Catherine Coquery Vidrovitch, Breve storia dell`Africa
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Catherine Coquery Vidrovitch, Breve storia dell`Africa
Zitierhinweis Zamponi, Mario: Rezension über: Catherine Coquery Vidrovitch, Breve storia dell'Africa, Bologna: il Mulino, 2012, in: Il Mestiere di Storico, 2013, 2, S. 202, http://recensio.net/r/d0803e2c42ba4725af0edc3a87e2ec20 First published: Il Mestiere di Storico, 2013, 2 copyright Dieser Beitrag kann vom Nutzer zu eigenen nicht-kommerziellen Zwecken heruntergeladen und/oder ausgedruckt werden. Darüber hinaus gehende Nutzungen sind ohne weitere Genehmigung der Rechteinhaber nur im Rahmen der gesetzlichen Schrankenbestimmungen (§§ 44a-63a UrhG) zulässig. 202 i libri del 2012 / 2 - monografie Catherine Coquery-Vidrovitch, Breve storia dell’Africa, Bologna, il Mulino, 176 pp., € 14,00 Catherine Coquery-Vidrovitch, nota e affermata studiosa di storia dell’Africa e professore emerito all’Università di Paris VII, presenta in questa breve storia un’interessante sintesi delle principali questioni riguardanti il percorso storico del continente africano, con particolare riguardo all’Africa sub-sahariana. Si tratta di un testo agile a evidente carattere divulgativo rivolto anche a un pubblico di non specialisti; un testo certamente utile, in quanto è importante che la storia poco conosciuta dell’Africa venga, almeno nelle sue linee generali, maggiormente diffusa, anche in rapporto alla crescita, sempre più significativa, di processi migratori verso il nostro paese. Proprio per il carattere divulgativo del testo appare problematica la scelta di affermare che siano gli studi postcoloniali ad avere rielaborato la storia dei paesi che hanno subito il colonialismo. Al riguardo, un altro noto storico dell’Africa – Frederick Cooper – in un suo lavoro del 2005 dal titolo Colonialism in question ricorda che la difficoltà di rileggere il colonialismo dipende dal fatto che occorre meglio studiarlo per poi rielaborarlo in senso critico; egli afferma che «il “coloniale” degli studi postcoloniali è generico» (p. 16). Se, quindi, il testo, come ricordato, è sicuramente chiaro e di facile lettura, non possiamo però non sottolineare il fatto che l’a. sia stata giocoforza costretta a un livello di sintesi estremamente elevato. La scelta di aver iniziato a parlare dell’Africa discutendo anche della nascita dell’uomo, una questione che va ben al di là della storia più recente delle civiltà, ha allungato la fase temporale di analisi del testo, rendendo ulteriormente necessario il livello di sintesi. L’a. ha contestato l’utilizzo del termine Africa precoloniale (p. 11) – una questione importante nell’offrire una periodizzazione di tipo innovativo – e, forse anche per questa ragione, il testo si incentra sulla ricostruzione delle società, della storia e della politica dell’Africa fino al colonialismo, presentando utili informazioni sui sistemi statuali e sociali del continente e su fatti storici che devono far parte della memoria universale come la tratta degli schiavi. Il risultato finale è stato, però, quello di relegare l’analisi sulle indipendenze a un ruolo marginale: questa fase è trattata in modo generico, non dando adeguatamente conto al lettore di cosa le indipendenze abbiano significato politicamente in termini di riscatto ed emancipazione, degli effetti pesanti sull’economia e sulla politica africane causati dai programmi di aggiustamento strutturale – nel testo indicati come politiche – e, soprattutto, della rilevanza dei processi di democratizzazione avviati dagli anni ’90 e che sono soltanto accennati. In sostanza, quindi, un testo assai utile per il lettore italiano con l’avvertenza che la storia più recente è presentata in modo troppo sintetico. Mario Zamponi