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Portalettere teneva chili di posta in casa
[LAGO 23] LA PROVINCIA DOMENICA 15 APRILE 2012 [ MANDELLO ] Portalettere teneva chili di posta in casa Bollette e corrispondenza non erano mai state recapitate ai destinatari. Denunciato dai carabinieri MANDELLO I carabinieri le hanno trovate impilate ordinatamente in diversi scatoloni. Migliaia di lettere spedite da vari istituti di credito, bollette di varie società e altra corrispondenza tutte stipate nell’abitazione di un quarantacinquenne di Mandello del Lario che lavora alle dipendenze di una società incaricata della distribuzione della corrispondenza. Tantissima posta, dunque, che il quarantacinquenne non aveva mai consegnato ai destinatari, tutti residenti nei comuni di Lecco, Abbadia Lariana e Mandello del Lario. Una volta completata la prima fase delle indagini, i carabinieri della stazione di Mandello, coordinati dal luogotenente Francesco Minnitihanno perquisito la casa del quarantacinquenne. E con grossa sorpresa - come viene sottolineato nel comunicato dell’Arma - hanno trovato tutte quelle lettere che non erano mai arrivate a destinazione. Migliaia di buste e plichi per un peso complessivo di quasi dodici chili, undici chili e seicento per la precisione. Tutta la corrispondenza trovata è stata sequestrata dai carabinieri e, una volta completati gli ultimi accertamenti di rito, il quarantacinquenne di Mandello è stato denunciato a piede libero con le accu- se di interruzione di pubblico servizio, violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza e, soprattutto, per truffa, il reato più grave che gli viene contestato. Gli accertamenti dei militari, comunque, non sono ancora del tutto conclusi: in queste ore i carabinieri vogliono accertare da quanto tempo la posta non veniva consegnata e se oltre a quella conservata negli scatoloni ci sia altra corrispondenza andata magari distrutta. Tutte le lettere sequestrate si trovano attualmente nella disponibilità dei militari dell’Arma, che nei prossimi giorni provvederanno ad informare le società interessate per l’avvio delle conseguenti azioni legali nei confronti dei responsabili. E nelle prossime ore bisognerà vedere quali saranno le reazioni anche dei singoli destinatari che non si sono visti recapitare bollette e e documenti importanti e che paradossalmente - potrebbe- ro rischiare anche di vedersi richiedere anche il pagamento di una mora a causa di un ritardo nei versamenti dei quali non hanno la minima colpa visto quello che è successo. P. Gia. LE REAZIONI Mariani: «Episodio grave» Silverij: «Questa è grossa» LETTERE SEQUESTRATE I carabinieri ne hanno trovati quasi 12 chili LE POSTE «Attendiamo comunicazioni ufficiali» MANDELLO - (b. gro.) «Non siamo al corrente della notizia che ci viene riferita, quindi non possiamo neanche stabilire se si tratti di un nostro dipendente. La politica della società è quella di esprimersi comunque sulla base di segnalazioni ufficiali. In questo caso, al momento non ce ne risultano. Sapremo essere esaurienti qualora la società Poste Italiane fosse direttamente coinvolta». Milena Maggioni dell’Ufficio territoriale comunicazione della Lombardia, da noi interpellata fa gentilmente presente che al momento la società non ha elementi sufficien- VARENNA ti per poter prendere posizione sul clamoroso caso accaduto a Mandello. I carabinieri di Lecco parlano di «una società incaricata» alla distribuzione della corrispondenza, per questo le Poste sono molto caute prima di rilasciare dichiarazioni. «A verifiche fatte - conclude la funzionaria Milena Maggioni -, potremo esprimerci ma, ripeto, al momento non abbiamo elementi per farlo». Dunque, oltre che in sede giudiziaria, il caso potrà avere strascichi anche per quel che riguarda la eventuale presa di posizione di Poste Italiane Spa. MANDELLO - (b. gro.) «Un caso particolarmente sconcertante e grave perché danneggia direttamente i cittadini. Confido nelle indagini della magistratura affinché presto giustizia sia fatta. Si parla della mancata corrispondenza di missive di istituti di credito e bollette, un fatto ancora più grave che rischia di penalizzare ulteriormente coloro che non le hanno ricevute». Il sindaco Riccardo Mariani è allibito quando apprende la notizia dell’operazione dei carabinieri di Lecco e Mandello. «Episodi simili ho letto sui giornali che si sono verificati in altri comuni, ma a Mandello mai. C’è da chiedersi perché questa persona, una tale mole di posta non consegnata se la sia tenuta a casa». Sergio Gatti esponente della lista civica "Il paese di tutti" afferma: «I portalettere che operano a Mandello sono frequentemente sostituiti. A parte forse uno, gli altri non sono mai gli stessi». «Questa è grossa - è invece il commento di un incuriosito Francesco Silverij, esponente del centrodestra-Lega Nord , proverò a capire meglio quanto è capitato». Un commento che fanno tutti in paese, così come la domanda: «Perché non ha distrutto le prove? Cioè gli undici chili e mezzo di lettere? Mah, forse contava di consegnarle sempre "domani", fino a che la mole di lettere è aumentata a dismisura e anche per lui è diventata un problema da smaltire...A vederla così sembra che questa persona faceva altro invece di compiere il suo dovere». Questo e altro si sente dire in paese su un fatto che provoca un misto di rabbia, ma anche di sorpresa e qualcuno ci sorride sopra. Ma c’è poco da ridere per chi non ha ricevuto le lettere e allo stesso tempo nemmeno per il portalettere. Per tutti, sindaco in primis, l’importante che giustizia sia fatta e che alla fine ad andarci di mezzo non siano le vittime di questo caso decisamente singolare a Mandello, ma anche ad Abbadia e a Lecco, gli altri Comuni dove la posta sarebbe dovuta essere stata recapitata. [ MANDELLO ] Il Cai Grigne piange Carlo Suppi Cordoglio degli amici: «È stato un presidente con la "p" maiuscola» Auto finisce sulla spiaggia (p. san.) Incidente spettacolare ieri pomeriggio all’altezza della Val Vacchera, lungo il tratto di strada provinciale nelle vicinanze della casa cantoniera Anas, al confine tra Varenna e Lierna (nella foto). Il conducente di un’auto che procedeva in direzione sud all’improvviso ha perso il controllo del veicolo, probabilmente a causa della strada bagnata, delle curve e forse - ma è ancora da valutare - della velocità e si è trovata sulla spiaggia. Con l’auto ha rotto la rete di protezione sul tratto a lago. Un grande spavento, ma da un primo controllo le condizioni del conducente non sono apparse gravi. La donna, 24 anni, è stata portata per controlli al pronto soccorso del Manzoni. Sul posto l’ambulanza del soccorso bellanese e i vigili del fuoco che hanno immediatamente soccorso la giovane. Per circa un’ora il traffico è stato rallentato lungo la Sp72, per permettere le operazioni d soccorso e di recupero dell’auto. MANDELLO Il Cai Grigne Mandello è in lutto. Nella notte tra venerdì e sabato è venuto a mancare l’ex presidente Carlo Suppi (nella foto). Un malore non ha lasciato scampo a colui che ha guidato il sodalizio durante gli anni Novanta. Carlo Suppi, 71 anni, è stato presidente degli alpinisti mandellesi dal 1991 al 1997 e negli anni a seguire ha ricoperto il ruolo di consigliere e di responsabile delle gite sociali e dello scialpinismo. Negli ultimi anni era uno degli organizzatori della cena sociale. Di origini venete, Suppi si era trasferito parecchi anni orsono a Mandello e aveva lavorato alla Cemb, un’azienda che negli anni è sempre stata molto vicina, anche economicamente, al club alpino mandellese. Giancarlo Pomi, che da pochi anni è il numero uno del Cai Grigne e ha lavorato insieme a Suppi proprio allo stabilimento di via Risorgimento, non sa spiegarsi l’accaduto: «L’ho visto pro- prio venerdì, non riesco ancora a crederci. Carlo è stato un presidente con la "p" maiuscola. Il Cai Grigne perde tantissimo con lui. Non ha mai fatto mancare la sua attiva collaborazione anche dopo i suoi due proficui mandati. Sono profondamente dispiaciuto e colgo l’occasione per formulare le condoglianze di tutto il Cai Grigne alla sua famiglia». Pomi fa emergere la figura di un uomo che sapeva donarsi totalmente agli altri: «Ricordo ancora quando, durante una delle nostre gite, caddi per terra e mi feci male. Carlo fu il primo a prestarmi i primi soccorsi. Non mi dimenticherò mai la sua prontezza in quell’occasione». Carlo Suppi lascia la moglie Giovanna e i tre figli Anna, Luca e Lucia, oltre a due nipotini. Le esequie si terranno domani alle 10 partendo dall’abitazione di via Petrarca 15/c in direzione della chiesa del Sacro Cuore. Giovanni Zucchi COLICO Sequestrò l’ex convivente per ottenere dei soldi Interrogatorio di garanzia Interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Paolo Salvatore per Roberto Dapei, il cuoco di 43 anni, originario di Lecce, fermato dai carabinieri con l’accusa di sequestro di persona, estorsione e lesioni personali ai danni della donna con la quale aveva convissuto per poco tempo. I due si erano conosciuti grazie a Facebook ma la loro relazione non era finita bene L’altra sera Roberto Dapei si è presentato nella casa dove aveva vissuto con la donna per chiederle la somma di duemila euro, non si sa a quale titolo. L’ex convivente non ha accettato e il Dapei, secondo l’accusa, l’ha richiusa nella camera da letto, la minacciata arrivando anche a percuoterla (ma non più volte come sembrava in un primo momento) per costringerla la mattina dopo ad andare in banca per ritirare la somma L’incubo per la donna è finito la mattina successiva, quando i carabinieri si sono presentati nell’appartamento. Dopo aver soccorso e liberato la donna sono riusciti a bloccare anche Roberto Dapei. La donna, portata in ospedale per alcuni controlli, ha subito contusioni multiple giudicate guaribili in sette giorni.