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Leggi in seguito: 1. CHE STA` ACCADENDO: IN UNA SEDUTA
Leggi in seguito:
1. CHE STA' ACCADENDO: IN UNA SEDUTA
STRAORDINARIA, NELLA SETTIMANA TRA IL
NATALE E CAPODANNO, IL SENATO URUGUAIO
HÀ APPROVATO L'ABORTO, VIRTUALMENTE
DURANTE TUTTA LA GRAVIDANZA.
2. I PARTITI DI SINISTRA IN LATINO
AMERICA.
3. IL TRATTATO INTER AMERICANO DI
DIRITTI UMANI.
4. L'INTERVENTO DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE DELL'URUGUAY.
5. COSA FARE.
6. DOCUMENTO PRESENTATO DALLA
CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAY
NELLA COMMISSIONE DI SALUTE DEL SENATO
IL 29 NOVEMBRE 2011.
7. POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI
DELL'URUGUAY.
============================================
1. CHE STA' ACCADENDO: IN UNA SEDUTA
STRAORDINARIA, NELLA SETTIMANA TRA IL
NATALE E CAPODANNO, IL SENATO
URUGUAIANO HÀ APPROVATO L'ABORTO,
VIRTUALMENTE DURANTE TUTTA LA
GRAVIDANZA.
============================================
In una votazione straordinaria, avvenuta a tutta fretta il 27
dicembre 2011, nella settimana di Natale, quando tutta la
popolazione festeggiava il Natale e Capodanno, tra i protesti di vari
legislatori, così del partito del governo come dell'opposizione, il
partito di sinistra Frente Amplio, che possiede la maggioranza dei
posti nel Senato nazionale, hà convocato una seduta per approvare con
17 voti contro 14 una legge che depenalizza l'aborto virtualmente
durante tutti i nove mesi della gravidanza.
Il progetto di legge originale diceva nel suo primo articolo che
l'aborto sarebbe un diritto durante i primi tre mesi della gravidanza,
ma il decimo quinto e ultimo articolo del medesimo progetto revocava gli
articoli del Codice Penale che punivano tutti i tipi di aborto, di
modo che qualsiasi aborto, praticato in qualsiasi epoca della
gravidanza, e non appena durante i primi tre mesi, cesserebbe di
essere delitto in qualsiasi circostanza, dal concepimento fino al
momento della nascita, anche se la legge sembrasse affermare che
l'aborto sarebbe un diritto appena durante i primi tre mesi.
Sotto l'orientamento degli organi di sorveglianza dei Trattati di
Diritti Umani dell'ONU, questa strategia già era stata provata
senza successo in Brasile nel 2005 e dopo nella fine del 2011
in Argentina. L'idea consiste giustamente presentare un progetto di
legge che pare dire una cosa mentre in realtà si approva un'altra.
Nonostante tutte le evidenze in contrario, gli legislatori del Frente
Amplio, così come quelli del Brasile e dell'Argentina, negarono
ripetutamente che avessero l'intenzione di legalizzare l'aborto
durante tutta la gravidanza. Però, davanti alle ripetute denunzie
della Conferenza Episcopale dell'Uruguai e di altri organizzazioni non
governative che lavorano a favore della vita, si è dovuto cambiare
il testo del progetto, che passò a stabilire che l'aborto sarà un
diritto durante i primi tre mesi della gravidanza e, nei mesi
restanti, sarà punito con pene alternative alla carcere, ma che il
proprio progetto di legge si rifiutò a definire quali sarebbero. La
maggioranza del Frente Amplio hà voluto con ciò approvare il
progetto immediatamente e lasciare per fare la regolamentazione che
definirebbe quale saranno le supposte "pene" alternative all'aborto
durante gli ultimi sei mesi della gravidanza appena dopo che la legge
fosse completamente approvata.
Come l'agenda internazionale che è dietro questo progetto, spinta da
grandi fondazioni, rete internazionali di organizzazioni non governative e
dalla propria ONU, che è oggi uno dei principali promotori
dell'inesistente diritto all'aborto, consiste giustamente nel non
riconoscere la personalità giuridica e il diritto alla vita prima della
nascita, revocando tutte le penalità all'aborto in qualsiasi epoca
della gravidanza e trasformando la pratica in un problema di sanità
pubblica che dovrà essere deciso liberamente dalla donna gravida, ciò
che è successo fu che si è cambiato qualcosa per il suo equivalente:
il Frente Amplio con l'appoggio delle grandi Fondazioni
Internazionali e delle centinaia di organizzazioni non governative che
lavorano per promuovere la totale liberalizzazione dell'aborto,
regolamenterà posteriormente la legge in tal modo che nessuno sia
veramente impedito di abortire in qualsiasi epoca della gravidanza, dal
concepimento fino al momento della nascita.
Il progetto, già approvato dal Senato, tornerà a essere nuovamente
votato dalla Camera dei Deputati il marzo 2012, dove mancano tre
voti per che il Frente Amplio abbia la maggioranza parlamentare. Se
approvato dalla Camera dei Deputati, questo infame progetto
diventerà legge. L'attuale presidente della Repubblica, José
Mujica, già hà dichiarato che non vieterà la legge.
Così come il Partito dei Lavoratori in Brasile, il Frente Amplio
anche si è impegnato a priorizzare, nel suo programma di governo
approvato il 2008 nel Vº Congresso Straordinario Zelmar
Michelini, a depenalizzare l'aborto nell'Uruguai. Questa
affermazione può essere verificata nelle pagine 67, 74 e 75 del
Vº Congresso Straordinario Zelmar Michelini del Frente Amplio:
"IL PROSSIMO GOVERNO PROGRESSISTA
DOVRÀ CONSOLIDARE E APPROFONDIRE LE
RIFORME INIZIATE NELLA SUA PRIMA
AMMINISTRAZIONE. TRA I TEMI
PROGRAMMATICI A SVILUPPARE, SARANNO
PRIORIZZATI LE POLITICHE NEL CAMPO DEI
DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI,
INCLUDENDO LA DEPENALIZZAZIONE
DELL'ABORTO".
http://www.frenteamplio.org.uy/files/Programa%202010-2015_1.pdf
Questa è stata la politica di tutti i partiti di sinistra nel nostro
continente.
Procedendo in questo modo, tali partiti tradiscono le loro proprie
ideologie e seguono, invece, le direttive di un'agenda internazionale
molto ben conosciuta, tracciata dall'ONU e da Fondazioni
Internazionali che lavorano in questo senso dagli anni 50 del secolo
XX. Questa agenda non hà per obiettivo la promozione delle donne,
ma la riduzione della crescita demografica, principalmente nei paesi in
via di sviluppo. Si tratta in ultima analisi di un'imperialismo
demografico che pretende impedire la crescita del mercato interno dei
paesi in via di sviluppo per non minacciare il monopolio del controllo
dell'economia mondiale, cosa che, da parte dei partiti di sinistra,
dovrebbe essere oggetto di denuncia e no di un vergognoso progetto
mutuo.
I partiti di sinistra, invece di favorire la crescita demografica
moderata che è, riconosciutamente, uno dei principali fattori di
sviluppo economico per i paesi in via di sviluppo, stanno a promuovere
invece la crescita demografica negativa, che è giustamente la agenda
dell'imperialismo capitalista che questi stessi partiti un giorno
avevano giurato di combattere.
Questa denuncia, ripetuta costantemente dai gruppi in favore della
vita in tutto il mondo e esposta con dettagli in innumerevoli
pubblicazioni scientifiche, ora è stata coraggiosamente presentata
dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai in una udienza pubblica
avvenuta il 29 novembre 2011 nel Senato Uruguaiano, mentre si
discuteva l'approvazione dell'aborto. La Conferenza Episcopale non
soltanto fece una lunga denuncia, ma anche hà aggiunto alla medesima
una estesa documentazione bibliografica.
Il testo della presentazione fu anche disponibilizzato nel sito della
Conferenza Episcopale e, alcuni giorni dopo, pubblicata e
distribuita dal giornale ufficiale dell'Arcidiocesi di Montevideo,
in tutte le parrocchie della capitale.
L'APPROVAZIONE DELL'ABORTO IN URUGUAI
È APPENA L'INIZIO DI UN PROCESSO
PROPOSITALMENTE ARCHITETTATO DA
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PER
INTRODURRE LA CULTURA DELLA MORTE IN
TUTTA LATINO AMERICA.
ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTI PER
IMPEDIRE L'INTRODUZIONE DI QUESTO
GENOCIDIO NEL NOSTRO CONTINENTE.
In questo momento il Congresso uruguaiano è in vacanze fino
all'inizio di marzo. Abbiamo bisogno che leggi con attenzione questo
messaggio per sapere esattamente cosa stà accadendo e divulgare i fatti
a tutte le persone che stanno nel tuo listaggio di posta elettronica.
Questo messaggio, anche se grande, descrive appena riassuntivamente i
fatti avvenuti e contiene il testo completo della denuncia presentata
dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai al Senato.
È LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA RECENTE
CHE UNA CONFERENZA EPISCOPALE SI
MANIFESTA DI UN MODO COSÌ CHIARO E
DOCUMENTATO SULLA QUESTIONE DELLA
DIFESA DELLA VITA.
ABBIAMO BISOGNO, IN QUESTO MOMENTO,
CHE SCRIVETE UN MESSAGGIO DI APPOGGIO
AI VESCOVI DELL'URUGUAI, CHE
AFFRONTERANNO NUOVAMENTE, IL MARZO, LA
BATTAGLIA CONTRO L'INTRODUZIONE DELLA
CULTURA DELLA MORTE NEL SUO PAESE E NEL
NOSTRO CONTINENTE.
LA POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI
DELL'URUGUAI È ALLA FINE DI QUESTO
MESSAGGIO.
PUOI SCRIVERE IN ITALIANO E SARAI BENE
RICEVUTO E CAPITO.
I VESCOVI DELL'URUGUAI CAPISCONO BENE
L'ITALIANO E VARI DI LORO SONO
DISCENDENTI D'ITALIANI. L'ARCIVESCOVO
DI MONTEVIDEO È ITALIANO DELLA
PROVINCIA DI MILANO E ERA GIÀ AVVIATO
AGLI STUDI ECCLESIASTICI IN ITALIA
PRIMA DI VENIRE COMO MISSIONARIO IN
URUGUAI.
http://www.arquidiocesis.net/index.php?seccion=arzobispo
============================================
2. I PARTITI DI SINISTRA IN LATINO
AMERICA E L'ABORTO.
============================================
Il Partito del Frente Amplio in Uruguai già ha tentato
innumerevoli volte legalizzare l'aborto nel paese. Furono presentati
e bocciati progetti di questo tema negli anni di 1986, 1991,
1993, 1998, 2002 e 2006. L'opinione pubblica hà
seguito in un crescente il discorso partidario fino al 2005, quando
è cominciato a registrarsi in Uruguai una diminuzione costante
all'approvazione all'aborto in Uruguai.
Nell'anno di 2008, per poter ripetere il tentativo per la settima
volta ed con più forza, il Vº Congresso Zelmar Michelini del
Partito del Frente Amplio decise di includere la
"DEPENALIZZAZIONE ALL'ABORTO" come priorità
dell'attuale programma di governo, che è quello oggi in esercizio
sotto la presidenza di José Mujica.
L'obiettivo di "DEPENALIZZARE L'ABORTO",
incluso nel programma di governo dal partito, deve essere letto,
tenendo in conto ciò che si tenta fare in altri paesi del Latino
America, come equivalente a "REVOCARE TUTTE LE
PENE A QUALSIASI TIPO DI ABORTO". È per
questo che in Brasile il presidente Lula insisteva così
frequentemente che l'aborto era un problema di sanità pubblica. Il
presidente, e le agenzie che lo ripetono costantemente in tutto il
mondo, vogliono fare intendere con questo linguaggio che l'aborto
dovrà essere un problema a essere trattato liberamente solo tra il
medico e la donna, senza che ci sia nessuna penalità legale per nessun
tipo di aborto, in nessun momento della gravidanza.
Vedi il testo ufficiale nelle pagine 67, 74 e 75 del Vº
Congresso Straordinario Zelmar Michelini:
"IL PROSSIMO GOVERNO PROGRESSISTA
DOVRÀ CONSOLIDARE E APPROFONDIRE LE
RIFORME INIZIATE NELLA SUA PRIMA
AMMINISTRAZIONE. TRA I TEMI
PROGRAMMATICI A SVILUPPARE, SARANNO
PRIORIZZATI LE POLITICHE NEL CAMPO DEI
DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI,
INCLUDENDO LA DEPENALIZZAZIONE
DELL'ABORTO".
http://www.frenteamplio.org.uy/files/Programa%202010-2015_1.pdf
Il progetto di legge, elaborato seguendo le direttive del programma
del Frente Amplio stabilito nel 2008, fu presentato nella
Commissione Salute del Senato il luglio 2011.
http://www0.parlamento.gub.uy/sesiones/AccesoSesiones.asp?
Url=/sesiones/diarios/senado/html/20110601s0017.htm
L'esposizione di motivi del progetto afferma chiaramente che non deve
esistere qualsiasi tipo di pena per qualsiasi tipo di aborto, e non
solamente per i tre primi mesi della gravidanza:
"LA LEGGE GIÀ ESISTENTE DI DIFESA DEL
DIRITTO ALLA SALUTE SESSUALE E
RIPRODUTTIVA HÀ TORNATO INVALIDE,
DALLA SUA APPROVAZIONE, LE PENALITÀ
ALLA DONNA CHE ABORTA. TALI LEGGI,
GIACCHÉ GARANTISCONO IL COMPLETO
ESERCIZIO DEI DIRITTI RIPRODUTTIVI
DELLA POPOLAZIONE, ANCHE SE NON
INCLUDONO ESPRESSAMENTE LA
DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO,
REVOCANO NEL SUO ARTICOLO FINALE TUTTE
LE NORMATIVE CHE POSSONO ESSERE
CONTRARIE A CIÒ CHE IN ESSI SI
STABILISCE. IN QUESTO PROGETTO,
SEGUENDO QUESTA TEORIA, SOSTENIAMO CHE
CIÒ CHE È PREVISTO NEL CODICE PENALE
SULLE PENE ALLA DONNA CHE ABORTA, ABBIA
PERDUTO IL SUO VALORE GIURIDICO DOPO IL
DICEMBRE 2008, UN SISTEMA MOLTO
REPRESSIVO, QUASI REAZIONARIO".
http://www0.parlamento.gub.uy/sesiones/AccesoSesiones.asp?
Url=/sesiones/diarios/senado/html/20110601s0017.htm
Il progetto afferma, nel suo articolo primo, il diritto all'aborto
durante le prime dodici settimane della gravidanza:
ARTICOLO 1º. TUTTE LE DONNE MAGGIORI DI
ETÀ HANNO DIRITTO ALL'INTERRUZIONE
VOLONTARIA DELLA SUA GRAVIDANZA
DURANTE LE PRIME DODICI SETTIMANE
DELLA GRAVIDANZA.
http://www0.parlamento.gub.uy/sesiones/AccesoSesiones.asp?
Url=/sesiones/diarios/senado/html/20110601s0017.htm
Però questa affermazione non passa si un modo di ingannare il popolo e
i propri legislatori, facendoli pensare erroneamente che la legge
solamente permetterebbe l'aborto durante le dodici prime settimane.
Infatti, nell'articolo 15 con che finisce la stessa legge, si
revocano tutti gli articoli del Codice Penale che penalizzano
qualsiasi tipo di aborto, facendo con che l'aborto diventi,
effettivamente, totalmente libero durante tutti i nove mesi della
gravidanza:
ARTICOLO 15º. SI REVOCANO GLI ARTICOLI
325, 325 BIS E 328 DEL CODICE PENALE.
Il progetto cominciò a essere discusso il novembre 2011 nella
Commissione Salute del Senato. Dovuto alle diverse denunzie sul
contenuto dell'articolo 15, questo fu modificato passando a
stabilire che:
ARTICOLO 16 - L'ARTICOLO 325 DEL CODICE
PENALE SARÀ SOSTITUITO DAL SEGUENTE:
"ARTICOLO 325. LA DONNA CHE PROVOCHI
L'ABORTO O IN ESSO CONSENTA FUORI DEI
LIMITI DI TEMPO STABILITI DALLA LEGGE
SARÀ SANZIONATA CON PENA ALTERNATIVE
ALLA PRIVAZIONE DELLA LIBERTÀ".
Si deve notare che, secondo la nuova redazione, il progetto non hà
voluto stabilire quali sarebbero le pene alternative alla privazione
della libertà per gli aborti realizzati negli ultimi sei mesi della
gravidanza. Il partito vuole approvare il progetto immediatamente e a
qualsiasi costo e solamente dopo di questo regolamentare quali saranno
le tali "pene" alternative.
Ossia, come l'intenzione del progetto fu, fino dall'inizio,
promuovere l'aborto come un diritto e farlo totalmente libero, la
legge sarà regolamentata nel momento più opportuno, o forse mai sarà
regolamentata, di modo a che nessuno sia realmente impedito di abortire
in qualsiasi epoca della gravidanza.
============================================
3. IL TRATTATO INTER AMERICANO DI
DIRITTI UMANI.
============================================
Nessuna nazione dell'America Latina potrebbe legalizzare l'aborto,
una volta che, in virtù del Trattato Inter Americano di Diritti
Umani promulgato a San José della Costa Rica e ratificato da tutti
le nazione dell'America Latina, tutti questi paesi passarono a
RICONOSCERE IL DIRITTO ALLA VITA E ALLA
PERSONALITÀ GIURIDICA DELL'ESSERE
UMANO DAL MOMENTO DEL CONCEPIMENTO.
È IRRILEVANTE, PERCIÒ, DAL PUNTO DI
VISTA GIURIDICO, DISCUTERE QUANDO LA
SCIENZA O LA FILOSOFIA AFFERMANO CHE SI
INIZIA LA VITA UMANA, GIACCHÉ TUTTI LE
NAZIONI DELL'AMERICA LATINA HANNO
CONCORDATO, NELL'ORDINE GIURIDICA
INTERNA E NEL DIRITTO INTERNAZIONALE,
in virtù di questo Trattato riconosciuto da tutte le nostre
costituzioni, CHE LA PERSONALITÀ GIURIDICA
SI INIZIA NEL MOMENTO DELLA
FECONDAZIONE.
Le nazioni latino americane sono, per lo tanto, giuridicamente
obbligati, dal diritto internazionale, a riconoscere la personalità
giuridica dell'essere umano dal momento del concepimento e a difendere
la vita come un diritto umano da questo momento. Non è, per
conseguenza, senza ragione che gli unici paesi di maggiore importanza
del continente che fino al momento non hanno voluto ratificare il
trattato furono giustamente anche gli unici dove l'aborto è
legalizzato, cioè, il Canadà e gli Stati Uniti. Cuba non lo hà
firmato perché non fà parte della OEA (Organizzazione degli
Stati Americani). Vedi a questo riguardo:
http://www.cidh.oas.org/Basicos/Portugues/d.Convencao_Americana_Ratif..htm
oppure:
http://www.cidh.oas.org/Basicos/Spanish/Basicos2a.htm
Il Trattato Inter Americano di Diritti Umani fu firmato il
novembre 1969, nella Conferenza Inter Americana di Diritti
Umani dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA =
Organización de los Estados Americanos). DAL 1970,
COMINCIANDO DALLO STATO DI COSTA RICA,
FINO AL 1993, CON LA RATIFICAZIONE
DELLA ISOLA DI DOMINICA, FÙ
PROGRESSIVAMENTE RATIFICATO DA TUTTE
LE NAZIONE LATINO AMERICANI, facendo del nostro
continente il primo a riconoscere la personalità giuridica e il diritto
alla vita dal momento del concepimento.
Costa Rica, Colombia, Haiti, Honduras, Ecuador, Venezuela,
Grenada, Guatemala, Giamaica, Perù, Repubblica Dominicana,
Panama, Nicaragua, Bolivia, Messico, Barbados, Argentina,
Uruguai, Suriname, Paraguai, Cile, Trinidad e Tobago,
Brasile e Dominica, in quest'ordine, tra gli anni di 1970 e
1993, ratificarono che la personalità giuridica dell'essere umano
si inizia nel concepimento e che il diritto alla vita deve essere difeso
anche dal concepimento, lasciando in aperto solamente la possibilità
per qualche pochissime eccezioni, come quando la vita della madre è in
pericolo.
Il Trattato di San José di Costa Rica fu ratificato
dall'Uruguai nel 1985 e questo fatto fu ampiamente invocato,
durante questo stesso anno del 2011, dal Partito del Frente
Amplio per revocare la Legge di Caducità, la legge attraverso la
quale si erano amnistiati i delitti politici del governo militare
durante il periodo della dettatura degli anni 70. Il popolo
uruguaiano fu consultato in un plebiscito e hà deciso in maggioranza
che la Legge di Caducità non avrebbe dovuto essere revocata. Il
Partito del Frente Amplio, che era a favore della revocazione, si
è messo contro il risultato del plebiscito e, anche se contro la
volontà del popolo, hà invocato ripetutamente il Trattato Inter
Americano di Diritti Umani come fondamento per approvare una legge
che revocava la Caducità. Però ora, quando la questione è la
protezione della vita umana nascitura, il Frente Amplio non accetta
più discutere il tema, come se l'essere umano solo avessi
personalità giuridica e diritto alla vita dopo la nascita, e come se
il Trattato Inter Americano dei Diritti Umani, che fino a poche
settimane fà era invocato insistentemente come autorità suprema e
fondamento per revocare la Legge di Caducità, ora non più esistesse
e non fosse incluso nelle disposizioni costituzionali delle nazione che
lo hanno ratificato.
Ecco ciò che dice il Trattato Inter Americano dei Diritti Umani,
e che fà illegale e incostituzionale la legge che si stà approvando:
"ARTICOLO 1 - PER EFFETTI DI QUESTA
CONVENZIONE, PERSONA È QUALSIASI
ESSERE UMANO.
ARTICOLO 3 - TUTTE LE PERSONE HANNO
DIRITTO ALLA RICONOSCENZA DELLA SUA
PERSONALITÀ GIURIDICA.
ARTICOLO 4 - TUTTE LE PERSONE HANNO
DIRITTO AL RISPETTO ALLA LORO VITA.
QUESTO DIRITTO DEVE ESSERE PROTETTO
DALLA LEGGE E, IN GENERALE, DAL MOMENTO
DEL CONCEPIMENTO. NESSUNO PUÒ ESSERE
PRIVATO DELLA VITA ARBITRARIAMENTE".
[Vedi:
http://www.cidh.oas.org/Basicos/Portugues/c.Convencao_Americana.htm
o anche
http://www.cidh.oas.org/Basicos/Spanish/Basicos2.htm]
L'ex presidente uruguaiano Tabaré Vasquez, quando nel 2008
vietò il sesto tentativo promosso dal Frente Amplio di depenalizzare
l'aborto in Uruguai, hà citato principalmente il Trattato Inter
Americano di Diritti Umani per fondamentare il suo veto:
"LA LEGISLAZIONE URUGUAIANA NON PUÒ
SCONOSCERE LA REALTÀ DELL'ESISTENZA
DELLA VITA UMANA DURANTE LA
GRAVIDANZA, COME DI MANIERA EVIDENTE
LO RIVELA LA SCIENZA.
INOLTRE, LA DEPENALIZZAZIONE
DELL'ABORTO AFFETTA L'ORDINE
COSTITUZIONALE E GLI IMPEGNI FIRMATI
DAL NOSTRO PAESE IN TRATTATI
INTERNAZIONALE, TRA ALTRI IL TRATTATO
DI SAN JOSÉ DI COSTA RICA APPROVATO
DALLA LEGGE 15.735 DELL'8 MARZO 1985 E
LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DEL
BAMBINO, APPROVATA DALLA LEGGE 16.137
DI 28 SETTEMBRE 1990.
IL TRATTATO DI SAN JOSÉ DI COSTA RICA,
CHE ORA, COME LEGGE INTERNA
DELL'URUGUAI, È UNA MANIERA DI
AFFERMARE LA SUA ADESIONE ALLA
PROTEZIONE E ALLA VIGENZA DEI DIRITTI
UMANI, CONTIENE DISPOSIZIONI
ESPRESSE, COME IL SUO ARTICOLO 2 E IL
SUO ARTICOLO 4, CHE OBBLIGANO IL NOSTRO
PAESE A PROTEGGERE LA VITA DEL ESSERE
UMANO DAL CONCEPIMENTO.
INOLTRE, GLI CONFERISCONO LO STATUS DI
PERSONA.
ANCHE SE UNA LEGGE PUÒ ESSERE REVOCATA
DA UN'ALTRA LEGGE, NON SUCCEDE LO
STESSO CON I TRATTATI INTERNAZIONALI,
CHE NO POSSONO ESSERE REVOCATI DA UNA
LEGGE POSTERIORE.
SE L'URUGUAI VOLESSE SEGUIRE UNA LINEA
POLITICA DIVERSA A QUELLA CHE
STABILISCE LA CONVENZIONE INTER
AMERICANA DI DIRITTI UMANI, DOVREBBE
IN PRIMO POSTO DENUNCIARE LA
CONVENZIONE MENZIONATA, D'ACCORDO CON
L'ARTICOLO 78 DELLA STESSA
CONVENZIONE.
MONTEVIDEO 14 NOVEMBRE 2008. TABARÉ
VASQUEZ. VETO AL PROGETTO
DELL'ABORTO".
http://archivo.presidencia.gub.uy/_Web/proyectos/2008/11/s511__00001.PDF
Per conseguenza, questo progetto di legge, che già è nella sua
settima tentativo di approvazione, non potrebbe nemmeno essere stato
proposto una sola volta. Anche se approvato, la legge sarà nulla per
disposizioni costituzionali e internazionali.
IL FRENTE AMPLIO STÀ INGANNANDO IL
POPOLO URUGUAIANO E PROMUOVE UNA LEGGE
CHE STABILISCE LA PENA DI MORTE A
INDIVIDUI CHE, PER LA LEGGE,
POSSIEDONO PERSONALITÀ E DIRITTO ALLA
VITA.
============================================
4. L'INTERVENTO DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE URUGUAIANA
============================================
La Commissione Salute del Senato Uruguaiano iniziò i lavori per
l'approvazione del progetto di depenalizzazione dell'aborto l'8
novembre 2011. Furono agendate diverse udienze pubbliche con
personalità e organizzazioni che potrebbero mostrare interesse nel
tema.
Il 29 novembre fu udita la Conferenza Episcopale dell'Uruguai,
che presento un rapporto ampiamente documentato sui vari aspetti del
progetto e una denuncia su come l'aborto è internazionalmente promosso
con l'obiettivo di controllare la crescita popolazionale. Non si
tratta dell'iniziativa di un'uruguaiano o uruguaiana, nemmeno di
alcun politico latino americano. Procede da organizzazione
internazionali di paesi ricchi che vogliono che ci siano meno poveri.
Nonostante la denuncia non essere nuova, questa fù la prima volta che
una Conferenza Episcopale fece una denuncia così chiara e con una
presentazione di prove documentale così completa sulle attività delle
organizzazioni internazionali sulla promozione delle aborto.
Il testo originale conteneva una bibliografia di 20 documenti
pubblici comprovando le denuncia fatte. Ma, inoltre ciò, i
rappresentanti della Conferenza Episcopale di hanno dato il lavoro di
consegnare a ciascuno dei senatori della Commissione Salute, per
immediata consultazione, un'impresso si circa 500 pagine con grande
parte del contenuto della bibliografia menzionata.
Il giorno seguente, però, i periodici uruguaiani non diffusero
niente di ciò. Hanno passato a riprodurre semplicemente le
dichiarazioni dei senatori e dei deputati del Frente Amplio presenti
alla Commissione che si erano sentiti aggrediti dalle denuncia, come
quella di Ernesto Agazzi, Presidente ad hoc della Commissione
Salute del Senato, dicendo che le denunzie era privi di fondamento e
che i senatori discordavano completamente con la esposizione della
Conferenza.
Ecco cosa gli uruguaiani hanno potuto leggere nella mattina del 20
novembre nei principali mezzi do comunicazione del paese:
" 'L'ESPOSIZIONE FU UN VERO
SPROPOSITO',
affermò la senatrice Monica Xavier, la principale autrice del
progetto che depenalizza l'aborto.
"I RAPPRESENTANTI DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE AFFERMARONO NEL PARLAMENTO
CHE ESISTE UN'ORGANIZZAZIONE
INTERNAZIONALE CHE PRESSIONE E
FINANZIA QUESTO TIPO D'INIZIATIVE IN
DIVERSI POSTI DEL MONDO. LA SUA
FINALITÀ SAREBBE CONTROLLARE LA
POPOLAZIONE E DIMINUIRE IL NUMERO DI
PERSONE PER CHE GRUPPI DI POTERE
ECONOMICO POSSANO ATTRAVERSO DEL
MONOPOLIO FINANZIARIO DOMINARE IL
MONDO".
http://www.espectador.com/1v4_contenido.php?id=227500&sts=1
" 'SI TRATTA DI UN VERO SPROPOSITO',
COSÌ HÀ DEFINITO LA SENATRICE MONICA
XAVIER LA PRESENTAZIONE AVVENUTA IERI
DEI RAPPRESENTANTI DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE NELLA COMMISSIONE SALUTE
DELLA CAMERA ALTA.
PER LA CONFERENZA EPISCOPALE,
ESISTEREBBE UN'ORGANIZZAZIONE
INTERNAZIONALE CHE PRESSIONE E
FINANZIA QUESTO TIPO D'INIZIATIVA IN
VARI POSTI DEL MONDO CON L'OBIETTIVO DI
DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE".
http://www.ultimasnoticias.com.uy/Edicion-UN/articulos/prints-2011nov30/act01.html
Il deputato Fernando Amado, presente nella Commissione il giorno
dell'udienza, molto conosciuto in Uruguai per i suoi libri sulla
storia della Massoneria nel paese, afferma alla stampa, e questo la
stampa lo pubblicò, che
"SENZA NESSUNA BASE DOCUMENTALE O
SCIENTIFICA PROBATORIA, CIÒ CHE LA
CONFERENZA EPISCOPALE AFFERMÒ FU CHE
TUTTI QUELLI CHE PROMUOVIAMO PROGETTI
DI DEPENALIZZAZIONE DELL'ABORTO NON LO
FACCIAMO A CAUSA DELLE NOSTRE
INIZIATIVE INDIVIDUALI, MA A CAUSA DI
UNA SPECIE DI COMPLOTTO INTERNAZIONALE
ORGANIZZATO DA MOLTO TEMPO PER
IMPIANTARE L'ABORTO. DIETRO A QUESTO
COMPLOTTO CI SAREBBERO, IN REALTÀ,
FONDAZIONI MOLTO IMPORTANTI E DI
GRANDE POTERE ECONOMICO".
http://www.180.com.uy/articulo/23002_Iglesia-denuncia-financiamiento-internacional-para-despenalizar-elaborto
A principio la Conferenza Episcopale rispose a queste provocazioni
disponibilizando nella prima pagina del suo sito il testo completo della
presentazione che era avvenuta, testo che nessun organo della stampa
aveva pubblicato né commentato. La presentazione può essere letta
nel sito della Conferenza, nell'indirizzo sottostante in spagnolo o
nella fine di questo messaggio in una traduzione all'italiano. È
importante notare nella fina le note bibliografiche che fondamentano
l'esposizione.
http://www.iglesiauruguaya.com/pastoral%20familiar/CNPF_senado2011.pdf
Ma, in vista all'insistenza con che la stampa è passato a diffondere
che la presentazione era priva di fondamenti e che era stata offensiva
ai senatori, quattro giorni dopo, il 2 dicembre 2011,. i tre
vescovi del Consiglio Permanenti della Conferenza Episcopale,
Monsignore Carlo Collazzi, vescovo di Mercedes, Monsignore
Rodolfo Wirz, vescovo di Maldonado e Monsignore Heriberto
Bodeant, vescovo di Melo, che sono, rispettivamente, il
Presidente, il Vice Presidente e il Segretario Generale della
Conferenza Episcopale, in una lettera aperta inviata al Senato, hà
confermato il contenuto della presentazione avvenuta presso la
Commissione Salute, affermando che le denunzie secondo che l'aborto
è promosso da interessi internazionali per controllare la popolazione
non era una posizione personale dei rappresentanti che si erano
presentati al Senato, ma una posizione che già era stata difesa non
solamente dalla Conferenza Episcopale dell'Uruguai come anche dalla
propria Santa Sede:
"LA POSIZIONE DELLA TOTALITÀ DEI
VESCOVI CHE FANNO PARTE DELLA
CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAI, E
D'ACCORDO CON IL MAGISTERO DELLA
CHIESA CATTOLICA IN TUTTO IL MONDO, È
MANIFESTATA NELLA NOSTRA LETTERA
PASTORALE CON MOTIVO DEL BICENTENARIO
DELLA NOSTRA PATRIA, CHE GIÀ AVEVAMO
FATTO ARRIVARE A TUTTI I PARLAMENTARI.
IN QUESTA LETTERA NOI FACCIAMO
RIFERIMENTO ALLE RIPETUTE DENUNZIE DAL
PAPA GIOVANNI PAOLO II SULLA
'DIFFUSIONE INTERNAZIONALE DI UNA
CULTURA DELLA MORTE, PROMOSSA DA
INTERESSI CHE VOGLIONO CONTROLLARE LA
POPOLAZIONE MONDIALE'.
QUESTE PAROLE SONO DEL PROPRIO PAPA
GIOVANNI PAOLO II NELLA SUA ENCICLICA
EVANGELIUM VITAE DEL 1995.
E, IN SEGUITO, NOI ANCHE AFFERMIAMO:
'NON È SEGRETO PER NESSUNO
L'INVERSIONE CHE ORGANIZZAZIONI
INTERNAZIONALI FANNO DI GRANDISSIME
SOMME DI DENARO PER DIFFONDERE LA SUA
IDEOLOGIA, E CHE CONDIZIONANO L'AIUTO
PER LO SVILUPPO D'ACCORDO CON IL MODO
IN CHE I PAESI SI ADATTANO O NO AI LORO
INTERESSI' ".
http://www.iglesiauruguaya.com/DOCUMENTOS%20CEU/2011/11%2012%2002%20Carta%20a
%20Comision%20Salud%20Senado.pdf
Sei giorni dopo, l'8 dicembre 2011, l'Arcidiocesi di
Montevideo anche fece sua la presentazione della Conferenza
Episcopale al Senato, pubblicando in quattro pagine complete del suo
periodico settimanale, distribuito nei giorni 10 e 11 dicembre in
tutte le parrocchie di Montevideo, il documento completo letto nel
Parlamento che nessun altro periodico nazionale hà osato di
pubblicare. Il documento pubblicato nel settimanario 'Entre Todos'
dell'Arcidiocesi fu in seguito riprodotto, con la stessa
diagrammazione dell'edizione stampata, nel sito dell'Arcidiocesi di
Montevideo, che può essere visto in questo indirizzo:
http://www.arquidiocesis.net/imagenes/quincenario/pdf/10DicFicha.pdf
Nel giorno 13 dicembre l'organizzazione a favore della vita
MADRINAS POR LA VIDA si presentò in udienza nella
Commissione Salute del Senato, dove presentò denunzie somiglianti a
quelle che erano state fatte dalla Conferenza Episcopale il 29
novembre.
http://www0.parlamento.gub.uy/distribuidos/AccesoDistribuidos.asp?
Url=/distribuidos/contenido/senado/s20111198.htm
In questo stesso giorno 13, la Commissione Salute del Senato
decise all'improvviso chiudere in definitivo tutte le udienze
pubbliche, non solo quelle che già erano agendate come anche di
innumerevoli altre organizzazioni che si erano già inscritte per essere
udite. I senatori hanno deciso immediatamente che la votazione del
progetto sarebbe avvenuta il 20 dicembre e, il 16 dicembre,
annunziarono alla stampa che già possedevano tutti i vori necessari per
approvare il progetto nel plenario del del Senato. La votazione, con
il corpo completo dei senatori sarebbe agendata in una seduta
straordinaria del Senato che si riunirebbe nel martedì 27 dicembre
2011, tra il Natale e il Capodanno.
http://www.elpais.com.uy/111216/pnacio-612959/nacional/el-fa-asegura-que-tiene-votos-para-aprobar-leyde-aborto-en-senado/
Vari legislatori, incluso del proprio Frente Amplio, criticarono
apertamente la subita fretta di convocare una plenaria del Senato tra
il Natale e il Capodanno per legalizzare l'aborto in Uruguai:
"IL SENATORE CARLOS BARÁIBAR (DEL
FRENTE AMPLIO) PRESENTÒ NELLA RIUNIONE
DEL CONSIGLIO POLITICO NAZIONALE, IL
MARTEDÌ GIORNO 20, I SUOI DUBBI
SULL'OPPORTUNITÀ' DI VOTARE
L'INIZIATIVA LEGISLATIVA. BARÁIBAR
QUESTIONÒ QUALE SAREBBE L'URGENZA DI
VOTARE PRIMA DELLA FINE DELL'ANNO.
AGGIUNSE CHE ERA 'INOPPORTUNO DAL
PUNTO DI VISTA POLITICO', SECONDO
AFFERMARONO A EL PAÍS FONTI CHE
PARTECIPARONO DELL'INCONTRO".
http://www.elpais.com.uy/111222/pnacio-614191/nacional/aborto-baraibar-dijo-que-no-es-oportuno-votarley/
Il giorno prima della votazione, i senatori Alfredo Solari e Carlos
Moreira divulgarono un documento in che affermavano:
"I SENATORI CHE SOTTOSCRIVONO QUESTO
DOCUMENTO VOGLIONO IN PRIMO POSTO
SCHIARIRE LA LORO DISCORDANZA
SULL'OPPORTUNITÀ DI CONSIDERARE IL
PRESENTE PROGETTO DAL CORPO
LEGISLATIVO DI CHE FANNO PARTE, IN
PIENA EPOCA DI VACANZE, APPENA QUATTRO
GIORNI PRIMA DI CAPODANNO, E PERCHÉ SI
TRATTA DI UN TEMA DI TANTA PROFONDITÀ E
TRASCENDENZA, CON CONNOTAZIONI
D'INDOLE COSÌ DIVERSE E PARTICOLARI,
SCIENTIFICHE, GIURIDICHE, ETICHE E
RELIGIOSE, TRA ALTRE.
È PRECISAMENTE A CAUSA DELLA RILEVANZA
E DELLA NATURA PARTICOLARE DEL TEMA CHE
TRATTEREMO CHE SI DOVREBBE AVERE
POSTERGATO LA SUA CONSIDERAZIONE FINO
AL PROSSIMO ANNO, DI MODO A POTER
RICEVERE NEL SUO DOVUTO TEMPO E FORMA
LE ISTITUZIONI CHE LA PROPRIA
COMMISSIONE GIÀ AVEVA CONVOCATO E LE
DIVERSA ORGANIZZAZIONI SOCIALI CHE
COSÌ LO AVEVANO SOLLECITATO, COME
ASSOCIAZIONI DI PROFESSIONISTI E
EMINENTI GIURISTI CHE SPIEGARONO ALLA
SEGRETERIA DELLA COMMISSIONE LA SUA
IMPOSSIBILITÀ DI COMPARIRE IN DATE
COSÌ SPECIALI E PIENE DI IMPEGNI COME È
IL CASO DEGLI ULTIMI QUINDICI GIORNI DI
DICEMBRE".
http://vamosuruguay.com.uy/descarga/legislatura/Moreira-Solari%2026-12-2011.pdf
La MESA COORDENADORA POR LA VIDA, una delle
molte organizzazione che erano in coda per presentarsi in udienza nella
Commissione Salute, pubblicò un documento dove denunciò
"LA MANCANZA DI TRASPARENZA DEI
LEGISLATORI CHE NON VOGLIONO CHE
ASCOLTINO LA NOSTRA VOCE E VOTANO ALLA
FRETTA LE LEGGI, GIUSTAMENTE NEI
MOMENTI IN CHE LE PERSONE SONO
PREOCCUPATE CON GLI ACQUISTI PER LE
FESTE DI FINE D'ANNO".
http://www.elpais.com.uy/111221/pnacio-613914/nacional/flexibilizan-penas-a-mujeres-que-abortan-conmas-de-12-semanas/
"I LEGISLATORI DEI PARTITI BLANCO E
COLORADO QUESTIONARONO IL FRENTE
AMPLIO CHE INSISTE IN LEGIFERARE ALLA
FRETTA E AFFERMANO CHE IL PROGETTO NON
RICONOSCE I DIRITTI DEI PADRI A OPPORSI
A UN EVENTUALE ABORTO.
'E QUESTO SARÀ VOTATO TRA LA NASCITA DI
CRISTO E IL GIORNO DEGLI INNOCENTI!',
AFFERMÒ IL SENATORE COLORADO ALFREDO
SOLARI"
http://www.ultimasnoticias.com.uy/Edicion-UN/articulos/prints-2011dic21/act12.html
Nel 25 dicembre 2011, la maggioranza dei vescovi dell'Uruguai
tornò a manifestarsi nei suoi messaggi di Natale sulla questione
dell'aborto.
Il vescovo di Minas, Jaime Fuentes, hà chiesto
"CHE LA LUCE DI DIO ARRIVI ALLE
INTELLIGENZE DEI LEGISLATORI DELLA
REPUBBLICA, CHE HANNO LA
RESPONSABILITÀ DI FARLO IN FAVORE DEL
BENE COMUNE DEGLI URUGUAIANI, PERCHÉ
NON COMMETTANO LA TRAGEDIA DI
LEGALIZZARE IL DELITTO DELL'ABORTO.
SONO DECISI A PROMUOVERE LA MORTE DEI
PIÙ INNOCENTI TRA GLI INNOCENTE E LO
FANNO COSCIENTEMENTE".
http://www.elpais.com.uy/111226/pnacio-614866/nacional/obispos-que-luz-de-dios-llegue-a-loslegisladores/
Il vescovo di Salto, Pablo Galimberti, che hà presidito la
Conferenza Episcopale tra il 2004 e il 2006, affermò che
ciò che stà accadendo è un chiaro esempio di
"TOTALITARISMO IDEOLOGICO". Lui avvertì che
"QUANDO PREVALGONO I TOTALITARISMO
IDEOLOGICI, LA VITA UMANA VALE POCO O
NIENTE, LA SCIENZA NON SERVE E LE
DICHIARAZIONI E I TRATTATI DI DIRITTI
UMANI SONO LETTERA MORTA".
http://www.elpais.com.uy/111226/pnacio-614866/nacional/obispos-que-luz-de-dios-llegue-a-loslegisladores/
Il vescovo di Mercedes e attuale presidente della Conferenza
Episcopale, Carlos María Collazzi, osservò, in un video
pubblicato nel sito della Conferenza Episcopale, insieme con i
messaggi degli altri vescovi, che
"SECONDO I DATI DEL CENSO DEL 2011, NEI
DIPARTIMENTI DI SORIANO E COLONIA LA
POPOLAZIONE HÀ DIMINUITO NEGLI ULTIMI
SETTE ANNI. NA NOSTRA TERRA È PIÙ
SPOPOLATA. IL BANCHETTO DELLA VITA
TIENE MENO COMMENSALI".
http://www.elpais.com.uy/111226/pnacio-614866/nacional/obispos-que-luz-de-dios-llegue-a-loslegisladores/
Il lunedì, 26 dicembre, secondo informa il giornale El País,
"UN GRUPPO DI INTEGRANTE DI DIVERSI
ORGANIZZAZIONI SOCIALI CHE LAVORANO
NELLA DIFESA DEI DIRITTI UMANI IN
URUGUAI PRESENTARONO AL SENATO 500
FIRME DI CITTADINI CHIEDENDO CHE LA
VOTAZIONE DEL TEMA FOSSE POSTERGATA
FINO A MARZO. COMPARIRONO FACENDO USO
DEL DIRITTO CONSACRATO NELL'ARTICOLO
30 DELLA COSTITUZIONE".
[L'articolo 30 della Costituzione stabilisce che "TUTTI
GLI ABITANTI POSSIEDONO DIRITTO DI
PETIZIONE DAVANTI A TUTTE E QUALSIASI
AUTORITÀ DELLA REPUBBLICA"].
IL GRUPPO SOLLECITÒ LA POSTERGAZIONE
DELLA VOTAZIONE FINO A CHE TUTTI LE
ORGANIZZAZIONE INVOLUCRATI NEL TEMA
DELLA SALUTE RIPRODUTTIVA POTESSERO
PRONUNZIARSI NELLA COMMISSIONE
SALUTE".
http://www.elpais.com.uy/111227/pnacio-615028/nacional/aborto-presentan-firmas-para-aplazar-votacionen-el-senado/
Tutti questi appelli furono in vano. Nonostante tutti le richieste e
manifestazioni del popolo, delle organizzazioni e anche dei legislatori
del proprio Partito, il Frente Ampio hà annunciato il 26 dicembre
che aveva tutti i voti per approvare il progetto e che la votazione
sarebbe avvenuta in qualsiasi ipotesi. I mezzi di comunicazione
dell'Uruguai, il 26 dicembre, già annunciavano che nel giorno
seguente il progetto sarebbe "APPROVATO", e non appena
votato:
"DOPO DI DECADE DI FRUSTRATE
TENTATIVI",
annunciava El Espectador,
"I PROMOTORI DEL PROGETTO LO
PRESENTERANNO NUOVAMENTE IN CAMERA
ALTA, DOVE SARÀ APPROVATO PER LA
MAGGIORANZA DEL FRENTE AMPLIO.
LA RIDOTTA MAGGIORANZA NECESSARIA
ESIGE CHE STIANO PRESENTI NEL PALAZZO
LEGISLATIVO TUTTI I SENATORI DEL
FRENTE AMPLIO, VARI DEI QUALI GIÀ
AVEVANO INIZIATO I SUOI VIAGGI DI
VACANZE.
PERÒ, SECONDO HÀ INFORMATO A EL
ESPECTADOR UNA FONTE DEL PARTITO,
TUTTI I 16 SENATORI GIÀ CONFERMARONO
CHE SARANNO IN PLENARIO".
http://www.espectador.com/1v4_contenido.php?id=229380&sts=1
Nel martedì, 27 dicembre 2011, la votazione dell'aborto si
estesi dal mezzogiorno fino alle nove e mezza della notte.
Tutti i 31 parlamentari che compongono il Senato erano presenti. I
16 voti del Frente Amplio furono a favore dell'aborto, anche se
alcuni dei senatori si manifestarono contro il progetto, come fù il
caso del Senatore Carlos Baráibar.
L'opposizione, costituita dai partiti Nacional e Colorado, con
appena una unica eccezione, hà votato unanimemente a favore della
vita.
Vari senatori dell'opposizione hanno ripetuto in plenario le stesse
denuncia presentate dalla Conferenza Episcopale il 29 dicembre
2011.
Altri senatori, citando abbondantemente l'ex-presidente Tabaré
Vasquez, menzionarono l'incostituzionalità del progetto,
fondamentandosi nel Trattato Inter Americano di Diritti Umani
incorporato dall'Uruguai al suo sistema costituzionale, che riconosce
la personalità giuridica del nascituro dal concepimento.
Tra tutti meritano una citazione speciale i senatori Carlos Moreira e
Sergio Abreu, ambedue del Partito Nacional, che affermarono
vigorosamente nel plenario del Senato che se la legge viene approvata,
IL PAESE STARÀ VIOLANDO I TRATTATI
INTERNAZIONALI RICONOSCIUTI NELLA SUA
COSTITUZIONE. Il diritto uruguaiano, d'accordo con i
drammatici discorsi di questi senatori, in virtù del Trattato Inter
Americano di Diritti Umani, stabilisce chiaramente che "IL
DIRITTO ALLA VITA COMINCIA DAL MOMENTO
DEL CONCEPIMENTO".
Nell'opposizione solamente il senatore Jorge Saraiva, oggi
appartenente al Partito Nacional, ma che fino a alcuni mesi fà era
nei quadri del Frente Amplio e aveva firmato il progetto quando esso
era appena finito di essere elaborato, votò a favore dell'aborto.
Come risultato finale della votazione ci furono 17 voti a favore
dell'aborto, essendo 16 del Frente Amplio più uno del ex-frente
amplista Jorge Saraiva, e 14 voti a favore della vita, tutti dei
partiti Nacional e Colorado.
Non ci sono stati indecisi, nessun colore grigio. Nonostante i
partiti Colorado e Nacional si fossero uniti in blocco a favore della
vita, erano minoranza nel Senato.
Il Frente Amplio, a cui appartiene la maggioranza dei posti nel
Senato, insieme con gli altri partiti di sinistra del continente,
suppone che l'aborto, CHE È UN'ATTENTATO CONTRO
I DIRITTI UMANI E NON PASSA
DELL'OMICIDIO DEGLI INNOCENTI, è, invece,
un diritto umano. Il Partito è formalmente impegnato con la totale
promozione e liberalizzazione della pratica nel paese.
Il fatto che la legge uruguaiana, così come quella di tutti i paesi
latino americani, riconosca che la personalità giuridica dell'essere
umano si inizia nel concepimento, per i legislatori del Frente
Amplio, non passa di un fatto irrilevante ad essere semplicemente
sconsiderato.
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5. COSA FARE.
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A marzo il progetto sarà nuovamente votato in Camera dei Deputati,
dove la predominanza del Frente Amplio è grande, ma la maggioranza
non è chiara. Se il progetto è approvato in Uruguai, la Cultura
della Morte si estenderà progressivamente a tutto Latino America.
È esattamente questo che si pretende.
Poco tempo fà un rappresentante di uno dei gruppi a favore della vita
in Uruguai si incontrò, casualmente, in un bar, con uno dei più
importanti personaggi della sinistra nel paese. Il caso fu raccontato
con dettagli durante una Conferenza Internazionale, ma come non c'è
la prova documentale del fatto, non si possono citare nomi. Il
rappresentante dei gruppi per la vita, nonostante difendere la vita,
confessò che sempre era stato un profondo ammiratore del personaggio
della sinistra, e approfittò la rara opportunità per domandargli come
lui potesse spiegare che durante la dettatura avessi difeso così
coraggiosamente i diritti umani in Uruguai, incluso a costo di mettere
a rischio la propria vita, e ora lui lottava per la promozione del
diritto di eliminare un così grande numero di vite umane prima della
nascita. Il personaggio, visibilmente irato dalla domanda, risposi:
"LEI NON HÀ CAPITO NULLA. LA
LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO NON
POSSIEDE NESSUNA IMPORTANZA PER IL
PAESE. L'ABORTO È NECESSARIO A LIVELLO
INTERNAZIONALE".
Un fatto somigliante è accaduto anche recentemente in Brasile.
Nel mercoledì, 10 ottobre 2007, si era realizzato nel
Plenario 7 della Camera dei Deputati del Brasile la terza udienza
pubblica per dibattere il progetto di legge, simile a quello ora
presentato in Uruguai, presentato dal governo Lula, che estingueva
totalmente il delitto dell'aborto del Codice Penale, legalizzando la
pratica per qualsiasi caso, per qualsiasi motivo, durante tutti i nove
mesi della gravidanza. Luiz Bassuma, che a quell'epoca era
deputato, questionò fortemente il progetto, e approfittò per fare il
seguente commento, volgendosi al presidente della Camera, reperibile
in audio:
"SIGNOR PRESIDENTE, SONO 16 ANNI CHE
QUESTA CAMERA RESISTE PERCHÉ NON SI
LEGALIZZI L'ABORTO IN BRASILE. MA, NEL
PROGRAMMA TELEVISIVO 'RODA VIVA',
DELLA TV CULTURA, IL NOSTRO MINISTRO
DELLA SALUTE, RECENTEMENTE, FECE UNA
DICHIARAZIONE GRAVE, GRAVISSIMA.
IO HÒ IL NASTRO MAGNETICO REGISTRATO
NEL MIO UFFICIO.
IL MINISTRO DELLA SALUTE, JOSÉ
TEMPORÃO, FÙ DOMANDATO DAI
GIORNALISTI:
'SIGNOR MINISTRO, [SE L'ABORTO VERRÀ
LEGALIZZATO], COME IL BRASILE AVRÀ
CONDIZIONI DI FINANZIARE [UN MILIONE E
MEZZO DI] ABORTI [CHE DICONO CHE SI
FANNO OGNI ANNO] SE NEGLI OSPEDALI
MANCANO STRISCE, SPARADRAPPI E I
BRASILIANI IN MOLTI POSTI NON HANNO
COME FARE NEMMENO UN SEMPLICE ESAME DI
SANGUE?'
LEI SÀ COSA IL MINISTRO RISPOSE, SIGNOR
PRESIDENTE?
'SE IL BRASILE VERRÀ A LEGALIZZARE
L'ABORTO, NON MANCHERANNO PER QUESTO I
RISORSI FINANZIARI INTERNAZIONALI'.
LUI HÀ DETTO QUESTO! IO TENGO IL NASTRO
REGISTRATO. QUESTO È GRAVISSIMO! È
GRAVISSIMO, SIGNOR PRESIDENTE!"
[L'audio del pronunciamento del deputato Luiz Bassuma può essere
ascoltato in questo indirizzo:
http://www.pesquisasedocumentos.com.br/bassumaaudiencia.mp3]
Stiamo affrontando, in un apparente silenzio artificialmente mantenuto
dai mezzi di comunicazione, il più grande attacco già scatenato
contro la dignità della vita umana che già c'è stato nella storia.
Il problema trascende l'Uruguai e il Brasile e rappresenta il
coronamento di inversioni finanziari internazionali strategicamente
pianificati da diverse decade che pretendono imporre l'aborto non solo
all'Uruguai e al Brasile come anche a tutta Latino America e a
tutto il mondo.
PER POTER FRENARE QUESTO GENOCIDIO È
NECESSARIO CHE LA CONOSCENZA DI CIÒ CHE
ACCEDE ARRIVI AL MAGGIOR NUMERO DI
PERSONE POSSIBILE.
Questo messaggio è lungo, ma è necessario capire che la nuova
dettatura che si stà preparando nel nostro continente non si darà per
le armi o per la violenza, ma per la ideologia. Contro l'ideologia
è inutile la forza. È NECESSARIA LA DIFFUSIONE
DEL CONOSCIMENTO.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto per mantenere la democrazia e impedire
lo sviluppo di una nuova forma di dettatura che distruggerà i principi
dei diritti umani e lo stato di diritto. Per favore, legge e studia
questo messaggio. Legge il rapporto presentato dalla Conferenza
Episcopale nel Senato uruguaiano, esamina la bibliografia
presentata, diffondi questo messaggio tra i tuoi amici, organizza un
gruppo di studio per comprendere tutta la estensione di ciò che stà
accadendo.
LA SITUAZIONE È GRAVISSIMA. STIAMO
NELL'IMMINENZA DELL'INTRODUZIONE
DELLA CULTURA DELLA MORTE IN TUTTO IL
NOSTRO CONTINENTE.
CERCHEREMO NELLE PROSSIME SETTIMANE
MANTENERE A TUTTI DI QUESTO LISTAGGIO
INFORMATI SULLO SVILUPPO DEI FATTI.
Chiedo che per il momento che scriviate, ognuno d'iniziativa
propria, un messaggio di incoraggiamento a tutti i vescovi
dell'Uruguai che procedettero, tanto dinanzi alla Chiesa come
dinanzi al mondo, in modo esemplare nella difesa della vita. I
vescovi necessitano del nostro appoggio per restare fermi nelle loro
posizioni. I vescovi sono anche essere umani e solo hanno ricevuto,
fino a questo momento, dalle istanze ufficiali, critiche e accusazioni
per il loro coraggio nella difesa della vita.
LA POSTA ELETTRONICA DEI VESCOVI E
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE
DELL'URUGUAI SI TROVA NELLA FINE DI
QUESTO MESSAGGIO.
Alcuni giorni prima del Natale, il POPULATION
RESEARCH INSTITUTE, che disponibiliza uno dei
principali siti specializzati in questioni popolazionali del mondo,
pubblicò un commento su cosa accadeva in Uruguai. Con visibile
sorpresa, durante la votazione del 27 dicembre, la materia fu
pubblicamente menzionata nel plenario del Parlamento dai senatori che
erano a favore dell'aborto:
"I VESCOVI URUGUAIANI SONO PRESSIONATI
A TACERE, A NON DENUNCIARE.
CHI SI IDENTIFICA COME NEMICO, LI
INSULTANO. CHI SI FÀ PASSARE PER
'CATTOLICO' GLI CHIEDONO DI NON
AFFRONTARE UN PARTITO DI GOVERNO CHE IN
PIENA EPOCA NATALINA NON PUÒ
SPECCHIARE MEGLIO A ERODE.
MA LA DENUNCIA CHE HANNO FATTO I
VESCOVI NON SOLO MOSTRA LA MALATTIA
(L'ABORTO), MA ANCHE MOSTRA LA CAUSA
(LA LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO É
PROMOSSA DA POTENTI INTERESSI
INTERNAZIONALI).
DIBATTERE SENZA QUESTO DATO SIGNIFICA
PERDERE TEMPO SCIOCCAMENTE, SIGNIFICA
DARE UN'ASSEGNO BIANCO AI MANIPOLATORI
DELLE COSCIENZE. TUTTI SAPPIAMO CHE
PER CURARE VERAMENTE È NECESSARIO
ATTACCARE LA CAUSA E QUESTO FU
ESATTAMENTE CIÒ CHE LA CONFERENZA DEI
VESCOVI DELL'URUGUAI HA FATTO.
È NECESSARIO ORA APPOGGIARLI E
FELICITARLI PER IL LORO CORAGGIO".
http://www.lapop.org/index.php/boletines/393-boletin-130-conferencia-episcopal-uruguaya-reitera-queorganizaciones-internacionales-promueven-el-aborto
Ringrazio a tutti per il grandissimo bene che stati aiutando a
promuovere.
ALBERTO R. S. MONTEIRO
============================================
6. DOCUMENTO PRESENTATO DALLA
CONFERENZA EPISCOPALE DELL'URUGUAI
NELLA COMMISSIONE SALUTE DEL SENATO IL
29 NOVEMBRE 2011.
============================================
COMMISSIONE NAZIONALE DI PASTORALE
FAMILIARE NEL SENATO
http://www.iglesiauruguaya.com/pastoral%20familiar/CNPF_senado2011.pdf
Scritto che portarono gli integranti della Commissione Nazionale di
Pastorale Familiare come base del suo intervento nella Commissione
Salute del Senato che li hà ricevuti il 29 novembre 2011.
Buona sera a tutti. Ringraziamo l'opportunità di essere presenti
nella Commissione Salute del Senato, per parlare in nome della
Pastorale della Famiglia e Vita della Conferenza Episcopale
dell'Uruguai, su un tema così importante.
D'inizio vogliamo lasciare presupposto la posizione che la Chiesa
sempre hà sostenuto, di valorizzare la dignità della vita umana dal
momento del concepimento e la famiglia come scuola d'umanità e di
solidarietà. Concetti che oggi sono ratificati dalle scienze
biologiche e sociali. Oggi, tra altri fonti, è la National
Geografic che ci dice: "È nel momento del concepimento quando si
crea il DNA unico di un nuovo essere, una firma umana che non era
esistita mai e mai si ripeterà".
Oggi è la scienza che ci dice che esiste un nuovo essere umano dalla
fecondazione e, perciò, come ogni essere umano membro di questa
società, hà diritti inerenti alla sua persona che meritano essere
rispettati e protetti dalle leggi e dalla società civile. Ora
passeremo a sviluppare basicamente alcuni temi riguardanti a questo
progetto di legge.
1 - QUESTO PROGETTO NON RISPETTA LA
LAICITÀ, NEMMENO LA LIBERTÀ RELIGIOSA
CONSACRATA NELL'ARTICOLO 5º DELLA
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA.
Già nell'esposizione di motivi incorre in una grande contraddizione
dicendo testualmente in un paragrafo: "È saputo che in questo tema
esistono posizioni contrarie che hanno il ,loro fondamento in principi
religiosi diversi, tutti certamente molto rispettabili". E nel
paraffo seguente dice: "la depenalizzazione dell'aborto contempla la
posizione di tutti, riaffermando così la laicità dello Stato
consacrata nell'articolo 5º della Costituzione della Repubblica".
In primo posto non contempla la laicità perché, d'accordo con
indagini realizzate negli ultimi tempi, più della metà degli
uruguaiani è contro la depenalizzare l'aborto. E ora, attraverso lo
Stato, siamo tutti gli uruguaiani e con il FONASA, che con i
nostri risorsi dovremo finanziare gli aborti che si praticherebbero,
anche se questo è contrario alle nostre convinzioni.
E in secondo posto attenta contro le istituzioni e tutte le persone che
fanno parte di loro, come per esempio la Chiesa Cattolica e noi che
pensiamo che l'aborto è la forma più radicale di violenza intra
familiare. Considerando che nel capitolo II articolo 9º
(Obbligatorietà dei Servizi) ci è detto: "Tutti i servizi di
assistenza medica, tanto pubblici come privati abilitati dal Ministero
Salute Pubblica, avranno l'obbligo di realizzare la interruzione
volontaria della gravidanza a quante utenti lo richiedano nelle ipotesi
previste in questa legge, sia in forma diretta o indiretta, per mezzo
della contrattazione di servizi adeguati ... chi sollecita essere
scusato di partecipare di tale atto medico sotto nessuna circostanza
potrà essere oggetto di sanzioni o di atti che affettino il suo
lavoro".
Questo progetto non solo non contempla ciò che dice l'articolo 5º
della Costituzione sulla libertà di idee e credenze di ogni religione
ma, oltre a questo, obbliga e sanziona rigorosamente le persone e le
istituzioni pubbliche e private che pensano diversamente.
È grave perché fa' credere che tutti le credenze sono d'accordo con
quello che è stato scritto, che sono a favore della depenalizzazione
dell'aborto e lo considerano un atto medico, quando evidentemente non
è così.
2 - QUESTO PROGETTO DI LEGGE VUOLE
DEPENALIZZARE L'ABORTO DURANTE I NOVE
MESI DELLA GRAVIDANZA.
La strategia di depenalizzare l'aborto durante i nove mesi della
gravidanza, che si presenta in questo progetto, non è nuova. Già
è stata utilizzata recentemente in Brasile e in Argentina da quelli
che vogliono depenalizzare l'aborto in tutta l'America Latina per
controllare la popolazione.
Mentre i primi articoli del progetto dicono che l'aborto sarebbe
depenalizzato solo fino alla dodicesima settimana, l'articolo 15º,
in questo caso, revoca tutti gli articoli che penalizzano e considerano
l'aborto come un delitto. Inoltre, l'articolo 9º dichiara che
l'aborto è un'atto medico.
Dunque, se l'aborto in se è un atto medico e sono revocati tutti gli
articoli che lo considerano un delitto, l'aborto è un'atto che può
essere praticato in tutti i casi, fino al noveno mese della
gravidanza.
È stato nel secolo XXI che si hà adoperato questa nuova strategia
per legalizzare l'aborto, sviluppata dai tecnici delle Nazioni
Unite. Come tutti sanno, le Nazione Unite, dall'inizio degli
anni 90, si è unita alle grande fondazioni internazionali per
avviare la promozione mondiale dell'aborto. L'iniziativa del lavoro
insieme all'ONU in questo tema è partito dalla Fondazione Ford,
che nel 1990 hà sviluppato un ampio e ambizioso progetto di diritti
riproduttivi, concetto inventato dalla propria Fondazione. Fu essa a
introdurre nel mondo l'ideologia dei diritti riproduttivi come una
nuova strategia per ridurre la crescita popolazionale nelle nazioni.
Le Nazione Unite si state coinvolti in questo progetto il 1994
nella Conferenza Mondiale di Popolazione avvenuta nel Cairo, il
1995 nella Conferenza Mondiale della Donna avvenuta a Pechino e
principalmente il 1996 nella Conferenza di Glen Cove, una
riunione mantenuta in segreto nei primi anni, dove un gruppo di
organizzazioni non governative e le agenzie di diritti umani
dell'ONU si sono impegnati a imporre la legalizzazione dell'aborto
ai paesi che ancora non avessero adottato la pratica [5].
Furono gli specialisti di queste agenzie quelli che nel 2005
orientarono il governo brasiliano a presentare un progetto di legge dove
si diceva, nel suo inizio, che il diritto all'aborto sarebbe
riconosciuto fino al terzo mese della gravidanza, ma nell'ultimo
articolo si revocavano, menzionati appena dal loro numero, tutti gli
articoli del Codice Penale che punivano e definivano l'aborto come un
delitto. In questo modo, se una donna abortire non solo prima della
fine del terzo mese, ma anche nei mesi seguenti della gravidanza,
potrebbe farlo, perché la propria legge penale stabiliva che i suoi
articoli dovrebbero essere interpretati in modo stretto e tutto ciò che
la legge non definisse chiaramente come delitto dovrebbe essere
considerato come diritto del cittadino. In modo generale, per
conseguenza, approvata la legge, mentre il bambino non nascesse, non
ci sarebbe nessuna legge che potesse impedire una madre di ammazzare il
suo figlio nel proprio ventre [6].
La denuncia di questa trappola fu uno dei motivi per il quale il
progetto fu bocciato da 33 voti contro zero nella Commissione
Famiglia in Camera dei Deputati e in seguito si è trasformata in una
delle principali accuse al governo del Partito dei Lavoratori quando
esso tentò rieleggersi alla presidenza della Repubblica il 2011.
Lo stesso progetto fu presentato quest'anno di 2011 in
Argentina, con la stessa strategia, e alcuni mezzi della stampa
internazionale denunciarono che si trattava della stessa trappola che
era stata utilizzata senza esito in Brasile, con la differenza che
già non era una trappola nuova, ma un semplice plagio di ciò che era
stato tentato nel paese vicino [7].
Ora è arrivata il momento dell'Uruguai. Infelicemente questo tipo
di progetto non è un'iniziativa locale di alcuni legislatori, ma si
una delle strategie internazionalmente promosse da istituzioni che
pretendono ingannare a popoli e a legislatori e farli approvare una cosa
pensando che approverebbero un'altra. Il vero obiettivo di queste
strategie non è la promozione delle donne. Aderire a questi programmi
significa sottometterci a interessi esterni che sono ogni giorno più
conosciuti da tutti e che, a medio termine, solamente serviranno per
debilitare la propria base popolare su che si basa il prestigio del
Partito.
3. L'URUGUAI È OBBLIGATO DAL DIRITTO
INTERNAZIONALE A PROTEGGERE LA VITA.
Un'altra strategia adottata internazionalmente per imporre l'aborto
ai paesi che ancora non lo abbiano legalizzato, consiste in diffondere
che il diritto all'aborto è consacrato nel diritto internazionale e
nei trattati di diritti umani firmati dai paesi membri delle Nazioni
Unite. Per conseguenza, paesi come l'Uruguai e altri sarebbero
obbligati a legalizzare l'aborto. Questo semplicemente non è vero.
Si tratta di un'altra trappola. Non esiste nessun trattato
internazionale firmato dall'Uruguai, e anche non esiste nessun
trattato internazionale firmato da nessuna nazione in tutto il mondo,
nel quale si consacra il diritto all'aborto.
Questa interpretazione del diritto internazionale fu intenzionalmente
introdotta dalle agenzie di diritti umani dell'ONU dal 1996,
quando si fece un patto, nella Conferenza di Glen Cove, che di quel
momento in poi si interpreterebbero distorsionatamente i trattati di
diritti umani da parte delle Commissioni di Diritti Umani,
nonostante queste commissioni non possedere autorità per creare
giurisprudenza vincolante [8].
La verità è che, molto al contrario, esistono vari trattati
internazionali che si applicano ai paesi dell'America Latina e che li
obbligano, invece, a non legalizzare l'aborto e li obbligano a
difendere il diritto alla vita prima della nascita.
Tra questi si trova il Trattato di San José di Costa Rica, che
fu recentemente utilizzato in Uruguai per promuovere i diritti umani
violati dei cittadini durante il periodo della dettatura, e che dice
esplicitamente nei suoi primi articoli:
"Articolo 1 - §2. Per gli effetti di questa convenzione,
persona è qualsiasi essere umano.
3º articolo - Diritto al riconoscimento della personalità
giuridica: Tutte le persone hanno diritto al riconoscimento della sua
personalità giuridica 4º articolo - Diritto alla vita:
1. Tutte le persone hanno il diritto a che si rispetti la sua vita.
Questo diritto deve essere protetto dalla legge e, in generale, dal
momento del concepimento. Nessuno può essere privato della vita
arbitrariamente.
2. Nei paesi che abbiano abolito la pena di morte, questa solo
potrà essere imposta per i delitti più gravi, [...] e non si
stenderà la sua applicazione ai delitti che non si penalizzano
attualmente.
5. Non si deve imporre la pena di morte... "
Per conseguenza, in virtù di questo trattato vincolante, firmato
dall'Uruguai, il nostro paese è obbligato a difendere il diritto
alla vita dal concepimento, e, perciò, l'aborto non può essere
legalizzato in tutti i casi, nemmeno durante i nove mesi, come è il
caso del presente progetto, nemmeno durante i primi tre mesi, perché
in questo caso non saremmo a proteggere, di modo generale, il diritto
alla vita dal concepimento, come ci siamo obbligati. La clausola 'di
modo generale' fu introdotta nel trattato, come msi capisce dalle
proprie discussioni della sua votazione, per permettere che i paesi che
lo firmassero potessero introdurre qualche eccezione e permettere
l'aborto in qualche caso speciale, come i casi di rischio di vita alla
madre, ma no per permetterlo in tutti i casi fino a una determinata
età gestazionale, che sono giustamente i casi che si contemplano nella
presente legge. A causa della Convenzione di San José di Costa
Rica, l'aborto solamente potrebbe essere praticato, dal momento del
concepimento, in casi eccezionali, mai in tutti i casi.
Il carattere vincolante del Trattato di San José di Costa Rica fu
recentemente riconosciuto dalla Suprema Corte di Giustizia del
Messico quando 18 Stati messicani hanno riconosciuto il diritto alla
vita dal concepimento. Dovuto a una causa introdotta in quella Corte
per dichiarare l'incostituzionalità di queste nuovi legislazioni, i
giudici che firmarono la sentenza finale della Corte hanno sostenuto
nei suoi argomenti che non esiste nessun trattato internazionale firmato
dal Messico che riconosce l'aborto come un diritto. Al contrario, i
giudici affermarono che esiste sì un trattato internazionale di diritti
umani che riconosce il diritto alla vita, di modo generale, dal
concepimento, firmato dal Messico, e che la nazione è obbligato a
compierlo. Questo trattato è giustamente la Convenzione di San
José di Costa Rica.
Qui abbiamo un rapporto che spiega questo punti con molti altri
dettagli [9].
4. IL NUMERO DI ABORTI REALIZZATI
AUMENTANO DOPO LA LEGALIZZAZIONE
DELL'ABORTO.
Salvo poche eccezioni, questo è un fenomeno che accade nella grande
maggioranza dei paesi del mondo dove l'aborto cessa di essere delitto.
Il numero di aborti è cresciuto costantemente, dopo la
legalizzazione, a Cuba, in Russia, in Giappone, negli Stati
nUniti, in Francia, in Spagna, in Australia, in Nuova
Zelanda, in Canadà, in India, nel Portogallo, nel Regno
Unito, nel Distretto Federale del Messico, tra altri.
Il 15 novembre 2011, in questa Commissione, il Senatore
Solari domandò al Dottor Briozzo come lui poteva dire che quando si
legalizza l'aborto il suo numero diminuisce e che questo è un fenomeno
osservato in tutti i paesi del mondo. Il senatore hà menzionato,
oltre a questo, che il nostro ex-presidente, il Dottor Tabaré
Vasquez, nel suo veto al progetto [che intendeva legalizzare
l'aborto] precedente, aveva detto che dopo la depenalizzazione il
numero dei aborti aumentavano straordinariamente, citando il caso degli
Stati Uniti e della Spagna.
Il Dottor Briozzo, nonostante aver detto possedere dati sul tema di
tutti i paesi, non rispose alla domanda, non presentò i suoi propri
dati per provare il contrario, né per gli Stati Uniti, nemmeno per
la Spagna, e si è limitato a commentare che Tabaré Vasquez,
quando fece tali affermazioni, non aveva menzionato da dove aveva
ottenuto i suoi dati [1].
Per schiarire questo tema, spieghiamo che le fonti dei dati del veto
di Tabaré Vasquez sono, non più non meno che i propri dati
ufficiali dei servizi salute dei paesi dove l'aborto fu legalizzato.
Sono fonti che non dovrebbero essere ignorati da nessuno che affermi
possedere riferenze sicure di che in tutti i paesi del mondo dove si è
legalizzato l'aborto il suo numero è diminuito.
Un'esempio sono i dati dei servizi salute degli Stati Uniti che
affermano che il 1970 il numero di aborti praticati nel paese furono
circa 200 mila, il 1976 un milione, il 1979 un milione e
trecento mila, e che attualmente sono 800 mila [2].
Un'altro esempio sono i dati dei servizi salute della Spagna, che
mostrano che il numero di aborti è cresciuto di 400 aborti nel
1986 a 17 mila aborti nel 1987, a 77 mila aborti nel
2002, e che continuano in aumento [3].
La BBC di Londra dice chiaramente: "Il numero di aborti è
cresciuto continuamente nel Regno Unito da quando fu legalizzato 40
anni fà. Furono 22 mila aborti legali nel 1968 contro 194
mila nel 2006, con un aumento di 4% in paragone con il 2005"
[4].
Come il Dottor Briozzo hà potuto ignorare questi numeri?
Semplicemente perché tutti sanno che ci sono interessi di grandI
Fondazioni internazionale che promuovono l'impiantazione dell'aborto
in tutto il mondo. In tutti i paesi dove si tenta legalizzare
l'aborto si ripete sempre lo stesso, della stessa forma. Il mondo
attuale dispone di dati sufficientemente chiari per sapere che quando si
depenalizza l'aborto il suo numero aumenta. Quel che accade è che
questo nuovamente è una semplice strategia internazionale, utilizzata
quando si vuole convincere un paese a legalizzare l'aborto.
5. ESISTONO DIETRO ALL'ABORTO
PRESSIONI INTERNAZIONALI.
Oggi pochissime sono le persone che sconoscono l'esistenza di
interessi internazionali per imporre l'aborto ai paesi. Dietro queste
pressioni esistono fondazioni internazionali come le organizzazioni
Rockefeller, la Fondazione Ford, la Fondazione MacArthur e molte
altre [10].
Tutto questo sforzo si iniziò il 1952 quando John Rockefeller
III fondò, insieme con il professore Kingsley Davis, della
Università della California, un'organizzazione chiamata Population
Council. Quest'organizzazione finanziò studi demografici nei cinque
continenti e programmi di pianificazione familiare nei paesi in via di
sviluppo. Negli anni 60 passò a promuovere un lobby politico al
governo americano perché questo riconoscesse la crescita popolazionale
mondiale come un problema di sicurezza interna degli Stati nUniti
[11].
Come frutto di questo lobby fu redatto il famoso Rapporto Kissinger
che affermava che "certi fatto devono essere considerati: nessun paese
hà ridotto la crescita della sua popolazione senza ricorrere
all'aborto" [12].
Si approvò anche il Titolo X (Programmi Relazionati alla
Crescita Popolazionale) [13] che hà avuto come risultato la
contrattazione, da parte della USAID [United States Agency for
International Development] del Dottor Ravenholt, per dirigere il
suo ufficio popolazionale. Quest'ufficio, tra il 1968 e la metà
degli anni 70, spese mille e settecento milioni di dollari per
distribuire centinaia di migliaia di apparecchi per la pratica
dell'aborto, legali e clandestini, per diffondere la sterilizzazione
forzata e la contraccezione. Fu lo stesso Dottor Ravenholt che
dichiarò che attraverso il suo lavoro sarebbe stato riuscito a
impedire, in una decada, la nascita di un miliardo di esseri umani, e
che lui e i suoi funzionari erano in grado di ridurre sostanzialmente i
numeri della crescita popolazionale di qualsiasi paesi del mondo in
cinque anni attraverso la contraccezione e in appena due anni attraverso
dell'aborto [14] [15] [16] [17].
Dopo gli anni 79, il lavoro dell'USAID fu continuato
dall'iniziativa privata attraverso un'organizzazione fondata dalla
propria USAID, conosciuta come IPAS, che promuove tanto
l'aborto legale come il clandestino. È Frances Kissling, la
presidente della organizzazione non governativa Cattoliche per il
Diritto a Decidere, e scrittrice del prologo di Iniziative
Sanitarie in Uruguai, chi spiega come la sua organizzazione fu
fortemente finanziata dalla Fondazione Ford e come essa hà lavorato
durante mesi in Messico, a servizio dell'IPAS, per creare e
organizzare cliniche di aborto clandestino nel Distretto Federale
[18].
Tutto questo sforzo, però, non fù sufficiente poter diminuire la
crescita popolazionale a zero, che sarebbe ciò che si pretendeva.
L'unica maniera, secondo Kingsley Davis, di ottenere la crescita
zero, sarebbe attraverso cambiamenti drastici nella struttura sociale,
cambiamenti che facessero con che le coppie non volessero più avere
figli. Kingsley Davis spiegò che "cambiamenti sufficientemente
fondamentali per affettare la motivazione di avere figli sarebbero
cambiamenti nella struttura della famiglia, nel ruolo delle donne e
nelle norme sessuali" [19].
La Fondazione Ford, appoggiandosi su questi concetti, creò nel
1990 il termine "diritti riproduttivi" e presentò un rapporto per
poterli introdurre nella società, nel quale si affermava che "la
riconoscenza e il rispetto ai diritti riproduttivi, con i quali
l'aborto hà un rapporto diretto, è uno dei obiettivi stabiliti da
questo programma" [20].
Questo si vede riflesso nel nostro paese chiaramente attraverso dei
risultati del censo che viene eseguito. Da qualche anno il nostro
presidente mostra una preoccupazione costante per la poca quantità di
abitanti che esiste in Uruguai, sapendo che questo è un fattore di
sviluppo molto importante per qualsiasi paese del mondo, come hà
menzionato in una intervista nella Radio El Espectador alla Signora
Margarita Varela.
Non esistono motivi di peso per portare avanti questo progetto, che
apre le porte per noi continuare a perdere uruguaiane e uruguaiani, che
ci impoverisce come società e che fà insostenevole la previdenza
sociale e il futuro sistema di pensioni del nostro paese.
E con maggior ragione quando gli interessi che si muovono dietro tutto
ciò sono il controllo della crescita demografica dei paesi,
principalmente quelli che sono in via di sviluppo, per far sì che i
monopoli possano conservare il controllo e il potere economico nel
mondo, anche se questo significhi la contraccezione e l'aborto.
Così non sarebbe possibile raggiungere un mercato interno più forte e
potremmo essere privi per più tempo dello sviluppo tecnologico senza
necessità di ridistribuire o fattori che generano ricchezza. Il
problema demografico rappresenta, in realtà, una delle più recenti
contraddizioni del capitalismo moderno.
Furono i partiti di sinistra quelli che cominciarono a denunciare le
contraddizioni del capitalismo subito dopo la Rivoluzione Francese,
quando l'industrializzazione si diffuse per l'Europa Centrale. I
grandi empresari che possedevano i complessi industriali, nella sua
cerca sfrenata di lucri ancora più elevati, passarono a opprimere i
lavoratori e questo provocò il sorgimento di una nuova classe operaia
che si faceva sempre più povera mentre i padroni dei mezzi di
produzione si facevano sempre più ricchi, il che si aggravò quando
gli empresari più prosperi dovettero unirsi al sistema bancario per
finanziare la crescita dei suoi investimenti, creando grandi monopoli
internazionali che passarono a servirsi dello Stato per creare
un'imperialismo economico internazionale dove alcune nazioni,
controllate da questi monopoli finanziari, dominavano altre nazioni.
I guadagni ottenuti da questi gruppi di potere potrebbero entrare in
una situazione complicata perché nei paesi del primo mondo, come erano
chiamati, la crescita popolazionale cominciò a retrocedere e a
stabilizarsi, mentre che nei paesi in via di sviluppo la crescita
popolazionale era ogni volta più significativa. Quando fu necessario
pensare in soluzioni si crearono allora le diverse forme di controllo
popolazionale. Ciò che è causa di perplessità è che dovrebbe
essere la sinistra chi, conoscendo e capendo la vera portata di questi
temi, e conoscendo lo sforzo internazionale gigantesco promosso dalla
fondazione che rappresentano gli interessi dei monopoli finanziari e no
giustamente quelli delle donne, donn e che sono anche vittime innocenti
di questo ingranaggio dell'aborto, non soltanto quelli che sono
madri, come anche quelli che sono nel seno materno, non si ponga a
denunciare questa situazione, ma, molto al contrario, siano i suoi
propri legislatori quelli che promuovono queste iniziative.
Non c'è spiegazione come può il Dottor Aníbal Faúndes, membro
del Population Council delle organizzazioni Rockefeller, e la
Signora Francis Kissling, che lavorò per l'IPAS, scrivere i
prologhi di Iniziative Sanitarie. Dobbiamo velare per gli interessi
degli uruguaiani, per gli interessi del popolo latino americano e non
lasciarci condurre per interessi estranei a noi.
Esiste vita che comincia nel concepimento e l'aborto rappresenta una
violazione dei diritti umani. Il progetto di legge proposto discrimina
il padre del bambino generato perché neanche è menzionato nel
progetto, violando l'articolo 41 della nostra Costituzione.
Peggio ancora, il progetto discrimina e ammazza questo nuovo essere
umano, uruguaiano o uruguaiana, che dovrebbe nascere, principalmente
se abbia qualche malformazione. Il vero progressismo e la
responsabilità sociale, ultimamente tanto menzionati, consistono nel
proteggere a tutti i nostri abitanti, a tutti i nostri cittadini, come
lo riconosce e lo ratifica il Trattato di San José di Costa Rica.
Come voi bene lo sapete, avete la Chiesa Cattolica per promuovere la
dignità di ogni essere umano, così come anche noi, stimati
senatori, ci fidiamo a voi per bocciare totalmente questo progetto di
legge.
Senz'altro, vi ringraziamo la vostra attenzione.
NOTE
[1] Versión taquigráfica de la sesión del día 15 de noviembre
de 2011:
http://www0.parlamento.gub.uy/distribuidos/AccesoDistribuidos.asp?
Url=/distribuidos/caratulas/senado/s2011
1137.htm
[2] Abortion Surveillance United States, 1998:
http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/ss5103a1.htm
[3] Número de abortos en España desde que se despenalizó Datos oficiales del Ministerio de Sanidad y Consumo:
http://www.unidosporlavida.org/...%20DE%20ABORTOS%20EN%20ESPA%D1A%20DESDE%20QUE
%20S
E%20DESPENALIZ%D3.htm
[4] BBC News Health - Abortion numbers increase again:
http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/6765953.stm
[5] Acoso y derribo a la vida, la alucinante apuesta de la ONU
por el aborto en America Latina:
http://www.hazteoir.org/documentos/informe_aborto_iberoamerica.pdf
[6] Contextualização da Defesa da Vida no Brasil - Como foi
planejada a introdução da cultura da morte no país:
http://www.votopelavida.com/defesavidabrasil.pdf
[7] Piden llamar a diputados para no aprobar aborto en Argentina
hasta noveno mes:
http://www.aciprensa.com/noticia.php?n=35163
[8] Acoso y derribo a la vida, la alucinante apuesta de la ONU
por el aborto en America Latina:
http://www.hazteoir.org/documentos/informe_aborto_iberoamerica.pdf
[9] Suprema Corte de Justicia de mexico Reconoce el derecho a la
Vida - 26-29 septiembre 2011: texto distribuido a la
Comision de Salud del Senado Uruguayo.
[10] Matthew Connelly: Fatal Misconception, the Struggle to
Control Eorld Population. Harvard University Press. 2008.
[11] John Ensor Harr and Peter J. Johnson: The Rockefeller
Century. Charles Scribner's Sons, New York, 1988.
John Ensor Harr and Peter J. Johnson: The Rockefeller
Conscience. Charles Scribner's Sons, New York, 1991.
[12] National Security Study Memorandum 200 (NSSM
200) - April 1974: http://www.populationsecurity.
org/28-APP2.html
[13] Donald T. Critchlow: Intended Consequences - Birth
Control, Abortion, and the Federal Government in Modern
America. Oxford University Press, 1999.
[14] World Population Crisis - Challenge and Resolution of the
Global Humanosis Pandemic: http://www.ravenholt.com
[15] USAID Population Program Progress - 1976:
http://www.ravenholt.com/population/usaid.population.zip
[16] Overseas Use of Surgical Laparoscopy:
http://www.ravenholt.com/population/overseas.use.zip
[17] Use of Surgical Laparoscopy for Fertility Management
Overseas: http://www.ravenholt.com/population/laparosc.zip
[18] Population and Reproductive Health Oral History Project
- Francis Kissling:
http://www.smith.edu/library/libs/ssc/prh/transcripts/kissling-trans.pdf
[19] Kingsley Davis: Population Policy, will current programs
succeed? Science, New Series, vol. 158, Issue 3802,
November 10, 1967: 730-739.
[20]Ford Foundation: Reproductive Health, a Strategy for the
1990s:
http://www.votopelavida.com/fordfoundation1990.pdf
============================================
7. POSTA ELETTRONICA DELLA CONFERENZA
EPISCOPALE DELL'URUGUAI.
============================================
CONFERENCIA EPISCOPAL DE URUGUAY
[email protected]
DIÓCESIS DE SALTO, OBISPO MONS. PABLO
JAIME GALIMBERTI DI VIETRI
[email protected]
DIÓCESIS DE TACUAREMBÓ, OBISPO MONS.
JULIO CÉSAR BONINO BONINO
recepció[email protected]; [email protected];
[email protected] ;
DIÓCESIS DE MELO, OBISPO MONS.
HERIBERTO BODEANT
[email protected]; [email protected];
[email protected] ;
DIÓCESIS DE MINAS, OBISPO MONS. JAIME
RAFAEL FUENTES MARTÍN
[email protected]
DIÓCESIS DE MALDONADO, OBISPO MONS.
RODOLFO WIRZ
[email protected]
CANELONES, OBISPO MONS. ALBERTO
SANGUINETTI MONTERO
cancillerí[email protected]; [email protected];
DIÓCESIS DE FLORIDA, OBISPO MONS.
MARTÍN PÉREZ SCREMINI
[email protected], [email protected];
ARQUIDIÓCESIS DE MONTEVIDEO, OBISPO
MONS. NICOLAS DOMINGO COTUGNO FANIZZI
[email protected]; [email protected];
[email protected] ;
DIÓCESIS DE SAN JOSE DE MAYO, OBISPO
MONS. ARTURO EDUARDO FAJARDO
BUSTAMANTE
[email protected]
DIÓCESIS DE MERCEDES, OBISPO MONS.
CARLOS MARÍA COLLAZZI
[email protected]
====================================================
TUTTI GLI MAIL
[email protected]; [email protected];
recepció[email protected] ; [email protected];
[email protected] ; [email protected];
[email protected] ; [email protected];
[email protected] ; [email protected];
cancillerí[email protected] ; [email protected];
[email protected] , [email protected];
[email protected] ; [email protected];
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