Sembra essere proprio la frase giusta per Original Birth, azienda
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Sembra essere proprio la frase giusta per Original Birth, azienda
componentistica Pad. 16 · Stand C10 BASTA POCO che ce vò Sembra essere proprio la frase giusta per Original Birth, azienda campana che fa della qualità dei prodotti, della serietà professionale delle sue persone e dell’intraprendenza imprenditoriale gli ingredienti giusti per andare avanti, orgogliosa di essere italiana. Abbiamo incontrato l'Export Manager dell'Original Birth, Rodolfo Delinavelli per conoscerla meglio B asta poco che ce vò si dice spesso per dare poca importanza a un risultato raggiunto da un concorrente… ma non è così per Original Birth che di strada, a partire dalla fine degli anni Settanta, ne ha fatta molta. Certo non è stato tutto facile soprattutto all’inizio: era il 1979 quando Felice Chianese, grazie a tanta voglia di fare, al desiderio di costruire qualcosa di buono e alla convinzione che, alla lunga, il rimboccarsi le maniche e il “faticare” con professionalità e trasparenza pagano, 50 a cura della Redazione Hall dell’ingresso della nuova sede di Pignataro Maggiore (CE) • www.ilgiornaledellaftermarket.it componentistica fonda l’azienda. Così, nel giro di qualche anno, da attività a conduzione familiare, la Original Birth diventa una grande realtà dell’Aftermarket campano. Con mire espansionistiche, proprio come ci ha raccontato Rodolfo Delinavelli… Partiamo dall’inizio, da quando Felice Chianese ha la brillante intuizione di far nascere Original Birth? E’ proprio così perché Original Birth nasce nel 1979 grazie a un’idea di Felice Chianese che inizia in maniera molto timida ma convinta acquistando pezzi di ricambio per poi rivenderli ai ricambisti della zona. I primi periodi sembra quasi una sfida divertente ma col passare dei mesi le richieste aumentano, serve maggior spazio e servono soprattutto dei collaboratori. Da lì a poco gli si unisce il fratello Salvatore Chianese. Si inizia, quindi, come attività a conduzione familiare ma ben presto, grazie a un’ottima visione del mercato, a giuste intuizioni e a un know how diventato giorno dopo giorno sempre più importante e affidabile, si trasforma in una vera e propria azienda. In poco come di un decennio, grazie alla collaborazione di altri piccoli imprenditori, Original Birth inizia la produzione di un supporto idraulico destinato a vetture Mercedes. Si tratta di una scelta indovinata che aprì nuovi orizzonti, nonostante lo scetticismo che ci circondava. Agli inizi degli anni ’90, poi, l’azienda decide di strutturarsi in modo tale da iniziare la grande avventura: quella dell’esportazioni. Nel 1994 è l’anno in cui entro in azienda proprio in questa importante fase di espansione. Andare all’estero significa anche essere presenti a tutte le più importanti fiere di settore: dal Sud America alla Cina, passando per l’Europa e i Paesi dell’ex Unione Sovietica. Senza, ovviamente, dimenticare (e sottovalutare) quelle a carattere regionale che ritengo essere assolutamente strategiche sia dal punto di vista della pubbli- cità vera e propria che dal punto di vista della visibilità. Il prodotto di qualità, quindi, più una pubblicità mirata e una grande visibilità sono indispensabili per raggiungere il cliente finale. Siete in fase di ultimazione, dopo l’inaugurazione della sede a Pignataro Maggiore, un’altra ala dell’azienda. Si tratta di attività che rientrano in questa strategia di espansione… Assolutamente sì. L’11 gennaio 2011 abbiamo inaugurato la nuova sede di Pignataro Maggiore che, fra collaboratori, operai, addetti commerciali e amministrativi, è composta da più di 70 persone. L’abbiamo costruita secondo le nostre esigenze: avevamo necessità, infatti, di gestire il nostro business, di aumentare i test di controllo sui prodotti, di assemblarli il tutto nel minor tempo possibile perché si sa che il tempo è denaro. Avere tutto a portata di mano è molto importante e permette anche di ridurre i costi di produzione. Ecco perché, lo scorso gennaio abbiamo iniziato la costruzione di una seconda struttura di 11.000 metri quadri, da utilizzare come magazzino. Secondo i nostri piani dovrebbe essere operativa fra circa sei mesi e di fronte ci sarà anche la palazzina degli uffici, sviluppata su quattro livelli. A quel punto, dopo l’ordinazione, il prodotto imballato entrerà in magazzino dei pezzi finiti, pronto per raggiungere in pochissimo tempo il cliente. Ah, colgo anche l’occasione per dire che Original Birth, da questo punto di vista, va’ in controtendenza: mentre altre aziende, infatti, investono all’estero noi, al contrario, stiamo investendo in casa nostra perché siamo convinti che il Made in Italy debba sempre e comunque essere promosso. Primo perché siamo bravi e secondo perché è giusto creare nuovi posti di lavoro sul territorio… A proposito di prodotti porterete ad Autopromotec un nuovo catalogo? Di cosa si tratta? I nuovi cataloghi 10.1 e 10.2 saranno ufficialwww.ilgiornaledellaftermarket.it • 51 componentistica mente presentati in occasione di questa fiera. Il 10.1 è interamente dedicato ai ricambi sospensione e tiranteria, mentre il 10.2 ai componenti sottotelaio e motore. Ogni catalogo è presentato in due volumi per un totale di oltre 8.500 codici. I nuovi articoli presenti in questa nuova edizione sono 965. Tra le novità bisogna far risaltare i kit di distribuzione a catena i quali hanno riscontrato un grande successo tra tutti i nostri clienti sia locali che esteri. I nuovi cataloghi sono bilingue, con tutte le descrizioni in italiano ed inglese e in più contengono una guida per comprendere le icone tecniche in ben 6 lingue. Ogni nuovo articolo presente sui cataloghi è stato evidenziato con la icona “NEW” e sottolineato in colore giallo. Tutti questi nuovi elementi rendono estremamente facile la consultazione dei nostri nuovi cataloghi al momento di identificare sia i vecchi che i nuovi articoli. Vorrei fare una premessa: noi abbiamo molti prodotti tutti specifici nel settore delle sospensioni e del sotto-telaio. Parlo di oltre 8500 articoli! Certo, avremmo potuto inserire a catalogo moltissimi altri prodotti, ma preferiamo rimanere nel nostro raggio di azione, dove siamo effettivamente degli specialisti molto competitivi. Permettetemi poi di aggiungere che tutti i prodotti Original Birth sono in perfetta forma perché sono controllati accuratamente in tutte le fasi: dalla progettazione alla produzione, dall’imballaggio alla preparazione degli ordini e dalla consegna fino al servizio di post-vendita riservato a tutta la clientela. Quali sono quelli che vi stanno dando maggior soddisfazione? La gamma dei prodotti è molto ampia, e questo permette ai clienti di avere a disposizione tantissimi prodotti di alta qualità, a prezzi competi- 52 • www.ilgiornaledellaftermarket.it tivi, in breve tempo e con la piena garanzia della qualità garantita. Possiamo dividere la nostra gamma in due macro famiglie: sospensione e sotto-telaio. Negli ultimi anni abbiamo prestato particolare attenzione alla gamma delle sospensioni perché lo richiedeva il mercato mentre i prodotti in gomma sono molto più difficili da reperire. Hanno incominciato anch'essi ad avere un forte sviluppo e rilancio da parte nostra. In questo senso facciamo parecchi investimenti tanto che, ogni anno, realizziamo dagli 80 ai 100 nuovi stampi e non solo per la produzione ma anche per i test e per l’assemblaggio; in più, sviluppiamo almeno un centinaio di prodotti in gomma e metallo, oltre a tutti i bracci e ai vari componenti della famiglia delle sospensioni. Cosa differenzia i vostri ricambi da quelli della concorrenza? Prestiamo molta attenzione in fase di produzione al singolo pezzo. Quando montiamo, per esempio, le sospensioni con i nostri stampi, queste vengono controllate singolarmente e se un pezzo non è conforme ai nostri standard di qualità, viene messo da parte per ulteriori controlli. Sì, perché in questi casi, noi vogliamo assolutamente sapere il perché si è verificato l’inconveniente. Come sta andando secondo lei il mercato dell’Aftermarket? Questo primo quadrimestre è iniziato bene per Original Birth? Gli effetti della crisi si fanno sentire sin dal 2008, anno in cui è realmente iniziata e noi siamo in controtendenza. In Italia il 2012 si è chiuso con una leggera flessione, mentre in Paesi come Brasile, Russia, Europa dell’Est e Asia, le cose vanno molto meglio tanto che si parla, in certi casi, addirittura di un + 40%. A differenza componentistica magari di altre aziende che si difendono tirando i remi in barca, soprattutto in questo periodo di crisi, Original Birth va all’attacco facendo grandi investimenti e contando su uno staff decisamente competitivo nel quale emerge un’ottima sintonia professionale. Quando si hanno gli stessi obiettivi, se le cose vanno bene, vanno bene per tutti. Ecco perché quelli che lavorano nella nostra azienda possono dirsi soddisfatti professionalmente. A livello di mercato quanto vale per Original Birth quello italiano e quello estero? Circa un 50% Italia e 50% l’estero. Oggi siamo presenti in oltre 50 Paesi e l’Italia, da sola, non basta. L’unione Europea fa il 30% del fatturato estero mentre Brasile e Russia sono i mercati da consolidare perché garantiscono grandi numeri. Com’è la vostra politica aziendale su resi e in tema di garanzie? È molto semplice e chiara. Nel momento in cui si offre un prodotto bisogna essere predisposti al reso e, in questo senso, si mette in atto una procedura particolare. Per un prodotto di sicurezza come un braccio sospensione, per esempio, nel caso di difetto rientra in azienda dove viene controllato meticolosamente. Qualora venisse accertato che l’origine del difetto è da attribuirsi a noi, l’azienda rimborsa al cliente tutte le spese. Ecco perché abbiamo implementato da vari anni il servizio “Red a Service”: si tratta di una garanzia che offriamo ai nostri clienti che permette loro, in caso di problemi con i nostri prodotti, di essere rimborsati, anche dell’eventuale manodopera. E se in tanti 54 • www.ilgiornaledellaftermarket.it anni i reclami ricevuti si contano sulle dita di una mano, un motivo ci deve pur essere, o no? E-commerce: quali opportunità di sviluppo offre secondo lei? L’e-commerce permette di arrivare anche dove non si può arrivare. Noi, per esempio, abbiamo un cliente inglese che, grazie a internet, riesce a fornire di pezzi di ricambio anche in piccoli isolotti sperduti nel mare del Nord. Non siamo legati totalmente all’e-commerce ma è importante perché le esistenze di magazzino, caricare in maniera automatica i loro ordini nei nostri server, visionare i loro documenti, accedere al loro conto ed altre operazioni che consentono ai clienti di avere un contatto diretto e continuo con noi attraverso internet. Al momento, via internet, vendiamo poco ma non è detto che in futuro non ci siano degli sviluppi in questo senso; anche perché sono convinto che deve essere uno stimolo alla competitività. Le case automobilistiche possono essere considerate una minaccia o un’opportunità? Per il mercato dell’Aftermarket possono essere solo uno stimolo. Quando ci sono più offerte (e maggiori possibilità) si migliora il libero commercio e il cliente ha la possibilità di scegliere anche il prodotto di miglior qualità. Il mondo della riparazione è “originale”: nella scelta di un ricambio alcuni autoriparatori si affidano alla qualità altri al prezzo. Cosa ci può dire riguardo il comportamento dell’autoriparatore? La mia sensazione è che in Italia non è una questione di solo prezzo mentre in altre zone questa componente è fondamentale. Da noi, fortunatamente, conta ancora molto la qualità del prodotto.