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leggi tutto - Quaderni della Ginestra
Meditazioni filosofiche LA FILOSOFIA: UNA TERAPIA PER L’ANIMA AAAA “E’ vuoto l’argomento di quel filosofo che non riesca a guarire alcuna sofferenza dell’uomo: come non abbiamo alcun bisogno della medicina se essa non riesca a espellere dal nostro corpo le malattie, così non abbiamo alcuna utilità della filosofia se essa non serva a scacciare le sofferenze dell’anima.” Epicuro in Porfirio, Ad Marcellam, 31, p.297. I filosofi antichi erano convinti che la filosofia insegnasse a vivere bene e curasse le malattie dell’anima, esattamente come la medicina cura quelle del corpo. Gli Epicurei, in particolare, sostenendo che le passioni non fossero altro che credenze false e devianti, capaci solo di condurre l’uomo lontano dallo stato di imperturbabilità del saggio, ritenevano che la filosofia, tramite adeguate argomentazioni, fosse in grado di estirpare simili false credenze e, di conseguenza, anche le sofferenze che da queste derivavano. Il fine ultimo dell’etica era quindi individuato nella salute mentale delle persone, il cui problema principale era costituito dalle loro stesse convinzioni. Per raggiungere tale obiettivo, la filosofia doveva tener conto non solo del contesto generale, ovvero della società in cui il STEFANO VAJA MAGGIO DI ACCETTURA (BASILICATA), RITO ARBOREO soggetto preso in considerazione era nato e cresciuto, e dalla quale 1 Quaderni della Ginestra probabilmente aveva tratto la maggior parte dei suoi costumi mentali, perfezione platonica, il medico filosofo praticava una vera e propria ma anche del contesto particolare. La cura filosofica, secondo il punto immersione nel mondo, problematizzando le diverse situazioni che si di vista epicureo, si configurava infatti non come mera applicazione di trovava ad affrontare con capacità di intervento e flessibilità principi e norme universali, ma come un’oculata indagine, in grado di nell’applicazione delle norme. Egli non si preoccupava soltanto di sottolineare l’essenziale unicità dell’individuo e di esaltarne e rispettarne definire il Bene e la vita buona: il suo vero aiuto consisteva nell’indicare le peculiarità. I malanni dell’anima venivano così seguiti caso per caso, alle persone comuni, che non godevano di un’elevata educazione con “medicazioni” specifiche e attente alle esigenze e alle particolarità culturale ma erano comunque afflitte dai dispiaceri della vita, il modo del soggetto considerato. Epicuro, in particolare, aveva elaborato il pratico di raggiungere la vita rigogliosa di cui lui stesso era testimone. quadrifarmaco, quattro proposizioni finalizzate all’annientamento Secondo questa concezione, la filosofia non è, quindi, una materia dell’inquietudine umana (“Non sono da temere gli dei, non è da temere totalmente astratta e trascendente gli affari terreni: essa consiste la morte, il bene è facile a procurarsi, facile a tollerarsi il male”). La piuttosto in un vero e proprio impegno all’azione. Il compito del filosofia si presentava così sotto una duplice veste: da una parte filosofo è costituito dallo scoprire di che tipo sia il malessere che insegnava, attraverso la conoscenza della natura delle cose, a liberare la affligge la gente e di che cosa essa abbia bisogno. Scopo della filosofia è mente dalle inquietudini; dall'altra insegnava a godere dei piaceri della quindi la cura, e il conseguimento di un’umanità florida. vita. Nonostante siano passati millenni da quando Epicuro professava il Il medico filosofo, dal canto suo, non si proponeva come un’autorità potere terapeutico della filosofia (seguito anche da personalità assoluta e trascendente il mondo, ma semplicemente come il importanti quali Seneca e Cicerone), una simile visione può essere rappresentante di un’ideale di vita rigogliosa, alla quale tutti avrebbero adottata anche ai giorni nostri. Cambiamenti storici, politici ed dovuto aspirare. Lui stesso avrebbe potuto essere vittima dei malanni economici di grandissima portata sembrano non aver mutato, infatti, la dell’anima, frutto di false credenze e opinioni errate, che solo grazie alla fragilità intrinseca all’essenza umana. Scopo dell’uomo rimane quello di filosofia riusciva a tenere lontane. Ben lontano, dunque, dall’ideale di realizzare se stesso e il proprio “progetto di vita”, mentre lutti, 2 Meditazioni filosofiche abbandoni e sconfitte turbano gli animi allo stesso modo, al di là del con il supporto di una “terapia” filosofica. Molte convinzioni, infatti, tempo e delle diversità sociali o culturali. possono essere difficili da rimuovere, se interiorizzate a un livello Le sofferenze dell’anima sembrano dunque far parte di una sorta di profondo: è in questi casi che l’ausilio della filosofia risulta più utile, e il codice emotivo universale, che attraversa incolume millenni di storia e compito del filosofo appare più simile a quello del medico. cambiamenti: secondo quest’ottica, non esiste allora una materia più Gli argomenti filosofici, dunque, intesi come “medicine” dell’anima, intramontabile e attuale della filosofia. presentano caratteri specifici. In primo luogo, il loro interesse è Le “cure” più efficaci adottate dal filosofo sono, oltre all’abilità meramente pratico: la filosofia perde il suo carattere teoretico (perde la nell’argomentare, la capacità di critica e il potere dell’immaginazione, tendenza a discutere dei soli concetti astratti e metafisici) e si interessa che induce a vedere le cose da prospettive diverse, e porta gli uomini a maggiormente all’etica e alla morale, si interessa alla ricerca attorno al provare sentimenti quali la compassione e l’empatia. Coltivare giusto agire e al giusto comportamento in grado di guarire il male l’immaginazione significa infatti alimentare la capacità di guardare oltre dell’ingiustizia. Inoltre, le argomentazioni filosofiche sono relative al se stessi, aprendosi alle diversità e mettendosi in discussione. In questo valore, e rispondono ai bisogni e alle esigenze soggettive del paziente. modo, la filosofia non solo argomenta al fine di modificare o rimuovere La cura, quindi, sia filosofica che medica, risponde ai casi particolari, determinate credenze che potrebbero nuocere alla salute mentale studiando le diverse situazioni. Il medico-filosofo avrà il compito di dell’individuo, ma si cimenta anche con la sfera meramente emotiva dei utilizzare i giusti argomenti individuando il momento opportuno per soggetti, con lo scopo ultimo di far perseguire loro l’eudaimonia, la vita farlo e “mescolando” la critica costruttiva con parole incoraggianti, buona. proprio come avviene quando si vuole somministrare una medicina Avere il controllo dei propri sentimenti, in modo da non lasciarsi molto amara. sopraffare da essi, ed essere educati a comprendere la vita emotiva altrui L’idea di una medicina dal sapore filosofico nasce perciò sono indubbiamente due condizioni fondamentali per il raggiungimento nell’antichità, in età ellenistica: la fine della polis, dell’unità politica delle del benessere, condizioni che l’individuo può ottenere più facilmente città-stato, porta a una delocalizzazione del pensiero e a una maggiore 3 Quaderni della Ginestra apertura ai problemi universali dell'uomo, e alla scoperta della persona maggiore padronanza del proprio destino. Una simile visione della come singolo gravato da sofferenze, malumori, difficoltà legate alla filosofia non solo abbraccia la dottrina epicurea, ma va ben oltre di essa. condizione esistenziale. Tuttavia, anche nel Medioevo si può rilevare Secondo Epicuro, infatti, i problemi dell’animo umano derivavano dalle un’assimilazione tra scienze mediche e scienze filosofiche: si diffonde passioni, ovvero da false credenze, che era sufficiente eliminare per infatti la credenza secondo la quale per la salute umana è necessaria la raggiungere compresenza del benessere di anima e corpo, e nelle università viene dell’equivalenza tra emozioni e false credenze (non è certo questo il istituito il corso di laurea in Medicina e Filosofia. luogo per discutere a proposito di un argomento tanto complesso e l’eudaimonia. Tralasciando la correttezza o meno L’analogia tra medicina e filosofia si estende infine all’età a noi articolato), si può asserire con certezza che la filosofia riesce laddove contemporanea, basti pensare al grande successo che, soprattutto negli nessun’altra dottrina giunge con tanta facilità: essa, infatti, tocca in ultimi anni, stanno riscuotendo le pratiche di counselling filosofico: una profondità l’animo umano, riesce a sentirne i moti, a comprenderli e pratica il cui fine è cercare la soluzione di problemi specifici, aiutare a placarli attraverso la riflessione, l’immaginazione, l’introspezione e la prendere decisioni, a gestire crisi, migliorare relazioni, sviluppare risorse, capacità di problematizzare ogni situazione. promuovere e sviluppare la consapevolezza personale, lavorare con Filosofare risulta oggi indispensabile più che mai, al fine di emozioni e pensieri, percezioni e conflitti interni o esterni. recuperare la dimensione autentica dell’uomo sempre più impoverita La filosofia si configura così come un arricchimento: una dall’apparenza e dai falsi bisogni indotti dalla società. consapevolezza, uno strumento di interpretazione della complessità del VALERIA BIZZARI mondo e dell’uomo, un vero e proprio nutrimento per l’anima oltre che per l’intelletto, in grado di permettere all’individuo di elevarsi dalle ristrettezze della contingenza, del sensibile e della convenzione. Filosofare, riflettere, sono indubbiamente attività che aiutano a ottenere il controllo di sé e dei propri istinti, e, di conseguenza, a raggiungere una 4