce di un determinato colore o l’emissione di un certo suono. A luce e suono diverso, deve corrispondere una azione diversa. Ovviamente il tipo di segnale e il tempo di emissione sono programmabili a piacere in base agli obiettivi dell’allenamento. In questo modo, secondo i test svolti dal professore, è possibile migliorare sensibilmente i tempi di reazione. Inoltre, notevoli benefici si riscontrano nello sviluppo della capacità di attenzione e di concentrazione, una caratteristica fondamentale in una disciplina come il tennis. “La macchina non può sostituire il preparatore fisico - avverte il professore - è necessario che essa venga utilizzata nell’ambito di un programma di allenamento personalizzato, studiato in base ai test fisici e alle caratteristiche dell’atleta.” In concreto, lo strumento ideato da Buzzelli sta trovando larga applicazione nel circuito: molti sono i giocatori professionisti che lo usano. “Potito Starace, con cui lo adopero da circa due anni, ne ha tratto un grande vantaggio - assicura Stefano Baraldo, preparatore fisico del campano - ci abbiamo lavorato un pò su tutto, per mantenere alta la qualità del lavoro durante i tornei e abbassare così rischi di infortunio”. Ma soprattutto, la scatola di Buzzelli pare essere divenuta una risorsa preziosa per i giovani agonisti, quelli in età prepuberale, che sono ancora nelle Super 29 Tennis 46 62 75 su Karin Knapp (n. 7). ITF CAGLIARI (10 OTTOBRE) - I campi in terra rossa del Tennis Club Cagliari ospitano il torneo che conclude la stagione degli Itf italiani. Il montepremi è di 10mila dollari e si gioca sulla terra battuta. La campionessa in carica è la tedesca Anne Shaefer, nel 2010 vincitrice in finale per 62 62 su Francesca Mazzali. fasi sensibili dell’apprendimento, e che ne beneficiano principalmente per il miglioramento delle abilità coordinative. E questo anche grazie alla grande praticità di utilizzo del sistema. “E’ necessario che un preparatore esperto predisponga un buon programma di allenamento personalizzato. Dopodiché, qualsiasi giovane agonista può svolgere una preparazione atletica di elevata qualità ovunque si trovi, sia nel grande circolo di città, sia nel più sperduto paesino di provincia, sia durante i tornei”. Semplice e ingegnoso. panorama VARIE EUROPEAN SUMMER CUPS Trionfano le azzurrine: ora la finale della Junior Fed Cup (ITA) b. Miriam Rosell Canudas/ Sara Sorribes Tormo (ESP) 62 46 63 L’Italia ha vinto il titolo alla European Summer Cups, competizione a squadre riservata a giocatrici Under 16 giocata a Leysin, in Svizzera, lo scorso agosto. La formazione azzurra, che schierava Camilla Rosatello, Giorgia Marchetti e Giulia Pairone (capitanate da Tathiana Garbin), ha battuto in finale per 2-1 la Spagna. In precedenza le azzurrine avevano sconfitto per 2-1 la Francia nei quarti e per 3-0 la Gran Bretagna in semifinale. Grazie a questo successo l’Italia accede alle finali mondiali della Junior Fed Cup che si disputeranno a San Luis Potosi, in Messico, dal 27 settembre a 2 ottobre. JUNIOR DAVIS CUP Azzurrini alle finali mondiali in Messico Italia b. Spagna 2-1 Camila Rosatello (ITA) b. Miriam Civera (ESP) 63 26 64 Sara Sorribes Tormo (ESP) b. Giulia Pairone 62 64 Camilla Rosatello/Giulia Pairone L’Italia è stata battuta per 2-1 dalla Gran Bretagna nella finale continentale della Borotra Cup, competizione a squadre riservata a tennisti Under 16 giocata a Le Touquet, in Francia, lo scorso agosto. La squadra composta da Gianluigi Quinzi, Matteo Donati e Stefano Napolitano (capitanati da Mosè Navarra), aveva battuto nei quarti Serbia per 2-1, quindi si era imposta con lo stesso punteggio in semifinale sulla Francia. Nonostante la sconfitta in finale l’Italia accede comunque alle finali mondiali della Junior Davis Cup che si disputeranno a San Luis Potosi, in Messico, dal 27 settembre a 2 ottobre. Gran Bretagna b. Italia 2-1 Gianluigi Quinzi (ITA) b. Evan Hoyt (GBR) 76 (3) 36 64 Kyle Edmund (GBR) b. Stefano Napolitano (ITA) 76 (5) 64 Luke Bambridge/Kyle Edmund (GBR) b. Stefano Napolitano/ Matteo Donati (ITA) 76 (0) 63 stituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” e dall’intero staff organizzativo del Centro Estivo FIT. Erano inoltre presenti i tecnici federali Michelangelo Dell’Edera e Paolo Girella MASTER GIOVANILE FIT BY LOTTO AL CENTRO ESTIVO FIT DI CASTEL DI SANGRO Ecco tutti i vincitori under 10-12-14-16 Questa la classifica finale del circuito: Under 10 maschile 1. Furlanetto Marco, 2. Maggioli Emiliano, 3. Campana Gabriele, 4. Musetti Lorenzo Under 10 femminile 1. Bezzo Emilia, 2. Truden Alessia, 3. Peroncini Maria, 4. Lauro Irene Under 12 maschile 1. Trapani Andrea, 2. Veneziano Francesco, 3. Mangiafico Jacopo, 4. Cristellotti Schaka Under 12 femminile 1. Gennari Emma, 2. Carlone Alexia, 3. Visentin Elisa, 4. Di Matteo Alice Under 14 maschile 1. Reitano Stefano, 2. Zanetti Andrea, 3. Dell’Ospedale Leonardo, 4. Leardini Eddy Under 14 femminile Si è giocato dall’1 al 6 agosto al Centro Estivo Fit di Castel Di Sangro il Master del Circuito Nazionale Giovanile Fit by Lotto alla sua prima edizione. Al Master finale hanno partecipato i primi cinque giocatori classificati di ogni macroarea, per ogni categoria (Under 10 - 12 - 14 - 16), che hanno disputato anche le qualificazioni regionali ai Campionati Italiani. Nell’ambito del progetto lanciato dalla FIT si è giocato sul veloce. Presenza costante sui campi di gara quella del GA Marcello Padovano, coadiuvato dagli allievi maestri dell’I- GIUDICI DI GARA Stage e aggiornamenti DI ADRIANO D’ANNA (C.C.U.G.) Il Consiglio Federale ha approvato la proposta del C.C.U.G. di organizzare degli stage di aggiornamento per Ufficiali di Gara appartenenti ai “Quadri Nazionali”. Quadri che costituiranno il gruppo dei migliori Ufficiali di Gara da designare nelle gare di vertice. Questi stage saranno organizzati a partire dal mese di Dicembre c.a. e saranno svolti in 7 diverse località Italiane dove convoglieranno anche gli Ufficiali di Gara appartenenti alle Regioni limitrofe. Saranno tenuti ognuno da due componenti del C.C.U.G. e tratteranno: l’utilizzo della nuova procedura online per la gestione dei tornei (lo SGAT); i regolamenti contenuti nelle Carte Federali, con particolare attenzione alla casistica sulle Regole di Tennis, Regolamento dei Campionati a Squadre e Regolamento Tecnico Sportivo; nonché le modifiche regolamentari approvate nell’ultimo anno con particolare attenzione alle modifiche subite dal Regolamento dei Campionati a Squadre artt. 15 e 18. Sempre a proposito di modifiche regolamentari croce e delizia degli Ufficiali di Gara, con gli Atti Ufficiali Circolare n. 7 di luglio 2011 sono state approvate dal Consiglio Federale, oltre che delle modifiche alle Regole e al Regolamento del Beach Tennis, anche delle importanti e sostanziali modifiche al Regolamento Tecnico Sportivo nella parte riguardante il Codice di Comportamento. Le modifiche hanno di fatto abrogato l’articolo 52 bis (Punteggio penalizzato non cumulativo) e modificato l’art. precedente, il 52, da “Punteggio penalizzato cumulativo” a “Punteggio Penalizzato” con la conseguente adozione di un solo tipo di schema di penalizzazioni che ora è il seguente: prima infrazione - avvertimento; seconda infrazione - punto all’avversario; terza infrazione e successive - gioco all’avversario. Le penalizzazioni vengono inflitte dall’Arbitro; quando non vi provveda, il Giudice arbitro deve ordinarne all’Arbitro l’applicazione. Quando l’incontro è diretto da un arbitro non iscritto nell’Albo e questi non provveda all’applicazione del punteggio penalizzato, il Giudice arbitro vi provvede autonomamente. Dopo la terza infrazione, il Giudice Arbitro decide se ogni successiva violazione costituisce motivo di espulsione del giocatore. Sono state introdotte anche delle modiche all’articolo 39 sull’abbigliamento dei giocatori dove di fatto ora è permesso giocare con una maglietta senza maniche. Oltre alla precedente modifica sono stati introdotti dei nuovi articoli riguardanti: le istruzioni ai giocatori (art. 50); il mancato completamento dell’incontro (art. 50 bis); l’applicazione delle penalità nelle gare di doppio (art. 50 ter); oltre a varie modifiche conseguenziali agli articoli precedenti. Super 30 Tennis PADDLE A Melilla l’Italia c’è Dal 16 al 22 ottobre si svolgeranno in Spagna i Campionati Mondiali giovanili, che vedranno anche la partecipazione della nazionale italiana maschile e femminile Under 14, Under 16 e Under 18. Un appuntamento da non perdere, trampolino di lancio per i talenti del futuro di una disciplina in crescita DI p MARTINA CIPRIANI Prosegue a passo svelto la stagione dei protagonisti del paddle. Il 16 ottobre al via i Campionati Mondiali giovanili, in programma fino al 22 ottobre a Melilla, in terra spagnola. Con il Circuito Nazionale giunto a più della metà del suo cammino (6 sono infatti i tornei già disputati con successo e che – quest’anno per la prima volta – hanno visto anche la partecipazione di giocatori di fama mondiale), è arrivato ora il tempo di gettare lo sguardo al di là dei confini italiani, questa volta per un evento che vedrà scendere in campo i giovani protagonisti del paddle, maschile e femminile. Dopo una sola partecipazione nella storia della squadra italiana ai Campionati Mondiali giovanili, l’Italia Under La squadra italiana assoluta e giovanile 14, Under 16 e Under 18 volerà in terra spagnola insieme alle nazionali di Argentina, Messico e gerà anche durante la manifeSpagna (che hanno partecipato stazione un Torneo Mondiale a tutte le edizioni) ma anche ingiovanile per ciascuna categosieme alle nazionali di Canada, ria, che vedrà la partecipazione Brasile, Francia, Portogallo e di singole coppie nazionali. E’ Uruguay, per aggiudicarsi il tigrande l’aspettativa dello staff tolo mondiale giovanile. Oltre azzurro verso i propri ragazzi, al Campionato a squadre, che si che in questa stagione sono svolge in una prima fase a gironi al primo appuntamento con la e in una seconda fase valida per maglia azzurra, ma che hanno l’assegnazione della posizione già dimostrato un grandissimo finale, sia in campo femminile potenziale nell’ambito dei torche in campo maschile, si svolnei nazionali disputati. Si tratta di un appuntamento atteso, su cui da tempo stanno lavorando i due tecnici della squadra maschile e di quella femminile, Matteo Reina e Isidoro Spanò, costretti a malincuore a rinunciare, insieme a tutto lo staff azzurro – e insieme a tutti gli appassionati - all’appuntamento, altrettanto prestigioso, dei Campionati Europei di Warwick in Inghilterra (previsti originariamente dal 10 al 16 Super 31 Tennis settembre), che la Federazione Internazionale, di fronte alle evidenti difficoltà manifestate dalla Federazione Inglese, si è vista costretta a cancellare. Si tratta di una rinuncia scongiurata fino all’ultimo dalle Federazioni Europee, al cospetto di un evento disputato ininterrottamente a partire dal 1995, anno in cui fu l’Italia ad organizzare la prima edizione, nella sede suggestiva di Milano Marittima. la voce delle REGIONI ABRUZZO d Travaglini: vincono Ercoli e Petrini di Ferdinando De Fenza L’ ASD Beach Tennis Abruzzo ha organizzato presso lo stabilimento Drago Verde di Francavilla al Mare dal 28 al 31 luglio il torneo open nazionale di beach tennis “1° Memorial Paolo Travaglini”. La manifestazione è stata organizzata in memoria dell’amico e giocatore di beach tennis, Paolo Travaglini, prematuramente scomparso lo scorso aprile. I primi due giorni sono stati dedicati alla promozione della disciplina del beach tennis con iniziative rivolte ai più giovani e ai disabili ed è stato organizzato un torneo amatoriale per gli amici di Paolo che ha visto una grande partecipazione di coppie. Nel weekend è andato di scena il torneo open nazionale al quale hanno preso parte coppie provenienti da tutta Italia. Nella splendida cornice del Beach Club allestito al Drago Verde si sono visti incontri spettacolari fin dalla prima fase di qualificazione. Il tabellone principale vedeva ai nastri di partenza otto coppie teste di seZPetrini e Ercoli, con il Presirie ed otto coppie provenienti dalle dente dell’ASD Beach Tennis De qualificazioni. Fenza ed il papà di Travaglini Da rimarcare il brillante piazzamento della coppia locale formata da Lorenzo Ruffini e Alessandro Liberatore, nati beach tennisticamente proprio al Drago Verde, che sono arrivati in semifinale dove hanno dovuto arrendersi ai più solidi Forcellini-Alessi. Nella seconda semifinale ercoliPetrini hanno avuto la meglio sui marchigiani Antoni-Marcantognini. Domenica pomeriggio, quindi, si è svolta un’emozionante finale con una grande cornice di pubblico, giocata punto su punto, che ha visto la coppia romana formata da Francesco Ercoli e Luca Petrini prevalere su William Forcellini e Mikael Alessi con il punteggio di 75 67 64. Al termine della manifestazione toccante premiazione con i familiari di Paolo Fox Travaglini che hanno consegnato i trofei ai vincitori. BASILICATA Cobolli conquista Matera d A cura del Comitato Regionale S i è svolta a Matera la quinta edizione del “Città di Matera” (10.000 euro), torneo Open organizzato dal Ct Matera. Ha vinto Stefano Cobolli che ha sconfitto il gaucho argentino Alejandro Fabbri per 63 75. Per il romano è il quarto successo in cinque partecipazioni. L’incontro è stato seguito da un pubblico numeroso e competente che i giocatori con la loro correttezza in campo e tecnica di gioco non hanno certamente deluso. Alla finale hanno assistito il presidente della Provincia di Matera Stella e il presidente della Fit Basilicata Domenico NORD CENTRO SUD Volturo che ha consegnato una targa di riconoscimento al Ct Matera. A Pisticci si sono appena conclusi gli Assoluti regionali maschili organizzati dal Circolo Tennis: Marco Castello (Tc Gingles Potenza) si è riconfermato campione regionale battendo 75 64 il giovane emergente Gabriele Selvaggio. Alla premiazione hanno partecipato, oltre al presidente del sodalizio Michele Leone, il presidente del Comitato Regionale Fit Domenico Volturo, i consiglieri regionali Fit Isabella Rocco e Gerardo Galeazzo, il giudice arbitro della manifestazione Michele Paolicelli, il direttore del torneo Angela Grieco e, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, l’assessore allo Sport Francesco Laviola. Leone ha ricordato i successi del Circolo Tennis Pisticci nell’annata sportiva in corso tra cui spicca la finale del campionato di serie A2 femminile oltre naturalmente al secondo posto maturato ai Campionati assoluti. Il presidente Mimmo Volturo, dopo essersi congratulato con i protagonisti della finale e con il presidente Leone per l’ottima e puntuale organizzazione del torneo, ha sottolineato come il tennis lucano stia vivendo un momento di grande entusiasmo e grande visibilità grazie soprattutto alla finale di serie A2 femminile del C.T. Pisticci e al torneo di 2’ categoria del CT Matera. Senza contare gli straordinari risultati in campo Nazionale di Gabriele Galeazzo di Policoro e Maria Cristina Andrisani, l’under 14 del circolo tennis Matera. CALABRIA Conte e Scarfò protagonisti d di Rosaria Ionà E’ Enzo Conte il giovanissimo atleta, originario di Cortale, uscito vincitore dal Campionato Regionale di III Categoria disputatosi al Ct Lamezia di Lamezia Terme, dedicato alla memoria dell’avvocato Saverio Calfa. Il torneo, diretto dal giudice arbitro Pietro Viapiana, ha registrato diverse ineccepibili prestazioni del nuovo campione regionale che, nonostante pronostici contrari, è riuscito a lasciarsi alle spalle il beniamino di casa, testa di serie numero 1, Raffaele La Scala, battuto in finale con il punteggio di 63 64. “Sono soddisfatto – commenta Conte -, oltre che orgoglioso, per il grande percorso da me attraversato in questo torneo, che mi ha fatto arrivare alla conquista di un importante titolo. Titolo che cercherò di onorare al meglio nelle prossime competizioni, allenandomi come sempre con impegno e abnegazione”. Degno di nota anche il percorso di Angelo Conte, classifica 4.4, fratello minore del campione regionale 2011, che ha sconfitto il più quotato Gian Carlo Zurzolo (3.5) ed è stato costretto ad abbandonare le scene solo al termine di un’autentica battaglia che lo ha visto opposto a Domenico Scordo (3.5), terminata con il risultato di 67 64 76. Fra le donne, è la promessa crotonese Angela Grazia Scarfò a conquistare il gradino più alto del podio, battendo in finale, con il punteggio di 63 75, la reggina Daniela Oppedisano. RISULTATI Quarti di finale maschili: Raffaele La Scala b. Sandro Scalese 63 60; Domenico Scordo b. Angelo Conte 67 64 76; Enzo Conte b. Alberto Mercuri 76 61; Luca Corasiniti b. Andrea Romano 60 62. Semifinali maschili: Raffaelòe La Scala b. Domenico Scordo 62 61; Enzo Conte b. Luca Corasiniti Luca 61 62. Finale maschile: Enzo Conte b. Raffaele La Scala 63 64. Seminali femminili: Daniela Oppedisano b. Grazia Ripepi 26 63 76; Angela Grazia Scarfò Super 32 Tennis d b. Lucia Saturni 60 60. Finale femminile: Angela Grazia Scarfò b. Daniela Oppedisano 63 75. CAMPANIA Momento magico di Maria Grazia Ciotola E’ un momento magico per la Campania giovanile. Da tempo non arrivavano una serie di risultati così prestigiosi: tre titoli italiani individuali (solo tra under 11 e under 13), una serie di piazzamenti eccellenti, la convocazione di Rosanna Maffei in nazionale under 12, il secondo posto nella Pia Cup. Un magic moment che dura da mesi, visto che nello scorso giugno il Team Napoli aveva già vinto per la seconda volta consecutiva la Coppa delle Province nazionale. Comitato campano e settore tecnico in festa, considerando anche gli ottimi risultati dei ragazzi in regione, anche nei circuiti nazionali come quello di Macroarea FIT (vittoria di Giulia Porzio nell’under 14), del Kinder concluso a Castel di Sangro e organizzato da Rita Grande e del Panathlon 2011. Il titolo italiano più prestigioso arriva da Marco Navarra nell’under 11 di Serramazzoni: è il 14esimo individuale giovanile nella storia della Campania dal 1959 a oggi. Navarra ha conquistato uno scudetto che nelle varie categorie giovanili era stato vinto in precedenza da altri talenti napoletani come Di Maso, Nargiso, Starace, la stessa Rita Grande. Altri due scudettini sono arrivati nel doppio under 11 (Perin-Navarra) e nel doppio under 13, con Giovanni Calvano del Z Il Team Campania under TC Napoli, che poi è stato sconfitto 14, con Caldo, Annecchiarico, di un soffio in semifinale in singolare, Tricarico e il maestro Antonio così come Perin nell’under 11. InsomLeone ma, una valanga di splendidi risultati. L’estate di gloria è continuata anche con il successo del Team Campania under 14 al Memorial Servili di Comunanza, nelle Marche; la rappresentativa guidata dal maestro Antonio Leone ha battuto in una sfida a quattro i team di Abruzzo, Marche e Umbria, schierando Danilo Annecchiarico del TC 2002 Benevento, Stefano Tricarico del TC Caserta e Gianluca Caldo del TC Ercole. Nella finale per il titolo il team campano ha battuto l’Umbria 2-0. EMILIA ROMAGNA d Master regionale e Junior Tour di Michael John Lazzari S i è concluso a a Ferrara il Master Regionale del Circuito Panathlon Under 12-14 maschile e femminile 2011, svoltosi sui quattro campi in terra rossa al Tennis Frescobaldi (Ferrara).Il Master giunge come coronamento e degna finale del Circuito Regionale Panathlon, dopo aver svolto le tappe nelle province di Ravenna, Piacenza, Bologna, Mo- ZA sinistra la premiazione della finale Under 12 femminile al Tennis Viserba; a destra De Simon e Ciani dena, Parma, Reggio Emilia, Rimini e Forlì. Nella categoria under 12 maschile si è imposto il parmense Matteo Piani, 4.4 tesserato per lo Sporting Club, che in finale sconfitto con un periodico 64 l’emiliano Giacomo Poletti, 4.4 tesserato per il CT Parma. Nella categoria under 12 femminile primo posto a sorpresa per Camilla Ciani, 4/NC tesserata per l’ASD Dario Zavaglia di Ravenna che ha superato la bolognese Sofia De Simon, 4.5 tesserata per il ASD Tennis Castenaso con il punteggio di 76 62. Passando alla categoria superiore, nell’ under 14 maschile ha vinto Mattia Moscatelli, 4.3 tesserato per il CT Giambellino, con il punteggio di 63 64 contro il piacentino Lorenzo Zacconi, 4.4 tesserato per la Soc.Canott.Nino Bixio. Nella categoria under 14 femminile si è imposta Lidia Di Giovanni, 4/3 tesserata per il Tennis Forlì superando in finale Olivia Balducci, 4/3 tesserata per il TC Valmarecchia con il punteggio di76 62. Poker romagnolo nella tappa del circuito nazionale “Nike Junior Tour” al Tennis Viserba. Manuel Mazza, portacolori proprio del Tennis Viserba, si è imposto nel tabellone Under 12 battendo in finale Francesco Forti (Circolo Tennis Cesenatico) per 36 64 75. il giorno successivo si sono conclusi gli altri tre tabelloni. Nell’Under 12 femminile si è imposta Sara Gregoroni, portacolori del Tennis Club Riccione, che ha battuto Federica Calabrese in semifinale per 62 62 ed in una finale molto equilibrata anche Caterina Pruccoli (Ct Rimini) per 76 76. Quest’ultima in semifinale aveva estromesso per 64 61 Alessia Cecchi. Nell’Under 14 maschile vittoria del riminese Andrea Merli (Gt Rivazzurra) che ha messo in fila Angelo Brocchini in semifinale (57 64 60) ed in finale Francesco Magnani per 64 64. Semifinale: Magnani-Maurizio Speziali 64 62. Nell’Under 10 maschile la vittoria è andata al gambettolese Emanuele Nori (Ct Cesena) in finale su Andrea Calogero (Polisportiva 2000 Cervia) per 76 63. Semifinali: Nori-Edoardo Zappalà 64 62 CalogeroAndrea Bonivento 64 64. d FRIULI VENEZIA GIULIA A Petrei e Rizzotti il titolo di Terza di Fausto Serafini S ul mattone tritato del Tc Nova Palma, nell’ultimo atto dei Campionati individuali di Terza categoria rimaneva da disegnare il profilo dei vincitori dello scudetto regionale. Eleonora Cecchinato del Tennis Campagnuzza e Marianna Petrei, fresco acquisto del Tc Triestino, si scontravano per il titolo femminile, sostituendo le prime due indicate dal seeding: Daniela Roman e Nicoletta Furlan. La prima, aveva visto polverizzati piani e speranze dall’impeto agonistico di Anna Pampa- Super 33 Tennis la voce delle REGIONI nin, mentre la seconda aveva ceduto la passerella finale alla coetanea friulana, dopo una gara. In seguito, la corsa della Pampanin, veniva interrotta dalla Cecchinato, capace di emergere nel primo e terzo tiebreak dentro un match tutto da gustare. Due semi femminili molto combattute che lasciavano presagire una finale scoppiettante. Previsioni ribaltate dalla realtà. L’efficiente Petrei tracciava la sua schematica regolarità, senza forzare oltremodo lo scambio, avvalendosi di ritmo e palle profonde, che mettevano subito in difficoltà l’irriconoscibile goriziana. Anche sul versante maschile saltava al primo impatto la testa di serie, incarnata da Luca Fereghino (3.1). Giocatore investito dal caldo al punto d’essere incapace di chiudere il primo set e di frenare Massimo del Prato (3.4), giovane che si ripagava della trasferta, regalandosi un appetibile positivo. Non smentiva l’accredito di numero due della lista Alessandro Bernardini (Tennis Zaccarelli), reduce da un’estenuante testa a testa in semifinale con Matthias Facciolo (Tennis Natisone). Navigazione più tranquilla quella incontrata da ZLa premiazione con il PresiPiero Rizzotti, tenace bandiera del Tc dente Michele Pagano Triestino, che prima dell’ultima recita aveva eliminato il compagno di scuderia Alvise D’Oria. L’agevole vittoria gli aveva permesso di contenere stress mentale e freschezza atletica per affrontare il popolare avversario, cresciuto sui campi della città stellata. I due generosi guerrieri davano vita ad un match di grande intensità. Scontro di fisicità e di giocate magistrali con i due al punto di partenza dopo i primi parziali, senza che nessuno avesse piantato visibili paletti della propria egemonia. Era fin dai primi game del terzo set che la resa, sostanzialmente parallela dei due, incominciava a divergere. L’acido lattico accumulato da Bernardini incominciava ad allungare i suoi tentacoli, mentre il livello di rendimento e la determinazione di Rizzotti non scemavano fino all’ultimo quindici. Premiazioni orchestrate dal presidente Michele Pagano, assistito dal neo assessore allo sport di Palmanova, entrambi soddisfatti nel veder premiate anche quattro verdi racchette distintesi per abilità e correttezza: Nicoletta Furlan, Anna Pampanin, Francesco Baccarini e Matteo Zorzin. RISULTATI - Tc Nova Palma, Campionati individuali di Terza categoria Femminile, semifinali: Cecchinato b. Pampanin 76 36 76; Petrei b. Furlan 76 64. Finale: Petrei b. Cecchinato 60 62. Maschile, semifinali: Rizzotti b. D’Oria 63 61; Bernardini b. Facciolo 46 63 76. Finale: Rizzotti b. Bernardini 63 76 61. LAZIO 4° Memorial Ennio Onari d di Marcello Giordani A conclusione della nona Tappa del Circuito Nazionale “Golfo della Riviera d’Ulisse”, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei NORD CENTRO SUD ZLa premiazione della nona tappa del Circuito Nazionale Golfo della Riviera d’Ulisse Ministri e dalla Regione Lazio con la presenza di Sponsor di grande prestigio, la FIT e la Direzione Tecnico-Organizzativa monitorando il numero delle adesioni in tutte le categorie ed il livello tecnico espresso da tutti i partecipanti, si possono considerare più che soddisfatti. Un bravo al giudice arbitro Sandro Mari che ha magistralmente diretto tutte le gare di quest’ultima tappa con la collaborazione di Francesco Volpe. Inoltre Sandro Mari nel voler ricordare nella nona tappa del Circuito e precisamente nella categoria Under 16-18 Giuliano Gambacurta, terracinese puro sangue recentemente scomparso, ha certamente fatto cosa gradita a molti e in particolar modo al Maestro Eraldo Maffei, amico di vecchia data. Gambacurta è stato prima Presidente della FIT Lazio negli anni 70 nella sede romana di Via Bartolomeo Eustachio e successivamente vice presidente della FIT con precisi incarichi Scuola Nazionale Maestri quando era Presidente l’Avv. Paolo Galgani. Il Capanno di Latina prima, il T.C. Tre L, il T.C. Sardegna, il C.T. Master’s Club che ha ospitato la quinta Tappa valevole anche per il Circuito TTK 2011, il T.C. Fondi, lo Zeppieri Tennis Team di Terracina, lo Junior Tecariba di Latina e il T.C. Quadrifoglio poi hanno ospitato, con notevole successo, le prime tappe. Il Circuito, che prevede anche per questa edizione undici tappe maschili e femminili, si conclude con un Master Finale (riservato ai primi quattro giocatori di ogni categoria) a Formia presso il T.C. Ponzanello e i vincitori di ogni singola categoria beneficeranno di un contratto racchette Prince. Per i primi quattro classificati di ogni categoria (ad eccezione degli under 10), è riservato un riconoscimento speciale il “Premio Mario Belardinelli che consiste in un Raduno Tecnico a Formia presso la Tennis Academy del T.C. Ponzanello sotto la guida del Maestro Nazionale della FIT Eraldo Maffei e del suo Staff Tecnico. LIGURIA d I campioni liguri di Terza Categoria DI MARCO PRETI S ui campi della Pro Recco Tennis sono stati assegnati i titoli liguri di terza categoria. Giulia Calvi e Walter Barilari, già vincitori nel 2010, hanno ribadito anche quest’anno la loro supremazia. Nei quarti di finale maschili, già orfani della testa di serie numero 1 Longhena che aveva lasciato via libera a Vincenzo Moizo, si registrava anche l’uscita di scena della testa di serie numero 2 Luca Marcocci, battuto 36 64 61 da Barilari. Altra partita al terzo era quella vinta da Super 34 Tennis Pietro Mordiglia ai danni di Matteo Bosio (75 36 64), mentre vinceva in due set Matteo Micali, che eliminava con un 63 63 Diego Trenta. Quanto a Moizo, non aveva troppe difficoltà a battere 62 61 Verdese. In semifinale c’era gran lotta tra il giovane Micali e l’esperto Moizo, con il primo che alla fine la spuntava con il punteggio di 63 46 75. Nell’altro match, invece, Barilari controllava Mordiglia (63 64). Anche la finale si risolveva in due set: ancora 6-4 6-3 per Barilari. Il tabellone femminile proponeva in semifinale l’equilibrata sfida tra Alice Roggero ed ZWalter Barilari con Alice Botto in cui vinceva la Roggero per 75 Nicola Pietrangeli 57 64, mentre tra Giulia Calvi e la giocatrice delle Oasi Nervi Renata Cadirola era la prima a conquistarsi la finale. In chiusura altra battaglia di 3 set in cui la Calvi, pur con una piccola flessione, si aggiudicava meritatamente il titolo. Oltre a Calvi, Roggero, Cadirola e Botto, si sono qualificate ai nazionali anche le perdenti nei quarti (Isella, Gavoglio, Moncagatto e Cusato), mentre per gli uomini passavano Barilari, Micali, Mordiglia e Bosio, oltre ai vincenti degli spareggi Trenta e Marcocci. SERIE D1 Si sono conclusi in Liguria i campionati regionali a squadre di Serie D1. In campo femminile, dopo tre combattuti singolari, il Tennis Club Sarzana ha battuto l’Albaro. Barbara Ercolei ha infatti prevalso per 76 63 sulla Vitrone, mentre Francesca Righetti la spuntava 63 63 contro Carola Bruno. Era Gemma Bettelani a chiudere la partita, rimontando Roberta Righetto, che aveva vinto 61 il primo set, ma si è poi arresa per 75 64. Per quanto riguarda il tabellone maschile, la finale ha visto in campo il Park Genova ed il TC Masone. I gialloblù genovesi, nettamente favoriti alla vigilia, non hanno avuto alcun problema ad imporsi per 4-0. Tutti i singoli sono finiti in due set con Santonocito vincente 62 64 contro D’Urzo, Galvani dominatore di Franciscono (60 62) e poi i due fratelli Micali (Marco e Matteo) che hanno tolto ogni speranza ai masonesi. Il primo ha prevalso infatti per 76 60 contro Santelli ed il secondo ha concesso solo due giochi ad Abrami. LOMBARDIA d Crema e Sarnico: obiettivo playoff di Cristian Sonzogni L’ estrazione dei gironi del prossimo Campionato nazionale a squadre di serie A1, al via nel mese di ottobre, ha messo Tc Crema e Tc Sarnico, uniche due lombarde in gara, nel gruppo 2, quello più difficile. Considerato che il Ct Le Rocce di Catania, che avrà in rosa soltanto elementi di terza e quarta categoria, non potrà essere competitivo, l’obiettivo per Crema e Sarnico è quello di agguantare un posto dal quarto in su. Per evitare i playout e possibilmente giocarsi le proprie chance ai playoff. Tra le avversarie, la Canottieri Aniene sembra l’unica formazione fuori portata. Il team romano, detentore dello scudetto, potrà contare su elementi come Potito Starace, Simone Bolelli, Flavio ZA sinistra la dodicenne Alessia D’AuriL, a destra l’olandese Van Scheppingen Cipolla, e inoltre sul sempreverde Vincenzo Santopadre. Sembra un gradino sotto il Tc Cagliari, mentre sono da tenere d’occhio Castellazzo Parma e Ata Battisti Trento. Nella rosa dei bergamaschi, le punte di diamante saranno le solite: Pedrini, Giraudo, l’olandese Van Scheppingen e l’italo-australiano Sirianni. Ma ci saranno pure i giovani, con Ayrton Marini a guidare il gruppo. Nel team di Crema, il rumeno Ungur è la stella, ma ci sono altri elementi affidabili come Ocera (ex Sarnico) e l’esperto Beppe Menga. A completare la rosa Remedi, Bonizzoni, Zanotti e Delfini. Passando ai tornei individuali, bella prestazione per la dodicenne Alessia D’Auria. La tennista orobica ha raggiunto la finale del torneo internazionale under 13 ‘Les Petits Princes du Lac’ di Annecy, in Francia. Battute nell’ordine Hamouti (6-1 3-0 ritiro), Hassaine (6-3 6-3), Rizzi (6-1 6-3) e Boch (6-4 6-4), prima del ko nel match decisivo con la numero 1 Salas (6-2 7-6). Il torneo è stato vinto in passato da diverse ragazze poi entrate tra le prime 100 al mondo. Squadre e giocatori della prossima A1 Girone 2: Tc Crema (Ungur, Ocera, Menga, Remedi, Bonizzoni, Zanotti, Delfini), Tc Sarnico (Pedrini, Giraudo, Sirianni, Van Scheppingen, Ay. Marini, Bergomi, Gusmeri, Al. Marini). Calendario girone 2 serie A1 Prima giornata (16 ottobre): Sarnico-Ata Battisti. Seconda giornata (23 ottobre): Crema-Sarnico. Terza giornata (30 ottobre): Sarnico-Cagliari. Quarta giornata (1 novembre): Canottieri Aniene-Sarnico. Quinta giornata (6 novembre): Sarnico-Castellazzo Parma. Sesta giornata (13 novembre): Ct Le Rocce-Sarnico. Settima giornata (20 novembre): Sarnico riposa. MARCHE d Serie D a squadre: tutti i vincitori di Roberto Senigalliesi G rande battaglia, tecnica ed agonistica, nei campionati a squadre di serie D marchigiani a cui hanno preso parte un numero record di formazioni che hanno costretto il Comitato regionale a raddoppiare i tabelloni. Nella categoria D1 maschile successo dell’AT Trodica sul Baratoff Pesaro, grazie alle vittorie di Cristian Salvatori, Matteo Spernanzoni, Manuele Massetani (punto per il Baratoff ottenuto da Silvano Piermaria). In semifinale si sono piazzati Maggioni San Benedetto e Peter Pan Super 35 Tennis la voce delle REGIONI Fermo. Nei quarti Corinaldo, Montecchio, Sporting Moie e Peter Pan Fermo. Nel tabellone di D2 maschile a vincere è stato il CT Olimpia Marzocca (Andrea Ramundo,Simone Luzietti,Luca Battistoni, Fabio Rosei, Marco Filippi) che ha battuto per 3-2 in un’accesa finale il TC Ottrano. In semifinale il CT Ripatransone ed il CT Novafeltria. Nei quarti Castel Di Lama, AT Macerata, TC Porto Recanati e Morelli Ascoli. Nel tabellone di D3 successo del CT Civitanova per 3-2 sul CT Amandola: Alessandro Pescetti e Luca Morresi per Civitanova, Alessandro Virgili e Stefano Ripani per Amandola vincono i singolari. Poi nel doppio decisivo Pescetti/ Ruggeri battono Virgili/Pucci per 64 63. In campo femminile la categoria D1 è stata vinta dal Bratoff Pesaro che ha battuto in finale la Mta Jesi per 2-0 (Valentina Piccolo b. Giulia Belegni 60 60, Wilma Macheda b. Martina Paoletti 67 64 60). In semifinale AT Macerata e Guzzini Recanati. Infine nel tabellone di serie D2 affermazione del Tennis Team Senigallia sul TC San Severino Marche per 2-0 (Francesca Giuliani b. Chiara Innamorati 64 62, Silvia Bettini b. Vagnocci 63 60). Piazzamenti in semifinale per Città Sport Fermo e AT Riviera Sirolo. MOLISE Il tris di Sara d di Ida Santilli P rendete un campo da tennis di recente costruzione dove a contendersi l’ambito trofeo e un montepremi di quattro mila euro sono due grintose ragazze tanto simili per l’esperienza maturata nelle gare internazionali, tanto diverse per provenienza: napoletana una, di Novi Sad l’altra. Aggiungetevi la fluidità di gioco, le brillanti soluzioni tattiche e un pubblico che non risparmia applausi, ed ecco che le ultime battute regalano al Torneo Open Femminile di Colletorto, emigrato nel vicino comune di Santa Croce di Magliano, un finale degno delle più blasonate competizioni. Merito anche di un tabellone mai stato così corposo: oltre 40 giocatrici provenienti da tutta Italia (Monica Cantele arriva da Chatillon ed è tesserata per un club francese), diciotto delle quali semi-professioniste, che regala al direttore della kermesse, Marco Paradiso, grande soddisfazione. Stefania Picardi e Laura Seritti, rispettivamente tesserate per Avellino e Avezzano (AQ) sono le più giovani in gara, hanno appena quattordici anni. Le finaliste hanno invece in comune il nome: Sara. La campana Savarise dello ZLe finaliste con lo staff del torneo al Sporting Paradise di Napoli, completo classificata 2.3, non delude le aspettative di quanti hanno ammirato, nelle edizioni precedenti, il suo gioco potente e preciso, in grado di imprimere un ritmo forsennato allo scambio e di creare angoli molto efficaci. Complici il diritto giocato in anticipo (pungente e spesso risolutivo) e un rovescio efficace su tutte le traiettorie e velenoso nella variante in back, sbaraglia la diciottenne Sara Pilic, di classifica 2.8 del Tennis Club Mestre alla quale concede soltanto due game (61 61). Dopo aver eliminato la molisana Simona Struzzolino nei quarti per 75 NORD CENTRO SUD 60, la serba si impone su Monica Cantele con il punteggio di 62 60. Il suo gioco piatto, incisivo sulla superficie sintetica - che le ha permesso di dettare il ritmo alle avversarie e di aprirsi il campo dando sfogo ad una varietà di colpi vincentì - non è sufficiente a contrastare l’irruenza della Savarise, messa a dura prova in semifinale dalla tenace Alessia Camplone, 2.6 del Circolo Tennis Lanciano, che si è arresa dopo un’estenuante match al cardiopalma soltanto per 7 a 5 al terzo dopo due set molto equilibrati giocati sul filo del rasoio (76 67). PIEMONTE d Reitano e Bezzo vincono a C.Sangro di Ugo Veglia S tefano Reitano, under 14 tesserato per il Circolo della Stampa Sporting, e Emilia Bezzo under 10 tesserata per il D.L.F. Asti hanno vinto i rispettivi tabelloni del MASTER GIOVANILE FIT by Lotto. Sui campi veloci dell’impianto del Centro Federale Estivo di Castel di Sangro, hanno portato a coronamento il percorso dei tornei di macroarea dell’anno in corso. Questi tornei, organizzati su indicazione del settore tecnico della Federazione al fine di consentire ai nostri ragazzi l’acquisizione di maggiore esperienza in incontri di alto livello tecnico e nell’ottica di far perfezione il gioco sulle superfici più diffuse all’estero, senza doversi sobbarcare costose trasferte, hanno visto confrontarsi quasi tutti i migliori suddivisi per le macroaree di appartenenza. Emilia ha superato in una finale combattuta Alessia Truden per 61 16 75 (tra gli under 10 il terzo set è costituito da un tie break). Ottimo risultato anche di Maria Peroncini fermata in semifinale ZLa squadra femminile dell’UST proprio dalla Trudent e poi giunta Beinasco terza. Nel suo incontro di finale, Stefano Reitano ha controllato l’avversario Andrea Zanetti, anch’esso della macroarea Nord Ovest, e ha vinto 75 64 Al Master finale erano approdati primi cinque giocatori classificati di ogni macroarea, per ogni categoria, che avevano disputato le qualificazioni regionali ai Campionati Italiani. Oltre ai due vincitori, il Piemonte è stato rappresentato da Andrea Tallarico under 16, Nicolò Giordano e Tommaso Vottero e Annalisa Molino under 12, Alessio Demichelis under 10, che pur non raggiungendo il podio hanno onorato l’impegno sportivo fino in fondo. SARDEGNA d Mocci e Salis campioni regionali di Lazzaro Cadelano S tefano Mocci e Elisa Salis: come da pronostico sono loro i nuovi sovrani del tennis sardo. I campionati Assoluti al Tennis Club Cagliari sono stati monopolizzati dai portacolori del circolo di Monte Urpinu. Super 36 Tennis SICILIA A Palermo un ITF Wheelchair d di Fabio Tedesco ZSopra a sinistra, Elisa Salis, campionessa sarda assoluta 2011; a destra Stefano Mocci, campione sardo assoluto 2011 Stefano Mocci ha sconfitto 6-2, 6-2 in finale Gino Asara (Torres Sassari) sfoderando tutta la sua superiorità e riconquistando sul campo quel titolo che gli spetta di diritto e che gli mancava dal 2005. Elisa Salis invece ha firmato il poker: quarto titolo consecutivo, ma con fatica. Ci sono voluti tre set per vincere il derby contro Francesca Piu che ha fatto tremare la favorita costringendola alla rimonta: 2-6, 6-3, 6-3. Un’edizione di spessore quella che ha eletto i nuovi campioni del tennis dei Quattro Mori. Per due settimane grandi sfide, fin dalla Quarta categoria, hanno acceso i campi in terra rossa del club del capoluogo. Dopo le qualificazioni sono approdati al tabellone finale i sette Terza che hanno completato il tabellone da 16 con tutti i big. Davanti a tutti c’era il numero uno delle classifiche regionali, Gino Asara che però non ha mai vinto il titolo più prestigioso dei tornei sardi “E’ importante vincerlo e ci tengo, ma metto prima la classifica e il primato in graduatoria che mi permette di programmare la stagione in un certo modo”. Curiosità: nessun match del tabellone finale è finito al terzo set. In due, è caduto il campione sardo in carica Roberto Montis: 2Ancora non riesco a capire come ho fatto a perdere il primo set contro Asara quando conducevo 6-2 al tie break e poi ho perso tie break e secondo set. Mazzella quasi quasi riusciva nel miracolo di strappare almeno un set a Stefano Mocci ma si è fermato al tie break della ripresa. La finale è stata uno show a senso unico: onore a Gino Asara, premio per la costanza nei risultati, gloria a Mocci, che si è messo in bacheca – non succedeva dal 2005 – il titolo che gli spetta, almeno per il momento, di diritto. Lo score finale dice periodico 6-2: pugno al cielo verso il numeroso pubblico e l’ammissione: “Essere il favorito è uno stimolo ma anche una responsabilità. Sono contento per la vittoria per il modo in cui è arrivata e spero che possa trasmettere ai miei allievi più di quanto possa insegnar loro a parole”. Per Mocci e Salis è arrivata la doppietta con il successo anche nel doppio. Roberto Montis e Stefano Mocci hanno vinto il titolo nel doppio maschile battendo in finale Federico Visioli e Luciano Pitzurra (5-7, 6-4, 10-2), Salis e Piu hanno confermato lo scettro nel doppio rosa superando Carlotta Lehner e Elisa Idini (2-6, 6-4, 15-13). Per Elisa Salis è tripletta: ha vinto tutti e tre i titoli in palio, singolo, doppio femminile e misto. Con Montis, sconfitti in finale Mocci e Lehner 7-5, 6-2. “Arrivederci al prossimo anno, ci tengo a questo titolo e scenderò sempre in campo per vincerlo, lottando, come stavolta, a dimostrazione che nulla è scontato”. Mario Ziulu, anche lui del Tc Cagliari, ha vinto il titolo di Terza categoria (su Andrea Masala, 3-6, 6-4, 7-5), la vittoria nella Quarta categoria è andata, nel maschile a Simone Pisanu (su Federico Faraone), nel femminile a Carlotta Pani (su Beatrice Serra), entrambi del club di Monte Urpinu. Dopo 10 anni il Tc Cagliari ha riportato gli Assoluti sulla terra rossa di via Gemelli: mai come nella 62esima edizione i portacolori di Monte Urpinu sono stati così “pigliatutto”. Solo una finale, quella di singolare maschile ha visto due “colori”, tra Mocci del Tc Cagliari e Asara della Torres. Tutte le altre finali sono stati de derby. P alermo sempre più come Roma. Prima un Wta Tour, poi una prova dell’Atp Challenger e adesso anche un torneo del circuito Itf di Wheelchair tennis avvicinano il capoluogo siciliano alla capitale. Al Comitato Italiano Paralimpico di Palermo è stato assegnato, infatti, dall’ITF il primo Torneo Internazionale per disabili in carrozzina che si svolgerà nella nostra Regione, che già lo scorso anno aveva ospitato a Trapani i campionati Italiani a Squadre registrando unanimi consensi. Il Cip di Palermo in questi ultimi anni ha organizzato sul proprio territorio, oltre ad attività promozionali quali convegni, manifestazioni promozionali in pubblico ed attività scolastiche, anche eventi agonistici come i Campionati Italiani di Nuoto e di Tennis Tavolo e adesso si sente pronto a confrontarsi con un evento di questa portata. La Wheelchair Tennis Mediterranean Cup sarà infatti il futures con il montepremi più alto al mondo (4.400 dollari) per questa categoria di tornei. L’obiettivo principale del CIP Palermo è quello di entrare a far parte, stabilmente e con cadenza annuale, del circuito mondiale dell’ITF “NEC Weelchair Tennis CUP”, in modo da avere negli anni una continuità organizzativa fondamentale per crescere di livello. Il torneo si svolgerà dal 7 al 9 ottobre sui campi del Tennis Club Palermo 3 di via Trapani Pescia 61, e vedrà il coinvolgimento di un qualificato staff composto da un centinaio di addetti che tra le altre cose avranno il compito di mostrare al mondo sportivo dei disabili, che arriveranno da ogni parte del mondo, l’ospitalità, le bellezze architettoniche e la cultura tipiche dell’isola. La Mediterranean Cup prevede la partecipazione di 16 uomini e 8 donne ed i tabelloni verranno compilati, in base alle iscrizioni e facendo riferimento alla classifica Internazionale redatta dall’ITF al 6 Settembre 2011. In ambito giovanile continuano gli ottimi risultati portati a casa dai portacolori siciliani. Uno splendido risultato è senza dubbio quello centrato dalla giovanissima portacolori del Tennis Club Palermo Due, Giulia La Rocca. La promettentissima palermitana è infatti arrivata sino in finale ai campionati italiana under 11 che si sono svolti al centro federale di Serramazzoni. Dopo aver sconfitto ben quattro teste di serie la giovane allieva del maestro Francesco Palpacelli si è arresa solo alla numero uno d’Italia, la ligure Costanza Traversi. Stop al primo turno per l’altra siciliana in gara, Debora Raia. Buon risultato anche nel doppio dove il cammino della La Rocca, in coppia con la ligure Urelli Rinaldi, si è interrotto ai quarti. Si è invece conclusa con un quinto posto l’avventura della squadra del Pia Sicilia 2 impegnata nella fase finale della Pia Cup che si è svolta anche in questo caso sui campi del Centro Estivo FIT di Serramazzoni. La rappresentativa siciliana si è comunque ben comportata chiudendo alle spalle di Toscana, Campania, Lazio ed Emilia. TOSCANA d Beneficenza: 24 ore di tennis no stop di Enrico Roscitano I l completino rosa che Francesca Schiavone indossava il giorno della prestigiosa vittoria del Roland Garros 2010 è andato, per una buona causa, ad un autentico appassionato di tennis, così come le maglie, Super 37 Tennis la voce delle REGIONI generosamente donate da Fognini, Starace, Volandri (sua anche una racchetta), Bolelli e Lorenzi, mentre altre, debitamente autografate da Pazzini, Ibrahimovic, Cannavaro ed altri campioni di calcio sono state oggetto di interesse da parte di appassionati di questo sport. Ma, oltre queste, certamente più gettonate, tanti altri sono stati gli oggetti sportivi messi all’asta durante la 24 ore no stop di tennis organizzata dallo Sporting Club Montecatini il primo week-end del mese di agosto. Una vera e propria gara di solidarietà che ha portato alla raccolta di oltre seimila euro che è stata devoluta all’A.T.T. (Associazione Toscana Tumori), rappresentata dal presidente Dott. Spinelli. La 24 ore di tennis è una manifestazione inserita nel nutrito programma estivo che, annualmente, propone il club del compianto Adriano Bandini e che è noto come “Estate By Nigths”, Z Sopra i due capitani con ove una lunga e strana serie di tornei il trofeo; sotto i giovani tra i più variegati allietano le calde separtecipanti rate di soci e non soci del circolo di Via Ponte dei Bari. Di questo programma la 24 ore no stop di tennis rappresenta il fiore all’occhiello e quest’anno i numeri e le presenze di personaggi legati più o meno al mondo del tennis sono stati davvero importanti, tanto che, appena chiusa, si è già cominciato a parlare dell’edizione del prossimo anno. “In effetti”- afferma il presidente Alberto Bandini ”è stata una scelta vincente, poiché convoglia al club personaggi, tennisti di ogni età e soprattutto in grado di creare solidarietà che è la cosa che più ci soddisfa”. ”L’idea della 24 ore di tennis inserita nel già nutrito programma estivo del club” dice uno degli ideatori, il tecnico Daniele Balducci ”è nata lo scorso anno con grande e imprevista partecipazione. Il fatto di giocare e stare assieme per 24 ore di seguito è stato molto apprezzato, così assieme al Direttivo del Club, a Dino Berti del “Doctor Tennis” e ad altri amici, abbiamo deciso di dare un seguito incrementando con l’asta di oggetti sportivi offerti la nostra donazione in beneficenza”. Ecco i numeri dell’edizione appena conclusa: 250 iscritti, 1443 game giocati in totale e 6.090 gli euro raccolti. Ha vinto la squadra blu capitanata da Daniele Balducci con 760 punti contro i 683 della squadra gialla guidata dal maestro Fabrizio Spadoni. La scorsa edizione il risultato era stato esattamente il contrario. Un motivo in più per organizzate ancora una terza edizione di un evento che comincia a diventare sempre più importante. TRENTINO d Memorial Caumo a Claudio Rosini di Luca Avancini C on il successo del brunicense Pat Morini nell’over 55 è calato il sipario su un’altra bella edizione del Grand Prix Nazionale Veterani NORD CENTRO SUD “Memorial Bruno Caumo” che anche quest’anno ha riscosso un significativo successo sui campi in terra rossa del Circolo Tennis Trento nello scorso mese di luglio. Per il sesto anno il torneo ha voluto ricordare un grande maestro, il compianto Bruno Caumo, la sua lezione sportiva e umana di straordinaria profondità. Diretta con la solita e apprezzata competenza dal giudice arbitro Sandra Fedrizzi, la tappa trentina del Gp Veterani ha premiato come da tradizione le racchette extraregionali che hanno dominato la scena in quasi tutti i tabelloni, a cominciare da quello riservato agli over 65, il primo ad assegnare il titolo, finito all’inossidabile ligure Pierluigi Pagani, favorito d’obbligo della prova che dopo essersi sbarazzatosi con molta autorità di Di Lazzaro (60 60), ha avuto presto via libera anche nella finale con Ardesi, ritrovatosi senza benzina dopo pochi games (4-1 40-0), complice probabilmente la durissima maratona, 4 ore esatte di gioco, che l’aveva visto protagonista la sera prima con Stanga (67 62 63). Il Trentino ha piantato la sua unica bandiera nell’over 40 merito ZClaudio Rosini del talento cristallino di Claudio Rosini che sfruttando le sue micidiali accelerazioni ha rovesciato il pronostico con il 2.5 Richelmi in una finale spettacolare e vibrante, segnata da qualche piccola scaramuccia e dal poco elegante abbandono del tennista lombardo in una situazione di punteggio largamente compromessa con il maestro dell’Ata avanti 64 46 5-0 30-0. Nell’over 45 scontato successo del favoritissimo veronese Massimo Zampieri, in questa categoria uno dei migliori specialisti al mondo. Il giocatore dello Scaligero, ex n. 223 Atp nella stagione 1985, si è imposto comodamente anche sull’ostico friulano Granzotto (61 62). Nell’over 50 ha dato una bella prova di forza il n. 1 del Ct Gradisca d’Isonzo Da Ponte: in finale però ha trovato pane per i suoi denti con il bolzanino dell’Ata Franco Casale. Dopo una partenza ad handicap, Casale è stato capace di spezzare l’egemonia del friulano ma non di rovesciare definitivamente alla distanza l’inerzia della gara (60 57 62). Nell’over 60 il trentino Scalfi non è riuscito a strappare un posto in finale al solido mantovano Caramaschi (64 63), più preciso e incisivo nel palleggio, non abbastanza però per contrastare la micidiale regolarità del n. 1 ligure Marco Botteri che ha controllato con sicurezza il rivale in un match fondamentalmente a senso unico (63 63). Si è arreso in finale il tennista di Mezzocorona Daniele Drigo nell’over 45 limitato ai 4.3, vinto dal bresciano Fabrizio Severoni (63 63). E in finale si sono spente anche le speranze nelle Ladies 40 della brava rivana Angela Armici che dopo aver sconfitto la n. 2 Covi (64 62), ha dovuto cedere al gioco solido ed efficace della n. 1 Greco (64 62). L’ultimo titolo è finito in Alto Adige, merito del presidente-giocatore del Brunico che ha conquistato meritatamente l’over 55, dominando la finale con il veronese Storti (6-3 6-2). Super 38 Tennis UMBRIA Moroni regina a Todi d di Sergio Pioppi A lice Moroni è la regina della seconda edizione degli Internazionali dell’Umbria di tennis femminile, Astra Tennis Cup, che si sono disputati presso il Tennis Club Todi 1971. La ventenne bergamasca si è imposta in tre partite alla romana Alice Balducci. Match che ha riservato le emozioni più grandi quando sembrava che tutto sarebbe finito un meno di un’ora. Infatti la Moroni si era trovata a condurre per 6-1, 4-0, quando l’incontro cambiava radicalmente tanto che la Balducci non sono ha pareggiato il conto dei set ma era in vantaggio 3-1 in quello decisivo. A questo punto la Moroni, memore di come aveva giocato all’inizio, ha ripreso in mano il gioco ed ha chiuso a suo favore, 6-3, in oltre due ore e mezza ZAlice Moroni di gioco. Il successo di Todi ha confermato la buona stagione della vincitrice, classe 1991, al suo 18esimo incontro vinto nel 2011, contro i soli 6 persi. Per lei quello tuderte è stato il quarto torneo vinto in carriera, dopo la conquista di Pesaro e Atene nel 2008 e di Bassano del Grappa nel 2009, tutti con montepremi di 10 mila dollari, come quello umbro. Una carriera che ha portato fino ad ora Alice Moroni al numero 654 del ranking mondiale. Nella finale di doppio affermazione in due set della coppia italiana formata da Federica Di Sarra e Angelica Moratelli sul duo Stephanie Bengson (Australia) e Kirsten Flower (Stati Uniti). Indubbiamente il caldo torrido che si è abbattuto durante tutto l’arco della competizione è stato protagonista quanto le giocatrici. Alcune di queste lo hanno sofferto particolarmente come la laziale di Fondi, Federica Di Sarra, che aveva dimostrato di avere tutte le carte in regola per bissare la vittoria dell’anno scorso. Ha diretto la manifestazione il giudice arbitro internazionale Massimo Morelli di Milano. Direttore del torneo: Marco Marchesini. Presenti alle premiazioni: Simone Settimi titolare dell’azienda Astra Italy, sponsor del torneo, Roberto Carraresi, presidente del Comintato regionale Federtennis, Marcello Marchesini, presidente del Tennis Club Todi, Nazareno Menghini, assessore allo sport del comune di Todi. Singolare semifinali: Moroni (8) b. Di Sarra (6) 67 7-5 4-0 rit. Balducci b. Davato 62 64. Finale: Moroni b. Balducci 61 46 63 Doppio semifinali: Bengson-Flower (Aus-Usa) b. Orsi-Stefanelli 62 63. Di Sarra-Moratelli b. Moroni-Sussarello 61 63. Finale: Di Sarra-Moratelli b. Bengson-Flower (Aus-Usa) 76 75 d Zle premiazioni delle finali Coppa Valerio De Galea con al centro la Francia vincitrice della manifestazione VENETO Giovani racchette a Venezia di Roberto Bonigolo U n’estate nel segno dei giovani, oltretutto a livello internazionale e quindi di gran rilievo. Due appuntamenti sulla ribalta internazionale che per motivi similari hanno catalizzato gli interessi tennistici di tutti gli appassionati in terra veneziana. Per di più in due locations da favola e di assoluto prestigio. Il primo (un torneo ETA under 16) nella splendida oasi del T.C. Sporting Mestre, una struttura polivalente di 33.000 mq. immersa nel verde, e il secondo (Coppa Valerio De Galea) nella prestigiosa e storica sede del T.C. Venezia, in riva al mare con la mitica spiaggia dell’hotel Excelsior. Nel torneo ETA Under 16 inserito nel circuito Tennis Europe Junior Tour si sono date appuntamento un centinaio di giovani e talentuose racchette provenienti da varie nazioni del continente per contendersi il primo trofeo Venice Junior Save Cup sotto la direzione del referee Sigismondo Favia con Gianna Doz direttrice del torneo. Folta rappresentanza, quantitativa e qualitativa, da parte dei portacolori azzurrini, a tal punto che la manifestazione è stata letteralmente dominata dai nostri connazionali che hanno incamerato tutti i trofei: la milanese Georgia Brescia in campo femminile, il romano Tommaso Evangelisti nella gara maschile e le coppie Dzeubou/Mocciola e Compagnucci/Roncalli nei tabelloni di doppio. Da annotare anche la positiva prestazione da parte del beniamino locale Giovanni Barolo, un moglianese partito dalle qualificazioni e approdato sino al secondo turno del tabellone principale in singolare, ma anche semifinalista in doppio in coppia con il trentino Cestarollo. Comunque una settimana di gran tennis baciata per di più da un tempo splendido che ha ripagato gli organizzatori delle fatiche profuse e che ha soddisfatto giocatori e appassionati, come ben ha sottolineato lo stesso vice presidente nazionale FIT Gianni Milan, presente alle premiazioni finali. La coppa Valerio De Galea, riservata alle rappresentative nazionali europee under 18, ha allineato ai nastri di partenza le formazioni di Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Francia, Grecia e Italia a contendersi il trofeo Save e soprattutto il duplice pass per la successiva fase finale a La Rochelle in Francia. Purtroppo ancora una volta la formazione azzurra (Amerigo Contini, Antonio Campo, Pietro Rondoni, capitanati dall’ex davisman e numero 60 al mondo Simone Colombo) ha trovato semaforo rosso in semifinale contro la talentuosa squadra francese che annoverava alcuni gioiellini di tutto rispetto (in particolare Laurent Lokoli e Tristan Lamasine). La stessa formazione transalpina incamerava poi nettamente la finale e il trofeo Save in un match a senso unico nei confronti del team bielorusso. Gustoso e succulento comunque l’evento vissuto in terra lidense (che si appresta ad ospitare la fase finale della manifestazione nel 2012) e puntuale e professionale l’organizzazione del club presieduto da Paolo Minchillo con referee Pino Guastavino e direttrice del torneo Gianna Doz. Super 39 Tennis beach tennis SI GIOCA TUTTO L’ANNO Numeri in grande crescita In aumento i tornei internazionali su tutto il territorio nazionale con al via i migliori interpreti della specialità. Anche le attività regionali sono in progressiva crescita e con la nascita di strutture al coperto i calendari invernali vedranno un aumento importante delle competizioni DI MASSIMO CAPUTI P Per uno sport sempre più praticato tutto l’anno, il periodo giugno-agosto rimane quello clou, con maggiori competizioni e partecipanti in ambito nazionale e internazionale. Nel bilancio generale di questo periodo estivo va evidenziato, soprattutto, il dato del consolidamento e ampliamento dei tornei internazionali sul territorio nazionale, anche se gli spazi sono sempre meno disponibili. Sarà importante, per il futuro, valutare le norme organizzative dei circoli, al fine di garantire, nel tempo, una qualità complessiva sempre maggiore. Gli eventi istituzionali hanno raggiunto un buon consolidamento, le date annualmente assumono sempre maggiori certezze, e questo è senza dubbio un aspetto positivo per la programmazione dei giocatori agonisti che iniziano a guardare a questi eventi come momenti irrinunciabili della loro attività annuale. Per uno sport che ha introdotto solo da quest’anno, l’agonismo c’è bisogno di un progressivo assestamento che guardi alle esigenze di tutti gli attori: giocatori, sponsor, circoli, stabilimenti/strutture ospitanti ecc. Sono possibili miglioramenti ai programmi di svolgimento delle competizioni istituzionali, e la Federazione Italiana Tennis è attenta riguardo a proposte di miglioramento. Il percorso verso il professionismo è appena iniziato e avrà bisogno del suo occhio specialistico, senza dimenticare le esigenze e lo spirito del folto gruppo di neo praticanti che ogni anno impugna la racchetta da beach tennis. Anche le attività Nazionali e Regionali, organizzate questa estate dai circoli, sono sempre in progressiva crescita, rispettando il trend degli ultimi anni, dove, a tornei con montepremi, sono subentrati un gran numero di tornei limitati alle categorie più basse, attraverso varie formule. Altro dato è la presenza sempre più massiccia di nuove strutture che organizzano manifestazioni fuori dal classico week-end, reinventando il beach tennis come momento infrasettimanale serale di ritrovo e di competizione. Il numero di partecipanti è in crescita, mentre il numero complessivo dei tornei durante il periodo estivo è in linea con lo scorso anno, anche se un’analisi complessiva sarà più completa alla fine dell’anno, dove i dati potranno essere analizzati in maniera più corretta. In conclusione il beach tennis nazionale sta vivendo una nuova fase di assestamento che si basa su almeno 3/4 livelli e tipologie di competizione. I tornei Internazionali, indirizzati a coloro che possiamo classificare come professionisti e organizzati, uno per week end, sul territorio nazionale. I tornei nazionali con monte- Super 41 Tennis premi, di solito più eventi sul territorio nazionale nello stesso week-end, tornei a interesse regionale, dove tutte le settimane accedono principalmente i giocatori di seconda fascia più importanti di ogni singola regione e i tornei a carattere provinciale e locale indirizzate al movimento più amatoriale. Nel tempo, con la nascita di strutture al coperto, anche i calendari invernali vedranno un aumento importante delle competizioni, oggi, comunque, per quanto riguarda la stagione estiva, il peso delle competizioni e ben oltre il 70% nei tre mesi tra giugno e agosto con circa 300 competizioni organizzate su tutto il territorio nazionale. Dall’a WWW.WINNERITALIA.IT 3 5 ( 0 , $ = , 2 1 , ( 0 ( 5 & + $ 1 ' , 6 , 1 * tennis in carrozzina INNOCENTI E AUSTRIA Un binomio vincente L’azzurro, in corsa per la qualificazione a Londra 2012, dopo il successo dello scorso anno a Salisburgo, ha fatto il bis conquistando il torneo internazionale di Gross Sieghart. Partito da favorito, ha lasciato 6 giochi agli avversari. Protagonista anche Marianna Lauro, che si è imposta a Weldlstain DI FEDERICO ROSSI C Che Marco Innocenti si trovi a meraviglia nella patria di Mozart e della musica classica è ormai un dato di fatto. Vi ricordate quando dicevano che Wimbledon era diventato il giardino privato di Boris Beker? Qualcosa di simile sta succedendo al tennista fiorentino quando si presenta in terra austriaca. Lo scorso anno fu il torneo di Salisburgo a consacrare Innocenti come uno dei migliori giocatori del circuito nella sua categoria, quella dei Quad. La vittoria in quel torneo permise infatti a Marco di assaporare per la prima volta l’ingresso nei top ten della classifica mondiale avvicinando l’azzurro a uno dei migliori giocatori italiani di sempre. Quest’anno fallito il tentativo di bissare il successo (sconfitto in semifinale dall’inglese Lapthorne poi vincitore del torneo) nel torneo di Salisburgo, Marco si è rifatto andando a vincere l’altro torneo internazionale di classifica ITF3 del minitour austriaco a Gross Sieghart partendo da favorito (era testa di serie numero 1) lasciando la modesta cifra di 6 game agli avversari. Soprattutto con questa vittoria il tennista fiorentino ha battuto alcuni dei diretti concorrenti, il primo fra tutti l’israeliano Boaz Kramer, con cui si contende gli ultimi posti disponibili per l’accesso a Londra 2012. Ed oltre al tabellone di singolare Innocenti, in coppia con il compagno azzurro Giuseppe Polidori, ha vinto anche il tabellone di doppio come già era successo a Praga alcune setti- Marco Innocenti mane prima. La coppia azzurra con questa vittoria fa un balzo in avanti nella classifica di specialità e se il trend continua in questa direzione ci sono buone possibilità di vedere i due azzurri in gara al master di specialità che conclude la stagione agonistica ad Amsterdam il prossimo novembre. “Era molto importante mantenere i punti che conquistati lo scorso anno-afferma Innocenti al rientro dopo il minitour austriaco-e non era per niente facile visto il campo di partecipazione presente quest’anno. Purtroppo l’imminente scadenza paralimpica ha scatenato e contagiato tutti coloro che hanno questo sogno perciò diventa ogni giorno più difficile mantenere le posizioni di vertice. Sto seriamente considerando di affrontare la lunga trasferta australiana in gennaio e poi recarmi negli stati uniti per avere la certezza della qualificazione anche se ad oggi sarei dentro la qualifyng list”. Ma non ci sono sempre i “soliti noti” ad animare i tornei del circuito mondiale in questa estate rovente. A Salisburgo nel second draw Paolo Cia ha raggiunto la finale sconfitto dal neozelandese Glenn Barnes con il punteggio di 61 62. Ancora meglio ha fatto Antonio Cippo che a Ginevra nello Swiss Open, il più longevo torneo europeo, ha vinto il torneo di second draw guadagnando punti importantissimi che lanciano l’abruzzese in classifica mondiale. Questi due giocatori insieme al giovane Ivan Lion di Torino e al milanese Davide Mangiacapra sono le vere sorprese e soprattutto i volti nuovi di questo 2011 Super 43 Tennis che ha prodotto anche un ulteriore incremento di giocatori oltreche di tornei e manifestazioni. In attesa di vedere cosa succederà nel torneo internazionale della mole a Torino, dove gli italiani parteciperanno in gran numero, le note liete arrivano anche dal settore femminile dove Marianna Lauro, in Bavaria a Weldlstain, ha vinto il torneo internazionale “Bavarian Open”. La sassarese ha dominato il torneo concedendo pochissimo alle sue avversarie soprattutto alla britannica Hunt battuta in finale in due set con il punteggio di 62 61. Marianna insieme alla spagnola Barbara Vidal ha vinto anche il torneo di doppio anche se per la verità il doppio non è propriamente la gara più preferita dalla giocatrice di Ploaghe. in tv Un mese di grande tennis dall’Asia all’Europa Nadal, Djokovic, Murray. Tutti i più forti tornano protagonisti su SuperTennis. Dall’Asia all’Europa, dal cemento all’aperto ai tornei indoor. Ottobre è un mese cruciale nella corsa ai master di fine anno e SuperTennis sarà pronta a cogliere ogni emozione dei circuiti Atp e Wta. Saranno sette i tornei del circuito maggiore trasmessi live ai quali va aggiunto anche il challenger di Palermo (in diretta dal 7 al 9 ottobre), tradizionale appuntamento di fine stagione sulla terra. Un mese intenso, dunque, che partirà da Kuala Lumpur. I primi due giorni di ottobre, infatti, sono in programma le semifinali e la finale dell’Atp250 della Malesia. Thomas Berdych e Nicolas Almagro cercheranno di conquistare il titolo vinto un anno fa dal russo Mikhail Youzhny. Rafael Nadal OTTOBRE SU Sabato 1 ž LIVE ATP 250 Kuala Lumpur Giovedi 20 ž LIVE ATP 250 Stoccolma Domenica 2 ž LIVE ATP 250 Kuala Lumpur Venerdi 21 ž LIVE ATP 250 Stoccolma Giovedi 6 ž LIVE ATP 500 Tokyo ž LIVE ATP 500 Beijing ž LIVE Challenger Palermo Sabato 22 ž LIVE ATP 250 Stoccolma ž LIVE WTA Lussemburgo Venerdi 7 ž LIVE ATP 500 Tokyo ž LIVE ATP 500 Beijing ž LIVE Challenger Palermo Domenica 23 ž LIVE ATP 250 Stoccolma ž LIVE WTA Lussemburgo Sabato 8 Sarà soltanto un assaggio di quel che proporranno i due Atp500 in programma a Tokyo e Pechino. Tutti i più forti del circuito torneranno in campo. In Giappone Rafa Nadal sarà il grande favorito, con Andy Murray pronto a rovinargli la festa. Torneo che SuperTennis inizierà a trasmettere dagli ottavi di finale, in programma da giovedì 6 ottobre. A Pechino, invece, la star è Novak Djokovic, dominatore del 2011. Anche per il torneo cinese dirette a partire dal giovedì. Chiusa la trasferta orientale, ecco che il circuito tornerà in Europa e SuperTennis è pronta ad accogliere i tennisti che giocheranno il torneo di Stoccolma. Praticamente una settimana di dirette, visto che li torneo scandinavo sarà trasmesso a partire da martedì 18 ottobre. Nella stessa settimana anche le donne avranno il loro spazio nel palinsesto del canale della FIT. In Lussemburgo Roberta Vinci proverà a bissare il successo dello scorso anno e SuperTennis farà il tifo per lei (live semifinali e finale). La chiusura del mese sarà ancora dedicata al grande tennis live. Vienna e San Pietroburgo, due Atp250 di grande tradizione e con ricchi montepremi. Due appuntamenti imperdibili, gli ultimi di un mese a tutto tennis. di Giovanni Di Natale ž LIVE ATP 500 Tokyo ž LIVE ATP 500 Beijing ž LIVE Challenger Palermo Venerdi 28 ž LIVE ATP 250 San Pietroburgo ž LIVE ATP 250 Vienna Domenica 9 ž LIVE ATP 500 Tokyo ž LIVE ATP 500 Beijing ž LIVE Challenger Palermo Sabato 29 ž LIVE ATP 250 San Pietroburgo ž LIVE ATP 250 Vienna Martedi 18 ž LIVE ATP 250 Stoccolma Mercoledi 19 ž LIVE ATP 250 Stoccolma Domenica 30 ž LIVE ATP 250 San Pietroburgo ž LIVE ATP 250 Vienna Note: * gli orari possono subire variazioni Super 45 Tennis la posta di Nicola Tetto sì, tetto no… Caro Nicola, ho seguito in tv gli US Open e mi hanno molto incuriosito le polemiche nate sull’opportunità di dotare anche Flushing Meadows di un centrale con il tetto scorrevole, come avviene già da diversi anni a Melbourne con gli Australian Open e da un paio a Wimbledon. Tanto più che a New York è ormai chiaro che in questo periodo dell’anno piove spesso: lo dimostra il fatto che da qualche anno la finale maschile finisce con l’essere spostata puntualmente al lunedì. E anche in quest’ultima edizione il maltempo ha creato parecchi problemi facendo saltare completamente la programmazione di due giornate consecutive. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa un grande campione ed esperto di tennis mondiale. DANIELE BIAVA (ASCOLI PICENO) Caro Daniele, ai miei tempi la questione del tetto scorrevole neppure veniva presa in consi- derazione… E’ però vero che il tennis è cambiato, al giorno d’oggi muove interessi economici enormi, soprattutto nei tornei del Grande Slam. E poi ci sono le televisioni che premono perché sia loro assicurata la programmazione almeno sul centrale. Quindi, secondo la mia opinione, anche a Flushing Meadows si arrenderanno alla necessità di costruire almeno un campo centrale con copertura da utilizzare in caso di pioggia. Del resto già succede, come tu stesso hai sottolinea- to, a Melbourne e Londra, e anche il Roland Garros dal 2016 avrà il centrale con il tetto. A quel punto gli US Open resterebbero indietro… Altro discorso è la regolarità del torneo che, secondo me, viene un po’ inficiata. Una cosa è giocare all’aperto con tutto quel che ne segue, un’altra giocare indoor dove le condizioni cambiano totalmente. Ma ai cambiamenti è difficile opporsi e vedrai che in un prossimo futuro anche New York avrà il suo bel tetto. PROMOSSI DI 10 9 & GIANCARLO BACCINI a NOVAK DJOKOVIC – Ha riscritto la storia del tennis, e tanto basta. a SUPERTENNIS TV – Il canale della FIT è riuscito a vincere la sua battaglia e a vedersi finalmente assegnare anche sul digitale terrestre il posto che gli spetta nell’élite delle emittenti sportive nazionali. Adesso è sul numero 64, fianco a fianco con RaiSport e Sportitalia, anziché al lontanissimo 180. 8 7 6 a ROBERTA VINCI – Corona la sua annata d’oro all’US Open, dove s’arrampica fino al 18mo posto della classifica WTA, meritandosi un posto nell’Olimpo del tennis italiano. a FOGNINI e BOLELLI – S’inventano doppisti e a New York raggiungono le semifinali a dispetto del cemento. Bravi! a FLAVIA PENNETTA – A Flushing Meadows va come un razzo, e batte Sharapova e Peng ritrovando il proprio miglior tennis. Ma quando il compito, da difficile che era, si fa più facile, torna a inciampare nelle proprie antiche paure e spreca l’occasione di scrivere un altro capitolo della sua splendida epopea. 5 a FRANCESCA SCHIAVONE – Così lucida nell’analizzarsi, così poco lucida in campo… BOCCIATI 4 a ROGER FEDERER – Ancora una volta gioca benissimo ma spreca i match point nel momento-chiave di un grande match. Non è certo un caso se è soltanto novantatreesimo nella classifica “all time” di coloro che hanno vinto più match al quinto set. 3 2 a SAMANTHA STOSUR – Una che gioca come ha giocato lei nella finale dell’US Open dovrebbe averne vinti molti di più, di Slam. a SERENA WILLIAMS – Spreca la sua clamorosa rinascita giocando una pessima finale a New York, per di più macchiandola con intemperanze anti-arbitrali degne del peggior McEnroe. Mai banale, comunque… 1 ai MONDIALI DI ATLETICA – Che, nonostante l’enorme differenza di fuso orario, hanno spinto Eurosport a sacrificare il tennis, riducendone gli spazi per tutta la prima settimana dell’US Open, la più interessante. 0 a NA LI e KVITOVA – Colano a picco all’indomani delle imprese che all’una sono valse decine di milioni di dollari di sponsorizzazioni e all’altra incauti paragoni con Martina Navratilova, crudelmente mettendo a nudo l’incompetenza degli addetti ai lavori del tennis contemporaneo. Super 46 Tennis canale in Campania, in Emilia Romagna, in Friuli Venezia Giulia, nel Lazio, in Lombardia, in Piemonte, in Sardegna, in Trentino Alto Adige, in Valle d’Aosta e nel Veneto 64 È necessario risintonizzare il decoder in streaming su www.supertennis.tv canale 224