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nasa: 50 anni di (e)missioni spaziali
PAROLA SCRITTA NELLO SPAZIO di Asia Dori NASA: 50 ANNI DI (E)MISSIONI SPAZIALI A mezzo secolo dalla nascita dell’agenzia spaziale americana, un viaggio attraverso le testimonianze filografiche celebra la grande avventura dell’uomo nello spazio «Un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità» dichiarò Neil Armstrong, primo uomo sulla Luna, poco prima di mettere piede sul suolo selenico, sintetizzando così il significato di quello storico momento. Eugene A. Cernan, comandante dell’Apollo 17, sulla Luna con la bandiera statunitense Quel 20 luglio 1969 per milioni di persone il futuro divenne presente: era il risultato più eclatante di anni di sperimentazioni condotte dalla Nasa, l’agenzia spaziale americana che quest’anno compie cinquant’anni. Cinquant’anni di progetti, studi, prove, sfide e conquiste, testimoniate non solo da riprese televisive e fotografie, ma suggellate da documentazione postale: cosmogrammi, annulli, francobolli e altri memorabilia divenuti rarità ambìte, non solo per il loro numero necessariamente limitato, ma per ciò che rappresentano per la storia dell’uomo. USPOST DIMENTICA LA NASA? Inaspettatamente, il programma filatelico delle poste statunitensi non prevede per il 2008 alcun francobollo celebrativo. Hanno supplito alla dimenticanza le poste di Monaco con l’emissione di un dentello da € 2,30 che raffigura tre indispensabili vettori delle missioni spaziali americane: la navetta Apollo, la capsula Mercury, attiva fino al 1963, e lo Shuttle Atlantis, che negli ultimi anni è stato utilizzato per l’assemblaggio della Iss. 18 IL COLLEZIONISTA 7-8/2008 Nasa: 50 anni di sfide spaziali tra successi e disfatte Era il 4 ottobre 1957 e il satellite sovietico Sputnik fu lanciato nello spazio. Il congresso degli Stati Uniti, consapevole di aver perso terreno nella corsa tecnologica verso la conquista dello spazio, non volle restare a guardare: stabilì la creazione di un’agenzia federale civile per le attività spaziali che rilevò e sostituì le funzioni della Naca (National Advisory Committee for Aeronautics). Fu così che, il 29 luglio 1958, il presidente Dwight D. Eisenhower firmò l’atto di costituzione della National Aeronautics and Space Administration (‘Amministrazione nazionale aeronautica e spaziale’), da tutti conosciuta con il nome di Nasa. La direzione intrapresa fu subito quella di concentrarsi sulla possibilità di effettuare missioni umane nello spazio. Il programma Mercury verificò, per primo, la fattibilità del progetto, dopodiché fu la volta del programma Apollo, inizialmente pensato con l’obiettivo di raggiungere l’orbita lunare. Il progetto si fece più ambizioso quando, il 25 maggio 1961, il presidente John F. Kennedy dichiarò che gli Stati Uniti avrebbero dovuto far «atterrare un uomo sulla Luna e riportarlo sano e salvo sulla Terra» entro il 1970. Il programma Gemini fu attivato con questo scopo e, dopo otto anni di studi, ricerche e sperimentazioni, il 20 luglio 1969 Neil Armstrong, comandante del volo Apollo 11, mise piede sul suolo lunare mentre dalla terra milioni di persone osservavano con stupore, meraviglia e sbalordimento, attraverso gli schermi televisivi, le straordinarie immagini di quell’evento epocale. L’intero programma Apollo, terminato nel 1972, costò una cifra davvero “astronomica”: 25,4 miliardi di dollari del 1969 (circa continua a p. 22 APOLLO, DIO DELLA CONOSCENZA E POSTINO DELLO SPAZIO Nomen est omen, il nome contiene il destino, dicevano i Romani. E così è stato anche per le missioni Apollo. Battezzate con l’appellativo di colui che, nella mitologia greca, porta sul suo cocchio luce e conoscenza, le navicelle Apollo aprirono per la parola scritta confini prima inimmaginabili. Sebbene preceduti dai Russi, che già nel 1969 avevano mandato in orbita i primi cosmogrammi, i vettori Apollo furono i “postini” pionieristici ed esclusivi delle spedizioni postali dal 1969 al 1972. Il 20 luglio 1969 Neil Armstrong sbarca sulla Luna e appone il timbro Moon Landing - Jul 20 1969 su una busta affrancata con la prova del francobollo celebrativo. È un pezzo unico, di proprietà del Governo degli Stati Uniti, conservato presso la Smithsonian Institution di Washington (indice di rarità1: R10). 1 R è l’indice di rarità espresso dal catalogo Bolaffi Forum: comprende un range definito fra 1 e 10, dove 10 indica il massimo livello di rarità, pari a un solo esemplare. Uno dei 204 cosmogrammi della missione Apollo 11 con le firme autografe degli astronauti Armstrong, Aldrin e Collins. Il timbro «Delayed in quarantine at lunar receiving laboratory M.S.C.-Houston, Texas» (‘rinviata in quarantena al laboratorio di accoglienza lunare M.S.C. Houston, Texas’) dimostra che anche le buste venivano sottoposte a isolamento per prevenire il temuto contagio lunare (indice di rarità: R5). Cosmogramma Apollo 12 con le firme degli astronauti Conrad, Gordon e Bean; per problemi tecnici il carico postale non fu imbarcato e viaggiò successivamente a bordo dell’Apollo 15. Ciò spiega l’assenza, sugli 87 aerogrammi trasportati, del timbro di quarantena, prassi sospesa a partire dall’Apollo 14 (indice di rarità: R3). Uno dei 50 cosmogrammi trasportati durante l’avventurosa missione Apollo 13 che non poté raggiungere il suolo lunare; reca le firme degli astronauti Lovell, Mattingly, Haise (indice di rarità: R4). Cosmogramma che viaggiò a bordo dell’Apollo 14; reca la firma dell’astronauta Edgar D.Mitchell. Tutte le 55 buste trasportate furono sottoposte alla quarantena (indice di rarità: R4). Uno dei 398 cosmogrammi della missione Apollo 15 sbarcati sul suolo lunare a bordo del Rover: reca le firme dei tre membri dell’equipaggio, Scott, Worden, Irwin (indice di rarità: R3). Il più raro cosmogramma lunare è uno dei 25 trasportati nel 1972 dall’Apollo 16, l’ultima missione con carico postale; reca la firma dell’astronauta Charles M. Duke (indice di rarità: R5). IL COLLEZIONISTA 7-8/2008 21 100 miliardi di euro attuali). Undici furono i voli con equipaggio a bordo (dalla missione Apollo 7 all’Apollo 17) e sei i voli dalla Terra alla Luna (dall’Apollo 11 al 17, con l’eccezione del 13), tutti lanciati dal John F. Kennedy Space Center, in Florida. Ma le sfide non erano terminate e il mondo restò ancora a bocca aperta quando, ad esempio, nel 1984 Bruce McCandless, uscito dallo Space Shuttle Challenger, fu il primo essere umano a fluttuare nello spazio senza cavo di sicurezza. La storia dell’agenzia aerospaziale non è costellata tuttavia solo da trionfi. Ci furono fallimenti ed eventi drammatici. Come l’incendio che durante una simulazione distrusse l’Apollo 1 provocando la morte dei tre astronauti. La tragedia fu invece solo sfiorata nel 1970, quando l’Apollo 13 a causa dello scoppio di un serbatoio di ossigeno non poté effettuare l’allunaggio e fu costretto a rientrare sulla terra con non poche difficoltà. È poi storia recente l’incendio dello Space Shuttle Columbia che il 1° febbraio del 2003 esplose nei cieli texani durante la fase di rientro nell’atmosfera terrestre: nella disgrazia morirono tutti i sette membri dell’equipaggio. Si trattacontinua a p. 35 22 IL COLLEZIONISTA 7-8/2008 TASSELLI PER UNA COLLEZIONE SPAZIALE I cosmogrammi rappresentano gli “atti notarili” della conquista dello spazio. Ma non sono gli unici oggetti degni di attenzione collezionistica. Sia pure in modo meno ufficiale, anche altri memorabilia documentano l’avventura cosmica dell’uomo. Oggetti che, soddisfacendo le più diverse disponibilità finanziarie, possono entrare a far parte delle raccolte spaziali. L’armatura del futuro Una collezione che guarda al passato potrebbe comprendere un’armatura medievale. Allo stesso modo una collezione all’avanguardia potrebbe includere le tute spaziali. Chi le acquistò, a partire dagli anni Ottanta, la vide lunga: all’epoca potevano essere acquisite per alcune decine di milioni di lire, oggi sono introvabili. Quelle americane che hanno viaggiato nello spazio sono fuori mercato poiché, prodotte con i fondi pubblici, fanno parte del patrimonio nazionale e quindi non sono alienabili. Tuta utilizzata per le prove antigravitazionali in atmosfera terrestre (collezione Artom) Il “bagaglio a mano” Una fotografia di famiglia, un portafortuna, un oggetto personale e, perché no, alcuni cosmogrammi. Questi gli oggetti che ciascun pilota dell’Apollo poteva portare con sé nel PPK (‘personal preference kit’), la sacca di nailon in dotazione per le missioni. Oggi vale ben oltre diecimila euro. Bagaglio personale di Buzz Aldrin portato sulla luna durante la missione Apollo 11 La penna oltre la sfera Poter scrivere a mano quando l’inchiostro non è sottoposto alla forza di gravità: fu la sfida dell’azienda Fisher che creò la Fisher Space Pen, una penna a sfera con inchiostro pressurizzato per sottrarre la scrittura agli inconvenienti provocati dall’assenza di gravità. Fu utilizzata per la prima volta a bordo dell’Apollo 7 nell’ottobre del 1968. Il modello non andato in orbita è disponibile ad alcune decine di euro. Modello stars and stripes della Fisher Space Pen per scrivere nello spazio In caso d’imprevisto «Sono americano. Vi prego di comunicare i miei dati alla missione militare americana di Mosca». Era il messaggio scritto in inglese e in russo sul cartellino di riconoscimento degli astronauti. Una precauzione, in caso di atterraggio d’emergenza in territorio sovietico... Il badge in dotazione agli astronauti americani per eventuale atterraggio in territorio sovietico Il comandante dell’Apollo 16 John Young con l’autoveicolo lunare utilizzato nelle ultime tre missioni Apollo L’eco della stampa «Gloria a Dio. Onore a voi, uomini artefici della grande impresa», «Men walk on Moon»: quanto differiscono i titoli di apertura dei quotidiani di tutto il mondo datati 21 luglio 1969. L’Osservatore Romano e il New York Times sono solo alcune delle testate che. il giorno dopo, diedero notizia dell’allunaggio. A ciascuno il suo titolo. L’album delle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, di quel giorno, rappresenta a buon diritto un’interessante raccolta spaziale da centinaia di euro. Una rassegna stampa dei giornali di tutto il mondo il giorno dopo l’allunaggio Pennellate d’astronauta Se l’uomo non va alla Luna, la Luna va all’uomo. Non tutti possono permettersi una passeggiata spaziale, ma una manciata di sabbia lunare è tornata sulla Terra per diventare un quadro. Mescolando ai colori la sabbia selenica, Alan Bean, astronauta dell’Apollo 12, ma anche pittore, ha dipinto il collega David Scott, comandante dell’Apollo 15, mentre annulla un cosmogramma il 2 agosto 1971. Il primo quadro che ritrae un postino spaziale Vessilli in orbita Non sventolarono, per l’assenza di gravità, ma furono esposte all’ambiente lunare alcune bandiere nazionali trasportate dalle missioni Apollo. Anche il tricolore italiano atterrò sulla luna a bordo dell’Apollo 15; è valutato oltre 15 mila euro. Bandiere statunitense e italiana portate sulla Luna 24 IL COLLEZIONISTA 7-8/2008 APOLLO 15: INCHIESTA POSTALE Perchè nel programma della missione Apollo17 non fu incluso il trasporto di cosmogrammi? L’invio fu bloccato dopo lo scandalo seguito alla missione Apollo 15 e alla successiva inchiesta condotta dalla Nasa nel 1973 che acclarò due infrazioni: solo 243 delle 641 buste trasportate erano munite di regolare autorizzazione e gli astronauti, che si erano impegnati a non commercializzare gli oggetti personali portati sulla luna, subito dopo il ritorno in patria avevano venduto le buste. Per queste ragioni la Nasa decise di requisire tutti i cosmogrammi ancora reperibili riuscendo a bloccarne 359. Gli astronauti riuscirono a reimpossessarsi delle buste con regolare processo nel 1983. L’iniziativa postale non poté però più ripetersi. EMISSIONI USA: 60 “ LANCI” PER LA NASA Non sono stati lanciati dal John F. Kennedy Space Center ma da UsPost gli oltre 60 francobolli che dal 1962 a oggi sono stati dedicati all’agenzia spaziale americana. Oltre sessanta vignette dove, sullo sfondo scuro dell’atmosfera extraterrestre, si stagliano i dispositivi tecnologici che hanno permesso alla Nasa di raggiungere i suoi traguardi più importanti: dal Mercury agli Space Shuttle, alle sonde spaziali utilizzate per lo studio dei pianeti, passando per le diverse commemorazioni dello storico allunaggio dell’Apollo. Unico assente nell’album statunitense il francobollo per il cinquantenario. 1962 Project Mercury; 1967 Space Walking Astronaut, Gemini 4 Capsule and Earth; 1969 Apollo 8; 1971 Earth, Sun and Landing Craft on Moon, Lunar Rover and Astronauts; 1974 Skylab; 1975 Pioner 10 Passing Jupiter; 1975 Mariner 10, Venus and Mercury; 1975 Apollo and Soyuz after link-up and Earth, Spacecraft before Link-up, Earthband Project Emblem; 1978 Viking Mission to Mars; 1981 Exploring the Moon, Columbia Space Shuttle, Deploying Satellite, Understanding the Sun, Probing the Planets, Columbia Space Shuttle, Preparing to Land, Comprehending the Universe; 1989 Moon Landing, 20th Upu Congress; 1993 Space Vehicle; 1995 Space Shuttle Challenger; 1995 Space Shuttle Endeavour; 1991 Marinr 10, Marine 2, Landsat, Lunar Orbiter, Viking Orbiter, Pioneer 11, Voyager 2; 1992 Cosmonaut, US space Shuttle, Astronaut Russian Space Station, Sputnik-Vostok-Apollo-Command and Lunar Modules; 1994 First moon landing 25 anniversary; 2000 Probing the Vastness of Space; 2000 Exploring the Solar System; 2000 Escaping the Gravity of Earth; 2000 Landing on the Moon; 2006 X-Planes. va della seconda esplosione di una navetta dopo quella del 1986, quando il Challenger si disintegrò 73 secondi dopo il lancio; sarebbe stata la sua decima missione. Negli ultimi anni l’attività della Nasa si è concentrata soprattutto sull’esplorazione di Marte, che ha permesso di compiere importanti passi avanti nell’acquisizione di inforIL COLLEZIONISTA 7-8/2008 25 stato lanciato verso l’Iss, la base orbitante che rappresenta l’avamposto dell’uomo nello spazio e una piattaforma di cooperazione internazionale verso nuove sfide. Come quella che nei prossimi anni attende la Nasa: riportare l’uomo sulla Luna entro il 2020 per costituirvi una base permanente… Non prendete impegni per il futuro! ■ mazioni sull’atmosfera e sulla superficie del pianeta rosso. L’ultimo progetto in questa direzione è iniziato il 4 agosto 2007 con il lancio della sonda automatica Phoenix Mars Lander, entrata nell’atmosfera marziana il 25 maggio. Infine, è stata recentemente compiuta una nuova spedizione con equipaggio umano: l’11 marzo lo Space Shuttle Endeavour è I NATURALI AMERICANI DELLA FILATELIA SPAZIALE Il francobollo naturale di posta aerea più famoso del mondo è certamente l’Inverted Jenny, l’emissione americana del 1918 che effigia l’aeroplano postale con la sovrastampa capovolta. Ma quale è il naturale spaziale più ambíto? Ce ne sono parecchi fra cui scegliere... ufficiale 9 settembre 1969 ASTRONAUTA IGNOTO ufficiale naturale naturale GEMINI IGNOTA 28 febbraio 1975 MOON ROVER PRIVO DI ROSA E AZZURRO MARINER SENZA STELLA E MARINER GRIGIO ufficiale 2 agosto 1971 ufficiale 29 settembre 1967 naturale naturale naturale ufficiale 20 luglio 1989 APOLLO SOYUZ AZZURRO FANTASMI LUNARI naturale ufficiale ufficiale 15 luglio 1975 naturale APPUNTAMENTO AL FUTURO