Leggi in seguito: 1. CHE STA` ACCADENDO: IN UNA SEDUTA
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Leggi in seguito: 1. CHE STA` ACCADENDO: IN UNA SEDUTA
Leggi in seguito: 1. CHE STA' ACCADENDO: IN UNA SEDUTA STRAORDINARIA, NELLA SETTIMANA TRA IL NATALE E CAPODANNO, IL SENATO URUGUAIO HÀ APPROVATO L'ABORTO, VIRTUALMENTE DURANTE TUTTA LA GRAVIDANZA. 2. I PARTITI DI SINISTRA IN LATINO AMERICA. 3. IL TRATTATO INTER AMERICANO DI DIRITTI UMANI. 4. L'INTERVENTO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAY. 5. COSA FARE. 6. DOCUMENTO PRESENTATO DALLA CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAY NELLA COMMISSIONE DI SALUTE DEL SENATO IL 29 NOVEMBRE 2011. 7. POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI DELL'URUGUAY. ============================================ 1. CHE STA' ACCADENDO: IN UNA SEDUTA STRAORDINARIA, NELLA SETTIMANA TRA IL NATALE E CAPODANNO, IL SENATO URUGUAIANO HÀ APPROVATO L'ABORTO, VIRTUALMENTE DURANTE TUTTA LA GRAVIDANZA. ============================================ In una votazione straordinaria, avvenuta a tutta fretta il 27 dicembre 2011, nella settimana di Natale, quando tutta la popolazione festeggiava il Natale e Capodanno, tra i protesti di vari legislatori, così del partito del governo come dell'opposizione, il partito di sinistra Frente Amplio, che possiede la maggioranza dei posti nel Senato nazionale, hà convocato una seduta per approvare con 17 voti contro 14 una legge che depenalizza l'aborto virtualmente durante tutti i nove mesi della gravidanza. Il progetto di legge originale diceva nel suo primo articolo che l'aborto sarebbe un diritto durante i primi tre mesi della gravidanza, ma il decimo quinto e ultimo articolo del medesimo progetto revocava gli articoli del Codice Penale che punivano tutti i tipi di aborto, di modo che qualsiasi aborto, praticato in qualsiasi epoca della gravidanza, e non appena durante i primi tre mesi, cesserebbe di essere delitto in qualsiasi circostanza, dal concepimento fino al momento della nascita, anche se la legge sembrasse affermare che l'aborto sarebbe un diritto appena durante i primi tre mesi. Sotto l'orientamento degli organi di sorveglianza dei Trattati di Diritti Umani dell'ONU, questa strategia già era stata provata senza successo in Brasile nel 2005 e dopo nella fine del 2011 in Argentina. L'idea consiste giustamente presentare un progetto di legge che pare dire una cosa mentre in realtà si approva un'altra. Nonostante tutte le evidenze in contrario, gli legislatori del Frente Amplio, così come quelli del Brasile e dell'Argentina, negarono ripetutamente che avessero l'intenzione di legalizzare l'aborto durante tutta la gravidanza. Però, davanti alle ripetute denunzie della Conferenza Episcopale dell'Uruguai e di altri organizzazioni non governative che lavorano a favore della vita, si è dovuto cambiare il testo del progetto, che passò a stabilire che l'aborto sarà un diritto durante i primi tre mesi della gravidanza e, nei mesi restanti, sarà punito con pene alternative alla carcere, ma che il proprio progetto di legge si rifiutò a definire quali sarebbero. La maggioranza del Frente Amplio hà voluto con ciò approvare il progetto immediatamente e lasciare per fare la regolamentazione che definirebbe quale saranno le supposte "pene" alternative all'aborto durante gli ultimi sei mesi della gravidanza appena dopo che la legge fosse completamente approvata. Come l'agenda internazionale che è dietro questo progetto, spinta da grandi fondazioni, rete internazionali di organizzazioni non governative e dalla propria ONU, che è oggi uno dei principali promotori dell'inesistente diritto all'aborto, consiste giustamente nel non riconoscere la personalità giuridica e il diritto alla vita prima della nascita, revocando tutte le penalità all'aborto in qualsiasi epoca della gravidanza e trasformando la pratica in un problema di sanità pubblica che dovrà essere deciso liberamente dalla donna gravida, ciò che è successo fu che si è cambiato qualcosa per il suo equivalente: il Frente Amplio con l'appoggio delle grandi Fondazioni Internazionali e delle centinaia di organizzazioni non governative che lavorano per promuovere la totale liberalizzazione dell'aborto, regolamenterà posteriormente la legge in tal modo che nessuno sia veramente impedito di abortire in qualsiasi epoca della gravidanza, dal concepimento fino al momento della nascita. Il progetto, già approvato dal Senato, tornerà a essere nuovamente votato dalla Camera dei Deputati il marzo 2012, dove mancano tre voti per che il Frente Amplio abbia la maggioranza parlamentare. Se approvato dalla Camera dei Deputati, questo infame progetto diventerà legge. L'attuale presidente della Repubblica, José Mujica, già hà dichiarato che non vieterà la legge. Così come il Partito dei Lavoratori in Brasile, il Frente Amplio anche si è impegnato a priorizzare, nel suo programma di governo approvato il 2008 nel Vº Congresso Straordinario Zelmar Michelini, a depenalizzare l'aborto nell'Uruguai. Questa affermazione può essere verificata nelle pagine 67, 74 e 75 del Vº Congresso Straordinario Zelmar Michelini del Frente Amplio: "IL PROSSIMO GOVERNO PROGRESSISTA DOVRÀ CONSOLIDARE E APPROFONDIRE LE RIFORME INIZIATE NELLA SUA PRIMA AMMINISTRAZIONE. TRA I TEMI PROGRAMMATICI A SVILUPPARE, SARANNO PRIORIZZATI LE POLITICHE NEL CAMPO DEI DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI, INCLUDENDO LA DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO". http://www.frenteamplio.org.uy/files/Programa%202010-2015_1.pdf Questa è stata la politica di tutti i partiti di sinistra nel nostro continente. Procedendo in questo modo, tali partiti tradiscono le loro proprie ideologie e seguono, invece, le direttive di un'agenda internazionale molto ben conosciuta, tracciata dall'ONU e da Fondazioni Internazionali che lavorano in questo senso dagli anni 50 del secolo XX. Questa agenda non hà per obiettivo la promozione delle donne, ma la riduzione della crescita demografica, principalmente nei paesi in via di sviluppo. Si tratta in ultima analisi di un'imperialismo demografico che pretende impedire la crescita del mercato interno dei paesi in via di sviluppo per non minacciare il monopolio del controllo dell'economia mondiale, cosa che, da parte dei partiti di sinistra, dovrebbe essere oggetto di denuncia e no di un vergognoso progetto mutuo. I partiti di sinistra, invece di favorire la crescita demografica moderata che è, riconosciutamente, uno dei principali fattori di sviluppo economico per i paesi in via di sviluppo, stanno a promuovere invece la crescita demografica negativa, che è giustamente la agenda dell'imperialismo capitalista che questi stessi partiti un giorno avevano giurato di combattere. Questa denuncia, ripetuta costantemente dai gruppi in favore della vita in tutto il mondo e esposta con dettagli in innumerevoli pubblicazioni scientifiche, ora è stata coraggiosamente presentata dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai in una udienza pubblica avvenuta il 29 novembre 2011 nel Senato Uruguaiano, mentre si discuteva l'approvazione dell'aborto. La Conferenza Episcopale non soltanto fece una lunga denuncia, ma anche hà aggiunto alla medesima una estesa documentazione bibliografica. Il testo della presentazione fu anche disponibilizzato nel sito della Conferenza Episcopale e, alcuni giorni dopo, pubblicata e distribuita dal giornale ufficiale dell'Arcidiocesi di Montevideo, in tutte le parrocchie della capitale. L'APPROVAZIONE DELL'ABORTO IN URUGUAI È APPENA L'INIZIO DI UN PROCESSO PROPOSITALMENTE ARCHITETTATO DA ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PER INTRODURRE LA CULTURA DELLA MORTE IN TUTTA LATINO AMERICA. ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTI PER IMPEDIRE L'INTRODUZIONE DI QUESTO GENOCIDIO NEL NOSTRO CONTINENTE. In questo momento il Congresso uruguaiano è in vacanze fino all'inizio di marzo. Abbiamo bisogno che leggi con attenzione questo messaggio per sapere esattamente cosa stà accadendo e divulgare i fatti a tutte le persone che stanno nel tuo listaggio di posta elettronica. Questo messaggio, anche se grande, descrive appena riassuntivamente i fatti avvenuti e contiene il testo completo della denuncia presentata dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai al Senato. È LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA RECENTE CHE UNA CONFERENZA EPISCOPALE SI MANIFESTA DI UN MODO COSÌ CHIARO E DOCUMENTATO SULLA QUESTIONE DELLA DIFESA DELLA VITA. ABBIAMO BISOGNO, IN QUESTO MOMENTO, CHE SCRIVETE UN MESSAGGIO DI APPOGGIO AI VESCOVI DELL'URUGUAI, CHE AFFRONTERANNO NUOVAMENTE, IL MARZO, LA BATTAGLIA CONTRO L'INTRODUZIONE DELLA CULTURA DELLA MORTE NEL SUO PAESE E NEL NOSTRO CONTINENTE. LA POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI DELL'URUGUAI È ALLA FINE DI QUESTO MESSAGGIO. PUOI SCRIVERE IN ITALIANO E SARAI BENE RICEVUTO E CAPITO. I VESCOVI DELL'URUGUAI CAPISCONO BENE L'ITALIANO E VARI DI LORO SONO DISCENDENTI D'ITALIANI. L'ARCIVESCOVO DI MONTEVIDEO È ITALIANO DELLA PROVINCIA DI MILANO E ERA GIÀ AVVIATO AGLI STUDI ECCLESIASTICI IN ITALIA PRIMA DI VENIRE COMO MISSIONARIO IN URUGUAI. http://www.arquidiocesis.net/index.php?seccion=arzobispo ============================================ 2. I PARTITI DI SINISTRA IN LATINO AMERICA E L'ABORTO. ============================================ Il Partito del Frente Amplio in Uruguai già ha tentato innumerevoli volte legalizzare l'aborto nel paese. Furono presentati e bocciati progetti di questo tema negli anni di 1986, 1991, 1993, 1998, 2002 e 2006. L'opinione pubblica hà seguito in un crescente il discorso partidario fino al 2005, quando è cominciato a registrarsi in Uruguai una diminuzione costante all'approvazione all'aborto in Uruguai. Nell'anno di 2008, per poter ripetere il tentativo per la settima volta ed con più forza, il Vº Congresso Zelmar Michelini del Partito del Frente Amplio decise di includere la "DEPENALIZZAZIONE ALL'ABORTO" come priorità dell'attuale programma di governo, che è quello oggi in esercizio sotto la presidenza di José Mujica. L'obiettivo di "DEPENALIZZARE L'ABORTO", incluso nel programma di governo dal partito, deve essere letto, tenendo in conto ciò che si tenta fare in altri paesi del Latino America, come equivalente a "REVOCARE TUTTE LE PENE A QUALSIASI TIPO DI ABORTO". È per questo che in Brasile il presidente Lula insisteva così frequentemente che l'aborto era un problema di sanità pubblica. Il presidente, e le agenzie che lo ripetono costantemente in tutto il mondo, vogliono fare intendere con questo linguaggio che l'aborto dovrà essere un problema a essere trattato liberamente solo tra il medico e la donna, senza che ci sia nessuna penalità legale per nessun tipo di aborto, in nessun momento della gravidanza. Vedi il testo ufficiale nelle pagine 67, 74 e 75 del Vº Congresso Straordinario Zelmar Michelini: "IL PROSSIMO GOVERNO PROGRESSISTA DOVRÀ CONSOLIDARE E APPROFONDIRE LE RIFORME INIZIATE NELLA SUA PRIMA AMMINISTRAZIONE. TRA I TEMI PROGRAMMATICI A SVILUPPARE, SARANNO PRIORIZZATI LE POLITICHE NEL CAMPO DEI DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI, INCLUDENDO LA DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO". http://www.frenteamplio.org.uy/files/Programa%202010-2015_1.pdf Il progetto di legge, elaborato seguendo le direttive del programma del Frente Amplio stabilito nel 2008, fu presentato nella Commissione Salute del Senato il luglio 2011. http://www0.parlamento.gub.uy/sesiones/AccesoSesiones.asp? Url=/sesiones/diarios/senado/html/20110601s0017.htm L'esposizione di motivi del progetto afferma chiaramente che non deve esistere qualsiasi tipo di pena per qualsiasi tipo di aborto, e non solamente per i tre primi mesi della gravidanza: "LA LEGGE GIÀ ESISTENTE DI DIFESA DEL DIRITTO ALLA SALUTE SESSUALE E RIPRODUTTIVA HÀ TORNATO INVALIDE, DALLA SUA APPROVAZIONE, LE PENALITÀ ALLA DONNA CHE ABORTA. TALI LEGGI, GIACCHÉ GARANTISCONO IL COMPLETO ESERCIZIO DEI DIRITTI RIPRODUTTIVI DELLA POPOLAZIONE, ANCHE SE NON INCLUDONO ESPRESSAMENTE LA DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO, REVOCANO NEL SUO ARTICOLO FINALE TUTTE LE NORMATIVE CHE POSSONO ESSERE CONTRARIE A CIÒ CHE IN ESSI SI STABILISCE. IN QUESTO PROGETTO, SEGUENDO QUESTA TEORIA, SOSTENIAMO CHE CIÒ CHE È PREVISTO NEL CODICE PENALE SULLE PENE ALLA DONNA CHE ABORTA, ABBIA PERDUTO IL SUO VALORE GIURIDICO DOPO IL DICEMBRE 2008, UN SISTEMA MOLTO REPRESSIVO, QUASI REAZIONARIO". http://www0.parlamento.gub.uy/sesiones/AccesoSesiones.asp? Url=/sesiones/diarios/senado/html/20110601s0017.htm Il progetto afferma, nel suo articolo primo, il diritto all'aborto durante le prime dodici settimane della gravidanza: ARTICOLO 1º. TUTTE LE DONNE MAGGIORI DI ETÀ HANNO DIRITTO ALL'INTERRUZIONE VOLONTARIA DELLA SUA GRAVIDANZA DURANTE LE PRIME DODICI SETTIMANE DELLA GRAVIDANZA. http://www0.parlamento.gub.uy/sesiones/AccesoSesiones.asp? Url=/sesiones/diarios/senado/html/20110601s0017.htm Però questa affermazione non passa si un modo di ingannare il popolo e i propri legislatori, facendoli pensare erroneamente che la legge solamente permetterebbe l'aborto durante le dodici prime settimane. Infatti, nell'articolo 15 con che finisce la stessa legge, si revocano tutti gli articoli del Codice Penale che penalizzano qualsiasi tipo di aborto, facendo con che l'aborto diventi, effettivamente, totalmente libero durante tutti i nove mesi della gravidanza: ARTICOLO 15º. SI REVOCANO GLI ARTICOLI 325, 325 BIS E 328 DEL CODICE PENALE. Il progetto cominciò a essere discusso il novembre 2011 nella Commissione Salute del Senato. Dovuto alle diverse denunzie sul contenuto dell'articolo 15, questo fu modificato passando a stabilire che: ARTICOLO 16 - L'ARTICOLO 325 DEL CODICE PENALE SARÀ SOSTITUITO DAL SEGUENTE: "ARTICOLO 325. LA DONNA CHE PROVOCHI L'ABORTO O IN ESSO CONSENTA FUORI DEI LIMITI DI TEMPO STABILITI DALLA LEGGE SARÀ SANZIONATA CON PENA ALTERNATIVE ALLA PRIVAZIONE DELLA LIBERTÀ". Si deve notare che, secondo la nuova redazione, il progetto non hà voluto stabilire quali sarebbero le pene alternative alla privazione della libertà per gli aborti realizzati negli ultimi sei mesi della gravidanza. Il partito vuole approvare il progetto immediatamente e a qualsiasi costo e solamente dopo di questo regolamentare quali saranno le tali "pene" alternative. Ossia, come l'intenzione del progetto fu, fino dall'inizio, promuovere l'aborto come un diritto e farlo totalmente libero, la legge sarà regolamentata nel momento più opportuno, o forse mai sarà regolamentata, di modo a che nessuno sia realmente impedito di abortire in qualsiasi epoca della gravidanza. ============================================ 3. IL TRATTATO INTER AMERICANO DI DIRITTI UMANI. ============================================ Nessuna nazione dell'America Latina potrebbe legalizzare l'aborto, una volta che, in virtù del Trattato Inter Americano di Diritti Umani promulgato a San José della Costa Rica e ratificato da tutti le nazione dell'America Latina, tutti questi paesi passarono a RICONOSCERE IL DIRITTO ALLA VITA E ALLA PERSONALITÀ GIURIDICA DELL'ESSERE UMANO DAL MOMENTO DEL CONCEPIMENTO. È IRRILEVANTE, PERCIÒ, DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO, DISCUTERE QUANDO LA SCIENZA O LA FILOSOFIA AFFERMANO CHE SI INIZIA LA VITA UMANA, GIACCHÉ TUTTI LE NAZIONI DELL'AMERICA LATINA HANNO CONCORDATO, NELL'ORDINE GIURIDICA INTERNA E NEL DIRITTO INTERNAZIONALE, in virtù di questo Trattato riconosciuto da tutte le nostre costituzioni, CHE LA PERSONALITÀ GIURIDICA SI INIZIA NEL MOMENTO DELLA FECONDAZIONE. Le nazioni latino americane sono, per lo tanto, giuridicamente obbligati, dal diritto internazionale, a riconoscere la personalità giuridica dell'essere umano dal momento del concepimento e a difendere la vita come un diritto umano da questo momento. Non è, per conseguenza, senza ragione che gli unici paesi di maggiore importanza del continente che fino al momento non hanno voluto ratificare il trattato furono giustamente anche gli unici dove l'aborto è legalizzato, cioè, il Canadà e gli Stati Uniti. Cuba non lo hà firmato perché non fà parte della OEA (Organizzazione degli Stati Americani). Vedi a questo riguardo: http://www.cidh.oas.org/Basicos/Portugues/d.Convencao_Americana_Ratif..htm oppure: http://www.cidh.oas.org/Basicos/Spanish/Basicos2a.htm Il Trattato Inter Americano di Diritti Umani fu firmato il novembre 1969, nella Conferenza Inter Americana di Diritti Umani dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA = Organización de los Estados Americanos). DAL 1970, COMINCIANDO DALLO STATO DI COSTA RICA, FINO AL 1993, CON LA RATIFICAZIONE DELLA ISOLA DI DOMINICA, FÙ PROGRESSIVAMENTE RATIFICATO DA TUTTE LE NAZIONE LATINO AMERICANI, facendo del nostro continente il primo a riconoscere la personalità giuridica e il diritto alla vita dal momento del concepimento. Costa Rica, Colombia, Haiti, Honduras, Ecuador, Venezuela, Grenada, Guatemala, Giamaica, Perù, Repubblica Dominicana, Panama, Nicaragua, Bolivia, Messico, Barbados, Argentina, Uruguai, Suriname, Paraguai, Cile, Trinidad e Tobago, Brasile e Dominica, in quest'ordine, tra gli anni di 1970 e 1993, ratificarono che la personalità giuridica dell'essere umano si inizia nel concepimento e che il diritto alla vita deve essere difeso anche dal concepimento, lasciando in aperto solamente la possibilità per qualche pochissime eccezioni, come quando la vita della madre è in pericolo. Il Trattato di San José di Costa Rica fu ratificato dall'Uruguai nel 1985 e questo fatto fu ampiamente invocato, durante questo stesso anno del 2011, dal Partito del Frente Amplio per revocare la Legge di Caducità, la legge attraverso la quale si erano amnistiati i delitti politici del governo militare durante il periodo della dettatura degli anni 70. Il popolo uruguaiano fu consultato in un plebiscito e hà deciso in maggioranza che la Legge di Caducità non avrebbe dovuto essere revocata. Il Partito del Frente Amplio, che era a favore della revocazione, si è messo contro il risultato del plebiscito e, anche se contro la volontà del popolo, hà invocato ripetutamente il Trattato Inter Americano di Diritti Umani come fondamento per approvare una legge che revocava la Caducità. Però ora, quando la questione è la protezione della vita umana nascitura, il Frente Amplio non accetta più discutere il tema, come se l'essere umano solo avessi personalità giuridica e diritto alla vita dopo la nascita, e come se il Trattato Inter Americano dei Diritti Umani, che fino a poche settimane fà era invocato insistentemente come autorità suprema e fondamento per revocare la Legge di Caducità, ora non più esistesse e non fosse incluso nelle disposizioni costituzionali delle nazione che lo hanno ratificato. Ecco ciò che dice il Trattato Inter Americano dei Diritti Umani, e che fà illegale e incostituzionale la legge che si stà approvando: "ARTICOLO 1 - PER EFFETTI DI QUESTA CONVENZIONE, PERSONA È QUALSIASI ESSERE UMANO. ARTICOLO 3 - TUTTE LE PERSONE HANNO DIRITTO ALLA RICONOSCENZA DELLA SUA PERSONALITÀ GIURIDICA. ARTICOLO 4 - TUTTE LE PERSONE HANNO DIRITTO AL RISPETTO ALLA LORO VITA. QUESTO DIRITTO DEVE ESSERE PROTETTO DALLA LEGGE E, IN GENERALE, DAL MOMENTO DEL CONCEPIMENTO. NESSUNO PUÒ ESSERE PRIVATO DELLA VITA ARBITRARIAMENTE". [Vedi: http://www.cidh.oas.org/Basicos/Portugues/c.Convencao_Americana.htm o anche http://www.cidh.oas.org/Basicos/Spanish/Basicos2.htm] L'ex presidente uruguaiano Tabaré Vasquez, quando nel 2008 vietò il sesto tentativo promosso dal Frente Amplio di depenalizzare l'aborto in Uruguai, hà citato principalmente il Trattato Inter Americano di Diritti Umani per fondamentare il suo veto: "LA LEGISLAZIONE URUGUAIANA NON PUÒ SCONOSCERE LA REALTÀ DELL'ESISTENZA DELLA VITA UMANA DURANTE LA GRAVIDANZA, COME DI MANIERA EVIDENTE LO RIVELA LA SCIENZA. INOLTRE, LA DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO AFFETTA L'ORDINE COSTITUZIONALE E GLI IMPEGNI FIRMATI DAL NOSTRO PAESE IN TRATTATI INTERNAZIONALE, TRA ALTRI IL TRATTATO DI SAN JOSÉ DI COSTA RICA APPROVATO DALLA LEGGE 15.735 DELL'8 MARZO 1985 E LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DEL BAMBINO, APPROVATA DALLA LEGGE 16.137 DI 28 SETTEMBRE 1990. IL TRATTATO DI SAN JOSÉ DI COSTA RICA, CHE ORA, COME LEGGE INTERNA DELL'URUGUAI, È UNA MANIERA DI AFFERMARE LA SUA ADESIONE ALLA PROTEZIONE E ALLA VIGENZA DEI DIRITTI UMANI, CONTIENE DISPOSIZIONI ESPRESSE, COME IL SUO ARTICOLO 2 E IL SUO ARTICOLO 4, CHE OBBLIGANO IL NOSTRO PAESE A PROTEGGERE LA VITA DEL ESSERE UMANO DAL CONCEPIMENTO. INOLTRE, GLI CONFERISCONO LO STATUS DI PERSONA. ANCHE SE UNA LEGGE PUÒ ESSERE REVOCATA DA UN'ALTRA LEGGE, NON SUCCEDE LO STESSO CON I TRATTATI INTERNAZIONALI, CHE NO POSSONO ESSERE REVOCATI DA UNA LEGGE POSTERIORE. SE L'URUGUAI VOLESSE SEGUIRE UNA LINEA POLITICA DIVERSA A QUELLA CHE STABILISCE LA CONVENZIONE INTER AMERICANA DI DIRITTI UMANI, DOVREBBE IN PRIMO POSTO DENUNCIARE LA CONVENZIONE MENZIONATA, D'ACCORDO CON L'ARTICOLO 78 DELLA STESSA CONVENZIONE. MONTEVIDEO 14 NOVEMBRE 2008. TABARÉ VASQUEZ. VETO AL PROGETTO DELL'ABORTO". http://archivo.presidencia.gub.uy/_Web/proyectos/2008/11/s511__00001.PDF Per conseguenza, questo progetto di legge, che già è nella sua settima tentativo di approvazione, non potrebbe nemmeno essere stato proposto una sola volta. Anche se approvato, la legge sarà nulla per disposizioni costituzionali e internazionali. IL FRENTE AMPLIO STÀ INGANNANDO IL POPOLO URUGUAIANO E PROMUOVE UNA LEGGE CHE STABILISCE LA PENA DI MORTE A INDIVIDUI CHE, PER LA LEGGE, POSSIEDONO PERSONALITÀ E DIRITTO ALLA VITA. ============================================ 4. L'INTERVENTO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE URUGUAIANA ============================================ La Commissione Salute del Senato Uruguaiano iniziò i lavori per l'approvazione del progetto di depenalizzazione dell'aborto l'8 novembre 2011. Furono agendate diverse udienze pubbliche con personalità e organizzazioni che potrebbero mostrare interesse nel tema. Il 29 novembre fu udita la Conferenza Episcopale dell'Uruguai, che presento un rapporto ampiamente documentato sui vari aspetti del progetto e una denuncia su come l'aborto è internazionalmente promosso con l'obiettivo di controllare la crescita popolazionale. Non si tratta dell'iniziativa di un'uruguaiano o uruguaiana, nemmeno di alcun politico latino americano. Procede da organizzazione internazionali di paesi ricchi che vogliono che ci siano meno poveri. Nonostante la denuncia non essere nuova, questa fù la prima volta che una Conferenza Episcopale fece una denuncia così chiara e con una presentazione di prove documentale così completa sulle attività delle organizzazioni internazionali sulla promozione delle aborto. Il testo originale conteneva una bibliografia di 20 documenti pubblici comprovando le denuncia fatte. Ma, inoltre ciò, i rappresentanti della Conferenza Episcopale di hanno dato il lavoro di consegnare a ciascuno dei senatori della Commissione Salute, per immediata consultazione, un'impresso si circa 500 pagine con grande parte del contenuto della bibliografia menzionata. Il giorno seguente, però, i periodici uruguaiani non diffusero niente di ciò. Hanno passato a riprodurre semplicemente le dichiarazioni dei senatori e dei deputati del Frente Amplio presenti alla Commissione che si erano sentiti aggrediti dalle denuncia, come quella di Ernesto Agazzi, Presidente ad hoc della Commissione Salute del Senato, dicendo che le denunzie era privi di fondamento e che i senatori discordavano completamente con la esposizione della Conferenza. Ecco cosa gli uruguaiani hanno potuto leggere nella mattina del 20 novembre nei principali mezzi do comunicazione del paese: " 'L'ESPOSIZIONE FU UN VERO SPROPOSITO', affermò la senatrice Monica Xavier, la principale autrice del progetto che depenalizza l'aborto. "I RAPPRESENTANTI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE AFFERMARONO NEL PARLAMENTO CHE ESISTE UN'ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE CHE PRESSIONE E FINANZIA QUESTO TIPO D'INIZIATIVE IN DIVERSI POSTI DEL MONDO. LA SUA FINALITÀ SAREBBE CONTROLLARE LA POPOLAZIONE E DIMINUIRE IL NUMERO DI PERSONE PER CHE GRUPPI DI POTERE ECONOMICO POSSANO ATTRAVERSO DEL MONOPOLIO FINANZIARIO DOMINARE IL MONDO". http://www.espectador.com/1v4_contenido.php?id=227500&sts=1 " 'SI TRATTA DI UN VERO SPROPOSITO', COSÌ HÀ DEFINITO LA SENATRICE MONICA XAVIER LA PRESENTAZIONE AVVENUTA IERI DEI RAPPRESENTANTI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE NELLA COMMISSIONE SALUTE DELLA CAMERA ALTA. PER LA CONFERENZA EPISCOPALE, ESISTEREBBE UN'ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE CHE PRESSIONE E FINANZIA QUESTO TIPO D'INIZIATIVA IN VARI POSTI DEL MONDO CON L'OBIETTIVO DI DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE". http://www.ultimasnoticias.com.uy/Edicion-UN/articulos/prints-2011nov30/act01.html Il deputato Fernando Amado, presente nella Commissione il giorno dell'udienza, molto conosciuto in Uruguai per i suoi libri sulla storia della Massoneria nel paese, afferma alla stampa, e questo la stampa lo pubblicò, che "SENZA NESSUNA BASE DOCUMENTALE O SCIENTIFICA PROBATORIA, CIÒ CHE LA CONFERENZA EPISCOPALE AFFERMÒ FU CHE TUTTI QUELLI CHE PROMUOVIAMO PROGETTI DI DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO NON LO FACCIAMO A CAUSA DELLE NOSTRE INIZIATIVE INDIVIDUALI, MA A CAUSA DI UNA SPECIE DI COMPLOTTO INTERNAZIONALE ORGANIZZATO DA MOLTO TEMPO PER IMPIANTARE L'ABORTO. DIETRO A QUESTO COMPLOTTO CI SAREBBERO, IN REALTÀ, FONDAZIONI MOLTO IMPORTANTI E DI GRANDE POTERE ECONOMICO". http://www.180.com.uy/articulo/23002_Iglesia-denuncia-financiamiento-internacional-para-despenalizar-elaborto A principio la Conferenza Episcopale rispose a queste provocazioni disponibilizando nella prima pagina del suo sito il testo completo della presentazione che era avvenuta, testo che nessun organo della stampa aveva pubblicato né commentato. La presentazione può essere letta nel sito della Conferenza, nell'indirizzo sottostante in spagnolo o nella fine di questo messaggio in una traduzione all'italiano. È importante notare nella fina le note bibliografiche che fondamentano l'esposizione. http://www.iglesiauruguaya.com/pastoral%20familiar/CNPF_senado2011.pdf Ma, in vista all'insistenza con che la stampa è passato a diffondere che la presentazione era priva di fondamenti e che era stata offensiva ai senatori, quattro giorni dopo, il 2 dicembre 2011,. i tre vescovi del Consiglio Permanenti della Conferenza Episcopale, Monsignore Carlo Collazzi, vescovo di Mercedes, Monsignore Rodolfo Wirz, vescovo di Maldonado e Monsignore Heriberto Bodeant, vescovo di Melo, che sono, rispettivamente, il Presidente, il Vice Presidente e il Segretario Generale della Conferenza Episcopale, in una lettera aperta inviata al Senato, hà confermato il contenuto della presentazione avvenuta presso la Commissione Salute, affermando che le denunzie secondo che l'aborto è promosso da interessi internazionali per controllare la popolazione non era una posizione personale dei rappresentanti che si erano presentati al Senato, ma una posizione che già era stata difesa non solamente dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai come anche dalla propria Santa Sede: "LA POSIZIONE DELLA TOTALITÀ DEI VESCOVI CHE FANNO PARTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAI, E D'ACCORDO CON IL MAGISTERO DELLA CHIESA CATTOLICA IN TUTTO IL MONDO, È MANIFESTATA NELLA NOSTRA LETTERA PASTORALE CON MOTIVO DEL BICENTENARIO DELLA NOSTRA PATRIA, CHE GIÀ AVEVAMO FATTO ARRIVARE A TUTTI I PARLAMENTARI. IN QUESTA LETTERA NOI FACCIAMO RIFERIMENTO ALLE RIPETUTE DENUNZIE DAL PAPA GIOVANNI PAOLO II SULLA 'DIFFUSIONE INTERNAZIONALE DI UNA CULTURA DELLA MORTE, PROMOSSA DA INTERESSI CHE VOGLIONO CONTROLLARE LA POPOLAZIONE MONDIALE'. QUESTE PAROLE SONO DEL PROPRIO PAPA GIOVANNI PAOLO II NELLA SUA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE DEL 1995. E, IN SEGUITO, NOI ANCHE AFFERMIAMO: 'NON È SEGRETO PER NESSUNO L'INVERSIONE CHE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI FANNO DI GRANDISSIME SOMME DI DENARO PER DIFFONDERE LA SUA IDEOLOGIA, E CHE CONDIZIONANO L'AIUTO PER LO SVILUPPO D'ACCORDO CON IL MODO IN CHE I PAESI SI ADATTANO O NO AI LORO INTERESSI' ". http://www.iglesiauruguaya.com/DOCUMENTOS%20CEU/2011/11%2012%2002%20Carta%20a %20Comision%20Salud%20Senado.pdf Sei giorni dopo, l'8 dicembre 2011, l'Arcidiocesi di Montevideo anche fece sua la presentazione della Conferenza Episcopale al Senato, pubblicando in quattro pagine complete del suo periodico settimanale, distribuito nei giorni 10 e 11 dicembre in tutte le parrocchie di Montevideo, il documento completo letto nel Parlamento che nessun altro periodico nazionale hà osato di pubblicare. Il documento pubblicato nel settimanario 'Entre Todos' dell'Arcidiocesi fu in seguito riprodotto, con la stessa diagrammazione dell'edizione stampata, nel sito dell'Arcidiocesi di Montevideo, che può essere visto in questo indirizzo: http://www.arquidiocesis.net/imagenes/quincenario/pdf/10DicFicha.pdf Nel giorno 13 dicembre l'organizzazione a favore della vita MADRINAS POR LA VIDA si presentò in udienza nella Commissione Salute del Senato, dove presentò denunzie somiglianti a quelle che erano state fatte dalla Conferenza Episcopale il 29 novembre. http://www0.parlamento.gub.uy/distribuidos/AccesoDistribuidos.asp? Url=/distribuidos/contenido/senado/s20111198.htm In questo stesso giorno 13, la Commissione Salute del Senato decise all'improvviso chiudere in definitivo tutte le udienze pubbliche, non solo quelle che già erano agendate come anche di innumerevoli altre organizzazioni che si erano già inscritte per essere udite. I senatori hanno deciso immediatamente che la votazione del progetto sarebbe avvenuta il 20 dicembre e, il 16 dicembre, annunziarono alla stampa che già possedevano tutti i vori necessari per approvare il progetto nel plenario del del Senato. La votazione, con il corpo completo dei senatori sarebbe agendata in una seduta straordinaria del Senato che si riunirebbe nel martedì 27 dicembre 2011, tra il Natale e il Capodanno. http://www.elpais.com.uy/111216/pnacio-612959/nacional/el-fa-asegura-que-tiene-votos-para-aprobar-leyde-aborto-en-senado/ Vari legislatori, incluso del proprio Frente Amplio, criticarono apertamente la subita fretta di convocare una plenaria del Senato tra il Natale e il Capodanno per legalizzare l'aborto in Uruguai: "IL SENATORE CARLOS BARÁIBAR (DEL FRENTE AMPLIO) PRESENTÒ NELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO POLITICO NAZIONALE, IL MARTEDÌ GIORNO 20, I SUOI DUBBI SULL'OPPORTUNITÀ' DI VOTARE L'INIZIATIVA LEGISLATIVA. BARÁIBAR QUESTIONÒ QUALE SAREBBE L'URGENZA DI VOTARE PRIMA DELLA FINE DELL'ANNO. AGGIUNSE CHE ERA 'INOPPORTUNO DAL PUNTO DI VISTA POLITICO', SECONDO AFFERMARONO A EL PAÍS FONTI CHE PARTECIPARONO DELL'INCONTRO". http://www.elpais.com.uy/111222/pnacio-614191/nacional/aborto-baraibar-dijo-que-no-es-oportuno-votarley/ Il giorno prima della votazione, i senatori Alfredo Solari e Carlos Moreira divulgarono un documento in che affermavano: "I SENATORI CHE SOTTOSCRIVONO QUESTO DOCUMENTO VOGLIONO IN PRIMO POSTO SCHIARIRE LA LORO DISCORDANZA SULL'OPPORTUNITÀ DI CONSIDERARE IL PRESENTE PROGETTO DAL CORPO LEGISLATIVO DI CHE FANNO PARTE, IN PIENA EPOCA DI VACANZE, APPENA QUATTRO GIORNI PRIMA DI CAPODANNO, E PERCHÉ SI TRATTA DI UN TEMA DI TANTA PROFONDITÀ E TRASCENDENZA, CON CONNOTAZIONI D'INDOLE COSÌ DIVERSE E PARTICOLARI, SCIENTIFICHE, GIURIDICHE, ETICHE E RELIGIOSE, TRA ALTRE. È PRECISAMENTE A CAUSA DELLA RILEVANZA E DELLA NATURA PARTICOLARE DEL TEMA CHE TRATTEREMO CHE SI DOVREBBE AVERE POSTERGATO LA SUA CONSIDERAZIONE FINO AL PROSSIMO ANNO, DI MODO A POTER RICEVERE NEL SUO DOVUTO TEMPO E FORMA LE ISTITUZIONI CHE LA PROPRIA COMMISSIONE GIÀ AVEVA CONVOCATO E LE DIVERSA ORGANIZZAZIONI SOCIALI CHE COSÌ LO AVEVANO SOLLECITATO, COME ASSOCIAZIONI DI PROFESSIONISTI E EMINENTI GIURISTI CHE SPIEGARONO ALLA SEGRETERIA DELLA COMMISSIONE LA SUA IMPOSSIBILITÀ DI COMPARIRE IN DATE COSÌ SPECIALI E PIENE DI IMPEGNI COME È IL CASO DEGLI ULTIMI QUINDICI GIORNI DI DICEMBRE". http://vamosuruguay.com.uy/descarga/legislatura/Moreira-Solari%2026-12-2011.pdf La MESA COORDENADORA POR LA VIDA, una delle molte organizzazione che erano in coda per presentarsi in udienza nella Commissione Salute, pubblicò un documento dove denunciò "LA MANCANZA DI TRASPARENZA DEI LEGISLATORI CHE NON VOGLIONO CHE ASCOLTINO LA NOSTRA VOCE E VOTANO ALLA FRETTA LE LEGGI, GIUSTAMENTE NEI MOMENTI IN CHE LE PERSONE SONO PREOCCUPATE CON GLI ACQUISTI PER LE FESTE DI FINE D'ANNO". http://www.elpais.com.uy/111221/pnacio-613914/nacional/flexibilizan-penas-a-mujeres-que-abortan-conmas-de-12-semanas/ "I LEGISLATORI DEI PARTITI BLANCO E COLORADO QUESTIONARONO IL FRENTE AMPLIO CHE INSISTE IN LEGIFERARE ALLA FRETTA E AFFERMANO CHE IL PROGETTO NON RICONOSCE I DIRITTI DEI PADRI A OPPORSI A UN EVENTUALE ABORTO. 'E QUESTO SARÀ VOTATO TRA LA NASCITA DI CRISTO E IL GIORNO DEGLI INNOCENTI!', AFFERMÒ IL SENATORE COLORADO ALFREDO SOLARI" http://www.ultimasnoticias.com.uy/Edicion-UN/articulos/prints-2011dic21/act12.html Nel 25 dicembre 2011, la maggioranza dei vescovi dell'Uruguai tornò a manifestarsi nei suoi messaggi di Natale sulla questione dell'aborto. Il vescovo di Minas, Jaime Fuentes, hà chiesto "CHE LA LUCE DI DIO ARRIVI ALLE INTELLIGENZE DEI LEGISLATORI DELLA REPUBBLICA, CHE HANNO LA RESPONSABILITÀ DI FARLO IN FAVORE DEL BENE COMUNE DEGLI URUGUAIANI, PERCHÉ NON COMMETTANO LA TRAGEDIA DI LEGALIZZARE IL DELITTO DELL'ABORTO. SONO DECISI A PROMUOVERE LA MORTE DEI PIÙ INNOCENTI TRA GLI INNOCENTE E LO FANNO COSCIENTEMENTE". http://www.elpais.com.uy/111226/pnacio-614866/nacional/obispos-que-luz-de-dios-llegue-a-loslegisladores/ Il vescovo di Salto, Pablo Galimberti, che hà presidito la Conferenza Episcopale tra il 2004 e il 2006, affermò che ciò che stà accadendo è un chiaro esempio di "TOTALITARISMO IDEOLOGICO". Lui avvertì che "QUANDO PREVALGONO I TOTALITARISMO IDEOLOGICI, LA VITA UMANA VALE POCO O NIENTE, LA SCIENZA NON SERVE E LE DICHIARAZIONI E I TRATTATI DI DIRITTI UMANI SONO LETTERA MORTA". http://www.elpais.com.uy/111226/pnacio-614866/nacional/obispos-que-luz-de-dios-llegue-a-loslegisladores/ Il vescovo di Mercedes e attuale presidente della Conferenza Episcopale, Carlos María Collazzi, osservò, in un video pubblicato nel sito della Conferenza Episcopale, insieme con i messaggi degli altri vescovi, che "SECONDO I DATI DEL CENSO DEL 2011, NEI DIPARTIMENTI DI SORIANO E COLONIA LA POPOLAZIONE HÀ DIMINUITO NEGLI ULTIMI SETTE ANNI. NA NOSTRA TERRA È PIÙ SPOPOLATA. IL BANCHETTO DELLA VITA TIENE MENO COMMENSALI". http://www.elpais.com.uy/111226/pnacio-614866/nacional/obispos-que-luz-de-dios-llegue-a-loslegisladores/ Il lunedì, 26 dicembre, secondo informa il giornale El País, "UN GRUPPO DI INTEGRANTE DI DIVERSI ORGANIZZAZIONI SOCIALI CHE LAVORANO NELLA DIFESA DEI DIRITTI UMANI IN URUGUAI PRESENTARONO AL SENATO 500 FIRME DI CITTADINI CHIEDENDO CHE LA VOTAZIONE DEL TEMA FOSSE POSTERGATA FINO A MARZO. COMPARIRONO FACENDO USO DEL DIRITTO CONSACRATO NELL'ARTICOLO 30 DELLA COSTITUZIONE". [L'articolo 30 della Costituzione stabilisce che "TUTTI GLI ABITANTI POSSIEDONO DIRITTO DI PETIZIONE DAVANTI A TUTTE E QUALSIASI AUTORITÀ DELLA REPUBBLICA"]. IL GRUPPO SOLLECITÒ LA POSTERGAZIONE DELLA VOTAZIONE FINO A CHE TUTTI LE ORGANIZZAZIONE INVOLUCRATI NEL TEMA DELLA SALUTE RIPRODUTTIVA POTESSERO PRONUNZIARSI NELLA COMMISSIONE SALUTE". http://www.elpais.com.uy/111227/pnacio-615028/nacional/aborto-presentan-firmas-para-aplazar-votacionen-el-senado/ Tutti questi appelli furono in vano. Nonostante tutti le richieste e manifestazioni del popolo, delle organizzazioni e anche dei legislatori del proprio Partito, il Frente Ampio hà annunciato il 26 dicembre che aveva tutti i voti per approvare il progetto e che la votazione sarebbe avvenuta in qualsiasi ipotesi. I mezzi di comunicazione dell'Uruguai, il 26 dicembre, già annunciavano che nel giorno seguente il progetto sarebbe "APPROVATO", e non appena votato: "DOPO DI DECADE DI FRUSTRATE TENTATIVI", annunciava El Espectador, "I PROMOTORI DEL PROGETTO LO PRESENTERANNO NUOVAMENTE IN CAMERA ALTA, DOVE SARÀ APPROVATO PER LA MAGGIORANZA DEL FRENTE AMPLIO. LA RIDOTTA MAGGIORANZA NECESSARIA ESIGE CHE STIANO PRESENTI NEL PALAZZO LEGISLATIVO TUTTI I SENATORI DEL FRENTE AMPLIO, VARI DEI QUALI GIÀ AVEVANO INIZIATO I SUOI VIAGGI DI VACANZE. PERÒ, SECONDO HÀ INFORMATO A EL ESPECTADOR UNA FONTE DEL PARTITO, TUTTI I 16 SENATORI GIÀ CONFERMARONO CHE SARANNO IN PLENARIO". http://www.espectador.com/1v4_contenido.php?id=229380&sts=1 Nel martedì, 27 dicembre 2011, la votazione dell'aborto si estesi dal mezzogiorno fino alle nove e mezza della notte. Tutti i 31 parlamentari che compongono il Senato erano presenti. I 16 voti del Frente Amplio furono a favore dell'aborto, anche se alcuni dei senatori si manifestarono contro il progetto, come fù il caso del Senatore Carlos Baráibar. L'opposizione, costituita dai partiti Nacional e Colorado, con appena una unica eccezione, hà votato unanimemente a favore della vita. Vari senatori dell'opposizione hanno ripetuto in plenario le stesse denuncia presentate dalla Conferenza Episcopale il 29 dicembre 2011. Altri senatori, citando abbondantemente l'ex-presidente Tabaré Vasquez, menzionarono l'incostituzionalità del progetto, fondamentandosi nel Trattato Inter Americano di Diritti Umani incorporato dall'Uruguai al suo sistema costituzionale, che riconosce la personalità giuridica del nascituro dal concepimento. Tra tutti meritano una citazione speciale i senatori Carlos Moreira e Sergio Abreu, ambedue del Partito Nacional, che affermarono vigorosamente nel plenario del Senato che se la legge viene approvata, IL PAESE STARÀ VIOLANDO I TRATTATI INTERNAZIONALI RICONOSCIUTI NELLA SUA COSTITUZIONE. Il diritto uruguaiano, d'accordo con i drammatici discorsi di questi senatori, in virtù del Trattato Inter Americano di Diritti Umani, stabilisce chiaramente che "IL DIRITTO ALLA VITA COMINCIA DAL MOMENTO DEL CONCEPIMENTO". Nell'opposizione solamente il senatore Jorge Saraiva, oggi appartenente al Partito Nacional, ma che fino a alcuni mesi fà era nei quadri del Frente Amplio e aveva firmato il progetto quando esso era appena finito di essere elaborato, votò a favore dell'aborto. Come risultato finale della votazione ci furono 17 voti a favore dell'aborto, essendo 16 del Frente Amplio più uno del ex-frente amplista Jorge Saraiva, e 14 voti a favore della vita, tutti dei partiti Nacional e Colorado. Non ci sono stati indecisi, nessun colore grigio. Nonostante i partiti Colorado e Nacional si fossero uniti in blocco a favore della vita, erano minoranza nel Senato. Il Frente Amplio, a cui appartiene la maggioranza dei posti nel Senato, insieme con gli altri partiti di sinistra del continente, suppone che l'aborto, CHE È UN'ATTENTATO CONTRO I DIRITTI UMANI E NON PASSA DELL'OMICIDIO DEGLI INNOCENTI, è, invece, un diritto umano. Il Partito è formalmente impegnato con la totale promozione e liberalizzazione della pratica nel paese. Il fatto che la legge uruguaiana, così come quella di tutti i paesi latino americani, riconosca che la personalità giuridica dell'essere umano si inizia nel concepimento, per i legislatori del Frente Amplio, non passa di un fatto irrilevante ad essere semplicemente sconsiderato. ============================================ 5. COSA FARE. ============================================ A marzo il progetto sarà nuovamente votato in Camera dei Deputati, dove la predominanza del Frente Amplio è grande, ma la maggioranza non è chiara. Se il progetto è approvato in Uruguai, la Cultura della Morte si estenderà progressivamente a tutto Latino America. È esattamente questo che si pretende. Poco tempo fà un rappresentante di uno dei gruppi a favore della vita in Uruguai si incontrò, casualmente, in un bar, con uno dei più importanti personaggi della sinistra nel paese. Il caso fu raccontato con dettagli durante una Conferenza Internazionale, ma come non c'è la prova documentale del fatto, non si possono citare nomi. Il rappresentante dei gruppi per la vita, nonostante difendere la vita, confessò che sempre era stato un profondo ammiratore del personaggio della sinistra, e approfittò la rara opportunità per domandargli come lui potesse spiegare che durante la dettatura avessi difeso così coraggiosamente i diritti umani in Uruguai, incluso a costo di mettere a rischio la propria vita, e ora lui lottava per la promozione del diritto di eliminare un così grande numero di vite umane prima della nascita. Il personaggio, visibilmente irato dalla domanda, risposi: "LEI NON HÀ CAPITO NULLA. LA LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO NON POSSIEDE NESSUNA IMPORTANZA PER IL PAESE. L'ABORTO È NECESSARIO A LIVELLO INTERNAZIONALE". Un fatto somigliante è accaduto anche recentemente in Brasile. Nel mercoledì, 10 ottobre 2007, si era realizzato nel Plenario 7 della Camera dei Deputati del Brasile la terza udienza pubblica per dibattere il progetto di legge, simile a quello ora presentato in Uruguai, presentato dal governo Lula, che estingueva totalmente il delitto dell'aborto del Codice Penale, legalizzando la pratica per qualsiasi caso, per qualsiasi motivo, durante tutti i nove mesi della gravidanza. Luiz Bassuma, che a quell'epoca era deputato, questionò fortemente il progetto, e approfittò per fare il seguente commento, volgendosi al presidente della Camera, reperibile in audio: "SIGNOR PRESIDENTE, SONO 16 ANNI CHE QUESTA CAMERA RESISTE PERCHÉ NON SI LEGALIZZI L'ABORTO IN BRASILE. MA, NEL PROGRAMMA TELEVISIVO 'RODA VIVA', DELLA TV CULTURA, IL NOSTRO MINISTRO DELLA SALUTE, RECENTEMENTE, FECE UNA DICHIARAZIONE GRAVE, GRAVISSIMA. IO HÒ IL NASTRO MAGNETICO REGISTRATO NEL MIO UFFICIO. IL MINISTRO DELLA SALUTE, JOSÉ TEMPORÃO, FÙ DOMANDATO DAI GIORNALISTI: 'SIGNOR MINISTRO, [SE L'ABORTO VERRÀ LEGALIZZATO], COME IL BRASILE AVRÀ CONDIZIONI DI FINANZIARE [UN MILIONE E MEZZO DI] ABORTI [CHE DICONO CHE SI FANNO OGNI ANNO] SE NEGLI OSPEDALI MANCANO STRISCE, SPARADRAPPI E I BRASILIANI IN MOLTI POSTI NON HANNO COME FARE NEMMENO UN SEMPLICE ESAME DI SANGUE?' LEI SÀ COSA IL MINISTRO RISPOSE, SIGNOR PRESIDENTE? 'SE IL BRASILE VERRÀ A LEGALIZZARE L'ABORTO, NON MANCHERANNO PER QUESTO I RISORSI FINANZIARI INTERNAZIONALI'. LUI HÀ DETTO QUESTO! IO TENGO IL NASTRO REGISTRATO. QUESTO È GRAVISSIMO! È GRAVISSIMO, SIGNOR PRESIDENTE!" [L'audio del pronunciamento del deputato Luiz Bassuma può essere ascoltato in questo indirizzo: http://www.pesquisasedocumentos.com.br/bassumaaudiencia.mp3] Stiamo affrontando, in un apparente silenzio artificialmente mantenuto dai mezzi di comunicazione, il più grande attacco già scatenato contro la dignità della vita umana che già c'è stato nella storia. Il problema trascende l'Uruguai e il Brasile e rappresenta il coronamento di inversioni finanziari internazionali strategicamente pianificati da diverse decade che pretendono imporre l'aborto non solo all'Uruguai e al Brasile come anche a tutta Latino America e a tutto il mondo. PER POTER FRENARE QUESTO GENOCIDIO È NECESSARIO CHE LA CONOSCENZA DI CIÒ CHE ACCEDE ARRIVI AL MAGGIOR NUMERO DI PERSONE POSSIBILE. Questo messaggio è lungo, ma è necessario capire che la nuova dettatura che si stà preparando nel nostro continente non si darà per le armi o per la violenza, ma per la ideologia. Contro l'ideologia è inutile la forza. È NECESSARIA LA DIFFUSIONE DEL CONOSCIMENTO. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per mantenere la democrazia e impedire lo sviluppo di una nuova forma di dettatura che distruggerà i principi dei diritti umani e lo stato di diritto. Per favore, legge e studia questo messaggio. Legge il rapporto presentato dalla Conferenza Episcopale nel Senato uruguaiano, esamina la bibliografia presentata, diffondi questo messaggio tra i tuoi amici, organizza un gruppo di studio per comprendere tutta la estensione di ciò che stà accadendo. LA SITUAZIONE È GRAVISSIMA. STIAMO NELL'IMMINENZA DELL'INTRODUZIONE DELLA CULTURA DELLA MORTE IN TUTTO IL NOSTRO CONTINENTE. CERCHEREMO NELLE PROSSIME SETTIMANE MANTENERE A TUTTI DI QUESTO LISTAGGIO INFORMATI SULLO SVILUPPO DEI FATTI. Chiedo che per il momento che scriviate, ognuno d'iniziativa propria, un messaggio di incoraggiamento a tutti i vescovi dell'Uruguai che procedettero, tanto dinanzi alla Chiesa come dinanzi al mondo, in modo esemplare nella difesa della vita. I vescovi necessitano del nostro appoggio per restare fermi nelle loro posizioni. I vescovi sono anche essere umani e solo hanno ricevuto, fino a questo momento, dalle istanze ufficiali, critiche e accusazioni per il loro coraggio nella difesa della vita. LA POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI E DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAI SI TROVA NELLA FINE DI QUESTO MESSAGGIO. Alcuni giorni prima del Natale, il POPULATION RESEARCH INSTITUTE, che disponibiliza uno dei principali siti specializzati in questioni popolazionali del mondo, pubblicò un commento su cosa accadeva in Uruguai. Con visibile sorpresa, durante la votazione del 27 dicembre, la materia fu pubblicamente menzionata nel plenario del Parlamento dai senatori che erano a favore dell'aborto: "I VESCOVI URUGUAIANI SONO PRESSIONATI A TACERE, A NON DENUNCIARE. CHI SI IDENTIFICA COME NEMICO, LI INSULTANO. CHI SI FÀ PASSARE PER 'CATTOLICO' GLI CHIEDONO DI NON AFFRONTARE UN PARTITO DI GOVERNO CHE IN PIENA EPOCA NATALINA NON PUÒ SPECCHIARE MEGLIO A ERODE. MA LA DENUNCIA CHE HANNO FATTO I VESCOVI NON SOLO MOSTRA LA MALATTIA (L'ABORTO), MA ANCHE MOSTRA LA CAUSA (LA LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO É PROMOSSA DA POTENTI INTERESSI INTERNAZIONALI). DIBATTERE SENZA QUESTO DATO SIGNIFICA PERDERE TEMPO SCIOCCAMENTE, SIGNIFICA DARE UN'ASSEGNO BIANCO AI MANIPOLATORI DELLE COSCIENZE. TUTTI SAPPIAMO CHE PER CURARE VERAMENTE È NECESSARIO ATTACCARE LA CAUSA E QUESTO FU ESATTAMENTE CIÒ CHE LA CONFERENZA DEI VESCOVI DELL'URUGUAI HA FATTO. È NECESSARIO ORA APPOGGIARLI E FELICITARLI PER IL LORO CORAGGIO". http://www.lapop.org/index.php/boletines/393-boletin-130-conferencia-episcopal-uruguaya-reitera-queorganizaciones-internacionales-promueven-el-aborto Ringrazio a tutti per il grandissimo bene che stati aiutando a promuovere. ALBERTO R. S. MONTEIRO ============================================ 6. DOCUMENTO PRESENTATO DALLA CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAI NELLA COMMISSIONE SALUTE DEL SENATO IL 29 NOVEMBRE 2011. ============================================ COMMISSIONE NAZIONALE DI PASTORALE FAMILIARE NEL SENATO http://www.iglesiauruguaya.com/pastoral%20familiar/CNPF_senado2011.pdf Scritto che portarono gli integranti della Commissione Nazionale di Pastorale Familiare come base del suo intervento nella Commissione Salute del Senato che li hà ricevuti il 29 novembre 2011. Buona sera a tutti. Ringraziamo l'opportunità di essere presenti nella Commissione Salute del Senato, per parlare in nome della Pastorale della Famiglia e Vita della Conferenza Episcopale dell'Uruguai, su un tema così importante. D'inizio vogliamo lasciare presupposto la posizione che la Chiesa sempre hà sostenuto, di valorizzare la dignità della vita umana dal momento del concepimento e la famiglia come scuola d'umanità e di solidarietà. Concetti che oggi sono ratificati dalle scienze biologiche e sociali. Oggi, tra altri fonti, è la National Geografic che ci dice: "È nel momento del concepimento quando si crea il DNA unico di un nuovo essere, una firma umana che non era esistita mai e mai si ripeterà". Oggi è la scienza che ci dice che esiste un nuovo essere umano dalla fecondazione e, perciò, come ogni essere umano membro di questa società, hà diritti inerenti alla sua persona che meritano essere rispettati e protetti dalle leggi e dalla società civile. Ora passeremo a sviluppare basicamente alcuni temi riguardanti a questo progetto di legge. 1 - QUESTO PROGETTO NON RISPETTA LA LAICITÀ, NEMMENO LA LIBERTÀ RELIGIOSA CONSACRATA NELL'ARTICOLO 5º DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA. Già nell'esposizione di motivi incorre in una grande contraddizione dicendo testualmente in un paragrafo: "È saputo che in questo tema esistono posizioni contrarie che hanno il ,loro fondamento in principi religiosi diversi, tutti certamente molto rispettabili". E nel paraffo seguente dice: "la depenalizzazione dell'aborto contempla la posizione di tutti, riaffermando così la laicità dello Stato consacrata nell'articolo 5º della Costituzione della Repubblica". In primo posto non contempla la laicità perché, d'accordo con indagini realizzate negli ultimi tempi, più della metà degli uruguaiani è contro la depenalizzare l'aborto. E ora, attraverso lo Stato, siamo tutti gli uruguaiani e con il FONASA, che con i nostri risorsi dovremo finanziare gli aborti che si praticherebbero, anche se questo è contrario alle nostre convinzioni. E in secondo posto attenta contro le istituzioni e tutte le persone che fanno parte di loro, come per esempio la Chiesa Cattolica e noi che pensiamo che l'aborto è la forma più radicale di violenza intra familiare. Considerando che nel capitolo II articolo 9º (Obbligatorietà dei Servizi) ci è detto: "Tutti i servizi di assistenza medica, tanto pubblici come privati abilitati dal Ministero Salute Pubblica, avranno l'obbligo di realizzare la interruzione volontaria della gravidanza a quante utenti lo richiedano nelle ipotesi previste in questa legge, sia in forma diretta o indiretta, per mezzo della contrattazione di servizi adeguati ... chi sollecita essere scusato di partecipare di tale atto medico sotto nessuna circostanza potrà essere oggetto di sanzioni o di atti che affettino il suo lavoro". Questo progetto non solo non contempla ciò che dice l'articolo 5º della Costituzione sulla libertà di idee e credenze di ogni religione ma, oltre a questo, obbliga e sanziona rigorosamente le persone e le istituzioni pubbliche e private che pensano diversamente. È grave perché fa' credere che tutti le credenze sono d'accordo con quello che è stato scritto, che sono a favore della depenalizzazione dell'aborto e lo considerano un atto medico, quando evidentemente non è così. 2 - QUESTO PROGETTO DI LEGGE VUOLE DEPENALIZZARE L'ABORTO DURANTE I NOVE MESI DELLA GRAVIDANZA. La strategia di depenalizzare l'aborto durante i nove mesi della gravidanza, che si presenta in questo progetto, non è nuova. Già è stata utilizzata recentemente in Brasile e in Argentina da quelli che vogliono depenalizzare l'aborto in tutta l'America Latina per controllare la popolazione. Mentre i primi articoli del progetto dicono che l'aborto sarebbe depenalizzato solo fino alla dodicesima settimana, l'articolo 15º, in questo caso, revoca tutti gli articoli che penalizzano e considerano l'aborto come un delitto. Inoltre, l'articolo 9º dichiara che l'aborto è un'atto medico. Dunque, se l'aborto in se è un atto medico e sono revocati tutti gli articoli che lo considerano un delitto, l'aborto è un'atto che può essere praticato in tutti i casi, fino al noveno mese della gravidanza. È stato nel secolo XXI che si hà adoperato questa nuova strategia per legalizzare l'aborto, sviluppata dai tecnici delle Nazioni Unite. Come tutti sanno, le Nazione Unite, dall'inizio degli anni 90, si è unita alle grande fondazioni internazionali per avviare la promozione mondiale dell'aborto. L'iniziativa del lavoro insieme all'ONU in questo tema è partito dalla Fondazione Ford, che nel 1990 hà sviluppato un ampio e ambizioso progetto di diritti riproduttivi, concetto inventato dalla propria Fondazione. Fu essa a introdurre nel mondo l'ideologia dei diritti riproduttivi come una nuova strategia per ridurre la crescita popolazionale nelle nazioni. Le Nazione Unite si state coinvolti in questo progetto il 1994 nella Conferenza Mondiale di Popolazione avvenuta nel Cairo, il 1995 nella Conferenza Mondiale della Donna avvenuta a Pechino e principalmente il 1996 nella Conferenza di Glen Cove, una riunione mantenuta in segreto nei primi anni, dove un gruppo di organizzazioni non governative e le agenzie di diritti umani dell'ONU si sono impegnati a imporre la legalizzazione dell'aborto ai paesi che ancora non avessero adottato la pratica [5]. Furono gli specialisti di queste agenzie quelli che nel 2005 orientarono il governo brasiliano a presentare un progetto di legge dove si diceva, nel suo inizio, che il diritto all'aborto sarebbe riconosciuto fino al terzo mese della gravidanza, ma nell'ultimo articolo si revocavano, menzionati appena dal loro numero, tutti gli articoli del Codice Penale che punivano e definivano l'aborto come un delitto. In questo modo, se una donna abortire non solo prima della fine del terzo mese, ma anche nei mesi seguenti della gravidanza, potrebbe farlo, perché la propria legge penale stabiliva che i suoi articoli dovrebbero essere interpretati in modo stretto e tutto ciò che la legge non definisse chiaramente come delitto dovrebbe essere considerato come diritto del cittadino. In modo generale, per conseguenza, approvata la legge, mentre il bambino non nascesse, non ci sarebbe nessuna legge che potesse impedire una madre di ammazzare il suo figlio nel proprio ventre [6]. La denuncia di questa trappola fu uno dei motivi per il quale il progetto fu bocciato da 33 voti contro zero nella Commissione Famiglia in Camera dei Deputati e in seguito si è trasformata in una delle principali accuse al governo del Partito dei Lavoratori quando esso tentò rieleggersi alla presidenza della Repubblica il 2011. Lo stesso progetto fu presentato quest'anno di 2011 in Argentina, con la stessa strategia, e alcuni mezzi della stampa internazionale denunciarono che si trattava della stessa trappola che era stata utilizzata senza esito in Brasile, con la differenza che già non era una trappola nuova, ma un semplice plagio di ciò che era stato tentato nel paese vicino [7]. Ora è arrivata il momento dell'Uruguai. Infelicemente questo tipo di progetto non è un'iniziativa locale di alcuni legislatori, ma si una delle strategie internazionalmente promosse da istituzioni che pretendono ingannare a popoli e a legislatori e farli approvare una cosa pensando che approverebbero un'altra. Il vero obiettivo di queste strategie non è la promozione delle donne. Aderire a questi programmi significa sottometterci a interessi esterni che sono ogni giorno più conosciuti da tutti e che, a medio termine, solamente serviranno per debilitare la propria base popolare su che si basa il prestigio del Partito. 3. L'URUGUAI È OBBLIGATO DAL DIRITTO INTERNAZIONALE A PROTEGGERE LA VITA. Un'altra strategia adottata internazionalmente per imporre l'aborto ai paesi che ancora non lo abbiano legalizzato, consiste in diffondere che il diritto all'aborto è consacrato nel diritto internazionale e nei trattati di diritti umani firmati dai paesi membri delle Nazioni Unite. Per conseguenza, paesi come l'Uruguai e altri sarebbero obbligati a legalizzare l'aborto. Questo semplicemente non è vero. Si tratta di un'altra trappola. Non esiste nessun trattato internazionale firmato dall'Uruguai, e anche non esiste nessun trattato internazionale firmato da nessuna nazione in tutto il mondo, nel quale si consacra il diritto all'aborto. Questa interpretazione del diritto internazionale fu intenzionalmente introdotta dalle agenzie di diritti umani dell'ONU dal 1996, quando si fece un patto, nella Conferenza di Glen Cove, che di quel momento in poi si interpreterebbero distorsionatamente i trattati di diritti umani da parte delle Commissioni di Diritti Umani, nonostante queste commissioni non possedere autorità per creare giurisprudenza vincolante [8]. La verità è che, molto al contrario, esistono vari trattati internazionali che si applicano ai paesi dell'America Latina e che li obbligano, invece, a non legalizzare l'aborto e li obbligano a difendere il diritto alla vita prima della nascita. Tra questi si trova il Trattato di San José di Costa Rica, che fu recentemente utilizzato in Uruguai per promuovere i diritti umani violati dei cittadini durante il periodo della dettatura, e che dice esplicitamente nei suoi primi articoli: "Articolo 1 - §2. Per gli effetti di questa convenzione, persona è qualsiasi essere umano. 3º articolo - Diritto al riconoscimento della personalità giuridica: Tutte le persone hanno diritto al riconoscimento della sua personalità giuridica 4º articolo - Diritto alla vita: 1. Tutte le persone hanno il diritto a che si rispetti la sua vita. Questo diritto deve essere protetto dalla legge e, in generale, dal momento del concepimento. Nessuno può essere privato della vita arbitrariamente. 2. Nei paesi che abbiano abolito la pena di morte, questa solo potrà essere imposta per i delitti più gravi, [...] e non si stenderà la sua applicazione ai delitti che non si penalizzano attualmente. 5. Non si deve imporre la pena di morte... " Per conseguenza, in virtù di questo trattato vincolante, firmato dall'Uruguai, il nostro paese è obbligato a difendere il diritto alla vita dal concepimento, e, perciò, l'aborto non può essere legalizzato in tutti i casi, nemmeno durante i nove mesi, come è il caso del presente progetto, nemmeno durante i primi tre mesi, perché in questo caso non saremmo a proteggere, di modo generale, il diritto alla vita dal concepimento, come ci siamo obbligati. La clausola 'di modo generale' fu introdotta nel trattato, come msi capisce dalle proprie discussioni della sua votazione, per permettere che i paesi che lo firmassero potessero introdurre qualche eccezione e permettere l'aborto in qualche caso speciale, come i casi di rischio di vita alla madre, ma no per permetterlo in tutti i casi fino a una determinata età gestazionale, che sono giustamente i casi che si contemplano nella presente legge. A causa della Convenzione di San José di Costa Rica, l'aborto solamente potrebbe essere praticato, dal momento del concepimento, in casi eccezionali, mai in tutti i casi. Il carattere vincolante del Trattato di San José di Costa Rica fu recentemente riconosciuto dalla Suprema Corte di Giustizia del Messico quando 18 Stati messicani hanno riconosciuto il diritto alla vita dal concepimento. Dovuto a una causa introdotta in quella Corte per dichiarare l'incostituzionalità di queste nuovi legislazioni, i giudici che firmarono la sentenza finale della Corte hanno sostenuto nei suoi argomenti che non esiste nessun trattato internazionale firmato dal Messico che riconosce l'aborto come un diritto. Al contrario, i giudici affermarono che esiste sì un trattato internazionale di diritti umani che riconosce il diritto alla vita, di modo generale, dal concepimento, firmato dal Messico, e che la nazione è obbligato a compierlo. Questo trattato è giustamente la Convenzione di San José di Costa Rica. Qui abbiamo un rapporto che spiega questo punti con molti altri dettagli [9]. 4. IL NUMERO DI ABORTI REALIZZATI AUMENTANO DOPO LA LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO. Salvo poche eccezioni, questo è un fenomeno che accade nella grande maggioranza dei paesi del mondo dove l'aborto cessa di essere delitto. Il numero di aborti è cresciuto costantemente, dopo la legalizzazione, a Cuba, in Russia, in Giappone, negli Stati nUniti, in Francia, in Spagna, in Australia, in Nuova Zelanda, in Canadà, in India, nel Portogallo, nel Regno Unito, nel Distretto Federale del Messico, tra altri. Il 15 novembre 2011, in questa Commissione, il Senatore Solari domandò al Dottor Briozzo come lui poteva dire che quando si legalizza l'aborto il suo numero diminuisce e che questo è un fenomeno osservato in tutti i paesi del mondo. Il senatore hà menzionato, oltre a questo, che il nostro ex-presidente, il Dottor Tabaré Vasquez, nel suo veto al progetto [che intendeva legalizzare l'aborto] precedente, aveva detto che dopo la depenalizzazione il numero dei aborti aumentavano straordinariamente, citando il caso degli Stati Uniti e della Spagna. Il Dottor Briozzo, nonostante aver detto possedere dati sul tema di tutti i paesi, non rispose alla domanda, non presentò i suoi propri dati per provare il contrario, né per gli Stati Uniti, nemmeno per la Spagna, e si è limitato a commentare che Tabaré Vasquez, quando fece tali affermazioni, non aveva menzionato da dove aveva ottenuto i suoi dati [1]. Per schiarire questo tema, spieghiamo che le fonti dei dati del veto di Tabaré Vasquez sono, non più non meno che i propri dati ufficiali dei servizi salute dei paesi dove l'aborto fu legalizzato. Sono fonti che non dovrebbero essere ignorati da nessuno che affermi possedere riferenze sicure di che in tutti i paesi del mondo dove si è legalizzato l'aborto il suo numero è diminuito. Un'esempio sono i dati dei servizi salute degli Stati Uniti che affermano che il 1970 il numero di aborti praticati nel paese furono circa 200 mila, il 1976 un milione, il 1979 un milione e trecento mila, e che attualmente sono 800 mila [2]. Un'altro esempio sono i dati dei servizi salute della Spagna, che mostrano che il numero di aborti è cresciuto di 400 aborti nel 1986 a 17 mila aborti nel 1987, a 77 mila aborti nel 2002, e che continuano in aumento [3]. La BBC di Londra dice chiaramente: "Il numero di aborti è cresciuto continuamente nel Regno Unito da quando fu legalizzato 40 anni fà. Furono 22 mila aborti legali nel 1968 contro 194 mila nel 2006, con un aumento di 4% in paragone con il 2005" [4]. Come il Dottor Briozzo hà potuto ignorare questi numeri? Semplicemente perché tutti sanno che ci sono interessi di grandI Fondazioni internazionale che promuovono l'impiantazione dell'aborto in tutto il mondo. In tutti i paesi dove si tenta legalizzare l'aborto si ripete sempre lo stesso, della stessa forma. Il mondo attuale dispone di dati sufficientemente chiari per sapere che quando si depenalizza l'aborto il suo numero aumenta. Quel che accade è che questo nuovamente è una semplice strategia internazionale, utilizzata quando si vuole convincere un paese a legalizzare l'aborto. 5. ESISTONO DIETRO ALL'ABORTO PRESSIONI INTERNAZIONALI. Oggi pochissime sono le persone che sconoscono l'esistenza di interessi internazionali per imporre l'aborto ai paesi. Dietro queste pressioni esistono fondazioni internazionali come le organizzazioni Rockefeller, la Fondazione Ford, la Fondazione MacArthur e molte altre [10]. Tutto questo sforzo si iniziò il 1952 quando John Rockefeller III fondò, insieme con il professore Kingsley Davis, della Università della California, un'organizzazione chiamata Population Council. Quest'organizzazione finanziò studi demografici nei cinque continenti e programmi di pianificazione familiare nei paesi in via di sviluppo. Negli anni 60 passò a promuovere un lobby politico al governo americano perché questo riconoscesse la crescita popolazionale mondiale come un problema di sicurezza interna degli Stati nUniti [11]. Come frutto di questo lobby fu redatto il famoso Rapporto Kissinger che affermava che "certi fatto devono essere considerati: nessun paese hà ridotto la crescita della sua popolazione senza ricorrere all'aborto" [12]. Si approvò anche il Titolo X (Programmi Relazionati alla Crescita Popolazionale) [13] che hà avuto come risultato la contrattazione, da parte della USAID [United States Agency for International Development] del Dottor Ravenholt, per dirigere il suo ufficio popolazionale. Quest'ufficio, tra il 1968 e la metà degli anni 70, spese mille e settecento milioni di dollari per distribuire centinaia di migliaia di apparecchi per la pratica dell'aborto, legali e clandestini, per diffondere la sterilizzazione forzata e la contraccezione. Fu lo stesso Dottor Ravenholt che dichiarò che attraverso il suo lavoro sarebbe stato riuscito a impedire, in una decada, la nascita di un miliardo di esseri umani, e che lui e i suoi funzionari erano in grado di ridurre sostanzialmente i numeri della crescita popolazionale di qualsiasi paesi del mondo in cinque anni attraverso la contraccezione e in appena due anni attraverso dell'aborto [14] [15] [16] [17]. Dopo gli anni 79, il lavoro dell'USAID fu continuato dall'iniziativa privata attraverso un'organizzazione fondata dalla propria USAID, conosciuta come IPAS, che promuove tanto l'aborto legale come il clandestino. È Frances Kissling, la presidente della organizzazione non governativa Cattoliche per il Diritto a Decidere, e scrittrice del prologo di Iniziative Sanitarie in Uruguai, chi spiega come la sua organizzazione fu fortemente finanziata dalla Fondazione Ford e come essa hà lavorato durante mesi in Messico, a servizio dell'IPAS, per creare e organizzare cliniche di aborto clandestino nel Distretto Federale [18]. Tutto questo sforzo, però, non fù sufficiente poter diminuire la crescita popolazionale a zero, che sarebbe ciò che si pretendeva. L'unica maniera, secondo Kingsley Davis, di ottenere la crescita zero, sarebbe attraverso cambiamenti drastici nella struttura sociale, cambiamenti che facessero con che le coppie non volessero più avere figli. Kingsley Davis spiegò che "cambiamenti sufficientemente fondamentali per affettare la motivazione di avere figli sarebbero cambiamenti nella struttura della famiglia, nel ruolo delle donne e nelle norme sessuali" [19]. La Fondazione Ford, appoggiandosi su questi concetti, creò nel 1990 il termine "diritti riproduttivi" e presentò un rapporto per poterli introdurre nella società, nel quale si affermava che "la riconoscenza e il rispetto ai diritti riproduttivi, con i quali l'aborto hà un rapporto diretto, è uno dei obiettivi stabiliti da questo programma" [20]. Questo si vede riflesso nel nostro paese chiaramente attraverso dei risultati del censo che viene eseguito. Da qualche anno il nostro presidente mostra una preoccupazione costante per la poca quantità di abitanti che esiste in Uruguai, sapendo che questo è un fattore di sviluppo molto importante per qualsiasi paese del mondo, come hà menzionato in una intervista nella Radio El Espectador alla Signora Margarita Varela. Non esistono motivi di peso per portare avanti questo progetto, che apre le porte per noi continuare a perdere uruguaiane e uruguaiani, che ci impoverisce come società e che fà insostenevole la previdenza sociale e il futuro sistema di pensioni del nostro paese. E con maggior ragione quando gli interessi che si muovono dietro tutto ciò sono il controllo della crescita demografica dei paesi, principalmente quelli che sono in via di sviluppo, per far sì che i monopoli possano conservare il controllo e il potere economico nel mondo, anche se questo significhi la contraccezione e l'aborto. Così non sarebbe possibile raggiungere un mercato interno più forte e potremmo essere privi per più tempo dello sviluppo tecnologico senza necessità di ridistribuire o fattori che generano ricchezza. Il problema demografico rappresenta, in realtà, una delle più recenti contraddizioni del capitalismo moderno. Furono i partiti di sinistra quelli che cominciarono a denunciare le contraddizioni del capitalismo subito dopo la Rivoluzione Francese, quando l'industrializzazione si diffuse per l'Europa Centrale. I grandi empresari che possedevano i complessi industriali, nella sua cerca sfrenata di lucri ancora più elevati, passarono a opprimere i lavoratori e questo provocò il sorgimento di una nuova classe operaia che si faceva sempre più povera mentre i padroni dei mezzi di produzione si facevano sempre più ricchi, il che si aggravò quando gli empresari più prosperi dovettero unirsi al sistema bancario per finanziare la crescita dei suoi investimenti, creando grandi monopoli internazionali che passarono a servirsi dello Stato per creare un'imperialismo economico internazionale dove alcune nazioni, controllate da questi monopoli finanziari, dominavano altre nazioni. I guadagni ottenuti da questi gruppi di potere potrebbero entrare in una situazione complicata perché nei paesi del primo mondo, come erano chiamati, la crescita popolazionale cominciò a retrocedere e a stabilizarsi, mentre che nei paesi in via di sviluppo la crescita popolazionale era ogni volta più significativa. Quando fu necessario pensare in soluzioni si crearono allora le diverse forme di controllo popolazionale. Ciò che è causa di perplessità è che dovrebbe essere la sinistra chi, conoscendo e capendo la vera portata di questi temi, e conoscendo lo sforzo internazionale gigantesco promosso dalla fondazione che rappresentano gli interessi dei monopoli finanziari e no giustamente quelli delle donne, donn e che sono anche vittime innocenti di questo ingranaggio dell'aborto, non soltanto quelli che sono madri, come anche quelli che sono nel seno materno, non si ponga a denunciare questa situazione, ma, molto al contrario, siano i suoi propri legislatori quelli che promuovono queste iniziative. Non c'è spiegazione come può il Dottor Aníbal Faúndes, membro del Population Council delle organizzazioni Rockefeller, e la Signora Francis Kissling, che lavorò per l'IPAS, scrivere i prologhi di Iniziative Sanitarie. Dobbiamo velare per gli interessi degli uruguaiani, per gli interessi del popolo latino americano e non lasciarci condurre per interessi estranei a noi. Esiste vita che comincia nel concepimento e l'aborto rappresenta una violazione dei diritti umani. Il progetto di legge proposto discrimina il padre del bambino generato perché neanche è menzionato nel progetto, violando l'articolo 41 della nostra Costituzione. Peggio ancora, il progetto discrimina e ammazza questo nuovo essere umano, uruguaiano o uruguaiana, che dovrebbe nascere, principalmente se abbia qualche malformazione. Il vero progressismo e la responsabilità sociale, ultimamente tanto menzionati, consistono nel proteggere a tutti i nostri abitanti, a tutti i nostri cittadini, come lo riconosce e lo ratifica il Trattato di San José di Costa Rica. Come voi bene lo sapete, avete la Chiesa Cattolica per promuovere la dignità di ogni essere umano, così come anche noi, stimati senatori, ci fidiamo a voi per bocciare totalmente questo progetto di legge. Senz'altro, vi ringraziamo la vostra attenzione. NOTE [1] Versión taquigráfica de la sesión del día 15 de noviembre de 2011: http://www0.parlamento.gub.uy/distribuidos/AccesoDistribuidos.asp? Url=/distribuidos/caratulas/senado/s2011 1137.htm [2] Abortion Surveillance United States, 1998: http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/ss5103a1.htm [3] Número de abortos en España desde que se despenalizó Datos oficiales del Ministerio de Sanidad y Consumo: http://www.unidosporlavida.org/...%20DE%20ABORTOS%20EN%20ESPA%D1A%20DESDE%20QUE %20S E%20DESPENALIZ%D3.htm [4] BBC News Health - Abortion numbers increase again: http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/6765953.stm [5] Acoso y derribo a la vida, la alucinante apuesta de la ONU por el aborto en America Latina: http://www.hazteoir.org/documentos/informe_aborto_iberoamerica.pdf [6] Contextualização da Defesa da Vida no Brasil - Como foi planejada a introdução da cultura da morte no país: http://www.votopelavida.com/defesavidabrasil.pdf [7] Piden llamar a diputados para no aprobar aborto en Argentina hasta noveno mes: http://www.aciprensa.com/noticia.php?n=35163 [8] Acoso y derribo a la vida, la alucinante apuesta de la ONU por el aborto en America Latina: http://www.hazteoir.org/documentos/informe_aborto_iberoamerica.pdf [9] Suprema Corte de Justicia de mexico Reconoce el derecho a la Vida - 26-29 septiembre 2011: texto distribuido a la Comision de Salud del Senado Uruguayo. [10] Matthew Connelly: Fatal Misconception, the Struggle to Control Eorld Population. Harvard University Press. 2008. [11] John Ensor Harr and Peter J. Johnson: The Rockefeller Century. Charles Scribner's Sons, New York, 1988. John Ensor Harr and Peter J. Johnson: The Rockefeller Conscience. Charles Scribner's Sons, New York, 1991. [12] National Security Study Memorandum 200 (NSSM 200) - April 1974: http://www.populationsecurity. org/28-APP2.html [13] Donald T. Critchlow: Intended Consequences - Birth Control, Abortion, and the Federal Government in Modern America. Oxford University Press, 1999. [14] World Population Crisis - Challenge and Resolution of the Global Humanosis Pandemic: http://www.ravenholt.com [15] USAID Population Program Progress - 1976: http://www.ravenholt.com/population/usaid.population.zip [16] Overseas Use of Surgical Laparoscopy: http://www.ravenholt.com/population/overseas.use.zip [17] Use of Surgical Laparoscopy for Fertility Management Overseas: http://www.ravenholt.com/population/laparosc.zip [18] Population and Reproductive Health Oral History Project - Francis Kissling: http://www.smith.edu/library/libs/ssc/prh/transcripts/kissling-trans.pdf [19] Kingsley Davis: Population Policy, will current programs succeed? Science, New Series, vol. 158, Issue 3802, November 10, 1967: 730-739. [20]Ford Foundation: Reproductive Health, a Strategy for the 1990s: http://www.votopelavida.com/fordfoundation1990.pdf ============================================ 7. POSTA ELETTRONICA DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAI. ============================================ CONFERENCIA EPISCOPAL DE URUGUAY [email protected] DIÓCESIS DE SALTO, OBISPO MONS. PABLO JAIME GALIMBERTI DI VIETRI [email protected] DIÓCESIS DE TACUAREMBÓ, OBISPO MONS. JULIO CÉSAR BONINO BONINO recepció[email protected]; [email protected]; [email protected] ; DIÓCESIS DE MELO, OBISPO MONS. HERIBERTO BODEANT [email protected]; [email protected]; [email protected] ; DIÓCESIS DE MINAS, OBISPO MONS. JAIME RAFAEL FUENTES MARTÍN [email protected] DIÓCESIS DE MALDONADO, OBISPO MONS. RODOLFO WIRZ [email protected] CANELONES, OBISPO MONS. ALBERTO SANGUINETTI MONTERO cancillerí[email protected]; [email protected]; DIÓCESIS DE FLORIDA, OBISPO MONS. MARTÍN PÉREZ SCREMINI [email protected], [email protected]; ARQUIDIÓCESIS DE MONTEVIDEO, OBISPO MONS. NICOLAS DOMINGO COTUGNO FANIZZI [email protected]; [email protected]; [email protected] ; DIÓCESIS DE SAN JOSE DE MAYO, OBISPO MONS. 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