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Volare per le ragioni sbagliate
VOLARE PER LE RAGIONI SBAGLIATE Le motivazioni possono essere esterne o venire da noi stessi, ma l’urgenza di completare un volo può impedire di pensare in modo chiaro e mettere noi ed i nostri passeggeri in pericolo Una proposta di riflessione a cura del Com.te Alessandro Rossi Ci piace pensare che siamo dotati di buonsenso e che, in qualunque situazione prendiamo sempre la decisione giusta. Ci addestriamo, facciamo pratica e seguiamo le procedure previste. Usiamo le checklist e seguiamo le regole. Ma, nonostante esperienza e professionalità, gli equipaggi continuano a mettersi nei guai, talvolta grossi. La pressione a volare può arrivare da molte sorgenti. Datori di lavoro, passeggeri, sensibilità personale e circostanze estenuanti possono cospirare per minare la nostra capacità di giudizio. Dato che le compagnie si sforzano di mantenere alta la puntualità, contenere i costi ed in generale dare una valutazione economica ad ogni azione, lo staff delle operazioni volo potrebbe sentire una forte necessità ad adeguarsi. Ma quando i piloti si trovano pressati a fornire una performance esiste la possibilità che il buonsenso e la sicurezza siano compromessi. Separando il processo decisionale aeronautico dalle influenze esterne, è più probabile che i piloti facciano le mosse migliori ed evitino trappole psicologiche. Volare in forma Una diversa situazione sorge quando i piloti devono valutare la loro condizione fisica. Le regole sono chiarissime riguardo al consumo di alcolici e sulle circostanze in cui non si può volare. I piloti sanno che alcune medicine non possono essere usate prima di un volo, ma, al di là di ciò, di solito usiamo il nostro giudizio per determinare la nostra idoneità fisica per volare, e quando pressioni di carattere economico o di garanzia di occupazione sono in gioco, il giudizio può venire offuscato. Mentre la maggior parte dei piloti si rende conto che un anti-dolorifico non deve probabilmente essere assunto prima di sedersi ai comandi, molti sentono la pressione a tornare al lavoro o completare un avvicendamento quando la loro condizione è compromessa da un raffreddore o altri sintomi fastidiosi. Talvolta la condizione inabilitante è così lieve da passare inavvertita e la pressione per tornare in volo è invece molto intensa. In qualche caso vengono assunti medicinali da banco per alleggerire sintomi quali tosse o congestione durante il volo. Alcuni piloti continuano a lavorare, per esigenze economiche ad esempio, anche se le loro capacità sono seriamente compromesse da quelli che paiono sintomi “minori”. Aggiungiamo tale situazione ad un avvicendamento pesante o a condizioni di volo difficili ed il risultato può rapidamente essere qualche errore grave del pilota. Pressione temporale ed errori sequenziali In qualche caso i piloti stessi creano pressioni, sottili, che si sommano al carico di lavoro ed aumentano i rischi. 1 Come abbiamo imparato tutti, errori minori, distrazioni o circostanze inusuali – ciascuna delle quali, presa singolarmente, può considerarsi lieve o priva di conseguenze – possono sommarsi fino a creare improvvisamente una situazione critica. Questo è valido, in particolare, in voli corti, quando i piloti sono pressati a completare i loro compiti velocemente. Alleggerire la pressione Gli operatori (ovvero il management aziendale) devono garantire che i piloti non siano indebitamente pressati a volare, è un dovere verso la sicurezza dei passeggeri e verso la front-line. I piloti hanno il dovere, verso se stessi e le loro famiglie, di prendere decisioni giuste. Come possiamo mettere a fuoco il nostro giudizio per alleggerire la pressione a volare? Quando si parla di pressione sul lavoro non esistono bacchette magiche. Nessun fattore od azione singola può garantire che i piloti esercitino sempre il giudizio più appropriato. Siamo tutti umani ed il fattore umano gioca sempre un ruolo importante sulle nostre capacità di giudizio e decisionali. Focalizzandosi sulle sorgenti di pressione, piloti ed operatori possono lavorare per eliminare o almeno ridurre le pressioni ad un livello gestibile. Tenere i clienti informati Uno strumento per affrontare la pressione risiede nel Crew Resource Management (CRM) che ci insegna a lavorare con diverse persone in una varietà di situazioni e circostanze. Alcuni dei principi del CRM si possono applicare anche nel rapporto con i passeggeri, stabilendo corrette “regole di ingaggio” per aiutare a ridurre le tensioni. I passeggeri si arrabbiano se il loro volo viene cancellato o dirottato, è importante tenerli informati in modo che abbiano la sensazione di potere decidere delle alternative compatibili con la sicurezza. Devono essere informati quando non si può effettuare un volo e perché, fornendo ove possibile anche le informazioni relative alle eventuali alternative. Molto spesso i passeggeri non conoscono le regole a cui gli equipaggi devono uniformarsi. Fornire tali informazioni in modo chiaro può aiutare a far loro capire la situazione. Le regole sui tempi di volo e servizio ed altri limiti operativi ad esempio, se ben spiegate, possono essere la chiave per stabilire un corretto rapporto tra i piloti ed i loro passeggeri. Cambiare la cultura in azienda In qualche caso il management e le operazioni volo possono trovarsi ai ferri corti. La direzione operazioni volo è vista come uno strumento e, nonostante sottoscriva un’etica della sicurezza, il management, talvolta, perde di vista la sicurezza quando è focalizzato su problemi immediati di business. In altri casi la compagnia semplicemente non può permettersi di avere piloti a terra e questo accresce la pressione su piloti che si ammalano o che prendono decisioni operative conservative. Questo non è tanto un problema dei piloti, quanto degli operatori, esistono buoni datori di lavoro e ne esistono di cattivi, i rischi sono mitigati nelle compagnie dotate di sufficiente staff e che creano un ambiente dove i piloti si sentono liberi di usare la loro discrezione, aumentano in caso contrario. 2 La reale chiave per la sicurezza consiste in un buon Direttore operazioni volo o Capopilota, che possa operare indipendentemente dalle pressioni del corporate e che difenda i piloti e stia dalla loro parte nelle decisioni. Le posizioni espresse dalla direzione delle operazioni volo si ripercuotono sui comportamenti dei piloti. Definire l’ambiente operativo Il mezzo più ovvio per gestire la pressione sui piloti è fornire limiti operativi chiari ed inequivocabili. Minimi operativi rigorosi aiutano a togliere aree grigie nel processo decisionale, ad esempio alcune compagnie non consentono l’effettuazione dei circling ai minimi pubblicati ma richiedono sempre 1000 di ceiling e 4km di visibilità. Allo stesso modo, la riduzione del rischio in ambiente addestrativo inizia stabilendo criteri appropriati riguardo il tipo di addestramento, come sarà effettuato e dove e quando si farà. Assistere l’auto-valutazione Non è sempre facile essere obiettivi riguardo le proprie condizioni. Talvolta è necessario avere qualcuno che possa aiutarci nella valutazione. In maniera particolare quando una compagnia fa pressione su un pilota affinché torni al lavoro, una valutazione fatta da un medico competente può rafforzare la decisione di restare ancora a terra. Ma i piloti sono di solito restii a seguire i consigli del medico. Molti piloti vedono in modo conflittuale la loro relazione col medico, lo immaginano come qualcuno che li può mettere a terra e togliergli il diritto di volare. Alcune condizioni, come la fatica operazionale, sono ancora più difficili da autovalutare. Le sensazioni mentono regolarmente, la curva delle capacità del pilota al termine di una tratta diminuisce esattamente quando le richieste aumentano. In definitiva i piloti dovrebbero valutare quale sarà la loro condizione al termine del volo piuttosto che basarsi su come si sentono prima. Secondo un recente studio del Professor Robert Helmereich della Università del Texas, circa un quarto dei piloti è ancora convinto di essere in grado di agire efficacemente nei momenti critici anche se affaticato. Tale errato convincimento, o mancanza di obiettività, può facilmente portare il pilota in guai seri. Ovviamente l’addestramento e l’esperienza aiutano a rimuovere queste convinzioni. In ultima analisi la decisione se tornare (o rimanere) in servizio resta al pilota, seguire una linea di guida personale può aiutare a fare una valutazione obiettiva. Gli americani hanno sviluppato un acronimo, I’M SAFE, che sarà visto più sotto. Rallentare il passo Parlando della riduzione della pressione associata ad un volo la migliore tattica è, di solito, distribuire il carico di lavoro e prendersi tempo. Essere stanchi ed accelerare il passo è una brutta miscela. Meglio anticipare le informazioni meteo, avere le cartine pronte, usare l’autopilota ed in generale usare tutti quegli accorgimenti che riducono al massimo il carico di lavoro. Tenere bassa la velocità ed eventualmente richiedere azioni di ritardo per potere completare le checklist. Mai saltare volontariamente una checklist. 3 Né omettere un controllo esterno dell’aeromobile perché si è in ritardo, o perché si arriva sull’aereo in ritardo per varie cause ed i passeggeri sono già a bordo, specialmente se sta nevicando!!! Cambiare i comportamenti Ironicamente molte delle caratteristiche che costituiscono la validità di un pilota possono essere di detrimento per la sicurezza. I piloti sono molto orientati al compito e motivati dal risultato e tendono a mettere se stessi sotto pressione più di altri. Vogliono completare la missione e cercano ogni modo per farlo. Ciò che deve però essere riconosciuto è che la parte più importante del lavoro del pilota non è il trasporto delle persone ma la capacità decisionale. Anche se prendere la decisione giusta può essere difficile in alcune culture aviatorie o lavorative, bisogna ricordare che la sicurezza interessa tutta l’industria del trasporto aereo. Chi infrange le regole potrebbe non trovare più un lavoro nel settore. Se si seguono le regole e si perde un posto si è ancora nelle condizioni di trovarne uno migliore.. La checklist I’M SAFE Illness – Ogni forma di disturbo della salute riduce le prestazioni Medication – I medicinali possono a volte peggiorare le cose Stress – Pressioni nell’ambiente di lavoro, problemi finanziari o familiari sono alcuni dei fattori di stress che possono distrarre il pilota dal suo compito. Alcohol – Anche piccole quantità possono degradare le abilità mentali e motorie Fatigue – Non sentirsi stanchi non significa non esserlo, se dovremmo sentirci affaticati probabilmente lo siamo. Emotions – Rabbia, depressione ed ansietà possono ridurre l’attenzione e portare il pilota ad affrontare rischi gravi. Ogni coinvolgimento emotivo con un volo, come ad esempio il desiderio di tornare a casa, può minare in maniera seria la capacità di giudizio. Se non si può passare questa checklist “puliti” è meglio prendere rimedi e ritardare la partenza. Suggerimenti Operazioni volo: Fornire minimi operativi chiari 1) Prendere in considerazione minimi maggiorati per manovre ad alto rischio (es: circling) 2) Fornire un indirizzo chiaro per le manovre di addestramento in volo, includendo minime quote o condizioni meteo per le specifiche manovre. 3) Separare l’attività di volo da altri impegni per evitare che i coinvolgimenti emotivi disturbino il processo di decisione go/no-go 4) Fornire indirizzi chiari ai piloti riguardo l’idoneità fisica al volo. Ricordarsi che considerazioni di carattere economico o di etica possono spingere i piloti a volare anche quando non dovrebbero. 5) Instaurare una cultura di Safety top-down nel management. 4 6) Assicurarsi che il Direttore operazioni ed il Capopilota siano liberi da pressioni di carattere economico e vincoli che possano influenzare il processo decisionale. Gli individui che ricoprono tali incarichi devono avere come loro obiettivo primario la sicurezza. 7) Stabilire una relazione con la clientela che includa la comprensione dei limiti del mezzo tanto quanto quelli dei piloti. Equipaggi: 1) Sforzarsi di informare i passeggeri delle limitazioni imposte dalle condizioni meteorologiche. 2) Presentare alternative (come dirottamenti in altri aeroporti) in modo tale che i passeggeri possano sentirsi in grado di gestire la situazione una volta arrivati. 3) Informare i passeggeri dei limiti di impiego degli equipaggi. 4) Non infrangere o “interpretare” le regole, se viene fatto una volta tutti si aspettano che diventi consuetudine. 5) Per ridurre la pressione da mancanza di tempo, specialmente sui voli brevi o quando stanchi, studiare il meteo a destinazione e fare il briefing di avvicinamento prima di partire. Ridurre la velocità e chiedere azioni di ritardo per completare le checklist. Configurare l’aereo in anticipo e rallentare il passo per ridurre il carico di lavoro. 6) Applicare le tecniche di CRM per minimizzare le pressioni esterne e ottenere il miglior processo decisionale possibile. 7) Prima di usare qualsiasi medicinale da banco verificare che i componenti siano compatibili con l’attività di volo. 8) In presenza di sintomi di malattia (raffreddore, febbre, influenza, disordini intestinali, ferite) sentire il parere di un medico. 9) Usare la checklist I’M SAFE per valutare obiettivamente la propria condizione di idoneità al volo. 5