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comune di marzano di nola - Albo pretorio on

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comune di marzano di nola - Albo pretorio on
COMUNE DI MARZANO DI NOLA
(PROVTNCTA Dr AVELLTNO )
PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE
(TRTENNTO 20t612018)
Approvato ed aggiornato con delibera G.C. n. 4
del 27 gennaio 2016
IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE
Delibera di
Ga n.4del27
0l2016
Introduzione generale
1,Introduzione
Sùlla GaTTetta lIfficìale nurrero 265 del 1i novembre 2012 è stata pubblìcata la legge 6 novembre
2012 numero 190.
l,a legge 1 90/2012, anche nota come "1eggu .rnticott uzio e" o"legge SeNe/ino,", rcca le dispo"^izioni
per ltt prctcnzionc c l.t repretsione della cLtrruzione e dell illegalitìt nella pubblico
f AZiO ne.
La lcgge è enirate in vigore
u
t11 t11
i17 i S I
il 28 novembre 2012.
contesto nel qualc lc iniziative e Ie stratcgie di coùtmsto alia conuzione sono adottate ò queilo
disegnaro dalle nome nazionali ed intemazionali in materia.
Si segnala, in particolare, la Convenziole dell'Organizzazione della Nazjoni Unite contro ]a
corruzione. adottata dall'Assemblea generale dell'O.N.U. il 31 ottobre 2013 con 1a risoluzione
numero 5 8,/,+.
Convenzionc sottoscritta dallo Stato italiano il 9 dicembre 2013 e ratificata ìl 3 asosto 2009 con la
legge nLunero 116.
La Convenzione O.N.U. del2003 prevede che ogni Stato (aÌticolo 5):
- claborì ed applichi politiche di prevcnzione della comzione efficaci e coordinate:
- si adoperi aÌ fine di attuarc e prornuovere cfficaci pratiche di prevcnzione;
- verifichi peiiodicamente l'adeguatczza di tali misure:
- collabori con altri Stati e organizzazioni regionali ed intemazior.lali per 1a promozìone e mcssa a
plùto delle misure anticorruzione.
La Convenzione O.N.U. prevede che ogni Stato debba indì\,iduale uno o piiL organi. a seconda delle
ncccssità. incaricati di prevenire la comzione e, se necessario, la supervisione ed il coordinamento
di tale applicazionc c 1'accrescinerto e la diff.rsione delle relative colloscenze (articolo 6).
In tema di contrasto alÌa corruzione, grande rì1ievo assumono anche 1e misure contenutc nelle Ìinee
guida c nelle convenzioni che Ì'OECD, il Consiglìo d'Europa con il GR.E.C.O. (Groupe d'Etctts
(lonh.e la Coffuptione) e l'Unione Europca riserva:ro a1la materia e che vanno nella medesina
dirczione jndicata dalÌ'O.N.U.: implementarc la capacità degli Srari
membri nella lotta alla coruzione, monitorando la loro conformità agli ,rtazda&/ anticomrzione ed
individuando le carenze politiche nazionali.
(Circolarc numero 1 del 25 gcnnaio 2013 dcl Dipanimerlto della Furzione pubblica presidenza
del Consiglio dei Minist ).
Il
Il
concetto di corruzione ed i principali attori del sistema di prevenzione e contrasto
La legge 190/201 2 non fomisce la dehnizione dcl concerto di corruzione cui si riferisce.
llcodice perals preredc rre làtt:specic.
I-'articolo 318 punisce la "corra,-ioz e per I'esercizio della.finzione" e dispone chg: ì1 pubblico
ul'ficiale chc. per I'esercizio dc11e sùe I'unzio11i o dei suoi poteri" indebitamente rìceva, per sé o per
Lrn terzo. denaro o altra utiÌità o nc accetti la promessa sia punito con la reclusione da uno a sei a,]rri.
L'articolo 319 deì Codice penaÌe sanzio,ala"corr,zione pel un dtto controio di (loNeri (l'u/ficio..:
"il pubblico trlficiale che. per a letterc o riturddre o
]1e/ uter otfiesso t) t itdrdato un
attto del suo ufrcio. o:i.l)ero per campiere o per dter ct)fipiuto un (tth cono.drio oi
2.
Llclibc.adiG.C n
I
d.127 0110t6
do.;eri di ttfficio- ricet,e, per sé o per n ter.o, dcnaro od alLra utìlitù, o ne accetta lo promes"^a, è
con lcL reclusione da sei a dieci qnni".
Intìne. 1'afiicolo 319-ter colpisce la ". or./r.z ione in atti giudiziari.,:
"se i.fatti indicdti neqli aticolo 318 e 3l9 .sono commessi per.fatorire o d(lnneggiote und parre itl
u ptoces.to cirile, penale o dlnmi istrdrito. si applica la pena della reclusiane da sei a dadici dnni
,\e .ldl f.tto deriw l'ingiu:,nd condan tl di taluno alld lecl,.tk)ne non superiore a cinque amni_ la
pena è lella reclltsione du sei a quuttordici anni; se deriva l'[ngiustal candqnna allct reclusia e
!upcriare acinqued ni o qll'etgctstolo, lapenaè dellu reclu,tiane ddoth dwnti anni'..
rin dalla prima applicazione della legge 190.i2012 è sùÌtato chiaro che il concetto di conuzione.
cui intende'a riferìrci il legislatore. non potela esserc circoscritro alle sole fattispecie,,learla.rgiuridiche" di cui agli afiicoli 318. I l9 e 319-ler del Codice penalc.
Il Dipatimento della Funzionc Pubblica, con la Circolare numero 1 del 25 gennaio 2013. ha iòrnito
una prima chiave di lettura deÌla nomÉtiva ed ha spiegato che ì1 concctto di cor1-uzione della legge
190,'2012 comprcnde tutte le siluazionì in cui, nel corso delÌ'attìvità anministativa. si r.isconiri
l'abttso dtr parte d'un soggetto pubblico del potere a lui alfìdaÌo al
fìne (li oftenere vantdggi pri\,.tti.
Secondo i1 Dipaftimento della Frnuione pubbrica. la ìegge 190/2012 estendc ra nozione di
conuzione a:
- tutti i delitti cortro la pubblica amministrazione, sanzionati dal ritoro Ir capo I del codice
penale:
plmih
- ogni situazione in cui, a
prescindere dalla rileyanza penale, venga in evidelza un
malfunzionamcnto dell'amministrazione a causa dell'uso a lìni pri,ati dclle funzioni
attribuite.
Il Piano Nazionale Anriconuzione (PNA) approvaro l'r 1 seftembre 2013 (ANAC deliberazione n.
72i2013) ha uÌterioimenre specificato il concetto di corruzione da applicarsì in attuazione della
legge 190/2012. ampliandone uÌteriomentc ra portata spetto al'ìnterpitazione der r)ipaÌtimento
Funzione Pubblica.
''Le .\iruct:ioni riletanri sono
J1iù crilpie Llella fàùispecic penali,\irica, che è disciplilleta negli artt.
313' 3l9 e 319 rer, c-p., e sono tari du catfiprerurere wn soro |inleftt gumma dei dcrirù c;flro ta
pubblica dmminisrrdzione .lisciprinati net Tirolo Ir. capo I, dcl coàice penttle. na .mche le
sitltatzioni in cui d prescindere darra rile,anza penare - reng(r it1 eùdenzd un mdllì)nzionamento
dell 'dmministtazione a causa dell'uro a fini pritati delle funzioni arrihlire, ovreru r:ihquinomenro
dell'ozione amuìnisttativtt ob eliler o, sia che tdle azione obbia successo sia el caso itt cui
timanga d livello tli tehtativo".
Con Ìa lcgge 190/2012, lo Stato italiano ha indjviduato gli organi ìncaricati di svolgere, con
rnodalirà tali da assicurare un'azione cooÌdinata, atti'ità di controlio, <1i pr.evenzione e
diiontrasto
della corruzione e dell'illegalità nclla pubblica amministrazione_
La strategia ,,azionale di prevenzione della corruzione è attuata medìante l,azione sinergica
cìelle
segucnti istituzioni:
I ALnotirà Naziondle,Tnticctrruzione (LNAC). che svolge fllnzioni di raccordo con ìe altre
aurorità
ed esercita poleri di vigilanza e controllo dell'etrcacia delc miso,e cri pre'enzione adottate
daile
amministazioni. [onchi del rispetto della normativa in materia di traspaienza (art. 1. commi
2 e 3,
ìegge 190/2012):
' la corte di conti. che partecipa ordinariamente allatti'ità cri prevenzione attraverso le sue lunzioni
de11a
diccoucllu:
Comitato interministeridre. istituito corl DpcM 16 gennaio 2013. che erabora
linee di
ndiri,, zu e direrrire ran. l.conrna..t. legge'40 ,0ll);
- la ()nferenza unificura staro' Regioni e Aulailomie Loceri. chiamara ad individuare
acrcmpimenti
( te"nini per 'anra,/ione Jella repge e dei dccreti :rnuati\: o- p.L,te J, reginni. pr,,\ ince
dutonotne.
enti_locali, cnti pubblici e soggetti di diritto pri\ato sorroposri al loro eorr'rr,Ì1o (art. l,
commi 60 e
61.lesse 190/2012);
- t Prelùtti della Repuàòlica, che forniscono suppoÌto tccnico e irfomtativo.
- ll
r-)eLrbem dr
(ì c. n .l dct 27 0Ì 20t6
facollatilo. agli enti localj (arr. I co. 6 legee 190/2012):
- la scuoltr superiote della Pubbrica Amministrazture (sSpA) che predisponc percorsi. anche
specìfici e senoriali. di formazionc dei dipcndenri delle amministrazionl stataìi
1arr. t co. 11 legge
19012012):
-
pttbbliche anninitrrezioni, che atuano ed implementano re misure previste daÌÌa iegge e
dar
Piano Nazjonale
(ad. 1 regge 190/2012) anche attrar,Érso |azione clei-proprio
Re'p,,n'uh,li Jtlh ^nticomzione
pri-cn7iù\ Jclta .ùrt uz1.n.,
- gli e ti pubblici econonici ed i sogge i di dirifto prb.lto in controllo paàA1lro. responsabili
anch'essi dell'introduzione ed implementazione delle misure previste dalla Ìegge.e dal piano
Nazionale Anticorruzione (arr. 1 legge 190/2012).
secondo l'impostazione iniziale de1la legge 190/2012. all attività di pre'enzione e contrasto alla
coì'ruzione partccipava anche il Diparlimento de11a Funzione pubbìica.
ll comn'ra 5 dell'anicolo 19 del DL 9012014 (convcrriro da1Ìa legge 11,1/201,1) ha trasferito
all'Aurorità nazionaÌe tuttc le competenze in materia di antico,uzioii già assegnare da11a
Ìegge
lo0 lnl2: Diparimento dcllc Junzinre P.rbhiica
\e
L'Autorità nazionale anticorruzione (,{NAC)
190'12012 iniziarmcnte aveva assegnato i compiti di autorità anticonuzione
afla
Commissione pcr 1a valutazione, f integrità e la trasparenza dellc amninistrazioni pLrbbliche
3.
La legge
(ci\rtr).
La civlr era stata islituita daÌ legisratorc, atfavcso il decreto regis]ati'o 150/2009. per
svolgere
prioritariamenre lunzioni di valutazione de a "pery'»nance" delrepiùbliche
amministrazioni.
successivamente la denomìnaziore dc11a ciVrr è stata sostituita da querÌa di Autodtà
nazio'ule
anticolluzione (ANAC).
L'articolo 19 dc1 DL 90i201,1 (conrenito con modificazionj daÌla legge 11,1,/2014). ha
soppresso
l',{utorìtà di vigilanza sui corltratri pubblici di lavori. scnizi e lòrniture (AVCP) e ne
ha traslèrito
compiti e fuirzioni all'Aulorità 1laziooale anticoruzìone.
- La nissio e dell'ANAC prLò essere "inLriidlldtu elo pretenzione deu, corruzione neu
anlbito
delle ummini.srrazioni pttbbliche, nelle società partecipate e conrrollqre anche me(iiante
I'dttuazione
lella rrusparenza in t tli gri aspetti gcstiona]i. nonché mediante tattitirìt tri figiranza nel ambit.
dei conlrdtli pubblici, degli incarichi ? ù)m qtrc i ngni sÙturc rldl,.t pubblica.tnmi
istrdziofie
clk potenzialn?e te pos,gct stìluppare .lcnoncni Lo).r1,ti.t,i. tt.ianclu nel L.t)ntempo cli dgÈratare i
1»ot.d;minticon ri rdurt .t, gort,.e .,t.i
cittadini e :^ulle imprese. .)rie tando i comportamenti e le a i\)ità degli impìegtti pubblici.
con
ìnt,r'',nti tn tJe i,tn*1tiv,t. Ji ftt,,t02;utt,.
Lu chidl:e dell'ottitirà de a nuova ANAC. nerto \:isione drtu.imente espressa è queld
di Nig arc
per preìenife kt coffltzione crcundo una rc.e di cofiabof.tzione nert aÀbito
defie amninistrazioni
pubbliche e al cantempa aume tare l elficienza nellittilizzo delle risctrse, ridtrcendo
i co tralli
/òrn:li, che ca portano tra I ufura appcsantimenti pt oceduroli e di |u*o .tune tano i costi ctcllu
pt.thhlicu umministrazione senza credre xlorc per i cùtodini e per le
imprese,,.
La leggc 190/2012 ha attribuito a1la Autorità nazionare anticorruzionc 1., svoÌsimento
di numerosi
c.nrpirie furviori.
L'ANAC esercita lc seguenti funziotri:
l' collabora con ipa tetici organismi st.onieri. con rc organizzazioni regionali ed intemazionari
competenti;
2. approva il Piano nazio[ale anticorruziore (pNA);
3. analizza 1e causc e i fattod della corruzione c definisce g1i intcnenti che lle possono
làvodre la
prelcnzione c il contrasto:
4 esprime parcd facoìtativi agLi organi dello stah, c r tuttc [e lmministrazioni pubbìiche. in Ìnateria
di confonnità di arti e comportamenti dei tunziunari pu bhlicì alia L.gge. ai codici
di
comportamento e ai contratti. collefiivì e indiYiLluali. regolanti il rapporto di
laroro pubblico;
Dehbèra di
G.a n.1del27llt2nl6
5. esprime pateri làcoltativi in materia di autolizzazjonj. di cui all'arlicolo 53 del decreto Ìegislatìvo
165,12001, a1lo svolgimcrto di incarichi estemi da parte dei dirigenti amminisrrativi de11o Stato e
degìì entì pubbìici nazionali, con particolare r11è mento all'applicazione de1 comma 16-ler.
introdotto dalìa legge 190/2012;
6. csercita vigilanza e oontrollo sull'effettiva applicazione e sull'eflicacia delle misure adottate dalle
pubbiiche anministrazioni e sul dspetto delle regole sulla trasparenza deÌÌ'atrività amministrativa
pleviste dalla legge 190/2012 e dalle altre disposizioni vigcnti:
7- rìferisce al ParÌamento. presentando una relazione entro jl 31 dicembre di ciasoun anno.
di
contasto della corruzione e delfillegalità nella pubblica ammil!sbazione e
delle disposizioni r igenti in r.rtrria.
'ull'eftìcacia
A
noma dell'articolo 19 comma 5 del DL 90/2014 fconvetito dalla legge 114/2014), I'Autorità
suÌl'attività
nazionale anticorruzione. in aggiunta ai compiti dì cui sopra:
8. dccvc notizie e segnalazioni di illeciti, anche nelle forme di cuj aÌÌ'aft. 54-bis del d.Igs.
165/2001r
9. ricclc notizie e segnalazioni da ciascun
dello Stato che venga a conoscerlza di
^vvocato
violazioni di disposizioni di legge o di rcgolanrento
o di altre anomalìe o irregolarità relative ai
contrattj che cntrano nella disciplina del Codice di cui al d.lgs. 161/2006;
10. salr«r che il fatto costituisca reato, appÌica. ncl ispetto dc11e norme previste da11a legge
689,/1981, ùna salzione amminjstrativa non inlèriore nel rninimo a curo 1.000 e non superiorc nel
massiùlo a elLro 10.000, nel caso in cui i] soggetto obbligato onetta ì'adozione deì piani tdennali di
prevcnzionc dc11a coruzione. dei programmi tricnnali di trasparenza o dei codici di compofiamento.
Secondo I'impostazione iniziaie della legge i90i2012, all'attìr,ità di contrasto aÌla corùzione
partecipava anche iÌ Dipartimento dclla Funzione Pubblica presso la Presidenza de1 Consislio dei
\ lini,r-i.
Il comma 5 dell'articoÌo 19 del DL 90/201,1 (convefiito dalla legge 412014) ha trasferito
al1'ANAC tutte le competenze in materja di anticorruzione già assegnate al Dìpatimento della
Funzione ?ubblica.
Ad oggi, pertatto. è Ì'AN1C che.
secondo Ìe linee di indirizzo adottate dal Comitato
ìntcnnin istcriale istituito con DPCM I 6 gemaio 201i:
a) coordina l'attuazjone de11e slrategie di prevenzione e corltrasto della cofuzjone e deÌl,il1cga1ità
ùella pubblica nministraz ione eiaborate a Ìivello nazionale e intemazionale;
b) promuove e definisce norme e metodologie comunì pcr la prevenzione della corruzionc, coetcflti
con gÌi indirizzi, i proglammi e i progetti intcmazionali;
c) predispone il Piano nazionalc anticorrlzione, anche aÌ fine di assicurarc l,attuazione coordinata
delle nisule di cui a1la lettera a):
d) defìnisce modclli standald delle inJòmtazioni e dei dati occorrenti per iÌ conseguimento degli
obiettj\,i previsti dalla presente legge, sccondo modalità che consentano la loro geslione ed analisi
inlolmalizzata:
e) definisce c te per assicurare la rotazione dei djrigenti nei setrori particolarmer.ìte esposti a1la
corruzione e misure per evitare sovrapposizioni di fiurzioni e cumulì di incarjchi Ltomjnati\ i irr capo
ai dirigcnti pubblici. anche esterni.
In ogni caso è bene ricordare che Io strumento che ha consentito agli opetatori di interpretare la
legge 19012012 immediatamente dopo la sua pubblicazione rimane la Circolare numero 1 del 25
gennaio 2011 proplio del DipaÌtimenro della Funzione Pubblica (,,/egge n. 190 del 2012
Disposizioni per la prerenzione e la repressio e dellu corruzione e dett,iltegulità nella pubblica
ammi istrazione").
I deslinatari della normatita anlicorrulione
L'ambito soggcttivo d'applicazionc de11e misure di prevenziole della corruzione ha regislmto
importanti novità dovute sia alle innovazioni legislative (si veda. in pafiicolare, l,articolo 11 deì
-1.
Deliberdl(i
(
n
1deL27 Ol
l0l6
3l/2013, così come modificato dall'arlicolo 24-61.§ dcl DI- 90i2014), sia agli atti interpretativi
adottati dall'ANAC.
Tm i prolvedimenti dell'Autorità nazionale anticomuiottc sono di particolare rilievo le'Zlnee
lluida ?er l'atluaziolle della normLtti|Lt in ldterict dipre\)enzione clella corruzione e lrasparenza da
parte delle società e degli e ti di dititto pri,-ato controllati e portecip.lti dalle pubbliche
ammi ist/o.ioni e degli enli pubhlici econo ?ici" approvate con la determinazione n. 8 dcl 2015.
E' oppofuno riassrunere. brevemente, quaùto previsto in capo alie divelse categode di soggetti per
d.1gs.
la prevenzione
de11a
corruzione e per la hasparenza.
5. Pubbliche amministrazioni
Le pubbliche amministrazioni di cui ali'afi. 1, co. 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165
sono tenLLte all'adozione di misure di prevenzione deÌÌa coruzìone nella fotma di un piano
pre\'enzione della coruzione. di durata triennale, e all'adozione di un programma per la trasparenza.
Ogni amministrazìone, anche se articolata snl tcrritorjo con uffici periferici. predispole un unico
piano antjcoffuzione, salvo i casi. da concordare con l'Autorità. in cuì si ra\,1isi la necessità di una
maggiore anicolazìone del piano 1ìno a prevedele distinti piani per le strutture tcrritoriali.
6. Società, altri enti di diritto privato itr coùtrollo pubblico ed enti pubblici economici
Le Linee gtridu de11'ANAC hanno chiarito che Ìe società, gli enti dj diritto pdvato in controÌÌo
pubblico e g1i cnti pubblici economici devono adottare (se 1o ritengono utile, nella forra di un
piarro) nrisure di prevenzione della corruzione, che integrino quc11e già individuate ai sensi del
d.lgs. 231/2001.
Le società (r gli enti di diritto privato in controllo pubblico assolvono agli obblighi di pubblicazione
rifcriti tanto alla propria organizzazione quanto alÌe attività di pubblico illteresse svolte.
GÌi obblighi dì pubblicazione sùÌl'organizzazione seguono gli adattamenti della disciplina del d.lgs.
n. 3312013 alle particolari condizioni di questi soggetti contenute nelle Linee guidaDileNamente. g1i entì pubblici economici sono tenuti agli stcssi obblighi di trasparenza prcvistl per
le pubbliche amministmzioni.
altri enti di diritto privato solo partecipati
Pcr questi soggetti. in basc a quanto plcvisto dalle cilate Linee grlda, l'adozìone di misure
7. Società e
integrative di quelle del d.lgs. 23112001 è'promossa" da11e amministrazioni pafiecipanti.
In materia di tasparenza questi soggetti devono pubblicare solo alcuni dati relatjvamente alle
attività di pùbblico interesse svolte oltre a specilìci dati sL l'organizzazione.
ll responsabile della prevenzione dclla corruzione (R?C)
Le amminislrazioni pubbliche. le società e gli enti di diritto privato in controllo pubbìico
8.
indivjduano il soggetto "Responsubile della preren ione delld corncione'.
NegÌi enti locali, il Responsabile è individuato preferibihrcnle rrelSegretario Comundle.
Il Dipafiimento dclla Funzione Puhblica. con la citata Circolare numero 1 del 25 gennaio 2013
(paragGfo 2), ha precisato che nella scelta del Responsabilc gli enti locali dispongono di rLna certa
llcssibilità che consenle lorc "di .^cegliere motivte solLlzioni gertionuli dillerenziate".
ln pratica è possibile designare un figura diversa dal segretario.
Secondo iì Dipanimento della Funzione Pubblica la nomina dovrebbe riguardare un soggetto ìn
possesso dci requisiti seguenti:
- non essere destinatario di provvedìmenti giudizialì di condama:
- non essere destinatario di provvedimenti disciplinarì:
- avei dato dimostrazione, nel tempo, di condotta integerrima.
Il titol.ùe del potere di nomina del Responsabile nel Comrme è il Sindaco. quale organo di indirizzo
politìco arn m in istrativo.
De|bera dÌ G C
n.ldell?012016
ciascun comune. nell'esercizio della propria autonomia nonnativa e organizzati'a, può riconoscere
alla giunta o al consiglio il compito di des ignare il Responsabile (AN Aò delibcrazione r. 15120 r 3l
secondo l'Autorità nazionale anricormzione (AN^c deterrninazione n. 12,/20ri). il Resoonsahrle
rapprcsenla. senza dubbio, uno dei soggetti fonrlamentali neÌÌ'ambito della normatir.r
sullc
prevenzionc deila oorruzione e della trasparenza.
sulla base dei diversi orientamenti espressi dalI'ANAC. si possono riassumere iprincipali criteri cìi
scclta.
NeÌÌe pubbliche ammìnistrazionì il Responsabile dere essere scelto. di noma. tra i dirioenti
amministrativi di ruolo di prima Iàscia in sen izio.
è \'olto ad
assicurare che iÌ Responsabile sia ,n dirig:nte stabire
conosccnza della sua organizzazione_ e del suo
funzionamento. dotato deÌra necessz*ia imparzialità ed aulonomia rarutati;a e scelto. di
norma. tra i
dirigenti non assegnati ad uffici che svolgano atti'ità di gcstione e di amministrazione atti\a.
La nomina di un dirigente estemo o di un dipendente con qualifica non dirigenziale deve
esserc
considerata come una assoÌuta ecceziore. da moti'are adcgùatamentc in Èase ara dimostmta
assenza di soggetti aventi i requisiti previsti daììa legge.
Considerata la posizione di indipendenza che deve essere assicurata al Responsabile
non apparc
coere,te con i requisiti di legge ra nomina di un dìrigentc che provenga diretta,rente
da uffici rii
djretta coÌÌaborazione con I'organo di indirizzo laddove csista un vincolcifi<luciario.
Nelle società e ncgli enti di didtto pri'ato in controro pubbrico si sottoÌinea che l,Auto
tà ha dato
indicazioni nel senso che le lunzioni di ResponsabiÌe siano affidate ad uno dei dirigenti
intcmi dela
socjetà o deÌl entc di diritro pd!ato ìn controllo pubblico.
Nelle sole ipotesi in cui la società sìa prìr,a di dirigcnti. o cirLesti siano iù numero molto
limitato. il
Iìesponsabilc potrà essere irdìvidr.ìato in un prolìÌo non dirigenziare che garantisca
uomu,que re
Questo criterio
dell'amministrazione,
con una adeguata
idonec cornpetenze.
h1 Lìltima istanza. e solo in casi eccezionali. il Responsabile potrà coincidere
con un amninistratore.
purché privo di deÌeghe gestionali.
L'organo che nomina il Responsabile è r'organo di indirizzo deÌla società or.lero
i1 consigÌìo di
amministrazione o altro organo con ftlnzioni eqùivalenti.
Lo s'olgimento delle f*nzioni di Responsab e in condizioni dì indipendenza e di garanzia
è stato
solo in partc oggetro di disciprina derla regge r90D0r2 oon trisposizioni che mirano
ad impedire
una revoca anticipata dall'incarico e. inizialmente, solo con riferimeùto al caso
di coincidenza del
R<.our.al.ilr cor il .egrerario comunale 1on. 1,.o. 82. Jelra l. l9020llì
A completre la disciplina è inten'enuto l'arr. r j. co. r. del decrcto legisrati\o Ij apdre 20rj. j9.
n.
che ha esteso l'intelvento dell'ANAC jn caso di rer oca. appljcahile in rìa generalc.
Sono assenti. invece. nome
che prevedono sia specifiche gorrnZi" ir., sede di nomina
(e\'entualmente nella iòrma di un parerc dell'A\AC sulle nomine).
sia misure da adottare da pafle
delle stesse amnrinistrazioni o enti direttc ad assìcurare che il Responsab e svolga
ii suo delicato
compito in modo imparziaÌe, al riparo da possibili ritorsioli.
Nella legge 190/2012 sono stati succjltamenrc definirj
i
poleri clel Responsabile nella sua
inteÌlocuzione con g1i aÌtri soggetti intemi clle amministrazionì o enri. nonché nella
sua anività di
vigilanza sull'attuazione delle mìsure dì prevenzione della comrzione.
All'arlicolo
pl.pc prc\ eda obhliehi (ti inlormazione ei
J loTn]a 9, ìctt. c) è disposro che il
con0,,nt:JrtRPt chiamoto.t\i?ild,, \ùl tt,nzio4L,t,, nto t sultit,ert-anza Jcl pioni,_ "- '' "''
'Iali obblighi informativi ricadoùo su tùtti i soggetti
coinvorti. già ncla rase di formazidne deÌ piano
e. poi. nelle fasi di rerifica del suo |u.zionamenio e dell'attuazione de11e
misure adottate.
Secondo la leggc 1902012 e le deÌiberazioni ANAC, il Responsabile svolge
p oritariamette i
compiti di segùito elencari da inqua<ìrare nelìa piir vasta stiategia nazionile
di co'rtrasto a a
corruzone.
IÌ Responsabììe de11a prcvenzione deììa corruzione ha il ciovere di:
Delib.r. diC
(
n.,1del 27
4r1
21|6
-
proporrc all'orgèno di indidzzo politico. per l'approvazione. il Piano Triennale di
Prevenzione della Coruzionc la cui claborazionc non può essere affidata a soggetti estranei
all'amministrazione (aÌ1. I co.8 L. 190/2012);
defilire le procedure appropriate per selezionare e fomtare i dipendenli destinati ad operare
in settorj di attività particolameÌ1te esposd alla coruzionc;
verificare l'elficace attuazione e I'idoùeità del PTCP:
proporre le rnodifiche del PTCP, anchc a seguito di acceflate significative violazioni delle
prescdzioni, così come qualora intervengano mutamcnti ne11'organizzazrone o nell'attività
dell'amministrazione:
- d'intesa con il dirigente,/responsabile competente, devc verificare l'ef1èttiva rotazione degli
incarichi negli uftìcl preposti allo svolglmento de11e attività per le quali è più elevato il
rischio che siano commessi reati di corruzione;
- entro jl 15 dicembre di ogni anno, deve pubbÌicarc nel sito u'eb dell'amministrazione ì.u]a
rclazione lecante i risultati dell'attività svolia e trasmetterla all'organo di indìrizzo;
- nei casì in cui I'organo cìi indirizzo politico lo richicda. o qùalora iÌ dirigcntehespomabile lo
ritenga oppoftuno. i1 respoNabile deve fiferirc sull'attività svolta.
Per il Comune di N,larzalo di Nola, Responsabile deÌÌa prevcnzione della coruzione è stato
noninato il dott. Antonio Scala Segretario Comunaic tjtoiare. con decreto del sindaco come in atti
d'ufficìo.
È di conlpetenza del Responsabile delÌa prevenzione della comrzione anche:
a) la sottoposizione, entro il l1 gennaio, della relazione su1l'attività svolta all'Organismo
Indipendentc di \ralutazione §TV) peL Ie attivìtà di valutazione dcj Titolari di posìzionc
organìzzativa;
b) Ìa proposra al Sjndaco, ove possibile , della rotazione degli incarichi dei Titolarj di posizìone
organizzativa;
c) l'individuazione, su proposta dei fitolari di posìzìonc organizzativa competetti. del Personale da
ilserire nei Progmmmj di Formazjone:
d) 1'attivazionc dclle azioni correttìve per l eliminazione delle criticità sconhate.
9. Poteri del Responsabile dellà preyenzione della corruzione
Il ResponsabiÌe della plevenzjone deÌÌa coruz ione. per I'adempjmenlo dei compitl atftibùitigÌi dalla
leggc c dal presente Piano:
1) acquìsisce ogni infonnazione e docunenlo inerente alle attività jndiliduate nel presente Piano:
2.) vigila sul fllnzionamento e sull'ossen anza del Piano:
3) cffcttua il monitoraggio del rispetto dei temini, previsti daììa iegge o dai regolamenti. per la
conclusione dei procedimenti;
4) verilìca 1'eventuale sussistenza di conilitto di interessc, reladvamente ai rappofti tra i1 ComÙne e
i Soggetti che con 10 stesso stipulano contratti o che sono intcressati a procedinenti di
autorizTazione, concessione o erosazione di vattaggi econontici di qualunque genere:
5) può acquisire tutta la documentazione amministÉtiva. di qualsiasi tipo e genere, detenuta dal
Comune. in relazione a notizie, informazioni e dati. fòrmali ed infbrmali, a qùalsiasi titolo
conosciuti d.tl personaÌe dell'ente, daglì Organi di Govcrao (anche soltanto dai singoli
Componelltj), dail'Organo di Revisione Economico- Fjnanziario e de11'Organismo Indipendente di
Valutazione ( NTV) e da qualsìasi altro Organo dell'Ente.
Per I'adempimento delle proprie lìnzioni il Rcsponsabile della prevenzione dclia corruzione
nonrina i titolari di PO dell'Ente quali referenti per I'attuazione del Piano . 11 Personale jndividùato
non può rilìutare la nomina ed è vincolato a1 segrelo in relazione a tutte 1e notizie ed ai dati
conosciuti in ragione dell'espletamento dcll'incarico.
D.lih.radiGa n
,1de
)r 0l ,lll6
10. Atti del Responsabile della prcvenzione della corruzione
Le Funzioni ed i Poteri dc1 Responsabile dclla prevenzìone della comrziorrc possono
essere
esercitati:
l. ìn t'onra verhale:
2. ìn fonna sc tta, sia cartacea. sia infolmatica.
Nella p Ìna ipotesi il Responsabile si relaziona con il soggetto pubblico o privato, o con entrambi.
senza ia necessità di documentare I'inten'enro: qualora. tuttalia, uno dei soggctti lo dchieda, deve
essere redatto Bn l/erbdle di Intet'wnto. Il Verbcle di lntelt,ento dc\,e essere stilato a seguito di
Inlervcnto csperito su segnalazione o denuncia e conclusosi senza rilevazione di atti o
oompofiarnenti illegittimi e/o illeciti poiché. nel caso siano riscontrati compoftamenti e/o atti
configurabili come illeciti. il Responsabile deve procederc con Denuncia.
Nella seconda ipotesi. ìnvece, il ResponsabìÌe interviene:
a) nella forma dclla Dispotizione, qralota debba indicare o srLggerire fonnalmente Ìa modifica di un
o provledi ento. adottando o
adottato, o di un tipo di compoftamento che possa
potenzialmcnte profilare ipotesi dì comzione o di illegalità;
b) nella l'orma dell'Ordlrc, qualota debba jntlmare la rimozione di un atto o di un prow.edimento, o
debba ìntin'iare 1'eliminazione di un componamento potelrzialmente prcordinato alla coruzione o
alÌ'iÌÌegalità;
c) ne11a fon'na della Denuncìd, circostanziata, da tÌ.asmettere all,Autorità Giudiziaria, e per
conoscerza all'Autorità Nazionaìc AnticoÌluzionc e a1 Prefctto, qualora ravvisi i1 tentativo o la
consumazione di una fattispecie di rcato. tealjzzati mediante 1'adozione di un a1lo o di rLn
pro\1,edinento, o consistenti in un compofiamento contnrio alle norme penaìi.
atto
11. Respons.bilità del Responsabile della preycnzione della eorruzione
In caso dì cornmissione, alf intemo del Conlune di Marzano di Nola , di un reato di coruzione
accefiato coll sentcnza passata in gìudicato. si appiicano. per quanto conceme il profi1o deÌla
responsabilità del Responsabile della prevenzioùe della conuziolie, le disposizioni di cui all'art. 1.
commi 12. 13 e 14 della Legge n. 190/2012 e s.rn.i.
I referenti ed i collaboratori
Relèrenli coÌÌaborano con ì1 Responsabìle della prevenzione della oomzione per l.applicazione
puntualc dcl Pjano Triennale di Prevelvione della Coruzione.
E compito dei Rcferenti:
concorrere alla dcfinizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di cotluzione e a
controllame il rispetto da parte dei dipendenti del Sen,izio cui sono prepostit
fornire le inlòrmazioni rìchieste per f individuazio're delle attività nell'ambito deile quali è più
elelato iÌ rischio cot_t'Ltzione;
t'omùlare specifichc proposte volte alla prevenzione del rischio nledesiùo;
pro'vedere al monitoraggio delle attìvità nell'ambito deÌÌe quali è piu ele'ato il rischio coruzione
svoltc ne1 setlore a cui sono preposti, disponendo. con prolwedimento motivato e ove possibìle. la
rotazione del personale nei casi di avvìo di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura
12.
I
contttiva.
ln applicazione dclle comperenze appena elcncatej il Responsabile dclla prevenzione della
conuzione si awale del Referente su1 quale. in rclazione al pÌoprio Settore. ricade l,obbligo di
monitorare le aftività esposte al rischio di corrzione c di assumere i prow,edimcnti utili a prer,enìre
i fenomeni corruttivi.
Dèlibem
di(ì (l
.
.ldclTrrll rnla
Refèrente può jndividuare aÌÌ'interno del proprio Settorc, il Personale nella qualità di
Collaboratori, che pafleciperà all esercizio dcllc suddcttc futzioni: l'individuazione deve essere
comunicata al Responsabile della prevenzione della corruzione c da questi approvata.
Altresì il responsabile della Prevenzione e corruzione può individuale, alf intemo del proprio
Lìllìcio o Settore, Lìno o più coliabolatori pcr l'espletamento di attività quali: raccolta e tasnissione
dati, pubblicazione sul sjto dj atti e documenti utili e necessarj. noncilé ogni altro compito che gli
vienc diretlamente asscgnato dal Responsabile della prevenzione, oltre a contribuire alla corretta
attuazione de1 piano antiooruzioùe e trasparenza.
L'individuazione dei collaboratori avverà corl atto rispettivamente del responsabile de11a
prevenzione della coruzionc e dei responsabili di Senizio ognuno per la propria competenza .
ll
Compiti dei referenti
Refercnti, così come individuati . in osscquìo alla Circoiare del Dipartimento della Funzione
13.
I
PLùblica n. I del 2013:
svolgono afiività infomativa nei coniionti del Responsabile della prcvenzione della corruzìonc ,
affinché questi abbia elementi di valùtazione e di risconlro sull'intera StluttÙIa organizzativa,
sull'attività dell'Ammìnistrazione e sullc condottc assunte, nonché sul costante monitoraggio
dell attività svolta dai dipendenti cui siaùo alt buile specilìche Rcsponsabilità, assegnati aglì tifiici
di riferimento. ed anche con rifedmento agli obblighi di Rotazione del Pcrsonale:
ossenano e fanno osservare le misure contenute nel P.l'.P.C.:
svolgono attività in1òrmatila nei conlìonti del Responsabile della prerenzione della co1ruzione e
dcll'Autorità Giudiziaria ai sensi dell'art. del 16 Decreto Legislativo 11. i65 del 2001r dell'art. 20
del Decreto de1 Presìdente della Repubblica n. 3 de1 1957; dell'ar1. 1" comma 3. della legge n.20
del 1994i dell'afl. 331 del Codice di Procedula Penale)i
- partecipano al processo di gestione dc1 rischìo:
propongono le misure di prevenzione ài sensi dell'art. 16 del Decreto Legislativo n. 165 deÌ 2001:
assicùrano l'osservanza del Codice di Compofiamento dei Dipendentì e verificano le ipotesj dj
l,iolazione ai sensi deÌ Decreto del Presideùte della Repubblica n. 62 del 2013;
adottano le mislLre gestionali, quali l'alvio di procedimenti dìsciplinari, la sospensìone e rotuzione
deÌ penonale ai sensì degli att. 16 e 55 bis del Decreto Legislativo n. 165 del 2001;
- assicumno la tracciabilità dei processi decisionali alf intemo degli Atti e dei Ptowedimenti di
competenTa;
assicurano che siano scongilLrate ipotesi di conflitto di intcresse:
realizzano azioni di sensibilizzazione e qualità deì Rapporti con Ia Società Civile.
Llnitamente ai Referenti, i Soggetti concorrenti alla prevenzione della corruzionc alf intemo di ogni
Amùinistrazione. individuati come Collaboralori nell'attività di prevenzione. mantengono uuo
specifico livello di responsabilità in relazione ai compiti demandati individualmente e ptovvedono"
specjficamentc. oltre a contribuire alla coretta e puurtuale applicazione del P.l.P.C.. a segnalare
eventuali siluazioni di illecito al Responsabilc della prevenzione della corruzione ed al ptoprio
titolare di posizione organizzativa.
14.I dipendenti
Tutti i dipendenti del Comunc dj Marzano di Nola sono obbligati ad osse^/are le disposizioni di
cui al presente Piano ed altresì:
concorono ad attuare la prevenzione di Iènomeni corruttivi;
partecipano al proccsso di gestione del rischio unitamente al Responsabile àel Scnore <li
appaftencnza;
segnalano le situazioni di illecito al Responsabile della prevenzione della comzione. al proprio
Responsabile di posizione orgaùizzatira e all'Ufficio Procedimentj Disciplinari. ai sensi dell'art.
5,1bis del Decreto Legislativo n. 165 del 2001:
Delihcradi(ì(
.
.1d.1
l? 0l l0l6
segnalano casi dì personale conllitto di jnteressi ai scnsi dell,at. 6 bis della legge n. 241 del 1990
e degli aftt. 6 e 7 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 62 del 2013.
15. La Ciunta Comunale: funzioni ed obblighi
l,a Giunta Comunale:
adotta. entro il 31 gennaio di ogni anno. su proposta del rcsponsabìle deÌÌa prevenzione deÌÌa
con'Llzione, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e isrioi aggiomamentì annui e ne dà
comunicazione al Dipaflimerto dclla Funzione Pubblica:
- adotta eventuali Atti di lndirìzzo a carattere generale, proposti dal responsabile de1lq prevenzione
de11a corruzione, che siano direttamente o indirettamente finallzzati alla Dre\,erzione della
coruzione.
16. OrgÀnismi di controllo
Nucleo Tecnico tli Valutoziohe
ll \ucleo Tecnico di Valutazione del Comune di Marzano di Nola, effettua iseguenti compiti :
prende padc attiva al ptocesso di gestionc del rischio;
prende in considerazione. aftilzza e valuta nelle attjvità di propria competenza e nello
slolgimento dei compiti ad esso attribuiti. Ie azioni inerenti la prevenzione della coruzìone ed i
r'ìschi connessi e riferisce a1 Responsabile della preveozione della conuzione:
esercita specifiche att buzioni collegate all'alli'ità anticonuzioùe ìn materia <]i Traspatenza
amministrativa ai sensi degli aftt. 43 e ,+4 Decreto LegisÌativo n. 13 del 2013;
esprime parere obbÌigatorio sul codice di comportamento dei Dipendenti che l'ente adotta. ai
sensi dell'ar1. 54, conxna 5, Decrcro Legislativo n. 165 del 2001 e del Decreto del presidente de11a
Repubblica n. 62 dei 2013.
Nel caso di specie la Giunta . su invìto del Responsabile deila prcvenzione delÌa corrurzione . ria
atto che provtcderà a bre'e ad attildre le idonee procedure per la nomina del nuovo nuclco di
valutazione.
Organo di Reuitioae economico-rt anziotio
L'Organo di Revisione Economioo-Finanziario, di cui all,afi. 234 e seguenti del Decreto
I-cgislativo n. 267 del 2000. è organismo di collaboÌazione e di controllo e participa al sistena dei
ConlroÌli Intcmi.
Tra le tÌnzioni deÌÌ'Organo di Revisione:
- prende pafie attiva aÌ processo di gcstione del riscilio;
prende in considerazione, analizza e valuta, nelle atlività di propria competenza. e nello
svolgimento dei compiti ad esso attribuiti. le azioni inerenti la prevenzionc dena coruzionc
ed i rischi connessi, c riferisce al Responsabile deJla prevenzione della corruzione;
- esprime pareri obbligatori sugli atli di levanza economico_finanziaria di natura
progmmmatica.
Finalità del Piano Triennale di Preyenzione della Corruzione
Il Piano'ldemale di Prevenzione della Corruzione è finalizzato a:
a) pre'enire la corruzione e/o l illegarità ar-ravemo una varutazione del diverso riverlo di
espo.'z'orc dell l nre aì -i.ch.o Ji comrzi',nel
b) indicare gii interveùti organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio:
c) arti'are lc procedure appropriate per selezionare e fomrare, in confonnità alle prcvisioni della
legge n.190/2012, i dipendcnti chian.rati ad operare in Servizi particolarmente esposti alla
co*uzione prevede.rdo. ove possibile , negli stessi servizi, 1a rotazione dei ritola <li posizione
17.
organizzativa e dei dipendenti cui siano attribuite specifiche responsabjlità:
d) evidenziare le attività maggiormente esposte alrischio di fenomeni di conuzione:
Delih.r!di GC D .ldel
27
0t 2016
c) assicurare gÌi inierventi organizzativi destinati a prevenire
iÌ rischio di coruzione e/o di illegalità
nelle materie di cui a1 punto d);
1) galantire l'idoneità, morale ed operativa, del Pe6o[a1e chiamato ad operare nei Senizi sensibi]i:
&l assicurare la puntuale applicazione delle norme sulla frasparenza;
,, assicùrare la puntualc applìcazione delle non'ne sulle Inconfc bilità e Ìe Incornpatibilità;
, assjcurare Ia puntuale appiicazione del Codicc di Comportamento dei Dipendenti. approvato con
dcliberazione di G.C. n. 38 del 8 settembre 2014 .
18,
Analisi del contesto
L'Aùtodtà nazionale arlticorrrzione ha dectetato che la prìma e indispensabì1e fase deÌ processo di
gestione deÌ scliio è quella relativa alÌ'ànalisi del contesto, attmverso la quale ottenere 1e
inlbnnazioni necessarie a comprctdeie come il rischjo coruttivo possa verilìcarsi ail'interno
dell'amminìstmzione pcr vja delle specificità dell'ambiente in cui essa opera in termini di sfutture
tenitoriali e di dinamiche sociali. economiche e culturalì, o per via delle caratteristiche
organizzative inteme (ANAC determinazìone n. 12 del28 ottobrc 2015).
Co lesto estetno
Nlazano di Nola è un comune italiano di 173,1 abitanti della lrovilcia di Avellino , in Camparia. È
situato nel Vallo dj Lauro neì pressi di Nola in provincia di Napoli.
Marzano di Nola fa parte dell'Unione dei comurri Antino Clanis , assieme a Domicella, pago deÌ
Vallo di Lauro , Tauano . Moschiano , Lauro , QlLindici . Il territorio comunale di Marzano di Nola
è compreso ne11a .zoaa cltii.netticLt dt collind irt /a4; I'altitudine oscilla tra i 90 e i 200 m s.l.nl.
La realtà teritoriale è caratterizzara in qucsti ultini decenni da ula crescita del disagio sociale
dor t.ro alìr pcrdrrantc crisi econonlica .
La situazione dello stato dell'ordine e della sicuezza pubblica ha evidenziato un incremento in
questì ultìmi annì di fur1i in case o appartamenri privati. ma non emergono episodi di criminalità tali
da interferire con la macchina comunale.
L'of1èrta scolastioa ( scuola dell'infanzia, scuola primaria e secondaria di I gtado) è di alto livello
non ci sono liste d'attesa nella scuola dcll'infanzia.
Il
lessuto sociale si presenta "sano"
riconosciùto dai cittadini.
Contesto
inter
e le ìstituzioni
pubbìiche svolgono un ruolo attivo
e
e
o
La struttura organizzati\a de11'en1e è stata definita con Ìa deliberazione della giunta comunale n.
de 2007.
I a 5lrultrrri è flpartita
ir
13
.\_e< e Sennì
La responsabilità di tutti
i
settori è srata alfidata a1 Sindaoo ai sensi del,art. 53. cornma 23_ della
legge n. 388 del 23i l212000
.
La dotazione organica effettiva prevedc:
Delibera
diC C n .1drl27 0l ?016
.
.
.
19.
ù1 Segretario Comunale in convenzione con
il Comune di Domicella
n. 5 dipendenli incardinati nella dotaziolle organica
:
:
n. 2 dipendenti estemi incaricati con colhatto legato al m.mdato sindacale.
Il rischio
Pfincìpì per Ia gestione del rischio
li
Risohio costituisce Ìa oapacità potenziale. di un'azione e/'o di un comportamento, di creare
conscgucnzc jllegalì a danno della Pubblica Amministrazione.
Il Rischio iichiede un'attenzione dcdicata quale lattispccie da scongiurare. in tennini assoluti, a
tuiela dell'integdtà delle azionj e de1le condotte ammirljstrative.
La Gestione de1 Rischio. a tutti i livelli. deve esseie:
-
.-
cf{icacc:
sistematica:
shutturata:
tempestiva:
dinamìca;
lmsparente-
La Gestione dcl Rischio deve essere destilata a:
crearc e proteggere il yaÌore dellc azioni e dei conlpofiamenti;
e\.(re nrnc inrcgrarte di tutri proce§. o"gani.//ati\ i:
' essere parte di ogni processo decisionalc"
fbndarsi sulle migÌiori inlòrmazioni disponibili;
considerare i fattori umani e cuhumli:
làvorire il miglioramento continuo dell'organizzazione e dei procedimentr.
Per ogni ripamizione organizzativa dell'Ente,
sono
tenute "4/ee d;
/lscrio" le attività
a pìu elevato
rischio di colruzione.
Mappoluto delle attirità
a
piìt elevato rischio nell'ente
e
fiìsure di preverrzio
e
viene innanzitutto considerato che 1a legge aùtico*uzione individua già come più csposte aì rischio
di corruzione le seguenti attivitàt autorizzazione o conccssione; scella de1 contracnte
nell'affidamento di lavori, fomitute e sen,izi ; concessionc ed erogazione di soYvenzioni, contributi.
sussidi. ausili hnanziarii concorsi e prove selettive per I'assunzione del pe*onale .
Il Comune di Nlarzano di Nola a tale indicazionc ha aggiunto 1a mateda di riscossione dei tributi e
di acce amento dell'elusione e evasione flscale , nonché l'attività' di pianilìcazione urbanistica e
suap. ed infine I'attivita' di affidamento degli incarichi prolessionali.
Si procede peftzmto a collocare le materie sopraelencate nelÌ'area di pertil1enza, seconcìo
l arlicolazione organizzativa che ha I'entc.
In pa11icolare:
1) le autorizzazioni e le concessionì, pianificazioni urbaùistjche e suap nelÌ Area iecnica eclilizia
privata urbanistica,ambiente e SUAP, in relazione alÌe materie di pertinenza ;
2) la scelta del contraente nell'affidamento di lavori. 1'orniture e senizi nell,Area lavor.i pubbÌici c
pal-dmonio
;
Deliben diC
C tr 4dÈl210l )|16
3) la
concessione ed erogazìone
dì solwenzioni. contributi. sussidi, ausiÌi finanzjari nelÌ'Area
a;
-nlmini5lrdl:\
4) i concorsi e le prove selettìve per l'assurzione di personale nell'area Personale;
5) materia di riscossione dei tributi e le attività di contrasto all'elusionc ed evasione fiscalc nell'area
econonrico-1ìnanziaria:
6) alfidamento degli ìncarichi professionali ncll'arca affari generali.
L'onalisi del rischio
hl qùesta tàsc sono stimate le probabilità che il rischio si concretjzzi @robabilitìt)" ,Jno
conseguenze che ciò produnebbe (ir?pal/d).
A1 temrine, è calcolato
1'A11egato 5 del
per valuture
il livello di rischio moltiplicando ?roòabi [itò"
per "im?dtto"
r",r,. ,"
.
PNA, suggerisce metodologìa c criterj per stimare probabilità e impatto e. quindi.
il livello di rischio.
I'ANAC "con rifeti
alla misutazione e rulutazione del lit,elb di esposizione al
rischio, si eyidenzid che le indicdzioni contenute nel PN,4. cone iri precisato, tlon so o
Secondo
Tento
stretknle le Nincolanli pt)te do l'dfiùlinistra.iotle )'ceglierc criteri di,ersi purché ldeguatti.tlJìne"
(ANAC dctcrminazione n. 1212015).
Sono state consjderate. per I'analisi dc1 rischio, anche l'individuazionc e la comprensione delle cause
deglieventì rischiosi. cioè delle circostanze che possono favorire il verificarsj de11'evento.
Stima del valore della probabilità che il ischio si concrcli?,zi
i
critcri e i valori (o pesi, o puntcggi) usati per
il
calcolo della "p/obuhilita" che
1a
conuzione si
concrctizzi sono stati iseguentii
discrczionalità (piu
è elcvata, maggiore è la
rilelaùza csterna (nessun valore
se
probabilità di rischio);
Ì'atto non ha rilevanza cstema)
valore economico (se il processo attribuisce vantaggi a soggetti tezi, la probabilità aumenta);
controlli (la stima deÌÌa probabilità tiene conto dcl slstema dei controllj vigente. Per controllo
si
intende qualunque strumento ìrtilizzato che sia utile per ridune la probabiìità de1 rischio). Quindì,
sia i1 controllo preventivo che successivo di legittimità e il controllo di gestione. sia altri
meccadsmi di controllo utilizzati.
-Àd ogni parametro viene
attribuito un punteggio. I-a media finale dei punteggi rappres.ntala"s!imLl
delta probabilirà".
Sl ifia del
ralore iell' impdtto
L'iùpa11o è stato misurato
sldl immagine.
in termini di
ìnlpatto ecoùomico, reputazionale. orgcnjzzati\o
Deliberadi (ì
( n .ldrl
27
0l 2016
e
.
lmpatto organizzativo: tanto maggiore è la percentualc di personale impiegato ncl
proccsso/attività esaminati, rispetto al personale complcssivo dell'rmità organizzatjva, tanto
maggiore sarà "f impatto";
.
Impatto economico: se iegli ultimi cinque arni sono intenenLLte sentenze di
.
lmpatto reputazionale:
.
Impatto sull'immagine: dipendc dalla posizione gerarchica coperta dal soggptto esposto
al rischio. Tanto piiL è elevata. tanto maggiole è f indice:
condanna
della Cofie dcì Conti o sentenze di risarcimento pe1 darni alla PA a carjco dj dipendenti;
negli ultimi cinque anni sono stati pubblicati su giornali (o suì
media in gcnere) articoli aventi ad oggetro episodi di malaffare che hanno interessato la PA;
i
se
punteggi per ogiuna delle qualuo voci di cui sopra.
1a
media linale misura la "slirrl,
^tlribuitj
L'analisi del dschio si conclude moltìplicando tra loro valore della probabì1ità e valore dell'impatto
iÌ lilello di rjschio del processo.
per ottencre il valore complessilo. che esp me
La ponderuzione del rischio
Dopo aver deteminato i1 livello
di rischio di
ciascun processo
o
attivjtà si procede alla
In pratica la formulazìone di una sota di gaduatoria dei rischi sulla base del parametro numerìco
"lA:ello di rischio".
I singoli rischi ed i relativi processi sono ìnseriti in una "c/nrsilica del lit'ello di rischio".
Le fasi di processo o i processi peÌ i quali siano emersi i pjii elevari livelli di rischio identificaro le
aree di rischio, che Èppresentano le attività piu sensibili ai lini della prevenzionc.
Il traftamefito
Il llocesso di'Serliore del rischio' si corclrde co11 17 "trat t(tmento".
I1 trattamento consiste nel procedimento "pe/ ru)diJicate il tischio". In concreto. individuare delle
misurc per neutraìizzare o almeno ridurlc il rischio di comrzione.
I punteggi dcllc attività monjtorate sono previsti neÌle schede che saranno suclj essi\ atnente
maieriaÌmeùte elaboÌale , ove sono previsti j rischi poteÌlziali e lc singole azioni pet la prevenzione
dcl rischio corruttivo. L'individuaziole deÌÌe attività a lischio ha finalità di consentirc I'emeNione
clelLe attività che piir di altre necessitano di presidio con specilìche individuazione di misure di
prevenzione.
AlÌ'iùtemo dell'Ente si è proceduto ad una p nla mappatura delle attività poste in essere in ogni
Settore con f indicazione de11a pesatùa del rischio. Una voita individuate e mappate dejte attività, si
è proceduto con schede speciflche per la rilevazione dci rischio. Le schede sono state predisposte
sulla scorta deÌÌe problematiche inercnti agli uffici e dell'analisi delle attività effettùàie. e vcngono
allegate al Piano.
Attività di prevenzione del rischio corruttivo
De|beradi GC n .1del27 0l 2016
In ordine alle autorizzazioni e concessioni - Attività di prevenzione del rischio conuttivo.
tecnico edilizia comuica al Responsabile della prevenzionc della
corruzionc periodicamente il mancato spetto dei termini di rilascio dei provvedimenti di
aùtorizzazioni e concessioni e le rclative motivazioni.
^)
Il ritolarc di Po dei Servizio
B) In ordine alla scelta del contraente nell'aftìdamento di Ìavo,i, fomiture e servizi nell,Area lavori
pubbÌici Attività di prevenzione del rischio corruttivo.
Per quanto rigua.da 1'affidamento dì 1ar'ori/1'orniture e servizi. il ritolare di po del servizio tecnico
lavori pubblici comunica al Responsabile della prevenzione della corruzione pe o<licarlenre Ìe gare
che si concludono con la parlecipazione di due soli concorenti. [onché i subappalti relativi a gare
al'lìdare con il sistema del massimo ribasso.
C) In ordìne a1le concessioni ed erogazio'ri di sovvenzioni, contributi" sussidi. ausili finanziari
Attir ita Ji p-ererrziore der ri.el.io cnnrrr",o.
Il ritolare dì Po del Se.,izio affari generali comunica al Responsabile della pre,enzione deila
coruzione periodicamente ie erogazioni che superano i 1.000,00 Euro. qùalsiasi sia ia loro natura e
liequenza ne11'anno .
InollÌe tale Responsabile comuica al Responsabiie delÌa prevenzio[e della co.uzione ],elenco
dcglì alfidamenti degli incarichi professionalì che abbiano caratterc fiduciario e che ai sensi del
vigentc Regolamento comunale sull'affidamento degli incarichi vcngono afficlati cccezionalmente
senza esperimento di procedura comparativa .
D) in ordìne ai concorsi c pro\'e selcttive per Ì'assunzione di personale. Attività di prevc,zione del
schio corruttivo
IÌ Titolare di Po del servizio pcrsonaÌe comturica al Responsabile della prevenzione della
coruzione periodicamente l'elenco delle procedure di selezione eflèttuate con concorsi estemlsiano esse procedure selettive vere e prop e che mobiiità esteme.
E) In ordìnc alla riscossione dei rributi e rispetto dell' ordine cronoÌogico e attività di contrasto
all'erasione cd all'ehLsione. Attività di prelenzione del rischio corruttivo
Il ritolare di Po del servizio economico filunziz*io comunica una volra all'anno al ResDonsahiTe
della prevenzione della coruzione l'elenco delle mancare riscossioni tributaric superiori a €
1.000.00, oggetto di accertamento dell'uf1ìcio prcposto.
F) In ordine all'affidamento dcgli incarichi Attività di prevenzjoùe dcl rischio corruttjvo.
Il titolare de1 servizio affari generali comunica a1 respoosabiìe della pre'enzione della corruzione
1'elenco degll incarichi affidati con oggeflo. compenso e dulata.
I-c comunicazioni vengono redatte per iscritto e di qùeste
coruzione ne tellà conto nella sua relazione annu::le
il
Responsabile <1ella prevenzione dclla
hr particolare,al hne di evitare jl formarsi di comportamenti a rischio coruttivo alf irterno
dell ente, si prevedono r teriori misure applicabili a tutti i Settori che vengono di seguito
.rdir.ourte:
Questo PTPC stabilisce misure di carattere trasversale. applicabili a tutte le
a) la trqsparenza q1)ale oggetto
attività: ..
.
del prograùÌÌna triennalc per la trasparenza e l,integrità quale
"s?:lore" del PTPC; gli adempimenti per la trasparenza possono essere misure oÉbligaioric
o ulteriori; le misure ulteriori di trasparcnza sono indicate nel prrr. come delìnit; daÌÌa
delibera CIVI1 50/2013:
Delibera di
can
4 dcl27
0120t6
b) I'ififormatizzazione dei proces\i che consente, per tutte le attjvità dell,amministrazione_ la
tracciabilità dello sviluppo del processo e riduce quindi il schio di ,'blocchi" na17
controììabiii con emersione delìc responsabilìtà pcr. ciascuna fase:
c) l'dccesso telematico a dati, docutncnti e ptocedinenti e il tiutilizzo di dllti. docuntenti e
ptocedit enti che consente l'apefiura dell'amnljnistrazione verso l,esterno e, quindi, 1a
diffusione deÌ patrinronìo pubblico e ìl controllo sull'attività da parte dell,utenza;
d)
il ma itordggio sul rispetb dei termini procedimentalì per far cmergere eventrLali omissioÌ1i
o ritardi che possoro essere sintomo di iènomcnj corrunivi. Il monitomggio dcldspetro dei
ternini di ronclu.ione dri procedinrerr.. del ri.ncno dell ordi.le crorologico d-, rranazione
delle pratiche sarà inserito come ohbligo di ogni rcsponsabile di Settore nonche' di ogni
responsabiie di procedimento ne1 piano degli obiettivi c di cio' se ne teffa, conto ai fini
della valutazione della pelt'ormance .e nelle risult;urzc del contrcllo di gestione di cui agli
artt. 147,196 e 198-bis deÌ D. Lgs. n. 26712000.
e) Il rìspetto dell'ordinc cronologico; ogni responsabile del procedimento, nelf isttutroria e
nella definizione dellc istanze presentate, dovrà gorosamente spettare I'ordine
cronologico, fatti salvi i casi di urgenza che dovranno esserc espressamente dichiarati con
provvedirnento motivato del responsabilo del procedimento. Nell,ipotesi di mancata
conclusione del procedimento entro il termìnc ptevisto. dovrà essere offerta adeguata
spiegazione delie ragionj del rirardo.
r) obbligo di astensione: Ogni responsabiÌe del procedimento amminjstrarivo , in applicazione
del principio della traspar.cnza nell'attività amministradva, deve aste1lersi dal pcrtecipare
all'adozione di decisioni od attività che possano coinvolgere, dircttamente o indiretam;nb.
interessi propri o dei Ìoro parenti entro il quarto grado ed affini entro il lerzo o persone con
l,,ro c,,n! i\ en ri
Compoftohehli ìdo ei o prcwhire ìl ùschio della cornzione nelle attiuità sensibili
Aj Soggetti incaricati dj operare nell'atubito di Servizi e/o attività pafticolamente sensibili alla
coruzione. in relazione alle proprie conlpetenze, deve essere consegnato iÌ piallo Triennale di
Prevenzionc della Conuzione ed i suoi aggionramenti. l-lssi do\,-ranno dichiarare di averne plesa
visione. prowedendo. di conseguenza, a darvi esecuzione.
Ogni dipendente che esercita competenze nclle aree sensibilj a1la comuione. relaziona
periodicamente ai suo Titoliue di posizione organizzati'a sul rispetto dei tempi procedimentali e su
qualsiasi altra anomalia accedata, indlcando ciascun procedimeùto nel quale i temini notr sono
st:rti -i\pcneri e le .not'\a/ioni cl'e giusrificaro il riturdo.
I Tilolari di posizione organizzativa hanno l'obb1igo. con guardo aìle attività sensibili alla
col'ruzione, di dare inrmediala inlorniazione al Responsabile della prevenzione della corruzione sul
mancato spetto dei tempi procedimentali e/o su qualsiasi altra manifestazione di mancato rispetto
del Piano e dei suoi contenuti; 1a puntuale appìicazione dcl piano ed iì suo rigoroso rispetto
rappresentano elemelto costitutivo del coffctto flrnzionamento delle atlività comunali. Al verihcarsi
dei casi sopra citati. i ritorari di posizione organizzativa adottano le azioni necessarie
all'eliminazione delÌe difformità infonnando iì Responsabile della prevcnzione della conuzione
che, quaìora lo ritenga. può inten enire per disporre dei correttivi.
20. Misure di contrasto generali
A. Là tutela del dipendente che cffettua segnalazioni di illecito (Whistleblower)
Il nuovo articolo
5,1-òls de1 decreto legisÌativo 165/2001, rubricato "Tutela t)el tlipewiente puhhlico
che segn.tla illeciti" (c.d. vllistlebloter). intrcdùce una misura di tutela già in uso presso altrì
ordjnamentl. hnalizzata a consentire l'emeÌsionc di fa ispecie di illecito.
Dèlibe.a
di(;
(
n.,1del2rIl2016
la
disciplina del PNA del 2013 (Allegato
whistlebloter le segttenti misure di tutela:
Secondo
a)
I
paragrafo 8.12) sono accordate al
la tutela dell'anonimato;
ò7 il diriero di discriminazìone;
c)
la prerisione che la denuncia sia sottratta al diritto di accesso (fatta eschLsione delÌe ipotcsi
eccezionaii desclitte nel conrma 2 dcl nuovo at. 54-òls).
La legge 190/2012 ha aggiunto ai d.lgs. 165/2001 l'afticolo 54-6^.
La norma prevede che il pubblico dipendente che denunci all'autorità giudizia.ria o aìla Corte dei
contì. o all'AN^C. ovvero riferisca al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia
venlìto a conoscenza ln ragionc dcl rapporto dì la\,oro. 11011possa "esscre sanziondk), licenzidto a)
satbpt)tto ad unat misurd discrimi aloria, direttd o indirettq, ate te et't'etti sulle colldiziatli di
laNorc per nrcliti callegali dircttafienle o indirettomente alla denuncia".
I-'articolo 54-òa delinea ùna'?/olerione generale ed astrettLt" che. secondo ANAC, deve essere
completata con concrctc mjsurc dì tutela de1 dipendente. Tutela che, in ogni caso. deve essere
assicurata da tutti i soggerd che ricevono la segnalazione.
II
Piano nazione anticoruzioùe prevede, tÈ azioni e misure generali per la prevenzione della
corruzione e. ir particolarc, fra quelle obbligatorie. che le amn'rinistrazioni pubbliche debbano
tutelarc il dipendente che segnala condotte illecite.
11
PNA impone alle pubbliche amministrazioni,
di cui aÌ1'art. 1 co. 2 del d.lgs.
165/2001,
l'assunzione dei " ecessati accotgimenti ta.nici per ddre qttùuziotle dlla hiela del dbendente che
ellèItuu le segnalazio i".
Le misure di tulela del y,histleblower deyono essere ìmplementate. "con tenlpestitità". attraveNo
Piano triennale di prevenzione della coruzione (PTPC).
il
I-a ratio della norma è queÌÌa di evitare che jl djpendente ometta di cffettuare segnalazioni di illecito
per il timore di subire conseguelze pregiudizievoli.
La nonna tutela I'anonimato facendo specifico riferjmento al proccdimento disciplinare. Tultavia.
Ì'ideùtità del segnalante deve essere protetta in ogÌli coltesto successivo alla segnalazione.
Pcr quanto riguarda lo specifico contesto del procedimento disciplinarc, f identità del segnalanle può
essere rivelata ali'autorjtà discjpllnare e all'incoÌpato nei segucnti casi:
.
.
conseDso dcL segnaìante;
la conrestazione dell'addebito discìplinare è fondata su accefiamenti distinti e ulteriori
dspetto a1la segnalazione: si tratta deì casi ìn cui la segnalazione è solo uno degli elementi
che hanno fatto emergere I'illecito. ma la contestazione avviene sulla base di altri fatti da
soli sul'ficienti a 1àr scattarc l'apertura del procedimento disciplinare;
. la contestazione è foùdata. in tutto o in parte. sul1a segnalazione e la conosceltza dell'identità
è assolutamente indispensabiie per la difesa delf incolpato: tale circostanza può emergerc
solo a seguito dell'audizione deìì'ìncoìpato on,ero dalle memorie di{ènsive che lo stcsso
produce nel procedimento.
La tutcla dcll'anonimato prcvista dalla noma non è sjnonimo di accetlazione di .segnaÌazione
anonima. La misura di tutela introdotta dalla disposizione si riferisce al caso della.segnalazione
proveniente da dipendenti individuabili e riconoscibili. Resta lèrmo che I'amministrazione deve
prendere in considerazione anche scgnalazioni anonime, ove queste si presertino adeguatamente
ciroostanziate e rese oon dovizia di pafiico1a , siano tali cioè da lar emergere latti e situazioni
relazionandoli a contesti determinati (es.: jndjcazione di nominativi o qualifiche
parlìcolarì. mcnzìonc di uffici specihci. procedimenti o cventi parlicolari. ecc.).
Dclih.radi(lC n 4de l70l
r1ì16
t-c disposizioni a tutela dcll'anonimato e di esclusjone dell'accesso documentale norl possono
comunquc essere rilèribili a casi in cui, in seguito a disposizioni di lcgge speciali, I'anonimato non
può essere opposto. ad escmpio indagini pcnali- tributarie o anrminisfative, ispezionì. ecc.
ll divieto di discri rinazione nei confronli del whistleblower
Per n'risurc discriminatoiie si intende 1e azioni disciplina ingiustificate,
1e moiestie sul luogo di
lavoro ed ogni alha forma di ritorsjone chc dctcrmini condizioni dì lavoro intollerabili. La tutela
prevista dalla norma è circoscritta all'ambito deÌla pubblica amminjstrazione: in1àtti. il segnalante e
il denuncìato sono eùtrambi pubblici dipendenti. La noma riguarda le scgnalazioni el'lèttuate
all'Autorità giudiziaria. alla Corte dei conti o al proprio supcriore gerarchico.
ll dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione pcr il tàtto di aver efJèttuato una
segnalazionc di illecito deve dare notizia circostanziata dell'avvenuta dìscrininaziole:
1. al responsabile della prcvcnzìonc. Il rcsponsabìlc valuta la sussistenza degli elementi per
ef1èttuarc la segnalazione di qu.ulto accaduto al dirigentc so\.(aordinato deÌ dipendente che
ha operato la discriminazionc: il dirigcntc valuta tempestivamentc I'oppofiunitahecessità di
adottare atti o prowedimenti pcr r'ìpristinare la situazione e/o per rimediare agli eftètti
negativi della discriminazione in via irmministratjva e 1a slLssistenza degli estrcmi per
avviare i1 procedìmcnto discìplìnare nei confronti del dìpcndente che ha operato la
discriminazione,
2. all'U.P.D. L'U.P.D., per i procedimenti di prop a competenza, laluta la sussjstcnza degli
esffemi per awìare il procedìmento dìsciplioare nei conlionti del djpendente che ha opcrato
la discrimin:zione. all'Ul}ìcio del contenzioso dell'amministrazione: l'U1ficio del
contenzioso valuta la sussistenza degli estremi per esercitare in gìudizio 1'azione di
rìsarcimento per lesione dell'irmagine dellapubblica amnlidstrazione:
3. all'lspettorato dclla funzjone pubbljca; 1'lspettorato della funzione pubblìca valuta la
nccessità di awiare un'ispezione al line di acquisire ulteriori elcmenti per Ie successive
determinazioni:
,1. può dare notizia dell'awenuta discriminazione all'organizzazione sindacale alla quale
aderisce o ad una delle organizzazioni sindacali rapprcsentative nel comparto presenti
nell'amministrazjonc; I'organizzazione sindacale deve riferire della situazione di
discliminazione all'Ispettorato della ftrnzìone pubblica se 1a segnalazione non è stata
ellèruàra ddl r<.pon.-bile dr .J pre\<r/i,'r(:
5. può dare notizia dell'awenuta discriminaztone ul Comitato Unico di G.tranzi.t, d'o1,a inpoi
ali,,G.; il presidente deÌ C.U.G. deve rifcrìre della situazione dj discriminazione
all'lspettorato della funzione pubblica se Ìa segnalazione non è stata effettuata da1
responsabile delÌa prevenzione:
può
agire in giudizio nei confronti del dipendente che ha operato la discdminazione e
6.
dell'amnrinistrazione per ottenerc un prow.edimento giudizialc d'urgenza finalizzato a1la
cessazione della Ìnisura discriminatoria e/o al ripristino immediato della situazionc
7.
8.
precedente;
può chiedere l'annullamento davantì al T.A.R. dell'eventuale provvedimento antministftti\o
illegittimo e/o, se deÌ caso. la sua disapplicaziot're da parte dr:l T bumle del lavoro e la
condanna nel nedto per le controveNie in cui è parte i1 personale c.d. contrattùalizzato;
può chiedere i1 dsarcimento del dallno pat moniale e non patrimoniale conseguentc a1la
discrinrinazione.
Sottraziohe al .liritlo di accesso
La segnalazione non pùò essere oggetto di visionc né di estrazione di copia da p:u1e di rjchiedenti,
ricadendo nell'ambito del1c ipotesi di esclusione di cui .lll'aft. 24. comma 1, len. a), della Ì. n. 241
Delibera diaì
C n .l dcl27 0l 2016
del 1990. ln caso dj regolamentazione autonoma da parte dell,ente
della discjpÌina delÌ,accesso
in rserza Ji inrcgr;tior< <.pres.a dct rcgntamenro. quest'uÌtimo
;l:"ll':n*,.:
de\,.e iotendersi
ele-n rnreeratu daìla d.soo.izione conrcnura nella t.
n lgu..l
MISIJRA:
Lc modeste dimensioni dcra dotazion_c_ organica delr'ente
sono tali da
'"
difficile, se non impossibiie. la rutela dell.an"rir""," a"f 111irir,lt; * rendere
I-'ente consente
in ogni caso f.inoltro e
scgretezza dc1Ìa segnalazione
di
1a gestione
segraÌazioni
sostanziaÌmente
di iiiecito giranten<io
.
I
la
soggetti destiDatari delÌe segnalazìo1j sono tenutj al segrcto
ed la massimo riserbo . violando
dilferenremente i doverì d,Lrfliio che intep;rano l,iilecito
aisc;flin;.
"*"-^
Appìicano con punrualirà e precisjone i paragratì 8.12.1,8.12.2
c 8.12.3 dcll.AÌlegato
B.
Il
I
del pNA
Codice di comportamento dci dipendenti pubblici
L'a(icolo 5'1 der decreto tegisÌativo 165/200i, ha previsto
che il Govemo
detinisse un..Corlrce r/r
-per-;;;;;,r..,
comportdnento dei dipendenti delte puhbtiche
cìr,nini.;trozi,,ii;:
ta qualità dei
serwizì; la prevenzione dei fenomeni di conuzione;
il rispefto d;i doi; Jo.iit.rionai di diligenza.
lealtr.imparzirliraesenizioe.cltrsiroalLcLrrrdell,in,crc*enubbìito'"'"
Il 16 aprile 2013 è sraro emanato il DpR 6-2 !01j ,".";ii ,;j j"rro
à-oAi.e ,I cnmportamento. tt
comna 3 dell.adicolo 54 del decreto legislativo
165/2001. a;.i"ì"
,rir"io
amminisrrazione
elabori un proprio Codice di comportam ento
"f*
"'i".*r"
procedura
ittr'ir)r"r,t
rrione e preNio
.._c.n
,""
pqrere obhligdtorio del praprio otgtlnismo indip"nal"n"
ai ,,otgi'orioinl:'."'
In dara 8 setreùbre 20i4 con deÌibera di.G.C'" t8
,.,;r";;;;.lu,o ii Coai." ai Co.portamente
di
va..,rno
di
\or"
.
nubr,ticdro
."ai
r"g!"
:rì;].*"
,", idipendenri
""i
"i
jll
.i;:.r;l'" .
MISUR{:
delle integrazioni
codic.e_
comport.tmento
clipendenti pubblici
intenzione dell'ente. predispore o nodiflcarc gti
s.tremi ,i-p"'al j""*ii". contmtto, bando,
imercndo . o'e Don prerista . la condizione u",,.ir.À
-r"'a"i"c
collal-orrrori e.le"ri a qurl.ia:i liloro. ncr i rirola.i ai
,", ,
,rgani. pcì it p.r.i""f. i",pi"gro regti uft.c.
di di erra co'tab.rraziore deIl,aur,,ri.r rutiricd. pc- ,
iìrri'liì."ro,-n;,,i"; ai rr"., o
servizi od opere a far,ore deil'amministizioa".
,.n"lre ""ii,'u"ii",l
pr..,"a"rrJo-f
mpporto in caso di violazione degli obblighi aerivanrl
".^àf_iii" " f" a"cadenza dal
aa coaici.
-:ldozione
E'
al
di
tjei
i)ìi'i'ii,.rono*"rr,
di denuncia t]elle riolctzioni dcl cudiic Ji p1tap,,rran1. y116
Trova piena applicaziolie l,afiicoÌo 5j_òr.r comma
3 del decrcro lcgi.larivo ib5
20Uj e .mr in
materia di segnalazione all,uflicio competentc pet
i procedimcnti disciplinari UpD jn caso di
violazioni aÌ codice dj comportamenlo.
l,a[ecca11i.\111i
[Jffi.'io competente ad emunare pareri tulla applicazione
(lel co(lice di comportalnento
Pro\ \ ede ufficio conlpcrente o si,ylSer1
concluderc
.l
5 decreto i procedimenti aisciplinari a nonl"a
oe| a tcolL'
l)-brs commà 4 del
legislarivo 165/2001
Dclrbe8di(iC. n
4 det27
(ll ]0Ì6
"
.
;1.
L'ente ha nominato ùn propdo ufficio per
giuntale di istituzione
n. ,15 del 7 settembre
i
procedirnenti dìsciplinari come da deljberazione
2015 cui si fa espresso ricìiiamo.
C. La disciplina degli incarichi e le attiyità non consentite ai pubblici dipendenti
L'cnte applica co1l pur]tualità 1a già csaustiva c dottagljata disciplina del dccreto legislativo 39/2013.
dell'articolo 5l dcl decreto legislativo 165/2001 e dell'anicolo 60 del DPR 3/1957.
L'enle ha già intrapreso nelle giomate di lòrmazione inlerna tenutesi ne1 corso del 2015 adegùate
inizìative per dare conoscenza al personalc dc11'obbligo di astensione. delle conseguel]ze scaturenti
dalla sua riolizione e deì componamentì da seguire in caso di conflitto di interesse.
}IISU
TLA:
ElaborLÌzione di diretti|e per I'ullribltzio e degli itlcdrichi dirigenzidli, con lo definizione delle
cause ost.tti].,e al cofiferimento e rerilìcd dell ìnsussitenza di catuse di incompdtibilitù
L'entc applica con puntùalità la già esausti!a e dettagliata disciplina recata dagli articoli 50 comma
10, 107 e 109 del TUEL e dagli anìco1i 13 27 del decreto legislativo 165/2001 E smi.
Inoltre, l'entc applica puntualmente le disposizioni dcl decreto iegislatìvo 39/2013 ed in parlìcolare
i'anicolo 20 t,rbicaLo, .lichiur.tzione sulla insussistenza di cuuse
di
inconferibilità
o
Ogni responsabì1e di servizio. il segretario comunale ed ogni titolare di incarico di direzione.
effettua all'atto del conlèrimento dell'inczfioo e comunqùe con cadenza annùaÌe. apposita
dichiarazione dell'insussistenza di cause di incoferibilità ed incompatibilità dell'incarico collferito,
dichiarMione a cui l'cnte effcttua nccessari controlli e che viene pubblicata sul sito Ieb sezione
arnminìstrazione trasparente.
D. La dcfinizione di modalità perverilicarc il rispetto del divieto di svolgere attività
incompatibili a seguito della cessazione del rapporto
t-a legge 190/2012 ha integrato I'articolo 53 del decrcto legislativo 165/2001 con un nuovo coùma
il l6-ter per contenere i1 rischio di situazioùi di corruzionc connesse all'ìnrpìego deÌ dipendente
pubbllco successìvamente alla ccssazìone del rapporto di lavoro.
Il rischio vaiutato dalla norma è che durante il periodo di servizio ii djpendente possa atatamente
precostituirsi delle situazioni lavoralive vantaggiose, sfruttare a proprio finc 1a sua posizionc c il suo
potere all'intcrno dell'amministrazione. per poi ottenere contratti di lavoro/collaborazione presso
imprese o privati con cui entm in contatto.
I-a norma limita la libe à negoziale del dipcndcnte per un determinato periodo successir,,o alla
cessazioùe del rappofto per elimiùare Ìa "conyenienza" di accordi fraudolenli.
La dìsposizione stabilisce che "l dipende ti che. negli ultimi tre ttnni di ser,-izio, hanno esercilLtto
poteri alloritalfii o tlegozioli per conlo delle pubbliche amministlazioni (....) nonpossono nolgere.
nei tre anni succes.tiNi olla cestdzione Llel rdpporto di pubhlico ifipiego, attirità luNoratiya o
profissio ale presso i soggetÌi priwti .le\tÌtlatari dell'dttirità Llella puhblica ammi istrdaione stolta
ath-a\:erso i medesimi pateri- I contratti conclusi e gli incarichi con/'etiti iÌ1 ,-iokzione di qu.mk)
preNi:^to dul presente conmd sono mili ed è.futta diriet.) 4i soggetti priyati che li hqnno conclusi o
confetùi di contratlate con le pubhliche amministtaziotli per i suL.cessiri tre afini con obbligo di
restituzione dei cofipensi erentuultuente percepiti e accertuti ud essi tiferiti."
La nonna vieta ai dipendenti che, ncgli ultirni tre anni di servizio. abbiano esèicitato poteri
autoritativì o ncgoziali per conto delle pubbìiche anmiùistrazioni. di svoìgere, nei tre anni
sucoessivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego_ attività la\,orativa o prolèssionale
presso i soggetti privati destinatari dell'attività della pubblica amminjstrazione svolta altnverso i
medesimi poteri.
llclibefu diG
a n.1del271)l2!16
Erentualj contralti conclusi e gÌi incar.ichi confer.iti iÌr violazione del divieto sono nullj.
F-' fatto divieto ai soggetti p vatì che Ii hanno conclusi o conferiti di contrattare con le pubbliohe
amminjstrazioni per i successi\i tre anni. con obbligo dj restituzione dei compensi cventualmente
percepiti e accefiati ad essi rife ti.
ll
rischio valutato dalla nonna è chc durante il periodo di servizio il dipendente possa alratamente
precostituirsi de11e situazioni larorati'e
sliuttare a proprio fine la sua posizione e il suo
potere aÌl'intemo dell'amninisrmzione.'antaggiose.
per poi otenerc contratti di lavoro/collaùorazione presso
imprese o p vati con cuj entra in contatto.
l-a nomra limita la
1ì1T
rtà negoziale del dipendente per un determinato peiodo successivo
cessazìone del mppoÌ1o per eliminare la ',con,)enietÉa', di e\enluali accordi Iraudolenti.
aÌra
MISURA:
verrà data disposizione ad ogni Responsabile di settore di inserirc nei contratti con gri appartatori
dell'ente una dichiarazione. ai sensi del DpR 4,+5/2000, circa f inesistenza di contatti di lavoro o
rapporti di collabo(azione vietati a norma del con]ma 16-ler del d.lgs. 165/2001 e smi.
Sarà onere di ogni Responsabile
rerificare Ìa veridicità delle suddettc dichiarMioni.
Lr caso di i'egolarità. di rifiuto a rendere la dichiarazione o di dichiarazione mendace. ollre alla
denuncia penale, verrà segnalata la situLvjone al Responsabile antjcorruzione.
E..L'elaborazione
di
direttive per effettuare controlli su precedenti penali
e dell'assegnazione ad uflici
dell'attribuzione degli incarichi
ai
lini
La legge 190/2012 ha introdotto delle mjsure di prcvenzione dr carafiere soggettivo,
che aoticipano
la tutela al momento della lonnazione drglì organi depulari ad assumerc di-cjsioni e ad
esercitare
poteri nellc amministrazioni.
L'articolo 35-Ais del decreto legislativo 165/2001 pone condizioni ostative per la
Partecipazione a
commissioni di concorso o di gara e per lo svoÌgjmento di funzioni direttive m riferimento agli
uflìli con.iderar:a pir elerato ri.chi.r di curru/ione.
La norn'ra in panicolare pre'ede che coloro che siano stati condamati. anche con sentenza
non
passata in giudicato. per i reati previsti ner capo I J(r litoro r I der ribro
secondo der corrice penarc:
a) non possano fare pate, anche con compiti di
seìczione a pubblici impieghi;
b)
segreteria, di commissioni per l,accesso o la
non possano essere assegnati, anche con lunzioni direttive. agli uffici preposti
alla gestione
delle risorse hnanziarie, aìl,acquisizione clì beni" servizi e foniiture-
c) non
possano essere assegnati, anche con funzjoni djrettji.e. rg]i uffrci pteposti
alla
conccssione o ail'erogazionc dì sor r enzioni, contribrLti. sr.Lssiai. ausili 1ìnanziari
o
attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici e privatit
d) ro,
possano fz*e parte dclre commissioni per ra scerta der conrraente per
r;affidamento di
lavori. lòrniture e scnizi, per la concessione o l'erogaziooe di sovvenzioni, contributi,
sussidi. ausili finanziari. nonché per l,attribuzione di vantaggi economici di qualunquc
genere.
Delibem di G
Cn
4
dellT 0t lot6
MISURA.:
Penanto. ogÌ1i conmissa o c/o rcsponsabìle all'atto de11a designazìonc sarà tenuto a tendere. ai
sensi del DPR 445i2000, una dichiarazione circa I'insussistenza delle condizioni di incompatibililà
di cui sopra.
disposizione ad ogni Responsabile di Settore, all'atto delf insediamento della
Conmissione con liferimento alle lettere A e D di cui sopra. dì far rendere le dichiarazioni suddette
ai commissari. Sarà onere di ogni Responsabile verificare la veridicità delle suddetle dichiarazioni.
Verà data
Per quanto conccme i punti B e C di cui sopra, sarà il Responsabile al PeNonale a far rendere
dichiarazioni ai soggetti interessali da tali disposizioni.
1e
In caso di irregolarità, di rifiu1o a rendere la dichiarazione o di dicliarazione mendace, oltc
alladenuncia penale, velrà segnalata la situazione alResponsabile anticonrzione.
F. La realizzazione del sistema di monitoraggio del rispctto dei termini per la conclusione dei
proccdimenti
Attraverso il monitoraggio possono emergere eventuali omissìoni o Ìitardi ingiustjficati che possono
essere sintomo di fcnomeni conuttivi.
MISURE:
- IÌ
di
monitoraggio dei principali proccdinenli
ontrollo di ge.ttione dell'cnlc.
sistema
verrà attivato nell'ambito
- Il
del
monitoraggio de1 rispetto dei lernini di conclusjone dei procedìmenti.
spetto
de11'ordine cronologico di trattMione delle pratichc sarà inserito nel piano degli obìettivi e
di cio' se ne terra' conto ai fini della valutazione della perfonnance e
controllo di
gestione di cui agli afit.1.17,196 e 198-bis del D.l,gs n. 26712000.
del
nel
L'indicàzione delle iniziatiye preyistc nell'ambito dell'erogazione di sowenzioni,
contributi, sussidi, ausili finanziari nonché àttribuzione di vantaggi economici di qualunque
G.
genere
Sowenzioni, contibuti, sussidi, ausiÌi finanziari. nonché atlribuzioni di vantaggi economici di
qualunquc generc. sono elalgiti esclusi\.amente allc condizioni c secondo Ia disciplina deì
regolamento comunale previsto dall'afticolo 12 della legge 2,11/1990.
I contributi di caratterc sociale vengono erogati in base alle disposizioni dì un apposito regolamento
che verrà proposto ed adottato nel corso dell'anno 2016 .
MISURA:
Ogni prowedimento d'attribuzione/elargizione è prontamente pubblicato sul sito. istituzionale
dell'ente ne11a seziole "ufifiinistrdzione ttaspatente", oltre che all'albo online e ne11a sezione
"J-!.t nùna:i,ni J.liht ioni'
Delibekdi(l C
D .1drl27
0
1016
H. L'indicazione delle iniziatiye preyistc nell'rmbito di concorsi
e selezione
del personale
I
concorsi e 1e procedure selettive si svolgono secondo 1e presc zioni del decreto legislativo
165/2001 c dcl rcgolamento di organizzazione dell'Ente.
MISURA:
Ogni prowedimc|to relativo a concorsi e procedurc selettive è prontamcnte pubbÌipato sul silo
istituzìonale dell'ente nella sezione "4r1r?il? istrazi o e LrasDarente" -
l. La lormazione in tcma di anlicorruzione
Formazione in tema di anticorruzionc c programma annuale della formazione
L'afiicolo 7-Arì del decreto legislativo 165/2001 che imponeva a tute le PA
1a pianìficazione
annuale della formazione è stato abrogato dal DPR 16 aprile 2013 numero 70.
l,'aticolo 8 del medesimo DPR 70/2013
prevede che 1e sole amministrazionj dello Stato siano
tenute ad adottare. enlro e non oltre il 30 giugno di ogni anno. ùn Pidno triefifiale di formazione del
pe,'.!or4le ìr1cul siano iappresentate le esigenze fomtative delle singole amnìinistl.Mioni.
faii
piani sono ftasmessi aÌ Dipaftimento
Frmzione Pubblica, al Ministero dell,econonria
dcllc finanze c al Comitato per il coordinamento de11e scuole pubbliche di fonnazione.
de11a
Questo redige il Programma trieinaÌe delle attività di formaziole dei
entro il 31 ottobre di ogni anno.
Gli enti teritoriali possono aderire al suddetto programma. con onerì
al Comitato entro i1 30 giugno le proprie csigenze formative.
di
a
e
eenti e funzionari pubblici.
proprio carico. comunicando
L'ente è assoggettato al limite di spesa per la lormazione fissato dall,articolo 6 comma 13 del DL
78,,2010, per
il
quale:
"a iecorrere dull'anno 2011 la spesa annua sostenllta dalle amministrazioni pubbtiche [__.], per
dttitilà esclùsiNctfiefile di fornazione dete essere non superiare al 5A per cento della spesa
sostenuta nell'enno 2009.
Le predette dmfiil1istr.t.iofii srol!:ono ptioritaridmente l'attititìt di fòrmdzione ftctmite lq Sctola
superiore della pubblica dlnlninistrazione oNwo trdmite i prcpri organisili di formazione..-
La Cone costituzionale, con la sentenza I 82,/2011. ha precisato che i lin-riti lìssati dall.articolo 6 del
DL 7812010 per gli enti locali. sono da gestirsi complessivamente e non singolarmente.
Inoltre, la Corte dei contì -Emilia Romagna (deliberazione 276l201j)- inteererando il vincolo
dell'articolo 6 comma l3 del DL 78/2010, alla luce delle disposizìoni in tema di contrasto alla
coruzione, si è espressa per I'inefficacia del limite per le spese di formazione sostenute in
dnuazione della legÈe la0 2012.
Ove possibiÌe la lormazione è strutturata su duc
livelli:
lfielkt generale, rivolto
a tutti i dipendcnti: riguarda Ì'aggiomamento delle cornpetenze lappruceìo
contenutistico) e le tematichc dell'etica e deìla legalità (approccio valoriale):
livclb
speciJìco, rivolto al responsabile della prevenzione, ai relèrenti. ai componenti dcgli
organismi dì controllo, ai dirigenti e liuzionari addetti alle aree a rischio: riguatda le polidche, i
Dtlrbcrùir
G C.
n
.1deì 2101
l0l6
programn'i e i vari strLrmenti utiliTzati per la preveitzione e tematichc settorialì, in relazione al ruolo
'\'' lo d" ci-'ct n §oggello n( 'rmnìiIi.lra,/ior(.
La formazione rappresenta il pen'ìo centrale del sistema anticonuttivo crearo da11a L. I90 e la leva
pcr rendere attuabili tùtte Ìe misurc a presidio della legalità dc]1'azione amministrari\a.
MISURE:
- l
dicaziane di canali e stru\enti di erogazione della /òrmuzione in lema tji aìticorruzione.
progrummu annuale. La formazioùe sarà somministrata a mezzo dei piir comuri strumenti:
seminari in aula, tavoli di lavoro. ecc. A questi si aggiungono seminari di formazione anche
online. in remoto. Si punta moÌtissimo sulla formazione interna" organizzata daÌ
ResponsabiÌe anticorruzione, con un percorso formativo diflèrenziato in funzione del gracÌo
di coinvolgirnento dei dìpendenti e dc1 Responsabile della ptevenzjone del rischio
coruttì\/o.
-
Quantilcazione di arelgiolnate dedicate alkr Jòrnazione
tema di anticotuzione
Non mcno di due orc annue per ciascun dipendeffe dell'EÌlte neì Settori a piir alto dschio
corruzione.
Azioni previste nel 2016:
incontro con jrelètenti e
i Responsabiiì sull'analjsi delle misure previste
anticorÌuzione e sulÌa Ìoro attuazione, nonché sul sistema dei controlli intemi:
-
nel piano
incontro con i dipendenti sulle novità nonnative in matcria di anticorruzione e sulle misure
del Piano da applicarsi nel 2016.
L. La rotazione del personalc
L'Ente jntende adeguare il proprio ordinamcnto alle previsioni di cui all'art. i6, comma 1, lett. I_
quater). del decreto legislativo 165/2001, in modo da assicurare Ìa prevenzione della comLzione
mediante la tutela antìcipata.
La dotazione organìca dc11'ente è limitata e non consente!
criterio della rotazione.
di Iàtto, l,applicazione concreta de1
Non esistono ligure professionali pcrfettamente fungibili all,inlerno dell,ente.
MISURA:
Si auspica 1'attuazione di quanto espresso a pagina 3 deìÌe .,Intese,, raggiunte in sede di Conferenza
unificata i12,1 luglio 2013 "L'uttu..tzio e dellat obitità, specialmente se tempordnea. costituir^ce M
utile strumento per realizzdre 1.1 rot.tzione trq le Jìgurc proJèssionali specirtche e gli enti tli piìt
riLlatte dimensiotli- In quest'ottica, la C<tnJèrenza delle regioni, 1,1.N.C.1. e l,Lr. p.L
.si_impegnano a
promuorere i iziative di rLtccordo ed inJr»mati,u tra gli enti rispettbamenre intelessari
rtnabzzate
all'cttuazione della mohilità, anche tempt)l'anea, tra pro/-essiondlità equi,alenri presenri it. direfie
d lminislrdzioni".
Delibendi C C n. 4del17 0l
l0l6
Nl. Indicazioue dclle disposizioÌi relative al ricorso:rllarbitrato
con modalità che
assicurino Ia pubblicità e là rotaziore
sistematicamente in tutti i contratti
ftltu
ne
deÌl'ente si intende escÌudere iÌ ricorso all'arbitrato.
MISURA:
eschrsionc delia tloùfi|ù cutjt prùmi\rolla, ai sensi dell.articolo
241 comma l_bis del dccreto
legislatìro 16.ì 1006 < sr neL càntratti futuri..
N. Elaborazione dela proposta di decreto per disciprinare gli
incarichi e le attività non
consentite ai pubblici dipendenti
l-'ente applica con puntuaÌità Ìa già esau_sti\a e.dettaglìata
discìplina del decreto legislati'o 39,/201i.
dett'arricoto 5i det decreto tesislarivo I65/2001 c deil,arricoi"
àii a"iljpiiiiò:u
L'ente intende intraprendere adeguate iniziati\c per dare
conosccnza al personale dcll,obbÌìgo dì
aslensione. delle conseguenze scaturenti dallu .u" ii.,tu,inn"
. a.i
a" *guire in caso
di conflìtto di il1teresse
.".pi,,li""t
21, Indicazione delle iriziative pretiste nell'ambiro
delle alti\ilà ispettive/organi,.zaliore dcl
sistema di monitoraggio sull'attuazione del P1 PC.
con indir iduazione aei rcfercoti. aei remfi
e delle modalità di informatiya
IÌ ffonitoraggjo circa l,applicazìone del presente pTpC è svolto
in autonomia dal Responsabile
della prevenzione delia cotluzione
Ai Ilr. ocl rnL,nitoroggio iRc.por.ab,li di senore ..r'ro lenuri
a
Jcll- preren,,.one jgtto corruziorre < lornijcuuo o!n. rnlormazlonc collabo..ue cor. il Re_prn.abrle
che
l r stesso ritenga ntile.
LA TRASPARENZA
Art.
23
progtumma Triennale per
la Trasporenza
e
I,lnfegrità: nafufit giuridica
Il Programnra r,iennale per Ja rrasparenza e l'rntegrità costituiscc
sezione de1 piano T en,,'arc di
l'rer enzion< della ( orruzione.
11 Programma
ennare per ra Trasnarenza e.l'rntegrità contiene
misure coordinate e strumentali.
con gli irrerventi previsti dal piano Trjennate aela pie,,en.ione
a;i; à;.*;ì;;..
Cli obietti'i ivi contenuri sono. alrresì. fornlùÌati in
f
""Ìl"g;;";;;;';;;!.u.-urion"
d<ll.Inlc,.Ò.,'''',.'v!ilolluY'
Fittatitù det ptugrum*,
,r,"Ìrf;i!)u
,o
,*roate
ll
zn e
t,I
tegfità ..
g"n".ut"
-
Progtanlma 'J-riennale per la frasparcnza e l,lnteglità
è finalizzato o ,1"." nag",]i"u. pi"nu
completa.applicazione al principio di Trasparelua.
quaiifi cata:
"
- ai,sen§ dell'art. l, comma pdmo, deÌ l)ecrelo Legislatii. n. l3 del 2013 qnate ,,.tcccrsibilitìt
torltfu delrc inJi)rmd.ioni concernenti,orgunizzazi.ni
t 'ouir,ìra'i"tt"-puitiiche amministrazioni
"
Delibcra di
c C n.1det270trot6
dllo scopo di .f.ùotire .fòtne diffu.tc di contrt)llo tul persegui lento delle litnzioni istituziotu:tli e
sull ùilizzo delle risorse puhhliche";
ai scnsi dell'afl. 117, secondo comma. iettela m) de11a Costituzicrì.. cofie "deternindzio e dei
li:elli essenziali delle prestdzioni concetnenti i dirilli citili e:nciali che cletono essere garattiti sLL
tulb il lelritotio nozio ale".
11 Programma Triemale per 1a Trasparenza e 1'lntegrità costituiscc l'opponuùo completamel'flo
dclle misure idonee per l'affcrrazionc della lcgalità. come presrLpposto cultumle diffùso ed e' uno
degli strumentì utili per prevenire azioni e compoftamenti implicanti coruzione.
Il Piano Tdcnnale di Prevenzione della Coruzione. ohe richìede la detenninazione delle azioni.
delle attivìtà, dei provvedimenli. <lelle misure, dei mocli e delle iniziative per l'atìempìmento degli
obblighi di pubblicazioDe previstì da11a nonÌativa vige[te, considera come necessarie le misure
otganizzatìve strumentali alla delinizione della regoÌarità e dclla tenpestività dei flussi infomativi
ri e-irixi litolari dr posiz'one o ';"r,izu atir a.
Il Programma friennale per la Trasparenza e I'lntegrità ossena. non solo Ìe disposizionì di legge.
ma anchc que11e deÌ Piano Nazionale Anticorruzione e DeÌibere dell'Autorità Nazionale
Anticoruzione e per la valutazione e la faspareÌrza delle ammjnist(azioni pubbliche (oggi A.N.AC..
ex CMT) e le Linee Guida sui Programmi Triennali per la Trasparcnza e l'Integrità.
Art.25
Apprcvazione rlel Progromflra Triehnale per la Trisparc zae I'Ifttegrità: competehze dell'E te
sensi dell'afi. 10 del D.Lgs. n. 33 del 2013. il Programma Triennale per la Trasparenza e
l'hitegrità, da aggiomare annualmente, indica le iniziative previste pcr garantirc:
./] Lrn adegualo live11o di trasparenza. anche sulla base delle linee guida elaboÉte dalia
Comrnissione di cui all'articolo 13 del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009. n. 150:
b.) la lcgalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità.
Il ?rogiamma Triemale per la Trasparerza e I'lnteg tà definisce le misure, i modi e le inìziative
l,o1ti all'attuazione degli obblighi di pubblicazionc previsti dalla nomativa vigente, ivi comprese le
misure orgarizzatile volte ad assicurare la regolarità e Ia tempestività dei flussi jnfonnativi di cui
all'articolo 43, comma i. del D.Lgs. n. i3 del 2013.
Lc misure deì Programma Triennale sono collegate, sotto I'indirizzo del Responsabilc de11a
prevenzione della conuzione. con le mìsure egli interveDti previsti da1 Piano T ennale di
Prevenzione de11a Corruzione.
Gli obiettivi indìcati nel P.T.T.I. sono formulati in collcgamenlo con la progralrmazione stratcgica
e operativa dell'Amnlinistrazione.
Ai
LA TRASPARXNZA DELL'ATTIVITA AMMINISTRATIVA
Art.26
Pubblicitò
e trusparenza
della P.A.
La lcggc n. 190/2012 introduce nell'ordinamento nuove nisurc volte alla prevenzione e alla
repressione della corruzione e delf illegalità nelÌa P.A. c indiridua proprio nella trasparenza lo
slrunento principale per coNeguire detti obicttjvi.
principio della trasparenza, originariamente vincolato ai carattcri e ai limiti delf istituto
dell'accesso ai documerti amminìstrativi. di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241. hà assunto ùel
tempo una nuova e piÙr ampia connotazionc, tanto da essere definita nei termini di "accessibilità
totale" ai sensi dell'art. 11 del decrelo legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.
Athavemo un csplesso richiamo alf intemo del comma 15 dell'ert- 1 della legge 190 a quaùto già
previsto da1 citato 11 del d.lgs. 150/2009, il Ìegislatore ribadisce. inoltre, che la trasparelza
Il
Dèlibèra
dL
(ì C tr .1dc|27.01 2016
costituìscc lìvcllo cssenziale delle prestazioni conccmenti i dirinì sociali e civilì ai sensi dcll'afi.
I 17. secondo comma. lett. m). deììa Costituzione.
i ÌiveÌÌi essenziali di lmsparenza dell'opclato an'uninistrativo sono dunque garantili anche attraveNo
Ìa pubblicità dell'attività delle pubbliche amministrazioni sui rispertivi sìti isrituzionali.
Piir precisamente, ai sensi del menzionato conma 15. la trasparenza " è assicurata mediaùte la
pubblicazione. ncì siti web ìstituzionali delle pubbÌiche amministrazìoni, deÌÌe infomazioni relative
ai procedimenti amministiativi, secondo criteri di faciÌe accessibilità. completezza e semplicità di
consuitazione, ne1 nspetto delle disposizioni ìn matcria di segreto di Stato. di segreto d,uflìcio c di
protezione dei dati personali".
'lale previsione. lacendo rilèrimento aile "infornìazioni rclative ai procedimenti
amministrati\ i''
amplia enormemente il novero delle infolrrlazioni oggetto di pubblicruìone da parte delle pubbliche
aùministrMioni già precedenlemente disposta dalla cd. "riforma Bruietta".
La rìnnovata nozione di trasparenza arricchendosi di ulteriori contenuti va. dunque, oltre il prìncipio
del "mero" accesso ai docLunenti ed anche alle informazioni, a1lo scopo di favorire fome dil'I'use di
controllo sulle lunzioÌti istituzionali e sull'utilizzo delle rìsorse pubbliche ai fini de11a verijica della
rispondenza alla iegge e alle regoìe di buona amministrazione. costituendo il principale indicatorc
degli standard di qualità dei servizi pubblici.
La legge 190/2012 estende ulteriomlente la nozione di trasparenza. posto che I'accessibilità totalc ò
messa anche al senizio deÌla prevenzìone di Iènomeni di caniva amministrazione. illeciti o
oorruttivi, consentendo un "controllo" democratico sull'azione dei pubblici poteri.
In questo senso, secondo quanto emerge dal Rapporto delÌa Commissione per lo studio e
Ì'elaborazione di ptoposte in tema di lrasparenza c prevenzione della comrzione nella pubblìca
amministrazione. la trasparenza costituisce un mezzo fondamentale di prevenzione della conuzione
neÌla misura ir cui, portando ad evidenza dati relativi a tutti gli ambiti di inteNento delle
ammjnìstraTioni- consente un,r forrra di rendiconrazione dell'azjotle pubblica nei conftonti dcgli
amministrati e limita i1 rischio di annidamento di situazioni illecite in Senizi delicati deÌl,apire
lmmini.lrar i\ o
Per di piìL la trasparenza è una delle basi per un cor.retto e picno rispetto del principio di democÌazia
c , con I'ausilio delle nuove tecnologie, pùò consentjre di realizzare nuove fome di pafiecìpazjone e
colìaborazione.
D'altra parte può ìnncscare meccanismi virluosi a meglio fare e meccanismi di controllo da parte
de11a società civile sull'operato del1e P. A. , con cìò responsabilizzando maggiormcnte i dipendenti
pubblici rispetto a1 proprio operato e al conetto utilizzo delle sorse.
Art.27
Obblighi di trasparerza: coùtenuto
e
modalità applicative
La tnsparenza trova attuazione attlavemo strumentj intòrmatici e telcmalicì e, in particolare.
attraverso la iete iùtemet.
Tra le infonr-razioni che le pubbliche amministrazioli sono tenute a pubblicar.e sui rispettivi siti ueb
istituzionali. il legislatore ha incluso (comma 15) anche i bilanci e i conti consùntivi. no[ché i costi
uùitari di realizzazione del1e opere pubbììche e di produzione deì senizi erogati ai cittadini.
Mentre la pubblicazione dei suddetti dati sembra riconducibile all'esigenza del controllo diffuso. 1e
tipologie di informazioni relative ai procedinenri amninistrativi richiamale dal successi\o comma
16 "cvocano [aturalmente l'irteresse alia relativa acquisizione dei soggetti interessali e a diveÌso
litolo comunque cojnvolti nella singola procedura amministrativa'
Ai sensi della disposizione in paroÌa, i 1ivelli essenziali delle prestazioui concementi i diritti sociali
e civilì sono assicurati dalle pubbliche arnministmzioni con parlicolare dferimento ai procedimenti
di:
a) autorizzazjooe o concessione;
DelihcradiGC n .1dcl27 0120t6
b) scelta del contmente per Ì'al'fidamcnto di lavori. fomiturc e servizi. anche con riferimcnto alla
ùodalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratri pubblici relarivi a lavori. serl izi e
forniturc. di cui al decreto legislativo 12 apile 2006. n. 163;
c) concessione ed erogazione di soweozioni. cotrt butì, sussidi, ausili finanziarj. nonché
attribuzione dì vantaggi cconomici di quaÌunque genere a persone ed enti pubblicì e privati:
d) concorsi e prove seÌettive per l'assunzione del personale e progressioni dj car era di cui all'afl. 2,1
del citalo d. lgs. 150/2009.
L'elenco appena riportato si connota come meramente esemplilìcatjvo , in considerazione deÌ làtto
che gli obblìghi dì trasparcnza intercssano tutti i procedimenti amministrativi e non sglo alcuni: le
specìficazioni relative ai procedimentj indicati setnbrano esserc! pertanto, dettate dall'esigenza dei
legislatore di sottolineare la delicatezza dì talunc procedure rispctto ad aÌtre o comunque la loro
signlfi catjva poltata economìca.
Che si tratti di una regola generale ò, altrcsì, conlènnato dal comma 26 dell'art. 1 della legge
190i2012, il quale, infatti. assoggefta aglì obblighi dì trasparenza anche i procedimenti posri jn
essere in deroga alle procedue ordinarie, quali. ad esempio. le procedure chc si concludono. proprio
in ragione della loro natura. con l'adozione di prc\,vedimenti contingibili e urgenti.
Con esptesso ferimento alla lett. b) de1 citato comma 16 e, drurque, ai procedimenti reÌativi alla
scelta del contraente per l'affidamento dj lavori. I'orniturc e servizi, jnclùsi quellì relativi alla
modalità di selezione prescclta aj sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, sewizi e
lòmitue (d.lgs. 163/2006), il Ìegislatore ha comunque spccìficato. nel comma 32. le infomazioni
che le stazioni appaltanti sono in ogni caso tenute a pubblicare nei propri siti web istituzionali.
Si tratta di obblighì di pubblicità e traspareÌva che coinvolgono Sellizi pa,-ticolamente a rischio.
come cluello delle procedure di gara. estremamente esposti a fenomcni di corruzione e criminalità
organìzzata. e che rigùardano, in particolarct
- la struttlìra proponente;
- l oggetto del bando;
- l elenco degli operato illvitati a prescnta(e offerte:
- l'aggiudicatario;
- I'inrpoto di aggiudicazione;
- i tempi di complctamcnto dell'opera, ser1ìzio o fomitura:
- I'impodo delle somme liquidate.
Le amministrazioni devono trasmettere tali informazioùi, in lbrrnato digitale. alliAutorità per
la visilanza sui contratti put t lici di layori. servizi e forniture, che. a sua volta. le pubblica nel
DroDrio sito web in una sezione Iiberamellte consultabile da tutti i cittadini, catalogate in base
aDDaltante e
e. In
entro il 30 a
clàscun
I'Autorità trasmette alla Corte dei conti I'eleoco delle amministrazioni che hànno omesso di
trasmettere
in tutto o in naÉe- Ie inf
ioni di cui
sente comma in
formato didtale standard aperto.
A nonna deÌ conlma 32 dell'afiico1o 1 della lcgge
sono tcnute a pubblicare nei propri siti web:
190/201 2. per ciascuna gara le slaz
la struttura proponente; 1'oggetto del bando: I'elenco degli operatori
l'aggiudicatario; l'jmporto
fomitum:
di
aggiudicazioùei
i
tempi
di
inritati
ioni appaltanti
a presentare
oflèrte:
completamcnto deÌl,opera. sen,izio o
l'ìrrrporto delle somme liquidate.
il 3i geunaio di ogni anno, tali informazioni, relativamente all,aruro preie,Jentc, sono
pubblicate in tabelle riassunlive rcse liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto
che consenla di analizzare e elaborarc. anche a fini statistici. i dati informatici.
Entro
D.
be
Jd t C
lLl(l171ll20lil
Le amministrazioni hasmettono in fomalo digitale ta1ì inl'ormazioni aÌl'ANAC (in preccdenza
AVCP) che 1e pubblica ne1 proprio sito *cb in una sezionc liberamente consultabile da tutti i
cittadini. cataìogatc in basc alla tipologia di stàzione appaltante e per regione.
L'ANAC ha fissato le modalità tccniche per pubblicare e trasmettere le suddette informazioni con
deliberazione numero 26 del22 maggio 2013.
Art.
1a
28
L':rmhito soggetlivo di applicazione
comma 34 individua tra i soggetti a cui si applicano le disposizioni in tcma di tàsparenza, Ìe
amminìstrazìoni pubbliche di cui all'a . 1, comma 2, de1 d. Ìgs. 165/2001. n. 165, e successive
modilìcazioùi e quindi anche i Comuni.
Il
4r1.29
La trasmissione delle informazioni
I Trasmissione delle informazio al CMT c monitoraggio
Ai sensi dell'afi. 1. conlna 27. tutte le informazioni pubblicate sui siti internet devono essere
anche trasmessc. in yia telematica. all'ANAC, che opera, in viÉrì della legse 190/2012. quale
Autorità nazionale anticorruzione.
La legge ha anche asscgnato alle irmministrazioni. h lòrza del comma 28. il compito di prol-r,edere
al monitoraggio periodico del rispetto dei tenrpj procedimentali attraverso la tempestiva
eliminazione delle anomalie.
2 Trasmissione delle istanze dei citladini alla P.A.
ll comma 29 impone a ciascuna amministrazione pubblica dj reldere noto, tramite il proprìo sito
web istituzionale. almeno un indirizzo di posta elcttronica certificata cui il cittadino possa
rilolgersi per tasmettere istanze ai sensi dell'articolo 38 del testo unico deÌle disposizioni
iegislatile e regolamenrari in materia di documentazione anministativa. di cui aÌ decreto del
Presidcntc della Repubblica 28 djccmbre 2000, n. 445, e successive modilìlazioti, e rice\ere
inl'onnazioni circa i prowedirnenti e i procedimellti aÌlminist.ativi che lo riguardano.
Il menzjonato art. 38. che disciplina le modalità di invio e la sottoscrizione delle istalìze presentatc
a1le pubbìiche amnrinistrazioni per via telematica. dispone che tutte le istanze e le dichiarazioni da
presentare alla P.A. o ai gestori o esercerti di pubblici servizi possono essere inviate a[che per fax e
via telematjca e che quelle inviate in via telematica. ì\,i compresc 1e domande per la pafiecipazione
a seÌezioni e concorsi per l'assunzione. a qualsiasi titolo, in tutte le pubbliche amministÉzjoni, o per
fiscrizione in albi, registri o clenchi tenuti presso le pubbliche amministrazìon j. sono valide se
sottoscritte mediante 1a li1ma digitale o filma elettronica quaÌificata owero secondo quanto previsto
dall'a icolo 65 del codice di cui al decrcto legislativo 7 marzo 2005. n. 82.
3 Accessibilità dirctta alle intormazioùi relative ai prowedimenti e ai procedimcnti
amministrativi
Ai sensi del comma 10, le amministrazioni. nel rispetto delìa disciplina del diritto di acccsso ai
documenti amministrativi di cui al capo V delìa legge 7 agosto 1990. n. 241. e successile
modificazioni, in matcr.ia di procedimento amministmtivo, ha,-o l,obbligo di rendere accessibili in
ogni momento agli iDteressali. le infonnazioni rclative ai prowodimenti e ai procedimenti
amministrarivi che li riguardaro. ivi comprese quelle relad'e allo stato della nrocedura. ai relativi
ren_pi c dllo soecifico rtficio compererre in ogni citìgnld fa:e.
Art. 30
Conseguenze in caso di mancata o incompleta pubblicazione
Delibemdi(ì C n 1del270ì 2016
La mancata o incompleta pubblicazìone dei dati e irrfonnazioni richiesrc dalla Legge da pafie
,
dellc pubbliche amnilistmzioni. costituisce, in forza der colnma 33, violazione clegìi standard
quaìitati'i ed econornici ai sensi dell'ar1. 1, comma 1. deì d.lgs. 198/2009 (disciplina sulla cd. class
action), ed è comunque oggetto di valurazione ai sensi dell.afi. 21 rlel d.1gs. 165/2001. e successir,e
rì nd fic-/iur i. qu:le re:pursahil.t:t di igenziale.
-{ùche e'cntuale ritardì nell'aggìo.ramcnto dei contenuri sugli shun,enti informatici sono
sanzionati a carico dei responsabili del servizio ognuno per iÌ proprio Senizìo .
Art.31
Ulteriori rovita' introdotte dÀl D.LGS 33/13
Il
D.Lgs 33/2013 c' un prowcdimento complesso. che intende il pincipìo di trasparenza comc
"accessibilità totale delle inlbrmazioni su ogni aspetto dell organiizazìone e dell'attilità
amministrariva. deÌ perseguimento delle funzioni istituzionali e dell,utilizzo delle risorse
pùbbliche".
II decreto. inoltre. non sì limita a mccogliere e coordinare in un uoico testo le disposizioni
attualnente \,igentì in materia, bensì integra e modifica l,attuale quadro normativo.
In primo 1uoeo. il decrcto istituisce l'obbrigo di pubblicità delc situazioni patrimoniali di politici.
e
parcnti entlo il secotdo grado oggi solo per i Comuni con popoÌaziore superiore
a 15.000 abitanti :
degli atti dei procedimenti di apprcvazione dei piani regoratori c deÌÌe varianti wbanistiche;
dei dati,
in nateria sanitarìa" reÌativj alle nomine dei dìrettori generali. oltre che agli accreditamenti delle
strutture cliniche.
ll decreto introduce, altresì, ùÌì nuovo istituto. quello deì diritto di accesso civico.
euesta nuova
1òrma di accesso mira ad alimentare il rappo(o di fiducia tr.a cittadi e p.A. e a promuovere
il
principio di Iegalità (e prcvenzione della com.rzione). In sostanza, tutti i cittadini
hanno diritto di
chieclere e ottenere che Ie P.A pubblichìno atti. crucurnenri e iLri'onnczioni che
derengo[o e che. per
qualsiasi motivo, non hamro ancora dìrulgato. viene. inolte. sancito l'obbrigo per
i siti istituzionari
di creare un'apposita sezione, denominata "Ammìnistrazione traspa.crte.,, n_e[à quale inserire
tutto
qucllo che stabilisce il provvedimento.ll decreto discìplina, alresì, il piano trien,rale ncr la
trasparenza e l'ìntegrirà. quale parte integrante deÌ piano di preve'izione delÌa corruzione:
esso de\ e
contemplarc le modalità di attuazione degii obblighi di trasparenza e gri obiettivi coiregati
con ir
piano della performance. AccogÌiendo alcune delle osserlazioni rcse daac.lrante
e daila c:oor.r.nr"
rurificata, il decreto ha poi meglio amronizzato la disciplina spetto a quella del Codice
deÌÌa
prìvacy, prevedendo espressamente l,esclusione d
ubblicazione dei
identifi
idelle
iche destinatarie di sussidi e
ifinanzi
ualora
tali dàti
ihile
avare tn
tive allo
di salùte
ionc di
to cconomt
iale
desli interessati.
E' inoltre prevista url'accessibilità serettiva e mirata dei doctunenti e dei dati dopo la scacle,za de1
temrine_di p,bblicazionc. e comunque s.urcendo la cancellazione dei <1ati personali;
la pre'isione di
modifiche che introducano. seletiivrmente. rùìa graduazione cicgli obblighì di pubblicazione
relativi
ai- componenti di organi politici, sia sotto il profilo del noIrr".o "d" soggetti coinvolti
(con
riferinre,to non solo ai titolari di cariche politiche ma anche all,estens-i'one dell'ambito di
applicazione deila legge al coniuge non sepamto. ai figli e ai parenti entro il secondo
grado). che deì
contenuto degli_atti da pubblicare. prevedcndo in ogni casJ la soppressione della
ùsposizione in
base alla quale deve essc,e data evidenza al mancaro consenso. e
,:l.lla ,ii"hiararione dei redditi
"he
siano pubblicate sul r.veb. al massimo, ìe sole "notizie risurtanti
dal quadro riepirogativo deÌla
dichiarazionc deì redditi"; la previsione cli modiUchc rispefio al pre\isto obbhgo di pÀblicazione
dei dati relativi a dipendenti prùbìici c un no\ero piu rìstretto di infoìmazioni pcrsonali.
streftamente perlinenti, e individuando modalità di diftlsione clei dati meno
invasive dilla sfera
personalc.
Dcliberadi
C(r
i t del27 0t 20t6
Art. 32
Sintesi operativa in tema di obblighi di trasparenza e pubblicità nella legge anticorruzione
e nel decreto attuàtivo
i. La trasparetza, intesa come "accessibilità totale" dclle inlbrmazioni concementi l.orgatizzazlol:lc
e l'attività amnrinistrativa . costitùisce livello essenziale delle prestazioni.
La trasparenza. così intesa, favorisce fome diJfuse di controllo sul persegrimento de11e iinzioni
islitlLzionali e sull'utilizzo delìe risorse prLbbliche.
La trasparenza concore ad attuare il principio democratico e i principi costjtuzionali di
uguaglianza, imparzialità, e buon andamelto dell'azionc a1Ì]ministrativa.
2. Il principio di trasparenza si assicura con 1a pubblìcazione sul sito rl,eb jstitùzionale delle
infomazjoni relative ai procedimenti anmiùistrativì di cui al comma 16 della legge 190/2012
secondo criteri di facile accessibilità, complctezza e semplicità dì consultazjone e mediante
pubblicazione dei bilanci. dei conti consuntivi. dei costi ùnìtari dl tealizz.azlorre delle opere
pubbliche e dei costi di produzionc dei servizi erogati al cittadjno.
3. Le informazioni pubblicate sui siti intemet vengono poi trasmesse anche all,ANAC quale
autodlà nMionale anticorruzìone (a . I . comma 27).La mancata o incompleta pubblicazione àellc
infonrazioli richieste dalla Ìegge costitùisce violazione degli stalldard qualirativi cd economici.
4. La pubblicazione sui siti deve essere conlòrme a specifiche tecniche indicate nell.alÌegato al
decrelo di riordino della disciplina sugli obblighi di pubblicità.
In viftù dcl principio generale di trasparenza di cui all'an. I del predetto decieto, chiunque ha <liritto
di accedere ai siti dircttamente ed imnedialamente senza auterlticazione ed identìficazione lart. 2
Pcr dì piii trrti i doclunenti. infomazioni e dati oggetto di pubbÌìcazione obbligaloria sono pubblici
e chiunquc ha diritto di conoscerli , di 1ìuirne qratuitamente e di riutilizz3Lth ,an. 3 del decrerol Si
-b ,andonrro u.r'ndi . lin'i.arrmenre a quxnto e oSFeno d. pubhlicrzi.rre. .e orer i.ioni p,u rc.tr.ttir <
dei diritto dj accesso di cui agli art. 22 e ss. l. n. 241/90. Rimangono i linliti alla djffrsione c
ali accesso delle informazioni indivìduate ai commi 1 e 6 dell'art. 24 <Jella legge n. 241,/90.
5. sì affenna f istitlLto deÌl'accesso civico (art. 5 ). che consiste nel dirìtto di chìrurque di richieclere
i
docùmenti. come precedentemente affennato
.
datj ed inJòrmazioni di cui le amministrazioni
hanno omesso Ìa pubblicazione,
nonostante questa sia stata prevista dalla normativa vigente come obbligatorìa a11,accesso. o nel
didtto di chiedere documenti e inlormazioni qualificati pubblici da normc di legge.
La richìcsta di accesso civico non richiede una moti\,azione. né ò prevista 1a verifica di una
situ.tzione legittimante in capo all'istante (interesse diretto.concreto e attuale).
6. DeÌle informazio,ri diffuse attraverso i siti istituzionali deve essere garantita ìa qualità (art. 6) e la
riutilizzabilità (an. 7).
La pubblicazio.e sui siti ha una durata di cinclue anni . salvo termini dil,ersi srabiliti dalla legge (aÌ1.
8). Le infomazioni devono essere pubblicate sui siti nell'apposita sezione rlenoininata
"Amministrazionc trasparente" c, scaduti i termini di pubblicazione,. sono col.ìservati e resi
disponibili nella sezìone del sito di archivio (art. 9).
7. Quanto all'organizzazione dell ente. olhe all'infomaTione cli base , sul sito dovramo essere
f u\hlic-le le :e!.reni irlnn,r-zioni:
Per i titolari di incarichi politici ner il Comune di Marzaro di Nola
t'utto di
borsi di r ìaggi di serr izio e
missioni pagati con l'ondi dell'ente.nonché' gli altri incarichi con oned a carico deììa flnanza
nò
lubblica
i
.
Per i titolari di incarichi dirigenziali e di collaborazione o consulenza
DellhÙadr
GC n
.l d.I27
0l
21rr6
Gli estremi dell'arto di confe mento dell'incalìco, il curricuium vitae. i dati relativi ad incarichi
esteni in enti di diritto prilato finanziati dalla P.A. o Io svolgimento dell'attività professionale. i
compcnsi (art. 15).
Laddove si tratti di incarìchi a soggetti estranej alla P. A. di contratti di collaborazione o consulenza
a soggetti estemi, la pnbblicazione dei dati iùdicatì diviene condizione di efficacia dell'atto di
confcrimcnto dcll'incarico e per la liquidazione dei relativi compensi.
LE INIZIATIVIT DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA*
Art. 33
Sito web istituzionale
ll
il mezzo primario di comunicazione, il piiL accessibile ed il meno onercso. attraverso il
qualc l arnmjnlstrazione dele garantire ut'inlònnazione traspalcnte ed esauriente sul suo operato,
ptomuolere nuove relazioni con i cittadini, le imprese, le altre pA, pubblicizzare c consentire
l accesso ai proprì servizi, consolidare la propria immagine istituzionale.
Ai finì dell'applicazione dei principì di trasparenza e integrità, l,el1le pro\,1ederà all, aggiomamento
sito *.eb e
del sito isrituzionale nel corso del1'anno 2016, del quale si intendono slìuttare tutte la potenzialìtà
anche media e Ia progettazione di rm sistema di rilevazione della soddislazione degli utenti sùlla
_I
pubbÌicazione dei datì nella sezione "Amministazione raspa.rentc
4ft.
3,1
Albo Pretorio onli[e
La legge 69/2009 riconosce I'ef1ètto di '?,,bblicitìt legdle,' soltai.lro allc pubbÌicazioni effettuate sui
siti in1'omatici delle PA.
L'articolo 32 del1a suddetta leggc dispone che "a.fur data dal l. gentlaio 2alA, gh obblighi di
pubhlicttzione di ati e ptor\,edimenti afifiinistratiri a\)enti effetto di puhblicitìt legale si inteidono
d\solli coil la puhhlicqzione nei propri.titi inlormatici da parte delle amministrazioni e degli enti
pltbblici obblig.tti".
L'amminìstrazione ha adempiuro al dettato nomlativo sin dal lo gennaio 2011: l,albo pretorio è
esclÌrsivamente infomlatico. Il relativo lil'ltri è ben indjcato nella home page del sìto jstituzionale.
Come deliberato da CIVII (ora ANAC), quale Aulorirà nazionaÌe anticoruzione (Ìegge 190/2012).
per gli atti soggetti a pubblicità legalc all'albo pretorio on line, nei casi in cui tali atti rientrino nelle
categorie pet le quali I'obbligo è prevìsto da11e leggc, rimane invariato anche l.obbligo di
pubbÌicazione in altre sezioni del sito istituzionale, nonché nell'apposita sezione
trasparente
^mminisrrazionc
Il conrune di Marzano di Nola ha adempìuto all'attivazione dell'Albo preto o online nei termini tli
legge. in pa(icolare spettando i criteri tecnici disciplinati dalle specifiche ..Linee guida...,,e le
recenti norme del Garante della Privacy (c.d. "didtto alì'oblio,,).
Art.
35
La Posta Elettronica
L'entc è munito di posta elcthonica ordinaria e cefiificata.
Attualmentc nell'ente è attiva la caselÌa di PEC istituzionale: sindaco.marzanodinola d asmepec.it
Sono state atti'ate anche caseìle riservate agli ui'Iici: anagrafc. urbanistica_suap, ragionerrc,
scgrete a
Sul sito §cb comunale, in home page. è ripoÌ.tata una sezione. denominat:t pEC. con f indirizzo
PEC dell'Er1te a cùi possono rivolgersi tutti i cittadini , associazioni ed imprese.
D(lb.id I I n.l\lcl2-!llolb
Gìi ullìci pro'r'ederanno neÌ breve pcriodo ad inseri.e tutti gri indirizzi di posta
etettronica ordrnaria
e ceftificala.
Aurc rriziative di
co*f,i:,li:," ur,
*asparenza
La semplificazione del linguaggio
Pcr rendersj compr.ensibiii occone semplificare il tinguaggio degli atti amnlinistntivi,
rinrodulandoro in linzione dela trasparenza e dclra pìena coi,pren.ì;ilità
<leÌ contenuto dei
documcnti da paftc di chiunqùe.
Petanto, ò necessario utilizzare un linguageio sempÌice" elelì1eÌltal.e, el,ilando per
quanto possibilc
espressioni burocratiche. abbreviazioni e tecnicismi in qenere
A ta1 Iìn_e'erà potenziata ra di'urgazione Ji circorari e raccomandazioni agri operatori
dedicati arla
stesura di atti amminist.ativi e di comùnicazioni ai cittadini
Ciornate della trasparenza
Per quanto conceme la patccipazione dei citradini. l amnrinistrczione promuove
anche occasioni
conoscitivc e di confronto con ra cittadinrnza che pussauo contriblLire
a far crescere nera socictà
civile, oltre alla conoscenza delle aftìvità svoÌte e d;lle injziativc int.up..r".
unu
ed
una cLrltura della legalirà sostanziaÌe.
"o,ìaopevo1ezza
Ascolto dei portatori di interessi (stakeholders)
come in passato' sarà n'rassima Ì'attenzione dedicata alr'araÌisi delre critiche.
dei reciami e dei
sLrggerimenti che vcngono dalÌa cjttadinanza. in qualsiasi tò.ma e
con qualrnlue moaafia.
Per qucste ,ìnalità sul sito rveb, nella àoms p.7ge. è riportaro l,indirizio pEi
istituzionale che può
essere liberamente utilizzato per comunjcare con l.mte. Inoltre, nella
sezione amministrazione
Trasparentc sono irdicati g1i indirizzi di posta elethonica ordinaiia
di clascìn Ùmcio. nonché gli
aihi consùeti recapiti (telefono, fàx. ecc.).
Art 35 ter
Accesso civico
I- istituro è previsro dall'aft. 5 del D.Lgs. n.3l/2013 e colferisce
ad ogni cittadìno il dirìtlo di
richicdere la pubblicazione di documenti. informazjonj o dati, in caso di
omissione. Le chieste di
accesso civico devono essere indirizzate al sindaco del t omune
dj Vrrzano d, \ola - utfiuio
protocollo.
In.caso di ritard' o mancata sposta il ri(hiedentc puo rìcorrer'<;r1lirorcre
der poterc sostitutivo che.
n<ì ('omunc oi Va.zano di \u)a. è il Segrcrorio Corrrnale.
Il
Art. 36
responsobile per la traspate za
jl
Il
Rcsponsabile. ai sensi dell'art. :13 del D.Lgs n.
dcl 201j, s\olge srabilmenre un.attivirà di
controllo sull'adempimenro. da pafte dell.Amminisrrazione, degÌi obbti'gii
,i ;ubblicazione previsti
dalli, normatira r igent<. a:.icrrando la con p.etczza.
.f,iu*rri
Jelle
nunche segnalardu a a uiurra co.1*,,".,rrlorg-i.mo
"_'fl"Slromamenro
rnd;peno<nre
Ji
.lllnll::re.
quror,ra \d,/rord'e \'1ricu-ru,/iunc <- nei
\!uuraTnne.dr
..r.i piu g-d\i. ali.r rl.icio di òi.c,plind. i
casi di.nrancaro o rirardato adcmpimenro degli obblighi di pubblì"r?i",*.
i,.; deÌl,auivazione del
proccdimento discìplinare e delle altre 1òrme cti responsabilìtà.
"ì
11- Responsabiie prowede aÌì'aggiomamc,nlo del programnta
Triennale per la Trasparenza e
l'lntcgrità. ed aÌ suo coordinamemo con il piano Iriemale di pr"u.nriou"
,,
::f:T:l:'
a"ito Corrrrion".
Dclibera
d
cL I rJn2il]ltirt6
I Titolari dì posìzione organizzativa garantiscono il tempestivo e regolare flusso delle inJormazionl
da puhblicare ai lìni del rispetto dei temini stabiliii dalla 1egge.
Il Responsabile controlla e assicua la regolare attuazione de11'Accesso Civico sulla base di quanto
slabilito da11'a11. 5 dol D.Lgs. n. 33 del 2013 e prowede agli adempimenti in mate a di Trasparenza
amministrativa, di cui alla legge n. 190 deÌ 2012, al Dccreto Legislativo r. 33 del 2013. a1 Piano
Nazionale Anticoruzione cd allc Delibere dell'ANAC fex CIVIT).
Art.37
Collaboruzione al responsabile per la lrasparchz,n
icolo 43 comma I del decreto legislativo 33/2013 prcvede che'i dirigeùti responsahili degli
uffìci dell'amntinistrazione gdrdntiscano il tet pesliro e regolate.flusso delle informazioni da
pttbblicure ai.lìni del /ispettt) dei Lermini stabiliti dalla legge".
AÌ lìne di garantire I'attuazione degli obblighi di pubblicazione di cui al decreto legislativo 33/2013
c la rcallzzazìone degli obiettivi dei presente }rogramma attraverso il "regolare flusso tlelle
infonnazioni".l'l.nte si è organizzato nel modo che segue:
L'a
- Ufficio preposto alla gestione dell'amministrazione trasparentc
L'uflìcio preposto alla gestione dell'arnnljnìstrazione trasparente del sito $eb
Personale in collaborazione con l1 Responsabile della TÉsparenza.
è
l'Llfficio
- Uffrci depositari delle informazioni
Gli uffici depositari dei dati, delle infomrazione e dei documenti da pubblicare. trasmettono
all'Ufficio Personale ed al Responsabile della Trasparenza. secondo le scadenze stabilite i dati. le
inlòrmuioni ed i documenti in loro possesso. Tale Ufficio. eseguito un controllo dì nrassima sui
dc 'da pLrbr.iicarsi. prorreoe alla publ'licazinn<.
Art. 38
Ltlleiori ttttività ìn ote
a di ttasparcnzs
IÌ Responsabile della Trasparenza collabora alche con altri soggetti ed organi, con riferimento alle
scgucntl attivjtà:
- programmazione generale dcll'Ente:
attività di pianilicazione, di programmazione e di controllo delle anività a1lùninisirativei
attivita' dcll'Organismo Indipendente di Valutazione.( NTV );
Art. 39
Responsabilità dei tìtoloti tli posizione otganizzath,a
I Titolari di posìzione organizzativa sono responsabili per:
gli adempimenti e iì rispctto dei lermini, relativi agli obblighi di pubblicazione ognr.ll1o per i
rispe..ir ser' i,,::
1a regolarità del llusso delle jnfonnazioni da rendere pubblìche:
l'intcsrità.
rcgolare aggiornamento, Ìa completezza. la tempestività, la. semplicità dj
consultazione. la comprcnsibìlità, l'omogcnejtà, la 1àcile accessibilità. e la confonnità ai docùmenti
originali nel1a disponibilità dell'Ente. l'indicazione della Ìoro provenienza e Ia riutilizzabilità del1e
inlòrmazioni pubblicate.
il
Art.,l0
l)cìrbcra di
Ga n 4d.l270l2al6
I
terventi organizzalit'i per la truspare za
Gli interventi organizzaiivi richiesti sono strr,"nentali e prevedono l'inscrimento dei docunenti e dei
dati ne11'apposita Sezione Anlmiristrazione frasparente, del Sito lstituzionale dell.Ente. Le
informazioni oggetto di pubblicazione salanio inviate al referente, che prow.ederà ad inseririe
nella sezione del sito istituzionale "Amminisffazione Traspareùte" e notizia di ciò sarà data al
Responsabile per 1a tasparenza per anaìizzare eventuali problematiche riscontrate e per
proglamnrare gli adempimenti futuri .
Art.41
Nucleo Techico
Valutazio e
tli
Le funzioni de11'Organismo Indipendente di VaÌutazione sono così detenninate:
verifica de1l'attuazione del Prcgramma Triennale per la Tnsparenza da parte dei responsabì1i
ognuno per il proprio Senìzio .
Art. {2
Ammin ìst ruzio ne tlns p a rc nte
Il Comunc ha istituito sù1 propdo sito istjtuzionale, la Sczionet Anministrazione Tlasparente.la
cui articolazione ed iÌ cui contenuto devono essere conformi al d.lgs. n. 3l/2013 e alle relative
disposizioni attuative c/o altre disposizionì tempo per tempo vigenti, affetenti alla trasparenza,
nonché agÌi atti emanati iù materia dall'A.N.A.C. (ex CIVIT ).
Art. 43
ìtfottnazio
eaalità delle
i
L'[nte gara[tisce la qualità dclle inlbmazioni insedte nel Sito Istituzionale nel rispetto degli
obblighi di pubblicazione previsti dalia legge e ne salvaguarda:
- l'integrità;
1'aggiomamento:
1a completezza:
la ternpestività:
la consLrltabilità;
1a comprensibilità:
Ì'omogeneìtà;
1'accessibilità.
I-'Ente, inoltre. assicura:
- Ìa conformità ai documenti originali in possesso de11'Àmministrazionet
f indicazione della loro provenìenza e la riurilizzabìlità (art. 6 de1 D.l.gs. n.
dcl 2013).
ì titolari di posizione organizzativa. peÌ1anto, assicurano che i documenti, le informazioni, gli atti
ecc.. oggetto di pubblicazione siano:
resi in 1òrma chiara c sen'rpiice. in modo da esserc faoilmentc comprensibili;
completi;
- comprensivi delf indicazione della loro provcnienzal
pubblicaii tempestivan'ìente e. conlunque, nel rispetto dei temini prescritti dalle disposìzioni di
Servizio.
La durata della pubblicazionc e il 1'ornrato dei dali. documenti. ccc. pubblicati sono quelli previsti
d..r J. rs. n.
2ul.l.
jl
ji
Deliberadi
CC n.,1del27 0 20t6
Art.
,11
Mecca ismo di cohtro|Io
Il rcsponsabilc pe( la Tmsparenza svolge il controllo dell'effettiva attuazione dcgli obbìighi di
pubbÌicazione previsri dalla normativa vigente da pafie dei Titolal.i di posizione organizzativa.
pron,ederldo a predispone speciliche
segnalazionj nei casi verificati di omesso o ritardato adempimento.
Il controllo \ enà attuato:
ìn combjnazione con le ezìonj di nronitoraggio del Piano Trientale di prcvqzione dc11a
Corruzionc, con peculiare
riferimcnto al rispctto dcj ternpi procedimentali;
- verilìcando i'aggiornamento delle inlònnazioni pubblicatei
attraverso il monitoraggio deÌ diritto dì accesso civico (ar1.5 deÌ D.t,gs. ù.33 dcl 201:).
Per ogni informazione pubblìcata venà r,erificata:
la qualità;
Ì'integrità:
i1 costante aggiomamento:
la completczza;
1a tempestività;
1a semplicità di coÌrsultazionc;
la comprensibilità:
l'omogeneità;
la facile accessìbilìtà:
la conformità ai docunenti originali in possesso dell'anlminist€zione;
1a presenza delÌ'indicazione de11a loro proverienza e Ìa riutilizzabjlità.
I-'aggiomamento annuale del Propl.l1ìma Tricnnale per la'frasparenza e l,Integrità terrà conto del]o
stato di attuaziole degli adempimenti in materia di traspatenza .
La TABELLA allegata al dccreto legislativo 3l/2013 disciplina la.ttlrlarla tlelle informazioni stLi
siti i.ttitùzionali d,elle P ubbÌiche Amnilistmzioni.
IÌ legisÌatore ha organizzato in sotto-seziani di primo e di secondo 1fuel/o le informazioni. i
documentl ed i dati da pubblicare obbligatoriamente nella sezione «Ammjnisttazione hasparente,
del sito *eb.
La sezione «Amministrazione trasparente» è organizzata in nrodo che cliccando sull,identificativo
di una sotto-sezione sia possibile accedere ai contenuti della sotto-sezione stessa. o aÌl'intemo della
stossa pagina «Amministrazionc trasparente)) o in uta pagina specilìca relativa alla sotto-sezione.
Nel caso in cui sia necessario pubblicare nella sczione «Amminisr-razione Lrasparcnte» informazioni.
documenti o dati che sono già pubblicati in alrre pafii deÌ sito, è possibile insedre, all'intemo della
sezione «,\mministrazione trasparentc», un colleganlento ipeftestuale ai contenuti stessi. in modo
da cvitare duplicazìone di irfomazioni all'intemo del sito dell'amministrazione.
L'utentc deve comunque poter accedere ai contenuti di inleresse dalla sezione «AnrministrMione
rrarfrrerl('.. serva do\ er el lenuxre ooers/ioni a!!i trti\c.
L'aggiornamento dei dati, delle infonnazioni e dei documenti dcve awenjre in mod o ..temnesti|o'.
secondo il decreto i3,/2013.
II lcgislatore non ha però specificato il concetto di tempestività. concetto la cui reiatività può dar
Ìuogo a comportamenti diffìrrmi rispetto aile tìnalità dalla noma.
Peltanto, al line di "rendere oggettivo" ir concctto di tempestività" tutelando operatori. cittadini
utenti e pubblica amministrazione. si definisce quanto segue:
ò tempestiv:r la pubblicazione di dati, informazioni e documenti quando effettuata entro giorni
dieci lavorativi dalla disponibilità definitiva dei dati, informazioni e documenti.
DellbÈra dr C C.
nI
deì
2ì 01.20t6
11 r..sponsabile
trasparenza s'olge stabilmente atti'ità di controllo suÌì,adenrpimento
_dc1la
cìegli
obblighi di pubblicaziore. verilìcando la completezza. la chiarezza e I,aggiomamento
delle
i.lòrmazìoni pubblicatc. segnalando a 'organo ài indirizzo politico. a1 Nucreo di valutazione.
all'Autodtà nazionaie antico.ruzione e. alr'ufficio dì discipÌina i casi di mancato
o ritardato
rd(nìpino,ro deÈli obblip\i di pu\blic"zione
Art.
,15
ProJili sanziohototi
Per quanto attiene a:
1) Responsabile della prevenzione della corruzione.
L'a . I , comma 8" della Legge n. 190/20ì2preredeehe ,,lo n"tn,at"t prcLlt:pLtsizione del piorut
e
la
mtlncatu ctdozione delle proceclure per la :tlc:i,tn.. c l.t
Jorn,t:ionc tl,:i )iperulenti ..o.ttituiscon.)
. l, at. i d tdtut(t:tone Jt ,ttt r(,.tt,un,ahilitò Jing,.n:,a1,,,
"t
L'art- l. comma 12. della Legge n. r90r20r2. prevede che: ,,rn cL!s.).li commis'ione.
al,intcrno
d.'ll,ttttnti,1;,trrzia,je J un ,,oro Jt
resprnsabite in.ltuiduato ,i ,"r"i d"t ::;'fr'o:i;ri";:;':::i":r,":";'",:;"#:':::":;:#i;::::1,,,;
2l del decreto legisldti,o 3A narzo 2001, n.165, e successi\)e motliiìcuzioni. nonché sul piLmo
disciplinare, oltre che per il danno eruriolc c ull'imtitogi e Jello puhhlic.t onminirtrazione.
s,h,o
che prori tutte le seguenti c[lcostal]ze;
a.) di ct',;ere predispasto, primd della cal mi\sione del.futto, it piLmo
ali cui ul comma 5 e ali a.)e/
assaryalo le prescrizioni di cui ui cofi1mi g e l0 delprerente drticolo:
b) .li dyer \)igildto sul funzionamento e sull,osser.,,anzu del piano,,.
Il successjvo comma i3, quantilìca lentito Jellc reiponscbilità disr:iplinare. a carico del
responsabile della prevenzjone che ,'nnn può etert inltiinr,: ulla
t,rspen'sione ddl se_^izio cot.
pf itdzione della retribltzione da ù1 mini o di un nete od un
nussim,),li,ci mcsi,,.
L'aft. 1. comma 14. individua due ulteriori ipotcsi di .esponsabilità:
- .ma foma di responsabilità dirigenziale ai sensi <1ell'art. 21. d.lgs. n. 165
deÌ 2001 che si configùra
ncl caso di: "ripetute violazionì delle misure di prevenzioo" p.""i.t"
a"l piuro,;
- una tòrma di responsabiÌità discipiinare ,'per omesso controÌIo,,. '
2) Responsabile per ta trasparenzai
L'an. 46 del.d.Ìgs..n. 33 del 2011 prevcde una Ìesponsabilità per la violazione
degli obblighi di
trasparenza. in particoÌarc slabilendo che:
- I'inadempimenro degli obblighi di pubblicazione previsti daììa nolmativa
vigente;
- le n]allcata predisposizione del p.T.T.
sono "elemento di valutLuione dellE responsabilità diigenziale,'. nonché ,,eventuale
causa di
rcsponsabilità perdanno all'immagine dell'amministrazione" c
sono comunque valutati ai fini deìla
corresponsione della retribuzione di risuharo e der trattamento accessorro
colegato ala prestazioni
individuale dei responsabiii.
E esclusa la responsabilità del responsabjle orc I'inadempjLnento
degli obblighi sunmenzionati di
ru'.,J ec'rrr.r l.d(lt'drl.4o. ,ir"difc\a J.t,.)tl.,oa t,ti ,t,,i inpttt.tt
it.l,
3) Responsabilità dei dipendenti per violazione delle misure
di prerenzione.
Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione adottate ielle .ingoÉ
a_urinlstrarioni .
trasfrLse.nei P.l.P.C. de'ono essere rispettate da tutti i dipenderti ;;to
,'iìirir,r,
rlelle misure di
prcrehzione pretiste Llal piana @slituisce illecito clisciplinare,,(ort.
"
I, commu ll, Legge n.
t9a,r0t2)
DLlibdad
n(
n I J.t2-
OL
20t6
C) Responsabilità dei
titolari di posizione organizzativa per omissione totale o parziàle o per
ritardi nelle pubblicazioni prescritte.
L'arl. 1. comma 33, l. n. 190 stabilisce che la mancata o inconrpleta pubblìcazione, da parte delle
pubbliche ammìnistrazioni, delle inlòrmazioni di cui al comma 31 |
- costituisce violazione degli standard qualitativi ed econonici ai sensi dell'afiico1o 1, coùìma l,
del d.lgs. n. 198 del2009;
- va valutata colne responsabilità dirigenziale ai sensi dell'art. 21 del d.lgs. n. 165 del 2001;
- eÌentuali rìtardi nell'aggiomamento dei contenuti sugli strumeùti informatìci sono sanzionati a
carico deì responsabili del Senizio.
Il mancato adcmpimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla nomativa vìgentc
costituiscc:
clemento di valutazjonc della responsabilità dirjgenziale;
- e!ennlale causa di responsabilità per danno alÌ'immagine dell'ArnmidslÌazion(;
oggetto di valutazione ai finì della conesponsione della retribuzione di rìsultato e del tatramento
accessorio collegato alla prestazioni individuale del Titolare di posizione organizzari\ a.
ProJili sarrzionato specìJici, deùr'dnli dal D.Lgs, n, 33 del2013:
A,rt.22: Obblighi tli pabblicazio e dei ddti lelativi ttgli e ti p bblici vigilati e agli enti di tliritto
priwto incontrollo pubblico, nonché alle pafiecìpazioni in società dì tlitìtto pùtato
di Inadempimeùto:Mancara o incompleta pubblicazione sul sito della Pubblica
Amminishazione vigilante dei dati relativi a:
ragione sociale;
- misura della partecipazione della P.A., duata dell'impegno e onere gravante sul biÌancio della
Tipologia
.
numcro dei rappresentanti deÌla P.A. ncgli organi di governo
complessivo spettante ad essii
r::ulrari di bilalcin dcgli ù r'n-i J cserc,/ :
inca chi dì anlministratore dell'ente e relativo trattamento economico
e
trattame[to economico
Sanzione: Dirieto di erogare a favore degli enti somme a qualsivoglia titolo da paÌ1e delÌa Pubblica
AmministÉzionc vi gi lante.
di
inadempimento:Mancata o incompleta pubbliezione dci dali da parte degli enti
pubblici o privati vigilati relativamente a quanto previsto dagli aflt. l4 e I 5 per:
componenti degli organi di indirizzo;
soggetti titolari di incarico.
Tipologia
Sanzione: Divieto di erogare a favorc di tali enti somme a qualsivoglia titolo da parie deÌla
Pubblic- Ammrniirr"zione r igilanr<.
A,rt. lst Obblighi tli pabblicazìo e co cernenti i tilolari d'incarìclrì di genziali e di
(
ol la botfi zion
P
o cons
u
le n zu.
ipologia di inad€mpimento: (Jmessa pubblicazione dei dati di cui all'at. I 5. comma 2:
estremi degli atti di conferimento di incarichi dirìgenziali a soggetti estranei alla p.A., con
indicazione dclla ragionc dcll'incarico e dell'aùrmontare erogato;
inciÙichi di collaborazione o di consulenza a soggetti estemi per i quali è previsto Lrn compcrso:
con indicazione della mgione delf incarico e dell'anlnontare erogato.
I
Delibe( diGC n 4del170l20la
Sanzione: in ca.o Ji pagamerlo d<ì (orrispefli\o:
responsabilità disciplirure;
- applicazione di uro ..'nziorc pari alla .onrmr conlspo:ta.
Art. 17: Sanzioni per casi specilici
Tipologia di inadempimento: Violazione degli obblighidì comunicazione dei datj di cui aÌI'art.
riguardanti i componenti deglì organi di indi zzo politico, con riferimento a:
-atto di nonina o di proclamazione.
-curri culum - ìrnpoti per rìmborsi di viaggi di servizio e missioni pagati con
-alt incarichi con oneri a carico de11a hlanza pubblica .
i
14
1òndi dell'ente
Salzione:
Sanzjone amministrativa pecuniarìa da 500 a 10.000 ewo a
ca
co del responsabile della mancata
comunicazione:
Pubblicazlone del prol'\,cdìmento sanzionatorio sul sito intemet della amministnzione o degli
organismi interessati.
Tipologia di inadempimento:Violazione degli obbÌighi di pubblicazione di cui all'ad.22. comnra
2, relativi agli enti pubblici vigilati, agÌi erti di diritto privato in controlÌo pubblico e alle società
con dferimento a:
ragione sociale;
misura de11a pafiecipazione della P.A., durata dell'impegno e onere complcssivo gravantc su1
bilarcio della p.a.;
numero dei rappresentanti della P.A. negli orqani di govemo e hattamento economico
complessivo spettemte ad essi;
- r:su t,rt: di bil"rncio degli ultimi 'l e.ercizi:
incarichi di amministratore dell'ente e relatìr,o tattamento economico oomplessivo.
Sanzione:
SanTionc arnministrativa pecuriaria da 500
violazioùe.
a
10.000 euto a carico del responsabile della
Tipologia di i[adempimento: Mancata comunicazione da parte degli amministratori societad ai
propri soci pubblici dei dati relativi al proprio incarico, al relarir,o compenso e alle indendtà di
risultato percepite.
Sanzione:
Saùzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro a carico degli ammìnistratori societari.
Art.
,16
Recepìmento dihamico modiJiche e disposiziofii attuative
Le disposizioni del presente Piano recepiscono <iinamicamente le nodilìche alla l"gg. o. toO,:Ot:
e al d.lgs. n. 13/2013 e, per qùanto compatìbjli. alle disposizioni attuative delle nomle citate. che
intervengano successivamente all'enhata in visore del Piaùo medesimo.
Deliberadi(ì C i..1del27 (ll2016
E,t,t k,is::;l!"posizio
ifrnati
di p.evenzione della Comrzione 2016/201g , consirlerato quale
aggiomamento del piano trieonale 2}l5l211j
eora jn vigore al temine della pubblicazìone
all'Albo dell'Ente della Deliberazione della Giunta Comunale di approvazione.
11 plesente Piano sarà tuasmesso agri organi ed autorita competenti,
in base alre vigenti disposizioni
di legge e, inoltue, sarà hasmesso a tùtti dipe4de[ti àel Comune, all,Organo di Revisione
Economico- Finanziario, all'Organismo Indipendente di Valutaziole
frfVy , ù" Rappesentanze
Sindacali. (RStD.
11 presente Piano Triennale
,
i
Llribcra dlC
Cn
4 del27
Ol20t6
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