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Riflessione sulla progettazione
Riflessione sulla progettazione “Cattive abitudini alimentari oggi” Ideazione a Come hai costruito il progetto, con quale percorso? Quali processi hai attivato? b Da quale problema/stimolo sei partito? c Come hai tenuto conto del contesto (classe/sezione, singoli allievi, scuola)? d (curricolare) Se nella classe/sezione è presente il docente di sostegno come hai collaborato con lui per strutturare il/i percorso/i in un’ottica inclusiva? Ho pensato di progettare un’attività didattica di approfondimento sulle cattive abitudini alimentari al mondo d’oggi, come effetto della globalizzazione e di stili di vita cambiati. La pratica comune di alleggerire o saltare la cena, la tendenza a fare spuntini, piuttosto che mangiare un pasto vero, la preferenza per il fast food, il consumo di bevande alcoliche soprattutto nei weekend, sono alcune delle abitudini che fanno parte della dieta quotidiana dei giovani. Inoltre il consumo di cibi precotti e/o surgelati sono ormai una pratica comune per un pasto veloce in un modello di famiglia cambiato, in cui in genere entrambi i genitori lavorano e hanno poco tempo per preparare un pranzo o una cena tradizionali secondo i canoni alimentari salutari. Queste pratiche predispongono i giovani a sviluppare problemi digestivi dalla più tenera età e ad aumentare anche il rischio di malattie croniche cardiovascolari ed obesità. Ho quindi pensato di centrare l’attività didattica su un tema che potesse sensibilizzare i discenti ad una problematica attuale. Tenuto conto della situazione di partenza delle classi in cui ho pensato di avviare tale percorso didattico, ho pensato di organizzare piccoli gruppi di lavoro per ricercare informazioni e immagini attraverso attività laboratoriale informatica utilizzando le reti web sulla tematica proposta. Ho pensato quindi di usare strategie centrate sulla pedagogia del progetto o sulla pedagogia del problema al fine di poter far vivere agli allievi un’esperienza autonoma di costruzione del sapere. Tali strategie possono avere una valenza significativa anche in didattica “speciale”, per alunni DSA, BES o diversamente abili in quanto dovrebbe stimolare una percezione dell'apprendimento come qualcosa di più accessibile grazie all'ausilio del gruppo o del singolo compagno. A tal fine ho collaborato con l’insegnante di sostegno per rendere partecipe in maniera attiva nel gruppo di lavoro la ragazza straniera con ritardo, e darle anche compiti individuali adeguati, seppure semplificati e guidati dai compagni, che potessero contribuire a farla sentire perfettamente integrata nel team organizzato e indurre in lei stimolo ed entusiasmo. (2196) Concetti chiave e nuclei tematici (primaria, secondaria) Quali sono i concetti chiave/nuclei tematici della disciplina che hai pensato di affrontare? Hai inserito nella progettazione aspetti interdisciplinari? L’attività didattica che ho progettato mira ad avviare un percorso formativo incentrato sulla riflessione, sull’assunzione responsabile dei compiti assegnati, sull’impegno nella loro realizzazione, sulla condivisione del senso e dell’utilità dei compiti assegnati. I nuclei tematici principali della disciplina intorno ai quali si articolerà il progetto formativo e sui quali si tenderà di sensibilizzare i discenti sono le abitudini alimentari dei giovani d’oggi e l’influenza che i media e la società hanno in tale problematica, le conseguenze che possono derivare da una cattiva educazione alimentare, l’importanza di una corretta alimentazione per prevenire varie patologie. La tematica che si affronterà si presta a vari collegamenti interdisciplinari. Intanto, poiché ho pensato di far sviluppare inizialmente l’argomentazione attraverso ricerca di materiali con l’ausilio delle reti telematiche l’interconnessione tra la scienza degli alimenti e l’informatica è esplicita. L’analisi di grafici statistici e/o realizzarli attraverso dati raccolti passano attraverso gli strumenti essenziali forniti dalla matematica. Gli altri collegamenti interdisciplinari possono essere così riassunti: Italiano: cibo, cultura e letteratura; armonia e bellezza nel testo poetico (D’annunzio, esteta per eccellenza); Storia: expò nella storia; abitudini alimentari nella storia moderna e contemporanea; Laboratorio di cucina: Le tecniche di cottura più salutari; Laboratorio di sala-bar: cocktail e bevande nervine: il bere tali bevande come cattiva abitudine dei giovani d’oggi; Religione: Confrontare le diverse abitudini alimentari nelle varie religioni Biologia: il diabete, una delle malattie derivanti da cattive abitudini alimentari; Chimica: elementi tossici e salutari nella tavola periodica Diritto/Economia: salute e costituzione (diritti fondamentali); Sport: l’importanza di associare lo sport ad una alimentazione sana. (1918) Obiettivi e competenze (curricolari) Indica a quali aree delle indicazioni nazionali/linee guida hai fatto riferimento nella progettazione della tua attività e della configurazione dell'ambiente di apprendimento. (curricolari) Hai tenuto conto delle diversità (culturali, sociali e di abilità) presenti nella classe/sezione? Hai previsto obiettivi e attività personalizzate? Nel progettare la mia attività didattica in una classe II di un alberghiero ho fatto riferimento al DM 139/07 “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione” con il quale si definiscono le competenze chiave di cittadinanza e le competenze da sviluppare articolati in conoscenze e abilità, con l’indicazione degli assi culturali di riferimento e alla successiva Dir. n. 65/10 “Linee Guida per il primo biennio dei percorsi degli Istituti Professionali” e il DPR n. 87/2010, Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento- Istituti professionali”. Per ciò che riguarda l’Asse scientifico-tecnologico le competenze mirate che mi propongo di far sviluppare nei discenti sono: 1. raccogliere dati attraverso reti web; 2. organizzare i dati raccolti; 3. interpretazione i dati; 4. presentare i risultati dell’analisi; 5. padroneggiare gli strumenti espressivi e comunicativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa in vari contesti; 6. usare le tecnologie multimediali utilizzando un lessico settoriale tecnico-professionale; Per quanto riguarda le competenze aggregate: asse dei linguaggi: 1. padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti. 2. Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi. Una descrizione meno sintetica è presentata nel file di progettazione, in cui vengono indicati dettagliatamente anche le competenze disciplinari specifiche in termini di abilità e conoscenze. Inoltre ho pensato, in accordo con la mia tutor, di avviare contemporaneamente la stessa attività didattica in una classe V in cui lei è docente di Scienza degli alimenti, durante l’osservazione neossunto-tutor. Ovviamente gli obiettivi in termini di competenze che intendiamo sviluppare in questo contesto seguiranno non solo il DM 139/07 ma anche la Dir. 5/12 “Linee Guida per il secondo biennio e quinto anno per i percorsi degli Istituti professionali”. Per sviluppare tali competenze ho tenuto conto del contesto classe e le metodologie adottate per raggiungere gli obiettivi prefissati saranno flessibili e diversificate in base alle diverse attitudini dei discenti. Per la ragazza diversamente abile si cercherà di usare strategie di cooperative learning per avviare percorsi personalizzati nell’ottica di una didattica inclusiva. (2347) Valutazione (curricolari) Quali strumenti di valutazione hai previsto per la tua attività (prove strutturate, prove tradizionali, verifiche autentiche, compiti, rubriche di osservazione, ecc.)? Ho pensato di attivare: 1. Una valutazione in itinere: osservazione dei comportamenti individuali e di gruppo ed esame dei lavori svolti sia nella fase di progettazione che nella fase dell’attività didattica 2. Una valutazione individuale per competenze secondo indicatori e descrittori predefiniti da selezionare da una griglia allegata ad una prova semi-strutturata; 3. Un’autovalutazione sull’attività didattica (scheda predefinita). (437) Ruolo del tutor Come il tutor accogliente ha contribuito alla tua progettazione e come l'esperienza specifica di progettazione documentata pensi abbia influito sulla tua professionalità? (max 2500 caratteri): Durante tutta la fase di progettazione la mia tutor accogliente ha avuto un ruolo di fondamentale importanza: di guida nella scelta di un argomento che potesse risultare interessante per gli studenti della classe in cui intendevamo sviluppare l’attività didattica, di supporto nell’individuazione degli obiettivi cardine del percorso formativo, di collaborazione in classe e nel laboratorio d’informatica in cui abbiamo avviato l’attività progettuale insieme ai ragazzi, di scelta condivisa di risorse didattiche stimolanti per gli allievi. Abbiamo lavorato in un clima disteso e sereno di fattivo scambio reciproco, con un dialogo aperto e costruttivo. L’esperienza specifica di progettazione documentata nella piattaforma indire ha influito positivamente sulla mia crescita professionale ed è stato un momento in cui sono stata invitata a riflettere, sotto la guida della mia tutor, sulla mia azione didattica-educativa da programmare, determinando un monito per migliorare la qualità e l’efficacia dell’insegnamento. (1020) Attività e mediatori (Curricolare) Quali attività hai previsto per attivare gli allievi? Hai previsto dei mediatori e strumenti (supporti testuali, schede, uscite, utilizzo di laboratorio, oggetti o modelli, LIM, app e programmi per computer o tablet, video, immagini, ecc.)? Per migliorare la comunicazione e la mediazione didattica, anche in vista di interventi funzionali e/o compensativi, ho pensato di usare mediatori educativi tecnologici quali le reti web per ricercare insieme agli allievi informazioni sull’attività didattica programmata, guidare gli alunni all’utilizzo del Word per produrre un proprio testo con immagini riguardo la problematica didattica proposta, usare il power point per produrre una presentazione che presentasse in maniera complessiva il materiale raccolto dagli allievi e avviare con loro una riflessione al percorso. Tutto ciò è progettato nell’ottica di usare mezzi efficaci in un contesto didattico ed educativo consapevole e progettato, come potenziali esaltatori di una didattica attiva, di ambienti di apprendimento dinamici in cui sviluppare competenze trasversali e disciplinari in un modo operativo. Penso inoltre che prevedere compiti di apprendimento in cui gli allievi facciano uso in prima persona o in gruppi delle tecnologie multimediali per "apprendere facendo" secondo approcci di tipo problematico possano costruire validi contesti e ambienti di apprendimento e di formazione. Gli studenti in tal modo possono sviluppare la capacità e la consapevolezza dei loro atteggiamenti e del loro modo di acquisire le conoscenze, diventando i soggetti attivi nel loro percorso di formazione ed essere stimolati al problem solving da una didattica dinamica. (1423) Simulazione della sessione di lavoro? In fase di progettazione come ti immagini si svolga la sessione di lavoro? Come la hai simulata? Descrivila brevemente e indica quali pensi saranno i punti più critici, le difficoltà che incontreranno gli allievi, i passaggi più semplici? Indica anche se per alcune fasi hai previsto piste alternative o materiali supplementari per gestire meglio le difficoltà o il tempo. Come detto precedentemente, in fase di progettazione ho lavorato insieme ai ragazzi nel laboratorio di informatica per ricercare informazioni (articoli scientifici, le linee guida MIUR per l’educazione alimentare, immagini esplicative, riflessioni di psicologi, pedagoghi, alimentaristi, medici…) riguardo l’argomentazione scelta e condivisa con entusiasmo con la classe. Abbiamo, quindi, sfruttato le risorse web a tale fine. Le difficoltà incontrate da alcuni si sono già manifestate dall’inizio: opero in un contesto socioculturale variegato, caratterizzato da diversi livelli di apprendimento e diversi stili cognitivi. Non tutti gli allievi hanno dimestichezza con l’uso di sofware specifici perché non tutti hanno un computer in casa. Tuttavia, sotto la guida dell’insegnante e del tutor, sono riusciti facilmente a superare qualche criticità iniziale. Lo scopo di usare strategie didattiche centrate su mediatori tecnologici è quello di attivare un processo di autoapprendimento con alto grado di interattività comunicativa, facendo risaltare aspetti metacognitivi, cooperativi e suscitando negli alunni motivazione, creatività ed approccio critico all’utilizzo delle tecnologie. Pertanto le TIC continueranno ad essere non solo e non tanto strumenti di lavoro, quanto, piuttosto, “ambiente significativo e privilegiato di apprendimento”. (1349)