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SCELTE COLLETTIVE
SCELTE COLLETTIVE SCELTE COLLETIVE Vi siano: p giudici o decisori o individui; un insieme A finito di n alternative. Sia definita per ogni giudice i ( i = 1,2, ... , p ) una relazione di preferenza ≥i sull'insieme A, che rappresenta un ordine debole; in sostanza con a ≥i b si intende che l'alternativa a per il giudice i è almeno tanto buona quanto l'alternativa b. Problema. Trovare un ordine debole ≥g che rappresenti il "consenso" degli ordini deboli individuali (≥1 ,≥2,...,≥ p). Il problema sarà quindi quello di passare dalle preferenze individuali a una preferenza di gruppo. FUNZIONI DI BENESSERE COLLETTIVO O COSTITUZIONI Per esprimere in modo formale il concetto di consenso indichiamo con D (A) l'insieme degli ordini deboli definiti su A. Definizione. Una funzione g: D (A) p → D (A) : (≥ 1 ,≥2,...,≥p). → ≥g viene chiamata funzione di benessere collettivo o costituzione. Quindi una costituzione non è altro che una funzione che associa a ogni p-pla di ordini deboli un ordine debole. In un problema di scelta tra più alternative con più decisori si deve individuare la costituzione che rispetta il più possibile i giudizi di tutti i decisori. CRITERIO DI CONDORCET O DELLE MAGGIORANZE SEMPLICI Dati gli ordini deboli ≥i, i = 1,2, ... , p e a, b ∈A, si ha: a >g b se più della metà dei giudici preferisce a a b. a ~g b se esattamente la metà dei giudici preferisce a a b se n è dispari l'indifferenza non può mai sussistere. PARADOSSO DI CONDORCET Graduatorie Giudici 1 2 3 1a Smart C3 Ka 2a C3 Ka Smart 3a Ka Smart C3 • 2 giudici su 3 preferiscono Smart a C3, quindi (S >g C); • 2 giudici su 3 preferiscono C3 a Ka, quindi (C >g K); • 2 giudici su 3 preferiscono Ka a Smart, quindi (K >g S); • Risultando S >g C >g K , per transitività dovrebbe aversi S >g K, mentre invece si ha K >g S . Il criterio di Condorcet da luogo ad una relazione di “consenso” >g non transitiva. CONTO DI BORDA DEFINIZIONE: Si consideri la funzione “conto di Borda” Bi : A → N (= insieme dei numeri naturali) associata ad ogni decisore i, dove Bi (a) = {b : a ≥i b } , si definisce conto di Borda la funzione B : A → N definita da: p B( a ) = ∑ Bi (a ) i =1 la relativa costituzione è individuata dalla relazione: a ≥g b ⇔ B (a) ≥ B (b) da cui segue anche a >g b ⇔ B (a) > B (b) AD UN CONCORSO DI BELLEZZA partecipano le concorrenti a, b, c e d; sette giudici così si esprimono: Graduatoria Giudici 1 2 3 4 5 6 7 1a a b c a b c a 2a b c d b c d b 3a c d a c d a c 4a d a b b a b d I relativi conti di Borda sono dunque: B1(.) B2(.) B3(.) B4(.) B5(.) B6(.) B7(.) B(a) = 18 4 1 2 4 1 2 4 B(b) = 19 3 4 1 3 4 1 3 B(c) = 20 2 3 4 2 3 4 2 B(d) = 13 1 2 3 1 2 3 1 Alternative non irrilevanti se d non partecipa…. non è la stessa cosa. I conti di Borda si modificherebbero cosi’: Giudici Candidate 1 2 3 4 5 6 7 Gruppo a 3 1 2 3 1 2 3 15 b 2 3 1 2 3 1 2 14 c 1 2 3 1 2 3 1 13 e vincerebbe a CRITERIO LESSICOGRAFICO L'insieme dei giudici è linearmente ordinato rispetto all'importanza dei giudici stessi. E' dunque possibile numerare i giudici in ordine decrescente di importanza assegnando l'etichetta 1 al giudice più importante, l'etichetta 2 al successivo e così via fino al giudice meno importante che sarà etichettato con p. Secondo il criterio lessicografico si ha la seguente regola di scelta: a >g b ⇔ a >1 b oppure a ~1 b & a > 2 b oppure a ~1 b & a ~2 b & a >3 b .... oppure a ~1 b & a ~2 b & ...& a ~p-1 b & a >p b. a ~g b ⇔ a ~1 b & a ~2 b & ...& a ~p b . Ciò significa che per preferire a a b, al gruppo basterà che il primo giudice, (o i successivi in ordine di importanza, se per il primo la scelta è indifferente) preferisca a a b. L'indifferenza si avrà solo nel caso in cui l'alternativa a risulti indifferente a b per tutti i giudici. SISTEMA DI PLURALITA’ Secondo questo criterio si ha: a >g b ⇔ il numero di giudici che preferiscono a a tutte le altre alternative è maggiore del numero di giudici che preferiscono b a tutte le altre alternative. a ~g b ⇔ il numero di giudici che preferiscono a a tutte le altre alternative è uguale al numero di giudici che preferiscono b a tutte le altre alternative. APPROCCIO ASSIOMATICO DI ARROW (1951) Arrow introduce sette assiomi che sembrano riflettere requisiti di democrazia minimali e molto ragionevoli nella definizione di una costituzione. Tuttavia Arrow dimostrò un sorprendente risultato di IMPOSSIBILITÀ: non può esistere alcuna costituzione che soddisfi simultaneamente tutti questi sette assiomi! Un tale risultato, come osserva Brams, svolge nella teoria delle scelte collettive un ruolo analogo a quello svolto in Matematica dal Teorema di Gödel e in Fisica dal Principio di Indeterminazione di Heisenberg. GLI ASSIOMI Definizione. Dati p giudici, si definisce profilo la p-pla degli ordini deboli scelti individualmente dai giudici: P = ( ≥1 , ≥2, ... ,≥p ) ∈ D ( A )p. (A1): Assioma di non banalità. Sono dati p ≥ 2 giudici e n ≥ 3 alternative. (A2): Assioma del dominio universale. La costituzione ≥g deve essere definita per ogni possibile profilo P , deve cioè tener conto di tutte le possibili graduatorie di tutti i giudici. (Questo assioma è implicito nella definizione di costituzione). GLI ASSIOMI (A3): Assioma dell'ordine debole. Tutte le relazioni ≥i ( i = 1, 2, ... ,p ) e la relazione ≥g devono essere ordini deboli. (A4): Principio delle alternative irrilevanti. Se alcune delle alternative vengono eliminate e se le preferenze individuali tra le alternative rimanenti restano inalterate, allora non deve cambiare neanche la preferenza di gruppo tra le restanti alternative. Definizione. Dati due profili P = (≥1 , ≥2, ... ,≥p) e P ' = (≥'1 , ≥'2, ... ,≥'p) , si dirà che P favorisce rispetto a P ’ un'alternativa a ∈ A nei confronti di b ∈ A se ogni qual volta a >'i b si ha che: a >i b e se inoltre a ~'i b implica a ≥i b. GLI ASSIOMI (A5): Assioma di monotonia rispetto ai profili. Se P favorisce a nei confronti di b rispetto a P ' , se le relazioni di preferenza individuali che non coinvolgono a rimangono le stesse in P e P ' , e se a >'g b , allora il gruppo deve preferire a a b, cioè a >g b. (A6): Assioma di sovranità popolare. Per ogni coppia ordinata (a , b) di alternative deve esistere almeno un profilo P = (≥1 , ≥2, ... ,≥ p) tale che se ≥g è l'ordine debole associato a P allora a ≥g b. Definizione. Un dittatore è un giudice j tale che, se per ogni coppia (a ,b) ∈ A × A risulta a >j b , allora deve aversi a >g b. (A7): Assioma di non dittatorialità. Non esiste alcun dittatore. DUE “NUOVI” ASSIOMI (A8): Assioma di rilevanza binaria. a ≥ g b dipende esclusivamente dalle relazioni di preferenza ≥ 1 ,≥2,...,≥p tra a e b. (A9): Assioma di unanimità o di Pareto. Se a >i b per ogni i=1,2,...,p allora a >g b. Questi ultimi due assiomi non sono indipendenti da alcuni dei primi sette; infatti si può dimostrare che: A8 è equivalente a A4; A5 e A6 implicano A9. IL TEOREMA DI ARROW Teorema di Arrow (versione originaria). Non esiste nessuna costituzione che verifichi tutti gli assiomi da A1 a A7. Teorema di Arrow (versione moderna). Per ogni costituzione g, l'ordine debole ≥g di gruppo individuato dalla costituzione viola almeno uno dei seguenti assiomi: A1 - Assioma di non banalità; A2 - Assioma del dominio universale; A3 - Assioma dell' ordine debole; A7 - Assioma della non dittatorialità; A8 - Assioma di rilevanza binaria; A9 - Assioma di unanimità o di Pareto. N.B. Questi assiomi sono globalmente piu’ deboli DIMOSTRAZIONE DEL TEOREMA DI ARROW Definizione 1. Un insieme di individui V ⊆ {1, 2, ..…, p } è decisivo per una data coppia di alternative ( a, b) se, per ogni profilo P = (≥1 ,≥ 2,...,≥p ) per cui a >i b ∀ i ∈ V , risulta a >g b Definizione 2. V è un insieme decisivo minimale se esiste una coppia (a, b ) per la quale V è decisivo, e se per ogni coppia (c, d ) non esiste nessun sottoinsieme proprio W di V ( W ⊂ V ), che sia decisivo rispetto a (c, d ). DIMOSTRAZIONE DEL TEOREMA DI ARROW La dimostrazione procede per stadi. ( Passo 1 ). Dato un insieme decisivo minimale V si prova in primo luogo che tale insieme è costituito da un solo elemento j. N.B. Un insieme decisivo minimale certamente esiste: per ogni coppia (a, b) si può prendere un profilo P per cui a >i b ∀ i . L'insieme di tutti i giudici è ovviamente decisivo per ( a, b ) in virtù dell’assioma di unanimità A9. Successivamente si dimostra che j è un dittatore provando che j è decisivo per ogni coppia di alternative: ( Passo 2 ) ( a, * ) ( Passo 3 ) ( *, * ) ≠ ( *, a ) ( Passo 4 ) ( *, a ) dove * rappresenta una generica alternativa. Dimostrazione del teorema di Arrow PASSO 1 V ha un solo elemento : |V | = 1 . Supponiamo dunque per assurdo che | V | ≥ 2 . Fissato j∈V, possiamo allora scrivere: V= {j}∪ W con W ≠ ∅ . Sia U = {1,2 , ...., p} − V l'insieme dei rimanenti individui. Supponiamo poi che V sia decisivo per una certa coppia ( a, b ). Costruiamo un particolare profilo sulle tre alternative a, b, c (qui si sfrutta l’assioma di non banalità A1): Dimostrazione del teorema di Arrow PASSO 1 1.1 - V è decisivo per (a, b) ⇒ a >g b V j W U a c b b a c c b a 1.2 - Poiché W ⊂ V non può essere decisivo ( per la minimalità di V ) e poiché c >W b (tutti gli elementi in W preferiscono c rispetto a b, mentre tutti gli altri elementi preferiscono b rispetto a c ) ne consegue che non può risultare c >g b , altrimenti W sarebbe decisivo per ( c, b ) e quindi V non sarebbe minimale . 1.3 - Per la completezza dell'ordine debole ≥g deve essere b >g c 1.4 - Per la proprietà transitiva : a >g b e b >g c ⇒ a >g c 1.5 - Poiché j preferisce a rispetto a c ( a >j c ) e c è preferito ad a da tutti gli altri ( c >i a ∀ i ≠ j ) allora j è decisivo per la coppia ( a, c ), contraddicendo la minimalità di V . Quindi V è costituito da un solo elemento, che chiamiamo j : V = { j } . Dimostrazione del teorema di Arrow PASSO 2 j è decisivo per ogni coppia ( a, d ) j U a b b d d a con d ≠ b . 2.1 - Poiché j è decisivo per (a, b) ⇒ a >g b 2.2 - Per l’assioma di unanimità si ha b >g d 2.3 - Per la proprietà transitiva : a >g b e b >g d ⇒ a >g d 2.4 - Poiché d >U a segue che j è decisivo per ( a, d ). Dimostrazione del teorema di Arrow PASSO 3 j è decisivo per ogni coppia ( c, d ) j U c d a c d a con c, d ≠ a . 2.1 - Per il passo 2 j è decisivo per (a, d) ⇒ a >g d 2.2 - Per l’assioma di unanimità si ha c >g a 2.3 - Per la proprietà transitiva : c >g a e a >g d ⇒ c >g d 2.4 - Poiché d >U c segue che j è decisivo per ( c, d ). Dimostrazione del teorema di Arrow PASSO 4 j è decisivo per ogni coppia ( c, a ) j U c d d a a c con c ≠ a . Sia d ≠ a. 2.1 - Per il passo 3 j è decisivo per (c, d) ⇒ c >g d 2.2 - Per l’assioma di unanimità si ha d >g a 2.3 - Per la proprietà transitiva : c >g d e d >g a ⇒ c >g a 2.4 - Poiché a >U c segue che j è decisivo per ( c, a ). Quindi j è un dittatore CRITICHE AGLI ASSIOMI DI ARROW CRITICHE ALL’ASSIOMA DEL DOMINIO UNIVERSALE Molte critiche ha ricevuto l’assioma del dominio universale. Black propone questa restrizione sui profili : si suppone che l'insieme delle alternative A = {a1 , a2 , ... an} sia totalmente ordinato: a1 → a2 → ... → an (per es. se le alternative sono partiti, essi di solito possono disporsi da sinistra a destra) e che la funzione di utilità u di ciascun giudice sia unimodale , cioè ∃ j tale che u ( a1 ) ≤ u (a2 ) ≤ ... ≤ u (aj) ≥ u (aj+1 ) ≥ ... ≥ u (an) . Black dimostra che se tutti i profili rispettano l'unimodalità allora la regola di maggioranza assoluta soddisfa i rimanenti assiomi di Arrow. CRITICHE AL PRINCIPIO DELLE ALTERNATIVE IRRILEVANTI Due individui decidono di ordinare al bar la stessa bevanda. Individualmente, essi esprimono le seguenti preferenze relative alla lista delle bevande disponibili: Individuo 1 Individuo 2 Caffè Tè Acqua min. Caffè Limonata Acqua min. Coca Cola Limonata Tè Coca Cola Ragionevolmente possiamo dire che la bevanda da preferire sia il caffè, tuttavia, se deve valere il Principio delle Alternative Irrilevanti , qualora eliminassimo tutte le bevande tranne il caffè ed il tè, allora la situazione verrebbe ad essere la seguente: In questo caso tè e caffè si troverebbero in una situazione di indifferenza. Sembrerebbe, quindi, che la presenza delle altre alternative induca una scelta di gruppo a favore del caffè, contrariamente a quanto affermato dal Principio delle Alternative Irrilevanti. Individuo 1 Individuo 2 Caffè Tè Tè Caffè CRITICHE AL PRINCIPIO DELLE ALTERNATIVE IRRILEVANTI A questo esempio è stato obiettato che in realtà si dovrebbe tenere conto anche delle intensità di preferenza delle diverse bevande. Ad esempio, se la scala delle preferenze fosse la seguente: Punteggio Individuo 1 Individuo 2 10 Caffè Tè 9 Acqua min. 8 Limonata 7 Coca Cola 6 Tè 5 Caffè allora il tè sarebbe da preferirsi al caffè. Il teorema di Arrow, però, non tiene conto della intensità di preferenza e proprio questo fatto è stato oggetto di critiche aspre. TEOREMA D’IMPOSSIBILITA’ PER SISTEMI ELETTORALI Ps (t) = {x ∈ Ns : x1 + … + xs = t} n partiti, V votanti , Sistema elettorale: v = (v1 , …, vn ) → S seggi s: Pn(V) → Pn(S) s ≡ s(v) = (s1 , …, sn ) Assioma 1 (non banalità): esistono almeno 3 partiti; Assioma 2 (remunerazione): vi = 0 ⇒ si = 0; Assioma 3 (monotonia rispetto ai voti): vi > vj ⇒ si ≥ sj ; Assioma 4 (maggioranza assoluta): vi > V/2 ⇔ si > S/2 ; Assioma 5 (superadditività): si (v1, …, vi + vj , …, 0, … , vn ) ≥ si (v) + sj (v) TEOREMA D’IMPOSSIBILITA’: Non esiste nessun sistema elettorale che verifichi tutti gli Assiomi 1, … , 5