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Edoardo Sanguineti
B PARTE Le forme poetiche Edoardo Sanguineti L’AUTORE Edoardo Sanguineti nacque a Genova nel 1930, ma fin dall’infanzia visse a Torino dove la famiglia si era trasferita. Durante gli anni del liceo frequentò il mondo intellettuale torinese. Nel 1956 si laureò e nello stesso anno pubblicò la raccolta poetica Laborintus, un testo ricco di sperimentazioni linguistiche e poetiche. Cominciò poi a insegnare nelle scuole superiori. Nel 1961 uscì l’antologia I Novissimi, che comprendeva scritti di poeti fortemente innovativi: lo stesso Sanguineti, Giuliani, Pagliarani, Balestrini, Porta. Successivamente il poeta pubblicò Purgatorio de l’Inferno e Triperuno, in cui dominavano la scomposizione e frantumazione del linguaggio. Nel 1963 si istituì a Palermo il Gruppo ’63, un movimento di nuova avanguardia nato dai legami e dai contatti culturali sviluppatisi negli anni precedenti, ma nel 1968 il gruppo si sciolse per divergenze politico-culturali. Dopo la pubblicazione di Wirrwarr (Confusione) del 1972, nelle raccolte Postkarten (Cartoline postali), Stracciafoglio e Scartabello, lo stile del poeta cominciò a diventare più comunicativo. Ottenuto l’incarico per l’insegnamento universitario, Sanguineti iniziò a collaborare con diversi quotidiani, e a operare attivamente nella sinistra. Importante fu la pubblicazione nel 1982 di Segnalibro, in cui la sperimentazione di Sanguineti si rivolse all’uso della forma tradizionale e trovò una sua definizione nella successiva raccolta Novissimum testamentum. In Bisbidis (1987) si confermò una poesia di carattere colloquiale, quasi crepuscolare. Lasciato l’insegnamento universitario nel 2000, Sanguineti continuò a svolgere attività culturali e a scrivere. Nel 2004 uscì la raccolta antologica Mikrokosmos Poesie 1951-2004 e nel 2007 Smorfie, Romanzi e racconti. LA POETICA Lo sperimentalismo poetico-linguistico – Lo sperimentalismo poetico-linguistico di Sanguineti cominciò con Laborintus, le cui poesie, di difficile comprensione, possedevano soluzioni linguistiche e formali nuove e sconosciute alla poesia del secondo Novecento e diventarono un modello nelle esperienze letterarie degli anni Sessanta. Con questa raccolta il poeta iniziò una disgregazione del linguaggio che si avvaleva dell’uso di diversi registri linguistici ed espressivi (plurilinguismo), di frequenti ri- chiami alla psicoanalisi, di uno stile ricchissimo di riferimenti colti. In un secondo momento, a partire dalla pubblicazione di Wirrwarr, lo stile di Sanguineti diventò più facilmente discorsivo e il linguaggio ricorse a un registro ironico-caricaturale, riferito alle piccole cose della quotidianità, senza che mai il poeta smentisse le idee dell’avanguardia di cui faceva parte. Infatti nei suoi componimenti continuavano ad esserci i particolari versi molto lunghi ma compariva anche un’attenta ricerca metrica sull’ottava, la canzonetta, il sonetto. Edoardo Sanguineti Questo è il gatto con gli stivali Mentre con il figlio osserva un libro illustrato, il poeta gli insegna che dietro a ogni cosa in esso rappresentata e a ogni manifestazione della vita si nasconde l’onnipotenza del denaro. questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona fra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco 1 Il verso libero percorso 10 fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti pagina, Alessandro, ci vedi il denaro:1 questi sono i satelliti di Giove, questa è l’autostrada del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei Poetae Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la scuola di Atene, è il burro, è una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il muscolo massetere, è il parto: ma se volti foglio, Alessandro, ci vedi il denaro:2 e questo è il denaro,3 e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:4 ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente. E. Sanguineti, Purgatorio de l’Inferno, in Triperuno, Feltrinelli METRO: Strofe irregolari di versi liberi lunghi. 1 questo…denaro: in un lungo elenco, che si ripete in tre riprese, il poeta fa riferimento alla favola di Charles Perrault, alla pace firmata tra l’imperatore Carlo V e il papa Clemente VII nel 1529 e ad altre cose che non hanno tra loro alcun collegamento logico ma che sono tutte riconducibili, sia pure in modi diversi, al denaro. 2 questi… denaro: in questo secondo elenco l’autore, indicando le varie raffigurazioni che sta mostrando al figlio, compie riferimenti culturali all’astronomia, a una raccolta di poeti latini dell’epoca (aevi) di Carlo Magno, alla Scuola di Atene dipinta da Raffaello in Vaticano, al muscolo facciale (muscolo massetere) che fa muovere le mandibole. 3 e questo è il denaro: la congiunzione e cor- risponde a infine, perché la spiegazione è arrivata al nocciolo del discorso fatto finora. 4 libri… storie: la frase può significare sia che la storia è privata della sua validità dalle manipolazioni del potere economico, sia che la storia ha delle stravaganze, cioè non è attendibile, se si attribuisce al termine storie il significato che assume in certi contesti (…hai delle storie, …non fare delle storie, eccetera). VERIFICHE TESTUALI 1 Perché il susseguirsi delle immagini è tanto incoerente? 2 Che cosa intende dire il poeta con l’affermazione ma se volti pagina, Alessandro / ci vedi il denaro? 3 Qual è il significato della dichiarazione: i libri di storia con le loro storie? A La storia è alle dipendenze del potere politico. B La storia è alle dipendenze del potere economico. C Comunque si voglia interpretare il termine «storia», il poeta accusa la storia di essere parziale. 4 Hanno un riscontro con la vita la disposizione irregolare dei versi, la loro diversa lunghezza, il raggruppamento in parti che non corrispondono esattamente a strofe? 5 Quale elemento attribuisce un ritmo poetico al componimento fortemente prosastico? 6 Qual è l’elemento stilistico principale del componimento? 7 Nella società moderna la logica del denaro cancella la logica dei sentimenti senza che il mondo adolescente ne abbia una chiara consapevolezza. Riferita alla vita quotidiana questa affermazione trova una sua validità nel consumismo che travolge anche i giovani, per i quali spesso l’«apparire» diventa più importante dell’«essere». Qual è la tua opinione in proposito? 2