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articolo - Panino Center
NUMERO 18Speciale 10-05-07
14-05-2007
12:48
Pagina 16
IL MERCATO DEL VENDING
Panino Center consolida la
posizione nel canale vending
sua
[ produttori ]
+++ Panino Center è una importante realtà industriale trentina che da più di 20 anni ha costruito, con costanza e passione, una solida posizione di mercato
nella produzione di panini e tramezzini.
Sviluppatasi in origine nel settore dell’Ho.Re.CA e del catering, è da quattro anni impegnata anche nel settore del vending e, grazie ad un prodotto studiato appositamente per andare incontro alle esigenze della distribuzione automatica, si sta sempre più affermando anche in questo canale.
Oggi Panino Center ha un modernissimo stabilimento di produzione a Lavis (in via di completamento proprio in questi giorni) in grado di garantire una
produzione di ben 120mila panini al giorno.
D.A. Italia si è recata presso la sede di Panino Center e ha intervistato il management dell’azienda: Berni Politzki – Amministratore, Alvise Brugnera Responsabile Commerciale e Monica Tavelli – Responsabile di Prodotto.
Alvise Brugnera
Monica Tavelli
Berni Politzki
Intervista al management di Panino Center
Quando avete deciso di fondare Panino Center?
Panino Center nasce, come ditta
individuale, nel 1984, con l’idea di
offrire ai bar un servizio basato in
prevalenza sui tramezzini, visto che
all’epoca non era presente sul mercato il prodotto confezionato.
Vendevamo ai nostri clienti dei
prodotti che avevano una durata di
due giorni e le consegne erano
effettuate
quotidianamente.
All’inizio il lavoro è stato particolarmente impegnativo perché in
quegli anni i bar della nostra zona
non trattavano i panini e solo in
pochi era possibile trovare questa
tipologia di prodotto.
Abbiamo incominciato l’attività
con un profilo volutamente basso e
non avevamo ancora l’intenzione
di farne la nostra professione, però
in pochi anni ci siamo dovuti ricredere. La nostra idea funzionava e
l’impegno e la passione che riuscivamo a mettere in questo lavoro
incominciavano a dare i primi risultati concreti.
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Nel 1989 abbiamo costituito una
società, abbiamo iniziato a sviluppare il prodotto e ad intraprendere
una serie d’iniziative che sono poi
risultate decisive per la nostra successiva crescita.
Vi siete affermati subito sul
mercato o siete cresciuti progressivamente?
La nostra crescita è sempre stata
costante e non c’è mai stato un
vero e proprio salto di fatturato.
Nei primi anni l’attività era svolta
in modo quasi occasionale, ma da
quando abbiamo iniziato a lavorare in questo settore seriamente e
quindi come unico impiego, l’azienda ha iniziato a crescere a ritmi
costanti e questo trend è continuato fino ad oggi.
Fino al 1993 la vendita ai bar era
diretta, poi ci siamo dedicati solo
alla distribuzione all’ingrosso,
lasciando il dettaglio a dei professionisti del settore catering.
La nostra volontà è stata di non
lasciare mai che l’azienda cre-
scesse più di quanto fossimo in
grado di guidarla con le nostre
capacità. È facile ottenere più
numeri ma è altrettanto semplice
perdere di vista il controllo, la qualità e tutto ciò che ne consegue.
Nel 1998 abbiamo acquistato l’area dove siamo situati e abbiamo
costruito la prima parte dello stabilimento, siamo andati avanti per
diversi anni e poi, nel 2006,
abbiamo incominciato a fabbricare
la parte nuova, dove è collocato un
innovativo magazzino automatico
e sono previste delle sale bianche
ancora più evolute di quelle di cui
usufruiamo adesso.
Quando avete deciso di
entrare nel Vending?
Il nostro ingresso in questo mercato è avvenuto più o meno quattro anni fa. Abbiamo fatto una
prima importante esperienza con
Dolomatic Srl, un’importante
azienda di gestione del gruppo
Buon Ristoro operante nelle province di Trento e Bolzano, che ha la
sede vicina al nostro stabilimento
produttivo. Anche grazie al suo
aiuto, abbiamo deciso di entrare in
un settore per noi nuovo come
quello della distribuzione automatica. Abbiamo mosso i primi passi
valutando come poter realizzare
dei prodotti di misura idonea alla
modalità distributiva di questo settore e che quindi potessero essere
inseriti senza problemi nelle vending machines. Poi abbiamo fatto
molti sforzi per studiare dei prodotti che potevano essere gustati
freddi e risultare al contempo graditi al consumatore.
Il settore del vending è un
segmento strategico per
Panino Center?
Il Vending è un settore che sviluppa una parte del nostro fatturato, Siamo convinti che abbia
delle possibilità di crescita importanti.
Nel mercato sono presenti molti
prodotti ma non altrettanta qualità
ed è per questo che abbiamo
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deciso di fornire un prodotto di
alto profilo che rappresentasse il
massimo che oggi si può produrre.
Attuando questa politica stiamo
ottenendo molte soddisfazioni.
Ritenete possibile che il vending diventi un giorno il
vostro canale preferenziale?
Il nostro lavoro è quello di produrre panini e tramezzini nel
miglior modo possibile è il mercato
che deciderà quale spazio ritagliarci.
Nel Vending i gestori iniziano solo
ora a chiedere e apprezzare un
prodotto qualitativamente valido.
Nel catering invece è ormai consolidato da anni e gli operatori sono
molto esigenti. Quindi è più semplice affermarsi nel vending in
quanto c’è tutt’ora una caccia al
prezzo nel catering ed è molto più
complesso fidelizzare il cliente con
la leva prezzo.
Ciò non toglie che abbiamo acquiD.A.ITALIA 18
stato macchinari specifici e
vogliamo continuare ad espanderci
in questo mercato in quanto crediamo che la partita in futuro si
giochi sul miglior rapporto qualità/prezzo.
Molti prodotti che vendete
nel catering non sono adatti
per il Vending. Che sforzi
avete compiuto per adattare
la vostra gamma produttiva a
questo nuovo settore?
Siamo partiti dal nostro punto di
forza che è produrre internamente
tutto ciò che ci serve. Questo ci
consente di personalizzare il prodotto e di renderlo mirato per gli
obiettivi che ci siamo posti.
Il nostro lavoro è quindi iniziato
dal pane; avevamo bisogno di un
prodotto che durasse nel tempo,
che si mantenesse sempre morbido, anche dopo essere rimasto
nella confezione per oltre un mese,
e che per il gusto si abbinasse
bene ai nostri salumi.
Siamo partiti da prodotti semplici
monogusto e abbiamo ora sette
diverse varietà di focaccine.
Studiando bene gli ingombri
abbiamo prodotto due tipologie di
tramezzini un 80g e un 140g con 7
gusti. Per finire abbiamo rivoluzionato la confezione ora più accattivante rigida e con apertura
facilitata per tutti i prodotti.
Oggi siamo in grado di contare su
15 referenze oltre alla collaborazione con la Bel Italia per distribuire il loro prodotto “Babybel two
go” in esclusiva per il canale
Vending.
La varietà nel vending è
importante? Bisogna poter
cambiare e presentare sempre
delle novità?
Il gestore può cambiare i prodotti
esposti con una certa facilità, semplicemente alternando i gusti. Oggi
gli spazi dedicati al fresco all’in-
terno delle macchine sono abbastanza ridotti, e quindi devono fatturare.
Non ci sono spazi per esperimenti,
Panino Center cerca di curare al
massimo la qualità ottenendo in
tutti i suoi prodotti uno standard
molto alto, in modo tale che l’intera gamma produttiva possa ottenere un alto gradimento dai
consumatori.
Ritenete il vending recettivo
nei confronti della qualità?
La strada è obbligata in quanto nel
vending, come in altri settori, non
è sempre immediato per gli operatori andare alla ricerca di un prodotto di qualità, ma alla fine molte
aziende virtuose si decidono a
fidelizzare i propri clienti attraverso
prodotti di alta qualità.
Noi comunque non abbiamo mai
avuto fretta di imporci sul mercato
e questo ci ha sempre premiato,
perché con il tempo i risultati arri-
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Intervista a Panino Center
vano.
Le vostre farciture sono semplici. Manterrete questa linea
o incomincerete a inserire a
listino dei prodotti con farciture particolari?
La nostra attuale gamma produttiva risponde alle richieste del mercato attuale. Cominceremo però
presto a lanciare nella focaccia dei
prodotti che possono contenere
anche formaggio o altri ingredienti
mantenendo comunque la semplicità del prodotto.
Qual è la vostra capacità produttiva?
Con la nuova parte di stabilimento
che entra in produzione riusciamo
a superare i 120-130 mila pezzi al
giorno, senza ricorrere a turni supplementari.
Il nostro stabilimento è all’avanguardia dal punto di vista della
capacità produttiva, ma non pen-
siamo solo a produrre e fatturare
di più. Ci consideriamo un po’ una
famiglia, tutto quello che è stato
costruito è frutto del nostro lavoro
e per questo abbiamo la passione
di voler svolgere il lavoro in una
determinata maniera. Realizzare 1
euro in più non è importante, se
non avviene nel modo che
abbiamo scelto, perché non
abbiamo certo la volontà di
aumentare la produzione e il fatturato a qualunque costo.
La fretta di crescere è una
costante di molti settori.
Come mai siete decisi a
seguire un’altra strada?
La fretta di crescere porta troppo
spesso a grossi problemi dal punto
di vista industriale e finanziario.
Riteniamo che lo sviluppo debba
essere graduale e che si debba
consolidare nel tempo. Intendiamo
aggregarci a questa crescita e contiamo di farlo con la collaborazione
e i consigli dei nostri clienti.
Un vostro panino per quanti
giorni riesce a mantenere
intatte le sue caratteristiche?
Qual è la vostra shelf life?
La shelf life dei nostri prodotti è di
circa 50/60 giorni. Questo dato
rappresenta un’ulteriore garanzia
per il gestore, anche se non
abbiamo clienti che ci fanno ordini
ogni due mesi. Il prodotto ha una
“turnazione” molto più rapida e
viene normalmente riordinato ogni
due settimane.
Se dovesse comunque succedere
che il prodotto, per qualsiasi problema, rimanga all’interno delle
macchine o nei magazzini un po’
più a lungo, una shelf life alta consente ai gestori un margine di
manovra molto più ampio.
Come fate a garantire una
vita così lunga al prodotto?
Ci riusciamo grazie a molti impor-
tanti dettagli, tra cui: l’atmosfera
modificata, la qualità delle materie
prime e il loro utilizzo quando sono
più fresche possibili. Non avendo
scorte in casa, giacenza di prodotti
e soprattutto curando accuratamente l’igiene nei locali di produzione, questi fattori diventano
decisivi per garantire una lunga
vita al prodotto finito.
Il controllo di processo è un elemento a cui teniamo particolarmente. Essendo nati all’interno
dell’azienda, conosciamo i macchinari molto bene, quindi sappiamo
come farli lavorare, come fare la
manutenzione e ne conosciamo i
punti di forza e di debolezza.
I panini possono essere prodotti in
modo simile in altre realtà aziendali, ma la cura dei dettagli in tutte
le fasi di produzione può realmente fare una grande differenza
a livello di qualità del prodotto
finito.
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