Da Preda `e Littu a s`Iscala `e Sovana a P.ta Su Cusidore
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Da Preda `e Littu a s`Iscala `e Sovana a P.ta Su Cusidore
Club Alpino Italiano – Sezione di Cagliari Programma Annuale Escursioni 2012 Domenica 16 settembre 17a ESCURSIONE SOCIALE Da Preda ‘e Littu a s’Iscala ‘e Sovana a P.ta Su Cusidore Tragitto In auto proprie Ritrovo Riferimento cartografico Domenica 16 settembre presso il parcheggio del bar “Il Grifone” al Km 4,5 della SS 46 Oliena –Dorgali, ore 7,30 IGMI Serie 25 scala 1:25 000 F 500 sez III Comuni interessati Oliena Lunghezza Totale 14 km circa Dislivello in salita 1000 m circa Dislivello in discesa 1000 m circa Tempo di percorrenza 8 ore circa, pausa pranzo esclusa Difficoltà EE Tipo di terreno Sentiero, pietraia, qualche passaggio esposto Interesse Paesaggistico Segnaletica Nessuna Attrezzatura Vestiario adeguato alla stagione, scarponi da trekking, pila frontale Pranzo Al sacco Acqua Scorta adeguata alla stagione (2/3 litri) Rientro previsto a Cagliari Domenica ore 21,00 circa Quote di partecipazione 5 euro Prenotazioni Al 338.379.78.66 a partire dal 3 settembre (Escursione riservata ai soci) Descrizione generale Rispetto agli altri Supramontes, quello di Oliena ha una superficie di dimensioni modeste (ricopre un’area di 3620 ha), tuttavia le sue montagne sono conosciute in tutta Europa per la loro bellezza e importanza naturale. I contrafforti del massiccio che caratterizza tale Supramonte sono dominati dalla cima più imponente ed elevata, il Monte Corrasi (1.463 m), ma svettano, tuttavia, con molta evidenza, i rilievi di P.ta Cusidore (1.147 m), P.ta Sos Nidos (1.348 m), P.ta Ortu Camminu (1.331 m) e P.ta Carabidda (1.321 m). Alte e inaccessibili falesie delimitano l’area a nord e ad ovest, verso la piana di Oliena; a Sud, imponenti foreste di leccio e profondi canyon segnano il confine con Orgosolo. Ad est, l’ampia vallata di Lanaitho e parte del Doloverre di Surtana separano i Supramontes di Dorgali e Oliena. Il versante orientale del massiccio è caratterizzato da profonde forre e canaloni selvaggi, tra cui: Badde Su Tuo, Badde Pentumas, Troccu de Corojos, Codula s’Ozzastru. Gli spogli pianori di Sovana e Pradu, ed i candidi e denudati tavolati calcarei che contraddistinguono tale area supramontana, testimoniano lo spietato accanimento dell’uomo sulle antiche foreste. Soltanto pochi lecci e tassi sono sopravvissuti al taglio indiscriminato, perché custoditi all’interno di profondi canaloni e doline. I fenomeni ipogei, assumono aspetti peculiari; infatti, numerose sono le profonde voragini disseminate un po’ ovunque in questo territorio. Ma il sistema carsico di maggior interesse è rappresentato dalla risorgente di Su Gologone e dalla grotta Su Bentu – Sa oche, a tutt’oggi oggetto di profondo interesse e di studio da parte degli specialisti. In questo ambiente, un tempo regno dei grandi avvoltoi e del cervo sardo, abita una fauna tipica e selvaggia, come il muflone, oggi in forte espansione, il cinghiale, presente ovunque seppur cacciato, la martora, la volpe, il gatto selvatico, la donnola, il ghiro, il coniglio selvatico e la lepre sarda. Tra i rapaci è presente l'aquila reale, l'astore, lo sparviero, il falco pellegrino, la poiana e alcuni esemplari di avvoltoio grifone. Un discorso a parte merita la flora. Il Supramonte di Oliena, infatti, ha una importanza botanica di estremo interesse, in tutto il bacino mediterraneo, non solo in Sardegna. Nel territorio vegetano circa 650 specie botaniche, pari a un terzo della flora sarda, e oltre 70 sono le specie endemiche. Per la ricchezza floristica, il Monte Corrasi occupa un posto di rilievo nella flora sistematica italiana e nel 1971, la Società Botanica Italiana, nel Censimento dei biotopi, ha incluso Sos Prados del Monte di Oliena tra i principali siti di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione. Tra le specie a rischio di estinzione vi sono il Ribes sardoum, la Nepeta foliosa (labiata cespugliosa) e l’Aquilegia nugorensis. Notevoli sono le fitte foreste di lecci e ginepri, sfuggite al taglio, nelle zone più interne; ma anche i maestosi Tassi, l'Acero Trilobo, la Fillirea, il Terebinto, il Biancospino, il Corbezzolo ed una varietà di piante officinali, come il timo e il rosmarino. Come si arriva Il punto di ritrovo dei partecipanti è previsto presso il il parcheggio del bar “Il Grifone”, al Km 4,5 della SS 46 Oliena – Dorgali, ore 7,30. Da tale parcheggio ci si dirigerà con le auto verso un vicino bivio contrassegnato da un cartello turistico che indica la direzione per la chiesetta di Nostra Signora di Monserrato. Inoltratisi nella stradetta che si diparte da tale bivio, dopo circa duecento metri, si svolta sulla sinistra, si prosegue ignorando due successive deviazioni verso sinistra e, ben presto, ci si immette in un viottolo alberato che conduce alla sorgente di Funtana Iscandula. Oltrepassata quest’ultima, si giunge, dopo qualche centinaio di metri, presso una seconda modesta sorgente. Da qui inizia il nostro percorso a piedi. Organizzazione logistica Vi sono due opzioni: per chi volesse programmare la partenza il giorno dell’escursione, l’appuntamento è al bar “Il Grifone”, al Km 4,5 della SS 46 Oliena – Dorgali, ore 7,30. per coloro che volessero programmare la partenza il giorno prima dell’escursione, ci si potrà organizzare autonomamente (agriturismo e/o B & B), oppure, con modica spesa, si potrà trovare una sistemazione presso il camping della Cooperativa Enis a Monte Maccione, Oliena, utilizzando l’attrezzatura personale (sacco a pelo e/o tenda). Per i trasferimenti si utilizzano i propri mezzi. Per maggiori delucidazioni e per le prenotazioni gli Accompagnatori saranno contattabili al n. 338.379.78.66, a partire dal 3 settembre. Itinerario a piedi Lasciate le auto presso la sorgente (q. 200 m), ci inoltriamo lungo la carrabile a fondo naturale, che ben presto diventa sconnessa, dapprima procedendo in direzione E e successivamente piegando a S, sino a giungere all’interno di un fitto bosco di lecci. Dei tre sentieri che si dipartono dall’imbocco di tale bosco, noi sceglieremo senza indugio quello immediatamente a destra e, dopo circa un km, arriveremo all’interno di una radura ombrosa caratterizzata dalla presenza di grossi megaliti di natura calcarea. Si tratta del famoso sito conosciuto col nome di “Preda ‘e Littu” (q. 370 m.), che svetta con evidenza dalla folta macchia. Da tale sito imbocchiamo un esile traccia che si snoda in salita all’interno di una fitta boscaglia, caratterizzata dalla presenza di numerose piante di leccio e di ginepro. Ci troviamo in regione Su Marghinu e il folto bosco all’interno del quale procediamo ricopre la parte bassa del versante settentrionale del Supramonte di Oliena. Dopo circa 30’ di ascesa, il bosco diventa più rado e ben presto lasciamo l’esile ma evidente sentiero a favore di un ripido canalone detritico, s’Iscala ‘e Sovana, punteggiato da bassi arbusti e pulvini spinosi, da ginepri contorti e da qualche sporadico leccio. Il paesaggio che si mostra ai nostri occhi sembra quasi irreale. Alla nostra destra, il versante NE di Punta Sos Nidos (m. 1348) che incombe col suo magnifico torrione di Preda de Mugrones (m. 1138), posto a mezza costa; alla nostra sinistra, le ripide e candide pareti verticali di Punta Cusidore (m. 1147) che si ergono maestosamente con una muraglia di calcare alta ben 500 m; dinanzi a noi, all’interno del canalone, ingombro di detriti di ogni misura, scorgiamo da lontano l’unica via di accesso che ci permette di superare agevolmente l’imponente bastionata calcarea. Infatti, alla quota di 620 m. circa, si attraversa in diagonale il canalone detritico e ci si immette in una stretta e suggestiva vallecola che in ripida ascesa consente di giungere in circa 30’ alla cosiddetta Forcella di Sovana, valico posto alla quota di 938 m. Il paesaggio che si apre ai nostri occhi è davvero fantastico. Ci troviamo all’interno della piana di Orgoi, una dolina di forma ellittica, il cui substrato si è formato a seguito della dissoluzione del calcare e dai detriti di erosione trasportati dalle acque meteoriche dai sovrastanti rilievi di Preda de Mugrones e di Su Cusidore. Da tale pianoro, volgendo lo sguardo da Est a Ovest, possiamo ammirare alcuni dei rilievi che sovrastano la valle di Lanaitho: Monte Omene e Monte Gutturgios; proseguendo nel giro d’orizzonte, riconosciamo la boscosa valle del Doloverre di Surtana, il Monte Tiscali, le valli di Badde ‘e Doronè, Trocu de Corojos e la parte alta di Badde ‘e Pentumas, Monte Duavidda, la dolina di Su Suercone, Punta Solitta, la piana di Campu’e Donianicoro, Monte Oddeu e, in lontananza, parte della cresta di Costa Silana. I rilievi sopracitati, molti dei quali già oggetto di precedenti escursioni, potranno offrirci, grazie alla nostra posizione, un quadro d’insieme particolarmente efficace. Alla base delle pareti di P.ta Cusidore, scorgiamo la grotta-voragine di Orgoi, dal cui fondo è possibile reperire l’acqua di stillicidio. Dopo una breve visita a tale grotta, si lascia la piana di Orgoi e si prosegue, dapprima in leggera discesa, lungo una stretta e spoglia striscia rocciosa, contornando il sottostante pianoro di Campu ‘e Sovana (ora brullo e spoglio ma anticamente prezioso pascolo per le greggi della zona) e, successivamente, in lieve risalita. Ci troviamo ora in regione Sas Sedditas e ci dirigiamo verso la base delle pareti del massiccio di Su Cusidore dove, con facilità, attraverso un agevole passaggio su roccia, potremo raggiungere la cresta. Procediamo ora su un crinale, di roccia candida, aspra e denudata, che a mano a mano si assottiglia, sino a divenire un’ esile lama che strapiomba vertiginosamente da ambo i lati, e impone una progressione particolarmente attenta. Dopo circa 45’ di ascesa, si giunge alla vetta. Il panorama è incomparabile, da mozzare il fiato, con una vista che spazia su gran parte della Sardegna centrale. Dalla nostra privilegiata posizione possiamo vedere con maggior dettaglio la piana di Sovana, che giunge a Sud fino alla valle di Lanaitho, e i canyon che scendono da Campu ‘e Donianicoro. A Nord, invece, notiamo la vasta piana del Cedrino e, in lontananza, il Monte Albo e il Monte Tuttavista oltre i quali, verso Est, si intravvede la linea azzurra del Mar Tirreno. Dopo un breve pausa, si discenderà dalla vetta e si andrà a raggiungere la stretta striscia rocciosa del Fruncu Nieddu, da dove agevolmente potremo affacciarci sopra le pareti del Monte Uddè e da qui osservare e ammirare l’estesa valle di Lanaitho. Successivamente, al riparo dal sole, sotto le fronde di un leccio secolare, faremo la pausa pranzo. Dopo circa 1 ora, lasciato il pianoro roccioso del Fruncu Nieddu, se i tempi ce lo consentiranno, potremmo effettuare una breve visita alla vicina piana di Sovana, una delle località più interessanti, perché oltre alla presenza di numerosissimi animali selvatici come il muflone, il cinghiale e l'aquila reale, e numerosissime piante endemiche, è ricca anche di siti archeologici e monumenti naturali. Lasciata tale piana, si ritorna alla forcella di Sovana e si ripercorre in discesa il canalone detritico sino a giungere al punto di partenza. Raccomandazioni Si tratta di un percorso impegnativo, tuttavia, poiché la maggior parte del dislivello in salita verrà effettuata al mattino, quando il canalone di s’Iscala ‘e Sovana è ancora in ombra, e quindi al fresco, la progressione risulterà meno impegnativa. Inoltre, una volta giunti alla base del massiccio roccioso di Su Cusidore, per coloro che, eventualmente, avessero dei dubbi sul voler proseguire e raggiungere la cima, si avrà la possibilità di fare una sosta e attendere il gruppo al rientro dalla vetta. Si potrà godere, comunque, di una vista mozzafiato e di panorami ineguagliabili. Consigli alimentari L’alimentazione dovrà essere adeguata alle nostre esigenze fisiche e a quelle climatiche. Eviteremo di appesantire lo stomaco assumendo dei cibi che determinerebbero una lenta digestione e ridurrebbero l’efficienza fisica. Da evitare l’assunzione di bevande alcoliche. Indispensabile una buona scorta d’acqua e/o integratori energetico-salini. Norme di comportamento da tenersi durante le escursioni: Ogni componente del gruppo durante l’escursione starà sempre dietro il Direttore di Escursione e ne dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni; Dichiarazione di esonero di responsabilità Il Club Alpino Italiano promuove la cultura della sicurezza in montagna in tutti i suoi aspetti. Pur tuttavia la frequentazione della montagna comporta dei rischi comunque ineliminabili e pertanto con la richiesta di partecipazione all’escursione il partecipante esplicitamente attesta e dichiara: di non aver alcun impedimento fisico e psichico alla pratica dell’escursionismo, di essere idoneo dal punto di vista medico e di avere una preparazione fisica adeguata alla difficoltà dell’escursione; di aver preso visione e di accettare incondizionatamente il Regolamento Escursioni predisposto dal CAI – Sezione di Cagliari; di ben conoscere le caratteristiche e le difficoltà dell’escursione; di assumersi in proprio in maniera consapevole ogni rischio conseguente o connesso alla partecipazione all’escursione e pertanto di esonerare fin da ora il CAI Sezione di Cagliari e i Direttori di Escursione da qualunque responsabilità. Direttori di Escursione: Aldo Marras (AE), Silvana Usai (AE).